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1 Crediti ECVET per specifiche qualifiche professionali e competenze nel settore delle costruzioni come utilizzarli? (Estratto della pubblicazione originale) A cura di Ireneusz Woźniak Maksym Pimenow Gdańsk Radom 2014

2 Crediti ECVET per specifiche qualifiche professionali e competenze nel settore delle costruzioni come u lizzarli? A cura di: Ireneusz Woźniak, Maksym Pimenow Autori: Elmo De Angelis, Kylene De Angelis, Giulio Gabbianelli, Furio Bednarz, Filippo Bignami, Gilberto Collinassi, Lorenzo Gant, Francesca Peruch, Lech Kunc, Jakub Kus, Michał Nowakowski, Maksym Pimenow, Krzysztof Symela, Ireneusz Woźniak Traduzione: Elmo De Angelis, Kylene De Angelis, Giulio Gabbianelli, Furio Bednarz, Filippo Bignami, Gilberto Collinassi, Lorenzo Gant Il presente documento è un estratto della pubblicazione risultato del progetto Mobility in Building Construction Sector through ECVET No PL1-LEO (ISBN ), finanziato con il sostegno della Commissione Europea. Gli autori sono i solui responsabili di questa pubblicazione, e né la Commissione Europea né le Agenzie Nazionali possono essere ritenute responsabili per i contenuti riportati o per l uso che potrà essere fatto delle informazioni contenute. Copyright by: Towarzystwo Naukowe Organizacji i Kierownictwa Oddział w Gdańsku, Instytut Technologii Eksploatacji Państwowy Instytut Badawczy w Radomiu, Związek Zawodowy Budowlani, Ente Acli Formazione Professionale Friuli-Venezia Giulia (Italy), Training 2000 (Italy), ECAP Research & Development (Switzerland), Stampa dell estratto italiano: En.A.I.P. FVG Ente ACLI Istruzione Formazione Professionale Friuli Venezia Giulia 2

3 INDICE Introduzione Caratteristiche del settore delle costruzioni Polonia Italia Svizzera Costruzione e diffusione degli standard per le qualifiche professionali e le competenze nel settore delle costruzioni Polonia Italia Svizzera Sviluppo ed implementazione degli strumenti ECVET Polonia Italia Svizzera Possibilità di utilizzo di ECVET nel settore delle costruzioni in termini di riconoscimento, accumulo e trasferimento di crediti raccomandazioni dai paesi partner in termini di difficoltà da superare, vantaggi per gli utenti ed i beneficiari finali ed impatto sull attuazione complessiva di ECVET in Europa Polonia Italia Svizzera Sommario e conclusioni...55 Riferimenti

4 Introduzione L apertura del mercato del lavoro nell Unione Europea ha consentito un incremento della mobilità dei lavoratori, ma anche un aumento dei problemi relativi alla comparazione ed al riconoscimento delle qualifiche e competenze professionali. Il settore edile è uno dei settori chiave dell economia europea poiché fornisce lavoro ad una parte considerevole delle risorse umane presenti in Europa. La dimensione e il rilievo dei problemi derivanti dalla mobilità nel settore edile rendono, questo settore, un campo di sperimentazione perfetto per valutare nuove procedure e strumenti. Un elemento utile per risolvere il problema della mobilità nel settore del lavoro e dell istruzione è l European Credit System for Vocational Education and Training (ECVET)1. Il progetto Leonardo da Vinci No PL1-LEO Mobility in Building Sector through ECVET (ECVET-BUD) promuove le opportunità di trasferimento, validazione e riconoscimento dei risultati di apprendimento nell educazione formale, informale e non-formale. Questo, relativamente al settore edile in Polonia, Svizzera e Italia. Il progetto è stato realizzato negli anni dai seguenti partner: Scientific Society for Organisation and Management (Polonia - coordinatore), Institute for Sustainable Technologies National Research Institute of Radom (Polonia), Construction Workers Trade Union of Warsaw, Stiftung ECAP Schweiz (Svizzera), Ente ACLI Istruzione Formazione Professionale Friuli Venezia Giulia (Italia), Training 2000 (Italia). "Le buone e le grandi cause non avanzano senza resistenza. All inizio la cosa è impossibile da realizzare, quindi improbabile, poi viene portata a termine negativamente, successivamente viene migliorata in silenzio, finché un giorno diventa reale e incontrovertibile. quindi dovremmo tenere le armi ad uso militare lontane dalle mani di persone folli. La cosa inizia come impossibile e finisce realizzata. [Adam Gopnik 2 nel discorso di Obama contro l uso di armi da fuoco]. Questa frase di Gopnik è incoraggiante per lo scopo che si prefigge il progetto ECVET-BUD e per gli innumerevoli progetti promossi negli ultimi anni sul trasferimento dei principi EQF e ECVET nei paesi europei: se i cittadini americani saranno capaci di disarmare sé stessi, gli europei possono sperare che i propri Paesi possano, prima o poi, accordarsi su un insieme comune di descrittori per valutare, validare e certificare le competenze professionali dei cittadini e lavoratori europei. Per pianificare meglio le nostre azioni, dovrebbe essere data una risposta ferma alla domanda: in quale delle fasi individuate da Gopnik siamo attualmente per quello che riguarda la certificazione delle competenze professionali acquisite in contesti formali e non-formali?. Oggi più che mai è necessario considerare l esaurimento delle risorse FSE in una fase economica che, a parte alcuni stati, è drammatica. Flessibilità, mobilità, impiego della forza lavoro in Europa ora non sono più un opzione 1 Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio Europeo del 18 Giugno 2009 sull introduzione dell European Credit System for Vocational Education and Training (ECVET), Official Journal of the European Union, C155/11 2 scrittore, membro dello staff del Presindente Obama, autore del The New Yorker 4

5 come in passato, ma un dovere. Per raggiungere questi obiettivi, il primo ed indispensabile passo è la creazione di un quadro di riferimento comune per descrivere, valutare e formare le capacità dei nostri cittadini in modo che siano valide anche al di là dei confini provinciali, regionali o nazionali. Uno sviluppo appropriato di conoscenze, abilità e competenze nelle aziende dipende dalla crescita della mobilità professionale ed educativa dei lavoratori e di coloro che devono apprendere come fare il proprio lavoro. Crediamo che l ECVET possa essere un fattore determinante in questo. Lo scopo di questo strumento europeo comune è di facilitare, accumulare e trasferire i risultati espressi sotto forma di crediti, a loro volta corrispondenti ai risultati di apprendimento ottenuti in diversi percorsi formativi (formali, non-formali, informali). Crediamo che l ECVET possa supportare un educazione transnazionale ed una mobilità professionale anche da una qualifica ad un altra. L elemento necessariamente correlato al raggiungimento del risultato è la trasparenza dei risultati di apprendimento e delle competenze professionali (descritte in termini di processi di lavoro). Questo è stato fornito dal modello MAPCOM. Questo modello aveva lo scopo di stabilire una relazione tra la nozione di risultati di apprendimento (così come definiti dal modello EQF) e i profili professionali del settore edile come risultato dell analisi dei processi lavorativi in azienda. L obiettivo del progetto è di creare uno standard che possa esse usato non solo per la certificazione europea dei titoli professionali, ma concretamente nel mercato del lavoro. Diverse sono le ragioni del ritardo nello sviluppo di un quadro comune sull ECVET. Queste vanno dall interesse soggettivo locale di una corporazione ad oggettive incompatibilità generali tra i vari sistemi e culture. Uno dei più grandi ostacoli è costituito dal fatto che il punto di vista dei sistemi scolastici/educativi e del mercato del lavoro/aziende, raramente trovano una prospettiva che consenta loro di focalizzarsi sullo stesso obiettivo e di essere capaci di pianificare sistemi i cui benefici non siano strettamente diretti ad essi. Si raggiungono risultati positivi quando si focalizza l attenzione sul reale gruppo target, i cittadini Europei. Questo è l approccio adottato dal progetto ECVET-BUD. Il partenariato vuole fondere insieme diversi bisogni, diversi approcci professionali e culturali, diverse tipologie di stakeholder e aziende, tenendo in considerazione che non sta lavorando per il bene di una singola nazione, ma per il bene dei cittadini europei. Vogliamo ringraziare gli autori, che hanno messo a disposizione la loro esperienza e competenza per sviluppare e modernizzare gli strumenti ed i principi VET in un contesto europeo. Questi hanno contribuito non solo a questa pubblicazione, ma anche al raggiungimento dei risultati previsti dal progetto. Gilberto Collinassi Lech Kunc 5

6 1. Caratteristiche del settore delle costruzioni 1.1. Polonia Il settore delle costruzioni in Polonia Il settore delle costruzioni è uno dei settori economici più importanti in Polonia, contribuendo a produrre circa l'8% del Prodotto Interno Lordo nazionale. Si tratta di circa 260 mila imprese, di cui il 98% microimprese con pochi addetti (gran parte occupano fino 9 addetti) oppure imprese individuali. Queste microimprese hanno una vita media di circa 2 anni. In Polonia operano solo una decina di grandi imprese, gran parte delle quali sono multinazionali. Le imprese con capitale polacco sono per lo più piccole e medie imprese che spesso lavorano in subappalto. Le maggiori criticità di queste imprese risiedono nella loro bassa capitalizzazione e scarsa capacità di fare rete o di consorziarsi. Bisogna inoltre aggiungere un quadro normativo degli appalti pubblici complicato e soggetto a continue modifiche. Infine non esistendo di fatto un limite al ricorso del subappalto, le attività imprenditoriali in questo settore sono soggette a maggiori patologie. La mancanza di manodopera qualificata sta diventando sempre di più un problema, sia per quanto riguarda alti profili (ingegneri) che operai specializzati. Secondo i datori di lavoro che operano nel settore il problema è legato al sistema di istruzione professionale che non risponde alle esigenze reali delle aziende. Un altra ragione della mancanza di manodopera qualificata risiede nel basso livello di stabilità occupazionale che il settore offre e dalle poche opportunità di sviluppo professionale; per tal motivo la manodopera non è di fatto incentivata a investire sulla formazione per specializzarsi. Infine molti lavoratori di questo settore preferiscono trasferirsi in altri paesi europei dove le condizioni di lavoro e di guadagno sono migliori rispetto alla Polonia. La situazione del settore delle costruzioni di Polonia è soggetto a cambiamenti dovuti al mercato. A tale riguardo le caratteristiche di questo settore non si discostano in modo significativo da quelle esistenti in altri paesi europei. Dal momento in cui è diventata membro dell'ue, la Polonia ha ricevuto fondi considerevoli per lo sviluppo delle infrastrutture, e in particolare nel settore dei trasporti. Tale fatto ha favorito ingenti investimenti anche nel settore delle costruzioni, i quali tuttavia non hanno impedito situazioni di crisi in alcuni segmenti dello stesso comparto. Oggi uno dei problemi più impellenti è quello della scarsità di alloggi (la Polonia è uno dei paesi europei con i tassi più bassi di alloggi per numero di abitanti), tuttavia non sono stati ancora messi a punto strumenti efficaci per migliorare questa situazione. Il ruolo di regolamentazione nelle costruzioni espletato dalle parti sociali, così come dagli imprenditori e professionisti, è ancora molto limitato in questo paese. Tale fatto è anche dovuto dalla mancanza di contratti collettivi aziendali e intersettoriali. Sono assenti organizzazioni bilaterali, né esiste un collegamento diretto tra il sistema formativo che provvede a qualificare il personale e le reali esigenze professionali espresse dal settore. L'occupazione nel settore delle costruzioni Nel 2013 gli occupati nelle costruzioni in Polonia sono stati circa , di cui dipendenti, datori di lavoro e circa lavoratori autonomi. Si devono aggiungere a questo dato un non definito numero di lavoratori non registrati e circa addetti che lavorano all estero. Cresce il numero di lavoratori a cui vengono affidati lavori all'estero. Secondo lo ZUS, l ente previdenziale polacco, nel 2013 sono stati emessi certificati A1 relativi ad operai edili che lavorano 6

7 all estero, rendendo la Polonia il paese che esporta il maggior numero di operai fra i paesi europei. A causa di questo fenomeno i cantieri polacchi soffrono per la mancanza di lavoratori qualificati. La retribuzione media di un operaio edile qualificato in Germania, Paesi Bassi, Belgio, Regno Unito o Irlanda continua ad essere 3,5/4 volte superiore a quello della Polonia. Contestualmente si registra un numero relativamente alto di operai extracomunitari impiegati nel settore edile. E difficile fare una stima di questo tipo di manodopera, costituita anche da lavoratori irregolari. Stagionalmente si pensa che questa categoria di lavoratori possa oscillare tra i mila unità. Il sistema dell istruzione e formazione professionale in Polonia La formazione professionale formale in Polonia si basa su un sistema di scuole professionali e di istituti di istruzione superiore. Al livello EQF 3 operano scuole professionali e al livello EQF 4 istituti professionali con percorsi di studio che durano 4 anni. Esiste un sistema di istruzione tecnica postdiploma (livello EQF 5) e di istruzione superiore (livelli EQF 6-7) che comprendono anche percorsi di ingegneria (equivalenti agli studi universitari con il conseguimento del diploma di laurea) e studi per il conseguimento della laurea. L istruzione e la formazione professionale livelli EQF 3, 4 e 5 ricadono nella scuola pubblica, e sono gestite e finanziate dallo stato e da amministrazioni locali. Il sistema di istituti superiori di formazione comprendono entità pubbliche e private. All'interno dell istruzione e formazione professionale esiste un sistema di assicurazione qualità e di controllo interno ed esterno. La certificazione si basa su criteri d'esame esterni. La formazione non formale avviene a tutti i livelli dell istruzione. Non è ancora regolata da un sistema di certificazione comune con criteri di validazione condivisi. Inoltre non esistono criteri per l assicurazione qualità comunemente accettati. Gli enti che forniscono istruzione e formazione nell'ambito dei regimi di non-formali possono accreditarsi presso i kuratoria, ovvero uffici dei sovrintendenti scolastici, organismi pubblici di vigilanza dell educazione formale che fanno riferimento al Ministero della Pubblica Istruzione, oppure presso il Registro degli Istituti di Formazione che autorizza la formazione erogata sulla base di fabbisogni formativi espressi dal mercato, collaborando in questo tipo di attività con gli uffici del lavoro e di collocamento. Tuttavia la maggior parte degli enti di formazione opera in un ottica di mercato al di fuori di questo sistema di accreditamento, registrazione, e vigilanza pubblica. Questa situazione è destinata a cambiare nei prossimi anni con l'attuazione del Quadro Nazionale e Registro Integrato delle Qualifiche. I lavori legislativi nell ambito dell istruzione sono già a buon punto. Il primo stadio nella regolamentazione del sistema di istruzione e formazione professionale non formale consiste nell introduzione di corsi di qualifica che permettono la certificazione di singole qualifiche, risultato questo ottenuto in seguito alla riforma dei curricula scolastici realizzata tra gli anni La formazione informale non è regolamentata dalla legge e manca di un chiaro meccanismo di certificazione delle competenze acquisite in questo modo. Nell ambito del lavoro finalizzato alla creazione del Quadro Nazionale delle Qualifiche c è uno sforzo di includere il riconoscimento della formazione informale nel più generale sistema dell istruzione e formazione professionale. In teoria sarebbe già possibile farsi certificare delle qualifiche acquisite al di là del sistema formale (quadro di un regime extrascolastico) per mezzo di un esame esterno tenuto da una Commissione d'esame di emanazione delle Associazioni di Categoria. Tuttavia considerando la mancanza di criteri per l'ammissione all'esame, attualmente questo non è un percorso ancora praticabile. 7

8 Le Qualifiche del settore delle costruzioni In Polonia nel settore delle costruzioni esistono per i livelli EQF 3 e 4 circa 20 diversi profili professionali (e circa 40 qualifiche) sviluppati all interno del sistema di formazione formale, e un considerevole numero di ulteriori specializzazioni esistenti nel mercato del lavoro, ma non coperte dal sistema formale e, spesso, anche da quello non formale. Tutte le qualifiche coperte dal sistema di istruzione formale hanno nuovi curricula formativi. All interno dei progetti realizzati dal Ministero del Lavoro negli anni sono stati sviluppati molti standard delle qualifiche nel settore delle costruzioni per le professioni non insegnate in modo formale. Tali standard non hanno però valore normativo, hanno solo una funzione informativa. Analoga funzione hanno gli standard di competenza sviluppati da parte del Ministero del Lavoro per un gruppo di profili professionali legati sempre all edilizia. Per quanto riguarda le qualifiche nel settore delle costruzioni, un altro aspetto caratteristico è l incoerenza che spesso si rileva nella terminologia dei profili professionali e le relative corrispondenze in termini di mansioni, compiti e responsabilità loro assegnati. Si rilevano inoltre differenze fra i termini usati per definire i diversi profili nel mondo della scuola (titoli di studio, curricula ecc.) e quelli usati nel mondo del lavoro (ad. esempio all interno dei contratti di lavoro). Uno dei principali obiettivi del nuovo Quadro Nazionale delle Qualifiche consiste proprio nell adozione di una terminologia comune e di portare gli standard di competenza e i programmi scolastici più vicini alle esigenze reali del settore delle costruzioni. Si tratta di implementare un coerente sistema di validazione, valutazione e certificazione per diversi percorsi di apprendimento e la creazione di un sistema di assicurazione qualità per l istruzione e formazione professionale Italia Istruzione/formazione e certificazioni nel settore edile Il Decreto Legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 definisce gli standard generali e il livello di prestazione attesa necessari per la validazione degli apprendimenti non-formali e informali, e stabilisce gli standard minimi del Sistema nazionale di certificazione delle competenze. I punti principali del decreto sono: 1) possono essere certificate solo le competenze acquisite in modo formale, non-formale o informale; il possesso di tali competenze deve essere dimostrato attraverso prove e test strutturati sulla base di Linee Guida; 2) possono essere certificate solo competenze collegate a specifiche Qualificazioni incluse nel Repertorio Nazionale; 3) il Sistema Nazionale di Certificazione è basato sui seguenti punti: - il riconoscimento, la validazione e la certificazione delle competenze devono essere richieste dalla persona interessata; - vengono garantiti i principi di trasparenza, oggettività, tracciabilità e non discriminazione; - i documenti per la validazione e le certificazioni rilasciate sono documenti pubblici; 8

9 - il Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze si basa su in set condiviso di indictori, strumenti e standard qualitativi comuni a tutto il territorio nazionale; - il funzionamento del Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze è monitorato da un tavolo tecnico composto da rappresentanti del Ministero del Lavoro e del Ministero dell Istruzione; - Il Sistema Nazionale delle Certificazioni definisce standard minimi di processo e di certificazione. 4) il decreto ha anche istituito il Repertorio Nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali, con l obiettivo di favorire la mobilità delle persone e facilitare il matching tra domanda e offerta di lavoro, coerentemente con gli obiettivi europei; 5) il Sistema Nazionale di Certificazione è gestito dal Ministero del Lavoro, dal Ministero dell Istruzione, da ISFOL, INVALSI, INDIRE, ANVUR e da Unioncamere Lo sviluppo delle competenze nell edilizia italiana: il sistema FORMEDIL In Italia la formazione nel settore edile è realizzata sulla base di un sistema formativo nazionale risultato di da accordi collettivi tra imprese e cooperative di settore. Il nome di tale sistema è FORMEDIL. FORMEDIL opera attraverso propri enti formativi per promuovere, implementare e coordinare la formazione e la (ri)qualificazione professionale nell edilizia. FORMEDIL promuove inoltre accordi economici con enti pubblici e partecipa a progetti nazionale e internazionali. Attualmente il progetto principale è chiamato Piano di Sviluppo Professionale (PSP): esso promuove lo sviluppo di competenze per persone in cerca di inserimento lavorative persone prive di competenze specifiche, operai, supervisori, tecnici, imprenditori. Attraverso la collaborazione tra imprese, lavoratori e scuole, FORMEDIL offre la possibilità di valutare e registrare le competenze nel Libretto Formativo del lavoratore edile. Altre strumenti implementati dal sitema FORMEDIL sono: - BLEN.it: luogo di incontro tra domande e offerta di lavoro nel settore edile. Attravers questo servizio è possibile incrociare le competenze in possesso del lavoratore e il fabbisogno professionale delle imprese. - REPERTORIO DI COMPETENZE Per mezzo di esso è possibile tenere traccia delle competenze verificabili attraverso criteri condivisi a livello nazionale nel settore delle costruzioni. BLEN.it e il Repertorio sono stati oggetto del Progetto Europeo NFIL (Non Formal and Informal Learning) dell European Trade Union Confederation (ETUC), che ha coinvolto dieci paesi: Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Italia, Spagna, Inghilterra e Romania Dopo avere mappato le competenze in possesso di un lavoratore, il risultato è condiviso con tutti gli istituti appartenenti al Sistema FORMEDIL in Italia; in questo modo, le competenze certificate posso- 9

10 no essere riconosciute sull intero territorio nazionale. Si tratta di un servizio gratuito, sia per i lavoratori che per le imprese. Il repertorio FORMEDIL può essere uno strumento utile anche per le sperimentazioni ECVET; esso infatti consente: - disseminazione e condivisione di buone prassi sul territorio nazionale; - tracciabilità degli esiti delle azioni formative. Le conoscenze sono valutate attraverso questionari a risposta multipla. Per quanto riguarda le abilità e le competenze, viene utilizzata un osservazione diretta di attività pratiche, utilizzando una griglia che riporta quello che la persona deve sapere fare (risultato atteso), la performance realizzata (cosa sa e cosa sa fare) e gli indicatori di un livello di performance accettabile. Altri esempi di certificazione La certificazione Qing è una certificazione di competenze per ingegneri libero-professionisti che operano nel settore edile. 1) Obiettivi: - riconoscere e certificare le competenze degli iscritti all Ordine degli Ingegneri; - stimolare l aggiornamento continuo degli iscritti all Ordine, e supportarli nello sviluppo della propria attività professionale; - aumentare la visibilità degli ingegneri qualificati. L Ordine degli Ingegneri di Milano assicura la corretta implementazione della Certificazione, che è volontaria e a carico del richiedente. 2) Livelli di certificazione: Esistono due livelli di certificazione: - Il primo livello può essere conseguito dopo almeno quattro anni di esperienza professionale postuniversitaria; - il secondo livello può essere conseguito dopo almeno quattro anni di esperienza professionale postuniversitaria. La certificazione Qing è adottata e riconosciuta dall Ordine degli Ingegneri delle seguenti province: Milano, Lodi, Trento, Napoli, Salerno, Catania, Messina, Ravenna, Modena, Lecco, Como, Cremona, Brescia, Belluno, Udine, Trieste, Bari, Taranto, Potenza, Palermo. La struttura della certificazione è la seguente: 1. Anagrafica. 2. Profilo Professionale: è possibile specificare fino a sei esperienze professionali. 10

11 3. Competenze certificate: descrizione di competenze e settore produttivo. 4. Profilo educativo: percorso scolastico e formativo, con indicazione dei corsi seguiti negli ultimi tre anni. Conclusioni Lo sviluppo delle competenze nell edilizia è regolato principalmente dal sistema FORMEDIL. FORMEDIL opera attraverso propri enti formativi per promuovere, implementare e coordinare la formazione e la (ri)qualificazione professionale nell edilizia, e promuove inoltre accordi economici con enti pubblici e partecipa a progetti nazionale e internazionali. In Italia il Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze è regolato dal Ministero del Lavoro e da Ministero dell Istruzione sulla base del Decreto Legislativo 16 gennaio 2013, n. 13, che definisce standard e livelli di performance per la validazione degli apprendimenti non-formali e informali; il decreto ha anche istitutito il Repertorio Nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali, che è attualmente in via di completamento. Definire il Repertorio Nazionale è un cammino lungo e complesso, che però è essenziale per potere finalmente avere uno strumento condiviso che consenta il riconoscimento e la certificazione delle qualificazioni professionali acquisite in modo formale, non-formale e informale. 1.3 Svizzera La cultura svizzera dell'apprendimento, così come i percorsi di formazione e le procedure di qualificazione del settore delle costruzioni, attribuiscono tradizionalmente un'importanza rilevante alla formazione scolastica ed all'apprendimento sul posto di lavoro (in una prospettiva strutturata). Tuttavia, nel corso degli ultimi decenni, grazie al VPL (Validazione di apprendimenti precedentemente acquisiti) ed alle pratiche di qualificazione sviluppate secondo un approccio dal basso o ascendente (VPETA, art. 32 and 33), anche la vita privata ed altri spazi di apprendimento informale e non organizzato hanno assunto un ruolo rilevante. Un approccio complessivo in materia di spazi di apprendimento eterogenei è ora anche largamente applicato alle pratiche VPL sommative. Le fasi del processo di validazione sono 5: informazioni ed orientamento (decisione riguardante l attuazione del processo); auto-riconoscimento di competenze e preparazione di un dossier (basato sulla consapevolezza e sulle evidenze: questa fase può essere accompagnata e sviluppata mediante un Portfolio o metodi e strumenti per un Bilancio di competenze); validazione (la valutazione da parte di terzi, ovvero da professionisti esterni ed esperti del settore); accreditamento delle competenze e determinazione di misure di formazione complementari (se necessario per conseguire una formazione completa); certificazione finale (rilascio di un Diploma o Certificazione ufficiale). 11

12 Le fasi descritte sono valide per le certificazioni di formazione continua iniziale e/o basica per il settore delle costruzioni. Nel quadro della formazione superiore, anche considerando le esperienze avanzate del cantone Ginevra, non vi è alcuna possibilità di ottenere una certificazione completa; i candidati possono ricevere soltanto un ammontare corrispettivo di accreditamento non superiore al 50% dell'intero percorso formativo. La gamma di strumenti utilizzati è varia: presentazione di un Portfolio o di un dossier individuale accompagnato da colloqui, nonché, in alcuni casi, da dimostrazioni pratiche. Nell ambito della formazione superiore (Ginevra) i candidati vengono valutati principalmente mediante l esame di documenti (scritti secondo una forma standardizzata) ed un colloquio. Nel settore delle costruzioni il riconoscimento dell equivalenza delle formazioni e dei diplomi da parte di lavoratori provenienti dall estero è regolato da una procedura specifica. Per poter svolgere alcune professioni in questo settore, la persona deve presentare alle autorità svizzere un diploma riconosciuto da un istituto di formazione svizzero o equivalente all estero. In tal senso si effettua una distinzione tra le professioni regolamentate e quelle non regolamentate. Qualora la professione scelta sia regolamentata, la persona dovrà richiedere un equivalenza del diploma o della qualifica professionale conseguita all estero. Nel caso di contratti a tempo determinato, stipulati tramite agenzie di collocamento, viene applicato un contratto collettivo speciale. I rapporti di lavoro a tempo determinato terminano automaticamente senza termini di preavviso. Qualora un rapporto di lavoro a tempo determinato venga prolungato ulteriormente oltre il termine concordato, esso diventa un rapporto di lavoro a tempo indeterminato ed implica altri doveri e diritti per il datore di lavoro ed il lavoratore. Il VPETA, art. 9/32, 33, ed i principi concretizzati nella nuova Legge federale per la formazione professionale continua, recentemente approvato dal Parlamento (entrata in vigore nel 2015/2016), rappresentano la base giuridica che riconosce il VPL come principale strumento per la qualificazione VET. La base giuridica per il riconoscimento dei titoli stranieri che rientrano sotto la responsabilità della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l innovazione (SEFRI), è rappresentata dall allegato III dell'accordo bilaterale Svizzera-UE del 21 giugno 1999 sulla libera circolazione delle persone, dalla Convenzione EFTA riveduta il 21 giugno 2001, dall Ordinanza Federale sulla formazione e l istruzione professionale del 19 novembre 2003 e dall Ordinanza federale sulle Scuola Universitarie professionali dell 11 settembre La base giuridica relativa al reciproco riconoscimento ai fini accademici è rappresentata dalla Convenzione di Lisbona dell'11 aprile 1997 e da diversi accordi bilaterali che la Svizzera ha firmato con la Germania, l'italia, l'austria e la Francia. L'accordo bilaterale Svizzera-UE sulla libera circolazione delle persone e la Convenzione EFTA si applicano alle qualifiche conseguite all estero e rilasciate dagli stati membri dell UE/EFTA per le professioni che sono regolamentate in Svizzera. Secondo il quadro legale, al fine di poter esercitare una professione regolamentata, i lavoratori devono essere in possesso di una qualifica o di un titolo specifico. Sulla base dell Art. 69 dell'ordinanza federale sulla formazione e l'istruzione professionale (SR 412,101) e sull Art. 5 dell'ordinanza federale sulle Scuole universitarie professionali (SR 414,711), la SEFRI può riconoscere le qualifiche conseguite all estero e rilasciate da Stati terzi, nonché i titoli stra- 12

13 nieri rilasciati negli stati membri dell'ue per professioni non regolamentate. Tale procedura è possibile se sono soddisfatte le seguenti condizioni: a) corrispondenza del livello di formazione; b) corrispondenza della durata degli studi; c) adeguamento dei contenuti; d) curriculum che deve consistere in un programma vertente in conoscenze tanto teoriche quanto pratiche. 13

14 2. Costruzione e diffusione degli standard per le qualifiche professionali e le competenze nel settore delle costruzioni 2.1. Polonia Sviluppo degli standard per le qualifiche professionali e per le competenze In Polonia gli standard per le qualifiche professionali e per le competenze possono vantare più di venti anni di storia. Inizialmente il nome ufficiale utilizzato era quello di "standard di qualifica professionale", ma in seguito alla nascita del Quadro Europeo delle Qualifiche, che portò con sé una nuova terminologia, si passò alla definizione di "Standard di Competenza Professionale", la quale rafforza il collegamento con il mercato del lavoro. Si possono distinguere sei fasi che hanno portato alla creazione degli standard di qualifica / competenza. Qui sotto sono menzionati i principali progetti ed iniziative che hanno contribuito allo sviluppo degli standard. Fase 1 ( ) - Ricerca e identificazione - Seminario internazionale su un "Sistema di Standard di Qualificazione Professionale", tenutosi a Miedzeszyn nel 1993 dall'ufficio Di Coordinamento del Personale Di Formazione, in collaborazione con l Istituto di Ricerca Didattica di Varsavia; - progetto di ricerca dal titolo "Un modello per gli Standard di Qualificazione Professionale Polacchi realizzato nel (KBN n 1 P ); - progetto di ricerca dal titolo "Modernizzazione della formazione professionale" e pubblicazione dal titolo "La standardizzazione della formazione professionale", realizzate tra il (KBN No. progetto H01 96/11). Fase II ( ) - Progettazione e sperimentazione di una metodologia per lo sviluppo di standard di qualificazione professionale in Polonia - progetto realizzato nell ambito del programma PHARE, su commissione della European Training Foundation (ETF), dal titolo "Analisi dei fabbisogni formativi", finalizzato anche alla sperimentazione di una metodologia per lo sviluppo di standard di qualifica professionale. Il progetto ha prodotto i seguenti risultati: una metodologia per sviluppo di standard di qualifiche professionali, una serie di strumenti di ricerca, un indagine effettuata presso imprese e lo sviluppo degli standard per 8 profili professionali indicati dal Ministero del Lavoro, il quale era anche il principale beneficiario dei risultati del progetto. Fase III ( ) - Sviluppo della metodologia e degli standard nazionali delle qualifiche professionali 14

15 - progetto "Il mercato del lavoro verso l'integrazione europea" (n /01); sottoprogetto IV: "Analisi del settore dell istruzione, suo collegamento con il mercato del lavoro e compatibilità con le norme comunitarie. Specifiche sulla direzione dei cambiamenti (IPiSS, IBE, ITeE, ). - progetto internazionale (KBN SPUB), COST A11 Azione "Sviluppo di metodi di ricerca per gli standard di qualificazione professionale e standard educativi " (IBE, ITeE, ); - progetto PHARE Sistema Nazionale della Formazione Professionale, Azione 2: Sviluppo di un set di qualifiche professionali nazionali basato sull analisi dei requisiti richiesti da particolari professioni. Il progetto ha prodotto i seguenti risultati: sviluppo di 40 standard di qualifiche professionali e la creazione di una banca dati informatica per gli standard già sviluppati e per eventuali nuovi. - progetto del Ministero dell'economia e del Lavoro, programma PHARE 2002 "Miglioramento delle competenze dei servizi nell ambito dell implementazione della strategia europea per l'occupazione e della partecipazione al sistema di EURES"; in questo ambito sono stati sviluppati 7 standard professionali. Fase IV ( ) - Sviluppo e disseminazione degli standard nazionali delle qualifiche - sono stati realizzati 200 standard di qualifiche professionali con il finanziamento del FSE, (Programma Sviluppo Risorse Umane, Misura 1.1 Sviluppo e ammodernamento degli strumenti del mercato del lavoro e istituzioni, - Rafforzamento del potenziale dei servizi pubblici per l'impiego") nell ambito del progetto "Sviluppo e disseminazione degli standard nazionali delle qualifiche" (no. BDG-V MK / 05). Fase V ( ) - Modernizzazione della banca dati degli standard delle qualifiche professionali e curricula formativi modulari - La banca dati degli standard di qualifica professionale amministrata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stata modernizzata nell ambito del FSE, Programma Operativo Capitale Umano, Priorità I - Occupazione e Integrazione Sociale, Progetto 1.5 Fase VI ( ) - Estensione del set nazionale degli standard delle competenze professionali come richiesto dai datori di lavoro - Il progetto di sistema denominato "Estensione del set di standard nazionali delle competenze professionali come richiesto dai datori di lavoro" ha sviluppato 300 standard di competenze professionali nell ambito del FSE, Programma Operativo Capitale Umano, Asse I - Occupazione e Integrazione sociale, Misura 1.1 Supporto di sistema alle istituzioni del mercato del lavoro (No. POKL / 10). Situazione attuale - un nuovo modello di standard di competenze professionali Negli anni è emersa una nuova famiglia di standard di competenze professionali, anche attraverso il già menzionato progetto Estensione del set di standard nazionali delle competenze pro- 15

16 fessionali come richiesto dai datori di lavoro, in sintonia con il Quadro Europeo e Polacco delle Qualifiche. La partnership che ha realizzato questo progetto era costituta da enti con una lunga esperienza in Polonia nello sviluppo di standard di competenza e delle qualifiche professionali: Doradca Consultants Ltd. (partner leader di progetto), l Istituto per le Tecnologie Sostenibili, l Istituto Nazionale di Ricerca di Radom, l Istituto di Studi del Lavoro e Scienze Sociali di Varsavia, il Centro per il Miglioramento delle qualifiche degli Insegnanti e della Formazione Pratica di Lodz e la WYG internazionale di Varsavia. L'obiettivo principale era quello di sviluppare nuovi metodi per la raccolta e elaborazione delle informazioni sul mondo del lavoro e delle professioni al fine di adattare meglio l'offerta VET alle esigenze del mercato. Questo intervento si era reso necessario anche a fronte dei cambiamenti apportati nei contenuti e nella terminologia degli standard del Quadro delle Qualifiche Europee, anche questo risultato dell esigenza di avvicinare la descrizione delle competenze al mondo del lavoro. Il nuovo standard di competenze professionali è compatibile con il Quadro Nazionale delle Qualifiche. Sono stati definiti 8 livelli di qualificazione, a differenza dei 5 livelli individuati sotto il modello precedente. Nello standard delle competenze professionali sono descritte un set di competenze, conoscenze e le cosiddette competenze professionali, necessarie per eseguire le attività professionali tipiche di un specifico lavoro, rispondenti ai requisiti stabiliti dal mercato del lavoro. Questo set di competenze professionali può essere impiegato anche per altri ambiti, come ad esempio per il Sistema Nazionale delle Qualifiche e il Registro Integrato delle Qualifiche. Fra le molte applicazioni dello standard delle competenze professionali, uno dei più importanti è quello del riconoscimento delle competenze e validazione di risultati di apprendimento acquisiti attraverso l apprendimento non-formale ed informale. Attualmente, la banca dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (consultabile sul sito ) contiene 553 standard. L esperienza acquisita in questi anni nella progettazione degli standard ha permesso di risolvere molti problemi relativi alla loro strutturazione, flessibilità, potenziali applicazioni e procedure per valutare requisiti professionali. Oggi la questione ruota intorno alle modalità di inclusione degli standard delle competenze professionali nel Sistema Nazionale di Qualifiche, nel Quadro Nazionale delle Qualifiche e nel Registro Integrato delle Qualifiche (in conformità con Quadro Europeo delle Qualifiche). La standardizzazione dei profili del settore delle costruzioni I profili professionali del settore delle costruzioni sono ampiamente trattati nei documenti sugli standard di qualifica / competenza professionale. La tabella 1. raccoglie i profili del settore, con indicata la data in cui sono stati definiti. 16

17 Tabella 1. Profili sviluppati per gli standard di competenze professionali e qualifiche Nr.ordine Profili standard settore costruzioni Codice profilo Data di creazione 1. Tecnico delle costruzioni Tecnico della progettazione del paesaggio Muratore/intonacatore Muratore Piastrellista Installatore sistemi di isolamento Impiantista sanitari Impiantista reti energetiche (gas) Impiantista reti energetiche Tecnico finiture edili Imbianchino/Posatore carta da parati Ingegnere ambientale sistemi di approvvigionamento idrico e fognature Tecnico impianti sanitari Ispettore cantiere edile Scalpellino Muratore (specializzato in costruzioni di cemento armato) Carpentiere Carpentiere edile Pavimentatore/tagliapietre Posatore di tetti Piastrellista Posatore parquet Intonacatore Tinteggiatore edile Spazzacamino Lamierista Impiantista elettrotecnico(elettricista) Ispettore direzione lavori Geometra Assistente laboratorio costruzioni Muratore (specializzato in costruzioni in cemento) Muratore (specializzato in costruzioni di cemento armato) Carpentiere (posatore casseforme) Pavimentatore Montatore ponteggi Demolitore edifici Installatore isolamenti per edifici Installatore isolamenti termici Posatore finestre Vetraio edile Lavoratore vetri decorati Idraulico Installatore termoidraulico Installatore reti riscaldamento Installatore reti gas Installatore reti idriche approvvigionamento e scarico acque reflue Installatore impianti di energia rinnovabile Scavatore pozzi Installatore impianti di climatizzazione Cartongessista Posatore superfici Lattoniere Assemblatore cancelli Assemblatore strutture in alluminio Assemblatore strutture in acciaio Elettricista civile Posatore di facciate

18 La metodologia di progettazione dei livelli di competenza professionale si è basata sull'esame dei requisiti professionali richiesti. In tale definizione dei livelli i datori di lavoro hanno quindi svolto un ruolo chiave. I criteri secondo cui sono state scelte le imprese campione sono i seguenti: presenza in azienda di profili professionali presi in esame dall indagine; attività economica svolta (secondo il sistema di classificazione delle attività economiche in Polonia); numero addetti; numero anni di attività ; criterio di modernità (esistenza di sistemi di qualità, settore economico innovativo, presenza di tecnologie innovative); tipo di assetto societario; segnalazione da parte di associazioni di categoria o professionali. Sono state incluse nel campione quelle aziende che presentavano i sopramenzionati criteri. Le aziende sono state inoltre differenziate in base alla loro dimensione (piccole, medie e grandi imprese). Il progetto ha coinvolto molte associazioni di categoria e ordini professionali. Quelle che sono state coinvolte in una prima fase a collaborare alla valutazione degli standard di competenze professionali sono le seguenti: Forum Sindacale di Bydgoszcz; Comitato Nazionale di "Solidarietà" Sindacato di Danzica; Alleanza Sindacati polacchi di Varsavia; Business Centre Club di Varsavia; Confederazione dei datori di lavoro polacchi di Varsavia; Camera di Commercio di Varsavia; Confederazione polacca dei datori di lavoro privati di Varsavia; Associazione artigiani di Varsavia. Sono stati inoltre coinvolti per il settore delle costruzioni: Sindacato Lavoratori Edili di Varsavia; Confederazione Costruttori e Mediatori Immobiliari di Varsavia; Associazione Polacca Cartongessisti di Varsavia; Centro di Costruzione Tecnica e Progresso Organizzativo di Varsavia; Associazione Datori di Lavoro e Imprenditori Settore Costruzioni di Varsavia; Istituto Tecnologico delle Costruzioni di Varsavia; Ordine dei Geometri di Varsavia; Facoltà di Ingegneria delle Costruzioni, Università di Varsavia; Associazione Polacca Posatori Tetti di Varsavia; Società Costruttori Sistemi di Isolamento di Varsavia; Ordine Ingegneri Civili Polacchi di Varsavia; Ordine Ingegneri Civili (Mazowiecka) di Varsavia; Distretto Costruzioni Edili di Lodz. 18

19 Il coinvolgimento e la collaborazione fattiva con queste organizzazioni è stata di fondamentale importanza per una progettazione qualitativa degli standard di competenza professionale. Seguendo l'esempio di altri paesi presi in analisi (Regno Unito, Francia, Spagna), sarebbe auspicabile che ogni organizzazione si faccia carico dell aggiornamento per il proprio settore d interesse degli standard di competenze professionali, curando l inserimento nel database di nuovi profili o la rimozione di quelli ormai obsoleti. Nell ambito degli argomenti trattati, consistenti nello sviluppo di una nuova generazione di standard professionali, l attuatore del progetto ha assicurato una stretta cooperazione con le associazioni professionali e di categoria, in particolare per quanto riguarda: sviluppo della lista di 300 professioni destinate alla standardizzazione; consultazioni sulla chiarezza, utilità e facilità d'uso della nuova struttura dello standard di competenza professionale per le finalità connesse all utilizzo da parte delle associazioni professionali e di categoria; consultazioni sulle procedure di modifica dello standard, per ridurre tempi di lavoro e costi (senza però compromettere la qualità degli standard); si anticipa inoltre che in futuro l aggiornamento degli standard sarà compito delle associazioni professionali e di categoria; nomina di gruppi di esperti per l elaborazione degli standard di competenze professionali; il responsabile e i membri dei gruppi dovranno avere dei requisiti professionali coerenti con gli standard da aggiornare e essere segnalati dalle specifiche associazioni professionali e di categoria; analisi e ricerca sul campo anche attraverso analisi dei fabbisogni professionali e formativi in funzione della costruzione di standard di competenze, con il coinvolgimento di aziende significative e coerenti con il settore analizzato; incarico ad esperti nella elaborazione e descrizione dei descrittori degli standard di competenze professionali, anche su segnalazione delle stesse associazioni professionali e di categoria; incarico a valutatori esterni nella elaborazione e descrizione dei descrittori degli standard di competenze professionali, anche su segnalazione delle stesse associazioni professionali e di categoria; istituzione di commissioni per l analisi e l approvazione dei descrittori degli standard di competenze professionali, costituite con il supporto e la collaborazione delle associazioni professionali e di categoria, associazioni sindacali e altre organizzazioni non governative. Fabbisogni e basi giuridiche per lo sviluppo di standard di competenza professionale Abbiamo assistito un cambiamento nell'approccio sullo sviluppo delle qualifiche professionali. Come indicato dalla strategia di Lisbona, basata sul concetto di Lifelong Learning, le qualifiche professionali dovrebbero poter essere acquisite in diverse modalità e con differenti percorsi formativi, di lavoro e di vita. Esse devono poter essere riconosciute dallo Stato e dal mondo del lavoro in modo formale, assicurando alle persone interessate l'accesso al lavoro, sia nel paese di origine e all'estero. Presupposto di ciò è l'esistenza di standard di competenze riconosciute per ogni profilo professionale. Gli standard diventano quindi un riferimento importante per i sistemi di istruzione e formazione professionale, per la formazione permanente lungo tutto l arco della vita. Favoriscono lo sviluppo delle 19

20 risorse umane aziendali, facilitano la comparabilità e il riconoscimento dei titoli di studio tra diversi paesi, rendono possibile la creazione di sistemi di accreditamento delle unità di apprendimento. Gli standard di competenza professionale hanno il vantaggio di essere aderenti con il mercato del lavoro e dell economia in generale. Possono contribuire ad innalzare la qualità del sistema di istruzione e formazione professionale, con il vantaggio di poter confrontare e valutare con facilità le qualifiche ottenute in diversi paesi, con diversi sistemi di istruzione e formazione. Alcuni anni fa, in sintonia con quanto stava accadendo in questo ambito, le politiche relative alla Strategia Nazionale per la Crescita, l occupazione e lo Sviluppo delle Risorse Umane per gli anni ponevano l'attenzione sulla necessità di migliorare la qualità dei servizi di formazione offerti, anche attraverso la promozione degli standard delle competenze professionali. Inoltre si assumeva come punto importante il fatto di basare i programmi di formazione professionale e le relative modalità di valutazione su un sistema di esami standard di competenza, rilevanti sia per percorsi scolastici e non scolastici. Nel frattempo, nella Strategia per lo Sviluppo della Formazione Continua fino al 2010, il Consiglio dei Ministri aveva adottato (priorità 2, miglioramento della qualità della formazione continua) una disposizione secondo la quale era opportuno "definire gli standard delle qualifiche professionali come componente di qualità per garantire la formazione continua "e " introdurre standard formativi (curriculum, assunzioni di base, personale), derivanti dagli standard delle qualifiche professionali. " Infine, è stato adottata in Polonia una normativa specifica che dà una base legale alla creazione degli standard professionali. La norma di riferimento vigente in Polonia è attualmente legge del 20 aprile 2004 sulla Promozione dell Occupazione e del Mercato del Lavoro (Gazzetta delle leggi del 2008, n 69 voce 415, e successive modifiche; Art. 4, paragrafo 1), In questa norma si precisa che le responsabilità del ministro per le questioni del lavoro includono "creazione, indicazione e diffusione di strumenti, metodi e risorse per l orientamento, per l inserimento lavorativo, per l organizzazione di corsi di formazione, per la formazione professionale di adulti e per altre forme di assistenza" e "coordinamento per la realizzazione e promozione degli standard delle qualifiche professionali. Beneficiario dei risultati relativi ai progetti in materia di creazione di standard di competenza professionale è il Dipartimento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L'ente responsabile per la loro attuazione è il Centro di Sviluppo delle Risorse Umane Italia Decreto Legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 Con il Decreto Legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 l Italia ha inteso rispondere alla richiesta rivolta dalla UE agli Stati Membri di adottare un Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze, pena la mancata erogazione dei fondi FSE per il periodo Prima di tale provvedimento, infatti, l Italia non aveva un Sistema di certificazione applicato in modo uniforme in tutto il territorio; al contrario, vi sono diversi sistemi locali: alcune regioni hanno sviluppato un Sistema autonomo (Emilia Romagna nel 2006, aggiornato nel 2013; Toscana nel 2010; Lombardia e Veneto nel 2012), mentre altri hanno adottato sistemi realizzati in alter regioni. 20

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