MUSEI DEL VALDARNO SUPERIORE

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1 MUSEI DEL VALDARNO SUPERIORE Programma per il recupero, la riqualificazione, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali valdarnesi (L.R. 29 Luglio 1998, n. 41)

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3 Regione Toscana Provincia di Arezzo Comune di San Giovanni Valdarno Programma per il recupero, la riqualificazione, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali valdarnesi (L.R. 29 Luglio 1998, n. 41) Dossier conclusivo, 2006

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5 Programma per il recupero la riqualificazione la conservazione dei beni culturali Valdarnesi (L.R. 29 luglio 1998) Coordinamento Comune di San Giovanni Valdarno, Ufficio Cultura Giuseppino Piras, Fausto Forte Project Management Giuseppe Gherpelli Manuela Rossi Ufficio di coordinamento del programma Cooperativa Archeologia: Giuseppina Noviello, Simona Zeni Progetto 1 Studio e Analisi Ilaria D Uva Olivia Faggi Piero Guicciardini Marco Magni Marco Storchi Rilevamento dati Cooperativa Archeologia: Matteo Fusini Progetto 2 Studio e Analisi Irpet Ciset Progetto 3 Studio e Analisi Maurizio Vivarelli Si ringraziano: Comune di Bucine, Comune di Castelfranco di Sopra, Comune di Cavriglia, Comune di Laterina, Comune di Loro Ciuffenna, Comune di Montevarchi, Comune di Pergine, Comune di Pian di Scò, Comune di Terranuova Bracciolini, Comune di San Giovanni Valdarno, Accademia Valdarnese del Poggio, Associazione Amici di Casa Venturi, Fondazione Roseto Botanico di Cavriglia Carla Fineschi, Parrocchia della Collegiata di San Lorenzo, Parrocchia di San Giovanni Battista in Cavriglia, Parrocchia di Santa Maria Bambina in Terranuova Bracciolini, Parrocchia di Pieve a Presciano, Parrocchia di Santa Maria a Scò, Pieve di Gropina, Rettorato della Basilica Santissima Maria delle Grazie, Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico, ed Etnoantropologico della Provincia di Arezzo, Air Liquide di Pergine Valdarno, Stefano Bertocci, Mario Bellini, Fabrizio Tani. Copyright 2005 Comune di San Giovanni Valdarno, Ufficio Cultura

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7 I n d i c e Progetto 1 11 Linee Guida Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi 13 Introduzione Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi 17 Allegato A Protocollo d intesa 31 Allegato B Ordinamento, organizzazione e struttura dei Musei Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi 39 Analisi delle condizioni di conservazione e protezione dei beni mobili e immobili dei musei del Valdarno Piero Guicciardini, Marco Magni 49 Progetto di riqualificazione del sistema museale del Valdarno Marco Storchi 77 Servizi al pubblico per il Sistema Museale Valdarnese Ilaria D Uva, Olivia Faggi 139 Allegato C Curricula Allegato D Apparato Fotografico Studio Associato Guicciardini e Magni Architetti, D Uva Workshop Allegato E CD Rom, Schede di rilevazione Progetto Introduzione metodologica Parte I Il sistema turistico-culturale del Valdarno Superiore Sud: I risultati dell analisi desk 1. IL SISTEMA ECONOMICO DELL AREA E IL RUOLO DELLA COMPONENTE TURISTICA Premessa La domanda turistica L offerta ricettiva 2. L OFFERTA CULTURALE DELLA TOSCANA: IL TERRITORIO DEL VALDARNO SUPERIORE Premessa: musei, sostenibilità e organizzazione in rete I musei in Toscana Le reti museali toscane 7

8 I n d i c e Le strutture museali valdarnesi Beni culturali, ambiente e territorio Confronto tra le strutture museali presenti nel Valdarno fiorentino e aretino Elementi di forza e di debolezza dell offerta culturale del Valdarno e valutazioni conclusive 235 Appendice: SCHEDE SISTEMI MUSEALI 3. MODELLI CULTURALI ED EVOLUZIONE DELLA DOMANDA NEL VALDARNO Premessa I modelli di domanda e di turismo culturale Turismo rurale e rurale-culturale. Interpretazioni per la Toscana e il Valdarno Domanda turistica e culturale in Toscana Il Valdarno nel mercato turistico attuale e modelli di fruizione Parte II I risultati dell analisi field 4. IL SISTEMA TURISTICO CULTURALE DEL VALDARNO SUPERIORE SUD I risultati dell indagine I risultati dei focus group Parte III Valutazioni e proposte POSIZIONAMENTO COMPETITIVO E POTENZIALE DI ATTRATTIVITÀ TURISTICO-CULTU- RALE DELL AREA ANALISI SWOT COSTRUZIONE DELLO SCENARIO DI SVILUPPO TURISTICO DELL AREA OSSERVAZIONI FINALI E PROPOSTE DI INTERVENTO Progetto Le biblioteche del Valdarno Statistiche e indicatori. Criticità. Modelli di sviluppo Maurizio Vivarelli 8

9 MUSEI DEL VALDARNO SUPERIORE Programma per il recupero, la riqualificazione, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali valdarnesi (L.R. 29 Luglio 1998, n. 41) PROGETTO 1 Musei/beni culturali del Valdarno Superiore: la valorizzazione

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11 L i n e e G u i d a L I N E E G U I D A PROGETTO 1. Musei e beni culturali del Valdarno Superiore: la valorizzazione INDIVIDUAZIONE E ANALISI DEI MUSEI E BENI CULTURALI MUSEI E SEDI ESPOSITIVE ESI- STENTI Casa Masaccio e Museo della Basilica (San Giovanni Valdarno) Casa Venturi e Museo Venturi (Loro Ciuffenna) La Ginestra, Museo della Collegiata, Museo Galeffi, Museo Paleontologico (Montevarchi) Museo della Miniera e Museo della Pieve (Cavriglia) MUSEI E BENI CULTURALI NEI QUALI SONO IN CORSO PROGET- TI Museo di Arte Sacra (Terranuova Bracciolini) Torre di Galatrona (Bucine) Torre Guinigi (Laterina) ALTRI BENI CULTURALI Badia a Soffena (Castelfranco di Sopra) Il Cassero (Montevarchi) Pieve di San Pietro a Gropina (Loro Ciuffenna) Pieve di Santa Maria (Pian di Scò) Roseto Fineschi (Cavriglia). AREE DI ANALISI (Allegato B e C) ORDINAMENTO E CONSERVA- ZIONE SERVIZI DI SUPPORTO (conservazione e supporto in funzione delle attività di valorizzazione) VALORIZZAZIONE 1) organizzazione e struttura 2) condizioni statiche, strutturali, impiantistiche delle sedi e delle collezioni esposte 3) stato dei recuperi, dei restauri e degli allestimenti 1) servizi tecnici dell immobile servizi di pulizia e igiene ambientale 2) servizi di sicurezza armata e non armata 3) servizi di accoglienza ai visitatori 4) servizi di governo, comunicazione, informazione, controllo Gherpelli-Rossi Guicciardini & Magni Marco Storchi D Uva Workshop 1) modalità di accesso al pubblico sussidi alla visita 2) Sussidi alla visita 3) servizi speciali servizi accessori 4) strumenti di comunicazione primaria 5) comunicazione al pubblico 6) contatti, collaborazioni e partenariato 7) sistemi di fidelizzazione e analisi dell offerta e della valutazione del pubblico AZIONI PRIORITARIE A) SOTTOSCRIZIONE NUOVO PROTOCOLLO D INTESA B) ATTIVAZIONE STRUTTURA DI COORDINAMENTO DEL SISTEMA PRIMI INTERVENTI DEL NUOVO SISTEMA 1) redazione atti normativi individuali e di sistema (statuti e regolamenti) 2) individuazione sistema di identità visiva e comunicazione coordinata del sistema 3) progetto di didattica integrato 4) fund raising 5) individuazione di una figura di coordinamento organizzativo del sistema 6) individuazione e coordinamento di alcuni progetti preliminari 11

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13 I n t r o d u z i o n e Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi I N T R O D U Z I O N E Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi 1. INQUADRAMENTO GENERALE Il progetto 1 del programma finanziato dalla legge 41/98 dal titolo Musei/beni culturali del Valdarno Superiore: la valorizzazione aveva come obiettivo previsto nel bando l elaborazione e la stesura di uno studio preliminare sul sistema dei musei e dei beni culturali del Valdarno, comprensivo di tutti gli elementi utili di conoscenza relativamente allo stato di fatto di ogni elemento componente il sistema (atti costitutivi, stato della catalogazione, stato di conservazione, analisi del pubblico, condizioni di fruibilità, presenza di statuti e regolamenti, servizi e prodotti per il pubblico, possesso degli standard di riferimento, interconnessioni con il sistema museale provinciale, ecc.), il rilievo delle criticità e delle potenzialità, la scala delle priorità di intervento, le linee di intervento da attivare, ecc. Il lavoro è stato svolto, tra maggio e novembre 2005, in quattro fasi: costituzione di un team di specialisti nel settore della conservazione e restauro, della valorizzazione e dei servizi di supporto ai beni culturali (allegato C), oltre a una figura dedicata al rilevamento dei dati relativi ai beni culturali del Valdarno (allegato E); sopralluoghi, raccolta dati, analisi e discussione del team dei risultati che nel corso del lavoro sono emersi; elaborazione dei dossier con le conclusioni specifiche di ogni specialista del team (allegato B); lavoro comune di sintesi e individuazione delle linee prioritarie di intervento per rispondere agli obiettivi del progetto. I siti presi in esame durante il lavoro sono riassumibili in tre tipologie (allegato D): 1) Musei e sedi espositive esistenti: Casa Masaccio e Museo della Basilica (San Giovanni Valdarno); Casa Venturi e Museo Venturi (Loro Ciuffenna); La Ginestra, Museo della Collegiata, Museo Galeffi, Museo Paleontologico (Montevarchi); Museo della Miniera e Museo della Pieve (Cavriglia). 2) Musei e beni culturali nei quali sono in corso progetti di recupero e/o di allestimento museale: Museo di Arte Sacra (Terranuova Bracciolini); Torre di Galatrona (Bucine); 13

14 I n t r o d u z i o n e Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi Torre Guinigi (Laterina). 3) altri beni culturali: Badia a Soffena (Castelfranco di Sopra); Il Cassero (Montevarchi); Pieve di San Pietro a Gropina (Loro Ciuffenna); Pieve di Santa Maria (Pian di Scò); Roseto Fineschi (Cavriglia). Dal punto di vista metodologico il team ha potuto contare su una medesima base di conoscenza, acquisita attraverso l osservazione e la discussione sul campo effettuata insieme al gruppo di specialisti, da una parte, e tramite il lavoro di raccolta dati a opera dell ufficio coordinamento dedicato al progetto dall altro. Questa situazione ha potuto determinare una visione a 360 gradi delle strutture, dei luoghi e delle relative opportunità e problematiche. Gli aspetti analizzati per ognuno dei 18 siti sono ascrivibili a tre aree di intervento sui beni culturali, analogamente a quanto già definito dalla normativa sugli standard museali recepita dalla Regione Toscana: 1) ordinamento e conservazione: organizzazione e struttura (atti normativi, personale, collezioni, gestione) condizioni statiche, strutturali, impiantistiche delle sedi e delle collezioni esposte stato dei recuperi, dei restauri e degli allestimenti 2) servizi di supporto (conservazione e supporto in funzione delle attività di valorizzazione): servizi tecnici dell immobile (calore, manutenzione edificio e impianti) servizi di pulizia e igiene ambientale servizi di sicurezza armata e non armata servizi di accoglienza ai visitatori (reception, custodia) servizi di governo, comunicazione, informazione, controllo 3) valorizzazione: modalità di accesso al pubblico (orari, tariffe, servizi di accoglienza) sussidi alla visita servizi speciali (didattica, biblioteca, archivio, fototeca, multimedia, laboratori) servizi accessori 14

15 I n t r o d u z i o n e Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi strumenti di comunicazione primaria (segnaletica, orientamento, didascalie) comunicazione al pubblico contatti, collaborazioni e partenariato sistemi di fidelizzazione e analisi dell offerta e della valutazione del pubblico. 2. PROPOSTE DI AZIONE 2.1 Verso il nuovo sistema museale del Valdarno Per attuare le principali linee di intervento emerse dal lavoro svolto in questi mesi, sono state individuate due azioni prioritarie: INDIVIDUARE UN NUOVO STRUMENTO DI GESTIONE DEL SISTEMA Un nuovo protocollo di intesa che sia propedeutico alla costituzione degli strumenti più idonei alla gestione di servizi e alla costruzione di programmi, con l obiettivo di individuare priorità in materia di conservazione, valorizzazione, organizzazione di servizi di supporto e al pubblico integrati e linee di lavoro per l acquisizione degli standard. La bozza di documento che segue queste pagine (allegato A) costituisce lo strumento che dovrà definire per il nuovo sistema museale: le linee di conservazione e valorizzazione dei beni culturali e museali del Valdarno; le metodologie decisionali da mettere in campo in relazione alle azioni di intervento; la costituzione di un comitato tecnico; l attivazione di un ufficio di coordinamento del sistema; le azioni prioritarie da coordinarsi. ATTIVARE UNA STRUTTURA DI COORDINAMENTO DEL SISTEMA, in grado di orientare e stimolare le fasi di adeguamento e di progettazione durante le fasi di attuazione del sistema. Il quale rappresenta una soluzione per superare alcune delle criticità di ogni realtà, per individuare un posizionamento della loro immagine, per una riorganizzazione secondo criteri di efficacia ed efficienza. Alcuni servizi potranno così fare capo a una struttura centrale che abbia il ruolo di programmazione e coordinamento I primi interventi del nuovo sistema museale In considerazione di quanto illustrato finora, si propongono alcune azioni di intervento ritenute prioritarie, 15

16 I n t r o d u z i o n e Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi da attivarsi potenzialmente a partire dal 2006: 1) redazione atti normativi individuali e di sistema (statuti e regolamenti); 2) individuazione di un sistema di identità visiva e di comunicazione coordinata del sistema; 3) progetto di didattica integrato; 4) fund raising; 5) individuazione di una figura di coordinamento organizzativo del sistema; 6) individuazione e coordinamento di alcuni progetti preliminari a mo di modello in alcuni dei campi di intervento analizzati nel corso del lavoro del progetto 1 del programma. 16

17 MUSEI DEL VALDARNO SUPERIORE Allegato A Protocollo d intesa Musei/beni culturali del Valdarno Superiore: la valorizzazione

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19 P r o t o c o l l o d i n t e s a Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi S C H E M A P R O T O C O L L O D I N T E S A Protocollo d intesa Sistema museale e dei beni culturali del Valdarno Superiore CONSERVAZIONE, VALORIZZAZIONE, GESTIONE Il giorno., in San Giovanni Valdarno (Arezzo), presso la sede municipale, in via, n, fra la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Arezzo e l Amministrazione Provinciale di Arezzo e il Comune di Bucine e il Comune di Castelfranco di Sopra e il Comune di Cavriglia e il Comune di Laterina e il Comune Loro Ciuffenna e il Comune di Montevarchi e il Comune di Pergine Valdarno e il Comune di Pian di Scò e il Comune di San Giovanni Valdarno e 19

20 P r o t o c o l l o d i n t e s a Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi il Comune di Terranuova Bracciolini, e la Comunità Montana del Pratomagno e l Accademia Valdarnese del Poggio e la Parrocchia di San Lorenzo di Montevarchi e il Rettorato della Basilica di San Giovanni Valdarno e la Parrocchia della Pieve di Cavriglia e la Fondazione Fineschi di Cavriglia e la Casa Venturino Venturi di Loro Ciuffenna premesso che - i Comuni di Bucine, Castelfranco di Sopra, Cavriglia, Laterina, Loro Ciuffenna, Montevarchi, Pergine Valdarno, Pian di Scò, San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini, allo scopo di potenziare e coordinare le strutture museali esistenti, sviluppandone le attività gestionali e promozionali, la qualità dei servizi, e in generale la fruibilità da parte dei cittadini e dei turisti, sottoscrissero, nel 2002, uno specifico Protocollo d intesa (cui aderirono il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Provincia di Arezzo, la Comunità Montana del Pratomagno, l Accademia Valdarnese del Poggio, la Parrocchia di San Lorenzo di Montevarchi, il Rettorato della Basilica di San Giovanni Valdarno, la Parrocchia della Pieve di Cavriglia) - il succitato Protocollo d intesa prefigurava l avvio di un progetto di valorizzazione dei beni culturali del territorio attraverso la costituzione del sistema museale valdarnese, denominato Musei del Valdarno Superiore, inteso come rete di musei che consente di migliorare i servizi offerti, razionalizzare i costi, promuovere livelli di efficienza ed efficacia delle attività superiori a quanto sarebbe possibile realizzare 20

21 P r o t o c o l l o d i n t e s a Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi da parte dei singoli musei, e ha permesso la realizzazione di prodotti di informazione e comunicazione che possono essere ripresi e valorizzati nel futuro - il progetto 1 del programma presentato, nel 2004, dal Comune di San Giovanni Valdarno (Arezzo), alla Regione Toscana, che lo ha co-finanziato (L.R. 41/98, annualità 2005), recante il titolo Musei/beni culturali del Valdarno Superiore: la valorizzazione è stato completato in data 13 dicembre 2005, ed è costituito dallo Studio Preliminare comprensivo di tutti gli elementi utili di conoscenza relativamente allo stato di fatto di ogni elemento componente il sistema (atti costitutivi, stato della catalogazione, stato di conservazione, analisi del pubblico, condizioni di fruibilità, presenza di statuti e regolamenti, servizi e prodotti per il pubblico, possesso degli standard di riferimento, interconnessioni con il sistema museale provinciale, ecc.), il rilievo delle criticità e delle potenzialità, la scala delle priorità di intervento, le linee di intervento da attivare, ecc. - il sistema dei musei, dei beni culturali e del paesaggio del Valdarno Superiore costituisce un patrimonio di notevole interesse e fra i più rilevanti dell intera provincia di Arezzo - è necessario garantire lo sviluppo di azioni coordinate, volte a garantire la conservazione, la la valorizzazione e la gestione del sistema dei musei, dei beni culturali e del paesaggio del Valdarno Superiore - per il raggiungimento degli obiettivi di cui al punto precedente è indispensabile procedere alla definizione di un programma pluriennale, comprendente interventi, progetti e servizi, riferiti all intera gamma delle tipologie d azione individuate nello Studio Preliminare - la complessità e l onerosità del programma sopra indicato presuppongono la convergenza di intenti e di disponibilità di tutti i soggetti, pubblici e privati, locali e non locali, a qualsiasi titolo interessati alla conservazione, valorizzazione e gestione dei beni culturali e paesaggistici valdarnesi - è indispensabile corredare la redazione del programma sopra citato con le analisi e le scelte relative all istituto giuridico amministrativo cui successivamente fare riferimento per adottare un modello gestionale capace di assicurare efficacia, efficienza e trasparenza nelle decisioni concernenti il sistema 21

22 P r o t o c o l l o d i n t e s a Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi museale e dei beni culturali del Valdarno Superiore premesso ancora che - il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 3) specifica che la tutela consiste nell esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette, sulla base di una adeguata attività conoscitiva, ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale e a garantirne la protezione e la conservazione, e che l esercizio delle funzioni di tutela si esplica anche attraverso procedimenti volti a confermare e regolare i diritti e i comportamenti inerenti al patrimonio culturale - il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 29) prevede che la conservazione del patrimonio culturale sia assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione ( il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto ), manutenzione ( complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento della integrità, dell efficienza funzionale e dell identità del bene e delle sue parti ) e restauro ( intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all integrità materiale del bene medesimo, alla sua protezione e alla trasmissione dei suoi valori culturali ) - il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 30) assegna allo Stato, alle Regioni, agli altri enti pubblici territoriali nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico l obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenza - il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42) prevede che gli interventi conservativi sui beni culturali che coinvolgono lo Stato, le Regioni e gli altri enti pubblici territoriali, nonché altri soggetti pubblici e privati, siano ordinariamente oggetto di preventivi accordi programmatici - il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 6) specifica che la valorizzazione dei beni culturali consiste nell esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, e che la valorizzazione comprende la promozione ed 22

23 P r o t o c o l l o d i n t e s a Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi il sostegno degli interventi di conservazione del patrimonio - il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 6) ribadisce la necessità che tutte le azioni di valorizzazione dei beni culturali siano attuate in forme compatibili con le esigenze della tutela - il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 6) prevede espressamente, favorisce e sostiene la partecipazione di soggetti privati, singoli o associati, alla valorizzazione del patrimonio culturale - il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 7) afferma il vincolo per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per le Regioni e per gli altri enti pubblici territoriali di perseguire il coordinamento, la armonizzazione e la integrazione delle attività di valorizzazione dei beni pubblici - il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 102) prevede che lo Stato, le Regioni e gli altri enti pubblici territoriali nonché ogni altro ente o istituto pubblico assicurino la fruizione, fra gli altri, dei complessi monumentali - il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 7), prevede che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali possa trasferire alle Regioni e agli altri enti pubblici territoriali, in base ai principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza, la disponibilità di istituti e luoghi di cultura al fine di assicurare una adeguata fruizione e valorizzazione dei beni ivi presenti premesso infine che - la L.R. 31 gennaio 2005, n. 19, art.1, auspica la promozione e la integrazione di funzioni e compiti concernenti la tutela, la fruizione, la valorizzazione e la gestione del bene culturale, e favorisce il coordinamento e l`integrazione delle iniziative e degli interventi sui beni culturali con le politiche di governo del territorio e di tutela del paesaggio 23

24 P r o t o c o l l o d i n t e s a Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi - la L.R. 31 gennaio 2005, n. 19, art.3, in applicazione del principio di leale collaborazione, elabora, definisce e propone atti di coordinamento, di intesa e di accordo con lo Stato che possano accrescere il livello di integrazione nell`esercizio delle funzioni concernenti i beni culturali - la L.R. 31 gennaio 2005, n. 19, art.3, prevede, fra l altro, l organizzazione, l integrazione e lo sviluppo delle attivita` di fruizione degli istituti e dei luoghi della cultura, compresi quelli di appartenenza statale, nonche` l attribuzione della disponibilita` e della gestione di istituti e luoghi della cultura statali al sistema regionale e locale, ai sensi dell`articolo 102 del d. lgs. 42/ la L.R. 31 gennaio 2005, n. 19, art.3, prevede, fra l altro, la organizzazione, l integrazione e lo sviluppo delle attivita` di valorizzazione, ai sensi dell`articolo 115 del d. lgs. 42/2004, e l individuazione di adeguate forme di gestione - L.R. 31 gennaio 2005, n. 19, riconosce negli enti locali territoriali i soggetti essenziali per il sistema regionale, ai quali compete la responsabilita` di integrare, coordinare e gestire, nel quadro dei principi indicati dalla Regione, le relazioni fra il bene culturale ed il contesto paesaggistico e territoriale - la L.R. 31 gennaio 2005, n. 19, riconosce il contributo di conoscenze tecniche, di esperienze, di risorse economiche ed organizzative che i privati, singoli o associati, con o senza scopo di lucro, possono apportare all`intervento pubblico per i beni culturali, e ne valorizza l`iniziativa e l`attivita` - la L.R. 31 gennaio 2005, n. 19, art.8, prevede che l intervento regionale in materia di beni culturali si avvalga di forme di cooperazione quali accordi, convenzioni, contratti - la L.R. 31 gennaio 2005, n. 19, art.9, prevede la partecipazione della Regione Toscana a fondazioni, associazioni, comitati e altri organismi sulla base di progetti definiti in applicazione dei principi di sussidiarieta`, di differenziazione e di adeguatezza e di congruita` dimensionale, tecnica e gestionale 24

25 P r o t o c o l l o d i n t e s a Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi si stipula e conviene quanto segue Articolo 1 Le premesse sono parte integrante del presente protocollo d intesa. Articolo 2 Le parti convengono sulla necessità di predisporre, entro il , il programma degli interventi di conservazione, valorizzazione e gestione relativi al sistema museale e dei beni culturali del Valdarno Superiore. Articolo 3 Il programma degli interventi di cui all articolo precedente sarà costituito da tre distinti progetti, che dovranno contenere le specifiche degli interventi prioritari in ordine alla conservazione (prevenzione, manutenzione, restauro), alla valorizzazione (diffusione delle conoscenze, informazione e comunicazione, servizi per il pubblico, ecc.), e alla gestione coordinata (modello giuridico amministrativo da adottare per la conduzione delle azioni) del patrimonio culturale valdarnese. Articolo 4 Le parti si riservano di valutare in sede di definizione del programma l eventuale decisione di presentare uno o più progetti al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, alla Regione Toscana e alla Provincia di Arezzo, in vista del loro eventuale inserimento negli accordi quadro poliennali, ovvero per concorrere ad altre forme di finanziamento disposte da altri soggetti pubblici e privati. Articolo 5 Al fine di predisporre il programma di cui ai precedenti articoli è costituito il Comitato di Programma per il sistema museale e dei beni culturali del Valdarno Superiore. ll Comitato di Programma è costituito da: - in rappresentanza della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico di Arezzo - in rappresentanza della Amministrazione Provinciale di Arezzo - in rappresentanza del Comune di Bucine 25

26 P r o t o c o l l o d i n t e s a Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi - in rappresentanza del Comune di Castelfranco di Sopra - in rappresentanza del Comune di Cavriglia - in rappresentanza del Comune di Laterina - in rappresentanza del Comune di Loro Ciuffenna - in rappresentanza del Comune di Montevarchi - in rappresentanza del Comune di Pergine Valdarno - in rappresentanza del Comune di Pian di Scò - in rappresentanza del Comune di San Giovanni Valdarno - in rappresentanza del Comune di Terranuova Bracciolini - in rappresentanza della Comunità Montana del Pratomagno - in rappresentanza dell Accademia Valdarnese del Poggio - in rappresentanza della Parrocchia di San Lorenzo di Montevarchi - in rappresentanza del Rettorato della Basilica di San Giovanni Valdarno - in rappresentanza della Parrocchia della Pieve di Cavriglia - in rappresentanza della Fondazione Fineschi - in rappresentanza della Casa Venturino Venturi Per l organizzazione dei suoi lavori, il Comitato di Programma si avvale dell ufficio di coordinamento costituito dal Comune di San Giovanni Valdarno (L.R. 41/98). Articolo 6 Le spese di funzionamento del Comitato di Programma sono a carico del Comune di San Giovanni Valdarno, che utilizzerà al riguardo, fino alla data di consegna del programma, i fondi di cui alla L.R. 41/98. Articolo 7 Le parti si riservano di definire gli eventuali rispettivi impegni finanziari in ordine al programma con successivi atti specifici. Articolo 8 Le parti si riservano di inserire nel Comitato di Programma rappresentanti di altri enti pubblici o privati che ne facciano richiesta o la cui collaborazione venga giudicata necessaria. 26

27 P r o t o c o l l o d i n t e s a Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi Letto, approvato e sottoscritto San Giovanni Valdarno,.. 27

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29 MUSEI DEL VALDARNO SUPERIORE Allegato B Relazione Specialisti Musei/beni culturali del Valdarno Superiore: la valorizzazione

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31 O r d i n a m e n t o, o r g a n i z z a z i o n e e s t r u t t u r a d e i M u s e i Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi O R D I N A M E N T O, O R G A N I Z Z A Z I O N E E S T R U T T U R A D E I M U S E I Giuseppe Gherpelli, Manuela Rossi 1. ORDINAMENTO Le considerazioni che seguono sono relative essenzialmente ai Musei afferenti al sistema. È infatti molto difficile fare considerazioni generali sull ordinamento dei beni culturali presi in esame in quanto al massimo è possibile rilevarne la proprietà ed eventuali convenzioni in essere sulle modalità di gestione, mentre non ci sono dati (e nemmeno obblighi specifici) in relazione a una forma ordinamentale da adottare. I Musei del sistema sono quasi tutti relativamente recenti quanto a data di istituzione e di apertura al pubblico. L unico museo storico è il Museo Paleontologico di Montevarchi, istituito e aperto al pubblico nel Se poi si escludono il Museo della Basilica di San Giovanni Valdarno e il Museo della Collegiata di Montevarchi, a cui si può accomunare l attività di Casa Masaccio a San Giovanni Valdarno, aperti tra il 1973 e il 1985, tutti gli altri Musei presi in esame sono stati istituiti e aperti al pubblico negli ultimi dieci anni. Sintomo di una volontà e di una ricerca di recupero della storia e dell identità del territorio diffusa, anche se scarsamente integrata nella proposta culturale e promozionale. A questi musei, si aggiungono luoghi come la Torre di Galatrona a Bucine, la Torre Guinigia a Laterina, il Museo d arte sacra di Terranuova, la Badia di Soffena a Castelfranco e le attività di arte contemporanea alla Ginestra di Montevarchi in cui sono in corso progetti e/o interventi finalizzati alla fruizione culturale in senso lato o più strettamente museale. Infine nel panorama si staglia il nuovo progetto del Museo delle Terre Nuove nel Palazzo d Arnolfo a San Giovanni, che costituisce la fase conclusiva del programma finanziato dalla legge 41/98. Si tratta quindi ancora di una realtà piuttosto fluida e in evoluzione, su cui è ipotizzabile incidere con azioni e interventi. Prima di tutto rispetto al sistema museale, merita un analisi il protocollo d intesa firmato nel Si tratta di un documento che esprime una volontà comune di integrazione per i musei, con il positivo coinvolgimento di Soprintendenza e Provincia di Arezzo, ma - come è anche nella natura dello strumento - non ha determinato azioni concrete di sistema. Proprio a livello di sistema, è opportuno iniziare una concreta riflessione e azione per dare una connotazione di IDENTITA e di COORDINAMENTO e INTEGRAZIONE dei SERVIZI, prima di tutto quelli minimi al pubblico come l apertura. È questo il primo passo per acquisire coscienza di sistema e per trovare un proprio posizionamento di offerta nel panorama, tutt altro che scarso, della Toscana. 31

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