Capitolo 7 Equilibrio in economia aperta
|
|
- Paolo Salerno
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Capitolo 7 Equilibrio in economia aperta 7.1 I rapporti con il resto del mondo Il commercio internazionale rappresenta il complesso degli scambi di beni e servizi tra diversi paesi. Un sistema economico che partecipa al commercio internazionale si dice sistema aperto. Una misura del grado di apertura è data dal rapporto tra il valore delle esportazioni o delle importazioni e il valore della produzione complessiva del paese. Il grado di apertura agli scambi internazionali varia in maniera significativa da un paese all'altro: gli Stati Uniti, per esempio, sono un paese abbastanza autosufficiente, con un rapporto esportazione/pil attorno al 10%; paesi europei come Francia, Germania, Italia hanno un maggior grado di apertura (mediamente, intorno al 20-25% del PIL); paesi più piccoli come Belgio, Olanda e Irlanda esportano e importano oltre il 50% della produzione complessiva. Va precisato in effetti che quasi il 60% delle esportazioni e delle importazioni dell Italia si rivolgono a paesi dell Unione Economica Europea e dell Unione Economica e Monetaria. Come si può vedere dalla tabella 8.1 i partner principali dell interscambio commerciale del nostro paese nel 2007 erano innanzitutto la Germania, la Francia, la Spagna (UEM) e il Regno Unito (UE), mentre il resto del mondo rivestiva un peso minore pur evidenziando il rilievo dei paesi OPEC per le importazioni, e degli Stati Uniti come mercato di esportazione. Oltre che beni si possono scambiare anche strumenti finanziari: in un regime di liberalizzazione valutaria i residenti in un paese possono fare investimenti finanziari, acquistando titoli emessi in un altro paese, o possono indebitarsi emettendo titoli sui
2 Mario Oteri mercati internazionali. Al tempo stesso gli operatori, imprese o singoli, possono fare investimenti diretti in un paese straniero acquistando attività produttive già esistenti ovvero creando nuove iniziative imprenditoriali TAB. 7.1 Interscambio commerciale Italia per paese o area (Valori mil. di euro composizione % 2007) Paesi Export Import Valori % Valori % Paesi UE ,9 206,3 58,8 UEM 164, ,7 48,1 di cui Francia 41,8 11,5 32,9 9,3 Germania 47,6 12, ,5 Spagna 24,5 7,5 15 4,4 Altri paesi UE 2753,2 14,8 38,6 10,7 di cui Regno Unito 19,6 5,8 11,5 3,4 Resto del mondo 152,8 39, ,2 Di cui :Cina 6,4 1,7 11,8 5,6 Giappone 4,3 1,2 4,8 1,4 OPEC 21,4 4,9 40,8 9,1 Russia 10,5 2,6 15,1 3,7 Stati Uniti 23,1 6,6 11,5 2,9 Svizzera 14,5 3,6 11,3 3,1 Totale 370,6 371, Il tasso di cambio Ciascun paese scambia beni, servizi e strumenti finanziari con il resto del mondo; poiché i prezzi sono espressi in valuta
3 Equilibrio in Economia Aperta nazionale è necessario determinare i rapporti di cambio fra le singole valute o, più in generale, il rapporto di cambio delle singole valute nazionali con la valuta che viene utilizzata come mezzo di pagamento internazionale e che, attualmente, è il dollaro. Il tasso di cambio nominale misura la quantità di valuta estera che si scambia con una unità di valuta nazionale $/ (incerto per certo) : ad esempio occorrono 1,46 dollari per 1 euro: e = $ / il tasso di cambio può essere determinato anche dalla quantità di valuta nazionale che si scambia con una unità di valuta estera /$ : in questo caso sono necessari 0,68 euro per un dollaro. Nel testo seguiremo la prima definizione. Il tasso di cambio nominale è da intendersi a tutti gli effetti come il prezzo di una valuta in termini di un'altra valuta (una valuta può considerarsi infatti come un bene in quanto offre al detentore un "servizio", ovvero la possibilità di acquistare beni o titoli commerciati solo in quella valuta). Come avviene per i prezzi di tutti i beni il tasso di cambio può variare per effetto di cambiamenti che riguardano la domanda e l'offerta: in parte le banche centrali possono influire sul tasso di cambio "acquistando" o "vendendo" valuta straniera (e corrispondentemente "vendendo" o "acquistando" valuta nazionale), al fine di raggiungere specifici obiettivi di politica economica e monetaria; gli altri operatori, famiglie e imprese, "offrono" valuta nazionale e "domandano" in cambio valuta estera (oppure "offrono" valuta estera e "domandano" in cambio valuta nazionale), per motivi legati a: scambi commerciali ( importazioni ed esportazioni), incluso il turismo (il turismo infatti comporta un'importazione di beni da parte del turista, o
4 Mario Oteri corrispondentemente un'esportazione di beni da parte del paese che riceve il turista); investimenti finanziari (ad es.: acquisto di buoni del tesoro stranieri); attività speculative sui cambi (operazioni di acquisto e vendita di valute col solo fine di guadagnarci attraverso un'eventuale variazione dei tassi di cambio nel tempo). Si ha un apprezzamento del tasso di cambio quando aumenta la quantità di dollari che si scambiano con un euro ; si ha viceversa un deprezzamento quando si riduce la quantità di dollari necessari ad acquistare un euro. Nel primo caso l'euro vale di più in termini di dollari, nel secondo vale invece di meno. Il tasso di cambio è espresso dal rapporto di scambio fra due valute: questo rapporto può essere alla pari quando una unità di valuta estera si scambia con una unità di valuta nazionale; sopra la pari quando occorre una maggiore quantità di valuta estera per acquistare una unità di valuta nazionale; sotto la pari nel caso opposto. Un tasso di cambio al di sopra delle parità non comporta necessariamente una maggiore convenienza ad acquistare prodotti esteri rispetto ai prodotti nazionali. Bisogna tenere conto infatti del tasso di cambio reale, che considera anche il diverso livello generale dei prezzi nei due paesi considerati. Consideriamo un esempio: il cambio nominale dollaro/euro è pari a 1,20 (occorrono 1,20 dollari per acquistare 1,00 euro) ; supponiamo che l'unico bene esistente nel mondo sia costituito dalle arance (in maniera tale da poter ragionare in termini di prezzo delle arance nei due paesi e non in termini di livello generale dei prezzi); supponiamo anche che in Italia le arance costino 2 euro al chilogrammo, mentre negli Stati Uniti 1 dollaro al chilo (le arance vendute in Italia e quelle vendute negli Usa appartengono a due mercati differenti); in Italia si possono acquistare 50 kg di arance con 100 euro, mentre negli
5 Equilibrio in Economia Aperta Stati Uniti con 120 dollari (ottenuti in cambio dei 100 euro) si possono acquistare 60 kg di arance; la conclusione è che, in questo caso, il cambio nominale sembra favorevole a chi vive in Italia, ma il cambio reale (quello che veramente interessa all'agente economico) risulta sfavorevole. In effetti il potere d'acquisto della valuta nazionale è evidenziato dal tasso di cambio reale che indica i prezzi dei beni nazionali espressi in termini di beni esteri e misura la competitività dei prodotti nazionali rispetto ai prodotti esteri. Il prezzo dei beni italiani è espresso infatti in euro (P); per ottenere il prezzo dei beni italiani in dollari occorre moltiplicare il prezzo in euro per il tasso di cambio nominale (ep); il tasso di cambio reale (ε) confronta il prezzo dei beni nazionali espresso in dollari (ep) con il prezzo dei beni esteri (P*) ε = ep/p* A parità di tasso di cambio nominale, il tasso di cambio reale, ovvero il potere d acquisto della valuta nazionale, dipende dall andamento del tasso d inflazione interno rispetto a quello del paese con cui si effettuano gli scambi: se i prezzi dei prodotti nazionali P crescono più velocemente dei prezzi dei prodotti esteri P*, il prezzo in valuta estera dei prodotti nazionali diventa relativamente più elevato ( apprezzamento del tasso di cambio reale) e la competitività del paese diminuisce. Viceversa se il livello dei prezzi dei prodotti esteri P* aumenta più velocemente del prezzo dei prodotti nazionali P, il prezzo in valuta estera dei prodotti nazionali si riduce ( deprezzamento del tasso di cambio reale) e la competitività del paese aumenta. Analogamente, a parità del livello dei prezzi nei due paesi, il tasso di cambio reale si muove in sintonia con il tasso nominale: quando il tasso di cambio nominale (e) si apprezza, occorre cioè più valuta estera per acquistare un euro, anche il tasso di cambio reale si apprezza e
6 Mario Oteri diminuisce la competitività dei prodotti italiani, che diventano per gli operatori esteri relativamente più cari. Tasso di cambio reale Se ad esempio consideriamo un tasso di cambio nominale pari a 1,46 dollari per un euro, il tasso di cambio reale è 0,88 quando il tasso d inflazione negli USA è pari a 0,05 mentre nell Unione è solo 0,03; il tasso di cambio reale diventa invece 2,44 se il tasso d inflazione USA è 0,03 mentre nell Unione è pari a 0,05. Ovviamente se il tasso d'inflazione è uguale nei due paesi il tasso di cambio reale è uguale al tasso nominale. e = $/Є = 1,46 tasso di cambio nominale 1,46 x (0,03/0,05) = 1,46 x 0,6 = 0,88 tasso di cambio reale 1,46 x (0,05/0,03) = 1,46 x 1,67 = 2,44 tasso di cambio reale 1,46 x (0,05/0,05) = 1,46 x 1 = 1,46 tasso di cambio reale 7.3 I mercati valutari Per comprendere come si determina il tasso di cambio nominale fra due valute è opportuno capire come si determina la domanda e l offerta di valuta. Possiamo classificare gli scambi di un paese con il resto del mondo in due grandi categorie: scambio di beni e servizi e scambio di capitali finanziari. Lo scambio di beni è costituito dalla domanda di prodotti nazionali che proviene dal resto del mondo, che sono le esportazioni del nostro paese (X), e dalla domanda di prodotti esteri che proviene dal nostro paese, che sono le importazioni (Q). A fronte delle esportazioni, che rappresentano un flusso di prodotti venduti dal nostro paese al resto del mondo, avremo quindi un afflusso di valuta, per esemplificare dollari, che proviene dal resto del mondo (AV); viceversa a fronte delle importazioni, acquisto di
7 Equilibrio in Economia Aperta beni dal resto del mondo, si determina un deflusso di valuta nazionale (DV), ad esempio euro, verso il resto del mondo. Tab. 7.3 Bilancia dei Pagamenti Valutaria Esportazioni Afflusso di Capitali Afflusso di Valuta (Domanda di valuta nazionale ) Importazioni Deflusso di Capitali Deflusso di Valuta ( Offerta di valuta nazionale) Per quanto riguarda i movimenti di capitali si devono considerare deflussi quando dal nostro paese si effettuano investimenti diretti nel resto del mondo ovvero si acquistano strumenti finanziari emessi in altri paesi, si fanno cioè prestiti a operatori del resto del mondo in deficit (DK); si devono invece considerare afflussi quando dal resto del mondo si fanno investimenti diretti nel nostro paese o si finanziano operatori nazionali in deficit che si indebitano sui mercati internazionali (AK). E chiaro che a fronte dei flussi finanziari si registrano flussi valutari: in particolare se si acquistano attività finanziarie emesse nel resto del mondo si determina un deflusso valutario e, viceversa, se dal resto del mondo sottoscrivono titoli emessi nel nostro paese si determina un afflusso di valuta. Possiamo schematizzare quanto detto nella Bilancia dei Pagamenti Valutaria che evidenzia i movimenti di beni e servizi ( Partite correnti) e i movimenti dei Capitali da un punto di vista valutario. L'afflusso di valuta dal resto del mondo rappresenta domanda di valuta nazionale: gli operatori che esportano nel resto del mondo e sono pagati in dollari, come quelli che vogliono sottoscrivere titoli emessi nel nostro paese, non possono usare questa valuta nel nostro paese ma la devono convertire in euro ( afflusso di valuta = domanda di valuta
8 Mario Oteri nazionale). Al contrario il deflusso di valuta rappresenta offerta di valuta nazionale: gli operatori che importano o acquistano titoli dal resto del mondo devono pagare in dollari e, perciò, offrono euro e domandano dollari ( deflusso di valuta = offerta di valuta nazionale). Il tasso di cambio è determinato dai movimenti valutari ed è stabile quando afflusso e deflusso di valuta sono in equilibrio. Questo equilibrio può verificarsi quando sia le partite correnti che i movimenti di capitali sono in equilibrio, o quando i due conti si compensano fra di loro; ad esempio se le Importazioni superano le Esportazioni e si registra un deflusso netto di valuta nelle partite correnti, un afflusso di Capitali superiore al deflusso può assicurare l equilibrio valutario e la stabilità del tasso di cambio. In questo caso, ovviamente, il paese sta acquistando dal resto del mondo più prodotti di quanto non riesca a venderne e sta pagando indebitandosi sui mercati internazionali. Un operazione normale per un paese che si indebita ed acquista beni per accrescere la sua capacità produttiva e ripagare nel prossimo futuro i debiti contratti, ma che può risultare rischiosa, come insegnano le esperienze del Messico e di altri paesi latino americani, se il paese si indebita con il resto del mondo per acquistare beni di consumo di lusso o per fare operazioni speculative che non garantiscono il pagamento dei debiti. In simboli se X = IM AK = DK AV = DV il tasso di cambio è stabile. Ovvero se X < IM AK >DK AV = DV il tasso di cambio è stabile ma il paese si sta indebitando con il resto del mondo.
9 Equilibrio in Economia Aperta Gli squilibri della bilancia valutaria hanno effetti sul tasso di cambio. Ad esempio se si verifica un attivo delle partite correnti, se cioè le Esportazioni superano le Importazioni, dato l equilibrio nel movimento dei capitali, si determina un afflusso netto di valuta dal resto del mondo che tende a far apprezzare la valuta nazionale rispetto a quella estera. X > IM AK = DK AV> DV e Al contrario un passivo delle partite correnti, o un deflusso netto di capitali, che determina un deflusso valutario netto tende a deprezzare il tasso di cambio cioè il valore della valuta nazionale rispetto a quella estera. X<IM AK<DK AV < DV e Quando il tasso di cambio si apprezza aumenta il potere d acquisto della nostra valuta e gli operatori nazionali hanno convenienza ad acquistare prodotti del resto del mondo mentre per i non residenti i nostri prodotti sono più cari: le importazioni aumentano e le esportazioni si riducono. Accade il contrario quando la valuta nazionale si deprezza. 7.4 Mercato valutario e regime di cambio Il rapporto di scambio fra due valute si determina sulla base degli accordi di cambio esistenti nel sistema monetario: si possono avere regimi di cambio flessibili, regimi di cambio fissi e regimi di cambio manovrati. Oggi fra le principali valute esiste un regime di cambi flessibili nel senso che il tasso di cambio, ad esempio fra dollaro ed euro, è dato dall'equilibrio che si determina sul mercato fra domanda e offerta delle due valute. La domanda di euro è effettuata dagli operatori del nostro paese che esportando prodotti nel resto del
10 Mario Oteri mondo, ad esempio negli Stati Uniti, sono pagati in dollari che, tuttavia, non possono utilizzare in Italia come mezzo di pagamento : sono perciò costretti ad offrire dollari e domandare euro sul mercato valutario.. Figura Mercato valutario e tasso di cambio $/Є S ( IM - DK) S 1 ( IM DK) e e 1 E E 1 A D (X AK) V V 1 V L'offerta di euro è fatta, invece, dagli importatori che dovendo pagare in dollari i prodotti acquistati all estero, ad esempio negli Stati Uniti, sono costretti a procurarseli sul mercato valutario offrendo euro in cambio di dollari. Analogamente se si considerano i movimenti di capitali la domanda di euro viene effettuata da operatori del resto del mondo che, volendo
11 Equilibrio in Economia Aperta acquistare attività finanziarie emesse nel nostro paese, devono pagare in euro; mentre gli operatori nazionali che vogliono acquistare attività finanziarie emesse all'estero in dollari, offrono euro per procurarsi la valuta necessaria. Nella figura rappresentiamo il mercato valutario fra dollaro ed euro: in ordinata poniamo il tasso di cambio $/Є che ci dice quanti dollari occorrono per un euro. Mano a mano che ci allontaniamo dall'origine degli assi è necessaria un quantità crescente di dollari per acquistare un euro a significare che il dollaro si deprezza e l'euro si apprezza La domanda di euro ha il normale andamento decrescente ad indicare che quando il dollaro si apprezza, a danno dell'euro, diventa più conveniente per gli operatori stranieri acquistare prodotti o attività finanziarie sul nostro mercato : le nostre esportazioni pertanto aumentano. L'offerta di euro si presenta crescente dato che per gli operatori nazionali è più conveniente acquistare prodotti esteri quando il dollaro si deprezza e l'euro si apprezza : le nostre importazioni aumentano. In regime di cambi flessibili il tasso di cambio è determinato dall'incontro fra domanda e offerta. Ad un livello superiore a quello di equilibrio gli operatori nazionali vogliono comprare beni dal resto del mondo per un valore che eccede quello che i non residenti desiderano acquistare nel nostro paese, l'offerta supera la domanda: l'euro si deprezza rispetto al dollaro, aumentano le esportazioni si riducono le importazioni e si raggiunge l'equilibrio. Se si dovesse verificare un improvviso aumento dell'offerta di euro, ad esempio perché si verifica un deflusso speculativo di capitali, la funzione si sposta verso destra in S 1 determinando un eccesso di offerta sulla domanda pari al tratto EA; il dollaro comincia ad apprezzarsi mentre l'euro si deprezza riducendo la quantità di dollari necessari ad acquistare un euro. Si raggiunge una nuova posizione di equilibrio in E 1, quando il tasso di cambio si assesta al livello
12 Mario Oteri e 1 riportando l'eguaglianza fra domanda e offerta e la stabilità sul mercato valutario. Sino al 1971, con il sistema di Bretton Woods, vigeva un regime di cambi fissi basato sul dollaro che era convertibile, in rapporto fisso, con l oro mentre ciascuna valuta nazionale si scambiava, in rapporto fisso, con il dollaro. Lo scambio fra due valute avveniva sulla base delle reciproche parità con il dollaro: ad esempio se erano necessari 200 marchi e 400 lire, rispettivamente, per acquistare un dollaro, il rapporto di cambio fra lira e marco era determinato in 2 lire per 1 marco. Ovviamente la Banca Centrale di ciascun paese era tenuta a far fronte alle richieste del mercato cambiando al tasso predeterminato i valori richiesti. Nel caso di un eccesso di offerta sulla domanda, dovuto ad un deficit della Bilancia dei Pagamenti, la Banca Centrale doveva far fronte alle richieste di valuta attingendo alle Riserve Ufficiali, cioè alla quantità di dollari precedentemente accumulate che deteneva in portafoglio. Se le riserve si rivelavano insufficienti la Banca Centrale poteva ricorre ai prestiti internazionali, ottenuti da altre Banche Centrali o da istituzioni internazionali, che comportavano un costo aggiuntivo in termini di interessi da corrispondere sul debito, ovvero era costretta a svalutare il tasso di cambio accettando un rapporto di scambio più gravoso per la propria valuta. La svalutazione può rivelarsi positiva per quanto riguarda le esportazioni, ma rappresenta un maggiore costo delle importazioni e, nel caso di prodotti come il petrolio, un aggravio dei costi che rende sempre più difficile il pareggio della Bilancia dei Pagamenti. Per impedire che i tassi di cambio fossero soggetti a manovre speculative difficilmente sostenibili dalle Banche Centrali, nel sistema di Bretton Woods erano previste forti limitazioni alla circolazione dei capitali finanziari. Ritornando alla figura e ipotizzando che il tasso e sia quello fisso previsto dagli accordi di cambio, un aumento nell'offerta di valuta avrebbe costretto l autorità monetaria a
13 Equilibrio in Economia Aperta procurarsi un ammontare di dollari pari ad EA attingendo alle riserve ufficiali. Se queste fossero state insufficienti o se il deficit delle partite correnti fosse stato di natura strutturale, e quindi destinato a ripetersi nel tempo, l autorità monetaria sarebbe stata costretta a modificare il rapporto di scambio svalutando la moneta nazionale. Quando esistono degli accordi fra le Banche Centrali per intervenire sul mercato dei cambi si parla di sistema di cambi manovrati. Un tipico esempio è rappresentato dal Sistema Monetario Europeo (SME) creato dai paesi europei aderenti alla Comunità Economica Europea nel 1979 nel tentativo di far fronte alla crisi del sistema di Bretton Woods stabilizzando i tassi di cambio. Il sistema prevedeva la creazione di una moneta comune, l'ecu, che fungeva da unità di misura meramente contabile per le altre valute; ciascuna valuta nazionale poteva oscillare liberamente attorno alla parità centrale con l'ecu di una certa percentuale (+/- 2,5%); se la valuta nazionale avesse superato la banda di oscillazione prevista i paesi interessati sarebbero dovuti intervenire modificando i rapporti di cambio. Nella figura il tasso di cambio della lira nei confronti dell'ecu è stabilito al livello ( e* ) e questo rapporto può variare con un apprezzamento della lira sino al livello (e 2 ) o un deprezzamento sino al livello ( e 1 ) senza che l autorità monetaria abbia l'obbligo di intervenire; nel caso in cui la variazione dalla parità centrale avesse superato questi livelli sarebbe stato necessario modificare il rapporto di cambio rivalutando o svalutando la Lira. Con la creazione dell'unione Economica e Monetaria, alla fine degli anni novanta, alcuni paesi dell'unione Europea hanno adottato una moneta unica, l'euro, che ha sostituito le singole valute nazionali creando un nuovo sistema monetario basato sulla Banca Centrale Europea. Lo SME continua a sopravvivere per regolare i rapporti con
14 Mario Oteri ECU/ L Figura Tassi di cambio manovrati S ( IM - DK) e 2 e* E e 1 D (X - AK) L L i paesi europei che, pur aderendo alla Comunità Economica Europea, non hanno adottato l'euro, come ad esempio la Gran Bretagna o la Svezia, o con i paesi che sono entrati successivamente nell'unione, come la Polonia e la Romania, e non hanno ancora potuto adottare l euro. Nel nuovo sistema l'euro rappresenta la valuta di riferimento alla quale si devono adeguare tutti paesi aderenti.
15 Equilibrio in Economia Aperta 7.5 Il mercato delle merci in Economia Aperta Che effetti hanno i rapporti con il resto del mondo sul mercato interno? Occorre innanzitutto evidenziare la differenza fra domanda di prodotti nazionali e domanda nazionale di prodotti : la prima si riferisce alla spesa per acquistare prodotti nazionali proveniente sia dal paese, come i Consumi, gli Investimenti e la Spesa Pubblica, che dal resto del mondo, come le Esportazioni. Mentre la domanda nazionale di prodotti si riferisce alla spesa dei residenti per acquistare prodotti nazionali o provenienti dal resto del mondo, comprende cioè anche le importazioni. Quindi mentre in economia chiusa i due concetti coincidono in un'economia aperta occorre aggiungere, alle componenti interne della spesa, la differenza fra la domanda di prodotti nazionali che proviene dal resto del mondo ( esportazioni) e la domanda nazionale rivolta a merci prodotte nel resto del mondo ( importazioni); occorre aggiungere la differenza fra esportazioni o importazioni ovvero il saldo netto delle partite correnti. Come sappiamo in un'economia chiusa la domanda aggregata è data da AD = C + I + G ma una parte di questa spesa si indirizza su beni e servizi prodotti nel resto del mondo riducendo la domanda di beni nazionali; sottraendo le importazioni alla domanda aggregata evidenziamo la domanda nazionale di prodotti (AA) : AA = C + I + G - IM
16 Mario Oteri aggiungendo a questa la domanda di prodotti nazionali che proviene dal resto del mondo (esportazioni) otteniamo la domanda complessiva di prodotti nazionali ( ZZ) che possiamo scrivere dove ZZ = C + I + G - IM + X ZZ = C + I + G + NX NX = X - IM Lo scambio di beni e servizi con il resto del mondo dipende innanzitutto dall'andamento del tasso di cambio nominale: se l'euro si deprezza rispetto al dollaro per i residenti negli Stati Uniti diventa più conveniente l'acquisto di prodotti europei favorendo le nostre esportazioni. Gli scambi sono influenzati, inoltre, dall andamento del tasso di cambio reale che indica il prezzo dei prodotti nazionali in termini di prodotti esteri: se il tasso di cambio reale si apprezza il paese diventa meno competitivo, perché i prodotti nazionali sono più cari dei prodotti esteri. Ad esempio, dato un tasso di cambio nominale fra dollaro ed euro il tasso di cambio reale si apprezza quando il tasso d inflazione nell Unione Economica e Monetaria è più elevato che negli Stati Uniti, il prezzo in dollari delle merci europee aumenta e la competitività si riduce. Dato il tasso di cambio reale possiamo dire che le esportazioni ( X ) dipendono dal reddito dei paesi importatori che sono, generalmente, i paesi più ricchi : in un economia di mercato i beni si scambiano con moneta e la domanda pagante è quella più importante. Ricordiamo che gli Stati Uniti, che sono il mercato più ricco, rappresentano la locomotiva dello sviluppo
17 Equilibrio in Economia Aperta internazionale perché importano dal resto del mondo più beni di quanti non ne esportino. X = f (Y*, e P/P*) Le importazioni ( IM ) invece, dato il tasso di cambio reale, dipendono dal livello di spesa dei residenti e, quindi, dal livello del reddito nazionale (Y) ; seguendo l'impostazione già analizzata per il consumo, si ipotizza una propensione marginale ad importare (m) stabile che si aggiunge al risparmio e all'imposizione fiscale riducendo la spesa su prodotti nazionali. IM = f ( my, e P/P*) Le esportazioni nette, che indicano il saldo dalle partite correnti e sono determinate dalla differenza fra esportazioni e importazioni, dipendono perciò dal reddito estero, dal reddito nazionale e dal tasso di cambio reale. NX = X IM NX = f ( Y*, my, e P/P*) In particolare il saldo è positivo quando le esportazioni superano le importazioni, ed aumenta al crescere del reddito dei paesi esteri, al diminuire del reddito nazionale, quando il prezzo dei prodottti nazionali in termini e di valuta estera diminuisce per un deprezzamento del tasso di cambio nominale, ovvero perchè il tasso d'inflazione nei paesi esteri è superiore a quello interno. Viceversa le importazioni superano le esportazioni e si registra un saldo negativo delle partite correnti. NX se Y* my e P/P*
18 Mario Oteri Una rappresentazione grafica della bilancia commerciale Nella fig (a) rappresentiamo la spesa dei residenti (AD) in relazione al livello del reddito, ricordiamo che la pendenza della funzione dipende dalla propensione marginale al consumo, cioè dalla parte d'incremento di reddito nazionale speso in incremento dei consumi. In un economia aperta, considerando anche la spesa per Importazioni, una parte della spesa dei residenti si indirizza al resto del mondo e la domanda di prodotti nazionali diminuisce; in particolare si riduce la propensione marginale al consumo dei prodotti nazionali e varia, quindi, la pendenza della funzione. Sottraendo le Importazioni (IM) dalla AD individuiamo la domanda di beni nazionali (AA) espressa dai residenti. A questa aggiungiamo la domanda di beni nazionali proveniente dal resto del mondo, le Esportazioni (X), e otteniamo la domanda complessiva di prodotti nazionali (ZZ); dato che le esportazioni dipendono dal livello del reddito estero la propensione marginale al consumo rispetto al reddito nazionale rimane immutata e, quindi, la ZZ si sposta verso l'alto parallelamente alla AA. La differenza fra la curva AD e la curva ZZ permette di evidenziare l'andamento del saldo commerciale della Bilancia dei pagamenti in relazione al Reddito nazionale.
19 Equilibrio in Economia Aperta Fig Mercato interno e saldo commerciale D 45 AD (a) ZZ AA NX Y' Y'' Y (b) Y' Y'' Y NX Ricordiamo che la AD indica la spesa complessiva dei residenti, la AA indica la spesa dei residenti per prodotti nazionali, la ZZ indica la domanda interna ed esterna di prodotti nazionali. Quando la domanda di prodotti nazionali supera la domanda complessiva dei residenti ( ZZ > AD ) le esportazioni superano
20 Mario Oteri le importazioni e si registra un saldo attivo della bilancia commerciale ; quando la domanda di prodotti nazionali è inferiore alla domanda complessiva dei residenti (ZZ < AD) le importazioni superano le esportazioni e si registra un saldo negativo della bilancia commerciale. Al livello di reddito Y' la domanda di prodotti nazionali è uguale alla spesa complessiva dei residenti (ZZ = AD), le esportazioni sono uguali alle importazioni e la bilancia commerciale è in equilibrio. Nella parte (b) della figura consideriamo le esportazioni nette in relazione all'andamento del reddito nazionale, dato il tasso di cambio reale, il reddito estero e le componenti interne della domanda aggregata. Y' indica il livello del reddito che porta in equilibrio la bilancia commerciale, la funzione NX incontra l'asse delle ascisse; a livelli di reddito inferiori si ha un saldo positivo dato che, a parità di esportazioni determinate dal reddito estero, si riduce la spesa per importazioni ; al contrario al crescere del reddito aumenta la spesa per importazioni e le esportazioni nette diventano negative ( deficit della bilancia commerciale). Va precisato che il livello di equilibrio del reddito nazionale è individuato dall incontro fra la curva della domanda interna ed esterna di prodotti nazionali (ZZ) e la bisettrice ad indicare che domanda e offerta sono uguali (reddito Y''). Tuttavia a livello del reddito Y'' si determina un deficit della bilancia commerciale evidenziato dalla funzione NX al di sotto dell asse delle ascisse ( fig b). Il saldo NX permette di evidenziare il diverso effetto di una variazione della domanda interna o della domanda esterna sul livello del reddito e sulla bilancia commerciale. In un economia aperta un aumento di una componente autonoma della domanda interna, come ad es. la spesa pubblica (G), ha innanzitutto un impatto relativamente minore sul livello del reddito nazionale dato che una parte della spesa si indirizza all acquisto di prodotti esteri, la propensione marginale a consumare prodotti nazionali è diminuita; allo stesso tempo l aumento della
Capitolo 7 Equilibrio in economia aperta
Capitolo 7 Equilibrio in economia aperta 7.1 I rapporti con il resto del mondo Il commercio internazionale rappresenta il complesso degli scambi di beni e servizi tra diversi paesi. Un sistema economico
DettagliEconomia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta
Economia Aperta In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta 167 Economia aperta applicata ai mercati dei beni mercati
DettagliEconomia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta
Economia Aperta In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta 158 Economia aperta applicata ai mercati dei beni mercati
DettagliLa Politica Economica e i Tassi di Cambio
La Politica Economica e i Tassi di Cambio In questa lezione: Studiamo la politica economica con cambi fissi e flessibili. 267 Risparmio, investimento e disavanzo commerciale Partendo dalla condizione di
DettagliIL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 114
IL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 114 IL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA IL TASSO
DettagliUD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario
UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario Inquadramento generale In questa unità didattica analizzeremo come i risparmi delle famiglie affluiscono alle imprese per trasformarsi in investimenti.
DettagliMD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte
MD 9. La macroeconomia delle economie aperte In questo modulo, costituito da due Unità, ci occuperemo di analizzare il funzionamento delle economie aperte, ossia degli scambi a livello internazionale.
DettagliPolitica economica in economia aperta
Politica economica in economia aperta Economia aperta L economia di ciascun paese ha relazioni con il Resto del Mondo La bilancia dei pagamenti (BP) è il documento contabile che registra gli scambi commerciali
DettagliIl mercato dei beni in economia aperta
Il mercato dei beni in economia aperta La differenza tra economia aperta e chiusa In una economia chiusa tutta la produzione viene venduta entro i confini nazionali, la domanda nazionale di beni (la spesa
DettagliCapitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.
Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;
DettagliMoneta e Tasso di cambio
Moneta e Tasso di cambio Come si forma il tasso di cambio? Determinanti del tasso di cambio nel breve periodo Determinanti del tasso di cambio nel lungo periodo Che cos è la moneta? Il controllo dell offerta
DettagliECONOMIA APERTA CON RIFERIMENTO A DUE PAESI NEL MERCATO DEI CAMBI SI DETERMINA IL TASSO DI CAMBIO NOMINALE BILATERALE
capitolo 11-1 ECONOMIA APERTA IN UN ECONOMIA APERTA AGLI SCAMBI CON L ESTERO (ALTRA VALUTA) SI FORMA IL MERCATO DEI CAMBI: DOMANDA, OFFERTA DI VALUTA ESTERA, TASSI DI CAMBIO. CON RIFERIMENTO A DUE PAESI
DettagliI MERCATI DEI BENI E I MERCATI FINANZIARI IN ECONOMIA APERTA
I MERCATI DEI BENI E I MERCATI FINANZIARI IN ECONOMIA APERTA 1 I MERCATI DEI BENI IN ECONOMIA APERTA Il concetto di Economia aperta si applica ai mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le
DettagliPolitica economica in economia aperta
Politica economica in economia aperta Economia aperta L economia di ciascun paese ha relazioni con il Resto del Mondo (RdM) il modello economico di riferimento per la politica economica deve rappresentare
DettagliPRODUZIONE, TASSO DI INTERESSE E TASSO DI CAMBIO
1 PRODUZION, TASSO DI INTRSS TASSO DI CAMBIO L QUILIBRIO DL MRCATO DI BNI L equilibrio nel mercato dei beni sarà dato dalla seguente equazione: Y C Y T I Y r G IM Y X Y ( ) (, ) (, ) (, ) ( ) (, ) (, )/
DettagliEsame del corso di MACROECONOMIA Del 22.07.2015 VERSIONE A) COGNOME NOME
Esame del corso di MACROECONOMIA Del 22.07.2015 VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA 1) A B C D 2) A B C D 3) A B C D 4) A B C D 5) A B C D 6) A B C D 7) A B C D 8) A B C D 9) A B C D 10) A B C D 11) A B
DettagliMacroeconomia. Lezione n. 6 Modello di economia aperta nel lungo periodo, Parte I: Definizioni e struttura del modello.
Macroeconomia Lezione n. 6 Modello di economia aperta nel lungo periodo, Parte I: Definizioni e struttura del modello Luca Deidda UNISS, CRENoS, DiSEA Luca Deidda (UNISS, CRENoS, DiSEA) 1 / 16 Scaletta
DettagliLezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli
Lezione 14. Risparmio e investimento Leonardo Bargigli Risparmio e investimento nella contabilità nazionale Ripartiamo dalla definizione di PIL in termini di spesa finale Y = C + I + G + NX Consideriamo
DettagliBlanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011. Il modello IS-LM in economia aperta
Capitolo VI. Il modello IS-LM in economia aperta 1. I mercati dei beni in economia aperta Economia aperta applicata a mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le imprese di scegliere tra beni
DettagliMACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE: CONCETTI E FONDAMENTI. Harcourt Brace & Company
MACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE: CONCETTI E FONDAMENTI Economie aperte o chiuse Un economia chiusa è un economia che non interagisce con altre economie nel mondo. Non ci sono esportazioni, non ci sono
DettagliDOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)
In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio. DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione
DettagliIl modello generale di commercio internazionale
Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e
DettagliPOLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI
capitolo 15-1 POLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI OBIETTIVO: EQUILIBRIO (ANCHE SE NEL LUNGO PERIODO) DISAVANZI: IMPLICANO PERDITE DI RISERVE VALUTARIE AVANZI: DANNEGGIANO ALTRI PAESI E CONDUCONO A
DettagliDipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014
Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Macroeconomia 2014 1. Assumete che = 10% e = 1. Usando la definizione di inflazione attesa
DettagliCapitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore
Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:
DettagliMacroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi. 1.1 Moneta/1. 1.2 Moneta/2. 1.3 Moneta/3. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.
acroeconomia, Esercitazione 2. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.it) 1 Esercizi. 1.1 oneta/1 Sapendo che il PIL reale nel 2008 è pari a 50.000 euro e nel 2009 a 60.000 euro, che dal 2008 al
DettagliCapitolo 21. Risparmio e formazione di capitale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke
Capitolo 21 Risparmio e formazione di capitale In questa lezione Risparmio individuale: risparmio e ricchezza moventi del risparmio (tasso di interesse, ciclo di vita, precauzionale, profili consumo) Risparmio
Dettaglib. Che cosa succede alla frazione di reddito nazionale che viene risparmiata?
Esercitazione 7 Domande 1. L investimento programmato è pari a 100. Le famiglie decidono di risparmiare una frazione maggiore del proprio reddito e la funzione del consumo passa da C = 0,8Y a C = 0,5Y.
DettagliUniversità di Bari ESAME DI MACROECONOMIA Del 19 febbraio 2014 (VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA
Università di Bari ESAME DI MACROECONOMIA Del 19 febbraio 2014 (VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA 1) A B C D 2) A B C D 3) A B C D 4) A B C D 5) A B C D 6) A B C D 7) A B C D 8) A B C D 9) A B C D 10)
DettagliIl mercato mobiliare
Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente
DettagliEsercizi di Macroeconomia per il corso di Economia Politica
Esercizi di Macroeconomia per il corso di Economia Politica (Gli esercizi sono suddivisi in base ai capitoli del testo di De Vincenti) CAPITOLO 3. IL MERCATO DEI BENI NEL MODELLO REDDITO-SPESA Esercizio.
DettagliIl modello generale di commercio internazionale
Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1
DettagliIL MODELLO IS-LM IN ECONOMIA APERTA
IL MODELLO IS-LM IN ECONOMIA APERTA 1 I MERCATI DEI BENI IN ECONOMIA APERTA Economia aperta applicata a mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le imprese di scegliere tra beni nazionali e
DettagliLezione 12. L equilibrio del mercato valutario
Lezione 12. L equilibrio del mercato valutario Relazioni monetarie e finanziarie si stabiliscono anche tra i residenti di un paese e i non-residenti. Le transazioni internazionali necessitano di istituzioni
DettagliAspettative, Produzione e Politica Economica
Aspettative, Produzione e Politica Economica In questa lezione: Studiamo gli effetti delle aspettative sui livelli di spesa e produzione. Riformuliamo il modello IS-LM in un contesto con aspettative. Determiniamo
DettagliLa bilancia dei pagamenti
La bilancia dei pagamenti Necessaria una moneta per regolare gli scambi internazionali Convertibilità (oro o moneta-chiave) Esportazioni: ingresso di valute estere Importazioni: uscita di valute estere
DettagliESERCITAZIONI MACROECONOMIA 2
ESERCITAZIONI MACROECONOMIA 2 CAPITOLO 10 Crescita: i fatti principali 1) Spiegate cosa si intende per convergenza nella teoria della crescita e mostrate il grafico con cui si rappresenta. 2) Spiegate
DettagliBlanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari
Capitolo IV. I mercati finanziari 1. La domanda di moneta La moneta può essere usata per transazioni, ma non paga interessi. In realtà ci sono due tipi di moneta: il circolante, la moneta metallica e cartacea,
DettagliCapitolo 6. Il modello IS - LM
Capitolo 6 187 Il modello IS - LM Fino ad ora abbiamo considerato separatamente il mercato delle merci e il mercato della moneta, a questo punto dobbiamo prendere in considerazione i collegamenti esistenti
DettagliIndice di rischio globale
Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario
DettagliRisparmio, investimenti e sistema finanziario
Risparmio, investimenti e sistema finanziario Una relazione fondamentale per la crescita economica è quella tra risparmio e investimenti. In un economia di mercato occorre individuare meccanismi capaci
DettagliIl modello generale di commercio internazionale
Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della
DettagliIl sistema monetario
Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti
DettagliModello Keynesiano reddito-spesa in economia aperta. Antonella Stirati macro 2013
Modello Keynesiano reddito-spesa in economia aperta Antonella Stirati macro 2013 Contabilità nazionale per una economia aperta Un economia è aperta quando vi sono scambi commerciali (e finanziari) con
DettagliMERCATO DEI BENI IN ECONOMIA APERTA
MERCATO DEI BENI IN ECONOMIA APERTA 1 LA CURVA IS IN ECONOMIA APERTA In economia chiusa la domanda di beni nazionali coincideva con la domanda nazionale di beni: ( ) Z C + I + In economia aperta, invece,
DettagliL apertura di una economia ha 3 dimensioni
Lezione 19 (BAG cap. 6.1 e 6.3 e 18.1-18.4) Il mercato dei beni in economia aperta: moltiplicatore politica fiscale e deprezzamento Corso di Macroeconomia Prof. Guido Ascari, Università di Pavia Economia
DettagliLEZIONE 10. Argomenti trattati
LZION 0 L CONOMI PRT () La bilancia dei pagamenti, il saldo della bilancia dei pagamenti e il mercato dei cambi rgomenti trattati La bilancia dei pagamenti Le determinanti del saldo del conto corrente
DettagliCorso di Macroeconomia. Il modello IS-LM. Appunti
Corso di Macroeconomia Il modello IS-LM Appunti 1 Le ipotesi 1. Il livello dei prezzi è fisso. 2. L analisi è limitata al breve periodo. La funzione degli investimenti A differenza del modello reddito-spesa,
DettagliEconomia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)
Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina
DettagliCapitolo XIII. I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta
Capitolo XIII. I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta 1. I mercati dei beni in economia aperta Economia aperta applicata a mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le imprese
DettagliESONERO 2 DI ECONOMIA INTERNAZIONALE Università di Bari - Facoltà di Economia
ESONERO 2 DI ECONOMIA INTERNAZIONALE Università di Bari - Facoltà di Economia 16/06/2005 Corso unico VERSIONE 11 ISTRUZIONI Riempire i campi relativi a nome, cognome (IN STAMPATELLO), matricola e corso
DettagliMercati finanziari e valore degli investimenti
7 Mercati finanziari e valore degli investimenti Problemi teorici. Nei mercati finanziari vengono vendute e acquistate attività. Attraverso tali mercati i cambiamenti nella politica del governo e le altre
DettagliEquazione quantitativa della moneta
Moneta e inflazione Equazione quantitativa della moneta Gli individui detengono moneta allo scopo di acquistare beni e servizi QUINDI la quantità di moneta è strettamente correlata alla quantità che viene
DettagliBilancia dei Pagamenti e il modello Mundell e Fleming
Corso di Economia Politica Bilancia dei Pagamenti e il modello Mundell e Fleming Prof. Stefano Papa Bilancia dei pagamenti La bilancia dei pagamenti registra il valore delle transazioni tra residenti e
DettagliGestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.
Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,
DettagliRisparmio e Investimento
Risparmio e Investimento Risparmiando un paese ha a disposizione più risorse da utilizzare per investire in beni capitali I beni capitali a loro volta fanno aumentare la produttività La produttività incide
DettagliECONOMIA URBANA. Valeria Costantini Facoltà di Architettura, Università Roma Tre. Contatti: costanti@uniroma3.it
ECONOMIA URBANA Valeria Costantini Facoltà di Architettura, Università Roma Tre Contatti: costanti@uniroma3.it LA MACROECONOMIA Economia Urbana 2 L economia aperta Per economia aperta si intende l insieme
DettagliUniversità di Bari Facoltà di Economia ESAME DEL CORSO DI ECONOMIA POLITICA II del 9-06.2010 (VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA
Università di Bari Facoltà di Economia ESAME DEL CORSO DI ECONOMIA POLITICA II del 9-06.2010 (VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA 1) A Ω B Ω C Ω D Ω 2) A Ω B Ω C Ω D Ω 3) A Ω B Ω C Ω D Ω 4) A Ω B Ω C Ω
Dettagliè la manovra del bilancio dello Stato che ha per obiettivo una variazione del reddito e dell occupazione nel breve periodo
Politica fiscale Politica fiscale è la manovra del bilancio dello Stato che ha per obiettivo una variazione del reddito e dell occupazione nel breve periodo polit fiscale 2 Saldo complessivo B s Entrate
DettagliPrincipi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 3 Risparmio, Spesa e Fluttuazioni di breve periodo Soluzioni
Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 3 Risparmio, Spesa e Fluttuazioni di breve periodo Soluzioni Daria Vigani Maggio 204. In ciascuna delle seguenti situazioni calcolate risparmio nazionale,
DettagliESERCITAZIONI per il corso di ECONOMIA DELL ARTE E DELLA CULTURA 1 1 MODULO (prof. Bianchi) a.a. 2007-2008
ESERCITAZIONI per il corso di ECONOMIA DELL ARTE E DELLA CULTURA 1 1 MODULO (prof. Bianchi) a.a. 2007-2008 A. Il modello macroeconomico in economia chiusa e senza settore pubblico. A.1. Un sistema economico
DettagliCapitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM
Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM 2 OBIETTIVO: Il modello IS-LM Fornire uno schema concettuale per analizzare la determinazione congiunta della produzione e del tasso
Dettagliequilibrio esterno (Y E sulla BP) BP orizzontale perfetta mobilità dei capitali
MONETA E FINANZA INTERNAZIONALE Lezione 11 IL MODELLO DI MUNDELL-FLEMING IN CAMBI FLESSIBILI Cambi flessibili un deprezzamento sposta la BP verso il basso; un apprezzamento sposta la BP verso l alto. Poiché
DettagliIndice. 1 Il settore reale --------------------------------------------------------------------------------------------- 3
INSEGNAMENTO DI ECONOMIA POLITICA LEZIONE VI IL MERCATO REALE PROF. ALDO VASTOLA Indice 1 Il settore reale ---------------------------------------------------------------------------------------------
Dettagli5 Risparmio e investimento nel lungo periodo
5 Risparmio e investimento nel lungo periodo 5.1 Il ruolo del mercato finanziario Il ruolo macroeconomico del sistema finanziario è quello di far affluire i fondi risparmiati ai soggetti che li spendono.
DettagliIl modello Mundell-Fleming
Il modello Mundell-Fleming Il modello di Mundell-Fleming inserisce nel modello IS LM l economia Aperta. Ipotizza che vi sia perfetta mobilità dei capitali Che il paese in esame sia rappresentato da una
DettagliLA CASSETTA DEGLI ATTREZZI
Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE
DettagliProdotto interno lordo (PIL) Composizione dal punto di vista della spesa
Prodotto interno lordo (PIL) Composizione dal punto di vista della spesa Il PIL è la somma dei valori monetari del consumo (C), dell investimento lordo, della spesa pubblica per beni e servizi (G) e delle
DettagliInflazione e Produzione. In questa lezione cercheremo di rispondere a domande come queste:
Inflazione e Produzione In questa lezione cercheremo di rispondere a domande come queste: Da cosa è determinata l Inflazione? Perché le autorità monetarie tendono a combatterla? Attraverso quali canali
DettagliEquilibrio macroeconomico neoclassico
Equilibrio macroeconomico neoclassico La teoria neoclassica (TN) Rappresentò il paradigma teorico di riferimento fino alla crisi del 1929 e prima di Keynes Ancora oggi alcune scuole di pensiero più recenti
DettagliI mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM. Assunzione da rimuovere. Investimenti, I
I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM Assunzione da rimuovere Rimuoviamo l ipotesi che gli Investimenti sono una variabile esogena. Investimenti, I Gli investimenti delle imprese
DettagliProduzione e tasso di cambio nel breve periodo
Produzione e tasso di cambio nel breve periodo Determinanti della domanda aggregata nel breve periodo Un modello di breve periodo dell equilibrio del mercato dei beni Un modello di breve periodo dell equilibrio
DettagliCapitolo 3. Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi)
Capitolo 3 Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Anteprima Principi di base sui tassi di cambio Tassi di cambio
DettagliTassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio
Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio Tassi di cambio e transazioni internazionali La domanda di attività denominate in valuta estera L equilibrio nel mercato valutario Tassi
DettagliIndice. 1 La disoccupazione ---------------------------------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6
INEGNAMENO DI EONOMIA OLIIA LEZIONE VIII IL EORE DELL OUAZIONE ROF. ALDO VAOLA Economia olitica Indice 1 La disoccupazione ----------------------------------------------------------------------------------------
DettagliL Europa è un economia aperta
L economia aperta L Europa è un economia aperta Un sistema macroeconomico si dice aperto quando le transazioni internazionali hanno un ruolo rilevante. Il grado di apertura di un paese è generalmente misurato
DettagliLe ipotesi del modello
Modello IS-LM Le ipotesi del modello I prezzi sono dati gli aggiustamenti passano attraverso variazioni delle quantità prodotte e del tasso di interesse L investimento non è più esogeno (come nel modello
DettagliFacoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Macroeconomia sui capitoli 21, 22 e 23. Dott.ssa Rossella Greco
Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica Esercitazione di Macroeconomia sui capitoli 21, 22 e 23 Dott.ssa Rossella Greco Domanda 1 (Problema 4. dal Cap. 21 del Libro di Testo) a) Gregorio,
DettagliMacroeconomia. Laura Vici. laura.vici@unibo.it. www.lauravici.com/macroeconomia LEZIONE 6. Rimini, 6 ottobre 2015. La ripresa dell Italia
Macroeconomia Laura Vici laura.vici@unibo.it www.lauravici.com/macroeconomia LEZIONE 6 Rimini, 6 ottobre 2015 Macroeconomia 140 La ripresa dell Italia Il Fondo Monetario internazionale ha alzato le stime
DettagliLezione 27: L offerta di moneta e la LM
Corso di Economia Politica prof. S. Papa Lezione 27: L offerta di moneta e la LM Facoltà di Economia Università di Roma Sapienza Offerta di moneta Offerta di moneta. È la quantità di mezzi di pagamento
DettagliEsportazioni 110 Vendite a B 200. Vendite al pubblico 600. Calcolate il valore del PIL di questa economia usando le tre definizioni possibili.
Esercizi 2014-2015 IL BREVE PERIODO Esercizio 1 Si consideri il seguente sistema economico in cui operano solamente due (categorie di) imprese, e la cui attività può essere sintetizzata come segue: Impresa
Dettagliappendice online 6A I modelli IS-LM e DD-AA
appendice online 6A I modelli IS-LM e DD-AA In questa appendice analizziamo le relazioni tra il modello DD-AA presentato nel corso del capitolo e un altro modello frequentemente usato per rispondere a
DettagliCapitolo 11. Estensione del modello a prezzi vischiosi: altri strumenti analitici. Francesco Prota
Capitolo 11 Estensione del modello a prezzi vischiosi: altri strumenti analitici Francesco Prota Piano della lezione Lo stock di moneta e l equilibrio nel mercato monetario: la curva LM Il modello IS-LM
DettagliIl mercato di monopolio
Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con
DettagliScelta intertemporale: Consumo vs. risparmio
Scelta intertemporale: Consumo vs. risparmio Fino a questo punto abbiamo considerato solo modelli statici, cioè modelli che non hanno una dimensione temporale. In realtà i consumatori devono scegliere
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI SASSARI DIPARTIMENTO DI SCIENZE ECONOMICHE E AZIENDALI MACROECONOMIA - Anno accademico 2015-2016, I semestre
UNIVERSIT DEGLI STUDI DI SSSRI DIPRTIMENTO DI SCIENZE ECONOMICHE E ZIENDLI MCROECONOMI - nno accademico 2015-2016, I semestre Soluzioni esercitazione (seconda parte del programma), 11122015 PRTE ) 1) Si
DettagliRichiami di teoria della domanda di moneta
Richiami di teoria della domanda di moneta Parte seconda La teoria della preferenza della liquidità di Keynes Keynes distingue tre moventi principali per cui si detiene moneta. Transattivo Precauzionale
DettagliInvestimenti lordi = 2.000 Investimenti netti = 800
Macroeconomia, Esercitazione 1. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.it) 1 Esercizi. 1.1 PIL/1 Si consideri un sistema economico che produce solo pane. Questo è costituito da tre imprese: una agricola,
DettagliEconomia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1
Economia Applicata ai sistemi produttivi 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Schema della lezione di oggi Argomento della lezione: il comportamento del consumatore. Gli economisti assumono che il
DettagliEconomia Aperta. Mario Veneziani. Presentazione per il corso di Politica Economica Internazionale
Economia Aperta Mario Veneziani Presentazione per il corso di Politica Economica Internazionale, fino alla fine del par. 2.1 pag. 318 1 Economia aperta, ovvero... Nel mercato dei beni: ruolo dei dazi,
DettagliTeoria tradizionale della determinazione del tasso di cambio R determinato dai flussi commerciali rilevanza di lungo periodo.
MONETA E FINANZA INTERNAZIONALE Lezione 7 Teoria tradizionale della determinazione del tasso di cambio R determinato dai flussi commerciali rilevanza di lungo periodo. La velocità di aggiustamento dipende
DettagliCalcolo del Valore Attuale Netto (VAN)
Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Il calcolo del valore attuale netto (VAN) serve per determinare la redditività di un investimento. Si tratta di utilizzare un procedimento che può consentirci di
DettagliLA SFIDA DELLA RIDUZIONE DEL DEFICIT DELLE PARTITE CORRENTI DEGLI STATI UNITI
LA SFIDA DELLA RIDUZIONE DEL DEFICIT DELLE PARTITE CORRENTI DEGLI STATI UNITI INTRODUZIONE La problematica esposta nella sezione dell Economic Outlook dell OECD, The challanges of narrowing the US current
DettagliLa bilancia dei pagamenti e l economia aperta
Capitolo 7 La bilancia dei pagamenti e l economia aperta Sulla base del rapporto export - PIL gli USA sono un economia quasi chiusa: Stato Export/Pil % USA 10 GERMANIA 32 G.B. 25 BELGIO 73 LUSSEMBURGO
DettagliQuesiti a risposta breve
Quesiti a risposta breve Le domande proposte in questo elenco sono una raccolta dei quesiti a risposta breve contenuti nella domanda 1 degli esami di Istituzioni di Economia Politica II degli ultimi anni.
DettagliCapitolo 10 Z Elasticità della domanda
Capitolo 10 Z Elasticità della domanda Sommario Z 1. L elasticità della domanda rispetto al prezzo. - 2. La misura dell elasticità. - 3. I fattori determinanti l elasticità. - 4. L elasticità rispetto
DettagliRISPARMIO, INVESTIMENTO E SISTEMA FINANZIARIO
Università degli studi di MACERATA Facoltà di SCIENZE POLITICHE ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2009/2010 RISPARMIO, INVESTIMENTO E SISTEMA FINANZIARIO Fabio CLEMENTI E-mail: fabio.clementi@univpm.it
DettagliLa moneta. La definizione di moneta esula dalla forma fisica assunta dalla stessa.
La moneta La definizione di moneta esula dalla forma fisica assunta dalla stessa. ECONOMIA MONETARIA E FINANZIARIA La moneta e le istituzioni monetarie Le forme fisiche assunte dalla moneta sono diverse,
Dettaglila Banca Centrale esercita in autonomia (indipendenza dal Governo) la politica monetaria.
Politica monetaria Obiettivi principali della politica monetaria stabilità monetaria interna (controllo dell inflazione) stabilità monetaria esterna (stabilità del cambio e pareggio della BdP) ma può avere
Dettagli