LA COMUNICAZIONE UMANA: PRINCIPALI MODELLI TEORICI E DEFINIZIONI

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1 Punti della sezione : LA COMUNICAZIONE UMANA: PRINCIPALI MODELLI TEORICI E DEFINIZIONI Intro: complessità e multidimensionalità della comunicazione umana Principali approcci teorici allo studio della comunicazione Una definizione di comunicazione Funzioni di base della comunicazione 1 2 La comunicazione come attività complessa e sofisticata PRINCIPALI PUNTI DI VISTA SULLA COMUNICAZIONE Il soggetto umano è un essere comunicante (oltre che pensante, emotivo, e sociale) La comunicazione umana ha molteplici dimensioni: è un attività eminentemente sociale comunicare è partecipazione (condivisione di significati) è un attività eminentemente cognitiva è strettamente connessa con l azione non è disgiunta dalla discomunicazione 3 1. Approccio matematico 2. Approccio semiotico 3. Approccio pragmatico 4. Approccio sociologico 5. Approccio psicologico 4 1

2 1. L approccio matematico: la comunicazione come trasmissione di informazioni 1. L approccio matematico: la comunicazione come trasmissione di informazioni La centralità del concetto di informazione (dimensione base della realtà accanto a quelle di massa e energia) Diversamente da altre risorse, l informazione è: Espansiva (diffusiva, si riproduce e non si consuma, condivisa e non scambiata come es. energia) Comprimibile Facilmente trasportabile Informazione come una differenza che genera differenza (non è il semplice dato in sé ma la relazione fra due o più dati, in grado di generare ulteriori conoscenze) Informazione è il valore di probabilità che si realizza all interno di molte possibilità combinatorie (N scelte) fra H simboli Es. mela Nscelte (21 4) fra 21simboli Introduzione s-codice (codice linguistico) 5 6 Modello matematico di Shannon e Weaver: la comunicazione come trasmissione di informazioni = passaggio di un segnale da una fonte A attraverso un trasmettitore lungo un canale a un destinatario B grazie a un recettore Feedback = quantità di informazione che dal ricevente ritorna all emittente. Il feedback può essere: positivo = ampliamento dell informazione d ingresso negativo = riduzione dell informazione d ingresso N.B. Il concetto di feedback è diverso da quello di rinforzo 7 8 2

3 Il modello matematico è integrato da alcuni concetti: rumore = insieme degli elementi ambientali che interferiscono con la trasmissione del segnale ridondanza = ripetizione nell operazione di codifica del messaggio per favorire la sua codifica filtro = processo di selezione di alcuni aspetti e proprietà del segnale rispetto ad altri nell operazione di decodifica Modello matematico implica una teoria forte del codice (condizione necessaria e sufficiente per comunicare è avere a disposizione un codice di trasmissione dei messaggi) LIMITI NON vengono considerati altri fondamentali aspetti della comunicazione, quali: Elaborazione e condivisione di significati Intenzionalità e inferenza Multimodalità Contesto L approccio semiotico: la comunicazione come significazione e come segno Il processo della significazione La semiotica (o semiologia) è la scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale Per la semiotica, la comunicazione è un processo di significazione (= capacità di generare significati; proprietà fondamnentale di ogni messaggio di avere un senso e un significato per i comunicanti) Da Aristotele, a Tomaso d Aquino Il diagramma della significazione (versione di Ogdne e Richards)pone in relazione tre elementi: il simbolo = la parola, il segno il referente = l oggetto o l evento comunicato la referenza = il concetto dell oggetto o dell evento comunicato La conseguenza del processo di significazione: il simbolo non ha un rapporto diretto con la realtà, ma soltanto con il concetto e con l idea mentale (la convinzione che esista un rapporto diretto fra il segno e il referente è stata definita da Eco (1975) fallacia referenziale) Rapporto intrinseco tra comunicazione e cultura

4 Che cosa si intende per SEGNO? Due principali accezioni: a) Segno come equivalenza b) Segno come inferenza a) Segno come equivalenza Secondo de Saussure, il segno è: l unione di un immagine acustica (il significante o espressione) e di una mentale (il significato o contenuto) Equivalenza = corrispondenza piena e stabile fra espressione e contenuto Segno ha carattere arbitrario e oppositivio Funzione segnica: il segno non va inteso come una realtà fisica, ma come una relazione fra due funtivi Lingua = sistema di differenze di suoni combinati a un insieme di differenze di significati Distinzione fra: linguistica interna (o primaria): ha come oggetto d analisi la langue linguistica esterna (o secondaria): si occupa della parole Focus sulla stabilità dei segni, racchiusi in un codice statico e teoricamente immutabile

5 b) Segno come inferenza Secondo Peirce, il segno è qualcosa che per qualcuno sta al posto di qualcos altro, sotto qualche rispetto o capacità Funzione di rimando (rimandare a qualcosa di diverso da sé) Peirce individua tre tipi di segni: le icone = relazione di somiglianza con le proprietà del referente (es. cestino, icone russe) gli indici = rapporto di contiguità fisica con l oggetto cui si riferiscono (es. fumo) i simboli = rapporto arbitrario con il referente, stabilito per contiguità e appreso (es. parola) Segno come inferenza = indizio da cui trarre una conseguenza costruzione di modelli mentali utili per individuare gli aspetti mancanti o carenti e di cogliere il senso dei messaggi fenomeno della risemantizzazione contestuale contribuisce a spiegare lo scarto fra ciò che è detto e ciò che è implicato da quanto è stato detto = un soggetto comunica di più di quanto dica Il segno come equivalenza rimanda alla nozione di codice, il segno come inferenza rimanda alla nozione di contesto L approccio pragmatico: la comunicazione come azione e come interazione fra testo e contesto La distinzione di Morris in: Semantica = analisi dei significati dei segni Sintassi = analisi delle relazioni formali fra i segni Pragmatica = analisi della relazione dei segni con gli attori La pragmatica si occupa di - uso dei significati - relazione fra segno e interpretante - rapporto fra testo e contesto - atto concreto e situato 3. L approccio pragmatico: Quattro punti di vista: a) Teoria degli atti linguistici (Austine Searle) b)principio di cooperazione e implicature conversazionali (Grice) c) Modello ostensivo-inferenziale (Sperber e Wilson) d) I significati presuntivi (Levinson) La pragmatica analizza i processi impliciti (come la deissi, l implicatura conversazionale e la presupposizione)

6 3a) La teoria degli atti linguistici Secondo Austin, dire qualcosa è anche fare sempre qualcosa Comunicazione come processo Categorie di atti linguistici: - atti locutori: atti di dire qualcosa (fonetici, fatici, retici) - atti illocutori: atti nel dire qualcosa (assertivi, direttivi, commissivi, espressivi, esercitivi, verdettivi) - atti perlocutori: atti con il dire qualcosa Un po di definizioni Atti locutori= azioni che si compiono per il fatto stesso di parlare e che comprendono gli atti fonetici (emissione di suoni), gli atti fatici (espressione di certe parole e di certi significati), gli atti retici (impiego di questi aspetti con un senso e con un determinato riferimento) Atti illocutori = atti che si compiono attraverso il parlare medesimo, e che corrisponodono alle intenzioni comunicative del parlante Atti perlocutori = si tratta della produzione di determinati effetti da parte del parlante sul sistema delle credenze, sui sentimenti ed emozioni, nonché sulla condotta dell interlocutore UN PO DI DISTINZIONI Distinzione fra - atto - forza dell atto (illocutoria) = forza contenuta nell atto (e.g. disordinato/intelligente) - effetti perlocutori = effetti sull interlocutore Distinzione fra -atti linguistici: a) diretti = la forza illocutoria è trasmessa in maniera conforme e corrispondente al significato letterale dell enunciato medesimo b) indiretti = la forza illocutoria non deriva dal significato letterale dell enunciato, ma dai modi non verbali con cui è manifestata Distinzione fra : -frase (sentence), intesa come espressione linguistica astratta - enunciato (utterance), inteso come l uso concreto della frase in un contesto reale N.B. esiste sempre uno scarto comunicativo fra frase ed enunciato... L enunciato comunica molto più di quanto sia contenuto in una frase letteralmente intesa

7 Distinzione fra: 3b) Il principio di Cooperazione e le implicature conversazionali di Grice Significato naturale (per esempio fumo è un indizio naturale della presenza del fuoco) Significato convenzionale, o significato n-n, non naturale (per es., qualsiasi parola della lingua italiana o di qualsiasi altra lingua; il voler dire qualcosa da parte del parlante a qualcun altro) Comunicazione è un processo costituito da un osggetto che ha intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia qualcosa, operando in modo che il ricevente riconosca che l emittente sta cercando di causare in lui quel pensiero o quell azione (P sa che A sa che P sa che A sa ) Intenzionalità informativa (A trasmette a B qualcosa che non sa, ottenendo in tal modo un aumento delle sue informazioni secondo la modalità di codifica e decodifica) + Intenzionalità comunicativa (voler rendere consapevole B di qualcosa di cui prima non era consapevole) Distinzione fra: Comunicazione = scambio nel quale A intende in maniera consapevole rendere B consapevole di qualcosa di cui non era prima consapevole, facendo ricorso a un sistema di significazione e di segnalazione condiviso dai due partecipanti Informazione = trasmissione involontaria di A di un segnale che è percepito in maniera autonoma da parte di B, indipendentemente dall intenzione di A e senza la partecipazione di quest ultimo Grice formula il Principio di Cooperazione nei seguenti termini: dai il tuo contributo al momento opportuno, così com è richiesto dagli scopi e dall orientamento della conversazione in cui sei impegnato Es. lapsus, gaffe, atto di sbadataggine, ecc

8 Il principio di Cooperazione è declinato in quattro massime: Massima di Quantità: 1. Dai un contributo che soddisfi la richiesta di informazioni in modo adeguato agli scopi della conversazione; 2. Non fornire un contributo più informativo del necessario Massima di Qualità: cerca di fornire un contributo vero; in particolare, 1. Non dire ciò che credi falso; 2. Non dire ciò per cui non hai prove adeguate Massima di Relazione: sii pertinente Massima di Modo: sii perspicuo; in particolare, 1. Evita espressioni oscure; 2. Evita le ambiguità; 3. Sii breve; 4. Sii ordinato nell esposizione dire Distinzione fra crea uno scarto significare Logica del linguaggio vs logica della conversazione L implicatura conversazionale colma lo scarto fra: il dire (ciò che è detto) il significare (ciò che è significato) N.B. è un processo mentale, di natura inferenziale Funzione delle implicature: consentono di estrarre il significato (non detto) che è contenuto in modo implicito nell enunciato Esempi A): Sai che ore sono? B): Bah, è già passata la corriera per Rovereto (delle ore 7.30 del mattino) In particolare, il parlante, dicendo p, implica conversazionalmente q soltanto se: a) si presume che il parlante segua le massime b) è necessario che l inferenza q rispetti a) c) il parlante pensa che il destinatario realizzerà b) A): Hai visto Giovanna? B): C è la pelliccia di violpe nel suo ufficio

9 Michele ha lavorato a lungo a Roma Implicatura =? Fabrizia finirà il lavoro per domani Implicatura =? Le implicature hanno quattro proprietà: sono cancellabili: si possono dissolvere se si aggiungono alcune premesse a quelle originali (es. Michela ha mangiato tutti i pasticcini) sono non-distaccabili: sono attaccate al valore semantico dell enunciato e non alla sua forma (es. Claudio non è riuscito a dare l esame di diritto penale) sono calcolabili: dati il principio di Cooperazione e le massime, è prevedibile che in una situazione standard l interlocutore sappia fare l inferenza appropriata sono non-convenzionali: non fanno parte del significato convenzionale delle espressioni linguistiche, ma sono di volta in volta negoziate in funzione del contesto d uso (es. Sergio è una mcaahina) Esempi CANCELLABILITA a): affermazione: Michela ha mangiato alcuni pasticcini b): implicatura per default: Michela non ha mangiato tutti i pasticcini c): cancellazione di b): Michela ha mangiato alcuni pasticcini. Di fatto, li ha mangiati tutti NON DISTACCABILITA Claudio non è riuscito a dare l esame di diritto penale (Implicatura: Claudio ha cercato di dare l esame di diritto penale) NON CONVENZIONALITA Sergio è una macchina (implicature diverse a seconda del contesto: Freddo ed efficiente Quando lavora non si ferma mai Soffia e sbuffa ecc,. 35 Il principio di pertinenza e il modello ostensivo-inferenziale Secondo Sperber e Wilson, per voler dire qualcosa con un enunciato X il soggetto S deve avere l intenzione che: l enunciazione di X da parte di S produca una certa risposta r nell ascoltatore A A riconosca l intenzione a) di S il riconoscimento da parte di A dell intenzione a) di S sia, almeno in parte, la ragione per cui A produce la risposta r 36 9

10 L intenzione può essere informativa (intenzione di informare il destinatario di qualcosa) comunicativa (intenzione di informare il destinatario sulla propria intenzione comunicativa) Mutuo ambiente cognitivo: ogni ipotesi è reciprocamente manifesta e assicura un sufficiente grado di cooperazione per capirsi e per comunicare Principio di Pertinenza: processo di moltiplicazione fra le informazioni vecchie e quelle nuove; capacità di generare nuove informazioni Il concetto di essere manifesto : un fatto è manifesto a un soggetto se, e solo se, egli è capace di rappresentarsi mentalmente questo fatto e di accettare la sua rappresentazione come vera Ostensione: condotta che rende manifesta un intenzione di rendere manifesto qualcos altro; un comportamento ostensivo implica una garanzia di pertinenza Inferenza: processo logico al termine del quale un ipotesi è ammessa come vera (o probabilmente vera) sulla base di altre ipotesi la cui verità certa (o probabile) è ammessa in partenza Inferenza non dimostrativa: inferenza fondata sul ragionamento pratico che impiega le competenze deduttive (da Sperber e Wilson chiamate dispositivo deduttivo) per produrre varie forme di implicazioni Implicazioni contestuali: produzione di informazioni aggiunte grazie alla integrazione fra le vecchie conoscenze e gli elementi nuovi e contingenti forniti dal contesto Producono effetti contestuali che migliorano la comprensione (eliminazione/rafforzamento/intrduzione nuove ipotesi) 39 Grado di pertinenza di una informazione è dato da due condizioni: una informazione è tanto più pertinente quanto maggiori sono gli effetti contestuali da lei generati una informazione è tanto più pertinente quanto minore è lo sforzo cognitivo richiesto per elaborarla La pertinenza riguarda sempre il CONTESTO (= insieme delle condizioni, delle opportunità e dei vincoli spaziali, temporali, relazionali, istituzionali e culturali presenti in qualsiasi scambio comunicativo) Pertinenza ottimale: capacità degli interlocutori di seguire l ipotesi comunicativa che ottimizza gli effetti contestuali e che minimizza l impegno cognitivo 40 10

11 Punti di forza Teoria globale e parsimoniosa Un principio cardine (principio di pertienza) Punti di debolezza Rifiuto della nozione di codice Eccessiva contestualizzazione --> difficoltà a rendere conto delle stabilità e regolarità del processo comunicativo 41 I significati presuntivi Secondo Levinson, sono le interpretazioni preferite degli enunciati in un dato scambio comunicativo Tre livelli di significato: - significato-tipo della frase (significato-tipo astratto e ideale; condizioni vero-condizionali, semantica logico-filosofica) - significato-occorrenza dell enunciato (uso del significato di una frase in una occorrenza concreta e contingente entro uno specifico contesto) - significato-tipo dell enunciato (significato usuale e regolare, ricorrente in una determinata classe di contesto, in grado di generare inferenze sistematiche e prevedibili; vedi interpretazioni preferite/per default, assumere per garantito / regolarità dei contesti e contesto standard)) 42 Implicatura conversazionale generalizzata: inferenza standard che usualmente è realizzata, dati un certo contesto e un certo enunciato Tale inferenza si fonda su tre euristiche: 1. quello che non è detto, non c è 2. quello che è descritto in modo semplice è esemplificato in modo stereotipato 1. quello che non è detto, non c è C è una piramide blu sul cubo rosso Inferenze ammesse: Non c è un cono sul cubo rosso Non c è una piramide verde sul cubo rosso 3. quello che è detto in modo non usuale, non è usuale; cioè: il messaggio marcato si riferisce a una situazione marcata

12 2. quello che è descritto in modo semplice è esemplificato in modo stereotipato La piramide blu è sul cubo rosso Inferenze ammesse: La piramide è a base quadrata piuttosto che ottagonale; la piramide è collocata centralmente sul cubo; La piramide ha una posizione canonica e non è (es.) capovolta 3. quello che è detto in modo non usuale, non è usuale; cioè: il messaggio marcato si riferisce a una situazione marcata Il blocco blu a forma di cuboide è sostenuto dal cubo rosso Inferenze ammesse: Il bloco blu non è un cubo regolare Il cuboide non è sostenuto centralmente dal cubo rosso Tre principi pragmatici per spiegare la comunicazione: Principio Q Massima per il parlante: non fare un affermazione che sia più debole a livello informativo di quanto la tua conoscenza lo consenta, a meno che il fatto di fornire un affermazione più ricca sul piano informativo vada contro il principio I. In particolare, scegli l alternativa più forte a livello informativo che sia coerente con i fatti Corollario per il destinatario: assumi che il parlante faccia l affermazione più consistente con quanto conosce Principio I Massima per il parlante: dì il minimo indispensabile, necessario per raggiungere i tuoi scopi comunicativi, tenendo a mente il principio Q (massima di minimizzazione) Corollario per il destinatario: amplia il contenuto informativo dell enunciato del parlante, facendo l interpretazione più specifica al fine di individuare la sua intenzione comunicativa (regola di arricchimento)

13 Principio M Massima per il parlante: segnala una situazione non usuale facendo ricorso a espressioni marcate che contrastino con quelle impiegate per descrivere corrispondenti situazioni usuali Corollario per il destinatario: ciò che è comunicato in modo non usuale indica una situazione non usuale (cioè un messaggio marcato indica una situazione marcata) Punto intermedio tra: Contestualismo forte di Sperber e Wilson E Semantica tradizionale L approccio sociologico: la comunicazione come espressione e prodotto della società Limiti prospettiva pragmatica: Non prende in considerazione gli aspetti relazionali e interattivi Microsociologia studia i processi della vita quotidiana, il flusso degli accadimenti nella loro sequenza non sempre ordinata Macrosociologia studia i processi generali inerenti le istituzioni e le organizzazioni complesse in quanto costitutivi e strutturali della società

14 La microsociologia di Goffman Sociologia delle occasioni : studio delle circostanze in cui hanno luogo le esperienze quotidiane e ricorrenti Concetto di frame = cornice (o contesto) entro cui si realizza lo scambio comunicativo Rituali: sequenze di atti attraverso i quali un soggetto controlla e rende visibili le implicazioni simboliche del suo comportamento quando si trova direttamente esposto a un altro soggetto Costrizioni comunicative: vincoli ecologici, cognitivi ed emotivi che limitano nei soggetti la scelta delle strategie, nonché delle condizioni del frame Adottando una prospettiva drammaturgica, Goffman analizza alcuni fenomeni sociali della vita quotidiana: etichetta = codice formale che governa gli incontri e pratica in cui gli attori hanno modo di coniugare in modo contingente aspetti etici ed estetici salvare la faccia = insieme di modalità per proteggere la propria immagine, per recuperare gli errori e le gaffe commesse, nonché per salvare la situazione Il concetto di postmoderno e la globalizzazione Globalizzazione = processo attraversato da diverse spinte e controspinte : universalismo vs particolarismo omogeneizzazione vs differenziazione integrazione vs frammentazione centralizzazione vs decentralizzazione giustapposizione vs sincretizzazione L approccio psicologico: la comunicazione come fondamento della relazione Comunicazione = dimensione intrinseca che fonda e che esprime l identità personale e la posizione sociale di ogni soggetto Concetto di postmoderno inteso come riconoscimento dell importanza della comunicazione e dell informazione come merce di scambio Riflessività: capacità di mettersi in questione e di confrontare il proprio punto di vista con quello degli altri

15 Bateson, distinzione fra: relazione simmetrica = percezione della eguaglianza dei rapporti fra i partecipanti relazione complementare = percezione della differenza dei rapporti fra i partecipanti essere in comunicazione = mediante la comunicazione le persone costruiscono, alimentano, mantengono e modificano la rete di relazioni in cui sono costantemente immerse Analisi della comunicazione come dimensione contribuente alla costruzione, modifica e mantenimento della rete di relazioni delle persone Distinzione fra: - livello di notizia : le cose che dice, i contenuti che manifesta, gli enunciati che produce un parlante - livello di comando : indicazione all interlocutore di come intendere le cose che dice il parlante e con quale valore comunicativo Livello comunicativo Livello metacomunicativo scambio di contenuti la comunicazione ha come oggetto la comunicazione stessa Comunicazione psicologica = dimensione psicologica che produce e sostiene la definizione di sé e dell altro Spirale di messaggi in cui lo stimolo, la risposta e il rinforzo si sovrappongono e si fondono insieme Conflitti interpersonali gli individui sono portati a linearizzare e a segmentare in modo arbitrario il processo circolare e continuo della comunicazione; ciò porta alla formazione dei giochi senza fine

16 61 62 Una definizione di comunicazione Bateson distingue fra: - relazione simmetrica = percezione dell eguaglianza dei rapporti fra i partecipanti - relazione complementare = percezione della differenza dei rapporti fra i partecipanti La distinzione fra comunicazione e comportamento Comportamento = qualsiasi azione motoria di un individuo, percepibile in qualche maniera da un altro Fra comportamento e comunicazione vi è un rapporto di inclusione: ogni comunicazione è un comportamento, in quanto si esprime attraverso azioni manifeste non tutti i comportamenti sono comunicazione, in quanto esistono numerose forme di comportamento che possono essere informative ma non comunicative

17 La distinzione fra comunicazione e interazione La distinzione fra comunicazione e informazione Interazione = qualsiasi contatto (fisico o virtuale) fra due o più individui, anche involontario, in grado di modificare lo stato preesistente delle cose fra di loro Interazione: categoria mentale che include quella di comunicazione, in quanto ogni comunicazione implica un interazione, ma non ogni interazione implica una comunicazione 65 Informazione = acquisizione di conoscenze inferite in modo autonomo da parte di B nei confronti di A, anche se quest ultimo non ne è stato consapevole (processo di estrazione d informazione che dipende soltanto dalle competenze di B) Comunicazione necessita della presenza di un intenzione comunicativa che pè sempre la combinazione simultanea di due intenzioni: a) l intenzione di A di comunicare qualcosa a B; b) l intenzione di A di fare in modo che il suo atto comunicativo sia riconosciuto in quanto tale da B 66 Comunicazione = scambio interattivo osservabile fra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità reciproca e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione secondo la cornice culturale di riferimento Le funzioni di base della comunicazione La funzione proposizionale: elaborazione, organizzazione, impacchettatura e trasmissione di conoscenze fra i partecipanti di una determinata comunità Conoscenza dichiarativa = totalità delle conoscenze disponibili nella memoria a lungo termine

18 All interno della conoscenza dichiarativa, distinzione fra: Importanza del linguaggio per organizzare e comunicare il pensiero funzione referenziale: rappresentazione adeguata della realtà in base alla propria esperienza; individuazione e riferimento a oggetti o eventi del mondo circostante funzione predicativa: attribuzione di proprietà e qualità agli oggetti o eventi in esame Composizionalità del linguaggio in quanto costituito ricorsivamente grazie a unità componibili (sistema di simboli) Le proprietà della composizionalità sono: sistematicità produttività possibilità di dislocazione Il significato = chiave di volta per comprendere gli aspetti proposizionali della comunicazione Capacità computazionale = disposizione generale della mente a procedere nei confronti della realtà con calcoli Computazionalità del pensiero condizione essenziale per procedere a vari modi di + = elaborazione delle Proposizionalità del linguaggio informazioni e delle conoscenze La proposizionalità della comunicazione attraverso il linguaggio è specie-specifica Vygotskij, comunicazione = socialità intrinseca La funzione relazionale: costruzione, alimentazione, modificazione e mantenimento delle reti relazionali L efficacia relazionale dipende dalla connessione fra interazione relazione La funzione espressiva: manifestazione di emozioni, desideri, stati d animo e intenzioni

19 Efficacia relazionale della comunicazione, dipende dalla connessione fra interazione e relazione interazione = evento circoscritto in termini temporali e spaziali relazione = modello interattivo dotato di prevedibilità nel tempo, prodotto dalla sequenza regolare e continua del medesimo tipo di interazioni relazionalità della comunicazione = genera e rinnova le relazioni ed è alla base dell intersoggettività dialogica nella negoziazione dei significati e nella condivisione di scopi 73 19

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