Indice 1 LOGICA E LIVELLI DI PROGETTAZIONE
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- Letizia Silvestri
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1 LEZIONE PROGETTAZIONE DI UN CORSO FAD PROF. GIUSEPPE DE SIMONE
2 Indice 1 LOGICA E LIVELLI DI PROGETTAZIONE di 23
3 1 Logica e livelli di progettazione Tutto il mondo è pervaso da una profonda trasformazione, forse la più importante degli ultimi decenni, la quale, grazie anche alla diffusione delle nuove tecnologie, sta portando una radicale modifica della natura stessa dei rapporti fra paesi, mercati, cultura e persone. È evidente che la rivoluzione tecnologica ha favorito l inevitabile processo di globalizzazione e lo scambio di informazioni. Allo stato attuale, proprio l informazione può essere considerata un bene economico, il cui valore è strettamente collegato alle conoscenze che può fornire a chi ne fruisce. Una conoscenza sempre aggiornata è senza dubbio una caratteristica fondamentale delle nuove professioni della new economy. Dunque, i modelli formativi del passato, nati in contesti sicuramente più statici, sono inadeguati a fronteggiare le esigenze legate alla dinamicità della nuova società. A differenza del passato, in cui si viveva una situazione di netta separazione tra i momenti di studio e di lavoro, oggi la pressante richiesta di nuove conoscenze e competenze ha demolito tale separazione, per cui l attuale professionista si ritrova obbligato a mantenersi costantemente aggiornato e pronto ad acquisire sempre nuove conoscenze (formazione permanente). Questa nuova situazione dev essere affrontata partendo da due punti di vista fondamentali: uno riguarda l aspetto pedagogico e l altro quello tecnologico. Nel primo caso si avverte la necessità di formulare nuovi modelli di formazione che possano definire in modo chiaro sia come strutturare i nuovi percorsi formativi e i contenuti didattici ad esso associati sia come distribuire tali contenuti 1. L aspetto tecnologico, invece, richiede la creazione di nuovi strumenti che diano modo di facilitare la distribuzione della conoscenza, tali da consentire la riproduzione il più possibile fedele dei modelli pedagogici per la formazione. Si comprende, a questo punto, quanto sia importante individuare e caratterizzare gli aspetti pedagogici, e il loro conseguente impatto tecnologico, legati alla formazione a distanza per poi poter analizzare le caratteristiche di tutte quelle piattaforme per l e-learning che sono alla base dell erogazione dei contenuti formativi attraverso il Web. 1 Cfr. Jonassen D. H., Thinking Tecnology, toward a Costructivistic Design Model, in Educational technology XXXIV, 1994; Jonassen D. H., Peck K. L., Wilson B. G., Pfeiffer W. S., Learning with Technology: A Costructivist Perspective, Prentice Hall di 23
4 Internet offre validi strumenti per lo scambio di informazioni che possono essere impiegati in modi diversi ai fini dell apprendimento on-line. Per fare formazione a distanza, però. non basta erogare dei contenuti, occorre organizzare un progetto formativo che chieda all utente un'azione e un ruolo di co-protagonista. «Fine ultimo di ogni sistema di e-learning è veicolare (erogare) contenuti, attraverso sia materiali auto-istruzionali, sia lo studio in gruppo di apprendimento, sia ancora utilizzando strategie miste, basate cioè sull uso di materiali, interazioni in presenza e a distanza» 2. Il processo della formazione a distanza, dunque, presenta una complessità superiore rispetto a quello della formazione tradizionale: i fattori di qualità di cui tenere conto sono diversi e legati ad ambiti differenziati quali, per esempio: le metodologie, le tecnologie utilizzate, l isolamento dei partecipanti, le tempistiche, la logistica, la complementarità fra attività a distanza e in presenza. «La scelta della strategia di erogazione deve poi rispecchiare lo specifico modello di e- learning che si pensa di mettere in atto, nonché essere funzionale allo stile di apprendimento che tale modello intende favorire» 3. La progettazione di un corso FaD, a causa della sua complessità, richiede spesso competenze multidisciplinari, buone competenze di progettazione formativa tradizionale d aula ed un adeguata conoscenza delle diverse strategie e metodologie utilizzabili, buona conoscenza dei media, delle loro potenzialità, conoscenza relativa alla gestione di processi monitorati e tutorati, delle caratteristiche degli strumenti da utilizzare. Occorrono, infine, «capacità di budgeting e di project management, altrimenti nessun progetto è realisticamente possibile» 4. Dunque, realizzare corsi FaD comporta un lavoro su tre diversi livelli di progettazione, tra loro integrati. Tali livelli riguardano: 1. Sistema; 2. Architettura tecnologica; 3. Prodotti. Uno degli elementi che determinano la complessità della progettazione di un corso di formazione a distanza è dovuto al fatto che questi tre livelli, che sono distinti per output, obiettivi e 2 Trentin G., E-learning come sistema complesso, in TD Rivista di Tecnologie Didattiche, n 3, 2003, pag Ibidem. 4 Zahora G. M., Progettazione di un corso FAD, in Fragnito R., (a cura di), La Rete della didattica, Pensa Multipedia, Lecce di 23
5 competenze interessate, dovrebbero procedere in parallelo e in modo coerente, data la loro evidente interconnessione. Altro fattore è che l integrazione di questi tre livelli implica la gestione di un ampio network di relazioni, costituito dalla presenza di molti professionisti, con un bagaglio culturale diverso per ognuno di loro. La formazione in rete può essere considerata secondo diversi punti di vista. Dal punto di vista dello studente, ad esempio, essa può essere considerata come un nuovo modo di apprendere. Con questa nuova modalità, infatti, egli diventa membro di una comunità virtuale costituita da altri studenti, da formatori (tutor), da esperti e da osservatori. Comunità al cui interno egli svolge attività individuali e collaborative, che hanno come risultato l acquisizione di nuove abilità e capacità. Dal punto di vista del progettista la formazione in rete è un sistema didattico basato sulla possibilità di creare un contesto in cui la forma privilegiata di comunicazione è quella telematica differita e in cui l accesso all informazione è fortemente ampliato dalle possibilità offerte dalla rete telematica. Dal punto di vista, invece, del gestore della formazione diventa una modalità di conduzione dei corsi a distanza, caratterizzata dalla possibilità di interagire in maniera costante con i tutor, gli esperti e gli altri partecipanti. Dal punto di vista del ricercatore, infine, è da considerarsi come una strategia di apprendimento cooperativo, in cui i partecipanti non solo acquisiscono conoscenza, ma la elaborano in maniera collaborativa. Un modello di FaD a cui si può fare riferimento è quello proposto da Midoro 5, secondo il quale: «Un modello descrive gli elementi fondamentali di un sistema e le loro relazioni. Nella formazione in rete tre sono gli elementi fondamentali: una comunità virtuale (comprendente 5 Midoro V., Ma che cos è questa formazione in rete?, in TD Rivista di Tecnologie Didattiche, n 15, di 23
6 formatori, studenti, esperti e osservatori), un pool di materiali (disponibili in rete e inviati per posta), le tecnologie di comunicazione (Computer Mediated Communication (CMC) systems e Internet)» 6. In un corso di FaD la comunità di riferimento non include soltanto il docente e gli studenti, ma coinvolge anche altre figure; tutte insieme costruiscono un vero e proprio sistema di insegnamento/apprendimento mediato dall uso delle tecnologie. La formazione a distanza può essere progettata per un gruppo di utenti, ma anche per un singolo partecipante. In questo secondo caso si hanno due livelli di interazione e comunicazione, uno all interno del gruppo primario (più intenso) e l altro tra i gruppi virtuali (più blando). Nel caso di un gruppo di partecipanti, invece, si hanno gruppi virtuali di lavoro, in cui i singoli comunicano tra loro per via telematica 7. Per quanto riguarda il materiale, in un corso online si possono trovare tre tipologie di supporto 8 : Materiali relativi all organizzazione: viene sempre fornita una guida del corso in cui sono indicati gli obiettivi, i contenuti, la struttura, la pianificazione, i materiali didattici. Materiali relativi alla tecnologia: viene fornito un manuale all utente, relativo al sistema informatico utilizzato, il software da utilizzare, le indicazioni su come riuscire a scaricare il materiale didattico. Materiali relativi ai contenuti: viene fornito del materiale da utilizzare per lo studio individuale e per le attività da svolgere in gruppo. Infine, la componente relativa alla tecnologia è elemento da non sottovalutare all interno di un corso che voglia distinguersi per efficienza ed efficacia. «Le infrastrutture telematiche nei corsi in rete assolvono due funzioni peculiari: la funzione comunicativa e la funzione informativa. 6 Ivi, pag Zahora G. M., Progettazione di un corso FAD, op. cit., pag Ivi, pag di 23
7 La comunicazione scritta 9 in differita all interno di una comunità virtuale può avvenire in due modi differenti, tramite la posta elettronica o tramite un sistema di Computer Mediated Conferencing (CMC). Nella posta elettronica tutto viene raccolto in un unica casella postale. In questa situazione, interventi inviati in ritardo rispetto allo scadenziario per le attività dei diversi moduli del corso provocano spesso un accavallamento dei messaggi creando rumore alla comunicazione globale. In un sistema CMC si può ovviare a questi problemi, poiché il partecipante è costretto di volta in volta a collegarsi al computer e a depositare e prelevare la posta, come se interagisse con una bacheca murale. Tale sistema porta con sé altri aspetti positivi: permette un aggiornamento continuo al modificarsi della struttura del corso mantenendo una visione chiara del processo; i formatori possono mantenere il controllo di quanto accade nel corso potendo intervenire quando lo ritengono necessario. L informazione, invece, viene solitamente fornita sottoforma di documenti in formato elettronico dal formatore. Nei sistemi CMC viene aperta un area biblioteca in cui vengono raccolti tutti i documenti utilizzati durante il corso» 10. «Il ciclo di vita di un corso in rete comprende le seguenti fasi: definizione dei requisiti, in cui sono precisate le esigenze, definiti gli scopi e l area dei contenuti; definizione delle specifiche, in cui è definita la struttura dei contenuti; elaborazione del progetto, in cui la cui la struttura dei contenuti è ripartita in moduli, che a loro sono dettagliatamente progettati; realizzazione del progetto, in cui sono realizzati i materiali relativi ai moduli, l ambiente di apprendimento e la pianificazione; conduzione del corso, in cui il corso viene condotto con gli studenti; validazione, in cui il corso è valutato e messo a punto; manutenzione, in cui il corso è aggiornato per far fronte a richieste di modifica. 9 Secondo Bocconi, Midoro e Sarti (1999), la forma scritta (scambio di messaggi) della comunicazione consente la memorizzazione e la ricostruzione del processo collaborativo, fornendo i presupposti per una rilettura dei metodi di progettazione e valutazione dell intervento didattico. 10 Ivi, pp di 23
8 La definizione dei requisiti e quella delle specifiche sono analoghe a quelle di altri tipi di corsi a distanza. Nelle fasi successive è necessario tenere in considerazione i tre elementi fondamentali della formazione in rete e delle loro relazioni. Devono essere individuati i membri della comunità virtuale, devono essere progettati e realizzati i materiali, vanno individuate le tecnologie da usare, devono essere definite le strategie e le attività didattiche. Ed è in queste che appaiono chiare le relazioni tra i tre elementi fondamentali» 11. Secondo Bocconi, Midoro e Sarti (1999) 12, la relazione tra comunità e tecnologie si basa sul fatto che i membri di una comunità utilizzano le tecnologie per comunicare, per lavorare insieme, per accedere alle informazione e per produrne. La relazione tra comunità e materiali, consiste nel fatto che la comunità usa e produce quei materiali. Infine, la relazione tra tecnologie e materiali consiste nel fatto che questi ultimi sono creati e veicolati dalle tecnologie utilizzate. 11 Midoro V., Ma che cos è questa formazione in rete?, op. cit., pag Bocconi S., Midoro V., Sarti L., Valutazione della qualità nella formazione in rete, in TD Rivista di Tecnologie Didattiche, n 16, 1999, pag di 23
9 2 Le differenti piattaforme e tipologie di apprendimento 13 Altra problematica fondamentale che gli organizzatori di un attività di formazione in rete devono affrontare e risolvere riguarda la messa a punto dell infrastruttura tecnologica del corso. L individuazione e la realizzazione di un sistema in grado di erogare e supportare le attività on-line è un momento che presenta implicazioni economiche, metodologico-didattiche e organizzative. Due possono essere le soluzioni alternative per affrontare e risolvere il problema dell infrastruttura. La prima, che potremmo definire come soluzione dosata, consiste nel dotarsi di un infrastruttura tecnologica minima, rivolgendo l attenzione più verso le interazioni interpersonali tutor-studente e studente-studente e, conseguentemente, su figure in grado di gestire quelle stesse interazioni. In questa prospettiva si tende ad usare tecnologie di rete di cui tutti i coinvolti sono abitualmente dotati, introducendo al limite, col passare del tempo, strumenti e ambienti software per risolvere problemi specifici. L altra soluzione, definita soluzione integrata, consiste nell adottare una vera e propria piattaforma tecnologica strutturata sulle specifiche esigenze dell esperienza formativa, utilizzandola successivamente come base per agevolare le interazioni tutor-studente, studente-risorse e studentestudente, inserire altri attori nel processo o effettuare operazioni di analisi, monitoraggio, archiviazione dei dati e valutazione. Questi ambienti, che integrano le funzionalità di più strumenti specifici, sono chiamati groupware. Nella fase di progettazione di un attività di formazione in rete risulta molto utile stabilire un criterio di classificazione: non si deve dimenticare che nella scelta della piattaforma tecnologica bisogna tenere conto della stretta relazione esistente tra caratteristiche degli strumenti utilizzati, problematiche organizzative e aspettative dei destinatari dell esperienza, anche per poter meglio situare lo strumento o gli strumenti che si deciderà di utilizzare rispetto agli obiettivi dell esperienza formativa. 13 Per gentile concessione di Studio Staff, testo di S. Fraccavento, Le differenti piattaforme e tipologie di apprendimento, tratto dal sito 9 di 23
10 Un primo, semplice criterio di classificazione può essere rappresentato dal tipo di interazione che lo strumento evidenzia. Dunque, una prima classificazione degli utensili disponibili potrebbe essere quella presentata nella tabella seguente: Strumenti comunicativi e tipologia d interazione. Ambienti e strumenti che implicano o - Videoconferenza suggeriscono interazioni sincrone - Audioconferenza - Chatting - Alcune lavagne condivise - Alcuni strumenti di scrittura collaborativa Ambienti e strumenti che implicano o suggeriscono interazioni asincrone - Pagine Web - Forum Web - Posta elettronica - Alcune lavagne condivise - Alcuni ambienti di desktop conferencing Ambienti misti o in cui sono possibili entrambe le possibilità di interazione e tecnologie audiovisive in rete - Streaming video - Streaming audio - Alcune lavagne condivise - Alcuni strumenti di scrittura collaborativa - Alcuni ambienti di desktop 10 di 23
11 conferencing Prendiamo ad esempio la mailing-list e il forum Web sono strumenti/ambienti che svolgono una funzione multipla. Da un lato definiscono una knowledge base (contenitore di conoscenze) che permette sia ai componenti della comunità in rete che a eventuali soggetti esterni (studenti, esperti, osservatori) di recuperare materiali e informazioni, di solito archiviati secondo criteri di pertinenza all oggetto di una discussione, dall altro sono veri e propri strumenti collaborativi attraverso cui la comunità on-line dialoga ed opera, affrontando e risolvendo problemi ed elaborando, spesso a più mani, materiali che a loro volta confluiranno nella base di conoscenze condivisa e distribuita attraverso l ambiente o lo strumento 14. Diverse sono, invece, nei due casi le modalità di interfacciamento (il forum on-line solitamente si consulta attraverso il browser 15 e non richiede l installazione e l attivazione di un client specifico) e soprattutto le modalità d uso: la mailing list è infatti tendenzialmente una tecnologia comunicativa di tipo push, il forum è al contrario una tecnologia di tipo pull. Si parla di tecnologia push quando l iniziativa della comunicazione proviene da una fonte o da un intermediario e l utente si limita a ricevere le informazioni: in una mailing list, ad esempio, ogni messaggio viene automaticamente e contemporaneamente inoltrato a tutti i componenti e sarà ricevuto anche da coloro che in quel momento non sono strettamente interessati a quella discussione. Si ha invece una situazione comunicativa di tipo pull quando è l utente che assume l iniziativa di verificare la presenza di determinate informazioni: in un forum on line sono gli ipotetici destinatari, ovvero gli altri componenti della comunità che si assumono,se lo desiderano, l onere di richiamare e leggere un messaggio appeso, tra quelli visibili in bacheca. Un secondo criterio di classificazione può ad esempio prendere in esame le modalità dell interazione, recuperando uno schema anch esso ormai largamente accettato 16. Si possono distinguere tre categorie di strumenti: 14 Calvani A., Rotta M. Comunicazione e apprendimento in Internet, Erickson, Trento Programma che consente agli utenti di visualizzare e interagire con testi, immagini e altre informazioni, tipicamente contenute in una pagina web di un sito (o all'interno di una rete locale), informazioni prese dal sito 16 Trentin G., Insegnare e apprendere in rete, Editore Zanichelli, Bologna di 23
12 Strumenti per l interazione uno-uno: il paradigma è costituito dalla posta elettronica (ma non dalla mailing list). Rientrano in questa categoria anche gli strumenti per la videoconferenza che permettono solo il collegamento diretto da punto a punto e alcune lavagne condivise che lavorano analogamente. Strumenti per l interazione uno-molti: il paradigma è il forum o bulletin board system (BBS). Sono strumenti di questo tipo ovviamente anche le pagine Web. Strumenti per l interazione molti-molti: il paradigma è costituito dagli ambienti di desktop conferencing system, ma anche una sessione di chatting o la partecipazione a una mailing list sono caratteristiche situazioni molti-molti. Una variante di questa stessa ipotesi di classificazione 17 aggiunge allo schema gli strumenti per l interazione uno- se stessi, ovvero gli utensili che lo studente on-line usa per interagire con le risorse distribuite in rete: i motori di ricerca, quindi i database consultabili on-line e il browser in quanto interfaccia tra utente e risorse. Un terzo criterio di classificazione, infine, può essere legato alla tipologia di medium che l ambiente software o il singolo strumento evocano, in modo esclusivo o in prevalenza. Si possono individuare alcune categorie descritte nella tabella seguente: Strumenti e tipologie di medium CATEGORIA Text-based STRUMENTI E AMBIENTI SPECIFICI - Posta elettronica - Forum Web - Alcuni ambienti di chatting Database-based - Piattaforme integrate - Strumenti per il knowledge management - Motori di ricerca 17 Paulsen, M.F., An Overview of CMC and the Online Classroom in Distance Education. In Computer Mediated Communication and the Online Classroom, Volume III: Distance Learning, eds. Z. L. Berge and M. P. Collins. Cresskill, Hampton Press,New Jersey (1995). 12 di 23
13 Video-based - Video conferencing - Streaming video Audio-based - Audio conferencing - Streaming audio Multimedia-based - Pagine Web - Streaming media - Alcune lavagne luminose Virtual Reality-based - Alcuni ambienti di chatting - Strumenti specifici per l interazione in ambienti tridimensionali in rete Parlando di soluzioni dosate e di introduzione graduale delle varie tecnologie nel contesto di un corso online si è già fatto più volte riferimento al termine piattaforme integrate. Si tratta evidentemente di ambienti in cui sono comprese varie funzionalità, svolte in altri casi ciascuna da uno strumento più specifico. Questi ambienti non si possono considerare utensili tecnologici, come i molti a cui sinora si è fatto riferimento: sono piuttosto veri e propri software, spesso appositamente progettati per offrire a chi intende erogare o gestire attività di formazione in rete tutto il necessario per operare. Si può parlare quindi di soluzione integrata in quei casi in cui i progettisti e gli organizzatori di un corso online decidono di orientarsi su una di queste piattaforme per risolvere integralmente o in larga parte il problema dell infrastruttura tecnologica che supporterà l attività. Tipicamente, una piattaforma integrata cerca di rispondere a una molteplicità di esigenze, che sono poi quelle poste dalle varie attività didattiche che si possono svolgere in rete: gestione di messaggistica (sia sincrona che asincrona); gestione di dati e informazioni (knowledge base e knowledge management); situazione di simulazioni; management della classe virtuale ; 13 di 23
14 verifica dei risultati; gestione di statistiche sulle interazioni e monitoraggio del sistema. A queste istanze le piattaforme integrate cercano di rispondere proponendo varie funzionalità, solitamente considerate come un insieme eterogeneo che va messo in relazione all uso che possono farne le varie figure coinvolte nel processo formativo. Quindi, si ritrovano: strumenti a disposizione del docente o del tutor; strumenti a disposizione degli studenti; funzionalità specifiche eventualmente messe a disposizione di altre figure coinvolte nel processo; strumenti utilizzabili dalla classe virtuale nel suo complesso o più orientati ad attività collaborative e a situazioni di gruppo. Inevitabilmente, tale complessità di funzioni porta ad un estrema proliferazione e diversificazione degli strumenti in circolazione. Sono in atto da sempre due tendenze diametralmente opposte, l una orientata all integrazione del maggior numero possibile di funzionalità all interno di un unica piattaforma, solitamente un software molto complesso e sofisticato, l altra focalizzata sulla produzione di ambienti per usi più specializzati o parziali, talora funzionali a un determinato approccio metodologico. Complessivamente, si parla di oltre 500 tra piattaforme e ambienti integrati per l erogazione o la gestione di attività formative in rete oggi in circolazione: anche se nella cifra sono compresi strumenti molto diversi tra loro, dalle grandi piattaforme client-server a oggetti per produrre quiz interattivi da erogare a distanza, si tratta pur sempre di una cifra considerevole, molto superiore alle varianti riscontrabili in altre tipologie di software. Due in particolare le ragioni di così tanta varietà: 14 di 23
15 1. sono in atto enormi investimenti in questa direzione, poiché la formazione in rete è considerata uno dei business del futuro: il mercato, però, non si è ancora assestato e nessuno in particolare è riuscito ad imporsi o ad imporre uno standard; 2. si punta molto sulla personalizzazione e sulla specializzazione: anziché poche proposte per affrontare in generale i problemi della gestione della formazione in rete, sono piuttosto allo studio molte soluzioni per risolvere problemi più contingenti o legati a singole esperienze. In realtà, nella tendenza alla proliferazione delle piattaforme si può individuare anche un motivo di ordine generale: la formazione in rete non è un argomento che si può circoscrivere facilmente. Implica differenti approcci e strategie talora molto diverse tra loro. Una molteplicità di problematiche in gioco che evidentemente porta ad affrontare il problema proponendo altrettante soluzioni, anche perché forse, non esiste o non può esistere la soluzione. Sulla base di queste considerazioni, si può affermare che di fronte a un ipotesi di soluzione integrata il problema principale da affrontare sia sostanzialmente quello della selezione e della scelta della piattaforma. E evidente però che per poter scegliere bisogna prima di tutto capire come classificare le piattaforme integrate disponibili, cosa che appare molto difficile, vista la quantità e la varietà dei software oggi disponibili sul mercato dell e-learning. 15 di 23
16 3 Requisiti di un sistema FaD Gli elementi che costituiscono un sistema di formazione a distanza, quali contenuti, strumenti e servizi, offrono innumerevoli tipologie di formazione, tante quante possono essere le necessità e le possibilità che ogni progetto formativo reca in sé. Perché un corso di formazione in rete divenga competitivo, rispetto ad uno tradizionale, è necessario che risponda a determinati requisiti 18 : 1. Responsabilità, univoca e precisa. Di fronte al dilagare delle agenzie formative, che promettono tempi ristretti e modi facili di apprendimento, la questione centrale è quella di far capire che c è chi governa il processo, assumendosi la responsabilità dei percorsi formativi, del controllo dell apprendimento, della valutazione dei risultati. Un processo formativo deve dotarsi di un insieme di organismi che, a diversi livelli di responsabilità e differenti compiti, rispondano del progetto e delle scelte didattiche. 2. Progettazione continua. La formazione in rete coinvolge una molteplicità di soggetti (tutor, docenti, tecnici, editor, gestori di rete, progettisti della formazione, ecc.), sul cui coordinamento si basa il successo dell operazione: è necessario raggiungere un certo grado di omogeneità nell offerta didattica, pur salvaguardando la specificità dei contenuti. 3. Le modalità che riguardano l erogazione (monitoraggio, tempi, verifiche) costituiscono un altro elemento chiave, a cui dev essere dedicata una struttura specifica, con il preciso compito di governare la complessità del progetto anche attraverso il dialogo con gli studenti; le informazioni devono essere ricche e costanti, devono riguardare i singoli ed anche il gruppo, devono essere inoltre, analizzate sia verticalmente che orizzontalmente. 18 Cfr. Zahora G. M., Progettazione di un corso FAD, op. cit., pp di 23
17 4. Apprendimento collaborativo. Si tratta qui di dare rilievo ai momenti di interazione tra studenti, tra questi e i docenti e i tutor. Per tale motivo si ritiene opportuno creare delle classi virtuali costituite da studenti, ognuna assegnata ad un tutor, con momenti di lavoro di gruppo, sia in modalità sincrona che asincrona, a cadenza predefinita. Gli studenti, in genere, sono motivati e ben disposti a collaborare. 5. Ritmo. Uno dei vantaggi della formazione in rete, rispetto a quella in presenza, è la quasi totale assenza di vincoli logistici: questo permette di proporre delle finestre, all interno delle quali ogni studente può collocare i suoi momenti di fruizione. Sempre all interno di un processo controllato. 6. Materiali. Non basta scaricare da Internet materiali già esistenti, occorre riprogettarli: quelli già presenti in rete, fungono di solito da supporto, da integrazione, della lezione del docente in aula. Se però parliamo di un percorso interamente on-line è necessario definire formati e tempi di erogazione dei materiali resi disponibili. Il docente definisce lo storyboard e l editor rende i contenuti fruibili, interpretando le intenzioni del docente e prevedendo gli utilizzi del materiale. 7. Approccio. Nei progetti di formazione a distanza viene spesso utilizzato il learning by doing. La difficoltà nasce dal fatto che i docenti ritengono maggiormente importante all interno di un percorso formativo il momento dell insegnamento rispetto a quell dell apprendimento: per cui l attenzione viene posta sulle cose che il docente ritiene più importanti piuttosto che sul come esse vengono poi assimilate dallo studente. 8. Monitoraggio. Il controllo sulla qualità di un progetto di formazione pone la questione di come doverlo valutare. La valutazione può avvenire partendo da diversi punti di vista: l efficacia didattica, tecnica e comunicativa. 17 di 23
18 4 Organizzare i contenuti del corso 19 All interno della progettazione di un corso di formazione a distanza è particolarmente importante organizzare e suddividere i contenuti in unità concettuali di piccole dimensioni, così da risultare facilmente gestibili da parte dei partecipanti al percorso formativo. Il corso viene ad essere, quindi, strutturato in lezioni, per le quali è prevista una durata media di studio (stima delle ore che l allievo potrebbe dedicare allo studio) ed un articolazione temporale di fruizione delle lezioni. Le lezioni risultano composte da una serie di attività finalizzate all apprendimento di un segmento di contenuti, all interno di una determinata unità di tempo (di solito hanno cadenza settimanale). La progettazione dovrebbe, quindi, partire dall insieme dei contenuti da erogare per poi suddividerli in unità concettuali (lezioni). Se tale segmento è realizzato in modo corretto, dovrebbe poi risultare facile identificare un titolo per ogni lezione. La fase successiva riguarderà la progettazione delle attività che compongono ogni singola lezione. I vantaggi ascrivibili a questo tipo di procedura sono i seguenti: è a disposizione di tutti i partecipanti una mappa dei contenuti (le lezioni) facilmente comprensibile e memorizzabile, che coincide anche con le attività previste e con la loro scansione temporale; le lezioni vengono ad essere unità auto consistenti, in quanto è possibile realizzarle anche in corsi diversi da quello originale, oppure è possibile costruire nuovi corsi basandosi su lezioni preesistenti. Ogni lezione deve prevedere, dunque, una serie di attività che, tutte insieme, devono assicurare una piena comprensione dei contenuti che sono stati proposti. Alcune delle attività proposte riguardano: 1) incontri in presenza che siano di introduzione alle lezioni; 19 Cfr. Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogradro, Consigli pratici per la progettazione ed erogazione di un corso di formazione a distanza, ripreso da Internet, 18 di 23
19 2) studio individuale di materiali didattici; 3) esercitazioni a distanza; 4) partecipazione al forum di discussione; 5) test di autovalutazione. L idea di base è che le diverse attività portino ad un rafforzamento delle conoscenze acquisite e a una loro socializzazione nel gruppo in cui si entra a far parte. La stima dei tempi ritenuti necessari per il completamento delle attività da parte di ogni singolo partecipante va effettuata considerando una persona con preparazione media. L indicazione dei tempi darà modo ai partecipanti di: gestire meglio il tempo dedicato allo studio; capire il tipo di approfondimento richiesto per affrontare i materiali didattici. Il principio di autoconsistenza comporta delle complicazioni pratiche. Per quanto riguarda i materiali didattici, comporta: la presenza di strumenti e risorse, quali indici, glossari, figure, abstract, esempi, bibliografia, ecc; un impaginazione chiara, che supporti i contenuti senza appesantirli; la scelta di un linguaggio che sia semplice e, contemporaneamente, appropriato; l introduzione di esercitazioni e test comprensivi di soluzioni. Per quanto riguarda, invece, l organizzazione generale di un corso e dei suoi contenuti comporta: un impostazione modulare delle lezioni; la presenza, all inizio del corso, di una documentazione introduttiva e di supporto, alle metodologie e alle tecnologie utilizzate, ecc.; la presenza di strumenti di comunicazione per la risoluzione di eventuali dubbi e problemi; 19 di 23
20 un manuale sull uso della piattaforma e degli strumenti informatici previsti per la fruizione del corso. Il principio di autoconsistenza ha una notevole rilevanza nel processo di produzione dei materiali didattici e della progettazione didattica, in quanto ci si prefigge di mettere i discenti nella condizione di contare maggiormente sulle proprie forze, avendo meno possibilità di chiedere aiuto alle figure di supporto (tutor, docenti, ecc.) Dunque, un corso di formazione a distanza può definirsi autoconsistente se i partecipanti sono messi nelle condizioni di fruire agevolmente dei contenuti messi a disposizione e di svolgere le attività previste senza dover chiedere aiuto. 20 di 23
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