LA BIOSICUREZZA. nell allevamento equino
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- Salvatore Sasso
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1 LA BIOSICUREZZA nell allevamento equino
2 CONCETTI INIZIALI Biosicurezza: evitare l introduzione di agenti patogeni Biocontenimento: limitare il diffondersi di agenti patogeni Legame stretto tra questi due aspetti Applicazione necessaria in ogni ambito in cui è presente una popolazione eterogenea di cavalli 2
3 LE PATOLOGIE INFETTIVE POSSONO AVERE CONSEGUENZE ANCHE GRAVI DA PIÙ PUNTI DI VISTA: Sanitario: possibili danni, anche irreversibili alla salute dei soggetti (p.e.?) Finanziario: altissimi costi delle possibili perdite (p.e. aborti in corso di storm di EHV1,4) Gestionale: sforzi organizzativi enormi per arginare un epidemia, possibile limitazioni di movimentazione dei soggetti da/per l allevamento 3
4 Un management di buona qualità di un allevamento non può escludere pratiche di biosicurezza per poter garantire l assenza di malattie infettive Potenziale rischio zoonosico di alcuni patogeni (Salmonella, S. Aureus) 4
5 IL PROTOCOLLO DI BIOSICUREZZA Regole comuni (HACCP system) Deve comprendere TUTTI gli animali presenti, non solo quelli apparentemente sani > ruolo dei portatori sani Applicabile, con piccole modifiche, a tutte le strutture che ospitano cavalli: cliniche veterinarie, scuderie di allenamento, allevamento 5
6 1 STEP: IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI Rischi diversi a seconda del contesto preso in considerazione (centro allenamento,allevamento, ippodromo) in ALLEVAMENTO: > presenza di categorie a rischio (fattrici gravide, foals) >infezioni causate da patogeni comuni in altri contesti (EHV, Rotavirus) >contatti con l esterno 6
7 2 STEP: INDIVIDUARE I PUNTI CRITICI Individuare i punti critici in cui il rischio può diventare reale > conoscenza delle modalità di trasmissione dei patogeni (Gastroenterica, respiratoria, sessuale) > esempio: Arterite virale > trasmissione con accoppiamento Herpesvirus > trasmissione per contatto diretto con secrezioni respiratorie 7
8 3 STEP STRATEGIE PER MINIMIZZARE I RISCHI Igiene delle mani: alta frequenza saponi o disinfettanti specifici (alcool, clorexidina) utilizzo di guanti monouso appropriato se messa in atto bene è una misura molto efficace ( Clean hands save horses AAEP, 2014) 8
9 3 STEP STRATEGIE PER MINIMIZZARE I RISCHI Abbigliamento adeguato, calzature resistenti a urti e disinfettanti Indumenti protettivi dedicati a aree dove si trovano soggetti più delicati (foals) Evitare contatti con soggetti di dubbia sanità e successivamente con individui sani (disinfezione abiti o cambio) 9
10 3 STEP STRATEGIE PER MINIMIZZARE I RISCHI Barriere igieniche: guanti in lattice, camici plastica, calzari e sovrascarpe vaschette con disinfettanti per immersione dei piedi 10
11 3 STEP STRATEGIE PER MINIMIZZARE I RISCHI Separazione delle aree evitare contaminazioni crociate precisi protocolli per il passaggio di cavalli, uomini o attrezzature da un area all altra > guanti, indumenti protettivi usa e getta > disinfettanti > attrezzature e personale distinti 11
12 3 STEP STRATEGIE PER MINIMIZZARE I RISCHI Separazione delle aree Aree riservate e specifiche per le diverse categorie e le loro diverse necessità(fattrici gravide residenti, fattrici vuote, soggetti in transito) Area di isolamento: > soggetti in arrivo da altri allevamenti, scuderie, ippodromi > 2/3 settimane (fino 3/4 sett. in caso di provenienza sospetta ) > monitoraggio del soggetto in isolamento (T. corporea, vaccinazioni, vermifughi, segni di patologie) 12
13 3 STEP STRATEGIE PER MINIMIZZARE I RISCHI Separazione delle aree gestione attenta delle aree comuni, per esempio l area delle visite ginecologiche > preciso ordine nel flusso > pulizia, disinfezione frequenti 13
14 3 STEP STRATEGIE PER MINIMIZZARE I RISCHI Separazione dei soggetti maggiori variabili: età e stato riproduttivo >le diverse categorie hanno un diverso rischio sanitario il flusso di materiali e persone all interno delle diverse categorie deve seguire un ordine preciso 14
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16 3 STEP STRATEGIE PER MINIMIZZARE I RISCHI Pulizia e disinfezione regolari materiali non porosi, lavabili, resistenti ai disinfettanti scelta del disinfettante in relazione al patogeno e al contesto > diversi disinfettanti in commercio con diverso spettro d azione e capacità d azione in relazione a particolari condizioni (temperatura, residui organici) 16
17 Calce Viva (Idrossido di Sodio) Moderata attività nei residui organici Usata per le pareti Germicida per batteri non sporigeni
18 Clorexidina (Tryseptil) bassa attività nei residui organici basso potenziale tossico, non irritante con cute e mucose attività rapida verso batteri inattivata da detergenti anionici
19 Ipoclorito di Sodio (Candeggina) attività nei residui organici molto bassa poco tossica alle diluizioni standard attività ridotta all aumentare del ph e al diminuire della temperatura corrosiva verso alcuni materiali e tessuti
20 Fenoli (Creolina) diluizione al 3% in acqua 1 litro di Creolina in 33 litri di acqua elevata attività nei residui organici elevata attività verso virus, batteri, batteri sporgenti attività residua dopo l asciugatura
21 Sali di ammonio quaternario moderata attività nei residui organici non irritanti, modesta attività residua non attivo contro virus e batteri sporigeni
22 Perossidi (VIRKON) diluizione 1-2% bassa attività nei residui organici ampio spettro di attività (batteri, virus, spore) moderata tossicità, bassa attività a basse temperature
23 3 STEP STRATEGIE PER MINIMIZZARE I RISCHI Gestione dei pascoli scarsi metodi di disinfezione efficaci assegnazione specifica e rigida dei soggetti ai loro paddock VUOTO SANITARIO asportazione regolare feci, distruzione meccanica con mezzi agricoli 23
24 3 STEP STRATEGIE PER MINIMIZZARE I RISCHI Gestione dei visitatori evitare contatto con categorie a rischio indumenti protettivi Ruolo degli animali vettori programmi di disinfestazione regolari vettori (topi>salmonella) diffusione polveri e patogeni (piccioni) 24
25 3 STEP STRATEGIE PER MINIMIZZARE I RISCHI Controllo sanitario dei soggetti entranti piano vaccinale (EHV fattrice) e antiparassitario recenti episodi di patologie (scolo nasale, diarrea) rischio sanitario diverso a seconda della provenienza (scuderia privata, ippodromo) 25
26 3 STEP STRATEGIE PER MINIMIZZARE I RISCHI Controllo sanitario dei soggetti entranti Fattrici/stalloni in entrata: esiti negativi per le principali patologie di interesse riproduttivo (EIA, EVA, CEM) 26
27 3 STEP STRATEGIE PER MINIMIZZARE I RISCHI Protocollo di vaccinazione adatto al soggetto in base a età,stato riproduttivo, epidemiologia allevamento, entità dei rischi di contagio (Tetano-influenza, EHV1,4, Arterite V., West nile disease) Protocollo antielmintico 27
28 TAKE HOME MESSAGE Obiettivo primario: EVITARE l ingresso di nuovi agenti patogeni Un buon management di scuderia mette in condizione gli animali di reagire nella maniera migliore a tutti gli stressors, quindi sono già di per se meno suscettibili alle infezioni >perciò la messa in atto anche di minime misure di biosicurezza può fare la differenza. 28
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