Direzione Sanità Settore Prevenzione e Veterinaria
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- Claudio Berardi
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1 Direzione Sanità Settore Prevenzione e Veterinaria PATOLOGIE DEGLI EQUIDI SOGGETTE A PIANI DI PROFILASSI: SITUAZIONE SANITARIA L esperienza della Regione Piemonte BENESSERE, ANAGRAFE ED EPIDEMIOLOGIA EQUINA: ELEMENTI DI ATTUALITA GROSSETO, settembre 2013 D.ssa Patrizia Vignetta
2 DPR 320/54 art 1: malattie denunciabili DPR 243/94: malattie per cui sono richiesti requisiti per la movimentazione Dir. 82/894: malattie soggette a notifica CE Lista OIE: lista di malattie degli equini notificabili OIE MALATTIE DEGLI EQUINI SOGGETTE A NOTIFICA/DENUNCIA DPR 320/54 DPR 293/94 (scambi) Dir. 82/894 (notifica CE) LISTA OIE Morbo Coitale Maligno X X X X Anemia Infettiva X X X X Encefalomieliti X X X X Morva X X X X Peste equina X X X X Stomatite vescicolosa X X X X Carbonchio ematico X X X Rabbia X X X Affezioni influenzali X X Malattie virali respiratorie (rinopolmonite, arterite, ecc) X X Farcino criptococcico X X Rogna X X Leptosirosi X X Piroplasmosi Echinococcosi Trichinellosi Surra (T. evansi) Metrite contagiosa X X X X X
3 - patologie che in tempi recenti hanno determinato situazioni di emergenza o di rischio anche potenziale in relazione alla situazione epidemiologica nazionale - sono state adottate misure di profilassi pianificate pluriennali - hanno fatto evidenziare criticità correlate alla gestione della BDE - sono state occasione per acquisire dati ed informazioni per la costituzione di un anagrafe sanitaria - può essere interessante il confronto con l esperienza regionale piemontese Anemia infettiva degli equini Morbo coitale maligno West Nile Disease
4 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI UN QUADRO NORMATIVO IN EVOLUZIONE RPV 320/54 artt. 99 (censimento, sequestro e diagnosi) e 100 (revoca misure) D.M. 4 dicembre 1976 Profilassi dell anemia infettiva degli equini Programma di profilassi che prevede modalità diagnostiche, misure di focolaio, periodicità dei controlli, test pre-moving, possibilità di acquisizione della qualifica di indennità DPR 11 febbraio 1994 n. 243 Reg. di attuazione Dir. 90/426/CEE che disciplina movimenti ed importazioni di equini Requisiti per movimenti nazionali: visita clinica (per equini non registrati) e azienda non soggetta a misure di focolaio (revoca)
5 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI UN QUADRO NORMATIVO IN EVOLUZIONE Condizioni che hanno reso necessaria l emanazione di disposizioni urgenti Dal 1994 solo alcune Regioni hanno proseguito l attività di sorveglianza... : condizione che ha determinato un aggravamento su tutto il territorio nazionale del rischio di proliferazione di casi di anemia infettiva... Da aprile a settembre 2006 sono stati denunciati 17 focolai di AIE che complessivamente hanno coinvolto 604 soggetti con 5 capi con sintomatologia clinica evidente, 6 deceduti ed altri positivi al test di Coggins. Le caratteristiche della malattia sono tali da far ritenere inadeguato un piano di monitoraggio su base campionaria È necessario adottare misure sanitarie urgenti e straordinarie di controllo sull intero territorio nazionale, tenuto conto che gli equidi svolgono attività agonistiche sportive al di fuori del territorio nazionale (rischio blocco scambi internazionali!!)
6 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI UN QUADRO NORMATIVO IN EVOLUZIONE OO. MM. 14/11/2006, 18/12/2007, 6/8/2010 (scaduta) concernenti il piano di sorveglianza nazionale dell anemia infettiva degli equini. Sono richiamati: - art 99 RPV 320/54 (sequestro, isolamento, disinfezioni); - artt 1 e 3 DM 4/12/76 (test Coggins, definizione positivo, misure negli ippodromi); - art 4, comma 4 a) 3) DPR 243/94 (tempi revoca: due test a tre mesi di intervallo dall eliminazione)
7 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI OBIETTIVI E MISURE DELLE OOMM Testare la tutta popolazione equina di età superiore ai 6 mesi 1 volta all anno (sarebbe necessaria un anagrafe aggiornata!!) Valutare la diffusione dell AIE sul territorio nazionale Adottare misure di controllo e biosicurezza per minimizzare la diffusione dell infezione Individuare cluster regionali di infezione per modulare i controlli in base alla situazione epidemiologica della Regione Prevedere misure di tutela del benessere degli equini positivi che non siano destinati alla macellazione, di modo che non rappresentino un rischio per il resto della popolazione
8 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Situazione epidemiologica Nel periodo sono stati analizzati dal CRAIE campioni dalla specie cavallo, 1479 dei quali confermati positivi (0,14%) Dati CRAIE
9 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Situazione epidemiologica Cavalli Dati CRAIE L andamento della prevalenza dei campioni postivi dimostra una tendenza alla progressiva e significativa riduzione. Il reale abbattimento della prevalenza nei cavalli si riferisce al 2009 rispetto al biennio precedente. Nel successivo biennio la prevalenza resta sostanzialmente costante e risulta tale da appresentare uno stato di apparente infezione sporadica. da Report CRAIE
10 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Situazione epidemiologica Cavalli Dati CRAIE La distribuzione annuale delle prevalenze di campioni positivi di cavallo fa rilevare una maggiore concentrazione delle positività nelle Regioni dell Italia Centrale. da Report CRAIE
11 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Situazione epidemiologica Muli Dati CRAIE Nel periodo sono stati esaminati campioni di mulo, 737 dei quali confermati positivi (6,2%). Nella figura l andamento della prevalenza dei campioni positivi dimostra un evidente tendenza alla progressiva e sostanziale diminuzione. I due punti di flessione evidenziano un risultato importante delle misure di controllo messe in atto nei 5 anni di piano. da Report CRAIE
12 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Situazione epidemiologica Muli Dati CRAIE La distribuzione annuale delle prevalenze di campioni positivi di mulo in base alle Regioni di provenienza conferma quanto già osservato per i cavalli relativamente ad una maggiore concentrazione delle positività nelle Regioni dell Italia Centrale. da Report CRAIE
13 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Le considerazioni del CRAIE c/o IZS del Lazio (Report 2011) I trend osservati sembrano evidenziare un progressivo e costante abbattimento dei livelli di occorrenza di AIE sul territorio nazionale, nonostante la conferma di cluster nel Centro-sud Italia. Tale quadro parrebbe congruo rispetto all efficacia delle misure messe in atto, con progressiva riduzione delle fonti di infezione rappresentate dagli animali infetti. Considerando come la malattia sia connessa a meccanismi di trasmissione poco efficienti, la riduzione delle fonti di infezione prefigura ripercussioni favorevoli sul futuro quadro epidemiologico dell AIE. Permane tuttavia come principale punto critico la valutazione dell intensità di sorveglianza raggiunta sulla popolazione nazionale di equidi. (Affidabilità BDE!!)
14 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Ipotesi di attribuzione del rischio a livello regionale Dati CRAIE da Report CRAIE
15 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Il quadro normativo regionale in Piemonte In Piemonte il controllo pianificato dell anemia infettiva è stato avviato dalla fine degli anni 80 (DPGR n. 4572/89). Il controllo sistematico è stato mantenuto e mai sospeso fino ad oggi (DPGR n. 3716/95 e DGR n /05). Il provvedimento (DPGR n. 3716/95) prevedeva la registrazione da parte dei SV delle ASL degli equidi non registrati (aspetto superato dalla normativa nazionale sull anagrafe), la visita clinica annuale ed il prelievo per la diagnosi dell AIE a cadenza annuale; dal 2005 (DGR n /05) ogni 2 anni.
16 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Il quadro normativo regionale in Piemonte I provvedimenti regionali, per gli aspetti non in contrasto con la normativa nazionale (registrazione in particolare), sono tuttora vigenti. Rappresentano la base normativa regionale, che consente il mantenimento della sorveglianza secondo criteri chiari e uniformi, nei periodi di vacanza della normativa nazionale. Si è in attesa delle disposizioni nazionali, per verificare la possibilità di un ulteriore rimodulazione della sorveglianza sulla base della favorevole situazione epidemiologica regionale.
17 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI L attività di controllo in Piemonte In Piemonte sono presenti equidi in scuderie (12662 allevamenti) (dato al 31/12/12). Annualmente dal 1991 il livello di controllo è stato sostanzialmente stabile: diagnosi dell IZS TO nel diagnosi dell IZS TO nel diagnosi dell IZS TO nel 2010 Nel 2012 (riprende il controllo biennale) sono state controllate 6701 scuderie ( 61% delle presenti) con equini. La maggior parte dei controlli viene effettuata dai SSVV delle ASL (nel prelievi dei veterinari LLPP).
18 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI La situazione epidemiologica in Piemonte - l andamento pluriennale CASI DI ANEMIA INFETTIVA
19 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI La situazione epidemiologica in Piemonte - lo storico - Dal 1991 al 1999 sono stati rilevati 85 casi: - 27 casi nel 1991; - 18 casi nel 1992; - 13 casi nel 1994; - 7 casi nel Gestiti di norma con macellazione concordata dei positivi; sequestro ed isolamento degli infetti per motivi di affezione o di lavoro. Valutazione dell origine dei casi dal 94 al 99 (33 focolai con 38 capi infetti): - 3 % (1) altri Paesi CE - 36 % (12) Paesi terzi - 18 % (6) locale - 42 % (14) altre Regioni Considerazioni, peraltro ancora attuali: - correlazione fra casi di positività e irregolarità commerciali; a più elevato rischio i soggetti con ripetute commercializzazioni e transito via mercati/stalle di sosta - nei focolai il rischio di manifestare malattia è protratto per 6 mesi (incubazione/latenza); in diversi casi capi negativi ad un controllo precedente
20 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI La situazione epidemiologica in Piemonte - più recente - A partire dall anno 2000 la malattia può essere considerata eradicata: il riscontro di casi è risultato occasionale (al massimo 2 casi all anno), sempre di origine extraregionale o correlati a contatti extraregionali. Fa eccezione un caso del 2010, per probabile contagio da un altro equino mantenuto in vita in isolamento (OM 6/8/2010), ma in ambito aziendale. Nel 2012 restano in vita in Piemonte, 4 equidi positivi (3 cavalli e 1 mulo) soggetti alle misure di isolamento dell OM 6/8/2010. Obiettivo prioritario la rimodulazione del piano che potrà consentire: - l ulteriore risparmio di risorse; - la salvaguardia dei risultati conseguiti.
21 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI La situazione epidemiologica in Europa - Anno Dati CE ADNS Annual Report 2010
22 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI La situazione attuale L O.M. 6/8/2010 è scaduta a settembre Il Ministero della Salute, con nota prot /12, in attesa dell emanazione di un nuovo piano che sarà basato su una più approfondita analisi del rischio e tenendo conto dell attività svolta, ha raccomandato di mantenere un adeguata sorveglianza veterinaria, specialmente nelle aree a rischio. Proprietari di equini e Associazioni chiedono chiarimenti in relazione all attuazione del piano di sorveglianza sulla malattia. Le prospettive possono prevedere piani regionali basati sull analisi del rischio locale con periodicità di controllo differenziata o compartimentalizzazione delle misure di controllo. Le criticità sono in relazione ai tempi di decisione ed alle modalità di controllo delle movimentazioni fra territori epidemiologicamente differenti. Nel frattempo la gestione dell anagrafe equina, di recente a parziale carico dei Servizi veterinari, non ha ancora risolto il problema di un controllo efficace sul comparto.
23 MORBO COITALE MALIGNO La situazione epidemiologica internazionale - Anno 2011 (sito OIE) L'infezione è endemica in molte aree del continente asiatico, dell'africa, in Russia, parte del Medio Oriente e Sud America. In Europa le ultime notifiche degli altri Paesi CE risalgono agli anni 50.
24 MORBO COITALE MALIGNO La situazione epidemiologica storica e il quadro normativo nazionale Il Morbo Coitale Maligno è stato eradicato in Italia negli anni 40. Dopo una grave epidemia negli anni 70 (casi in Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Sicilia, Umbria), è stato nuovamente eradicato. La normativa nazionale che regolamenta la riproduzione animale (Legge 30/91, DM 172/94, DM 403/00) comprende il controllo ufficiale di alcune malattie degli equidi fra cui il MCM (e morva, AIE, AVE, encefaliti equine, metrite contagiosa e rinopolmonite equina) Normativa specifica relativa al MCM: - RPV DPR n. 320/54 artt DM 21 ottobre 1975 (abbattimento e distruzione capi infetti) - DPR 243/94 art 4 comma 4 a) 1) (revoca misure : sei mesi da ultimo contatto)
25 MORBO COITALE MALIGNO La ricomparsa della malattia in Italia La malattia ricompare in Italia nel 2011 (7 focolai): la prima positività riguarda uno stallone testato per l autorizzazione alla monta in provincia di Catania. L esito delle indagini evidenza che l infezione circolava già da alcuni mesi; l origine presunta dei casi si attribuisce ad un attività di monta non controllata e di commercio irregolare. I controlli estesi del 2011 hanno consentito di definire le aree a rischio. I controlli più mirati 2012 hanno consentito di delineare una situazione epidemiologica favorevole: capi esaminati nelle Regioni a rischio e 8628 nelle altre Regioni. Non sono stati confermati ulteriori casi positivi. Il provvedimento del 2013 sancisce la conclusione delle misure straordinarie per il rilievo della bassa prevalenza dell infezione e raccomanda la puntuale applicazione della normativa vigente sulla riproduzione animale e sulla registrazione e identificazione degli equidi. Carenze nel sistema di controllo sulla riproduzione animale Difficoltà nelle operazioni di rintraccio delle movimentazioni degli equidi (carenze BDE) Mancata implementazione dell anagrafe degli equidi
26 MORBO COITALE MALIGNO Il quadro normativo regionale in Piemonte In materia di riproduzione degli animali, il Piemonte ha emanato la DGR del 2008 (Ass. Sanità e Agricoltura), che fornisce le istruzioni applicative regionali della Legge 30/91 e relativo regolamento DM 403/00. La DGR contiene istruzioni riguardanti gli adempimenti regionali: - il rilascio delle autorizzazioni per la gestione delle stazioni di monta pubblica, degli impianti per produzione e distribuzione di materiale seminale, dei centri di raccolta e produzione embrioni - la pratica dell inseminazione artificiale - la vigilanza su esistenza e mantenimento requisiti previsti - la modulistica e flusso informazioni
27 MORBO COITALE MALIGNO Il quadro normativo regionale in Piemonte Gli aspetti di maggior interesse per il controllo delle malattie: I riproduttori equini di interesse locale (cavalli o asini stalloni per i quali non sono istituiti libro genealogico o registro anagrafico) sono autorizzabili per la monta naturale, qualora siano verificate le condizioni previste e la regolarità dell identificazione e registrazione in BDE. L autorizzazione è rilasciata dalla Provincia su delega regionale E stabilito un flusso informativo reciproco fra SSVVR e Uffici dell Ass. Agricoltura, che consentono di disporre delle informazioni necessarie all esercizio della vigilanza L Ass. Agricoltura espone sul suo sito, consultabile ed aggiornato, gli elenchi degli impianti autorizzati. Le medesime informazioni sono disponibili nel sistema di epidemiosorveglianza regionale ARVET
28 MORBO COITALE MALIGNO Le misure regionali in occasione dell emergenza Rinforzo degli strumenti già esistenti per un controllo più efficace sul settore: Aggiornamento costante (ai SSVV e Ass. Agricoltura) sull evoluzione epidemiologica dell emergenza (non sono risultate correlazioni con il Piemonte ), con richiamo all attenzione per il rilievo dei sospetti clinici Rinforzo della vigilanza sanitaria prevista dalla Legge 30/91, mediante controlli presso stazioni di monta equina e centri produzione (registri di carico scarico del seme in relazione ai flussi in entrata ed uscita degli equini) Rinforzo degli scambi delle informazioni (flussi previsti dalle disposizioni regionali) per il confronto dati sugli stalloni ASL/Ass. Agr./BDE, con approfondimenti sulla documentazione (es. CIF) di concerto con le APA
29 MORBO COITALE MALIGNO I controlli diagnostici straordinari nel 2011 in Piemonte Programmazione dei controlli straordinari e verifica dell attività ordinaria già svolta (attenzione all efficacia ma anche all efficienza e definizione delle priorità basate sull analisi del rischio). Contestuale informazione agli operatori del settore. Controlli diagnostici presso le stazioni di monta pubblica: entro l ultimo trimestre 2011 e contestuali agli altri accertamenti previsti per l autorizzazione alla monta (utili ai fini della stagione 2012). Controlli diagnostici presso le stazioni di monta privata: ripetizione dei controlli diagnostici effettuati nel primo semestre ed effettuazione degli altri nell ultimo trimestre In occasione di altri controlli per qualsiasi finalità: accertamento per MCM su tutti i maschi interi in età riproduttiva, presenti e non autorizzati alla monta Nel 2011 (da settembre) sono stati sottoposti a controllo 726 capi, in 391 aziende, tutti con esito favorevole.
30 MORBO COITALE MALIGNO Considerazioni un po scontate L emergenza ha riguardato un area territoriale, a rischio, ben definita dall indagine epidemiologica e le misure straordinarie hanno consentito l eradicazione in tempi relativamente rapidi. Tuttavia le attività al di fuori del controllo veterinario possono coinvolgere qualsiasi territorio. Anche in questa circostanza le irregolarità commerciali e di movimentazione e le carenze anagrafiche hanno rivestito un ruolo di rilievo. Si tratta di criticità che coinvolgono l intero settore nazionale. Le carenze nel sistema di controllo sulla riproduzione animale sono un dato di fatto; l attività di controllo è condivisa con altri attori che non fanno parte della Sanità, ma con cui è necessario coordinarsi e collaborare. Non sempre è facile. Si conferma la necessità di dare soluzione alle criticità ed alle carenze, per scongiurare altre emergenze sanitarie
31 Fonte CESME WEST NILE DISEASE La diffusione in Europa e nel bacino del Mediterraneo
32 WEST NILE DISEASE Il quadro normativo nazionale attuale DM 29/11/07 Piano sorveglianza nazionale (criteri generali e prima programmazione dell attività di sorveglianza) OM 3 agosto Norme sanitarie in materia di encefalomielite equina (notifica encefalomieliti equine e relative misure) OM 4 agosto 2011 Norme sanitarie in materia di encefalomieliti equine di tipo West Nile ed attività di sorveglianza sul territorio nazionale (definizioni di caso ed aggiornamento dell attività) Provvedimento ministeriale 13/7/12 Procedure operative di intervento e flussi informativi nell ambito del piano di sorveglianza nazionale anno 2012 (piano sorveglianza aggiornamento attività) Comunicazione del Ministero Salute del 24/4/13 relativa alle indicazioni operative per l anno 2013 (conferma piano 2012) Nota ISS - CNS prot. n del 24/5/13 Indicazioni per la sorveglianza e la prevenzione della trasmissione dell infezione da West Nile Virus mediante la trasfusione di emocomponenti labili nella stagione estivo-autunnale 2013 Nota ministeriale DGPRE prot. n P-14/06/2013 Sorverglianza dei casi umani delle malattie trasmesse da vettori con particolare riferimento alla Chikungunya, Dengue e West Nile Disease 2013
33 WEST NILE DISEASE Il piano nazionale di sorveglianza Area con circolazione virale (ACV), area di sorveglianza esterna (AE), aree a rischio (AR). E attivo un sistema di allerta rapido basato: - rete di animali sentinella per WND - sorveglianza sulle cause di mortalità degli uccelli selvatici - sistema di sorveglianza entomologica - relativo sistema informativo Le attuali aree di intervento: - Area con Circolazione Virale (ultimi 2 anni) - Area di Sorveglianza Esterna alla ACV (cuscinetto di 20 km, con alcune estensioni) - Aree a Rischio (caratteristiche ecologiche) Mappa CESME Figura 1 del piano 2013 Obiettivi del piano: - individuare precocemente la circolazione virale (AE, AR) - verificare la circolazione virale negli equidi per individuare precocemente il passaggio del virus da uccelli a mammiferi (AE, AR) - identificare il periodo a rischio per la trasmissione vettoriale (ACV)
34 WEST NILE DISEASE Le attività di sorveglianza condotte in Piemonte dal 2008 Sorveglianza sindromica sugli equini con prelievo nei casi di sospetto L attenzione prioritaria è stata volta alle aree umide a rischio: Lago Maggiore Lago di Viverone Fiume Ticino Fiume Sesia Lago di Candia Risaie del vercellese Palude di Casalbeltrame Parco Lame del Sesia Fiume Po Torrente Orba Torrente Scrivia Laghi di Crava-Morozzo Altre zone: Fontana del Gigante, Parco fluviale del Po, Lago d Orta, zone umide di Racconigi, laghi di Avigliana, Palude di S. Genuario. Campagna informativa: opuscolo ed aggiornamento del sito della Regione
35 WEST NILE DISEASE Campagna informativa ed opuscolo
36 WEST NILE DISEASE Campagna informativa ed opuscolo
37 WEST NILE DISEASE Il piano regionale di sorveglianza in Piemonte dal 2009 In Piemonte è stata individuata un area favorevole all insediamento dell avifauna reservoir del virus e dei vettori: Garzaia di Marengo (AL)
38 WEST NILE DISEASE L attività nell Area a rischio SORVEGLIANZA SIEROLOGICA EQUIDI - 28 cavalli sentinella stanziali e rappresentativi dell area in 4 aziende - Prelievi 3 volte anno: aprile/maggio, ultima settimana agosto, ultima settimana settembre Ad oggi esiti favorevoli SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA - 2 trappole in una azienda sentinella -1 cattura (2 notti) al mese nel periodo marzo ottobre Anno 2012: 134 adulti, 37 larve, in giugno e luglio
39 SORVEGLIANZA SINANTROPI Cornacchia grigia, taccola, gazza, ghiandaia, piccione, storno Tramite piani di cattura / depopolamento - WEST NILE DISEASE L attività nell Area a rischio Attività 2012: 60 uccelli specie bersaglio (da 7 comuni della Garzaia): esito favorevole ricerca virologica Se la sorveglianza sinantropi non viene effettuata al 50%: - CONTROLLI ALLEVAMENTO ALL APERTO Periodo di controllo: marzo novembre Allevamenti: aperto, anatidi, vicino aree umide, selvaggina 2 campioni (con/senza EDTA) N. all N. camp CONTROLLI POLLI SENTINELLA Periodo di controllo: 15 marzo 30 ottobre oppure 4 gruppi di 30 animali (prelievi 15 animali ogni 15 giorni) 2 campioni (con/senza EDTA)
40 WEST NILE DISEASE Le altre aree umide in Piemonte
41 WEST NILE DISEASE Le altre componenti della sorveglianza Sorveglianza clinica degli equidi Notifica di tutti i casi di sintomatologia nervosa, con relativi approfondimenti diagnostici (prelievo campioni sangue) Si effettua su tutto il territorio regionale Nel 2012: 5 casi di sintomatologia neurologica sospetta: controlli diagnostici hanno escluso WND Sorveglianza sulla mortalità negli uccelli selvatici (approfondimento diagnostico) Merlo, storno, taccola, gazza, ghiandaia, cornacchia grigia, tortora del collare orientale In tutte gli episodi di mortalità anomala o con aumento incidenza, per tutte le altre specie selvatiche, durante il periodo di attività dei vettori (è attivo il piano selvatici ) Nel 2012: non sono registrati casi di mortalità anomala 143 diagnosi per WND del piano selvatici
42 WEST NILE DISEASE La sorveglianza nelle aree urbane Si tratta di un attività integrativa per la valutazione del rischio di West Nile nelle aree urbane, che è stata condotta a Torino, Roma, (Napoli), Foggia, Cagliari, Palermo, (Firenze). In linea generale ha previsto il monitoraggio sierologico su campioni prelevati da bovini, o in alternativa, da cavalli non vaccinati per WND o cani residenti nell area urbana in questione. Complessivamente è stato previsto l esame di 4800 campioni di sangue bovino, prelevati con criteri di casualità, nell area esterna alle aree urbane (5/10 km). Qualora insufficienti, si è previsto di garantire la numerosità con campioni di equini non vaccinati.
43 WEST NILE DISEASE La sorveglianza nell area urbana di Torino Sono stati esaminati 945 campioni preventivamente stoccati ad anamnesi silente, prelevati nell area dei 10 km dal limite urbano: -338 bovini (piano br, lbe, bt) -607 equidi (piano AIE) Confermate (CdR) 21 positività, tutte da siero di equini CRITICITA EQUINI In nessuno dei soggetti testati sono stati rilevati Ac WND precoci (IgM) (2 capi vaccinati) Pos ad AC SN perdura a lungo, relazionabile a contatti pregressi in altri luoghi La sola dichiarazione dei ultimi proprietari, riguardo vaccinazione e spostamenti, non è pienamente attendibile Per le positività indagini su movimentazioni nazionali, estere e vaccinazione WND: 4 equini dichiarati non vaccinati e stanziali (positività autoctona?)
44 WEST NILE DISEASE La sorveglianza dei casi umani (nota prot. n del 14/6/13) La gravità della sintomatologia nell uomo richiede di disporre di un piano di sorveglianza mirato all individuazione precoce e rapida dell eventuale introduzione di circolazione virale nelle aree a maggior rischio, al fine di attivare rapidamente un programma di intervento per valutare la diffusione dell infezione e per adottare misure per la prevenzione della malattia nell uomo e per la protezione degli equidi. I casi umani sono classificati sulla valutazione dei criteri clinici, epidemiologici e di laboratorio (caso possibile, probabile, confermato). I criteri epidemiologici fanno riferimento allo status territoriale identificato dall epidemiosorveglianza veterinaria. I risultati dell attività di sorveglianza sugli animali ed entomologica (ACV, AE,AR) concorrono alla determinazione delle aree definite affette, di sorveglianza, e limitrofe, in cui la sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia neuro-invasiva da WND e le relative attività di prevenzione si diversificano.
45 WEST NILE DISEASE La sorveglianza dei casi umani (nota prot. n del 14/6/13) Nelle aree affette sono previste azioni dirette alla riduzione del rischio di trasmissione (azioni mirate contro il vettore e misure precauzionali per prevenire la trasmissione tramite le trasfusioni e i trapianti di organo) E prevista la sensibilizzazione delle persone che lavorano o vivono nelle aree affette (zanzare infette) per favorire l adozione comportamenti e misure atte a ridurre il rischio di essere punti e permettere la diagnosi tempestiva degli eventuali casi clinici I dati della sorveglianza entomologica delle aree affette (esami del CdR) sono messi a disposizione del Dip. di malattie infettive, parassitarie ed immunomediate dell ISS Lotta agli insetti vettori: disposizioni ed indicazioni relative agli interventi di disinfestazione. Le ASL operano a supporto della valutazione delle attività dei Comuni.
46 WEST NILE DISEASE La sorveglianza dei casi umani (nota CNS prot. n del 24/5/13) Indicazioni per la sorveglianza e la prevenzione della trasmissione dell infezione da West Nile Virus mediante la trasfusione di emocomponenti labili nella stagione estivo-autunnale 2013 E conforme alle indicazioni CE del documento West Nile Virus and blood safety: introduction to a preparedness plan in Eurorope ( ): linea di intervento basata sull adozione di misure di sorveglianza attiva dei donatori di sangue, graduata sulla base del livello di rischi rilevato. Misure specifiche di controllo diagnostico nelle province di Treviso, Venezia, di Matera,.della Sardegna, del Friuli Venezia Giulia. Ulteriori misure di sospensione per soggiorni temporanei nelle province e negli Stati affetti La sorveglianza epidemiologica indicativa di una significativa circolazione del WNV: è entomologica, veterinaria e umana
47 WEST NILE DISEASE La sorveglianza dei casi umani (nota prot. n del 14/6/13) La collaborazione fra Servizi medici e veterinari è indispensabile per consentire una reciproca informazione dei risultati delle attività in corso e per una reazione rapida in caso di focolai d infezione. Il ruolo dei servizi veterinari e dell epidemiosorveglianza veterinaria è centrale ed insostituibile per la messa in atto delle misure preventive. La difficoltà nelle collaborazioni medicoveterinarie richiede il superamento delle barriere di competenza e di specialità.
48 Grazie per l attenzione Dati epidemiologici con relativi grafici ed immagini acquisiti dai siti del CESME e del CRAIE, che ringrazio.
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