A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to 3.0 1

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1 Interfaccia USB A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to 3.0 1

2 La proliferazione di svariate tipologie di periferiche per PC che si è avuta negli ultimi anni ha determinato l esigenza di poter disporre di una interfaccia semplice, economica, veloce e flessibile per poter rapidamente far uso di queste periferiche. Nel 1996 Intel, IBM, Compaq, NEC, Microsoft, DEC e Northern Telecom fondarono un consorzio (USB Implementation Forum) per lo sviluppo di una interfaccia in grado di soddisfare le richieste del mercato. Nasce così nel gennaio 1996 la prima versione 1.0 dello standard USB (Universal Serial Bus) seguita nel 1998 dalla versione 1.1 e nel 2000 da quella 2.0 per finire, nel 2009, con quella 3.0 aventi rispettivamente velocità di: 1.x Low Speed Full Speed 1.5 Mbps 12 Mbps 2.0 High Speed 480 Mbps On The Go 3.0 Super Speed 4.8 Gbps Esiste anche una versione 2.0 On The Go che consente il collegamento tra due dispositivi senza la presenza dell host controller per applicazioni dedicate. Questa interfaccia consente il plug and play cioè la capacità del sistema di riconoscere e configurare la periferica subito dopo il collegamento e la relativa assegnazione delle necessarie risorse. É in grado di gestire fino a 127 periferiche fornendo (entro certi limiti) anche l alimentazione. La lunghezza massima dei cavi di collegamento è di 5 metri con massimo 5 livelli di Hub. Consente la connessione e disconnessione a caldo delle periferiche. Supporta applicazione in tempo reale come voce, audio e video. Comunicazione asincrona ed isocrona half duplex con pacchetti di varie dimensioni. Dispone di meccanismi di gestione e recupero degli errori. É in grado di identificare ed isolare dispositivi non funzionanti. Caratteristiche generali L architettura USB prevede la presenza di un solo Host Controller (detto Root) nel PC in grado di gestire tutti i devices ad esso collegati secondo una topologia a stella. I devices invece possono essere di due tipi: Hub: dispositivi che consentono l incremento del numero di porte disponibili Periferiche: dispositivi che svolgono specifiche funzioni ed in grado di usare il protocollo USB. Host Root Hub1 Compound Device Dev1 Dev2 Hub2 Hub3 Dev5 Dev6 Dev3 Dev4 A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to 3.0 2

3 L interfaccia USB fa uso di un semplice cavo a quattro fili: due per la alimentazione e due twisted per il trasporto dei segnali pilotati in modo differenziale ed aventi impedenza di 90 Ω. Max 5 metri Rosso Verde Bianco Nero VBus D+ D- GND I dati vengono trasmessi utilizzando una codifica NRZI (Not Return to Zero Invert) con bit stuffing per assicurare le adeguate transizioni. Un campo SYNC di 8 bit precede ogni pacchetto per permettere al ricevitore la corretta sincronizzazione del clock. L alimentazione VBus è pari a +5 volt con una corrente massima di 500 ma (2.5 watt). I cavi sono terminati con opportune resistenze per il riconoscimento del tipo di periferica (Low o Full Speed) e per il rilevamento della connessione o disconnessione. I due estremi del cavo fanno uso di differenti connettori per evitare collegamenti non consentiti. Il trasferimento di dati è temporizzato su un periodo base, detto frame, di 1 msec. Il protocollo prevede una comunicazione costituita da almeno tre tipi di pacchetti: Token Data Handshake preceduti da uno Start of Frame (SOF). 1 msec Frame 1 msec Frame SOF Token Data Handshake SOF Token Data Handshake Il primo descrive il tipo e la direzione della transazione, l indirizzo del device USB ed il numero di endpoint. L endpoint è un indirizzo interno al device USB usato per la scrittura o lettura di informazioni, ve ne possono essere fino a 16 e sono monodirezionali. L Endpoint 0 è obbligatorio. L associazione tra l host ed un endpoint è detta pipe. La sorgente selezionata per la transazione invia poi il pacchetto Data di massimo 1023 byte. Il destinatario risponde infine con un pacchetto di Hanshake per comunicare la corretta ricezione. All interno dei pacchetti esistono altri tipi di campi come EOP (End Of Packet), PID (Packet ID), ADDR (indirizzo), ENDP (Endpoint), CRC (controllo d errore), NACK (not acknowledge). Esistono due tipi di pipe dette stream e message: la prima non ha una definita struttura USB mentre la seconda si. L Endpoint 0 viene associato ad una Control Pipe 0 che deve sempre esistere in quanto all atto della connessione l host vi accede per configurare il device. Per garantire una corretta protezione dei dati trasmessi, ogni pacchetto include un campo per il controllo d errore, ed in alcuni casi, con la disponibilità di richiesta di ritrasmissione. Il protocollo include separati CRC per i campi dati e controlli di ogni pacchetto. Il CRC usato garantisce il 100% di sicurezza per errori su bit singoli e doppi. In caso di errore l host effettua fino a tre tentativi di ritrasmissione. Lo standard USB consente la connessione o disconnessione dei devices in qualsiasi istante. Nella maggior parte dei casi ciò avviene per mezzo di un hub. All atto della connessione l hub comunica l evento all host indicando la porta usata per la connessione. L host abilita la porta ed indirizza il device con un indirizzo di default abilitando una pipe di controllo. L host determina se il nuovo dispositivo collegato è un hub o una periferica e vi assegna uno specifico indirizzo. Successivamente attiva una pipe di controllo con l Endpoint 0. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to 3.0 3

4 Se il device collegato è un hub con delle periferiche connesse, la procedura descritta viene poi ripetuta per ognuna delle periferiche. Quando una periferica viene rimossa da una delle porte, l hub automaticamente disabilita la porta e comunica l avvenuta rimozione all host. Successivamente l host elimina tutte le informazioni usate per la gestione di quella periferica. Se invece il distacco è relativo ad un hub, il processo di eliminazione si estende a tutte le periferiche precedentemente collegate a quell hub. L attività di Bus enumeration identifica ed indirizza tutti i devices collegati al bus, queste operazioni vengono effettuate allo startup con una memorizzazione in tabelle di tipo statico. Essendo i devices collegabili e scollegabili in ogni istante, l attività descritta è di tipo dinamico. L attività di Bus enumeration include anche gli altri processi conseguenti all attacco e distacco. Dal punto di vista logico tutte le periferiche risultano allo stesso livello e, per mezzo del software USB di sistema, l utente vede solo le loro funzioni. Essendo le comunicazioni sul bus gestite dal software di sistema, queste risultano indipendenti dai programmi applicativi. Lo stack software può essere così modellizato: HOST DEVICE Client SW Applicazione Pipe Funzione Livello funzione Software USB di sistema Default pipe (Endpoint 0) Periferica logica USB Livello periferica logica USB Host Controller Interfaccia al bus USB Livello interfaccia Cavo USB Livello funzione Livello periferica logica Livello interfaccia Per l host è il software applicativo Per la periferica sono le funzioni espletate Per l host è il software USB di sistema Per la periferica è il software di controllo del flusso É l hardware di gestione della serializzazione dei pacchetti Il trasferimento dei dati avviene tra il software dell host ed uno specifico endpoint del device. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to 3.0 4

5 Ogni device è in grado di gestire trasferimenti tra diversi endpoint e l host tratta i vari endpoint del device in modo indipendente. Le associazioni tra il software dell host ed i vari endpoint del device sono dette pipe. L architettura USB prevede quattro tipi di modalità di trasferimento dati: Control transfers Bulk data transfers Interrupt data transfers Isocronous or streaming real data transfers É usato per configurare un device dopo il suo iniziale collegamento Utilizza il 10% della banda utile. É il trasferimento, in modalità burst (sequenziale), di grandi quantità di blocchi di dati che non hanno vincoli temporali tra loro (stampanti, scanner ecc). Per la trasmissione viene concessa tutta la banda disponibile. Viene usato un controllo d errore in hardware e la ritrasmissione. L host, in qualità di master, effettua periodicamente il polling sulle varie periferiche per verificare la presenza di richieste di asservimento. Generalmente si tratta di piccole quantità di dati senza un definito timing rate come nei mouse.viene usato il 90% della banda utile con controllo d errore. É usato per il trasferimento di dati che devono arrivare con la stessa cadenza temporale con la quale sono stati generati per cui è necessaria una prenegoziazione della banda necessaria. (audio, video, telefonia ecc.). Ogni errore in trasmissione non può essere corretto ne ritrasmesso. Tutti i devices USB sono utilizzabili per mezzo di un proprio univoco indirizzo. In più, ogni devices USB dispone di alcuni endpoint con i quali l host può comunicare. Tutti i devices USB devono disporre di un particolare endpoint detto Endpoint 0 al quale è collegata la Control Pipe. Tutti i devices USB supportano un comune metodo di accesso all Endpoint 0. L endpoint 0 contiene tutte le informazioni necessarie alla completa caratterizzazione e configurazione del device. Le due principali classi di devices USB sono Hub e Function (Periferiche). Gli hub sono dei concentratori che consentono la connessione di più dispositivi USB. Più hub possono essere collegati in cascata. La porta di upstream viene connessa all host. Port 1 Port 2 Port 3 HOST Upstream Port Hub Repeater Hub Controller H U B Port 6 Port 5 Port 4 Le altre porte dell hub (downstream) possono essere connesse ad altri hub o periferiche. Gli hub sono in grado di rilevare la connessione o disconnessione di devices sulle loro porte e provvedere alla distribuzione dell alimentazione. Ogni porta può essere singolarmente abilitata e configurata in modo Full Speed o Low Speed. Tutti gli hub sono costituiti da due parti: Hub Controller ed Hub Repeater. Il repeater gestisce il protocollo tra la porta di upstream e le porte di downstream come anche i segnali di reset, di sospensione e di riabilitazione. Il controller gestisce invece i registri di interfaccia per consentire la comunicazione da o per l host. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to 3.0 5

6 I comandi di stato e di controllo consentono all host di configurare un hub e di monitorare e controllare le sue porte. La periferiche (function) sono dei dispositivi in grado di trasmettere o ricevere dati o informazioni di controllo e sono collegate con un cavo ad una delle porte di downstream. É possibile inserire all interno di un unico contenitore più periferiche che vengono gestite da un hub embedded e connesse da un unico cavo. Questi dispositivi sono detti compound. Un dispositivo compound è visto dall host come un hub al quale sono permanentemente connessi più dispositivi. Ogni dispositivo contiene delle informazioni che descrivono le sue caratteristiche e le risorse necessarie per il suo funzionamento. I più comuni descrittori sono: Device: indica il costruttore, la versione USB, la massima grandezza dei pacchetti per l Endpoint 0. Configuration: indica il tipo di alimentazione (da Bus o esterna),la corrente assorbita e le interfacce. Interface: indica il numero di endpoint di ogni interfaccia. Endpoint: per ogni endpoint indica il tipo di trasferimento usato, la dimensione dei pacchetti, la direzione, il timing per il polling. Prima che un dispositivo possa essere usato deve essere configurato dall host per mezzo dell assegnazione delle necessarie risorse. Un host interagisce in hardware con i devices per mezzo dell host controller che provvede alle seguenti azioni: rilevazione della connessione e disconnessione dei dispositivi controllo di flusso tra host e device gestione del flusso dati tra host e device memorizzazione statistica degli stati e delle attività gestione dell alimentazione dei vari devices via software invece gestisce le seguenti azioni: configurazione e assegnazione degli indirizzi dei devices trasferimento isocrono dei dati trasferimento asincrono dei dati gestione dell alimentazione gestione delle informazioni sui devices e del bus. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to 3.0 6

7 Modello di flusso dati Lo standard USB consente la comunicazione tra un Host USB ed un Device USB. Con riferimento alla figura illustrativa del modello a stack, è possibile individuare quattro importanti sezioni: Device fisico: una parte dell hardware della periferica avente specifiche funzioni. Client software: software applicativo, gestito dal sistema operativo, che comunica con il device. Software USB di sistema: software che gestisce l interfaccia USB sotto il sistema operativo indipendentemente dal particolare device e software applicativo. USB host controller: Insieme di hardware e software per la gestione del device collegato. Dal punto di vista topologico l interfaccia USB è costituita da quattro parti principali: Host e Device: sono i principali componenti di un sistema USB Topologia fisica: descrive come i componenti sono connessi Topologia logica: descrive i ruoli delle varie parti USB e come vengono viste da host e device Relazione tra software applicativo e periferica: descrive come il software applicativo si interfaccia con il device. Dal punto di vista fisico la topologia USB è di tipo a stella (o meglio ad albero se ci sono gli hub). Dal punto di vista logico invece ogni device viene considerato direttamente connesso all host. Host Root Compound Device Dev1 Dev5 Dev2 Dev6 Dev3 Dev4 Infine, nell ambito della relazione esistente tra software applicativo e periferica, il legame esistente è unico tra i due elementi ed indipendente dagli altri dispositivi connessi al bus. SW client 1 SW client 2 SW client 3 SW client 4 SW client 5 SW client 6 Dev1 Dev6 Dev2 Dev5 Dev3 Dev4 A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to 3.0 7

8 Flusso di comunicazione L interfaccia gestisce il flusso di comunicazione tra il software applicativo e la periferica USB. Dato che ogni periferica può avere diverse modalità di flusso di comunicazione con il proprio software applicativo, l interfaccia USB provvede alla migliore utilizzazione del bus per ottimizzare i differenti flussi di comunicazione. Ogni flusso di comunicazione termina su uno specifico endpoint del device il quale caratterizza i vari aspetti della comunicazione. Un device logico appare al sistema USB come un insieme di endpoint. Il software di sistema USB gestisce il device per mezzo della Default Pipe associata all Endpoint 0. L host controller organizza i dati in pacchetti e gestisce l accesso al bus per il loro trasferimento. Un endpoint è una parte, univocamente identificabile, di un device USB e rappresenta il punto finale di una comunicazione tra l host e il device. Ogni device è composto da un insieme (max 16) di endpoint indipendenti, che consentono al software di comunicare con il device. Ricordando che ogni devices ha un proprio indirizzo assegnato dall host all atto della connessione, l insieme di questo indirizzo e del numero di endpoint, rendono univocamente identificabile ogni endpoint. Gli endpoint non possono essere utilizzati dall host prima di essere configurati. Ogni endpoint è caratterizzato dalle seguenti informazioni: numero di endpoint ampiezza di banda richiesta frequenza di accesso al bus modalità di gestione degli errori dimensione massima dei pacchetti trasferibili tipo di trasferimento direzione del trasferimento (bulk e isocrono) Tutti i devices USB devono disporre di un particolare endpoint detto Endpoint 0 che viene utilizzato dall host per inizializzare, configurare e controllare l accesso al device stesso. Questo endpoint è sempre disponibile una volta che il device è collegato. Endpoint addizionali possono essere presenti in un device USB. Massimo 2 per il tipo Low Speed e fino a 16 per il tipo Full Speed. Gli endpoint aggiuntivi vengono configurati durante il normale processo di configurazione del device. Una pipe è una associazione tra un endpoint di un device ed il software dell host e consente il trasferimento di dati tra i due. Sono possibili due modi di comunicazione mutuamente esclusivi: Stream: i dati trasferiti attraverso la pipe non hanno una struttura USB Message: i dati trasferiti attraverso la pipe hanno una struttura USB Le pipe vengono attivate una volta che il device è configurato. Poichè l Endpoint 0 è sempre configurato, esisterà sempre una pipe per questo endpoint che viene chiamata Default Pipe. Questa pipe è usata dal software di sistema per trasferire le informazioni necessarie a identificare, caratterizzare e configurate il device. La Default Pipe, di proprietà del software di sistema, può anche essere usata successivamente alla configurazione del device dal software applicativo. Normalmente un software applicativo richiede un trasferimento dati per mezzo di un I/O Request Packets (IRPs) attraverso una pipe. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to 3.0 8

9 Una stream pipe consegna le informazioni in un pacchetto dati senza interessarsi della loro struttura. I dati fluiscono da un estremo all altro della pipe secondo la sequenza ordinata first-in first-out. Una stream pipe collegata ad un device è relativa ad un unico endpoint unidirezionale. Una stream pipe supporta modalità di trasferimento tipo bulk, isocrono e interrupt. Una message pipe opera invece in modo differente. Inizialmente l host invia una richiesta al device USB, successivamente si ha il trasferimento dei dati nella opportuna direzione, infine l endpoint risponde con un messaggio di stato. É evidente che ora lo scambio deve avvenire secondo una specifica ed affidabile struttura. Una message pipe consente una comunicazione in entrambe le direzioni. La pipe per l Endpoint 0 (Default Pipe) è sempre una message pipe. Il software di sistema assicura che non siano inviate richieste multiple all endpoint in uso in quanto un endpoint può asservire una sola richiesta per volta. Richieste successive a quella in corso saranno disposte in coda di attesa. In caso di errore il trasferimento in corso sarà abortito dall host e si passerà all asservimento della successiva richiesta. Una message pipe verso un device, fa uso di un singolo endpoint per entrambe le direzioni. Tipologie di trasferimento In un sistema USB, i dati, organizzati in pacchetti e opportunamente strutturati, sono movimentati per mezzo di una pipe che collega un buffer di memoria associato al software applicativo presente sull host con un endpoint del device. Lo standard USB dispone di differenti modi di trasferimento per poter meglio soddisfare i sevizi richiesti dal software applicativo e dal device e che restano inalterati per tutto il tempo di attivazione della pipe. I sistemi USB consentono quattro modalità di trasferimento: Control Isocrono Interrupt Bulk Control Transfers Il trasferimento control è usato per l invio di comandi, configurazioni, e informazioni di stato utilizzando l Endpoint 0 e la pipe di controllo. Per il modo di trasferimento control, l endpoint specifica la massima dimensione del pacchetto dati di controllo (payload) che risulta di 8 byte per i devices Low Speed e di 8,16,32,64 byte per i devices Full Speed. Per tutti i tipi di devices il pacchetto di setup è di 8 byte. Dopo un reset, tutti gli endpoint di controllo devono poter accettare un payload di 8 byte anche se questo è stato progettato per supportare payload di maggiori dimensioni. Il payload trasmesso non deve necessariamente avere una dimensione pari a quella massima supportata dall endpoint e, nel caso in cui risultasse minore, non necessita di aggiunta di zeri (padding) per uguagliare la massima dimensione. Tutti gli host controller devono poter supportare una dimensione del payload uguale a quella dell endpoint (Low o Full Speed). Durante il processo di configurazione, il software di sistema USB legge dall endpoint il valore della massima dimensione del payload usato ed assicura che il pacchetto inviato non superi questa dimensione. Un endpoint deve sempre trasmettere pacchetti con un campo dati di dimensione minore o uguale al suo MaxPacketSize in caso contrario il trasferimento sarà abortito e la pipe andrà in stallo finché non si effettuerà la correzione e la conferma. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to 3.0 9

10 Un endpoint non ha alcun modo di indicare la desiderata frequenza di accesso al bus per cui il sistema USB cerca di bilanciare le richieste di accesso di tutte le control pipe e delle IRP per soddisfare nel miglior modo possibile lo scambio di dati tra il software applicativo e i devices. Se il trasferimento in corso utilizza meno del 10% del tempo di frame (frame time), il tempo restante può essere usato per un trasferimento bulk. La ripetizione di un trasferimento può essere effettuata nel frame corrente o nel successivo. Se il tempo disponibile è minore di quello necessario per il trasferimento di controlli ma ci sono dei frame time non usati da trasferimenti isocroni o interrupt, l host provvede al trasferimento dei controlli in attesa. La frequenza di bus e la temporizzazione dei frame limitano il massimo numero di trasferimenti di controllo realizzabili a meno di 29 con payload da 8 byte per il tipo Full Speed e meno di 4 con payload da 8 byte per il tipo Low Speed. I sistemi USB dispongono di un buon sistema di rilevazione degli errori e della loro ritrasmissione durante il trasferimento dei controlli. Il protocollo consente la distinzione tra il pacchetto ritrasmesso ed il suo originale ad eccezione di quello di setup. Isochronous transfers Il trasferimento isocrono ha le seguenti caratteristiche: garantisce un accesso alla banda USB con un limitato tempo di latenza garantisce un costante data rate attraverso la pipe indipendentemente dalla dimensione dei dati in caso di errore non si ha la ritrasmissione dei dati Mentre il trasferimento isocrono è progettato per supportare sorgenti e destinatari isocroni, ciò non è necessario per il software utilizzato. Una pipe isocrona è sempre unidirezionale. La descrizione dell endpoint definisce l ingresso o l uscita del flusso dati dall host. Se il device necessita di una comunicazione bidirezionale, sarà necessario utilizzare due separate pipe per ognuna delle due direzioni. Un endpoint configurato per una pipe isocrona specifica anche la massima dimensione del payload trasferibile. Il sistema USB usa questa informazione per assicurare un sufficiente bus time ai frame di trasporto. Se il bus time è sufficiente la configurazione è stabilita altrimenti no. Il sistema USB limita a 1023 byte la massima dimensione del payload per ogni pipe isocrona. La dimensione del payload trasferito in un certo periodo può essere anche minore di quella massima prenegoziata. Un errore di trasmissione può modificare la dimensione del payload ricevuto ma questo fatto sarà rilevato dal controllo CRC. Il trasferimento isocrono può essere usato solo dai devices Full Speed. Il sistema USB impone che non più del 90% di ogni frame sia allocato per trasferimenti periodici. Un endpoint per una pipe isocrona non contiene informazioni circa la frequenza di accesso al bus. Tutte le pipe isocrone trasferiscono un pacchetto di dati per ogni frame ogni 1 msec. La frequenza di bus e la temporizzazione dei frame limitano il massimo numero di trasferimenti isocroni realizzabili a meno di 151 con payload da 1 byte per il tipo Full Speed. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to

11 Il trasferimento isocrono non supporta la ritrasmissione dei dati in caso di errore anche se il ricevitore è in grado di rilevare l errore. Nei trasferimenti isocroni il rispetto delle temporizzazioni è più importante della rilevazione e ritrasmissione dei dati errati per cui ci si aspetta un basso tasso d errore sul bus. Se un errore è rilevato, l host continua il processo di associazione dei dati al successivo frame. Interrupt transfers Il trasferimento su base interrupt è progettato per quei devices che trasmettono sporadicamente e in istanti non prevedibili piccole quantità di dati. Il trasferimento interrupt ha le seguenti caratteristiche: garantisce alle pipe il massimo periodo di servizio in caso di errore, la ripetizione del trasferimento avviene nel successivo periodo. Una interrupt pipe è sempre unidirezionale ed è sempre in ingresso all host. Un endpoint configurato per una interrupt pipe specifica anche la massima dimensione del payload del pacchetto dati che può essere trasferito il cui valore è di 64 byte per i devices Full Speed mentre è di 8 byte per i devices Low Speed. Se il pacchetto dati è minore del massimo, non è necessario effettuare il padding. Le medesime dimensioni devono essere disponibili da parte dell host controller. Queste dimensioni restano costanti per tutta la durata della configurazione del device. Il software di sistema USB usa questi massimi valori per assicurare un sufficiente bus time, se ciò è possibile la pipe viene attivata altrimenti no. Un payload di dimensioni superiori può essere trasferito per mezzo di transizioni multiple per le quali ogni payload dovrà avere una dimensione pari alla massima tranne l ultimo che potrà essere più piccolo. Nel caso di ricezione di un payload di dimensioni superiori a quelle consentite, il trasferimento sarà abortito e la pipe messa in stallo fino al ripristino della condizione. Il trasferimento interrupt può essere usato dai devices Low Speed e Ful Speed. Come per il trasferimento isocrono, anche per questo tipo di trasferimento il sistema USB impone che non più del 90% di ogni frame sia allocato per trasferimenti periodici. La frequenza di bus e la temporizzazione dei frame limitano il massimo numero di trasferimenti interrupt realizzabili a meno di 108 con payload da 1 byte per il tipo Full Speed e meno di 14 con payload da 1 byte per il tipo Low Speed. Un endpoint per una pipe interrupt dichiara anche il suo necessario periodo di accesso al bus: un endpoint Full Speed può specificare un periodo compreso tra 1 e 255 msec mentre uno Low Speed tra 10 e 255 msec. Il periodo assegnato dal sistema sarà compreso tra i due estremi. La gestione degli interrupt degli endpoint è di tipo polling. Bulk Transfers Il trasferimento bulk è progettato per devices che necessitano di trasferire grandi quantità di dati in tempi altamente variabili in funzione della disponibilità di banda. Il trasferimento bulk ha le seguenti caratteristiche: accesso al bus in funzione della disponibilità di banda ripetizione del trasferimento in caso di errore A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to

12 garantisce la consegna dei dati ma non la banda o i tempi di risposta. Nel caso di ampia disponibilità di banda, il trasferimento bulk risulta abbastanza veloce mentre nel caso di limitata disponibilità di banda, il trasferimento bulk potrà essere spezzettato su lunghi periodi di tempo. Una pipe bulk è sempre unidirezionale, nel caso in cui il device necessiti di una comunicazione bidirezionale sarà necessario attivare due pipe bulk per le due direzioni. Un endpoint configurato per una bulk pipe specifica anche la massima dimensione del payload del pacchetto dati che può essere trasferito attraverso il bus il cui valore può essere solo di 8, 16, 32 o 64 byte. Se il pacchetto dati è minore del massimo, non è necessario effettuare il padding. Un payload di dimensioni superiori può essere trasferito per mezzo di transizioni multiple per le quali ogni payload dovrà avere una dimensione pari alla massima tranne l ultimo che potrà essere più piccolo. Nel caso di ricezione di un payload di dimensioni superiori a quelle consentite, la pipe sarà posta in stallo ed il trasferimento sarà abortito Il trasferimento bulk può essere usato solo da device di tipo Full Speed. Un endpoint di una pipe bulk non ha modo di indicare una specifico valore della frequenza di accesso al bus per cui il sistema USB cercherà di soddisfare le richieste nel modo migliore. I trasferimenti control hanno priorità sui trasferimenti bulk. Solo nel caso in cui vi sia una sufficiente ampiezza di banda e dei frame time non usati, questi vengono assegnati ai trasferimenti bulk. Più trasferimenti bulk in attesa di un frame time disponibile saranno selezionati secondo criteri dipendenti dalla direzione e dal system software USB. Un endpoint ed il suo relativo software applicativo non possono definire alcuna velocità operativa per il trasferimento bulk in quanto la disponibilità di frame time può cambiare in funzione dell inserimento o distacco di altri devices o di altre richieste di trasferimenti bulk. La frequenza di bus e la temporizzazione dei frame limitano il massimo numero di trasferimenti bulk realizzabili a meno di 728 byte per payload. Transfer Management Si dice transfer management il processo di assegnazione della banda ai vari devices. Nell host vi sono varie entità che coordinano il flusso delle informazioni sul bus: Software applicativo: utilizza e genera specifici dati da o per l endpoint per mezzo delle IRP. USB Driver: converte i dati in IRP da o per l endpoint. Un singolo IRP può coinvolgere uno o più trasferimenti. Host Controller Driver: converte gli IRP da o per la transizione e gli organizza per la manipolazione dell host controller. L interazione tra l host controller driver ed il suo hardware non dipende dalle specifiche USB ma dalla sua implementazione. Host Controller: gestisce le transizioni e le attività del bus per mezzo dei pacchetti usati per il trasporto dei dati attraverso il bus per ogni transizione. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to

13 Caratteristiche meccaniche Esistono diversi tipi di connettori USB: serie A, serie B, serie B mini a 4 e 5 contatti e serie micro. La serie A è generalmente usata per quei devices che hanno il cavo permanentemente collegato al device stesso come tastiere, mouse e hub. La serie B è invece usata per quei devices che hanno un connettore esterno e sono scollegabili come le stampanti. La serie B mini è usata da dispositivi di piccole dimensioni come apparecchi fotografici o cellulari. Tutti i connettori non hanno sistemi di bloccaggio. Lo standard non descrive le parti interne del connettore Serie A Serie B PIN Nome Colore Note 1 VBus Rosso +5 volt 500 ma 2 D- Bianco Data + 3 D+ Verde Data 4 GND Nero Ground Il cavo USB è costituito da una coppia di fili con AWG (American Wire Gauge) per la distribuzione dell alimentazione ed una coppia di fili twisted con AWG 28 schermati ed incapsulati in una guaina. Il periodo di twisted è compreso tra 6 e 8 centimetri. Il cavo deve essere in grado di resistere a strappi di minimo 45 Newton. Lo schermo del connettore deve essere collegato al piedino GND. La resistenza elettrica dei cavi formanti la coppia non può differire di più del 5%. L impedenza caratteristica della coppia di cavi dovrà essere di 90Ω ±15% nell intervallo di frequenze compreso tra 1 e 16 MHz. Il tempo di propagazione dei segnali dovrà risultare minore o uguale a 30 nsec nell intervallo di frequenze compreso tra 1 e 16 MHz. Gauge Diametro filo Resistenza DC Lunghezza max 28 AWG 0.84 ±0.05 mm Ω/m 0.81 m 26 AWG 1.00 ±0.05 mm Ω/m 1.31 m 24 AWG 1.10 ±0.07 mm Ω/m 2.08 m 22 AWG 1.30 ±0.07 mm Ω/m 3.33 m 20 AWG 1.50 ±0.08 mm Ω/m 5.00 m A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to

14 Caratteristiche elettriche Nello standard USB la comunicazione avviene per mezzo di driver differenziali. In condizioni statiche i due stati low e high sono caratterizzati dai seguenti livelli: V OL minore di 0.3 volt con un carico da 1.5 KΩ collegato a 3.6 volt V OH maggiore di 2.8 volt (fino a 3.6 volt) con un carico di 1.5 KΩ collegato a massa. Le uscite del driver sono 3-state per consentire la comunicazione bidirezionale half duplex. Lo slew rate del driver deve essere controllato per contenere il cross talk e il rumore irradiato. Sulle linee di segnale il driver ed il receiver devono poter sopportare senza danni una tensione compresa tra 0.5 volt e +3.8 volt per 10 µsec durante la comunicazione o per un tempo indefinito nella condizione 3-state. Una connessione Full Speed è realizzata per mezzo di una coppia di cavi twisted con impedenza caratteristica Z 0 di 90Ω ed una lunghezza massima di 5 metri. L impedenza interna di ognuno dei driver deve essere compresa tra 29Ω e 44Ω. I tempi di salita e discesa dei segnali di dati dovranno essere compresi tra 4n Sec e 20 nsec. il circuito proposto illustra una tipica realizzazione del driver. la figura proposta illustra le forme d onda dei segnali. Le caratteristiche del driver restano le stesse per l utilizzo in modo Low Speed. Il circuito di ricezione, anch esso di tipo differenziale, dovrà avere una sensibilità di almeno 200 mvolt quando entrambe le due linee sono nel range volt rispetto a massa. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to

15 Una connessione USB viene sempre terminata come esposto nella figura seguente: I devices Low Speed e Full Speed differiscono per il diverso collegamento della resistenza di pullup sull estremo finale (downstream) del cavo. I devices Full Speed sono terminati con una resistenza di pull-up sulla linea D+ mentre i devices Low Speed sono terminati con una resistenza di pull-up sulla linea D. La resistenza di pull-up ha un valore di 1.5 KΩ ±5% ed è collegata ad una tensione compresa tra 3.0 e 3.6 volt rispetto a massa. Le resistenze di pull-down, dal lato upstream, sono da 15 KΩ ±5% e collegate a massa. Stato del BUS Differential 1 Differential 0 Stato J: Low Speed Full Speed Stato K: Low Speed Full Speed Stato Idle: Low Speed Full Speed Stato Resume: Low Speed Full Speed Start of Packet (SOP) End of Packet (EOP) Disconnessione (lato upstream) Connessione (lato upstream) Reset (lato downstream) Livelli dei segnali (D+) (D-) > 200 mv con D+ o D- > V SE (min) (D+) (D-) < 200 mv con D+ o D- > V SE (min) Differential 0 Differential 1 Differential 1 Differential 0 Differential 0 con D > V SE (max) e D+ < V SE (min) Differential 1 con D+ > V SE (max) e D < V SE (min) Differential 1 con D+ > V SE (max) e D < V SE (min) Differential 0 con D > V SE (max) e D+ < V SE (min) Le linee dati commutano dallo stato Idle in quello K Driver: D+ e D < V SE (min) per 2 bit Receiver: D+ e D < V SE (min) per un tempo time seguiti da un Idle per 1 bit time di un bit time seguito da uno stato J D+ e D < V SE (max) per t 2.5 µsec D+ e D > V SE (max) per t 2.5 µsec Driver: Receiver: D+ e D < V SE (max) per t 10 msec D+ e D < V SE (max) per t 2.5 µsec V SE = single ended receiver threshold (min = 0.8 volt, max = 2.0 volt) Gli stati J e K sono due livelli logici usati per comunicare dati differenziali. Gli stati Idle e Resume sono logicamente equivalenti agli stati J e K. Si noti che gli stati J, K, Idle e Resume dipendono dal tipo di devices collegato (Low o Full Speed). A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to

16 Connessione e disconnessione Come si può notare dal circuito precedente, il cavo USB presenta delle resistenze di pull-down dal lato host e una resistenza di pull-up dal lato device. Il collegamento di questa ultima resistenza definisce il tipo di device connesso: i devices Full Speed hanno la resistenza di pull-up collegata alla linea D+ mentre quelli Low Speed hanno la resistenza di pull-up collegata alla linea D. Nel caso in cui il cavo sia collegato dal lato host ma non dal lato device, le due linee D+ e D sono a massa, questo stato è detto Idle. Quando al cavo è anche collegato un device, attraverso il partitore R 1 R 2 si viene a formare un livello di tensione superiore a V SE (max) su una sola delle due linee D+ o D e rispettivamente su D+ per un device Low Speed o su D per un device Full Speed. Se questa condizione permane per più di 2.5 µsec, l host riconosce la connessione del device. Si rammenta che device e hub sono dispositivi passivi per cui non sono in grado di comunicare l avvenuta connessione, è quindi l host che periodicamente interroga il dispositivo per determinare una eventuale nuova connessione. In caso di disconnessione, la tensione sulla linea interessata tornerà a zero. Se la tensione scende al di sotto del valore V SE (min) per più di 2.5 µsec, l host considererà il device disconnesso. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to

17 Struttura dei segnali di dati Come già detto la trasmissione dei segnali avviene per mezzo di segnali differenziali. Un 1 è rappresentato da un livello della linea D+ più positivo di almeno 200 mv rispetto a D Uno 0 è rappresentato da un livello della linea D più positivo di almeno 200 mv rispetto a D+. Il livello di incrocio dei due segnali deve essere tra 1.3 e 2.0 volt. L inizio di un pacchetto (SOP) è segnalato dalla commutazione delle linee D+ e D dallo stato di idle in quello opposto K. Questa commutazione rappresenta il primo bit del campo SYNC. La fine di un pacchetto (EOP) è indicata da uno stato 0 single-ended per due bit time seguito da uno stato idle per un bit time e dal successivo passaggio in 3-state del driver. Lo stato 0 single-ended è indicato dalla presenza di un livello di tensione minore di 0.8 volt su entrambe le linee D+ e D. Segnale di reset Un segnale di reset è generato da un host controller o un hub verso un device per mezzo di uno stato single-ended 0 della durata di almeno 10 msec. Dopo la rimozione di un reset, il device sarà ancora connesso ma non ancora indirizzato e configurato. Un device attivo, vedendo un single-ended 0 sulla sua porta di upstream per più di 2.5 µsec, potrà considerare questo segnale come un reset solo dopo 5.5 µsec. Un hub con bus alimentato che riceve un reset sulla sua porta di upstream, rimuove l alimentazione da tutte le sue porte di downstream e le disabilita. Gli hub devono essere capaci di stabilire una connessione e tutti i devices devono essere capaci ci accettare un indirizzo per mezzo del SET_ADDRESS command non più tardi di 10 msec dalla rimozione del segnale di reset. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to

18 Segnale di sospensione Tutti i devices devono poter eseguire il comando di sospensione in qualsiasi stato si trovino. Si passa nel modo sospensione quando uno stato di idle si presenta sulle linee del bus per più di 3 msec. Una qualsiasi attività del bus rimuoverà lo stato di sospensione del device. Quando un device è nello stato di sospensione dovrà assorbire dal bus meno di 500 µa. Il comando di sospensione può essere globale o selettivo a secondo che agisca su tutti i devices della rete o solo su alcuni rami della rete. Segnale di resume Quando un device è nello stato di sospensione può ritornare attivo (resumed) ricevendo da un host un qualsiasi segnale che non sia un idle. L host dovrà inviare il segnale di resume per almeno 20 msec seguito da un pacchetto standard EOP di tipo Low Speed. Al termine della segnalazione del resume, il device pone le sue linee di dati in 3-state. Un hub che riceve un segnale di resume, propagherà questo segnale su tutte le sue porte di downstream entro 50 µsec. Delay e Turnaround Premesso che è consentita una sola transizione per volta su un cavo USB. In considerazione del fatto che la transizione di un segnale Full Speed si deve propagare fino alla fine del cavo, ritornare ed assestarsi entro un bit time (80 nsec), il massimo ritardo di propagazione consentito risulterà di 30 nsec. Indipendentemente dalla velocità di propagazione, la lunghezza massima del cavo sarà di 5 m per il modo Full Speed e di 3 m per quello Low Speed. Un nuovo device non può iniziare a pilotare il bus finché il precedente device non avrà completato la sequenza EOP e disabilitato il suo driver e cioè fino a quando il nuovo device non avrà rilevato che il bus è nello stato J dopo un SE0 per almeno due bit time. Se un device è in attesa di rispondere alla trasmissione dell host, questa risposta deve arrivare sul lato upstream del cavo entro 7.5 bit time prima del ritorno nello stato J dopo un SE0. Il massimo tempo di turnaround di un bus Full Speed prevede un time out di 16 bit time. Il massimo ritardo che un host ha per rispondere a un pacchetto inviato da un device è di 7.5 bit time. Un device in attesa di risposta non andrà in time out prima di 16 bit time e non dopo 18 bit time. Un host non inizierà la trasmissione di un token per la successiva transizione prima di 18 bit time dopo aver rilevato la fine del pacchetto senza risposta. Nel collegamento in cascata di più hub fino ad un device il massimo ritardo di propagazione tra gli estremi è di 70 nsec. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to

19 Protocollo I bit sono inviati sul bus iniziando dall LSB e finendo con l MSB. Campo SYNC Tutti i pacchetti iniziano con un campo SYNC di sincronizzazione. Il campo SYNC compare sul bus come una stato idle seguito da una sequenza KJKJKJKK espressa in codifica NRZI (Not Return to Zero Invert). Questo campo ha il solo compito di sincronizzare i dati in arrivo con il clock locale ed è costituito da otto bit. Gli ultimi due bit del campo SYNC rappresentano un marcatore usato per identificare il primo bit successivo campo PID. Per migliorare la chiarezza, nelle successive rappresentazioni i bit sono visualizzati senza le codifiche NRZI e bit stuffing. Le transizioni sul bus sono costituite dalla sequenza dei pacchetti Token, Data, Handshake. Tutti i pacchetti hanno dei delimitatori di inizio e fine (SOP ed EOP). Il delimitatore SOP fa parte del pacchetto SYNC. Campo di identificazione del pacchetto In ogni pacchetto USB, il campo SYNC è seguito dal pacchetto di identificazione (PID). Il pacchetto PID, fatto da 8 bit, è costituito da 4 bit che ne identificano il tipo più 4 bit di check uguali ai precedenti ma complementati al fine così di assicurare l affidabilità della decodifica. La ricezione di un PID con un check errato o con una configurazione non definita, implicherà l eliminazione di tutto il pacchetto. Se un device riceve un PID corretto ma che prevede un tipo di transizione o una direzione non supportata, questo non risponderà. LSB PID 0 1 PID PID 2 PID 3 ID0 P P ID1 P ID2 MSB P ID 3 Il PID indica il tipo di pacchetto, il formato ed il tipo di controllo d errore. Le tipologie di PID e le loro codifiche sono le seguenti: PID PID PID Bit Descrizione Type Name 3,2,1,0 Token OUT IN SOF SETUP Address + endpoint number host to device transaction Address + endpoint number device to host transaction Start of frame and frame number Address+endpoint number host to device transaction for setup to a control endpoint Data DATA0 DATA Data packet PID even Data packet PID odd Handshake ACK NAK STALL Receiver accepts error free data packet RX device cannot accept data or TX device cannot send data Endpoint is stalled Special PRE 1100 Host-issued preamble. Enables downstream bus traffic to low speed devices Le tipologie di PID sono divise in quattro gruppi: token, data, handshake e special. I primi due bit (1 e 0) identificano il gruppo di appartenenza. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to

20 Campo address Gli endpoint dei device sono indirizzati per mezzo di due campi: l indirizzo del device e l indirizzo dell endpoint. Indirizzi errati o non corrispondenti determinano lo scarto del token come pure l accesso ad un endpoint non inizializzato. Ogni campo address (ADDR) individua un singolo device mentre il fatto che sia il trasmettitore o il ricevitore dipende dal valore del PID. Tutti gli indirizzi sono costituiti da 7 bit per un totale di 128 devices indirizzabili. LSB Addr 0 1 Addr Addr 2 Addr 3 Addr 4 Addr 5 MSB Addr 6 Il campo ADDR deve essere specificato per i token IN, OUT e SETUP. Successivamente ad un reset o dopo il power-up, viene assegnato al device un address default 0 per poter poi eseguire la fase di assegnazione dell indirizzo di lavoro (enumeration process). L address default 0 non può essere assegnato durante la normale attività. L indirizzo di endpoint è costituito da un campo di 4 bit. LSB Endp 0 1 Endp Endp 2 MSB Endp 3 Il campo di endpoint è definito per i token IN, OUT e SETUP. Tutti i devices devono disporre di un endpoint 0 di controllo. I devices Low Speed possono avere un massimo di 2 endpoint mentre quelli Full Speed possono avere fino a 16 endpoint. Campo frame number Il frame number è un campo di 11 bit che viene incrementato dall host per il conteggio dei frame. Il suo massimo valore è 7FF H ( ) ed è inserito solo nel token SOF alla partenza di ogni frame. Campo dati Il campo dati può essere costituito da un numero intero di byte variabile da 0 a LSB D 0 D 1 D 2 D 3 D 4 D 5 D 6 MSB D 7 Le dimensioni del pacchetto dati può variare in funzione del tipo di trasferimento usato. CRC Il controllo di ridondanza ciclica (CRC) è usato per il controllo d errore nei soli pacchetti token e data. Il PID non è sottoposto al controllo CRC. Il controllo di errore non coinvolge i bit di stuffing. Il CRC dei pacchetti di token e data assicura il 100% della rilevazione degli errori singoli e doppi. La ricezione di un CRC errato determina l eliminazione del campo o dell intero pacchetto. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to

21 Il controllo d errore sul token utilizza un polinomio generatore del tipo G(X) = X 5 + X il quale controlla i campi ADDR e ENDP dei token IN, OUT e SETUP. Il controllo d errore sul campo dati utilizza un polinomio generatore del tipo G(X) = X 16 + X 15 + X Pacchetti Token Formato dei pacchetti Un pacchetto token consiste di un PID, con la specifica di IN, OUT o SETUP del tipo di pacchetto, un campo ADDR ed un campo ENDP. Per le transazioni IN e SETUP, i campi address ed endpoint identificano univocamente l endpoint che poi riceverà il pacchetto dati. Per le transizioni IN, i campi address ed endpoint identificano univocamente l endpoint che trasmetterà il pacchetto dati. Soltanto l host potrà generare un pacchetto token. 8 bit 7 bit 4 bit 5 bit PID ADDR ENDP CRC5 Il pacchetto di token ha 5 bit di CRC i quali controllano solo i campi ADDR ed ENDP in quanto il campo PID ha un proprio campo di check. I pacchetti di token e di SOF sono delimitati da un EOP dopo tre byte di campi di pacchetti dati. Nel caso di assenza di questo EOP, il pacchetto sarà considerato non valido e scartato. Pacchetti Start of Frame I pacchetti Start of Frame (SOF) sono emessi dall host ad un rate di uno ogni 1.00 msec ±0.05. Un pacchetto SOF è costituito da un PID che indica il tipo di pacchetto seguito poi da 11 bit di campo per il numeratore di frame. 8 bit 11 bit 5 bit PID Frame Number CRC5 SOF costituisce solo la transizione che corrisponde alla partenza di ogni frame in precisi istanti di tempo con in più il numero di frame. Tutti i devices Full Speed (compresi gli hub) devono ricevere e decodificare i pacchetti SOF. I pacchetti SOF non determinano la generazione di pacchetti di ritorno (handshake) per cui la loro consegna non è garantita. Un device è informato dell arrivo di uno start of frame quando rileva il suo PID. I device sensibili alla temporizzazione dei frame devono solo decodificare il campo PID e possono ignorare i campi Frame Number e CRC. Questi ultimi due campi sono considerati dai devices che hanno bisogno di tener traccia della numerazione dei frame. A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to

22 Pacchetti Dati I pacchetti dati sono costituiti da un PID, un campo dati ed un CRC. Esistono due tipi di pacchetti dati identificati da differenti PID (DATA0 e DATA1) utilizzati per la sincronizzazione toggle. 8 bit byte 16 bit PID Data CRC16 Il numero di dati inviati deve sempre risultare un numero intero di byte. Il CRC16 è calcolato solo sul campo dati e non comprende il campo PID che ha un suo check. Pacchetto Handshake Il pacchetto handshake consiste in un solo campo PID. Il pacchetto handshake è usato per riportare lo stato della transizione indicante la corretta ricezione dei dati, il controllo di flusso e la condizione di stallo. L handshake può essere generato solo dalle transizioni che prevedono il controllo di flusso. I pacchetti di handshake sono delimitati da un EOP dopo un byte del campo del pacchetto. Un handshake valido ma non terminato con un EOP dopo un byte dovrà essere considerato non valido e quindi scartato. Esistono tre tipi di pacchetti handshake: 8 bit PID ACK NAK STALL Indica che il pacchetto dati è stato ricevuto senza bit stuff o senza errori CRC sui campi controllati e con il PID corretto Indica che il device non è disponibile ad accettare dati dall host (OUT) oppure che non ha dati da inviare all host (IN). Un host non potrà mai generare un NAK. NAK è usato dal controllo di flusso per indicare che il device non è temporaneamente disponibile a trasmettere o ricevere dati. NAK è anche usato dall interrupt endpoint per indicare che non ci sono richieste di interrupt pendenti. STALL indica che il device non è disponibile a ricevere o trasmettere dati e che questa condizione richiede l intervento dell host per la rimozione dello stallo. Struttura generale dei pacchetti: Pacchetto SOF SYNC PID FRAME Num. CRC5 EOP Pacchetto TOKEN SYNC PID ADDR ENDP CRC5 EOP Pacchetto DATA SYNC PID DATA CRC16 EOP Pacchetto HANDSHAKE SYNC PID EOP A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to

23 Formato delle transizioni Il formato delle possibili transizioni dipende dal tipo di endpoint. Esistono quattro tipi di endpoint: bulk, control, interrupt e isocrono. Transizioni bulk Le transizioni bulk hanno la caratteristica di essere prive di errori di trasferimento dati tra host e devices per mezzo del supporto del controllo d errore e della possibilità di ritrasmissione. Quando un host vuole ricevere dei dati bulk, emette un token tipo IN. L endpoint del device risponde emettendo un pacchetto DATA oppure, se non è in grado di farlo, risponde con un handshake tipo NAK o STALL. Se l host riceve un pacchetto dati corretto, risponde con un handshake ACK se invece rileva un errore nei dati non risponde. Quando un host vuole inviare di dati bulk, emette un token tipo OUT seguito da un pacchetto dati. Il device potrà rispondere con tre tipi di handshake: ACK per indicare che il pacchetto è stato ricevuto correttamente e che l host può inviare l eventuale pacchetto successivo della sequenza. NAK per indicare che i dati sono stati ricevuti senza errori ma che l host dovrebbe ritrasmetterli poiché il device non era momentaneamente in condizioni di accettarli (buffer pieno). STALL per informare l host di non ritrasmettere i dati a causa di un errore nello stato del device. Nessun handshake verrà inviato se il pacchetto viene ricevuto con un errore di CRC o di bit stuff,. L host inizia sempre la prima transizione sul bus con un PID DATA0, la seconda invece usa un PID DATA1, le successive saranno alternate in questo modo (data toggle). A.C. Neve Interfaccia USB 1.0 to

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