Le novità in materia di apprendistato dopo il d. lgs. n. 167/2011. Prof. avv. Roberta Nunin Università di Trieste

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1 Le novità in materia di apprendistato dopo il d. lgs. n. 167/2011 Prof. avv. Roberta Nunin Università di Trieste

2 Il percorso storico Art c.c. L. n. 25/1955 L. 196/97 (c.d. Pacchetto Treu ): riforma in particolare dei profili formativi D. lgs.. n. 276/2003: si innalza l etl età e l apprendistato l da uno diventa trino Competenze regionali (riforma del Tit. V, 2001) e contenzioso costituzionale Ulteriori riforme parziali (v. l. n.80/05; l. 269/07; protocollo welfare 2007; l. 112/08 ma C. Cost. 176/10)

3 La riforma (I) Con il d. lgs.. n. 167 del 14 settembre 2011 (in G.U ) è stata finalmente attuata la delega conferita nel 2007 al Governo (e poi ribadita dalla l. 183/2010) per una revisione del contratto di apprendistato. Si è registrato un notevole consenso sui punti qualificanti del nuovo assetto che cerca di superare gli ostacoli precedenti.

4 La riforma (II) La riforma interviene a 8 anni dal precedente intervento di sistema,, realizzato con il d. lgs. n. 276/03, dopo un periodo segnato da litigiosità,, diatribe tra i diversi soggetti istituzionali coinvolti e interventi ripetuti della Corte Costituzionale Obiettivo non nascosto: fare dell apprendistato il contratto principe di ingresso dei giovani nel modo del lavoro

5 Elementi di fondo della riforma Si conferma il modello triplice Si sottolinea la centralità del contratto collettivo per la disciplina della formazione nei casi in cui è svolta in azienda Si semplifica la disciplina delle tre tipologie di apprendistato Si individua una durata triennale del contratto Si prevede la possibilità di utilizzare il contratto anche per i praticanti degli studi professionali.

6 Caratteri generali del contratto di apprendistato (I) Si tratta di un contratto speciale, in quanto al suo interno convivono un normale rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato ed una rapporto con finalità formative a tempo determinato L art. 1 del T.U. ribadisce che il contratto di apprendistato non è un contratto a termine

7 Caratteri generali del contratto di apprendistato (II) Tuttavia, rispetto all ordinario contratto a tempo indeterminato, l apprendistato l ha una sua particolarità, che si specifica: 1)Un ordinario rapporto di lavoro, con prestazioni sinallagmatiche (lavoro - retribuzione e formazione) 2) Un periodo formativo di apprendimento, volto a far acquisire al giovane le capacità e conoscenze utili per il conseguimento di una qualifica professionale o do una ulteriore qualificazione

8 Libertà di recesso La normativa non innova rispetto al passato, nel senso che il rapporto si può liberamente risolvere alla fine del periodo formativo, nel rispetto del periodo di preavviso. Si tratta di una recesso, di natura unilaterale e recettizia,, che può trovare dei limiti nella contrattazione collettiva o nella legislazione generale (es., lavoratrici madri) L art. 2 lett. l precisa peraltro, anche alla luce della giurisprudenza costituzionale, la necessità di una giusta causa o di un giustificato motivo per recedere durante il periodo di formazione.

9 Durante il periodo formativo Si applica di regola la disciplina sui rapporti di lavoro, ma con alcune importanti deroghe/regole speciali in tema di orario, inquadramento, retribuzione e obblighi formativi. Si applica un incentivo contributivo Alla scadenza del periodo si può recedere liberamente senza onere di motivazione e con il solo rispetto del preavviso.

10 Alla fine del periodo formativo Laddove il rapporto continui, si applicheranno le regole ordinarie in materia di rapporto di lavoro L incentivo contributivo previsto potrà però proseguire per un anno

11 Obbligazioni delle parti nel C.A. Per il datore di lavoro: * applicare le norme dei contratti collettivi; * pagare la retribuzione; * garantire la sicurezza; * impartire (o far impartire) la formazione, attuando tutti gli obblighi formativi previsti dal c. coll. * redigere in forma scritta il piano formativo individuale; * nominare il tutor aziendale; * registrare la formazione effettuata sul libretto form.; * attuare il percorso formativo previsto dal piano.

12 Obbligazioni delle parti nel C.A. (II) Per il lavoratore: * rispettare i doveri tipici del lavoratore subordinato; * partecipare con costanza e profitto alle iniziative formative previste dal piano formativo individuale e proposte dal datore di lavoro.

13 Le tre tipologie di apprendistato Il legislatore del T.U. prevede tre possibili articolazioni del contratto: 1) apprendistato per la qualifica professionale; 2) apprendistato professionalizzante; 3) apprendistato di alta formazione e ricerca. Obiettivo: aprire l apprendistato l ad una pluralità di opzioni formative, seguendo l esempio l di altri Paesi europei che lo utilizzano in modo ampio per strutturare percorsi formativi in alternanza

14 L apprendistato per qualifica professionale Età: : da 15 a 25 anni Esito formativo: qualifica/diploma professionale Durata max: : 3 anni, 4 in caso di diploma quadriennale regionale Regole per la formazione: Regioni (previa intesta St./Reg.) e sentite le parti sociali

15 L apprendistato professionalizzante Età: : da 18 a 29 anni (chi ha una qualifica professionale può stipulare il contr.a partire da 17 anni) per i lavoratori in mobilità non ci sono limiti di età Esito formativo: conoscenza di un mestiere/qualifica prevista dai c. coll. Durata max: : 3 anni (5 per l artigianato) l Regole per la formazione: Contr. Collettivi; le Regioni possono integrare la discplina formativa con un offerta di durata non superiore a 120 ore nel triennio

16 Apprendistato di alta formazione e ricerca Età: : da 18 a 29 anni (chi ha una qualifica professionale può stipulare il contr. a partire da 17 anni); Esito formativo: titolo di studio sec. sup.. / titoli di studio universitari e dell alta formazione / dottorati di ricerca / istruzione tecnica superiore / specializzazione tecnologica degli ITS / pratica professionale Regole per la formazione: intese tra Regioni, istituzioni formative e parti sociali; in mancanza, i datori possono accordarsi direttamente con gli enti formativi

17 Le regole comuni: 1) durata Il contratto è a tempo indeterminato, ma prevede un periodo formativo a tempo determinato, alla fine del quale il datore può liberamente recedere.

18 Le regole comuni: 2) retribuzione e inquadramento Il lavoratore può essere inquadrato sino a due livelli inferiori rispetto a quello finale. In alternativa al sottoinquadramento, il datore può stabilire la retribuzione dell apprendista in misura percentuale, con crescita graduale nel tempo.

19 Le regole comuni: 3) incentivi contributivi Viene applicata un aliquota contributiva ridotta (10% della retr.. imp.) L incentivo si applica per un ulteriore anno dopo la fine del periodo formativo, in caso di trasformazione del rapporto a tempo indeterminato

20 Le regole comuni: 4) divieti e sanzioni Divieto di assumere apprendisti in numero superiore al 100% del personale qualificato presente in azienda La mancata erogazione della formazione comporta sanzioni contributive (restituzione dello sgravio e pagamento di una somma ulteriore di apri importo) e civili (il rapporto si può trasformare in un ordinario rapporto di lavoro subordinato)

21 Le regole comuni: 5) forma del contratto Obbligo della forma scritta (art. 2, c. 1, lett. a) Al contratto deve essere allegato il piano formativo individuale che costituisce parte integrante del contratto stesso e contiene la descrizione del percorso formativo formale e non formale, esterno o interno che l apprendista dovrà seguire Forma scritta ad probationem La forma scritta è richiesta anche per il patto di prova (ma ad substantiam )

22 Le regole comuni: 6) divieto della retribuzione a cottimo Per la retribuzione dell apprendista vige un divieto generale di utilizzo del cottimo.

23 Definizione degli standard formativi e professionali Si prevede che entro 12 mesi dall entrata in vigore del d. lgs.. il Ministero del lavoro, di concerto con quello dell Istruzione e previa intesa con le Regioni e le Province autonome, nel rispetto delle competenze di queste ultime, definirà gli standards formativi per la verifica dei percorsi formativi in apprendistato per la qualifica professionale, professionalizzante e in alta formazione. Per gli ultimi due tipi, ai fini della verifica gli standard di riferimento sono quelli definiti nel ccnl di categoria o, in mancanza, attraverso intese specifiche sottoscritte a livello nazionale o interconfederale