Piano d Ambito Capitolo 3 Obiettivi del Piano d Ambito RELAZIONE (aggiornamento 2014)

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1 Piano d Ambito Capitolo 3 Obiettivi del Piano d Ambito RELAZIONE (aggiornamento 2014)

2 Indice CAPITOLO 3 OBIETTIVI DEL PIANO D AMBITO 3.1 Stima della domanda Premessa Proiezioni demografiche a La popolazione residente al 2031, secondo i criteri adottati nel Piano d Ambito approvato nel b La popolazione residente secondo la proiezione ISTAT c La popolazione residente secondo la proiezione regionale d La proiezione adottata a base della pianificazione e La popolazione non residente f Gli addetti alle attività lavorative Le dotazioni idriche a Gli standard regionali La situazione attuale I fabbisogni lordi previsti all orizzonte di Piano (anno 2031) I fabbisogni lordi medi al Le portate di punta al Osservazioni Previsione dei volumi da erogare a Scenario massimo, minimo, incremento zero b L orizzonte pianificatorio b Approfondimento a seguito della Sentenza della Corte Costituzionale n. 335/ Livelli di servizio obiettivo Premessa Obiettivi di servizio secondo il DPCM Sintesi e approfondimento degli obiettivi principali a La copertura del servizio b Il risparmio idrico c Le perdite idriche d La continuità del servizio idrico e La qualità degli scarichi e.1 I punti più importanti della normativa nazionale vigente

3 3.2.3.e.2 La situazione attuale e.3 Il Programma di Tutela ed Uso delle Acque e.4 Il Regolamento Regionale 24 marzo 2006, n e.5 Gli obiettivi riguardanti le emissioni e.6 Gli obiettivi riguardanti la dimensione degli impianti L organizzazione del servizio Approfondimento: copertura del servizio di acquedotto al fine del miglioramento dell approvvigionamento idropotabile in aree non raggiunte a Elementi e metodologia per la scelta delle soluzioni tecniche e gestionali sostenibili b Estensione delle reti idriche verso utenti attualmente non serviti c Interventi di potabilizzazione in loco per piccole utenze d Aspetti normativi: responsabilità e compiti dei soggetti coinvolti - cenni e Considerazioni conclusive ALLEGATI ALL. 1 Previsioni fabbisogni idrici lordi ALL. 2 Previsioni fabbisogni idrici, portata giornaliera massima e portata oraria di punta

4 3.1 Stima della domanda CAPITOLO 3 OBIETTIVI DEL PIANO D AMBITO Premessa La stima previsionale del fabbisogno di servizi idrici nell ambito territoriale ottimale della provincia di Cremona discende in primo luogo dalla previsione dei consumi da acquedotto per usi potabili e non potabili. Ovviamente il fabbisogno di nuove reti idriche o di reti sostitutive di quelle esistenti sarà influenzato in larga misura anche da altri fattori, come si vedrà in sede di trattazione dei Livelli di Servizio e delle Strategie di Intervento. Ciò vale a maggior ragione per i fabbisogni di reti fognarie e di impianti di depurazione da creare ex novo o da potenziare e integrare. Il primo elemento da valutare per la stima dei fabbisogni idrici è costituito dalla dinamica demografica nell orizzonte pianificatorio. Poichè, a seguito della recente L.R. 21/2010, l orizzonte di pianificazione è da stabilirsi in un periodo pari a 20 anni, le elaborazioni sono state impostate sulla proiezione della popolazione residente, comune per comune, al 2033 ( ), assumendo che le proiezioni al 2031, base per i calcoli della stesura già del 2011, possano costituire ancora un riferimento pianificatorio adeguato, considerati gli ampi margini di incertezza insiti nelle molteplici valutazioni connesse. In ogni caso, ove possibile, la stima è stata riportata all anno effettivo (2033). Al fine di costruire il panorama il più esaustivo possibile su un tema molto delicato, che deve conciliare il corretto dimensionamento delle infrastrutture con gli aspetti economico-tariffari legati alla adeguata previsione dei volumi e dei ricavi, si sono prese in considerazione diverse proiezioni demografiche, di seguito descritte Proiezioni demografiche a La popolazione residente al 2033, secondo i criteri adottati nel Piano d Ambito approvato nel 2007 Per effettuare la elaborazione previsionale degli abitanti residenti, sono stati utilizzati: i dati dei rilevamenti censuari al 1991 e 2001, le proiezioni demografiche al 2016 effettuate da I.Re.R. in occasione della redazione del P.R.R.A,

5 le proiezioni demografiche al 2016 contenute nel settore funzionale acquedotti del P.R.R.A.. Per ciascuno dei 115 comuni della provincia di Cremona sono state sviluppate due distinte proiezioni della popolazione residente, riferite agli anni 2015, 2020, 2025, 2030, 2033, Sono stati adottati i seguenti criteri: simulazione della ipotetica variazione percentuale all anno x ottenuta proiettando linearmente su tutto il periodo 2001-anno x la variazione realmente verificatasi nel decennio , simulazione della ipotetica variazione percentuale all anno x ottenuta proiettando linearmente la variazione teorica tra i dati del censimento 2001 e la previsione al 2016 formulata dal P.R.R.A.. Per la stima previsionale del numero degli abitanti residenti all anno x in ciascun comune, è stata utilizzata la variazione di maggiore entità tra le due precedenti se i due valori risultati dalle simulazioni differiscono tra di loro di un valore sufficientemente ridotto: da 10 punti percentuali per il 2015 sino a 30 punti per il In altre parole quando le due proiezioni sostanzialmente convergono si è scelta la via più conservativa. In caso di differenza superiore (le proiezioni di fatto divergono) si è ritenuto invece che la assunzione come variazione prevista della media aritmetica tra i due risultati potesse costituire una ipotesi sufficientemente prudenziale. Come si può osservare, la seguente tabella riporta il calcolo effettuato in riferimento all anno effettivo di fine pianificazione stabilito al Si evidenzia che al 2030 il valore è risultato di , al 2035, di abitanti. pagina 2

6 COMUNE Abitanti residenti previsti PROIEZIONE AL elaborazione PdA 2007 COMUNE Abitanti residenti previsti COMUNE Abitanti residenti previsti Acquanegra Cremonese Derovere 402 Quintano 795 Agnadello Dovera Ricengo Annicco Drizzona 707 Ripalta Arpina Azzanello 804 Fiesco 937 Ripalta Cremasca Bagnolo Cremasco Formigara Ripalta Guerina 522 Bonemerse Gabbioneta-Binanuova Rivarolo del Re ed Uniti Bordolano 627 Gadesco-Pieve Delmona Rivolta d'adda Ca' d'andrea 624 Genivolta Robecco d'oglio Calvatone Gerre de' Caprioli 842 Romanengo Camisano Gombito 639 Salvirola Campagnola Cremasca Grontardo San Bassano Capergnanica Grumello Cremonese ed Uniti San Daniele Po Cappella Cantone 464 Gussola San Giovanni in Croce Cappella de' Picenardi 588 Isola Dovarese San Martino del Lago 547 Capralba Izano Scandolara Ravara Casalbuttano ed Uniti Madignano Scandolara Ripa d'oglio 604 Casale Cremasco-Vidolasco Malagnino Sergnano Casaletto Ceredano Martignana di Po Sesto ed Uniti Casaletto di Sopra 872 Monte Cremasco Solarolo Rainerio Casaletto Vaprio Montodine Soncino Casalmaggiore Moscazzano 798 Soresina Casalmorano Motta Baluffi Sospiro Casteldidone 586 Offanengo Spinadesco Castel Gabbiano 521 Olmeneta 970 Spineda 672 Castelleone Ostiano Spino d'adda Castelverde Paderno Ponchielli Stagno Lombardo Castelvisconti 444 Palazzo Pignano Ticengo 511 Cella Dati 654 Pandino Torlino Vimercati 342 Chieve Persico Dosimo Tornata 577 Cicognolo 916 Pescarolo ed Uniti Torre de' Picenardi Cingia de' Botti Pessina Cremonese 820 Torricella del Pizzo 816 Corte de' Cortesi con Cignone Piadena Trescore Cremasco Corte de' Frati Pianengo Trigolo Credera Rubbiano Pieranica Vaiano Cremasco Crema Pieve d'olmi Vailate Cremona Pieve San Giacomo Vescovato Cremosano Pizzighettone Volongo 661 Crotta d'adda 720 Pozzaglio ed Uniti Voltido 489 Cumignano sul Naviglio 419 TOTALI b La popolazione residente secondo la proiezione ISTAT L'Istituto Nazionale di Statistica mette a disposizione on line la sua banca dati DEMO, che contiene, fra l altro, le Previsioni della popolazione; per la provincia di Cremona, è disponibile il dato aggregato, calcolato per tre scenari; centrale, basso e alto. Le previsioni sono disponibili per genere, anno di previsione, tipo di scenario (centrale, alto, basso), con dettaglio territoriale fino al livello di Provincia. Un apposita sezione delle previsioni è dedicata ai cittadini residenti stranieri, con dettaglio territoriale fino al livello di Regione. Le previsioni demografiche dell Istat sono usualmente realizzate in ragione di standard metodologici internazionalmente riconosciuti. In particolare, si ricorre al cosiddetto modello per componenti (cohort component model). In base a tale metodo, la popolazione, tenuto conto del pagina 3

7 naturale processo di avanzamento dell età, si modifica da un anno al successivo aggiungendo le nascite, sottraendo i decessi, aggiungendo i movimenti migratori in entrata e, infine, sottraendo quelli in uscita. Le previsioni vengono aggiornate periodicamente rivedendo e/o riformulando le ipotesi evolutive sottostanti la fecondità, la sopravvivenza e la migratorietà. Il precedente set di previsioni demografiche regionali venne pubblicato dall Istat nel 2003 e si riferiva al periodo Una simulazione su scala nazionale, che faceva riferimento ad un solo scenario evolutivo, venne pubblicata nel 2006 per il periodo Le nuove previsioni demografiche sono pertanto finalizzate al disegno dell evoluzione demografica futura del Paese nel breve, medio e lungo termine. Pur tuttavia, i dati di lungo termine vanno trattati con estrema cautela. Le previsioni demografiche divengono infatti tanto più incerte quanto più ci si allontana dalla base di partenza, in particolar modo nelle piccole realtà geografiche. Le previsioni sono articolate secondo tre distinti scenari. Con il primo di essi, lo scenario centrale, viene fornito un set di stime puntuali ritenute verosimili che, costruite in base alle recenti tendenze demografiche, sono quelle verso il quale vengono principalmente orientati gli utilizzatori. Accanto allo scenario considerato più probabile sono stati costruiti due scenari alternativi che hanno il ruolo di disegnare il campo dell incertezza futura. Tali due scenari, denominati rispettivamente scenario basso e scenario alto, sono impostati definendo una diversa evoluzione per ciascuna componente demografica rispetto allo scenario centrale. Le due varianti tracciano idealmente un percorso alternativo, dove ciascuna componente apporterà maggiore (scenario alto) o minore (scenario basso) consistenza alla popolazione. Per lo scenario alto ciò significa fecondità, sopravvivenza e flussi migratori (interni e con l estero) più sostenuti, mentre vale esattamente l opposto nello scenario basso. Tanto il primo quanto il secondo sono da intendersi soltanto come alternative plausibili. A nessuno dei due, infatti, può essere attribuito il significato di limite potenziale (superiore o inferiore) allo sviluppo della popolazione in futuro 1. PROIEZIONE ISTAT AL 2031 Popolazione residente per anno e per territorio Anno: 2031 Scenario: Centrale Scenario: Basso Scenario: Alto Provincia: Cremona Provincia: Cremona Provincia: Cremona Tratto dal sito dell ISTAT pagina 4

8 3.1.2.c La popolazione residente secondo la proiezione regionale La quantificazione di cui a precedente punto a era stata prodotta dagli Uffici, nelle more della disponibilità delle stime demografiche omogenee prodotte dalla Regione Lombardia, come previsto dalla D.G.R. 7/12577: tale documento si era reso, in effetti, disponibile a fine 2007, ad elaborazione del Piano già conclusa. Allo stato attuale, la stima regionale del 2007 si può ritenere superata, essendo stato, nel frattempo, attivato il sistema regionale SIS.EL Sistema Informativo Statistico Enti Locali. La Struttura Statistica della Regione Lombardia ha promosso la costruzione del sito web SIS.EL per valorizzare, far conoscere e utilizzare il vasto patrimonio informativo statistico esistente ad un utenza sempre più ampia sia interna alla Regione che esterna (autonomie locali e privati). In SIS.EL sono confluite tutte le applicazioni adottate nel passato, costruite con tecnologie differenti (Intranet, Cd-Rom, Internet) e ne sono state potenziate le funzioni di navigabilità dei dati integrate a loro volta con informazioni di tipo territoriale/cartografico. Da SIS.EL si accede direttamente ai dati anagrafici/istituzionali dell amministrazione locale e le informazioni statistiche comunali o sovraccomunali relative a tutti i comuni lombardi. Tutte le informazioni presenti sono corredate da un testo informativo utile per l uso dei dati quali fonte, periodicità di aggiornamento, serie storica, avvertenze da utilizzare per il trattamento del dato e gli eventuali indirizzi web per reperire ulteriori dati. L aggiornamento in tempo reale è garantito per i dati: anagrafici/istituzionali: dagli stessi enti locali che inseriscono direttamente i loro dati attraverso un applicazione rilasciata in Internet; statistici: attingendo direttamente dal datawarehouse statistico evitando pertanto repliche delle banche dati SIS.EL, il cui collegamento avviene attraverso l utilizzo di un qualsiasi browser internet, permette di effettuare: o la ricerca, in modo semplice e guidato, delle informazioni di proprio interesse; o la navigazione multidimensionale delle informazioni ; o la costruzione dinamica di mappe tematiche sulle informazioni selezionate senza l utilizzo di ulteriori strumenti GIS ; o la navigazione, la ricerca e tutte le altre principali funzionalità GIS sulle rappresentazioni cartografiche create; o l estrazione e il salvataggio in ambiente locale delle informazioni di interesse per l utente finale 2. Per quanto riguarda, in particolare, la sezione relativa alle PREVISIONI DEMOGRAFICHE nei comuni LOMBARDI , combinando le possibili evoluzioni delle singole 2 Tratto dall introduzione del manuale SIS.EL pagina 5

9 componenti demografiche, che agiscono sulla variazione di consistenza e struttura della popolazione, si sono ottenute 4 differenti ipotesi di previsione. In particolare, le quattro varianti nascono dalla combinazione di due ipotesi formulate rispetto alla fecondità (costante e crescente) e due per i movimenti migratori (nel primo caso, in seguito chiamato B, si tiene conto solo del recente passato, mentre nell ipotesi A si considera un intervallo più ampio), viceversa le ipotesi concernenti la mortalità sono le medesime in tutti gli scenari prospettati. In tabella 1 sono riassunte le caratteristiche delle diverse ipotesi. Fecondità costante Fecondità crescente Movimenti migratori A Ipotesi 1 Ipotesi 3 Movimenti migratori B Ipotesi 2 Ipotesi 4 Per quanto concerne i movimenti migratori (movimenti interni o da e verso l estero) si sono considerati i saldi migratori comunali per età e genere, ricavati per differenza tra la popolazione residente nell anno considerato e quella dell anno successivo e si sono predisposte due distinte ipotesi evolutive: nel caso A si è considerata una serie storica più ampia ( ), in modo da prendere in considerazione anche gli effetti della sanatoria del 2003 e le sue ripercussioni negli anni immediatamente successivi; invece nel caso B la serie storica utilizzata per la stima dei saldi migratori esamina solo il trend più recente relativo all ultimo triennio ( ) Note: (a) i saldi del periodo sono calcolati sulla base della popolazione residente (ISTAT), mentre a partire dal 2008 sono stime. La seguente tabella evidenzia i quattro scenari proposti: B A Popolazione Al 2030 Ipotesi 1 Ipotesi 2 Ipotesi 3 Ipotesi 4 CREMONA Tratto da CeSDES s.a.s. Regione Lombardia: previsioni della popolazione , Milano 2009 pagina 6

10 3.1.2.d La proiezione adottata a base della pianificazione Il quadro sinottico contenete gli esiti delle proiezioni formulate dalle diverse fonti, evidenzia come il dato centrale ISTAT sia allineato con l ipotesi 1 regionale (fecondità costante, andamento migratorio più basso) e che, a sua volta, rappresenta la stima in aumento più vicina al dato del vigente Piano. La proiezione regionale identificata con ipotesi 1, pare, pertanto, quella più idonea ad interpretare, ai fini pianificatori, quel compromesso fra la necessità di evitare il rischio di un sottodimensionamento degli impianti, e di assumere una scelta cautelativa in riferimento alle aspettative di ricavo. fonte PIANO VIGENTE POPOLAZIONE RESIDENTE - SINOTTICO PROIEZIONI DEMOGRAFICHE anno base per la produzione del dato orizzonte di proiezione 1991/2001 elaborazione valore unico popolazione ISTAT popolazione residente 1/1/ basso centrale alto REGIONE dati aggiornati Ipotesi 1 Ipotesi 2 Ipotesi 3 Ipotesi Per tale scenario, si riporta, di seguito, la quantificazione a livello comunale. pagina 7

11 POPOLAZIONE AL ELABORAZIONE REGIONE LOMBARDIA (ipotesi 1) comune popolazione comune popolazione comune popolazione Acquanegra Cremonese Derovere 271 Quintano Agnadello Dovera Ricengo Annicco Drizzona 500 Ripalta Arpina Azzanello 722 Fiesco Ripalta Cremasca Bagnolo Cremasco Formigara Ripalta Guerina 431 Bonemerse Gabbioneta Binanuova Rivarolo del Re ed Uniti Bordolano 592 Gadesco Pieve Delmona Rivolta d'adda Cà d'andrea 450 Genivolta Robecco d'oglio Calvatone Gerre dè Caprioli Romanengo Camisano Gombito 679 Salvirola Campagnola Cremasca 772 Grontardo San Bassano Capergnanica Grumello Cremonese ed uniti San Daniele Po Cappella Cantone 618 Gussola San Giovanni in Croce Cappella dè Picenardi 350 Isola Dovarese 990 San Martino del Lago 463 Capralba Izano Scandolara Ravara Casalbuttano ed uniti Madignano Scandolara Ripa d'oglio 379 Casale Cremasco - Vidolasco Malagnino Sergnano Casaletto Ceredano Martignana Po Sesto ed uniti Casaletto di Sopra 621 Monte Cremasco Solarolo Rainerio Casaletto Vaprio Montodine Soncino Casalmaggiore Moscazzano Soresina Casalmorano Motta Baluffi Sospiro Castel Gabbiano 451 Offanengo Spinadesco Casteldidone 491 Olmeneta Spineda 579 Castelleone Ostiano Spino d'adda Castelverde Paderno Ponchielli Stagno Lombardo Castelvisconti 298 Palazzo Pignano Ticengo 402 Cella Dati 556 Pandino Torlino Vimercati 410 Chieve Persico Dosimo Tornata 438 Cicognolo 818 Pescarolo ed uniti Torre dè Picenardi Cingia dè Botti Pessina Cremonese 684 Torricella del Pizzo 781 Corte dè Cortesi con Cignone Piadena Trescore Cremasco Corte dè Frati Pianengo Trigolo Credera Rubbiano Pieranica Vaiano Cremasco Crema Pieve d'olmi Vailate Cremona Pieve San Giacomo Vescovato Cremosano Pizzighettone Volongo 426 Crotta d'adda 843 Pozzaglio ed uniti Voltido 377 Cumignano sul Naviglio 397 TOTALE: N.B. i comuni i Gabbioneta Binanuova e Gadesco Pieve Delmona non sono valorizzati nel DB regionale disaggregato, ma solo nel totale provinciale. I dati sono stati desunti tramite idonee elaborazioni e La popolazione non residente La presenza di popolazione non residente appare di scarso rilievo nel territorio Cremonese. Pertanto, non ritenendo necessario svolgere approfondimenti specifici, si sono confermate le stime previsionali complessive formulate nel Piano d Ambito vigente, che ha ripreso i contenuti del Piano Regionale di Risanamento delle Acque per il dimensionamento dei fabbisogni infrastrutturali al 2016, e si è assunto che l incidenza percentuale di queste componenti possa rimanere invariata nel tempo. Per ragioni di semplicità è stata anche assunta l ipotesi che tale incidenza si applichi in ugual misura in tutti i comuni. Le ipotesi, certamente assai approssimative, influenzano però i risultati complessivi in misura modesta e rientrano nei margini di errore statistico relativi a questo tipo di stime. I valori di riferimento, risultano i seguenti, in riferimento alla popolazione residente: pagina 8

12 popolazione stabile non residente: (ospiti di ospedali, caserme, collegi, ecc. non compresi tra gli abitanti residenti): 0,76% popolazione fluttuante: si deve considerare secondo le indicazioni regionali soltanto quella con pernottamento (alberghi, ecc.): 0,80% Per quanto riguarda la modesta frazione della popolazione senza pernottamento, diversa dagli addetti alle attività produttive, è stata assunta in assenza di dati precisi una incidenza media dello 0,5% f Gli addetti alle attività lavorative Secondo le indicazioni regionali i consumi idrici per uso potabile e sanitario degli addetti alle attività lavorative vanno calcolati utilizzando specifici valori standard, anche se risulta praticamente impossibile rilevare sul campo questo dato di consumo, separandolo dal consumo complessivo misurato ai contatori delle utenze non domestiche. Si deve peraltro osservare che il dato sugli addetti alle diverse attività è agevolmente reperibile, in forma aggregata e disaggregata, aggiornato al 31/12/2012, presso la Camera di Commercio. Addetti alle imprese attive per sezione di attività (Fonte: InfoCamere - dati al 31 dicembre) Sezione di attività economica ATECO Agricoltura, silvicoltura pesca Estrazione di minerali da cave e miniere 158 Attività manifatturiere Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz.ionata 232 Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti 587 Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli Trasporto e magazzinaggio Attività dei servizi alloggio e ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese Istruzione 637 Sanita' e assistenza sociale Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento Altre attività di servizi Imprese non classificate 56 Totale pagina 9

13 Si evidenzia un lieve calo, ma una sostanziale congruità, rispetto al valore utilizzato per il Piano d Ambito del 2007, e risalente al 2001, che indicava circa addetti. Il dato disaggregato su base comunale, è desumibile anche dal database georeferenziato delle attività produttive 2008, che evidenzia, per le attività idroesigenti ed idroinquinanti, un dato complessivo attestato ancora intorno a addetti. Come valore di base per la determinazione del fabbisogno attuale, si è ritenuto opportuno adottare il dato più recente già evidenziato, tratto dal Compendio statistico della provincia di Cremona (a cura della Camera di Commercio. Si deve peraltro rilevare che non è necessario effettuare una proiezione di tale dato sino all orizzonte di Piano, in quanto in quanto i Criteri regionali indicano una diversa metodologia per la stima dei fabbisogni idrici per uso potabile e sanitario degli addetti dei futuri insediamenti ad uso lavorativo, fondata sulle superfici insediative utilizzate. Tale valutazione, peraltro risulta piuttosto aleatoria, sia per la variabilità degli strumenti urbanistici (sono in via di approvazione i nuovi PGT), sia per la scarsa probabilità che tutte le aree classificate come produttive o artigianali/commerciali, vengano effettivamente infrastrutturale nell orizzonte di Piano. Una prima stima si è basata sul dato contenuto nel Mosaico informatizzato degli strumenti urbanistici pubblicato nel 1999, ed è stata effettuata sommando, per quanto riguarda il fabbisogno potabile e sanitario degli addetti futuri, le aree di tipo produttivo (codici 151, 152, 153, 201, 202) classificate come espansione, trasformazione, recupero ed un valore pari a metà delle non classificate: il totale ottenuto è pari a 1995 ettari ancora da insediare. Per quanto riguarda le aree già insediate, il dato (ancorchè non necessario per definire il fabbisogno attuale, basato sugli addetti), è stato determinato sommando le aree corrispondenti agli stessi codici, classificate come consolidato ed un valore pari a metà delle non classificate: il totale ottenuto è pari a 1505 ettari già insediati. Complessivamente, al 2031 si stima un estensione delle aree produttive pari a ettari. Tale stima ha il vantaggio di risultare disaggregata a livello comunale. Al fine però di affinare il dato circa le superfici non classificate, si è consultato il capitolo 3 del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato nel 2003 e modificato nel 2008: la tabella 3.15 evidenzia, a livello provinciale, una superficie classificata come industriale già utilizzata pari a metri quadri, cioè circa ettari, su un totale dei circa ettari industriali previsti totali. Pertanto, i valori finali adottati, dopo una riparametrizzazione del dato totale sui comuni, è quello di un valore di aree già insediate pari a 1900 ettari ed uno di nuove espansioni pari a 1.600, per un totale di ettari, più cautelativo rispetto ai del PTCP. pagina 10

14 Inoltre, vale la pena di osservare che ai fini della pianificazione a livello d Ambito del fabbisogno per usi potabili e sanitari, il dato degli addetti va utilizzato con attenzione: infatti non rilevandosi né prevedendosi, significativi flussi di lavoratori verso l Ambito da altri Ambiti, e non essendo disponibili dati a riguardo, i consumi in esame si possono ritenere già in gran parte computati in quelli valorizzati in quanto gli addetti sono residenti. Al fine, comunque, di non sottostimare tale componente, si è ipotizzata una quota, pari al 25%, di addetti (e relativi consumi) non computati fra i residenti. L assunto della pianificazione vigente è pari al 30%, ma alla luce del tipo di impresa attiva nel territorio (il 90% ha meno di 9 addetti, ed è tipicamente locale) e di altre considerazioni in merito all attrattività del territorio, la stima pare eccessiva. Tale ipotesi è adottata ai fini del dimensionamento del volume di captazione, mentre per quanto riguarda il calcolo del carico degli agglomerati al fine del dimensionamento del trattamento, l apporto inquinante degli addetti si considera già assorbito dalla stima del carico inquinante civile ed industriale secondo gli standard specifici Le dotazioni idriche a Gli standard regionali La D.G.R. n 7/12577 del 28 marzo 2003 indica come riferimento per il calcolo delle dotazioni idriche il documento Criteri di pianificazione in rapporto alla gestione delle risorse idriche lombarde, adottato dalla Regione per la revisione del P.R.R.A. Gli standard ivi contenuti sono stati confermati dal Piano di Tutela ed Uso delle Acque. E di fondamentale importanza sottolineare che i Criteri Regionali forniscono dotazioni standard da intendersi come valori massimi e riferite ai volumi idrici che comprendono le perdite in rete. Gli standard massimi ( lordi ) per i fabbisogni potabili e sanitari espressi in litri/ab.d sono i seguenti: 1. popolazione residente - fabbisogno base : consumi urbani e collettivi (per classe demografica riferita ai residenti): P < < P < < P < < P < popolazione stabile non residente popolazione fluttuante non residente popolazione senza pernottamento 80 pagina 11

15 Quest ultimo standard si applica agli addetti alle attività lavorative ed ad altre tipologie di popolazione che non pernotta. Lo standard per gli addetti dei futuri insediamenti lavorativi (industriali, artigianali, zootecnici, commerciali e simili) è di 20 mc/giorno*ha. Le superfici vanno calcolate col metodo indicato nei Criteri Regionali (pag. 49). Lo standard per i fabbisogni produttivi delle attività industriali e zootecniche è pari a 36 mc/giorno*ha (punto 1.2 dei Criteri regionali). Il fabbisogno globale di queste attività, appagabile da pubblici acquedotti, non deve superare in ogni caso il 20% dei complessivi fabbisogni medi annui potabili e sanitari, erogati dagli stessi acquedotti (è ammessa deroga soltanto per gli usi produttivi che richiedono acqua potabile). Per la determinazione delle superfici si applica la medesima metodologia di cui al precedente capoverso (Criteri Regionali, pag. 49) I Criteri Regionali non precisano esplicitamente se lo standard indicato comprenda anche i fabbisogni produttivi delle attività artigianali. Nella stima dei fabbisogni idrici, questi ultimi fabbisogni sono stati considerati come inclusi nello standard, come del resto ipotizzato dagli estensori del P.R.R.A.. Rimangono infine da prendere in considerazione gli standard relativi alle portate di punta: giorno di massimo consumo e punta oraria: fabbisogni del giorno di massimo consumo: si applica ai fabbisogni medi annui un coefficiente di incremento in relazione alla classe demografica dell intero acquedotto, per le categorie: a) popolazione residente, b) popolazione stabile non residente e c) popolazione fluttuante. Nell ambito Cremonese si può ritenere che tutti gli schemi idrici sia comunali che intercomunali (eccettuato il capoluogo) servano meno di abitanti; pertanto essi appartengono alla prima classe demografica e si applica il coefficiente 1,5. A Cremona città si applica il coefficiente 1,4. Nessun incremento è previsto invece per le altre categorie d) popolazione senza pernottamento, compresi addetti attuali alle attività lavorative, e) addetti ad attività lavorative future, 1.2) fabbisogni produttivi; portata di punta oraria: si applica un coefficiente di incremento della portata media giornaliera del giorno di massimo consumo, per le categorie a), b), c) già elencate. Tale coefficiente è correlato alla classe demografica dell intero acquedotto ed assume gli stessi valori del caso precedente (1,4 per il capoluogo, 1,5 per tutti gli altri comuni). Per le altre categorie d), e), 1,2) si divide il fabbisogno giornaliero per non meno di 10 ore al giorno. pagina 12

16 3.1.4 La situazione attuale La situazione attuale, come già riportato al paragrafo c del capitolo 2, è la seguente: VARIABILI E INDICATORI DI INTERESSE - valori anno 2012 ID Variabile unità di misura valore descrizione / formule PR popolazione residente abitanti AS abitanti serviti abitanti a volume captato = immesso in rete di adduzione milioni mc / anno r volume immesso in rete di distribuzione milioni mc / anno Censimento Provincia di Cremona anno 2012 stesso rapporto fra residenti e serviti in copetura 2011 = 0,91591 Determina AEEG n. 5/ anno 2012 Determina AEEG n. 5/ anno 2012 c1 volume erogato milioni mc / anno Dato Gestore 2012 c volume fatturato milioni mc / anno g volume fatturato uso domestico milioni mc / anno h volume fatturato usi non domestici milioni mc / anno Determina AEEG n. 5/ anno 2012 Ricavato da DB Gestori: volume domestico 71% Ricavato da DB Gestori: volume non domestico 29% DOTAZIONI IDRICHE ID Indicatore / Descrizione Unità di misura Valore Formula b dotazione lorda complessiva litri/ab.d 356 b=a/as*365 o dotazione idrica litri/ab.d 256 o = c1/as m dotazione netta per consumi domestici litri/ab.d 175 m=g/as PERDITE ID Indicatore / Descrizione Unità di misura Valore Formula p1 p2 perdite dispersione in adduzione e acque di processo perdite dispersione in distribuzione e acqua non venduta milioni mc / anno a - r milioni mc / anno r - c1 p3 perdite di rete milioni mc / anno a - c1 = p1 + p2 p4 volume perso per mancata fatturazione milioni mc / anno c1 - c p5 perdite totali milioni mc / anno a - c = p1 + p2 + p4 p3% perdite di rete % % 28,1% p3 / a p5% perdite totali % % 31,0% p5 / a p6% perdite totali nette % % 26,7% 1 - c / r pagina 13

17 il volume captato, rappresenta il volume totale prelevato dall ambiente; il volume immesso in adduzione, rappresenta il volume immesso nella rete di adduzione e coincide col valore del volume captato, a meno di volumi di acqua acquistata o ceduta, che, nel caso specifico, si annullano; la dotazione lorda complessiva, è il rapporto fra il volume immesso in adduzione (pertanto destinata a tutti gli usi) e la popolazione residente servita; il volume erogato, rappresenta il volume mediamente messo a disposizione dell utenza collegata alla rete di distribuzione: è la somma del volume fatturato (nell Ambito è stato abolito il minimo impegnato) e non fatturato (perdite apparenti, quali: ammanchi di acqua dovuti ad allacciamenti abusivi, manomissioni dei contatori, errate letture dei contatori, errori di misura dei contatori, ecc.). Si tratta di un volume già al netto delle perdite fisiche; il volume fatturato, rappresenta il volume comunque misurato, base per la tariffazione del servizio all utenza; il dato di perdite in rete, è, in base alla definizione della DGR 12577/2003, la differenza fra l immesso in rete (di adduzione) e l erogato; il dato sulle perdite totali, è calcolato come differenza fra il captato ed il fatturato, somma di tutte le perdite fisiche ed apparenti in qualunque sezione dell impianto di acquedotto; il volume di acqua non venduta, rappresenta il volume utilizzato nell'anno di riferimento per manutenzione e servizi negli impianti/condotte in riferimento alla distribuzione, nonché gli sfiori dai serbatoi di compenso: dal computo sono escluse le perdite (apparenti e reali); il dato relativo alle perdite nette, si riferisce alle perdite al netto dei consumi di acqua per usi tecnologici presso i potabilizzatori; come riportato al capitolo 2 (2.4.2.b), lo stesso indicatore calcolato con i volumi fatturati 2012, comporta un valore di perdite e pari a 26,7% il dato sui consumi non domestici, rappresenta la quota di volume erogato, non utilizzato dalle utenze domestiche: tale valore è confrontabile con l indicazione regionale per cui il fabbisogno globale di queste attività, appagabile da pubblici acquedotti, non deve superare in ogni caso il 20% dei complessivi fabbisogni medi annui potabili e sanitari, erogati dagli stessi acquedotti (è ammessa deroga soltanto per gli usi produttivi che richiedono acqua potabile). Tale valore è superiore, e pari al 29% circa, ma si deve tener conto della rilevanza delle industrie alimentari sul territorio, del fatto che all interno di questa quota sono ricompresi i consumi degli addetti alle attività industriali ed agricole, da classificarsi tra quelli potabili e sanitari, e, in ogni caso, della necessità di svolgere approfondimenti sulle modalità sin qui adottate dai diversi gestori per classificare i tipi di utenza; pagina 14

18 il dato relativo alla dotazione netta per consumi domestici, indica l effettiva disponibilità, al netto delle perdite: considerato che l allegato 8 (punto 8.2.1) al DPCM 4/3/1996 richiede, come valore minimo, un quantitativo di 150 litri/ab.d quale dotazione idrica procapite giornaliera sempre disponibile alla consegna, il valore registrato è ampiamente adeguato; il dato di dotazione idrica, secondo la definizione fornita dalla DGR del 28/3/2003, è calcolato come rapporto fra il volume erogato e la popolazione servita. Tale valore acquista particolare rilevanza nel calcolo che verrà successivamente effettuato per determinare il volume teorico effettivo da erogare, nello scenario in cui si prevede di mantenere lo stesso valore per lo sviluppo del Piano. Fra l altro, si osserva che, allo stato attuale, ad una dotazione lorda (immesso / serviti) di 356 litri/ab.d, corrisponde una dotazione idrica (erogato / serviti di 256 litri/ab.d). Ad oggi, però, l erogato è maggiore del fatturato di 1,3 ML di mc/anno (si registrano perdite queste come apparenti in distribuzione, pari al 4,2% dell erogato), con dotazione idrica sul fatturato (fatturato / serviti) pari a circa 245 litri/ab.d. All orizzonte di Piano, si ipotizza erogato = fatturato: pertanto, nella individuazione degli obiettivi di servizio, la dotazione lorda futura è opportuno sia tarata sul mantenimento, o miglioramento della dotazione di 245 litri/ab.d al fine di produrre un tendenziale risparmio della risorsa pur mantenendo lo scenario base a Dotazione Idrica costante pari a 256 litri/ab.d. Alla luce dei dati esposti, emerge una obiettiva difficoltà a confrontare lo stato di fatto con l indicazione su dotazioni e fabbisogni che la Regione definisce come al precedente paragrafo a: tali valori, ripresi dal Piano Regolatore Generale degli Acquedotti (P.R.G.A.) del marzo 1967 (approvato con DPR del 3/8/1968, ex L. 4 febbraio 1963, n. 129), hanno infatti una validità a livello di dimensionamento (da non superare per preservare la risorsa): il confronto, a posteriori, potrebbe essere effettuato calcolando il rapporto fra il volume messo a disposizione dell utenza nel suo complesso (erogato) e la popolazione servita, ovvero col valore di dotazione idrica, di 256 litri/ab.d I fabbisogni lordi previsti all orizzonte di Piano (anno 2033) La stima dei fabbisogni medi annui di risorse idriche da captare è effettuata sulla base della proiezione demografica selezionata e delle dotazioni standard, previste come volumi massimi di dimensionamento dai Criteri di Pianificazione Regionale più volte citati. Si ritiene utile evidenziare che, essendo la differenza fra il quantitativo di acqua captato e addotto non rilevante (soprattutto se vista in ottica di pianificazione a lungo periodo con i margini di pagina 15

19 incertezza intriseci a questo tipo di previsioni), si è considerato il volume ottenuto applicando gli standard regionali come captazione, così come letteralmente riportato nei suddetti criteri I fabbisogni lordi medi al 2033 I fabbisogni potabili, sanitari ed industriali soddisfacibili medi annui previsti al 2033 per l intero ambito riferiti come detto agli standard regionali, risultano i seguenti (valori arrotondati in milioni di metri cubi, il dettaglio è disponibile in allegato): quadro riassuntivo del fabbisogno per tipo di utenza milioni di metri cubi a Popolazione residente: fabbisogno base 28,32 a' Consumi urbani e collettivi 11,78 b Popolazione stabile non residente 0,22 c Popolazione fluttuante 0,23 d Popolazione senza pernottamento 0,06 d' Addetti ad attività lavorative già insediate 0,67 e Addetti ad attività lavorative future 1,46 FABBISOGNI TOTALI POT. E SANITARI 42,74 f fabbisogno per uso industriale soddisfacibile (20%) 8,55 FABBISOGNI TOTALI 51,29 Il valore sub a) è stato calcolato applicando alla popolazione prevista lo standard regionale di 200 litri/ab.d. Il valore sub a ) è stato calcolato applicando lo standard regionale, variabile da 60 litri/ab.d a 120 litri/ab.d in base alla classe demografica di ciascun comune. Il valore sub b) è stato ottenuto applicando alla popolazione prevista (0,76% della popolazione residente) lo standard regionale di 200 litri/ab.d; Il valore sub c) è stato ottenuto applicando alla popolazione prevista (0,8% della popolazione residente) lo standard regionale di 200 litri/ab.d; il valore sub d) è stato ottenuto applicando alla popolazione prevista (0,5% della popolazione residente) lo standard regionale di 80 litri/ab.d; il valore sub d ) è stato ottenuto applicando al 25% degli addetti attuali lo standard regionale di 80 litri/ab.d: il valore sub e) è stato calcolato con le seguenti ipotesi: pagina 16

20 - standard regionale ridotto del 50% al valore di 10 mc/g*ha: esso corrisponde ad una previsione di 125 nuovi addetti per ettaro di superficie industriale insediata ex-novo ed appare più adeguato rispetto al valore di 250 addetti/ha che risulterebbe dal valore pieno dello standard. - attuazione entro il 2033 della superficie stimata come descritto al precedente paragrafo d. Tale stima si può ritenere comprensiva del fabbisogno potabile e sanitario degli addetti alle attività agricolo-zootecniche; - conservazione dell ipotesi che solo il 25% dei nuovi addetti non sia residente; - il valore sub f) è stato calcolato tenendo conto delle prescrizioni contenute nei Criteri Regionali di Pianificazione, secondo i quali l entità globale dei fabbisogni medi annui ad uso industriale e zootecnico soddisfatti dai pubblici acquedotti non può superare il 20% dei complessivi fabbisogni medi annui potabili e sanitari. Riguardo al soddisfacimento dei fabbisogni produttivi, il volume idrico di circa 8,55 milioni di metri cubi annui complessivamente disponibile come massimo applicando i Criteri regionali, corrisponde a circa 7 mc./ha.d, in corrispondenza dei circa ettari di aree produttive. Anche ammettendo che la dotazione standard regionale di 36 mc/ha.d possa essere sovrastimata (probabilmente in media lo è), è evidente che la maggior parte dei fabbisogni idrici delle attività genericamente produttive, dovrà essere soddisfatta ricorrendo ad altre modalità di approvvigionamento. Pur non esistendo dati precisi in proposito, è peraltro facile presumere che lo squilibrio tra fabbisogni per usi produttivi e volumi erogati dai pubblici acquedotti sia presente anche nella situazione attuale, in misura non meno consistente. La Metodologia Regionale suggerisce che venga valutata, per fronteggiare il fabbisogno per usi produttivi che i pubblici acquedotti non possono soddisfare, la opportunità di ricorrere a reti duali, che riforniscano di acqua di qualità inferiore le utenze industriali e zootecniche. In proposito va però osservato che sino a questo momento queste utenze hanno colmato i propri fabbisogni mediante prelievi diretti di risorse quasi sempre sotterranee, senza peraltro incontrare problemi di particolare rilievo. Stante anche la notevole entità degli investimenti necessari per lo sdoppiamento delle reti, si ritiene che una decisione del genere possa essere quantomeno differita. La situazione di questi consumi dovrà però essere attentamente monitorata, ed essere oggetto di verifica in occasione dei periodici aggiornamenti del Piano d Ambito Le portate di punta al 2033 I Criteri Regionali di pianificazione, già citati, indicano la metodologia da impiegare per la stima del fabbisogno del giorno di massimo consumo al 2033, riferita a ciascun acquedotto. Si applica un coefficiente di incremento (che assume per Cremona il valore 1,4 e per tutti gli altri comuni il pagina 17

21 valore 1,5) ai consumi medi annui relativi alle categorie: fabbisogno base, consumi collettivi, popolazione stabile non residente e popolazione fluttuante. Nessun incremento è invece previsto per le rimanenti categorie: popolazione senza pernottamento, compresi addetti alle attività lavorative, addetti dei futuri insediamenti produttivi, fabbisogni ad uso industriale e zootecnico. I relativi conteggi, comune per comune, sono riportati negli allegati. Per la stima della portata di punta oraria al 2033, si adotta un ulteriore incremento (coefficienti 1,4 ed 1,5 analoghi ai precedenti) delle portate del giorno di massimo consumo, per le stesse categorie elencate al primo capoverso. Per le altre si divide invece la portata giornaliera per il fattore 10, corrispondente a 10 ore al giorno di esercizio. Anche in questo caso i risultati dei calcoli sono riportati negli allegati Osservazioni La seguente tabella riporta i dati proiettati al 2030 dalla pianificazione approvata nel 2007 e quelli a seguito dell aggiornamento. FABBISOGNI FUTURI - CONFRONTO CON LA PIANIFICAZIONE 2007 VOCI unità di misura Piano d'ambito 2007 (2030) aggiornamento 2013 (2033) Popolazione residente 2033 abitanti nuove aree espansione industriale ettari percentuale di addetti non residenti % 30% 25% a) Popolazione residente: fabbisogno base milioni mc/anno 27,18 28,32 a') Consumi urbani e collettivi milioni mc/anno 11,12 11,78 b) Popolazione stabile non residente milioni mc/anno 0,21 0,22 c) Popolazione fluttuante milioni mc/anno 0,22 0,23 d) Popolazione senza pernottamento milioni mc/anno 0,05 0,06 d') Addetti ad attività lavorative già insediate milioni mc/anno 0,88 0,67 e) Addetti ad attività lavorative future milioni mc/anno 1,22 1,46 FABBISOGNI TOTALI FUTURI POTABILI E SANITARI milioni mc/anno 40,87 42,74 f) fabbisogno per uso industriale soddisfacibile (20%) milioni mc/anno 8,17 8,55 FABBISOGNI TOTALI FUTURI milioni mc/anno 49,05 51,29 Dotazione lorda futura (fabbisogno totale / popolazione residente 2033) litri/ab.d Si evidenzia come, in estrema sintesi, l incremento che si registra sia fondamentalmente dovuto alla diversa valorizzazione della popolazione all orizzonte di pianificazione: tale evidenza è peraltro misurata dalla dotazione lorda, che sostanzialmente mantiene lo stesso valore intorno ai 360 litri abitante giorno. pagina 18

22 3.1.9 Previsione dei volumi da erogare Tutti i valori di fabbisogno idrico riportati nelle pagine precedenti costituiscono, come più volte sottolineato, gli obiettivi massimi, ai quali si dovrà fare riferimento soprattutto per il dimensionamento di reti ed impianti comunali. Per la previsione dei volumi erogati ( erogabili ), da utilizzare per la pianificazione economicofinanziaria, occorre però adottare un criterio sufficientemente prudenziale onde evitare una sovrastima dei ricavi prospettici. In tale direzione, come già accennato al precedente paragrafo dedicato, si è definita anche la proiezione demografica. E inoltre opportuno osservare che all orizzonte della pianificazione il volume erogato è assunto coincidente col volume fatturato, essendo questa sovrapposizione indicativa di una tensione ad eliminare le inefficienze legate al parco contatori obsoleti ad errate letture o all abusivismo. Sulla base delle suddette considerazioni, si sono sviluppate tre ipotesi: due supportate da appositi scenari (scenario massimo, scenario minimo) ed una consistente in un assunzione improntata alla minimizzazione del rischio di sovrastima (scenario incremento zero). Un importante parametro da considerare ai fini della definizione dei valori in esame, è quello delle perdite obiettivo all orizzonte di Piano, a partire dalla situazione attuale. Come già precedentemente accennato, e come verrà successivamente ripreso nel capitolo dedicato ai livelli di servizio obiettivo, essendo allo stato attuale l erogato non coincidente col fatturato, pare più in linea con la definizione di perdite totali utile ad indirizzare lo sforzo del Gestore a migliorare l efficienza in tutte le diverse fasi del servizio (potabilizzazione, adduzione, distribuzione, servizio contatori, prevenzione abusivismo, prevenzione, ricerca e diminuzione delle perdite ) il calcolo delle stesse come rapporto fra il volume immesso in rete di adduzione (43,1 milioni di mc/anno) ed il volume fatturato (29,7 milioni di mc/anno), comprendendo sia le perdite fisiche sia quelle apparenti. Tale valore è attualmente intorno al 31%. Tale valore risulta allineato (e leggermente migliore) con quello registrato nella pianificazione 2007, pari al 32%. Ai fini della costruzione degli scenari, si è ritenuto ragionevole mantenere una riduzione delle perdite (nell accezione sopra indicata) percentualmente coincidente con la previsione del Piano 2007 (dal 32% al 25%). Un approfondimento in materia è reperibile al successivo paragrafo c. Altro aspetto rilevante da considerare è la popolazione che effettivamente potrà essere raggiunta dall acquedotto: l obiettivo (come si vedrà in seguito nel capitolo dedicato) è quello di raggiungere la massima estensione del servizio, interessando non solo tutta la popolazione residente in centri oltre i 50 abitanti (obiettivo già pressoché raggiunto, come evidenziato dal dato di copertura pagina 19

23 tecnica già al 99,02% - vedi paragrafo del capitolo 2), ma anche la maggior parte possibile (tecnicamente ed economicamente) della popolazione residente in case sparse (attualmente abitanti vedi paragrafo 2.5.2, immaginati costanti nell orizzonte pianificatorio). In mancanza di studi mirati, che saranno richiesti al Gestore, si deve ipotizzare, data l elevata dispersione sul territorio di tali entità, che, ragionevolmente, non oltre 1/3 di tale popolazione potrà essere raggiunta, e che, pertanto, circa abitanti (al termine di Piano) non saranno serviti. Tale valore, rapportato ai residenti al 2033, porta a calcolare in gli abitanti raggiungibili, pari a 96,0% di residenti a Scenario massimo, minimo, incremento zero Lo scenario massimo è stato costruito ipotizzando di riservare ad ogni abitante il massimo della dotazione idrica di dimensionamento degli acquedotti consentita dalle indicazioni regionali: 1. popolazione residente - fabbisogno base : consumi urbani e collettivi (per classe demografica riferita agli abitanti residenti): P < < P < < P < < P < popolazione stabile non residente popolazione fluttuante non residente popolazione senza pernottamento 80 Lo scenario minimo è stato costruito ipotizzando di riservare per tutto l orizzonte pianificatorio all abitante lo stesso valore attuale di dotazione idrica, ottenuta dividendo il volume erogato attuale di calcolo (30,6 milioni di mc/anno a livello di Ambito) per la corrispondente popolazione servita, pari a ). La dotazione idrica è assunta pari a 256 litri/ab.d e contiene il consumo per: Popolazione residente Consumi urbani e collettivi Popolazione stabile non residente Popolazione fluttuante Popolazione senza pernottamento Addetti ad attività lavorative già insediate Addetti ad attività lavorative future pagina 20

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