La gestione del paziente con problematiche sistemiche in odontoiatria: il paziente in terapia anticoagulante o antiaggregante

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La gestione del paziente con problematiche sistemiche in odontoiatria: il paziente in terapia anticoagulante o antiaggregante"

Transcript

1 La gestione del paziente con problematiche sistemiche in odontoiatria: il paziente in terapia anticoagulante o antiaggregante Autore: Dott. Giovanni B. Ferrieri, Consulente Medico Reparto DH e Diagnosi Orale, Responsabile dell ambulatorio di Prevenzione e Terapia dell Osteonecrosi da bifosfonati in pazienti oncologici, DMCO Az. Osp. S.Paolo, Università degli Studi di Milano, Milano Negli ultimi decenni, anche a seguito dello sviluppo delle risorse mediche, si è potuto osservare un sensibile incremento dell età media dei pazienti. Ulteriore rilievo è quello correlabile alla tipologia di patologie che si rilevano nella popolazione anziana; è infatti cambiato il quadro delle cause di mortalità per patologie della popolazione. Le malattie di natura infettiva hanno lasciato il posto a quelle cronico-degenerative (i tumori e le malattie cardiovascolari costituiscono oggi oltre il 70% della mortalità complessiva). Dai dati epidemiologici risulta che le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare la prima causa di morte nel nostro paese, essendo responsabili del 39% di tutti i decessi. Particolare interesse, per il frequente riscontro della patologia e per la particolare attenzione che richiedono, rivestono i pazienti affetti da disturbi cardiovascolari, nei confronti dei quali i trattamenti odontoiatrici vanno, necessariamente, pianificati in maniera adeguata. Nel trattare tali pazienti bisogna considerare con particolare attenzione anche la terapia farmacologica cui questi sono sottoposti. Ciò risulta essere vero anche per quanto riguarda le procedure di chirurgia orale ambulatoriale. In particolare, la cardiopatia ischemica è la prima causa di morte in Italia, rendendo conto del 14% di tutte le morti, mentre gli accidenti cerebrovascolari costituiscono il 12%. (Fig.1) Confrontando i tassi degli eventi coronarici e cerebrovascolari, emerge che negli uomini prevalgono gli eventi coronarici, nelle donne quelli cerebrovascolari. Le malattie cardiovascolari includono malattie coronariche, malattie cerebrovascolari, ipertensione, cardiopatie reumatiche, insufficienza cardiaca, malattie dei vasi periferici e cardiopatie congenite. terapia anticoagulante o antiaggregante 1

2 Cardiopatia ischemica Il termine cardiopatia ischemica definisce uno spettro di malattie a diversa eziologia, in cui il fattore fisiopatologico unificante è rappresentato da uno squilibrio tra la richiesta metabolica e l apporto di ossigeno al miocardio. La cardiopatia può manifestarsi clinicamente con: arresto cardiaco primario angina pectoris infarto del miocardio scompenso cardiaco Vasculopatie cerebrali Le lesioni cerebrali a patogenesi vascolare acuta realizzano un quadro clinico caratterizzato dall insorgenza improvvisa e dalla gravità della sintomatologia, noto con il nome di ictus (colpo apoplettico, stroke ). Il terapia anticoagulante o antiaggregante 2

3 quadro clinico è contrassegnato da una prima fase in cui prevalgono i segni di compromissione globale delle funzioni nervose (con aspetti simili sia che si tratti di un episodio tromboembolico sia di una emorragia intraparenchimale) e da una fase successiva in cui si evidenziano i segni focali indicatori dell area cerebrale lesa. L evento che più frequentemente determina ischemia cerebrale è l occlusione o la stenosi serrata del lume arterioso. Le obliterazioni arteriose sono prevalentemente su base arteriosclerotica e si realizzano essenzialmente con le modalità delle trombosi e dell embolia. Il processo arteriosclerotico, oltre ai vasi intracranici, colpisce con particolare frequenza i vasi extracranici, in particolare la carotide interna alla sua origine, dove la lesione può frequentemente assumere l aspetto della placca ulcerata che diviene sede di trombi murali e fonte di emboli di fibrina, piastrine e colesterolo. L occlusione di un ramo arteriolare ha come conseguenza immediata la caduta della pressione di perfusione nell area nervosa corrispondente con grave ipossia parenchimale che porta alla necrosi del tessuto (detto anche rammollimento). Attacco ischemico transitorio - TIA Gli attacchi ischemici transitori (Transient Ischemic Attack, TIA) sono definiti come episodi di deficit neurologico focale a insorgenza acuta con regressione completa della sintomatologia entro 24 ore dall insorgenza. Ictus cerebrale - rammollimento L'ictus cerebrale è caratterizzato da un rapido sviluppo di sintomi e segni di alterazioni focali o globali delle funzioni cerebrali, che possono durare più di 24 ore e portare a morte o determinare gravi esiti motori. L ictus ischemico è definito come un evento acuto causato da insufficienza vascolare (come la tromboembolia cerebrovascolare) piuttosto che da emorragia. Circa l 80% di tutti gli ictus cerebrali acuti sono causati da infarto cerebrale, solitamente dovuto a occlusione trombotica o embolica di un arteria cerebrale. I restanti casi sono originati da emorragia intracerebrale o sub aracnoidea. Aritmie Col termine aritmia si intende ogni condizione in cui viene a mancare la normale frequenza o regolarità del battito cardiaco ovvero un alterazione della normale sequenza di attivazione atrioventricolare. Qualsiasi fattore in grado di modificare l automatismo, l eccitabilità e la conduttività delle cellule miocardiche può essere la causa scatenante di un aritmia. terapia anticoagulante o antiaggregante 3

4 Fattori fisiologici che causano un aumento della stimolazione simpatica favorita da sforzi fisici, processi digestivi, assunzione o abuso di sostanze eccitanti quali caffè, tè e tabacco possono causare un iperattività delle cellule del miocardio e portare conseguentemente ad aritmie. Queste possono coinvolgere sia il cuore sano (aritmie funzionali), ma più frequentemente il cuore malato, affetto da patologie cardiache primarie (cardiopatia ischemica, cardiopatie valvolari, miocarditi) o secondarie a malattie che coinvolgono altri organi (tireotossicosi, feocromocitoma) o a seguito di squilibri elettrolitici di cui il più comune è l ipopotassiemia. Le aritmie possono essere distinte in due grandi gruppi: aritmie ipercinetiche: in cui a livello degli atri o dei ventricoli si ha un numero di impulsi aumentato rispetto alla norma; aritmie ipocinetiche: in cui si ha un minor numero di impulsi a livello atriale e/o ventricolare. Trombosi Sono condizioni morbose caratterizzate dalla formazione all interno dei vasi sanguigni, sia venosi sia arteriosi, di coaguli ematici. Tali coaguli, detti trombi, facilmente rilasciano degli emboli che, percorrendo il circolo ematico, possono portare all occlusione di vasi sanguigni di diametro minore rispetto a quello di origine, causando una drastica riduzione dell apporto ematico al distretto di competenza dei vasi coinvolti. Valvulopatie I vizi valvolari sono anomalie di funzione delle valvole cardiache conseguenti ad alterazioni anatomiche dell apparato valvolare nel suo complesso. I vizi valvolari possono essere classificati in base alla: - natura Stenosi: l ostio valvolare è ristretto e ostacola il passaggio del sangue in senso anterogrado. Insufficienza: la valvola non è continente e consente al sangue il rigurgito in senso retrogrado. Steno-insufficienza: si verifica sia un ostacolo al flusso anterogrado che un rigurgito in senso retrogrado. - sede Stenosi, insufficienza e steno-insufficienza possono verificarsi in ciascuna valvola o essere presenti in più valvole contemporaneamente. Nell adulto sono più frequenti i vizi che colpiscono la valvola mitralica e aortica; in caso di eziologia reumatica, invece, è comune l associazione di vizi mitroaortici. Il coinvolgimento delle valvole della parte destra del cuore è spesso secondario a un vizio valvolare sinistro. terapia anticoagulante o antiaggregante 4

5 - eziologia del vizio Nonostante sia in costante declino, l endocardite reumatica rimane la causa più comune di valvulopatia. Altre cause possono essere: anomalie congenite, endocarditi infettive e la cardiopatia ischemica. Farmaci con azione antitrombotica I farmaci con azione antitrombotica si suddividono in due diverse categorie a seconda del meccanismo d azione. Antiaggreganti Acido acetilsalicilico Ticlopidina cloridrato Clopidogrel Anticoagulanti Warfarina Acenocumarolo Eparine ed eparinoidi Dipiridamolo Inibitori del recettore piastrinico per il fibrinogeno Farmaci antiaggreganti Gli antiaggreganti piastrinici sono impiegati nella prevenzione primaria e secondaria delle trombosi arteriose, le quali riconoscono come momento patogenetico principale l evoluzione di placche aterosclerotiche verso l ulcerazione o la rottura con conseguente aggregazione piastrinica sulla struttura endoteliale danneggiata. Gli antiaggreganti piastrinici possono essere oggi distinti in tre gruppi principali. - Inibitori della sintesi del trombassano A2 (TXA 2 ) Il principale rappresentante del gruppo è l acido acetilsalicilico (ASA), un estere salicilato dell acido acetico. Questo composto sintetizzato da Hoffman è stato introdotto in medicina nel Il suo utilizzo è indicato per la profilassi e il trattamento di patologie cardio e cerebrovascolari, febbre, dolore da lieve a moderato, dolore e flogosi nelle malattie reumatologiche e muscolo scheletriche. L effetto antiaggregante è già presente al dosaggio ridotto di 0,5-1 mg/kg mentre quello analgesico ed antipiretico necessitano di dosi più elevate. L ASA possiede un radicale acetico labile che si lega covalentemente alle ciclossigenasi inattivandole per acetilazione in maniera irreversibile. Per il ripristino dell attività, l enzima deve quindi essere nuovamente sintetizzato dalla cellula, il che non può avvenire essendo le piastrine cellule sprovviste di nucleo. terapia anticoagulante o antiaggregante 5

6 Di conseguenza si ha un incapacità da parte delle piastrine di sintetizzare TXA 2 e quindi di aggregarsi per il resto della loro vita (7-10 giorni). La normalizzazione della coagulazione dopo somministrazione di ASA richiede quindi mediamente una settimana, tempo necessario per avere una quantità di piastrine aggregabili. - Antagonisti del recettore piastrinico per l ADP A questa classe di farmaci appartengono la ticlopidina e il clopidogrel il cui effetto antiaggregante viene ottenuto attraverso l inibizione dell attivazione ADP-dipendente dei recettori piastrinici GPIIb/IIIa per il fibrinogeno. La ticlopidina è indicata per la profilassi degli eventi ischemici maggiori in pazienti con storia di ictus ischemico, deficit neurologici ischemici reversibili o attacco ischemico transitorio e in pazienti con claudicatio intermittens. La ticlopidina può dar luogo a diversi effetti collaterali quali nausea, dispepsia, diarrea, emorragia, porpora trombocitopenica e in circa 1% dei pazienti leucopenia-agrunolictosi. Per questo il trattamento richiede controllo periodico dell assetto ematologico dei pazienti. Il clopidogrel, pur condividendo lo stesso meccanismo d azione dalla ticlopidina, è meglio tollerato; non causa, infatti, leucopenia e ha una minor incidenza di porpora trombocitopenica. È considerato un potente farmaco antiaggregante e antitrombotico, recentemente lanciato sul mercato in seguito ai buoni risultati clinici ottenuti (Feliste et al., 1987) e alla dimostrazione della maggior efficacia rispetto all ASA, nella prevenzione degli eventi aterotrombotici in pazienti ad alto rischio (CAPRIE Steering Committee, 1996). Il clopidogrel è inattivo in vitro; per esprimere la sua piena attività antiaggregante, necessita di una biotrasformazione a livello epatico ad opera di enzimi del citocromo p450. Metabolita attivo del clopidogrel Il metabolita attivo ha un emivita di 8 ore e agisce formando un ponte disolfuro con il recettore ADP delle piastrine, che vengono inibite irreversibilmente. terapia anticoagulante o antiaggregante 6

7 L inibizione dell aggregazione piastrinica è dose dipendente e si può osservare 2 ore dopo l assunzione di una singola dose da 75 mg di clopidogrel. Il tempo di sanguinamento e l aggregazione piastrinica ritornano gradualmente a valori normali in 5 giorni dalla sospensione della terapia. Il clopidogrel viene impiegato entro 35 giorni da un infarto miocardico o entro 6 mesi da un ictus ischemico. Viene prescritto per la prevenzione delle complicanze aterotrombotiche nelle arteriopatie o in seguito all inserimento di stant coronarici. È inoltre utilizzato in associazione con ASA per la prevenzione di eventi aterotrombotici nella sindrome coronarica acuta senza sovraslivellamento del tratto ST (terapia di mantenimento per massimo 12 mesi) e nell infarto miocardico acuto con sovraslivellamento del tratto ST (per minimo 2 settimane dopo l episodio). L utilizzo combinato di acido acetilsalicilico e clopidogrel ha però mostrato avere un maggior rischio emorragico. - Dipiridamolo Il dipiridamolo interferisce con la funzione piastrinica facendo aumentare la concentrazione cellulare dell adenosina 3 I,5 I -monofosfato ciclico (AMP ciclico). Ha una effetto vasodilatatore che, in associazione con warfarina, inibisce la trasformazione in emboli dei coaguli formati dalle valvole cardiache artificiali e in associazione con l acido acetilsalicidico riduce la trombosi nei pazienti con malattie trombotiche. - Inibitori del recettore piastrinico per il fibrinogeno (Farmaci anti-integrine piastriniche) Questi farmaci rappresentano l approccio più recente nel campo degli antiaggreganti. Attualmente sono disponibili tre molecole: abciximab, eptifibatide e tirofiban. Sono dei bloccanti specifici dei recettori GPIIb/IIIa per il fibrinogeno. Farmaci anticoagulanti Sono farmaci che ostacolano il processo della coagulazione del sangue; possono essere divisi in due gruppi: dicumarolici: somministrati per via orale eparine (iniettabili). terapia anticoagulante o antiaggregante 7

8 - Eparina Nel 1906 Mclean, mentre studiava estratti di tromboplastina provenienti da tessuti diversi, scoprì accidentalmente che alcuni dei cosiddetti apatofosfatidi avevano attività anticoagulante. Due anni più tardi, lo stesso laboratorio descriveva le caratteristiche di questo nuovo anticoagulante chiamandolo eparina perché si riteneva che fosse particolarmente abbondante nel fegato. L eparina non è una sostanza singola ma una famiglia di glicosaminoglicani solfati (mucopolisaccaridi). La cosiddetta eparina macromolecolare è una catena semplice costituita da unità disaccaridiche ripetute. Nei tessuti è localizzata nei mastociti è presente anche nel plasma e nelle cellule endoteliali dei vasi sanguigni. Nel corso degli anni, tramite frazionamento della macromolecola di eparina, sono state ottenute eparine a basso peso molecolare con attività anticoagulanti leggermente diverse dalla molecola progenitrice. Queste eparine non solo si sono confermate valide e sicure alternative all eparina standard, ma addirittura più efficaci e presentano inoltre l indubbio vantaggio di poter essere somministrate per via sottocutanea. Il meccanismo d azione delle eparine è estremamente complesso e in parte ancora sconosciuto. L effetto principale si esplica sulla formazione della fibrina ma essa è in grado di modificare l aggregazione piastrinica. L azione anticoagulante viene prodotta attraverso il legame con la proteina plasmatica antitrombina III, che è l inibitore naturale delle proteasi nella cascata della coagulazione ed è efficace in modo particolare sulla trombina e sul fattore Xa ma anche sull IXa, XIa e XIIa. L antitrombina III inibisce l azione della trombina legandosi ai siti attivi dell enzima. L eparina modifica questa interazione legandosi all antitrombina III, cambiando la sua conformazione e accelerando la sua velocità di reazione. Le eparine a basso peso molecolare aumentano l azione dell antitrombina III sul fattore Xa ma non su quello della trombina, poiché quest ultima richiede necessariamente il suo legame all enzima e all inibitore, e le piccole dimensioni della molecola dell eparina non consentono la formazione del legame. L eparina non viene assorbita dal tratto gastrointestinale a causa della carica presente sulla molecola e delle sue grosse dimensioni; la sua somministrazione deve essere fatta per via endovenosa o sottocutanea mentre le iniezioni intramuscolari sono da evitare perché possono rivelarsi causa della formazione di ematomi. L eparina viene usata spesso per episodi tromboembolici acuti, per protocolli ospedalieri che includono procedure chirurgiche importanti e per via sottocutanea per prevenire l embolia polmonare e la trombosi venosa profonda. L effetto anticoagulante dell eparina è rapidamente reversibile con la somministrazione di solfato di protamina. Questa è un antagonista dell eparina. La dose necessaria per la neutralizzazione dell eparina è di circa 1 mg/100 unità, equivalente approssimativamente a 1.6 mg di protamina per milligrammo di eparina. Viene somministrata attraverso una iniezione intravenosa lenta. - Dicumarolici La bis-idrossicumarina è una sostanza chimica dotata di attività anticoagulante isolata nel 1939 da Carl Paul Link. Negli anni successivi sono stati sviluppati per uso clinico composti affini alla bis-idrossicumarina tra questi il più importante è la warfarina. Esistono solo due anticoagulanti orali disponibili in Italia: l acenocumarolo e la warfarina sodica. terapia anticoagulante o antiaggregante 8

9 I dicumarolici bloccano la γ-carbossilazione dei residui di glutammato della protrombina e dei pro-fattori VII, IX, X e delle proteine C e S; in questo modo il tempo di protrombina (PT) e il tempo di tromboplastina parziale attivata (APTT) vengono prolungati. La reazione di carbossilazione è accoppiata all ossidazione della vitamina K che passa dalla forma idrochinonica a quella epossidica. Un enzima, l epossido-reduttasi, è responsabile della riduzione della vitamina K che la rende di nuovo utilizzabile come cofattore della reazione di carbossilazione. I cumarinici si comportano come antagonisti competitivi dell epossido-reduttasi, rendendo impossibile la riduzione della vitamina K e quindi la sua attività fisiologica. In base a questo meccanismo questi farmaci hanno un tempo di latenza superiore alle 12 ore e sono necessari 3-5 giorni di terapia per raggiungere il picco dell attività anticoagulante (vedi Tabella 2). Gli anticoagulanti cumarinici presentano un alto legame con le proteine plasmatiche (>99%), sono metabolizzati dal sistema enzimatico P450 e sono soggetti ad interazioni con diversi farmaci a causa di interazioni farmacocinetiche (dovute a spiazzamento dell anticoagulante dal legame alle proteine plasmatiche o a fenomeni di induzione e inibizione farmaco metabolica) o interazioni farmacodinamiche (dovute a fenomeni di sinergismo con sostanze agenti su altre tappe dell emostasi). Ad esempio, gli antinfiammatori non steroidei (FANS) spiazzano i cumarinici dal legame con le proteine plasmatiche e ne inibiscono il metabolismo epatico e possono interferire con la funzione piastrinica, essendo dotati di azione antiaggregante, e causare emorragie. Gli antimicrobici, invece, riducono la sintesi della vitamina K e inibiscono l attività piastrinica. Tabella 2 - Range terapeutico raccomandato per la terapia con anticoagulanti orali Indicazioni Range terapeutico dell INR Profilassi/trattamento delle trombosi venose Trattamento di embolie polmonari Prevenzione di embolie sistemiche Embolie sistemiche ricorrenti Infarto miocardico acuto Malattia valvolare cardiaca Sostituzione valvolare con tessuto? Fibrillazione atriale Protesi valvolare cardiaca(alto rischio) terapia anticoagulante o antiaggregante 9

10 Cenni di fisiologia dell emostasi L emostasi dipende dall interazione di proteine plasmatiche specifiche, cellule endoteliali, piastrine, e componenti dei tessuti vascolari. In condizioni normali, l emostasi è controllata dall equilibrio tra i processi emocoagulativi e quelli anticoagulanti. Processi emocoagulativi Sono avviati a seguito di una lesione della parete vasale. Il primo evento è la vasocostrizione transitoria e indotta da mediatori locali a cui seguono una serie di eventi. Prima fase: l insulto della parete vascolare danneggia le cellule endoteliali ed espone il collagene sottostante, determinando il legame dei fattori di Von Willembrand (vwf) alla matrice di collagene esposta. Ciò consente l adesione delle piastrine, per interazione dei fattori vwf con specifici recettori piastrinici, tra cui GPIb-IX e integrinie glicoproteiche di membrana. Le piastrine attivate cambiano forma, sviluppando lunghi psuedopodi e rilasciano numerosi mediatori ad azione aggregante e/o vasocostrittrice come trombassano (TAX2), ADP, fattore attivante le piastrine (PAF). Seconda fase: le sostanze rilasciate attivano altre piastrine, reclutandole nell aggregato nascente. Inoltre i mediatori rilasciati attivano specifiche integrine piastriniche GPIIb-IIIa, che legano il fibrinogeno innescando cosi l aggregazione piastrinica e la formazione del tappo piastrinico. Terza fase: in questa fase avviene la trasformazione del fibrinogeno legato alle piastrine in fibrina che stabilizza e consolida il tappo piastrinico. terapia anticoagulante o antiaggregante 10

11 Il processo è noto come cascata della coagulazione che implica cofattori e ioni calcio. La cascata della coagulazione è distinta in due vie: la via estrinseca o extravascolare e la via intrinseca o intravascolare. La via estrinseca è la più importante per l innesco della coagulazione ed ha inizio nella sede della lesione vascolare, dove il fattore VII circolante si lega al fattore tissutale (FT) espresso dall endotelio. Questo complesso attiva il fattore X che a sua volta attiva la protrombina (fattore II) in trombina (fattore IIa) che scinde poi il fibrinogeno per produrre fibrina. La trombina attiva anche un fattore stabilizzante (fattore XIII) che polimerizza la fibrina solubile in insolubile. La via intrinseca agisce invece da amplificatore della cascata e ha inizio quando il fattore XII viene a contatto con la superficie vasale lesa diventando un enzima attivo XIIa. Il fattore XIIa attiva il fattore XI che a sua volta attiva il IX. Quest ultimo viene in parte attivato anche dalla via estrinseca attraverso il complesso fattore tissutale-fattore VIIa. Il fattore IXa in presenza della superficie fosfolipidica, fattore VIIIa e calcio, attiva il fattore X realizzandosi così la convergenza nella via comune con conseguente amplificazione del processo coagulativo già avviato dalla via estrinseca. Processi anticoagulativi L endotelio normale previene l innesco dei processi emostatici costituendo una barriera fisica e rilasciando composti come la prostaciclina e l ossido nitrico che inibiscono l aggregazione piastrinica. Inoltre l endotelio mantiene attivamente la fluidità del sangue rilasciando inibitori specifici dei fattori attivanti ed esprimendo sulla membrana plasmatica recettori come trombomodulina che lega la trombina inattivandola. Attraverso questi meccanismi viene impedito che il processo di coagulazione necessario a riparare un area danneggiata possa diffondersi in aree circostanti. Esistono poi inibitori specifici della coagulazione, in prevalenza prodotti da fegato e dalle cellule endoteliali come: - TFPI (tissue factor pathway inhibitor, inibitore della via del fattore tissutale): inibisce l attività del complesso fattore tissutale fattore VIIa; - Antitrombina III (ATIII): una globulina prodotta dal fegato che neutralizza la trombina e inibisce tutte le proteasi della cascata della coagulazione (il cui effetto è potenziato dall eparina). - Proteina C: prodotta dal fegato che inibisce direttamente i fattori V e VIII e stimola la fibrinolisi. La fibrinolisi La fibrinolisi comprende una serie di reazioni che hanno come evento terminale la dissoluzione in vivo del coagulo fibrinico; il processo avviene a opera del sistema fibrinolitico costituito da numerosi fattori che promuovono o inibiscono la conversione di un enzima precursore, il plasminogeno, in un enzima attivo, la terapia anticoagulante o antiaggregante 11

12 plasmina. Questa proteasi serinica con ampia specificità simil-tripsinica è capace di digerire un gran numero di proteine, incluse la fibrina, il fibrinogeno, i fattori V e VIII, la caseina e vari peptidi, portando quindi a dissoluzione del coagulo. L attivazione del plasminogeno è il principale processo di regolazione del sistema fibrinolitico; si distinguono tre differenti vie di attivazione, di cui la più importante è quella catalizzata dall attivatore del plasminogeno di tipo tissutale (t-pa) secreto in circolo dalle cellule endoteliali. Tale attivazione necessita della presenza di fibrina per cui ha luogo solo nella sede del coagulo. Controllo dell emostasi Il sanguinamento del campo operatorio è sempre presente durante un intervento chirurgico e quando l emorragia diventa significativa questo può comportare: Diminuzione della visibilità del campo operatorio Emorragia post-operatoria prolungata Formazione di ematomi che possono rappresentare un ottimo substrato per lo sviluppo di infezioni batteriche. Esistono differenti tecniche intraoperatorie e postoperatorie per il controllo del sanguinamento. Compressione Rappresenta il sistema più semplice. Va eseguita con garza sterile imbevuta di soluzione fisiologica. Bisogna evitare l utilizzo di una garza asciutta che assorbirebbe il sangue e rimuoverebbe il coagulo. Sutura La sutura chirurgica consente di avvicinare stabilmente i bordi di una ferita favorendone la guarigione per prima intenzione nel caso in cui i lembi si trovino giustapposti senza tensione o la stabilizzazione della ferita nel caso di guarigione per seconda intenzione. Le principali tecniche di sutura utilizzate in chirurgia orale sono: Sutura a punti staccati Sutura a U Sutura a materassaio Sutura continua terapia anticoagulante o antiaggregante 12

13 Materiali emostatici Il tamponamento mediante spugna di fibrina o la cellulosa ossidata può essere utile in caso il semplice tamponamento si rilevi inefficace. Questi materiali si rivelano particolarmente utili per l emostasi di vasi intraossei (ad esempio un sanguinamento dai rami dell arteria alveolare inferiore) dove la diatermocoagulazione o la legatura sono sconsigliabili o non eseguibili. Cellulosa ossidata: agisce meccanicamente formando un coagulo artificiale. Colla di fibrina: è costituita da componenti che innescano la fase finale della coagulazione, quali fattore XIII e trombina liofilizzata. Solfato ferrico: determina coagulazione delle proteine come avviene con il calore. Spugne a base di gelatina o di collagene: stimolano il processo dell emostasi, sono insolubili in acqua e riassorbibili. Diatermocagulazione Sono disponibili due sistemi: Coagulazione monopolare: si avvale di un elettrodo che trasmette una corrente elettrica in grado di creare un forte aumento di temperatura locale con azione coagulante. L elettrodo non dove essere usato direttamente ma appoggiato su una pinza emostatica che blocca l emorragia meccanicamente ed agisce contemporaneamente da conduttore. Coagulazione bipolare: si avvale di pinze le cui estremità agiscono da poli elettrici. Si viene a creare un arco voltaico tra le due punte; i tessuti compressi in questo spazio vengono attraversati dalla corrente e coagulati. Legatura del vaso La legatura di un vaso è indicata in caso di emorragie a partenza da vasi di ampio calibro e in particolare arteriosi (ad esempio l arteria facciale e i suoi rami o l arteria palatina maggiore). Il vaso sanguinante deve essere innanzitutto individuato, clampato a 2-3 mm di distanza dall interruzione e suturato subito dietro la pinza emostatica, coinvolgendo la minor quantità possibile di tessuto circostante. terapia anticoagulante o antiaggregante 13

14 Farmaci antiemorragici Vitamina K: è indispensabile per la sintesi epatica della protrombina (fattore II), della proconvertina (fattore VII), del fattore di Christmas (IX), del fattore di Stuart (fattore X) e infine delle proteine C e S. La vitamina K interviene come cofattore nella conversione dell acido glutammico in γ-carbossiglutammato senza il quale i fattori pro-coagulativi sono incapaci di legarsi al calcio e ai fosfolipidi piastrinici con conseguenti alterazioni della cascata della coaugulazione. Concentrati del fattore VIII e IX Desmopressina: aumenta transitoriamente i valori del fattore VIII e di von Willembrand Antifibrinolitici: l acido ε-aminocaproico e l acido tranexamico hanno un elevata attività antifibrinolitica nell uomo. Entrambi i farmaci si legano reversibilmente al plasminogeno e quindi bloccano il legame del plasminogeno stesso alla fibrina e la sua attivazione a plasmina. Gestione del paziente Protocollo preoperatorio - Valutazione medica e piano di trattamento Durante la prima visita, per i pazienti in terapia anticoagulante o antiaggregante è di fondamentale importanza la raccolta di una accurata anamnesi medica generale ed odontoiatrica specifica. In seguito all esame obiettivo del cavo orale e alla valutazione degli esami radiografici è utile stabilire un piano di trattamento in relazione all invasività degli interventi e alle condizioni di salute del paziente. Gli interventi stabiliti è bene che siano preceduti da una seduta d igiene orale (ABT e scaling e root planing) qualche giorno prima, per ridurre al minimo il rischio di dover gestire tessuti con un processo infiammatorio in corso. È consigliabile eseguire interventi anche lievemente invasivi su pazienti che presentino una pressione sistolica < 180 mmhg e diastolica < 100 mmhg e con glicemia compresa tra 60 mg/dl e 160mg/dl. Il giorno dell intervento i pazienti in terapia con anticoagulanti orali saranno trattati chirurgicamente solo se in possesso di un valore di INR inferiore a 3.5 e non antecedente alle 24 ore. Nei pazienti con indicazione alla profilassi antibiotica saranno somministrati 2 g di amoxicillina cpr o 500 mg di claritromicina cpr nei pazienti allergici alle penicilline, un ora prima dell intervento. Protocollo operatorio Pochi minuti prima dell intervento, ogni paziente dovrebbe eseguire uno sciacquo di 60 secondi con circa 10 ml di prodotto puro a base di clorexidina 0,2%. Ciò al fine di ridurre la carica batterica del sito trattato, condizione favorente la guarigione della ferita chirurgica. terapia anticoagulante o antiaggregante 14

15 L anestesia loco-regionale è ottenibile con l inoculazione di mepivacaina 2% con vasocostrittore o articaina 1: L impiego del vasocostrittore non è una controindicazione. Riteniamo che l utilizzo dell anestesia tronculare sia da utilizzare solo se tecniche alternative non dimostrino una efficacia adeguata, questo al fine di evitare di ledere vasi presenti nei tessuti attraversati dall ago È opportuno adottare una tecnica chirurgica specifica non traumatica, preservando il più possibile il tessuto osseo e quello muco-gengivale con eventuale scollamento di lembi mucoperiostei. È consigliabile eseguire lavaggi con soluzione fisiologica e curettage alveolari dei siti post chirurgici al fine di eliminare tutto il tessuto di granulazione ed evitare così l alterazione da parte dello stesso della formazione di un coagulo competente nell immediato post chirurgico. È opportuna una adeguata sutura ove vi fosse la necessità di ottenere una guarigione per prima intenzione o per necessità di accollare le papille gengivali al di sopra degli alveoli post estrattivi. In base all invasività dell intervento e a discrezione dell operatore, è importante che al di sopra del sito chirurgico vengano applicate delle garze imbevute di acido tranexamico o soluzione fisiologica. Protocollo post-operatorio Nelle 2 ore successive l intervento i pazienti saranno controllati periodicamente ogni minuti, ove necessario si eseguirà una rimedicazione, ponendo particolare attenzione a descrivere come effettuare una efficace compressione sul sito post-estrattivo e sottolineando l importanza che questa azione riveste nel raggiungere una buona emostasi. Ogni paziente deve inoltre essere informato della necessità di seguire una dieta fredda e morbida, di non eseguire sciacqui energici o lavaggi con acqua ed astenersi da manovre di igiene orale meccanica nell area interessata dall atto chirurgico nelle ore successive l intervento. I pazienti portatori di protesi mobili che potrebbero potenzialmente traumatizzare il sito post-chirurgico vanno invitati a non utilizzare la protesi per i successivi 7 giorni. È consigliabile la prescrizione di un collutorio a base di clorexidina 0.2% 10ml bis/die per 14 giorni a partire dal secondo giorno dopo l intervento; ove indicata è associata una terapia antibiotica a base di amoxicillina 2 g/die per 6 giorni o claritromicina 500mg/die per 6 giorni; la terapia analgesica è con paracetamolo 500 mg x 2/die per 3 giorni. I pazienti sono dimissibili al raggiungimento di un coagulo stabile e apparentemente competente. Discussione Come abbiamo già evidenziato, nel ventesimo secolo abbiamo assistito a un processo di invecchiamento della popolazione, alla riduzione della mortalità causata da malattie cardiovascolari, oncologiche e respiratorie ma allo stesso tempo abbiamo avuto un aumento del numero di persone affette cronicamente da tali patologie. terapia anticoagulante o antiaggregante 15

16 Questo ha inevitabilmente portato l odontoiatra a confrontarsi con un sempre maggior numero di pazienti in terapia con farmaci antitrombotici che, se da un lato portano alla riduzione del rischio di complicanze tromboemboliche, dall altro determinano una tendenza ad aumentato sanguinamento in seguito ad un evento traumatico. Possiamo affermare che a oggi sono più gli autori che ritengono inutile e dannosa la sospensione o la sostituzione della terapia anticoagulante o antiaggregante rispetto a quelli che sostengono questo tipo di gestione. In accordo con Beirne, Ferrieri, Scully e coll., riteniamo che un adeguata preparazione pre-operatoria del paziente, attraverso l eliminazione di tutti i fattori con azione irritativa-infiammatoria, possa svolgere un ruolo importante nella prevenzione di complicanze intra e post-operatorie. Questa fase passa attraverso la rimozione dei fattori irritativi come placca e tartaro, attraverso manovre di scaling e root-planing eseguite una settimana prima dell intervento. L applicazione di un protocollo standardizzato intra-operatorio il meno traumatico possibile, sia per i tessuti molli sia per quelli ossei, garantisce un abbassamento del rischio di sanguinamento post-chirurgico. Si ritiene di fondamentale importanza l eliminazione dai siti post chirurgici del tessuto di granulazione il quale porterebbe all attivazione di mediatori dell infiammazione come il fibrinogeno con conseguente attivazione di un processo di fibrinolisi. Questo condizionerebbe infatti una corretta organizzazione del coagulo aumentando il rischio di sanguinamento in seguito all intervento. Il protocollo di gestione chirurgica del paziente in terapia con farmaci antitrombotici deve inoltre prevedere una particolare attenzione da parte del clinico nel motivare il soggetto a rispettare le indicazione postchirurgiche. Una corretta dieta liquida e fredda, l astensione ad eseguire vortici con liquidi o semplicemente saliva, preserva il coagulo da un processo di fibrinolisi. Educare il paziente a eseguire una eventuale corretta medicazione del sito operato attraverso manovre compressive permette di gestire e risolvere gran parte degli episodi emorragici. Riteniamo opportuno, analizzata la curva farmacocinetica dei derivati cumarinici e l evidente difficoltà da parte dell ematologo a far raggiungere al paziente un appropriato range terapeutico, che sia sufficiente trattare il paziente con un protocollo di gestione standardizzato piuttosto che modificare o sospendere la terapia in corso, rendendo quindi difficoltoso il ritorno a un corretto indice terapeutico. Questo eviterebbe al paziente e al clinico specialista continui controlli ed aggiustamenti della terapia nel post-operatorio. Viene inoltre riportato da diversi Autori un effetto rebound ; tale situazione si verificherebbe contestualmente al ripristino della abituale terapia anticoagulante orale, manifestandosi con una maggiore tendenza da parte del paziente a presentare valori di INR ben superiori ai valori terapeutici utili. Riteniamo infine, di particolare importanza, sottolineare come la semplice terapia antiaggregante non sia di per sé stessa da considerarsi come un fattore di rischio per eventuali complicanze emorragiche in seguito a terapie chirurgiche-orali routinarie. terapia anticoagulante o antiaggregante 16

17 Bibliografia essenziale Scully, Wolff, Oral surgery in patients on anticoagulant therapy, Oral Surg Oral Med Oral Pathol, vol. 94. n.1 Beirne R., Evidence to continue oral anticoagulant therapy for ambulatory oral surgery, Journal of Oral and Maxillofacial Surgery, 63: , 2005 Wahl M.J., Dental surgery in anticoagulated patients, Arch Internal Med, 158:1610, 1998 Blinder D., Manor Y., Martinowitz U., et al, Dental extractions in patients maintained on oral anticoagulant therapy: Comparison of INR value with occurrence of postoperative bleeding, Journal of Oral and Maxillofacial Surgery, 30:518, 2001 Arthur H., Jeske et al, Lack of a scientific basis for routine discontinuation of oral anticoagulation therapy before dental treatment, J and Dent Assoc, 134 (11): , 2003 Ferrieri G., et al, Oral surgery in patients on anticoagulant treatment without teraphy interruption, Journal of Oral and Maxillofacial Surgery, vol. 65, 6: , 2007 Morimoto, Niwa, and Minematsu. Tooth Extraction on Antithrombotic Therapy. J Oral Maxillofac Surg 66:51-57,2008. terapia anticoagulante o antiaggregante 17

La gestione del paziente con problematiche sistemiche in odontoiatria: il paziente in terapia anticoagulante o antiaggregante

La gestione del paziente con problematiche sistemiche in odontoiatria: il paziente in terapia anticoagulante o antiaggregante La gestione del paziente con problematiche sistemiche in odontoiatria: il paziente in terapia anticoagulante o antiaggregante Autore: Dott. Giovanni B. Ferrieri, Consulente Medico Reparto DH e Diagnosi

Dettagli

La gestione della terapia anticoagulante orale.

La gestione della terapia anticoagulante orale. La gestione della terapia anticoagulante orale. Competenze Infermieristiche Coagulazione del sangue meccanismo fisiologico di protezione che ha il compito di limitare e arrestare l emorragia EMOSTASI Coagulazione

Dettagli

Bilancia emostatica. Ipercoagulabilità. Ipocoagulabilità. Normale. Trombosi. Emorragie

Bilancia emostatica. Ipercoagulabilità. Ipocoagulabilità. Normale. Trombosi. Emorragie Coagulazione 1 Bilancia emostatica Ipercoagulabilità Ipocoagulabilità Normale Trombosi Emorragie 2 emostasi primaria emostasi secondaria Fattori coinvolti nell emostasi Vasi + endotelio Proteine della

Dettagli

della Valvola Mitrale

della Valvola Mitrale Informazioni sul Rigurgito Mitralico e sulla Terapia con Clip della Valvola Mitrale Supporto al medico per le informazioni al paziente. Informazioni sul Rigurgito Mitralico Il rigurgito mitralico - o RM

Dettagli

IPERTENSIONE IPERTENSIONE ARTERIOSA

IPERTENSIONE IPERTENSIONE ARTERIOSA UNIVERSITA di FOGGIA C.D.L. in Dietistica AA. 2006-2007 IPERTENSIONE ARTERIOSA IPERTENSIONE L ipertensione è la più comune malattia cardiovascolare. Corso di Medicina Interna Docente: PROF. Gaetano Serviddio

Dettagli

USO CONCOMITANTE DI INIBITORI DI POMPA E TERAPIE ANTITROMBOTICHE

USO CONCOMITANTE DI INIBITORI DI POMPA E TERAPIE ANTITROMBOTICHE Italian Council of Cardiology Practice Varese, 20-21-22 giugno 2014 «CUORE E OLTRE NUOVE PROPOSTE DI DIAGNOSI E TERAPIA» Congresso Regionale e Nazionale Collegio Federativo di Cardiologia USO CONCOMITANTE

Dettagli

Cateterismo cardiaco e coronarografia

Cateterismo cardiaco e coronarografia Cateterismo cardiaco e coronarografia Nel suo significato più ampio indica l inserzione di un catetere all interno delle cavità cardiache (destra e sinistra). Viene eseguito per: analizzare campioni di

Dettagli

Raccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della mascella/mandibola da da bifosfonati in in ambito ambito oncologico

Raccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della mascella/mandibola da da bifosfonati in in ambito ambito oncologico Raccomandazione 0, 0, Marzo Marzo 008. 008. Raccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della. Committenza della Direzione Aziendale/Zonale per la prevenzione della osteonecrosi da

Dettagli

Farmaci anticoagulanti. Dott. Antonello Di Paolo Divisione di Farmacologia e Chemioterapia Dipartimento di Medicina Interna

Farmaci anticoagulanti. Dott. Antonello Di Paolo Divisione di Farmacologia e Chemioterapia Dipartimento di Medicina Interna Farmaci anticoagulanti Dott. Antonello Di Paolo Divisione di Farmacologia e Chemioterapia Dipartimento di Medicina Interna Emostasi Emostasi Adesione e attivazione delle piastrine Formazione della fibrina

Dettagli

Bocca e Cuore ooklets

Bocca e Cuore ooklets Bocca e Cuore ooklets Una guida per i pazienti Booklets Per aiutare a migliorare qualità e sicurezza delle cure pubblichiamo una collana di guide ( ) con lo scopo di fornire ai pazienti ed ai loro famigliari

Dettagli

lavoro cardiaco senza compromettere la perfusione coronarica (Harkin) Anni 60: spostamento di volume intravascolare con palloni di latex

lavoro cardiaco senza compromettere la perfusione coronarica (Harkin) Anni 60: spostamento di volume intravascolare con palloni di latex CONTROPULSATORE AORTICO Anni 50: la perfusione coronarica avviene prevalentemente durante la diastole Anni 60: l aspirazione di sangue arterioso durante la sistole con reinfusione durante la diastole riduce

Dettagli

CUORE E MONTAGNA ALTITUDINE. Bassa quota fino a 1800 m. Media quota tra 1800 e 3000 m. Alta quota tra 3000 e 5500 m. Altissima quota sopra i 5500 m.

CUORE E MONTAGNA ALTITUDINE. Bassa quota fino a 1800 m. Media quota tra 1800 e 3000 m. Alta quota tra 3000 e 5500 m. Altissima quota sopra i 5500 m. CUORE E MONTAGNA ALTITUDINE Bassa quota fino a 1800 m. Media quota tra 1800 e 3000 m. Alta quota tra 3000 e 5500 m. Altissima quota sopra i 5500 m. CARATTERISTICHE FISICHE DELL AMBIENTE DI MONTAGNA riduzione

Dettagli

Scegli il tuo cammino e mettici il cuore. Perché se lo fai con il cuore sei arrivato ancora prima di partire.

Scegli il tuo cammino e mettici il cuore. Perché se lo fai con il cuore sei arrivato ancora prima di partire. Scegli il tuo cammino e mettici il cuore. Perché se lo fai con il cuore sei arrivato ancora prima di partire. Il cuore : è un muscolo grande all'incirca come il pugno della propria mano. pesa circa 500

Dettagli

L APPARATO CIRCOLATORIO

L APPARATO CIRCOLATORIO L APPARATO CIRCOLATORIO Tutte le cellule del nostro corpo hanno bisogno di sostanze nutritive e di ossigeno per svolgere le loro funzioni vitali. Così, esiste il sangue, un tessuto fluido che porta in

Dettagli

Le interazioni farmacologiche come causa di reazioni avverse da farmaci

Le interazioni farmacologiche come causa di reazioni avverse da farmaci Le interazioni farmacologiche come causa di reazioni avverse da farmaci Corso per farmacisti operanti nei punti di erogazione diretta delle Aziende Sanitarie della Regione Emilia-Romagna AUSL Piacenza

Dettagli

GIORNATA CONTRO LA FIBRILLAZIONE ATRIALE. 3 ottobre 2015 Verona / Palermo

GIORNATA CONTRO LA FIBRILLAZIONE ATRIALE. 3 ottobre 2015 Verona / Palermo CONTRO LA 3 ottobre 2015 Verona / Palermo 2015 POSTER - LOCANDINA 32015 OTTOBRE VERONA - P.zza Cittadella PALERMO - P.zza Bologni 10:00-18.00 32015 OTTOBRE VERONA - P.zza Cittadella PALERMO - P.zza Bologni

Dettagli

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia Corso Base Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia Cardiopatia ischemica Definisce un quadro di malattie a diversa eziologia che interessano l integrita del cuore nelle quali il fattore

Dettagli

Le malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte nelle donne, responsabili del 54% dei decessi femminili in Europa

Le malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte nelle donne, responsabili del 54% dei decessi femminili in Europa Red Alert for Women s Heart Compendio DONNE E RICERCA CARDIOVASCOLARE Le malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte nelle donne, responsabili del 54% dei decessi femminili in Europa

Dettagli

I nuovi anticoagulanti orali nella fibrillazione atriale non valvolare: le linee guida per la prescrizione

I nuovi anticoagulanti orali nella fibrillazione atriale non valvolare: le linee guida per la prescrizione I nuovi anticoagulanti orali nella fibrillazione atriale non valvolare: le linee guida per la prescrizione Anna Maria Marata Area Valutazione del Farmaco ASSR Regione Emilia Romagna 9 Dicembre 2013 October

Dettagli

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata Cari pazienti! Vi sentite spesso fiacchi, stanchi, esauriti o giù di morale? Soffrite facilmente il freddo?

Dettagli

Monossido d azoto NO (Nitric Oxide) Messaggero del segnale cellulare. Molecola regolatoria nel sistema nervoso centrale e periferico

Monossido d azoto NO (Nitric Oxide) Messaggero del segnale cellulare. Molecola regolatoria nel sistema nervoso centrale e periferico Monossido d azoto NO (Nitric Oxide) Ruolo biologico: Messaggero del segnale cellulare Molecola regolatoria nel sistema cardiovascolare Molecola regolatoria nel sistema nervoso centrale e periferico Componente

Dettagli

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA COSA SONO, COME SI RICONOSCONO, COME SI OPERA Patologia Ischemica (Infarto) Cuore (infarto) Cervello (Ictus) Scompenso Cardiaco Difficoltà Respiratorie Shock Che cosa sono,

Dettagli

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può Sale e salute Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può causare gravi problemi alla salute. La quantità

Dettagli

Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI.

Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI. Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI. Premessa L'indice glicemico (IG) di un alimento, definito come l'area sotto la curva (AUC) della

Dettagli

Protesi valvolari. Figura 1. Jones M, Eidbo EE, JACC, 1989. Morfologie del flusso in diversi tipi di protesi. Protesi meccaniche

Protesi valvolari. Figura 1. Jones M, Eidbo EE, JACC, 1989. Morfologie del flusso in diversi tipi di protesi. Protesi meccaniche 1 Protesi valvolari La protesi valvolare ideale dovrebbe consentire un flusso transvalvolare il più fisiologico possibile (figura 1), dovrebbe avere una lunga durata, non dare emolisi e non essere trombogenica.

Dettagli

Il dr. Alessandro Rizzi dichiara di NON aver ricevuto negli ultimi due anni compensi o finanziamenti da Aziende Farmaceutiche e/o Diagnostiche

Il dr. Alessandro Rizzi dichiara di NON aver ricevuto negli ultimi due anni compensi o finanziamenti da Aziende Farmaceutiche e/o Diagnostiche Il dr. Alessandro Rizzi dichiara di NON aver ricevuto negli ultimi due anni compensi o finanziamenti da Aziende Farmaceutiche e/o Diagnostiche CINETICA DEL TROMBOSSANO E ALTRI ASPETTI DELLA FUNZIONALITA

Dettagli

Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio

Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio Scompenso cardiaco cronico: che cosa e? Il tuo medico ti ha detto che sei ammalato di scompenso cardiaco.... Ma che

Dettagli

COLESTEROLO. l insidioso killer del cuore. A cura della Dott.ssa Anna Maria Marcellini Direttore Tecnico del Laboratorio Gruppo Ippocrate

COLESTEROLO. l insidioso killer del cuore. A cura della Dott.ssa Anna Maria Marcellini Direttore Tecnico del Laboratorio Gruppo Ippocrate COLESTEROLO l insidioso killer del cuore A cura della Dott.ssa Anna Maria Marcellini Direttore Tecnico del Laboratorio Gruppo Ippocrate Cos è il COLESTEROLO Il Colesterolo è una sostanza che appartiene

Dettagli

Terapia chirurgica. Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento

Terapia chirurgica. Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento Terapia chirurgica Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento Nel caso di stenosi carotidea sintomatica, la endoarteriectomia comporta un modesto beneficio per gradi di stenosi

Dettagli

Misericordia di Empoli Centro Formazione. Primo Soccorso. Eventi e Lesioni di Origine Traumatica

Misericordia di Empoli Centro Formazione. Primo Soccorso. Eventi e Lesioni di Origine Traumatica Misericordia di Empoli Centro Formazione Primo Soccorso Eventi e Lesioni di Origine Traumatica Il Trauma E detto trauma un evento violento che reca un danno psico-fisico ad un individuo. Incidente SI Infarto

Dettagli

L APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO

L APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO L APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO L' APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO è un sistema complesso costituito dal cuore e da una serie di condotti, i vasi sanguigni dentro i quali scorre il sangue. Il modo più semplice

Dettagli

Corso per soccorritori volontari L APPARATO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA. Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA

Corso per soccorritori volontari L APPARATO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA. Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA Corso per soccorritori volontari L APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA DEFINIZIONE: INSIEME DI ORGANI CHE CONCORRONO ALLA MEDESIMA

Dettagli

LA FIBRILLAZIONE ATRIALE: COS È

LA FIBRILLAZIONE ATRIALE: COS È LA FIBRILLAZIONE ATRIALE: COS È La fibrillazione atriale è l aritmia più comune nella popolazione. Durante la il ritmo del cuore non è più controllato dalla normale centralina (il nodo del seno), ma da

Dettagli

L ambulatorio di sorveglianza delle terapie anticoagulanti come modello di integrazione tra clinica e laboratorio

L ambulatorio di sorveglianza delle terapie anticoagulanti come modello di integrazione tra clinica e laboratorio L ambulatorio di sorveglianza delle terapie anticoagulanti come modello di integrazione tra clinica e laboratorio Dott. Tommaso Gristina UOS di Ematologia UOC di Patologia Clinica Direttore Dott.ssa S.

Dettagli

SEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma

SEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma SEBASTIANO FILETTI Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche Università di Roma Sapienza, Roma La malattia tiroidea è in aumento negli ultimi anni. Quali le ragioni? Dati epidemiologici provenienti

Dettagli

I TRAUMI MUSCOLARI LE CONTUSIONI Contusioni più o meno gravi, almeno una volta nella vita, le abbiamo subite più o meno tutti. Esse, in parole povere, rappresentano il risultato di un evento traumatico

Dettagli

ICTUS: LA CURA E POSSIBILE!

ICTUS: LA CURA E POSSIBILE! ICTUS: LA CURA E POSSIBILE! Dott. Simone Comelli Dott. Giacomo P. Vaudano Dott. Roberto Cavallo Dott. Daniele Savio Dott. Carlo A. Cametti Ospedale S.G. Bosco Ictus: Definizione Deficit neurologico ad

Dettagli

APPARATO CIRCOLATORIO

APPARATO CIRCOLATORIO APPARATO CIRCOLATORIO 1 FUNZIONI F. respiratoria e nutritiva F. depuratrice F. di difesa (trasporto di O 2, principi alimentari...) (trasporto di CO 2 e altre sostanze di scarto) (nei confronti dei batteri

Dettagli

LA PRESSIONE ARTERIOSA

LA PRESSIONE ARTERIOSA LA PRESSIONE ARTERIOSA La pressione arteriosa è quella forza con cui il sangue viene spinto attraverso i vasi. Dipende dalla quantità di sangue che il cuore spinge quando pompa e dalle resistenze che il

Dettagli

www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it

www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it Stenosi polmonare www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it Arteria polmonare L arteria polmonare è il vaso sanguigno che porta il sangue dal ventricolo destro ai polmoni dove

Dettagli

POLITERAPIE NEL PAZIENTE ANZIANO. Dipartimento Farmaceutico Azienda USL di Reggio Emilia

POLITERAPIE NEL PAZIENTE ANZIANO. Dipartimento Farmaceutico Azienda USL di Reggio Emilia POLITERAPIE NEL PAZIENTE ANZIANO Dipartimento Farmaceutico Azienda USL di Reggio Emilia PAZIENTI ANZIANI Maggiori utilizzatori di farmaci per la presenza di polipatologie spesso croniche Ridotte funzionalità

Dettagli

Le malattie fumo correlate. Dott. Paolo Monte

Le malattie fumo correlate. Dott. Paolo Monte Le malattie fumo correlate Dott. Paolo Monte Fumo come fattore di rischio di malattia Il fumo costituisce il principale fattore di rischio evitabile per le principali malattie causa di mortalità ed invalidità

Dettagli

La principale causa di patologia cardiovascolare è la cardiopatia ischemica.

La principale causa di patologia cardiovascolare è la cardiopatia ischemica. MEDICINA DELLO SPORT LEZIONE 4 CARDIOPATIA ISCHEMICA E DILATATIVA La principale causa di patologia cardiovascolare è la cardiopatia ischemica. ISCHEMIA È un processo generale che può interessare qualsiasi

Dettagli

Le nuove frontiere dell elettroterapia: l Horizontal Therapy

Le nuove frontiere dell elettroterapia: l Horizontal Therapy Le nuove frontiere dell elettroterapia: l Horizontal Therapy Horizontal Therapy. Terapia di recente acquisizione nell ambito dell elettroterapia, brevettata dalla casa produttrice Hako-Med a partire da

Dettagli

STENOSI CAROTIDEA. Influenza del controllo glicemico. Este, 29 novembre 2013. giuseppe panebianco

STENOSI CAROTIDEA. Influenza del controllo glicemico. Este, 29 novembre 2013. giuseppe panebianco STENOSI CAROTIDEA Influenza del controllo glicemico Este, 29 novembre 2013 giuseppe panebianco Difficoltà di determinare una correlazione tra correzione terapeutica dell iperglicemia e riduzione delle

Dettagli

Valvulopatie. Stenosi Mitralica Insufficienza Mitralica

Valvulopatie. Stenosi Mitralica Insufficienza Mitralica Valvulopatie Stenosi Mitralica Insufficienza Mitralica Stenosi Mitralica:Eziologia Patologia ormai rara nei paesi sviluppati:nella quasi totalità dei casi è di origine reumatica. Predilige il sesso femminile

Dettagli

Riabilitazione dopo intervento di cardiochirurgia

Riabilitazione dopo intervento di cardiochirurgia Riabilitazione dopo intervento di cardiochirurgia L obiettivo ultimo della riabilitazione cardiologica Recuperare e mantenere al livello più elevato possibile le condizioni fisiologiche, psicologiche,

Dettagli

www.mondialrelax.it - info@mondialrelax.it - Numero Verde : 800-911914

www.mondialrelax.it - info@mondialrelax.it - Numero Verde : 800-911914 La magnetoterapia è una forma di fisioterapia che utilizza il magnetismo terrestre, risorsa presente in natura necessario per tutte le forme di vita. La magnetoterapia può essere di bassa e alta frequenza

Dettagli

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro.

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro. Polipi precancerosi I polipi sono piccole escrescenze dovute ad una proliferazione eccessiva delle cellule sane della mucosa intestinale che può causare lo sviluppo di polipi cosiddetti adenomatosi (anche

Dettagli

PRODA Istituto di Diagnostica Clinica

PRODA Istituto di Diagnostica Clinica Test genetici per evidenziare il rischio di trombolfilia Il Fattore V della coagulazione è un cofattore essenziale per l attivazione della protrombina a trombina. La variante G1691A, definita variante

Dettagli

Quando i sintomi vengono interpretati

Quando i sintomi vengono interpretati Quando i sintomi vengono interpretati Ricordo quando il mio Professore di Semeiotica Medica parlandoci delle cause che determinano la fibrillazione atriale disse: rammentate che la fibrillazione atriale

Dettagli

CONSIGLI PER LA GESTIONE DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE

CONSIGLI PER LA GESTIONE DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE CONSIGLI PER LA GESTIONE DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE Sig/Sig.ra data di nascita Motivo della terapia anticoagulante: PERCHÈ IL MEDICO LE HA PRESCRITTO GLI ANTICOAGULANTI ORALI (Coumadin o Sintrom).

Dettagli

Terapia della gonartrosi in fase pre chirurgica mediante lavaggio articolare e successive infiltrazioni di acido jaluronico.

Terapia della gonartrosi in fase pre chirurgica mediante lavaggio articolare e successive infiltrazioni di acido jaluronico. Terapia della gonartrosi in fase pre chirurgica mediante lavaggio articolare e successive infiltrazioni di acido jaluronico. La grande diffusione nella popolazione della gonartrosi unitamente all allungamento

Dettagli

UN SOLIDO ANCORAGGIO PER I DENTI

UN SOLIDO ANCORAGGIO PER I DENTI UN SOLIDO ANCORAGGIO PER I DENTI S traumann E mdogain per la rigenerazione parodontale Informazioni per i pazienti Parodontite Malattia di molti adulti Che cos è la parodontite? Fate attenzione in caso

Dettagli

LIPOSAN FORTE SALUGEA: STUDIO CLINICO Preview Risultati di uno Studio Funzionale

LIPOSAN FORTE SALUGEA: STUDIO CLINICO Preview Risultati di uno Studio Funzionale LIPOSAN FORTE SALUGEA: STUDIO CLINICO Preview Risultati di uno Studio Funzionale LIPOSAN FORTE SALUGEA Integratore alimentare 100% Naturale, a base di estratti vegetali. LIPOSAN FORTE attua una innovativa

Dettagli

Allegato I. Conclusioni scientifiche e motivi della variazione dei termini delle autorizzazioni all immissione in commercio

Allegato I. Conclusioni scientifiche e motivi della variazione dei termini delle autorizzazioni all immissione in commercio Allegato I Conclusioni scientifiche e motivi della variazione dei termini delle autorizzazioni all immissione in commercio Conclusioni scientifiche Vista la relazione di valutazione del comitato di valutazione

Dettagli

La rianimazione cardiopolmonare: consensi e dissensi nelle linee guida

La rianimazione cardiopolmonare: consensi e dissensi nelle linee guida Azienda Ospedaliera di Verona Pronto Soccorso Policlinico G.B. Rossi Primario: Dott. C. Pistorelli La rianimazione cardiopolmonare: consensi e dissensi nelle linee guida Dott. Adriano Valerio Centro Nazionale

Dettagli

Prof. Maria Nicola GADALETA DISPENSA N. 19

Prof. Maria Nicola GADALETA DISPENSA N. 19 Prof. Maria Nicola GADALETA E-mail: m.n.gadaleta@biologia.uniba.it Facoltà di Scienze Biotecnologiche Corso di Laurea in Biotecnologie Sanitarie e Farmaceutiche Biochimica e Tecnologie Biochimiche DISPENSA

Dettagli

Pradaxa è un medicinale contenente il principio attivo dabigatran etexilato. È disponibile in capsule (75, 110 e 150 mg).

Pradaxa è un medicinale contenente il principio attivo dabigatran etexilato. È disponibile in capsule (75, 110 e 150 mg). EMA/47517/2015 EMEA/H/C/000829 Riassunto destinato al pubblico dabigatran etexilato Questo è il riassunto della relazione pubblica europea di valutazione (EPAR) per. Illustra il modo in cui il comitato

Dettagli

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA ) Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente

Dettagli

Dr. Mentasti Riccardo

Dr. Mentasti Riccardo APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO Anatomia, fisiologia e principali patologie Dr. Mentasti Riccardo Apparato cardiocircolatorio Apparato costituito da cuore e vasi della circolazione sistemica e polmonare avente

Dettagli

hs-crp ed MPO: Punto di vista del Clinico

hs-crp ed MPO: Punto di vista del Clinico hs-crp ed MPO: Punto di vista del Clinico IL LABORATORIO NELLE URGENZE ED EMERGENZE Roma, 2-3 Ottobre 2009 Riccardo Morgagni Cardiologia Università Tor Vergata Roma Contesto clinico Sindromi Coronariche

Dettagli

Campi magnetici. in terapia fisica

Campi magnetici. in terapia fisica Campi magnetici in terapia fisica I Campi Magnetici Pulsanti propriamente detti (cioè i CMP dotati di opportune ed efficaci caratteristiche in termini di dose, frequenza, modalità di emissione, modalità

Dettagli

Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas

Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas 1 Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas Capitolo 7 Enzimi, le macchine della vita Piccole macchine regolano la funzione del corpo umano in un orchestrazione perfetta e a velocità

Dettagli

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA I CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE

Dettagli

STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE

STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE Dott. ssa Annalisa Caravaggi Biologo Nutrizionista sabato 15 febbraio 14 STRESS: Forma di adattamento dell organismo a stimoli chiamati STRESSOR.

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

FISIOPATOLOGIA. dello SHOCK

FISIOPATOLOGIA. dello SHOCK FISIOPATOLOGIA dello SHOCK SHOCK O COLLASSO CARDIOCIRCOLATORIO insufficienza acuta del circolo periferico, causata da uno squilibrio tra massa liquida circolante e capacità del letto vascolare Si verificano:

Dettagli

Insufficienza Renale Cronica

Insufficienza Renale Cronica Insufficienza Renale Cronica Le nefropatie croniche si classificano in: - Nefropatia con filtrazione glomerulare (FG) normale [ > 90 ml/min/1,73 m²]; - Nefropatia con diminuzione lieve del FG [89-60 ML

Dettagli

Maria Antonietta Lepore LIPIDI E LIPOPROTEINE

Maria Antonietta Lepore LIPIDI E LIPOPROTEINE A06 108 Maria Antonietta Lepore LIPIDI E LIPOPROTEINE Correlazione con patologie cardiovascolari Copyright MMIX ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo,

Dettagli

Le PROTEINE sono i biopolimeri maggiormente presenti all interno delle cellule, dal momento che costituiscono dal 40 al 70% del peso a secco.

Le PROTEINE sono i biopolimeri maggiormente presenti all interno delle cellule, dal momento che costituiscono dal 40 al 70% del peso a secco. Le PROTEINE sono i biopolimeri maggiormente presenti all interno delle cellule, dal momento che costituiscono dal 40 al 70% del peso a secco. Svolgono funzioni biologiche di fondamentale importanza e possono

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE Opera MALORI IMPROVVISI PERDITE DI SENSI MALORI DOVUTI A DISTURBI DEL S.N. MALORI PER CAUSE AMBIENTALI 1. Perdite di coscienza transitorie Lipotimia (debolezza con o senza perdita coscienza) Sincope (improvvisa

Dettagli

CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale

CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale 1 I Medici come si inseriscono sui temi ambientali oggi? I medici rappresentano per la

Dettagli

CAMPAGNA DI LOTTA ALLA DIPENDENZA DA TABACCO DEI DISTRETTI SANITARI H1 & H3 SCREENING GRATUITO DELLA SATURAZIONE DI OSSIGENO

CAMPAGNA DI LOTTA ALLA DIPENDENZA DA TABACCO DEI DISTRETTI SANITARI H1 & H3 SCREENING GRATUITO DELLA SATURAZIONE DI OSSIGENO CAMPAGNA DI LOTTA ALLA DIPENDENZA DA TABACCO DEI DISTRETTI SANITARI H1 & H3 SCREENING GRATUITO DELLA SATURAZIONE DI OSSIGENO C H E C O S E L A P U L S O S S I M E T R I A? Il pulsossimetro e uno strumento

Dettagli

L insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la cui espressione più diffusa è

L insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la cui espressione più diffusa è IL TRATTAMENTO LASER (ELVeS) DELLE VENE VARICOSE Dott. Alessandro MASTROMARINO L insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la cui espressione più diffusa è rappresentata dalla comparsa delle varici

Dettagli

Stefano Miglior. Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico SMI

Stefano Miglior. Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico SMI Stefano Miglior Il glaucoma ad angolo aperto - G. Cronico Concetti fondamentali E una malattia estremamente particolare caratterizzata da una progressione lenta ma continua verso la perdita della funzione

Dettagli

Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel

Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel complesso tessuto con funzione di riempimento, sostegno

Dettagli

L aorta è una grossa arteria che origina dal cuore e porta il sangue a tutto il corpo.

L aorta è una grossa arteria che origina dal cuore e porta il sangue a tutto il corpo. Cos è un aneurisma L aorta è una grossa arteria che origina dal cuore e porta il sangue a tutto il corpo. Il tratto di arteria che dal cuore attraversa il torace è chiamata aorta toracica e mentre quella

Dettagli

LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE

LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE www.modilite.info MODILITE In Italia la patologia nodulare tiroidea è piuttosto frequente ed è spesso asintomatica. Circa l 80% dei noduli tiroidei sono benigni

Dettagli

Canali del Calcio L-Type

Canali del Calcio L-Type Canali del Calcio L-Type Complessi etero-oligomerici in cui la subunità α 1 forma il poro ionico e lega agonisti e antagonisti 9 subunità α 1 (S,A,B,C,D,E,G,H,I) Subunità α 1 C e D formano il canale L;

Dettagli

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello Drssa Grazia Foti MALATTIE CARDIOVASCOLARI Più importante causa di morte nel mondo, (17.3 milioni di morti ogni anno)

Dettagli

Prima del trattamento con bifosfonati endovena. Misure preventive per pazienti oncologici ed ematologici

Prima del trattamento con bifosfonati endovena. Misure preventive per pazienti oncologici ed ematologici Prima del trattamento con bifosfonati endovena. Misure preventive per pazienti oncologici ed ematologici A.FASCIOLO, S.O.C. ORL. Direttore Dott. Raffaele Sorrentino ONJ Fattori di rischio Tipo bifosfonato

Dettagli

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA La conoscenza delle grandezze elettriche fondamentali (corrente e tensione) è indispensabile per definire lo stato di un circuito elettrico. LA CORRENTE ELETTRICA DEFINIZIONE:

Dettagli

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte Infezione da HIV e AIDS in Piemonte anno 212 a cura di Chiara Pasqualini, Vittorio Demicheli si ringraziano i medici referenti del Sistema di Sorveglianza HIV/AIDS del Piemonte: O. Bargiacchi, S. Bonora,

Dettagli

Conoscere i parametri vitali valutabili dal soccorritore Conoscere le tecniche di valutazione dei parametri vitali Riconoscere le situazioni di

Conoscere i parametri vitali valutabili dal soccorritore Conoscere le tecniche di valutazione dei parametri vitali Riconoscere le situazioni di Corso Base per Aspiranti Volontari della CROCE ROSSA ITALIANA VALUTAZIONE PARAMETRI VITALI INSUFFICIENZA CARDIACA - RESPIRATORIA OBIETTIVO DELLA LEZIONE Conoscere i parametri vitali valutabili dal soccorritore

Dettagli

13.4. Gli effetti dell'etanolo comprendono a. aumento del sonno REM b. aumento della secrezione gastrica c. (a e b) d. (nessuna delle precedenti)

13.4. Gli effetti dell'etanolo comprendono a. aumento del sonno REM b. aumento della secrezione gastrica c. (a e b) d. (nessuna delle precedenti) 56 13. Alcol etilico - Proprietà farmacologiche, effetti collaterali, usi clinici. - Farmacocinetica. - Intossicazione acuta e cronica e loro trattamento. - Dipendenza e sindrome da astinenza, loro trattamento.

Dettagli

Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore

Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore Attività fisica_esercizio aerobico Aiuta mantenere peso ideale

Dettagli

Valutazione epidemiologica dell impatto delle Linee di indirizzo regionali sull uso dei farmaci. Marina Davoli

Valutazione epidemiologica dell impatto delle Linee di indirizzo regionali sull uso dei farmaci. Marina Davoli Valutazione epidemiologica dell impatto delle Linee di indirizzo regionali sull uso dei farmaci Marina Davoli SNLG - Antibioticoprofilassi perioperatoria nell adulto - 1 Raccomandazione I/A La profilassi

Dettagli

Dott. Giovanni Ferrari

Dott. Giovanni Ferrari Manifestazioni cardiache delle malattie neurologiche acute Comobrain Ottobre 2009 Dott. Giovanni Ferrari Dimensioni del problema George Khechinashvili, 2002 Analisi multivariata della mortalità

Dettagli

Assumo la TAO: cosa devo sapere?

Assumo la TAO: cosa devo sapere? Assumo la TAO: cosa devo sapere? Milano, 15 novembre 2014 Maddalena Loredana Zighetti Servizio Trasfusionale Azienda Ospedaliera San Paolo Polo Universitario Trombosi Problema importante, complesso e diffusissimo

Dettagli

MANAGEMENT DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE

MANAGEMENT DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE MANAGEMENT DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE La gestione infermieristica del paziente in terapia anticoagulante orale IP Roveda Tiziana LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE IN TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE

Dettagli

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA Che cos è? Campagna informativa per la prevenzione delle malattie oculari che possono compromettere la visione

Dettagli

1. Obesità. Per valutare la distribuzione del grasso corporeo, si può utilizzare il rapporto vita.

1. Obesità. Per valutare la distribuzione del grasso corporeo, si può utilizzare il rapporto vita. 2%(6,7 1. Obesità L incidenza del sovrappeso e/o dell obesità è andata aumentando dal dopoguerra in tutti i paesi industrializzati per l abbondanza e la disponibilità di cibi raffinati da un lato e la

Dettagli

uno dei maggiori problemi clinici del nostro secolo. "essenziale" "secondaria".

uno dei maggiori problemi clinici del nostro secolo. essenziale secondaria. L ipertensione arteriosa, una tra le malattie più diffuse nei paesi industrializzati, si riscontra nel 20 percento della popolazione adulta ed è considerata uno dei maggiori problemi clinici del nostro

Dettagli

SERVIZIO DI REUMATOLOGIA

SERVIZIO DI REUMATOLOGIA SERVIZIO DI REUMATOLOGIA ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L EDUCAZIONE DEMOGRAFICA SEZIONE DI ROMA I REUMATISMI COME PREVENIRLI E CURARLI Le malattie reumatiche, denominate con varie terminologie (reumatismi,

Dettagli

Novità. Il carico immediato in implantologia.

Novità. Il carico immediato in implantologia. Novità. Il carico immediato in implantologia. FAQ Che cosa è il carico immediato? Come è possibile rimettere i denti in prima seduta sugli impianti endoossei? Che possibilità dà al paziente il carico immediato?

Dettagli

COPIA. Neuropatia diabetica. «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!»

COPIA. Neuropatia diabetica. «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!» Neuropatia diabetica «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!» www.associazionedeldiabete.ch Per donazioni: PC 80-9730-7 Associazione Svizzera per il Diabete Association Suisse du Diabète Schweizerische

Dettagli

I tumori rappresentano un problema prioritario di salute pubblica nei Paesi occidentali.

I tumori rappresentano un problema prioritario di salute pubblica nei Paesi occidentali. I tumori rappresentano un problema prioritario di salute pubblica nei Paesi occidentali. Tuttavia, a livello mondiale, le principali cause di morte sono rappresentate da: -diarrea -malaria -tubercolosi

Dettagli

EPIDEMIOLOGIA CARDIOPATIA ISCHEMICA 1 CAUSA DI MORTE IN ITALIA 44% DI TUTTI I DECESSI ANNUI TOLGONO OGNI ANNO OLTRE 300.000 NEGLI UOMINI E 68

EPIDEMIOLOGIA CARDIOPATIA ISCHEMICA 1 CAUSA DI MORTE IN ITALIA 44% DI TUTTI I DECESSI ANNUI TOLGONO OGNI ANNO OLTRE 300.000 NEGLI UOMINI E 68 1 OBIETTIVI RICONOSCERE LE PRINCIPALI PATOLOGIE CARDIOCEREBRO VASCOLARI, CHE RICHIEDONO L ATTIVAZIONE DEL SISTEMA D EMERGENZA CON UN FOCUS PARTICOLARE SU ICTUS ED IMA IDENTIFICARE IL RUOLO DEL SOCCORRITORE

Dettagli

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati.

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati. Circolare n. 5/2013 Pagina 1 di 6 A tutti i Clienti Loro sedi Circolare n. 5/2013 del 7 marzo 2013 SICUREZZA SUL LAVORO OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Come noto, il D.Lgs

Dettagli