Campagna Antinfluenzale
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- Diana Sacco
- 7 anni fa
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1 Campagna Antinfluenzale
2 CONOSCERE L INFLUENZA VIRUS (del genere Orthomixovirus) Caratteristiche: Molto contagiosa (Trasmissione per via aerea) Sintomi variabili Variabilità genetica del virus (potenziale pandemico) Importante problema di Sanità Pubblica III causa di morte in Italia per patologia infettiva dopo AIDS e Tubercolosi INFLUNET: La sorveglianza sentinella della sindrome influenzale INFLUNET è coordinata dall Istituto Superiore di Sanità (ISS), in collaborazione con il Centro Interuniversitario per la Ricerca sull Influenza (CIRI) di Genova e il sostegno del Ministero della Salute. La rete si avvale del contributo dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, dei referenti presso le Asl e le Regioni.
3 RIDURRE LA TRASMISSIONE DEL VIRUS Le azioni utili riconosciute dall OMS: Lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici) in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito; Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani); Isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale; Uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali); Apertura frequente delle finestre per assicurare un adeguato ricambio dell'aria.
4 I PUNTI DA CUI PARTIRE Entro il 2050, si stima che circa il 20% della popolazione Europea e Statunitense avrà più di 60 anni di età e pertanto sarà maggiormente a rischio di infezioni gravi La polmonite e l influenza rappresentano la quarta causa più comune di decesso nei soggetti anziani La vaccinazione annuale è la misura preventiva primaria per il controllo dell influenza, specialmente nella popolazione anziana Il 50 60% della popolazione anziana ed il 70 90% negli adulti sani, hanno dei dubbi sull'efficacia del vaccino antinfluenzale
5 IMPORTANZA DELLA VACCINAZIONE La vaccinazione antinfluenzale rappresenta uno dei più importanti interventi di sanità pubblica nel campo della prevenzione delle malattie infettive, sia per il numero di soggetti vaccinati annualmente, sia per la riduzione dell incidenza della malattia e delle sue conseguenze nelle persone appartenenti a categorie a rischio, sia per il contributo alla funzionalità dei servizi sanitari e socio-assistenziali, dei servizi di pubblica utilità e del tessuto sociale che potrebbe essere messo in crisi da un epidemia intensa. La vaccinazione, oltre a essere il mezzo migliore per prevenire la malattia, è infatti in grado di ridurre le complicanze, l ospedalizzazione e l eccesso di mortalità nei soggetti maggiormente a rischio, nonché di ridurre la spesa sanitaria (principalmente riducendo il consumo di farmaci) e i costi sociali collegati all epidemia influenzale.
6 UNA «CORRETTA» GESTIONE Il Dipartimento di Prevenzione ha un ruolo strategico nel pianificare ed attuare le azioni di sorveglianza epidemiologica; nel definire e concordare a livello locale l attuazione degli interventi di sanità pubblica in accordo con le indicazioni regionali; nel coordinare ed effettuare, per quanto stabilito, le attività di vaccinazione. Il Distretto Sanitario garantisce l attivazione di protocolli operativi per le azioni di sorveglianza virologica, anche attraverso il sistema dei medici sentinella, secondo le indicazioni previste dal sistema nazionale di sorveglianza virologica sull influenza (FLU-ISS) e coordina l attività di assistenza dei Medici di Medicina Generale (MGG) e dei Pediatri di Libera Scelta, nell ambito della gestione territoriale della pandemia influenzale. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E VIROLOGICA In fase POST-PANDEMICA la sorveglianza persegue due obiettivi: monitorare l incidenza descrivendo la curva epidemica e monitorare i virus circolanti, anche per l eventuale maggiore virulenza. Tali obiettivi sono perseguiti attraverso: La Rete dei medici sentinella - Influnet
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8 La sorveglianza epidemiologica delle sindromi influenzali Influnet si è conclusa il 29 aprile scorso, alla 17sima settimana del 2012, La stagione è stata caratterizzata da un incidenza di media entità rispetto ad anni di maggiore picco epidemico totalizzando circa 5 milioni di casi. La partecipazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera è stata buona per tutto il periodo di osservazione con una copertura media del 2,1% della popolazione italiana. La sorveglianza per la stagione influenzale riprenderà, il prossimo 15 ottobre (42sima settimana del 2012).
9 Nella stagione la fascia d età maggiormente colpita è quella tra 0 e 14 anni con un livello di massima incidenza pari a 29,1 casi per 1000 assistiti nella fascia 0-4 anni e pari a 28,6 nella fascia 5-14 anni, in quella anni pari a 7,8 e pari a 2,3 tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni.
10 Il livello dell incidenza delle sindromi influenzali è in diminuzione dopo aver raggiunto il picco epidemico nella quinta settimana del 2012 con un livello di incidenza pari a 9,64 casi per mille assistiti. Il periodo epidemico è iniziato nella cinquantunesima settimana del 2011 in cui, il livello di incidenza, ha superato il valore soglia di 2 casi per mille assistiti. Il numero di casi è diminuito in tutte le fasce di età ma in maniera più marcata nelle età pediatriche. La pandemia ha completamente modificato il quadro epidemiologico dell influenza nel nostro Paese, osservato negli ultimi 10 anni, vedendo l insorgenza di un picco epidemico, nel mese ottobre-novembre, periodo dell anno in cui non si osserva poco la circolazione dei virus dell influenza stagionale.
11 VIRUS A VIRUS B INCIDENZA
12 23 febbraio 2012 SORVEGLIANZA VIROLOGICA DELL INFLUENZA Raccomandazioni dell OMS per la composizione del vaccino antinfluenzale per la stagione (Emisfero Nord) Il 22 febbraio 2012 si è svolto il meeting annuale dell OMS per l aggiornamento della composizione del vaccino antinfluenzale per la prossima stagione 2012/13. In base ai risultati ottenuti, l OMS raccomanda, per la prossima stagione 2012/2013, la seguente composizione vaccinale
13 PERCHÈ VACCINARE In presenza di un buona corrispondenza fra la composizione del vaccino e i virus influenzali circolanti, l efficacia stimata in adulti sani varia dal 70 al 90%. Nei bambini e ragazzi fino a 16 anni è stimata un efficacia pari al 60-70%. Negli anziani che vivono in comunità, l efficacia stimata della vaccinazione nel ridurre la mortalità legata all influenza varia dal 23 al 75%. FINALITÀ DELLA VACCINAZIONE: 1. protezione individuale 2. protezione della collettività
14 OBIETTIVI DELLA CAMPAGNA VACCINALE CONTRO L INFLUENZA 1. riduzione del rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte dovute alle epidemie stagionali 1. riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mortalità OBIETTIVI DI COPERTURA VACCINALE PER TUTTI I GRUPPI TARGET 1. 75% come obiettivo minimo perseguibile 1. 95% come obiettivo ottimale
15 CHI VACCINARE IL PERIODO INDICATO PER LA VACCINAZIONE VA DA OTTOBRE A DICEMBRE. La vaccinazione è raccomandata a: 1. Soggetti di età pari o superiore a 65 anni; 2. Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-bpco), malattie dell apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite, diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI >30 e gravi patologie concomitanti), insufficienza renale cronica, malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, tumori, malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV, malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici, patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari), epatopatie croniche 3. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale. 4. Donne che all inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. 5. Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti. 6. Medici e personale sanitario di assistenza. 7. Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio 8. Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e varie categorie di lavoratori (forze di polizia, vigili del fuoco, etc.) 9. Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani
16 INCREMENTARE LA COPERTURA VACCINALE NEI GRUPPI A RISCHIO Predisporre registri di soggetti a rischio ai quali offrire attivamente la vaccinazione antinfluenzale In tale modo sarà possibile sia effettuare una chiamata attiva di tali soggetti, sia costruire il denominatore necessario per il calcolo della copertura vaccinale nei soggetti a rischio e sia individuare i contatti/conviventi cui offrire la vaccinazione antinfluenzale per i soggetti a rischio che non possono essere vaccinati (ad esempio pazienti oncologici in trattamento chemioterapico).
17 E PER CHI NON FA PARTE DEL SUDDETTO ELENCO? Possono scegliere di vaccinarsi contro l Influenza tutti i sani (bambini e/o adulti) che desiderano evitare la malattia influenzale per varie motivazioni (timore della malattia, viaggi, lavoro, consiglio del medico curante, etc.) salvo quelle per cui esistono specifiche controindicazioni. Il vaccino è disponibile presso le farmacie, ma è bene che tale scelta sia sempre effettuata di concerto con il proprio medico.
18 CONTROINDICAZIONI E PRECAUZIONI Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a: Lattanti al di sotto dei sei mesi Soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei suoi componenti Una malattia acuta di media o grave entità False controindicazioni Allergia alle proteine dell uovo, con manifestazioni non anafilattiche Malattie acute di lieve entità Infezione da HIV ed altre immunodeficienze congenite o acquisite. La condizione di immunodepressione non costituisce una controindicazione alla somministrazione della vaccinazione antinfluenzale. La somministrazione del vaccino potrebbe non evocare una adeguata risposta immune. Una seconda dose di vaccino non migliora la risposta anticorpale in modo sostanziale. Il vaccino non deve essere congelato, ma conservato tra + 2 C e + 8 C
19 EFFETTI INDESIDERATI I vaccini antinfluenzali contengono solo virus inattivati o parti di questi, pertanto non possono essere responsabili di infezioni da virus influenzali. Le persone vaccinate dovrebbero essere ragguagliate sul fatto che, particolarmente nella stagione fredda, infezioni respiratorie e sindromi con sintomatologie simili a quelle dell influenza possono essere provocate da molteplici altri agenti batterici e virali, nei cui confronti il vaccino antinfluenzale non può avere alcuna efficacia protettiva. Gli effetti collaterali comuni dopo somministrazione di vaccino antinfluenzale consistono in reazioni locali, quali dolore, eritema, gonfiore nel sito di iniezione. Le reazioni sistemiche comuni includono malessere generale, febbre, mialgie, con esordio da 6 a 12 ore dalla somministrazione della vaccinazione e della durata di 1 o 2 giorni. Sono stati riferiti, in correlazione temporale con la vaccinazione antinfluenzale, eventi rari quali trombocitopenia, nevralgie, parestesie, disordini neurologici e reazioni allergiche gravi. La correlazione causale tra la somministrazione di vaccino antinfluenzale e tali eventi avversi non è stata dimostrata.
20 SOMMINISTRAZIONE SIMULTANEA DI PIÙ VACCINI Il vaccino antinfluenzale non interferisce con la risposta immune ad altri vaccini inattivati o vivi attenuati. Ove indicata, è possibile effettuare la vaccinazione antipneumococcica contemporaneamente con quella antinfluenzale, nei soggetti ad alto rischio di complicazioni e negli anziani. Negli ultimi anni, numerosi studi pubblicati in letteratura hanno dimostrato che la simultanea somministrazione del vaccino antipneumococcico e antinfluenzale elicita una risposta immunitaria soddisfacente, senza aumentare l incidenza o la severità degli eventi avversi.
21 FARMACI ANTIVIRALI Ulteriore presidio per la chemioprofilassi ed il trattamento dell influenza. inibitori M2: amantidina (contro virus di tipo A; poco raccomandato) inibitori della neuraminidasi: oseltamivir (Tamiflu, contro l influenza A e B, ben tollerato) e zanamivir (Relenza) I VIRUS DELL INFLUENZA POSSONO ACQUISIRE RESISTENZA AGLI ANTIVIRALI - non sono un alternativa alla vaccinazione - devono essere assunti con tempestività
22 L INFLUENZA PUÒ ESSERE SCONFITTA INFORMAZIONE Se conosci come agisce il virus, come si diffonde, e perché cambia ogni anno sei motivato a prendere le giuste precauzioni VACCINAZIONE Ogni anno hai a disposizione un vaccino sicuro ed efficace per una protezione dall influenza e dalle sue complicanze IGIENE E PROTEZIONE INDIVIDUALE Puoi evitare l influenza anche adottando una buona igiene personale e degli oggetti più comunemente utilizzati.
23 LA PREVENZIONE È UN IMPEGNO SOCIALE Ognuno di noi può prendere parte attiva nella lotta contro la diffusione dell influenza, consapevole che il suo impegno andrà, innanzitutto, a beneficio della sua salute, ma anche di quella dei suo cari e di tutta la società
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