DALLA CONOSCENZA ALLE STRATEGIE DI INTERVENTO SCOPO DEL CONGRESSO

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1 DALLA CONOSCENZA ALLE STRATEGIE DI INTERVENTO SCOPO DEL CONGRESSO In un momento in cui i cambiamenti socio-economici, culturali ed ambientali divengono sempre più rapidi, la Chimica - disciplina scientifica che consente di comprendere ed agire sul livello molecolare dei cambiamenti - assume un ruolo particolarmente significativo, contribuendo a trovare un orientamento per la gestione delle complesse realtà che la società civile si trova ad affrontare. I chimici che hanno scelto di dedicare le loro attività alla tutela dell ambiente e dei beni culturali, si riuniscono nell XI Congresso della Divisione di Chimica dell Ambiente e dei Beni Culturali per confrontare le esperienze scientifiche più avanzate in campo nazionale e per preparare ulteriori iniziative di ricerca e sviluppo. La scelta di una sede prossima a paesi recentemente entrati nella comunità europea, è esemplificativa dell attenzione rivolta dalla comunità scientifica a scenari emergenti e in evoluzione. In prossimità dei luoghi che ospitano il congresso - similmente a quanto avviene in altre località del territorio nazionale - testimonianze storiche, biotopi unici e attività più recenti di sviluppo industriale si sono intrecciate e sovrapposte, facendo emergere contraddizioni e criticità, che richiedono capacità di interpretazione, scelte ed opere responsabili da parte dei lavoratori della conoscenza e dei decisori. La tutela di beni culturali, fondata su una caratterizzazione ed interventi mirati che beneficiano di tecnologie avanzate, così come gli approcci scientifici al recupero di siti contaminati, la gestione dei rifiuti e la salvaguardia di acque dolci e costiere e della qualità dell aria costituiscono argomenti trattati nel congresso; le interazioni tra mutamenti climatici e chimica del mare verranno parimenti discusse. Ove possibile verranno sottolineate le relazioni tra studi speculativi e interventi operativi. Un aspetto centrale nella maturazione delle scienze complesse è connesso allo sviluppo di ricerche multidisciplinari, che per i temi trattati nel congresso non può essere trascurato; la Chimica si interfaccia con discipline fisiche, biologiche, geologiche, computazionali, ma anche storiche e normative, gestionali e tecnologiche. Sono programmate esemplificazioni di tali approcci interdisciplinari, con riferimento a esperienze effettuate in aree dell Alto Adriatico. Nel contesto del congresso, la riflessione sul ruolo delle società scientifiche nel corpo sociale vuole allinearsi alla richiesta di assunzione di responsabilità nei confronti delle generazioni future, che è nello spirito del tempo attuale. Il Comitato Organizzatore del Congresso

2 COMITATO SCIENTIFICO Luigi Campanella Nicola Cardellicchio Antonella Casoli Maria Perla Colombini Massimo Del Bubba Gianluigi De Gennaro Franco Dell Erba Paola Gramatica Mladen Franko Natalija Koprivanac Filippo Lo Coco Nadia Marchettini Marco Menato Luciano Morselli Fabrizio Passarini Roberto Ramadori Corrado Sarzanini Nenad Smodlaka Antonio Zappalà Università La Sapienza, Roma CNR-IAMC, Taranto Università di Parma Università di Pisa Università di Firenze Università di Bari CRC Taranto Università dell Insubria, Varese Università di Nova Gorica (Slovenia) Università di Zagabria (Croazia) Università di Udine Università di Siena Biblioteche Statali di Gorizia e Trieste Università di Bologna, Rimini Università di Bologna CNR IRSA, Roma Università di Torino Istituto Ruđer Bošković CMR di Rovigno (Croazia) Università di Udine COMITATO ORGANIZZATORE Pierluigi Barbieri Ranieri Urbani Jan Kaspar Antonella Bandiera Paola Sist Filippo Lo Coco Sergio Cozzutto Chiara della Torre Luca Di Monte Giulio Catalano Sergio Predonzani Paolo Plossi Cinzia De Vittor DSCH, Università di Trieste DBBCM, Università di Trieste DSCH, Università di Trieste DBBCM, Università di Trieste DBBCM, Università di Trieste Università di Udine DSCH, Università di Trieste DSCH, Università di Trieste DSCH, Università di Trieste CNR ISMAR, Trieste ARPA FVG Provincia di Trieste OGS, Trieste SEGRETERIA ORGANIZZATIVA the office srl via San Nicolò, Trieste tel fax sciabc2008@theoffice.it

3 PREMI TESI DI LAUREA Sono risultati vincitori: Buonocore Micaela Università di Bari Titolo della tesi: Biomonitoraggio degli elementi in traccia nelle deposizioni atmosferiche mediante l'utilizzo del muschio Pleurochaete squarrosa Corrocher Elisa Università Ca Foscari di Venezia Titolo della tesi: Comportamento di sostanze farmaceutiche negli impianti di trattamento delle acque reflue civili Emili Andrea Università di Bari Titolo della tesi: Processi biogeochimici all'interfaccia acqua - sedimento nel golfo di Trieste al variare delle condizioni redox: risultati di un esperimento di simulazione in una camera bentica incubata Izzo Francesca Caterina Università Ca Foscari di Venezia Titolo della tesi: La pittura murale italiana del novecento: studio della tecnica pittorica in opere di Cherubini, Sironi, Bacci e Campigli Ponzo Marco Università di Torino Titolo della tesi: Processi fotochimici mediati dalla materia organica nelle acque naturali Sciutto Giorgia Università di Bologna Titolo della tesi: Caratterizzazione chimica di sostanze organiche in sezioni stratigrafiche di dipinti

4 MEDAGLIA DELLA DIVISIONE PER IL 2008 al prof. Mauro Matteini Mauro Matteini, nato nel 1943, si è laureato in Chimica presso l Università degli Studi di Firenze. Dopo una breve esperienza nel Settore Ricerche della Ferrania S.p.A sui supporti fotografici, è venuto a far parte del costituendo Centro di Studi per le Opere d Arte dal CNR presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Firenze. A partire dal 1 Maggio 1975 è entrato nel ruolo degli Esperti Scientifici del Ministero dei Beni Culturali Italiano dove è stato inquadrato come Direttore Chimico Coordinatore. In qaunto tale, ha ricevuto dal Soprintendente Umberto Baldini l incarico di fondare il Laboratorio Scientifico dell Opificio delle Pietre Dure di Firenze e di tenerne la Direzione, incarico mantenuto fino al 30 Giugno Nel suddetto periodo il Laboratorio si articolava in quattro sub-unità: 2 sezioni di Chimica (una, rispettivamente, dedicata ai Manufatti Policromi, Cartacei e Tessili; l altra ai Manufatti Lapidei Naturali/Artificiali, ai Metalli e Oreficerie, ai Mosaici e Pietre Dure); 1 sezione di Fisica, 1 sezione di Biologia. A partire dal 1 Luglio 2002, come vincitore del relativo concorso internazionale, è divenuto il Direttore dell Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali del CNR, incarico che ha mantenuto per 5 anni, fino al 30 Giugno 2007, anno in cui è si è dimesso. Sia nel periodo presso l Opificio, sia, soprattutto nel secondo periodo presso il CNR, ha assunto molti incarichi di coordinamento di rilevanza documentati più avanti. Nell arco di ventisette anni di attività presso l Opificio delle Pietre Dure, il sottoscritto ha avuto l opportunità di maturare una esperienza professionale specifica, approfondita e a vasto raggio nel campo della Scienza applicata alla Conservazione dei Beni Culturali. Ciò, sia per quanto riguarda l attività di conoscenza delle opere antiche sotto il profilo materico-tecnologico attraverso l utilizzo delle metodologie scientifiche d indagine, sia per quanto riguarda lo studio dei processi e dei prodotti di degrado dei manufatti antichi per mezzo dell utilizzo dei metodi diagnostici. Ma è

5 soprattutto nella ricerca e nello sviluppo di nuovi metodi e materiali per la Conservazione che ha sviluppato i risultati più significativi. Le più importanti categorie di manufatti su cui si è svolta la suddetta attività sono quelle: delle pitture murali, dei dipinti su tela e tavola, dei manufatti bronzei, dei manufatti lapidei ivi compresi i paramenti architettonici. Studi e ricerche di singolare importanza sono state effettuati anche nel campo dei mosaici, dei tessili, dei dipinti su carta e pergamena. Ha condotto e coordinato numerosissime campagne diagnostiche su opere di grande rilievo tra le quali il David di Michelangelo, la Porta del Paradiso del Ghiberti e le altre Porte del Battistero di Firenze, il ciclo pittorico murale di Piero della Francesca ad Arezzo, l Ultima Cena di Leonardo, il Ratto delle Sabine di Giambologna, il gruppo bronzeo dell Incredulità di San Tommaso del Verrocchio, il San Marco in marmo di Donatello, gli arazzi del Salone dei Duecento a Firenze, il Tondo Doni e la Pietà fiorentina di Michelangelo, il San Giovanni decollato del Caravaggio, la Madonna della Seggiola di Raffello, ecc, ecc. che sono state oggetto di pubblicazioni nazionali e internazionali. Ha progettato e diretto ricerche che hanno condotto a risultati innovativi e di rilievo internazionale nel campo della conservazione e della diagnostica. Da esse sono scaturiti procedimenti di conservazione e restauro divenuti di normale impiego a livello sia nazionale che internazionale. L attività professionale del sottoscritto è confluita in circa 350 pubblicazioni che spaziano nella maggior parte dei settori applicativi della scienza per lo studio e la conservazione delle opere d arte. E anche autore e curatore di alcuni libri sulla chimica e la scienza per il restauro che sono stati poi adottati come testi di riferimento nella maggioranza delle università italiane dove si tengono corsi inerenti la Conservazione dei Beni Culturali nonché in moltissime scuole professionali italiane ed estere (spagnole, greche, tedesche) sulla Conservazione e il Restauro. Ha tenuto (e in parte tiene) numerose docenze come professore o professore a contratto presso la Scuola di Restauro dell Opificio delle Pietre Dure di Firenze, varie Università Italiane e straniere, varie scuole professionali. Tali docenze hanno avuto per oggetto, in prevalenza, i metodi scientifici di indagine impiegati per le opere d arte, i metodi di restauro e conservazione per quanto attiene gli aspetti scientificotecnologici. Nell ambito delle suddette scuole è stato relatore o correlatore di tesi di diploma, di laurea e di dottorato. Ha partecipato a oltre un centinaio di Congressi e Workshop nazionali e internazionali presentando comunicazioni originali, la maggioranza delle quali sono state pubblicate. In molti degli stessi convegni e in altri, ha avuto incarichi di relatore a invito, chairman di sessioni, membro o coordinatore di tavole rotonde. In rappresentanza sia dell Opificio delle Pietre Dure di Firenze che del CNR/ICVBC è stato membro di commissioni, comitati, consigli scientifici, italiani e stranieri.. Nel periodo di attività presso l Opificio ha avuto diversi incarichi di ricerca da parte del CNR.. Ha partecipato e partecipa a vari Network e Progetti Europei e nazionali finanziati. E stato promotore e organizzatore di Congressi e Workshop.. Ha avuto ed ha numerosi incarichi di direzione e di coordinamento di gruppi scientifici e di attività nell ambito della scienza applicata ai Beni Culturali..

6 MEDAGLIA DELLA DIVISIONE PER IL 2008 al prof. Ezio Pelizzetti Cenni biografici e principali incarichi accademici Nato a Santhià (Vercelli) il 16 febbraio Laureato in Chimica (1967) e in Scienze Politiche (1984) con il massimo dei voti. Professore ordinario di Chimica Analitica presso l Università di Torino. Docente di Analisi degli Inquinanti dal 1980 al 1991 presso la stessa Facoltà e di Chimica Analitica Clinica dal 1986 al 1990 presso l Università di Parma. Direttore del Dipartimento di Chimica Analitica ( ). Membro del Senato Accademico dell Università di Torino ( ). Vicerettore dell Università di Torino con delega alla Ricerca Scientifica ( ). Rettore dell Università degli Studi di Torino (dal novembre 2004). Consigliere, sotto designazione della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), del Consiglio Universitario Nazionale CUN- (dal febbraio 2007). Professore invitato presso l Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna, l Università Lomonosov di Mosca e l Università di La Plata (Argentina). NATO Senior Scientist invitato presso l Argonne National Laboratory (USA). Direttore di workshop, convegni e scuole a carattere internazionale: - Homogeneous and Heterogeneous Photocatalysis (1985) - 8th International Conference on Photochemical Conversion and Storage of Solar Energy (1990) - Fine Particles Science and Technology (1995) - Environmental Marine Chemistry (1996, 1998, 2000). Altri incarichi Membro di editorial boards di riviste internazionali (Journal of Advanced Oxidation Technology, Journal of Dispersion Science Technology, Research in Chemical Intermediates, La Chimica e l Industria). Componente dei Comitati Scientifici dei Convegni Advanced Processes for Purification of Water and Air. Coordinatore del Gruppo Interdivisionale di Chimica Colloidale della Società Chimica Italiana( ). Membro dal 1995 del Consiglio Scientifico del Consorzio Interuniversitario La Chimica per l Ambiente.

7 Membro del Consiglio dell EERO (Environmental European Research Office). Assegnatario della Medaglia d oro Bressa per il contributo all avanzamento della Scienza (1997, Accademia delle Scienze di Torino). Socio dell Accademia delle Scienze di Torino (dal maggio 2005). Membro della Commissione Scientifica di ENI ITALGAS Prize - XIX Edition nel 2006 e della Commissione Scientifica di Eni Award for Energy and Environment, nel Ha tenuto conferenze plenarie in convegni internazionali. Ha collaborato e collabora con numerosi gruppi di ricerca nazionali e internazionali su tematiche di interesse ambientale. È stato responsabile di progetti di ricerca ambientale nell ambito di Programmi dell Unione Europea (dal 1985 a oggi, su Processi Innovativi di trattamento delle acque ), Ministero dell'università e della Ricerca (Chimica Ambientale) e Consiglio Nazionale delle Ricerche ( per Processi di trasformazione di composti organici di interesse ambientale, nell ambito del Progetto Antartide, e nell ambito di Agenzia 2000 Processi di formazione di composti tossici in atmosfera urbana ). Ha collaborato su tematiche ambientali ed energetiche con diversi organismi nazionali e internazionali. È componente del Comitato Tecnico Consultivo Inquinamenti del Servizio di Protezione Civile della Regione Piemonte. Ha svolto collaborazioni e consulenze con la Regione Piemonte (dal 1981, Commissione Progetti Ricerca Sanitaria Finalizzata, Metodologie per Composti organoclorurati, Caratterizzazione Analitica e flussi di provenienza dei rifiuti, Classificazione dei rifiuti tossici e nocivi, Indagine sui corpi idrici superficiali, Inquinamento delle acque in Valle Bormida, Indagine sulla qualità delle acque destinate al consumo umano, Monitoraggio dello sversamento di petrolio a Trecate, Caratterizzazione di solventi e diluenti di recupero) e con la Provincia di Torino (dal 1996 al 2000, Indagine sulla distribuzione spazio-temporale di composti altamente tossici in aree ad elevato traffico veicolare). Principali filoni di ricerca L attività di ricerca si è rivolta verso lo studio di equilibri e meccanismi di processi in soluzione e alle interfasi. Particolare attenzione è rivolta ai processi di trasporto e trasformazione di agenti inquinanti nell ambiente, con identificazione e caratterizzazione dei prodotti di trasformazione e applicazione a sistemi reali. Di rilevante interesse lo studio di processi innovativi di decontaminazione e mineralizzazione di composti organici inquinanti in fase acquosa e gassosa. Si interessa inoltre di metodologie analitiche avanzate e, in particolare, di determinazioni analitiche di componenti in tracce in matrici complesse. È autore di circa 450 pubblicazioni scientifiche, rassegne, monografie sulle più quotate riviste internazionali. È stato curatore di 10 volumi, 3 fascicoli speciali ed è autore del volume Surfactants in Analytical Chemistry, vol. XXXI della Serie Wilson & Wilson Comprehensive Analytical Chemistry (1996). È il ricercatore italiano più citato nell ambito delle Scienze Ambientali (Rapporto EERO) ed è incluso nella lista ISI Highly Cited Researchers.

8 Il materiale pubblicato nel presente volume non può essere utilizzato senza l assenso degli autori INDICE Relazioni ad invito Materie prime e fonti rinnovabili negli scenari strategici del XXI secolo Ezio Pelizzetti... pag. 1 Diagnostica e conservazione: alcuni casi significativi del contributo della chimica Mauro Matteini... pag. 5 Sessione Didattica in Chimica dell Ambiente e Beni Culturali... pag. 7 Sessione Aria... pag. 11 Sessione La Chimica dei Beni Culturali... pag. 25 Sessione Valutazione Ambientale... pag. 37 Sessione Omaggio a Primo Levi... pag. 49 Sessione La Chimica dei Beni culturali... pag. 53 Relazione ad invito Esigenze di ricerca per una miglior tutela del patrimonio archivistico e librario Antonio Zappalà... pag. 55 Sessione Acque e Ambiente Marino... pag 65 Relazione ad invito The Carbonate System in the World Oceans Millero, Frank... pag 67 Sessione Beni Culturali... pag. 79 Relazione ad invito "Il contributo delle discipline scientifiche alla nascita e allo sviluppo della scienza per la conservazione" Marisa Laurenzi Tabasso... pag. 81 Sessione Tecnologie, Bonifiche, Rifiuti... pag. 83 Vincitori Premi Tesi di Laurea... pag. 91 Sessione Poster I - Aria... pag. 101 Sessione Poster I Beni Culturali... pag. 117 Sessione Poster I Modelli Valutazioni Ambientali... pag. 137 Sessione Poster II... pag. 157

9 Sessione Poster II - Acque e Ambiente Marino... pag. 161 Sessione Poster II - Restauro e Beni Culturali... pag. 191 Sessione Poster II - Tecnologie, Bonifiche, Rifiuti... pag. 201

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11 MATERIE PRIME E FONTI RINNOVABILI NEGLI SCENARI STRATEGICI DEL XXI SECOLO Ezio Pelizzetti Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Chimica Analitica, Via P. Giuria 5, Torino (Italy) Gli scenari strategici del XXI secolo sono strettamente collegati al paradigma Risorse, Sviluppo e Ambiente. Il modello economico globale, attualmente predominante, si basa su presupposti che possono essere così individuati, se pur in modo schematico: crescita economica continua risorse naturali illimitate mercati geograficamente e demograficamente illimitati Inoltre l attuale modello di sviluppo tende a perpetuare a favore di una minoranza lo sfruttamento a proprio vantaggio delle risorse del pianeta; è un ingiustizia moralmente inaccettabile perpetuata con la violenza che genera altra violenza. Dei succitati presupposti, mentre il secondo e il terzo sono palesemente inapplicabili a lungo termine, il primo crescita economica continua- potrebbe trarre sostegno dalle scoperte scientifiche e dalle conseguenti soluzioni tecnologiche. Sulla limitazione delle risorse naturali, sulle conseguenze del loro uso indiscriminato e sul ruolo della scienza e della formazione si basa questa prolusione. E un concetto largamente condiviso che lo sviluppo, inteso come miglioramento della qualità della vita su scena planetaria, deve essere compatibile con la disponibilità di risorse e con il rispetto dell ambiente in senso lato. Nella realtà è sempre più evidente la disarmonia tra uomo e ambiente naturale: l uomo consuma risorse energetiche e minerali in gran parte non rinnovabili forzando la disponibilità del pianeta e alterando la qualità dell ambiente naturale. Entrambi gli aspetti, l accaparramento di risorse energetiche e minerali e le conseguenze ambientali (alterazione del clima, desertificazione, riduzione delle fonti idriche) saranno causa di situazioni di crisi e di probabili guerre disegnando anche scenari strategici oggi difficilmente prevedibili. La crescita economica ha sempre più bisogno di energia. A partire dell inizio del 900 l umanità (o almeno una parte di essa) sta utilizzando con crescente voracità il prezioso tesoro di energia che ha trovato nelle viscere della terra: i combustibili fossili. La formazione di combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale), è avvenuta attraverso processi complessi nel corso di centinaia di milioni di anni. Quando i combustibili fossili estratti dal sottosuolo vengono fatti combinare con l ossigeno si ottiene energia per far funzionare macchine e ottenere lavoro. L uso su larga scala dei combustibili fossili, oltre a sostanze inquinanti, genera CO ² (gas conosciuto come anidride carbonica), aumentandone la concentrazione nell atmosfera, con effetti sul clima, di cui si accennerà in seguito. La quantità di energia consumata attualmente su scala mondiale è equivalente a 170 milioni di barili (27 miliardi di litri) di petrolio al giorno! Le fonti di questa quantità di energia sono per il 44% il petrolio, 26% il gas naturale, 25% il carbone (cioè 95% da combustibili fossili) mentre solo il 2,4% dall energia 1

12 nucleare e il 2,7% da fonti rinnovabili (principalmente energia idroelettrica). E inoltre da sottolineare la disuguaglianza dell uso delle risorse energetiche (e non solo) fra le varie popolazioni del mondo. Il consumo di energia pro-capite del pianeta è di 1600 kilogrammi equivalenti di petrolio, ma per un abitante degli Stati Uniti raggiunge gli 8000 kg, mentre è di 3500 per un europeo, 850 per un cinese, 480 per un indiano e 300 per un etiope. E evidente quindi l importanza strategica della collocazione dei principali giacimenti dei minerali energetici. La disponibilità di petrolio a partire dalla fine dell 800 diede l impulso per lo sviluppo dei motori a combustione interna. Non era più necessario produrre vapore da usare come generatore di forza meccanica come nel caso del carbone e il combustibile liquido o gassoso può quindi bruciare direttamente nella camera di combustione: i motori a combustione interna sono intrinsecamente più efficienti e più pratici. Da queste considerazioni deriva la continua crescita della richiesta di petrolio con conseguente dibattito sulle effettive risorse ancora disponibili. Il concetto di picco di produzione è correlato al momento in cui la domanda di petrolio supererà la capacità di estrarre e la scoperta di nuovi giacimenti. Stime attendibili collocano il raggiungimento del picco fra il 2006 e il Un termine alquanto prossimo anche se miglioramenti nelle tecniche di estrazione e nell utilizzo possono spostare in avanti il picco. Anche le agenzie governative americane (US Geological Survey) non pongono la data del picco oltre il Occorre anche ricordare che il petrolio rappresenta la materia prima per tutta l industria chimica (materie plastiche, farmaci, coloranti, pesticidi, fertilizzanti ecc..). E come se per riscaldarci bruciassimo un mobile di pregio! Queste previsioni consentono di comprendere facilmente l importanza strategica di alcune aree del globo. Considerazioni analoghe valgono per il gas naturale e per il carbone, definito il migliore/peggiore dei combustibili fossili. Il peggiore perché inquina (polveri, piogge acide, CO 2 ), il migliore perché costa poco e si estrae in zone meno critiche (America, Nord Europa, Sud Africa, Russia). La tecnologia può venire in soccorso per ridurre gli aspetti negativi del carbone, ad esempio produrre idrogeno e CO 2 eliminando in scorie solide gli inquinanti e impedire l immissione di CO 2 in atmosfera intrappolandole nel sottosuolo e nelle profondità marine. Non meno importanti sono le risorse di minerali da cui si ottengono elementi utilizzati in leghe metalliche di uso strategico. La natura li ha concentrati in giacimenti, l uomo li sta disperdendo in manufatti da cui è spesso impossibile recuperarli, anche in questo caso ponendo il problema del loro esaurimento. Apparentemente sembra strano pensare all acqua come risorsa strategica, ma l evoluzione della richiesta, l aumento della popolazione, la necessità di garantire condizioni sanitarie ne fa un bene strategico. L acqua, essenziale per ogni forma di vita, copre il 71% della superficie del globo, stabilizza la temperature della terra e in essa si dissolve gran parte dei contaminanti. Il 97% è localizzato in mari e oceani ed è salato. Il restante 3% è acqua dolce, ma il 99,8% è rappresentato dal ghiaccio che ricopre l Antartide, la Groenlandia e i ghiacciai. Solo lo 0,003% dell acqua (fiumi, laghi, vapore) è disponibile per l umanità. 2

13 Le acque sotterranee sono quantità trascurabili e qualora contaminate, non rinnovabili se non a tempi molto lunghi. L aumento pro-capite dell uso dell acqua (sia per usi agricoli, industriali, persone) può causare forti tensioni in aree dove i corsi dei fiumi attraversano paesi diversi (Nilo, Giordano, Niger e altri fiumi africani e sud-americani). La mancanza di acqua potabile è ritenuta responsabile di circa 5 milioni di decessi l anno, in particolare di bambini. Gli scenari ambientali L uso su larga scala del combustibile fossile sta causando danni all uomo e all ambiente. La combustione di petrolio, carbone e gas naturale, oltre a sostanze inquinanti e dannose per la salute, genera CO 2. Questo gas è già presente nell atmosfera ed è indispensabile per la crescita delle piante e la mitigazione naturale del clima. Tuttavia, l aumento della sua concentrazione, ha l effetto di diminuire la dispersione del calore irraggiato dalla superficie terrestre con conseguente aumento della temperatura ( effetto serra, a cui contribuiscono anche altri gas originati dalle attività umane). Le conclusioni a cui è pervenuto l IPCC - International Panel for Climate Change (Organismo dell ONU) - prevedono un aumento delle temperature fino a 4 C entro il Tale aumento di temperatura può avere serie conseguenze come lo scioglimento di parte dei ghiacciai polari, aumento del livello dei mari, variazioni climatiche consistenti (uragani, ecc.) Fonti rinnovabili Occorre ottenere energia da altre fonti se si vuole assicurare un futuro all umanità. Bisogna avviare subito la transizione che sarà complessa, poiché il costo dei combustibili fossili è ancora relativamente basso, la struttura estrattiva e di lavorazione è complessa e con rilevanti interessi economici connessi. La terra non è un astronave isolata: per fortuna riceve dal Sole, sotto forma di luce, la risorsa più importante, cioè l energia. Occorre investire in ricerca e sviluppo di energie a bassa densità, pulite, gratuite, distribuite su tutto il pianeta. L energia che ci arriva dal Sole nelle sue forme (luce, vento) è persino più abbondante dove i poveri sono più numerosi Le tecnologie alternative attualmente hanno ancora costi almeno 10 volte superiori a quelli che prevedono l uso di combustibili fossili. La fattibilità è già un passo decisivo in quanto i tempi di realizzazione e sviluppo di una nuova tecnologia richiedono come si vede almeno 30 anni. All inizio del 900 Max Weber formulò l etica della responsabilità per cui chi agisce non può non ritenersi responsabile delle sue intenzioni, ma anche delle conseguenze delle sue azioni. Aggiungendo però: fin dove le conseguenze sono prevedibili Questa postilla ci porterebbe al punto di partenza, se non che, oggi, i presupposti sulle risorse e sull incremento demografico sono ampliamente prevedibili. E invece proprio della scienza e della tecnica intraprendere ricerche e proporre innovazioni tecnologiche i cui esiti non sono prevedibili. 3

14 La variabile temporale, cioè se eventualmente la ricerca scientifica riuscirà a sopperire alle limitazioni delle risorse è anche legata ai condizionamenti economici e politici della scienza. Poiché il denaro privato viene indirizzato verso la ricerca applicata che dà risultati economici a breve termine, solo le risorse pubbliche potranno sostenere programmi a lungo termine, il cui successo non è per altro garantito. E necessario sollecitare la politica perché si porti all altezza delle trasformazioni del mondo che le è dato da governare. Questo è particolarmente valido per l Italia, uno dei Paesi che meno investe in ricerca, perché potrà creare una dipendenza dai Paesi che più investono. In un mondo sempre più tecnologizzato, sarà la nuova forma di colonialismo. Investire in ricerca e formazione significa investire nel sistema universitario. La formazione della classe politica e dirigente (civile e militare) e di insegnanti è cruciale per creare largo consenso su scelte anche impopolari indirizzate verso uno sviluppo sostenibile. E necessario che l umanità faccia miglior uso di quanto non abbia fatto finora delle sue capacità scientifiche e delle sue risorse sociali. Ci attende una grande sfida che dobbiamo rapidamente affrontare prima che eventi climatici ingovernabili o dinamiche politico-sociali ci portino verso un futuro tragico. 4

15 DIAGNOSTICA E CONSERVAZIONE: ALCUNI CASI SIGNIFICATIVI DEL CONTRIBUTO DELLA CHIMICA Mauro Matteini Dopo circa 5 decenni di attività, si può affermare, a ragion veduta, che il patrimonio culturale e in particolare i problemi connessi alla sua conservazione abbiano ricevuto dalla chimica un contributo di straordinaria importanza. La chimica ha spaziato in molteplici aree di attività che riguardano le opere d arte. Ne ha consentito un approfondimento della conoscenza che in precedenza era stato impensabile, decodificando il ruolo che i materiali e il loro uso sapiente nelle mani degli artisti hanno avuto nel creare l espressione. Ha indagato a fondo i processi, spesso inesorabili, che ne portano al degrado, riconoscendone le cause, i meccanismi di azione, i prodotti, gli effetti. Ha progettato nuovi materiali e soprattutto nuovi procedimenti d intervento per migliorarne il restauro e la conservazione. Un numero, a ben guardare, assai limitato di specialisti nel mondo, ha portato avanti in questi decenni ricerche che hanno rivoluzionato l approccio alle opere d arte. Una quantità di informazioni inedite sono emerse che hanno portato a un nuovo tipo di valorizzazione delle opere d arte che ha arricchito quello tradizionale. E stata dimostrata agli studiosi del settore la crucialità della materia, delle sue proprietà e delle possibilità di manipolarla nel determinare risultati estetici di straordinaria finezza. Sono state messe in evidenza la durabilità e la compatibilità dei materiali costitutivi, frutto di selezioni maturate nel tempo, tali da far sfidare i secoli a tante opere pervenute alla nostra fruizione in eccellenti condizioni, se solo si confrontano con la deperibilità di tanti materiali moderni. Certo, l uso improprio della chimica, è anche riuscito, nell arco di pochi decenni, attraverso gli effetti dell inquinamento atmosferico, a infierire un colpo quasi mortale a una quantità di oggetti che erano sopravvissuti pressoché indenni fino a solo pochi decenni fa alle intemperie del tempo. Ed è per questo che, a maggior ragione, la chimica della conservazione deve assumere un impegno sempre più strenuo nel ricercare soluzioni atte a contenere i danni registrati ed essere orgogliosa saperlo fare. L autore della relazione, che ha vissuto in prima fila 36 anni di esperienza nel settore, ripercorre attraverso alcuni esempi significativi tappe importanti di questo percorso, condiviso con una quantità di colleghi e proprio grazie ai continui scambi e alle costanti collaborazioni con essi. 5

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