Mons.Luciano. Comunità Universitaria. Per essere...di Parola. Cattolici nell Università a BRESCIA

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1 Cattolici nell Università a BRESCIA Comunità Universitaria CENTRO UNIVERSITARIO DIOCESANO - VIA DELLA ROCCA, 16 NUMERO 15 - NOVEMBRE 2007 PRO MANUSCRIPTO Benvenuto Mons.Luciano Per essere...di Parola Senza immaginare quanto sarebbe successo due anni dopo, durante la XX GMG - il 17 agosto 2005 a Colonia, nella Koln Arena - avvenne il primo storico incontro dei giovani bresciani con il futuro vescovo mons. Luciano Monari. Tra loro, molti che sono tutt ora universitari. L allora vescovo di Piacenza-Bobbio era stato chiamato a tenere una catechesi ai giovani italiani presenti. Alcuni passaggi di quell esperienza sono stati ripresi dai due giovani che hanno accolto il nuovo vescovo in Piazza Paolo VI lo scorso 14 ottobre: «Nei racconti dei chassidim raccolti da Martin Buber si legge questo episodio: Rabbi Baer di Radoschitz pregò un giorno il rabbi Giacobbe Isacco di Lublino, suo maestro: Indicatemi una via universale al servizio di Dio. Rabbi Giacobbe Isacco rispose: Non si deve dire agli uomini quale via debbono percorrere. Perché c è una via in cui si serve Dio con lo studio e un altra con la preghiera, una col digiuno e un altra mangiando. Ognuno deve guardare attentamente su quale via lo spinge il suo cuore, e poi quella scegliere con tutte le sue forze. Tante vie quanti sono gli uomini, ma tutte alla ricerca di Dio; strade per diventare se stessi, originali, insostituibili; vie da scegliere con tutte le forze e da percorrere con decisione, senza piegare a destra o a sinistra. Ma è possibile? Non mi precludo in questo modo delle altre possibilità? Bisogna essere convinti che la strada è buona. Forse non perfetta e compiuta; cosa può mai esserci di perfetto in questo mondo? Ma buona perché conduce all autenticità umana; ma degna di essere scelta; ma meritevole degli sforzi e delle rinunce che la scelta comporta. Insomma una strada che sia vera, non falsa, non illusoria. Poi toccherà a me dare una forma responsabilmente al materiale vario che costituisce la trama delle mie giornate. Non esistono condizioni esterne di vita così favorevoli che garantiscano la riuscita; e non esistono condizioni esterne di vita così sfavorevoli che impediscano all uomo di essere uomo, di produrre almeno dei lampi di bellezza. Questo, naturalmente, non vuol dire che le condizioni esterne non abbiano valore siamo carne e sangue e mondo: carne e sangue e mondo infl uiscono anche sui pensieri e sui desideri del cuore. Ma vuol dire che non ci sono mai condizioni senza speranza, non ci sono bocce perse nel grande gioco della vita». Nel ricordare questo passaggio, i giovani hanno chiesto di essere accompagnati e sostenuti nel loro cammino, nella loro ricerca. Colpito da questo ricordo dei giovani, a distanza di due anni, mons. Luciano ha lanciato una provocazione: Per aiutarvi a crescere, tutto quello che ho e che so ve lo dono: conosco Cristo e il suo vangelo. Questo vi dono. Voi rendetelo giovane. Io vi presento Cristo come può farlo un sessantacinquenne. Voi rendete Cristo giovane, dategli il volto della vostra giovane vita. Da subito, mons. Luciano si è presentato come uomo di Parola, semplice e schietto. È presente, nel testo che egli ha lasciato come ringraziamento al termine della Celebrazione Eucaristica di ingresso, una nota importante riferita alla sua vita: «Ho scelto come motto le parole di Paolo ai Romani: Non mi vergogno del vangelo. Non perchè mi senta particolarmente coraggioso, ma perchè so quale sia il valore del vangelo. So che quella umile parola che annuncia e trasmette l amore di Dio per l uomo è capace di rendere l uomo libero da tutte le seduzioni e da tutte le paure, è capace di far zampillare dentro di lui la gioia anche in mezzo alle situazioni più diffi cili, è capace di liberarlo dalla presa mortale dell egoismo e proiettarlo verso l avventura affascinante dell amore. La sfi da che abbiamo davanti è proprio quella per l umanità dell uomo. Che non è garantita: per ciascuno di noi essere umani è il risultato sempre precario di un attenzione viva, di una crescita continua, di un esercizio (ascesi) perseverante. Non lo possiamo dare per scontato». Questa sfi da per l umanità dell uomo segna anche il mondo universitario, il mondo della ricerca. Questo infatti è anche lo scopo dell Università: consentire il progresso della cultura, del sapere, dell indagine, affi nché le possibilità umane possano svilupparsi, crescere armonicamente. Per questo il dialogo tra scienza e fede non può che essere reciprocamente arricchente. Nell incontro di Colonia citato in apertura, mons. Monari aveva fatto anche un interessante riferimento al libro dell Apocalisse, l ultimo libro della Bibbia, che sta attualmente accompagnando il cammino biennale della Pastorale Universitaria. «L effetto della morte di Gesù è, secondo l Apocalisse, che gli uomini diventano un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra. Re e sacerdoti, dunque. Re, anzitutto. È vero: di fronte al mondo l uomo è piccola cosa; la natura può schiacciarlo senza nemmeno accorgersene. Verrebbe spontaneo, per un uomo consapevole della sua piccola statura, rispondere alla potenza della natura con la paura. E invece, a motivo del suo rapporto riconciliato con Dio, l uomo può, deve vivere nel mondo con libertà regale. Secondo elemento: sacerdoti. Forse il messaggio è più diffi cile da capire, ma altrettanto affascinante. Sacerdote è chi fa salire a Dio l offerta che sia a Lui gradita. Sacerdote è l uomo quando, usando le cose del mondo e costruendo così il mondo stesso, dà al mondo e alle cose una forma che sia gradita davanti a Dio. L uomo è trasformatore per natura: usa i metalli e ne fa strumenti; si costruisce un ambiente nel quale poter vivere un esistenza umana. Ma come prende forma questa trasformazione? I metalli, trasformati, possono diventare strumenti di pace e strumenti di guerra, possono dar forza all odio dell uomo, al suo egoismo o, viceversa, al suo amore. Ebbene, l uomo è sacerdote quando la trasformazione che egli compie rende il mondo gradito a Dio, lo trasforma, quindi, secondo la logica dell amore e della generosità. Non è forse questa la cosa più grande che l uomo possa fare? Prendere terra e legno e ferro e, usandoli, produrre amore e giustizia e fraternità. Questo dà senso alle cose; questa è la verità del mondo. C è un mondo falso ed è quello costruito dalle nostre scelte di interesse egoistico e di paura; c è un mondo vero, autentico: quello costruito dalle nostre scelte di amore e di comunione. Gesù è il grande dono di Dio per questo: per assicurarci del suo amore e rendere noi capaci di entrare liberamente, consapevolmente, nella dinamica dell amore facendovi entrare il mondo stesso che noi gestiamo. Gesù è venuto nel mondo per esercitare un potere regale. Ha conquistato questo potere senza eserciti, senza giochi politici. Lo ha conquistato amando e, in questo modo, rivelando la verità, cioè l amore di Dio per l uomo. Da allora ci sono persone che, ascoltando la parola di Gesù, osservando la sua vita e la sua morte, vengono colpite nel profondo del cuore da questa rivelazione. E si mettono al seguito di Gesù; come per imparare da lui l arte di amare». Letteralmente, Apocalisse signifi ca Rivelazione. L augurio per tutti è quello di camminare insieme perché la condivisione di scienza e fede riveli all uomo la via per essere uomo, in modo sempre più vero. Al nuovo vescovo mons. Luciano Monari l augurio che il suo essere un docente di Parola, sia compagnia semplice e vera anche per il mondo dell università bresciana. don Roberto Lombardi

2 Università degli Studi di Brescia OFFERTA FORMATIVA Facoltà di Economia Corsi di laurea (durata. 3 anni) Banca e fi nanza Economia Economia e gestione aziendale Economia e gestione dell informazione e della comunicazione Corsi di laurea specialistica (durata: 2 anni) Consulenza aziendale e libera professione Direzione aziendale Economia internazionale Moneta, fi nanza e risk management Teorie e metodi per la gestione dell informazione Master Moneta e fi nanza (I livello) Gestione dei processi commerciali (I livello) Gestione dei processi di internazionalizzazione produttiva (II livello) Facoltà di Giurisprudenza Corsi di laurea (durata: 3 anni) Consulenti del lavoro e delle relazioni industriali Operatore giuridico di impresa Corso di laurea magistrale a ciclo unico Giurisprudenza (durata: 5 anni) Facoltà di Ingegneria Corsi di laurea (durata: 3 anni) Disegno industriale Ingegneria per l ambiente e il territorio Ingegneria dell automazione industriale Ingegneria civile Ingegneria gestionale Ingegneria dell informazione Ingegneria dei materiali Ingegneria meccanica Corso di laurea specialistica a ciclo unico Ingegneria edile-architettura (durata: 5 anni) Corsi di laurea specialistica (durata: 2 anni) Ingegneria per l ambiente e il territorio Ingegneria dell automazione industriale Ingegneria civile Ingegneria gestionale Ingegneria elettronica per l automazione Ingegneria informatica Ingegneria delle telecomunicazioni Ingegneria dei materiali Ingegneria meccanica Master Materiali metallici (II livello) Gestione dei processi di internazionalizzazione produttiva (II livello) Project and construction management nel settore delle costruzioni (I livello) Facoltà di Medicina e Chirurgia Corsi di laurea (durata: 3 anni) Biotecnologie Scienze motorie Assistenza sanitaria Dietistica Educazione professionale Fisioterapia Igiene dentale Infermieristica Ostetricia Tecnica della riabilitazione psichiatrica Tecniche di laboratorio biomedico Tecniche per la prevenzione nell ambiente e nei luoghi di lavoro Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia Corsi di laurea specialistica a ciclo unico Medicina e chirurgia (durata: 6 anni) Odontoiatria e protesi dentaria (durata: 5 anni) Corsi di laurea specialistica (durata: 2 anni) Biotecnologie mediche Scienze e tecniche della attività motorie preventive e adattative Scienze infermieristiche e ostetriche Presente e futuro iscritti. L Università Statale bresciana consolida i suoi numeri e cerca pian piano di crescere, incrementando anche l offerta formativa (illustrata nella colonna di fi anco). Il tutto con uno sguardo rivolto alle riforme che verranno, con l addio all attuale modello del 3+2 e l introduzione della nuova struttura a Y, un anno in comune per tutti gli studenti e poi percorso separato, di due anni per coloro che decideranno di fermarsi alla laurea triennale, di quattro per gli studenti che aspireranno al titolo magistrale. In questa pagina di Comunità universitaria si cercherà di delineare un profi lo dal punto di vista quantitativo dell ateneo Statale cittadino. Indagandone il numero degli iscritti e la loro provenienza geografi ca, nonché proiettando lo sguardo su ciò che accadrà nei prossimi anni. ISCRITTI. Nell anno accademico 2006/07 il numero complessivo degli iscritti nelle quattro facoltà è cresciuto del 3,2% rispetto all anno precedente (Tab. 1). Balza all occhio soprattutto il progresso di Economia (+5,4%), generato in primis dall introduzione del nuovo corso di laurea in Banca e Finanza. Discreto incremento, poi, anche degli iscritti ad Ingegneria (+4,5%) e Medicina (+3,7%). Lieve calo, invece, a Giurisprudenza (-2,5%). Per l anno accademico appena iniziato, invece, il numero complessivo delle matricole è stato di 3.106: a Medicina, 757 a Ingegneria, 756 a Economia e 538 a Giurisprudenza. PROVENIENZA. Spunti interessanti emergono analizzando i dati sulla provenienza degli iscritti (Tab.2), che confermano il carattere prettamente provinciale dell Università degli studi. Il 76% degli iscritti sono infatti residenti o nella città di Brescia o in comuni della provincia bresciana. Scomponendo il dato emerge come in tre facoltà su quattro i bresciani superino l 80% degli iscritti; a Medicina, invece, gli studenti autoctoni ammontano soltanto al 58% del totale. I laureandi provenienti da altre province italiane sono pari al 19% del totale. Il dato, suddiviso per facoltà, oscilla tra il 9% di Economia e il 35% di Medicina. Le province maggiormente rappresentate sono quelle limitrofe di Bergamo, Cremona, Mantova e Verona. Non mancano, però, studenti anche residenti in regioni abbastanza lontane come la Sicilia o la Calabria. Il restante 5% degli iscritti, infi ne, proviene da uno Stato estero. Lo scorso anno accademico gli stranieri frequentanti l ateneo cittadino erano complessivamente 634: 257 a Medicina (rappresentanti 44 Paesi diversi), 175 a Economia (35 Paesi), 110 a Ingegneria (29) e 92 a Giurisprudenza (19). Il Paese più rappresentato è l Albania con 222 studenti, seguito a ruota da Camerun (49), Israele (43), Romania (41) e Marocco (33). FUTURO. Il futuro della Statale appare fl orido se si guarda l attivazione dei nuovi percorsi formativi previsti dalla riforma, più problematico osservando l aspetto prettamente economico. Questo, almeno, è quanto traspare dalle parole proferite dal rettore Augusto Preti nel corso di una conferenza stampa convocata ad inizio novembre per illustrare la posizione dell ateneo bresciano alla luce di due recenti decreti emanati dal Ministero dell Università e della Ricerca. Il primo dei quali annuncia un maggior rigore nella defi nizione dei requisiti di docenza necessari per poter attivare un corso di laurea. Il secondo, invece, stabilisce alcuni indicatori (su temi quali la qualità dei percorsi di laurea, lo sviluppo delle attività di ricerca, il sostegno agli studenti, l internazionalizzazione) per monitorare i miglioramenti che ogni Università riuscirà a determinare nel triennio , ottenendo in cambio degli incentivi economici. Con i nuovi parametri adottati, un gran numero dei corsi di laurea attuali risultano privi dei requisiti necessari. Non l ateneo Statale. «Per la nostra Università ha dichiarato il rettore alla stampa non ci saranno problemi per rispettare i requisiti minimi. Con i prossimi concorsi per ricercatori che abbiamo bandito riusciremo, infatti, a coprire l organico minimo necessario per supportare i corsi di laurea attivati». L Università bresciana, quindi è «nelle condizioni per poter lavorare sia sulla programmazione sia sulla ridefi nizione del pacchetto formativo». I problemi fi nanziari, invece, sono dovuti principalmente all aumento salariale dei docenti e del personale tecnico amministrativo e all incremento delle tariffe energetiche, che senza risorse destinate dalla Legge Finanziaria potrebbero creare dei problemi di copertura. Per quanto concerne l avvio della nuova riforma, il rettore non si è sbilanciato nel prevedere una data di partenza, ma ha sottolineato che si sta già operando per rivisitare i percorsi. In particolare, «Giurisprudenza ha già riformato tutto, Economia e Ingegneria sono al lavoro, mentre Medicina non è stata toccata dalla riforma». Non ci resta, quindi, che attendere e prepararci a questo nuovo cambiamento coinvolgente le strutture universitarie. Con la speranza che possa essere davvero l ultimo. Mario Nicoliello Tab.1: Numero degli iscritti suddiviso per facoltà 2005/ /2007 variazione Economia ,4% Giurisprudenza ,5% Ingegneria ,5% Medicina ,7% Totale ,2% Tab.2: Iscritti suddivisi per residenza Economia Giurisprudenza Ingegneria Medicina Residenza: Brescia ,8% ,3% ,4% ,4% Provincia ,5% ,2% ,1% ,4% Altre province 296 9,2% ,7% ,8% ,8% Stato estero 175 5,5% 92 3,9% 110 2,7% 257 6,4% Totale ,0% ,0% ,0% ,0% Fonte: Università degli Studi di Brescia COMUNITÀ UNIVERSITARIA 2 NOVEMBRE 2007

3 Che rivelazione... la Parola LA VITA QUOTIDIANA ALFABETO PER COMUNICARE IL VANGELO Clara Fisogni E trascorso ormai un anno dal termine del Convegno Ecclesiale Nazionale Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo che si è svolto a Verona ed a cui ho partecipato come delegato. Sono stata nominata per l ambito della fragilità umana credo per il mio lavoro di medico in ostetricia e ginecologia che mi porta all incontro quotidiano di tante situazioni fragili. A ben pensarci cosa c è di più fragile della vita sul suo nascere, quand essa viene minacciata dai modi più vari: farmacologici, chimici e chirurgici a seconda degli stadi a cui essa si trova o ancor più quand essa volge al suo declino e, ormai priva di possibilità produttiva, sembra perdere ogni signifi cato nella diffusa logica attuale. Durante i lavori di gruppo a cui ho partecipato ho iniziato a sentir parlare non tanto della fragilità, ma delle fragilità forse per non tralasciare proprio nulla e nessuno o ancor più per porre in rilievo tutte quelle condizioni e situazioni problematiche individuali o collettive tipicamente umane, percepite così diffusamente tanto da apparire quasi come la cifra defi nitoria dei tempi che viviamo. Rimarranno sempre vive in me le testimonianze delle persone con cui ho condiviso i lavori: Don Oreste Benzi che ha esortato ciascuno a spalancare le porte di cuore ed anima all accoglienza di quello che defi niamo l altro, il diverso talvolta così vicino a noi ma tenuto così lontano dal nostro stile di vita, dalle nostre scelte e dalla nostre troppe chiusure; un frate francescano che vive ormai da anni in carcere ed ha fatto dei detenuti la sua risorsa vitale, il suo strumento per porsi in comunione con quel Cristo che da anni ha deciso di seguire, imitare ed amare con amore totalizzante ; il sacerdote che vive in un accampamento di zingari ed ancora i tanti laici che donano parte o la totalità della propria vita a situazioni di fragilità (il responsabile delle mense Caritas di una grande città, gli educatori, i miei colleghi medici e quanti a titolo individuale si prodigano nelle proprie parrocchie e realtà periferiche a rendere più vivibili alcune situazioni di handicap, emarginazione ). Così abbiamo imparato a guardare alle fragilità umane non tanto come problema ma come risorsa, ossia come ragione e motore di un particolare impegno. Dunque non per emarginarle ignorandone la dignità, nascondendone la profondità di signifi cato o rimuovendone più che possibile la penosità, bensì, al contrario, per vincerne la paura ed attuarne pienamente l accoglienza, nel segno dell amore ad esse, della chiarezza e della concretezza. Per viverle radicalmente, con convinta adesione all intima disposizione della Chiesa a porsi come comunità che ama il Cristo in coloro che Lui più ha amato (cioè nei sofferenti e deboli, negli insignifi canti, in quelli di cui nessuno s accorge o vuole prendersi cura) e che, alla sua sequela, attraverso esperienze di autentica comunione d amore - sociale e personale - vuole, ardentemente, la santità di ognuno, sia il fragile sia il forte. Diventa così cruciale la testimonianza di ciascuno di noi come esperienza di ricerca del vero valore della vita umana, che le restituisca ricchezza e pienezza e ne metta in chiara luce l essenziale suo contenuto. Ammetto però che questa visione meno scontata delle fragilità e la loro accoglienza, a cominciare dalle proprie, non è agevole, neppure per un credente. Esistono, infatti forme di sofferenza che appaiono umanamente irrimediabili, o ancor peggio prive di speranza: di esse, nessuno direbbe di poter esser lieto o d averne bisogno. Eppure talvolta soltanto esperienze del genere permettono di scoprire che si può mostrare il volto migliore di sé proprio nella massima fragilità propria o altrui. Misteriosamente grande è il discernimento che il Signore, nei sentieri della vita sa dare al riguardo! Credo che quando si incontra una sofferenza, il primo atteggiamento che ciascuno dovrebbe avere è quello di fermarsi per ascoltare, guardare, per vedere e capire, come fece il samaritano. Potrà non toccare a noi la risposta necessaria, ma tocca sempre a noi l ascolto, la vicinanza, il voler andare a vedere cosa possiamo fare, cioè offrire speranza a chi la chiede. Sembra cosa ovvia ma non lo è mai abbastanza! E bene sempre aver presente che l immagine di Dio scolpita in ogni uomo è assolutamente più forte di ogni male che l uomo possa compiere o di ogni sofferenza o peccato che la possa sfi gurare : essa, insomma, ci viene incontro e non possiamo, non dobbiamo permetterci il lusso di non incontrarla e lasciarcene trasformare, perché è questa la nostra maggior virtù. Questo ci riguarda nella nostra storia personale individuale, ma anche come Chiesa ovvero come quella porzione di umanità che vuol saper vivere con e come Gesù, con quell amore gratuito, totale e fedele, anche quando non ricambiato! La prima testimonianza al Vangelo diviene così la vita di ogni giorno, una vita nella quale seguiamo Cristo, ci rivestiamo di Lui, siamo mossi dalla sua carità, ascoltiamola sua parola, diventiamo suoi amici e ci lasciamo animare e guidare dal suo Spirito. Ciò che più mi ha colpito è stata dunque la possibilità di riconoscere nelle fragilità umane una via di apertura al mistero dell amore di Dio! Non posso non rifarmi alle tante immagini di cui è ricco il Vangelo in cui Gesù, nella sua dinamica tipica, ha agito trasformando le situazioni d inferiorità e fragilità con la forza di una autentica e peculiare amicizia in un singolare tipo di relazione. Nei tanti fragili che Gesù ha toccato con la grazia rigeneratrice offrendo il dono di guarigioni fi siche e spirituali sembra alzarsi un unico generale invito: va! ossia vivi in pienezza la tua vita, quale essa è!. Concludo con l augurio che Monsignor Carraro ha rivolto a noi delegati : Possa ciascuno di noi proclamare le opere meravigliose di Dio con lo stesso amore e la stessa speranza che la Vergine Maria aveva nel cuore, quando rispose al Padre si compia in me la tua Parola, e quando cantò la sua esultanza in Dio suo e nostro Salvatore. Quel Salvatore, Parola che si è fatta carne ed è venuta ad abitare in mezzo a noi: Cristo Gesù Speranza del mondo. COMUNITÀ UNIVERSITARIA 3 NOVEMBRE 2007

4 la parola si fece figura LA PAROLA P. Michele Pischedda Par Che rivelazione... LA PAROLA Con la sua ricchezza simbolica la Bibbia è stata il grande codice della cultura, in particolare dell arte e dell immaginario popolare, ma è stata anche la presentazione di una fede che unisce in sé trascendenza e immanenza. L arte ha cercato di cogliere la carnalità, cioè la storicità di quella rivelazione, ora esaltandola, ora trasformandola, ma ha anche saputo quasi sempre salvaguardarne la dimensione di segno, di mistero, di infi nito e di eterno. È ciò che può essere illustrato, infi ne, attraverso un genere particolare dell arte orientale cristiana, quello dell icona, così come ce la presenta Pavel Florenskij: «L oro barbaro e pesante delle icone, in sé futile alla luce del giorno, si anima con la luce tremolante di una lampada o di una candela in una chiesa, facendo presentire altre luci non terrestri che riempiono lo spazio celeste». Arte e fede in questo senso s incontrano. Le fi gure dell icona e i loro fondi dorati sono terreni, ma riverberano il divino e immettono in un esperienza paradisiaca. Da un lato l arte giunge a espletare una funzione kerigmatica, diventa cioè un annuncio del messaggio spirituale, come suggeriva un grande cultore delle immagini sacre, san Giovanni Damasceno nell VIII secolo: «se un pagano viene e ti dice: Mostrami la tua fede, tu portalo in chiesa e mostra a lui la decorazione di cui essa è ornata e spigagli la serie dei quadri sacri». D altro lato, l arte illuminata e sostanziata dall iconografi a biblica diventa essa stessa catechesi per i fedeli, come già sosteneva san Gregorio Magno nel VI secolo, invitando qui litteras nesciunt ut in parientibus videndo legant. L arte, quindi, è la Parola divenuta immagine, è il codex in pariete e, come si leggeva negli Statuti d arte dei pittori senesi del Trecento, «Noi [cioè gli artisti] siamo manifestatori, agli uomini che non sanno lettura, delle cose miracolose operate per virtù della fede». Gianfranco Ravasi Chi cerca un accompagnatore spirituale, scrive p. Van Breemen, si aspetta un incontro di qualità con un tu. L accompagnamento spirituale consiste nell aiutare lo sviluppo della relazione tra Dio e la persona accompagnata. Le persone direttamente coinvolte nell accompagnamento sono tre: il Signore, attraverso la sua Parola e il suo Spirito; l accompagnato e l accompagnatore. Si sviluppa così un rapporto di sintonia profonda. La capacità di stabilire questo rapporto è indispensabile perché se uno ha diffi coltà a entrare in una relazione profonda con l altro, troverà grande diffi coltà anche nell accompagnamento. L apertura ad un altro del proprio mondo interiore non è facile; di qui la tentazione della fuga. Manifestare a qualcuno i propri ragionamenti interiori, a volte repressi per lungo tempo, è un compito diffi cile, ma anche liberante. Non siamo infatti da soli a guardarli. Contemplati insieme con un accompagnatore e accolti affettuosamente, essi perdono parte della loro forza insidiosa. Ciò esige da parte dell accompagnatore spirituale che sia sereno e fi ducioso in questa relazione umana. Deve offrire un atmosfera di accoglienza, ma senza legare l accompagnato a sé, e senza per questo rinunciare alla franchezza. Tutto il suo comportamento deve irraggiare una fede discreta e autentica, unita a un sapere umano, frutto di esperienza e di studio. Forse in nessun altro campo, come questo dell accompagnamento spirituale, c è una interrelazione così stretta tra natura e grazia. L accompagnatore deve cercare con tutte le forze di aprirsi a Dio con tutta la sua vita e di confi gurarsi a lui, in modo da cercarlo, come dice il Vangelo, con tutto il cuore, con tutta l anima e con tutta la mente (cf. Mt 22,37). Ha bisogno di una conoscenza solida della teologia, della psicologia, della spiritualità e della pastorale, sia nella teoria che nella pratica. Non però come settori separati, ma bene integrati tra loro nella sua persona. In questo modo sia l esperienza biblica della salvezza sia la competenza personale coopereranno a far sì che l incontro sia più profondo. Al centro di questo incontro è la ricerca di Dio e della sua volontà. Ma non di un Dio altissimo o lontano, bensì di un Dio che è al cuore della nostra esistenza. È un Dio che continua a sedurre anche oggi non meno che in altri tempi. Scoprirlo in mezzo a noi può diventare sorgente di nuova vita e di fecondità; ma può condurre anche allo sconcerto e all angustia. È qui dove si rivelerà molto importante l incontro con un tu, con l accompagnatore spirituale, per trovare la via giusta. In questo cammino Dio si manifesterà sempre il più grande. Per quanto grande lo immaginiamo, egli è sempre più grande. Per questo l essere umano è sempre pellegrino, è sempre una persona in cammino. Si tratta di un cammino singolare e imprevedibile per ciascuno. Se pertanto applicassimo solo delle norme oggettive e agissimo alla luce della semplice ragione umana, potremmo sbagliarci. L accompagnatore spirituale è chiamato in ogni modo a fornire alla persona accompagnata dei punti di riferimento che l aiutino a progredire nella sua relazione con Dio. Possono essere suggerimenti semplici, anche materiali: come prestare attenzione al momento della preghiera, alla durata di questa, al brano biblico da scegliere, ecc. Partendo da un testo della Sacra Scrittura, l accompagnatore permette alla persona accompagnata di parlare della sua preghiera in un quadro oggettivo, fornito proprio dalla Parola di Dio. Senza la mediazione della Parola di Dio, la persona umana fa spesso fatica a dire qualcosa sulla sua relazione con il Signore, per una forma di pudore naturale. L accompagnamento spirituale è un aiuto temporaneo e strumentale che una persona dà ad un altra, affi nché que- COMUNITÀ UNIVERSITARIA 4 NOVEMBRE 2007

5 FIDUCIA, ola DELLE DIFFERENZE la Parola CURAa FIDUCIA, CHE CURA st ultima possa riconoscere l azione di Dio in lei (notare, interpretare e spiegare) e rispondere a quest azione, al fi ne di realizzare progressivamente l unione con Dio e l imitazione di Cristo. Un primo elemento fondamentale cui l accompagnatore spirituale deve prestare attenzione è la fedeltà al dato oggettivo della Parola di Dio, interpretato nella fede della Chiesa, di cui egli è in quel momento il rappresentante. Questo dato oggettivo si può defi nire come il messaggio della salvezza comunicatoci da Gesù Cristo, attraverso la sua incarnazione, vita pubblica, morte e risurrezione e offertoci oggi dalla Chiesa. A partire da questo dato oggettivo e sapendo che Dio chiama ogni persona all imitazione di Gesù Cristo, l accompagnatore ha il compito di aiutare l accompagnato a comprendere il signifi cato della sua chiamata e a modellare il suo essere proprio su quel signifi cato. Lo scopo dell accompagnamento è introdurre la persona accompagnata ad una interpretazione della sua vita alla luce della Parola di Dio, in modo tale che le sue azioni e le sue vicissitudini siano vissute come il luogo dell incontro fra la sua libera iniziativa e quella di Dio. E questa un integrazione che interessa ogni cristiano, ma soprattutto le persone consacrate. Essa permette di accorgersi che nell operare non si sta attuando solo una serie d iniziative personali che rispondono a domande pratiche, ma attraverso l operare si sta intessendo un dialogo con Dio. E l invito di S. Ignazio a cercare e trovare Dio in tutte le cose (Ignazio di Loyola, Esercizi Spirituali, 236a). L agire umano è un luogo di dialogo in cui s incontrano l attività libera della persona e il lavoro di Dio nel cuore della libertà umana. La relazione dell accompagnatore con l accompagnato può essere decisivo perché cresca la relazione tra il Signore e la persona accompagnata, tuttavia è da ricordare che la relazione tra il Signore e l accompagnato conserva un autonomia dalla relazione tra l accompagnatore e l accompagnato. Essa è prioritaria: il Creatore agisce direttamente con la sua Creatura (Ignazio di Loyola, Esercizi Spirituali, 15c). La persona che inizia un cammino di accompagnamento spirituale è come un viaggiatore che ha percorso un buon tratto di strada ed è già abbastanza lontano dal suo punto di partenza. Egli ha superato l ansia dei preparativi, propria di chi si mette in cammino, ma è ancora troppo distante dall arrivo per pensare unicamente alla sua meta. Ha cominciato a rifl ettere sul viaggio e a ciò che gli accade lungo il percorso. L accompagnatore gli offre una relazione che non è solo di tipo amicale, né assomiglia alla relazione maestro-discepolo; essa è un mezzo per aiutare la persona in cammino a incontrare il Signore della sua vita e a giungere alla pace interiore. La relazione d accompagnamento usa come mezzo comunicativo soprattutto la condivisione di esperienze e conoscenze acquisite nella preghiera, nello studio e nella vita. SOSTENIBILITÀ E CONVIVIALITÀ Da diversi anni ormai collaboro per le attività di ricerca con un primario istituto francese, l Institut National de recherche sur les transports et leur sécurité di Parigi. Gli intrecci della vita (e le facilità di collegamento ferroviario francesi) mi hanno portato a coniugare il periodo di collaborazione scientifi ca all interno di un progetto europeo, con l abitare ad Ameugny, in Borgogna, presso Taizé. Ho avuto così tempo anche per approfondire alcuni argomenti da tempo affrontati, per lavorare con un ritmo più disteso, che lasciasse spazio anche allo studio e alle relazioni umane. Nella bella esperienza, fatta pure di molte relazioni umane, ho anche sperimentato due momenti di confronto su altrettante tematiche che occupano un certo spazio nelle mie attività di ricerca: la sostenibilità ambientale, innanzitutto, e la città come luogo di speranza. Il primo tema è anche un campo in cui mi misuro professionalmente; il secondo è più una rifl essione che una ricerca, ma non è scollegabile dal primo, in quanto l oggetto di studio è sempre la città che cresce vuoi in dimensione, estensione o talvolta solo in complessità. Il paradigma della sostenibilità ambientale è assolutamente noto, anzi tende quasi alla consunzione derivante da un uso diffuso, ma da una rara consequenzialità di atti coerenti. Rifl ettere sulla prospettiva dell ambiente urbano (lo scorso agosto 2007 la popolazione che vive in aree urbane nel pianeta ha superato la soglia del 50%), alla luce delle sfi de della sostenibilità, signifi ca secondo me approfondire i fondamenti teorici dei problemi che attanagliano la società urbana contemporanea con il massimo rigore possibile (saper leggere ed interpretare i dati, ad esempio); formarsi nelle specifi che competenze professionali a dare un contributo affi nché il pianeta possa diventare una casa abitabile da tutti ; far conseguire azioni pratiche individuali e collettive per contribuire personalmente a ridurre l impatto della nostra vita sulle risorse ambientali. Dal 6 ottobre 2007 l umanità è in debito di risorse dal pianeta 1, ovvero secondo il noto concetto dell impronta ecologica, abbiamo consumato tutto quello che la biocapacità del pianeta ci consentirebbe per quest anno. Non serve aggiungere altre considerazioni, né parteggiare per il partito dei catastrofi sti o quello dei più accaniti fi deisti nelle possibilità della tecnica. È evidente che il modello di sviluppo dei paesi economicamente sviluppati non regge la sfi da della durabilità (per usare la traduzione letterale del termine francese usato per defi nire lo sviluppo sostenibile) e dell equa ripartizione delle risorse tra i popoli. Ogni giovane che si affaccia a dare il suo contributo allo sviluppo globale dell uomo, nelle diverse professioni, non può esimersi dal confrontarsi con questa realtà che sarà lo sfondo quotidiano delle nuove sfi de che lo attendono. La città come luogo di speranza è un tema di rifl essione altrettanto stimolante, ma si tratta più di una suggestione e di una perenne ricerca di risposte ad una domanda antica ed attuale. È un eterna tale of two cities (per usare le parole di Dickens), il bipolo Babele e Gerusalemme, la storia della prima fondazione sul sangue del fratricidio (Caino fondatore di città) e delle più elevate testimonianze del genio umano (la città del rinascimento). Non mancano gli studi a sfondo sociologico, etico e religioso 2 ad un dibattito più latente che esplicito, più segnato da preoccupazioni che da occupazioni: si pensi ai problemi delle periferie, alle recenti immigrazioni, al terrorismo, alle nuove povertà; tutti problemi che, come noto, interessano quasi esclusivamente le aree urbane e soprattutto le più grandi. Basti pensare alla confi gurazione delle città come si è venuta consolidando nei secoli e alle sfi de poste da popolazioni che le abitano senza forse comprendere, interiorizzare o percepire il senso e il signifi cato dei luoghi. O ancora alle popolazioni che escluse dai privilegi del vivere urbano (economici e culturali), ne subiscono solo gli effetti negativi della violenza, della congestione, del degrado. Su questi temi, pochi incontri con una platea di giovani e meno giovani da tutto il mondo, alcune domande ed un confronto fi nale mi hanno comunque dato l opportunità di raccogliere stimoli, entusiasmo e proposte. Come quella del giovane canadese che vuole girare il suo paese in bicicletta per dire a tutti che un mondo diverso è possibile o i due universitari di Haiti che attraverso una radio locale diffondono l attenzione per i temi ambientali e soprattutto per la limitazione dei consumi di suolo agricolo. Il grande interesse per la città come luogo di socialità e l attenzione per le sfi de poste dall accoglienza dell altro riecheggiano nell esperienza del parroco della Florida che viene consultato dal sindaco prima di ogni intervento di trasformazione urbanistica, o del medico salernitano che lavora per un progetto di salute per gli immigrati, o ancora della ragazza polacca che si chiede come utilizzare al meglio le grandi aree dismesse urbane per progetti di spazi pubblici gradevoli e accoglienti. Oltre che un utile laboratorio per l analisi urbana e la conoscenza di come gli abitanti di oggi percepiscono questo ambiente, si è trattato per me di una scoperta di come la città, tema da me prevalentemente affrontato a livello tecnico, possa riscuotere grande interesse, suscitare stimoli e proporre rifl essioni, molto vicine al sentire più profondo delle persone. Alcune considerazioni Innanzitutto la fiducia: non esiste approccio alla ricerca che non sia segnato dalla fi ducia. Se non si crede di scoprire qualcosa di meglio di ciò che ci sta di fronte non si mettono energie nel cercare. La fi ducia si costruisce, anche con le fatiche che ciò comporta, si respira e si condivide in questa comunità nata da un intuizione felice di uno studente svizzero all inizio della seconda guerra mondiale e dal suo paziente perseverare. La fi ducia signifi ca affi dare anche la propria ricerca alle risposte degli altri e non solo alle proprie certezze. Affi dare anche l organizzazione di molte attività della vita quotidiana senza pretesa di perfezione, spinti dalla ricerca della condivisione più che della perfezione. Affi dare la propria testimonianza a tante voci anche imperfette, stonate. Poi la sostenibilità vissuta. Una semplicità di vita è possibile, senza rinunciare alla bellezza e all accoglienza. Sono le relazioni che determinano gran parte della qualità della nostra vita. Infi ne la convivenza possibile delle differenze: credo che sia possibile solo se legata alle due colonne di cui sopra. Non è possibile la convivialità senza fi ducia, ma non lo è nemmeno senza semplifi cazioni, senza individuare ciò che è irrinunciabile e per conseguenza ciò di cui si può fare a meno. Ciò vale per le cose, ma anche per le convinzioni! 1) Si veda il Corriere della Sera del 7 ottobre 2007: dieci anni fa avevamo abbastanza risorse per arrivare a dicembre! 2) Tra tanti riferimenti, si veda la ristampa recente dell interessante libro di G. Frosini, Babele o Gerusalemme. Teologia delle realtà terrestri. I. La città, Ed. Dehoniane, Bologna, 2007 ( la prima edizione è del 1992, per i tipi delle Paoline). Maurizio Tira COMUNITÀ UNIVERSITARIA 5 GENNAIO 2007

6 Che rivelazione...la Parola Rolando Anni In una pagina di Itzak Peretz sui cabalisti si legge che la vera melodia non ha bisogno di voce, altrimenti è, per così dire, di grado inferiore. Infatti se «è percepita per mezzo della voce non può essere interamente pura»: solo autentica e pura è la melodia che «canta senza bisogno della voce, suona nell interno dell essere, del suo cuore, delle sue viscere». Per la poesia, e la letteratura in senso più ampio, non è possibile tacere, per sua stessa natura, è parola, espressione, talvolta grido di dolore che cerca di comunicare, spesso senza speranza, e di essere ascoltata e dunque è la negazione del silenzio. Eppure anche la poesia deve misurarsi con il silenzio, con i pensieri e i sentimenti che non si possono dire perché non esistono parole con cui li si possa esprimere. La poesia del secondo Novecento ha dovuto confrontarsi con il drammatico e sconvolgente silenzio di Dio sia di fronte alla violenza estrema e assoluta causata dagli uomini (di cui Auschwitz diviene il simbolo), sia di fronte alla malattia, alla sofferenza degli innocenti e alla morte. David Maria Turoldo, la cui produzione lirica è sovente ispirata ai libri biblici, dai Salmi a Giobbe, nei suoi Canti ultimi (1991) di fronte a un Dio che tace davanti al dolore, abbandona il turgore linguistico di altre sue liriche e, con una lingua essenziale dal dettato spezzato e dalle parole isolate che formano talvolta l intero verso, cerca di interrogare e di sentire la voce di Dio. Ma da lui non vi è risposta, neppure «un suono/una nota sommessa almeno,/un colore:/invece/un oceano nero di nulla» (E lui che incombe). Di fronte alla sofferenza degli uomini, all «urlo della stessa morte» che sembra dominare il mondo, il poeta si rivolge a Dio, che viene chiamato in giudizio per il suo silenzio. Da lui si attende una risposta che non può venire: «E tu non puoi rispondere/non puoi /condizionata onnipotenza sei!/pretendere altro è vano» (La spada mentale IV). DA SOCRATE AI IL SILENZIO E LE PAROLE DELLA POESIA Si tratta di un Dio, quello cristiano e di Turoldo, che non appare, si nasconde, ma che tuttavia è vicino agli uomini, si pone biblicamente accanto a loro in modo misteriosamente inavvertibile, come nella cena di Emmaus, ma che noi non riusciamo a riconoscere. Il male resta dunque un problema scandaloso, incomprensibile, razionalmente insolubile, che può essere accettato, ma non certo compreso, dalla fede in una sorta di pascaliana scommessa in cui non vi possono essere certezze, ma solo speranze. Allora deve cambiare la concezione di onnipotenza di Dio, che non elimina il dolore dal mondo, ma che è colui che è sceso tra noi per «venire con noi a piangere» (Il volto cercato da tutte le fedi). La poesia italiana del secolo scorso comunemente ritenuta priva di tensione religiosa è, invece, ricca di domande essenzialmente religiose sul signifi cato dell esistenza, cui però non viene data o a cui non si riesce a trovare risposta. Così Montale (molto lontano, ma non tanto quanto si ritiene, da Turoldo) quando nella sua prima raccolta Ossi di seppia (1925) attraverso l immagine della muraglia, che diverrà un topos della sua lirica, esprime l impossibilità di conoscere la verità e di raggiungere certezze perché la vita, il dolore e la fatica che la caratterizzano stanno«in questo seguitare una muraglia/che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia» (Meriggiare pallido e assorto) e che dunque è insuperabile e rende impossibile conoscere ciò che sta al di là. Parole...di pace NOSTRI GIORNI, TESTIMONI DELLA COSCIENZA Fabio Larovere Oggi si sente la necessità di scelte operate secondo coscienza, di persone capaci, nelle più svariate circostanze, piccole o grandi, di dire no. Questo monosillabo è una delle più belle, forti e poetiche parole del vocabolario: è con un no, con una contestazione dell esistente, con un rifi uto della realtà del momento la quale pretende sempre di essere l unica possibile e la migliore che inizia ogni valore. Anselmo Palini, docente all Itis di Gardone Valtrompia, ha dedicato al tema della coscienza due volumi, entrambi editi da Ave: Testimoni della coscienza. Da Socrate ai nostri giorni (2005), che si avvale di una prefazione dello storico Franco Cardini, e Voci di pace e di libertà. Nel secolo delle guerre e dei genocidi (2007), introdotto invece da uno scritto del giornalista Paolo Giuntella. Entrambi i libri propongono un percorso storico con la presentazione di fi gure esemplari, alcune delle quali pressoché sconosciute, che, in circostanze e situazioni spesso drammatiche, hanno saputo dire no alle pretese del potere, anteponendo le ragioni della coscienza perfi no a quelle della sopravvivenza. Il fi lo rosso che unisce tutti i personaggi è la fedeltà a dei valori e a degli ideali, a dei principi morali assoluti, non negoziabili, che, in un certo momento storico, sono stati ritenuti superiori alle leggi dello Stato. Nel primo volume, accanto a personaggi realmente esistiti Socrate, Massimiliano di Tebessa, Tommaso Moro, Pavel Florenskij, Franz Jägerstätter, gli studenti della Rosa Bianca e il loro professore Kurt Huber - vi è la fi gura di Antigone, ossia una creazione letteraria. La presenza della protagonista dell omonima tragedia di Sofocle è dovuta al fatto che in Antigone, per la prima volta nella storia della letteratura, si pone il problema del contrasto fra la legge dello Stato e le leggi degli dèi, ossia delle norme sentite come superiori. Dal V secolo a. C. in poi, Antigone ha così incarnato l idea del diritto naturale, che gli antichi chiamavano legge non scritta, una legge eterna, che nessuno aveva mai letto in un codice, ma che tuttavia si poneva come inviolabile. Antigone obbedisce a quella che ancora non chiama la sua coscienza, ma che ad essa assomiglia molto. Tutto concentrato sul Novecento il secondo volume. Quello che lo storico Eric Hobsbawm defi nì il secolo breve è in realtà un periodo molto lungo da raccontare, con i suoi drammi e i suoi orrori. Iniziato con il genocidio degli Armeni ad opera del governo turco nel 1915, il XX secolo è proseguito con la brutalità dei Gulag e l inferno della Shoah. In particolare, il fascismo, il nazismo e il comunismo hanno lasciato nel secolo scorso una lunga scia di sangue e di sofferenze, con la creazione di sistemi totalitari. Il Novecento ha dunque un volto inumano, violento, intollerante e oppressivo, ma ha anche il volto di chi in tali contesti ha cercato di resistere e di affermare il proprio diritto alla libertà, di chi ha condannato la sopraffazione e ha manifestato un desiderio di pace. Costoro spesso sono stati messi a tacere, con l emarginazione, con l esilio, con il carcere, con il sacrifi cio della stessa vita, ma la loro fermezza e la loro determinazione sono ancora oggi di esempio e di consolazione. Il potere più tirannico e assoluto non è riuscito a spegnere completamente la voce di chi parlava di dignità umana, di giustizia, di rispetto della persona. Alcune di queste testimonianze, purtroppo, con il trascorrere del tempo, sono state dimenticate o comunque sono rimaste racchiuse e conosciute entro ristretti ambiti territoriali. Eppure si tratta di voci di altissimo valore, di assoluta autenticità. Voci di pace e di libertà intende proprio offrire un contributo affi nché queste voci possano di nuovo risuonare alte e forti, affi nché questi personaggi, ancora poco noti o addirittura pressoché del tutto ignorati, possano essere accostati e riscoperti nel loro grande valore umano e culturale, nella coerenza delle loro scelte, nella testimonianza della loro vita. Nel libro si parla di Anna Achmatova, la poetessa russa che con il poema lirico Requiem ha dato voce al dramma delle madri e delle mogli di quanti in Russia erano stati ingiustamente incarcerati dal potere comunista. Si narra poi la vicenda dei tredici docenti universitari che nel 1931 si rifi utarono di giurare fedeltà al fascismo, perdendo così la propria cattedra e rimanendo senza lavoro. Si racconta di Josef Mayr-Nusser, il giovane altoatesino che si rifi utò di giurare fedeltà a Hitler e che, per questa scelta, pagò con la vita; infi ne, con emozione, si illustra la vicenda umana e spirituale di Etty Hillesum, la giovane donna ebrea che nell inferno della Shoah seppe riscoprire Dio e affermare la bellezza della vita. Le storie narrate, soprattutto quelle dei tredici docenti che si rifi utarono di giurare fedeltà al fascismo, possono sembrare ripetitive. In realtà ricordarle è doveroso. La memoria è, infatti, l unica chiave che permette di accedere a quei luoghi dove la smemoratezza ha sepolto e dimenticato tante testimonianze e tante vicende umane che hanno posto le basi per la costruzione di un mondo migliore. Persone miti, nonviolente, perseguitate, che in condizione di estrema debolezza e di solitudine, di grande rischio per sé e per i propri familiari, hanno manifestato una grande forza: sono rimaste tenacemente aggrappate alla propria dignità e alla propria umanità. Per usare una frase che i ragazzi della Rosa Bianca avevano derivato da Jacques Maritain, coloro che in questo testo vengono presentati sono persone dallo spirito duro e dal cuore tenero, ossia persone ferme e decise nelle loro convinzioni, fedeli fi no in fondo ai valori su cui avevano fondato la propria vita. Entrambi i volumi si presentano precisi e rigorosi, sono dotati di note approfondite e contestualizzano molto bene le diverse fi gure, ma non hanno un taglio specialistico. Hanno invece un carattere divulgativo che li rende particolarmente indicati per i giovani e gli studenti delle scuole superiori. COMUNITÀ UNIVERSITARIA 6 NOVEMBRE 2007

7 Università Cattolica di Brescia Offerta formativa Facoltà di Lettere e Filosofi a Lettere Curriculum in Lettere classiche Curriculum in Lettere moderne culture e storie Curriculum in Lettere moderne fi lologico letterario Curriculum in Lettere moderne letteratura, arti e comunicazione Curriculum in Storia e conservazione dei beni culturali archivistici e librari Curriculum in storia e conservazione dei beni culturali artistici Scienze e Tecnologie delle arti e dello spettacolo Curriculum in comunicazione e marketing del turismo Curriculum in giornalismo a stampa, radiofonico e televisivo Ideazione e produzione nell organizzazione artistica Ideazione e produzione teatrale, drammaturgica, musicale per lo spettacolo Ideazione e produzione televisiva, cinematografi ca, radiofonica, multimediale CORSI DI LAUREA DI SECONDO LIVELLO (LAUREA MAGISTRALE) Arti, spettacolo e produzione multimediale Curriculum in Arti performative Curriculum in Storia e critica dell arte Filologia moderna Curriculum in Filologia e letteratura italiana Curriculum in Testi e civiltà Università Cattolica MASTER DI PRIMO LIVELLO Turismo e valorizzazione dei beni culturali Guide turistiche e operatori museali Marketing per le imprese di arte e di spettacolo Conservazione, ordinamento e gestione degli archivi ecclesiastici Operatori del dialogo interculturale presso istituzioni pubbliche e private Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Matematica Curriculum in Informatica Curriculum in Matematica Curriculum in Matematica ed Informatica per le applicazioni aziendali Fisica Curriculum in Ambiente e Territorio Curriculum in Fisica CORSI DI LAUREA DI SECONDO LIVELLO (LAUREA MAGISTRALE) Matematica Fisica Bilancio immatricolazioni Terminata la fase di immatricolazione ai nuovi corsi, è ora tempo di stilare i primi bilanci per i 9 corsi di laurea triennali, per quello quadriennale (Scienze della Formazione primaria) afferenti alle sei Facoltà e all Istituto superiore di scienze religiose presenti nella sede di Brescia. L offerta formativa proposta per il prossimo anno accademico ha trovato ampio riscontro fra le preferenze dei neo diplomati. Tutte le facoltà, infatti, hanno accolto più studenti dello scorso anno, per un totale di 731 matricole iscritte alla laurea triennale, 139 a quella quadriennale in Scienze della formazione primaria, mentre in 117 hanno deciso di proseguire il percorso universitario iscrivendosi alla laurea specialistica. La vera sorpresa di quest anno si è registrata alla facoltà di Scienze matematiche, fi siche e naturali, da anni in costante segno negativo. I numeri parlano di un raddoppio per il corso di laurea in matematica e di un signifi cativo aumento per la laurea in fi sica, grazie anche alle iniziative messe in campo con il progetto Lauree scientifi che (Disfi - di Brescia Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature straniere Scienze linguistiche Curriculum in Esperto linguistico d impresa Curriculum in Esperto linguistico per il management e il turismo Curriculum in Lingue e Letterature straniere Curriculum Lingue e Tecniche per l informazione e la comunicazione Relazioni Internazionali CORSI DI LAUREA DI SECONDO LIVELLO (LAUREA MAGISTRALE) Scienze linguistiche Curriculum in Management Internazionale Scienze della comunicazione audiovisiva Lingue e letterature straniere Facoltà di Sociologia Scienze del Servizio Sociale Facoltà di Scienze della Formazione Scienze dell educazione e dei processi formativi Curriculum in Educatore professionale nei servizi alla persona Curriculum in Educazione dell infanzia Curriculum in Scienze dei processi formativi CORSI DI LAUREA QUADRIENNALE Scienze della Formazione Primaria CORSI DI LAUREA DI SECONDO LIVELLO (LAUREA MAGISTRALE) Progettazione pedagogica e interventi socio - educativi MASTER DI PRIMO LIVELLO Educare, insegnare, formare nell unione europea Facoltà di Psicologia CORSO DI LAUREA DI PRIMO LIVELLO Scienze e tecniche psicologiche Istituto Superiore di Scienze Religiose Diploma in Scienze Religiose Insegnanti di Religione Cattolica Indirizzo ministeriale per Operatori della pastorale degli Oratori Indirizzo ministeriale per Operatori per la pastorale della Famiglia Indirizzo ministeriale per Diaconi Permanenti Diploma accademico di Magistero in Scienze religiose Insegnanti di Religione Cattolica Indirizzo ministeriale per Operatori della pastorale degli Oratori Indirizzo ministeriale per Operatori per la pastorale della Famiglia Indirizzo ministeriale per Diaconi Permanenti da matematica, laboratori estivi di fi sica, conferenze e lezioni nelle scuole).particolarmente gettonato dagli studenti anche il nuovo corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche, richiesto da più di duecento studenti, anche se solo 90 hanno avuto la possibilità di frequentare la facoltà di Psicologia. Anche quest anno è stato molto referenziato il corso di laurea in Scienze della Formazione primaria, unico corso che abilita all insegnamento nella scuola dell infanzia e nella primaria confermando la vocazione pedagogica dell università Cattolica del Sacro Cuore, che la caratterizzò fi n dall inizio e che continua ancora oggi dopo quarant anni. Positivo anche il trend del corso di laurea in Servizio sociale che passa da 46 a 56 iscritti. Si mantiene costante l interesse verso il polo umanistico con il corso tradizionale di laurea in Lettere e quello più innovativo in Scienze e tecnologie delle arti e dello spettacolo. Conferme anche alla facoltà di Scienze linguistiche e letteratura straniere, dove sono stati apprezzati sia l indirizzo tradizionale che il curriculum in relazioni internazionali con lo studio della lingua cinese. Antonella Olivari Anno accademico 2007/2008: Iscritti all università Cattolica suddivisi per facoltà FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA 855 FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURAL I 228 FACOLTÀ DI SCIENZE LINGUISTICHE E LETTERATURE STRANIERE 718 FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE 1174 FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA 133 FACOLTA DI PSICOLOGIA 90 SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE 35 ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE 158 TOTALE GENERALE 3391 Studenti stranieri: Ad oggi, gli studenti stranieri presenti in sede e già iscritti all a.a. 2007/2008 sono 64. Sono in corso di perfezionamento le pratiche per l iscrizione di ulteriori 22 studenti. COMUNITÀ UNIVERSITARIA 7 NOVEMBRE 2007

8 la bacheca S. MESSA DEL VESCOVO CON GLI UNIVERSITARI Mercoledì 14 novembre, alle ore in Duomo Vecchio il nostro vescovo celebrerà insieme a Studenti, Docenti e Ricercatori, Personale Tecnico-Amministrativo delle Università che operano a Brescia, una Santa Messa per l avvio dell attività accademica. SEMINARI SULLA DOTTRINA SOCIALE / 2 Secondo gruppo di incontri sul Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, con il coinvolgimento di docenti delle facoltà di Economia e Giurisprudenza dell Università degli Studi di Brescia e aperti anche alla cittadinanza oltre che agli universitari. Appuntamento per: - martedì 30 ottobre, ore , Sala Biblioteca dell Università Statale in via San Faustino n. 74/b: Persona e diritti, con il prof. Fabio Addis e il prof. Angelo Santagostino. - martedì 6 novembre, ore , Aula D5 in via San Faustino, 64: Principi di sussidiarietà, partecipazione, solidarietà con il prof. Enrico Minelli e il prof. Mario Gorlani; - martedì 13 novembre, ore , Sala Biblioteca dell Università Statale in via San Faustino n. 74/b: Bene comune e destinazione universale dei beni con il prof. Carlo Scarpa e il prof. Alberto Sciumè. - martedì 20 novembre, ore , Sala Biblioteca dell Università Statale in via San Faustino n. 74/b: La comunità internazionale con il prof. Angelo Santagostino e la prof.ssa Patrizia De Cesari. LECTIO DIVINA Gli ultimi capitoli del libro dell Apocalisse verranno presentati negli incontri di lectio per i giovani universitari, che inizieranno nel tempo di Avvento per concludersi in Quaresima. Appuntamento nei seguenti martedì alle ore 20.30: - 27 novembre: La donna, il serpente, le due bestie (Ap 12-13), presso il Convitto Vescovile San Giorgio in via G. Galilei, 67; - 4 dicembre: Il Figlio d uomo e il grande segno (Ap 14-15), presso il Convitto Universitario Sacro Cuore via Martinengo da Barco 2/a. CONVEGNO NAZIONALE DEI COLLEGI UNIVERSI- TARI DI ISPIRAZIONE CATTOLICA Appuntamento a Perugia nei giorni novembre, per il 4 Convegno Nazionale dei Collegi Universitari di ispirazione cristiana, dal titolo La mission del Collegio universitario: studiare per la competenza e il servizio, organizzato per la CEI dall Uffi cio Nazionale per l educazione, la scuola e l università e dal Coordinamento dei collegi universitari di ispirazione cristiana. Nel pomeriggio di sabato 17 novembre è previsto un momento di spiritualità ad Assisi. GRAZIE VESCOVO LUCIANO CHE LIBERI LO SPIRITO Loreto per me: la svolta È davvero diffi cile riassumere in poche righe le emozioni di Loreto, ma credo che una parola su tutte possa descrivervi cosa ha caratterizzato il mio esserci in quel giorno e mezzo di Agorà: SVOLTA. La SVOLTA di decidermi ad andare non come semplice pellegrina, esperienza già vissuta nelle precedenti gmg, ma con il gruppo di meravigliosi amici, tra i quali alcuni convivono ogni giorno con la loro disabilità, per convincermi, ancora una volta, che anche nel disagio esistono e persistono la coraggio e la voglia di vivere. La SVOLTA di incontrare, ammetto inaspettatamente, un Papa diverso da quello di Colonia 2005: siamo stati accolti da un uomo che fi nalmente è riuscito a sciogliersi e a mostrarsi fi no in fondo come una guida, un amico e un confi dente. Il Santo Padre, in modo semplice e sincero, ha sottolineato le diffi coltà che noi giovani dobbiamo affrontare in questo nostro mondo, che si lascia affascinare sempre e troppo facilmente da falsi miti. È stato facile scorgere i segni di sorpresa e commozione sui nostri volti quando poi, con la serenità e la tranquillità di un vero Padre, si è lasciato abbracciare da una ragazza: in quel momento ci siamo sentiti tutti parte dello stesso abbraccio, pieno di amore e di condivisione che, sono sicura, durerà per l eternità. Sono io migliore dei miei amici o dei miei parenti che hanno tentato e hanno fallito? Perché io, proprio io, dovrei riuscire là dove tanti si arrendono? sono due tra le tante domande che il Santo Padre ha espresso nel suo discorso e sono proprio due tra le tante domande che da vari mesi ormai mi stanno mettendo a dura prova. Ecco, sono qui, certamente non sono ancora come tu mi vorresti, non riesco nemmeno a capire fi no in fondo me stesso, ma con il tuo aiuto sono pronto a seguirti è la preghiera che Benedetto XVI rivolge a Dio da parte di quei giovani che, come ci ha defi niti Alessandro Preziosi durante la veglia, hanno il coraggio di credere fi no in fondo anche quando dubitano. Cari amici, non dovete aver paura di sognare ad occhi aperti grandi progetti di bene e non dovete lasciarvi scoraggiare dalle diffi coltà. Cristo ha fi ducia in voi. Nulla è impossibile per chi si fi da di Dio e si affi da a Dio. Non temete e non abbiate paura! è lo sprono di un Padre ai suoi fi gli impazienti nell essere rassicurati ed è il primo passo per la mia SVOLTA più importante. Quel DIO poi gridato a gran voce durante la notte dell Agorà risuona ancora nelle mie orecchie e nel mio cuore, perché era il grido dell uomo che ha fede, era il grido di ragazzi riuniti in una piana in riva al mare, era il mio grido ed ora non ho più paura di urlarlo al mondo, perché è stato questo l insegnamento più bello dell incontro di Loreto: il coraggio dell umiltà, il coraggio di credere che Dio rende tutto possibile se ci si sforza di cambiare, il coraggio di gridare al mondo la propria fede, perché noi giovani siamo i prediletti di Cristo. Grazie, a chi mi ha permesso di capire tutto questo. Betty, III jus CUD Centro Universitario Diocesano via della Rocca, 16 Brescia - Tel cudbs@diocesi.brescia.it robertolombardi@diocesi.brescia.it CENTRO PASTORALE Università Cattolica Via Trieste, 17 - Brescia - Tel centro.pastorale-bs@unicatt.it michele.pischedda@unicatt.it COMUNITÀ UNIVERSITARIA 8 NOVEMBRE 2007

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