Andrea Crisanti scenografo
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- Fabiola Garofalo
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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA Corso di laurea in Lettere Andrea Crisanti scenografo RELATORE Prof. Paolo Bertetto CORRELATORE Prof. Andrea Minuz LAUREANDA Elisa Fornaro Matricola n A.A
2 INTRODUZIONE La scenografia è una delle componenti, e nulla di più che una componente dell opera drammatica nella sua forma definitiva. In altre parole, è una componente della regia. Nell ambito di questa, la scenografia deve assolvere una funzione ben precisa. A questa funzione spetta determinare in quale momento sarà solo uno sfondo, un accessorio, o anche scomparirà completamente dalla coscienza e dal campo di percezione dello spettatore 1. È uno degli strumenti della grande orchestra formata da diversi mezzi di espressione [...] Essa può a volte suonare in a solo, a volte fondersi nell insieme strumentale, a volte smettere di suonare 2. Comunque la scenografia è un elemento bellissimo del film, da sottolineare sempre 3. In letteratura si può anche rinunciare a descrivere il luogo dell azione, l aspetto dei personaggi, il loro abbigliamento. Il cinema invece, per la sua stessa natura visiva, è obbligato a metterci sotto gli occhi tutto: sia l ambiente nel quale agiscono i personaggi, sia i personaggi stessi. Perfino quando la macchina da presa concentra la propria attenzione sul volto dell attore, in 1 J. Svoboda, Relazione in occasione della prima quadriennale di scenografia, Praga, D. Bablet, La scena e l immagine. Saggio su Josef Svoboda, Torino, G. Einaudi, G. Turroni, L arte e la tecnica nel film, Milano, 1965, p
3 primo piano, l ambiente circostante continua ad imporre la sua presenza, anche se relegato al ruolo di semplice sfondo. Del resto l ambiente trova naturale prolungamento negli abiti che l attore indossa. Sia gli ambienti che i costumi stanno inevitabilmente dinanzi ai nostri occhi, perché il cinema non può far altro che mostrarci una sequenza di fenomeni. E qualunque fenomeno, per il fatto stesso di esistere, ha bisogno di un apparenza e di uno spazio fisico che lo contenga. Al cinema, il vuoto non esiste. Un ambiente può essere spostato quanto si vuole, però dal punto di vista della progettazione scenografica -sarà pur sempre considerato una scena. [ ] Nel linguaggio del cinema non è soltanto la realtà quotidiana a trovare espressione concreta. Anche le fantasie più sfrenate devono acquistare un corpo, devono materializzarsi ed esistere dinanzi allo spettatore. Questa esistenza è reale e fittizia allo stesso tempo: è reale soltanto per due dei nostri sensi, la vista e l udito. Ma lo è con un potere enorme, sconosciuto a tutte le altre forme di espressione. [ ] L immagine cinematografica è frutto di un processo fotochimico, il cui responsabile è il direttore della fotografia. Attraverso il suo personale gusto estetico e la sua capacità tecnica, egli vede per noi quella porzione di realtà che si trova innanzi alla macchina da presa. Ma chi è che progetta e mette in opera? Da un lato lo scenografo, dall altro il costumista. Il primo veste lo 2
4 spazio, il secondo gli interpreti. [ ] Lo scenografo e il costumista realizzano prodotti in tre dimensioni che prima di giungere sullo schermo diverranno bidimensionali. Lo scenografo e il costumista devono prevedere questa trasformazione alla quale vanno incontro. [ ] Essi progettano corpi destinati ad essere ridotti in immagini. Dunque, dovranno far sì che il processo di appiattimento non rovini la capacità espressiva delle scene e dei costumi. Anzi dovranno far in modo che il loro lavoro sia tale da essere esaltato nella percezione bidimensionale dell occhio della macchina da presa 4. In particolar modo tratterò l importanza che riveste la scenografia all interno di un film, attraverso l analisi della professione di scenografo di Andrea Crisanti. Approfondirò l argomento, mediante la ricostruzione dei suoi lavori per film diretti da noti registi. Il motivo di questa mia scelta è dovuto al fatto che, molte volte, nell idea collettiva, il regista viene considerato come l unico responsabile della creazione di un film, che invece è il prodotto della fantasia e della creatività di molti. Infatti, come dichiara Andrea Crisanti: Nel cinema è fondamentale l alchimia tra le persone che lavorano sul set non a caso alcuni scenografi riescono a dare il meglio di sé soltanto al fianco di determinati registi. È necessario realizzare una specie di matrimonio di sensibilità, oltre che di interessi culturali e 4 S. Masi, Costumisti e scenografi del cinema italiano, vol.2, Milano, 1990, p. 9 3
5 produttivi. Per ottenere buoni risultati bisogna far combaciare personalità diverse e mondi culturali che a volte sono abbastanza distanti gli uni dagli altri 5. Quindi, la mia attenzione si soffermerà nello specifico sull ambiente, la scenografia appunto, in cui si muove il personaggio, poiché, in alcuni casi, diventa un ulteriore chiave di lettura al film stesso. Che cos è dunque la scenografia? Scenografia è termine composto da due parole greche: skenè (scena) e grafia (scrittura), da cui scrittura della scena, ovvero l ambiente entro il quale si svolge la vicenda rappresentata. E, per estensione, l ambiente in cui si agisce. 6 Ritengo inoltre importante fare una notazione circa la differenza che intercorre tra una scenografia teatrale e una cinematografica. Nella prima, lo scenografo pensa la sua idea nella totalità dello spazio scenico, così come viene estemporaneamente percepito dal pubblico: lo spettatore è cosciente del fatto che i personaggi che si muovono nello spazio siano degli attori, e che il luogo in cui essi agiscono sia frutto del lavoro e della creatività dello scenografo. Dunque nel linguaggio teatrale la scena viene offerta alla fruizione del pubblico senza ulteriori mediazioni. 7 Nella seconda, invece, prima di arrivare al pubblico, la scena subirà almeno tre 5 S. Masi, op. cit., vol.2, p M. Santella, Lessico dell attore, Colonnese S. Masi, op. cit., vol. I p. 9. 4
6 mediazioni decisive: quelle compiute dall operatore di macchina, dal direttore della fotografia e dal montatore 8. L operatore di macchina, componendo l inquadratura (secondo le indicazioni del regista, s intende), sceglierà quali parti mostrare e quali escludere dalla visione. Anche il direttore della fotografia, che determina le luci e le ombre sulla scena e sui costumi, potrà incidere sulla visibilità del lavoro dello scenografo. Il montatore, dal canto suo, stabilirà la durata della visione, escludendo alcuni momenti ed esaltandone altri, attraverso il gioco ritmico dell alternanza 9. Questo fa sì che, nel cinema, cambi la percezione, da parte dello spettatore, dell ambiente scenico: la narrazione della macchina da presa aumenta l effetto di identificazione attore-spettatore, e l effetto verosimiglianza tra narrato e reale. A questo proposito Crisanti spiega Al cinema l effetto di realtà nella scenografia è quasi una scelta obbligata, a differenza di quanto accade in teatro, dove il rapporto tra l attore e la scena si basa su un tacito accordo: il pubblico percepisce benissimo che lo spazio si trova su un palcoscenico. [ ] Al cinema, invece, il rapporto tra occhio dello spettatore e realtà viene mediato dalla macchina da presa, che si muove nello spazio, analizzandolo attraverso una varietà di angolazioni e di obiettivi, precedentemente scelti da una persona, cioè il regista. Dunque, 8 Ibidem. 5
7 nel cinema si perde questo contatto diretto, personale e religioso tra lo spettatore e la realtà messa in scena. Inoltre c è la tendenza a credere che tutto sia già presente nel film (ambientazioni e oggetti), e nessuno immaginerebbe che la scelta di un ambiente sia preceduta da decine di sopralluoghi, fotografie, video, disegni di preparazione, e che spesso gli ambienti sono ricostruiti in teatro di posa, o, se scelti dal vero, completamente arredati. Quindi, la differenza tra la scenografia cinematografica e quella teatrale si esplicita soprattutto ad un livello tecnico, ossia nel modo di affrontare il lavoro pratico e di organizzarlo. Quello che rimane invariato per entrambe è il concetto di fondo: compito dello scenografo è costruire l ambientazione di una sceneggiatura ovvero lo scenografo veste gli ambienti 10. Lo stesso Crisanti spiega: La scenografia cinematografica nasce da un testo, da una lettura, da un soggetto, che è la sceneggiatura, e già da lì lo scenografo comincia ad immaginare. Naturalmente poi c è il colloquio, il riscontro con l autore principale del film, che è il regista. A questo proposito ritengo possa essere anche utile ciò che Kandinskij scrive nel saggio Dello spirituale nell arte 11, in cui fa riferimento a tre fattori che determinano la creazione artistica: 1) PERSONALITÀ; 2) STILE; 3) ARTISTICITÀ. 9 Ivi, vol. I p Ibidem. 11 W. Kandinskij, Lo spirituale dell arte, Milano, p
8 Credo che questi tre elementi possano essere applicabili all argomento della mia trattazione visto che caratterizzano quella che è la creatività dello scenografo, che purtroppo però, molte volte, come tutti i collaboratori della regia, rischia di rimanere sconosciuto alla gran massa del pubblico. Quindi, approfondendo il discorso sulla scenografia e trattando nel particolare, l attività di scenografo di Andrea Crisanti, cercherò di evidenziare come i suoi lavori siano soprattutto il frutto del suo estro creativo oltre che il risultato di esigenze registiche. Analizzando alcuni dei film per cui ha lavorato, visionando anche fotografie, bozzetti preparatori e interviste da lui gentilmente concessemi, delineerò quello che credo possa il suo modo di lavorare oltre che rappresentare il suo percorso artistico. ESSENZIALITÀ; PASSIONE PER GLI ELEMENTI NATURALI; ICONOGRAFIE DEL MERIDIONE; CREATIVITÀ, questi gli elementi che si evincono dal suo operato. In particolare tratterò i seguenti film: Cadaveri eccellenti Rosi 1975, Una pura formalità Tornatore 1994, Nostalghia Tarkovskij 1975 cercando di mostrare non solo in che misura siano presenti tali componenti ma anche come i suoi disegni preparatori siano stati utilizzati dal regista per la realizzazione del film (se cioè si sono o meno apportate modifiche, tagli a quelli che erano i progetti iniziali). 7
9 Infine fornirò una generale panoramica dei suoi ultimi lavori fino ad arrivare al film in corso di elaborazione del regista greco Theo Angheropulos. 8
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