Prefazione: on. Giuseppe Zamberletti, Presidente ISPRO Presentazione: sen. Giovanni Pellegrino, Presidente Provincia di Lecce PARTE I.

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3 INDICE Prefazione: on. Giuseppe Zamberletti, Presidente ISPRO Presentazione: sen. Giovanni Pellegrino, Presidente Provincia di Lecce PARTE I Il Forum Introduzione: dott. Giancarlo Ciricugno, Direttore Agenzia Assistenza Tecnica.. pag. 3 Saluto ai partecipanti: dott. Gianfranco Casilli, Prefetto di Lecce pag. 9 L attività della Provincia di Lecce nel servizio di protezione civile: sen. Maria Rosaria Manieri, assessore provinciale alla protezione civile. pag. 13 L attività della Città di Lecce nel servizio di protezione civile: dott. Paolo Perrone, vice sindaco di Lecce pag. 18 Interventi dei partecipanti: Giovanni Tritto-Ass. Volontariato di protezione civile Emergenza Salento... pag. 21 Rocco Foti- Associazione Vigili del Fuoco in Congedo.. pag. 23 Mario D ostuni- Distaccamento Ass.Volontariato C. B. Olimpo Lizzanello.. pag. 25 Antonio Quarta Centro Servizi Volontariato Salento pag. 27 Gabriele Falco Polizia Municipale del Comune di Nardò.. pag. 28 Marcello Seclì Presidente Associazione Italia Nostra Lecce pag. 30 Salvatore Bisanti Associazione di Volontariato La Torre... pag. 32 La collaborazione tra Istituzioni ed associazioni di volontariato: dott.sa Paola Mauro, vice Prefetto Aggiunto -Dirigente 3^ Area Protezione Civile pag. 33 Interventi dei partecipanti: Gerardo Filippo Sindaco del Comune di Aradeo. pag. 41 Mario Cavalera Polizia Municipale del Comune di Galatone. pag. 45 Conclusioni: prof. Lorenzo Alessandrini Direttore ISPRO.. pag. 47 PARTE II Il corso di formazione per operatori comunali di protezione civile Presentazione e programma pag.67 I giudizi dei partecipanti. pag. 71 La protezione civile pag. 74 Il Glossario. pag. 131 L attività del Dipartimento di Protezione Civile.. pag. 135 L esercitazione. pag. 151 La prova finale d esame.. pag. 175 La rassegna stampa. Pag. 183 L archivio fotografico. Pag..185

4 APPENDICE Legge 24 febbraio 1992, n. 225: Istituzione del servizio nazionale della protezione civile.. pag. 190 Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112: Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della Legge 15 marzo 1997, n pag. 198 Legge 9 novembre 2001, n. 401: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, recante disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile pag. 200 Decreto del Presidente della Repubblica 194/2001: Regolamento recante norme concernenti la partecipazione delle organizzazioni di volontariato nelle attività di protezione civile pag. 206 DPCM 2 marzo 2002: Costituzione del Comitato operativo della protezione civile... pag. 214 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 aprile 2002 Dipartimento della Protezione Civile: Costituzione della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi pag. 216 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 marzo 2003: Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione alla tutela della pubblica incolumità nell'attuale situazione internazionale. pag. 218 Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004: Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile... pag. 219 Regione Puglia Legge del , n. 11: Norme di attuazione della legge quadro sul volontariato pag. 241 Regione Puglia n. 18 del : Conferimento di funzioni e compiti amministrativi in materia di boschi e foreste, protezione civile e lotta agli incendi boschivi pag. 247 Elenco Associazioni di Protezione Civile pag. 256

5 Prefazione Ho seguito con molta attenzione il lavoro svolto dall Amministrazione Provinciale di Lecce attraverso le iniziative promosse dalla sua Agenzia di Assistenza Tecnica agli Enti Locali. La Puglia è terra feconda, ricca di intelligenza e di buona volontà. Il rinnovato interesse per la protezione civile è segno di grande maturità civica e prova evidente della volontà degli enti territoriali di tenere le istituzioni il più vicino possibile ai cittadini. Sono rimasto assai colpito dal grado di efficacia che ha caratterizzato l iniziativa, che ha mirato a far coincidere da subito la formazione con la massima operatività, coinvolgendo anche emotivamente gli operatori locali in attività che sono state caratterizzate da concretezza e aderenza con la realtà viva del quotidiano. Sono convinto che con questa impostazione i risultati non tarderanno ad arrivare e saranno copiosi. Esprimo tutta la mia ammirazione per il coraggio e la determinazione con i quali, da Lecce, gli amministratori locali si propongono come i portabandiera della nuova protezione civile pugliese. A tutti vada per questo il mio augurio di sempre crescenti successi. On. Giuseppe Zamberletti Presidente Istituto Studi e Ricerche di protezione civile (ISPRO)

6 Presentazione Mi compiaccio con l Agenzia per il corso di formazione sulla protezione civile, indirizzato agli operatori comunali, sia per il programma svolto che per l alto livello dei relatori intervenuti. E la conferma di quanto la Provincia di Lecce abbia scelto bene nel promuovere l Agenzia ed è anche la conferma di un attività svolta nell interesse degli Enti Locali salentini. La crescita di un territorio è possibile nella misura in cui viene garantita anche la crescita professionale degli operatori pubblici; per questo, posso affermare che nel campo della formazione e dell assistenza tecnica in favore dei nostri Comuni l attività dell Agenzia svolge un ruolo determinante, contribuendo alla crescita complessiva del Salento. Questa pubblicazione, che raccoglie gi atti del corso di formazione sulla protezione civile, è anche la sintesi di un lavoro di gruppo, certamente utile per quanti hanno a cuore la sicurezza del nostro territorio. Giovanni Pellegrino Presidente della Provincia di Lecce

7 PARTE I

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9 ATTI DEL 1 FORUM PROVINCIALE SULLA PROTEZIONE CIVILE Lecce, 24 Novembre 2005 Complesso Ecotekne dell Università degli Studi di Lecce Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile 1

10 2 Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile

11 Introduzione Dott. Giancarlo Ciricugno, Direttore Agenzia Assistenza Tecnica agli Enti Locali Benvenuti al 1 forum provinciale sulla protezione civile organizzato dall Agenzia d intesa con la Prefettura di Lecce ed il competente assessorato provinciale retto dalla Senatrice Manieri, che saluto, insieme a sua Eccellenza il Prefetto. Saluto e ringraziamento, per la collaborazione fornita, che estendo alla dottoressa Mauro, Viceprefetto aggiunto e dirigente della Protezione civile della Prefettura di Lecce, all arch. Massimo Evangelista ed al geometra Luigi Scarcella, rispettivamente dirigente e funzionario del servizio di Protezione Civile della Provincia di Lecce. Ringrazio, altresì, il dott. Paolo Perrone, Vicesindaco di Lecce e consigliere provinciale, per essere intervenuto all appuntamento odierno. Grazie, infine, al dott. Lorenzo Alessandrini, Direttore dell ISPRO, per l attività resa nell ambito del percorso formativo. Credo che, ricevendo la convocazione, qualcuno si sia posta la domanda del perché del forum, del perché si sia inserito un forum nel programma del corso di formazione. Abbiamo pensato, insieme alla Senatrice e a Sua Eccellenza il Prefetto, che questo appuntamento fosse opportuno, per creare un contatto, un incontro fra i soggetti che costituiscono il servizio nazionale di protezione civile; fosse necessario mettere tutti insieme, per presentare il lavoro svolto in queste settimane e definire le prospettive future, affinché l attività corsuale non restasse confinata ad una dimensione teorico-conoscitiva; d altronde, sarebbe riduttivo limitare l impegno istituzionale al corso di formazione in fase di svolgimento. Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile 3

12 La senatrice Manieri, nella conferenza stampa dell altro ieri, ha tracciato le direttrici del percorso successivo che la Provincia intende realizzare; percorso che l assessore Manieri illustrerà nel suo intervento. Manifesto la mia soddisfazione per la buona riuscita del corso che può evincersi agevolmente dall impegno e dall assidua partecipazione degli aderenti. Ho letto in questi giorni alcuni approfondimenti di studiosi che hanno esaminato il fenomeno della protezione civile; ho letto, in particolare, un trattato che riprendeva degli studi che erano stati fatti da alcuni organismi delle Nazioni Unite che paragonavano la situazione della protezione civile a quella sanitaria che aveva interessato i paesi anche in via di sviluppo all inizio degli anni 800, quando iniziò la lotta contro le malattie, le epidemie che colpivano e falcidiavano centinaia di migliaia di persone. Questo studioso diceva che, all inizio della rivoluzione sanitaria, quando c erano dei grossi sforzi finanziari, nessuno riusciva a capire il perché una società dovesse spendere tanto in ricerca e dovesse impegnarsi in questa direzione. È chiaro che oggi nessuno di noi, di fronte alla rivoluzione sanitaria che c è stata, di fronte ai traguardi che la medicina ha raggiunto, avrebbe delle perplessità sulla bontà di talune scelte. Oggi tutti ritengono normale e doveroso contribuire alla protezione dalle malattie ed epidemie e accettano, di buon grado, gli alti costi che comporta questa battaglia intrapresa dalla società contemporanea. Fino ad epoca recente, si guardava alle calamità naturali, ecco il parallelismo con la protezione civile, in modo molto simile a quello con cui si guardava alle epidemie all inizio dell ottocento: le calamità apparivano imprevedibili e determinate dal destino avverso, dal fato sfavorevole, alla stregua dei molti altri rischi della vita quotidiana. Invece, la scienza che ordina sistematicamente la dinamica degli eventi catastrofici dimostra che essi sono, almeno per larga parte, prevedibili e che 4 Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile

13 esistono tante modalità per ridurre e mitigare l impatto attraverso la conoscenza preventiva dei fenomeni. Analogamente alla battaglia contro le malattie, la lotta contro le calamità va combattuta dalla società e dalle istituzioni nel loro insieme, richiedendo interventi privati e pubblici, sforzi organizzativi e strutturali, impegno culturale e sensibilità diffusa. Un primo traguardo, credo sia stato raggiunto; ho maturato la convinzione che il corso di formazione abbia, innanzitutto, sollecitato nei partecipanti una nuova sensibilità verso la materia della protezione civile. Nel Paese avremo un servizio efficace ed efficiente di Protezione Civile quando ogni soggetto che costituisce il sistema reciterà con puntualità i compiti assegnatigli dalla normativa di settore. Perché questo accada c è bisogno che si affermi una cultura in grado di individuare nel servizio di protezione civile l insieme di quelle azioni indispensabili per la sicurezza dei cittadini, la salvaguardia dei beni materiali, la tutela delle ordinarie attività sociali di una comunità, la conservazione del territorio, rispetto agli agenti perturbatori esterni, di natura calamitosa, e alla individuazione ed alla eliminazione delle cause di turbamento dell assetto sociale e territoriale. Quello del corso rappresenta un percorso che ha attraversato tutte le problematiche di carattere normativo, ha dato degli spunti sulla sicurezza, si è soffermato sull importanza dei piani comunali di protezione civile, sulla cui adozione da parte dei Comuni credo bisogna continuare ad insistere. Il corso in fase di realizzazione rappresenta la prima tappa di un percorso formativo che ha fornito idonei strumenti di conoscenza relativi a: normativa, sicurezza, organizzazione, comunicazione; in particolare, il corso ha fornito gli elementi di conoscenza del sistema, partendo dalla legge 8 dicembre 1970, n. 966 (recante norme sul soccorso e l assistenza alle popolazioni colpite da Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile 5

14 calamità-protezione civile) ed approfondendo la successiva normativa nazionale e regionale di settore. In una apposita pubblicazione raccoglieremo, oltre al resoconto della odierna giornata, una sintesi del lavoro svolto. La società del benessere è anche la società dei grandi rischi: il riscaldamento della crosta terrestre, gas nell atmosfera ed il conseguente effetto serra, il disboscamento selvaggio, incendi boschivi a volte dolosi, abusivismo edilizio, interruzione e la deviazione dei corsi d acqua rappresentano delle violenze nei confronti della natura che paghiamo con un un accresciuta forza catastrofica degli eventi calamitosi. Cosa fare quindi? Innanzitutto accrescere la cultura del rispetto dell ambiente, evitando violenze contro la natura, tenendo ben presente che presto o tardi la natura non manca di vendicarsi contro ogni azione dell uomo diretta contro di lei come affermava nell 800, il pedagogista svizzero Johann Heinrich Pestolazzi; in secondo luogo, guardando alla protezione civile come un investimento per la sicurezza di ognuno di noi. Infatti, l approccio da garantire ad una moderna concezione della protezione civile è relegare al passato il rassegnato fatalismo, con cui per secoli sono state accettate tutte le calamità; una società moderna deve essere capace di prevenire e operare nell interesse della collettività, deve garantire quei sistemi di difesa che la scienza, la tecnologia e l organizzazione pongono a disposizione nella salvaguardia della vita e dei beni. Da ciò deriva il valore e l interesse primario che il nostro Paese deve oggi riservare ai problemi della protezione civile. Come nell ottocento si è verificata una rivoluzione sanitaria per effetto dello sviluppo di una cultura della salute pubblica e di una crescita civile della società, così oggi la mitigazione delle calamità dovrebbe diffondersi mediante un analoga cultura dell impegno pubblico, che coinvolga diffusamente comunità sociale e poteri pubblici. 6 Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile

15 A fianco all impegno delle istituzioni e degli enti pubblici c è bisogno che i singoli cittadini si attivino per garantire autoprotezione; in questo caso come la salute pubblica dipende dall igiene personale, così la protezione civile può dipendere anche dalle scelte di sicurezza personale (staticità di un immobile, di un ascensore,di un impianto di riscaldamento, ecc.). E questa una nuova concezione che il legislatore ha segnalato anche nella legge 146/90, che disciplina le norme sul diritto allo sciopero nei servizi pubblici; infatti, il legislatore qualifica la protezione civile come servizio pubblico essenziale, a conferma che il contenuto tipico della politica di protezione civile è non soltanto la gestione delle emergenze di vario livello, ma anche l attività di previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio, di soccorso alle popolazioni colpite ed al superamento dell emergenza. La legge 225/92 disegna un sistema definito a cascata che implica una sequenza logica di dipendenza tra un livello di competenza ed un altro; Stato, Regioni, Enti Locali hanno compiti di programmazione ai vari livelli. Per quello che riguarda gli enti locali, per tradurre la previsione normativa in un efficace strumento di previsione e prevenzione, è necessario definire specifiche attività di monitoraggio e studio a livello provinciale o comunale (ovvero intercomunale) sulla base delle quali strutturare le misure di emergenza da disciplinare nell ambito degli strumenti pianificatori di rispettiva competenza degli Enti Locali. Purtroppo, la nostra- come altre realtà- registra gravi ritardi nell attività di pianificazione delle emergenze. A proposito cito una dichiarazione di Guido Bertolaso a margine di un convegno nazionale: Il 60% delle Province Italiane ha piani di Protezione Civile già operativi, a differenza dei Comuni, i quali, almeno per il 50%, non hanno ancora predisposto un piano. La Provincia di Lecce, da tempo, si è dotata del piano, ma, la stragrande maggioranza dei comuni, ancora ne è sprovvista. Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile 7

16 Se l Assessorato lo richiederà, l Agenzia è pronta costituire un pool di esperti che, a richiesta, garantisca la necessaria assistenza tecnico-giuridica nella stesura dei piani comunali, grazie anche al contribuito importante che potrà essere assicurato dalle associazioni di volontariato di protezione civile, che rappresentano una fondamentale risorsa cui attingere non solo in situazioni di emergenza. In provincia di Lecce abbiamo oltre cento associazioni di volontariato, una risorsa immensa, (oserei definirli gli Angeli custodi della sicurezza del territorio); c è la necessità di utilizzarli al meglio. Credo il mio intervento si possa sintetizzare in tre parole: insieme, sicurezza, tranquillità; tre parole che racchiudono l'essenza e l'obiettivo del corso, cioè : insieme si può garantire la sicurezza e si può vivere in una situazione di maggiore tranquillità nel proprio territorio. Prestando fede a questi principi, potremmo avere un servizio di protezione civile degno di una società moderna. Credo, infatti, che sarebbe imperdonabile dover constatare che- in caso di calamità- la società o le istituzioni non siano in grado di rispondere con la necessaria efficacia. Se l inefficienza nei soccorsi può registrarsi in un paese nel terzo mondo, sicuramente, in una delle società più avanzate questo non può accadere. Insieme, sicurezza e territorio, io li assumerei come slogan per i prossimi appuntamenti e per un impegno che mi auguro sia sempre continuo affinché, il contributo di ognuno di noi si traduca in azioni a favore delle nostre comunità. Grazie. 8 Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile

17 Saluto ai partecipanti Dott. Gianfranco Casilli, Prefetto di Lecce Ben volentieri intervengo per portare il mio saluto che sicuramente non è formale, ringrazio la Senatrice Manieri, per avermi invitato, come saluto il Vicesindaco e gli altri relatori. Un saluto particolare ai Comuni e alle associazioni di volontariato che oggi qui sono presenti. Ho avuto il piacere anche di essere presente il giorno in cui è partito questo corso di protezione civile, in effetti questo corso è stato organizzato congiuntamente tra la Prefettura e la Provincia di Lecce. Vorrei evidenziare come il sistema della protezione civile è un sistema complesso, che ha bisogno di grande collaborazione, soprattutto per quanto riguarda gli organi che hanno una responsabilità a livello intermedio, quindi a livello provinciale; e io posso testimoniare che in provincia di Lecce c è questa collaborazione; esiste questo colloquio continuo che è il presupposto perché si possa realizzare un fattivo e proficuo rapporto interistituzionale che si traduca in efficaci azioni di intervento a tutela della sicurezza ed incolumità dei cittadini e di salvaguardia del territorio. Siamo stati tutti d accordo nel ritenere che i Comuni rappresentano il fronte nel momento in cui c è un emergenza di protezione civile, è inutile nascondere che qualunque sistema, il più organizzato, di protezione civile non può garantire l immediato intervento delle risorse centrali sul territorio. E evidente che il problema lo deve affrontare il Comune, prima conoscendo i rischi e poi seguendo l evolversi di un fenomeno che può essere di piccolo, di medio o di grande impatto sul territorio. Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile 9

18 Il Comune, quindi, ha le maggiori responsabilità, ma perché il Sindaco possa esercitare questo ruolo importante, che è quello di garantire la sicurezza dei cittadini, evidentemente, deve anche essere messo in condizione di poterlo fare, al di là della disponibilità che tutti i Sindaci hanno dimostrato di avere nelle diverse situazioni di emergenza che hanno interessato il territorio provinciale. Posso testimoniare ciò, proprio perché ci sono state alcune emergenze, fortunatamente in questa provincia di piccolo impatto, ma che si sono svolte nei giorni festivi (di notte) ed i Sindaci sono sempre intervenuti. Tuttavia un Comune che non ha una discreta organizzazione non può mai rispondere con quella efficacia ed efficienza che la situazione richiede. Allora, perché possa essere fatto questo, al di là delle capacità di organizzazione, di inventiva del Sindaco, ci vuole una struttura comunale che sappia quello che deve fare. Si è pensato di agire immediatamente su questo, la Provincia, con grande sensibilità, ha risposto positivamente e ha pensato di dare un contributo che ritengo importante. Ha organizzato un corso che mi sembra di alta qualità per gli operatori comunali, praticamente per il funzionario, che sia pure part-time, segue queste problematiche in Comune. Ribadisco, che ho avuto piacere a intervenire il giorno in cui questo corso è stato avviato, è proseguito ed infine è stato arricchito da questo momento che vede la possibilità del confronto non solo degli operatori comunali ma anche delle associazioni che sono l'altra struttura presente nel Comune, che è indispensabile. Infatti, essendo medio/piccoli, i nostri Comuni non hanno una struttura comunale che è in grado di fronteggiare una situazione di emergenza, devono necessariamente fare riferimento al supporto del volontariato, che però deve essere disponibile e deve essere professionale. Io direi che per la protezione civile la cosa fondamentale sia che chi vi opera ci deve credere e deve essere disponibile, infatti, spesso, le emergenze si 10 Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile

19 verificano di venerdì, di sabato, di domenica o di sera, quindi, è indispensabile che ci sia questa passione di fondo nel dare. Per concludere, i dipendenti dei Comuni hanno avuto questa possibilità di formazione di alto livello, adesso ci saranno delle ulteriori iniziative per quanto riguarda l organizzazione della protezione civile a livello provinciale, con l attrezzamento dei mezzi necessari perché possano svolgere il loro ruolo, però i Comuni devono cominciare a rispondere. Adesso vorrei sapere chi sono i dipendenti a cui noi faremo riferimento, vorrei sapere per ogni Comune, dato che il Sindaco non può essere onnipresente, quale è l assessore cui fare riferimento nel momento in cui il Sindaco non c è, e, soprattutto, ogni Comune deve fare il piano, che non è necessario che sia un piano fatto da un grande stratega; è sufficiente che sia un piano elementare purché sia fatto da qualcuno che conosce il territorio, che sa quali sono i rischi presenti nel territorio, e nel territorio leccese questi rischi non sono molti e particolarmente complessi, e soprattutto che sia dimensionato per il Comune o per il gruppo di Comuni che predispongono il piano. Se tutto questo non si fa noi non possiamo sopperire a questa mancanza con la buona volontà e con l organizzazione al momento, questo non serve assolutamente a niente. Come è stato detto, purtroppo moltissimi Comuni non hanno un piano e questo lo espone nel momento in cui dovesse accadere un evento calamitoso. Conoscete quali sono i rischi che incombono sul territorio; pertanto attrezzarsi appositamente per una grande nevicata sarebbe uno sperpero di risorse immenso; però, se il territorio è esposto al rischio di allagamento, evidentemente, bisogna conoscere il luogo ove ciò avviene e bisogna organizzarsi per cercare di fronteggiare un evento del genere e soprattutto bisogna fare quelle attività di prevenzione che spesso non ci sono e che espongono il territorio in maniera particolare. Affido a voi queste mie considerazioni; con l auspicio che nel momento in cui molti passi avanti sono stati fatti e una mano, come richiesto giustamente dai Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile 11

20 Comuni, è stata data, si passi all operatività e si possa, in maniera più tranquilla, fronteggiare quegli eventi che non sono sicuramente catastrofici ma che possono intervenire sempre con maggiore frequenza, i cosiddetti eventi meteorologici estremi e si possano fronteggiare con delle risorse adeguate e con un'organizzazione idonea. Grazie. 12 Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile

21 L attività della Provincia nel servizio di protezione civile sen. Maria Rosaria Manieri, assessore provinciale alla protezione civile Io limiterò il mio intervento a un saluto, a un ringraziamento e a una breve riflessione. Innanzitutto un saluto a tutti voi, un saluto al Prefetto che ringrazio particolarmente per l attenzione che dà al nostro lavoro e per gli stimoli che continuamente offre alla Provincia, soprattutto in questo settore, perché il Salento si doti di un sistema moderno, efficiente ed efficace nel settore della protezione civile. Grazie signor Prefetto, grazie ai suoi collaboratori. Un saluto, naturalmente, al Vicesindaco della Città di Lecce, che testimonia lo spirito di collaborazione con cui noi vogliamo agire in questo settore. Diceva giustamente il Prefetto che la collaborazione è una chiave di successo per le azioni di protezione civile soprattutto nelle emergenze, anzi, io penso che tra di noi, tra istituzioni, associazioni, Comuni, corpi dello Stato che intervengono, bisognerebbe creare un vero e proprio family life, una vita familiare che parli lo stesso linguaggio, che si capisca al volo nel momento in cui interviene. Ad esempio, si dovrebbero dotare i volontari di un unica divisa, come mi veniva evidenziato l altro giorno a Seclì, non per una semplice questione di omologazione o soltanto per evitare una multicolorità, bensì per rendere riconoscibili. le associazioni di protezione civile del Salento su tutto il territorio. Un ringraziamento va al direttore dell Agenzia per l assistenza tecnica agli Enti locali della Provincia di Lecce, dott. Giancarlo Ciricugno, che ha portato avanti in modo così competente questo primo corso per operatori della protezione civile, che è diretto in particolare ai collaboratori dei Sindaci, che sono i primi referenti e responsabili sul territorio in caso di emergenza; difatti un povero Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile 13

22 Sindaco, se non ha persone competenti e capaci di intervenire, difficilmente potrà gestire da solo tali situazioni. Da ciò deriva la necessità di formare. Noi riteniamo, e su questo stiamo molto investendo in quest'anno, che, insieme alla collaborazione e alla coesione, la formazione degli operatori sia l'altra chiave di volta del successo, insieme poi all'organizzazione. Parlando di protezione civile, sono solita ricordare una persona che considero essere stata un grande Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che, in seguito al terremoto dell'irpinia, fece notare come il cuore degli italiani fosse sempre pronto e generoso; i volontari partirono a prestare soccorso da tutte le parti d Italia, ciò nonostante in quella circostanza si registrò un drammatico numero di vittime che, forse, sarebbe potuta essere inferiore se ci fosse stata un adeguata organizzazione nell attività di soccorso. Ecco la necessità; noi viviamo in una società a rischio. Il progresso scientifico e tecnologico ha migliorato le condizioni di vita nostre, delle nostre comunità, dei nostri paesi, però, ha anche aumentato i rischi. Allora, un principio etico per la politica e per i governi locali, un principio etico della nostra società è quello di far valere il principio di precauzione. Noi dobbiamo premunirci, attrezzarci, prevenire; da qui l'importanza da dare alla prevenzione e la necessità di attrezzarci per affrontare le situazioni di emergenza. Per affrontare questo, ribadisco, sono convinta che formazione, organizzazione, collaborazione, preparazione, informazione, siano quanto mai indispensabili, in modo da utilizzare, al massimo del loro potenziale, tutte le risorse di cui disponiamo. La Provincia si sta muovendo in questa direzione, colgo qui l occasione per ringraziare anche il nostro servizio, il nostro ufficio di protezione civile nelle persone dell'architetto Evangelista e del geometra Scarcella, che, fattivamente, si impegnano in questo settore, facendo tutto quello che è necessario, 14 Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile

23 nonostante l organico del servizio provinciale di protezione civile sia insufficiente. Difatti, si sta già procedendo all aggiornamento del piano provinciale di protezione civile di cui la Provincia si è dotata da tempo. Il nostro ufficio è a disposizione dei Comuni che vogliano aggiornare o predisporre i loro piani comunali di protezione civile; siamo a disposizione per offrire tutta la banca dati, ma anche la necessaria consulenza. Allo stato, Prefetto, solo 14 Comuni hanno il piano; e questo è un dato che ci preoccupa, perché nel momento di rischio non si può intervenire alla cieca. In una società moderna i rischi diventano complessi e bisogna avere tutte le informazioni necessarie, per sapere come intervenire, per non determinare più danni che aiuti. Da questa convinzione deriva l attività che stiamo svolgendo per spingere a una rapida attivazione dei centri operativi misti, che insieme con il Prefetto abbiamo definito nell'accorpamento dei Comuni. Abbiamo anche svolto un'azione di forte sollecitazione nei confronti dei comuni, affinchè mettano a disposizione le sedi; il lavoro è stato completato e ci auguriamo quanto prima, anche in un'ultima azione di concertazione, di renderli definitivi e operativi. La Provincia stanzia anche delle risorse per l'attivazione di questi COM, diamo euro per l attivazione, mettendo a disposizione di ogni centro operativo misto tutta la banca dati della Provincia e quindi dando le attrezzature necessarie. Noi riteniamo fondamentale per l efficienza del sistema il ruolo delle associazioni di protezione civile, che nel Salento rappresentano, sulla base di un indagine sul volontariato, il secondo settore per presenza di volontari sul territorio. Lecce, 24 Novembre 2005 Forum provinciale sulla protezione civile 15

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