Processi di cambiamento concettuale e di appropriazione Esempi di analisi qualitative in studi sull insegnamento/apprendimento della relatività

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Processi di cambiamento concettuale e di appropriazione Esempi di analisi qualitative in studi sull insegnamento/apprendimento della relatività"

Transcript

1 Processi di cambiamento concettuale e di appropriazione Esempi di analisi qualitative in studi sull insegnamento/apprendimento della relatività Olivia Levrini Dipartimento di Fisica Università di Bologna

2 Obiettivo: presentare due studi recenti Levrini O., disessa A.A. (2008), How Students Learn from Multiple Contexts and Definitions: Proper Time as a Coordination Class, Physical Review Special Topics - Physics Education Research, 4, De Ambrosis A., Levrini O., (2010), How physics teachers approach innovation: An empirical study for reconstructing the appropriation path in the case of special relativity, Physical Review Special Topics - Physics Education Research, 6, collocandoli in un quadro che mostri: -alcuni tratti del modello di ricostruzione didattica che stiamo elaborando; -alcuni aspetti che caratterizzano metodologicamente gli studi; -alcuni esempi di risultati di ricerca che vanno oltre l ambito specifico (SR).

3 Il problema da cui tutto ebbe origine Nei libri di testo di scuola secondaria, passando dalla fisica classica alla fisica moderna: Più il gioco di fa duro, più la trattazione si fa semplice: - Da argomentazioni articolate ad una collezione di nozioni; - Evidenza di incoerenze.

4 I contenitori spazio-temporali sono stati eliminati dalla fisica? La relatività ristretta come la teoria che ha permesso di eliminare dalla fisica spazio e tempo assoluti (oggetti reali, contenitori sostanziali) vs. La relatività generale solitamente divulgata con immagini di un contenitore spazio-(temporale) così reale da essere curvato dalla materia

5 Ipotesi sull ORIGINE dell inconsistenza: - ogni teoria è presentata didatticamente scegliendo UNA e UNA SOLA interpretazione; - la scelta dell interpretazione si basa spesso su criteri impliciti (tra i quali senso di familiarità, senso di semplicità, principio di autorità, pseudo-storie ); Ipotesi sulla PERMANENZA dell inconsistenza: - sua invisibilità (solo ponendosi certe domande meta-, inter- o intra-disciplinari essa diventa visibile).

6 Scelta di soluzione dell inconsistenza: mostrare e argomentare la plausibilità, le peculiarità e la significatività di due possibili interpretazioni sia della RR sia della RG circa il contributo della relatività al dibattito sui concetti di spazio e tempo in fisica.

7 Il dibattito tra sostanzialismo e relazionismo Spazio e tempo intesi come oggetti fisici dotati di sostanzialità (contenitori) SPAZIO E TEMPO SOSTANZIALI Spazio e tempo intesi come costruzione della mente umana per capire il mondo naturale (insieme di relazioni formali) SPAZIO E TEMPO RELAZIONALI Epicuro, Lucrezio Newton Minkowski Wheeler Aristotele Cartesio, Leibniz, Mach Einstein-Poincaré Weinberg, Sciama

8 Motivazioni della scelta (criteri di ricostruzione didattica) Il percorso avrebbe consentito di: - Imparare la fisica (piano concettuale) - Imparare sulla fisica (piano epistemologico) - Imparare dalla fisica (piano cognitivo)

9 Il percorso avrebbe consentito di: Piano disciplinare: - affrontare temi e problemi di fisica del Novecento a partire da una ri-costruzione moderna dei contenuti di fisica classica; - affrontare i concetti base di relatività, privilegiando la qualità rispetto alla quantità (un insegnamento per nuclei fondanti).

10 Piano epistemologico ( messa in cultura ): - ancorare, in modo problematico, la trattazione disciplinare a domande primarie di conoscenza (fisica come filosofia naturale ): quale è il contributo della relatività al dibattito sui concetti di spazio e tempo in fisica? - analizzare la dinamica di un dibattito scientifico, ovvero la coesistenza di: - un nocciolo oggettivo della conoscenza (i vincoli); - spazi di negoziazione giocabili sulla base di assunti soggettivi e della propria visione del mondo e della fisica (la creatività).

11 Piano cognitivo-didattico: - aprire uno spazio di possibilità (corridoio): creare un ambiente di apprendimento in cui ciascuno studente fosse messo nelle condizioni di costruire un proprio percorso individuale di crescita culturale, cognitiva ed emotiva, seppur rispettoso del sapere consolidato (traiettoria).

12 Da un punto di vista metodologico: Analisi della letteratura di ricerca sui fondamenti, storia e filosofia della fisica dello spaziotempo Analisi della letteratura di ricerca in didattica della fisica per individuare una prospettiva didattica e operare una ri-costruzione disciplinare del dibattito per valorizzarne la significatività culturale e l efficacia cognitiva e didattica

13 La sfida: Entrare nella disciplina e nei dibattiti sui fondamenti, storia e filosofia...

14 ..e trasformarli in un territorio propriamente complesso, culturalmente significativo per gli studenti ma anche intelligibile e percorribile

15 Making things easy but not easier (A. Einstein): - evitare complicazioni inutili, ma anche... - evitare, il più possibile, approcci falsamente semplificanti (approcci che impongono una revisione dei concetti acquisiti non appena li si voglia approfondire o approcci che sottovalutano le potenzialità degli studenti); - valorizzare alcune forme di complessità produttiva (complessità che rendono un ambiente di apprendimento ricco abbastanza da favorire la comprensione dei contenuti e da valorizzare il potenziale cognitivo di ciascuno studente e dei diversi stili d apprendimento).

16 Forme di complessità produttiva sotto studio (1) Un approccio pluri-prospettico analisi degli stessi contenuti (fenomenologie) da diverse prospettive; (2) Un approccio pluri-dimensionale analisi e confronto delle diverse prospettive condotti su diversi piani: per le loro implicazioni concettuali, sperimentali, formali, ma anche per le loro peculiarità epistemologiche; (3) Un approccio longitudinale (PRIN F21, Coordinatore: P. Guidoni) l insegnamento/apprendimento della fisica moderna come ampliamento, revisione, ri-organizzazione dei fondamenti della fisica classica, sottolineando continuità e discontinuità dei diversi paradigmi esplicativi.

17 Peculiarità del percorso sulla RR Fuoco sul confronto tra la prospettiva operazionista di Einstein e quella geometrica di Minkowski Disegni di S. Guicciardi

18 «Se io dico per esempio Quel treno giunge qui alle 7, ciò equivale a dire, in pratica: Il posizionarsi della lancetta del mio orologio sul 7 e l arrivo del treno sono eventi simultanei.» Spazio e tempo come relazioni tra eventi da definire IN PRATICA, mediante regoli ed orologi

19 La prospettiva operazionista «Questo concetto [di simultaneo ] non esiste per il fisico, finché non gli sia possibile scoprire se esso sia o non sia soddisfatto in un caso reale. Ci è necessaria, quindi, una definizione di simultaneità capace di fornirci i mezzi con i quali, nel caso concreto, si possa decidere mediante l esperienza se gli eventi avvengono simultaneamente.» (Einstein, 1916, Relatività: esposizione divulgativa ) Il nuovo vincolo: c costante! (animazioni di M. Recchi, Prin FFC, Dip. Fisica, Bologna)

20 L orologio a luce In quiete In moto e il tempo proprio!

21 Son convinto che i filosofi abbiano avuto un influenza dannosa sul progresso del pensiero scientifico, trasportando certi concetti fondamentali dal dominio dell empirismo, dove essi erano sottoposti al nostro controllo, alle altezze intangibili dell a-priori. Ciò è particolarmente vero per i nostri concetti di tempo e di spazio, che i fisici sono stati obbligati dai fatti a far discendere dall Olimpo dell a-priori per adattarli e renderli servibili. (Einstein, 1922, Il significato della relatività )

22 [...] D ora innanzi, lo spazio in se stesso, e il tempo in se stesso, sono condannati a svanire come pure ombre, e solo una sorta di unione tra i due conserverà una realtà indipendente (Spazio e tempo,1908)

23 La prospettiva geometrica Il cuore della teoria: L unificazione geometrica di spazio e tempo imposta dall esistenza in natura di una velocità limite e invariante L invarianza dell intervallo spaziotemporale "s 2 = c 2 ("t) 2 # ("x) 2 Da due contenitori separati ad un unico! contenitore spaziotemporale

24 L invarianza del quadrintervallo S S v S V h cδt 1 cδt 2 E R Δt 0 = 2h/c E Δx 1 R E Δx 2 R S 0 S 1 S 2 (Δt 0 ) (Δt 1 Δx 1 ) (Δt 2 Δx 2 ) =! t1 "! x1 c =! t 2 " x 2 / c! t! La distanza spazio-temporale INVARIANTE tra due eventi E e R: S ER = c! t "! x 2

25 La relatività ristretta come il trionfo dell assoluto Dall invarianza dell intervallo spaziotemporale S ER = c! t "! x 2 al Postulato del mondo assoluto [...] il termine postulato di relatività, se ci si riferisce alla richiesta di invarianza rispetto al gruppo G c, mi sembra forzato, [...] preferisco chiamarlo il postulato del mondo assoluto (o, brevemente, postulato del mondo).

26 Spazio e tempo come proiezioni (ombre) di un entità spazio-temporale ct ct B cδt 1 cδt 2 A d x Δx 2 Δx 1 x d 2 = c 2 Δt Δx 1 2 = c 2 Δt Δx 2 2

27 La critica all enfasi posta da Einstein agli effetti relativistici: Il residuo newtoniano di guardare a spazio e tempo come a due enti separati Siamo costretti ad ammettere che solo in quattro dimensioni le relazioni fisiche rivelano la loro essenza in piena semplicità e che in uno spazio tridimensionale esse lasciano solo una complicata proiezione.

28 La contingenza Il contesto Il tirocinio di due studenti della SSIS (totale 18 ore, Marzo-Aprile 2001) riguardante un corso di approfondimento, facoltativo, pomeridiano per studenti di V liceo Scientifico. Il campione 12 studenti di V Liceo Scientifico ( N. Copernico Bologna) che già avevano seguito un Percorso di Relatività elaborato dall insegnante a partire dal testo di E. Fabri Per un insegnamento moderno della Relatività (1989). Sorgenti dati transcript delle lezioni degli specializzandi note scritte di ricercatori e insegnanti tutor elaborati degli studenti transcript delle interviste individuali degli studenti condotte dagli specializzandi

29 Obiettivi generali Tramite la storia e l epistemologia, mostrare le teorie fisiche come prodotto culturale di una determinata situazione storica, sociale e culturale. Mostrare diverse possibili interpretazioni dello stesso formalismo matematico date da scienziati differenti, in direzione di un immagine di fisica come dibattito aperto e attuale, e un immagine di conoscenza fisica come costruzione sociale fatta dai membri della comunità scientifica. Fornire agli studenti spazi e momenti per riflettere sulla fisica e le sue teorie; sollecitare una riflessione sulle conoscenze di senso comune e le proprie visioni del mondo, alla luce delle interpretazioni accreditate delle teorie fisiche. Dal progetto di tirocinio di Bonazzi e del Pennino, SSIS, Indirizzo FIM, Bologna, 2001

30 Percorso realizzato in classe Genesi della relatività ristretta: lettura di brani tratti dal testo di Holton e discussione sul ruolo dell esperimento di Michelson e Morley nella nascita della Relatività Ristretta (rapporto teoriaesperimento; l esperimento cruciale; il ruolo dell induzione, ecc.). Presentazione e analisi di brani tratti dall articolo di Einstein del 1905: le definizioni operative di simultaneità e di tempo. Confronto con la definizione di Newton di tempo. Discussione sul concetto di spazio: analisi comparativa di brani tratti da Newton, Einstein e Minkowski. Il concetto di tempo proprio: il dibattito Einstein-Minkowski come chiave per affrontare alcuni problemi emersi durante un compito in classe e rafforzare l idea dell unificazione tra spazio e tempo Il principio di relatività: analisi delle possibili formulazioni. Il problema della sua generalizzazione. Analisi di brani dai libri divulgativi di Sciama e Wheeler. Discussione sulle possibili interpretazioni del principio di equivalenza e del ruolo dell esperimento mentale dell ascensore. Presentazione delle principali evidenze sperimentali a sostegno della validità della Relatività Ristretta e Generale. Compito scritto Interviste individuali.

31 Problema: Le difficoltà degli studenti nella comprensione del concetto di tempo proprio L esercizio (da Halliday, Resnick, Walker, Fondamenti di fisica, Zanichelli) Sei di fianco ai binari di una ferrovia e un treno ti passa davanti a velocità costante; dentro il treno uno sperimentatore invia un impulso di luce laser dal fronte (punto A) verso il retro di un vagone (punto B). Per lo sperimentatore la misura del tempo di percorrenza è un tempo proprio? Motiva la risposta

32 Definizione di intervallo di tempo proprio del testo Se, rispetto a un certo sistema di riferimento, due eventi accadono nello stesso luogo (SIC!), chiamiamo intervallo di tempo proprio l intervallo di tempo misurato in quel particolare sistema di riferimento Risposte della maggioranza degli studenti Sì, lo sperimentatore misura un tempo proprio perché si trova nello stesso sistema di riferimento del raggio laser

33 Un episodio di classe interessante confronto di una pluralità di definizioni e proprietà del concetto L'intervallo di tempo tra due eventi misurato nel sistema di riferimento in cui i due eventi avvengono nella stessa posizione (misurabile con un solo orologio) (prospettiva operazionista) La lunghezza invariante di una distanza spaziotemporale (prospettiva geometrica) Evidenza progressiva costruzione di senso, grazie alla molteplicità dei contesti e alla riflessione epistemologica e senso finale di soddisfazione collettiva: ma cosa è successo e perché?

34 I studio Il modello delle classi di coordinazione (A. disessa)*: Interpretazione teorica del perché il confronto tra diverse prospettive favorisca una comprensione profonda *Levrini O., disessa A.A. (2008), How Students Learn from Multiple Contexts and Definitions: Proper Time as a Coordination Class, Phys Rev.ST-PER, 4,

35 Elementi di (mio) interesse per la teoria delle classi di coordinazione: - esempio di Humble Theory costruita in coerenza con i Design Studies; - esempio di teoria che mi sembrava bella : * misteriosa, intrinsecamente parziale e aperta (U. Eco); * complessa (la sua comprensione impone che la si usi : le sue idee di base non pre-esistono alla loro applicazione); * drammaticamente sul pezzo.

36 Design Studies o Design Experiments - L orientamento teorico: Design studies are conducted to develop theories, not merely to empirically tune what works. * - Il carattere humble (o local ) delle teorie: Unlike grand theories or orienting frameworks, they [the theories] aim at being specific enough [humble] to do real work for improving instructional design *; - Enfasi sulle analisi qualitative (enfasi sui processi); - Un design iterativo (la crucialità della retroazione). * Cobb, P., Confrey, J., disessa A., Lehrer, R., Schauble, L. (2003). Design Experiments in Educational Research, Educational Researcher, 32 (1), 9-13.

37 In order to pursue this intimate relationship between developing theory and improving instruction, the Design Studies indicates that, in collecting and analyzing data, what works must be underpinned by a concern for how, when and why it works, and by a detailed specification of what, exactly, it is (Cobb et al, 2003).

38 da Ontological innovation and the role of theory in design experiments (disessa, Cobb, 2004) Being in the forest Although the state of the art constantly changes, it is often difficult to tell the progress is being made. [ ] In our view the apparent complexity and messiness of human action and learning in these settings indicate our collective limited theoretical sophistication.

39 Theories in Science Theories have always displayed a principal part of the power and elegance of science. They embody generalization, bringing order to a vast array of seemingly disparate phenomena that come to be seen as special cases of some theory. They encapsulates the most secure of our knowledge claims at any stage of scientific advance. They enable us to discriminate between relations that are necessary and those that are contingent. They delineate classes of phenomena that are worthy of inquiry and specify how to look and what to see in order to understand them. [ ] epigrammatically, teaching us how to see

40 Grand theories, for example Piaget s theory of intellectual development or Skinner s behaviourist theory of learning Orienting frameworks, for example constructivist theory or cultural-historical theory (they identify family resemblances and perhaps core values) Frameworks for action refer to more or less general prescriptions of pedagogical strategies. They provide some focus and direction to the design of learning environments, an they are often effective heuristics. Humble (or Local) theories or ontological innovations, they provide new lenses for making sense of what is happening in the complex, more-or-less real world instructional setting in which the design study is conducted.

41 Il modello (Humble theory) delle classi di coordinazione Una classe di coordinazione è un modello di un particolare tipo di concetto. La teoria delle classi di coordinazione è coerente con una prospettiva per cui la conoscenza è un sistema complesso: concepts are large and intricately organized systems, which effectively coordinate activation and use of many specific elements according to context. Learning a concept is seen as a process of recruiting and coordinating a large number of elements in many ways.

42 Avere un concetto: Architettura di una classe di coordinazione ben formata: - readout strategies: the ways in which people focus their attention and read out any related information from the real world ; - the causal net (o inferential net): the total set of inferences one can use to turn related information readouts into the particular information at issue. Banalmente: F=ma

43 Principali difficoltà nella costruzione di una classe di coordinazione: 1) Il problema dello span: having adequate conceptual resources to operate the concept across a wide range of contexts in which it is applicable. 2) Il problema dell alignment: being able to determine the same concept-characteristic information across diverse circumstances. La conoscenza particolare utilizzata in specifiche applicazioni del concetto è chiamata concept projection.

44 La teoria in azione analisi del transcript della discussione avvenuta in classe

45 Come gli studenti coordinano le conoscenze per dare significato al concetto di tempo proprio La coordinazione degli studenti Inizio della discussione Stadio intermedio Fine della discussione 3 fasi Le scelte didattiche Definizione di tempo proprio mediante l OaL e seguendo un percorso geometrico (insegnante di classe) Introduzione di nuovi elementi (specializzando) Collocazione della discussione entro il dibattito tra Einstein e Minkowski (specializzando)

46 Inizio della discussione Marco: Elis: Il tempo proprio di qualcosa è il tempo misurato nello stesso sistema di riferimento o in un sistema di riferimento in quiete rispetto a quel qualcosa. [ ] Ad esempio questo raggio laser..[ ] il tempo proprio è il tempo calcolato nello stesso SdR dell oggetto, del raggio laser di ciò di cui si vuol calcolare il tempo cioè l evento. [ ] Noi abbiamo definito il tempo proprio partendo da un orologio a luce che si muoveva. E abbiamo definito il tempo proprio abbiamo trovato una relazione che era Δτ=Δt 1-β 2 [SIC!]. [ ] E da lì si trovava il tempo proprio perché era nel SdR dell orologio..

47 La complessità dell ambiente di apprendimento: Pluralità di contesti e di definizioni Contesto 1: L esercizio Contesto 2: L esperimento mentale dell orologio a luce Definizione di tempo proprio Marco: il tempo proprio di qualcosa è il tempo misurato nello stesso sistema di riferimento o in un sistema di riferimento in quiete rispetto a quel qualcosa. [ ] Ad esempio questo raggio laser..[ ] il tempo proprio è il tempo calcolato nello stesso sdr dell oggetto, del raggio laser di ciò di cui si vuol calcolare il tempo cioè l evento. [ ] Elis: Noi abbiamo definito il tempo proprio partendo da un orologio a luce che si muoveva. E abbiamo definito il tempo proprio abbiamo trovato una relazione che era Δτ=Δt 1-β 2 [SIC!]. [ ] E da lì si trovava il tempo proprio perché era nel SdR dell orologio.. Readout strategies e causal nets Dalla definizione a una readout strategy: per coordinare il tempo proprio, trova il giusto riferimento e poi misura il tempo in quel riferimento La definizione fornisce un metodo per vedere il tempo proprio nell esperimento mentale dell orologio a luce (contesto 2). Nell esercizio (contesto 1) le readout strategies fornite dalla definizione sono ambigue perché manca l oggetto di riferimento. Difficoltà degli studenti: span e alignment La descrizione in termini di oggetto, presupposta dalla definizione, ha uno span limitato (non permette di vedere nel caso in cui non ci sia un oggetto fisico di riferimento, ma solo due eventi ). La descrizione in termini di oggetti implica la persistenza di inferenze ontologiche classiche che la descrizione relativistica richiede siano spostate (displaced).

48 Nuovi elementi introdotti dallo specializzando (I) (1/2) Definizione 2 introdotta dall insegnante: Tempo proprio come l intervallo misurato tra due eventi che avvengono nella stessa posizione. Lorenzo: Il tempo proprio là [nell orologio a luce, contesto 2] sarà definito come il tempo tra due fenomeni che avvengono nella stessa coordinata spaziale. Qua i due fenomeni erano l andata e il ritorno. Qui [nell esercizio, contesto 1] c è solo l andata. Non c è il ritorno. [Lorenzo: Se Δτ è sempre γδt, esiste per forza.]

49 La complessità dell ambiente di apprendimento: Pluralità di contesti e di definizioni Definizione 2 introdotta dall insegnante (I): Tempo proprio come l intervallo misurato tra due eventi che avvengono nella stessa posizione. Lorenzo: Il tempo proprio là [nell orologio a luce, contesto 2] sarà definito come il tempo tra due fenomeni che avvengono nella stessa coordinata spaziale. Qua i due fenomeni erano l andata e il ritorno. Qui [nell esercizio, contesto 1] c è solo l andata. Non c è il ritorno. [Lorenzo: Se Δτ è sempre γδt, esiste per forza.] Readout strategies e causal nets Dalla definizione a una nuova readout strategy: Per coordinare il tempo proprio, trova l appropriata coppia di eventi, poi misura il tempo in quel sistema di riferimento. Difficoltà degli studenti: span e alignment Lorenzo non riesce a vedere nel contesto 1 la coppia rilevante di eventi che avvengono nella stessa posizione (mancanza di span nella definizione). La mancanza di span rende impossibile l alignment delle due definizioni (non sono viste da Lorenzo come due proiezioni dello stesso concetto).

50 Nuovi elementi introdotti dallo specializzando (I) (2/2) Contesto 3: Una palla/particella lanciata orizzontalmente sul treno I: Supponiamo che adesso, invece di avere un raggio di luce, abbiamo una particella che si muove con una certa velocità minore della velocità della luce rispetto a questo sistema di riferimento e in questa direzione. Allora, per calcolarmi il tempo proprio tra A e B, come potrei fare? Marco: Dovrei essere a cavallo della particella. I: Perché? Marco: La coordinata spaziale è fissa a cavallo della particella.

51 La complessità dell ambiente di apprendimento: Pluralità di contesti e di definizioni Contesto 3: Una palla lanciata orizzontalmente sul treno [ ] Marco: Dovrei essere a cavallo della particella. I: Perché? Marco: la coordinata spaziale è fissa a cavallo della particella. Lorenzo: Come faccio qua a mettermi in un SdR in cui misuro un tempo proprio? Luca: Non c è. Lorenzo: Dunque per questo qui non esiste un tempo proprio. Ma se il tempo proprio è uguale a γδt Readout strategies e causal nets Gli studenti traducono la condizione avvenire nella stessa posizione nell idea più intuitiva di essere sulla palla. Difficoltà degli studenti: span e alignment Il nuovo contesto (contesto 3) permette agli studenti di dare senso alla definizione di tempo proprio; la definizione funziona (genera una proiezione del concetto) per la palla che si muove orizzontalmente... MA non funziona per l esercizio (ancora mancanza di alignment)

52 La complessità dell ambiente di apprendimento: Pluralità di contesti e di definizioni Readout strategies e causal nets Difficoltà degli studenti: span e alignment Lorenzo: Come faccio qua a mettermi in un SdR in cui misuro un tempo proprio? Luca: Non c è. Lorenzo: Dunque per questo qui non esiste un tempo proprio. Ma se il tempo proprio è uguale a γδt Marco S. Viene zero, in questo caso, perché v=c! Lorenzo. Quindi il tempo proprio è uguale a zero, non è che non esiste! Mentre il tempo proprio esiste, anche se vale zero, il sistema di riferimento limite, nelle loro parole, non esiste. Gli studenti sono in grado di concludere che la seconda definizione di tempo proprio (data dall insegnante) funziona nei contesti 2 e 3: è coerente sia con la loro definizione originale essere a riposo con.. sia con la loro definizione più intuitiva essere a cavallo di.. Inoltre, la definizione dell insegnante permette si allineare il contesto dell esercizio (contesto 1) come un caso limite.

53 Due situazioni: B A=B A essere a riposo con l orologio essere sulla palla l intervallo di tempo tra due eventi che avvengono nella stessa posizione (o sul raggio di luce )

54 Alla fine della discussione: la messa in prospettiva del caso limite I: allora [tornando all esercizio ] secondo voi, Einstein cosa avrebbe risposto? [Quanto vale il tempo proprio]? Tutti: non esiste! Non si può misurare I: e Minkowski? Luca: Zero! lui avrebbe preso il concetto matematico come base di partenza per le sue deduzioni. Come fondamento.. Articulated alignment

55 Prima conclusione: L analisi del processo 1/3 Evidenza macroscopica: Progresso come cambiamento prospettiva da un modo di guardare in termini di fenomeni a un modo di guardare in termini di eventi da tempo proprio come caratteristica di un dato fenomeno a tempo proprio come caratteristica di una relazione tra eventi

56 Prima conclusione: L analisi del processo 2/3 Progresso come cambiamento prospettiva da un modo di guardare in termini di fenomeni a un modo di guardare in termini di eventi : Ulteriore conferma di un risultato già noto Posner G. J., Strike K.A., Hewson P.W., Gerzog W.A. (1982). Accommodation of a Scientific Conception: Toward a Theory of Conceptual Change. Sci. Educ., 66, 2, Hewson P.W. (1982). A case study of conceptual change in Special Relativity. The influence of prior knowledge in learning. Eur. J. Sci. Educ., 4(61), Scherr R. E., Shaffer P. S., & Vokos S. (2002). The challenge of changing deeply held student beliefs about relativity of simultaneity. Am. J. Phys., 70(12),

57 Prima conclusione: L analisi del processo 3/3 Nel linguaggio delle coordination class, il cambiamento è un processo cognitivo modellizzabile come quel processo che: i) porta a identificare gli eventi spazio-temporali come fuochi privilegiati d attenzione per ogni inferenza importante, ovvero per utilizzare in modo preferenziale una particolare classe di readout strategies al fine di estrarre informazioni da un contesto (quali eventi) e per inferire l informazione importante (quali relazioni spaziotemporali esistono tra gli eventi); ii) implica lo spostamento (displacement) di assunti ontologici persistenti sulla lunghezza degli oggetti e la durata di un fenomeni; iii) porta alla fattorizzazione dello spazio delle possibili proiezioni del concetto (le conoscenze particolari utilizzate nell applicazione del concetto in diverse situazioni).

58 Seconda conclusione: Implicazioni per l insegnamento - l analisi ha fornito una base teorica per spiegare perché, quando e come il confronto tra diverse prospettive interpretative favorisca una comprensione profonda di un concetto: La possibilità di collocare una pluralità di proiezioni concettuali in un quadro storicoepistemologico multi-prospettico ha stimolato gli studenti a confrontarsi consapevolmente coi problemi di span e alignment. - la fattorizzazione delle classi di proiezioni può aiutare un insegnante ad organizzare il lavoro cognitivo implicato in un processo di cambiamento concettuale.

59 Terza conclusione: l intreccio dati-teoria I dati hanno rappresentato un contesto ricco nel quale la teoria è stata profondamente: Controllata nella sua applicabilità: si è affinata la comprensione di quando e come la teoria si applica (il tempo proprio è un concetto modellizzabile come classe di coordinazione); Testata: le previsioni e le aspettative della teoria sono state, in questo contesto, confermate (span e alignment); Controllata nella sua efficacia (potere esplicativo): la teoria ha permesso di vedere aspetti non visti nei dati e di spiegare alcuni vantaggi e svantaggi di varie strategie didattiche; Raffinata ed estesa: è stato scoperto l articulated alignment.

60 II studio* Il processo di appropriazione da parte degli insegnanti di proposte innovative di relatività *De Ambrosis A., Levrini O., (2010), How physics teachers approach innovation: An empirical study for reconstructing the appropriation path in the case of special relativity, Physical Review Special Topics - Physics Education Research, 6,

61 Contesto: Master IDIFO e la scelta di Anna De Ambrosis e mia di collaborare al Modulo di relatività a cui hanno partecipato 20 insegnanti di matematica e fisica

62 Il gruppo di insegnanti - 1 insegnante non aveva mai studiato relatività nel corso del suo iter di formazione universitaria e le sue conoscenze derivavano da una lettura personale di libri di testo di scuola secondaria superiore; - 1 insegnante aveva studiato relatività soltanto nell ambito di un insegnamento della Scuola di Specializzazione all Insegnamento Secondario; - 7 insegnanti avevano seguito un insegnamento di relatività a livello universitario; - tutti gli altri insegnanti avevano studiato relatività a livello universitario nell ambito di insegnamenti di base e/o non specifici di relatività (ad esempio, Fisica Generale, Meccanica Razionale o Istituzioni di Fisica Teorica).

63 DAL MASTER IDIFO (direttore: M. Michelini) Modulo di relatività A B C Concetti fondanti per un percorso di base di relatività Ricostruire la relatività in prospettiva didattica: la proposta di Taylor e Wheeler Le interpretazioni di Einstein e Minkowski a co nfronto e le attuali proposte didattiche (materiali originali) Laboratorio di didattica sulla proposta di relatività ripercorrere e approfondire le conoscenze di base di relatività in prospettiva d insegnamento; riconoscere le peculiarità della proposta di Taylor & Wheeler. analizzare e discutere le radici storiche delle principali proposte didattiche; riflettere sulle implicazioni epistemologiche di alcune scelte didattiche; analizzare articoli di ricerca sulle difficoltà degli studenti nello studio della relatività approfondire temi emersi come rilevanti ai fini di una progettazione di percorsi.

La ricerca empirica in educazione

La ricerca empirica in educazione La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni

Dettagli

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009 RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare

Dettagli

Stefania Pozio. Le prove INVALSI di matematica: il confronto con le indagini internazionali.

Stefania Pozio. Le prove INVALSI di matematica: il confronto con le indagini internazionali. Stefania Pozio Le prove INVALSI di matematica: il confronto con le indagini internazionali. Quali sono le principali indagini internazionali sulla matematica a cui l Italia partecipa? L Italia partecipa

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

La pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante

La pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante Riflettiamo sulla pista Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di specificazione - possiede capacità progettuale - è in grado di organizzare il proprio tempo e di costruire piani per

Dettagli

Roberto Farnè Università di Bologna

Roberto Farnè Università di Bologna Roberto Farnè Università di Bologna Ora l apertura della parte scientifica a questi lavori, per capire innanzitutto il senso di questo appuntamento. Non abbiamo bisogno, nessuno di noi credo abbia bisogno

Dettagli

risulta (x) = 1 se x < 0.

risulta (x) = 1 se x < 0. Questo file si pone come obiettivo quello di mostrarvi come lo studio di una funzione reale di una variabile reale, nella cui espressione compare un qualche valore assoluto, possa essere svolto senza necessariamente

Dettagli

STRUTTURA UDA U.D.A. 4. Classe III A PRESENTAZIONE

STRUTTURA UDA U.D.A. 4. Classe III A PRESENTAZIONE STRUTTURA UDA UNITÀ DIDATTICA di APPRENDIMENTO di TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE E APPLICAZIONI U.D.A. 4 Classe III A.S. 2015/2016 TITOLO: Componenti fondamentali di un impianto Strumenti di misura

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

Polli e conigli. problemi Piano cartesiano. Numeri e algoritmi Sistemi e loro. geometrica. Relazioni e funzioni Linguaggio naturale e

Polli e conigli. problemi Piano cartesiano. Numeri e algoritmi Sistemi e loro. geometrica. Relazioni e funzioni Linguaggio naturale e Polli e conigli Livello scolare: primo biennio Abilità Interessate Calcolo di base - sistemi Risolvere per via grafica e algebrica problemi che si formalizzano con equazioni. Analizzare semplici testi

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

FINESTRE INTERCULTURALI

FINESTRE INTERCULTURALI Scuola Classe 1C FINESTRE INTERCULTURALI DIARIO DI BORDO 2013 / 2014 IC Gandhi - Secondaria di primo grado Paolo Uccello Insegnante / materia lettere Data Febbraio Durata 4h TITOLO DELLA FINESTRA INTERCULTURALE

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto

Dettagli

Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria

Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria Psicomotricità su Scacchiera Gigante. Una sperimentazione nella scuola primaria Roberto Trinchero Dipartimento di Filosofia e Scienze dell Educazione Università degli studi di Torino roberto.trinchero@unito.it

Dettagli

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 Finalità: Sistematizzare concetti e definizioni. Verificare l apprendimento. Metodo: Lettura delle OSSERVAZIONI e risoluzione della scheda di verifica delle conoscenze

Dettagli

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA DI CORTE FRANCA MATEMATICA CLASSE QUINTA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L ALUNNO SVILUPPA UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO RISPETTO ALLA MATEMATICA,

Dettagli

FINESTRE INTERCULTURALI

FINESTRE INTERCULTURALI Scuola Classe 1C FINESTRE INTERCULTURALI DIARIO DI BORDO 2013 / 2014 IC Gandhi - Secondaria di primo grado Paolo Uccello Insegnante / materia Anelia Cassai/lettere Data Febbraio Durata 4h TITOLO DELLA

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

Modulo: Scarsità e scelta

Modulo: Scarsità e scelta In queste pagine è presentato un primo modello di conversione di concetti, schemi e argomentazioni di natura teorica relativi all argomento le scelte di consumo (presentato preliminarmente in aula e inserito

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Progetto di formazione e ricerca SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO. ITALIANO Competenze linguistico-comunicative. Competenze di cittadinanza

Progetto di formazione e ricerca SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO. ITALIANO Competenze linguistico-comunicative. Competenze di cittadinanza Progetto di formazione e ricerca SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ITALIANO Competenze linguistico-comunicative Competenze di cittadinanza NUCLEI FONDANTI: ASCOLTARE PARLARE LEGGERE SCRIVERE RIFLETTERE

Dettagli

Capitolo 2. Operazione di limite

Capitolo 2. Operazione di limite Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A

Dettagli

PROGETTO DI FORMAZIONE PER COMPRENDERE, SPERIMENTARE E FAR PROPRIO IL METODO

PROGETTO DI FORMAZIONE PER COMPRENDERE, SPERIMENTARE E FAR PROPRIO IL METODO LO SPAZIO MAGICO DELLA RELAZIONE TM Metodo di intervento sulle dinamiche relazionali e sulla prevenzione del disagio nella Scuola dell Infanzia e nella Scuola Primaria PRIMO LIVELLO PROGETTO DI FORMAZIONE

Dettagli

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare Sottogruppo coordinato da Fortunata Capparo (verbale 2 incontro - 18 /11 2002) L ispettore Gandelli ha iniziato l incontro

Dettagli

Agenda degli incontri

Agenda degli incontri PROGETTO DI FORMAZIONE LEARNING BY DOING Descrizione Percorso Un percorso di formazione per supportare i docenti a formare in modo esplicito le competenze trasversali dei loro allievi. E ormai noto che

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.)

Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.) Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.) Il progetto nasce da una collaborazione fra la Facoltà di Economia e l ITCS G.Oberdan di Treviglio nell ambito delle attività di orientamento di entrambe

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

PROGETTO EM.MA PRESIDIO

PROGETTO EM.MA PRESIDIO PROGETTO EM.MA PRESIDIO di PIACENZA Bentornati Il quadro di riferimento di matematica : INVALSI e TIMSS A CONFRONTO LE PROVE INVALSI Quadro di riferimento per la valutazione Quadro di riferimento per i

Dettagli

Descrizione dell unità. Titolo Frazioni con la LIM. Autore Barbara Bianconi

Descrizione dell unità. Titolo Frazioni con la LIM. Autore Barbara Bianconi Descrizione dell unità Titolo Frazioni con la LIM Autore Barbara Bianconi Tematica Come si traducono nel linguaggio della matematica un quarto in musica, una fetta di pizza, un terzo di un percorso prestabilito?

Dettagli

Sollecitare riflessione anche su prove di SCIENZE. Prendere confidenza anche con altri sistemi valutativi diversi da INValSI

Sollecitare riflessione anche su prove di SCIENZE. Prendere confidenza anche con altri sistemi valutativi diversi da INValSI Sollecitare riflessione anche su prove di SCIENZE Prendere confidenza anche con altri sistemi valutativi diversi da INValSI questo anno scolastico sarà l anno delle prove TIMSS Indagine TIMSS per Scienze

Dettagli

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono

Dettagli

IL CURRICOLO DI SCUOLA ARTE E IMMAGINE

IL CURRICOLO DI SCUOLA ARTE E IMMAGINE IL CURRICOLO DI SCUOLA ARTE E IMMAGINE SCUOLA DELL INFANZIA CAMPI DI ESPERIENZA - IMMAGINI.SUONI, COLORI SCUOLAPRIMARIA DISCIPLINE: - ARTE E IMMAGINE SCUOLA SECONDARIA I GRADO DISCIPLINE: - ARTE E IMMAGINE

Dettagli

Tavola rotonda Le competenze e la didattica laboratoriale dalla Scuola di base all Università: esempi di orientamento formativo.

Tavola rotonda Le competenze e la didattica laboratoriale dalla Scuola di base all Università: esempi di orientamento formativo. SCUOLA ESTIVA DI RICERCA EDUCATIVA E DIDATTICA CHIMICA ULDERICO SEGRE Ferrara 15 luglio 2010 Riflettere sulle conoscenze per favorire un apprendimento significativo Tavola rotonda Le competenze e la didattica

Dettagli

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA www.previsioniborsa.net 1 lezione METODO CICLICO INTRODUZIONE Questo metodo e praticamente un riassunto in breve di anni di esperienza e di studi sull Analisi Tecnica di borsa con specializzazione in particolare

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

La struttura del Master all Università di Palermo

La struttura del Master all Università di Palermo Percorso Formativo MISSB Quali competenze, quali conoscenze? Didattica laboratoriale e progettazione di situazioni di apprendimento in classe tra Matematica e Fisica Università degli Studi Palermo Piazza

Dettagli

Mario Rotta. Sperimentando. Tecnologie mobili, contenuti digitali personalizzati e innovazione nei processi educativi

Mario Rotta. Sperimentando. Tecnologie mobili, contenuti digitali personalizzati e innovazione nei processi educativi Mario Rotta Sperimentando Tecnologie mobili, contenuti digitali personalizzati e innovazione nei processi educativi Lo scenario Un concetto essenziale: PMLKE Personal Mobile Learning & Knowledge Environment

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

LABORATORIO Professione psicologo

LABORATORIO Professione psicologo Università degli Studi di Milano-Bicocca Facoltà di Psicologia Corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche LABORATORIO Professione psicologo AA. 2010-2011 2011-1 - UNO SPUNTO PROVOCATORIO Siamo

Dettagli

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio. Distretto Scolastico N 53 Nocera Inferiore (SA) Prot. n. 1676 C/2 Nocera Superiore,18/10/2012 A tutti i docenti All attenzione della prof. Sergio FS di riferimento All attenzione di tutti i genitori Tramite

Dettagli

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Titolo dell attività: OGGI FACCIAMO GLI ATTORI Esperienza di role-play (fase 1) Costruzione di una carta T (fase 2) SINTESI DELL ATTIVITA I bambini

Dettagli

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità

Dettagli

Percorso Abilitante Speciale - P.A.S. a.a. 2014-2015. LABORATORIO DI TECNOLOGIE DIDATTICHE (classe A059) Prof.ssa Laura Grandi

Percorso Abilitante Speciale - P.A.S. a.a. 2014-2015. LABORATORIO DI TECNOLOGIE DIDATTICHE (classe A059) Prof.ssa Laura Grandi Percorso Abilitante Speciale - P.A.S. a.a. 204-205 LABORATORIO DI TECNOLOGIE DIDATTICHE (classe A059) Prof.ssa Laura Grandi Syllabus a.a. 204-205 versione.0 BREVE INTRODUZIONE AL MODULO Il Syllabus indica

Dettagli

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.

Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

L IT a supporto della condivisione della conoscenza

L IT a supporto della condivisione della conoscenza Evento Assintel Integrare i processi: come migliorare il ritorno dell investimento IT Milano, 28 ottobre 2008 L IT a supporto della condivisione della conoscenza Dott. Roberto Butinar AGENDA Introduzione

Dettagli

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011 I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Palermo 9 novembre 2011 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO Webquest Attività di indagine guidata sul Web, che richiede la partecipazione attiva degli studenti,

Dettagli

L isola del futuro. Guida per l insegnante

L isola del futuro. Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di esplorazione - Dà risposte originali. - È capace di produrre molte idee. - Comprende la molteplicità dei punti di vista. Guida per l insegnante Compito di cristallizzazione

Dettagli

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro

Dettagli

Cosa ci può stimolare nel lavoro?

Cosa ci può stimolare nel lavoro? a Cosa ci può stimolare nel lavoro? Quello dell insegnante è un ruolo complesso, in cui entrano in gioco diverse caratteristiche della persona che lo esercita e della posizione che l insegnante occupa

Dettagli

Autismo e teoria della mente

Autismo e teoria della mente Spiegare l autismo Università degli Studi di Milano Autismo e teoria della mente Sandro Zucchi All inizio degli anni 80, Baron-Cohen, Leslie e Frith hanno condotto un esperimento per determinare il meccanismo

Dettagli

Un gioco con tre dadi

Un gioco con tre dadi Un gioco con tre dadi Livello scolare: biennio Abilità interessate Costruire lo spazio degli eventi in casi semplici e determinarne la cardinalità. Valutare la probabilità in diversi contesti problematici.

Dettagli

FORMAT PROFILO DI COMPETENZA. competenza chiave

FORMAT PROFILO DI COMPETENZA. competenza chiave FORMAT PROFILO DI COMPETENZA PRIMA PARTE GRUPPI DI LAVORO PER DISCIPLINA IN VERTICALE compito a. formulare lo specifico formativo della competenza chiave presa in esame in base alla formazione personale,

Dettagli

Tempi di realizzazione

Tempi di realizzazione Unità di Apprendimento: argomento: le rocce classe: terzo anno del liceo scientifico, attività basata principalmente sull osservazione Prerequisiti: I minerali Fondamenti di chimica: gli stati di aggregazione

Dettagli

FONDAMENTI E DIDATTICA DELLE SCIENZE NELLA SCUOLA DELL INFANZIA

FONDAMENTI E DIDATTICA DELLE SCIENZE NELLA SCUOLA DELL INFANZIA FONDAMENTI E DIDATTICA DELLE SCIENZE NELLA SCUOLA DELL INFANZIA giuseppina.rinaudo@unito..rinaudo@unito.itit SFP 2006 - "Introduzione al corso" V. Montel, M. Perosino, G. Rinaudo 1 Impostazione del corso

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo.

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo. Vi consiglio di seguire l intervista senza le didascalie 1

Dettagli

Qui cade sua altezza

Qui cade sua altezza Qui cade sua altezza Silvia Sbaragli N.R.D. Bologna DFA, SUPSI Locarno (Svizzera) Pubblicato in: Sbaragli S. (2010). Qui cade sua altezza. La Vita Scolastica. 18, 25-27. Nell insegnamento della matematica

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP PRESENTAZIONE DEL PROGETTO La CISL ha organizzato questo incontro perché

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA S. PIERO

SCUOLA DELL INFANZIA S. PIERO ISTITUZIONE SCOLASTICA AUTONOMA DI AGLIANA SCUOLA DELL INFANZIA DI S. PIERO SCUOLA DELL INFANZIA S. PIERO Insegnanti: Cioli Elvira Gabellini Roberta Innocenti Daniela M.Laura IL TRENO DEI COMPLEANNI PRESENTAZIONE:

Dettagli

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche L insegnamento del Laboratorio di Fisica Alcune considerazioni didattiche La Fisica nasce come scienza sperimentale, ma è spesso insegnata in modo soltanto teorico. Senza il supporto del laboratorio, si

Dettagli

Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I.

Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I. Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I. Non esiste, al giorno d oggi, un parere unanime della comunità scientifica sulla definizione di intelligenza. In generale, potremmo dire che è

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

Brand Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Introduzione

Brand Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Introduzione Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Un corso di Marco De Veglia Brand Positioning: la chiave segreta del marketing Mi occupo di Brand Positioning

Dettagli

Il curricolo per competenze e la didattica disciplinare. Obiettivi e metodologia

Il curricolo per competenze e la didattica disciplinare. Obiettivi e metodologia Il curricolo per competenze e la didattica disciplinare Obiettivi e metodologia Presentazione e premessa Breve presentazione personale Il tema Curricolo per competenze e didattica disciplinare sarà trattato

Dettagli

qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasd

qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasd qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasd Scuola dell Infanzia qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasd GEOGRAFIA qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasd Istituto Comprensivo Castell Arquato qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasd

Dettagli

Cristiano Giorda I GIS per insegnare la geografia

Cristiano Giorda I GIS per insegnare la geografia Cristiano Giorda I GIS per insegnare la geografia Le indicazioni Nazionali richiedono in tutti i gradi di scuola l inserimento dei GIS nella didattica della geografia: primo ciclo di istruzione Il raffronto

Dettagli

Le fasi del lavoro. sede: via Luzzatti, 15 47813 Igea Marina Tel. 0541 341642 zaffiria@comune.bellaria-igea-marina.rn.it - www.zaffiria.

Le fasi del lavoro. sede: via Luzzatti, 15 47813 Igea Marina Tel. 0541 341642 zaffiria@comune.bellaria-igea-marina.rn.it - www.zaffiria. Scuola Primaria A.Manzi Bellaria Igea Marina Per l anno scolastico 2011 la scuola primaria Alberto Manzi di Bellaria Igea Marina ha scelto per la II A, II B e II C il laboratorio Eroi della mia fantasia,

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

L integrazione del Progetto ESTABLISH nel contesto della Scuola italiana

L integrazione del Progetto ESTABLISH nel contesto della Scuola italiana SEZIONE 6: FISICA GENERALE, DIDATTICA E STORIA DELLA FISICA TAVOLA ROTONDA: La ricerca didattica italiana nei Progetti Europei L integrazione del Progetto ESTABLISH nel contesto della Scuola italiana Claudio

Dettagli

Presentazione delle attività formative. Obiettivi e contenuti del Piano

Presentazione delle attività formative. Obiettivi e contenuti del Piano Piano di formazione e informazione dei Team di Valutazione alle indagini nazionali e internazionali Conferenze di servizio per i dirigenti scolastici Presentazione delle attività formative. Obiettivi e

Dettagli

è lo spazio che intercorre tra gli obiettivi degli interessati che hanno la volontà di

è lo spazio che intercorre tra gli obiettivi degli interessati che hanno la volontà di Sessione La negoziazione Introduzione INTRODUZIONE Il presente modulo formativo ha lo scopo di aiutare il manager a riesaminare le dinamiche interpersonali e le tecniche che caratterizzano una negoziazione

Dettagli

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende

Dettagli

STRUTTURA UDA U.D.A. 2. Classe III A PRESENTAZIONE

STRUTTURA UDA U.D.A. 2. Classe III A PRESENTAZIONE STRUTTURA UDA UNITÀ DIDATTICA di APPRENDIMENTO di TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE E APPLICAZIONI U.D.A. 2 Classe III A.S. 2015/2016 TITOLO: Energia, potenza e rendimento. Campo elettrico e condensatori.

Dettagli

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1

SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre

Dettagli

Progetto Co-meta Istituto comprensivo «E. De Amicis» di Tremestieri settore scientifico

Progetto Co-meta Istituto comprensivo «E. De Amicis» di Tremestieri settore scientifico Progetto Co-meta Istituto comprensivo «E. De Amicis» di Tremestieri settore scientifico Attività laboratoriali di matematica, fisica e scienze Federico Francesco Placenti Salvatore Alex Cordovana Giorgio

Dettagli

come nasce una ricerca

come nasce una ricerca PSICOLOGIA SOCIALE lez. 2 RICERCA SCIENTIFICA O SENSO COMUNE? Paola Magnano paola.magnano@unikore.it ricevimento: martedì ore 10-11 c/o Studio 16, piano -1 PSICOLOGIA SOCIALE COME SCIENZA EMPIRICA le sue

Dettagli

Progetto Regionale HP InterAziendale Scorze d arancia amara

Progetto Regionale HP InterAziendale Scorze d arancia amara Allegato 7 RELAZIONE: IL TEST DEI RITRATTI COME STRUMENTO DI VALUTAZIONE DEL CAMBIAMENTO DELLA PERCEZIONE DELLE CONOSCENZE RELATIVE AGLI INTEGRATORI ALIMENTARI L elaborazione del modello transteorico di

Dettagli

Indirizzo odontotecnico a.s. 2015/2016

Indirizzo odontotecnico a.s. 2015/2016 I.P.S.I.A E. DE AMICIS - ROMA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI MATEMATICA Classe 5C Indirizzo odontotecnico a.s. 2015/2016 Prof. Rossano Rossi La programmazione è stata sviluppata seguendo le linee guida ministeriali

Dettagli

STAKEHOLDER ENGAGEMENT

STAKEHOLDER ENGAGEMENT STAKEHOLDER ENGAGEMENT IN BREVE E-quality Italia S.r.l. Via Mosca 52-00142 Roma T 0692963493, info@equality-italia.it, http://www.equality-italia.it Indice 1. Il problema 3 2. Stakeholder Engagement in

Dettagli

Che cosa e come valutano le prove di matematica e con quali risultati. nell A.S. 2008 2009

Che cosa e come valutano le prove di matematica e con quali risultati. nell A.S. 2008 2009 Che cosa e come valutano le prove di matematica e con quali risultati nell A.S. 2008 2009 Presentazione a cura di Roberta Michelini Casalpusterlengo, 8 gennaio 2010 http://www.invalsi.it/esamidistato0809/

Dettagli

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo

Dettagli

ANNO SCOLASTICO 2014-2015

ANNO SCOLASTICO 2014-2015 ATTIVITÀ DI SPERIMENTAZIONE IN CLASSE PREVISTA NELL AMBITO DEL PROGETTO M2014 PROMOSSO DALL ACCADEMIA DEI LINCEI PER LE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Il Centro matematita,

Dettagli

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO Livello di base non raggiunto Non ha raggiunto tutte le competenze minime previste nel livello di base Riconosce ed utilizza le strutture linguistiche di base Comprende

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

Una risposta ad una domanda difficile

Una risposta ad una domanda difficile An Answer to a Tough Question Una risposta ad una domanda difficile By Serge Kahili King Traduzione a cura di Josaya http://www.josaya.com/ Un certo numero di persone nel corso degli anni mi hanno chiesto

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORISOLE Scuole Primarie PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima Matematica Anno Scolastico 2015/ 2016 COMPETENZE : A -NUMERO Comprende il significato dei numeri, i modi per

Dettagli

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video)

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) TNT IV Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video) Al fine di aiutare la comprensione delle principali tecniche di Joe, soprattutto quelle spiegate nelle appendici del libro che

Dettagli

Dalle scatole alle figure piane. Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015

Dalle scatole alle figure piane. Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015 Dalle scatole alle figure piane Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015 Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo Le conoscenze matematiche contribuiscono alla formazione

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

IL PAESE QUATRICERCHIO

IL PAESE QUATRICERCHIO Scuola dell infanzia di Santa Maria in Punta UNITÀ DI APPRENDIMENTO: IL PAESE QUATRICERCHIO UN MONDO DI FORME(prima parte) Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO GRIGLIA DI OSSERVAZIONE/RUBRICA

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA CLASSE 5^ - CRITERI VALUTAZIONE DI STORIA USO DELLE FONTI

SCUOLA PRIMARIA CLASSE 5^ - CRITERI VALUTAZIONE DI STORIA USO DELLE FONTI SCUOLA PRIMARIA CLASSE 5^ - CRITERI VALUTAZIONE DI STORIA USO DELLE FONTI LIVELLO / VOTO L'alunno riconosce con sicurezza ed in modo autonomo alcune tipologie di documenti dati: materiali, iconografici,

Dettagli

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici Dott.ssa Monica Dacomo Attività per la scuola secondaria di I grado Chi o cosa provoca le nostre emozioni? Molti pensano che siano le altre

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

PREFAZIONE Questo volume sintetizza l esperienza decennale del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant Anna nell ambito della formazione manageriale e, coerentemente con le logiche

Dettagli