Rassegna di giurisprudenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (diretta da Maria Alessandra Sandulli e Ilaria Conte)

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1 Rassegna di giurisprudenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (diretta da Maria Alessandra Sandulli e Ilaria Conte) MARZO 2016 (a cura degli avv.ti Andrea Porro e Silvia De Paolis) Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, sentenza 24 febbraio 2016, n. 62 Consorzio di bonifica - Opere idrauliche - Responsabilità per omessa manutenzione - Pluralità di condotte umane colpevoli - Nesso eziologico - Sussistenza. Consorzio di bonifica - Opere idrauliche - Onere di manutenzione Titolarità di custodia e di gestione - Responsabilità ex art cod. civ. - Sussistenza. 1. Nel giudizio di risarcimento del danno da omessa manutenzione di opere idrauliche, la comparazione del grado di incidenza eziologica di più cause concorrenti può instaurarsi solo tra una pluralità di condotte umane colpevoli, ma non tra una causa umana imputabile ed una concausa naturale non imputabile. 2. Qualora un consorzio di bonifica provveda, anche se non tenuto, alla manutenzione di un opera idraulica, ne assume la custodia e la gestione e risponde per i danni cagionati da difetto di manutenzione ai sensi dell art cod. civ. Riferimenti normativi: art cod. civ.; art. 7, R.D. n. 523 del 1904; d. lgs. n. 112 del Giurisprudenza: Cass., sez. III, 21 luglio 2011, n ; Cass., SS. UU., 21 novembre 2011, n Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, sentenza 25 febbraio 2016, n. 68 Concessione di derivazione ad uso idroelettrico Piccola derivazione - Mancanza del titolo comprovante la disponibilità dell area di intervento Necessità - Esclusione. Concessione di derivazione ad uso idroelettrico Piccola derivazione Art. 3, comma 5, l.p. Bolzano n. 7 del 2005 e art. 24, comma 1, l.p. Bolzano n. 15 del 2011 Irrilevanza e manifesta infondatezza della questione di costituzionalità e di illegittimità comunitaria. 1. L art. 5, comma 5, l.p. Bolzano n. 7 del 2005, il quale richiedeva la prova della disponibilità giuridica delle aree occorrenti a realizzare impianti idroelettrici con potenza media fino a 3 MW, è stato abrogato dall art. 36, comma 1, lett. b), l.p. Bolzano n. 2 del 2015; pertanto il richiedente una concessione di derivazione di acqua pubblica ad uso idroelettrico, di potenza media fino a 3 MW, non ha più l onere di dimostrare la disponibilità delle aree interessate poiché secondo l art. 10 della nuova legge le infrastrutture indispensabili per gli impianti per medie derivazioni e per il trasporto dell energia prodotta sono considerate di interesse pubblico, urgenti e indifferibili. Ne consegue la possibilità di acquisire mediante espropriazione le aree occorrenti per realizzare il progetto. 1

2 2. E irrilevante e manifestamente infondata la questione di costituzionalità e di illegittimità comunitaria dell art. 3 comma 5, l.p. Bolzano n. 7 del 2005 (modificato dall art. 10, l.p. Bolzano n. 2 del 2010) e dell art. 24 comma 1, l.p. Bolzano n. 15 del 2011, nella parte in cui prevedono l inammissibilità delle domande di concessione di derivazione ad uso idroelettrico, relative ad impianti con potenza media fino a 3 MW, in caso di mancanza del titolo comprovante la disponibilità dell area di intervento. Riferimenti normativi: direttiva 2001/77/CE; direttiva 2009/28/CE; art. 3 comma 5, l.p. Bolzano n. 7 del 2005 (modificato dall art. 10, l.p. Bolzano n. 2 del 2010); art. 24 comma 1, l.p. Bolzano n. 15 del 2011; artt. 10, 34 e 36, l.p. Bolzano n. 2 del Giurisprudenza: conforme T.S.A.P. 22 marzo 2016, n. 83; Corte cost., 31 maggio 2013, n Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, sentenza 26 febbraio 2016, n. 69 Area spondale Illegittima collocazione di stazione radio base Proroga del termine per la rimozione Istanza di concessione demaniale per la collocazione della stazione radio base Effetti. 1. Il provvedimento con cui l amministrazione fissa un termine per la rimozione di un opera posta in area spondale (nella specie stazione radio base) anteriore alla data prevista per la definizione del procedimento di concessione in sanatoria è illegittimo Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, sentenza 26 febbraio 2016, n. 70 Tribunali Regionali delle Acque Pubbliche Sentenze Appello Decorrenza del termine per impugnare. Tribunali Regionali delle Acque Pubbliche Sentenze Appello - Comunicazione a mezzo p.e.c. del testo integrale del provvedimento Art. 133 c.p.c. Inapplicabilità al giudizio di appello. 1. La comunicazione integrale del dispositivo a mezzo di posta elettronica certificata da parte della cancelleria della Corte di Appello è idonea a far decorrere il termine previsto dal primo comma dell art. 189 R.D. 11 dicembre 1933 n per l appello avverso le sentenze dei Tribunali Regionali delle Acque Pubbliche a prescindere dall eventuale registrazione della sentenza. Pertanto l appello proposto oltre i trenta giorni dalla comunicazione integrale del dispositivo a mezzo p.e.c. è inammissibile per tardività. 2. L art. 133 c.p.c. non impedisce il decorso del termine per l impugnazione, quando tale decorso sia collegato da una normativa speciale, quale quella di cui agli artt. 189, comma 1 e 183 R.D. 11 dicembre 1933 n. 1775, alla comunicazione o notificazione di una parte soltanto del provvedimento, ove il testo integrale di quest ultimo sia comunque portato a conoscenza, a mezzo p.e.c., dei suoi destinatari e, tra questi, alle parti onerate di proporre impugnazione. 2

3 Riferimenti normativi: art. 183 e 189, R.D. n del 1933; art. 133 c.p.c. Giurisprudenza: Cass., SS.UU., 30 marzo 2010, n. 7607; Id., 11 luglio 2011, n ; Cass., sez. VI, 18 novembre 2015, n ; Id., 9 ottobre 2015, n Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, sentenza 26 febbraio 2016, n. 71 Concessione di derivazione ad uso idroelettrico Istanza - Carenze informative Effetti. 1. Il rigetto di un istanza di concessione di derivazione ad uso idroelettrico basato sull incompatibilità con una prioritaria istanza è legittimo nonostante la precedente istanza sia caratterizzata da alcune carenze informative, se tali carenze non sono tali da impedire, alla luce della regola del raggiungimento dello scopo, una conoscenza complessiva del progetto e la conseguente articolazione delle istanze di concorrenza e di opposizione. Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche sentenza 18 marzo 2016 n. 74 Canoni e sovracanoni Sovracanone di pompaggio Determinazione Criteri. Canoni e sovracanoni Sovracanone di pompaggio Soggetti creditori. 1. Negli impianti di produzione elettrica mediante accumulo per pompaggio, il sovracanone dovuto dal concessionario ai sensi dell art. 28 della legge 30 aprile 1999 n. 36 deve essere determinato esclusivamente in relazione alle portate pompate in risalita. 2. Il sovracanone di pompaggio spetta a tutti i Comuni cui è dovuto il pagamento dei c.d. sovracanoni rivieraschi e non solo a quelli sul cui territorio insistono le strutture dell impianto di pompaggio. Riferimenti normativi: artt. 1 e 2, l. n. 25 del 1980; art. 28, l. n. 136 del 1999; art. 28, l. n. 388 del 2000; l. n. 290 del Giurisprudenza: T.S.A.P. 14 ottobre 2015, n. 260 e 14 gennaio 2016, n. 11, in precedente osservatorio. Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, sentenza 21 marzo 2016, n. 76 Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, sentenza 21 marzo 2016, n. 77 Concessione di derivazione ad uso idroelettrico Piccola derivazione Silenzio Qualificazione Condizione dell azione. Concessione di derivazione ad uso idroelettrico Piccola derivazione - Parere dell Autorità di Bacino Atto endoprocedimentale Mancanza Effetti. 3

4 1. Nell azione avverso il silenzio inadempimento serbato su una domanda di concessione di piccola derivazione ad uso idroelettrico la scadenza del termine per provvedere è una condizione dell azione che può venire ad esistenza anche successivamente alla proposizione del ricorso, purché sia presente al momento della decisione. 2. Il parere dell Autorità di Bacino emesso nel corso del procedimento per la concessione di una piccola derivazione ad uso idroelettrico è atto endoprocedimentale la cui mancanza, qualora richiesto dall amministrazione procedente, non sospende il termine per la conclusione del procedimento ma attiva la procedura di cui all art. 7, comma 2 del R.D. n del 1933, che prevede la nomina di un commissario ad acta da parte del Governo. Giurisprudenza: conforme alla prima massima T.S.A.P. 21 marzo 2016, n. 78. Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, sentenza 21 marzo 2016, n. 79 Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche Competenza. 1. Ai sensi dell art. 8 del c.p.a. e dell art. 208 del R.D. n del 1933 il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche adito in sede di legittimità è competente ad accertare incidenter tantum la proprietà di un area interessata da un opera idraulica. Riferimenti normativi: artt. 197 e 208, R.D. n del 1933; art. 8 d. lgs. n. 104 del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, sentenza 21 marzo 2016, n. 80 Concessione di derivazione ad uso idroelettrico Piccola derivazione Regione Veneto Pubblicazione sul BUR - Effetti. 1. Ai sensi delle D.G.R. Veneto n. 1664/2010 e n. 2100/2011 il rigetto di una domanda di concessione di piccola derivazione ad uso idroelettrico per mancata allegazione della prescritta documentazione, successivamente alla pubblicazione della domanda sul BUR, è illegittimo poiché la pubblicazione della domanda presuppone la verifica, da parte dell amministrazione, della completezza della documentazione prodotta. Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, sentenza 23 marzo 2016, n. 84 Concessione di derivazione ad uso idroelettrico Annullamento giurisdizionale per la presenza di modifiche del regime delle acque in area naturale protetta Richiesta di progetto per il ripristino ambientale Legittimità. 1. A seguito dell annullamento di una concessione di derivazione di acque pubbliche per la violazione del divieto di modificare il regime delle acque all interno delle aree naturali protette previsto dall art. 11, comma 3, l. n. 394 del 1991, il provvedimento con cui 4

5 l amministrazione richiede la predisposizione di un elaborato progettuale per il ripristino dello stato dei luoghi e della situazione ambientale è legittimo. Riferimenti legislativi: art. 11, comma 3, l. n. 394 del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, sentenza 24 marzo 2016, n. 85 Concessione di derivazione - Tutela della qualità delle acque - Salvaguardia della salute pubblica - Fascia di rispetto Individuazione in via suppletiva - Competenza del Comune. 1. Ai sensi dell art. 94 del d.lgs. 152 del 2006, nelle more dell adozione degli atti regionali di individuazione delle zone di rispetto delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, i Comuni sono competenti a stabilire una zona di rispetto fine di garantire la salvaguardia della salute pubblica attraverso il mantenimento di adeguate caratteristiche delle acque destinate al consumo umano. Riferimenti normativi: art. 94, d. lgs. n. 152 del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, sentenza 24 marzo 2016, n. 87 Concessione di derivazione ad uso idroelettrico - Sub procedimento di V.I.A. - Valutazioni tecniche - Sindacato giurisdizionale - Princìpio di ragionevolezza tecnica - Legittimità. Concessione di derivazione ad uso idroelettrico - Tutela dell ambiente Ponderazione degli interessi. Concessione di derivazione ad uso idroelettrico - Autorizzazione unica - Rapporto cronologico - Autonomia dei provvedimenti - Anteriorità della autorizzazione unica - Legittimità. 1. Gli atti amministrativi espressione di valutazioni tecniche in materia di V.I.A. sono suscettibili di sindacato giurisdizionale esclusivamente nel caso in cui l amministrazione abbia effettuato scelte che si pongono in contrasto con il princìpio di ragionevolezza tecnica, stante il divieto per il giudice amministrativo di sostituire proprie valutazioni tecniche a quelle effettuate dalla pubblica autorità. 2. L obiettivo della tutela delle fonti di energia rinnovabile è incluso nell incentivazione al loro utilizzo e con esso è coerente, anche nell ipotesi di impianti mini-idroelettrici, l obbligo delle amministrazioni di introdurre regole finalizzate a realizzare un equilibrio tra la tutela e l uso, rappresentando l ambiente un valore costituzionalmente protetto. 3. Il rilascio della autorizzazione unica prima della concessione di idroderivazione è legittimo, stante l autonomia dei due provvedimenti e l assenza di specifici divieti da parte delle linee guida nazionali in materia di autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. 5

6 Riferimenti normativi: artt. 10 e 10 bis, l. n. 241 del 1990; art. 9 Cost.; art. 12, d. lgs. n. 387 del 2003; D.M. 10 settembre Giurisprudenza: Cons. Stato, sez. VI, 7 maggio 2013, n