Il mercato della frutta in Italia

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1 Il mercato della frutta in Italia Negli ultimi mesi il mercato della frutta è stato contraddistinto dai prodotti tipici del periodo estivo ed in particolare da pesche, nettarine, uve da tavola, meloni, angurie e susine. In queste settimane si va delineando anche la disponibilità di frutta autunno-vernina (mele, pere e kiwi) e di conseguenza il mercato di questi prodotti sta imboccando direzioni ben precise. La produzione europea di mele è stimata in circa 12 milioni di tonnellate con una flessione del 3% rispetto al 2015 (Wapa). Per l Italia, le stime di Assomela e Cso prevedono un raccolto simile a quello del 2015, con leggeri cali produttivi in Alto Adige e Trentino e variazioni positive nelle altre regioni. Per quanto concerne le pere, il Cso stima una produzione 2016 di 678 mila tonnellate, in flessione dell 11% rispetto all anno precedente. A livello di Unione europea il Wapa prevede una flessione del 9% rispetto al L offerta nazionale di kiwi è attesa in marcata flessione rispetto al livello produttivo record del In generale, la flessione dell offerta può essere ricondotta alle condizioni climatiche sfavorevoli durante le principali fasi del ciclo produttivo mentre in particolare, in Veneto è riconducibile al problema dell asfissia radicale che ha colpito molti actidinieti della provincia di Verona. I frutti dovrebbero raggiungere calibri medio grandi e di conseguenza i listini medi sono attesi in netto rialzo rispetto alla campagna commerciale 2015/2016 (Cso). Per quanto concerne i corsi, il termometro del mercato è dato dall indice prezzi all origine di Ismea, utile per tracciare un quadro dell andamento di mercato del paniere di prodotti frutticoli. A partire dallo scorso maggio, l indice indica una ripresa delle quotazioni rispetto ai due anni precedenti. La tendenza positiva è da ricondurre prevalentemente alle quotazioni di pesche, nettarine e meloni che sono state nettamente superiori a quelle del 2014 e del Frutta: Indice dei prezzi all origine (2010=100) Pesche e nettarine La campagna 2016 di pesche e nettarine è stata caratterizzata da un offerta nazionale ed europea al di sotto della media degli ultimi anni. La flessione produttiva è riconducibile ad un andamento climatico anomalo con un autunno e inverno particolarmente miti. Tra gennaio e febbraio le aree più precoci sono state interessate da diverse gelate allorquando i frutteti erano in una fase molto

2 delicata del ciclo produttivo (fioritura e allegagione). Al contrario, per le varietà medie e tardive c è stato un allungamento della fase di fioritura. Le stime del Cso, evidenziano per l Italia un calo produttivo che riguarda tutte le specie (pesche, nettarine e percoche). In particolare, per le pesche e le percoche si è rilevato un calo produttivo consistente al Sud. Per le nettarine, si registra una contrazione di volumi sia al Sud, sia al Nord. Sotto l aspetto delle quotazioni all origine, l avvio della campagna di pesche e nettarine in Italia è stato caratterizzato da prezzi attestati su livelli bassi, a causa della presenza di prodotto spagnolo. Successivamente, le rilevazioni Ismea hanno registrato quotazioni in marcato aumento rispetto a quanto successo nel triennio precedente. Nettarine polpa gialla: prezzi all origine sulla piazza di Matera, f.co azienda ( /kg) Pesche polpa bianca: prezzi all origine sulla piazza di Forlì, f.co azienda ( /kg)

3 Uve da tavola Per quanto riguarda le uve da tavola, sono in pieno svolgimento in tutte le aree vocate le operazioni di raccolta del prodotto con quantitativi in incremento e prezzi in fisiologica flessione. Le uve della varietà Vittoria sono state oggetto di una debole richiesta anche per la presenza sui mercati di prodotto estero (Grecia, Spagna e Turchia) esitato a prezzi concorrenziali. Più fluido è risultato il collocamento per le apirene, a fronte di una migliore intonazione della domanda soprattutto estera. Negli areali produttivi pugliesi ha avuto inizio la raccolta della varietà Italia. I primi stacchi hanno mostrato un profilo qualitativo piuttosto soddisfacente con una domanda che ha mostrato però maggiore interesse verso quelle quote di prodotto dallo standard ottimale sia in termini di colorazione che di conformazione del grappolo. Uve da tavola (var. Vittoria): prezzi all origine sulla piazza di Catania, f.co azienda raccolta a carico acquirente ( /kg) Meloni Le quotazioni dei meloni hanno mostrato ampie oscillazioni. L elevata volatilità dei prezzi all origine può essere imputata essenzialmente alla variabilità dei quantitativi disponibili ed all andamento delle temperature che ha influenzato la domanda. Meloni (tipo retato): prezzi all origine sulla piazza di Mantova, f.co azienda ( /kg)

4 Meloni gialli (var. Helios): prezzi all origine sulla piazza di Trapani, f.co azienda ( /kg) La bilancia commerciale della frutta fresca dell Italia Gli scambi con l estero Nei primi sei mesi del 2016 la bilancia commerciale della frutta fresca ha registrato un saldo attivo di circa 362 milioni di euro, in aumento del 16% rispetto allo stesso periodo del Tale risultato è frutto soprattutto della riduzione dell esborso sostenuto per le importazioni che è diminuito del 5%, mentre gli introiti generati dalle esportazioni sono cresciuti dell 1,5%. In termini di volumi scambiati, le esportazioni sono cresciute (+2%) a fronte di prezzi medi all export in leggera flessione (-0,7%), mentre le importazioni sono diminuite del 2% a fronte di un lieve calo dei listini medi all import (-2,8%). In termini di valore, i prodotti maggiormente esportati sono mele, con una quota del 43% sul totale, kiwi (24%) e pere (7%). Rispetto ai primi sei mesi del 2015, in termini di valore, sono cresciute le esportazioni di susine (53%), uve da tavola (49%), pesche (43%), nettarine (+40%), angurie (+36%), mirtilli (+32%), pere (17%) e fragole (7%). I prodotti maggiormente importati invece sono la frutta tropicale che costituisce la metà delle importazioni di frutta in termini di valore, con le banane che detengono una quota del 35% e l ananas del 8%. Tra gli altri prodotti si distinguono le pere (10%) e le fragole (9%). Rispetto ai primi sei mesi del 2015, sono cresciute le importazioni di ciliegie (+36%), mirtilli (+9%), susine (+8%), mango (+7%) e lamponi, more e gelsi (+7%) e mele (+6%).

5 Import, export e saldo per la frutta in valore (dati cumulati gennaio-giugno) Export di mele per campagna commerciale (dati in tonnellate)

6 Export di pere per campagna commerciale (dati in tonnellate) Export di kiwi per campagna commerciale (dati in tonnellate) Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale Redazione a cura di: Mario Schiano lo Moriello m.schiano@ismea.it