Rotary International Distretto 2090

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Rotary International Distretto 2090"

Transcript

1 Rotary International Distretto 2090 Marche - Abruzzo - Molise - Umbria Albania CLUB DI LORETO PIANO DIRETTIVO DI CLUB Anno rotariano ROTARY CLUB LORETO LORETO (AN) 1

2 ROTARY INTERNATIONAL DISTRETTO 2090 CLUB DI LORETO Anno Rotariano Presidente Internazionale KALYAN BANERJEE Governatore Distretto 2090 FRANCESCO OTTAVIANO Presidente del Club Anna Maria Latini Segretario del Club Gesualdo Angelico ROTARY CLUB LORETO LORETO (AN) 2

3 CONSIGLIO DIRETTIVO ANNO ROTARIANO ) PRESIDENTE Anna Maria Latini 2) PRESIDENTE USCENTE Sandro Bolognini 3) VICE PRESIDENTE Marco Anconetani 4) PRESIDENTE INCOMING Fernando Sorrentino 5) SEGRETARIO Gesualdo Angelico 6) TESORIERE Mauro Picchio 7) PREFETTO Andrea Mengarelli 8) CONSIGLIERE Stefano Anconetani 9) CONSIGLIERE Sandrina Bolognini 10) CONSIGLIERE Fulvio Borromei 11) CONSIGLIERE Marco Guidantoni 12) CONSIGLIERE Francesco Lattanzi 13) CONSIGLIERE Alfio Mancini 14) CONSIGLIERE Nicoletta Rinaldi COMUNICATORE Fernando Sorrentino 3

4 COMMISSIONI ANNO ROTARIANO EFFETTIVO Presidente Borromei Fulvio Vice Presidente Grendene Claudio Bolognini Sandrina Bonarelli Roberto Tombolini Cecilia RELAZIONI PUBBLICHE Presidente Vice Presidente Sorrentino Fernando Bellini Domenico Bolognini Sandro Carlorosi Carlo Rinaldi Nicoletta Donato Giuseppe AMMINISTRAZIONE Presidente Angelico Gesualdo Vice Presidente Picchio Mauro Anconetani Stefano Biondi Massimo Guidantoni Marco Elisei Dino PROGETTI DI SERVIZIO Presidente Vice Presidente Lattanzi Francesco Mengarelli Andrea Guerrieri Emidio Mancini Alfio Morgantini Antonello Ragaini Stefano FONDAZIONE ROTARY Presidente Bonarelli Daniela Vice Presidente Anconetani Marco Baldoni Fabio Masotti Marisa Vita Maria Giuseppina Abate Maurizio 4

5 PREMESSA L anno rotariano sarà caratterizzato dal motto Conosci te stesso per abbracciare l umanità : dobbiamo ricercare nel profondo del cuore la nostra forza interiore per incoraggiare e sviluppare i principi che ci animano, solo così possiamo essere di aiuto agli altri e mettere in pratica l ideale del servire. E l armonia tra il nostro essere interiore ed esteriore lo stimolo per concretizzare i nostri sogni e le nostre aspirazioni. Il piano Direttivo è stato ideato tenendo presente che le strategie programmatiche e gli obiettivi per i prossimi tre anni sono stati formulati in sintonia e condivisione congiuntamente al presidente uscente, al Direttivo e al presidente incoming. Le fondamenta del piano Direttivo sono le cinque vie d azione: azione interna, professionale, di interesse pubblico, internazionale e nuove generazioni; per definire queste vie sono state costituite cinque commissioni che hanno il compito pianificare e realizzare gli obiettivi prefissati. AZIONE INTERNA si concentra sull affiatamento dei soci e sull adeguato funzionamento del Club. AZIONE PROFESSIONALE incoraggia i Rotariani a porre le proprie competenze professionali al servizio del prossimo e a osservare i più alti principi morali. AZIONE DI INTERESSE PUBBLICO riguarda i progetti e le iniziative che il Club intraprende per migliorare le condizioni all interno della comunità. AZIONE INTERNAZIONALE riguarda i progetti umanitari condotti nel mondo intero e le iniziative per promuovere la comprensione e la pace tra i popoli. AZIONE DI SERVIZIO PER LE GIOVANI GENERAZIONI Every rotarian an example to youth (Ogni rotariano un esempio per la gioventù) 5

6 1.IL PIANO D AZIONE DEL CLUB 1.1 Situazione attuale Effettivo Il Club nasce il 1 dicembre 2002 con 20 soci fondatori Attualmente il Club è formato da 30 soci di cui n. 7 soci di sesso femminile e n. 23 soci di sesso maschile. Età media 50 anni L elenco delle classifiche è stato aggiornato al 30/04/2011 e contiene 17 classifiche di cui 8 ancora vacanti. CATEGORIA N. SOCI Agricoltura 0 Artigianato 0 Commercio 0 Amministrazione pubblica 2 Assicurazione e previdenza 1 Associazioni ed enti 0 Credito e finanza 3 Forze armate 1 Giustizia 0 Servizi sanitari e sociali 7 Industria 4 Attività e libere professioni 7 Istituzioni estere 0 Istruzione e ricerca 4 Insegnamento universitario 0 Religioni 0 Servizi 1 Assiduità di partecipazione è del 52% Progetti di servizio Durante questi nove anni sono state intraprese numerose e valide iniziative quali: Alfabetizzazione: Corso per assistenti domiciliari Azione giovanile: Educazione all uso responsabile della risorsa acqua e sul riciclaggio dei rifiuti. Realizzazione dello spettacolo Il Rotary e l arte per valorizzare i giovani talenti. Corso nelle scuole sulla sicurezza stradale. Screening sulla scoliosi presso le classi delle scuole medie inferiori di Loreto. Concorso tra gli studenti di Istituti Artistici con selezione ( calendario) e premiazione degli elaborati sull interpretazione grafica degli articoli della Costituzione. Azione di interesse pubblico: Animazione e intrattenimento nelle strutture per anziani. Partecipazione attiva e numerosa al Rotary Campus Partecipazione all organizzazione del Corso di informatica per ipo e non vedenti 6

7 Azione internazionale: Adozione a distanza per scolarizzazione. Matching Grants in Africa e Albania ( risorse idriche) I progetti si sono sviluppati di norma grazie all azione di soci volontari che, con tenacia e abnegazione hanno sopperito alle esiguità della compagine Sostegno alla Rotary foundation Il Club ha versato nell anno 2010/2011 alla Rotary Foundation come contributo a: Ogni Rotariano, Ogni Anno $ ( 100 $ a socio) E stata organizzata una raccolta fondi per l eradicazione della polio con lo spettacolo Il Rotary e l arte erogando $ Formazione Negli anni scorsi l attività di formazione si è basata sulla partecipazione dei soci al SIPE, all Assemblea e ai diversi seminari distrettuali La meta del Club I testi ufficiali del Rotary riportano il riferimento fondamentale dell associazione. Scopo del Rotary è incoraggiare e sviluppare l ideale del servire inteso come motore e propulsore di ogni attività. In particolare esso si propone di: promuovere e sviluppare relazioni amichevoli tra i propri soci, per renderli meglio atti a servire l interesse generale; formare ai principi della più alta rettitudine la pratica degli affari e delle professioni; riconoscere la dignità di ogni occupazione utile a far sì che essa venga esercitata nella maniera più degna quale mezzo per servire la società; orientare l attività privata, professionale e pubblica dei singoli al concetto del servizio; propagare la comprensione, la buona volontà e la pace fra nazione e nazione mediante il diffondersi nel mondo di relazioni amichevoli fra gli esponenti delle varie attività economiche e professionali, uniti nel comune proposito e nella volontà di servire. E doveroso applicare questi principi generali alla realtà del nostro Club: i soci in quanto leader nelle loro attività,devono mettere in atto l ideale del servire alla vita personale, professionale e sociale. Un codice etico da seguire si può riassumere nella prova delle quattro domande che come noto precisa se ciò che pensiamo, diciamo, facciamo risponda a verità, se sia giusto per gli interessati, se sia di stimolo per aumentare la buona volontà e i sentimenti di amicizia, se sia vantaggioso per tutti gli interessati. Seguendo questi principi il Club può superare lo stereotipo dell esclusività e trasmettere alla comunità locale l immagine di un associazione affidabile che opera per rispondere ad esigenze concrete. In sintesi questo concetto si può tradurre nel motto: fare, fare bene e far sapere. 7

8 1.3 Raggiungere la meta Per raggiungere lo scopo del Rotary occorre impostare un piano d azione pluriennale che contenga la definizione degli obiettivi relativamente all effettivo, ai progetti di servizio, alla Fondazione Rotary, alle pubbliche relazione, all amministrazione del Club. 2. OBIETTIVI DI LUNGO TERMINE Gli obiettivi sono raggruppati in relazione agli elementi caratteristici di un Club efficiente e devono essere: Condivisi. Coloro che partecipano alla definizione degli obiettivi e sviluppano strategie per raggiungerli, si devono impegnare per completarli. Misurabili. Un obiettivo deve fornire un punto tangibile da raggiungere. Ambiziosi. Un obiettivo ambizioso permette al Club di crescere e di avere visibilità. Raggiungibili. E molto facile proporre, molto più difficile è mettere in pratica; il Club deve essere in grado di raggiungere l obiettivo utilizzando tutte le risorse disponibili. Avere una scadenza. La data di scadenza è un impegno da rispettare. 2.1 Conservazione e incremento dell effettivo Reclutare soci giovani e appartenenti nelle categorie scoperte e nelle attività emergenti. I giovani offrono energia ed entusiasmo, ingredienti per un elisir di lunga vita di Club e per costruire e maturare la capacità di leadership. Nel nostro Club vi sono assenti molte categorie professionali; ampliare la diversità professionale è fondamentale per allargare la base delle risorse e delle competenze permettendo in questo modo di implementare i progetti di servizio e la gestione delle attività di Club. Sviluppare il senso di appartenenza alla famiglia del Rotary. La conservazione dei soci è un processo continuo, che richiede attenzione e impegno costante. Il senso di appartenenza va coltivato favorendo il coinvolgimento dei soci nei progetti; molto importante è anche l informazione e la comunicazione sulle attività del Rotary International e del Club che si attua mediante programmi di formazione. Inoltre occorre analizzare le ragioni del disinteresse ( mancanza di affiatamento, incontri male organizzati, progetti non rispondenti alla loro disponibilità al servizio, tempo, famiglia). 2.2 Progetti di servizio Realizzare progetti rispondenti alle esigenze concrete della comunità locale ed internazionale. Esaminando con attenzione le problematiche ed i bisogni della comunità, il Club si avvale di nuove opportunità per i progetti di servizio e previene la duplicazione di risorse già impiegate. Fatto questo, bisogna scegliere quale progetto intraprendere. Sarebbe opportuno privilegiare lo sviluppo di progetti identificati come priorità dal Consiglio Centrale del Rotary: acqua, infanzia, sanità, alfabetizzazione, povertà e fame, ambiente. Realizzare progetti efficaci basati su obiettivi specifici e misurabili. 8

9 I progetti per essere efficaci devono avere obiettivi specifici, misurabili, ambiziosi ma realistici, che esprimano la partecipazione dei soci anche attraverso le proprie competenze professionali. Un aspetto non marginale è la continuità temporale oltre il singolo anno Rotariano, qualora i risultati siano stati valutati positivamente e di interesse per il Club. 2.3 Sostegno alla fondazione Rotary I programmi umanitari ed educativi della R. F. mirano al miglioramento delle condizioni sanitarie, sostegno all istruzione e lotta alla povertà. A livello di Club gli obiettivi sono: Incrementare il sostegno finanziario al fondo programmi nell ambito dell iniziativa Ogni Rotariano, Ogni Anno. Contribuire alla sfida da 200 milioni di dollari per l eradicazione della polio. Maggiore partecipazione ai programmi educatici ed umanitari della R.F. 2.4 Formazione per leadership Valorizzare i talenti all interno del Club è essenziale per il futuro del Rotary. Ogni socio, a rotazione, dovrebbe assumere un ruolo di leadership, sia come responsabile di commissione, sia per organizzare un progetto sia come impegno a livello distrettuale. 2.5 Pubbliche relazioni L obiettivo del Club è: migliorare l immagine nella comunità locale. Tutti i soci possono contribuire facendo conoscere tra il pubblico non rotariano le attività e i progetti del Rotary e del Club. Un efficace campagna di pubbliche relazioni consentirà di: ottenere maggiore sostegno e risorse per i propri progetti allacciare rapporti con altre organizzazioni comunitarie attirare soci qualificati ottenere il riconoscimento dalla comunità. 2.6 Amministrazione del Club L obiettivo del Club è: implementare gli strumenti di gestione del Club. I supporti informatici sono fondamentali per rendere efficiente l attività amministrativa e garantirne la continuazione; quindi, aggiornamento costante dello schedario dei soci, utilizzo dello strumento di posta elettronica che permette risparmi e celerità nello scambio di informazioni. La gestione delle finanze del Club deve essere effettuata in modo equo, nel rispetto delle leggi locali e fiscali e non a scopo di lucro. Inoltre, attraverso lo strumento informatico si ha una visione reale ed aggiornata delle risorse finanziarie. 9

10 3. PIANO ANNUALE ANNO ROTARIANO Il piano annuale AR è elaborato in conformità con gli obiettivi di lungo termine sopra esposti, segue gli indirizzi esposti dal Governatore Francesco Ottaviano ed i principi del Presidente del Rotary International Kalyan Banerjee Conservazione ed incremento dell effettivo Con riferimento agli obiettivi di lungo termine delineati in precedenza, ci si propone di raggiungere i seguenti risultati: Incremento dell effettivo da n. 30 soci a n. 32 soci Il Club considera di reclutare nuovi soci all interno delle classifiche vacanti con una particolare attenzione ai giovani già inseriti proficuamente nel mondo del lavoro. Va rilevato che nel nostro Club sono completamente assenti categorie professionali rappresentative nella nostra comunità alle quali va rivolta l attenzione, ad esempio: farmacisti, veterinari, biologi, chimici, commercianti, artigiani, pubblicisti, giornalisti. La commissione di Club per l effettivo sarà di riferimento per tutti i soci nelle attività di reclutamento dei possibili candidati. I nuovi soci dovranno da subito essere chiamati partecipare alla vita attiva del Club e saranno affiancati da un rotariano esperto. Il piano di conservazione dell effettivo sarà incentrato sulla partecipazione attiva a programmi, progetti e attività tese a interessare e coinvolgere i soci ed a aumentarne l affiatamento. Il Club si prefigge di aumentare l assiduità e raggiungere il 55%. 3.2 Progetti di servizio Con riferimento agli obiettivi di lungo termine delineati in precedenza, ci si propone di raggiungere i seguenti risultati: Realizzare progetti rispondenti alle esigenze concrete della comunità locale. Realizzare progetti efficaci basati su obiettivi specifici e misurabili. I progetti di servizio, per quanto possibile cercheranno di essere coerenti con le indicazioni fornite dal Presidente Internazionale e dal Governatore. Particolare attenzione sarà rivolta come di consueto, alle nuove generazioni con la prosecuzione di progetti educativi e sanitari: Spettacolo per valorizzare giovani talenti nelle discipline artistiche. Il progetto è pluriennale: si esibiscono giovani cantanti, musicisti, ballerini, attori; valorizzando i giovani artisti si raccolgono fondi per la Rotary Foundation. Progetti: Emergenza idrica e Riciclaggio dei rifiuti. Sono rivolti agli studenti delle scuole. Lo scopo dell iniziativa è di supporto all educazione e si realizza con l impegno dei soci. Progetto cittadinanza e costituzione: tematica dell anno educazione alla legalità fiscale indirizzato ai ragazzi delle scuole medie. 10

11 L obiettivo è quello di favorire interventi di supporto all educazione e alla convivenza civile e di rendere accessibile il mondo del fisco agli studenti anche nell ottica del ruolo dei giovani quali futuri contribuenti. Il progetto è programmato per i mesi di ottobre e novembre, si avvale della consulenza dei funzionari dell Agenzia delle Entrate. Screening sulla scoliosi indirizzato ai ragazzi delle scuole medie: continuazione del progetto già avviato e svolto negli scorsi due anni dal nostro socio Lattanzi ed è programmato per il mese di febbraio. Inoltre sarà incoraggiata la partecipazione per l anno 2011 di almeno un giovane di età anni al programma distrettuale RYLA che pone l accento sulla leadership e sulla crescita personale. Progetti finalizzati al miglioramento della qualità di vita nel territorio: Sostegno al progetto Terremoto L Aquila. Il Club partecipa a: Il nostro dialetto per L Aquila. Il progetto è finalizzato alla raccolta fondi per sostenere il progetto distrettuale per la ricostruzione dell Università dell Aquila e consiste nel proporre spettacoli di poesia e di prosa dialettale marchigiana programmati per il primo semestre del Partecipazione con i Club di Camerino, Tolentino, Macerata, Macerata Matteo Ricci, Recanati, Civitanova Marche al Progetto Incubatoio di impresa : aiutare le idee innovative a diventare impresa. Mediante una task-force di rotariani con competenze in strategia aziendale e la sensibilizzazione di enti pubblici e privati, le idee verranno analizzate per vagliarne la fattibilità tecnica, economica e finanziaria. Verrà individuato uno spazio per la loro localizzazione e saranno seguite le successive fasi di sviluppo. Continuare nell attività di animazione e intrattenimento da parte dei soci nelle strutture per anziani durante il periodo di carnevale. Realizzazione di targhe descrittive dei monumenti in braille fruibili dai non vedenti. Il progetto inizia quest anno, riguarderà le fontane della città e proseguirà negli anni futuri; verrà realizzato con risorse interne al Club. Messa in sicurezza di una struttura che contenga oggetti di particolare valore per la comunità. Si inizia con l individuazione della struttura e con la progettazione dell opera da eseguire mediante l impegno diretto e professionale dei soci; per la realizzazione è necessario il coinvolgimento di sponsor. Partecipazione al campus disabili e al corso di informatica per ipo e non vedenti. Corso per assistente domiciliare. Continuazione del progetto avviato lo scorso anno che ha come finalità la comunicazione e l educazione dei processi sanitari e sociali rivolti all anziano. I soci, a seconda delle loro professionalità, sono i docenti del corso che si svolge presso la sede locale della Croce Rossa. Progetti a favore di comunità in altri Paesi: Adozione a distanza per scolarizzazione. Matching grant: incontri preliminari per conoscere iniziative da sostenere e promuovere l eventuale partecipazione. Progetti di compartecipazione: Compartecipazione alla Rassegna internazionale di musica sacra nel periodo aprile Ogni anno il Club sponsorizza un pranzo di gala per i direttori e organisti delle corali presenti alla manifestazione, promuovendo l immagine del Rotary nella comunità locale e internazionale. Per la realizzazione dell evento ci si avvale di sponsorizzazione. 11

12 Prosecuzione degli incontri per realizzare in futuro il gemellaggio con i Club Rotary di Altoetting e di Lentini. Tutti i progetti elencati saranno eventualmente implementati sulla base di suggerimenti e proposte dei soci che si esprimeranno anche sulle tempistiche di attuazione. 3.3 Sostegno alla fondazione Rotary Con riferimento agli obiettivi di lungo termine delineati in precedenza, ci si propone di raggiungere i seguenti risultati: Sostegno finanziario al Fondo programmi mantenendo a 100$ la donazione individuale alla Rotary Foundation (Ogni rotariano, Ogni Anno). Contribuire alla sfida da 200 milioni di dollari per l eradicazione della polio partecipando con un contributo annuale del Club di $. L iniziativa Il Rotary e l arte è attuata sia per la raccolta fondi necessari alla contribuzione, sia per valorizzare i giovani talenti della comunità locale. Maggiore partecipazione ai programmi educativi ed umanitari della Rotary Foundation individuando giovani da selezionare per il GSE. 3.4 Formazione per leadership Con riferimento agli obiettivi di lungo termine delineati in precedenza, ci si propone di raggiungere i seguenti risultati: Stimolare la capacità di leadership A tale scopo i soci saranno esortati a partecipare al seminario sulla leadership ed ai Forum; inoltre sarà chiesto loro di contattare altri Club per scambiare idee e opinioni da condividere con altri soci. La capacità di leadership è fondamentale per ricoprire posizioni di responsabilità e di guida sia a livello di Club che di Distretto. 3.5 Pubbliche relazioni Ci si propone di raggiungere i seguenti risultati: Migliorare l immagine del Rotary nella comunità locale Promuovere campagne di pubbliche relazioni relative a tutti i progetti di servizio mediante il comunicatore. Condurre un programma mirato a incrementare la consapevolezza su cosa sia il Rotary e quali siano le sue attività all interno della comunità, mediante la comunicazione sul sito web, sul bollettino del Club e con comunicati stampa sui media locali. 3.6 Amministrazione del Club Ci si propone di raggiungere i seguenti risultati: Implementare gli strumenti di gestione del Club Migliorare la gestione amministrativa utilizzando i supporti informatici. 12

13 Aggiornamento costante del sito web per informare tutti i soci sulle attività e le realizzazioni raggiunte, aumentandone lo spirito di appartenenza. Mantenimento della pubblicazione semestrale del bollettino. Stesura di un rendiconto di previsione e di un consuntivo. 4. ALTRI INDIRIZZI PROGRAMMATICI 4.1 Programma riunioni anno rotariano Le riunioni del Club possono classificarsi nelle seguenti categorie: Istituzionali Assemblee Conviviali a tema rotariano Conviviali a tema generale o di affiatamento Interclub. Le riunioni conviviali per quanto possibile saranno riferite ai temi dei mesi del calendario rotariano; ogni commissione avrà cura di organizzare una riunione conviviale nell anno. LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO Mese dell alfabetizzazione Mese dell espansione interna ed esterna Mese delle nuove generazioni Mese dell azione professionale Mese della Fondazione Rotary Mese della famiglia Mese della sensibilizzazione al Rotary Mese dell intesa mondiale Mese dell azione di pubblico interesse Mese della rivista rotariana Mese della cultura Mese dei circoli professionali rotariani 4.2 Organizzazione delle assemblee Un assemblea di Club è un incontro tra tutti i soci; lo scopo è quello di discutere il programma, le attività di Club e di formare i soci. Le assemblee con la partecipazione dell assistente del governatore assicurano una comunicazione efficace tra i dirigenti di Club, i soci e i dirigenti distrettuali. Tra gli argomenti di discussione figurano principalmente: I programmi Rotary Gli obiettivi annuali e a lungo termine I progetti e le attività di Club Riunioni e seminari a livello del distretto o del R.I. 4.3 Comunicazione interna La comunicazione all interno del Club è indispensabile per far conoscere ai soci le attività in corso. 13

14 Si attuerà un protocollo di comunicazione così articolato: Il presidente bimestralmente coordina un incontro tra tutti i presidenti delle commissioni per fare il punto sullo stato di avanzamento del piano annuale e sul coordinamento delle attività comuni. Il presidente comunica periodicamente con l assistente del governatore relazionando sullo stato delle attività e si informa sulle iniziative del distretto che possano essere di interesse per il Club. Semestralmente è stilato il bollettino del Club che pubblica notizie ed articoli di interesse per i soci. Mensilmente viene aggiornato il sito web con il resoconto delle attività. 4.4 Continuità di leadership Nel corso dell anno rotariano la collaborazione e la condivisione tra presidente in carica, il past president ed il presidente eletto garantisce il mantenimento degli indirizzi e degli obiettivi fissati. In questa maniera si avvia una partecipazione triennale alle attività di Club: il presidente eletto prende contatto direttamente con gli impegni del ruolo in modo di essere più preparato per affrontarli. Il past president darà il suo appoggio al presidente in carica nel proseguire i progetti da lui stesso avviati ed ancora in corso. La continuità della leadership è garantita anche dalla partecipazione alle riunioni distrettuali quali: il S.I.P.E., l Assemblea distrettuale, il Seminario distrettuale sull effettivo, il Seminario distrettuale della fondazione Rotary, il Seminario sulla leadership. 4.5 Azione di affiatamento L affiatamento all interno del Club è essenziale per promuovere lo spirito di squadra che permette di realizzare al meglio i progetti di servizio. Le occasioni per stare insieme sono date da: riunioni nelle quali è previsto l intervento di un relatore su un argomento di attualità che colga l interesse di molti soci e permetta di stimolare la conversazione; riunioni nelle quali sono previste attività ricreative (giochi di società, serate enogastronomiche ecc.) o spettacoli di intrattenimento; gite in luoghi di particolare interesse paesaggistico o culturale e visite a mostre. Il presidente. Il presidente uscente. Il presidente incoming. Loreto, 20 giugno

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

REGOLAMENTO. (a completamento di quanto indicato nello statuto associativo) ITALA Motore di Impresa 1 - FINALITA DEL REGOLAMENTO

REGOLAMENTO. (a completamento di quanto indicato nello statuto associativo) ITALA Motore di Impresa 1 - FINALITA DEL REGOLAMENTO REGOLAMENTO (a completamento di quanto indicato nello statuto associativo) 1 - FINALITA DEL REGOLAMENTO 1.1 Il presente regolamento si propone di organizzare l operatività di ITALA MOTORE D IMPRESA nell

Dettagli

Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute

Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute ALLEGATO A Programmazione annuale 2015 Programma 1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Per

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

Sedi. Europa/Africa Rotary International Witikonerstrasse 15 CH-8032 Zurigo SVIZZERA Tel.: +41 1387 71 11 Fax: +41 1 422 50 41

Sedi. Europa/Africa Rotary International Witikonerstrasse 15 CH-8032 Zurigo SVIZZERA Tel.: +41 1387 71 11 Fax: +41 1 422 50 41 rotary il rotary è Sedi Europa/Africa Rotary International Witikonerstrasse 15 CH-8032 Zurigo SVIZZERA Tel.: +41 1387 71 11 Fax: +41 1 422 50 41 Rotary International One Rotary Center 1560 Sherman Avenue

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Impossibile visualizzare l'immagine. ROTARY CLUB PISA GALILEI PRESIDENTE INTERNAZIONALE KALYAN BANERJEE

Impossibile visualizzare l'immagine. ROTARY CLUB PISA GALILEI PRESIDENTE INTERNAZIONALE KALYAN BANERJEE PRESIDENTE INTERNAZIONALE KALYAN BANERJEE INDIRIZZI DEL GOVERNATORE LUIGI PAGLIARANI CHE CI VISITERA GIOVEDI 19 GENNAIO 2012: 1) Sostenere e rafforzare il Club 2) Incremento dell azione umanitaria 3) Migliorare

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

valutata la richiesta di rinnovo di tale protocollo d intesa da parte del Centro Unesco di Torino, prot. n. 25214 del 20 maggio 2015 ;

valutata la richiesta di rinnovo di tale protocollo d intesa da parte del Centro Unesco di Torino, prot. n. 25214 del 20 maggio 2015 ; REGIONE PIEMONTE BU32 13/08/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 6 luglio 2015, n. 35-1688 Approvazione dello schema di Protocollo d'intesa annuale tra la Regione Piemonte, l'ufficio Scolastico regionale

Dettagli

COMMISSIONE FORMAZIONE

COMMISSIONE FORMAZIONE COMMISSIONE FORMAZIONE ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI Componenti Barbara Giacconi Silvia Eugeni Michela Bomprezzi Orazio Coppe N. incontri 12 Obbiettivi inizi 1. Dialogo e confronto con gli iscritti.

Dettagli

ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA

ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Dettagli

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità

Dettagli

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PREMESSA A partire dal 2012 la Valsugana e Tesino e l San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia di Borgo Valsugana, in stretta sinergia con l Comitato per

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare

Dettagli

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE 1. Che cos è la formazione La formazione è il processo attraverso il quale si educano, si migliorano e si indirizzano le risorse umane affinché personale

Dettagli

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA Bologna Aprile 2009 L IMPORTANZA DEL MOMENTO In un mercato denso di criticità e nel medesimo tempo di opportunità, l investimento sulle

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola

ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire

Dettagli

Convenzione. per la realizzazione del progetto didattico denominato ...

Convenzione. per la realizzazione del progetto didattico denominato ... Prot.n. Luogo, data Convenzione tra l'istituto Scolastico... rappresentato dal Dirigente Scolastico, prof.... con sede in... Prov... cap... Via... tel...fax...e mail... (di seguito indicato come l Istituto

Dettagli

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Scheda progetto Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Il progetto si sviluppa in otto comuni delle province di Bergamo e Brescia. OBIETTIVI GENERALI La realizzazione del progetto si pone i seguenti

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 40 del 30 ottobre 2012 1 REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

Dettagli

Protocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per

Protocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per 1 Comune di Rimini Protocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per l'istituzione di un coordinamento delle iniziative rivolte alla cooperazione e solidarietà

Dettagli

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali Premessa Con. Solida ed Euricse condividono un approccio e un metodo per la realizzazione ed

Dettagli

Che cos è AIESEC? Cambiare il mondo tramite l educazione

Che cos è AIESEC? Cambiare il mondo tramite l educazione AIESEC Italia Che cos è AIESEC? Nata nel 1948, AIESEC è una piattaforma che mira allo sviluppo della leadership nei giovani, offrendo loro l opportunità di partecipare a stage internazionali con l obiettivo

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

Piano di Azione Educativa sugli OdM attraverso i Gemellaggi Scolastici Nord-Sud. Università Ca Foscari. Venezia, 10 febbraio 2010

Piano di Azione Educativa sugli OdM attraverso i Gemellaggi Scolastici Nord-Sud. Università Ca Foscari. Venezia, 10 febbraio 2010 Piano di Azione Educativa sugli OdM attraverso i Gemellaggi Scolastici Nord-Sud Università Ca Foscari Venezia, 10 febbraio 2010 Premesse In riferimento all obiettivo di sensibilizzare ed educare allo sviluppo

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato Casalese Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l Astigiano Osservatorio del Paesaggio Alessandrino Osservatorio del Paesaggio

Dettagli

Sezione Elettronica ed Elettrotecnica

Sezione Elettronica ed Elettrotecnica Sezione Elettronica ed Elettrotecnica Assemblea 17 giugno, ore 11.30 Date: 2011-06-17 1 (11) Ericsson Internal Premessa La Sezione Elettronica ed Elettrotecnica intende rappresentare un importante elemento

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

- Corso introduttivo alla comunicazione interculturale, all associazionismo e politiche giovanili dell Unione Europea

- Corso introduttivo alla comunicazione interculturale, all associazionismo e politiche giovanili dell Unione Europea Percorsi di educazione non formale all Europa: - Corso introduttivo alla comunicazione interculturale, all associazionismo e politiche giovanili dell Unione Europea - Progettazione e realizzazione di uno

Dettagli

2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG

2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG 2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI 2013-2014 1 CARTA DEI SERVIZI La carta dei servizi costituisce una rappresentazione organica e trasparente dei servizi offerti dall Agenzia

Dettagli

AGENDA 21 LOCALE DELLE PROVINCE D ABRUZZO

AGENDA 21 LOCALE DELLE PROVINCE D ABRUZZO Regione Abruzzo AGENDA 21 LOCALE DELLE Rete Agende 21 Locali della Regione Abruzzo PIANO DI LAVORO della PROVINCIA DELL AQUILA PREMESSA L Agenda 21 è il documento messo a punto a livello mondiale durante

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO L ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL NUOVO SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE L Istituzione Scolastica ha proceduto alla definizione del proprio Curricolo operando l essenzializzazione

Dettagli

Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.)

Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.) Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.) Il progetto nasce da una collaborazione fra la Facoltà di Economia e l ITCS G.Oberdan di Treviglio nell ambito delle attività di orientamento di entrambe

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL ISTITUZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI CATANIA TRA

PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL ISTITUZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI CATANIA TRA PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL ISTITUZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI CATANIA TRA Il Prefetto di Catania rappresentato dalla Dott.ssa Anna

Dettagli

PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012

PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012 PROVINCIA DI BERGAMO Bergamo, 22 ottobre 2012 IL PATTO DEI SINDACI Raccogliere la sfida della riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020 sul proprio territorio: questo, in estrema sintesi,

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE Linee guida per genitori ed insegnanti Conoscere per accogliere I minori adottati nella provincia di Bolzano 478 negli ultimi 10 anni 30 nuove adozioni

Dettagli

Associazione AMA BERGAMO Metodologia dell auto mutuo aiuto Come funziona un gruppo Risorse e difficoltà Dr.ssa Bruna Allievi Treviglio 28 marzo 2015 I GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO Obiettivi 1. Sviluppo di

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

Progetto Scuole & CSR - 1

Progetto Scuole & CSR - 1 Progetto Scuole & CSR Con il rinnovo del Protocollo d Intesa sulla CSR, tra Regione del Veneto e Unioncamere del Veneto, siglato il 16 giugno 2009, è stata approvata, per il 2009/2010, una particolare

Dettagli

Progetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta

Progetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta Regione Puglia Progetto Bollenti Spiriti Giovani Open Space Comune di Barletta Programma regionale per le Politiche giovanili Bollenti Spiriti Delibera Cipe n. 35/2005. Ripartizione delle risorse per interventi

Dettagli

Relazione attività esercizio 2012

Relazione attività esercizio 2012 Relazione attività esercizio 2012 maggio 2013 Il Sentiero di Morena fonda le sue radici nella storia pluriennale di un gruppo di fami-glie della provincia di Ascoli Piceno che praticano direttamente o

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01)

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01) TITOLO DEL PROGETTO: Storiche biblioteche crescono ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO SETT e Area di Intervento: Patrimonio artistico e culturale (D)- cura e conservazione biblioteche (01) OBIETTIVI DEL

Dettagli

PQM-PON Potenziamento degli apprendimenti nell area logico-matematica

PQM-PON Potenziamento degli apprendimenti nell area logico-matematica PQM-PON Potenziamento degli apprendimenti nell area logico-matematica Scuola Secondaria di I grado Progetto realizzato con il contributo del Fondo Sociale Europeo - Programma Operativo Nazionale Competenze

Dettagli

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Tolmezzo 09 Settembre 2011 TECNICI (NEUROPSICHIATRI, PSICOLOGI, LOGOPEDISTI INSEGNANTI DI OGNI ORDINE E GRADO GENITORI E DISLESSICI ADULTI Sensibilizzare il mondo

Dettagli

REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04)

REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04) REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04) Art. 1 Istituzione il Consiglio Comunale di San Giorgio a Cremano, riconosciuto: l importanza

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

Prontuario illustrativo

Prontuario illustrativo Prontuario illustrativo Introduzione Ai Presidenti ed ai Delegati Giovani dei Il documento che Vi evidenziamo, qui di seguito, e stato ideato e messo a punto per agevolarvi e stimolarvi nel tradizionale

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA

ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA ASSOCIAZIONE APUDID - CARDPUGLIA C.F. /P.Iva 93406370721 Con sede sociale in TARANTO - località Lama, Via Begonie n. 47 nella persona del rappresentate legale Dott. Vincenzo

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Ufficio II Via Pianciani, 32 00185 Roma

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Ufficio II Via Pianciani, 32 00185 Roma Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Ufficio II Via Pianciani, 32 00185 Roma AOODRLA - Registro Ufficiale Prot. N. 25151 USCITA Roma, 13.10.2015

Dettagli

L economia solidale. L economia solidale per: Valorizzare le relazioni prima che il capitale" Riconoscere un equa ripartizione delle risorse"

L economia solidale. L economia solidale per: Valorizzare le relazioni prima che il capitale Riconoscere un equa ripartizione delle risorse Pesaro L economia solidale L economia solidale per: Valorizzare le relazioni prima che il capitale" Riconoscere un equa ripartizione delle risorse" Garantire il rispetto dell ambiente e dell ecosistema

Dettagli

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Documento approvato dai dirigenti e dagli incaricati di posizione organizzativa nell incontro del 13.1.2006 PREMESSA Si è conclusa

Dettagli

Linee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia

Linee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia Sala Manzoni Palazzo delle Stelline Milano aprile ore 14.30.30 ATTI DEL SEMINARIO Linee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia L Ufficio Servizio

Dettagli

Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster

Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster Introduzione La comunicazione nei progetti finanziati dalla Commissione europea svolge sempre un ruolo rilevante in

Dettagli

L AQUILONE vola alto

L AQUILONE vola alto onlus PROGETTO CULTURA L AQUILONE vola alto intrecciamo le nostre vite per poterle vivere al meglio. Scuole primarie PREMESSA Far cultura è uno dei fini statutari dell Associazione. Nel rispetto di tale

Dettagli

IL LABORATORIO CIVICO

IL LABORATORIO CIVICO IL LABORATORIO CIVICO UNO STRUMENTO MODERNO E FUNZIONALE PER LA PARTECIPAZIONE DELLA CITTADINANZA ALLA GOVERNANCE LOCALE PRESENTAZIONE PROGETTO LABORATORIO CIVICO Mission Il Laboratorio civico è uno strumento

Dettagli

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (anno scolastico 2014-2015) anno zero AUTONOMIA SCOLASTICA e AUTOVALUTAZIONE L autovalutazione d istituto affonda le sue radici nell autonomia scolastica (dpr 275/1999) 1999-2014

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

Verso l autonomia I nostri servizi per le organizzazioni non profit

Verso l autonomia I nostri servizi per le organizzazioni non profit Verso l autonomia I nostri servizi per le organizzazioni non profit gennaio 13, Milano Il vostro bisogno, la nostra proposta L economia italiana attraversa una fase di generale difficoltà, all interno

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA

(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA C 333/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 10.12.2010 V (Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA Invito a presentare proposte EAC/57/10 Programma «Gioventù in azione» 2007-2013 (2010/C

Dettagli

COMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015. (art. 10 del D.Lgs. n.

COMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015. (art. 10 del D.Lgs. n. COMUNE DI MORNICO AL SERIO (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 (art. 10 del D.Lgs. n. 33/2013) Introduzione Il principio di trasparenza deve essere inteso

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

C.C.V. BS REGOLAMENTO

C.C.V. BS REGOLAMENTO ALLEGATO PROVINCIA DI BRESCIA COMITATO DI COORDINAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DELLA PROTEZIONE CIVILE C.C.V. BS REGOLAMENTO Art. 1 Costituzione Le Organizzazioni presenti sul territorio

Dettagli

BILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni

BILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni

Dettagli

COMMISSIONE GRANDI RISCHI. Programma Operativo

COMMISSIONE GRANDI RISCHI. Programma Operativo COMMISSIONE GRANDI RISCHI Programma Operativo Nel primo incontro della Commissione Grandi Rischi, tenutosi a Celano il 15 luglio, è stato discusso il documento preliminare e sono state individuati i primi

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione

Piano Annuale per l Inclusione Piano Annuale per l Inclusione Piano Annuale per l Inclusione In riferimento alla normativa vigente (leggi 104/92, 170/2010 e direttiva del Miur sui BES del 27/12/2012) si è costituito dallo scorso a.s.

Dettagli

c. alla realizzazione e gestione di strutture di servizio per la ricerca e il trasferimento dei risultati della ricerca;

c. alla realizzazione e gestione di strutture di servizio per la ricerca e il trasferimento dei risultati della ricerca; (ALLEGATO 1) Estratto dallo Statuto della Fondazione per la Ricerca e l Innovazione Art. 3 Finalità 1. La Fondazione non ha fini di lucro, e ha lo scopo di realizzare, in sintonia con le strategie e la

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

PIANO PER LA COMUNICAZIONE E LA PARTECIPAZIONE

PIANO PER LA COMUNICAZIONE E LA PARTECIPAZIONE Comune di Ronco Scrivia (Provincia di Genova) PIANO PER LA COMUNICAZIONE E LA PARTECIPAZIONE INTRODUZIONE Il Piano per la comunicazione e la partecipazione è uno strumento flessibile e quindi in condizione

Dettagli

Progetto di Educazione Stradale per la Scuola Primaria. AMICI della STRADA. in collaborazione con. scuola famiglia polizia municipale

Progetto di Educazione Stradale per la Scuola Primaria. AMICI della STRADA. in collaborazione con. scuola famiglia polizia municipale Progetto di Educazione Stradale per la Scuola Primaria AMICI della STRADA in collaborazione con scuola famiglia polizia municipale 1.quadro normativo 2.strategie d intervento 3.modalità operative : il

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni

Dettagli

giovani l opportunità di un sereno e armonioso sviluppo;

giovani l opportunità di un sereno e armonioso sviluppo; Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa tra MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA DIREZIONE GENERALE PER LO STUDENTE e CSI CENTRO SPORTIVO ITALIANO

Dettagli

RELAZIONE PROGRAMMATICA ANNO 2010

RELAZIONE PROGRAMMATICA ANNO 2010 Associazione dei Laureati in Economia dell Università degli Studi di Udine RELAZIONE PROGRAMMATICA ANNO 2010 Sede Legale: Via Tomadini 30/a 33100 Udine C.F. 94078730309 info: 0432249960 - e-mail: info@aule.it

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

CHI SIAMO. BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione in ambito di valutazione, sviluppo e formazione delle risorse umane.

CHI SIAMO. BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione in ambito di valutazione, sviluppo e formazione delle risorse umane. www.beon-dp.com Operiamo in ambito di: Sviluppo Assessment e development Center Valutazione e feedback a 360 Formazione Coaching CHI SIAMO BeOn è una società di consulenza italiana ad alta specializzazione

Dettagli

CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO

CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO 1 CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO L Auto Mutuo Aiuto è una metodica semplice e spontanea, un approccio sociale, una cultura, una filosofia, sicuramente una risorsa. E un modo di trattare i problemi che ciascuno

Dettagli

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO ( ) Pasolini diceva che le cose ci educano. E i latini dicevano che la goccia scava la pietra. Allo stesso modo, per quanto infinitesimo sia il loro peso sia

Dettagli

Comitato territoriale costituzione

Comitato territoriale costituzione Comitato territoriale - finalità CANALE STRUTTURATO DI DIALOGO L AZIENDA INCONTRA I SUOI STAKEHOLDERS UNIVERSITA CATEGORIE ECONOMICHE SCUOLE SUPERIORI ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE CONSUMATORI QUALITA DEI

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

INDICE. Che cosa vuol dire partecipazione. La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini. Lo strumento che garantisce la partecipazione in A21

INDICE. Che cosa vuol dire partecipazione. La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini. Lo strumento che garantisce la partecipazione in A21 INDICE CAPITOLI COSA SI RACCONTA PRESENTAZIONE DI ABCITTA PARTECIPAZIONE Che cosa vuol dire partecipazione AGENDA 21 La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini IL FORUM Lo strumento che garantisce

Dettagli

5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI

5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI 5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI FUNZIONI STRUMENTALI: Sono funzioni strategiche nell organizzazione della scuola autonoma, che vengono assunte da docenti incaricati i quali, oltre alla

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli