PIANI DI LAVORO ANNO Ausl della Romagna Dipartimento di Sanità Pubblica di Ravenna Via Fiume Abbandonato, Ravenna
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- Michela Antonucci
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1 Dipartimento di Sanità Pubblica - Ravenna PIANI DI LAVORO ANNO 205 Ausl della Romagna Dipartimento di Sanità Pubblica di Ravenna Via Fiume Abbandonato, 34 - Ravenna
2 Indice INDICE SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO SP SICUREZZA E SALUTE A BORDO DELLE NAVI E NEI PORTI SP2 VIGILANZA NEI CANTIERI EDILI SP3 VIGILANZA SULLA RIMOZIONE DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO FRIABILE E COMPATTO (ETERNIT) SP4 SALUTE E SICUREZZA NEL COMPARTO METALMECCANICO SP5 SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI DERIVANTI DALL UTILIZZO O DALLA PRESENZA DI PRODOTTI CHIMICI PERICOLOSI E DA AGENTI CANCEROGENI O MUTAGENI SP6 SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI NELLE ATTIVITA PORTUALI CHE ESPONGONO A SILICE LIBERA CRISTALLINA SP7 PREVENZIONE INFORTUNI IN AGRICOLTURA SP8 INCHIESTE PER INFORTUNIO SUL LAVORO SP9 INDAGINI PER LA PROCURA SU CASI DI MALATTIA PROFESSIONALE SP0 ESPRESSIONE PARERI PER NUOVI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI SP PROMOZIONE DELLA SALUTE SUI PROBLEMI ALCOL CORRELATI SP2 DROGA E LAVORO SP3 LUOGHI DI LAVORO LIBERI DAL FUMO SP4 SORVEGLIANZA SANITARIA AD EX ESPOSTI A CVM SP5 MAPPATURA/CENSIMENTO AZIENDE CON POSSIBILE ESPOSIZIONE AD AFLATOSSINE SP6 PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA CULTURA E PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA NELLE SCUOLE SP7 PARTECIPAZIONE A COMMISSIONI E COLLEGI MEDICI SP8 VIGILANZA SULL EFFETTUAZIONE DEGLI ACCERTAMENTI SANITARI PREVENTIVI E PERIODICI PER I LAVORATORI SP9 PARTECIPAZIONE ALLA COMMISSIONE PER LA PROTEZIONE SANITARIA RADIAZIONI IONIZZANTI L.R. 07/09/ SP20 CAMPAGNA DI MONITORAGGIO SULLE CONDIZIONI SANITARIE DEI CARABINIERI CHE HANNO OPERATO NEI TERRITORI DELLA BOSNIA HERZEGOVINA E DEL KOSOVO SP2 ATTIVITÀ DELLA COMMISSIONE TECNICA PER LA AUTORIZZAZIONE DELLE STRUTTURE SANITARIE EX L.R. 04/ SP22 PREVENZIONE DEI RISCHI NELLE STRUTTURE SANITARIE DEL TERRITORIO SP23 INFORMAZIONE-FORMAZIONE-ASSISTENZA NEI CONFRONTI DEL MONDO DEL LAVORO SP24 ATTIVITÀ DELLA COMMISSIONE TECNICA PER LA AUTORIZZAZIONE DELLE STRUTTURE SOCIO-SANITARIE E SOCIO-ASSISTENZIALI EX D.G.R. 564/2000 E DELLE COMUNITA PER MINORI EX D.G.R. 846/ SP25 MIGLIORAMENTO DELLE CONOSCENZE DELLE CAUSE DEGLI INFORTUNI E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL TERRITORIO DI COMPETENZA SP26 IMPLEMENTAZIONE DEI MODELLI NAZIONALI PER L ANALISI DEGLI INFORTUNI GRAVI O MORTALI (INFOR.MO) E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI (MAL PROF) SP27 VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO SP28 PREVENZIONE DELLE MALATTIE MUSCOLO-SCHELETRICHE SP29 VIGILANZA SULLA FORMAZIONE DEI LAVORATORI SP30 PREVENZIONE DEI RISCHI CONNESSI AL SISTEMA DEGLI APPALTI U. O SICUREZZA IMPIANTISTICA ANTINFORTUNISTICA IN AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO pag 2 di 208
3 Indice IA VERIFICHE IMPIANTI ELETTRICI IA2 VERIFICHE APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO ED IDROESTRATTORI IA3 VERIFICHE APPARECCHI IN PRESSIONE IA4 VERIFICHE IMPIANTI DI RISCALDAMENTO IA5 VERIFICHE IMPIANTI ELETTRICI IN CANTIERI EDILI SERVIZIO IGIENE PUBBLICA IGIENE DEL TERRITORIO E DEGLI AMBIENTI CONFINATI IP) PROGETTO AZIENDALE TABAGISMO IP2) GESTIONE DEL RISCHIO AMIANTO IP3) SICUREZZA E SALUBRITA NELLE SCUOLE E NELLE COLLETTIVITA INFANTILI IP4) CONTROLLO IMPIANTI NATATORI IP5) LOCALI E MANIFESTAZIONI DI PUBBLICO SPETTACOLO IP6) ATTIVITA PER LA CURA DELLA PERSONA (PRODUZIONE COSMETICI, ESTETISTI, TATUATORI, ACCONCIATORI) IP7) ATTIVITA SU DOMANDA O SEGNALAZIONE RIFERITA A COMPETENZE DI IGIENE PUBBLICA IP8) PREVENZIONE DELLE MALATTIE TRASMESSE DA VETTORI E CONTROLLO DELLE INFESTAZIONI DA ZANZARE IP9) CONTROLLO DELLE INFESTAZIONI DI RILEVANZA IGIENICO-SANITARIA IP0) SICUREZZA DEGLI IMPIANTI TERMICI IP) VALUTAZIONE DELL IMPATTO SANITARIO DI PROBLEMATICHE AMBIENTALI IP2) PREVENZIONE DELLA PATOLOGIA INDOTTA DALL AMBIENTE COSTRUITO IP3) INSEDIAMENTI PRODUTTIVI IP4) CONTROLLO DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE STRUTTURE SANITARIE E SOCIO-ASSISTENZIALI IP5) STRUTTURE SANITARIE, STABILIMENTI TERMALI, STUDI PROFESSIONALI: ATTIVITÀ SU DOMANDA IP6) VIGILANZA SULLE STRUTTURE DELL OSPEDALITA PRIVATA IP7) ATTIVITA DI VIGILANZA SULLE ATTIVITA SANITARIE IP8) PROTEZIONE SANITARIA CONTRO I PERICOLI DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI E ATTIVITA DELL ORGANISMO TECNICO EX L.R. / IP9) ATTIVITA DI VIGILANZA SULLE FARMACIE IP20) AUTORIZZAZIONE DELLE STRUTTURE SOCIO-SANITARIE E SOCIO-ASSISTENZIALI EX DGR N. 564/2000 E DELLE COMUNITA PER MINORI EX DGR N. 904/ IP2) VIGILANZA SULLE STRUTTURE RESIDENZIALI SOCIO-SANITARIE/SOCIO- ASSISTENZIALI E SULLE COMUNITA PER MINORI PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE IP22) RILASCIO DELLE CERTIFICAZIONI MEDICO LEGALI IP23) ACCERTAMENTI NECROSCOPICI E ATTIVITÀ DI POLIZIA MORTUARIA IP24) GESTIONE DEL REGISTRO DI MORTALITA IP25) CAMPAGNE VACCINALI RIVOLTE ALLA POPOLAZIONE ADULTA E AGLI ADOLESCENTI IP26) COORDINAMENTO DELLA CAMPAGNA VACCINALE ANTINFLUENZALE IP27) SORVEGLIANZA SANITARIA E MONITORAGGIO DELLE MALATTIE INFETTIVE IP28) COUNSELING AI VIAGGIATORI INTERNAZIONALI AZIONI PREVISTE IP29) PREVENZIONE DELL INFEZIONE DA HIV E PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLE PERSONE SIEROPOSITIVE pag 3 di 208
4 Indice IP30) ATTIVITÀ DI PREVENZIONE PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI RAVENNA IP3) INTERVENTI PER LA PREVENZIONE DELLA LEGIONELLOSI PROMOZIONE DELLA SALUTE E SISTEMI DI SORVEGLIANZA IP32) SISTEMA DI SORVEGLIANZA PASSI IP33) PROGETTI DI COMUNITA LA CASA DELLA SALUTE PER GUADAGNARE SALUTE E GINS-GRUPPI IN SALUTE IP34) PROMOZIONE DELLA SALUTE IN AMBITO SCOLASTICO SERVIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE SIAN) ATTIVITÀ DI CONTROLLO UFFICIALE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE SIAN A) CONTROLLO DELLA RISTORAZIONE PUBBLICA SIAN B) CONTROLLO DELLA RISTORAZIONE COLLETTIVA SIAN C) CONTROLLO DELLE ATTIVITÀ ARTIGIANALI SIAN D) CONTROLLO DEI BAR, DEGLI ESERCIZI DI VENDITA E DELLE ATTIVITA DI DEPOSITO ALIMENTI SIAN E) CONTROLLO DELLE ATTIVITÀ INDUSTRIALI SIAN F) CONTROLLO DELLA LAVORAZIONE UVE SIAN 2) CAMPIONAMENTO DI MATRICI ALIMENTARI E DI MATERIALI A CONTATTO CON ALIMENTI (MOCA) SIAN 3) GESTIONE DEI SISTEMI DI ALLERTA SIAN 4) CONTROLLO DELL IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI SIAN 5) CONTROLLO DELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO SIAN 6) SORVEGLIANZA SANITARIA DELLE ZONE DI PRODUZIONE E RACCOLTA DI MOLLUSCHI BIVALVI VIVII SIAN 7) PREVENZIONE DELLE INTOSSICAZIONI DA FUNGHI SIAN 8) GESTIONE DELLE NOTIFICHE E DELLE ATTIVITA SU DOMANDA (RICONOSCIMENTI, CERTIFICAZIONI) SIAN 9) SISTEMA INFORMATIVO E ANAGRAFE DELLE AZIENDE ALIMENTARI SIAN 0) PREVENZIONE DELLE MALATTIE TRASMESSE DA ALIMENTI (MTA) - FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI SIAN ) PROMOZIONE DELLA QUALITA NUTRIZIONALE DELL OFFERTA ALIMENTARE SCOLASTICA SIAN 2) ATTIVITÀ DI SORVEGLIANZA NUTRIZIONALE SIAN 3) CONTRASTO AL SOVRAPPESO E ALL OBESITÀ NELL INFANZIA E NELL ETA EVOLUTIVA SIAN 4) CONTROLLO DELLA PRODUZIONE/ SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI PRIVI DI GLUTINE SIAN 5) PROMOZIONE DELLA RIDUZIONE DEL SALE NELLA DIETA E DELL OFFERTA DI SALE IODATO PIANO DI LAVORO DI AREA DI SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA PRODUZIONE PRIMARIA A CONTROLLO SANITARIO DELLE STRUTTURE DI ALLEVAMENTO: FILIERA BOVINI C8 CONTROLLO DELL ALIMENTAZIONE IN ALLEVAMENTI BOVINI DA RIPRODUZIONE AI FINI DELLA PROFILASSI BSE, NEL RISPETTO DEL SISTEMA NAZIONALE DI SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA DELLA ENCEFALOPATIA SPONGIFORME BOVINA A2 CONTROLLO SANITARIO DELLE STRUTTURE DI ALLEVAMENTO: FILIERA OVICAPRINI A3 CONTROLLO SANITARIO DELLE STRUTTURE DI ALLEVAMENTO: FILIERA SUINI A4 CONTROLLO SANITARIO DELLE STRUTTURE DI ALLEVAMENTO: FILIERA AVICUNICOLI A5 CONTROLLO SANITARIO DELLE STRUTTURE DI ALLEVAMENTO: FILIERA EQUINI pag 4 di 208
5 Indice A6 CONTROLLO SANITARIO DELLE STRUTTURE DI ALLEVAMENTO: ANIMALI D ACQUACOLTURA A7 CONTROLLO SANITARIO DELLE STRUTTURE DI ALLEVAMENTO PER LE ALTRE SPECIE DI INTERESSE ZOOTECNICO : API E SELVAGGINA D ALLEVAMENTO E SELVATICA A8 CONTROLLO DELLE ZOONOSI E DELLE MALATTIE TRASMESSE DA VETTORI C3 FARMACOVIGILANZA E FARMACOSORVEGLIANZA C4 PROTEZIONE DEGLI ANIMALI DA REDDITO IN ALLEVAMENTO, NEL TRASPORTO E DURANTE LA MACELLAZIONE O L ABBATTIMENTO, IN APPLICAZIONE ALLE NORMATIVE NAZIONALI E COMUNITARIE VIGENTI C7 VIGILANZA SANITARIA SULLA RIPRODUZIONE ANIMALE C9 PRELEVAMENTO DI CAMPIONI FINALIZZATO AL CONTROLLO UFFICIALE SUGLI ALIMENTI DESTINATI AGLI ANIMALI B05.02 CONTROLLO VETERINARIO DELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CHE PROVVEDONO ALLA VENDITA DIRETTA DEI PRODOTTI ALIMENTARI DI ORIGINE ANIMALE (COMPRESE LE CASE DI CACCIA, LA MACELLAZIONE DI POLLAME E CONIGLI NON SOGGETTA A RICONOSCIMENTO E LA TRASFORMAZIONE DI ALTRI PRODOTTI AZIENDALI DI ORIGINE ANIMALE) B05.03 PRODUZIONE MIELE B24. CONTROLLO VETERINARIO SULLA PRODUZIONE DI ALIMENTI PER AUTOCONSUMO PRESSO LE AZIENDE ZOOTECNICHE TRASFORMAZIONE DEGLI ALIMENTI DESTINATI AL CONSUMO UMANO E PER GLI ANIMALI C APPLICAZIONE IN AMBITO PROVINCIALE DEL REGOLAMENTO (CE) 83/2005 CHE STABILISCE REQUISITI PER L IGIENE DEI MANGIMI. ATTUAZIONE IN AMBITO AZIENDALE DEL PIANO NAZIONALE E REGIONALE DI SORVEGLIANZA E DI VIGILANZA SANITARIA SULLA ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI (PNAA/PRAA) B CONTROLLO VETERINARIO, ZOOSANITARIO E SUL BENESSERE DEI MAMMIFERI DOMESTICI E SELVATICI NEGLI IMPIANTI DI MACELLAZIONE E DI SEZIONAMENTO DELLE CARNI FRESCHE. SEZ.SANCO I,II,III,IV B CONTROLLO VETERINARIO SULLA TRASFORMAZIONE INDUSTRIALE DELLE CARNI. SEZ.V, SEZ.VI, SEZ.XII E SEZ.XIII B CONTROLLO VETERINARIO DEGLI IMPIANTI DI MACELLAZIONE, IMMAGAZZINAGGIO DEI PRODOTTI ITTICI, PREPARAZIONE, TRASFORMAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI DELLA PESCA E DELL'ACQUACOLTURA E DEGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEI MOLLUSCHI EDULI LAMELLIBRANCHI. SEZ.VII, SEZ.VIII E SEZ. XI B CONTROLLO VETERINARIO SULLA LAVORAZIONE DEI PRODOTTI A BASE DI LATTE. SEZ.IX C6 APPLICAZIONE IN AMBITO PROVINCIALE DEI PIANI NAZIONALE E REGIONALE, PER LA RICERCA DEI RESIDUI NEGLI ANIMALI E IN ALCUNI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE IN OTTEMPERANZA AL D.LGS 58/2006 E SUE SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO, DISTRIBUZIONE, SOMMINISTRAZIONE, IMPORT-EXPORT PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE E DI ALIMENTI ZOOTECNICI C2 CONTROLLO SULLA MOVIMENTAZIONE DEGLI ALIMENTI ZOOTECNICI PRESSO IL PORTO S. VITALE IN APPLICAZIONE AL D.L.GS 223/2003 E AL REG. CE 83/2005 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI B VIGILANZA SUGLI ESERCIZI DI VENDITA AL DETTAGLIO DI CARNI E SUGLI ESERCIZI DI VENDITA AL DETTAGLIO DI CARNI E PRODOTTI ITTICI B05.0. CONTROLLO VETERINARIO NEGLI IMPIANTI FRIGORIFERI DI CARNI FRESCHE E PRODOTTI ITTICI RICONOSCIUTI E NEI DEPOSITI ALIMENTARI REGISTRATI B2. PIANO DI LAVORO INTEGRATO CON UVAC E PIF PER LA GESTIONE DEL RISCHIO ALIMENTARE NEGLI SCAMBI E NELLE IMPORTAZIONI DI PRODOTTI ALIMENTARI DI ORIGINE ANIMALE E CONTROLLO DI SUPERVISIONE NEGLI STABILIMENTI ABILITATI ALL ESPORTAZIONE DI ALIMENTI NEI PAESI TERZI B8. GESTIONE DELLE PRATICHE PER GLI STABILIMENTI ABILITATI ALL ESPORTAZIONE VERSO PAESI TERZI pag 5 di 208
6 Indice C5 APPLICAZIONE DELLE NORME SANITARIE RELATIVE AI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE NON DESTINATI AL CONSUMO UMANO, AI FINI DELLA PROFILASSI DELLE ENCEFALOPATIE SPONGIFORMI TRASMISSIBILI E DI ALTRE MALATTIE INFETTIVE E DIFFUSIVE B08. PIANO DI CAMPIONAMENTO DELLE MATRICI ALIMENTARI LA SANITÀ DEGLI ANIMALI NON DESTINATI ALLA PRODUZIONE DI ALIMENTI E IL LORO RUOLO PER IL BENESSERE DELL'UOMO A9. GESTIONE DELLE PROBLEMATICHE VETERINARIE NELLE AREE URBANE (IGIENE URBANA VETERINARIA) C0 CONTROLLI UFFICIALI NEGLI ALLEVAMENTI DI ANIMALI DA PELLICCIA A. GLI ANIMALI SPORTIVI PIANI INTEGRATI A VALENZA DIPARTIMENTALE B05.0. APPLICAZIONE DI UN SISTEMA DI SORVEGLIANZA SANITARIA NELLE ZONE DI MARE CLASSIFICATE PER LA MOLLUSCHICOLTURA INTENSIVA (MITILICOLTURA) E PER LA RACCOLTA DEI MOLLUSCHI BIVALVI VIVI DELLE SPECIE CHAMALEA GALLINA E TAPES SPP.(IN COLLABORAZIONE CON SIAN) B05.2 VIGILANZA NEI SUPERMERCATI CON ATTIVITÀ DI PRODUZIONE E VENDITA AL DETTAGLIO DI CARNI E PRODOTTI ITTICI, NEGLI ESERCIZI DI GASTRONOMIA E DI SOMMINISTRAZIONE PASTI B4. REGISTRAZIONE E RICONOSCIMENTO DELLE IMPRESE ALIMENTARI B05. VISITE ISPETTIVE INTERNE (AUDIT DI SISTEMA) SULLE ATTIVITÀ DI CONTROLLO NELLE STRUTTURE DI INTERESSE ZOOTECNICO E NEGLI STABILIMENTI DI PRODUZIONE DI ALIMENTI RICONOSCIUTI/REGISTRATI AI SENSI DEI REGOLAMENTI COMUNITARI PER LA SICUREZZA ALIMENTARE PROGETTI DI INTERESSE COMUNE ALLE UO VETERINARIE B3/C GESTIONE SISTEMI RAPIDI D'ALLERTA PER LA SICUREZZA ALIMENTARE. (SETTORE PROD. PRIMARIA, MANGIMISTICO, TRASFORMAZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE E SOMMINISTRAZIONE) A/B5/C2 LL SISTEMA INFORMATIVO VETERINARIO, LO SVILUPPO DEL SOFTWARE AVELCO E DEI SISTEMI INFORMATICI GESTIONALI A/B7/C. AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE ESTERNO E INTERNO E SULLA SICUREZZA DEI LUOGHI DI LAVORO PROGETTI DI MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DELLE PRESTAZIONI VETERINARIE --93 B9 LA SUPERVISIONE SULL ATTIVITÀ DI CONTROLLO UFFICIALE STAFF DI EPIDEMIOLOGIA E COMUNICAZIONE EC BILANCIO DI MISSIONE EC2 SISTEMA DI SORVEGLIANZA PASSI EC3 SISTEMI INFORMATIVI CORRENTI EC4 BOLLA I PERICOLI EC5 S.IN.A.T.RA (S.ORVEGLIANZA IN.QUINAMENTO A.TMOSFERICO T.ERRITORIO DI RA.VENNA) EC6 CONTRIBUTO ALLO STUDIO DEL RAPPORTO AMBIENTE DI VITA E SALUTE EC7 PROGETTI DI COMUNITA LA CASA DELLA SALUTE PER GUADAGNARE SALUTE E GINS-GRUPPI IN SALUTE pag 6 di 208
7 Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Premessa Servizio Prevenzione e Sicurezza in Ambienti di Lavoro Le funzioni di prevenzione e vigilanza negli ambienti di lavoro sono state attribuite alle (attuali) Aziende USL con Legge 833/78 che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale e confermate nel DLgs 502/92 riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell art. della Legge 23 Ottobre 992, n. 42 e nel DLgs 8/08 il cui articolo 3 recita: La vigilanza sull applicazione della legislazione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro è svolta dall Unità Sanitaria Locale e, per quanto di specifica competenza, dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nonché, per il settore minerario, dal Ministero dell Industria, del Commercio e dell Artigianato, e per le industrie estrattive di seconda categoria e le acque minerali e termali dalle Regione e Province Autonome di Trento e di Bolzano. ( ) Per il territorio della provincia di Ravenna tale vigilanza è svolta dall Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (U.O. PSAL), che è articolazione del Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) di Ravenna, dell AUSL della Romagna. L U.O. PSAL è struttura complessa individuata all interno del Dipartimento di Sanità Pubblica dall Atto Aziendale dell AUSL di Ravenna, con funzioni di prevenzione, promozione della salute, vigilanza e controllo su salute pubblica e sicurezza sul lavoro. Attività dell U.O. PSAL: criteri di programmazione dell attività di controllo e modalità di intervento Il Piano di interventi che l Unità Operativa di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (PSAL) si è prefissato di realizzare nel corso del 205 consta di obiettivi ed azioni rivolte sia al controllo delle imprese del territorio, vigilando sul rispetto delle specifiche norme in materia, sia all informazione ed assistenza su temi di carattere generale e specifico inerenti la valutazione dei rischi, l adozione di soluzioni preventive, la formazione dei lavoratori e altri ancora. Per quanto attiene alla azioni di vigilanza, l U.O. PSAL, in linea con gli obiettivi indicati dalla Regione, ha programmato di controllare 350 imprese del territorio, appartenenti ai diversi comparti produttivi presenti. Tale valore, sommato al numero di imprese controllate dall Unità Operativa Impiantistica Antinfortunistica, consente di arrivare ad una copertura di controllo delle imprese pari al 9% del totale, valore che rappresenta il Livello Essenziale di Assistenza (LEA) fissato dalla Regione Emilia-Romagna (LEA nazionale : 5%). In particolare, nel settore delle costruzioni, attività molto diffusa nel territorio, il programma prevede di ispezionare 320 cantieri, che, sommati a quelli controllati dall Unità Operativa Impiantistica Antinfortunistica specificamente rivolti alla regolarità ed adeguatezza dell impianto elettrico, consentono di raggiungere un livello di copertura territoriale superiore a quello (429). indicato dagli atti di indirizzo nazionali (Piano Nazionale della Prevenzione ), che verranno a breve recepiti nel Piano Regionale della Prevenzione dell Emilia-Romagna Il vistoso calo dell indice infortunistico di frequenza verificatosi nell ultimo decennio negli ultimi anni (con un certo aumento nel 202 rispetto al 200) non deve indurre a facili trionfalismi: il settore rimane ad elevato rischio di infortuni, anche gravi e mortali e occorre quindi insistere nella vigilanza dei fattori di pericolosità (caduta dall alto, seppellimento, sprofondamento, folgorazione, ecc.) che ne sono alla base. Di seguito vengono riportati i principali criteri per la programmazione dei controlli, coerentemente con quanto indicato dai documenti di indirizzo regionali in materia di vigilanza e controllo. La selezione/programmazione delle imprese in cui effettuare controlli è solo in minima parte condizionata dalle dimensioni delle stesse, visto che l esperienza sul campo evidenzia che nelle unità produttive rilevanti, pur essendo in generale più organizzato il sistema della prevenzione, non sempre a ciò corrisponde una minore presenza di fattori di rischio, anche in virtù della frequente maggiore complessità della lavorazione e dei rapporti con ditte in appalto, a volte numerose nello stesso luogo di lavoro. Più determinante nella scelta delle aziende da ispezionare è l appartenenza ad un settore produttivo che si distingua per la maggiore pericolosità in rapporto al possibile accadimento di infortuni o al manifestarsi di pag 7 di 208
8 Servizio Prevenzione e Sicurezza in Ambienti di Lavoro malattie professionali o che (in virtù di tali motivi) viene indicato come settore prioritario di intervento da parte di documenti di indirizzo nazionali o regionali. In continuità con quanto precedentemente indicato dal Piano Regionale della Prevenzione ed in linea con gli atti di indirizzo nazionali e con le indicazioni regionali attualmente disponibili, l U.O. PSAL interviene prioritariamente nei seguenti settori/fattori di rischio: agricoltura, edilizia, aziende con rischio cancerogeno, aziende con rischio di malattie muscolo scheletriche, controlli mirati alla verifica dei corretti adempimenti in materia di formazione dei lavoratori; a questi, nel 205, in continuità con quanto già iniziato nel 204, si aggiungerà un programma specifico di controlli sugli elementi di tutela che maggiormente possono essere penalizzati dal lavoro in appalto, previsti da un programma regionale in via di definizione, nonché verifiche su particolari tipologie di ambienti confinati, quali impianti di aziende vitivinicole e biodigestori. E previsto inoltre un progetto pluriennale di monitoraggio e controllo del rischio derivante da esposizione dei lavoratori ad aflatossine come contaminanti di cereali ed alimenti, per il quale sarà necessario implementare un flusso informativo tra le U.O. del Dipartimento di Sanità Pubblica che si occupano a vario titolo della problematica (in particolare del settore veterinario). Sono previsti interventi anche presso le aziende a vario titolo ricomprese nel petrolchimico, con particolare riferimento al rischio da amianto e a quello infortunistico connesso alla rimozione dello stesso. Oltre ad interventi mirati a questi comparti/fattori di rischio indicati dalla Regione, l U.O. effettua una valutazione di natura epidemiologica finalizzata al monitoraggio dell indice infortunistico e della frequenza di malattie correlate al lavoro nel territorio, al fine di trarne elementi utili per l individuazione dei comparti lavorativi cui dedicare maggiori risorse per l attività di vigilanza e controllo e in generale di prevenzione. Il documento statistico-epidemiologico di riferimento è il Rapporto annuale OREIL, elaborato dall Azienda USL di Reggio Emilia su mandato della Regione. In generale, vi è corrispondenza tra i comparti produttivi prioritari per la vigilanza indicati da atti nazionali e regionali e quelli individuati consultando il Rapporto e desumendone le priorità territoriali. Tuttavia, eventuali criticità territoriali vengono considerate in modo specifico (al fine di riservarvi risorse per interventi di prevenzione) e di ciò viene dato atto, all interno di questo Piano di lavoro, nella descrizione del progetto dedicato al comparto o al fattore di rischio che presenta tali criticità. In questa tipologia rientra nel 205 la metalmeccanica, comparto nel quale l indice infortunistico non mostra decrementi lineari. Occorrerà pertanto reindirizzare alcune risorse dedicate ai piani di interesse nazionale e regionale verso questo settore, vista la rilevanza locale. Allo stesso modo, emergendo una criticità nel numero di malattie professionali di natura muscoloscheletrica nei settori agricoltura ed edilizia, a partire dal 205 verranno condotte azioni di controllo e promozione presso aziende di questi comparti, in particolar medo finalizzate ad ottenere un miglioramento della valutazione del rischio biomeccanico. E importante anche privilegiare quelle situazioni che, per tipologia produttiva-pericolosità-percezione del rischio nella popolazione, rappresentano peculiarità territoriali: tra queste spicca certamente il settore portuale nel quale, nel corso del 204, sono state coinvolte dai controlli circa 50 imprese, livello che, con circa una trentina di interventi, si prevede di mantenere nel corso del 204. Nello stesso settore, si è anche programmato un piano di monitoraggio specificamente rivolto al rischio di esposizione a silice libera cristallina. Grande attenzione e utilizzo di risorse viene riservata al rischio amianto, considerata la notevole diffusione di attività produttive nella cui strutture questo minerale era ed è presente in quantità variabili e lo spiccato livello di percezione del rischio tra la popolazione: oltre ad esaminare circa 200 piani di rimozione amianto presentati da imprese (quelli presentati da privati cittadini per piccole quantità vengono ora gestiti dall U.O. Igiene Pubblica), si prevede di ispezionare circa tra i 70 e i 90 cantieri di rimozione o luoghi con i pericolo connesso all amianto. I principali criteri in base ai quali individuare singole imprese in cui intervenire sono rappresentati da: conoscenza diretta da parte dell U.O. PSAL, all interno del territorio, di situazioni rischiose, anche acquisite attraverso visione diretta dei luoghi di lavoro, come accade per i cantieri edili che si presentano irregolari perlustrando le diverse zone della provincia; accadimento di infortuni sul lavoro gravi o frequenti; segnalazioni di situazioni pericolose da parte di lavoratori, cittadini, altri portatori di interesse (con un vaglio preventivo sull attendibilità della segnalazione); aggregati anomali di malattie professionali della stessa natura. Nell ambito della cosiddetta Sezione Permanente, Organismo Provinciale di scambio di informazioni e programmazione di attività congiunte tra gli Enti della Pubblica Amministrazione aventi compiti di prevenzione e controllo (istituito ai sensi del DPCM 7/2/2007), anche su impulso della Prefettura di Ravenna, sono stati definiti criteri anche per l attivazione, nel settore dell edilizia, di interventi coordinati e congiunti. Negli interventi coordinati gli Enti interagiscono comunicandosi reciprocamente caratteristiche pag 8 di 208
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