Come Vivere Serenamente la Maternità
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- Giovanni Cicci
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1 Come Vivere Serenamente la Maternità Una piccola guida pensata per aiutare le mamme a prevenire la depressione post partum e fornire informazioni per vivere al meglio i primi tempi con il loro bebè.
2 INDICE presentazione On. Lavinia Mennuni Consigliere Comunale - Delegata per le Pari Opportunità e i rapporti con il mondo cattolico... 3 Si guarisce dalla depressione post partum: il vero pericolo è il silenzio Le cose da sapere, da fare e quelle da evitare per affrontare con serenità il primo periodo di vita con tuo figlio... 4 È nato mio figlio, sono felice, ma ho voglia di piangere e mi sento triste. Perchè?... 5 Tristezza dopo il parto. Dieci cose da ricordare... 8 Uno strumento per aiutarti a capire la tua situazione: il test Scala di Edimburgo... 9 Io e il mio bambino L allattamento: un filo diretto tra te ed il tuo bebè I primi giorni con il mio bebè Come posso nutrire bene il mio bambino? Il mio bambino dorme poco, mi devo preoccupare? Il mio bambino confonde il giorno con la notte! Perchè piange il mio bambino? L igiene della mamma Cura del seno Le vaccinazioni: un altro modo di dimostrare il tuo amore Perchè è necessario vaccinare il mio bambino? Per prevenire infezioni che ricompaiono con facilità I vaccini sono contrari alla natura? Un gesto semplice ma importante: donare il latte URP Municipi URP ASL
3 in considerazione dell importanza della maternità quale momento speciale per ogni donna, in cui si rende assolutamente necessario prendersi cura della salute del proprio bambino ma anche di se stesse e del proprio benessere, l Amministrazione Comunale è lieta di promuovere la diffusione di un opuscolo pensato e studiato per aiutare Voi mamme a prevenire la depressione post partum, fornendo informazioni semplici, ma utili per vivere al meglio i primi tempi con il Vostro bebè. È risaputo infatti che con la nascita di un bambino, soprattutto nel caso in cui sia il primogenito, abbiano origine i dubbi, le perplessità e le preoccupazioni dovute ad un evento meraviglioso, ma del tutto sconosciuto che potrebbe generare alla neo mamma un senso più o meno forte di inadeguatezza. La stanchezza della mamma, unita ai cambiamenti ormonali del dopo parto, talvolta rende più difficoltoso di quanto si possa immaginare il momento della nascita di un figlio. Di cosa ha bisogno una neomamma? Chi può aiutarla a riconoscere i sintomi di una eventuale depressione post-partum? Chi può darle consigli per gestire la stanchezza, i problemi legati al sonno o all alimentazione? Tutti questi aspetti vengono spesso sottovalutati, perché il nuovo nato è fragile e ha bisogno di tali attenzioni da far passare in secondo piano che anche per la mamma inizia una nuova fase della vita. A tal proposito, si è ritenuto importante fornire un contributo per affrontare l immenso e complesso universo della maternità, ponendo l attenzione nella direzione del benessere del nuovo nucleo familiare. Lavinia Mennuni Consigliere Comunale Delegata per le Pari Opportunità e i rapporti con il Mondo Cattolico 3
4 SI GUARISCE DALLA DEPRESSIONE POST PARTUM: IL VERO PERICOLO È IL SILENZIO LE COSE DA SAPERE, DA FARE E QUELLE DA EVITARE PER AFFRONTARE CON SERENITÀ IL PRIMO PERIODO DI VITA CON TUO FIGLIO. È nato il bebè. Dovrebbe essere un periodo di felicità ed invece spesso la neo mamma si sente triste, irritabile, facile al pianto. È un fenomeno ben noto da tempi remoti e gli antichi romani chiamavano questo periodo il tempo delle lacrime. Questa sintomatologia che può seguire al parto è denominata negli USA baby blues, riguarda il 70% circa delle puerpere, ed è caratterizzata da:. ansia. umore triste, irritabilità. stanchezza. crisi di pianto immotivato. bruschi cambiamenti di umore. sensazione di abbandono da parte del marito e dei familiari. senso di inadeguatezza Insorge due o tre giorni dopo il parto, dura da pochi giorni ad un massimo di 2 settimane, non richiede alcun trattamento e non lascia nessuna conseguenza. 4
5 Due sono le cause di questo fenomeno: psicologica: organica:. paura di non saper accudire il bambino. timore di deludere i parenti. paura di non riprendere l aspetto fisico di prima della gravidanza.. stress psicofisico dopo il parto. improvvisa caduta dei livelli di estrogeni. diminuizione delle endorfine. Le donne tendono a vivere questa sintomatologia in silenzio, anzi spesso tentano di nasconderne anche l evidenza. La negazione del proprio stato risente dei fatti di cronaca fortemente ampliati dai mass media, che generano la paura di essere considerate matte e di fare del male al proprio bambino. Il silenzio rappresenta un reale pericolo È NATO MIO FIGLIO, SONO FELICE, MA HO VOGLIA DI PIANGERE E MI SENTO TRI- STE. PERCHÉ? L arrivo di un figlio è vissuto più come un fatto organizzativo dell evento che come preparazione psicologica all assunzione di un nuovo ruolo. La difficoltà di assumere questa nuova veste può sviluppare un grande senso di solitudine psicologica, molto spesso non adeguatamente sostenuta dal padre(anche se è presente). Il grande divario tra l aspettativa di un evento e l impegno ed il cambiamento che questo comporta, viene vissuto dalla madre come perdita di sé ed evento luttuoso. La tristezza che ne consegue è inspiegabile, da nascondere e vivere con paura. La tristezza del post-partum, è da raccontare senza timori o vergogna. E uno stato da comunicare al padre, alla famiglia, al medico di fiducia, a 5
6 chiunque si trovi coinvolto nel lieto evento. Conoscere, comunicare e prepararsi non è solo sviluppare cultura della prevenzione, ma significa creare una rete sociale ed effettiva in grado di attivarsi al momento del bisogno. Questa può essere usata per interpretare il comportamento sociale delle persone coinvolte e fa in modo che ognuno si senta risorsa per gli altri e per se stessa, in grado di attivare altre risorse. La depressione collegata con il parto (o post-partum) interessa il 15 % circa dei casi, si presenta per lo più entro 30 giorni dall evento, ma può sorgere sia durante la gravidanza che due-quattro mesi dopo e necessita, frequentemente, di terapia con farmaci. La depressione può manifestarsi come un peggioramento dei baby blues o insorgere all improvviso con:. marcata tristezza. diminuizione dell appetito. del sonno. senso di incapacità ad occuparsi del bambino. disinteresse per le attività quotidiane. difficoltà di prendere decisioni Possono comparire attacchi di panico o vere e proprie idee di autolesionismo. Ancora una volta la donna è talmente impaurita di far del male al figlio e di venire considerata matta che tende a vivere questa situazione in solitudine. Questo è pericoloso, non solo per la mamma, in quanto i sintomi tendono ad aggravarsi, ma anche per il neonato. Numerose ricerche dimostrano che la depressione della mamma, se non trattata può rappresentare un fattore negativo sullo sviluppo cognitivo del bambino. È possibile prevenire e curare i disturbi depressivi collegati alla gravidanza ed al puerperio (che possono presentarsi a tutte le età) indipendentemente dal numero dei figli già avuti. Moltissimo possono fare i ginecologi, le ostetriche, i pediatri, gli psicologi e psichiatri. 6
7 Come individuare i fattori di rischio per insorgenza dei fenomeni depressivi:. storia di depressione in famiglia o precedenti episodi depressivi nella donna. la mancanza di valido supporto familiare e della presenza di una forte figura materna. carenza dell aiuto del partner. recenti eventi stressanti, come un lutto. il cambio di residenza. una malattia in famiglia È necessario quindi rassicurare la donna ed i suoi familiari che è normale la comparsa di piccole alterazioni dell umore dopo il parto, ma nello stesso tempo è fondamentale sollecitarla a manifestare senza timori il proprio stato d animo ed i suoi eventuali sintomi depressivi invitando i parenti alla massima attenzione circa comportamenti che non sono consueti nella neo-mamma. Soprattutto a parlarne subito con il medico: Dalla depressione si guarisce! Infine esistono le psicosi depressive post-partum, fenomeno molto raro, con comportamenti psicotici. MA ANCHE QUESTO, SE CONOSCIUTO E CURATO, PUÒ GUARIRE. 7
8 TRISTEZZA DOPO IL PARTO Dieci cose da ricordare 1. Parlarne, il confrontarsi con altre mamme, con il compagno, con amici e familiari o con il proprio medico, può aiutare a vivere il proprio stato d animo e a non sentirsi sole. 2. Farsi aiutare, nei lavori domestici e da amici e familiari e a condividere la cura del neonato con il padre. 3. Ricavare, dei momenti per sé anche se può sembrare difficile trovarli, magari mentre il bambino dorme. Dedicare anche solo pochi minuti al giorno ad attività che siano piacevoli (leggere, coltivare il proprio hobby, ecc.). 4. Fare, attività fisica quotidiana soprattutto all aria aperta, che contribuisce a migliorare la sensazione di benessere. 5. Tenere un diario, scrivere le proprie sensazioni al momento può essere utile per rilassarsi e può essere molto utile rileggerle a distanza di tempo. 6. Porsi, un obiettivo per ogni giornata. Una delle sensazioni più diffuse è quella di non riuscire a combinare nulla. È normale sentirsi sopraffatti dalle responsabilità e dai tanti nuovi impegni. Ci vuole del tempo per adattarsi ai cambiamenti che un figlio comporta. 7. Mantenere, il contatto con il bambino. Dedicare il giusto tempo ed attenzione all allattamento: scegliere un posto tranquillo, cercare di rilassarsi, e di godere del contatto con il bambino, guardandolo negli occhi. Gli stessi consigli valgono anche se non si allatta al seno. 8. Prendere, spesso in braccio il bambino e parlargli dolcemente, dedicare la giusta attenzione al suo riposo ma senza dimenticare il nostro. 9. Chiedere, che il partner ci sia vicino con un sostegno materiale e psicologico quando è presente. 10. Godersi, il legame con il proprio bebè e con gli altri quando ci sono. Ma non tenersi mai la tristezza dentro. 8
9 UNO STRUMENTO PER AIUTARTI A CAPIRE LA TUA SITUAZIONE: IL TEST SCALA DI EDIMBURGO Se hai partorito da poco e temi che i sentimenti e le sensazioni che stai sperimentando non siano "normali", esiste uno strumento semplice che può aiutarti a capire la tua situazione; si chiama Scala di Edimburgo. È il test più accreditato dal punto di vista scientifico ed ha il vantaggio di essere molto semplice puoi rispondere anche da sola. Sbarra la risposta che meglio corrisponde al tuo stato d animo dell ultima settimana e somma il punteggio. Se il punteggio è superiore a 12 potrebbe essere opportuno rivolgersi ad uno specialista e non trascurare questa sensazione di malessere. Questo non significa che tu sia depressa o sia destinata a diventarlo! 1. Sono in grado di ridere e vedere il lato divertente delle cose 0) come ho fatto sempre 2) assolutamente meno del solito 1) non proprio come al solito 3) no, per niente 2. Mi pongo in modo positivo verso gli altri 0) come al solito 2) assolutamente meno del solito 1) un po' meno del solito 3) no, per niente 3. Mi sento colpevole senza motivo quando le cose non vanno bene 3) sì, la maggior parte delle volte 1) non molto spesso 2) si, alcune volte 0) no, mai 4. Sono diventata ansiosa o preoccupata senza motivo 0) no, per niente 1) quasi mai 2) si, talvolta 3) si, molto spesso 5. Mi sento spaventata o nel panico senza un buon motivo 3) si, spesso 2 ) si, qualche volta 1) no, non molto 0) no, mai 9
10 6. Mi sento sopraffatta dalle cose che mi accadono 3) sì, il più delle volte non sono 2) sì, talvolta non le affronto bene in grado di affrontarle come di solito 1) no, il più delle volte le ho 0) no, le ho affrontate bene affrontate piuttosto bene come sempre 7. Sono così infelice che ho difficoltà a dormire 3) sì, la maggior parte delle volte 2) sì, qualche volta 1) non molto spesso 0) mai 8. Mi sento triste o avvilita 3) si la maggior parte delle volte 2) sì, frequentemente 1) non molto spesso 0) mai 9. Sono così infelice che piango 3) sì, la maggior parte delle volte 2) sì, frequentemente 1) solo occasionalmente 0) mai 10. Il pensiero di farmi del male mi è venuto in mente 3) si, abbastanza spesso 2) qualche volta 1) quasi mai 0) mai 10
11 IO E IL MIO BAMBINO L ALLATTAMENTO: UN FILO DIRETTO TRA TE ED IL TUO BEBÈ Il neonato già dal momento della nascita è pronto a poppare: è sufficiente che avvicini il bambino al tuo seno per accorgerti di quanto sia capace, da solo, di orientarsi, di trovare l areola e di iniziare a poppare. È un bellissimo inizio alla scoperta del seno e del latte della sua mamma. Può capitare di sentirsi impacciate nei primi momenti, soprattutto quando è il nostro primo bambino, e di chiedersi continuamente Lo sto tenendo bene?, Avrà preso abbastanza latte?. Queste domande ce le poniamo tutte e fanno parte del nostro imparare ad essere mamme. I primi giorni di vita con il nostro bambino sono una specie di laboratorio nel quale impariamo a conoscerci e a vivere insieme al di fuori dell ambiente protetto dei primi 9 mesi; è un po come iniziare a ballare in coppia, sulle prime ci si pestano i piedi ma con il tempo si impara a muoversi in sintonia. È importante che tu e il tuo bambino non siate separati perché questo ti consente di imparare a riconoscere i suoi segnali e ad allattarlo quando lo richiede. Puoi attaccare il bambino al seno anche immediatamente dopo la nascita e questo facilita la fuoriuscita della placenta e riduce la perdita di sangue che normalmente si ha durante il parto. Se riesci, nella prima ora dopo la nascita tieni il tuo bambino in contatto pellea-pelle; è un momento di profonda relazione e faciliterà l attacco al seno. Nei primi giorni il seno produce piccole quantità di colostro che sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno nutritivo del tuo bambino. Tranne rari casi, non è necessario dare altro, né aggiunte di latte artificiale né soluzioni zuccherine. Tenendo il bambino vicino, vedrai che ti manifesterà il suo bisogno di poppare dandoti dei segnali precisi. Il bambino apre la bocca, tira fuori la lingua, ruota la testa alla ricerca del seno e si porta le manine alla bocca. Solo come ultimo richiamo, nel caso in cui nessuno abbia risposto ai segnali precedenti, il bambino piange. Imparerai prestissimo a riconoscere questi comportamenti del tuo bambino. La montata lattea arriva in modo diverso da donna a donna; alcune sentono una forte tensione al seno dopo 3-5 giorni dal parto, altre più tardi, altre non hanno questa percezione marcata dell arrivo del latte ma questo non ha nessuna importanza ai fini della produzione di latte. Allattando il bambino quando lo richiede, nelle prime settimane anche 11
12 10-12 volte nelle 24 ore, stabilirai la produzione ottimale di latte, consentendo al latte di fuoriuscire costantemente dal seno ed evitando così dolorosi ingorghi mammari. La durata della poppata può variare e ogni bambino ha un suo stile: ci sono bimbi che poppano in dieci minuti, altri che impiegano più tempo, esattamente come accade per noi adulti quando ci mettiamo a tavola. Il suggerimento è di attaccare il bambino a un seno e aspettare che si stacchi spontaneamente; in questo modo, prenderà anche l ultimo latte che è quello più ricco di grassi. Finita la poppata al primo seno puoi offrirgli l altro e, se non lo vuole, lo prenderà alla poppata successiva. Per capire se il bambino ha preso latte a sufficienza puoi usare un sistema semplice e comunque il bambino va pesato spesso perchè la crescita è espressione di una buona alimentazione: conta i pannolini bagnati di pipì, almeno sei nelle 24 ore; la pipì dovrà essere chiara e senza odore particolare. Le proprietà del latte materno sono note e l allattamento presenta tanti vantaggi pratici e di salute sia per il bambino sia per la mamma. Oggi sappiamo, anche da un punto di vista scientifico, che investire nell allattamento al seno conviene non solo per i vantaggi immediati ma anche per gli effetti benefici che si protraggono per tutta la vita. Allattare al seno non dovrebbe essere doloroso se il bambino è ben attaccato al seno. 12
13 Il bambino è ben attaccato al seno se: la bocca del bambino è ben aperta, gran parte dell areola è in bocca (non solo il capezzolo) il mento del bambino è attaccato al seno. Il bambino è ben posizionato se: il corpo del bambino è girato verso il corpo della mamma (pancia contro pancia) e naso di fronte al capezzolo, bocca del bambino ben aperta e lingua sporgente. Se la mamma è comoda l allattamento funziona meglio. posizione corretta posizione errata Se senti dolore, prova a chiedere a personale esperto in allattamento di valutare insieme a te una poppata per capire quali possano essere le ragioni del dolore. Per quanto riguarda il peso del bambino, dopo il calo fisiologico dei primi giorni recupererà il peso che aveva alla nascita entro i primi giorni. Successivamente, sarà sufficiente controllare il peso una volta a settimana e, se tutto va bene, limitarsi ai controlli periodici dal pediatra di famiglia. La crescita del bambino può variare da 150/200 grammi a settimana, con una media di 180 grammi, a seconda del bambino. Ci sono periodi in cui i bambini crescono più in fretta, altri in cui crescono di meno. Quando sono ammalati, per un raffreddore o un po di mal di gola, è possibile che mangino di meno e la crescita può essere rallentata. In questi casi è importante valutare lo stato generale del bambi- 13
14 no e la sua crescita insieme al pediatra. In genere, una volta superata la malattia i bambini recuperano l appetito e il peso in breve tempo, poppando più a lungo e più spesso. Allattare al seno è un esperienza bellissima ma che a volte può essere impegnativa. Quella vita che prima gestivamo sulla base delle nostre esigenze personali e di coppia improvvisamente viene guidata dal nostro bambino e dai suoi bisogni. Pur amando profondamente il proprio bambino, può capitare di avere l impressione di non avere un attimo di tempo per sé, di sentirsi molto stanche e sole. Per questo, dopo la nascita e nei primi mesi é importante circondarsi di persone positive, che ci facciano sentire bene e che sappiano darci un aiuto pratico nella gestione della casa. Se gli amici o i famigliari vogliono rendersi utili, possono dare una mano a cucinare, a riordinare oppure occuparsi dei bambini più grandi. Il papà ha un ruolo determinante per il piccolo. Ai bambini piace molto il contatto pelle-a-pelle con il papà e ne riconoscono la voce che li ha accompagnati durante la gravidanza. Il tuo compagno può essere un grande sostegno per te e per il bambino; per questo, sarebbe utile che già durante la gravidanza si informasse insieme a te, ad esempio frequentando gli incontri di accompagnamento alla nascita che si tengono nei consultori famigliari. Così, in caso di difficoltà sarete entrambi informati e in grado di riflettere su quelle che possono essere le scelte migliori per voi. Se ti senti sola, e questo è capitato a tutte le mamme, cerca aiuto fra le altre mamme che hanno avuto esperienze positive di allattamento. Esistono associazioni e gruppi organizzati nei consultori famigliari a cui potrai telefonare o dove potrai incontrare altre donne e professionisti esperti in allattamento in grado di darti suggerimenti su come gestire piccole e grandi difficoltà quotidiane. L Organizzazione Mondiale della Salute raccomanda l allattamento materno esclusivo (solo latte di mamma) per i primi 6 mesi di vita 14
15 compiuti. Vedrai che sarà il tuo bambino a darti segnali chiari quando sarà pronto a mangiare altri cibi. L allattamento al seno nel primo anno di vita è essenziale ed è fortemente raccomandato anche nel secondo anno di vita e oltre, se tu e il tuo bambino lo desiderate. Allattare il tuo bambino è una cosa che puoi fare solo tu e questo ha un grande valore per tutti. 15
16 I PRIMI GIORNI CON IL MIO BEBÈ È importante allattare al seno il neonato prima possibile dopo la nascita in quanto la suzione stimola la formazione del latte. E normale che il bambino si nutra, nei primi giorni di vita, solo con piccole quantità di colostro. La montata lattea avviene normalmente tra il 2 o il 3 giorno dopo il parto. In alcune condizioni particolari di tipo sanitario (parto difficile, cesareo complicato, ecc.) l attacco al seno può essere ritardato e la montata lattea posticipata. In questi casi, il pediatra si prenderà cura del neonato alimentandolo con la soluzione glucosata e con latte artificiale. E buona regola che la mamma registri la pesata settimanale eseguita con il bambino nudo e a digiuno in modo da poter riferire al pediatra l incremento ponderale. Il moncone del cordone ombelicale si essicca e cade in genere nella settimana successiva al parto. Per facilitare il processo dell essiccazione è necessario tenere sempre l ombelico pulito, asciutto e protetto con una garza sterile che va appena inumidita con soluzione antisettica circa due volte al giorno per un periodo di due o tre settimane. Il bagno completo del neonato andrà rinviato fino alla caduta del moncone ombelicale, dopodiché non sarà più necessaria alcuna norma particolare. A casa, la stanza del bambino dovrebbe essere asciutta, ben aereata e soleggiata e nessuno deve mai fumare al suo interno e in tutta la casa; la temperatura dovrebbe aggirarsi intorno ai 20 circa e se l ambiente è molto secco è utile provvedere ad umidificarlo saltuariamente con gli appositi umidificatori, la culla va comunque tenuta lontana da termosifoni o stufe. La prima passeggiata non duri più di mezz ora; gradualmente i tempi si allungheranno. Il neonato deve essere ricontrollato dal pediatra dopo 15 giorni dalla nascita e poi circa ogni mese per 1 anno. L esame ecografico per lo screening della displasia dell anca è consigliato tra il secondo ed il terzo mese di vita. Le vaccinazioni si iniziano dal 2 al 3 mese di vita. 16
17 Come posso nutrire bene il mio bambino? La mamma che ha partorito da poco o che allatta non ha bisogno di una dieta particolare, ma può continuare ad assumere gli stessi cibi che normalmente consumava durante la gravidanza e deve bere molto. È vero che alcuni cibi (come i cavoli, gli asparagi etc) possono modificare il sapore del latte, ma non sempre sono da eliminare. Si può provare: ai bambini potrebbero piacere!i Il mio bambino dorme poco mi devo preoccupare? Non tutti i neonati hanno bisogno di dormire molto. Alcuni possono dormire 19 ore al giorno, altri invece solo 12. Il mio bambino confonde il giorno con la notte! È proprio dura per i genitori essere svegliati ogni mezz ora di notte da un bimbo che, alla fine, si addormenta profondamente (o, almeno, con interruzioni minime) dall alba a mezzogiorno. Purtroppo c è poco da fare se non darsi il turno. Perché piange il mio bambino? Il bebè ha pochi mezzi per comunicare i suoi bisogni. Fame, sete, mal di pancia o altri dolori, necessità di essere cambiato, solitudine, sono per lui esigenze ugualmente urgenti ed immediate da comunicare con il pianto. Però tutte le mamme in poco tempo sono in grado di riconoscere il tipo di pianto del proprio bambino (o quasi sempre). L igiene della mamma Appena è possibile, anche in ospedale è importante fare la doccia e lavare i capelli. Anche le mamme che hanno avuto un taglio cesareo possono farlo, d accordo con l ostetrica del reparto per il cambio della medicazione. È preferibile usare prodotti senza profumo per l igiene personale, in modo che il neonato possa riconoscere l odore della sua mamma. Cura del seno Non vi è necessità di lavare il seno con il sapone o con disinfettanti sia 17
18 prima che dopo la poppata: tali sostanze asportano la protezione naturale della pelle rendendola ancora più delicata ed alterano l odore della mamma che attrae il piccolo verso il seno. Per controllare eventuali perdite di latte si consiglia l uso di comunissimi fazzoletti (da tasca) in coto ne, da cambiare frequentemente, per non ostacolare la fisiologica traspirazione della pelle del seno e del capezzolo e per evitare irritazioni. Il dolore al capezzolo presente nei primi giorni di allattamento è un sintomo che può verificarsi; questo è indicativo di uno scorretto attacco del bambino al seno. L ostetrica presente nei reparti sarà in grado di fornire tutte le indicazioni necessarie. Dopo la poppata è utile lasciare per qualche minuto i seni scoperti. LE VACCINAZIONI: UN ALTRO MODO PER DIMOSTRARE IL TUO AMORE La somministrazione dei vaccini stimola la produzione nel bambino di anticorpi necessari a proteggerlo da malattie di origine infettiva. Il ciclo vaccinale è articolato in un calendario che consente di ottenere una efficace copertura. Sull apposito libretto vaccinale, rilasciato dal competente ufficio territoriale, saranno trascritte le vaccinazioni effettuate e le eventuali annotazioni. In Italia sono obbligatorie alcune vaccinazioni per i nuovi nati ed altre fortemente raccomandate. Tutti i vaccini obbligatori in Italia sono gratuiti e vengono praticati da S.S.N. presso i servizi di igiene pubblica delle Unità Sanitarie Locali. 18
19 CALENDARIO DELLE VACCINAZIONI OBBLIGATORIE DTPa: vaccino antidifterite tetano-pertosse acellulare HB: vaccino antiepatite B dtpa: vaccino antidifterite tetano pertosse per adulti MenC: vaccino antimeningococco C coniugato IPV: vaccino antipolio inattivato HPV: vaccino antipapilloma virus umano Rotavirus: vaccino antirotavirus Varicella: vaccino antivaricella Hib: vaccino contro le infezioni invasive da aemophi MPR: vaccino antimorbillo parotite-rosolia PCV: vaccino antipenumococcico coniugato eptavalente NOTE ALLA TABELLA 1. Si intende mese o anno di vita, ad esempio, per terzo mese di vita si intende il periodo che intercorre dal 61 giorno di vita fino al 90 giorno di vita; per 12 anno si intende dal compimento degli 11 anni fino al compimento dei 12 anni ; 2. Nei nati da madre HisbAg positiva si somministrano contemporaneamente, entro ore dalla nascita ed in siti separati, la prima dose di vaccino (HB) e una dose di immunoglobine specifiche anti-epatite B ( HBIG). Il ciclo va completato da una seconda dose a 4 settimane dalla prima, da una terza dose dopo il compimento dell ottava settimana ( può coincidere con la prima somministrazione del ciclo normale) e da una quarta dose all 11 mese ( può coincidere con la terza dose del ciclo normale). 3. E raccomandata la co-somministrazione della prima dose del vaccino MPR e della terza dose dei vaccini DTaP; IPV, epatite B e Hib; 4. Per il vaccino contro l HPV l offerta attiva e gratuita avverrà con le modalità definite nella nota tecnica ( paragrafi 8.2,8.3,8.4) 5. Vaccino pneumococcico coniugato eptavalente: tre dosi entro il primo anno di vita; dopo il compimento del primo anno, due dosi con intervallo di almeno due mesi, dopo il compimento del 24 mese di vita, è sufficiente una sola dose. La vaccinazione è gratuita per tutti i neonati con le modalità definite nella nota tecnica (pargrafo 3.2). 19
20 Ricerca attiva e vaccinazione gratuita dei soggetti a rischio per patologia (vedi DGR877/05); bambini di età inferiore ai 5 anni appartenenti a particolari comunità etniche. Vaccinazione gratuita per bambini fino a 36 mesi di età previa certificazione attestante l iscrizione all asilo nido. Per gli altri soggetti la vaccinazione è resa disponibile a partecipazione della spesa. E possibile la co-somministrazione con esavalente. 6. Vaccino meningococcico C coniugato: tre dosi entro il primo anno (3,5,12 mese); dopo il compimento del primo anno, una singola dose. Programmi di ricerca attiva e vaccinazione dei soggetti a rischio (vedi DGR 877/05). Per gli altri soggetti, la vaccinazione è resa disponibile a partecipazione della spesa. E possibile la co-somministrazione con esavalente. 7. Varicella: fino al compimento del 13 anno di età, il ciclo vaccinale prevede una dose unica; per i soggetti di età uguale o maggiore di 13 anni il ciclo vaccinale consiste nella somministrazione di due dosi, a distanza di 4-8 settimane una dall altra. Programmi di ricerca attiva e vaccinazione gratuita rivolti ad adolescenti a partire dall 11 anno fino al compimento del 15 anno; soggetti a rischio elevato per patologia (DGR 877/05), incluso le donne in età fertile senza precedenti di varicella, lavoratori suscettibili che operano negli asili nido, comunità della prima infanzia, scuole primarie e secondarie e tutte le persone recettive che lavorano in ambiente sanitario. Prioritariamente, la vaccinazione dovrebbe essere eseguita al personale sanitario che è a contatto con i bambini e con le persone immunodepresse. Per gli altri soggetti, la vaccinazione è resa disponibile a partecipazione della spesa. 8. Rotavirus: a seconda del tipo di vaccino, 2 o 3 dosi a partire dalla sesta settimana e entro i primi sei mesi di vita. La vaccinazione è resa disponibile a partecipazione della spesa. E possibile la co-somministrazione con esavalente al 3 e 5 mese. CALENDARIO DELLE VACCINAZIONI NON OBBLIGATORIE 3 MESE oppure: 1 dose ANTIPERTOSSE (difterite + tetano + pertosse cioè TRIVALENTE) ANTIPERTOSSE DIFTERITE + TETANO 5 MESE 2 dose ANTIPERTOSSE MESE 3 dose ANTIPERTOSSE 15 MESE ANTIMORBILLO unica dose somministrazione sottocutanea oppure MORBILLO - ROSOLIA - PAROTITE 9-10 ANNO ANTIROSOLIA unica dose somministrazione sottocutanea solo bambine prepuberi. Le vaccinazioni possono portare dei disturbi che sono quasi sempre lievi quali: febbre, raramente tumefazione transitoria della sede d inoculo. 20
21 Le controindicazioni all uso dei vaccini sono rare, tutte le mamme si dovranno rivolgere al proprio pediatra che darà indicazioni pre- cise per il loro bambino. Perché è necessario vaccinare il mio bambino? Due sono i motivi importanti per vaccinare tutti i bambini in Italia. 1. È il modo più sicuro e più efficace per ottenere la protezione da alcune gravi malattie di tutta la comunità. Dopo la vaccinazione, il bambino avrà una probabilità molto minore di prendere una malattia se ci sono dei casi nella popolazione. I benefici di una protezione contro queste malattie superano di molto i rischi della vaccinazione. 2. Se un numero sufficiente di persone di una comunità sono vaccinate, l infezione si diffonde più difficilmente e la malattia, con il tempo può scomparire del tutto. Il vaiolo è stato eliminato da tutto il mondo proprio in questo modo, la polio è stata cancellata dalla maggior parte dei Paesi e in alcuni sono già scomparsi del tutto morbillo, parotite e rosolia. Per prevenire infezioni che ricompaiono con facilità Nella maggior parte delle regioni italiane si hanno elevate coperture vaccinali per alcune malattie e queste continuano a persistere a livelli molto più bassi che nel passato (per esempio la pertosse). Se la percentuale di immunizzazione nelle scuole e nelle comunità si riduce, possono presentarsi con facilità nuove grandi epidemie di queste malattie. I bambini sono colpiti molto più facilmente dalla pertosse se non sono stati vaccinati. In Italia le epidemie di pertosse(tosse convulsa) si verificano soprattutto nelle scuole o nelle comunità in cui solo pochi bambini sono vaccinati contro questa malattia. I vaccini sono contrari alla natura? I vaccini agiscono utilizzando i meccanismi di difesa che la natura ci ha reso disponibili. Attualmente la scienza ci permette di capire come il nostro organismo può prevenire o guarire le malattie infettive: i vaccini sono preparati infatti per stimolare allo stesso modo il sistema naturale di difesa del nostro corpo. 21
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