Seminario sull Assicurazione Qualità dei Corsi di Studio e della Ricerca
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- Pasquale Corti
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1 UNIVERSITA TELEMATICA PEGASO Seminario sull Assicurazione Qualità dei Corsi di Studio e della Ricerca 17 Settembre /12/2014 COSTANTINO FORMICA 1
2 1. È un etica (Feigenbaum) Che cos è la Qualità? 2. Amore per il cliente (Alberto Galgano) 3. Il grado con cui uno specifico prodotto soddisfa le esigenze di uno specifico utilizzatore finale (Juran) 4. Il livello di eccellenza che possiede un prodotto o un servizio 5. Adeguatezza all uso (Juran) 6. È l opinione del cliente (Feigenbaum) 7. Un prodotto/servizio che ha qualcosa che gli altri prodotti/servizi similari non hanno 8. Garantire la soddisfazione delle esigenze esplicite ed implicite dei clienti, al costo 9. minimo e confrontandosi di continuo con la concorrenza 10. Un prodotto/servizio che è la migliore combinazione di caratteristiche e di prezzo 11. Cercare sempre il modo migliore per fare una cosa 12. Conformità ai requisiti (Crosby) 13. Il fondamento su cui costruire il proprio business 14. Mantenere le deviazioni entro le tolleranze stabilite (Toyota) 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 2
3 Che cos è la Qualità? Oggi, la qualità di un servizio è comunemente definita la capacità di conseguire il soddisfacimento delle esigenze dei relativi utenti-clienti A sua volta, la soddisfazione dell utente-cliente risulta conseguita quando il servizio, considerato nel suo complesso e nei suoi singoli aspetti, viene percepito dall utente come rispondente alle sue attese In altre parole si può dire: un servizio è soddisfacente quando è giudicato così da chi lo usa e non da chi lo produce 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 3
4 La certificazione di Qualità - Generalità Certificazione prodotti/servizi Certificazione sistemi di gestione per la qualità (processo volontario) Certificazione persone (processo volontario) Attesta la conformità del prodotto/servizio a specifiche norme o altri documenti normativi Attesta la conformità del sistema qualità dell'azienda alle prescrizioni della norma ISO 9001 per una azienda che vuole operare in regime di Gestione della qualità Attesta che una determinata persona (Valutatori di SGQ, Prove non distruttive, Saldatori) possiede i requisiti necessari e sufficienti per operare con competenza e professionalità in un determinato settore 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 4
5 Qualità: cenni storici Primi sviluppi della cultura creazione di normative tecniche: standard di unificazione dimensionale; controlli di conformità alle specifiche per laboratori di prova indipendenti Anni produzione con catene di montaggio esigenza di accrescere la produttività necessità di garantire la qualità del prodotto finale controlli durante le principali fasi della lavorazione 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 5
6 Qualità: cenni storici Anni incremento della produzione militare richiesta maggiori garanzie sul prodotto nascita di modelli organizzativi per assicurare la qualità del prodotto sulle diverse fasi del ciclo produttivo: qualificazione del personale controllo della progettazione valutazioni affidabilità del prodotto requisiti di qualità anche su fornitori di componenti e/o semilavorati 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 6
7 Qualità: cenni storici Cultura occidentale Visione e modelli legati a struttura gerarchico-funzionale Giappone Qualità come controllo statistico del processo, partendo da teorie americane, con sviluppo di logica più interfunzionale e responsabilità distribuite Coinvolgimento del personale a tutti i livelli 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 7
8 Qualità: cenni storici Anni evoluzione della qualità da garanzia sul prodotto a garanzia sul processo produttivo nascita dei sistemi di assicurazione qualità necessità di certificare i prodotti esigenza di standardizzare con norme il concetto di qualità ISO 1987: insieme di norme sulla qualità 1994: prima revisione norme ISO : da ISO 9000 a Vision 2000 (introduzione concetti di TQM) 2008: nuova revisione ISO 9001 in parallelo è cambiato il concetto: da qualità del prodotto a qualità delle organizzazioni 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 8
9 Qualità: definizioni La definizione di Qualità ha subito la stessa evoluzione storica: Conformità alle specifiche Idoneità all uso Definizione ISO 9000: grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti Requisito: esigenza o aspettativa che può essere espressa, generalmente implicita o cogente Generalmente implicita significa che è uso o prassi comune, per l organizzazione, per i suoi clienti e per le altre parti interessate, che l esigenza o l aspettativa in esame sia implicita 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 9
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11 Qualità: definizioni Un prodotto è di qualità se le sue prestazioni corrispondono a quanto dichiarato ed è eccellente se il livello delle prestazioni è elevato Un prodotto può essere eccellente, ma non di qualità Fornire un prodotto di qualità ha impatto su ambiente società mondo economico Come si può garantire la qualità di un prodotto? mediante l immagine che l azienda si è costruita nel tempo tramite la certificazione di un ente esterno 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 11
12 Qualità: definizioni Sistema di Qualità dell azienda consente di fornire la garanzia di qualità richiesta dal mercato permette di realizzare prodotti conformi alle specifiche dichiarate o previste dalle normative assicura di mantenere nel tempo il livello di qualità consente di ottenere la certificazione che qualifica l azienda verso il mercato 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 12
13 Qualità: definizioni Qualità Totale (TQM) cosa significa agire secondo la qualità totale? competere sul rapporto valore/costo percepito dal cliente sviluppare la qualità riferita ai processi credere nel rapporto fornitore/cliente anche dentro l azienda (K.Ishikawa) operare secondo la strategia del miglioramento continuo estendere gli approcci precedenti a tutta l organizzazione avere una visione dinamica e proattiva è di complessità estrema e richiede un impegno ed un convincimento straordinario per il management aziendale, oltre che tempi lunghi per non incorrere in crisi di rigetto Qualità come variabile strategica competitiva e non più soltanto come rispondenza alle norme 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 13
14 Qualità: definizioni Processo: insieme di attività correlate o interagenti che trasformano elementi in ingresso in elementi in uscita Insieme di attività di lavoro, organizzate e gestite per raggiungere un risultato prestabilito (prodotto = risultato del processo) Gestione per processi: spostare il focus dai risultati ai mezzi necessari per ottenerli 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 14
15 Qualità: definizioni Introdurre il rapporto fornitore/cliente dentro l azienda implica un grande impegno da parte della Direzione, anche con l ausilio di sistemi di valutazione e di riconoscimento delle prestazioni (es. adozione di un sistema premiante formale) Operare secondo la strategia del miglioramento continuo significa togliere dal prodotto/servizio le difettosità, progressivamente, e con continuità Due possibili approcci: 1. revisione generale dei processi (B.P.R. per Business Process Reengineering), tipica mentalità occidentale; 2. miglioramento a piccoli passi con coinvolgimento di tutto il personale del reparto coinvolto nel progetto (fattori chiave: pianificazione, stabilizzazione), tipica cultura giapponese 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 15
16 Qualità: gestione per processi I processi sono composti da una combinazione di persone, strumenti, materiali e metodi Processi produttivi, processi di servizi, Elementi fondamentali di un processo: Fornitore Cliente Input PROCESSO Output Attività Risorse Organizzazione Risultato Prodotto Parametri: Obiettivi Costo Tempo attraversamento Rispondenza requisiti 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 16
17 Qualità: gestione per processi Ottimizzare un processo: ridurre al minimo e, possibilmente, eliminare, tutte le attività che non creano valore aggiunto per il cliente Reti di processi: insieme di processi interagenti o interdipendenti (è la normalità) Progettazione di un processo: insieme delle azioni necessarie ad attivare un processo La progettazione, per essere efficace, non può essere fatta a tavolino da poche persone, ma deve coinvolgere profondamente tutti coloro che operano nella struttura, in quanto massimi esperti 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 17
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20 Qualità: gestione per processi Fasi della progettazione schematizzazione grafica del processo con descrizione elementi fondamentali identificazione dei processi collegati e relative relazioni definizione obiettivi interni al processo assegnazione delle responsabilità e dei ruoli valutazione delle risorse necessarie determinazione dei punti di misura intermedi redazione dei documenti di gestione 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 20
21 Qualità: gestione per processi Mappatura dei processi Rappresentazione grafica semplificata del processo reale (es: flow chart). Deve comprendere: clienti finali output finali attività significative esecutori delle attività (ruoli) interfacce fra fornitori e clienti (interni e/o esterni) 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 21
22 Qualità: la normativa LE NORME DELLA SERIE 9000 UNI EN ISO 9000:2005 Sistemi di gestione per la qualità - Fondamenti e vocabolario UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di gestione per la qualità - Requisiti UNI EN ISO 9004:2009 Gestire un'organizzazione per il successo durevole - L'approccio della gestione per la qualità 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 22
23 La norma UNI EN ISO 9000/9001 La serie ISO 9000 sulla conduzione aziendale per la qualità ha riscosso, soprattutto negli ultimi anni, un grande successo L ottenimento della certificazione del Sistema Qualità, da parte di un ente terzo (cioè non legato al fornitore o all acquirente), ha contribuito e contribuisce tuttora ad assicurare al cliente il rispetto delle caratteristiche tecniche del prodotto/servizio e delle condizioni contrattuali pattuite, per tutte le tipologie d azienda dalla piccola struttura artigianale alla filiale della grande multinazionale 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 23
24 La norma UNI EN ISO 9001 Lo scopo dichiarato della ISO 9001 è quello di raggiungere i propri obiettivi e soddisfare i clienti, mediante un sistema efficace e che sa migliorarsi La logica della norma è capire cosa vogliono i clienti, fissare i propri obiettivi, stabilire con quali processi raggiungere gli obiettivi, padroneggiare e migliorare tali processi Insomma, la soddisfazione dei clienti, la bontà degli obiettivi, l efficacia dei processi, costituiscono la vera finalità ovvero supportare le organizzazioni nel raggiungere i propri obiettivi 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 24
25 I principi della Gestione della Qualità 1. Organizzazione orientata al cliente 2. Leadership 3. Coinvolgimento del personale 4. Approccio basato sui processi 5. Approccio sistemico della gestione (governo dei processi) 6. Miglioramento continuo 7. Decisioni basate su dati di fatto 8. Rapporti di beneficio reciproco con i fornitori 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 25
26 Principio 1: Organizzazione orientata al cliente Le organizzazioni dipendono dai loro clienti e dovrebbero pertanto comprendere le loro esigenze presenti e future, ottemperare ai loro requisiti e tendere a superare le loro stesse aspettative Benefici attesi Aumento del reddito e delle quote di mercato, attraverso una risposta flessibile e rapida alle opportunità offerte dal mercato Miglior efficacia, nell'uso delle risorse di un organizzazione, nel perseguire la soddisfazione dei clienti Maggior fidelizzazione dei clienti, che porta continuità di affari e stimola il passa parola 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 26
27 Applicazione del principio di ORIENTAMENTO AL CLIENTE Individuare e comprendere le esigenze e le aspettative del cliente Assicurarsi che gli obiettivi ed i traguardi dell organizzazione siano coerenti con le esigenze e le aspettative dei clienti Segnalare queste esigenze ed aspettative a tutta l organizzazione Misurare la soddisfazione del cliente ed agire di conseguenza Gestire con sistematicità i rapporti con il cliente Assicurare un approccio bilanciato tra i clienti e le altri Parti Interessate (la proprietà, il personale, i fornitori, i finanziatori, la comunità locale e la società in generale) 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 27
28 Principio 2: Leadership Il vertice aziendale deve stabilire unità di intenti e di indirizzo dell'organizzazione. Esso dovrebbe creare e mantenere un ambiente interno che coinvolga pienamente il personale nel perseguimento degli obiettivi della organizzazione Benefici attesi Il personale comprenderà e sarà motivato nel perseguimento degli obiettivi e dei traguardi dell organizzazione Le attività verranno valutate, rese coerenti e messe in atto in modo unificato Saranno ridotti i disguidi di comunicazione tra i diversi livelli dell organizzazione 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 28
29 Applicazione del principio di LEADERSHIP Tener conto di tutte le parti Interessate inclusi i clienti, proprietari, personale, fornitori, comunità locali e la società in generale Stabilire una chiara visione del futuro dell organizzazione Fissare obiettivi e traguardi stimolanti Creare e sostenere valori comuni e modelli di regole etiche e di correttezza a tutti il livelli dell organizzazione Creare fiducia e dissipare timori Fornire al personale le necessarie risorse, l addestramento e la libertà per agire con responsabilità Stimolare, incoraggiare e riconoscere i contributi forniti dal personale 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 29
30 Principio 3 Coinvolgimento del personale Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l'essenza di un'organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento permette di porre le loro capacità al servizio di tutta la organizzazione Benefici attesi Motivazione, rispondenza e coinvolgimento del personale nell'ambito dell'organizzazione Innovazione e creatività nel raggiungimento degli obiettivi dell'organizzazione Responsabilizzazione del personale per le proprie prestazioni Desiderio del personale di partecipare e contribuire al miglioramento continuativo 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 30
31 Applicazione del principio COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE Comprendere l importanza del contributo del personale e del suo ruolo nell organizzazione Individuare i vincoli attinenti alle proprie prestazioni Accettare l incarico e la responsabilità di risolvere i problemi Valutare le prestazioni a fronte di obiettivi e traguardi Ricercare attivamente occasioni per sviluppare le proprie competenze, conoscenze ed esperienze Condividere liberamente conoscenze ed esperienze Discutere apertamente di problemi e situazioni 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 31
32 Principio 4 Approccio per processi Un risultato desiderato si ottiene con maggior efficienza quando le relative risorse ed attività sono gestite come un processo Benefici attesi Minori costi e cicli più brevi, mediante un efficace uso delle risorse Risultati migliori, coerenti e prevedibili Occasioni per la messa a fuoco e la scelta delle priorità dei miglioramenti 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 32
33 Applicazione del principio APPROCCIO PER PROCESSI Utilizzare metodi strutturati nella definizione delle attività necessarie ad ottenere i risultati desiderati Stabilire chiaramente le responsabilità per la gestione delle attività principali Analizzare e misurare le potenzialità delle attività principali Individuare le interfacce delle attività principali tra ed all interno delle funzioni dell organizzazione Mettere a fuoco i fattori (le risorse, i metodi, i materiali) in grado di migliorare le principali attività dell organizzazione Valutare i rischi, le conseguenze e l impatto delle attività sui clienti, sui fornitori e sulle altre parti interessate 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 33
34 Il Modello di processo La norma ISO 9001:2008 si appoggia sui processi che caratterizzano la vita di un organizzazione, inquadrandoli in una logica evolutiva ben riassunta nella formula PDCA: pianificazione operativa del miglioramento (Plan); esecuzione sperimentale del processo migliorato (Do); verifica dei risultati attraverso indicatori di processo (Check); consolidamento del miglioramento verificato (Act) 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 34
35 Principio 5 Approccio sistemico della gestione Identificare, comprendere e gestire un sistema di processi interconnessi, mirati a determinati obiettivi, migliora l'efficacia e l'efficienza della organizzazione Benefici attesi Integrazione ed allineamento dei processi per meglio favorire il raggiungimento dei risultati desiderati Capacità di mettere a fuoco i processi che più contano Dar fiducia alle parti interessate sulla solidità, efficacia ed efficienza dell'organizzazione 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 35
36 Applicazione dell APPROCCIO SISTEMICO DELLA GESTIONE Strutturare il sistema per raggiungere gli obiettivi dell organizzazione nel modo più efficace ed efficiente Comprendere le interdipendenze tra i processi del sistema Impostare approcci che armonizzino ed integrino tra loro i processi Capire i ruoli e le responsabilità necessari per raggiungere gli obiettivi comuni, riducendo quindi le barriere tra le funzioni dell organizzazione Capire le potenzialità organizzative ed individuare i vincoli sulle risorse prima di iniziare le attività Individuare obiettivi e definire come le attività specifiche dovrebbero inquadrarsi nel sistema Migliorare continuamente il sistema mediante misure e valutazioni 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 36
37 Principio 6 Miglioramento continuo Il miglioramento continuo dovrebbe essere un obiettivo permanente dell organizzazione Benefici attesi Vantaggi prestazionali attraverso migliorate potenzialità organizzative Razionalizzazione delle attività di miglioramento a tutti i livelli, per perseguire gli obiettivi strategici dell organizzazione Flessibilità nel rispondere con prontezza alle opportunità che si presentano L applicazione di questo principio seleziona le organizzazioni eccellenti dalle mediocri, perché il miglioramento continuo (il mettersi sempre in discussione) è l unico sprone a non adagiarsi sugli allori 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 37
38 Applicazione del principio - Miglioramento continuo Adottare, per l intera organizzazione, un approccio coerente nel miglioramento continuo Addestrare il personale sui metodi e gli strumenti per perseguire il miglioramento continuo Fare del miglioramento continuo di prodotti, processi e sistemi, un obiettivo per tutto il personale dell organizzazione Stabilire traguardi per il miglioramento continuo e misure per seguirne l andamento Riconoscere e dare credito dei miglioramenti 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 38
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40 Principio 7 Decisioni basate su dati di fatto Le decisioni efficaci si basano sull analisi di dati ed informazioni Decisioni razionali Benefici attesi Maggior capacità nel dimostrare l efficacia di precedenti decisioni, sulla base di situazioni di fatto Miglior capacità di esaminare, confrontare e modificare opinioni e decisioni L applicazione di questo principio implica una rilevante attenzione alla efficacia dei sistemi informativi aziendali 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 40
41 Applicazione del principio Decisioni basate su dati di fatto Assicurarsi che i dati e le informazioni siano accurati e affidabili Rendere accessibili dati ed informazioni a chi ne ha bisogno Analizzare i dati e le informazioni utilizzando metodi validi Assumere decisioni a decidere azioni basandosi su analisi di fatti reali, bilanciandole con l esperienza e l intuizione 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 41
42 Principio 8 Rapporti di mutuo beneficio con i fornitori Una organizzazione ed i suoi fornitori sono interdipendenti ed un rapporto di reciproco beneficio migliora, per entrambi, la capacità di creare valore Benefici attesi Maggior capacità di creare valore, per entrambe le parti Flessibilità e prontezza nel dare risposte congiunte al mutare del mercato o delle esigenze e aspettative dei clienti Ottimizzazione di costi e risorse L applicazione di questo principio implica una dovuta attenzione alla identificazione e definizione delle attività in outsourcing 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 42
43 Applicazione del principio Rapporti di mutuo beneficio con i fornitori Stabilire rapporti in grado di bilanciare i guadagni a breve con logiche di lungo termine Condividere esperienze e risorse con i principali partner Identificare e selezionare i fornitori principali Stabilire comunicazioni chiare ed aperte Scambiarsi informazioni e piani per il futuro Individuare attività congiunte per lo sviluppo ed il miglioramento Suggerire, incoraggiare e riconoscere i miglioramenti e gli obiettivi raggiunti 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 43
44 LA DOCUMENTAZIONE DEI SISTEMI QUALITA Affinché un organismo esterno possa effettuare una verifica e rilasciare la certificazione, il Sistema Qualità deve essere documentato 1 livello Manuale ORGANIZZAZIONE A 4 LIVELLI 2 livello Procedure gestionali 3 livello Istruzioni operative 4 livello Allegati, deleghe, documenti registrazione QUALITÀ 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 44
45 Strutturazione della documentazione Manuale di gestione Qualità Documento di carattere generale che descrive il sistema Qualità aziendale indicando: il Sistema di Gestione Qualità predisposto per la gestione delle attività o servizi che possono produrre aspetti/impatti sulla Qualità aziendale le responsabilità interne dell'organizzazione la mappatura dei processi gli obiettivi, le responsabilità e gli impegni per lo sviluppo ed il mantenimento del Sistema Qualità 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 45
46 Strutturazione della documentazione Procedure di gestione Qualità Sono documenti che descrivono, in modo dettagliato, le modalità operative attraverso cui si realizzano i processi aziendali ed i processi del Sistema Qualità Le procedure precisano sia le attività che vengono svolte all interno dei processi, sia le responsabilità di chi le esegue 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 46
47 Strutturazione della documentazione Istruzioni operative e di controllo Sono documenti che forniscono in modo conciso e sequenziale disposizioni sulle modalità di esecuzione e/o di controllo di una specifica attività legata ad un processo Il fine che si prefigge una istruzione operativa e di controllo è quello di consentire a chi la utilizza di: operare in condizioni prestabilite e controllate prevenire situazioni pregiudizievoli la qualità o comunque, situazioni che potrebbero portare ad una non completa soddisfazione del cliente 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 47
48 Documenti di registrazione I documenti di registrazione sono la documentazione di supporto ai processi e relative attività descritte nel manuale, nelle procedure e nelle istruzioni I documenti di supporto sono i seguenti: Moduli ovvero documenti predisposti per la compilazione, come una comunicazione interna Allegati ovvero documenti già compilati, come lo statuto dell Organizzazione Tabelle Targhette, timbri, ecc. 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 48
49 Riflessione Confrontare con pag.2 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 49
50 IL PROCESSO DI BOLOGNA Nel 1999 l Europa si pose l'obiettivo di accrescere la competitività internazionale del sistema europeo dell'istruzione superiore. Di conseguenza, vennero assunti i seguenti obiettivi: Adozione di un sistema di titoli di semplice leggibilità e comparabilità Adozione di un sistema essenzialmente fondato su due cicli principali, rispettivamente di primo e di secondo livello Consolidamento di un sistema di crediti didattici, acquisibili anche in contesti diversi, compresi quelli di formazione continua e permanente, purché riconosciuti dalle università di accoglienza, quale strumento atto ad assicurare la più ampia e diffusa mobilità degli studenti Promozione della mobilità mediante la rimozione degli ostacoli al pieno esercizio della libera circolazione Promozione della cooperazione europea nella valutazione della qualità al fine di definire criteri e metodologie comparabili Promozione della necessaria dimensione europea dell'istruzione superiore, con particolare riguardo allo sviluppo dei curricula, alla cooperazione fra istituzioni, ecc. 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 50
51 CONSEGUENZE DEL PROCESSO DI BOLOGNA Conseguenza principale: introduzione del sistema a tre cicli - Laurea, Master, Dottorato - che ha reso (avrebbe dovuto rendere!) necessaria la riprogettazione di tutti i CdS non basati sul concetto di cicli Infatti, tali corsi erano prevalentemente «centrati sul docente»: l oggetto degli studi era quello che i singoli docenti pensavano che lo studente dovesse apprendere nei loro insegnamenti In un sistema a cicli i corsi di studio devono essere progettati considerando ogni ciclo come una entità a sé stante. I primi due cicli, infatti, dovrebbero non solo permettere l accesso al ciclo successivo ma anche al mondo del lavoro L introduzione di un sistema a tre cicli implica il passaggio da un approccio centrato sul docente ad un approccio centrato sullo studente, assumendo lo studente come centro del processo di insegnamento e di apprendimento Conseguenza secondaria: Per assicurare la propria Qualità un CdS deve stabilire risultati di apprendimento attesi del servizio di formazione offerto coerenti con i fabbisogni e le aspettative della società e del mercato del lavoro 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 51
52 CONSEGUENZE DEL PROCESSO DI BOLOGNA Nei nuovi corsi di studio l attenzione non deve essere posta su quello che bisogna insegnare allo studente, ma su quello che lo studente deve apprendere e sullo sviluppo delle sue competenze. E lo studente, infatti, che deve essere preparato al meglio per il suo futuro ruolo nella società Pertanto, in un sistema a cicli i corsi di studio dovrebbero essere organizzati in vista dei risultati di apprendimento attesi e delle competenze che devono essere sviluppate/acquisite da parte dello studente nel corso del processo formativo Da ciò deriva anche l importanza dell utilizzo del concetto di competenza come base per la definizione dei risultati di apprendimento attesi 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 52
53 Le competenze Le competenze sono una combinazione dinamica di conoscenze, comprensione e capacità (intellettuali, interpersonali e pratiche) e possono essere articolate tra «competenze specifiche», riferite al campo di studio e «competenze generiche (o trasversali)», comuni ad ogni corso di studio Le competenze sono acquisite o sviluppate dallo studente durante il percorso formativo. La loro acquisizione da parte degli studenti è l obiettivo di ogni corso di studio. In particolare le competenze devono essere coerenti con i fabbisogni e le aspettative delle parti interessate (studenti e mondo del lavoro in primis) 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 53
54 Risultati di apprendimento attesi e competenze I risultati di apprendimento attesi rappresentano quello che ci si aspetta uno studente conosca, abbia compreso e sia in grado di dimostrare alla fine del percorso formativo I risultati di apprendimento devono essere stabiliti dal CdS in coerenza con le competenze che lo studente deve acquisire o sviluppare durante il percorso formativo. Conseguentemente, i risultati di apprendimento devono essere allineati con le competenze 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 54
55 ENQUA: Standard e procedure per l Assicurazione Qualità nella formazione superiore Nel 2005 (a Bergen/Norvegia, maggio) i Ministri dell Istruzione di 45 Stati, firmatari del Processo di Bologna, sottoscrissero un accordo fondato su una base condivisa di standard, procedure e linee guida sui processi di assicurazione della qualità nell istruzione superiore La base condivisa suddetta, elaborata dall ENQA (European Association for Quality Assurance in Higher Education), ha apportato un rilevante contributo allo sviluppo della dimensione europea in materia di assicurazione della qualità, contribuendo così al conseguimento degli obiettivi del Processo di Bologna 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 55
56 ENQUA: Standard e procedure per l Assicurazione Qualità nella formazione superiore Standard e linee guida europei per l assicurazione interna ed esterna della qualità nell istruzione superiore Parte 1: Standard e linee guida europei per l assicurazione interna della qualità nelle istituzioni di istruzione superiore Parte 2: Standard e linee guida europei per l assicurazione esterna della qualità dell istruzione Superiore.. Parte 3: Standard europei per le agenzie di assicurazione esterna della qualità 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 56
57 ENQUA: Standard e procedure per l Assicurazione Qualità nella formazione superiore Parte 1: Standard e linee guida europei per l assicurazione interna della qualità nelle istituzioni di istruzione superiore 1.1 Linee di indirizzo e procedure per l assicurazione della qualità: le istituzioni dovrebbero formulare chiare politiche e procedure per l assicurazione della qualità e degli standard dei propri corsi e titoli di studio. Esse dovrebbero, altresì, impegnarsi esplicitamente a sviluppare una cultura che riconosca l importanza della qualità e della sua assicurazione. A tal fine, dovrebbero progettare e porre in essere strategie per il continuo miglioramento della qualità. Strategie, politiche e procedure devono essere formalizzate e rese note al pubblico. Devono inoltre prevedere il coinvolgimento degli studenti e delle altre parti interessate 1.2 Approvazione, monitoraggio e revisione periodica di corsi e titoli di studio: le istituzioni dovrebbero prevedere un meccanismo formale per l approvazione, la revisione periodica ed il monitoraggio dei loro corsi di studio e dei titoli rilasciati 1.3 Verifica del profitto degli studenti: gli studenti dovrebbero essere valutati usando criteri, regole e procedimenti resi pubblici ed applicati in modo coerente 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 57
58 ENQUA: Standard e procedure per l Assicurazione Qualità nella formazione superiore 1.4 Assicurazione della qualità dei docenti: le istituzioni dovrebbero accertare che i docenti siano qualificati e competenti. Inoltre, i docenti dovrebbero essere disponibili a sottoporsi a valutazioni esterne con relativi rapporti 1.5 Risorse didattiche e sostegno agli studenti: le istituzioni dovrebbero garantire che le risorse messe a disposizione degli studenti siano adeguate e appropriate al corso di studi offerto 1.6 Sistemi informativi: le istituzioni devono assicurare la raccolta, l analisi e l utilizzo delle informazioni necessarie per l efficace gestione dei propri corsi di studio e delle altre attività svolte 1.7 Pubblicità delle informazioni: le istituzioni dovrebbero pubblicare regolarmente informazioni aggiornate, imparziali e oggettive, sia di carattere quantitativo che qualitativo, sui corsi di studio e i titoli offerti 01/12/2014 COSTANTINO FORMICA 58
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