Milano. Settore Statistica e SIT. Università. Corsi di laurea triennale, a ciclo unico, magistrale e del vecchio ordinamento

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1 Milano Settore Statistica e SIT Università Corsi di laurea Sedi della città di Milano Anno accademico A cura di: Vittoria Carminati Elaborazione dati: Ugo Rosario Maria David

2 Università Corsi di laurea aventi sede didattica nel comune di Milano a) Immatricolati I nuovi ingressi nel sistema universitario milanese sono circa ; più della metà sono rappresentati da donne, che formano il 55,7% della popolazione immatricolatisi nell anno accademico In rapporto all anno precedente il numero delle matricole subisce una leggera flessione (-1,6%), ma la variazione negativa investe solo alcuni indirizzi, in modo particolare Medicina Veterinaria ed Economia. In controtendenza rispetto all andamento complessivo, crescono i nuovi accessi alle facoltà di Scienze politiche e Scienze motorie. Le aree disciplinari che accolgono il maggior numero di preferenze sono quelle economico-statistica (+16,9%), politico-sociale (11,8%), di ingegneria (11,3%) e giuridica (8,6%). I primi due gruppi occupano gli stessi posti anche a livello nazionale, mentre la terza voce nella ripartizione dei neo universitari italiani è rappresentata dagli studi giuridici, anziché da ingegneria. Ma a caratterizzare in modo particolare la realtà milanese sono da una parte la maggiore incidenza delle adesioni ad Architettura (7,2 la percentuale comunale; 5,0 il valore nazionale) e dall altra, la minor quota di aspiranti alla professione medica (4,2 l incidenza milanese; 8,6 quella dell intero paese). Il profilo della matricola ha i tratti dello studente di 19 anni (71,8% sul relativo totale), con preparazione liceale (61,9%), ma non sempre brillante negli studi: agli esami conclusivi del secondo ciclo di istruzione il 54,5% dei neo universitari ha ottenuto un voto inferiore a 80. Una quota non trascurabile di immatricolati, costituita dall 8,4%, accede all università in età più adulta, superiore a 22 anni; per loro il percorso accademico rappresenta un opportunità di formazione ricorrente piuttosto che la naturale prosecuzione degli studi. Gli ambiti disciplinari che attirano giovani più adulti o studenti lavoratori sono relativi all insegnamento, alle scienze sociali e politiche e alle professioni sanitarie (attorno al 17% le matricole con 22 anni e oltre). b) Popolazione universitaria La popolazione iscritta ai vari anni di corso dell istruzione accademica, presso le sedi didattiche del comune di Milano, supera le 159 mila unità nell anno accademico Il numero complessivo degli studenti universitari è abbastanza stabile negli ultimi anni, essendosi esauriti da tempo gli effetti della riforma, che furono positivi dall a.a all a.a con il ritorno in formazione di giovani di diverse generazioni, attratti dalla possibilità di acquisire un titolo accademico triennale, seguiti da una prevedibile contrazione negli a.a e e da valori costanti negli anni successivi. Gli iscritti ai corsi di laurea di primo livello rappresentano il 62,7% e la loro incidenza sul totale della popolazione universitaria si mantiene uguale nell ultimo triennio. A crescere in modo interessante sono i frequentanti i corsi quinquennali a ciclo unico, che raggiungono l 11,2%, mentre formavano il 7,7% tre anni fa; in buona parte l incremento è ascrivibile all entrata a regime delle lauree magistrali in giurisprudenza. Coloro che proseguono nel secondo livello del percorso accademico costituiscono il 20,6%, rafforzando il trend positivo, con una crescita di un punto percentuale all anno (erano il 19,8% nell a.a e il 18,7% nall a.a ). L area disciplinare più attrattiva è quella a indirizzo economico, che raggruppa il 18% degli studenti. Seguono per numero di iscritti gli studi politico-sociale (12,1%), di ingegneria (10,9%) e di giurisprudenza (9,9%). Le materie scientifiche, che rivestono particolare importanza fra gli obiettivi di sviluppo fissati a livello europeo, sono oggetto di apprendimento per il 4% della popolazione universitaria milanese. L incidenza resta stabile negli ultimi anni e rispecchia quella nazionale, che emerge dalla distribuzione per gruppo di lauree degli studenti italiani. Rispetto al resto del paese, le differenze in positivo riguardono le quote più elevate di iscritti a Economia e ad Architetura (a Milano sono rispettivamente il 17,7% e l 8,2%; in Italia scendono al 14,7% e al 5,2%). Da tempo la componente femminile è più numerosa, formando il 54,7% del totale iscritti ai corsi di laurea di diverso tipo e livello. La quota è maggiore negli indirizzi quinquennali a ciclo unico, considerati più impegnativi, riferiti a Medicina e Giurisprudenza, dove raggiunge il 63,3%. Comune di Milano Settore Statistica e SIT

3 In genere le scelte formative delle donne sono ancorate alla tradizione: rimangono salde le preferenze per gli studi umanistici e finalizzati alla professione docente, con percentuali che sfiorano il 90%; di contro, raccolgono interessi modesti le discipline economiche, con quote inferiori al 40% e permane ferma all ultimo posto per numero di adesioni femminili la facoltà di Ingegneria, con il 19,3% di ragazze sul totale frequentanti. Gli studenti con cittadinanza straniera che hanno scelto di conseguire il titolo accademico presso gli atenei milanesei sono oltre 6 mila; negli ultimi cinque anni sono quasi raddoppiati (erano nell a.a ), mentre nei decenni passati l andamento si conservava su ritmi di crescita modesti. I gruppi più numerosi provengono dall Albania (11,4% sul totale universitari stranieri), Cina (5,4%), Perù, Romania e Iran (attorno al 4%). Dieci anni fa gli studenti degli stessi paesi non superavano l uno per cento. Non si hanno informazioni in merito al luogo di frequenza della scuola secondaria, ma è ipotizzabile che siano ancora poche unità i ragazzi stranieri scolarizzati nel nostro paese ad accedere all università e che la maggioranza provenga dalle nazioni di appartenenza per cittadinanza. Ad attirare giovani dall estero sono in modo particolare le facoltà di Economia (32,4% sul totale studenti con cittadinanza non italiana), di Architettura (14,8%) e di Ingegneria (12,1%). La distinzione della popolazione universitaria per provenienza territoriale offre la possibilità di disegnare i bacini di affluenza degli atenei milanesi e quelli propri dei vari ordini di insegnamento impartiti presso le sedi comunali. Nell insieme poco meno della metà degli studenti universitari (45,8%) abita nella metropoli o nei comuni limitrofi della provincia di Milano. I giovani che si spostano quotidianamente o con frequenza dalle altre province lombarde sono 47 mila (pari al 29,4%); mentre coloro che provengono dalle diverse regioni italiane sono 33 mila (20,9%). La restante quota (6 mila unità uguale al 3,8%) è composta dagli immigrati per ragioni di studio dai paesi esteri. Gli atenei che si rivolgono a un utenza in prevalenza locale sono la Bicocca, la Statale e la Cattolica (rispettivamente il 57%, il 53,1% e il 50,8% dei relativi totale iscritti risiede nella provincia di Milano). L istituto universitario con un bacino d utenza più regionale che provinciale è il Politecnico (il 40,9% abita nelle altre province lombarde). La Bocconi è la sede con la porzione più elevata di studenti extra lombardi, provenienti da ogni regione italiana (il 57,6%) e dall estero (l 8,9% dei propri iscritti). In rapporto all indirizzo degli studi accademici, le facoltà frequentate in maggioranza da ragazzi milanesi sono Scienze motorie, Psicologia e Lettere e filosofia (gli studenti locali sono superiori al 55% dei relativi iscritti). Di contro, i corsi di laurea che richiamano allievi da ogni regione italiana sono Scienze della comunicazione e dello spettacolo e quelli a indirizzo economico (uno studente ogni tre non è lombardo). c) Laureati Nei corsi di studio aventi Milano come sede didattica i giovani che conseguono il titolo di laurea di primo livello sono oltre 18 mila nell anno solare L entità complessiva dei neo dottori appare stabile negli ultimi anni e da tempo le donne sono più numerose dei compagni maschi (pari al 54,9% nel 2008). Nello stesso anno le lauree specialistiche o magistrali vengono ottenute da oltre 10 mila studenti. Rispetto all anno precedente i titoli accademici di secondo livello sono aumentati del 20%, anche per effetto dell entrata a regime dei rinnovati ordinamenti. I frequentanti che hanno superato l ultima prova d esame nei corsi a ciclo unico di medicina o di giurisprudenza sono circa 900 e sono raddoppiati in due anni (erano quasi 500 nel 2006). L entità numerica delle femmine è superiore a quella maschile anche nei piani di studio di cinque anni; costituiscono il 53,6% del totale laureati di secondo livello e il 63,7% di coloro che hanno coronato il proprio impegno nei corsi a ciclo unico di medicina chirurgia, di medicina veterinaria e di giurisprudenza. Fra gli obiettivi della riforma degli ordinamenti didattici un posto di rilievo occupa il miglioramento del rendimento degli studi universitari. Un indicatore importante della regolarità di partecipazione è espresso dall età di conseguimento del diploma finale. Nel 2008 l età media dei laureati di primo livello è pari a 24, superiore di due anni all età teorica di compimento del ciclo formativo; anche i giovani che hanno scelto percorsi di apprendimento di cinque anni, impiegano due anni in più rispetto a quelli previsti, raggiungendo il titolo di laurea a 26 anziché a 24 anni. Comune di Milano Settore Statistica e SIT

4 Gli studenti più diligenti frequentano le facoltà di Economia e di Lingue, letterature e culture moderne (l età media della laurea scende a 23 anni); al contrario a dissertare la tesi di laurea a un età maggiore sono gli iscritti alle facoltà di Scienze della formazione, ai corsi triennali di natura sanitaria, di Scienze motorie e di Giurisprudenza (l età media sale a 25 anni). Nell insieme il rendimento accademico nei rinnovati piani di studio è indubbiamente migliorato rispetto al passato, quando l età media di conseguimento della laurea, dopo i tradizionali quattro anni di corso, era di 27 anni (valore medio dei laureati di dieci anni fa) e gli studenti impiegavano quasi il doppio del tempo regolare per diventare dottore. La distinzione per area disciplinare fa emergere ai primi posti per numerosità i laureati del gruppo Economico-statistico (20,5%), di Ingegneria (13,1%), Politico-sociale (12,8%) e di Architettura (10,9%). In rapporto ai valori nazionali le differenze più marcate attengono agli studi di Economia (la percentuale sul totale laureati è del 20,5 a Milano e del 13,8 in Italia) e di Architettura (rispettivamente 10,9% e 5,0%); all opposto, è di molto inferiore al valore nazionale la proporzione dei neo medici che hanno hanno superato l esame di laurea nelle sedi milanesi (4,0% a Milano e 11,0% in Italia). Le donne formano la quasi totalità dei laureati nelle discipline che preparano all insegnamento (91,5%) e nelle materie di tipo umanistico (90,9% dei laureati in lingue straniere e l 84,0% dei neo psicologi). d) Livelli di istruzione Sulla base dei dati raccolti attraverso l indagine annuale dell ISTAT sulle Forze di lavoro è possibile stimare la quota di popolazione abitante a Milano in possesso del diploma di laurea. Dalla rilevazione campionaria risulta che i giovani di età compresa fra 25 e 34 anni in possesso del titolo accademico costituiscono il 37%; a livello nazionale sono il 17%. Nei confronti delle generazioni anziane i tassi di istruzione sono decisamente aumentati: i milanesi laureati di anni corrispondono al 21,3% della relativa fascia d età; il rapporto nazionale scende al 9,4%. Le marcate differenza mettono in evidenza la specificità del mercato del lavoro locale basato su competenze elevate e sulla capacità consolidata di attrarre professionalità per una economia sempre più basata sulla conoscenza. In riferimento ai primi due obiettivi fissati dal Consiglio europeo, volti a migliorare l'equità nell'istruzione e a promuovere l apprendimento permanente, i risultati dell indagine ISTAT sugli occupati consentono alcune riflessioni territoriali. Riguardo all equità, essa viene valutata sulla base della percentuale dei giovani che lasciano precocemente la scuola e i paesi europei si sono impegnati a ridurre al 10% la quota delle persone tra i 18 e i 24 anni che abbandonano prematuramente gli studi. A Milano la percentuale dei 18-24enni con la sola licenza media e non più in formazione è uguale al 15,4%; quella italiana è al di sopra del 20% e la media europea è attestata al 15,3%. Un altro indicatore europeo della partecipazione effettiva all istruzione è determinato dalla popolazione giovanile che porta a termine il secondo ciclo di insegnamento secondario. L Europa ha fissato l obiettivo di un tasso di diplomati dell 85%. Nel comune di Milano la percentuale di enni con almeno un diploma di scuola secondaria di II grado corrisponde al 79,7; la quota nazionale è del 75,5%; la media europea è pari al 77,8%. L'istruzione e la formazione permanente sono considerati importanti per la competitività e la prosperità economica. Per i paesi U.E. il livello di riferimento è del 12,5% di partecipazione degli adulti alle attività di apprendimento permanente. Nel capoluogo lombardo la partecipazione ad attività formative dei soggetti in età risulta del 7,8%; il valore nazionale è del 6,1%, mentre la media europea è uguale al 9,6%. Complessivamente nel nostro paese, secondo le statistiche ufficiali, dietro i valori globali della formazione ricorrente si nascondono squilibri importanti: gli adulti con un livello elevato di istruzione hanno una probabilità sei volte superiore rispetto a quelli scarsamente competenti di partecipare ad attività di apprendimento lungo tutto l'arco della vita. Comune di Milano Settore Statistica e SIT

5 Tav. 1 Studenti universitari - A.A Ateneo Immatricolati % donne Iscritti totale % donne Laureati anno 2008 % donne Università degli Studi di Milano , , ,9 Università degli Studi Bicocca , , ,0 Università Cattolica , , ,8 Università Luigi Bocconi , , ,2 Libera Università IULM , , ,9 Politecnico di Milano , , ,8 Università Vita - Salute , , ,9 Totale , , ,1 Fig. 1 Immatricolati per area disciplinare - A.A Economico-statistico 16,9 Politico-sociale Ingegneria 11,8 11,3 Giuridico Letterario 8,1 8,6 Architettura Linguistico 7,2 6,8 Geo-biologico 6,1 Chimico-farmaceutico Medico Scientifico Insegnamento 4,4 4,2 4,1 4,0 Psicologico Agrario 2,8 2,5 Educazione fisica 1,3 Tav. 2 Immatricolati per tipo di maturità Fig. 2 Immatricolati per classe d'età Ordine di scuola di II grado Istituto professionale 5,5 Istituto tecnico 18,4 ex Magistrali 6,9 Liceo scientifico 40,1 15,5 4,3 8,4 Liceo classico 14,5 71,8 Liceo linguistico 7,4 Altro 7,4 Totale 100 fino a 19 anni 20 anni 21 anni 22 anni e più

6 Fig. 3 Studenti iscritti per area disciplinare - Confronto quinquenale 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0 18,0 20,0 Economico-statistico Chimico-farmaceutico Geo-biologico Medico Giuridico Insegnamento Scientifico Psicologico Educazione fisica Agrario Letterario Architettura Politico-sociale Ingegneria Linguistico Fig. 4 Studenti iscritti per area disciplinare - Confronto con Italia 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0 18,0 20,0 Economico-statistico Chimico-farmaceutico Geo-biologico Medico Giuridico Insegnamento Scientifico Psicologico Educazione fisica Agrario Letterario Architettura Politico-sociale Ingegneria Linguistico Difesa e sicurezza Milano Italia

7 Fig. 5 Studenti universitari distinti per provenienza territoriale - A.A ,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 Statale Bicocca Milano Lombardia Italia Estero Cattolica Bocconi IULM Politecnico Vita-Salute Tav. 3 Studenti universitari per paese estero di provenienza - A.A Paese estero di provenienza Femmine Maschi Totale % su totale stranieri Albania ,1 Cina ,4 Perù ,4 Romania ,8 Iran ,1 Bulgaria ,9 Turchia ,9 Altri paesi esteri Totale Tav. 4 Facoltà con percentuale di studenti stranieri superiore alla media cittadina Architettura 7,5 Economia 7,5 Fig. 6 Incidenza degli studenti stranieri su totale iscritti Scienze politiche 5,0 Medicina e chirurgia 4,9 Farmacia 4,1 Ingegneria 4,0 Media cittadina 3,8 5,4 1,4 2,9 3,9 3,0 1,8 8,9 Statale Bicocca Cattolica Bocconi IULM Politecnico Vita-Salute

8 Fig. 7 Andamento decennale dei laureati complessivi - Vecchio e nuovo ordinamento Fig. 8 Andamento quinquennale dei laureati dei corsi di I livello Fig. 9 Andamento quinquennale dei laureati dei corsi a ciclo unico Fig. 10 Andamento quinquennale dei laureati dei corsi di II livello

9 Fig. 11 Laureati complessivi distinti per genere e per area disciplinare Agrario Architettura Chimico-farmaceutico Economico-statistico3.461 Educazione fisica Geo-biologico Giuridico Ingegneria Insegnamento Letterario Linguistico Medico Politico-sociale Psicologico Scientifico Maschi Femmine Fig. 11 Tassi di laureati per genere 44,9 55,1 45,1 54,9 53,1 54,4 Totale Primo livello Secondo livello o a ciclo unico Maschi Femmine Tav. 5 Età media dei laureati a) Laurea triennale b) Laurea magistrale Economia 23,4 Economia 25,4 Lingue, letterature e culture moderne 23,5 Scienze bancarie finanziarie assicur.ve 25,6 Valore medio 24,2 Valore medio 26,0 Medicina veterinaria 25,4 Scienze motorie 26,9 Scienze della formazione 25,4 Sociologia 27,1 c) Laurea a ciclo unico Farmacia 25,3 Medicina e chirurgia 26,3 Giurisprudenza 25,3 Medicina veterinaria 27,6 Valore medio 26,1

10 Anno accademico Tav. 6 Popolazione per titolo di studio distinta per fasce d'età Titolo di studio Milano 2008 (1) Italia 2007 (2) Istruzione terziaria 37,0 34,4 27,9 21,3 17,3 9,4 Istruzione secondaria superiore 41,8 41,4 40,3 35,9 49,2 24,2 Istruzione secondaria inferiore 19,6 22,0 27,1 25,6 30,0 27,1 Istruzione primaria 1,6 2,2 4,7 17,2 3,5 39,3 Totale (1) Elaborazione del Comune di Milano su dati Istat Forze di lavoro - Media 2008 (2) Pubblicazione MIUR su dati Istat Forze di lavoro Tav. 7 Livelli di riferimento europei per il settore istruzione 1) Obiettivo equità Indicatore: % di giovani anni in possesso della sola licenza media Obiettivo europeo Riduzione del 10% Valori a confronto Milano Italia Europa 15,4 20,8 15,3 2) Partecipazione all'istruzione Indicatore: % di giovani anni con almeno un diploma di scuola secondaria II grado Obiettivo europeo 85% Valori a confronto Milano Italia Europa 79,7 75,5 77,8 3) Educazione permanente Indicatore: % di adulti in attività di apprendimento permanente Obiettivo europeo 12,5% Valori a confronto Milano Italia Europa 7,8 6,1 9,6

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