ASSOPREVIDENZA I servizi per gli anziani: un aiuto concreto alle famiglie. Roma,17 ottobre, 2012

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1 ASSOPREVIDENZA I servizi per gli anziani: un aiuto concreto alle famiglie. Roma,17 ottobre, 2012 La mappatura della copertura di non autosufficienza in Europa ed in Italia Dott.ssa Grazia Labate Ricercatore in economia sanitaria,york U.K.

2 Le società europee stanno cambiando I cittadini europei vivono sempre più a lungo; Si sono modificati nel profondo gli schemi familiari tradizionali; Avanzano nuove forme di mobilità; La globalizzazione della crisi economicofinanziaria, che stiamo vivendo, ha un peso non indifferente sulle politiche di protezione sociale.

3 Uno scenario complesso (1) La speranza di vita nelle società europee ha registrato un netto miglioramento: 1950 speranza di vita: 43,5 anni per gli uomini e 46 anni per le donne; 2000 speranza di vita: 75,5 anni per gli uomini e 81,4 anni per le donne; 2050 speranza di vita: 82 anni per gli uomini e 87,4 per le donne; Fonte: Eurostat 2011

4 Uno scenario complesso (2) e l Italia? 60 milioni e 626 mila attualmente residenti. Il 20,3% della popolazione ha più di 65 anni ed il 5,6% ha più di 80 anni. L aspettativa di vita è pari a 79,2 anni per gli uomini e a 84,4 per le donne, con un guadagno rispettivamente di circa 9 e 7 anni in confronto a trent anni prima. Il trend è crescente anche per le persone in età avanzata: un uomo di 65 anni può aspettarsi di vivere altri 18,4 anni ed una donna altri 21,4; un ottantenne altri 8,4 una ottantenne 10,1 anni, a livello territoriale l area più longeva è la Liguria. I bassi livelli di fecondità, 1,41 il numero medio di figli per donna congiuntamente al notevole aumento della sopravvivenza rendono l Italia uno dei paesi più vecchi al mondo. Nel 2011 si registrano 144,5 anziani ogni 100 giovani; l indice di vecchiaia(rapporto tra la popolazione di 65 anni ed oltre e la popolazione fino a 14 anni) è passato da 116,6 nel 1995 a 144,5 nel Questa tendenza continuerà anche nei prossimi anni e secondo stime ISTAT sarà pari a 205,3 nel 2030 a 256,3 nel Cresce anche l indice di dipendenza( misurato dal rapporto % fra la popolazione in età non attiva, 0-14 anni e 65 e più, e quella in età attiva, anni, che passa dal 45,5% del 1995 al 52,3 del 2011, per salire nel 2050 a 84,7. Fonte ISTAT: NOI ITALIA 2011

5 Uno scenario complesso (3) 60 anni di pace, progressi accelerati in campo biomedico,miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, hanno fatto si che la maggior parte dei cittadini europei goda attualmente di un pensionamento tutelato, più lungo, più attivo che incide radicalmente sui sistemi di previdenza sociale. Tali tendenze demografiche faranno aumentare rischi sociali, quali la dipendenza delle persone anziane e l isolamento sociale. Attualmente in Europa il 28% degli ultrasettantenni vive da solo. Circa due terzi delle persone con età superiore a 75 anni deve ricorrere ad una assistenza informale, prestata essenzialmente da badanti o dai familiari più stretti ed in particolare da donne. Un anziano su 6 vive in povertà. Le donne anziane sono particolarmente esposte al rischio di ricevere pensioni basse a causa di un percorso lavorativo incompleto. L immigrazione sta mettendo alla prova, l efficacia delle strategie di integrazione degli stati membri, soprattutto nelle grandi città europee e nelle regioni frontaliere.

6 Uno scenario complesso (4) e in Italia? Le famiglie in condizione di povertà relativa sono 2milioni 734 mila, l 11% delle famiglie residenti, corrispondenti ad 8milioni e 272mila individui poveri, il 13,8% dell intera popolazione. In Italia il rischio di povertà o di esclusione sociale è relativamente maggiore per le famiglie con tre o più figli e per quelle monogenitoriali, caratterizzate da anziani soli. Fonte: Rapporto sulla coesione sociale 2011: Istat, Inps, Ministero del lavoro e delle politiche sociali

7 Il Rapporto Health at Glance 2010 (uno sguardo alla salute) (1) I paesi sviluppati hanno affrontato a partire dal 2007 una profonda crisi finanziaria ed economica; Entro la fine del 2012 è prevista una riduzione del Pil di circa il 4%, un tasso di disoccupazione che sfiorerà oltre l 11% della forza lavoro;una bassa crescita e per l Italia siamo in recessione; Le politiche per affrontare la crisi hanno portato ad un aumento dell indebitamento ed a un conseguente incremento del deficit di bilancio; Il controllo della spesa sanitaria e sociale è diventato un elemento fondamentale dei piani di stabilità dei diversi paesi dell UE.

8 Il Rapporto Health at Glance 2010 (uno sguardo alla salute) (2) I sistemi sanitari e sociali europei sono tutti quanti sottoposti a regole di ottimizzazione delle risorse, secondo rigorosi criteri di efficienza ed efficacia al fine di diminuire la pressione sulla spesa pubblica. La strada maestra è quella di implementare i servizi di territorio, la medicina di comunità, le cure domiciliari, la continuità assistenziale, avvalendosi oltreché dell intervento pubblico, del mercato sociale e del terzo settore, della mutualità sia negoziale che di territorio.

9 Regione europea dell OMS: viviamo più a lungo, ma non sempre in buona salute I dati più recenti indicano un aumento delle patologie croniche degenerative, legate all invecchiamento, quali parkinson ed alzhaimer, nonché di tutte quelle croniche, dal diabete all ipertensione, alla BPCO, alle cardiopatie ed infine alla depressione. Per l Italia il 38,8% è affetto da patologie croniche e la % sale all 86,9% per gli ultrasettantacinquenni. Inoltre indica la necessità di garantire l integrazione tra assistenza sociale e sanitaria, tra realtà pubblica e privata a sostegno del nucleo familiare e dell individuo solo, al fine di conciliare un migliore servizio offerto ed un contenimento dei costi. Suggerisce non soltanto un supporto finanziario e di servizi domiciliari alla persona, ma anche forme di counselling e sostegno alle famiglie, nonchè di formazione e sostegno alle diverse figure di caregiver(dalla badante, alle figure di buon vicinato, alle diverse figure non sanitarie di sostegno sociale)

10 L assistenza e la tutela della salute della popolazione anziana nella UE (1) I modelli per affrontare il tema dell assistenza e della salute della popolazione anziana si possono classificare in 5 categorie: sistema universalistico: la copertura è pressoché totale del costo delle prestazioni mediante la fiscalità generale (Danimarca e paesi del Nord Europa); sistemi obbligatori: assicurazione obbligatoria LTC per tutta la popolazione con prestazioni fornite sia dall assicurazione contro le malattie sia da un apposito fondo assicurativo (Paesi Bassi);

11 L assistenza e la tutela della salute della popolazione anziana nella UE (2) sistemi con la presenza di un assicurazione sociale obbligatoria di ltc, sottoscritta dai lavoratori realizzata mediante la contribuzione a casse mutue oppure la sottoscrizione di una polizza privata (Germania, Austria, Lussemburgo); sistemi di copertura nei casi di bisogno dove l erogazione delle prestazioni è suddivisa fra il sistema sanitario nazionale e gli enti locali (Irlanda e Regno Unito); sistemi misti: alle tradizionali assicurazioni sociali (casse malattia, vecchiaia) si affianca un sistema di assistenza sociale a carico della fiscalità (Belgio, Spagna, Francia).

12 L osservatorio europeo sui sistemi e le politiche sociosanitarie Il recente rapporto (2009) Financing health care in the european union, challenges and policy responses, ha messo in evidenza che: L invecchiamento della popolazione chiama in causa un problema di sostenibilità; Occorre verificare i sistemi riformati negli ultimi 10 anni; Suggerire raccomandazioni per migliorare la situazione.

13 La copertura dei cittadini dell Unione La copertura socio-sanitaria della popolazione è quasi totale(96-98%) ad eccezione della Germania in cui si raggiunge il 90%; Anche se in molte realtà europee c è un certo divario tra ciò che è ufficialmente sotto copertura e ciò che lo è realmente.

14 Le raccomandazioni Effettuare una accurata analisi degli attuali sistemi sanitari per eliminare inefficienze, sprechi; dirigersi sempre più verso best practices ed indicatori di qualita del sistema; ridurre la sovrapposizione di obiettivi e di incarichi; Incoraggiare l allocazione strategica delle risorse per garantire una corrispondenza tra bisogni e risorse; Intensificare il dialogo tra policy maker e cittadini; Trovare un mix di modalità efficaci per affrontare il tema dell invecchiamento della popolazione, che metta insieme pubblico, privato e privato sociale per facilitare una gestione strategica dei problemi e più efficaci risposte.

15 Principali caratteristiche delle soluzioni adottate in alcuni paesi dell UE sulla non autosufficienza Austria: la riforma del 93 ha introdotto un programma universale di supporti alle persone non autosufficienti. Il finanziamento proviene dalla fiscalità generale. L individuazione dei beneficiari è basata esclusivamente sul grado di disabilità. Il reddito ed il patrimonio sono considerati per determinare la compartecipazione al costo solo nel caso di cure intensive. Viene erogato un sussidio universale per tutti i non autosufficienti in relazione al grado di disabilità, accompagnato da una assicurazione obbligatoria di LTC a valere per 1,5% sui pensionati a medio ed alto reddito, L incidenza del costo della non autosufficienza sul Pil è dello 0,8% pari a 15 miliardi e 700milioni di euro per assistere il 70,6 della popolazione over 65 ed il 29,4% della popolazione over 75. Fonte: Economic and Social Policy Committee of European Commission - Programma 2020

16 Germania Dal 1995 è stata introdotta una specifica assicurazione obbligatoria, che si integra con le altre 4 già presenti nel Welfare tedesco. Il sistema è finanziato da una imposta(contributo assicurativo) attualmente dell 1,9% sul reddito da lavoro, equamente divisa tra lavoratore e datore di lavoro e pensionati. Nel patto di stabilità per gli anni è previsto un aumento di un ulteriore 0,1% per il fondo LTC. L accesso ai servizi è garantito da una perizia medica che provede a quantificare il bisogno e ad inserire il soggetto in una delle 3 classi a cui è associato un volume diverso di prestazioni da scegliere tra residenziale, domiciliare e monetario. Non è prevista alcuna limitazione né per l età, né per il reddito o il patrimonio posseduti. Se la classe nella quale il soggetto è stato inserito prevede l assistenza residenziale, il vitto e l alloggio, sono pagati dall assicurazione pubblica solo per gli indigenti, per gli altri provvedono le sparkassen quale copertura complementare. Ne usufruiscono circa 2 milioni di persone,di cui il 63,3% ha 75 anni o più ed il 14,7% è di età inferiore ai 65 anni. Il 68% dell assistenza viene erogato a domicilio ed il 32% in residenze. I costi nel 2011 erano pari all 1,4% del Pil, cioè circa 18,9 miliardi di euro. Recentemente è stato disciplinato dal ministero della famiglia che se un membro della famiglia fa da caregiver per assistenza ad proprio anziano, non autosufficiente, puo assentarsi dal lavoro per un massimo di tempo di 2 anni ed ha da parte dello stato una compensazione salariale del 75% del salario.inoltre l istituzione del servizio di minijob ha visto crescere dal 2010 al 2011 il SAP di 600mila unità operative di sostegno alla famiglia attraverso prezzi calmierati e unità professionalizzate che svolgono a tempo parziale il lavoro di cura domiciliare.

17 Irlanda Le prestazioni per gli anziani non autosufficienti sono erogate dal servizio sanitario pubblico e finanziate dalla tassazione generale.i servizi sono garantiti sulla base delle necessità stimate da un apposito Health Board. In genere non sono previste preclusioni per motivi di età, ma è previsto un means test per l accesso alle varie prestazioni. L assistenza residenziale è riservata per coloro i quali sia stato accertata l impossibilità fisica e sociale della permanenza a domicilio. E prevista una compartecipazione al costo,fatti salvi gli indigenti, fino all 80% del reddito dell anziano. Criteri più stringenti sono previsti per la permanenza in strutture private convenzionate che vedono il concorso della famiglia di appartenenza fino al 100% del costo della retta. L assistenza domiciliare è erogata dal programma di Community based care, in parte sottoposta a means test. Non sono previsti sussidi monetari. Il costo incide per circa lo 0,7% del Pil e cioè 2 miliardi e 215 mila euro.

18 Olanda Le prestazioni per gli anziani non autosufficienti sono coperte da uno dei tre pilastri sul quale si basa la sanità olandese. Il finanziamento proviene da contributi assicurativi, secondo uno schema pubblico a ripartizione, ma vi è anche la possibilità di scegliere un fondo di assistenza privato. L assistenza residenziale vede una compartecipazione al costo in base al reddito, l assistenza domiciliare in base al programma personalizzato, messo a punto dal medico di base e dal geriatra. E prevista l erogazione di un sussidio monetario, qualora l anziano rimanga al proprio domicilio, ma ha un reddito basso o sia indigente. Il 43% degli over 65 è assistito in residenze ed il 57% a domicilio.il costo per la non autosufficienza è pari allo 0,5% del Pil, corrispondente a circa 20, 5 miliardi di euro nel 2011 con contributi del 12,15% ed un costo mensile oltre il contributo versato, di circa 320 euro a persona. Negli ultimi 2 anni avanzano esperienze di cash and care per il sostegno alla famiglia, con possibilità di defiscalizzazione dal reddito al fine di aumentare l empowerment del cittadino e la regolarità del lavoro delle badanti.

19 Norvegia Il sistema pubblico eroga un rilevante volume di servizi e prestazioni finanziati dalla fiscalità generale con una compartecipazione degli utenti. La fornitura delle prestazioni è organizzata su base locale. Per i requisiti di accesso viene fatta una valutazione da un team di esperti che colloca i soggetti in uno dei tre seguenti gruppi di prestazioni: cure residenziali, semiresidenziali e domiciliari. Non è prevista alcuna limitazione legata a motivi di età o di reddito posseduto. L assistenza residenziale è distinta in residential home, usata solo per degenze di lunga durata di disabili gravi e nursing home per degenze temporanee in centri diurni. Esiste poi lo sheltered housing che combina la vita indipendente con servizi di cura ed assistenza. La soluzione residenziale comporta una compartecipazione al costo di circa l 80% del reddito dell utente. L assistenza domiciliare prevede 2 tipi di intervento.l assistenza domiciliare home help con fornitura di cure ed assistenza domiciliare con partecipazione al costo, home nursing, che fornisce assistenza medica senza alcun onere per l utente. E previsto un sussidio retributivo per le persone che si prendono regolarmente cura di un non autosufficiente. Il costo incide per il 3,5 del Pil pari a circa 22 miliardi e 900 mila euro.

20 Spagna L assistenza agli anziani non autosufficienti è organizzata su base regionale ed il finanziamento proviene dalla fiscalità generale. Variano da regione a regione i criteri di eleggibilità, i servizi offerti, le compartecipazioni al costo. In generale è previsto il means test. L assistenza residenziale varia da regione a regione. In generale è prevista una compartecipazione al costo del 75% della pensione oltre ad un contributo aggiuntivo per coloro che hanno un reddito superiore ai euro l anno.le modalità di assistenza domiciliare variano anch esse da regione a regione e per le prestazioni monetarie si prevede un sussidio per la soglia di indigenza. Il costo totale rappresenta lo 0,7 del Pil pari a 18 miliardi e 300 mila euro per assistere circa il 70% della popolazione over 65 ed il 30% degli over 75.

21 Svezia Il settore pubblico eroga un rilevante volume di servizi finanziati dalla fiscalità generale, su base locale con una compartecipazione degli utenti. La fornitura è organizzata su base locale. I requisiti di accesso si basano sulla valutazione del bisogno. Non è prevista alcuna preclusione in base all età o al reddito. L assistenza residenziale è concessa solo in caso di elevato bisogno e assenza di una rete familiare, sono previsti ricoveri diurni per alleggerire il carco del caregiver familiare. Per l assistenza domiciliare è prevista la figura del caremanager che decide modalità ed entità delle cure. E richiesta una compartecipazione al costo da parte dell utente in relazione alla qualità dei servizi utilizzati. Sono previsti per l assistente familiare un sussidio economico e la possibilità di partecipare a corsi di formazione. In alcune regioni è prevista la possibilità di assunzione da parte del governo locale del caregiver con compiti di assistenza di un malato terminale. Dal 2008 è stata emanata una disposizione per la defiscalizzazione del costo alle famiglie che usufruiscono di un assistente familiare, pari a euro per famiglia all anno. In 2 anni da fruitori si è passati a nel Il costo rappresenta il 3,8 del Pil, circa 23miliardi e 600 mila euro per assistere il 75,7% della popolazione over 65 ed il 24,3% della popolazione over 75.

22 Regno Unito L assistenza continuativa è coordinata su base locale. Il fianziamento proviene dalla fiscalità generale, sebbene sia spesso richiesta una compartecipazione al costo variabile in base al reddito ed al patrimonio dell utente. La valutazione è effettuata dal governo locale, attraverso il primare care trust, PCT. Non è prevista nessuna preclusione in base all età, mentre è previsto il means test. L assistenza residenziale è prevista per tutti coloro per i quali sia stata ritenuta necessaria. La compartecipazione ai costi varia in relazione al reddito e al patrimonio e non ha luogo se la valutazione sta nei euro annui. I sussidi pubblici per coloro che si rivolgono a strutture private variano da regione a regione. L assistenza domiciliare è individuata da un team del PCT e la compartecipazione al costo è responsabilità dei regolamenti fissati dai consigli di contea in base ai principi nazionali del Social Act. Le prestazioni monetarie sono previste per coloro, carer s allowance, che prestano almeno 35 ore alla settimana di assistenza ad una persona che riceve sussidio economico per la sua condizione di non autosufficienza e disabilità grave. Il libro bianco dell ex governo laburista aveva riformato il Social Act prevedendo la possibilità di poter effettuare un assicurazione complementare o la sottoscrizione con la più grande società di mutuo soccorso BENENDEN, di un pacchetto di prestazioni di assistenza domiciliare tutte le volte che a livello di PCT i servizi non potessero essere assicurati in tempo utile. Per queste forme si prevedeva un tetto di deducibilità fiscale. Tutto cio in coerenza con la riforma del NHS avviata un anno fa sul binario della CHOISE. QUALITY CARE Non è noto come si muoverà il governo Cameron che deve gestire la crsi finanziaria che stiamo attraversando, ma quel che è certo è che il NHS ed il Social ACT riformati sono una necessità percepita da tutti gli inglesi. Il costo della non autosuffienza rappresenta L 1, 1 del Pil, pari a circa 19 miliardi e 300mila euro e copre l assistenza del 77% degli over 65 ed 23% degli over 75.

23 Francia Le prestazioni per la non autosufficienza sono gestite da un sistema pubblico a ripartizione attraverso l assicurazione sociale e le casse previdenziali. Il loro finanziamento avviene attraverso un contributo di solidarietà (COTISATION SOLIDARITE AUTONOMIE) pari allo 0,30% del salario. Sono previste compartecipazioni al costo.i requisiti d accesso sono basati sul bisogno espresso dal soggetto e sulla sua condizione economica. L età funziona da discriminante. E previsto un programma per disabili con meno di 20 anni, uno per chi ne ha meno di 60, uno per chi ne ha più di 60 ed infine uno per chi ne ha più di 65. La soluzione residenziale è gravata da una compartecipazione basata sui costi sostenuti e sul reddito e patrimonio dell utente. Il sussidio erogato dipende anche dall età del soggetto.l assistenza domiciliare è valutata con un pacchetto di servizi e prestazioni insieme allo stato di bisogno ed alle risorse del soggetto. Sono inoltre previsti 2 sussidi monetari, non cumulabili, di importo variabile rispetto alle necessità ed alle condizioni economiche, che devono essere impiegati nell acquisto di prestazioni assistenziali e mediche. Il costo della non autosufficienza incide per 1,2% sul pil essendo pari 19 miliardi e 450 milioni di euro per far fronte al 72,7 dei bisogni degli over 65 e al 27,3 degli over 75.

24 Italia Manca un Fondo per la non autosufficienza; Ammonta a 29, 45 miliardi di euro la spesa pubblica per la longterm care, secondo i dati 2010 del Ministero dell economia, per assistere circa 4,1 milioni di italiani disabili e non autosufficienti ( secondo stime Censis). La spesa comprende per il 46,4% la componente sanitaria, per il 43,3% quella per indennità di accompagnamento, per il 10,3% quella per interventi socio assistenziali erogati a livello locale. Inoltre la spesa che le famiglie sostengono attraverso il badantato è pari a circa 9 miliardi di euro secondo il rapporto del Ministero del welfare 2010.

25 Italia I servizi che erogano assistenza agli anziani non autosufficienti sono essenzialmente di 6 tipologie: ADI assistenza domiciliare integrata, SAD assistenza domiciliare sociale, Rsa residenze sanitarie residenziali, residenze assistenziali, residenze socioassistenziali centri diurni. Infine trasferimenti monetari quali indennità di accompagnamento, assegni di cura agevolazioni fiscali ed esenzioni. I posti letto semiresidenziali dedicati agli anziani sono in totale 12653, tutti concentrati in 13 regioni con all interno di esse forti sperequazioni, con almeno il doppio di necessità Lo stesso accade per i posti letto residenziali che sono attualmente , con anche qui il doppio di necessità. L ADI che vede casi trattati nel 2009, sperequata anch essa con forte carenza nel Sud del paese e che nel migliore dei casi come in Emilia Romagna riguarda 22 ore all anno di prestazioni. Che succederà per il futuro a fronte di liste d attesa elevate in quasi tutte le Regioni?

26 Le forme integrative di assistenza in Italia Le attuali forme integrative di assistenza sanitaria fanno capo a casse, fondi, SMS e assicurazioni. Raccolgono su base volontaria risparmio dai singoli cittadini o da gruppi di cittadini, o risparmio di tipo contrattuale al fine di fornire la copertura di prestazioni sanitarie o sociosanitarie, che integrano o sostituiscono in parte o globalmente quelle assicurate dal SSN. Le prime, (casse, fondi, SMS) operano secondo modalità non-profit, le assicurazioni ramo malattia o ramo vita secondo modalità profit oriented.

27 2011, in presenza della crisi, aumentano i Fondi sanitari negoziali, in alcuni paesi U E Nel 2011, in piena crisi, le offerte di copertura sanitaria e benefit legati alla salute, da parte dei datori di lavoro sono cresciute in Europa del 3,3%. In Italia del 2,3% Un balzo in avanti, che in molti paesi U E, è stato più alto rispetto agli aumenti di salari e stipendi e dell inflazione. La maggior tutela del bene salute è prevalsa su maggiori aumenti salariali, certo anche per la convenienza delle imprese sia sul terreno fiscale, sia per fidelizzazione dei dipendenti al lavoro sia per innalzare i troppo bassi tassi di crescita.

28 Lo vediamo da queste 2 tabelle, estratte dalla ricerca Employee health & benefit, condotta in 14 paesi europei

29 La ricerca ci dice Che l aumento maggiore è stato in Irlanda e nel Regno Unito, pari al 4,9%. I benefit legati alla salute includono piani sanitari integrativi, sostegno al reddito, copertura medica in caso di gravi malattie, cure odontoiatriche, prestazioni oculistiche, riabilitazione post-operatorie che i piani sanitari includono sia la per la parte obbligatoria prevista dai contratti collettivi di lavoro, che per quella complementare volontaria. Sono offerti da quasi tutte le aziende intervistate (93%) in paesi sia con sistemi sanitari universalistici, che misti. In Italia, l aumento di offerte integrative è stato pari al 2,3%, nei rinnovi contrattuali La tendenza continua nel 2012, lo si può rilevare sia dai contratti che sono andati o vanno al rinnovo. 2 grandi fondi si sono recentemente costituiti SANILOG e SANARTI e la lega nazionale delle cooperative ha lanciato in agosto la proposta di costituire un grande fondo per tutta la cooperazione che riguarderà aderenti.

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31 Fondi negoziali, casse e Mutue in Italia Il dato 2009 degli assistiti compare con*, poiché solo alla fine del 2010 sarebbe stato possibile avere il dato certo degli assistiti in quanto tra il 2009 ed il 2010 si erano conclusi circa 50 rinnovi contrattuali che avevano previsto accordi di sanità integrativa, prevedendone l estensione ai familiari a carico o addirittura alla quiescenza postpensionamento, e con CADIPROF l estensione ai giovani lavoratori co.co.pro e co.co.co.degli studi professionali. Tuttavia a fronte di una spesa privata per la sanità pari a circa 30 miliardi di euro solo il 14,7% e intermediata da fondi, casse e mutue ed il 4,7% da polizze assicurative ramo malattia.

32 Fondi negoziali, casse e mutue in Italia. Nel 2011 sono nati 2 grossi fondi, Cassacolf, iscritti e CASA il fondo per l artigianato e la piccola impresa, che riguarderà circa iscritti su una platea potenziale di aventi diritto. Nel 2012 sono nati altri 2 fondi sanitari SANILOG ( dipendenti del settore merci,trasposrto e logistica e SANARTI per i dipendenti del settore artigianato che riguarda circa dipendenti e che con il 2013 intende aprirsi ai familiari a carico. Esistono inoltre solo 2 Fondi LTC, uno per i dipendenti del settore assicurativo ed uno per quello bancario. Recentemente il settore POSTE ha lanciato tramite Posta Vita la possibilità di una polizza per LTC. Nel settore pubblico e statale un dato esatto è difficile reperirlo se non per stima o analisi sul campo. 9 Regioni su 21 hanno fondi integrativi per i propri dipendenti. 10 Comuni capoluogo di regione, la presidenza del Consiglio, alcuni grandi enti nazionali, dalla ricerca ai beni culturali, alle università ed infine anche le grandi organizzazioni sindacali e cooperative.

33 The Role of Mutual societes in the 21st century, luglio 2011 Le mutue, mutual benefit e mutual insurance in Europa offrono coperture sociali e sanitarie a 230 milioni di cittadini rappresentano 180 miliardi di quote associative con cui o direttamente o acquistando sul mercato forniscono prestazioni e servizi ai propri soci e alle loro famiglie, reggono meglio sul piano finanziario e gestionale nonostante la crisi, data la loro finalità in assenza di lucro. Harmonie mutuelle in Francia iscritti circa 10milioni di beneficiari. Benenden in Inghilterra iscritti circa 4milioni di beneficiari, Sparkenkassen in Germania, forti mutualità in Belgio con le mutue cattoliche e socialiste, in Svezia con lo sviluppo delle friendly societes, a livello di contea.

34 la mutualità in Italia In Italia, oltre a FIMIV che conta circa 2500 sms, di cui circa 50 riguardano il settore sanitario, Cesare Pozzo con circa soci e assistiti e consorzio MUSA sono le più rappresentative, si è recentemente costituita la MUTUA NUOVA SANITA con oltre soci e 61 sezioni territoriali. La Fondazione Easy Care, per gli anziani non autosufficienti. Pronto Serenità, che eroga servizi, insieme alla cooperativa Coopselios, leader in Italia nell erogazione dei servizi alla persona, che offre soluzioni alle famiglie, ai soggetti fragili, agli anziani non autosufficienti, soluzioni di sostegno assistenza e cura, attraverso l ANCOM che una associazione di medici di medicina generale e specialisti in geriatria. Infine nel settembre 2011 è nato in Trentino Alto Adige, il primo fondo sanitario integrativo regionale, gestito con le parti sociali, imprese e lavoratori, SMS per integrare i LEA soprattutto nel campo della non autosufficienza e dell odontoiatria. Attraverso una Fondazione il fondo eviterà il costo della cessione in gestione a compagnie di assicurazioni e potrà gestire sul territorio attraverso contratti di collaborazione pubblico-privato prestazioni e servizi richiesti dalle famiglie.

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37 In Conclusione (1) Proprio l esperienza in progress dei paesi europei, ci dice che abbiamo bisogno di portare a termine in maniera fattiva il processo che abbiamo avviato, con i primi tentativi di dare una ossatura, all avvio del secondo pilastro, portando a compimento la normativa mancante. Regolamento dei fondi con modalità tecniche a garanzia dei sottoscrittori e modalità di calcolo degli accantonamenti e dell iscrizione a bilancio secondo le modalità espresse nelle linee guida dall ordine degli attuari. Regolazione delle modalità della cessione in gestione dei fondi. Funzioni e modalità dell organo di controllo Linee guida per la costituzione degli eventuali Fondi regionali e territoriali sulla base del protocollo d intesa della regione Trentino Alto Adige. Nella discussione sulle relazioni industriali e sul patto di produttività, aprire la discussione per avanzare l obbligatorietà della costituzione di fondi aperti. Avviare la discussione sulla possibilità di fare massa critica tra fondi sanitari e Fondi previdenziali in funzione della protezione per LTC. IL SILENZIO DEL MINISTERO DELLA SALUTE E INCOMPRENSIBILE a distanza di tre anni dall ultimo decreto.

38 In Conclusione (2) Il tempo che abbiamo di fronte non è molto, se vogliamo costruirlo dentro una cornice di regole condivise, tra tutti gli attori istituzionali, sociali e i cittadini del nostro paese. Proprio in vista del federalismo e dello sforzo cruciale di rispetto dei vincoli europei, non possiamo attardarci ancora una volta, su nuove forme di copayment e razionamenti di risorse umane, prestazioni e servizi, magari peggiorando la qualità delle cure. Occorre affrontare il toro per le corna, superare ipocrisie e difese ideologiche di un astratto universalismo, che vede un paese spaccato in 2, sul terreno della salute, e dei sui costi, ancor prima di aver avuto il coraggio di dire quali LEA sono il riferimento attuale e quali bisogni assistenziali costituiscono la priorità di un paese che invecchia. Un paese, che non rinunciando alla tutela universalistica della salute, sia capace di chiamare ad una responsabilità collettiva ed individuale di protezione e socializzazione dei rischi, cittadini, imprese, istituzioni regionali e locali a fare la propria parte, perchè un grande bene collettivo possa essere tutelato con l apporto responsabile dell intera comunità, sul terreno della sua sostenibilita, comprese tutte le misure di lotta agli sprechi del sistema.

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