Gruppo di Azione Costiera MARCHE NORD. Piano di Sviluppo Locale

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1 Gruppo di Azione Costiera MARCHE NORD Piano di Sviluppo Locale Variante approvata dal Consiglio Direttivo del 06/08/2012 Integrata con osservazioni della commissione regionale del 05/09/2012 REGIONE MARCHE FEP FONDO EUROPEO PER LA PESCA Programmazione Asse 4 Misura 4.1 sviluppo per la pesca

2 Indice Premessa...pag. 3 Introduzione..pag Strumenti di intervento della politica di settore a livello U.E., nazionale e regionale. Riferimenti normativi per i GAC...pag Il GAC per una gestione sostenibile della pesca attraverso la programmazione dal basso e la concertazione degli interventi fra gli attori della filiera.. pag Descrizione dell area......pag Dinamiche di settore a livello U.E., nazionale e regionale 3.2. Localizzazione e delimitazione dell area di intervento 3.3. Dinamiche demografiche, economico-sociali ed occupazionali (pesca) 3.4. Caratteristiche delle imprese 3.5. Strutture di trasformazione e di commercializzazione sul territorio GAC Strutture di trasformazione Strutture di commercializzazione 3.6. Dinamica dei consumi 3.7. Manifestazioni culturali, enogastronomiche e tradizionali legati al settore della pesca 3.8. L Acquacoltura Premessa Dinamiche produttive a livello nazionale Le imprese di acquacoltura del territorio GAC 3.9. I Centri di ricerca Le forme associative degli attori della filiera della pesca 4. Analisi SWOT pag Strategie...pag Descrizione della strategia di sviluppo locale (SSL). 5.2 Schede degli interventi, Scheda assi/azioni e Scheda di coerenza interna 5.3. Programma di informazione e di comunicazione degli attori della filiera 5.4. Fabbisogno formativo 5.5. Ulteriori possibili interventi e opportunità di finanziamento 6. Aspetti organizzativi e gestionali del GAC....pag La creazione del partenariato e la condivisione della strategia di sviluppo 6.2 Descrizione del GAC 6.3 Descrizione delle procedure attuative del PSL e crono programma indicativo 7. Le modalità di coinvolgimento degli attori e di mediazione degli interessi...pag Tecniche di informazione e di comunicazione 7.2 La concertazione di filiera ed istituzionale 8. Coerenza con il FEP e complementarietà con gli altri strumenti di programmazione comunitaria.....pag Coerenza fra il PSL e il FEP 8.2. Complementarietà con gli altri strumenti di programmazione territoriale 9. Piano finanziario del PSL..pag.67

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4 Premessa La flotta peschereccia dell Adriatico, per quanto caratterizzata da un lento ridimensionamento per numero delle imbarcazioni, dei volumi delle catture, dei livelli occupazionali e dei redditi degli addetti, resta una delle più consistenti, organizzate e tecnologicamente avanzate del Mediterraneo. Nelle Marche, in particolare, sono presenti 5 marinerie: Fano, Ancona, Civitanova Marche, Porto S. Giorgio, San Benedetto del Tronto. La marineria di Ancona, con una flotta di circa 385 imbarcazioni, è la più grande della regione mentre, quello di San Benedetto del Tronto, è la seconda, ospitando una flotta di circa 250 imbarcazioni da pesca. Le altre tre marinerie, pur importanti sotto il profilo economico, sociale ed occupazionale, sono caratterizzate da flotte pescherecci inferiori per numero e tonnellaggio, che riforniscono in larga misura un mercato locale. La regione Marche, attraverso fondi propri e quelli di origine comunitaria e nazionale, ha avviato da tempo progetti di tutela dell ambiente e del paesaggio costiero e marino, di ammodernamento delle flotte nel rispetto degli obiettivi fissati dalla U.E., di conservazione della tradizione e della cultura marinara, di accrescimento dei consumi del pesce, e di quello azzurro in particolare, per motivi che attengono alle sue indiscusse qualità nutrizionali, alla sua versatilità e capacità di valorizzare alcuni vini regionali, alla possibilità di dare supporti alla diversificazione e al miglioramento dell offerta turisticogastronomica e, non ultimo, al contenuto prezzo di acquisto del prodotto. Attestando l origine del prodotto, attraverso l applicazione del marchio di qualità QM, la Regione intende dare maggiore visibilità al nostro pesce azzurro e maggiori garanzie di freschezza al consumatore

5 Introduzione La filiera produttiva di ognuna delle cinque marinerie della regione, può contare almeno su un mercato ittico (2 nell area portuale di Ancona) dove il prodotto confluisce per essere controllato, stoccato e commercializzato. Tale circostanza appare di grande interesse perché consente di organizzare servizi efficienti, efficaci e a costo contenuto, quali il controllo igienico-sanitario e la tracciabilità dei lotti. Al momento, invece, una parte ancora elevata di produzione non affluisce ai mercati, disperdendosi in rivoli distributivi e commerciali assai precari. La produzione dei due mercati ittici di Ancona viene stimata intorno ai tonnellate/annue di pescato,un po inferiore quella di San Benedetto, mentre ben diversi sono i quantitativi di prodotto che transitano negli altri mercati, a Fano ad esempio vengono raggiunte le 572 tonnellate/annue. I maggiori acquirenti, per i mercati di Ancona e San Benedetto del Tronto sono dettaglianti, grossisti, G.D. e D.O., ristoratori, pescherie ed ambulanti, per i tre mercati più piccoli sono rappresentati principalmente da dettaglianti, grossisti, ristoratori, ambulanti e pescherie. Il prodotto immesso nel mercato si differenzia in base alla diversa composizione delle flotte pescherecci: il pescato proveniente dal porto di Ancona tratta maggiormente seppie, naselli, triglie, sgombri e sogliole. Le specie più frequentemente battute al banco d asta dei mercati di Civitanova Marche, Fano e Porto San Giorgio sono: alici, sardine, triglie, naselli, seppie, moscardini, pannocchie, vongole e scampi. Il pesce pescato con tecniche diverse (volante, strascico), subisce una prima pulizia già nel peschereccio, la sistemazione in cassette e la prima conservazione con ghiaccio. Successivamente viene scaricato in banchina e direttamente trasportato all interno del mercato ittico dalle stesse aziende di pesca. In piena notte iniziano le operazioni di mercato all asta. Gli acquirenti, posizionati adeguatamente sui gradoni del mercato possono osservare il prodotto che scorre sui nastri trasportatori ed eseguire le offerte inviandole dalla propria postazione con sistema elettronico. La cassetta contenente il prodotto viene così assegnata allo specifico acquirente (grossista, dettagliante, ristoratore) e associata a questo nel sistema informatico collegato al gestionale per il rilascio del documento fiscale e di trasporto. Il grossista, una volta acquistato il prodotto, può rivenderlo tal quale ai soggetti a valle della filiera, effettuare una separazione ed un rimescolamento dei lotti acquistati e successivamente venderlo oppure lavorare il prodotto (pulirlo, sezionarlo ecc..). A valle del grossista la filiera prevede che il pesce possa essere acquistato sempre come fresco dai dettaglianti e dai ristoratori. E evidente come le fasi che coinvolgono tale tipologia di prodotto all interno della filiera non necessitano di alcuna operazione tecnologica per quanto riguarda il prodotto fresco e semplici passaggi nell eventualità di un prodotto congelato o surgelato. CONSU

6 1. Strumenti di intervento della politica di settore a livello U.E., nazionale e regionale. Riferimenti normativi per i GAC 1.1. Strumenti della politica di settore a livello U.E. La Politica Comunitaria della Pesca (PCP) è lo strumento di cui si è dotata l'unione Europea per gestire la pesca e l'acquacoltura sotto gli aspetti ambientali, economici e sociali. Il FEP è il nuovo strumento di programmazione della pesca nell'ambito delle prospettive finanziarie dell UE per il periodo Esso sostituisce lo SFOP ( Strumento finanziario di orientamento della pesca). Una delle principali finalità del FEP è semplificare l'assegnazione e la gestione dei Fondi. Il FEP, che ha una dotazione di milioni di euro per il periodo , si articola in cinque assi prioritari. Misure a favore dell adeguamento della flotta peschereccia comunitaria Un aiuto finanziario può essere concesso ai pescatori e ai proprietari di un peschereccio interessati dalle misure adottate per contrastare l'eccessivo sfruttamento delle risorse o tutelare la salute pubblica, nonché per il ritiro temporaneo o permanente di pescherecci, la formazione, la riconversione professionale o il prepensionamento dei pescatori. A parte quelle destinate alla demolizione, le imbarcazioni oggetto di ritiro permanente possono essere assegnate ad attività diverse dalla pesca o alla creazione di barriere artificiali. Il FEP può contribuire al miglioramento delle condizioni di lavoro, della qualità dei prodotti, dell'efficienza energetica e della selettività della cattura. Esso può altresì erogare contributi per la sostituzione dei motori, nonché per la concessione di indennità una tantum ai pescatori interessati da un arresto definitivo dell'attività di pesca e di premi ai giovani pescatori che intendono acquistare il loro primo peschereccio. Tuttavia gli aiuti finanziari non possono in alcun caso comportare un aumento della capacità di cattura o della potenza motrice della nave. Acquacoltura, pesca nelle acque interne, trasformazione e commercializzazione Il FEP favorisce l'acquisizione e l'utilizzo di attrezzature e di tecniche atte a ridurre l'impatto ambientale della produzione dell acquacoltura e a migliorare la qualità dei prodotti e le condizioni in materia di igiene e di salute umana o animale. Gli aiuti sono riservati alle micro, piccole e medie imprese, nonché ad alcune grandi imprese con meno di 750 impiegati o un fatturato inferiore a 200 milioni di euro. Viene tuttavia data priorità alle microimprese e alle piccole imprese. Azioni collettive Alcune azioni collettive possono beneficiare di un aiuto a titolo del FEP a condizione che contribuiscano allo sviluppo sostenibile o alla conservazione di risorse, al miglioramento dei servizi offerti dai porti pescherecci, al potenziamento dei mercati dei prodotti della pesca o alla promozione di partenariati tra esperti e professionisti del settore della pesca. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Il FEP sostiene le misure e le iniziative finalizzate alla diversificazione e al potenziamento dello sviluppo economico nelle zone di pesca colpite dal declino delle attività alieutiche. Assistenza tecnica Il Fondo può finanziare le azioni di preparazione, monitoraggio, sostegno amministrativo e tecnico, valutazione, audit e controllo necessarie per l attuazione del presente regolamento.

7 1.2. Il ruolo dello Stato e delle Regioni Per essere ammessi a beneficiare di un aiuto sul Fondo europeo per la pesca, gli Stati membri devono presentare alla Commissione un Piano strategico e un Programma operativo. Il piano strategico nazionale stabilisce gli obiettivi e le priorità nazionali per l'attuazione della PCP. I piani strategici servono come base per elaborare dei programmi operativi volti ad attuare le politiche e le priorità per le quali è previsto un cofinanziamento del FEP. La Commissione approva detti programmi mediante decisione, dopo averne verificato la conformità agli obiettivi del FEP. Per quanto attiene le Regioni, attraverso due sentenze della Corte Costituzionale (n. 213/2006 e 81/2007) si tende ormai a riconoscere in capo alle stesse piene competenze in materia di pesca e si pone l obiettivo di portare a termine il processo di riorganizzazione delle competenze e funzioni in materia di pesca e acquacoltura, già avviato con i decreti legislativi n. 143/1997 e 11/1998. In base a tale orientamento, allo Stato sarebbero riconosciute funzioni di indirizzo e di coordinamento in particolare verso la U.E., mentre alle Regioni dovrebbero essere riconosciute effettive competenze gestionali. Il modello di collaborazione avviato con lo SFOP, ha visto lo Stato occuparsi di alcune misure riguardanti la flotta e del coordinamento dell intero programma, e le regioni gestire la parte delle funzioni afferenti lo sviluppo dell economia ittica sul territorio. La Regione Marche, attraverso il Piano Triennale Regionale per la pesca e l acquacoltura punta alla modernizzazione del comparto e a contrastare le tendenze negative in atto che hanno caratterizzato la recente evoluzione della pesca italiana. Lo sforzo da compiere deve coinvolgere l intero mondo della pesca attraverso la elaborazione e la condivisione di politiche di intervento concertate ed incisive Riferimenti normativi del GAC L art. 45, del Regolamento (CE) n. 1198/2006 del Consiglio del , disciplina struttura, funzioni, procedure per l attuazione dei Gruppi di Azione Costiera (GAC). In particolare: 1. Le misure a favore dello sviluppo sostenibile delle zone di pesca sono attuate in un dato territorio da enti locali o gruppi (di seguito «il gruppo») che rappresentino i partner pubblici e privati dei vari settori socioeconomici locali pertinenti e, conformemente al principio di proporzionalità, dispongano di una capacità amministrativa e finanziaria adeguata per gestire gli interventi e assicurare che le operazioni siano portate a termine con successo. Laddove possibile, il gruppo dovrebbe basarsi su organizzazioni esistenti che hanno acquisito esperienza nel settore. 2. Il gruppo propone e attua, d intesa con l autorità di gestione, una strategia integrata di sviluppo locale basata su un approccio dal basso verso l alto. 3. Il territorio interessato da un gruppo dovrebbe essere omogeneo e rappresentare, in termini di risorse umane, finanziarie ed economiche, una massa critica sufficiente a sostenere una strategia di sviluppo locale praticabile. 4. Le operazioni nell ambito della strategia di sviluppo locale sono scelte dal gruppo e corrispondono alle misure di cui all articolo 44. La maggior parte delle operazioni è condotta dal settore privato. 5. Gli Stati membri o le regioni, a seconda della natura specifica della loro struttura istituzionale, possono incoraggiare l istituzione di reti volte alla divulgazione delle informazioni e, in particolare, allo scambio delle migliori pratiche. Partendo dall esperienza delle I.C. Leader, si vuole inserire organicamente la progettazione integrata nella programmazione ordinaria dello sviluppo del settore attraverso Gruppi di Azione Costiera (GAC) che, dotandosi di un Piano di Sviluppo Locale, accedano stabilmente alle risorse rese disponibili dal regolamento. L approccio integrato accresce il dinamismo delle zone costiere favorendo la costituzione di partenariati pubblico-privati in grado di concertare localmente o con la Regione progetti di sviluppo organici, pluriennali e condivisi.

8 2. Il GAC per una gestione sostenibile della pesca attraverso la programmazione dal basso e la concertazione degli interventi fra gli attori della filiera. La costante riduzione degli stock, delle catture, dei redditi e degli addetti certifica il declino del settore ed alimenta un crescente disagio delle imprese e degli occupati dei vari segmenti della filiera. Il crescente ricorso all importazione di prodotto se da un lato consente la stabilizzazione dei prezzi e un più sicuro approvvigionamento degli esercizi della ristorazione, dall altro deprime i già limitati redditi degli operatori del settore. I problemi della categoria, in carenza di una governance locale, sono stati finora affrontati ai vari livelli ( U.E., Stato, Regioni) secondo un approccio top down (dirigistico ed empirico), per lo più finalizzato a ridurre lo sforzo di pesca e a garantire misure risarcitorie e compensative. E tempo, invece, che si intervenga in modo programmatico e che i soggetti attivi nel settore vengano coinvolti nella definizione e nell applicazione di politiche di intervento secondo il modello bottom up (approccio dal basso). In questo senso, il GAC (Gruppo di Azione Costiero), essendo costituito dai principali soggetti portatori di interessi, può rappresentare lo strumento di governance locale (o uno dei possibili strumenti di governance locale), capace di interagire in modo appropriato, autorevole ed incisivo con gli enti e le istituzioni ai vari livelli. Perché ciò avvenga, è necessario che il GAC: 1. Sia costituito da un partenariato effettivamente rappresentativo dei soggetti della filiera e degli interessi in gioco; 2. Elabori un progetto integrato, pluriennale e condiviso; 3. Assuma decisioni in modo concertato e trasparente Al momento almeno due proposte, entrambe favorevoli alla creazione di una governance locale, possono orientare il dibattito ed il confronto: Quella formulata dall'assessore alle Attività Produttive dell'emilia Romagna Duccio Campagnoli 1 secondo la quale occorrerebbe creare i Distretti di pesca in Adriatico quali strumenti di governance delle risorse ittiche, superando la logica dei vincoli e dei divieti presenti nel Regolamento U.E. Mediterraneo. L obiettivo è quello di far produrre di più il mare a fronte di un consumo di pesce in aumento e di una insufficienza di risposte da parte dell acquacoltura. La proposta è stata formulata nel 2009 al Sottosegretario alle Politiche Agricole Buonfiglio trovando una sufficiente attenzione. Quella formulata da Ettore Ianì e da Olga Ferraioli 2, che oltre a sostenere l esigenza di superare l attuale modello verticistico con un approccio bottom up, puntano sulla multifunzionalità e sulla valorizzazione dell impresa ittica tenendo conto dei vincoli ambientali e della doppia sostenibilità (etica ed economica). In questo quadro, si punta a valorizzare il carattere distintivo della pesca, legato alla dimensione ambientale, sociale ed economica. La tradizionale figura del pescatore viene così declinata secondo nuovi ruoli: come operatore ecologico (guardiano del mare), ristoratore, promotore turistico (pesca turismo e ittiturismo). Occorre porsi, quindi, in un ottica di cambiamento e di trasformazione, di discontinuità con il passato e di ricerca obbligata di nuove soluzioni. La ricerca di assistenza e di tutele per la pesca in quanto settore primario non deve quindi costituire una priorità né una strada obbligata. Si delineano, invece, i contorni di una nuova professionalità, basata sul concetto della multifunzionalità dell impresa, su una rinnovata cultura della legalità e del rispetto delle regole e della trasparenza così come si fa spazio all urgenza di rinnovare e potenziare gli strumenti a supporto delle imprese vitali, per il recupero della redditività e della competitività: concentrazioni e fusioni, ristrutturazioni e salvataggi aziendali, prestiti partecipativi, tutoraggi di start up, sostegno all innovazione e all efficienza aziendale. Per creare nuove condizioni di governo e di rilancio del settore, la stessa disponibilità al cambio di mentalità deve giungere, però, anche dalle Istituzioni e dalle categorie che formano l indotto della pesca. 1 Relazione al Meeting di Rimini Quelle reti in mezzo al mare Ettore Ianì (presidente di Lega pesca) e Olga Ferraioli (consulente giuridico presso la Direzione generale della Pesca marittima del Mipaaf), editore Donzelli-2010

9 3. Descrizione dell area 3.1. Dinamiche di settore a livello U.E., nazionale e regionale La costante riduzione del numero di battelli, e quindi della capacità di pesca, è peraltro effettuata in ottemperanza a quanto previsto nel Programma Operativo del Fep su tutela e ricostituzione degli stock ittici. Rispetto al 2003 le unità della flotta italiana sono diminuite di oltre il 14%, con un ridimensionamento dell 8,4% del tonnellaggio lordo. Anche per i paesi dell Unione europea che detengono le flotte con più imbarcazioni, come Grecia, Spagna, Portogallo e Regno Unito, si è registrata dal 2003 al 2008 una marcata flessione (compresa fra il -7,8% e il -20,7%), mentre più contenuto è apparso il ridimensionamento per la Francia (-1,8% rispetto al 2003). Per la flotta dell Ue 27 il 2008 ha fatto segnare una riduzione del 2,7%, rispetto al 2007, del numero dei battelli, con alcuni paesi che hanno mostrato però variazioni in aumento; si segnala, innanzi tutto, Cipro (+35% circa), ma anche l Irlanda (+3,6%) e la Finlandia (+2,5%). 2007, anno in cui già entrambi gli indicatori (di sostenibilità ambientale ed economica) avevano mostrato una flessione. Strascico, volante e piccola pesca sono i sistemi che hanno contribuito in misura maggiore al pescato totale del 2008, con quote rispettivamente pari a 37, 16 e 15% circa, ma mentre l attività con le volanti è circoscritta a poche regioni (Emilia Romagna, Veneto, Puglia e Marche nel 2008) ed è svolta appena dall 1% dei battelli, gli altri due sistemi sono presenti in tutte le regioni e sono praticati da oltre l 80% delle imbarcazioni italiane, quelle siciliane su tutte. La flotta siciliana è al primo posto anche per i quantitativi pescati con le reti a circuizione, sistema che ha prodotto quasi il 14% dei volumi totali e che ha interessato complessivamente il 2,3% dei battelli (oltre a quelli siciliani, i battelli abruzzesi e quelli operanti soprattutto sul versante tirrenico). Altro importante sistema di pesca in Italia sono le draghe idrauliche, al terzo posto per numero di imbarcazioni che le utilizza (presenti soprattutto nelle regioni adriatiche, e in particolare nelle Marche) e al quinto per catture effettuate nel 2008 (oltre il 12% del totale). La contrazione delle catture ha coinvolto pesantemente quasi tutti i sistemi di pesca e, di conseguenza, ha interessato tutte le regioni fuorché il Molise, che però ha un incidenza marginale sulle catture nazionali (l 1% appena). Inoltre, ha riguardato tutti e tre i gruppi di specie (pesci, molluschi e crostacei), con variazioni comprese fra il -11 e il -21%. In effetti, le catture delle principali specie hanno subito un calo più o meno marcato, con la sola eccezione dei totani (+12,6% rispetto al 2007). Nel dettaglio, per quanto riguarda i pesci, all ulteriore diminuzione delle catture di alici, naselli, pesci spada, sugarelli, triglie di scoglio, boghe e alalunghe si è sommata quella di sardine, triglie di fango e tonni rossi. Gli sbarchi di alici si sono confermati in calo in tre importanti regioni produttrici Puglia (-25,6%), Emilia Romagna (-28%) e Abruzzo (-43,3%) a cui va ad aggiungersi, nel 2008, il Veneto dove le quantità pescate si sono quasi dimezzate rispetto al 2007; per le sardine, ha pesato, invece, la riduzione di quasi il 60% del prodotto proveniente dalla Toscana. Le catture di naselli hanno registrato diminuzioni quantitativamente più significative (comprese fra il -20,1 e il -50,8%) in Sicilia, Abruzzo, Sardegna ed Emilia Romagna, mentre per i pesci spada è essenzialmente l andamento delle catture della flotta siciliana, che incidono per due terzi sulle catture nazionali di questa specie, a determinare negativamente il dato complessivo (-38,4% nel 2008). Anche per le triglie di scoglio appare decisiva la cattiva annata della pesca siciliana (-37%); soprattutto di quella pugliese, invece, per le triglie di fango (-41,4%). Come già indicato, tra i molluschi solo i totani hanno mostrato una variazione positiva rispetto al 2007, grazie soprattutto all aumento delle catture delle flotte pugliese (+47,8%) e siciliana (+12,5%). Relativamente alle altre specie che di norma sono abbondantemente presenti nel pescato nazionale, si riscontrano flessioni comprese fra il -13 e il 27%. Per le vongole è stato determinante l andamento negativo della produzione nelle regioni più importanti per questa specie, ossia Veneto (-44,1%), Emilia Romagna (-19,7%) e Marche ( 11,8%), contro cui non è bastata l ottima performance registrata dalla flotta abruzzese (catture quasi raddoppiate rispetto al 2007). Anche per le seppie il minore apporto è dipeso dalle regioni che mostrano generalmente una spiccata vocazione produttiva per questa specie, quali Emilia Romagna (-44,5%) e Veneto (-23,8%), a cui si aggiunge anche il dato negativo del Friuli Venezia Giulia (-44,8%). Lo stesso è accaduto per i moscardini: la contrazione delle catture è derivata soprattutto dalla sfavorevole annata in Veneto, Puglia, Sicilia e Marche (rispettivamente, - 11,4%, -12,4%, -25,5% e -41,9%) per quelli muschiati; in Puglia (-13,8%), Toscana (-48%) e Sardegna (- 44,7%) per i moscardini bianchi. Per questi ultimi, però, si rileva il dato in controtendenza della pesca in Sicilia (+65% circa). Da ultimo, le catture di polpi nel 2008 hanno risentito del calo dei quantitativi provenienti dalla Sardegna (-46,7%). Passando infine ai crostacei, si riscontra una contrazione generalizzata delle catture delle specie caratteristiche del pescato nazionale, anche se è risultata percentualmente più

10 consistente per quelle che incidono di meno sulle catture totali. Le quantità di gamberi rosa sbarcate dalla flotta italiana sono infatti diminuite solo dell 1,1% rispetto al 2007 (anno in cui, però, il calo era stato del 35,5%), in quanto il risultato positivo dei battelli siciliani (+2% circa), che forniscono oltre il 70% del prodotto), ha contribuito a bilanciare le flessioni registrate nelle altre due più importanti regioni per questa specie Campania e Puglia (-37,5% e 7,5%). Decisamente negativo appare, invece, il 2008 per le catture di pannocchie (-12,4%) e scampi (-17,9%); per le prime sono risultati determinanti i cali produttivi in Friuli Venezia Giulia (-35,9%), Veneto (-26,8%), Marche (-25,1%) e Puglia (-18,8%); di nuovo in Puglia (- 24,7%), Abruzzo (-23,4%) e Sicilia (-16,2%) per gli scampi. Uno sguardo all andamento negli ultimi cinque anni fa emergere la sensibile flessione delle catture di pesci (un -6,5% medio annuo), che da sole costituiscono oltre il 60% del pescato nazionale, a cui si aggiunge anche il dato negativo dei crostacei (- 3,4%, a fronte di una sostanziale stabilità dal lato del valore). Nell ultimo quinquennio non hanno invece registrato variazioni le quantità di molluschi pescate, eppure il ricavo complessivo realizzato ha evidenziato una flessione. Pertanto, il bilancio della pesca del periodo risulta negativo, con una diminuzione media annua del 4,7% delle catture complessive e del 3,2% del valore Localizzazione e delimitazione dell area di intervento Il GAC Marche nord comprende i Comuni di Fano, Mondolfo e Senigallia interessando due dei tre Compartimenti Marittimi della Regione Marche. Il Compartimento di Pesaro, che fa capo alla omonima Capitaneria di Porto, si estende da Gabicce Mare alla foce del fiume Cesano e viene considerato dal PSL per il suo tratto più a sud (comuni di Fano e Mondolfo). Il compartimento di Ancona che, sotto il profilo amministrativo fa capo alla omonima Capitaneria di Porto, si estende da Senigallia fino al Comune di Civitanova Marche (foce del Chienti) e viene interessato dal Piano per il suo tratto più a nord (comune di Senigallia). I tre comuni, al , avevano complessivamente una popolazione residente di unità, di cui Fano , Mondolfo e Senigallia Il litorale del comune di Fano è diviso in due parti ben distinte (Lido e Sassonia) dal porto canale, entrambi caratterizzati da coste basse e sabbiose. A sud si estende la "Piana del Metauro", con una costa densamente urbanizzata a forma di città lineare (Torrette, Ponte Sasso e Metaurilia), fino a comprendere anche parte dell'abitato di Marotta. Il porto di Fano è localizzato allo sbocco del Canale Albani ed è costituito da due bacini: la darsena Pipeta di ponente e la darsena Giurgi di levante e dalla darsena a nord del porto turistico. Il fondale è costituito da sabbia mentre l altezza in banchina varia da 1 a 3,5 metri ed ospita fino a 500 posti barca. L' accesso avviene dal bacino dell'attuale porto commerciale mediante un ingresso di 45 m. Sul tratto di litorale del comune di Mondolfo interessato dal progetto, sorge l abitato di Marotta la cui marineria è prevalentemente ospitata nel porto di Senigallia. La città lineare costiera prosegue fino all abitato di Senigallia, che sorge alla foce del fiume Misa, che per anni, fino ai primi del 900, ha rappresentato il porto canale della città. Il porto di Senigallia, che come detto coincide con la foce del Misa, si estende verso mare con due moli. Sulla sponda ovest del canale, lungo 595 m e largo 24 m, a circa 350 m dall'imboccatura, si trova l'entrata a tre darsene collegate tra loro da canalette: la prima larga 15 m e lunga 67 m; la seconda larga 16 m e lunga 55 m, e la terza lunga 54 m e larga 12 m. Attualmente il porto è in stato quasi definitivo di ampliamento del molo di ponente e di ristrutturazione. 3.3 Dinamiche demografiche, economico-sociali ed occupazionali Nel periodo 1971/2001 (dati ISTAT Censimento della popolazione) l intero comprensorio ha conosciuto una sostenuta dinamica di crescita della popolazione residente che, passando da a unità, ha fatto segnare un incremento in valore assoluto di residenti e percentuale del 15,7. Tali incrementi sono stati particolarmente evidenti nel comune di Mondolfo ( unità e + 37,5%) che, nel solo periodo intercensuario 71/81 ha fatto registrare una crescita di unità pari a + 36,6%. Anche gli altri due comuni, seppur con dinamiche più contenute e differenziate, mostrano il segno positivo (tab. n. ). Nel periodo 2001/2008, per quanto le fonti non siano omogenee (i dati del 2008 sono di fonte comunale), si assiste ancora ad una crescita che interessa maggiormente il Comune di Fano ( e + 10,8%) e in pari valore percentuale gli altri due comuni (7%). Così come avvenuto in larga parte del territorio regionale, i fondo valle e la costa hanno funzionato da attrattore rispetto ai residenti nei comuni dell entroterra, a causa delle migliori condizioni di vita (servizi vari e mobilità) e di lavoro. I flussi migratori, particolarmente consistenti nel decennio 1971/1981 (rif. Tab. ), hanno prodotto una serie di rilevanti modificazioni del

11 territorio (sotto il profilo urbanistico, paesaggistico ed ambientale) e dell assetto socio-economico e culturale delle popolazioni, come di seguito sintetizzate: 1. la creazione di una città lineare che interessa ormai quasi l intera costa del comprensorio GAC; 2. la diffusione di aree di intensa e disordinata urbanizzazione lungo le principali arterie di penetrazione nell entroterra (vallate del Metauro, Cesano e Misa); 3. lo spopolamento e il declino socio-economico dei centri abitati dell entroterra chiamati a competere con espansioni urbane sempre più popolose sotto il profilo demografico e dinamiche sotto quello demografico, sociale ed economico-imprenditoriale. Tab. n. 1 - Popolazione residente nei comuni del GAC (fonte Istat e comuni). Valori assoluti Comprensorio G.A.C Fano Mondolfo Senigallia Totale Tab. n. 2 - Popolazione residente nei comuni del GAC (fonte Istat e comuni). Valori percentuali Comprensorio G.A.C. 1971/ / / /08 Fano 9% 3% 7% 11% Mondolfo 36% 10% 7% 7% Senigallia 5% 3% 1% 7% Per quanto attiene agli aspetti occupazionali, all interno del comprensorio GAC, nel 2008 (Rif. Tab. n ), gli addetti alla pesca, piscicoltura e servizi erano 317 pari al 19,9% del dato regionale. Gli addetti alla lavorazione e conservazione del pesce e di prodotti a base di pesce erano 33 (tutti nel comune di Mondolfo). Nel comparto del commercio all ingrosso, le unità occupate nel comprensorio GAC erano 99 (pari al 41,2% dell intero dato regionale) quasi tutte concentrate nel comune di Fano. Sempre nell anno di riferimento, non erano registrati addetti nei due comparti del commercio di surgelati (ingrosso e dettaglio). I dati relativi agli addetti al commercio al dettaglio fisso di pesce, crostacei e molluschi erano 50 (10,6 del dato regionale), la gran parte dei quali (30 unità pari al 60,0%) operanti nel comune di Fano. Gli addetti nel comparto del dettaglio ambulante operanti sul territorio GAC erano 65 (16,9% del dato regionale) 43% dei quali (66,1%) attivi nel solo comune di Fano. Per completezza di informazione, si ricorda il numero degli addetti alla fabbricazione di cordame e reti (33 in valore assoluto, pari al 26,6% dell universo regionale) mentre, per quanto attiene quello degli addetti alla fabbricazione e riparazione di strumenti tecnologici per la pesca, all interno del comparto GAC non si segnalano unità occupate. Diversa la situazione relativa agli addetti al commercio all ingrosso di altre macchine ed attrezzature che fanno registrare 49 unità, la gran parte delle quali operanti nel comune di Mondolfo (31 addetti pari al 63,2% del totale GAC) (Rif. Tab. n ). Nel 2009 (Rif. Tab. n ), gli addetti alla pesca e all acquacoltura passano da 317 a 338 unità, con una crescita in valore assoluto di 21 unità e in valore percentuale del 6,2. Anche gli addetti alla lavorazione e commercializzazione del pesce fanno segnare un leggero incremento passando da 33 a 39 unità, con una crescita di 6 unità in valore assoluto e del 18,2 in quello percentuale. Per quanto attiene il comparto del commercio all ingrosso, a differenza di quanto avviene a livello regionale (in cui si verifica una leggera crescita in valore assoluto e percentuale degli addetti), sul territorio si registra, invece, un leggero decremento degli stessi che passano da 99 a 81 unità (- 18 in valore assoluto e 18,2%). Nel 2009, non muta la consistenza degli addetti al commercio all ingrosso e al dettaglio di prodotti surgelati (nessun addetto) mentre, un lieve segnale di crescita degli occupati è visibile nel commercio al dettaglio fisso di prodotti ittici e in quello ad dettaglio ambulante di prodotti ittici che fanno segnare un lieve incremento rispettivamente pari al 14,0% e al 9,2%. Tale dinamica é coerente con quella registrata a livello regionale. Nel 2010 (Rif. Tabb. ), non potendo disporre di dati definitivi, si è dovuto far riferimento a quelli del 3 trimestre, che lasciano intravvedere le seguenti dinamiche occupazionali:

12 1. Gli addetti alla pesca e all acquacoltura passano dalle 338 unità del 2009 alle 318 del 2010, con una perdita di 20 unità in valore assoluto pari al 5,9%; 2. Il comparto della lavorazione e conservazione del pesce, a fronte di una leggera decrescita a livello regionale, non mostra variazioni; 3. Anche il comparto del commercio all ingrosso non fa registrare sostanziali variazioni (+ 1 unità pari a + 1,2%) così come avviene a livello regionale; 4. I dati relativi al commercio all ingrosso non mostrano modificazioni a fronte, invece, di un sensibile decremento a livello regionale in cui si passa da 23 a 9 unità, con una perdita di 14 addetti in valore assoluto e del 60,8% in valore percentuale); 5. Nel commercio al dettaglio fisso, gli addetti scendono da 57 a 50 unità, con un decremento pari di 7 unità e del 12,2%; 6. Infine, per quanto attiene il commercio al dettaglio ambulante, i dati segnalano una sostanziale tenuta del comparto; Nell intero territorio GAC, gli addetti passano da 694 unità del 2008 alle 586 dell anno seguente (- 108 e 15,5%) e alle 571 del 2010 (-15 e 2,5%). Disaggregando i dati per comune, si può constatare come: Gli addetti nei vari comparti della filiera, nel triennio, rimangano pressoché stabili nel comune di Fano: 432, 434, 425; Quelli operanti nella filiera pesca del comune di Senigallia scendano da 96 a 45 con una perdita nel triennio di 51 unità pari al 53,1%; Gli addetti del comune di Mondolfo, passando nel triennio da 118 a 101 unità, facciano segnare una perdita di 17 occupati pari al 14,4%); A livello regionale, con un calo particolarmente evidente nel 2009, il settore nel triennio di riferimento, passando da a addetti, perde 505 unità, corrispondenti ad un calo in valore percentuale del 13,1. Tab. n 3 - N addetti alla filiera della pesca (Fonte Unioncamere) Pesca,piscicoltura Lavorazione e Comuni GAC e servizi annessi conservazione pesce e prod. a base di pesce Commercio ingrosso prod. della pesca freschi Commercio ingrosso prod. pesca surg. congel. conserv Commercio Commercio dettaglio pesci dettaglio crostacei ambulante molluschi posteggio fisso TOTALE Senigallia Fano Mondolfo Totale regione Tab. n 4 - N addetti alla filiera della pesca 2009 (Fonte Unioncamere) Comuni GAC Pesca piscicoltura e servizi annessi Lavoraz e conservaz. pesce e prod. a base di pesce Commercio ingrosso prod. della pesca freschi Commercio ingrosso prod. pesca surg. congel. conserv Commercio dettaglio pesci crostacei molluschi Commercio dettaglio ambulante posteggio fisso TOTALE Senigallia Fano Mondolfo Totale regione Tab. n 5- N addetti alla filiera della pesca 2010 (Fonte Unioncamere, dati relativi al 3 trimestre)

13 Comuni GAC Pesca piscicoltura e servizi annessi Lavoraz e conservaz. pesce e prod. a base di pesce Commercio ingrosso prod. della pesca freschi Commercio ingrosso prod. pesca surg. congel. conserv Commercio dettaglio pesci crostacei molluschi Commercio dettaglio ambulante posteggio fisso TOTALE Senigallia Fano Mondolfo Totale regione Tab. n 6 - N addetti nell indotto della filiera della pesca 2008 (*) (Fonte Unioncamere) Comuni GAC Fabbricazione di spago corde funi e reti Commercio ingrosso di altre macchine ed attrezz per industria, commercio e navigazione n.c.a. TOTALE Senigallia Fano Mondolfo Totale regione (*) Al momento non sono disponibili dati relativi al 2009 e 2010

14 3.4. Caratteristiche delle imprese Tab. n 7 - Consistenza e caratteristiche delle imbarcazioni da pesca - Fonte: Piano dei Porti Regione Marche anno 2008 Grande strascico Medio strascico Piccolo strascico Grandi e medie volanti Vongolare Palangari Piccola pesca annuale Piccola pesca stagion. Totale Fano Mondolfo Senigallia Sul territorio GAC Marche nord, secondo dati del 2008 di fonte regionale, sarebbero presenti 192 unità di cui 92 (pari al 47,9% sono attive in comune di Fano, 70 (36,5%) in comune di Senigallia e 30 (15,6%) in comune di Mondolfo. Queste ultime, a causa di problemi logistici, sono quasi tutte ospitate nel porto del comune di Senigallia. Le imbarcazioni, per lo più di dimensioni ridotte, praticano vari tipi di pesca, con prevalenza delle vongolare (60 in valore assoluto, pari al 31,2% del totale delle tre marinerie GAC), della barche che praticano la piccola pesca stagionale (41 in valore assoluto e 21,3%) e delle unità dedite alla piccola pesca annuale (37 pari al 19,3%). Seguono Palangiari (8), e barche per il grande (10) e medio strascico (18) e piccolo strascico (12). In genere, si tratta di imbarcazioni in buono stato di conservazioni, dotate delle moderne dotazioni di bordo, con personale di buona esperienza professionale. La carenza di determinate figure professionali (motoristi) che in prospettiva problemi alla categoria Strutture di trasformazione e di commercializzazione del prodotto sul territorio GAC Strutture di trasformazione In Comune di Mondolfo (Loc. Marotta), da vari decenni, opera la AZURPESCA, una struttura di lavorazione del prodotto ittico (congelamento di pesce per lo più di origine oceanica ), il cui processo produttivo (ricezione, stoccaggio, lavorazione, confezionamento e trasporto) è attentamente monitorato e controllato secondo il Piano HACCP, per garantire l integrità della linea del freddo. L azienda, attualmente al centro di un complesso processo di evoluzione strutturale, organizzativa e gestionale, occupa poco meno di 40 unità e commercializza il prodotto sul territorio nazionale ed estero Strutture di commercializzazione Nel comprensorio GAC, dal 1938, così come ricordato in precedenza, opera un mercato ittico all ingrosso, localizzato nel porto del Comune di Fano. L impianto, attualmente gestito da una struttura consortile (Consorzio ittico fanese) é aperto ai soli operatori commerciali, nei giorni che vanno dal martedì al sabato, dalle 3 alle 10 e un quarto della mattina. Il prodotto viene pescato e sbarcato in un arco di tempo che va dalle 12 ore alle 48 ore mentre la vendita dello stesso si avvale di una linea d asta di tipo olandese con inizio delle operazioni alle ore 4,15. Il sistema di vendita basato sull asta pubblica, (nel caso del Mercato ittico di Fano, con asta a scendere), oltre a garantire gli interessi dei produttori in ordine all esatta conoscenza dei prezzi di vendita all ingrosso, dovrebbe anche costituire un freno per la determinazione dei prezzi stessi nella vendita al dettaglio, con conseguenti vantaggi per il consumatore finale. L obiettivo della struttura è quello di rendere una serie di servizi garantendo trasparenza nelle operazioni commerciali, efficienza gestionale e il rispetto dei necessari standard igienico-sanitari del prodotto. Spetta al direttore accertare il possesso dei requisiti per l ammissione alle operazioni di vendita e di acquisto, organizzare i servizi, esercitare le funzioni di vigilanza e controllo su tutte le operazioni di mercato. La vigilanza ed il controllo igienicosanitario, in particolare, una volta esercitati dall Azienda Sanitaria competente per territorio, attualmente vengono realizzati in autocontrollo con manuale HACCP. Il veterinario dell ASL presente alcuni giorni la settimana si limita, infatti, ad esercitare controlli a campione e a fornire la necessaria assistenza agli operatori. Gli acquirenti del mercato sono un centinaio, fra ristoratori, grossisti e dettaglianti con esercizio in sede fissa o ambulante. I grossisti ridistribuiscono il prodotto nel territorio di tre regioni: Marche, Umbria ed Emilia-Romagna. La struttura di Fano, al pari di tutte quelle dell Adriatico, é nata come mercato alla produzione; nel tempo, si é trasformata ed é diventata mista, nel senso che tratta, oltre al prodotto fresco locale (circa 65% delle vendite) anche prodotto ittico fresco proveniente da altri mercati e/o marinerie e

15 prodotto estero, sia fresco che congelato, venduto dai grossisti. Dal 2007, anno della privatizzazione della gestione, il Consorzio ha realizzato una serie di investimenti volti a diversificare e a razionalizzare i servizi. In particolare, sono stati fatti investimenti nella piattaforma del freddo (impianto per la produzione di ghiaccio e celle frigorifere). Al momento, l investimento prioritario da realizzare è costituito dall ammodernamento dell asta mercato per un importo di circa Dinamica dei consumi I dati del 2008 di fonte ISMEA, in una situazione di sostanziale stabilità dei consumi agroalimentari rispetto al 2007, mostrano come le famiglie italiane abbiano lievemente ridotto gli acquisti domestici di prodotti ittici ( % secondo l indice Ismea delle quantità). La diminuzione è dipesa esclusivamente dal taglio dei consumi di prodotti freschi (-3,4%), a fronte di un incremento della domanda di prodotti trasformati (+1,7%). Eppure, l analisi di medio periodo, mentre conferma la stabilità degli acquisti per il totale agroalimentare, evidenzia un incremento medio annuo di circa il 3% per i prodotti ittici. Nel 2009, emerge invece una ripresa dei consumi dell ittico fresco ed un rafforzamento della domanda dei prodotti trasformati. Il comparto del pesce d acqua dolce, in particolare le trote salmonate ( 14,7%), e i molluschi, fra cui le vongole (-11%), i polpi (-15,3%) e le seppie (-8,7%), ha fatto registrare una flessione della domanda. Il 2008 è risultato inoltre negativo per gli acquisti domestici di crostacei, in particolare di gamberi e mazzancolle (-3,4%) e di scampi. Pressoché stabili sono rimaste le richieste di pesce di mare; si segnala, da un lato, la sensibile crescita della domanda di orate e di naselli e merluzzi, dall altro lato la diminuzione dei consumi di alici, triglie e spigole, molto probabilmente rimpiazzate dalle orate di importazione a basso costo al momento dell acquisto. Per le orate è proseguito pertanto il trend positivo iniziato nel 2004, tanto che dal 2003 al 2008 si è avuto un incremento medio annuo dei consumi del 7,4%. Nonostante la flessione riscontrata nel 2008, anche per le spigole si rileva una crescita significativa degli acquisti domestici nel periodo , quantificabile in un +5,4% medio annuo. A questi aumenti si è contrapposta, nell arco di tempo preso in esame, la riduzione dei consumi di trote e trote salmonate (rispettivamente, -1,7% e -2%) che per le prime è iniziata a partire dal 2006, dall anno successivo per le seconde. Sostanzialmente stabili dal 2003 al 2008 sono rimasti, invece, gli acquisti domestici di alici, naselli e merluzzi, mitili e scampi. Da rilevare, infine, il sensibile incremento medio annuo della domanda di gamberi e mazzancolle. Per quanto riguarda i prodotti trasformati, si evidenzia la crescita dei consumi domestici di conserve e semiconserve ittiche, nonostante il rincaro allo scaffale, e fra queste del tonno (+1,7%), il prodotto leader della categoria per volumi venduti, ogni anno in Italia, di sgombri e maccarelli al naturale e sott olio e di alici/acciughe sott olio (in entrambi i casi l indice delle quantità ha registrato un aumento superiore all 11% rispetto al 2007). Fra i prodotti secchi, salati e affumicati, si sottolinea la costante crescita, dal 2004, delle richieste di salmone affumicato (l indice delle quantità presenta una variazione media annua pari a +10,4% nel periodo ) a cui si è contrapposta, invece, l altrettanta costante flessione dei consumi di baccalà Manifestazioni culturali, enogastronomiche e tradizionali legate al settore della pesca Nel comprensorio del GAC si svolgono numerosi eventi che, direttamente o indirettamente, coinvolgono il mondo della pesca. Di seguito, per motivi di brevità, vengono ricordate le manifestazioni più importanti anche ai fini culturali e turistici (economia dell esperienza). Mondolfo loc. Marotta - Sagra dei garagoj fine aprile La Sagra dei garagoi, nata nel dopoguerra ad opera di un piccolo gruppo di pescatori, è ritenuta ormai una delle manifestazioni più importanti del comparto della pesca, riuscendo ad attrarre un numero sempre elevato di consumatori di questo mollusco. I pescatori del posto, da sempre maestri nel preparazione dei garagoj, dopo averli "sbroccati", puliti e cotti secondo antiche ricette, li immergono in una gustosa salsa a base di olio, pomodoro, vino ed erbe profumate che ben si sposa con i pregiati vini dell entroterra. Fano yacht festival (Salone nautico dell Adriatico) - Aprile-maggio

16 Il salone costituisce la più importante vetrina della produzione del distretto della nautica della regione. Nell ambito delle manifestazioni di accompagnamento, sempre più numerosi e qualificati sono gli appuntamenti riguardanti la pesca sotto il profilo normativo, economico, tecnico, gastronomico o culturale. Senigallia - Azzurro come il mare - Maggio E organizzata dal Comune di Senigallia in collaborazione con le categorie e, in particolare, con la marineria senigagliese. L iniziativa intende promuovere, in collaborazione con l Istituto alberghiero di Senigallia, le produzioni ittiche locali con particolare riguardo alle specie massive (alici, sardine, sgombri, suri). Mondolfo loc. Marotta - Festa della tratta - Tra luglio e agosto La rievocazione della festa della tratta e della cucina tradizionale del pesce, è stata ripristinata dall associazione locale Malarupta che, previo ottenimento dei permessi da parte delle autorità competenti, dal 2009 ha iniziato a riorganizzare la rievocazione storica della Festa della Tratta, oggi vietata in quanto forma di pesca a strascico. Fano - Festival internazionale del brodetto e delle zuppe di pesce - Settembre Il Festival internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce si svolge a Fano, con crescente interesse, dal Le trascorse edizioni hanno messo in luce una sorprendente ricchezza di tradizioni, di gusti e di sapori e un positivo e sano spirito di competizione. Gli chef provenienti ormai da ogni parte d'italia e anche dall'estero hanno permesso di scoprire e rivalutare la cucina marinara e le sue straordinarie tradizioni. Fano - Porti aperti Occhio all occhio - Dicembre Il Mercato di Fano è stato assunto dal Comune come "luogo simbolo", nell ambito del progetto Porti aperti promosso annualmente dalla Regione Marche, con l obiettivo di favorire un "colloquio aperto" tra il mondo urbano ed il mondo della pesca, dei porti e delle marinerie regionali. Il comune di Fano, anche nel 2010, ha dato uno specifico contributo al progetto regionale organizzando "Occhio all'occhio" il cui filo conduttore è stato il collegamento tra il tesoro ittico ( pescato locale) ed i beni archeologici sommersi (Lisippo ) che nel tempo sono riemersi dalle profondità dell'adriatico. Fano - Poveracce (Purass) Per completezza di informazione, va ricordato come sia in avanzata fase di studio e di realizzazione una manifestazione riguardante la pesca dei molluschi-bivalvi. L evento denominato Poveracce (Purass) da realizzarsi con cadenza triennale in Comune di Fano, coinvolgerà Enti ed istituzioni di grande rilievo oltre che operatori del turismo, della ristorazione, commerciali e della cultura nazionali ed esteri. Fano, diventerebbe, per una settimana, la capitale di questo prodotto immagine del cibo, prima italiano ed ormai internazionale. Oggi il 55% della produzione di vongole prodotto dalle 134 imprese di pesca autorizzate dal Ministero alla raccolta delle vongole nelle coste antistanti le due provincie (PU e AN), va in esportazione (del prodotto esportato 80% in Spagna, 5% in Francia, 5% Germani, 10% altro). Si possono prevedere per il sistema ricettivo circa presenze (ospitalità alberghiera di 500/700 persone) per le prime iniziative L Acquacoltura Premessa Il comparto dell acquacoltura d acqua dolce è rappresentato dall allevamento dei salmonidi, in particolare la trota, che costituisce la specie maggiormente allevata nel nostro Paese e per la quale l Italia si pone ai vertici della produzione comunitaria, dei ciprinidi (carpa, tinca, ecc.), degli ictaluridi (pesce gatto europeo e americano), degli acipenseridi (storione), degli anguillidi, anch esso ai vertici della produzione comunitaria,

17 oltrechè di altre specie minori (luccio, ecc). L acquacoltura di acqua salata e marina prevede invece l allevamento di specie quali il branzino, l orata, il sarago, l ombrina, l anguilla oltre ad altre specie di minore importanza come il cefalame ed il mollame (che solitamente si allevano nelle valli da pesca e in taluni casi in bacini confinanti con gli stessi allevamenti) Dinamiche produttive a livello nazionale Nel 2008, a causa della forte riduzione delle catture di prodotto selvatico, si è verificato il sorpasso della produzione da allevamento (51,0% dei volumi totali). All interno del comparto costituito dai prodotti allevati, come si evince dai dati dell Associazione Piscicoltori Italiani, la parte predominante è rappresentata dalla molluschicoltura (69,5% nel 2008 sul totale) e nell ambito di questa, la quota maggiore è coperta dalla mitilicoltura, con oltre il 48% delle quantità prodotte, a fronte del 21% provenienti dalla venericoltura (con una produzione stabile nel 2008). Al valore complessivo della produzione, però, la piscicoltura ha concorso per quasi un 57%. Il 2008 è stato comunque un anno negativo per la produzione di mitili, un 8% in meno rispetto al 2007 che ha avuto ripercussioni, innanzi tutto, sul dato a consuntivo della molluschicoltura nazionale (-5,7%), ma anche sull andamento della produzione acquicola complessiva, a causa della sostanziale stabilità produttiva negli allevamenti di pesci. Le maggiori quantità di cefali prodotti nel 2008 hanno di fatto compensato la flessione (compresa fra il -2 e il -0,8%) riscontrata per le specie più importanti per gli allevamenti ittici nazionali, ossia trote, spigole e orate. Da registrare anche la sensibile contrazione della produzione di anguille (-6% circa) che, peraltro, dal 2004 risulta compresa fra e tonnellate annue, con un incidenza inferiore all 1% sulle quantità totali provenienti dagli allevamenti nazionali. Va sottolineato in proposito che l anguillicoltura italiana sta subendo da tempo un costante ridimensionamento, sia per la presenza sul mercato europeo di una crescente concorrenza sia per una domanda interna tendenzialmente in calo. La produzione acquicola italiana di pesci continua a focalizzarsi su tre prodotti: trote, orate e spigole. Questi, nel 2008, hanno inciso per oltre l 80% sulla piscicoltura totale (per la precisione, rispettivamente 54,3%, 13,5% e 13,2%), ma questa quota ha mostrato negli anni una tendenza al ridimensionamento, scontando le difficoltà incontrate sia, e soprattutto, dal comparto della troticoltura nel corso degli anni sia, più recentemente, dal comparto delle specie eurialine. La produzione di trote ha continuato a diminuire anche nell anno in esame, registrando nel biennio una flessione complessiva del 2%, anche in conseguenza di una certa disaffezione dei consumatori italiani. Inoltre, il comparto si trova a dover recepire le nuove normative sull ecosostenibilità (e quindi sulla qualità delle acque), determinando ulteriori difficoltà soprattutto per gli impianti di piccole dimensioni. Per affrontare questi cambiamenti, il comparto sta sostenendo un non facile processo di ristrutturazione che sta portando (o ha già portato in alcune circostanze), da un lato, alla cessazione dell attività da parte concentrarsi per far fronte ai crescenti costi di gestione che l attività di diversificazione comporta. Anche le produzioni di orate e di spigole è risultata in lieve calo, dopo un 2007 positivo. Il dato negativo è riconducibile al notevole afflusso di orate a basso prezzo, dalla Grecia innanzi tutto ma anche dalla Turchia, che hanno saturato il mercato negli anni , comportando una difficoltà nella vendita del prodotto da parte degli allevatori italiani. La massiccia presenza di orate a prezzi molto convenienti ha, a sua volta, cannibalizzato il mercato delle spigole, essendo spesso il consumatore portato a sostituire le due specie al momento dell acquisto, a seconda della maggiore convenienza. Sempre nell ambito della piscicoltura, va registrato, all opposto, il trend crescente della produzione di storioni (rimasta comunque stabile nel 2008), con una quota che ha sfiorato il 2% in volume e ha superato il 4% in valore. Secondo i dati Fao12 sull acquacoltura (anno 2007), l Italia è al primo posto per produzione di storioni tra i paesi dell Ue Le imprese di acquacoltura del territorio GAC L'impianto di maricoltura di Senigallia, realizzato e gestito dalla Coop. Sena Gallica, alleva il Mytilus galloprovincialis, un organismo sessile che tramite i filamenti del bisso, vive aderente a substrati fissi o incoerenti. L impianto è rappresentato da una concessione di 2 milioni di mq. (un rettangolo di 1 km. x 2 km.) con 22 km. di filari per la coltura delle cozze; nello stesso, in via sperimentale, si allevano anche "balleri". Il sistema di allevamento è a sospensione su sistemi long-line: pali uniti tra loro da corde su cui si moltiplicano i mitili. Le corde orizzontali, una volta pieni di cozze, in particolare a primavera, vengono tagliati e appesi verticalmente ad almeno 80 cm dal fondo, così da evitare la risalita di parassiti ed anche che le cozze filtrino troppa sabbia. Il riferimento normativo per tutte le fasi dell' allevamento: raccolta, manipolazione, conservazione, trasporto e distribuzione è rappresentato dal Decreto Legge n 530 del

18 , che stabilisce i parametri sanitari da osservare. Lo stesso precisa, fra l altro, che i siti dove hanno luogo gli allevamenti presentino un' acqua marina pulita e che i molluschi venduti vivi, devono essere privi di salmonella e possedere livelli minimi di sostanze quali biotossine e nuclidi radioattivi, secondo le norme vigore per gli alimenti. La Coop., avente una quindicina di dipendenti, oltre alla produzione di mitili ( Kg annui circa nel 2010) gestisce anche un Centro di depurazione molluschi e due pescherie per la commercializzazione del prodotto. La Coop. ha partecipato alla realizzazione di importanti indagini e ricerche, fra le quali una, coordinate dall Istituto di Biologia Marina dell Università Politecnca delle Marche, ha riguardato il monitoraggio della crescita delle vongole. Sul territorio GAC, attraverso sistemi di allevamento simili a quello descritto, operano altri due impianti di cui uno in loc. Marzocca del Comune di Senigallia (che fa riferimento ad una aziende della marineria di Ancona) e il secondo collocato ai limiti del litorale di Fano, fa riferimento, invece, alla marineria di Cattolica I Centri di ricerca Numerosi e qualificati sono i centri di ricerca che si occupano di pesca sotto vari profili (tecnico, economico, ambientale). Di seguito vengono ricordati i più attivi ed importanti: Il Laboratorio di Biologia Marina e Pesca di Fano E il Centro dell'università di Bologna che dal 1939 si occupa in maniera esclusiva di ricerca sulla pesca e sugli organismi marini. Attualmente è diretto dal Prof. Corrado Piccinetti. Le ricerche eseguite comprendono studi: - sugli aspetti biologici e tecnologici della pesca, - sulla biologia di alcune specie e gruppi di animali marini, - su problemi di ittioplancton, in particolare uova e larve di tunnidi, alici e sardine, - sulla valutazione delle risorse biologiche con diversi metodi, - su alcune forme di maricoltura, - sulla realizzazione di strutture artificiali sommerse e sulla creazione di zone di ripopolamento in mare. ISMAR CNR di Ancona - l evoluzione degli oceani e dei margini continentali per definire l attività di vulcani, faglie e frane sottomarine e gli scenari di impatto sulle coste; - l influenza dei cambiamenti climatici sulla circolazione oceanica, l acidificazione, i cicli bio-geochimici e la produttività dei mari; - gli habitat e l'ecologia marina, il crescente inquinamento delle aree costiere e profonde; - le risorse alieutiche per mantenerne lo sfruttamento entro limiti sostenibili e migliorare le pratiche di maricoltura e acquicoltura; - i fattori naturali e antropici che impattano economicamente e socialmente su coste e lagune dalla preistoria all epoca industriale Università Diverse Università svolgono sul tratto di mare di interesse del GAC studi, indagini e ricerche che, assai spesso, interessano il mondo della Pesca. Al momento, limitando l analisi alle sole questioni di ordine scientifico, tecnico ed economico possono essere ricordate l Università di Urbino (Scienze ambientali), quella di Camerino (Facoltà di Veterinaria) e l Università Politecnica delle Marche (Corso di Laurea in Biologia Generale, Indirizzo in Biologia Marina ed Oceanografica).). A questo riguardo, va segnalato un volume di Gervasio Antonelli ed altri dell Università di Urbino che affronta con chiarezza espositiva e rigore metodologico alcuni temi di grande attualità per il mondo della pesca quali: sostenibilità della pesca, i modelli matematici e le politiche per la gestione della pesca, il quadro normativo a livello U.E. e nazionale, il sistema della pesca nei compartimenti marittimi di Rimini e di Pesaro, la percezione della sostenibilità da parte degli operatori del litorale romagnolo e marchigiano.

19 3.10. Le forme associative degli attori della filiera della pesca Le imprese del comprensorio operano, per lo più, in modo associato, avendo costituito cooperative, consorzi ed associazioni aderenti alle tre principali rappresentanze di settore (Lega pesca, Federcoopesca e Impresa pesca -Coldiretti). Nel comune di Fano, operano le seguenti strutture associative dei pescatori: La Coomarpesca (Lega cooperative), fondata nel 1939, è la cooperativa che per storia, numero degli associati e volume d affari è la più rappresentativa ed importante. Al momento, associa 115 marinai ed armatori. La cooperativa svolge, a beneficio dei soci, una serie di servizi commercializzando oli e carburanti, materiali ed attrezzature e provvedendo alla manutenzione delle reti di bordo. L associazione produttori pesca adriatica (Lega cooperative) può contare su 35/40 associati e svolge attività di servizio e di assistenza di carattere commerciale e amministrativo. L Associazione è stata riconosciuta in ambito europeo con il reg. n. 104 del Il consorzio ittico fanese (Lega cooperative) gestisce il mercato ittico ed é costituito dalle seguenti aziende: Coomarpesca, Associazioni produttori pesca adriatica, Società del mare Adriatico, Cooperativa piccola pesca Ambrosini oltre ad una impresa privata di commercio itttico. Per quanto non sia facile avviare organici progetti di sviluppo nel mondo della pesca, attraverso le risorse messe a disposizione dallo SFOP, sono stati realizzati interventi di grande interesse e/o di rilevante utilità per la categoria, nei comparti della produzione (ammodernamento della flotta intesa sia come imbarcazioni che come strumenti e attrezzature di bordo), della trasformazione del prodotto, della commercializzazione, della valorizzazione e della promozione del prodotto e della formazione degli addetti. Fra i diversi interventi di valorizzazione del prodotto avviati nel recente passato, uno riguardava la creazione di un marchio di qualità su iniziativa di Scirocco 36 merita di essere recuperato per verificare se, al momento, esistano le condizioni tecnico-organizzative e di mercato per la sua realizzazione. Il progetto interessava le marinerie di Fano, Ancona e Civitanova ed era e Si tratta di realizzare un marchio di qualità (logo, sintesi grafica, disciplinare e regolamento applicativo) che assicurando l origine, la tracciabilità e il rispetto di rigide norme di cattura, conservazione, di trasporto e commercializzazione del prodotto offra solide garanzie ai consumatori. Associazione Armatori Motopescherecci di Fano (che aderisce ad IMPRESAPESCA. Coldiretti) nata nel 1947, associa imprese di armamento della pesca che operano con i grossi pescherecci d altura, quelli che producono uno dei prodotti simbolo della cucina marinara il bordetto segue il contratto di lavoro della pesca ed altre problematiche sindacali. Sono associate anche barche che fanno la pesca del tonno e del pesce spada. Associazione Vongolai (che aderisce ad IMPRESAPESCA Coldiretti) nata nel 1988, associa la grande maggioranza di imprese di armamento della pesca che operano con vongolare (n.b.: draghe idrauliche) delle realtà produttive di Fano, Marotta e Senigallia; segue la gestione dei servizi portuali (deposito carburante motopesca, aree portuali e banchine), servizi amministrativi e servizi tecnici alle imprese ed agli equipaggi. Associazione Armatori Piccola Pesca soc. coop.a.r.l. (che aderisce ad IMPRESAPESCA.Coldiretti) nata nel 1996, associa gli operatori della piccola pesca di Fano, gestisce celle frigorifere nel porto di Fano al servizio degli operatori di tale attività. Organizzazione Produttori Pesca di Fano, Marotta e Senigallia soc. consortile a.r.l. (che aderisce ad IMPRESAPESCA.Coldiretti), organizzazione produttori della pesca riconosciuta ai sensi del Reg. CEE n.104/2000, raccoglie il prodotto dei soci e provvede al controllo del prezzo, alla stabilizzazione delle vendite e ad evitare oscillazioni forti nel prezzo.

20 Armatori Pesca Servizi s.r.l. (che aderisce ad IMPRESAPESCA.Coldiretti), svolge attività di formazione degli equipaggi, e cura, con propri tecnici, la sicurezza del lavoro a bordo delle barche da pesca, personale altamente qualificato. New-COPROMO s.r.l. (che aderisce ad IMPRESAPESCA.Coldiretti), società che commercializza la produzione ittica delle marineria locali, e che lavora con i principali mercati dell ittico nazionali (Milano, Roma, Napoli), con grossisti dell ittico di varie parti d Italia, con la G.D.O., ed esporta prodotti ittici locali nei principali mercati della Spagna (Madrid, Barcellona, Siviglia, etc ). Sono presenti inoltre, due consorzi di gestione molluschi riconosciti con provvedimenti del Ministero (MIPAAF) e della Regione Marche : CO.GE.MO. Pesaro che ha sede a Fano, e che associa tutte le imbarcazioni del compartimento marittimo di Pesaro, dei comuni presenti nel GAC e non, gestisce la risorsa a mare, con proprie determine stabilisce la rotazione delle zone di pesca, i tempi, modi ed attrezzi da utilizzare. CO.GE.VO. Ancona che associa tutte le imbarcazioni del compartimento marittimo di Ancona (area nord), comprese le barche di Senigallia, ma che ha sede ad Ancona (largo Fiera della Pesca).

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