Falso in bilancio: aspetti problematici della nuova fattispecie

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1 Stefano Comellini (Avvocato penalista in Torino) Falso in bilancio: aspetti problematici della nuova fattispecie 1

2 L. 69/2015: Riforma delle fattispecie di False comunicazioni sociali. Nuovo testo degli artt e 2622, c.c., e inserimento dei nuovi artt bis e 2621-ter, c.c.. 2

3 Art. 2621, c.c. False comunicazioni sociali Fuori dai casi previsti dall'art. 2622, gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori, i quali, al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto, nei bilanci, nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico, previste dalla legge, consapevolmente espongono fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero ovvero omettono fatti materiali rilevanti la cui comunicazione è imposta dalla legge sulla situazione economica 3

4 Art. 2622, c.c. False comunicazioni sociali delle società quotate Comma 1: Gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori di società emittenti strumenti finanziari ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato italiano o di altro Paese dell'unione europea, i quali, al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto, nei bilanci, nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico consapevolmente espongono fatti materiali non rispondenti al vero ovvero omettono fatti materiali 4

5 Art. 2622, c.c. False comunicazioni sociali delle società quotate rilevanti la cui comunicazione è imposta dalla legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società o del gruppo al quale la stessa appartiene, in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore, sono puniti con la pena della reclusione da tre a otto anni. 5

6 Il cd. falso valutativo previgente testo: "fatti materiali non rispondenti al vero ancorchéoggetto di valutazioni ; nuovo testo: "fatti materiali non rispondenti al vero. 6

7 Cass. n /2015 Irrilevanza penale del falso valutativo per: formulazione testuale della norma; testo vigente dell art. 2638, c.c.; analogia con le modifiche normative della frode fiscale; lavori preparatori. 7

8 Cass. n. 890/2016 Rilevanza penale del falso valutativo perché: Fatti materiali rilevanti sono da intendersi in senso aziendalistico anglosassone ( materiality ) comprensivo di ogni dato, anche valutativo, in grado di condizionare le decisioni assunte dai destinatari del bilancio d esercizio e delle comunicazioni sociali. Interpretazione della fattispecie nel segno della sua effettività concreta. 8

9 Cass. n. 6916/2016 Irrilevanza penale del falso valutativo, richiamata la sentenza n /2015. Di qui la rimessione del contrasto giurisprudenziale alle Sezioni Unite penali. (Ordinanza n. 9186, dep. 04/03/2016). 9

10 Art bis, c.c. Fatti di lieve entità Salvo che costituiscano più grave reato, si applica la pena da sei mesi a tre anni di reclusione se i fatti di cui all'art sono di lieve entità, tenuto conto della natura e delle dimensioni della società e delle modalità o degli effetti della condotta. Salvo che costituiscano più grave reato, si applica la stessa pena di cui al comma precedente quando i fatti di cui all'art riguardano società che non superano i limiti indicati dal secondo comma dell'art. 1, Regio Decreto 16/03/1942, n In tale caso, il delitto è procedibile a querela della società, dei soci, dei creditori o degli altri destinatari della comunicazione sociale. 10

11 Art ter, c.c. Non punibilità per particolare tenuità Ai fini della non punibilità per particolare tenuità del fatto, di cui all'art. 131-bis, c.p., il giudice valuta, in modo prevalente, l'entità dell'eventuale danno cagionato alla società, ai soci o ai creditori conseguente ai fatti di cui agli artt e bis. 11

12 Art ter, c.c. Non punibilità per particolare tenuità Ai fini della non punibilità per particolare tenuità del fatto, di cui all'art. 131-bis, c.p., il giudice valuta, in modo prevalente, l'entità dell'eventuale danno cagionato alla società, ai soci o ai creditori conseguente ai fatti di cui agli artt e bis. 12

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