UN MODELLO MATEMATICO PER LA PIROLISI DI BIOMASSE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UN MODELLO MATEMATICO PER LA PIROLISI DI BIOMASSE"

Transcript

1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA MAIM ENGINEERING S.r.l. UN MODELLO MATEMATICO PER LA PIROLISI DI BIOMASSE Mario Cruccu, Laura Sanna Maim Engineering S.r.l., Piazza Giovanni XXIII, n Cagliari Tel Fax: ABSTRACT La Maim Engineering. ha messo a punto un modello matematico che consente di determinare il bilancio di materia e di energia di un sistema pirolitico. Il modello è composto da due parti, che interagiscono l'una con l'altra. Il sottomodello termodinamico si basa su bilanci di materia e di energia, e consente di determinare le portate di gas e solidi uscenti dal reattore (portata del gas pirolitico prodotto, portata dei fumi di combustione, produzione di biochar, polverino di carbone e inerti ) utilizzando solo grandezze di tipo macroscopico. Il sottomodello stechiometrico ipotizza il verificarsi di alcune reazioni di cracking, di reforming e del gas d acqua, in funzione dei parametri di processo e di parametri sperimentali relativi al tipo di biomassa, e determina la composizione del syngas. Il modello proposto è in grado di determinare anche portata di combustibile ausiliario necessario in fase transitoria e di esercizio, composizione dei fumi di combustione, rendimento del sistema, energia elettrica e termica disponibili, ecc. A partire dai risultati ottenuti è stato possibile mettere a punto diversi fogli elettronici per determinare, in ciascun punto dell'impianto, i valori caratteristici dei flussi di gas e di liquido utilizzabili per il dimensionamento dell'impianto. IL PROCESSO DI PIROLISI, IL TRATTAMENTO E L'UTILIZZO DEL GAS DI SINTESI Il processo di pirolisi individuato può essere indicato come pirolisi lenta, umida e catalitica. Il processo può essere definito lento in quanto evolve in un reattore a forno rotante all interno del quale la biomassa permane virtualmente (in quanto in continua trasformazione) per circa un ora ad una temperatura di circa 450 K. Nei processi convenzionali di pirolisi lenta le fasi solida, liquida e gassosa dei prodotti si ripartiscono in frazioni massiche siche quantitativamente simili tra loro. Invece, nel processo in esame, si produce essenzialmente syngas ed uno scarto marginale di biochar in assenza pressoché totale della fase liquida [1]. L aspetto forse più innovativo è rappresentato dalla presenza del vapor acqueo nel reattore. Generalmente tutti i processi di pirolisi, e specialmente quelli di pirolisi lenta, prevedono un stadio di essiccamento della biomassa a monte del processo. Questa fase incrementa i costi di produzione energetica rendendo meno conveniente l uso delle biomasse per la produzione di energia. La percentuale di umidità della frazione organica è uno degli aspetti che maggiormente hanno impedito la diffusione della pirolisi a livello industriale in quanto impone una restrizione molto forte sulla qualità della biomassa che può essere trattata. Nel caso in esame, invece, l acqua diventa un componente fondamentale attraverso il quale viene promossa la reazione del gas d acqua : Cs + H 2 O H 2 + CO (1) Evolvono naturalmente reazioni secondarie che portano alla produzione di CO 2, idrocarburi leggeri ed altri componenti, in dipendenza della composizione della matrice organica utilizzata e dei parametri di processo [2], [3]. Poiché le reazioni che avvengono durante la fase iniziale del processo pirolitico sono essenzialmente reazioni di cracking della biomassa, queste possono essere favorite dalla presenza di componenti che le catalizzano ad esempio materiale a matrice ferrosa. L aggiunta del catalizzatore permette di massimizzare la produzione di ossido di carbonio e idrogeno a scapito dei prodotti liquidi e solidi. In questo modo il char si trasforma in ulteriore CO e H 2 e viene completato il cracking degli oli condensabili (TAR). Il gas di sintesi prodotto (temperatura di uscita dal reattore 450K), viene aspirato ed inviato ad un sistema di trattamento che prevede: una depolverizzazione in cicloni ad alto rendimento, un raffreddamento quasi adiabatico in quench ed infine un lavaggio in controcorrente in uno scrubber ad umido, ad uno o due stadi, e in presenza o meno di reagenti per contrastare l eventuale presenza di gas acidi. Il quenching adiabatico, fatto per ridurre drasticamente la temperatura del gas in uscita dal reattore, ha anche la funzione di bloccarne la composizione chimica che si ha ad alte temperature, ed evita la formazione di catrame in quantità eccessive. Le apparecchiature poste in coda al quench possono comunque venir protette mediante filtrazione dell'acqua di quench in un filtro a tessuto o installazione di un piccolo disoleatore [4]. Le acque di lavaggio di quench e scrubber possono essere trattate mediante precipitazione chimica, o con un processo di flottazione, che garantisce una miglior rimozione dei solidi in sospensione (per la maggior parte catrami e piccole particelle di carbone sfuggite ai trattamenti di rimozione) che vengono inviati nuovamente in testa al reattore pirolitico. L'acqua di lavaggio, così depurata, può essere inviata ad una torre evaporativa per essere poi rimandata in ciclo (quench e Ricerca cofinanziata con fondi a valere sul POR Sardegna FSE sulla L.R.7/2007 Promozione della ricerca scientifica e dell innovazione tecnologica in Sardegna.

2 scrubber a umido). In tal modo l'impianto non produce reflui da inviare allo scarico. Figura 1 - Schema a blocchi del processo pirolitico IL MODELLO MATEMATICO La struttura del modello La pirolisi è ampiamente studiata ed è oggetto di ricerche e di modelli complicati per l'interpretazione delle reazioni chimiche che avvengono nel reattore [5]. Nella pratica però si è notata la necessità di uno strumento flessibile, adattabile a qualunque biomassa [6], di semplice gestione, comprendente un numero controllabile di parametri verificabili con semplici misure strumentali [7]. Obiettivo del lavoro qui descritto è stato quello di realizzare un modello matematico che spiegasse il processo, aiutasse nella fase di dimensionamento e progettazione dell'impianto e fosse in grado di prevedere le caratteristiche quali-quantitative del syngas e dei fumi di combustione. A partire dalla teoria della pirolisi e sulla base di alcune prime prove sperimentali, è stato predisposto un modello matematico che consente di determinare il bilancio di materia e di energia del sistema pirolitico corrispondente ai vari dati di input immessi, mediante l utilizzo di un semplice foglio elettronico. Il bilancio di materia tiene conto di tutte le correnti entranti ed uscenti dal sistema sia in termini globali che per singolo componente, in modo da poter determinare: portata del gas pirolitico prodotto; composizione del gas pirolitico in termini di percentuale in peso dei singoli componenti e, quindi il potere calorifico inferiore; portata dei fumi di combustione; composizione dei fumi prodotti a monte e a valle dei sistemi di depurazione; produzione di biochar, polverino di carbone e inerti. Per garantire una corrispondenza tra previsione e realtà nella composizione del gas è stato necessario effettuare delle analisi puntuali ed accurate sul gas pirolitico prodotto tal quale, in modo da tarare il modello che potrà poi essere utilizzato quale strumento di previsione. Ciò è stato fatto prelevando campioni di gas per ogni tipologia di biomassa e per ogni condizione sperimentale. Il modello matematico proposto può essere considerato composto da due parti, che interagiscono l'una con l'altra. Una prima parte, che possiamo definire sottomodello termodinamico, si basa su bilanci di materia e di energia e consente di determinare le portate di gas e di solidi uscenti dal reattore, tenendo conto solamente di grandezze macroscopiche. Una seconda parte denominata sottomodello stechiometrico che si basa sull ipotesi che si verifichino alcune reazioni di cracking e di reforming, privilegiandone alcune rispetto ad altre in funzione dei parametri di processo e del tipo di alimentazione. Tale sottomodello consente di determinare qualitativamente e quantitativamente la composizione del gas pirolitico prodotto. I risultati ottenuti dai due sottomodelli sono coerenti tra loro e contribuiscono a spiegare il sistema nel suo complesso. A partire dai risultati ottenuti mediante l'applicazione dei due sottomodelli, è stato possibile mettere a punto diversi fogli elettronici per determinare, in ciascun punto dell'impianto, i valori caratteristici dei flussi di gas e liquido (fumi di combustione, gas di pirolisi, acqua di lavaggio) la cui conoscenza è necessaria al dimensionamento dell'impianto. Il sottomodello termodinamico: considerazioni e calcoli Il sottomodello termodinamico si basa su alcuni algoritmi che governano i bilanci di materia e di energia e consente di predire la portata di gas pirolitico, fumi, char, inerti e condense. Si utilizza a tal fine uno schema semplificato di processo, dove con M vengono indicate le portate orarie di materia in kg/h, e con C le quantità di calore espresse in kj/h [8]. È possibile scrivere un bilancio parziale delle sostanze che concorrono alla formazione dei fumi di combustione: M fumi =M piro3 +M a3 +M prop +M a2 (2) Analogamente è anche possibile scrivere un bilancio parziale delle sostanze che portano alla formazione del gas pirolitico: M bio =M carb +M iner +M piro1 (3) Essendo inoltre: M piro1 =M piro3 +M piro +M cond (4) Ne deriva l equazione di bilancio generale del gas pirolitico: M bio =M carb +M iner +M cond +M piro3 +M piro (5) Questa relazione significa che, supponendo di avere in ingresso al reattore solo la biomassa (con un contenuto d'acqua pari almeno al 30% in peso per le necessità delle reazioni), e trascurando quindi eventuale aria che entra nel reattore dalle tenute o trascinata insieme alla biomassa, si ottiene in uscita: carbone biologico, inerti (contenuti nelle biomasse in ingresso che rimangono inalterati durante le reazioni di pirolisi), condense (in uscita dal sistema di lavaggio, contenenti l'acqua in eccesso rispetto a quella richiesta dalle reazioni di pirolisi) e un gas pirolitico che viene usato in parte per sostenere le reazioni di pirolisi e sopperire alle perdite (M piro3 ), e in parte disponibile per la produzione di energia (M piro ). Utilizzando le equazioni di bilancio sopra esposte ed altre semplici relazioni che stanno alla base della composizione dei gas, è possibile determinare le portate e le composizioni dei vari flussi entranti ed uscenti dal sistema pirolitico. Unica incognita risulta la portata del gas pirolitico autocombusto (M piro3 ), che viene determinato da un bilancio di energia che utilizza anche il risultato del sottomodello stechiometrico utile per stimare il potere calorifico del gas pirolitico depurato. Il sistema considerato per il bilancio energetico è in

3 costituito dal solo reattore pirolitico, escludendo tutto il sistema di lavaggio del gas, in modo che M piro3 risulti un flusso in ingresso e M piro1 un flusso in uscita. I calori entranti corrispondono al calore sensibile delle varie correnti più i calori di combustione dei vari combustibili (gas pirolitico e combustibile ausiliario, in questo caso, propano). I calori uscenti tengono conto del calore di vaporizzazione dell acqua contenuta nelle biomasse (C vap ), il calore endotermico delle reazioni pirolitiche (C reaz ), il calore per dispersioni termiche del sistema (C perd ), il calore latente del gas pirolitico, il calore latente dei fumi, il calore latente degli inerti. Il bilancio termico generale può essere scritto come segue: (6) Ponendo in prima approssimazione T 1 = T 2, e fissando la temperatura di riferimento T 0 = T 1 = T 2, dopo semplici passaggi matematici, si ottiene: + 1 (7) Per cui si ottiene come bilancio termico globale: + (8) C vap è determinabile conoscendo l'umidità della biomassa in ingresso e l acqua aggiunta: (9) C reaz, il calore di reazione, può essere posto prudenzialmente pari a kj/kg bio e poi eventualmente ricalcolato a ritroso. C perd, le perdite di calore, vengono calcolate in funzione delle caratteristiche geometriche e costruttive del reattore. M a2 e M a3 vengono calcolate in base alle masse di propano e syngas che devono essere bruciate per garantire la temperatura di reazione richiesta e, come si è visto analizzando i bilanci di materia, sono funzioni di M prop e M a3. Nel bilancio scritto sopra compare il potere calorifico del gas pirolitico depurato (CPI piro3 ), che è determinato in base alla composizione del gas prodotto, che rappresenta il parametro più complicato da determinare. Essa viene stimata nel cosiddetto sottomodello stechiometrico, in base alla composizione della sostanza e ai parametri sperimentali caratteristici per ogni biomassa. Tali parametri sono stati raccolti in un archivio interno al modello e possono essere aggiornati in modo da affinare il modello e renderlo applicabile a qualunque tipo di biomassa in ingresso. Il sottomodello stechiometrico: considerazioni e calcoli Il sottomodello si basa sulle relazioni stechiometriche della pirolisi e su alcune necessarie approssimazioni e assunzioni, derivanti da prove sperimentali che, di fatto, rendono possibile il calcolo. All'interno del reattore e durante il processo si verificano una quantità enorme di reazioni principali e secondarie sia di cracking che di reforming. Il fatto che alcune siano privilegiate rispetto ad altre, e quindi la determinazione della loro velocità di reazione, dipendono in primo luogo dalla temperatura, ma anche dal tipo di sostanza alimentata e, pertanto, non possono essere scritte in maniera identica per qualunque tipo di biomassa [2]. Si è proceduto quindi con la realizzazione di un data base, ancora non del tutto completata, interno al modello proposto, in cui è stata raccolta la composizione di alcune delle più comuni biomasse utilizzate per la pirolisi. Se si vuole utilizzare il modello con una biomassa non presente nell'archivio, è possibile aggiornarlo, avendo a disposizione alcuni dati fondamentali quali la composizione elementare della biomassa (analisi termo gravimetrica), contenuto d'acqua e di inerti, potere calorifico. Sulla base della composizione elementare della biomassa, di alcuni parametri sperimentali caratteristici della biomassa stessa e delle condizioni di funzionamento dell'impianto, il modello utilizza le relazioni descritte nel sottomodello stechiometrico, per fornire una composizione teorica del gas pirolitico prodotto. Il modello da noi proposto è una semplificazione del processo reale, il quale essendo troppo complesso, non può essere descritto in modo semplice ed allo stesso tempo completo. Il modello concettualmente prevede una fase di cracking della biomassa, durante la quale si rendono disponibili le sostanze elementari (carbonio, ossigeno, idrogeno, acqua). Successivamente si suppone che il carbonio che si forma durante il cracking reagisca in buona parte con l'acqua e con l'ossigeno presenti nel sistema, per dare CO, CO 2 e H 2. Inoltre, parte del carbonio disponibile reagisce con l'idrogeno formatosi producendo metano e altri idrocarburi a basso peso molecolare. Durante tutte le prove sperimentali non si è notata la formazione nel syngas di idrocarburi gassosi con peso molecolare superiore al C 4. Una parte del carbonio disponibile non reagisce e rimane sotto forma di polverino di carbone (C). Nelle condizioni ideali questa frazione dovrebbe essere nulla, ovvero tutto il carbonio disponibile gasifica ; nella pratica, a causa dei limitati tempi di processo e delle basse temperature, una parte del carbonio rimane sottoforma di biochar. Tutto ciò può essere scritto mediante le seguenti reazioni: C + H 2 O CO + H 2 (10) C + 2H 2 O CO H 2 (11) C + O 2 CO 2 (12) C + ½ O 2 CO (13) C + 2H 2 CH 4 (14) 2C + 3H 2 C 2 H 6, (15) ovvero C + 3/2 H 2 ½ C 2 H 6 (16) Per indicare la frazione del carbonio disponibile che partecipa alla pirolisi, e le varie frazioni che entrano nelle varie reazioni chimiche, il modello utilizza alcuni parametri sperimentali (w 1...w 8 ). I parametri (w 1...w 8 ) indicano in che modo si distribuisce

4 tutto il carbonio presente nella biomassa in ingresso, ovvero indicano le frazioni molari secondo le quali il carbonio presente può: non partecipare alle reazioni e rimanere tal quale, formare idrocarburi leggeri (CH 4, C 2 H 6, C 3 H 8 ) tramite reazioni con l'idrogeno; formare CO e CO 2 o mediante reazioni con l'ossigeno presente o con il vapore acqueo. Analogamente i parametri (x 1,...x 7 ) indicano in che modo si distribuisce tutto l idrogeno presente nella biomassa in ingresso, formando i vari idrocarburi o che rimanendo inalterato sottoforma di idrogeno. I parametri (y 1,...y 3 ) indicano infine le frazioni molari di ossigeno che vanno a formare rispettivamente CO, CO 2, o permangono inalterate. I parametri elencati non sono tutti indipendenti tra loro, ad esempio; w 1 =w w 8 (con il significato che tutto il carbone che non partecipa alle reazioni e non gasifica, si ritrova poi nei residui solidi della reazione come biochar). Anche w 2 e x 1 sono legati, in quanto per formare una mole di metano occorrono 1 mole di C e 4 di H 2, quindi una volta determinato uno dei due, l'altro è determinato univocamente. Lo stesso ragionamento vale per tutti i parametri di cui sopra.i parametri indipendenti si riducono pertanto da 18 a 7. Analisi sperimentali, condotte con varie biomasse, consentono di tarare i coefficienti sperimentali utilizzati al fine di ottenere una composizione quanto più vicina possibile a quella reale. I coefficienti così determinati vengono registrati in archivio e consentiranno successivamente un utilizzo del modello per quella biomassa e in quelle particolari condizioni di esercizio. L output del sottomodello stechiometrico è la composizione elementare del syngas prodotto. Tale dato consente di determinare il suo potere calorifico, necessario al sottomodello termodinamico per risolvere l equazione del bilancio energetico. In questo modo è possibile determinare univocamente la portata di syngas da bruciare per il sostentamento del sistema e di conseguenza tutte le grandezze che caratterizzano il sistema. CONCLUSIONI Il modello matematico sopra descritto consente di determinare la quantità e la composizione del gas pirolitico, con il relativo potere calorifico, nonché la quantità di biochar, di inerti e di condense prodotte nel processo di pirolisi di qualsiasi tipo di biomassa. Il modello proposto può essere affinato e migliorato, sia effettuando accurate indagini analitiche in campo sul gas pirolitico, mediante l utilizzo di un gascromatografo in linea, che effettuando un numero maggiore di prove variando i parametri di processo e la sostanza alimentata. Il modello permette anche di stimare la composizione media dei fumi di scarico, in uscita dal reattore e a valle dei vari sistemi di depurazione proposti, necessaria in fase di progettazione e nella delicata fase autorizzativa. Prescindendo da complesse considerazioni cinetiche, che spesso non sono note per tutte le biomasse, e che dipendono da un numero troppo non facilmente controllabili, il modello proposto è flessibile e si adatta a qualsiasi tipo di alimentazione in ingresso di cui sia nota la composizione elementare (analisi termo gravimetrica). Esso può essere aggiornato di volta in volta, divenendo così uno strumento formidabile per il dimensionamento degli impianti di pirolisi. C perd C reaz C vap Cp aria Cp bio NOMENCLATURA Cp piro3 Cp prop calore dissipato per scambi termici tra il reattore e l ambiente (kj/h) calore necessario per le reazioni di pirolisi (kj/h) calore necessario per far evaporare l acqua presente nella biomassa in ingresso ed eventuale acqua aggiunta (kj/h); calore specifico a pressione costante dell aria ambiente (kj/kg K) calore specifico a pressione costante della biomassa (kj/kg K) calore specifico a pressione costante del syngas depurato (kj/kg K) calore specifico a pressione costante del combustibile ausiliario (kj/kg K) M a2 portata oraria di aria per la combustione del propano M a3 portata oraria di aria per la combustione del syngas M piro3 M bio portata oraria di biomassa tal quale in ingresso al reattore M carb portata oraria di carbone solido prodotto M fumi portata oraria dei fumi di combustione prodotti M inert : portata oraria di inerti in uscita dal reattore M piro : portata oraria di syngas disponibile per l utilizzo M piro1 : portata oraria di syngas uscente dal reattore, a monte dei trattamenti di raffredamento e depurazione M piro3 : portata oraria del syngas inviato al bruciatore per sostenere le reazioni e sopperire alle perdite di calore M prop : portata oraria del combustibile ausiliario usato, durante il transitorio e in caso di necessità, per sostenere le reazioni pirolitiche e sopperire alle perdite di calore dovute agli scambi termici con l ambiente M cond : portata oraria di condense prodotte dal raffreddamento del syngas PCI prop potere calorifico inferiore del combustibile ausialirio (kj/kg) PCI piro3 potere calorifico inferiore del syngas depurato (kj/kg) T a temperatura dell ambiente esterno (K) T 0 temperatura di riferimento (K) T 1 temperatura fumi di combustione (K) T 2 temperatura del reattore (K) u bio umidità nella biomassa in ingresso (%) BIBLIOGRAFIA [1] Giuseppe Mistretta, La Pirolisi Tesi di laurea triennale in Ingegneria Chimica, Università degli Studi di Cagliari, Anno 2009 [2] Colomba, Di Blasi, Modeling chemical and physical processes of wood and biomass pyrolysis, Dipartimento di Ingegneria Chimica, Universita` degli Studi di Napoli Federico II, Anno 2006

5 [3] Prakash N. and T. Karunanithi Kinetic Modeling in Biomass Pyrolysis A Review Journal of Applied Sciences Research, pagg , 2008 Engineering transactions, Anno 2009 [4] MAIM Engineering srl, Progetto Esecutivo per Impianto di pirolisi Seneco Nuoro, Elaborato A1, Relazione illustrativa, pag , Anno [5] Pratik N. Shetha1, B. V. Babua* Kinetic Modeling of the Pyrolysis of Biomass National Conference on Environmental Conservation Birla, Institute of Technology and Science, Anno 2006 [6] Cuoci, T. Favarelli, A. Frassoldati, R. Grana, S.Pierucci, E.Ranzi, S.Sommariva Mathematical modelling of gasification and combustion of solid fuels and wastes, Chemical Engineering Transactions, Vol. 18, Anno 2009 [7] Yonggang Chen, Sylvie Charpenay, Anker Jensen', Michael A. Serio, Marek A. Wojtowicz Modeling biomass pyrolysis kinetics and mechanism. Department of Chemical Engineering, Technical University of Denmark, Anno 2006 [8] Mario Cruccu, Appunti sulle procedure di calcolo per la determinazione della composizione del syngas in uscita al reattore di Donori.

RICHIAMI DI TERMOCHIMICA

RICHIAMI DI TERMOCHIMICA CAPITOLO 5 RICHIAMI DI TERMOCHIMICA ARIA TEORICA DI COMBUSTIONE Una reazione di combustione risulta completa se il combustibile ha ossigeno sufficiente per ossidarsi completamente. Si ha combustione completa

Dettagli

La combustione ed i combustibili

La combustione ed i combustibili La combustione ed i combustibili Concetti di base Potere calorifico Aria teorica di combustione Fumi: volume e composizione Temperatura teorica di combustione Perdita al camino Combustibili Gassosi Solidi

Dettagli

COMPONENTI TERMODINAMICI APERTI

COMPONENTI TERMODINAMICI APERTI CAPITOLO NONO COMPONENTI TERMODINAMICI APERTI Esempi applicativi Vengono di seguito esaminati alcuni componenti di macchine termiche che possono essere considerati come sistemi aperti A) Macchina termica

Dettagli

352&(662',&20%867,21(

352&(662',&20%867,21( 352&(662',&20%867,21( Il calore utilizzato come fonte energetica convertibile in lavoro nella maggior parte dei casi, è prodotto dalla combustione di sostanze (es. carbone, metano, gasolio) chiamate combustibili.

Dettagli

LEGGI DEI GAS / CALORI SPECIFICI. Introduzione 1

LEGGI DEI GAS / CALORI SPECIFICI. Introduzione 1 LEGGI DEI GAS / CALORI SPECIFICI Introduzione 1 1 - TRASFORMAZIONE ISOBARA (p = costante) LA PRESSIONE RIMANE COSTANTE DURANTE TUTTA LA TRASFORMAZIONE V/T = costante (m, p costanti) Q = m c p (Tf - Ti)

Dettagli

Applicazioni della Termochimica: Combustioni

Applicazioni della Termochimica: Combustioni CHIMICA APPLICATA Applicazioni della Termochimica: Combustioni Combustioni Il comburente più comune è l ossigeno dell aria Aria secca:! 78% N 2 21% O 2 1% gas rari Combustioni Parametri importanti:! 1.Potere

Dettagli

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti Energia nelle reazioni chimiche Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti VIDEO Introduzione (I) L energia chimica è dovuta al particolare arrangiamento degli atomi nei composti chimici e le varie forme di

Dettagli

Una soluzione è un sistema omogeneo (cioè costituito da una sola fase, che può essere liquida, solida o gassosa) a due o più componenti.

Una soluzione è un sistema omogeneo (cioè costituito da una sola fase, che può essere liquida, solida o gassosa) a due o più componenti. Una soluzione è un sistema omogeneo (cioè costituito da una sola fase, che può essere liquida, solida o gassosa) a due o più componenti. Solvente (componente presente in maggior quantità) SOLUZIONE Soluti

Dettagli

L energia che consumo. Fabio Peron. Combustione. Aria di combustione. Combustione

L energia che consumo. Fabio Peron. Combustione. Aria di combustione. Combustione Corso di Progettazione Ambientale prof. Fabio Peron Combustione L energia che consumo Fabio Peron Università IUAV - Venezia Combustione Aria di combustione Si dice combustione qualunque reazione chimica

Dettagli

STABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio 2007. Allegato D10

STABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio 2007. Allegato D10 STABILIMENTO DI TARANTO Febbraio 2007 Analisi energetica dello Stabilimento Siderurgico ILVA di Taranto Lo stabilimento siderurgico di Taranto consuma, nel suo assetto attuale, c.a. 181.000 Tj/anno in

Dettagli

Conversione a biomassa di centrali a olio combustibile: Risultati delle simulazioni 3D. Lucia Giovannini -Sandro Merlini

Conversione a biomassa di centrali a olio combustibile: Risultati delle simulazioni 3D. Lucia Giovannini -Sandro Merlini Conversione a biomassa di centrali a olio combustibile: Risultati delle simulazioni 3D Lucia Giovannini -Sandro Merlini Attività svolte Messa a punto di strumenti di calcolo per la simulazione di sistemi

Dettagli

ALLEGATO II. Calcolo della produzione da cogenerazione

ALLEGATO II. Calcolo della produzione da cogenerazione ALLEGATO II Calcolo della produzione da cogenerazione I - Calcolo dell energia elettrica da cogenerazione 1. Per calcolare il risparmio di energia primaria di una unità di cogenerazione, occorre anzitutto

Dettagli

MISURE DI POTERE CALORIFICO E COMPOSIZIONE

MISURE DI POTERE CALORIFICO E COMPOSIZIONE MISURE DI POTERE CALORIFICO E COMPOSIZIONE Potere calorifico dei combustibili: bomba calorimetrica e calorimetro di Junkers Composizione: gascromatografia Composizione dei gas combusti: o Sonda λ o Strumenti

Dettagli

LA GASIFICAZIONE DELLE BIOMASSE PER LA PRODUZIONE DI SNG (SUBSTITUTE NATURAL GAS)!

LA GASIFICAZIONE DELLE BIOMASSE PER LA PRODUZIONE DI SNG (SUBSTITUTE NATURAL GAS)! LA GASIFICAZIONE DELLE BIOMASSE PER LA PRODUZIONE DI SNG (SUBSTITUTE NATURAL GAS)! F. Ruggeri, L. Mancuso, G.Collodi, Foster Wheeler Italiana. Milano, 20 maggio 2010 Agenda Schema d impianto Preparazione

Dettagli

Esercizi di analisi della combustione

Esercizi di analisi della combustione Esercizi di analisi della combustione Esercizio n. 1 Un combustibile gassoso abbia la seguente composizione volumetrica: CH 4 84,1% C 2 H 6 (etano) 6,7% CO 2 0,8% N 2 8,4% Si calcoli l aria stechiometrica

Dettagli

Ispezioni per l efficienza energetica. Franco De Col, ispettore impianti termici

Ispezioni per l efficienza energetica. Franco De Col, ispettore impianti termici Ispezioni per l efficienza energetica Franco De Col, ispettore impianti termici Incontri Provincia di Belluno 1. Tipi di rendimento e tipi di caldaia 2. La 10389-1:2009 e la 10389-2 3. Novità della 10389-1:2009

Dettagli

CORSO DI SISTEMI ENERGETICI II - A.A. 2014-2015 Prof. Ing. Giorgio Cau

CORSO DI SISTEMI ENERGETICI II - A.A. 2014-2015 Prof. Ing. Giorgio Cau CORSO DI SISTEMI ENERGETICI II A.A. 20142015 Prof. Ing. Giorgio Cau VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI DI UN IMPIANTO DI COGENERAZIONE E VERIFICA DEGLI INDICI ENERGETICI AI SENSI DELLA DELIBERA AEEG 42/02 Caratteristiche

Dettagli

FILTRO A TESSUTO. Punto di emissione n. Temperatura emissione (K) Altezza geometrica di emissione (m)

FILTRO A TESSUTO. Punto di emissione n. Temperatura emissione (K) Altezza geometrica di emissione (m) FILTRO A TESSUTO Punto di emissione n. Temperatura emissione (K) Altezza geometrica di emissione (m) Portata massima di progetto (mc/s) Sezione del camino (mq) Percentuale di materiale particolato con

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

Banco Prova Caldaie. per generatori di energia termica avente una potenza nominale inferiore a 100kW

Banco Prova Caldaie. per generatori di energia termica avente una potenza nominale inferiore a 100kW Banco Prova Caldaie per generatori di energia termica avente una potenza nominale inferiore a 100kW 1 Generalità Il banco prova caldaie attualmente disponibile presso il nostro Laboratorio è stato realizzato

Dettagli

CAPITOLO 3 CICLO OTTO E CICLO DIESEL MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA

CAPITOLO 3 CICLO OTTO E CICLO DIESEL MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA CAPITOLO 3 CICLO OTTO E CICLO DIESEL MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA 1 CICLO OTTO E CICLO DIESEL MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA I MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA SONO MACCHINE MOTRICI E POSSONO ESSERE BASATI SU

Dettagli

GAS NATURALE O METANO

GAS NATURALE O METANO Composto prevalentemente da un idrocarburo: metano da da cui prende il nome. GAS NATURALE O METANO Alto potere calorifico. Mancanza di tossicità e impurità. È un'ottima risorsa energetica. È l'energia

Dettagli

Come funziona una centrale a ciclo combinato? Aggiungere l immagine sotto e fare un mix dei due testi di spiegazione del funzionamento

Come funziona una centrale a ciclo combinato? Aggiungere l immagine sotto e fare un mix dei due testi di spiegazione del funzionamento LA TECNOLOGIA DEL CICLO COMBINATO A GAS NATURALE La maggiore quantità di energia elettrica generata da Edison è prodotta da 28 centrali termoelettriche. Edison sviluppa, progetta e costruisce interamente,

Dettagli

BILANCI DI ENERGIA. Capitolo 2 pag 70

BILANCI DI ENERGIA. Capitolo 2 pag 70 BILANCI DI ENERGIA Capitolo 2 pag 70 BILANCI DI ENERGIA Le energie in gioco sono di vario tipo: energia associata ai flussi entranti e uscenti (potenziale, cinetica, interna), Calore scambiato con l ambiente,

Dettagli

FILTRO A TESSUTO. Allegato n. Azienda. Punto di emissione n. Temperatura emissione (K) Altezza geometrica di emissione (m)

FILTRO A TESSUTO. Allegato n. Azienda. Punto di emissione n. Temperatura emissione (K) Altezza geometrica di emissione (m) REGIONE EMILIA-ROMAGNA Allegato n. Azienda ASSESSORATO AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO FILTRO A TESSUTO Punto di emissione n. Temperatura emissione (K) Altezza geometrica di emissione (m) Portata massima di

Dettagli

Rapporto ambientale Anno 2012

Rapporto ambientale Anno 2012 Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e

Dettagli

TUTELA ED UTILIZZO DELLE RISORSE IDRICHE IN AMBITO PRODUTTIVO : GESTIONE DI UN REFLUO INDUSTRIALE Verona, 22 Ottobre 2009 Relatore: dott.ssa Bacuzzi Lorena ... CHI SIAMO opera nel settore della depurazione

Dettagli

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico 1.1 Lo schema di misurazione Le principali grandezze elettriche che caratterizzano un bipolo in corrente continua, quali per esempio

Dettagli

LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA

LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea Triennale in Chimica CORSO DI: LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA Docente: Dr. Alessandro Caselli

Dettagli

Tali fluidi, utilizzati in prossimità del punto di produzione, o trasportati a distanza, possono essere utilizzati per diversi impieghi:

Tali fluidi, utilizzati in prossimità del punto di produzione, o trasportati a distanza, possono essere utilizzati per diversi impieghi: LA COGENERAZIONE TERMICA ED ELETTRICA 1. Introduzione 2. Turbine a Gas 3. Turbine a vapore a ciclo combinato 4. Motori alternativi 5. Confronto tra le diverse soluzioni 6. Benefici ambientali 7. Vantaggi

Dettagli

REAZIONI ORGANICHE Variazioni di energia e velocità di reazione

REAZIONI ORGANICHE Variazioni di energia e velocità di reazione REAZIONI ORGANICHE Variazioni di energia e velocità di reazione Abbiamo visto che i composti organici e le loro reazioni possono essere suddivisi in categorie omogenee. Per ottenere la massima razionalizzazione

Dettagli

Una formula molecolare è una formula chimica che dà l'esatto numero degli atomi di una molecola.

Una formula molecolare è una formula chimica che dà l'esatto numero degli atomi di una molecola. Una formula molecolare è una formula chimica che dà l'esatto numero degli atomi di una molecola. La formula empirica e una formula in cui il rappporto tra gli atomi e il piu semplice possibil Acqua Ammoniaca

Dettagli

Per la cinetica del 1 ordine si ha:

Per la cinetica del 1 ordine si ha: 1. Si consideri la seguente reazione: CH 3 CHO (g) CH 4(g) + CO (g) Determinare l ordine di reazione e calcolare la costante di velocità della suddetta reazione a 518 C noti i seguenti dati sperimentali:

Dettagli

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED Applicazioni Ver. 1.1 INTRODUZIONE CONTROLLO IN TENSIONE DI LED In questo documento vengono fornite delle informazioni circa la possibilità di pilotare diodi led tramite una sorgente in tensione. La trattazione

Dettagli

Impianto di termovalorizzazione I cipressi (FI) Fasi di funzionamento dell'impianto: Prima fase. Schema. Sezione

Impianto di termovalorizzazione I cipressi (FI) Fasi di funzionamento dell'impianto: Prima fase. Schema. Sezione Impianto di termovalorizzazione I cipressi (FI) Fasi di funzionamento dell'impianto: Prima fase Schema Sezione 1 La seconda fase, quella più "calda", dove i rifiuti vengono bruciati e, col calore ottenuto,

Dettagli

Impianti di COGENERAZIONE

Impianti di COGENERAZIONE Impianti di COGENERAZIONE Definizione: produrre energia insieme Produzione combinata di : 1. energia elettrica/meccanica 2. energia termica (calore) ottenute in appositi impianti utilizzanti la stessa

Dettagli

Gas perfetti e sue variabili

Gas perfetti e sue variabili Gas perfetti e sue variabili Un gas è detto perfetto quando: 1. è lontano dal punto di condensazione, e quindi è molto rarefatto 2. su di esso non agiscono forze esterne 3. gli urti tra le molecole del

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

La combustione. Docente: prof.ssa Lobello Carmela

La combustione. Docente: prof.ssa Lobello Carmela La combustione Percorso didattico realizzato dalla classe II D Istituto d Istruzione secondaria di I grado S Francesco d Assisi Francavilla Fontana (Br) Docente: prof.ssa Lobello Carmela Perché la combustione?

Dettagli

ENERGIA INTERNA ENERGIA INTERNA SPECIFICA. e = E/m = cv T ENTALPIA. H = E + pv ENTALPIA SPECIFICA. h = H/m = cp T h = e + pv = e + p/d L-1

ENERGIA INTERNA ENERGIA INTERNA SPECIFICA. e = E/m = cv T ENTALPIA. H = E + pv ENTALPIA SPECIFICA. h = H/m = cp T h = e + pv = e + p/d L-1 L - SISTEMI APERTI ENERGIA INTERNA E = n Cv T E = m cv T (Cv molare = J/kmol C) (cv massico = J/kg C) ENERGIA INTERNA SPECIFICA e = E/m = cv T ENTALPIA H = E + pv H = n Cp T H = m cp T (Cp molare = J/kmol

Dettagli

La raffinazione del petrolio

La raffinazione del petrolio La raffinazione del petrolio Approfondimento sulla distillazione per la I^ Itis Prof. Maurizi Franco Itis Einstein Roma ( foto ed immagini reperiti da internet, eventuali detentori di diritti sono pregati

Dettagli

LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca

LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca Bologna, 15 maggio 2006 Hera Bologna s.r.l. 1 COGEN OSPEDALE MAGGIORE RIVA CALZONI BARCA BECCACCINO 2 La rete 3 Le condotte Posa tubazioni

Dettagli

Lavoro d anno Corso di Energetica Industriale Professore: Antonio Ficarella

Lavoro d anno Corso di Energetica Industriale Professore: Antonio Ficarella Lavoro d anno Corso di Energetica Industriale Professore: Antonio Ficarella Nuova tecnologia per migliorare un impianto di riscaldamento ad uso domestico Sasha Luciana Catalini matricola: 10041516 a.a.

Dettagli

Taglia i costi Dimezza le emissioni

Taglia i costi Dimezza le emissioni Taglia i costi Dimezza le emissioni Il micro-cogeneratore più efficiente a livello mondiale Cos è BlueGEN? Il più efficiente generatore di elettricità e calore di piccola taglia BlueGEN funziona a gas

Dettagli

GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA. Lo stato gassoso

GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA. Lo stato gassoso GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA Lo stato gassoso Classificazione della materia MATERIA Composizione Struttura Proprietà Trasformazioni 3 STATI DI AGGREGAZIONE SOLIDO (volume e forma propri) LIQUIDO

Dettagli

CENTRALI TERMOELETTRICHE

CENTRALI TERMOELETTRICHE CENTRALI TERMOELETTRICHE Le centrali termoelettriche sono impianti che utilizzano l energia chimica dei combustibili per trasformarla in energia elettrica. Nelle centrali termoelettriche la produzione

Dettagli

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE La contraffazione in cifre: NUOVA METODOLOGIA PER LA STIMA DEL VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE Roma, Giugno 2013 Giugno 2013-1 Il valore economico dei sequestri In questo Focus si approfondiscono alcune

Dettagli

vosges di Moreno Beggio

vosges di Moreno Beggio vosges di Moreno Beggio tel. 0444-387119 r.a. Divisione catalizzatori magnetici telefax 0444-264228 Via Roma, 133 mail : commerciale@vosges-italia.it 36040 - TORRI DI QUARTESOLO - (VI) http://www.vosges-italia.it

Dettagli

Esercizi di Fisica Tecnica 2013-2014. Termodinamica

Esercizi di Fisica Tecnica 2013-2014. Termodinamica Esercizi di Fisica Tecnica 2013-2014 Termodinamica TD1 In un sistema pistone-cilindro, 1 kg di gas ( = 1,29 ed R * = 190 J/(kg K)) si espande da 5 bar e 90 C ad 1 bar. Nell'ipotesi che la trasformazione

Dettagli

Stati di aggregazione della materia unità 2, modulo A del libro

Stati di aggregazione della materia unità 2, modulo A del libro Stati di aggregazione della materia unità 2, modulo A del libro Gli stati di aggregazione della materia sono tre: solido, liquido e gassoso, e sono caratterizzati dalle seguenti grandezze: Quantità --->

Dettagli

Celle a combustibile Fuel cells (FC)

Celle a combustibile Fuel cells (FC) Celle a combustibile Fuel cells (FC) Celle a combustibile Sono dispositivi di conversione elettrochimica ad alto rendimento energetico. Esse trasformano in potenza elettrica l energia chimica contenuta

Dettagli

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN)

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Il calcolo del valore attuale netto (VAN) serve per determinare la redditività di un investimento. Si tratta di utilizzare un procedimento che può consentirci di

Dettagli

TESTO. Art. 2. Sono abrogati i decreti ministeriali 10 gennaio 1950 e 2 agosto 1956. ALLEGATO

TESTO. Art. 2. Sono abrogati i decreti ministeriali 10 gennaio 1950 e 2 agosto 1956. ALLEGATO Decreto del Presidente della Repubblica n 1208 del 05/09/1966 Modifiche alla vigente disciplina normativa in materia di apparecchi di alimentazione per generatori di vapore aventi potenzialità specifica

Dettagli

CONVERSIONE TERMOCHIMICA

CONVERSIONE TERMOCHIMICA CONVERSIONE TERMOCHIMICA PIROLISI La pirolisi si può svolgere secondo diverse modalità: Carbonizzazione a temperature tra 300 C e 500 C Pirolisi convenzionale a temperature inferiori a 600 C Fast pirolisi

Dettagli

Definiamo Entalpia la funzione: DH = DU + PDV. Variando lo stato del sistema possiamo misurare la variazione di entalpia: DU = Q - PDV.

Definiamo Entalpia la funzione: DH = DU + PDV. Variando lo stato del sistema possiamo misurare la variazione di entalpia: DU = Q - PDV. Problemi Una mole di molecole di gas ideale a 292 K e 3 atm si espandono da 8 a 20 L e a una pressione finale di 1,20 atm seguendo 2 percorsi differenti. Il percorso A è un espansione isotermica e reversibile;

Dettagli

CORSO DI MACCHINE E SISTEMI ENERGETICI A.A. 2014/2015 --- Prova di valutazione intermedia del 9 Gennaio 2015

CORSO DI MACCHINE E SISTEMI ENERGETICI A.A. 2014/2015 --- Prova di valutazione intermedia del 9 Gennaio 2015 CORSO DI MACCHINE E SISTEMI ENERGETICI A.A. 2014/2015 --- Prova di valutazione intermedia del 9 Gennaio 2015 C= prima lettera del cognome C = 0 Nome e Cognome Matricola Corso di Studio A B C D E F G H

Dettagli

23 CAPITOLO 2: RELAZIONI TRA LE DIVERSE FASI DI UN CAMPIONE DI TERRENO

23 CAPITOLO 2: RELAZIONI TRA LE DIVERSE FASI DI UN CAMPIONE DI TERRENO v 23 CAPITOLO 2: RELAZIONI TRA LE DIERSE FASI DI UN CAMPIONE DI TERRENO CAPITOLO 2: RELAZIONI TRA LE DIERSE FASI DI UN CAMPIONE DI TERRENO Un campione di terreno viene considerato come un sistema multifase,

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

LA CONDENSAZIONE LA CONDENSAZIONE CFP MANFREDINI ESTE (PD) Insegnante. Padovan Mirko 1

LA CONDENSAZIONE LA CONDENSAZIONE CFP MANFREDINI ESTE (PD) Insegnante. Padovan Mirko 1 POTERE CALORIFICO DEI COMBUSTIBILI Il potere calorifico è la quantità di calore prodotta dalla combustione completa di 1 m³ di combustibili gassosi. Generalmente i combustibili hanno un determinato quantitativo

Dettagli

MESSA A PUNTO DI UN PROGRAMMA DI ANALISI DEI DATI STORICI DI FUNZIONAMENTO DI UNA CENTRALE TERMOELETTRICA DI COGENERAZIONE. (riassunto) Luca Bianchini

MESSA A PUNTO DI UN PROGRAMMA DI ANALISI DEI DATI STORICI DI FUNZIONAMENTO DI UNA CENTRALE TERMOELETTRICA DI COGENERAZIONE. (riassunto) Luca Bianchini MESSA A PUNTO DI UN PROGRAMMA DI ANALISI DEI DATI STORICI DI FUNZIONAMENTO DI UNA CENTRALE TERMOELETTRICA DI COGENERAZIONE (riassunto) Luca Bianchini SOMMARIO In questo lavoro di tesi presento un applicazione

Dettagli

TAVOLA DI PROGRAMMAZIONE PER GRUPPI DIDATTICI

TAVOLA DI PROGRAMMAZIONE PER GRUPPI DIDATTICI TAVOLA DI PROGRAMMAZIONE PER GRUPPI DIDATTICI MATERIA: CHIMICA CLASSI: PRIME I II QUADRIMESTRE Competenze Abilità/Capacità Conoscenze* Attività didattica Strumenti Tipologia verifiche Osservare, descrivere

Dettagli

Oggi dalle bioenergie, intese nel senso più ampio, ci si attende:

Oggi dalle bioenergie, intese nel senso più ampio, ci si attende: Oggi dalle bioenergie, intese nel senso più ampio, ci si attende: Una diminuzione della concentrazione dei gas ad effetto serra in atmosfera Una riduzione della dipendenza energetica dai combustibili importati

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA. 1. Complementi sui sistemi termici. Roberto Lensi

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA. 1. Complementi sui sistemi termici. Roberto Lensi Roberto Lensi 1. Complementi sui sistemi termici Pag. 1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA FACOLTÀ DI INGEGNERIA 1. Complementi sui sistemi termici Roberto Lensi DIPARTIMENTO DI ENERGETICA Anno Accademico

Dettagli

Application note. CalBatt NomoStor per i sistemi di accumulo di energia

Application note. CalBatt NomoStor per i sistemi di accumulo di energia 1. Panoramica Application note CalBatt NomoStor per i sistemi di accumulo di energia Gli Energy Management Systems () sono dispositivi atti al controllo dei flussi di energia dalle sorgenti di produzione

Dettagli

IDROGENO IN PRATICA. del gruppo degli allievi del Volta. Laboratorio di chimica I.T. I. Volta

IDROGENO IN PRATICA. del gruppo degli allievi del Volta. Laboratorio di chimica I.T. I. Volta IDROGENO IN PRATICA Pratiche di laboratorio su iniziative del gruppo degli allievi del Volta Laboratorio di chimica I.T. I. Volta da: L Isola Misteriosa Giulio Verne 1874 Senza il carbone non ci sarebbero

Dettagli

Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006).

Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006). Marca da Al SUAP del Comune di Bollo Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006). Il/la sottoscritto/a nato/a a il residente

Dettagli

METODOLOGIE DI RISPARMIO DI ENERGIA TERMICA

METODOLOGIE DI RISPARMIO DI ENERGIA TERMICA Corso di formazione ed aggiornamento professionale per Energy Managers-Trenitalia BOLOGNA 15-16 Giugno 2011 METODOLOGIE DI RISPARMIO DI ENERGIA TERMICA Ing. Nino Di Franco ENEA-UTEE-IND IL CONTROLLO DELLA

Dettagli

Caratterizzazione di un cogeneratore a combustione esterna: la macchina di Striling nel laboratorio mobile del progetto Sinergreen

Caratterizzazione di un cogeneratore a combustione esterna: la macchina di Striling nel laboratorio mobile del progetto Sinergreen Caratterizzazione di un cogeneratore a combustione esterna: la macchina di Striling nel laboratorio mobile del progetto Sinergreen 1 SCHEMA DI PRINCIPIO PERDITE 10 ENERGIA PRIMARIA 100 ENERGIA TERMICA

Dettagli

2014 2015 CCS - Biologia CCS - Fisica I gas e loro proprietà. I liquidi e loro proprietà

2014 2015 CCS - Biologia CCS - Fisica I gas e loro proprietà. I liquidi e loro proprietà 2014 2015 CCS - Biologia CCS - Fisica I gas e loro proprietà 1 I liquidi e loro proprietà 2 Proprietà Generali dei Gas I gas possono essere espansi all infinito. I gas occupano i loro contenitori uniformemente

Dettagli

Programma di sperimentazione

Programma di sperimentazione Programma di sperimentazione 1 GENERALITÀ Dopo avere valutato quanto indicato nel Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 22/10/97 con riferimento alla Guida ai programmi di sperimentazione allegata

Dettagli

LE ENERGIE RINNOVABILI

LE ENERGIE RINNOVABILI LE ENERGIE RINNOVABILI La definizione di energia rinnovabile è spesso legata al termine ecologia. Infatti vengono spesso erroneamente definite come energie che rispettano l ambiente. Ci sono diversi tipi

Dettagli

DIPARTIMENTO DI SCIENZE INTEGRATE CHIMICA FISICA SCIENZE DELLA TERRA - BIOLOGIA

DIPARTIMENTO DI SCIENZE INTEGRATE CHIMICA FISICA SCIENZE DELLA TERRA - BIOLOGIA IISS A. De Pace Lecce A.S. 2012-2013 DIPARTIMENTO DI SCIENZE INTEGRATE FISICA SCIENZE DELLA TERRA - BIOLOGIA PIANI DI STUDIO DELLE DISCIPLINE SECONDO ANNO Piano di studi della disciplina DESCRIZIONE Lo

Dettagli

CENTRALI TERMOELETTRICHE

CENTRALI TERMOELETTRICHE CENTRALI TERMOELETTRICHE Introduzione I procedimenti tradizionali di conversione dell energia, messi a punto dall uomo per rendere disponibili, a partire da fonti di energia naturali, energia in forma

Dettagli

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE L applicazione elaborata da Nordest Informatica e disponibile all interno del sito è finalizzata a fornirvi un ipotesi dell impatto economico

Dettagli

Impianto per il trattamento ecologico dei rifiuti

Impianto per il trattamento ecologico dei rifiuti Impianto per il trattamento ecologico dei rifiuti Indice 1. Introduzione... 2 2. L'impianto proposto... 3 3. Schema a blocchi dell'impianto... 4 4. Descrizione dell'impianto... 5 4.1 Trattamenti meccanici...

Dettagli

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

RIDURRE I COSTI ENERGETICI! Otto sono le azioni indipendenti per raggiungere un unico obiettivo: RIDURRE I COSTI ENERGETICI! www.consulenzaenergetica.it 1 Controllo fatture Per gli utenti che sono o meno nel mercato libero il controllo

Dettagli

air protection technology Regenerative Thermal Oxidizer for alogenated compound

air protection technology Regenerative Thermal Oxidizer for alogenated compound RTO per SOV alogenate Regenerative Thermal Oxidizer for alogenated compound Sede Legale e Unità Operativa: p.zza Vittorio Veneto 8 20013 MAGENTA (MI) ITALY tel. 02 9790466 02 9790364 fax 02 97297483 E-mail:

Dettagli

Sistemi tecnologici efficienti per la filiera Bosco-Legno-Energia. Roberto Jodice CORTEA

Sistemi tecnologici efficienti per la filiera Bosco-Legno-Energia. Roberto Jodice CORTEA Roma Convegno -Amici della terra Coldiretti 30 maggio 2012 Custodi del bosco La filiera bosco-legno-energia risorsa del mondo rurale Sistemi tecnologici efficienti per la filiera Bosco-Legno-Energia Roberto

Dettagli

ristrutturazione centrali termiche comunali dei comuni di Trezzo d Adda (MI), Vaprio d Adda (MI), Pozzo d Adda (MI), Grezzago (MI) PROGETTO:

ristrutturazione centrali termiche comunali dei comuni di Trezzo d Adda (MI), Vaprio d Adda (MI), Pozzo d Adda (MI), Grezzago (MI) PROGETTO: Studio di consulenza, ingegneria, progettazione e certificazione ING s.r.l. Via G. D'Alzano, 10-24122 Bergamo Tel. 035.215736 - F ax 035.3831266 info@ingsrl.it - www.ingsrl.it P.IVA. 03124050166 PROGETTO:

Dettagli

PRODUZIONE DI ENERGIA DA BIOMASSE TRAMITE PIROLISI: REALIZZAZIONE DI UN MODELLO MATEMATICO E PROVE SPERIMENTALI IN UN IMPIANTO DIMOSTRATIVO

PRODUZIONE DI ENERGIA DA BIOMASSE TRAMITE PIROLISI: REALIZZAZIONE DI UN MODELLO MATEMATICO E PROVE SPERIMENTALI IN UN IMPIANTO DIMOSTRATIVO PRODUZIONE DI ENERGIA DA BIOMASSE TRAMITE PIROLISI: REALIZZAZIONE DI UN MODELLO MATEMATICO E PROVE SPERIMENTALI IN UN IMPIANTO DIMOSTRATIVO Premessa Per migliorare la qualità dell'ambiente e contemporaneamente

Dettagli

COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto)

COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto) COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto) - 1 - Milano, giugno 2004 1) Leggi e classificazione italiana ed europea di comportamento al fuoco dei pavimenti resilienti

Dettagli

Università di Roma Tor Vergata

Università di Roma Tor Vergata Università di oma Tor Vergata Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Industriale Corso di: TEMOTECNIC 1 IMPINTI DI ISCLDMENTO D CQU: DIMENSIONMENTO Ing. G. Bovesecchi gianluigi.bovesecchi@gmail.com

Dettagli

Essiccatori ad adsorbimento rigenerati a caldo

Essiccatori ad adsorbimento rigenerati a caldo Essiccatori ad adsorbimento rigenerati a caldo Soluzioni di sistemi innovativi Perché l aria compressa pulita e asciutta è importante In quasi tutti i settori dell industria l aria compressa è uno strumento

Dettagli

Acidi e basi. HCl H + + Cl - (acido cloridrico) NaOH Na + + OH - (idrossido di sodio; soda caustica)

Acidi e basi. HCl H + + Cl - (acido cloridrico) NaOH Na + + OH - (idrossido di sodio; soda caustica) Acidi e basi Per capire che cosa sono un acido e una base dal punto di vista chimico, bisogna riferirsi ad alcune proprietà chimiche dell'acqua. L'acqua, sia solida (ghiaccio), liquida o gassosa (vapore

Dettagli

Sez. J.1 Sistemi e tecnologie ad aria compressa, di ausilio alla produzione SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO TUBI VORTEX FRIGID-X TM VORTEX TUBE

Sez. J.1 Sistemi e tecnologie ad aria compressa, di ausilio alla produzione SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO TUBI VORTEX FRIGID-X TM VORTEX TUBE Sez. J.1 Sistemi e tecnologie ad aria compressa, di ausilio alla produzione SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO DC COOLING TUBI VORTEX FRIGID-X TM VORTEX TUBE Documentazione non registrata, soggetta a modifiche

Dettagli

I CONSUMI ED IL RENDIMENTO

I CONSUMI ED IL RENDIMENTO I CONSUMI ED IL RENDIMENTO E buona prassi che chiunque sia interessato a realizzare un impianto di riscaldamento, serio, efficiente ed efficace, si rivolga presso uno Studio di ingegneria termotecnica

Dettagli

POLITECNICO DI MILANO DIPARTIMENTO DI ENERGIA

POLITECNICO DI MILANO DIPARTIMENTO DI ENERGIA POLITECNICO DI MILANO DIPARTIMENTO DI ENERGIA SISTEMI ENERGETICI LM per allievi Ingegneri Meccanici Appello del 22 settembre 2014 per le sedi di Milano Bovisa e Piacenza Proff. Consonni S., Chiesa P.,

Dettagli

GENERATORI A CONDENSAZIONE PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO GAMMA RENDIMENTI INSTALLAZIONE APPLICAZIONI IMPIANTISTICHE

GENERATORI A CONDENSAZIONE PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO GAMMA RENDIMENTI INSTALLAZIONE APPLICAZIONI IMPIANTISTICHE GENERATORI A CONDENSAZIONE PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO GAMMA RENDIMENTI INSTALLAZIONE APPLICAZIONI IMPIANTISTICHE Le possibilità impiantistiche legate all utilizzo delle caldaie a condensazione OBIETTIVI

Dettagli

Integrated Comfort SyStemS

Integrated Comfort SyStemS Integrated Comfort Systems EST (Energy Saving Technology) è una tecnologia applicata ai ventilconvettori e cassette EURAPO che consente di ottenere assorbimenti elettrici estremamente contenuti e una modulazione

Dettagli

1)Quale tra i seguenti elementi è un gas nobile? a. Si b. Mo c. Ge d. He. 2) L'acqua è:

1)Quale tra i seguenti elementi è un gas nobile? a. Si b. Mo c. Ge d. He. 2) L'acqua è: 1)Quale tra i seguenti elementi è un gas nobile? a. Si b. Mo c. Ge d. He 2) L'acqua è: a. una sostanza elementare b. un composto chimico c. una miscela omogenea d. una soluzione 3) Quale dei seguenti elementi

Dettagli

Il Process Engineering Manual: uno strumento di sussidio pratico alle attività dell ingegnere. Ing. Luigi Ciampitti Coordinatore GdL PEM, AIDIC

Il Process Engineering Manual: uno strumento di sussidio pratico alle attività dell ingegnere. Ing. Luigi Ciampitti Coordinatore GdL PEM, AIDIC Associazione Italiana Di Ingegneria Chimica Il Process Engineering Manual: uno strumento di sussidio pratico alle attività dell ingegnere Ing. Luigi Ciampitti Coordinatore GdL PEM, AIDIC 1.0 I MANUALI

Dettagli

CHIMICA GENERALE MODULO

CHIMICA GENERALE MODULO Corso di Scienze Naturali CHIMICA GENERALE MODULO 6 Termodinamica Entalpia Entropia Energia libera - Spontaneità Relatore: Prof. Finelli Mario Scienza che studia i flussi energetici tra un sistema e l

Dettagli

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA Il principio di funzionamento: la cella fotovoltaica Le celle fotovoltaiche consentono di trasformare direttamente la radiazione solare in energia elettrica,

Dettagli

Fusar Bassini Astorre e C. Snc BRUCIATORI SERIE HV. Fusar Bassini Astorre e C. Snc

Fusar Bassini Astorre e C. Snc BRUCIATORI SERIE HV. Fusar Bassini Astorre e C. Snc BRUCIATORI SERIE HV APPLICAZIONI I bruciatori della serie HV sono adatti per applicazioni su forni industriali, per combustioni ad impulsi a rapporto stechiometrico o con eccesso d'aria; sono particolarmente

Dettagli

LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA

LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea Triennale in Chimica CORSO DI: LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA Docente: Dr. Alessandro Caselli

Dettagli

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

CALORE. Compie lavoro. Il calore è energia. Temperatura e calore. L energia è la capacità di un corpo di compiere un lavoro

CALORE. Compie lavoro. Il calore è energia. Temperatura e calore. L energia è la capacità di un corpo di compiere un lavoro Cos è il calore? Per rispondere si osservino le seguenti immagini Temperatura e calore Il calore del termosifone fa girare una girandola Il calore del termosifone fa scoppiare un palloncino Il calore del

Dettagli

COGENERAZIONE A BIOGAS

COGENERAZIONE A BIOGAS COGENERAZIONE A BIOGAS Aspetti ambientali L evoluzione del biogas per un agricoltura più sostenibile BOLOGNA, 6 Luglio 2011 INTERGEN Divisione energia di IML Impianti s.r.l. - via garcía lorca 25-23871

Dettagli