DEFINIZIONE DEL POTENZIALE DI MERCATO DI UN PUNTO VENDITA DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE: UN CASO CONCRETO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DEFINIZIONE DEL POTENZIALE DI MERCATO DI UN PUNTO VENDITA DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE: UN CASO CONCRETO"

Transcript

1 Via Durini, Milano (MI) Tel Fax Piazza Marconi, Roma Tel Fax DEFINIZIONE DEL POTENZIALE DI MERCATO DI UN PUNTO VENDITA DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE: UN CASO CONCRETO

2 Abstract E noto che uno dei vantaggi competitivi più preziosi di qualunque negozio è la localizzazione geografica. A parità di ogni altra condizione, piccole differenze localizzative generano consistenti variazioni sul conto economico di un negozio, interessandone l economia sia dal lato dei costi sia da quello dei ricavi. Vista la criticità della scelta di insediamento, lo studio del territorio da sempre costituisce la premessa all apertura di un nuovo negozio, a maggior ragione se si tratta di un notevole investimento come può essere quello per un supermercato e ancora di più per un ipermercato. 2. La definizione del potenziale di mercato di un punto vendita della grande distribuzione: un caso concreto Il presente articolo è ricavato da un intervento professionale effettuato da VALUE LAB reso anonimo per motivi di riservatezza. Concetti base del geomarketing. Le unità di analisi geografica rilevanti per l economia di un supermercato (comuni e zone censuarie) I dati ottenuti attraverso le carte fedeltà offrono al supermercato notevoli vantaggi. Innanzitutto lo studio del bacino geografico d attrazione, prima realizzato una tantum, diventa dinamico grazie al continuo aggiornamento; in secondo luogo, grazie alle nuove tecniche del geomarketing, i responsabili dell impresa sono in grado di combinare i dati interni di vendita con dati esterni di territorio già segmentati per zone più o meno grandi. Proprio questa è la via per stimare il valore del potenziale di vendita. Il geomarketing valorizza i dati raccolti attraverso la carta con l aggiunta di un semplice dato, che possiamo sintetizzare con la parola DOVE. «Dove», cioè un dato legato al territorio, è un informazione rilevante nel processo di marketing perché la geografia diventa un unità o addirittura l unità privilegiata di analisi dei dati di vendita. «Dove» può significare molte cose; per quanto interessa in questa sede «dove» si riferisce al luogo in cui risiedono i consumatori, alla distanza che percorrono per raggiungere il nostro supermercato, alla localizzazione dei supermercati concorrenti. Localizzati su una mappa i supermercati attivi in una zona geografica opportunamente definita, i consumatori vengono «geo-referenziati», nel senso che tramite l indirizzo ciascuno riceve coordinate spaziali che ne consentono la localizzazione sulla stessa mappa. Come si può vedere 2

3 dalla figura 1, l area di insediamento del supermercato è suddivisa in sub-aree, corrispondenti ai comuni, a loro volta suddivisi in zone censuarie; la zona censuaria è l unità minima di analisi e, come il nome lascia intendere, è la zona minima di raccolta dei dati dei censimenti Istat. Nell ultimo censimento 1991 l intero territorio nazionale è stato suddiviso in sezioni; di queste hanno popolazione nulla o inferiore a 10 abitanti (parchi o aree agricole), nelle restanti risiedono mediamente 193 abitanti e 67 famiglie: ogni sezione è identificata da un insieme di indirizzi completi di numero civico. Il perimetro del progetto L area geografica della ricerca: è quella raffigurato sotto, che comprende diciotto comuni contrassegnati da diversi colori (Vedere Figura 1). FIGURA 1 Nella stessa area è evidenziata l ubicazione di sette supermercati; il supermercato indicato con una stella è quello su cui è stato realizzato lo studio del comportamento dei titolari delle carte fedeltà. In realtà nella medesima area sono presenti ben più di sette supermercati e numerosi negozi di minori dimensioni, ma in questa sede si considerano soltanto i sette che possono ritenersi concorrenti più o meno diretti sia per vicinanza fisica sia per somiglianza di forma 3

4 distributiva (dimensione della superficie di vendita e caratteristiche dell assortimento). Il nostro supermercato ha una superficie di vendita di 1800 metri quadrati, ha avviato il programma delle carte fedeltà nel settembre 1996, ma la registrazione completa dei dati è disponibile dall aprile Dall anagrafica di ogni carta sono stati estratti i seguenti dati: codice carta intestatario indirizzo data di sottoscrizione della carta data dell ultimo acquisto ammontare complessivo degli acquisti dalla data di sottoscrizione alla data dell ultimo acquisto ampiezza del nucleo famigliare. I primi tre dati sono utili innanzitutto per localizzare sulla mappa della zona i punti di residenza dei clienti; gli stessi dati, opportunamente incrociati con analoghi dati esterni riferiti ai residenti non clienti, permettono analisi approfondite sulla penetrazione geografica delle carte fedeltà. Con i successivi tre dati si definiscono i confini precisi del bacino d attrazione primario e si costruisce il profilo del portafoglio clienti in termini sia quantitativi sia qualitativi: pesantezza d acquisto, fedeltà all insegna, effettivo utilizzo e quindi fedeltà alla stessa carta. Come vedremo tra breve la carta fedeltà introduce un nuovo elemento nelle relazioni tra consumatori, supermercati e aziende industriali: alla fedeltà all insegna e alla fedeltà alla marca si affianca la fedeltà alla carta, intesa sia come costanza del suo utilizzo sia come reale apprezzamento dei vantaggi che essa offre. Infine, il dato della numerosità dei componenti della famiglia sarà utile per determinare la spesa pro-capite dei titolari della carta. Una carta fedeltà raccoglie gli acquisti non soltanto del titolare che l ha sottoscritta, ma di tutti i membri della famiglia di cui egli si configura appunto come un responsabile d acquisto; ai fini della determinazione del potenziale è quindi molto interessante conoscere non tanto la spesa relativa alla singola carta quanto la spesa relativa a ogni singolo individuo a cui la stessa carta è riferibile. Queste rapide riflessioni lasciano intendere che le analisi geografiche dei dati possono rispondere a molteplici obiettivi di conoscenza, tutti di estremo interesse; qui ci limitiamo a 4

5 considerarne l utilizzo per determinare il potenziale di vendita del supermercato. A tale potenziale è strettamente correlato l elemento geografico proprio perché il primo è riferito alla zona d azione del supermercato, qui definita bacino d attrazione primario. Per quanto riguarda il metodo di lavoro, trattandosi delle prime analisi su dati di questo tipo e considerando la novità dello strumento delle carte non abbiamo definito a priori ipotesi precise da verificare, tuttavia non ci siamo neppure lanciati alla ricerca di idee provando tutti gli incroci possibili dei tantissimi dati. Definito un modello generale per determinare il potenziale, abbiamo impiegato semplici tecniche di database management facendoci guidare da alcune idee di fondo, continuamente affinate con il progredire della ricerca; abbiamo infine cercato di rafforzare le ipotesi più interessanti con analisi di correlazione semplice per verificare l intensità di associazione di alcune variabili. Il periodo delle osservazioni va dall aprile all ottobre 1997; in questi cinque mesi il database dei sottoscrittori comprende anagrafiche. Vediamo ora come i dati relativi alle carte possono essere rielaborati per disegnare le caratteristiche del bacino d utenza, per conoscere il comportamento d acquisto dei consumatori che vi abitano o vi transitano e, in ultima analisi, per determinare il potenziale di vendita del supermercato e quindi le opportunità di espansione del fatturato. La necessità di segmentare le carte Nel supermercato oggetto di indagine il giro d affari generato dalle carte incide per quasi il 70% sul fatturato complessivo, una percentuale relativamente elevata che rassicura sulla validità delle analisi successive. L importanza di questo dato iniziale è infatti connessa proprio al suo livello, nel senso che di fronte a percentuali di incidenza contenute, diciamo inferiori al 50%, l analista dovrebbe accertare se e in quale misura il comportamento d acquisto dei titolari di carta evidenzia sistematiche e significative differenze rispetto al comportamento d acquisto dei non titolari, ad esempio attraverso un analisi comparata degli scontrini relativi ai due segmenti di consumatori. Per quanto la nostra percentuale sia elevata, tutte le considerazioni che seguono riguardano comunque soltanto i clienti che generano il 70% del fatturato del supermercato e non sono generalizzabili alla totalità della clientela. 5

6 Dal punto di vista dell opportunità di segmentare la domanda, la presenza di clienti titolari e non titolari di carta è già un occasione di segmentazione, perché, oltre a denunciare una diversa sensibilità alle politiche di marketing del supermercato, anche il comportamento d acquisto dei due segmenti potrebbe manifestare notevoli differenze. Tuttavia, come vedremo subito, occasioni altrettanto interessanti e per certi versi sorprendenti si presentano all interno del grande segmento dei titolari. Prima di addentrarci nell analisi è opportuna una nota di cautela: nelle considerazioni che faremo è implicita l ipotesi che il consumatore titolare di carta la esibisca in ogni atto d acquisto, quindi che tutto il suo comportamento sia memorizzato nel database delle carte. In realtà si tratta di un ipotesi semplificatrice, perché è noto che per varie ragioni il consumatore non utilizza sempre la sua carta fedeltà. Delle carte soltanto il 45% è utilizzato dai consumatori con una certa sistematicità e realizza l 88% del giro d affari generato dalle carte; del 12% mancante al 100% del fatturato l 11,6% è determinato dalle carte che si potrebbero forse denominare «perse», nel senso che appartengono a consumatori che non le hanno utilizzate nell ultimo mese; infine, i 131 clienti che hanno sottoscritto la carta nell ultimo mese contribuiscono per il restante 0,4%. Tenendo conto della frequenza media di visita a un supermercato, che è superiore a una volta alla settimana, crediamo che chi non ha visitato un supermercato per un mese intero possa ritenersi un consumatore quasi perso, poiché sicuramente sta provvedendo diversamente ai propri acquisti. A questi tre segmenti, che insieme sommano il 67% delle carte, se ne aggiunge un quarto che, pur contando ben il 31% delle anagrafiche, non ha mai generato alcun fatturato: sono le carte che non sono state utilizzate neppure una volta nell intero periodo. I consumatori le hanno richieste e sottoscritte probabilmente al termine di un acquisto e poi non le hanno mai utilizzate. La figura 2 rappresenta la segmentazione delle carte appena descritta, evidenziando il contributo dei quattro segmenti alla dimensione del parco clienti e al giro d affari del supermercato. 6

7 FIGURA 2 Già questi pochi dati suggeriscono vie di approfondimento dell analisi non scontate, perché dimostrano che la caratteristica dominante del portafoglio clienti non è la classica regola dell 80/20 bensì la sua instabilità; in soli sei mesi oltre il 50% dei titolari ha abbandonato le carte, privando il supermercato di una consistente quota di fatturato:...e si chiamano carte fedeltà 1. Crediamo tuttavia che il danno maggiore sia un altro: la carta prima di essere uno strumento di fidelizzazione dei clienti è uno strumento per conoscerne le abitudini d acquisto; è proprio tale conoscenza che dovrebbe consentire all impresa la messa a punto di un offerta in linea con le aspettative dei clienti e, per questa via, di affezionarli all insegna. Se però il cliente decide di rinunciare all uso della carta, magari senza per questo abbandonare il supermercato, provoca l oscuramento del capitale informativo sin lì accumulato, depauperando il valore della conoscenza acquisita. Una seconda osservazione immediata e conseguente è che quando il consumatore accetta di sottoscrivere la carta fedeltà di un supermercato non significa affatto che possa ritenersi un cliente acquisito, e neppure un cliente tout court; non avendo ancora svolto ricerche più approfondite non siamo in grado di spiegare con valide ragioni il comportamento dei titolari delle carte non attive. Si possono solo avanzare ipotesi su ciò che tale comportamento lascia intendere: 1 Gli acquisti dei clienti che non hanno utilizzato le carte nell ultimo mese sono significativamente inferiori rispetto agli analoghi riferiti alle carte ancora attive, in termini sia complessivi sia medi per carta. Per avere un idea dell entità di tale divario, il rapporto tra acquisti imputabili alle carte non più utilizzate e acquisti imputabili alle carte rimaste attive è di 1 a 7 nel periodo considerato. 7

8 disattenzione, scarso interesse ad avviare una relazione con un fornitore quale il supermercato, progressiva disaffezione per mancanza di reali vantaggi, preferenza per offerte concorrenti. Evidenze dell analisi Alla luce dei risultati emersi dalla segmentazione delle carte l analisi è proseguita avendo come base soltanto le carte attive, quelle carte che generano l 88% degli acquisti complessivi dei titolari. La disponibilità dell indirizzo dei sottoscrittori, della composizione del loro nucleo famigliare e dell ammontare dei loro acquisti consente di identificare e caratterizzare il bacino d utenza del supermercato, quindi di determinare il relativo potenziale di vendita. Normalizzato l indirizzo, ovvero ricondotta la sua sintassi a un codice standard, è possibile georeferenziarlo, cioè attribuirgli le coordinate geografiche della relativa sezione censuaria: è questo il primo passo per disegnare il bacino d utenza. In un cerchio con raggio di due chilometri il nostro supermercato realizza circa l 85% del fatturato; allungando tale raggio di un chilometro si raggiunge il 95%. E opinione diffusa che la propensione all acquisto di beni di largo consumo dei residenti in una certa area geografica decresca in relazione alla distanza dal negozio, per cui ci si aspetta che le vendite pro-capite si smorzino gradualmente passando dal centro alla periferia del bacino d attrazione: non sempre è chiaro però se lo smorzamento sia imputabile alla riduzione del numero dei clienti oppure alla diminuzione degli acquisti dei clienti. Se è indubbio che il supermercato ottiene gran parte del fatturato da un area che potremmo definire di prossimità, ciò che la nostra analisi ha messo in evidenza è la notevole eterogeneità di situazioni esistenti in quest area. Come sempre nel marketing le considerazioni più interessanti si ricavano dall analisi delle varianze e non delle medie. La figura 3 illustra la distribuzione delle sezioni censuarie localizzate nel bacino d attrazione in funzione del fatturato medio che il supermercato ottiene da ciascun residente 2 : il fatturato medio pro-capite di L risulta da un campo di variazione molto ampio, che va da un minimo di L per oltre 80 sezioni a un massimo di oltre L per poco meno di 20 sezioni. 2 Tale fatturato si ottiene dividendo il fatturato attribuibile alla zona, ricavato dalle carte fedeltà dei residenti, per il numero degli abitanti. E quindi un dato utile soltanto a fini di analisi statistiche e di confronti, in quanto non corrisponde a un comportamento effettivo. 8

9 Il dato delle vendite medie pro-capite per sezione è calcolabile anche come prodotto di due indicatori di grande interesse per l economia di un programma fedeltà: le vendite pro-capite riferite alle famiglie di appartenenza dei titolari di carta fedeltà e la percentuale di tale popolazione rispetto a quella totale residente nell area di insediamento del supermercato. Vendite totali carte fedeltà/abitanti nell area = Vendite totali carte fedeltà/σ Numerosità nuclei famigliari titolari x Σ Numerosità nuclei famigliari titolari/abitanti nell area Secondo i canoni di un programma di fidelizzazione della clientela il primo indicatore dovrebbe essere assai più rilevante del secondo; in altri termini, ci si aspetterebbe che l aumento del fatturato dipenda più dal contributo dei clienti fedeli, che premiano il supermercato con acquisti crescenti stimolati appunto dagli incentivi alla fedeltà, che non dalla distribuzione di un numero elevato di carte. I dati a nostra disposizione dimostrano invece che il giro d affari generato dalle carte attive è correlato in misura molto maggiore alla loro diffusione che non all acquisto medio effettuato dalla singola carta. Ponendo come variabile dipendente le vendite pro-capite della popolazione residente e come variabili indipendenti prima le vendite pro-capite dei clienti titolari di tessera poi la percentuale di diffusione delle tessere nell area si osserva che la seconda curva di regressione «legge» i dati 9

10 molto meglio della seconda, come si deduce anche dal livello del coefficiente di determinazione r2(figura 4). Le ragioni squisitamente statistiche che spiegano questa evidenza offrono notevoli spunti di riflessione per valutare l efficacia e l efficienza dei programmi fedeltà. Osservando la distribuzione delle sezioni censuarie (ogni punto rappresenta una sezione) del primo grafico della figura 4 lungo l asse orizzontale si nota che in gran parte delle sezioni le famiglie dei titolari nel periodo di cinque mesi hanno effettuato acquisti nel supermercato per un valore inferiore al milione di lire pro capite, con una notevole concentrazione intorno alle lire. Diversamente, la distribuzione dei punti del secondo grafico segue la retta. Ciò significa che la varianza della variabile dipendente - nel nostro caso le vendite medie per residente - è spiegata più dalla percentuale di diffusione delle tessere attive rispetto alle famiglie residenti nell area che non dalla loro propensione all acquisto. La conclusione più immediata è che il supermercato è in grado di ottenere significativi aumenti del fatturato focalizzando gli sforzi più sull acquisizione di nuove carte, a condizione che vengano poi effettivamente utilizzate, che non sull aumento della pesantezza dei clienti già acquisiti che usano la carta. Se da un lato l evidenza risultante dall analisi può essere riconducibile alla giovane età del programma di fidelizzazione sviluppato del supermercato, dall altro la sua forza lascia pochi dubbi: 10

11 il punto critico, prima di stimolare i clienti ad acquistare di più, è quello di affezionarli alla carta. Ricordiamo che la correlazione elevata riguarda le carte attive, non le carte distribuite, e tra le prime e le seconde si registra un calo di oltre il 50%. Un ultimo interessante aspetto, per certi versi una sorpresa ma in fondo coerente con le osservazioni precedenti, è l assenza di un decadimento sistematico degli acquisti all aumentare della distanza; ciò che varia all aumentare della distanza è piuttosto la percentuale di diffusione delle carte, per cui ogni carta all interno del bacino d utenza ha un valore indipendente dalla distanza. Insomma, la percentuale di consumatori che partecipano al piano promozionale della carta fedeltà diminuisce con l allontanamento dal supermercato, ma una volta decisa l adesione il loro comportamento d acquisto non dipende più dalla distanza. In sintesi, i punti principali emersi dall analisi dei dati sono: a) l ampiezza del bacino d attrazione primario del supermercato è compresa in un area con raggio di 3 chilometri; b) all interno di questa area sia la diffusione sia il comportamento d acquisto dei titolari delle carte attive sono fortemente disomogenei; c) il giro d affari generato dalle carte attive è correlato in misura molto maggiore alla loro diffusione che non all acquisto medio realizzato dalla singola carta. Implicazioni operative Abbiamo ora tutti gli elementi necessari per definire il potenziale di vendita del supermercato e per determinare obiettivi precisi e mirati di aumento del fatturato attuale. Tali elementi sono riconducibili ai due indicatori utilizzati in precedenza: gli acquisti medi riferiti alle carte attive e la percentuale di diffusione delle stesse carte nel bacino d attrazione. Il potenziale di vendita può essere calcolato semplicemente come prodotto tra un acquisto «ideale» per carta attiva, tenuto conto anche dei componenti del nucleo famigliare, e una percentuale obiettivo di diffusione delle carte sul totale delle famiglie residenti. Un potenziale più conservativo potrebbe anche mantenere inalterato l acquisto medio per carta attiva e considerare soltanto la diffusione delle carte. Ragionevoli obiettivi di incremento del fatturato possono essere decisi di conseguenza, moltiplicando il possibile aumento di carte attive di ogni sezione censuaria per l acquisto medio per carta attiva nella medesima sezione. 11

12 Poiché esiste una correlazione abbastanza stretta tra la diffusione delle carte e la distanza dal supermercato, nel senso che all aumentare della distanza diminuisce la percentuale di adesione alle carte fedeltà, il management del supermercato dovrà definire obiettivi via via meno ambiziosi all aumentare della distanza, oppure intensificare gli sforzi promozionali per attirare i consumatori più lontani. E chiaro che per sfruttare il potenziale espresso dai residenti nel bacino d attrazione primario il supermercato deve puntare all acquisizione di nuove carte attive. A tale fine il management può seguire quattro direzioni: a) rivolgersi a residenti non clienti del supermercato; b) recuperare le carte sottoscritte, utilizzate e poi dismesse; c) recuperare le carte sottoscritte ma mai utilizzate; d) stimolare i clienti non titolari a sottoscrivere la carta. In tutti i casi potrebbe essere interessante analizzare in via preliminare la distribuzione geografica degli individui responsabili di tali comportamenti, per verificare l eventualità che certi comportamenti siano concentrati in particolari zone 3 : se così fosse, non resta che accertare le particolarità delle zone individuate e assumere le decisioni conseguenti. Tali specificità possono includere la presenza di supermercati concorrenti, magari con programmi di fedeltà alternativi; un temporaneo impedimento all accesso causato da disagi di vario tipo; la residenza, nelle medesime zone, di individui con un profilo socio-demografico non in linea con i frequentatori abituali del nostro supermercato, e così via. Intuitivamente la prima strada sembrerebbe ben più impegnativa delle altre, ma crediamo che non sia così. Forse è più agevole convincere un consumatore non ancora cliente a provare la nostra proposta che non recuperare un consumatore già cliente che, pur avendo aderito al nostro programma, a un certo punto ha deciso di abbandonarlo; oppure che, pur a conoscenza delle nostre iniziative, ha deciso di non partecipare. E infatti difficile pensare che i «titolari» degli scontrini anonimi non conoscano il nostro programma fedeltà: è assai più probabile che il loro rifiuto di aderire sia una scelta consapevole, determinata dall assenza di vantaggi interessanti. 3 Nei primi due casi è sufficiente la geo-referenziazione dei relativi indirizzi, nel caso dei consumatori non titolari di carta è necessario condurre una ricerca empirica per disporre del loro indirizzo. 12

13 A conclusione dell analisi, vale la pena ricordare che ciò che conta nei programmi fedeltà sviluppati attraverso le cosiddette loyalty card non è il numero delle carte sottoscritte, ma di quelle attive: come abbiamo visto la differenza tra le prime e le seconde è enorme. Il consumatore che ha sottoscritto la carta compilando il modulo di adesione non è affatto un cliente fedele, ma semplicemente un individuo che ha fatto un primo passo in favore del supermercato: sta al management costruire un «pacchetto» di stimoli capace di educarlo ad assumere nel tempo il comportamento desiderato. 13

La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari.

La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari. La dispersione dei prezzi al consumo. I risultati di un indagine empirica sui prodotti alimentari. Giovanni Anania e Rosanna Nisticò EMAA 14/15 X / 1 Il problema Un ottimo uso del vostro tempo! questa

Dettagli

DIFFERENZIARE LE CAMPAGNE DI MARKETING La scelta del canale adeguato

DIFFERENZIARE LE CAMPAGNE DI MARKETING La scelta del canale adeguato Via Durini, 23-20122 Milano (MI) Tel.+39.02.77.88.931 Fax +39.02.76.31.33.84 Piazza Marconi,15-00144 Roma Tel.+39.06.32.80.37.33 Fax +39.06.32.80.36.00 www.valuelab.it valuelab@valuelab.it DIFFERENZIARE

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

OUTSOURCED MARKETING L UTILIZZO DEL DIRECT MARKETING NELLO SCOUTING COMMERCIALE

OUTSOURCED MARKETING L UTILIZZO DEL DIRECT MARKETING NELLO SCOUTING COMMERCIALE A OUTSOURCED MARKETING L UTILIZZO DEL DIRECT MARKETING NELLO SCOUTING COMMERCIALE IL PROBLEMA (o l opportunità, dipende dai punti di vista ) Il nostro cliente, azienda di medie dimensioni del nord Italia,

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014 Innovare in Filiere Tradizionali Federchimica 19-05-2014 Icap Leather chem L Azienda, fondata nel 1944, a seguito di espansione e di variazioni nell assetto societario acquisisce la denominazione di Icap

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Come capire se la tua nuova iniziativa online avrà successo

Come capire se la tua nuova iniziativa online avrà successo Come capire se la tua nuova iniziativa online avrà successo Ovvero: la regola dei 3mila Quando lanci un nuovo business (sia online che offline), uno dei fattori critici è capire se vi sia mercato per quello

Dettagli

Relazioni statistiche: regressione e correlazione

Relazioni statistiche: regressione e correlazione Relazioni statistiche: regressione e correlazione È detto studio della connessione lo studio si occupa della ricerca di relazioni fra due variabili statistiche o fra una mutabile e una variabile statistica

Dettagli

Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza

Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza CAPITOLO QUARTO ANALISI DEI SERVIZI DI PROMOZIONE PER UNA VALUTAZIONE DEI BENEFICI 1. Premessa Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano

Dettagli

Metodi statistici per le ricerche di mercato

Metodi statistici per le ricerche di mercato Metodi statistici per le ricerche di mercato Prof.ssa Isabella Mingo A.A. 2014-2015 Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Corso di laurea Magistrale in «Organizzazione e marketing per

Dettagli

Università per Stranieri di Siena Livello A1

Università per Stranieri di Siena Livello A1 Unità 20 Come scegliere il gestore telefonico CHIAVI In questa unità imparerai: a capire testi che danno informazioni sulla scelta del gestore telefonico parole relative alla scelta del gestore telefonico

Dettagli

nuovo progetto in franchising

nuovo progetto in franchising nuovo progetto in franchising CareDENT - cliniche dentali è costituita da un gruppo di professionisti altamente qualificati con più di vent anni di esperienza nel settore e con oltre 80 cliniche aperte

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

MASSIMIZZARE LE PERFORMANCE DELLA RETE DI PUNTI DI VENDITA

MASSIMIZZARE LE PERFORMANCE DELLA RETE DI PUNTI DI VENDITA Via Durini, 23-20122 Milano (MI) Tel.+39.02.77.88.931 Fax +39.02.76.31.33.84 Piazza Marconi,15-00144 Roma Tel.+39.06.32.80.37.33 Fax +39.06.32.80.36.00 www.valuelab.it valuelab@valuelab.it MASSIMIZZARE

Dettagli

Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi

Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi Indagine ottenuta grazie alla somministrazione di questionario ad oltre 260

Dettagli

Controllo di Gestione

Controllo di Gestione Pianificazione e controllo del business aziendale Controllo di Gestione In un contesto altamente complesso e competitivo quale quello moderno, il controllo di gestione ricopre un ruolo quanto mai strategico:

Dettagli

Certificazione della consegna ed incentivazione della restituzione a punto vendita del volantino: il test Panorama

Certificazione della consegna ed incentivazione della restituzione a punto vendita del volantino: il test Panorama Certificazione della consegna ed incentivazione della restituzione a punto vendita del volantino: il test Panorama Parma 19 aprile 2013 Premessa L efficacia del volantino in termini di driver di spesa

Dettagli

Area Marketing. Approfondimento

Area Marketing. Approfondimento Area Marketing Approfondimento CUSTOMER SATISFACTION COME RILEVARE IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CLIENTI (CUSTOMER SATISFACTION) Rilevare la soddisfazione dei clienti non è difficile se si dispone di

Dettagli

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE L applicazione elaborata da Nordest Informatica e disponibile all interno del sito è finalizzata a fornirvi un ipotesi dell impatto economico

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

Cos è l ISC (Indicatore Sintetico del Conto Corrente) e cosa sono i Profili tipo d utilizzo

Cos è l ISC (Indicatore Sintetico del Conto Corrente) e cosa sono i Profili tipo d utilizzo Cos è l ISC (Indicatore Sintetico del Conto Corrente) e cosa sono i Profili tipo d utilizzo Come dice il nome, l ISC è un indicatore che riassume in un unica cifra il costo indicativo annuo di un conto

Dettagli

INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ

INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ L ANALISI DELLA CONCORRENZA E IL CUSTOMER VALUE MANAGEMENT 1. [ GLI OBIETTIVI ] PERCHÉ ADOTTARE UN PROCESSO DI CUSTOMER VALUE MANAGEMENT? La prestazione

Dettagli

Piano Marketing Operativo esempio

Piano Marketing Operativo esempio Piano Marketing Operativo esempio Il Piano Marketing Operativo è la parte conclusiva del Piano di Marketing: nel Piano Marketing Operativo vengono attuate le Strategie studiate nel Piano Marketing Strategico.

Dettagli

Mon Ami 3000 Centri di costo Contabilità analitica per centri di costo/ricavo e sub-attività

Mon Ami 3000 Centri di costo Contabilità analitica per centri di costo/ricavo e sub-attività Prerequisiti Mon Ami 000 Centri di costo Contabilità analitica per centri di costo/ricavo e sub-attività L opzione Centri di costo è disponibile per le versioni Contabilità o Azienda Pro. Introduzione

Dettagli

Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto

Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto L indagine internazionale ALL raccoglie elementi importanti che riguardano la

Dettagli

IL MARKETING STRATEGICO

IL MARKETING STRATEGICO Una strategia è un insieme di decisioni preparate in anticipo con lo scopo di rispondere efficacemente e rapidamente alle minacce e opportunità esterne, così come agli elementi di forza e di debolezza

Dettagli

Sapere cosa piace al cliente. Cosa dicono alcuni dei più recenti studi sull effetto della comunicazione fisica.

Sapere cosa piace al cliente. Cosa dicono alcuni dei più recenti studi sull effetto della comunicazione fisica. Sapere cosa piace al cliente. Cosa dicono alcuni dei più recenti studi sull effetto della comunicazione fisica. 1 2 L effetto fa la differenza. Naturalmente l e-mail si è guadagnata un posto di diritto

Dettagli

Progetto PI.20060128, passo A.1 versione del 14 febbraio 2007

Progetto PI.20060128, passo A.1 versione del 14 febbraio 2007 Università degli Studi di Roma La Sapienza Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Corso di Progettazione del Software Proff. Toni Mancini e Monica Scannapieco Progetto PI.20060128,

Dettagli

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE 1. Proporzionalità diretta e proporzionalità inversa Analizziamo le seguenti formule Peso Lordo = Peso Netto + Tara Ricavo = Utile + Costo Rata = Importo + Interesse

Dettagli

Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI

Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI GLI INVESTIMENTI FINANZIARI SONO ACQUISTI DI ATTIVITA FINANZIARIE EFFETTUATE NELL ASPETTATIVA DI RICEVERNE UN RENDIMENTO. I PIU IMPORTANTI SONO: - I DEPOSITI

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico Servizio Studi di Struttura

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

STATISTICA IX lezione

STATISTICA IX lezione Anno Accademico 013-014 STATISTICA IX lezione 1 Il problema della verifica di un ipotesi statistica In termini generali, si studia la distribuzione T(X) di un opportuna grandezza X legata ai parametri

Dettagli

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE La contraffazione in cifre: NUOVA METODOLOGIA PER LA STIMA DEL VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE Roma, Giugno 2013 Giugno 2013-1 Il valore economico dei sequestri In questo Focus si approfondiscono alcune

Dettagli

Perchè è importante che il Veterinario si organizzi anche in campo economico?

Perchè è importante che il Veterinario si organizzi anche in campo economico? Perchè è importante che il Veterinario si organizzi anche in campo economico? Per meglio integrarsi nel mondo degli allevamenti e della società moderna Per evidenziare le proprie prestazioni economiche,

Dettagli

La gestione del cliente in un ottica di marketing

La gestione del cliente in un ottica di marketing La gestione del cliente in un ottica di marketing La soddisfazione del cliente Intuitivamente semplice, ma implica un esatta definizione dei parametri misurabili, in base ai quali un cliente si può definire

Dettagli

Perfare MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI

Perfare MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI Perfare Perfare Percorsi aziendali di formazione e assistenza operativa MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI Costruire un piano di azioni concrete per ottenere il massimo valore dall attuale

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

Emmebi srl. Strategie di marketing urbano per i. Centri Commerciali Naturali

Emmebi srl. Strategie di marketing urbano per i. Centri Commerciali Naturali Emmebi srl Strategie di marketing urbano per i Centri Commerciali Naturali IL NETWORK DEI "CENTRI COMMERCIALI NATURALI" E LE NOSTRE STRATEGIE Partendo dalla considerazione che è in atto un profondo cambiamento

Dettagli

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004 Marzo Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. IL PATRIMONIO INTANGIBILE COSA SI INTENDE PER PATRIMONIO INTANGIBILE?

Dettagli

La teoria dell offerta

La teoria dell offerta La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare

Dettagli

I fondi. Conoscerli di più per investire meglio. Ottobre 2008. Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Divisione Relazioni Esterne

I fondi. Conoscerli di più per investire meglio. Ottobre 2008. Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Divisione Relazioni Esterne I fondi Conoscerli di più per investire meglio Ottobre 2008 Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Divisione Relazioni Esterne I FONDI: CONOSCERLI DI PIÙ PER INVESTIRE MEGLIO COSA SONO I fondi

Dettagli

GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL

GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL GUIDA RAPIDA BOZZA 23/07/2008 INDICE 1. PERCHÉ UNA NUOVA VERSIONE DEI MODULI DI RACCOLTA DATI... 3 2. INDICAZIONI GENERALI... 4 2.1. Non modificare la struttura dei fogli di lavoro... 4 2.2. Cosa significano

Dettagli

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI Eccoci ad un altra puntata del percorso di costruzione di un budget annuale: i visitatori del nostro sito www.controllogestionestrategico.it possono vedere alcuni

Dettagli

Introduzione al Marketing Mix

Introduzione al Marketing Mix Introduzione al Marketing Mix Relatore: Andrea Baioni (abaioni@andreabaioni.it) Il Marketing Mix Le 4 P Product Price Promotion Place È la combinazione delle variabili controllabili di marketing che l

Dettagli

GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: IL SISTEMA DI REPORTING

GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: IL SISTEMA DI REPORTING WWW.SARDEGNAIMPRESA.EU GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: IL SISTEMA DI REPORTING A CURA DEL BIC SARDEGNA SPA 1 S OMMAR IO LA FUNZIONE DEI REPORT... 3 TIPOLOGIA DEI REPORT... 3 CRITERI

Dettagli

DEPLOY YOUR BUSINESS

DEPLOY YOUR BUSINESS DEPLOY YOUR BUSINESS COS É ARROCCO? E uno strumento online per lo sviluppo del Piano Economico-Finanziario del Business Plan. Arrocco è uno strumento online appositamente progettato per lo sviluppo di

Dettagli

www.magnacartanord.it MagnacartaNord Consigli per far rendere al meglio la Magna Carta nel Tuo negozio

www.magnacartanord.it MagnacartaNord Consigli per far rendere al meglio la Magna Carta nel Tuo negozio www.magnacartanord.it MagnacartaNord Consigli per far rendere al meglio la Magna Carta nel Tuo negozio Perché Conviene Fidelizzare la Vostra Clientela La fidelizzazione consiste nel realizzare un elevato

Dettagli

GLI ENTI D EROGAZIONE IN ITALIA

GLI ENTI D EROGAZIONE IN ITALIA GLI ENTI D EROGAZIONE IN ITALIA Sono 4.388 gli enti di diritto privato che hanno indicato come attività prevalente o esclusiva l erogazione di sussidi a individui, piuttosto che quella di contributi a

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi

effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi effetto evento Indagine conoscitiva sulla diffusione degli strumenti di comunicazione nelle aziende italiane Focus sull organizzazione di eventi INTRODUZIONE I risultati che riportiamo nelle pagine seguenti

Dettagli

Igiene urbana. Indagine sulla soddisfazione degli utenti Confronto tra Torino, Milano, Bologna e Roma. Anno 2011. a cura di Mirko Dancelli

Igiene urbana. Indagine sulla soddisfazione degli utenti Confronto tra Torino, Milano, Bologna e Roma. Anno 2011. a cura di Mirko Dancelli Igiene urbana Indagine sulla soddisfazione degli utenti Confronto tra Torino, Milano, Bologna e Roma Anno 2011 a cura di Mirko Dancelli Osservatorio del Nord Ovest - Università degli Studi di Torino SOMMARIO

Dettagli

La misurazione e la previsione della domanda

La misurazione e la previsione della domanda La misurazione e la previsione della domanda Le domande fondamentali Quali sono i principi che sottendono alla misurazione e alla previsione della domanda? Come si può stimare la domanda attuale? Come

Dettagli

ISC. L indicatore sintetico di costo del conto corrente

ISC. L indicatore sintetico di costo del conto corrente ISC L indicatore sintetico di costo del conto corrente Indice Cos è l ISC, l Indicatore Sintetico di Costo del conto corrente I 7 profili tipo di utilizzo Ma in definitiva, perché controllare l ISC? Dove

Dettagli

BUSINESS INTELLIGENCE

BUSINESS INTELLIGENCE www.vmsistemi.it Soluzione di Crescita calcolata Uno strumento indispensabile per l analisi del business aziendale Controllo e previsionalità L interpretazione corretta dei dati al servizio della competitività

Dettagli

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Articolo pubblicato sul n 22 / 2004 di Amministrazione e Finanza edito da Ipsoa. ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Premessa

Dettagli

GRUPPO MY- social media solutions / Via G.Dottori 94, Perugia / PI 03078860545

GRUPPO MY- social media solutions / Via G.Dottori 94, Perugia / PI 03078860545 Capitolo 3 - Dalla strategia al piano editoriale GRUPPO MY- social media solutions / Via G.Dottori 94, Perugia / PI 03078860545 Social Toolbox ed i contenuti presenti nel seguente documento (incluso a

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Napoli ha l obiettivo di sintetizzare le

Dettagli

STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020

STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020 STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020 Verso un utilizzo più strategico imparando dall esperienza maturata Roberto D Auria Mario Guido Gruppo di lavoro Competitività Roma, 28 ottobre 2013 L esperienza

Dettagli

Le obbligazioni: misure di rendimento Tassi d interesse, elementi di valutazione e rischio delle attività finanziarie

Le obbligazioni: misure di rendimento Tassi d interesse, elementi di valutazione e rischio delle attività finanziarie Le obbligazioni: misure di rendimento Tassi d interesse, elementi di valutazione e rischio delle attività finanziarie Economia degli Intermediari Finanziari 29 aprile 2009 A.A. 2008-2009 Agenda 1. Il calcolo

Dettagli

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato

Dettagli

voce dei cittadini in tempo reale OpinionMeter Chieda la sua prova personalizzata senza impegno entro il 15 ottobre 2010

voce dei cittadini in tempo reale OpinionMeter Chieda la sua prova personalizzata senza impegno entro il 15 ottobre 2010 Grazie per il suo interesse alla nuova tecnologia voce dei cittadini in tempo reale OpinionMeter Chieda la sua prova personalizzata senza impegno entro il 15 ottobre 2010 Cristina Brambilla Telefono 348.9897.337,

Dettagli

Questionario di gradimento del Museo di Palazzo Grimani Estratto dalla relazione sui dati raccolti giugno 2011 luglio 2012

Questionario di gradimento del Museo di Palazzo Grimani Estratto dalla relazione sui dati raccolti giugno 2011 luglio 2012 Questionario di gradimento del Museo di Palazzo Grimani Estratto dalla relazione sui dati raccolti giugno 2011 luglio 2012 Premessa La seguente analisi dei questionari distribuiti dal Museo di Palazzo

Dettagli

Capitolo 2. Operazione di limite

Capitolo 2. Operazione di limite Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A

Dettagli

LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA

LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA La geometria operativa, contrariamente a quella descrittiva basata sulle regole per la rappresentazione delle forme geometriche, prende in considerazione lo spazio racchiuso

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Settori di attività economica

Settori di attività economica ELABORAZIONE DEI DATI QUALITATIVI Chiara Lamuraglia 1. Premessa Al fine di ottenere informazioni di carattere qualitativo che consentissero di interpretare e leggere in modo più approfondito i dati statistici,

Dettagli

ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE. (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra)

ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE. (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra) ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra) La GESTIONE (operazioni che l azienda compie per raggiungere i suoi fini) può essere: ORDINARIA

Dettagli

Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM

Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM 2 OBIETTIVO: Il modello IS-LM Fornire uno schema concettuale per analizzare la determinazione congiunta della produzione e del tasso

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

APPALTI e CONCESSIONI

APPALTI e CONCESSIONI DOTAZIONE INFRASTRUTTURE: DATI UE E NAZIONALI L ISPO (Istituto per gli studi sulla Pubblica opinione) ha reso noti i dati di una ricerca comparata sulle infrastrutture, sia a livello comunitazio che nazionnale.

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale

Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale n La Pianificazione n L Organizzazione n Il Coinvolgimento del Personale n Il Controllo Componenti del Sistema di Pianificazione n Valutazioni interne

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni

Dettagli

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Corso di Marketing Industriale

Corso di Marketing Industriale U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Corso di Prof Ferruccio Piazzoni ferruccio.piazzoni@unibg.it LE LEVE OPERATIVE di MARKETING: il MARKETING MIX, DOMANDA e QUOTA di MERCATO I Mktg-L08

Dettagli

Segmentazione del mercato e scelta del target

Segmentazione del mercato e scelta del target Segmentazione del mercato e scelta del target 1 DEFINIZIONE DEL MERCATO: PROCESSO A PIU STADI LIVELLI DI SEGMENTAZIONE (Lambin): 1. Segmentazione strategica: identifica grandi settori di attività CORPORATE

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

Le strategie di marketing

Le strategie di marketing Stampa Le strategie di marketing admin in Professione Consulente Con l analisi di mercato è possibile mettere a punto i prodotti o servizi corrispondenti alle esigenze di ogni segmento di mercato. Essa

Dettagli

,/0(5&$72',&216802,/0(5&$72 '(//(25*$1,==$=,21,,7$/,$12(' (67(52(/(/252&$5$77(5,67,&+(

,/0(5&$72',&216802,/0(5&$72 '(//(25*$1,==$=,21,,7$/,$12(' (67(52(/(/252&$5$77(5,67,&+( ,/0(5&$72',&216802,/0(5&$72 '(//(25*$1,==$=,21,,7$/,$12(' (67(52(/(/252&$5$77(5,67,&+( 6(/(=,21('(,3$(6, Nella precedente ricerca si sono distinti, sulla base di indicatori quali la produzione, il consumo

Dettagli

VERIFICA DELLE IPOTESI

VERIFICA DELLE IPOTESI VERIFICA DELLE IPOTESI Nella verifica delle ipotesi è necessario fissare alcune fasi prima di iniziare ad analizzare i dati. a) Si deve stabilire quale deve essere l'ipotesi nulla (H0) e quale l'ipotesi

Dettagli

Prova di autovalutazione Prof. Roberta Siciliano

Prova di autovalutazione Prof. Roberta Siciliano Prova di autovalutazione Prof. Roberta Siciliano Esercizio 1 Nella seguente tabella è riportata la distribuzione di frequenza dei prezzi per camera di alcuni agriturismi, situati nella regione Basilicata.

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

ASSICURAZIONE CASA: NON PIU SOLO UNA POLIZZA

ASSICURAZIONE CASA: NON PIU SOLO UNA POLIZZA ASSICURAZIONE CASA: NON PIU SOLO UNA POLIZZA «Internet of Things» può modificare rapidamente il modo di interpretare la polizza assicurativa per l abitazione. AGENDA LO SCENARIO ASSICURATIVO LE INNOVAZIONI

Dettagli

Lezione 3: Introduzione all analisi e valutazione delle azioni. Analisi degli Investimenti 2014/15 Lorenzo Salieri

Lezione 3: Introduzione all analisi e valutazione delle azioni. Analisi degli Investimenti 2014/15 Lorenzo Salieri Lezione 3: Introduzione all analisi e valutazione delle azioni Analisi degli Investimenti 2014/15 Lorenzo Salieri Valutazione degli investimenti in azioni Intuitivamente si crea valore quando un azienda

Dettagli

Gli attributi di STUDENTE saranno: Matricola (chiave primaria), Cognome, Nome.

Gli attributi di STUDENTE saranno: Matricola (chiave primaria), Cognome, Nome. Prof. Francesco Accarino Raccolta di esercizi modello ER Esercizio 1 Un università vuole raccogliere ed organizzare in un database le informazioni sui propri studenti in relazione ai corsi che essi frequentano

Dettagli

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE Informazioni di approfondimento Come vengono gestiti i versamenti ai fondi pensione complementare? Prima dell adesione

Dettagli