Repubblica Italiana. In nome del popolo italiano. La Corte dei conti. sezione giurisdizionale d'appello per la regione siciliana

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1 Repubblica Italiana In nome del popolo italiano La Corte dei conti sezione giurisdizionale d'appello per la regione siciliana composta dai magistrati: dott Salvatore Cilia dott. Salvatore G.Cultrera dott. Pino Zingale dott. Anna Luisa Carra dott. Valter Del Rosario Presidente Consigliere rel. Consigliere Consigliere Consigliere ha pronunciato la seguente Sentenza n. 43/A/2014 nel ricorso iscritto al n. 4625/A/Resp del registro di segreteria, promosso dal procuratore generale presso questa Sezione di Appello contro il signor D.A. P., rappresentato e difeso dagli avv.ti Ferdinando Logorelli e Giuseppe Valentino elettivamente domiciliato presso la Segreteria della Corte dei conti per la Regione siciliana, avverso la sentenza n. 300/2013 del 21 gennaio 2013 della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione siciliana. Visti gli atti e i documenti di causa. Uditi alla pubblica udienza del 28 gennaio 2014 il relatore, cons. Salvatore G.Cultrera, ed il P.M., nella persona del vice procuratore generale dott. ssa Maria Aronica. Fatto

2 2 Il Comune di Fiumedinisi utilizzando un finanziamento su fondi comunitari ha proceduto all esecuzione di interventi di recupero di aree boscate a difesa del suolo in alcune località del territorio comunale. Da verifiche effettuate è risultato che, successivamente alla regolare esecuzione degli interventi di recupero, le piantine messe a dimora erano divenute secche od erano state brucate dagli animali dato che nelle zone interessate, in assenza di alcuna misura di sorveglianza, era stata esercitata un attività di pascolo avendo il Comune di Fiumedinisi stipulato contratti di vendita di foraggio con pastori e allevatori del comprensorio; l Assessorato regionale Territorio ed Ambiente ha proceduto alla revoca del finanziamento concesso di ,52 per la realizzazione dell impianto boschivo. Il procuratore regionale, che ha ravvisato gli estremi del danno recato all erario comunale in conseguenza della revoca del contributo comunitario, ha ritenuto responsabili del danno per comportamento gravemente colposo i componenti della giunta comunale, che avevano assunto le deliberazioni di autorizzazione alla stipula dei contratti di vendita di foraggio nei luoghi interessati dall intervento boschivo, ed il geometra del Comune sig. P. D.A., responsabile del servizio e del procedimento dei contratti di foraggio. Con sentenza n.300 del 2013 la Sezione Giurisdizionale ha mandato assolti i componenti della giunta comunale convenuti, mentre ha dichiarato responsabile il signor D.A. P. attribuendo allo stesso solo una parte del danno contestato per cui ha determinato il debito a suo carico nella misura ridotta di 9.180,79 corrispondente ad un decimo della quota quantificata dal PM.

3 3 Ha proposto appello la Procura generale presso questa Sezione con atto depositato il 20 maggio L appellante ritiene erronea la sentenza nella parte in cui ha limitato solo ad 9.180,79 il danno a carico del D.A. non considerando che lo stesso, quale responsabile del procedimento, avrebbe dovuto escludere nelle proposte di delibera di giunta per l autorizzazione dei contratti di foraggio le zone su cui erano state eseguite le opere di rimboschimento ed avrebbe dovuto richiedere, comunque, l esecuzione di opere di salvaguardia e maggiori controlli da effettuarsi dagli organi preposti alla vigilanza sul territorio. L appellante ritiene che, a fronte di tali gravi inadempienze, nessuna limitazione di responsabilità potrebbe essere operata nei confronti del D.A.. Conclusivamente, chiede la riforma della sentenza di primo grado con la condanna del D.A. al pagamento della maggiore somma di ,90 indicata nell atto di citazione oltre rivalutazione monetaria e interessi e spese del giudizio. L appellato non si è costituito in giudizio. Alla pubblica udienza l appellante ha insistito per l accoglimento della domanda. Diritto Il Collegio ritiene che l appello proposto, avverso la sentenza n.300/2013 della Sezione giurisdizionale, dalla Procura generale presso questa Sezione abbia valido fondamento come di seguito precisato. La vicenda di responsabilità all esame, come riferito nella narrativa del fatto, è caratterizzata dalla pressoché totale distruzione delle ope-

4 4 re di piantumazione e di recupero boschivo che erano state eseguite dal Comune di Fiumedinisi in base al progetto finanziato con fondi comunitari (le piantine messe a dimora erano risultate secche o brucate dagli animali presenti nei luoghi ) e della conseguente revoca del contributo comunitario che era stato concesso al Comune per l esecuzione di tali interventi di rimboschimento nel territorio comunale. Il convenuto signor D.A. P., geometra comunale, ha svolto all epoca dei fatti le funzioni di responsabile del servizio e del procedimento relativo ai contratti di vendita di foraggio nei terreni in disponibilità del Comune di Fiumedinisi compresi quelli oggetto del rimboschimento. Nella sentenza di primo grado è stata posta in evidenza sotto il profilo soggettivo la condotta del D.A. addebitando allo stesso una grave negligenza funzionale per avere concordato con gli allevatori di bestiame della zona la fruizione delle aree interessate dagli interventi di rimboschimento con le stesse modalità previste quando gli interventi non erano stati ancora effettuati o completati e, perciò, senza l adozione di specifiche misure di salvaguardia per le nuove piantine messe a dimora; in presenza di una macroscopica carenza di attenzione nella fase di definizione del contenuto della prestazione a beneficio degli allevatori, integrante una condotta connotata da colpa grave, nella sentenza di primo grado è stato, inoltre, acclarato un grave difetto di considerazione, da parte del D.A., delle esigenze di protezione delle aree fragili nella fase dell esecuzione dei contratti di foraggio per cui è stata imputata allo stesso la ingiustificabile omissione di iniziative volte a sollecitare efficacemente gli organi istituzionalmente preposti a svolgere i controlli sul territorio per inten-

5 5 sificare la vigilanza sulle aree interessate dagli interventi boschivi esposte maggiormente ai rischi del pascolo; nella sentenza, quindi, è stata statuita la condanna del D.A. al pagamento della somma di 9.180,79 pari ad un decimo della quota di danno allo stesso contestato nell atto di citazione. Sotto tali profili correttamente viene censurata nell appello della Procura generale la sentenza di primo grado nella parte in cui, con motivazione contraddittoria, ha determinato il danno a carico del D.A. nella misura ridotta di 9.180,79, seppure nella stessa sentenza fossero state messe in evidenza le ingiustificabili e gravi omissioni del convenuto medesimo. Il Collegio osserva che, a fronte delle gravissime inadempienze tutte accertate nella sentenza impugnata nei confronti del D.A., nessuna riduzione dell ammontare del danno addebitato nell atto di citazione sia da ritenere giustificabile pur considerando il concorso di altri fattori e, in particolare, il fatto che gli allevatori non abbiano sorvegliato il bestiame durante il pascolo e che gli organi istituzionalmente preposti al controllo del territorio non abbiano efficacemente vigilato affinchè il pascolo si svolgesse in modo regolare, elementi questi da considerare comunque ininfluenti nella vicenda di responsabilità di cui si discute. Pertanto, si ritengono obiettivamente condivisibili le argomentazioni contenute nell appello per cui, attesa la particolare gravità della condotta del D.A. enucleabile dagli atti al fascicolo, viene statuita, in riforma della sentenza impugnata, la sua condanna al risarcimento del danno in favore del comune di Fiumedinisi nella misura di

6 ,90 corrispondente all intera quota del danno allo stesso attribuita nell atto di citazione introduttivo del giudizio. Conclusivamente, accoglie l appello della Procura generale e, per l effetto, condanna il signor D.A. P. al pagamento in favore del Comune di Fiumedinisi della somma di ,90 oltre interessi e rivalutazione monetaria. Le spese seguono la soccombenza. P.Q.M. La Corte dei conti, Sezione giurisdizionale di Appello per la Regione siciliana, definitivamente pronunciando, Accoglie l appello della Procura Generale e, in riforma in parte qua della sentenza impugnata, Condanna il signor D.A. P. al pagamento della somma di ,90 in favore del Comune di Fiumedinisi oltre rivalutazione monetaria; dal deposito della presente sentenza fino al soddisfo sono dovuti gli interessi legali. Condanna l appellato al pagamento delle spese di giudizio che si liquidano in euro 566,70. Così deciso in Palermo, nella camera di consiglio del 28 gennaio L'estensore F.to (Salvatore G. Cultrera) Il presidente F.to ( Salvatore Cilia)

7 7 Depositata in segreteria nei modi di legge. Palermo, 05/02/2014 Il direttore della Segreteria F.to (dott. Nicola Daidone)