GRUPPO OPERATIVO PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA PROCEDURA OPERATIVA STANDARD GESTIONE DEL CATETERE VESCICALE NELL ADULTO

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1 Procedura Operativa Standard 1

2 REDAZIONE 3 INTRODUZIONE 4 SCOPO 4 OBIETTIVO 4 CAMPO DI APPLICAZIONE 5 MATERIALI E RISORSE NECESSARIE 5 INDICAZIONI AL CATETERISMO VESCICALE 6 CONTROINDICAZIONI AL CATETERISMO VESCICALE 6 METODI ALTERNATIVI ALLA CATETERIZZAZIONE A PERMANENZA 6 Cateterismo ad intermittenza 6 Sistemi esterni di raccolta delle urine 6 Utilizzo dei pannoloni 6 GESTIONE CATETERE VESCICALE 7 Sistemi di drenaggio 7 Irrigazioni vescicali 7 Sostituzione del catetere 7 Terapia antibiotica ed esami colturali 7 Ginnastica vescicale 7 INFORMAZIONE DEL PAZIENTE 8 FORMAZIONE PAZIENTI E DEI LORO CARE GIVER E DEL PERSONALE SANITARIO 8 PROCEDURA 9 FLOW CHART/DIAGRAMMA DI FLUSSO/SCHEDE TECNICHE 13 MATRICE DELLE RESPONSABILITA 14 Applicazione della procedura 15 VERIFICA E VALUTAZIONE DELLA PROCEDURA 15 Indicatori/parametri di controllo 15 BIBLIOGRAFIA 16 ARCHIVIAZIONE E PUBBLICAZIONE 16 ALLEGATI 17 2

3 REDAZIONE Il presente documento è stato realizzato dal Gruppo Operativo per il controllo delle Infezioni Correlate all Assistenza: dott. Eleonora Bruno, CPSE - DMPO dott. Roberta Caccese, Dirigente Medico - UOS Infezioni Correlate all Assistenza in Area Critica dott. Paolo Carfagna, Dirigente Medico - UOC Medicina Interna II^ - Terapia Antibiotica Infezioni dott. Maria Emilia Iannone, Farmacista - UOC Farmaceutica Sorveglianza e Monitoraggio Farmaci e Soluzioni Infusionali dott. Paola Maria Placanica - Dirigente Medico - UOS Microbiologia dott. AgapitoTarasi, Dirigente Medico - UOC Medicina IV^ Malattie Infettive Infezioni Nosocomiali dott. Marco Diamanti CPSI Addetto al Controllo delle ICA - UOC DMPO. La revisione del documento è stata realizzata su indicazione del dott. Francesco Montella, Presidente del Comitato per il Controllo delle Infezioni Correlate all Assistenza COLLABORAZIONI E CONSULENZE TECNICHE Direttore UOC Urologia CPSE UOC Urologia Direttore UOC Patologia Clinica Coordinatrice UOC Medicina II CPSI UOC Medicina II CPSI UOC Medicina II Coordinatrice UOC Geriatria CPSI UOC Medicina dello Sport Responsabile UOS Dispositivi Medici D Elia Gianluca Ceccarelli Rosina Gaudio Mariarosa PAUL Thresiamma Volpe Pasquale Giogà Teresa Sebastian Ancykutty Trecca Fabio Ascani Alfredo 3

4 INTRODUZIONE Gli interventi finalizzati a prevenire le infezioni delle vie urinarie/batteriuria associate al cateterismo vescicale sono focalizzati sulla prevenzione dell entrata intraluminale o extraluminale di batteri nel sistema di drenaggio e sulla prevenzione dell introduzione di microrganismi durante l introduzione del catetere. Gli studi messi in atto hanno riguardato varie pratiche comprese le tecniche d introduzione del catetere, la cura del meato urinario, il tipo di catetere, in modo particolare quelli ricoperti, le soluzioni di lavaggio, l uso di sistemi di drenaggio chiusi e le modifiche nella pratica d assistenza erogata. SCOPO Scopo della presente procedura è quello di delineare una serie di raccomandazioni per il corretto utilizzo e la gestione adeguata del catetere vescicale da parte degli operatori sanitari. OBIETTIVO L adozione di misure preventive idonee e di raccomandazioni evidence-based nella pratica quotidiana per la riduzione delle infezioni associate a catetere vescicale nell adulto in ospedale. Ricadute sull organizzazione Appropriatezza prescrittiva alla cateterizzazione. Riduzione dei costi associati alle infezione correlate a catetere vescicale. Riduzione della degenza media per casi d infezione correlate a catetere vescicale. Riduzione della prevalenza delle infezioni urinarie associate a catetere vescicale su campione per anno. 4

5 CAMPO DI APPLICAZIONE Tutte le UU.OO dell Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata Britannico. Destinatari Medici, Medici frequentatori, CPS Infermieri, CPS Ostetriche, Tecnici della Riabilitazione, Personale di supporto, Operatori Socio Sanitari, Operatori Tecnici per l Assistenza, Studenti dei corsi di laurea in Infermieristica ed Ostetricia, Tecnici della riabilitazione. MATERIALI E RISORSE NECESSARIE Per l introduzione del catetere vescicale si necessita del seguente materiale: Guanti sterili Cateteri di varia misura Sacca di drenaggio sterile a circuito chiuso Lubrificante sterile monodose Soluzione disinfettante per il meato urinario Iodio Povidone 7,5 10% in soluzione acquosa Materiale per l igiene; bricco con acqua, spugnetta igiene intima pronta all uso. Kit per cateterismo vescicale contenente: 1. Pinza ad anelli 2. Doppio paio di guanti 3. Tamponi sterili 4. Telino fenestrato 5. Telino sterile 6. Siringa pronta con soluzione fisiologica sterile 5

6 INDICAZIONI AL CATETERISMO VESCICALE I cateteri vescicali devono essere inseriti solo in presenza di una precisa indicazione clinica e devono essere rimossi appena possibile non appena cessi l'indicazione all'uso. Utilizzare il cateterismo vescicale soltanto dopo avere considerato i metodi alternativi di gestione (ALLEGATO 1 pag. 17). Revisionare regolarmente l'esigenza clinica del paziente di proseguire la cateterizzazione urinaria e rimuovere il catetere appena possibile. Valutare la necessità clinica, la durata prevista, la preferenza del paziente e il rischio infettivo del cateterismo vescicale (ALLEGATO 3 pag 19). CONTROINDICAZIONI AL CATETERISMO VESCICALE Non è indicato il cateterismo vescicale nei pazienti con autonomia compromessa e nei pazienti incontinenti. METODI ALTERNATIVI ALLA CATETERIZZAZIONE PERMANENTE CATETERISMO AD INTERMITTENZA Lo svuotamento della vescica ad intervalli regolari con cateterismo singolo rappresenta una alternativa al cateterismo vescicale a permanenza ed è indicato nelle seguenti situazioni cliniche: 1. Pazienti chirurgici nella fase post-operatoria con ritenzione urinaria temporanea o pazienti monitorati in terapia intensiva; 2. Pazienti con lesioni spinali; 3. Pazienti adulti e pediatrici con vescica neurologica. SISTEMI ESTERNI DI RACCOLTA URINE Alternativa al catetere vescicale nei pazienti maschi incontinenti è rappresentata da un collettore esterno delle urine applicato sul pene e collegato ad una sacca di drenaggio (condom urinario). Effetti indesiderati nell utilizzo possono essere insorgenza di lesioni cutanee, macerazione ed ulcere del pene dovute all ambiente umido e alla pressione esercitata dal condom. E un sistema alternativo sconsigliato nei pazienti agitati. UTILIZZO DEI PANNOLONI L utilizzo dei pannoloni è da preferire in quei pazienti con autonomia motoria ridotta e nelle donne. 6

7 SISTEMI DI DRENAGGIO Per garantire l assenza di contaminazioni bisogna utilizzare il drenaggio a circuito chiuso, cioè il catetere va connesso alla sacca per la raccolta delle urine al momento del cateterismo e non deve mai essere disconnesso. Alcuni studi hanno dimostrato che i sistemi di drenaggio chiuso sono efficaci nel prevenire la batteriuria. L abitudine ormai desueta di aggiungere soluzioni antibatteriche alle sacche di raccolta in soggetti sottoposti a cateterismo a breve permanenza non riduce l incidenza di infezioni. IRRIGAZIONI VESCICALI Le irrigazioni vescicali non sono raccomandate per la prevenzione delle infezioni vescicali. Si può e si deve ricorrere all irrigazione vescicale solo in caso di sospetta ostruzione del catetere e in caso di ostruzioni da ematuria o struvite. In questi casi è importante l uso di materiale sterile e di tecniche asettiche SOSTITUZIONE DEL CATETERE Non ci sono prove riguardo alla frequenza di sostituzione del catetere, pertanto si suggerisce di sostituirlo solo se necessario. Quando il soggetto è a rischio di frequenti incrostazioni (struvite), si dovrebbe valutare il tempo di insorgenza delle incrostazioni e provvedere alla sostituzione del catetere prima che si formino. Pertanto il momento adatto per la sostituzione va stabilito in base alle condizioni generali del soggetto cateterizzato, all aspetto delle urine e in base alle caratteristiche specifiche del catetere, nel rispetto delle indicazioni fornite dal produttore sulla scheda tecnica del prodotto. TERAPIA ANTIBIOTICA ED ESAMI COLTURALI Assumere in modo continuo gli antibiotici non è raccomandato per prevenire le infezioni e può favorire la selezione di ceppi resistenti. Solo in situazioni particolari come interventi chirurgici per impianti protesici (per esempio valvole cardiache o protesi ortopediche) è indicata la profilassi antibiotica. Gli esami colturali delle urine nei soggetti portatori di catetere non sono utili perché la batteriuria asintomatica è presente in un alta percentuale di soggetti con catetere a breve permanenza e in tutti i soggetti con catetere da 30 giorni. E opportuno fare un esame colturale solo in caso di sintomatologia infettiva. GINNASTICA VESCICALE Non ci sono evidenze che raccomandino tale pratica anzi deve essere sconsigliata per le possibili conseguenze sulle vie urinarie. N.B. Non utilizzare mai tappi (o altri materiali) di diverso tipo anche solo per la chiusura momentanea del catetere. 7

8 INFORMAZIONE DEL PAZIENTE Prima di effettuare il posizionamento del catetere il paziente deve essere adeguatamente informato. FORMAZIONE DEI PAZIENTI, DEI LORO CAREGIVER E DEL PERSONALE SANITARIO La responsabilità della gestione quotidiana del catetere è di competenza infermieristica; al professionista infermiere compete anche la formazione e l addestramento del personale che collabora all assistenza nelle strutture sanitarie e a domicilio, sia l informazione e l educazione del paziente e dei suoi famigliari. I pazienti ed i caregiver dovrebbero essere istruiti ed addestrati sulle tecniche di igiene e disinfezione delle mani nonché sulla gestione del catetere prima che il paziente sia dimesso dall'ospedale. L infermiere si accerta che questi abbiano acquisito le abilità necessarie ed eventualmente integra la formazione e l addestramento. Addestramento, aggiornamento e supporto continuo dei pazienti e dei caregiver dovrebbero essere disponibili per tutta la durata della cateterizzazione a lungo termine (ALLEGATO 5 pag. 21). 8

9 PROCEDURA PER INTRODUZIONE DEL CATETERE VESCICALE I OPERATORE II OPERATORE RAZIONALE Valutazione dello stato psicofisico del paziente: livello di coscienza, mobilità, età, allergie, tempo trascorso dall ultima minzione, globo vescicale. Valutazione dello stato psicofisico del paziente: livello di coscienza, mobilità, età, allergie, tempo trascorso dall ultima minzione, globo vescicale. Informare e istruire il paziente sulla procedura cui sarà sottoposto. Isolare il paziente da sguardi di altri ricoverati. Preparazione del materiale occorrente alla cateterizzazione. (ALLEGATO 4 pag. 20) Istruire ed invitare il paziente ad un accurata igiene intima, nel caso non sia autosufficiente provvedere ad attuarla. Informare e istruire il paziente sulla procedura cui sarà sottoposto. Preparazione del materiale occorrente alla cateterizzazione. Istruire ed invitare il paziente ad un accurata igiene intima, nel caso non sia autosufficiente provvedere ad attuarla. Allestire il carrello ponendo sul piano superiore il campo sterile con il materiale necessario connettendo, in modo asettico, la parte terminale del catetere con la sacca di raccolta, ponendo il tutto vicino all operatore che esegue la cateterizzazione. Posizionare il paziente: se donna in posizione ginecologica e se uomo supino con le gambe leggermente divaricate. Pianificazione della procedura e della scelta del materiale, valutando eventuali allergie o difficoltà nell introduzione del catetere in pazienti già cateterizzati. Favorisce la collaborazione del paziente, riduce l ansia e il dolore. Riservatezza del paziente. 9

10 Lavarsi le mani ed indossare i D.P.I (guanti) Indossare il primo paio di guanti sterili. Posizionare il telino sterile fra le gambe del paziente coprendogli anche le mani. Posizionare il telo finestrato lasciando fuori i genitali. Con i tamponi sterili eseguire l antisepsi del meato uretrale: - donna: con la mano non dominante retrarre accuratamente le grandi labbra, mantenendo questa mano in tale posizione per tutta la procedura, con la mano dominante passare il tampone imbevuto d antisettico dall alto verso il basso, cambiando per ogni passaggio il tampone. - uomo: retrarre il prepuzio con la mano non dominante, tenendo fermo il pene con il glande completamente scoperto, con la mano dominante passare il tampone imbevuto di disinfettante in modo circolare scendendo verso il basso, cambiando il tampone ad ogni passaggio. Togliersi i guanti usati e mettersi il secondo paio sterile. Aspirare con siringa sterile 5cc di disinfettante ed introdurlo nel meato. Lubrificare il catetere con gel monouso facendo attenzione a non contaminare il catetere. Introduzione del catetere nel meato: Porgere i guanti sterili Aprire il set sterile per la cateterizzazione. Versare la soluzione disinfettante Evita che il paziente invada con le mani la zona sterile. Far eseguire al paziente un respiro profondo nel momento dell inserimento del catetere, si favorisce il rilassamento dello sfintere, evitando resistenze. 10

11 - donna: afferrare il catetere con la mano dominante ed inserirlo lentamente fino alla comparsa delle urine, non forzare se si percepisce una resistenza. - uomo: Afferrare il pene con la mano non dominante, mantenendolo perpendicolare all addome. Questa posizione del pene favorisce l introduzione del catetere fino all uretra bulbare. Introdurre il catetere nell uretra gradualmente fino ad avvertire la resistenza dell uretra bulbare. Successivamente abbassare il pene e continuare l inserimento fino ad avvertire la resistenza prostatica. Continuare l inserimento fino al superamento del collo vescicale e/o alla prossimità della coda del catetere Gonfiare molto lentamente il palloncino con soluzione d acqua bidistillata attraverso l apposita via, dopo avere deconesso la siringa verificare l ancoraggio del catetere ritraendolo per pochi centimetri. Verificare il quantitativo e la tipologia della soluzione da iniettare riportata sul foglio guida del catetere. Lasciare libera la linea di Controllare la qualità e la drenaggio delle urine, evitare quantità delle urine che inginocchiature del tubo di fuoriescono dopo drenaggio e facendolo passare l introduzione del catetere nella sopra la gamba. busta. Togliersi i guanti. Vedi procedura Aziendale vigente sul corretto conferimento dei rifiuti Sanitari. Evitare eventuali trazioni sull uretra. 11

12 Informare il paziente di non tirare il catetere e comunicare al personale d assistenza eventuale bruciore o fastidio conseguente alla cateterizzazione. Registrare sulla documentazione clinica del paziente: Indicazione alla cateterizzazione, appropriatezza prescrittiva (ALLEGATO 2 pag.18) volume di urine drenato data ed ora della cateterizzazione tipo, lunghezza e calibro del catetere problemi intervenuti nel corso della procedura segnalazioni da parte del paziente, se riportate. Compilazione reminder per la valutazione giornaliera della possibilità di rimozione del catetere Annotare in cartella infermieristica, l ora, la quantità delle urine espulse, caratteristiche, misura del catetere. L' inserzione, la sostituzione e la cura del catetere e del sistema di drenaggio devono essere documentati per la tracciabilità e monitoraggio della procedura. 12

13 FLOW CHART RICOVERO PAZIENTE Già portatore di catetere vescicale? SI NO Valutare eventuale indicazioni al cateterismo IL PAZIENTE PRESENTA INDICAZIONE AL TRATTAMENTO NO II PAZIENTE RIMUOVE CATETERE VESCICALE Il cateterismo è indicato? SI NO SI Applicazione del protocollo Corretta gestione catetere 1. Valutazione giornaliera rimozione del catetere urinario; 2. Mantenimento sacca di drenaggio a circuito chiuso, al disotto della vescica; 13

14 MATRICE RESPONSABILITA FIGURA CHE SVOLGE L ATTIVITÀ DESCRIZIONE ATTIVITÀ Approvigionamento materiale occorrente Medico CPSI Personale di supporto Coordinatore Infermieristic o R Farmacia Dispositivi Medici R Prescrizione in cartella clinica dell inserimento del catetere vescicale R Informazione al paziente R C Scelta materiale occorrente (tipo di catetere, lume del catetere) R C Preparazione materiale occorrente R C Preparazione genitali paziente per la caterizzazione ( igiene intima) R C Posizionamento catetere vescicale, gestione catetere, Tracciabilità in cartella clinica dell avvenuta cateterizzazione R R C Durata cateterizzazione R C Ricondizionamento ambiente e smaltimento materiali R C 14

15 POS GO ICA 05 DATA.. REV n. 0 Applicazione della Procedura Coordinatore Infermieristico: Approvigionamento del materiale occorrente; Farmacia dispositivi medici: Approvigionamento materiale occorrente; Dirigente medico: Prescrizione in cartella clinica dell inserimento del catetere vescicale, Informazione al paziente, scelta tipo di catetere, durata cateterizzazione, tracciabilità in cartella clinica; CPSI: Preparazione materiale occorrente, igiene e disinfezione genitali paziente, posizionamento catetere vescicale, tracciabilità procedura in cartella integrata, ricondizionamento ambiente, corretto conferimento materiali da smaltire. Personale di supporto: Coinvolto nelle attività di igiene e disinfezione genitali paziente, ricondizionamento ambiente, corretto conferimento materiali da smaltire. VERIFICA E VALUTAZIONE DELLA PROCEDURA Indicatori/parametri di controllo N. cateteri vescicale consumati /n. dei dimessi per anno N. cateteri vescicale /1000 giornate di degenza per anno N. sacche di raccolta delle urine/n. cateteri vescicali per anno N. urinocolture positive / n. urinocolture inviate per anno P Andamento annuale della prevalenza delle infezioni urinarie associate a catetere vescicale su campione per anno REVENZIONE Estensore documento Bruno Eleonora 15

16 POS GO ICA 05 DATA.. REV n. 0 BIBLIOGRAFIA Decreto Legislativo 24 febbraio 1997, N. 46. Attuazione della direttiva 93/42/CEE concernente i dispositivi medici. Gazzetta Ufficiale 6 marzo 1997, n. 54, Supplemento ordinario n. 49/L EPIC2. Pratt RJ, Pellowe CM, Wilson JA et al. National evidence-based guidelines for preventing healthcare-associated infections in NHS hospitals in England. J Hosp Infect, 2007; 65S: S1-S64. Healthcare infection control practices advisory committee (HICPAC) - Guideline for Prevention of Catheter-associated Urinary Tract Infections Joanna Briggs Institute. Management of short term indwelling urethral catheters to prevent urinary tract infections. Best practice 2000,4:1 6. Linee Guida Società Italiana Di Urologia 2015 NHS-NICE. Infection control. Prevention of healthcare-associated infections in primary and community care Strategies to Prevent Catheter-Associated Urinary Tract Infections in Acute Care Hospitals: 2014 Update. ARCHIVIAZIONE E PUBBLICAZIONE Pubblicazione sulla Intranet Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, archiviazione in informazioni utili: Prevenzione e Controllo Infezioni Ospedaliere. Estensore documento Bruno Eleonora 16

17 INDICAZIONE TIPO DI CATETERE CALIBRO CH Ostruzione acuta e cronica delle vie urinarie Foley 2 vie (Tiemann, Wiruthan) Disfunzione neurologica permanente della vescica (qualora non sia possibile il cateterismo ad intermittenza) Foley in silicone 6 8 Monitoraggio della diuresi nei pazienti critici Foley 2 vie Urine chiare Interventi chirurgici che richiedono una vescica vuota Foley 2 vie Urine chiare Trattamento di neoplasie vescicali con farmaci citotossici topici e trattamenti locali intracavitari Nelaton autolubrificato 8-10 Esecuzione di test di funzionalità vescicale, per il tempo strettamente limitato agli stessi Nelaton autolubrificato 8-10 Svuotamento della vescica prima del parto se la paziente non è in grado di urinare spontaneamente Gravi casi di macroematuria e piuria al fine di evitare il tamponamento vescicale. Lesioni da pressione sacrali 3-4 stadio Comfort paziente terminale. Nelaton autolubrificato Silicone 100% 3 vie Punta curva negli uomini; Punta retta nelle donne. Foley 2 vie Foley 2 vie Urine chiare Urine chiare Estensore documento Bruno Eleonora

18 ALLEGATO 2 SCHEDA APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA CATETERE VESCICALE COGNOME E NOME ETA DATA RICOVERO IN OSPEDALE UU.OO INDICAZIONE AL CATETERE VESCICALE (da compilare a cura del medico di reparto): o ostruzione acuta delle vie urinarie; o disfunzione neurologica permanente della vescica; o monitoraggio della diuresi nei pazienti critici; o intervento chirurgico che richieda la vescica vuota o trattamento di neoplasie vescicali con farmaci chemioterapici topici; o esecuzione dei test di funzionalità vescicale o incontinenza urinaria (se impossibile metodi alternativi) o gravi casi di macroematuria e piuria TIPO DI CATETERE VESCICALE: DATA POSIZIONAMENTO C.V. già presente al momento del ricovero in reparto: SI NO È stata rivalutata l indicazione al cateterismo vescicale anche in questo reparto? SI NO DOTT (timbro e frima) PROCEDURA DI CATETERISMO VESCICALE (da compilare a cura dell infermiere): Tipo di catetere posizionato: Il catetere è stato inserito utilizzando tecniche asettiche e dispositivi sterili? SI NO Non noto La sacca di drenaggio è posta al disotto della vescica? SI NO Vengono eseguiti lavaggi vescicali? SI NO Infermiere..(nome e firma) Il catetere è stato sostituito il: Il catetere è stato rimosso il: Estensore documento Bruno Eleonora 18

19 ALLEGATO 3 REMINDER Sistema di richiamo per ricordare agli operatori la presenza di un catetere vescicale (CV) per le strutture operative di area medica. (Presente nella cartella integrata informatizzata) REMINDER Paziente portatore di CV a permanenza Rivalutazione Data / / / / / / Rimozione data / / / INDICAZIONI Interventi chirurgici Ritenzione urina Monitoraggio della diuresi Instabilità emodinamica/respiratoria Irrigazione vescicale o cistoclisi Cure terminali, guarigione, LdP sacro perineali Altro 19 Estensore documento Bruno Eleonora

20 ALLEGATO 4 Presidii Per Cateterismo Vescicale Dispositivi Incontinenza Urinaria TIPO CATETERI VESCICALI N, vie Materiale CH CODICE SONDA NELATON SONDA NELATON SONDA FOLEY 2 SILICONE SONDA FOLEY 2 SILICONE SONDA FOLEY 2 SILICONE SONDA FOLEY 2 SILICONE SONDA FOLEY 2 SILICONE SONDA FOLEY 2 SILICONE SONDA FOLEY 2 LATTICE SILICONATO SONDA FOLEY 2 LATTICE SILICONATO SONDA FOLEY 2 LATTICE SILICONATO SONDA FOLEY 2 LATTICE SILICONATO SONDA FOLEY 2 LATTICE SILICONATO SONDA PROSTATICA 3 PVC BECCO/FLAUTO SONDA PROSTATICA 3 SILICONE BECCO/FLAUTO SONDA PROSTATICA 3 SILICONE BECCO/FLAUTO SONDA PROSTATICA 3 SILICONE BECCO/FLAUTO CURVA SONDA PROSTATICA 3 SILICONE BECCO/FLAUTO CURVA SONDA PROSTATICA 3 SILICONE BECCO/FLAUTO CURVA SONDA PROSTATICA 3 SILICONE BECCO/FLAUTO CURVA SONDA FOLEY (TIEMANN - WIRUTHAN) SILICONE 8 SONDA FOLEY (TIEMANN - WIRUTHAN) SILICONE 10 SONDA FOLEY (TIEMANN - WIRUTHAN) SILICONE SONDA FOLEY (BRILLANT TIEMANN) SILICONE CATETERE SOVRAPUBICO CATETERE SOVRAPUBICO RICAMBIO rich spec Estensore documento Bruno Eleonora 20

21 ALLEGATO 5 Gentile Signora / Signore, INFORMAZIONI PER LA Le è stato introdotto un catetere vescicale. E pertanto importante che conosca alcune informazioni sulla gestione del catetere. Come è fatto il catetere vescicale? Il catetere è mantenuto in vescica da un piccolo palloncino riempito d acqua situato alla sua estremità interna. L urina si raccoglie per gravità in una sacca. La sacca di raccolta viene raccordata al catetere con un sistema ad incastro. A cosa serve il catetere vescicale? Il catetere serve a far uscire l urina automaticamente ed in maniera continua dalla vescica, in modo che questa sia sempre vuota. Talvolta potrà comunque sentire uno stimolo ad urinare nonostante il catetere sia ben funzionante: questo è dovuto proprio alla presenza del catetere che, saltuariamente, può irritare la vescica e provocare sensazioni simili a spasmi vescicali. Se l introduzione del catetere è conseguente ad un intervento chirurgico, il catetere permette di mantenere asciutta la zona ove è stato eseguito l intervento, in modo che questa possa guarire meglio e più velocemente. Se l introduzione del catetere è stata eseguita presso il Pronto Soccorso per una ritenzione urinaria, è necessario attendere alcuni giorni prima della sua rimozione: in questo modo aumentano le probabilità di un ripristino della minzione spontanea e diminuisce il rischio di una nuova ritenzione urinaria. Come va gestito il catetere vescicale? E necessario mantenerlo pulito. Lavi sempre le mani prima di toccare il catetere. Due volte al giorno (preferibilmente la mattina al risveglio e la sera prima di andare a dormire) lavi con acqua e sapone e poi asciughi l area della cute dove il catetere entra nell orificio uretrale. E necessario evitare che il catetere sia sottoposto ad eccessive trazioni e controllare che non ci siano angolazioni o nodi nel tubo di raccordo tra catetere e sacca di raccolta. E necessaria un assunzione adeguata di liquidi durante tutto l arco della giornata, per mantenere le urine limpide ed evitare che si formino sedimenti Come va gestita la sacca di raccolta delle urine? La sacca di raccolta delle urine si riempirà progressivamente di urina e, di conseguenza, diventerà man mano sempre più pesante. Non la faccia riempire troppo: apra il rubinetto di svuotamento della sacca sul water e svuoti l urina ad intervalli regolari. Si lavi sempre le mani prima e dopo aver compiuto questa operazione. 21 Estensore documento Bruno Eleonora

22 Durante il giorno sarà più comodo utilizzare la cosiddetta sacca da gamba. Si tratta di una sacca che può essere fissata, mediante una cinghia elastica, alla gamba. Questo permette di portare la sacca sotto i pantaloni e di eseguire tutte le normali attività quotidiane. La sacca di raccolta normale è più grande della sacca da gamba e permette quindi di raccogliere una quantità maggiore di urina. Prima di andare a dormire colleghi la sacca normale al catetere e la fissi ad un supporto al bordo del letto. A meno che non insorgano problemi, occorre cambiare la sacca di raccolta delle urine soltanto una volta a settimana. La sacca vecchia può essere gettata, dopo averla svuotata, sciacquata e riposta in un sacchetto di plastica sigillato, insieme ai rifiuti domestici. Cosa succede in caso di perdite di urina o di sangue dall orificio uretrale accanto al catetere? E un evenienza del tutto normale. Può verificarsi anche in occasione di spasmi vescicali (contrazioni involontarie della vescica), che si manifestano occasionalmente con improvvisi e brevi crampi in corrispondenza dell area anatomica della vescica. Se l urina o il sangue fuoriescono persistentemente accanto al catetere o se si hanno spasmi vescicali ripetuti è necessario controllare che il collegamento tra il catetere e la sacca sia funzionante e che l urina continui a raccogliersi nella sacca. Cosa bisogna fare se l urina non si raccoglie nella sacca? E necessario verificare che: La sacca di raccolta stia al di sotto del livello della vescica (ricordi che l urina scende nella sacca per forza di gravità) Non ci siano angolazioni o nodi nel tubo di raccordo della sacca di raccolta Non ci siano grossi coaguli o frammenti di tessuto presenti nel catetere Abbia bevuto liquidi a sufficienza nel corso della giornata Cosa bisogna fare in presenza di sangue nelle urine? E un evenienza normale dopo ogni cateterismo e dopo la maggior parte degli interventi urologici. Può durare alcuni giorni o, in taluni casi, anche una o due settimane. In caso si presenti dopo un intervento chirurgico, è segno che il processo di guarigione e cicatrizzazione della ferita interna è ancora in corso. Può anche essere conseguente all irritazione della parete vescicale da parte della punta del catetere, fatto del tutto normale. Potrebbe anche notare del sangue nelle urine durante l evacuazione. Non si preoccupi, a meno che non noti grossi coaguli o frammenti di tessuto che scendono nel catetere. Questi possono causare un blocco del catetere per cui sarà necessario contattare l ospedale. Quando è necessario contattare l ospedale, il CAD, l ambulatorio infermieristico territoriale o ospedaliero? Quando le urine sono fortemente maleodoranti Quando la temperatura corporea è superiore a 38 C Quando non fuoriesce urina per più di 4-5 ore: il catetere potrebbe essersi tappato, nel qual esso dovrà essere lavato o sostituito. 22 Estensore documento Bruno Eleonora

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