L'esperienza di Regione Lombardia il progetto "Dall'Ospedale agli Ospedali"
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- Nicoletta Grasso
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1 L'esperienza di Regione Lombardia il progetto "Dall'Ospedale agli Ospedali" Dott.ssa Maria Teresa Baldini M. D. Consigliere Regionale Componente III Commissione " Sanità e Politiche sociali" VIII Commissione " Agricoltura, Montagna, Foreste e Parchi" Commissione Speciale " Rapporti tra Lombardia, Confederazione Elvetica" Presidente Osservatorio Legalità mariateresa.baldini@consiglio.regione.lombardia.it
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3 Il contesto Gli Ospedali della Regione Lombardia dismettono ogni anno centinaia di apparecchiature biomediche ancora funzionanti per modernizzare il proprio parco macchine Tali apparecchiature possono essere utilmente riutilizzate nei Paesi del Terzo Mondo per sviluppare i loro sistemi sanitari La dismissione delle apparecchiature ha un costo elevato per le Aziende Ospedaliere La Regione Lombardia, da sempre impegnata nella Cooperazione Internazionale, si è trovata a dover ridurre i finanziamenti per la Cooperazione Poter donare ai Pesi in Via di Sviluppo le apparecchiature dismesse dagli ospedali lombardi, oltre ad essere una attività umanitaria di spessore enorme, porta un doppio risparmio alle casse della Regione: minori costi di smaltimento e possibilità di effettuare donazioni in campo sanitario a costi minori, ridando valore a beni altrimenti destinati ad essere rifiuto.
4 La legge 10/2001 Nel 2001 Regione Lombardia, viste le motivazioni di cui sopra, promulga la Legge Regionale nr. 10, destinata a diventare un esempio di best practice in tutta Italia. La legge permette alle Azienda Ospedaliere di mettere a disposizione i propri beni dismessi a favore di altre Aziende Ospedaliere lombarde e di Associazioni non-profit lombarde per fini umanitari nei Paesi in Via di Sviluppo. Dopo 4 mesi dalla messa a disposizione di tali beni, e nessuna associazione lombarda ne ha fatto richiesta, essi possono essere prenotati da Associazioni non lombarde, sempre con scopi umanitari e di Cooperazione Internazionale.
5 Primi passi di attuazione Inizialmente Regione Lombardia ha creato un Portale web in cui: - le Aziende Ospedaliere potessero inserire i beni disponibili in una sorta di vetrina virtuale e - le Associazioni potessero visionare i beni disponibili, visionarli e prenotarli. La gestione delle attività era totalmente demandata al rapporto diretto tra Aziende Ospedaliere e Associazioni mediato solo dal Portale.
6 Criticità emerse Questo modello attuativo non ha portato i risultati attesi: pochi ospedali aderenti, poche associazioni hanno partecipato, poche donazioni perfezionate, di beni di basso valore (cucine, arredi, ) Si è rilevata la mancanza di un soggetto gestore che: - rifacesse il Portale in modo più user-friendly - supportasse le Aziende Ospedaliere nella pubblicazione dei beni, coinvolgendo gli Ingegneri Clinici, tassello fondamentale del mosaico (approfittiamo per ringraziare AIIC per l interesse da sempre dimostrato verso il progetto, in particolare attraverso i suoi Presidenti ingg. Lago, D Errico, Freda e Leogrande) - supportasse le Associazioni non-profit nel processo di accreditamento, richiesta e ritiro dei beni - fornisse al progetto un supporto tecnico vista l estrema complessità dal punto di vista ingegneristico per garantire: 1. sostenibilità e durata delle donazioni 2. verifiche di sicurezza 3. effettiva sussistenza delle funzionalità residue
7 Il progetto «Dall Ospedale agli Ospedali» Per questi motivi Regione Lombardia ha deciso di affidare queste attività a un soggetto non-profit, con esperienza gestionale e tecnica adeguata per gestire il processo in modo più efficiente e attento di quanto può fare un Portale non supportato da una squadra di ingegneri biomedici, tecnici manutentori, magazzinieri e personale amministrativo. Nel 2007 Regione Lombardia ha pertanto istituito un Bando apposito, poi riproposto nel Il Bando è stato aggiudicato a BITeB (Banco Informatico Tecnologico e Biomedico), una Associazione di Volontariato che da qualche anno effettuava queste operazioni in forma volontaristica e rispondente alle richieste del Bando.
8 Il ruolo del gestore Le funzioni del gestore sono le seguenti: esaminare le reali necessità e la rispondenza delle richieste al bisogno valutare costi / benefici dei singoli progetti studio della sostenibilità tecnica dei progetti studio della fattibilità logistica ripristino funzionale / rigenerazione dei beni valutare eventuali soluzioni alternative di gestione del bene (estrazione parti di ricambio, cannibalizzazione, smaltimento, ecc. )
9 Il processo di assegnazione Il processo attuato segue le seguenti tappe: 1. L Azienda Ospedaliera espone il bene da dismettere nel Portale con supporto del gestore BITeB 4. Regione delibera l accreditamento 2. Le non-profit interessate chiedono di accreditarsi per avere accesso ai beni 5. La non-profit prenota un bene esposto sul Portale 3. Il gestore verifica che le nonprofit rispettino i criteri imposti da Regione 6. Il gestore verifica la fattibilità e sostenibilità tecnica 7. Regione delibera la donazione 8. La non-profit, supportata dal gestore, ritira il bene donato
10 Il portale Intuitivo facile utilizzo numero verde per supporto alle donazioni e alle richieste Area Donatori e Area Beneficiari
11 Il portale La vetrina virtuale
12 Il portale La descrizione dei beni offerti
13 Risultati 29 Aziende ospedaliere 7 ASL tutte attive Oltre apparecchiature elettromedicali donate Oltre arredi donati 136 Associazioni aiutate Oltre 400 progetti eseguiti 35 progetti in esecuzione 4 continenti coperti
14 La mia esperienza: una sala operatoria in Malawi Serve una Sala Operatoria in Malawi 14
15 Il nostro sostegno sanitario arriva in Asia, in Africa ed in America Latina ASIA: Filippine, Frati Cappuccini AFRICA: Malawi, Fondazione Canossiana AMERICA: Haiti, Missione Belem 15
16 Cooperazione con Regione Toscana 16
17 Lo Sport per il Sociale 17
18 Il Gioco per il Sociale 18
19 Rischi per il futuro La legge 10/2001 è stata abrogata; i principi sono stati mantenuti e riversati nella nuova Legge 33/2014 con allargamento dei beneficiari accreditabili a strutture sanitarie italiane. Esiste un rischio teorico che, a seguito della modifica legislativa, Regione Lombardia ritenga di non esternalizzare il servizio, per ragioni economiche, ritornando alla situazione pre-bando che non aveva dato i risultati attesi. Sto lottando perché questo non avvenga. Il primo passo è stato l approvazione in tal senso della Commissione Sanità
20 Prospettive per il futuro Dato che il Progetto avviato in Regione Lombardia rappresenta un modello unico per una efficace, efficiente e virtuosa politica di Cooperazione Internazionale volta al miglioramento delle condizioni socio-sanitarie nei Paesi in Via di Sviluppo, auspichiamo che questa best practice possa essere recepita da altre Regioni italiane ed a livello nazionale (Ministero della Salute) ed Europeo.
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