Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A Politecnico di Bari

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti Prof. Pasquale Colonna A.A Politecnico di Bari"

Transcript

1 CRITERI BASE DI PROGETTAZIONE STRADALE PREMESSA: Occorre fare un paragone tra la circolazione stradale e lacircolazione l i ferroviaria i dacui quellastradale l ha preso origine. ii Obiettivo della circolazione ferroviaria è l EQUILIBRIO: il treno viaggia seguendo delle regole di esercizio precise che riguardano il rispetto delle velocità di marcia, dei tempi di sosta, etc. Il veicolo ferroviario viaggia come se fosse un veicolo isolato, l unico problema è il mantenimento dell equilibrio.

2 CRITERI BASE DI PROGETTAZIONE STRADALE Gli obiettivi della circolazione stradale riguardano tre campi: 1. EQUILIBRIO 2. VISIBILITA : per la sicurezza della circolazione stradale l utente deve sempre avere un ottima visibilità. 3. ASPETTATIVE :ciò che l utente percepisce viaggiando non deve essere molto diverso dalla realtà. Se la differenza tra ciò che si percepisce e la realtà è molto alta si hanno delle situazioni non sicure. Esempi: galleria molto lunga con due condizioni atmosferiche completamente diverse all ingresso e all uscita (sole e pioggia).l utente che viaggia in galleria non si aspetta ciò, pertanto non siamo in condizioni di sicurezza; condizioni di traffico inaspettato; curva più stretta di quella percepita dall utente sul rettifilo; Qui di seguito vedremo e che cela progettazione o e della geometria e della strada fa riferimento e al rispetto delle condizioni di equilibrio del veicolo, di visibilità dell utente e al soddisfacimento delle aspettative dell utente, che riguardano soprattutto la velocità di marcia.

3 ANDAMENTO PLANO - ALTIMETRICO DELL ASSE Criteri di composizione dell asse La progettazione della geometria di una strada prende le mosse dallo studio tdi dl del suo asse e dll della sua sezione trasversale. Lo studio dell asse di una strada viene suddiviso in base agli andamenti planimetrici i iealtimetrici. li i i ANDAMENTO PLANIMETRICO (o tracciato orizzontale): Proiezione dell asse stradale su un piano orizzontale. ANDAMENTO ALTIMETRICO DELLA STRADA (o profilo longitudinale): Linea piana in cui si trasforma l asse stradale per effetto dell intersezione tra la pavimentazione stradale e una superficie cilindrica a generatrici iiverticali avente per direttricei il tracciato orizzontale. NB:per ANDAMENTO ALTIMETRICO si sottintende quello del terreno.

4 TRACCIATO ALTIMETRICO Il tracciato altimetrico è costituito dalla successione di altri elementi geometrici: livellette: tratti altimetrici a pendenza costante; raccordi concavi ovvero convessi;

5 TRACCIATO PLANIMETRICO Il tracciato planimetrico è costituito dalla successione dei seguenti elementi geometrici: rettifili; curve circolari; raccordi a raggio variabile: - clotoidi-

6 1. RETTIFILI Per evitare il superamento delle velocità consentite, la monotonia, la difficile valutazione delle distanze e per ridurre l abbagliamento nella guida notturna è opportuno che i rettifili abbiano una lunghezza L r contenuta nel seguente limite I rettifili di lunghezza limitata sono più facilmente inseribili nel territorio. L r 22 V P,Max [m] dove V P,MAX è il limite superiore dell intervallo di velocità di progetto della strada in Km/h. In teoria si dovrebbero costruire strade a curvatura continua, ma ciò implicherebbe stress per l impossibilità di sorpassare!

7 La Normativa introduce anche il concetto di lunghezza minima in particolare afferma: un rettifilo, per poter essere percepito come tale dall utente, deve avere una lunghezza non inferiore ai valori riportati nella seguente tabella: Velocità [Km/h] Lunghezza min [m] per velocità si intende la massima desunta dal diagramma delle velocità per il rettifilo considerato. Rettifili di lunghezza inferiore potrebbero dare la falsa impressione di una curva all utente, che potrebbe sbagliare traiettoria, specie di notte! Si nota come con l aumentare della velocità aumenta la lunghezza minima percepita dall utente, ciò poiché si allontana il punto di messa a fuoco dell utente che non riesce pertanto a percepire brevi distanze.

8 PENDENZE TRASVERSALI DELLA PIATTAFORMA NEI RETTIFILI La pendenza trasversale in rettifilo nasce dall esigenza di allontanamento dell acqua superficiale ed impedire che si inneschino fenomeni pericolosi (aquaplaning). Indipendentemente dal tipo di strada, la pendenza minima delle falde della carreggiata è ic= 2.5% (q = 0.025). Uguale pendenza deve essere assegnata alle banchine. La configurazione da adottare dipende dal tipo di strada in modo da evitare che il percorso dell acqua verso il margine della strada sia troppo lungo.

9 Nelle strade a carreggiate separate (tipo A,B,D a due o più corsie per carreggiata) ciascuna carreggiata deve avere la pendenza trasversale unica, in discesa verso il margine esterno.

10 Nelle strade a unica carreggiata con quattro corsie (tipo E), allo scopo di evitare che il percorso dell acqua defluente verso i margini della strada sia troppo lungo e si possa quindi creare un velo liquido di spessore pericoloso, la sezione trasversale deve essere a doppia falda con il colmo lungo l asse longitudinale della strada stessa

11 Nelle strade a unica carreggiata con due corsie (tipo C,E,F), a seconda del contesto operativo in cui ricade il tracciato, è possibile assumere lo schema con pendenza trasversale unica oppure lo schema a doppia falda. La pendenza unica viene utilizzata per strade dove permanga il senso unico(come rampe o rotatorie) altrimenti è preferibile assumere lo schema a doppia pendenza. Soluzione consigliabile per le strade a senso unico

12 2. CURVE CIRCOLARI Le curve circolari devono essere progettate e dimensionate in modo da garantire il rispetto di dei seguenti requisiti: iii sicurezza della circolazione; comfort di marcia; Il parametro geometrico che caratterizza le curve circolari e che condiziona i il rispetto di tli tali requisiti iti è il raggio di curvatura.

13 2. CURVE CIRCOLARI I veicoli che percorrono tratti di strada a curvatura (= inverso del raggio) non nulla sono soggetti all azione azione della forza centrifuga, che dipende Dalla velocità di percorrenza Dal raggio della curva L azione destabilizzante della forza centrifuga è bilanciata dall aderenza e dalla componente della forza peso che si attiva adottando un opportuna pendenza trasversale Progettare una curva circolare significa, dunque, determinarne, Lo sviluppo Ilraggio La pendenza trasversale

14 SVILUPPO DELLA CURVA CIRCOLARE Lunghezza minima una curva circolare, per poter essere correttamente percepita deve avere uno sviluppo corrispondente ad un tempo di percorrenza di almeno 2.5 secondi valutato con riferimento alla velocità di progetto della curva ossia: dove: L V P t 3. 6 L = sviluppo della curva circolare in m; t = tempo di percorrenza fissato in 2.5 secondi; V p = velocità di progetto della curva letta sul diagramma delle velocità espressa in Km/h.

15 SUCCESSIONE TRA CURVE Sulle strade dove le velocità sono alte la curva si sviluppa per una lunghezza notevole e si può avere assuefazione a quel raggio di curvatura, per cui la aspettativa è che anche la curva successiva abbia lo stesso raggio. In tal caso pertanto t i raggi di curvatura di due curve successive devono essere quasi uguali, come di seguito specificato. La progettazione stradale avviene secondo il principio del self-explaining road : in questo caso l utente si abitua a viaggiare alla velocità corrispondente al raggio di curvatura in questione, per cui se nella curva successiva il raggio diminuisce di molto l utente tende a mantenere la velocità abituale e ciò a rischio della sicurezza dell utente. In genere variazioni notevoli della velocità lungo la strada aumentano la In genere variazioni notevoli della velocità lungo la strada aumentano la probabilità di incidente

16 SUCCESSIONE TRA CURVE I rapporti tra i raggi R 1 e R 2 di curve circolari che, con l inserimento di un elemento a curvatura variabile, si succedono lungo il tracciato di strade tipo A,B,C,D,E e F extraurbane, sono regolati dall abaco in figura: Per strade di tipo A ebil rapporto R 1 /R 2 deve collocarsi nella zona buona. Per le strade degli altri tipi è utilizzabile la zona accettabile.

17 SUCCESSIONE TRA RETTIFILI E CURVE Quando si impiegano rettifili, tra la loro lunghezza L r ed il raggio R più piccolo fra quelli delle curve circolari che, con l interposizione di curve a raggio variabile, li precedono o li seguono, deve essere verificata la relazione riportata nel diagramma. I valori minimi dei raggi di curvatura sono legati a problemi di assuefazione e non di stabilità. NUOVA NORMATIVA Se L R < 300m Se L R 300m R > L R R 400m

18 PENDENZE TRASVERSALI DELLA PIATTAFORMA IN FUNZIONE DEL RAGGIO DELLE CURVE E DELLA VELOCITA In curva la carreggiata è inclinata verso l interno. La pendenza trasversale è la stessa su tutta la lunghezza dell arco di cerchio.

19 Per la determinazione della pendenza in funzione del raggio è indispensabile stabilire il legame tra : velocità di progetto V p; pendenza trasversale in curva i c ; aliquota del coefficiente i di aderenza trasversale f t.

20 La determinazione i dll della relazione che lega i parametri V p, i c, f t,passa attraverso lo studio dell equilibrio del veicolo in curva. Per un veicolo adue assi che percorre a V p =cost una curva circolare, le forze in gioco sono le seguenti: il peso aderente P A (peso gravante sull asse motore) espresso in Kg; P v 2 la forza centrifuga F = [Kg]; (1) c g R la reazione F t esplicata dalla strada sulle ruote [Kg]. α = angolo di inclinazione della piattaforma stradale

21 Il valore limiteit di F t (reazione esplicata dll dalla strada sulle ruote ) è dt dato da Nf t dove N è la risultante delle forze agenti normalmente alla piattaforma stradale: F c N = P A cosα + F c senα La condizione di equilibrio limite si scrive quindi: cosα P A senα = f t [ P cosα + F senα ] A c

22 Sostituendo a F c l espressione (1), in cui il peso è P A e la velocità è quella di progetto della curva v P (m/s),si ottiene: P g A v 2 p R cosα P A senα = f t P A cosα + P g A v 2 p R senα e quindi, dividendo per PA cos a: v 2 p gr risulta: v 2 p R = q g = f 2 v p 1 + q gr t 1 [ q + f ] t q Termine trascurabile rispetto all unità (per R ~ m) 2 v p q << 1 gr N.B. i pendenza 100 = tanα trasversale in curva = c

23 Esprimendo la velocità in Km/h ( V p = v p 3,6 ) e sostituendo all accelerazione di gravità g il suo valore, si perviene a: V 2 p R 127 = q + f t Che definisce l equilibrio al limite dello sbandamento, cioè quando tutta tt l aderenza è impegnata. R = R ( V p, q, ft)

24 Per quanto riguarda la quota limite del coefficiente di aderenza impegnabile trasversalmente f t max, valgono i valori di seguito riportati. ti Velocità [Km/h] aderenza trasv. max imp. f t max per strade tipo A,B,C,F extra urbane, e relative strade di servizio aderenza trasv. max imp. f t max per strade tipo D,E,F urbane, e relative strade di servizio Questa valori tengono conto, per ragioni di sicurezza, che una quota parte dell aderenza possa essere impegnata anche longitudinalmente in curva. Per velocità intermedie fra quelle indicate si provvede all interpolazione lineare.

25 La Normativa impone che indipendentemente dal tipo di strada la massima pendenza trasversale non deve superare il valore massimo del 7%. Schema riassuntivo delle pendenze trasversali in curva Massima pendenza trasversale in curva q max = tan (α max ) q max = q max = q max = Strade Principali: A-B-C Strade di servizio: A-B Strade extraurbane: F Strade Principali: D Strade urbane di quartiere: E Strade urbane locali: F Strade di servizio di autostrada urbana: A Strade di servizio urbane di scorrimento. D Si nota che per strade più importanti, dove le velocità sono più alte, le pendenze trasversali sopportabili sono maggiori delle strade a bassa velocità. In quest ultimo caso infatti il veicolo tenderebbe a scorrere trasversalmente (non ci sarebbe più equilibrio). Cioè la componente centripeta della forza peso supera la forza centrifuga e tendaaspostare l automezzo verso l interno della curva, inducendo il guidatore a pericolose controsterzate

26 CALCOLO DI R min Per una strada di assegnato intervallo di velocità, il raggio minimo R min (minimo i raggio dll delle curve circolari i che è possibile inserirei nel tracciato stradale) è quello calcolato con la seguente espressione: R min = V 2 Pmin 127 [qmax + f tmax ] dove: V Pmin = limite inferiore dell intervallo della velocità di progetto; q max = massima pendenza trasversale in curva; f tmax = quota massima del coefficiente di aderenza impegnabile trasversalmente (desunta in corrispondenza della velocità V = V pmin ).

27 I valori numerici di R min relativi a tutte le tipologie di strade ottenuti sono riportati di seguito: V AMBITO p min q max f t max Raggio TIPI SECONDO DENOMINAZIONE [km/h] minimo IL CODICE TERRITORIALE [m] AUTOSTRADA A EXTRAURBANO STRADA PRINCIPALE 90 0,07 0, STRADA DI SERVIZIO (EVENTUALE) 40 0,07 0, URBANO STRADA PRINCIPALE 80 0,07 0, EXTRAURBANA PRINCIPALE EXTRAURBANA SECONDARIA URBANA DI SCORRIMENTO URBANA DI QUARTIERE STRADA DI SERVIZIO (EVENTUALE) 40 0,035 0, B EXTRAURBANO STRADA PRINCIPALE 70 0,07 0, STRADA DI SERVIZIO (EVENTUALE) , , C EXTRAURBANO 60 0,07 0, D URBANO STRADA PRINCIPALE 50 0,05 0, STRADA DI SERVIZIO (EVENTUALE) 25 0,035 0, E URBANO 40 0,035 0, LOCALE F EXTRAURBANO 40 0,07 0, URBANO 25 0,035 0,220 19

28 In fase di progettazione è possibile utilizzare anche valori di R > R min In questo caso si definiscono due valori con cui confrontare R: 1) raggio R * ; 2) raggio R 2.5 ; - R * = raggio calcolato con l espressione: R * = 2 VPmax 127 [q max + f tmax - R * * = raggio di curvatura cui corrisponde la minima pendenza trasversale del 2.5% con coefficiente di sicurezza pari a 1. NB = R * * non è previsto dalla normativa! R = 127 V [q 2 Pmax min + f ] tmax ]

29 - R 2.5 = raggio di curvatura cui corrisponde la minima pendenza trasversale del 2.5% con coefficiente di sicurezza maggiore di 1: dove: K = 5 R * 2.5 = K R per strade tipo A (urbane ed extraurbane), per le strade tipo B e C, per le strade F extraurbane, nonché per le strade di servizio io extraurbane; rbane; K = 1.69 per strade tipo E, per le strade F urbane nonché per le strade d sevizio; K = 2.95 per strade tipo D.

30 Politecnico di Bari Come si calcola la pendenza trasversale in curva? 1) R min (Vpmin,qmax) R R * (Vpmax,qmax) La pendenza trasversale deve essere pari a quella massima stabilita dalla Normativa qmax; 2) R * (Vpmax,qmax) R R 2.5 (Vpmax,qmin) La pendenza trasversale deve essere definita per mezzo degli abachi hidi seguito riportati.si ti ipotizza noto il raggio di curvatura. Gli abachi riportati possono essere utilizzati anche in senso inverso e cioè, fissata la pendenza trasversale, si va a leggere in corrispondenza della V Pmax intercettata il valore del raggio R da utilizzare; 3) R > R 2.5 La pendenza trasversale deve essere pari al valore minimo qmin stabilito dalla normativa che, per tutte le tipologie di strade è fissato in ragione del 2.5%.

31 STRADE TIPO A (URBANE ED EXTR.), TIPO B, C, F EXTR., STRADE DI SERVIZIO EXTRAURBANE

32 STRADE TIPO D, E, F URBANE, E STRADE DI SERVIZIO URBANE

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

IL DIMENSIONAMENTO DEL TRACCIATO PLANIMETRICO

IL DIMENSIONAMENTO DEL TRACCIATO PLANIMETRICO ONE DI STRIE ED AER IL DIMENSIONAMENTO DEL TRACCIATO PLANIMETRICO LA COMPOSIZIONE DELL ASSE STRADALE La progettazione della geometria stradale prende le mosse dallo studio del suo asse e della sua sezione

Dettagli

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

Le verifiche di tracciato: la costruzione del diagramma di velocità

Le verifiche di tracciato: la costruzione del diagramma di velocità COSTRUZDE, FERROVIE ED AER Le verifiche di tracciato: la costruzione del diagramma di velocità Concetti introduttivi Se leaspettative eleattitudinipsico-fisiche del conducente sono soddisfatte ed assecondate

Dettagli

I N D I C E 1. PREMESSA normative di riferimento inquadramento funzionale e sezione trasversale... 4

I N D I C E 1. PREMESSA normative di riferimento inquadramento funzionale e sezione trasversale... 4 I N D I C E 1. PREMESSA... 2 2. normative di riferimento... 3 3. inquadramento funzionale e sezione trasversale... 4 4. caratteristiche progettuali... 5 4.1 Andamento planimetrico... 6 4.1.1 Rettifili...

Dettagli

DIAGRAMMA DELLE VELOCITA (1)

DIAGRAMMA DELLE VELOCITA (1) DIAGRAMMA DELLE VELOCITA (1) Scopo del diagramma delle velocità La legge attuale adotta intervalli della velocità di progetto maggiori di quelli considerati nelle precedenti norme del CNR, ma impone delle

Dettagli

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Civile CORSO DI PROGETTO DI INFRASTRUTTURE VIARIE Esercitazione : PROGETTO DI UNA BRETELLA STRADALE Anno

Dettagli

Fondamenti di Infrastrutture Viarie

Fondamenti di Infrastrutture Viarie Politecnico di Torino Fondamenti di Infrastrutture Viarie Relazione esercitazioni. Anno Accademico 2011/2012 Corso di Fondamenti di Infrastrutture Viarie Professore: Marco Bassani Esercitatore: Pier Paolo

Dettagli

Fondamenti di Infrastrutture Viarie

Fondamenti di Infrastrutture Viarie Politecnico di Torino Fondamenti di Infrastrutture Viarie Relazione esercitazioni. Anno Accademico 2011/2012 Corso di Fondamenti di Infrastrutture Viarie Professore: Marco Bassani Esercitatore: Pier Paolo

Dettagli

Si decide un collegamento

Si decide un collegamento ALL'IEA ALLA STRAA Pianificazione del territorio Analisi dei collegamenti ecisioni politiche Si decide un collegamento Fase Preliminare: A - Studio del territorio B - Studio dei volumi di traffico A B

Dettagli

L'andamento planimetrico delle strade ordinarie

L'andamento planimetrico delle strade ordinarie L'andamento planimetrico delle strade ordinarie Distanze di sicurezza 1 DISTANZA DI VISUALE LIBERA DISTANZA DI VISUALE LIBERA Google Street View 3 DISTANZA DI VISUALE LIBERA 1,10 m 1,10 m Google Street

Dettagli

pianificazione urbanistica del territorio traffico volume natura classificazione velocità di progetto natura dei terreni centri abitati

pianificazione urbanistica del territorio traffico volume natura classificazione velocità di progetto natura dei terreni centri abitati 1 La realizzazione di una strada costituisce un momento della pianificazione urbanistica del territorio, territorio dunque viene sempre preceduta da un attenta analisi che porta alla definizione dei seguenti

Dettagli

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

Cenni di meccanica della locomozione. Le equazioni del moto Attrito ed aderenza Prestazioni e manovre elementari

Cenni di meccanica della locomozione. Le equazioni del moto Attrito ed aderenza Prestazioni e manovre elementari Cenni di meccanica della locomozione Le equazioni del moto Attrito ed aderenza Prestazioni e manovre elementari Trazione e frenatura del veicolo stradale e ferroviario Esigenze di sicurezza e rendimenti

Dettagli

Esercizi (Testi) Roberto Roberti Tel.: 040/

Esercizi (Testi) Roberto Roberti Tel.: 040/ Università degli Studi di Trieste Facoltà di Ingegneria Corso di: Strade Ferrovie ed Aeroporti Esercizi (Testi) Roberto Roberti Tel.: 040/558.3588 E-mail: roberti@dicar.units.it Anno accademico 2011/2012

Dettagli

Paolo Martinis Trieste, 11 marzo Università degli Studi di Trieste Facoltà di Ingegneria Corso di strade, ferrovie, aeroporti A.A.

Paolo Martinis Trieste, 11 marzo Università degli Studi di Trieste Facoltà di Ingegneria Corso di strade, ferrovie, aeroporti A.A. Paolo Martinis Trieste, 11 marzo 004 Università degli Studi di Trieste Facoltà di Ingegneria Corso di strade, ferrovie, aeroporti A.A. 003-004 Esercitazione Per una strada extraurbana secondaria (tipo

Dettagli

Per strade soggette a frequente innevamento la pendenza. minimo utilizzabile è quello che, negli abachi,

Per strade soggette a frequente innevamento la pendenza. minimo utilizzabile è quello che, negli abachi, PRESCRIZIONI NORMATIVE Per strade soggette a frequente innevamento la pendenza trasversale va limitata al 6 % e di conseguenza il raggio minimo utilizzabile è quello che, negli abachi, corrisponde a tale

Dettagli

LA CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE

LA CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE IN PRECEDENZA (CNR 1960 1978 1980) ATTUALMENTE CONSISTEVANO IN ISTRUZIONI E RACCOMANDAZIONI HANNO FORMA COGENTE (NORMA) LE NORME IMPONGONO PRESCRIZIONI PER LA PROGETTAZIONE DEGLI ELEMENTI GEOMETRICI DELLE

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO 1 a Facoltà di Ingegneria A.A. 2011/2012. Progetto di Infrastrutture Viarie. Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile

POLITECNICO DI TORINO 1 a Facoltà di Ingegneria A.A. 2011/2012. Progetto di Infrastrutture Viarie. Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile POLITECNICO DI TOINO a Facoltà di Ingegneria A.A. 0/0 Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile Progetto di Infrastrutture Viarie prof. Marco Bassani ing. oberto Melotti Esercizio : Progetto di una

Dettagli

LA COSTRUZIONE DELL ANDAMENTO ALTIMETRICO DEL NASTRO STRADALE

LA COSTRUZIONE DELL ANDAMENTO ALTIMETRICO DEL NASTRO STRADALE COSTRUZDE, FERROVIE ED AER LA ONE DELL ANDAMENTO ALTIMETRICO DEL NASTRO STRADALE Concetti introduttivi L andamento altimetrico del nastro stradale, detto anche profilo longitudinale del tracciato è costituito

Dettagli

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

Lezione 05: Distanze di visibilità

Lezione 05: Distanze di visibilità Università degli Studi di Trieste Dipartimento di Ingegneria e Architettura Laurea Magistrale: Ingegneria Civile Corso : Principi di Infrastrutture iarie (cod. 39MI) Lezione 5: Distanze di visibilità Roberto

Dettagli

NORME FUNZIONALI E GEOMETRICHE PER LA COSTRUZIONE DELLE STRADE CAP

NORME FUNZIONALI E GEOMETRICHE PER LA COSTRUZIONE DELLE STRADE CAP ANDAMENTO PLANIMETRICO DELL ASSE: Pendenza Trasversale LA CURVA CIRCOLARE CURVE A RAGGIO VARIABILE Effetti benefici: 1 - riducono il contraccolpo (variazione di accelerazione trasversale); 2 - favoriscono

Dettagli

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

Esercitazioni STRADE FERROVIE AEROPORTI Prof. Andrea Benedetto

Esercitazioni STRADE FERROVIE AEROPORTI Prof. Andrea Benedetto Oggetto Corso Docente Esercitazioni STRADE FERROVIE AEROPORTI Prof. Andrea Benedetto Mattia Campolese Anno 2005 / 2006 Studente ANNO ACCADEMICO 2005-2006 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE CORSO DI STRADE

Dettagli

Elementi marginali della sezione stradale

Elementi marginali della sezione stradale Elementi marginali della sezione stradale 2.4. Piste specializzate 2.4.1. Piste ciclabili Nei casi in cui si debbano prevedere piste ciclabili, esse devono essere sempre ubicate oltre la banchina e separate

Dettagli

INDICE 1 PREMESSA NORMATIVA DI RIFERIMENTO SEGNALETICA VERTICALE Generalità Posizionamento... 4

INDICE 1 PREMESSA NORMATIVA DI RIFERIMENTO SEGNALETICA VERTICALE Generalità Posizionamento... 4 INDICE 1 PREMESSA... 2 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 3 3 SEGNALETICA VERTICALE... 4 3.1 Generalità... 4 3.2 Posizionamento... 4 3.3 Posa in opera della segnaletica verticale standard... 6 3.4 Segnalamento

Dettagli

I N D I C E 1. LOCALIZZAZIONE DELL OPERA SEZIONE STRADALE DESCRIZIONE DEL TRACCIATO DELLA VIABILITA VCS

I N D I C E 1. LOCALIZZAZIONE DELL OPERA SEZIONE STRADALE DESCRIZIONE DEL TRACCIATO DELLA VIABILITA VCS I N D I C E 1. LOCALIZZAZIONE DELL OPERA... 2 2. SEZIONE STRADALE... 3 3. DESCRIZIONE DEL TRACCIATO DELLA VIABILITA VCS 42... 4 4. OPERA D ARTE CAVALCAVIA VCV 19... 6 5. BARRIERE STRADALI, PARAPETTI...

Dettagli

Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade

Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade Prof. Pasquale Colonna A.A. 20082009 DECRETO MINISTERIALE 5 novembre 2001 Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade Prof. Pasquale Colonna A.A. 20082009 La nuova Normativa Stradale

Dettagli

Università Mediterranea di Reggio Calabria

Università Mediterranea di Reggio Calabria Università Mediterranea di Reggio Calabria Facoltà di Architettura Corso di Laurea in Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale STRADE, FERROVIE ED AEROPORTI PROGETTAZIONE STRADALE ANDAMENTO

Dettagli

Codice Elaborato: IMP INDICE

Codice Elaborato: IMP INDICE INDICE Pagina 1 di 6 1 SCOPO... 2 2 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE... 2 2.1 Raccomandazioni e normativa di riferimento... 2 2.2 Criteri di dimensionamento... 2 2.2.1 Velocità di progetto illuminotecnico...

Dettagli

INTERNATIONAL MEETING ON ROAD SAFETY AND MARKINGS Meeting Internazionale sulla Sicurezza e la Segnaletica Stradale. Gianluca Cerni

INTERNATIONAL MEETING ON ROAD SAFETY AND MARKINGS Meeting Internazionale sulla Sicurezza e la Segnaletica Stradale. Gianluca Cerni Meeting Internazionale sulla Sicurezza e la Segnaletica Stradale THE INFLUENCE OF SKID RESISTANCE AND SURFACE CHARACTERISTICS OF PAVEMENTS ON ROAD SAFETY L influenza sulla sicurezza stradale dell aderenza

Dettagli

tto di una strada locale extraurbana

tto di una strada locale extraurbana D.I.C.A. Dipartimento di ingegneria civile e ambientale Costruzio one di strade, ferrovie ed aeroporti I Proget tto di una strada locale extraurbana Relazione tecnica Studente: Persichini Paolo Docente:

Dettagli

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Mantova

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Mantova Ordine degli Ingegneri della Provincia di Mantova Seminario COSTRUZIONI STRADALI 16 aprile 2015 Mantova Cinema Mignon V. Benzoni, 22 Interventi: Dr. Ing. Tommaso Ferrante Presidente Ordine degli Ingegneri

Dettagli

Caratteristiche geometriche della sezione trasversale

Caratteristiche geometriche della sezione trasversale Titolo IV. Caratteristiche geometriche della sezione trasversale IV Art. 11 Definizioni Con "carreggiata" si intende parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; essa è composta da una o

Dettagli

COMUNE DI FLERO (BS)

COMUNE DI FLERO (BS) COMUNE DI FLERO (BS) ABACO SOLUZIONI PROGETTUALI PIANO GENERALE DEL TRAFFICO URBANO Abaco soluzioni progettuali MODERAZIONE DEL TRAFFICO X= Intervento fattibile Intersezione stradale con pista ciclabile

Dettagli

4 CONVEGNO NAZIONALE SICUREZZA ED ESERCIZIO FERROVIARIO: SOLUZIONI E STRATEGIE PER LO SVILUPPO DEL TRASPORTO FERROVIARIO

4 CONVEGNO NAZIONALE SICUREZZA ED ESERCIZIO FERROVIARIO: SOLUZIONI E STRATEGIE PER LO SVILUPPO DEL TRASPORTO FERROVIARIO 4 CONVEGNO NAZIONALE SICUREZZA ED ESERCIZIO FERROVIARIO: SOLUZIONI E STRATEGIE PER LO SVILUPPO DEL TRASPORTO FERROVIARIO Parametri di riferimento per la definizione dei tracciati ferroviari: limiti di

Dettagli

DELLA CARREGGIATA IN CURVA

DELLA CARREGGIATA IN CURVA ALLARGAMENTO DELLA CARREGGIATA IN CURVA (1) Nei tratti di strada in curva, a parità di larghezza delle corsie, il franco fra i veicoli diminuisce rispetto a quella che si ha in rettifilo, in misura tanto

Dettagli

Introduzione al progetto dell asse stradale

Introduzione al progetto dell asse stradale Introduzione al progetto dell asse stradale Normativa, Classificazione funzionale, Intervallo velocità, tracciolino e poligonale d asse dott. ing. Francesca Maltinti - Corso di "Costruzione di Strade,

Dettagli

Visualizzazione dei risultati e codici di errore

Visualizzazione dei risultati e codici di errore Capitolo 3 Visualizzazione dei risultati e codici di errore Questo capitolo presenta una panoramica dei comandi per la visualizzazione dei risultati e la descrizione dei codici di errore. Verranno presentate

Dettagli

I N D I C E 1. GENERALITÀ Galleria IGA Galleria IGA RIFERIMENTI NORMATIVI 4 3. DATI DI BASE PER IL CALCOLO ILLUMINOTECNICO 5

I N D I C E 1. GENERALITÀ Galleria IGA Galleria IGA RIFERIMENTI NORMATIVI 4 3. DATI DI BASE PER IL CALCOLO ILLUMINOTECNICO 5 I N D I C E 1. GENERALITÀ 2 1.1 Galleria IGA01 2 1.2 Galleria IGA02 2 2. RIFERIMENTI NORMATIVI 4 3. DATI DI BASE PER IL CALCOLO ILLUMINOTECNICO 5 4. MODALITÀ DI CALCOLO 6 4.1 Caratteristiche generali 6

Dettagli

Esercizi. Roberto Roberti Tel.: 040/

Esercizi. Roberto Roberti Tel.: 040/ Esercizi Università degli Studi di Trieste Dipartimento di Ingegneria e Architettura Corso Laurea Magistrale: Ingegneria Civile Insegnamento: Principi di Infrastrutture Viarie (cod. 239MI) Roberto Roberti

Dettagli

Lezione 05: Geometria del lato aria

Lezione 05: Geometria del lato aria Università degli Studi di Trieste Dipartimento di Ingegneria e Architettura Laurea Magistrale: Ingegneria Civile Corso di INFRASTRUTTURE AEROPORTUALI Lezione 05: Geometria del lato aria Roberto Roberti

Dettagli

Progettazione Stradale. DM 05.11.2001 n.6792. 2011 ing ANDREA COCETTA

Progettazione Stradale. DM 05.11.2001 n.6792. 2011 ing ANDREA COCETTA Progettazione Stradale DM 05.11.2001 n.6792 2011 ing ANDREA COCETTA IL D.M. 5.11.2001 n.6792: Art. 1 Sono approvate le NORME FUNZIONALI E GEOMETRICHE PER LA COSTRUZIONE DELLE STRADE di cui al comma 1 dell

Dettagli

INDICE. Adeguamento SR435 Lucchese nel Comune di Pescia (PT) Dicembre 2005

INDICE. Adeguamento SR435 Lucchese nel Comune di Pescia (PT) Dicembre 2005 INDICE 1. RELAZIONE TECNICA...1 1.1. RIFERIMENTI NORMATIVI PER LA PROGETTAZIONE STRADALE...1 1.2. CLASSIFICAZIONE STRADALE E PIATTAFORMA DELLA VARIANTE ALLA SP12 DELLE CARTIERE...1 1.3. DIAGRAMMA DELLE

Dettagli

MODULO 1 : OPERAZIONI CON I VOLUMI

MODULO 1 : OPERAZIONI CON I VOLUMI SCHEDA SINTETICA DEGLI OBIETTIVI PERSEGUITI IN TERMINI DI CONOSCENZE, COMPETENZE E CAPACITA MATERIA: TOPOGRAFIA DOCENTE: MARINA GARAVANI Ore di lezione effettuate al 15 maggio 2015: n 125 su n 140 previste

Dettagli

INTEGRAZIONE VOLONTARIA N. 1 Immissione alla SP BS 11

INTEGRAZIONE VOLONTARIA N. 1 Immissione alla SP BS 11 ECONORD AMBIENTE SRL Progettazione impianti di recupero e smaltimento rifiuti Consulenza ambientale Sviluppo pratiche autorizzative, V.I.A., Verifiche di V.I.A. etc Pratiche Albo Gestori Ambientali Perizie

Dettagli

Il tracciato stradale: dinamiche di percorrenza e visibilità. rev. 26.01.05. Dinamiche di percorrenza e visibilità

Il tracciato stradale: dinamiche di percorrenza e visibilità. rev. 26.01.05. Dinamiche di percorrenza e visibilità Il tracciato stradale: dinamiche di percorrenza e visibilità rev. 6.01.05 Francesco Saverio Capaldo Pagina 1 di 4 1. Le strade, la velocità di progetto e la velocità di percorrenza La vigente normativa

Dettagli

Attrito statico e attrito dinamico

Attrito statico e attrito dinamico Forza di attrito La presenza delle forze di attrito fa parte dell esperienza quotidiana. Se si tenta di far scorrere un corpo su una superficie, si sviluppa una resistenza allo scorrimento detta forza

Dettagli

2. Relazione tecnica Riferimenti normativi per la progettazione stradale Classificazione stradale e piattaforma

2. Relazione tecnica Riferimenti normativi per la progettazione stradale Classificazione stradale e piattaforma 2. Relazione tecnica Riferimenti normativi per la progettazione stradale I riferimenti normativi per la progettazione stradale sono i seguenti: D.M. 5.11.2001 n.5 Norme funzionali e geometriche per la

Dettagli

4. Su di una piattaforma rotante a 75 giri/minuto è posta una pallina a una distanza dal centro di 40 cm.

4. Su di una piattaforma rotante a 75 giri/minuto è posta una pallina a una distanza dal centro di 40 cm. 1. Una slitta, che parte da ferma e si muove con accelerazione costante, percorre una discesa di 60,0 m in 4,97 s. Con che velocità arriva alla fine della discesa? 2. Un punto materiale si sta muovendo

Dettagli

ORGANIZZAZIONE DELLA SEDE STRADALE

ORGANIZZAZIONE DELLA SEDE STRADALE ORGANIZZAZIONE DELLA SEDE STRADALE Ponti, Viadotti, Sovrappassi Sulle opere di scavalcamento devono essere mantenute invariate le dimensioni degli elementi componenti la piattaforma stradale. Per strade

Dettagli

Schemi per strade tipo C ed F extraurbane (extraurbane secondarie e locali extraurbane)

Schemi per strade tipo C ed F extraurbane (extraurbane secondarie e locali extraurbane) Schemi per strade tipo C ed F extraurbane (extraurbane secondarie e locali extraurbane) TAVOLA Lavori a fianco della banchina per lavori di durata 2 gg ḍelineatori flessibili Zona di lavori

Dettagli

DIAGRAMMA DELLE VELOCITA ESERCITAZIONE

DIAGRAMMA DELLE VELOCITA ESERCITAZIONE PROGETTI DI INFRSTRUTTURE VIRIE DIGRMM DELLE VELOCIT ESERCITZIONE Il capitolo 5.4 del Decreto Ministeriale del 5/11/2001 prevede che per la verifica della correttezza della progettazione si debba redigere

Dettagli

PLANIMETRIA E PROFILO INSIEME

PLANIMETRIA E PROFILO INSIEME PLANIMETRIA E PROFILO INSIEME planimetria profili 11 RELAZIONE TRA PLANIMETRIA E PROFILO La correlazione tra andamento planimetrico e altimetrico è molto stretta; variazioni del primo incidono subito sul

Dettagli

I.S.I.S. CUCUZZA SEZ. GEOMETRI CALTAGIRONE. PROGRAMMA DI TOPOGRAFIA svolto nella classe V sezione C. anno scolastico

I.S.I.S. CUCUZZA SEZ. GEOMETRI CALTAGIRONE. PROGRAMMA DI TOPOGRAFIA svolto nella classe V sezione C. anno scolastico I.S.I.S. CUCUZZA SEZ. GEOMETRI CALTAGIRONE PROGRAMMA DI TOPOGRAFIA svolto nella classe V sezione C anno scolastico 2005-2006 ARGOMENTO LE STRADE PRELIMINARI Generalità - Evoluzione storica delle strade

Dettagli

m = 53, g L = 1,4 m r = 25 cm

m = 53, g L = 1,4 m r = 25 cm Un pendolo conico è formato da un sassolino di 53 g attaccato ad un filo lungo 1,4 m. Il sassolino gira lungo una circonferenza di raggio uguale 25 cm. Qual è: (a) la velocità del sassolino; (b) la sua

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Scuola di Ingegneria. Corso di: FONDAMENTI DI TRASPORTI ESERCITAZIONE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Scuola di Ingegneria. Corso di: FONDAMENTI DI TRASPORTI ESERCITAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Scuola di Ingegneria Corso di: FONDAMENTI DI TRASPORTI ESERCITAZIONE FLUSSO VEICOLARE E LIVELLO DI SERVIZIO DI UNA STRADA BIDIREZIONALE A DUE CORSIE Dott. Ing. Donato

Dettagli

Fondamenti di Meccanica Esame del

Fondamenti di Meccanica Esame del Politecnico di Milano Fondamenti di Meccanica Esame del 0.02.2009. In un piano verticale un asta omogenea AB, di lunghezza l e massa m, ha l estremo A vincolato a scorrere senza attrito su una guida verticale.

Dettagli

LA RILEVAZIONE SPERIMENTALE DELLE CURVE DI FLUSSO E DI FREQUENZA

LA RILEVAZIONE SPERIMENTALE DELLE CURVE DI FLUSSO E DI FREQUENZA Scelta delle sezioni e dei giorni Rilevamento del campione di dati Omogeneizzazione Elaborazione CURVE DI FLUSSO E DI FREQUENZA Aggregazioni successive Filtraggi La scelta delle sezioni... deve essere

Dettagli

APPENDICE D - Classificazione delle strade in base al traffico veicolare

APPENDICE D - Classificazione delle strade in base al traffico veicolare APPENDICE D - Classificazione delle strade in base al traffico veicolare La classificazione delle strade deve avvenire in sintonia con quanto riportato nei: Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 -

Dettagli

V - F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F

V - F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F L'attraversamento pedonale è una parte della carreggiata destinata al transito dei pedoni che attraversano L'attraversamento pedonale è una parte della carreggiata, in cui i veicoli devono dare la precedenza

Dettagli

Composizione dell asse. geometrie di transizione

Composizione dell asse. geometrie di transizione Composizione dell asse geometrie di transizione Principali criteri di composizione dell asse La lunghezza massima dei rettifili è limitata dalla normativa ad un valore pari a 22 V p max ; le ragioni di

Dettagli

Problema ( ) = 0,!

Problema ( ) = 0,! Domanda. Problema ( = sen! x ( è! Poiché la funzione seno è periodica di periodo π, il periodo di g x! = 4. Studio di f. La funzione è pari, quindi il grafico è simmetrico rispetto all asse y. È sufficiente

Dettagli

IL RILIEVO DELLE CARATTERISTICHE GEOMETRICHE DELL ASSE STRADALE

IL RILIEVO DELLE CARATTERISTICHE GEOMETRICHE DELL ASSE STRADALE Provincia Regionale di Catania Unione Europea DICA Università degli Studi di Catania PROJECT TREN-03-ST-S07.31286 Identification of Hazard Location and Ranking of Measures to Improve Safety on Local Rural

Dettagli

Esercitazione 2. Soluzione

Esercitazione 2. Soluzione Esercitazione 2 Esercizio 1 - Resistenza dell aria Un blocchetto di massa m = 0.01 Kg (10 grammi) viene appoggiato delicatamente con velocità iniziale zero su un piano inclinato rispetto all orizziontale

Dettagli

IL CALCOLO DELLE DISTANZE DI VISUALE LIBERA

IL CALCOLO DELLE DISTANZE DI VISUALE LIBERA ONE DI STRIE ED AER IL CALCOLO DELLE DISTANZE DI VISUALE LIBERA LE VISUALI LIBERE NELLA PROGETTAZIONE STRADALE Al fine di garantire le condizioni di sicurezza della circolazione, in condizioni di veicolo

Dettagli

Classificazione delle strade La classificazione delle strade deve avvenire in sintonia con quanto riportato in:

Classificazione delle strade La classificazione delle strade deve avvenire in sintonia con quanto riportato in: ALLEGATO 02 Classificazione delle strade La classificazione delle strade deve avvenire in sintonia con quanto riportato in: Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 - Nuovo codice della strada. Pubblicato

Dettagli

LA PROGETTAZIONE DI STRADE E DI INTERSEZIONI IN AMBITO URBANO Il D.M. 05/11/2001, il D.M. 19/04/2006.

LA PROGETTAZIONE DI STRADE E DI INTERSEZIONI IN AMBITO URBANO Il D.M. 05/11/2001, il D.M. 19/04/2006. Seminario di aggiornamento LA PROGETTAZIONE DI STRADE E DI INTERSEZIONI IN AMBITO URBANO Il D.M. 05/11/2001, il D.M. 19/04/2006. QUADERNO N 1 PROGETTAZIONE DI STRADE IN AMBITO URBANO Relatore: Dr. Ing.

Dettagli

La ruota e il binario

La ruota e il binario Corso di Progettazione di Sistemi ed Infrastrutture di Trasporto La ruota e il binario Appunti a cura di Sergio d Elia Demetrio Festa Giuseppe Guido (BOZZA) Testo di riferimento Mayer L., Impianti Ferroviari,

Dettagli

CORSO DI TECNICA ED ECONOMIA DEI TRASPORTI A.A. 2006-07 DIAGRAMMI DEL MOTO SEMPLIFICATI

CORSO DI TECNICA ED ECONOMIA DEI TRASPORTI A.A. 2006-07 DIAGRAMMI DEL MOTO SEMPLIFICATI POLITECNICO DI BARI II FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI TECNICA ED ECONOMIA DEI TRASPORTI A.A. 2006-07 DIAGRAMMI DEL MOTO SEMPLIFICATI Diagrammi del moto semplificati slide 1 di 21 DESCRIZIONE DEL MOTO DI

Dettagli

INTERSEZIONI STRADALI E SICUREZZA DELLE INFRASTRUTTURE VIARIE

INTERSEZIONI STRADALI E SICUREZZA DELLE INFRASTRUTTURE VIARIE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E ARCHITETTURA (DICAR) Corso di laurea magistrale in Ingegneria civile delle acque e dei trasporti Anno accademico 2016/2017-2 anno - Curriculum Ingegneria dei trasporti

Dettagli

ANNO ACCADEMICO 2010-2011 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE

ANNO ACCADEMICO 2010-2011 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE ANNO ACCADEMICO 2010-2011 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE CORSO DI STRADE FERROVIE AEROPORTI Studente: Gaetano Passaro Matricola: 278723 ANNO ACCADEMICO 2010-2011 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE

Dettagli

1 Nozioni utili sul piano cartesiano

1 Nozioni utili sul piano cartesiano Nozioni utili sul piano cartesiano Nozioni utili sul piano cartesiano Il piano cartesiano è un sistema di riferimento costituito da due rette perpendicolari (una orizzontale detta asse delle ascisse x

Dettagli

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

1 Sistemi di riferimento

1 Sistemi di riferimento Università di Bologna - Corsi di Laurea Triennale in Ingegneria, II Facoltà - Cesena Esercitazioni del corso di Fisica Generale L-A Anno accademico 2006-2007 1 Sistemi di riferimento Le grandezze usate

Dettagli

La distribuzione delle pressioni all interno di un fluido in quiete, pesante e incomprimibile, è governata da:

La distribuzione delle pressioni all interno di un fluido in quiete, pesante e incomprimibile, è governata da: Statica Distribuzione delle pressioni La distribuzione delle pressioni all interno di un fluido in quiete, pesante e incomprimibile, è governata da: z+p/γ= cost LEE DI STEVIN Il valore della costante è

Dettagli

Moto del Punto - Cinematica del Punto

Moto del Punto - Cinematica del Punto Moto del Punto - Cinematica del Punto Quiz 1 Posizione, spostamento e traiettoria 1. Un ciclista si sposta di 10km in una direzione formante un angolo di 30 rispetto all asse x di un fissato riferimento.

Dettagli

Schemi per strade tipoa,bed (autostrade, extraurbane principali e urbane di scorrimento)

Schemi per strade tipoa,bed (autostrade, extraurbane principali e urbane di scorrimento) Schemi per strade tipoa,bed (autostrade, extraurbane principali e urbane di scorrimento) TAVOLA 36 Deviazione in zona di svincolo con prerestringimento su carreggiata a tre corsie 108 m Stesso sistema

Dettagli

Scheda per il coordinamento dei corsi

Scheda per il coordinamento dei corsi Pag. 1 Scheda per il coordinamento dei corsi Titolo del corso: Progettazione viaria integrata Settore scientifico-disciplinare: ICAR/04 Anno: 4 Semestre: 1 Crediti: 4 Docente titolare: Francesco Annunziata

Dettagli

INVILUPPO DI VOLO VELOCITÀ MASSIMA IN VOLO ORIZZONTALE RETTILINEO UNIFORME

INVILUPPO DI VOLO VELOCITÀ MASSIMA IN VOLO ORIZZONTALE RETTILINEO UNIFORME INILUPPO DI OLO Una volta diagrammate le curve delle potenze disponibili e necessarie, dobbiamo ora usarle per determinare le prestazioni fondamentali del velivolo: tali prestazioni andranno a generare

Dettagli

268 MECCANICA DEL VEICOLO

268 MECCANICA DEL VEICOLO LISTA SIMBOLI a accelerazione longitudinale veicolo [ms -2 ]; a distanza tra il baricentro e l avantreno veicolo [m]; a parametro caratterizzante la taratura del giunto viscoso; a fm decelerazione veicolo

Dettagli

Lavoro. Esempio. Definizione di lavoro. Lavoro motore e lavoro resistente. Lavoro compiuto da più forze ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE

Lavoro. Esempio. Definizione di lavoro. Lavoro motore e lavoro resistente. Lavoro compiuto da più forze ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE Lavoro ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE Cos è il lavoro? Il lavoro è la grandezza fisica che mette in relazione spostamento e forza. Il lavoro dipende sia dalla direzione della forza sia dalla

Dettagli

Verifica di Topografia

Verifica di Topografia ISTITUTO TECNICO STATALE COMMERCIALE E PER GEOMETRI " In Memoria dei Morti per la Patria " * CHIAVARI * ANNO SCOLASTICO 2010-2011 Verifica di Topografia classe 5^ Geometri 1) Se il seno e il coseno di

Dettagli

Calcolo dei calastrelli e delle diagonali

Calcolo dei calastrelli e delle diagonali 1 Calcolo dei calastrelli e delle diagonali La funzione dei calastrelli e delle diagonali è quella di conferire un elevata rigidità all asta composta, con una notevole limitazione della sua inflessione

Dettagli

Verifica di stabilità globale

Verifica di stabilità globale Unità I muri di sostegno 1 Verifica di stabilità globale Per effetto di molteplici cause e principalmente: il terreno costituente il terrapieno si presenta incoerente e giace su strati inferiori coerenti;

Dettagli

Dette prescrizioni sono riportate all art. 217 c. 1 che recita:

Dette prescrizioni sono riportate all art. 217 c. 1 che recita: TRASPORTO DI IMBARCAZIONI DA REGATA Note esplicative sulla conformità alla norma delle condizioni di carico Il trasporto delle imbarcazioni da regata generalmente si effettua tramite autoveicoli trainanti

Dettagli

Il valore assoluto (lunghezza, intensita )

Il valore assoluto (lunghezza, intensita ) Il valore assoluto (lunghezza, intensita ) = se 0 - se < 0 = 5 5-0, = 0 3, = 3 Il valore assoluto di un numero reale è quindi sempre un numero positivo. Geometricamente rappresenta la misura della distanza

Dettagli

RIFLESSIONE. Riflessione - 1/17

RIFLESSIONE. Riflessione - 1/17 RIFLESSIONE Sommario Leggi della riflessione... 2 Specchi piani... 3 Specchi sferici... 6 Lunghezza focale di specchi sferici... 9 Immagine generata da specchi sferici... 11 Ingrandimento generato da specchi

Dettagli

Costruzione e manutenzione di Strade, Ferrovie ed Aeroporti Data 2010/2011 Francesco Saverio Capaldo. Le informazioni sulla geometria

Costruzione e manutenzione di Strade, Ferrovie ed Aeroporti Data 2010/2011 Francesco Saverio Capaldo. Le informazioni sulla geometria Le informazioni sulla geometria I dati necessari sulla geometria stradale (meglio sulle caratteristiche infrastrutturali) sono funzione del livello di approfondimento richiesto all'indagine Molte delle

Dettagli

ESERCIZI SVOLTI. Verifica allo SLU di ribaltamento (tipo EQU) 9 Spinta delle terre e muri di sostegno 9.3 Il progetto dei muri di sostegno

ESERCIZI SVOLTI. Verifica allo SLU di ribaltamento (tipo EQU) 9 Spinta delle terre e muri di sostegno 9.3 Il progetto dei muri di sostegno ESERCIZI SVOLTI Seguendo le prescrizioni delle N.T.C. 008 effettuare le verifiche agli SLU di ribaltamento, di scorrimento sul piano di posa e di collasso per carico limite dell insieme fondazione-terreno

Dettagli

Progetto per la riqualificazione e /o messa in sicurezza dei percorsi ciclopedonali casa-scuola sviluppati attraverso metodologie educative e

Progetto per la riqualificazione e /o messa in sicurezza dei percorsi ciclopedonali casa-scuola sviluppati attraverso metodologie educative e Progetto per la riqualificazione e /o messa in sicurezza dei percorsi ciclopedonali casa-scuola sviluppati attraverso metodologie educative e partecipative SOLUZIONI PROGETTUALI PER LA SICUREZZA IN AMBITO

Dettagli

LA PROGETTAZIONE DELLE STRADE

LA PROGETTAZIONE DELLE STRADE P E R L A P R O G E T T A Z I O N E LA PROGETTAZIONE DELLE STRADE Guida pratica alla corretta applicazione dei Decreti Ministeriali 05/11/01 (G.U. n. 3 del 04/01/02), 22/04/04 (G.U. n.147 del 25/06/04)

Dettagli

Sistema Tangenziale di Lucca Progetto Preliminare INDICE

Sistema Tangenziale di Lucca Progetto Preliminare INDICE INDICE 1 OGGETTO... 2 2 DESCRIZIONE DELL INFRASTRUTTURA ESISTENTE... 3 2.1 Caratteristiche plano-altimetriche... 3 2.2 Organizzazione della sezione trasversale... 3 3 DESCRIZIONE DELL INTERVENTO DI ADEGUAMENTO

Dettagli

I N D I C E 1. GENERALITÀ E NORMATIVE... 2

I N D I C E 1. GENERALITÀ E NORMATIVE... 2 I N D I C E 1. GENERALITÀ E NORMATIVE... 2 1.1. GENERALITÀ... 2 1.2. CRITERI DI PROGETTAZIONE STRADALE... 3 1.3. NORMATIVE DI RIFETIMENTO... 3 1.4. DESCRIZIONE DELL INTERVENTO... 4 2. CARATTERISTICHE PLANO-ALTIMETRICHE

Dettagli

Prova scritta del corso di Fisica con soluzioni. Prof. F. Ricci-Tersenghi 14/11/2014

Prova scritta del corso di Fisica con soluzioni. Prof. F. Ricci-Tersenghi 14/11/2014 Prova scritta del corso di Fisica con soluzioni Prof. F. icci-tersenghi 14/11/214 Quesiti 1. Si deve trascinare una cassa di massa m = 25 kg, tirandola con una fune e facendola scorrere su un piano scabro

Dettagli

Meccanica: branca della fisica, studio del movimento. Biomeccanica: studio del movimento animale. Padre storico: G. A. Borelli, autore del De Motu

Meccanica: branca della fisica, studio del movimento. Biomeccanica: studio del movimento animale. Padre storico: G. A. Borelli, autore del De Motu Meccanica: branca della fisica, studio del movimento. Biomeccanica: studio del movimento animale. Padre storico: G. A. Borelli, autore del De Motu Animalium, forse il primo trattato di Biomeccanica. Questo

Dettagli

Le definizioni del codice della strada (d.lgs 285/92) CODICE

Le definizioni del codice della strada (d.lgs 285/92) CODICE Le definizioni del codice della strada (d.lgs 285/92) CODICE Classificazione strade Le strade sono classificate, riguardo alle loro caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali, nei seguenti tipi:

Dettagli

UNIVERSITA MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA CIVILE CORSO DI INFRASTRUTTURE FERROVIARIE LECTURE 05 - I DEVIATOI

UNIVERSITA MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA CIVILE CORSO DI INFRASTRUTTURE FERROVIARIE LECTURE 05 - I DEVIATOI UNIVERSITA MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA CIVILE CORSO DI INFRASTRUTTURE FERROVIARIE LECTURE 05 - I DEVIATOI Docente: Ing. Marinella Giunta DEVIATOI - DEFINIZIONE I deviatoi,

Dettagli