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1 IL GENOA SU FACEBOOK Essere Genoani è uno stile di vita. Essere genoani è una passione che dura tutta la vita. di Colpani Ilaria La passione per il Genoa è qualcosa di viscerale. Il campionato 2008/2009 ci ha riportato in Europa, abbiamo goduto, di quello che sino a quel momento, per me e per moltissimi genoani, era un sogno che si realizza: vedere attraverso gli occhi del popolo rossoblù, gli stadi europei. Alla fine del campionato, abbiamo potuto affermare: IO CERO, HO FATTO PARTE DELLA STORIA DEL GENOA. Il campionato 2009/2010 è iniziato con molte attese da parte di noi tifosi, ma è stato bello, vissuto al cardiopalma in alcuni momenti e con un po di delusione in altri momenti, ma comunque vissuti vicino al Genoa e con gli amici su Facebook. I giorni passano e la storia continua con noi che ne facciamo parte, il Genoa non è solo calcio, ma è amore verso due colori e verso la storia del calcio italiano.

2 2 INIZIO DELLA STAGIONE: IL RITORNO DEL PRINCIPE L inizio del campionato non sembrava dire nulla di nuovo. La prima partita, fuori casa lontano dal nostro affetto ha fatto capitolare i nostri ragazzi, ma nessuno di noi perdeva la fiducia nel lavoro svolto dalla società. Il mercato non era ancora chiuso; ecco il regalo del nostro Presidente. Nell ultima giornata del calciomercato iniziano a rimbalzare le voci sul ritorno di Diego Alberto Milito al Genoa. Voci che rimbalzano, in ufficio non riuscivo a seguire tutto quello che accadeva, ma ecco vibra il cellulare guardo e vedo che è il mio fidanzato; dentro di me penso è successo qualcosa prendo il telefono mi sposto per non disturbare le mie colleghe prendo una sigaretta dal pacchetto, faccio il numero dimmi, cosa succede? con la voce rotta dall emozione Amò, Diego è tornato, il Principe è tornato a casa. Ero felice, torno in ufficio e comunico ai miei colleghi genoani la grande notizia. Purtroppo, uscendo prendo la macchina e non mi ricordo su che radio sento che ci sono dei problemi. Cavolo penso di non aver mai percorso la strada così velocemente in venti minuti ero arrivata, accendo la TV mi sintonizzo su Sky e vedo le immagini dell ormai famoso tiro dei tre punti. Passano i minuti, le ore arriva il mio compagno e mi chiede, iniziamo a sentire le notizie accendiamo i computer ed ecco finalmente è ufficiale MILITO E UN GIOCATORE DEL GENOA C.F.C. Tutti contenti, felici: GRAZIE PRESIDENTE! La seconda partita è in casa e arriva il Milan, le condizioni tra le tifoserie non sono buone per cui niente ospiti lo stadio è tutto nostro, dobbiamo fare sentire il Principe a casa. C è un occasione importante prima, il 7 Settembre è il compleanno del Genoa, la storia ci chiama a festeggiare il Ferraris ci aspetta che la festa abbia inizio. La festa è stata veramente bella, ben organizzata e piena di emozioni, l abbraccio virtuale di noi tifosi a un giocatore ritrovato, un abbraccio a un Presidente che ci crede e vuole conquistare assieme a noi qualcosa d importante. Continuiamo a urlare con coraggio il nostro amore al nostro vecchio balordo. Dopo l entusiasmo in seguito all arrivo di Milito il nostro amato grifone si rituffa nel campionato. L avversario che ci troviamo danti è il Milan, dei grandi nomi, dei palloni d oro ma i nostri scendono in campo con il piglio giusto, macinano gioco e ne esce una partita bella ed entusiasmante per tutti noi! I nostri ragazzi mi hanno dato una bellissima gioia, non avrei mai immaginato entrando allo stadio di uscire con la vittoria in tasca e per due reti a zero. Il boato del Ferraris saluta, per la seconda volta, l esordio con il gol di Diego Alberto Milito. Il nostro grifone naturalmente soffre di una malattia si chiama TRASFERTA! Infatti, dopo la bella partita in casa la trasferta a Palermo non è stata esaltante, ma ne sono sicura che al ritorno nella sua casa nel turno infrasettimanale i nostri avranno un uomo in più che li sospingerà con il loro amore quello sempre presente della Gradinata Nord! Dopo questa sconfitta s inizia a notare una cosa è la seconda sconfitta che il Grifone rimedia e Gasperini non aveva la tuta sarà quello? Mister niente giacca e cravatta sempre in tuta, la prego!

3 3 OTTOBRE 2008 E già passato un mese dall inizio del campionato e allo stato attuale delle cose direi che sono felice! Ci si prepara solitamente a fare continui mugugni che non servono a nessuno se non per dare fiato alla propria bocca. Io personalmente conosco un altro metodo per dare aria alla bocca: URLARE PER SOSTENERE IL GRIFONE. In questo periodo nessuno sembra accorgersi che noi esistiamo, ma vi dico la mia meglio così: nessuno deve disturbare il lavoro del nostro mister e dei nostri ragazzi. Ora c è la prova del nove si va in trasferta: "Speremmu" bene!

4 4 NOVEMBRE Novembre: Prima di Lazio Genoa Il Genoa continua a macinare gioco e guadagnare punti, si trovava in una posizione di classifica che nessuno avrebbe sperato, anche perché solitamente il mese di Novembre era considerato il mese nero. L artefice di tutto questo entusiasmo che ruota attorno al Genoa C.f.c. è sicuramente Giampiero Gasperini. Nelle sue parole si vede una persona schietta e sincera ma umile e consapevole della forza e dei punti di debolezza della squadra. Alla vigilia di una partita importante contro la Lazio, le sue parole dimostrano quanto detto in precedenza: La Lazio è una signora squadra e il suo attacco non ha niente da invidiare alle varie Milan, Inter e Juventus". Zarate? Un valore aggiunto, un giocatore dal talento straordinario. "E una partita importante, vogliamo ottenere un buon risultato. Il mister già nelle conferenze di presentazione delle partite è molto attento posato nelle parole per mantenere calmo l ambiente e i giocatori stessi. Il Presidente Enrico Preziosi, ha sempre parole molto entusiaste nei confronti del Mister, ma quest ultimo tiene sempre a porre l accento che il merito di tutto questo è di tutti. Ritengo che in quel TUTTI pronunciato dal mister NOI, siamo in quella parola: noi ci siamo sempre per sostenere il nostro amato Grifone, che si vinca o che si perda sempre presenti. 30 Novembre: Dopo Genoa Bologna Eccoci qui subito dopo una partita che non è andata per il verso giusto, ma non è tutto da giudicare sbagliato. La partita si è svolta in queste condizioni: terreno bagnato, dove la palla faceva fatica a rimbalzare a dovere, due guardalinee che la bandierina era meglio, che la lasciavano a casa, un arbitro che a un certo punto non ci ha capito più nulla, uno stadio che era completamente afono, personaggi sugli spalti che invece di fare, i tifosi hanno fatto gli allenatori in seconda e che la voce la usavano solo per criticare. Il Genoa è al 4 posto domenica sera alle ci sarà il derby; saremo in grado di ritrovare la voce? Il dodicesimo uomo in campo ci sarà? Non possiamo abbandonare i nostri giocatori, dobbiamo continuare a sostenerli non devono mai sentirsi da soli. Perciò dobbiamo riconoscere ai ragazzi i loro meriti e i fischi manteniamoli dentro di noi per quando non sono degni dei colori che indossano! Questa che ci aspetta sarà una lunga settimana in previsione della partita di domenica sera, pertanto dobbiamo sostenerli tutti indistintamente per cui, manteniamo con cura la nostra voce e iniziamo a preparare tutti i cori possibili da fare per dare ai ciclisti un ulteriore smacco. Basta mugugnare bisogna essere un unica grande voce che possa fare volare in alto il nostro amato Grifone.

5 5 DICEMBRE Dicembre: Lettera all ospite E dedicata a te questa settimana, si proprio a te che nacqui nel 46. Questa settimana non è dedicata a te perché precede il derby, ma per tanti altri motivi più importanti di questo, anche del risultato di domenica. Sai perché è dedicata a te? No? Perché tre anni fa ci davi per morti, ci ridevi in faccia in quell agosto quanto t incontravamo, avevi quel ghigno di chi si crede superiore e crede di aver dato il colpo finale. E dedicata a te questa settimana, per tutta la merda che sentivi in televisione e leggevi sui giornali sul nostro Presidente che ti hanno inorgoglito più dei tuoi tragici colori. E dedicata a te che ci salutasti con la manina al derby, convinto di non rivederci mai più, con la presunzione di essere il migliore. A te che hai sempre puntato il dito sulla nostra mania di guardare la storia perché non avevamo altro, degli scudetti degli anni 20, adesso siete voi a guardare la storia. E dedicata a te che cominci a pronunciare frasi del tipo noi lo scudetto lo abbiamo visto e vissuto, perché in mano non hai più niente che una sciarpa con la foto di Mancini. A te che dici di andare in giro per l Europa in UEFA nonostante la vostra squadra sia da Champions, e ci credi anche quando lo dici. A te che hai giocatori che scrivono libri senza sapere nemmeno leggere il proprio nome sulla sua maglia, che canti di essere la squadra di Genova ma per la tua Genova tu non combatti mai! Per lo stadio rimani indifferente, lo capisco si chiama Luigi Ferraris. E dedicata a te non perché siamo sopra, non è quello che più ti fa male, o quello che fa godere noi, ma perché siamo ancora vivi, e più forti che mai, e questo ti terrorizza, t incattivisce. E dedicato a te che prendi per il sedere il nostro Presidente, ma almeno il nostro la faccia c è la mette, il vostro dov è? Da quanto non lo si vede? Il petroliere che fumava cubani davanti alle accuse del 2005 e commentava con ironia e falsa diplomazia. E dedicata a te cugino, adottato, organo di passione, perché sei tu che ti giochi un risultato, noi il nostro lo abbiamo già ottenuto e ne usciamo vincitori al di la del risultato del campo e degli spalti. Noi siamo vivi, e finche sarà così, di storia, a Genova, se ne leggerà una sola, quella che cominciò nel Buona settimana cugino. 7 Dicembre: Buon Natale cugino! Sta sera tornando a casa ebbra di gioia e ancora con gli occhi lucidi ho fatto una cosa che ai più potrà sembrare blasfema, ma per me in questo momento era la cosa più naturale del mondo: ho messo la natività nel presepe. Fin qui niente di strano se non perché ritagliando dai vari quotidiani, le facce di alcuni protagonisti del derby, le ho incollate ai vari personaggi del presepe e così i tre Re Magi hanno le sembianze di Enrico Preziosi, Fabrizio Preziosi e Mister Gasperini, il bue è Mazzarri, per l asino la scelta è stata fin troppo facile. Nella mangiatoia il Messia è diventato il PRINCIPE, stamattina qualcuno incredulo mi chiede: Ma Natale non viene il 25 Dicembre? No, rispondo con quel filo di voce che mi rimane ancora, dopo la dura prova, di ieri sera, da quest anno il Natale di noi genoani lo festeggeremo il 7 Dicembre. Buon Natale Fratelli 9 Dicembre: Sulle note di Generale

6 6 Gasperini, dietro la collina ci sta la notte crucca e assassina, e in mezzo al prato c è una squadretta, curva sul tramonto sembra una gallina di sessant anni e di sei strisce, più velenosi che bisce, partiti al mondo come sfigati ecco qua i blucerchiati. Gasperini, dietro la panchina lo vedi il Walter che guardava altrove, non fa più battute neanche per pisciare, e va dritto a casa senza più pensare, che la Doria è bella e invece fa cagare, noi torneremo ancora a cantare e a farci fare l amore, l amore dal cannoniere. Gasperini, la partita è finita, il nemico è scappato, è vinto, è battuto, dietro la collina non c è più nessuno, solo facce da fessi e silenzio e funghi buoni da mangiare, buoni da seccare, da farci il sugo quando viene Natale, quando i doriani piangono e a dormire non ci vogliono andare. 13 Dicembre: Ai cugini Se allo stadio aspetti invano un goal di Cassano, dopo a casa capirai che di punti non ne hai. Giù fa freddo (e chi si muove)? Tu stai fermo e noi a più nove. Ti riscaldi o batti i denti? Resti sempre tra i perdenti! Ti lamenti e perché poi? I più forti siete voi. E sul tifo che diciamo? Anche lì non vi vediamo! Lunga possa essere la sera di chi rode e si dispera e per un risveglio più gradito: pensa al principe DIEGO MILITO.

7 7 GENNAIO Gennaio: L ultima partita con il Grande Torino C era una volta un genoano direte voi eh no, un Genoano dico io, perché ad Arturo bisogna concedere almeno la maiuscola. Il genoano partecipa, tifa, esulta o si rattrista, ma il Genoano palpita, sussulta, s identifica, si sovrappone, si sublima in un successo insperato e si devasta per un tonfo maligno che prelude alla catastrofe. Arturo, infatti, era così, portatore sano e inconsapevole di ventitré cromosomi rossi e ventitré blu, e anche se la genetica non sa spiegare un fenomeno così originale, le generazioni continuano a clonarsi senza neppure il divieto etico del Vaticano. Ogni giorno, dopo il lavoro, salutava i colleghi che andavano a farsi un gotto, e lui passava dalla Rametta (o quel che ne restava dopo i bombardamenti) a fare il pieno di Genoa. Quel gruppetto d irriducibili cuciva discorsi in rossoblù e, al posto, Penepole avrebbe già finito la sua tela. Era come disporsi intorno a un falò, attizzato dalle ultime notizie che non mancavano mai, dove chiunque poteva fermarsi e scaldarsi, perché la passione diventa materia e le parole ne erano gli atomi. Internet era ancora fantascienza ma, a De Ferrari, tra il profumo di caldarroste e la cantilena degli strilloni con le edizioni della sera, operavano già dei nick nate litteram, però in carne e ossa, senza tastiere, in genovese doc, e chi perdeva la stima del gruppo, era un po come fosse bannato. In quell anno poi, il 1948, dopo gli stenti della guerra e venticinque anni di digiuno, il Genoa stava meravigliando il campionato e anche se stesso, e perfino il diffidente Arturo cominciava a cedere all illusione. D altra parte, se la Lucchese aveva guidato la classifica fino alla 12 giornata, quello poteva diventare l anno dei successi non premeditati, e il vecchio Grifo si candidava. Dopo la batosta del derby (5 1), infilò una collana bellissima: vinse con la Juve 2 1, travolse l Inter per 4 1, batté il Milan 1 0 e la Fiorentina 4 2; superò la Lazio e l Atalanta ed espugno Novara: insomma, cose dell altro mondo, ma un mondo, dove era piacevole stare. Perfino la nebbia sembrava complice e, costringendo alla sospensione alcune partite, lasciò ai rossoblù la possibilità di diventare i virtuali campioni d inverno ma intanto doveva battere il Torino nello scontro diretto, al Ferraris, nel giorno di S. Stefano. Già, il Grande Torino che aveva vinto l ultimo scudetto segnando 125 goal, una delle squadre più forti al mondo, e per superarlo occorreva il miglior Verdeal e un urlo speciale della Nord, quello che la tramontana modifica in un ruggito devastante e che riesce a incrinare le certezze degli avversari. C è un filmato dell epoca che sembra un reperto archeologico, in internet ( e se le immagini delle azioni sono un po confuse, si resta invece ammutoliti di fronte alle gradinate, vere barriere umane schierate nella tradizionale formazione a lisca di pesce per lasciare posto ad altri Genoani che stavano arrivando. Tra loro anche Arturo, sfuggito al pranzo degli avanzi con uno slalom tipo Filtrador, e ora lì a farcire la sua michetta di pane con l adrenalina che gli usciva dagli occhi e perfino dagli occhiali. La folla premeva contro le reti, con i profili schiacciati l uno all altro i più intraprendenti, fra la Nord e la tribuna, stavano sugli alberi, come le foglie appesi. In tribuna fu notato Fausto Coppi benché fosse, in tutti i sensi, un ciclista. Al Torino mancavano cinque titolari ma le sue maglie granata incutevano comunque rispetto e mettevano i brividi ogni volta che passavano la metà campo. Con favore del vento riuscì a contenere la pressione rossoblù ma quel Genoa era famoso per i secondi tempi e, dopo aver arato e seminato, giunse il momento del raccolto. Già al 48 passa in vantaggio con un azione insistita di

8 8 Mazza. Al 59 raddoppia per un autorete di Operato II, e all 80 fa tris con un rigore calciato da Pellicari e ribadito in rete dopo la respinta di Bacigalupo. Il tutto assemblato dalla sapienza di Verdeal, che giocava con i piedi, con il cuore e soprattutto con il cervello. Il Ferraris ribolliva di eccitazione e le sue viscere sprigionavano l energia accumulata in decenni di privazioni: i testimoni di quel giorno conserveranno, più negli occhi che nelle parole, quelle tre piccole rivalse da sbattere in faccia alla storia. Sì, quel 3 0 stava trasformando l euforia in commozione, e l abbraccio dei giocatori in mezzo al campo sembrò a tutti il punto di arrivo di una rincorsa a ostacoli. Arturo urlava e saltava come un tarantolato, e si sarebbe accorto solo un mese dopo che la Settimana Incom l aveva immortalato nel film della partita. Poiché non c era la Tv e neppure i processi di qualche Biscardi, Arturo si affrettò a comprare la prova concreta di non aver sognato: lo Spot illustrato, con le foto della gara e il commento di De Vecchi, una rivista che per gli sportivi era il Vangelo. L impresa fu epica, ma restare ai vertici si dimostrò un problema troppo complicato. Quel Genoa cominciò a perdere colpi, e quel Torino riturò chiunque gli si parasse davanti. Guidati da Valentino Mazzola, erano a un passo dal quarto titolo consecutivo, ma a quattro giornate dal termine accadde l inverosimile: il 4 maggio 1949 il Grande Torino giocò la sua gara più terribile, sul campo di Superga, senza superstiti. Il pilota dell aereo, che grottescamente si chiamava Meroni, fu ingoiato dalla nebbia e accompagnò nell abisso la migliore gioventù calcistica. In Piazza Castello c era il mondo intero a rendere omaggio quegli uomini e agli atleti, e andò anche Arturo con il fazzoletto rossoblù al collo, perché la tragedia aveva scosso i suoi sentimenti di uomo e di sportivo. La fila interminabile di camion fendeva la folla, e su ciascuno giaceva il corpo di chi aveva combattuto e vinto mille battaglie, tranne l ultima, che il destino volle per sé. Dal Tutto sport del 7 maggio 1949, che Arturo conservò gelosamente nel suo archivio: e dietro venivano i parenti in lacrime, con i primi fiori, e davanti a tutti il labaro della più anziana società d Italia, Il Genoa dai nove scudetti Il campionato fu assegnato alla memoria, perché il Torino era primo e l avrebbe vinto con onore. Nelle ultime quattro partite giocarono i ragazzini, e per rispetto anche gli avversari schierarono i pari età. Curiosamente, la prima partita fra quei giovani vide di nuovo opposto Genoa e Torino, ma del risultato non val la pena raccontare: ormai, ogni gara era una cerimonia rievocativa. Ovunque prevaleva la commozione perché l immensità della tragedia non aveva precedenti. E pensare che solo pochi mesi prima, nel dicembre 1948, tra le pagine insignificanti della Gazzetta dello Sport, risaltava la rubrica di una maga dell epoca Responso in Trance di Madame Kali, con tanto di foto e profezie. La veggente, indagando sul terzino granata Maroso, gli prefigurava questo futuro: andrà all estero e avrà fortuna nel 1949 otterrà maggiori riconoscimenti e non sarà soggetto a incidenti. Anche Maroso morì nel 1949, nell incidente di Superga, tornando dal Portogallo. Arturo fece ancora in tempo a emozionarsi per Boyè, Abbadie, Gigi Meroni, Pruzzo e Aguilera. Non riuscì invece ad ammirare Milito. Alla Rametta lo ricordano in molto e, in un certo senso, chi passa di lì può ancora vederlo, con altre sembianze ma con la stessa energia, immerso negli stessi discorsi, con la sigaretta a penzoloni fra le labbra ma con la stessa passione replicata in cui l ha sostituito. 18 Gennaio: Dopo Lecce Genoa ragazzi si vola! Fine del girone d andata e siamo, dove nemmeno i più pazzi sostenitori del Genoa pensavano, da tre partite giochiamo senza il nostro amato Principe e comunque la squadra ha retto bene (abbiamo fatto la bellezza di nove punti), dimostrazione che ormai siamo una grande società e possiamo finalmente essere

9 9 visti da tutti Tv, giornali, come una squadra importante. Non siamo una provinciale noi siamo la storia del calcio italiano, non siamo più la rivelazione del campionato: tutti devono valutarci per quello che siamo, SIAMO IL GENOA E VOGLIAMO ARRIVARE LONTANO! Arrivare lontano significa volare, continuare a volare! Lottare, lottare a denti stretti e a testa bassa. Con ciò voglio solo aggiungere un altra cosa: grazie a tutti, alla squadra, al mister Gasperini, al Presidente Preziosi continuate a lavorare con il cuore che avete, siete unici! 23 Gennaio: Lettera aperta dei ragazzi della nord. In una settimana che passerà alla storia, dove Israele e Palestina firmeranno la tregua, un Presidente di colore giura fedeltà all America, c è un altro avvenimento cui noi teniamo nel cuore e ci riempie di orgoglio, strappando consensi a livello nazionale e non solo. E che il nostro vecchio grifone conquista prepotentemente il quarto posto nel campionato più bello del mondo. Costatando che tutto questo non è un sogno ma la pura realtà, ricordandoci le sofferenze di questi lunghi anni passati, ancora una volta ci troviamo costretti a lanciare un appello a tutti i tifosi genoani specialmente a chi la domenica frequenta la Gradinata Nord. Tutti sappiamo che questi gradoni non sono un posto qualsiasi, ma il tempio dei tifosi più caldi del vecchio balordo e che grazie alla voglia e alla passione di alcuni ragazzi per molti lunghi anni questa gradinata ha fatto parlare di sé. Allora perché proprio ora che possiamo riprenderci delle rivincite tiriamo i remi in barca trovando difficoltà immense nelle gare casalinghe, tifando come sappiamo solo a tratti? Se pensiamo alle trasferte di Milano (Coppa Italia) o Lecce dove eravamo solo 300 non riusciamo a trovare una risposta plausibile. E vero che le nuove leggi, dove sono vietati megafoni e amplificazioni, è difficile farsi capire, ma è anche vero che questi ridicoli divieti non devono essere la scusante per chi non ha voglia di tifare o per chi usa lo stadio per passatempo perché non sa cosa fare. Ora bisogna tornare quelli di una volta, prendendo esempio dai nuovi ragazzi che non arrivano alla maggiore età e che devono far conto alle difficoltà dei decreti restrittivi che soffocano la passione delle curve d Italia. Se nessuno se lo fosse chiesto, sono loro che portano avanti il tutto e che hanno creato l ultima coreografia del derby. Allora perché non dargli una mano e lasciarli soli soffocando il loro entusiasmo? Genoani questo non è giusto e non ci stiamo. Solo uniti possiamo raggiungere certi obiettivi realizzando i sogni che da sempre desideriamo. Forza ragazzi, siamo sicuri che valga la pena e che con un piccolo sforzo da parte di tutti la nostra Gradinata tornerà l inferno che ha fatto terrore a chiunque. S.G.: Grande grandissima è quello che penso io, bisogna uscire senza voce la domenica. S.S.: Condivido tanti passaggi ma il problema è nell acquario e nel modo di vivere la Gradinata da parte di gente che probabilmente starebbe meglio in altri settori. M.F.: E da qualche tempo che dico che in Gradinata non si canta più come una volta, sinceramente non saprei dire qual è il problema o forse quali sono. Una volta non avevamo una squadra, ma avevamo un grande tifo, ora è il contrario. Speriamo presto di avere entrambe le cose! Forza Ragazzi! I.C.: S. guarda io li vedo, dal lato vicino ai distinti ti assicuro che quando entrano nella Gradinata dovrebbero dagli dei cuscini e una copertina così starebbero sicuramente meglio! Io quando entro lì dentro non m interessa di quelli che ho attorno canto, urlo e quando serve insulto, poi se ha qualcuno da fastidio spostare in altri settori dello stadio. Domani mi auguro veramente che tutti usciamo dalla Gradinata SENZA VOCE! Speriamo che ancora una volta gli appelli di tutti portino a ottenere di nuovo una Gradinata Rombante. Dobbiamo essere il 12 uomo in campo e non solo a parole. E.C.: Eh si bei tempi quella del vecchio Ferraris, quando andavi quattro ore prima allo stadio e il giorno dopo andavi a scuola o al lavoro senza voce, completamente afoni. Poi vuoi l età, vuoi la mancanza di giovani leve

10 c è stato un po di calo, ma adesso abbiamo una grandissima squadra torneremo di nuovo in Europa e allora ragazzi fiato alle trombe. Alé Genoa alé. I.C.: Sì ma io mi ricordo anche i tempi della serie C e poi la B, cantavamo di più. E vero, anche se, afona sono uscita dallo stadio poche volte ultimamente e ti posso assicurare che io urlo e mi arrabbio molto con quelli che ho vicino a me che l unica cosa che fanno è MUGUGNARE. Secondo me, certe persone dovrebbero liberare l abbonamento della Nord e andare in altri settore dello stadio. Non lo dico per mancanza di rispetto, perché sono loro che hanno fatto la storia prima di noi, ma ora dovrebbero lasciare spazio ai più giovani in modo, come dici tu, che riusciamo a tornare, a urlare e tornare a essere afoni il giorno dopo! 27 Gennaio: In attesa di Milan Genoa Siamo alla 2 giornata del girone di ritorno. Domani sera alle saremo tutti attaccati alla Tv a sognare uno scherzo al Milan. Sarà dura, anche perché purtroppo non sarà la squadra che abbiamo incontrato all andata ma sicuramente molto più forte e con il pubblico a loro favore nell entusiasmo di quel clamoroso, oppure pilotato, intrigo Kakà! Noi dobbiamo con la mente essere tutti a Milano a sospingere con lo spirito il Grifone! Anche se i ragazzi saranno battuti, non dobbiamo preoccuparci e non dobbiamo iniziare a mugugnare; quasi sicuramente daranno il massimo e usciranno con la maglia sudata (e con il freddo che fa a Milano in questi giorni, sarà una bella impresa)! E quindi solo una cosa dobbiamo dire tutti insieme: FORZA GENOA LA NORD E QUI CON TE! E non solo la Nord immagino, ma tutti i tifosi del grande Genoa. FORZA RAGAZZI, FORZA MISTER andiamo e giochiamo! 10

11 11 FEBBRAIO Febbraio: Anche il Sole 24 Ore parla di noi TITOLO: "CON GENOA E CAGLIARI IL ROSSOBLU FA TENDENZA" ARTICOLO: Il rossoblù del Genoa, il rossoblù del Cagliari. Un bicolore di tendenza, se è vero che le squadre di Gasperini e di Allegri giocano in questa fase il miglior calcio del campionato. I numeri, innanzitutto. Il Genoa è quarto in classifica, come ai tempi di Bagnoli, e i quaranta punti messi insieme in ventidue partite varrebbero in questo momento la Coppa dei Campioni. Si è migliorato di undici lunghezze rispetto alla corsa stagione, seconda miglior performance della serie A dopo, guarda caso, il Cagliari che è addirittura a +19. Pratica un calcio molto fisico, molto aggressivo, con momenti di autentico furore agonistico. Domenica era reduce dallo sforzo prolungato compiuto mercoledì a San Siro per rimontare, nel finale, il Milan. Ha ricominciato come nulla fosse, ha assaltato il Palermo dall'inizio alla fine nonostante la giornata non brillante del suo cannoniere, Milito, e l'assenza del suo radar di centro campo, il brasiliano Thiago Motta. Può essere che ai primi caldi primaverili la squadra paghi questo grande dispendio psicofisico. Per ora, nei suoi momenti migliori, il calcio d'attacco di Gasperini ricorda quello dei grandi club inglesi, in particolare del Liverpool: e il calore di Marassi, stadio old-british come nessun altro in Italia, completa una suggestione d'altri tempi. [...] IL RESTO NON LO SCRIVO PERCHE' RIGUARDA IL CAGLIARI! FINALMENTE SI SONO RESI CONTO CHE ESISTIAMO ANCHE SE NOI SIAMO I PRIMI DELLA STORIA DEL CALCIO! 8 Febbraio: Dopo Roma Genoa ottimismo gente, ottimismo! L attuale Genoa è quasi sicuramente il più forte da molto tempo a questa parte: è in grado di andarsela a giocare contro qualsiasi avversario. Giocarsela contro qualsiasi avversario non significa ovviamente vincere contro qualsiasi avversario; il calcio è spesso fatto di episodi e il risultato finale, nella singola partita, può essere determinato da episodi. Per tanto non mi sembra il caso di trarre conclusioni per un risultato negativo, soprattutto come il risultato che abbiamo avuto oggi. I numeri parlano di sole cinque sconfitte in ventitré partite e questo è qualcosa che noi tifosi dobbiamo ricordarci bene, visto che ci

12 12 troviamo a quaranta punti in una serie A molto combattuta. Penso che dobbiamo avere fiducia, ma anche la consapevolezza che si può (e si deve) ulteriormente migliorare: a fine anno poi vedremo quello che si sarà ottenuto in un annata che sarà considerata molto positiva e molto probabilmente sarà anche positiva sotto l aspetto della compattezza di un gruppo veramente unito e che, possiamo chiamare squadra! Sono certa che la società non smantellerà la squadra, come vorrebbero le tv e la carta stampata, ma anzi il presidente sicuramente farà degli sforzi economici per rafforzare ancora una volta la rosa, in modo da migliorare anche nella stagione Pertanto ragazzi e ragazze, innamorate del Grifone solo una cosa ora dobbiamo fare, sino a domenica pomeriggio, essere OTTMISTI! Questo servirà a tutti noi per superare velocemente l impasse di questa domenica e riprendere la corsa, come peraltro già avvenuto dopo l ultima sconfitta con la Juventus, per il nostro campionato. Teniamo presente che, adesso inanelliamo delle partite che non sono semplici, ma ricordiamoci che le ultime sette di campionato sono ampiamente alla nostra portata e, giocando con volontà e un pizzico di cinismo, sarà possibile recuperare anche qualche punto che inevitabilmente perderemo in questo periodo in cui affrontiamo invece tutte le squadre più forti. Scusate se insisto, ma gente, ora dobbiamo anche noi, come i ragazzi che scendono in campo, tirare fuori gli attributi! Sosteniamo la squadra, sosteniamo la squadra più forte che non ho visto mai, magico Genoa magico Genoa olè. 9 Febbraio: Fatti raccontati da L. B. Si decide di andare a Roma e si studia bene il decreto, iniziano le richieste d'adesione si vaglia chi vuole venire giù a Roma. Le disposizioni erano dubbie non chiare come a Milano, era una limitazione meno pesante, vendita di biglietti solo nel Lazio, quattro biglietti a testa con documenti originali. IN MODO TOTALMENTE LEGALE. Sabato ci si prepara e giro di chiamate ci si accorda e si parte. Domenica alle cinque del mattino tutti pronti in macchina si parte per Roma punto di ritrovo a Civitavecchia, dove vengono lasciate le macchine per poi prendere il treno. Primo momento di panico delle forze dell'ordine, che non si aspettavano l'arrivo dei grifoni, biglietto treno e stadio alla mano i poliziotti prendono atto e fanno passare i ragazzi. Arrivano a Roma e c'è la polizia ad aspettarli biglietto alla mano, i tifosi vengono filmati e lasciati andare allo stadio. Vengono presi 25 taxi (taxisti laziali che si offrivano in modo goliardico) direzione distinti nord dello stadio olimpico. Panico allo stadio per l'arrivo dei nostri, ma come prima c'è poco da fare tutti in regola, si entra, in modo tranquillo, sereno e pacifico. Sono entrati in modo civile, gridando una botta di Genoa Genoa la faccenda si faceva calda, più per malumori dei romani che dei nostri e dopo i complimenti di steward eccetera, per il comportamento i ragazzi collaborano e li portano nel settore ospiti, e molto ordinatamente si sono spostati. I 100 eroi. Ecco cosa è successo sul treno: è stato un gesto infame, in tutta la pienezza del termine, eravamo a Roma Termini e tutti eravamo raccolti nelle ultime due carrozze, cinque o sei ragazzi sono andati due vagoni più avanti, ed è stata una leggerezza, per noi farli andare più avanti, è successo che qualcuno ha seguito i movimenti dei nostri cinque lontani dal gruppo ha avvisato "gli infami" e due stazioni dopo a Ostia sono entrati questi 10/15 in silenzio, e hanno iniziato a colpire i nostri ragazzi che riposavano con ombrelli, coltelli, cacciaviti e quant'altro. Appena hanno sentito il fischio del treno, che stava per ripartire dalla stazione, sono scappati come dei vigliacchi in quindici armati contro cinque. Succede che si crea scompiglio e gli occupanti del vagone vanno a chiamare i nostri, allora tutti si avvicinano verso i ragazzi sangue da tutte le parti, sono

13 stati fortunati a scappare in tempo se no i romani avrebbero rischiato veramente grosso. L'impatto è stato pesante, ma per fortuna i ragazzi non hanno riportato ferite "mortali". Questi infami devono pagare, assolutamente, bisogna aspettare il morto per punire queste persone? I.C.: Per la cronaca mi sembrava corretto fare sapere a tutti quello che è accaduto nella giornata di ieri. S.R.: Non ho parole. Tanto a Roma e ai Romanisti non faranno mai niente, ma perché? I.C.: Perché purtroppo, siamo a Roma e sicuramente nessuno vuol fare vedere che uomini di bassa caratura sono i tifosi romanisti! Siamo nella capitale d'italia, dove devono giocare la Champions, per tanto non possono dire quello che è successo realmente. Purtroppo, di questo hanno comunicato la notizia, solo sta sera su Tele Nord alle 19:25 tutti gli altri telegiornali, le radio non hanno detto nulla. Lo sapevamo che i romanisti non usano le mani, ma le lame, ma non avrei mai pensato in questo modo. Questi ignoranti devono essere puniti e devono pagare per quello che hanno fatto! R.G.: Guarda non ho parole non l'ha detto nessun Telegiornale né trasmissione sportiva nazionale. 18 Febbraio: Costruzione di un nuovo carcere SPOSTAMENTO CASA CIRCONDARIALE DI MARASSI In considerazione delle nuove polemiche nate strumentalmente oggi, a seguito dei fatti accaduti ieri, sull ubicazione dello stadio Luigi Ferraris, riteniamo opportuno mettere in risalto nuovamente una Dichiarazione della Fondazione qui pubblicata il 23 Gennaio scorso in merito al piano approvato dal Consiglio dei Ministri sull edilizia carceraria. Il Ministro della Giustizia ha annunciato stamattina che è in corso di elaborazione un piano straordinario di realizzazione di nuovi istituti di pena. La Fondazione Genoa vede in questa notizia un importante occasione per una felice nuova sistemazione, secondo quanto sempre da essa auspicato, della zona di Marassi nella quale in questo periodo coesistono le Carceri e lo Stadio Luigi Ferraris. La costruzione di un nuovo moderno carcere in un area periferica da identificarsi finalmente un ambiente vivibile per i reclusi. E, nello stesso tempo, una risistemazione complessiva della zona consentirebbe di creare le condizioni per un integrazione ottimale tra lo stadio e il quartiere. In questo quadro potrebbe collocarsi una ristrutturazione dell impianto sportivo che, conservandone i valori architettonici e d impatto spettacolare ed emotivo generalmente apprezzati, lo arricchisca di potenzialità commerciali e reddituali. Quali che siano le soluzioni che possano al riguardo prospettarsi in merito alla progettualità finanziaria e all identificazione dei soggetti, pubblici o privati, che possano essere protagonisti dell iniziativa, crediamo che questa sia la vera via per affrontare, nel medio e lungo termine, il problema posto all amministrazione comunale dell economicità della gestione dell impianto sportivo. Invitiamo pertanto il Comune di Genova e le altre istituzioni ad attivarsi tempestivamente ed efficacemente perché lo spostamento delle carceri di Marassi con la realizzazione del nuovo istituto di pena sia inserito nel piano annunciato dal Ministro con la priorità che merita. FONDAZIONE GENOA 1893 E.C.: Finalmente era ora. Magari il nuovo carcere lo fanno a Bogliasco. B.N.: Ogni città, un carcere I.C.: Sì, concordo ogni città deve avere il suo carcere, ma a noi basta che lo spostano da Marassi, almeno passano in cavallerie tutte le strane idee sullo stadio, anzi sul nostro Tempio. 13

14 14 MARZO Marzo: Questione d incontri Ripenso alla prima volta che ho vissuto una grande emozione, era quella di uno sconosciuto e già allora qualcosa ci univa, ci spingeva l uno verso l altra. Il primo pomeriggio che sono entrata si creò subito una bella atmosfera, quella prima uscita mi sorprese. Ci ripenso e sorrido, perché gli incontri avvengono per caso e non me ne resi nemmeno conto. Solo dopo, guardando indietro ho dato un valore a ciò che era successo. Il modo in cui ti guardavo era un utopia. Ora, invece, mi è dato sentire la tua anima se solo la cerco, sento un brivido sul mio corpo provocato dalla luce che hai. Quando ti ho accanto niente, esiste al di fuori di me e di te. Quando sono lì con te tutto, si confonde, passato e futuro si combinano in un presente da scrivere insieme. Mi sembra di non ragionare, non riesco a pensare. All improvviso un pensiero, i ricordi affollano la mia mente e sento male dentro, l ansia mi prende come mai prima o forse è quella sensazione che viene allo stomaco quando ti prende l imbarazzo e il dubbio ti assale, quando succede qualcosa che per troppo tempo hai sognato. Si spegna il sogno che ha alimentato i miei giorni fino al grande avvenimento, asciugato le mie lacrime. Si spegne la radio e ora è solo il cuore che batte. Un attimo. Di nuovo insieme, uguali ma diversi. Io aspetto: sei nei miei giorni, nei miei sogni. La realtà. Non sei mio, non mi riconosci, non puoi, non vuoi. Un attimo. Un ricordo. La realtà. Per sempre. Sino alla fine. Mai soli, sempre assieme a tanti altri. 22 Marzo: L amore che non tradisce Vedo lentamente, verso una notte silenziosa. Vado con passi pesanti, verso la marea non vorrei ma sento il cuore stanco. Prima di andare ho ancora la forza di scrivere questa lettera. La scrivo perché ho voglia di estrarre tutte l emozioni che sono nate da quando ti ho incontrato la prima volta. Non è stato un incontro casuale è stato programmato. Forse sarà solo un sogno ma non importa perché i sogni vale la pena sempre di viverli. Certe cose vanno vissute senza porsi domande sul poi, senza porsi domande per cercare certezze. In fondo non esiste sempre una risposta a tutto. A volte si deve solo stare fermi e lasciarsi guidare dalle sensazioni. Se tutto ciò che ho sempre sognato e che mai avrei sperato di vedere con i miei occhi. Non ci sono parole per descrivere i miei sentimenti per una passione così grande. Sono sicura che quando mi guardo negli occhi. Posso vedere l immensa e sconfinata passione che sento per te. Un amore platonico di quelli che richiede solo una cosa: una presenza costante nella vita. Una passione che continua a crescere tra la gente. Domani sarà una giornata che mi caricherà per iniziare al meglio una nuova settimana. La tensione aumenta sempre la sera prima il cuore inizia a riempirsi di entusiasmo e a battere all impazzata al solo pensiero. Sono pronta partiamo con le nostre sciarpe. I ragazzi ci aspettano il rosso e il blu colorerà per tutta la giornata un quartiere intero. Io sono pronta a gridare e sostenere per tutti i novanta minuti e più il mio grande amore. Quello che non tradisce. FORZA GRIFONE LA NORD E QUI CON TE! 24 Marzo: Barzelletta

15 Oggi alle ore Un tifoso della Sampdoria, un tifoso del Genoa e un tifoso della Juve stavano su una spiaggia in Arabia Saudita a bersi una cassa di alcol di contrabbando, quando all improvviso arriva la polizia e li arresta. La sola possessione di alcol in A.S. è un crimine grave quindi per l ancor più terribile crimine del consumo di alcol furono condannati a morte. Dopo molti mesi d appello con l aiuto di avvocati molto in gamba riuscirono a tramutare la sentenza di morte a prigione a vita. Fortuna volle che il giorno in cui il processo finì in Arabia Saudita fosse festa nazionale e lo sceicco essendo di buon umore decise che questi potevano essere liberati e puniti solo con venti frustate a testa. Mentre si preparavano per la punizione, lo sceicco disse: Oggi è il compleanno della mia prima moglie e lei mi ha chiesto di esaudire un desiderio a ognuno di voi prima di farvi frustare. Per primo toccò al tifoso della Juve che ci pensò un po e disse Legatemi un cuscino sulla schiena. Così fu fatto, purtroppo il cuscino durò solo 10 frustate e le altre 10 gli lacerarono la schiena e fu portato via sanguinante e in agonia. Poi toccò al tifoso della Sampdoria che visto la scena disse, Legatemi due cuscini sulla schiena. Purtroppo i due cuscini durarono solo quindici frustate, le altre 5 gli lacerarono la schiena e anche lui fu portato via sanguinante e piagnucolante come una bambina. Era ora il turno del tifoso del Genoa ma prima che questo potesse dire qualcosa, lo sceicco disse Tu sei tifoso della più grande squadra del mondo. "I tifosi del Genoa sono i migliori e i più fedeli del mondo per questa ragione ti concederò due desideri. Grazie sua altezza rispose il tifoso del Genoa, In ammirazione della vostra clemenza come primo desiderio voglio che mi siano date 100 frustate invece di venti. Non solo sei una persona d onore, bello e simpatico, sei anche coraggioso, disse lo sceicco con ammirazione. Ebbene se 100 frustate sono il tuo desiderio così sarà fatto Ora dimmi qual è il secondo desiderio?. Legatemi il tifoso della Sampdoria sulla schiena D.P.: Semplicemente fantastica! 25 Marzo: Comunicato stampa della Società Genoa C.f.c. Il Genoa C.f.c. a seguito delle dichiarazioni a una radio privata, riprese da alcune agenzie di stampa, da parte dell avvocato Dario Canovi, relative al tesserato della società Thiago Motta, ci tiene a stigmatizzare il comportamento dello stesso Canovi reputandolo inopportuno nei contenuti, intempestivo nelle modalità e smentibile nella sostanza. Più nello specifico, il Genoa C.f.c. smentisce qualunque trattativa inerente il giocatore Thiago Motta, così come di qualunque altro componente la rosa di prima squadra; ribadisce che l atleta è sotto contratto con la società a tutto il 30 giugno 2012 e, pertanto, ogni affermazione di eventuale gradimento o interessamento di società terze hanno nella scrivente, l unico interlocutore. La società, inoltre, ribadisce l intolleranza a tali comportamenti speculativi, non professionali e turbativi, in una fase della stagione agonistica che, in particolare per il nostro club, appare di grande concentrazione. Il Genoa C.f.c., infine, ci tiene a evidenziare che l estemporaneità di tali affermazioni da parte dell avvocato Canovi, non modificano l eccellente relazione professionale e umana con il proprio tesserato, Thiago Motta, professionista esemplare, con il quale la proprietà e la società hanno creato e sviluppato un importante rapporto fiduciario e di reciproca stima. M.S.B.: Grande comunicato da società seria. Questa è mentalità da grande squadra. E.C.: E' quello che temevo. Gli squali e le iene cominciano a girare, ma devono fare i conti col Grifone e il suo grande Presidente. I.C.: Meno male che abbiamo una società veramente seria ed un Presidente che si fa rispettare! E.C.: Il Presidente si fa rispettare, ma purtroppo certi stipendi non li può dare. Le sirene cantano a colpi di sei zeri, Thiago Motta era un rottame fino a cinque mesi fa ora lo cercano tutti. 15

16 I.C.: Si lo so dobbiamo vedere a fine campionato dove saremo ed in base a quello sono sicura che il Presidente farà le sue ottime mosse come ha sempre fatto! S.R.: L'avrà mandato Garrone, visto, che, patisce e non poco. Grande società e la risposta ne è una conseguenza. I.C.: Magari si, visto che a loro rode non poco che noi siamo AVANTI ED IN ALTO! 27 Marzo: Corri alla vita Gianluca Signorini Corri alla vita Gianluca Corri col cuore operaio Della tua gradinata Svetta sopra quella palla sporca Nella tua area di rigore Col coraggio dell ultimo difensore Corri alla vita Gianluca Corri col cuore operaio Della tua gradinata Esci dal silenzio con la palla al piede Esci con la testa alta, gli occhi di fuoco Capitano Achab Corri alla vita Gianluca Corri col cuore operaio Della tua gradinata Gettati nell ultima mischia Digrignando i denti per non mollare Spazzando il manto senza timore Corri alla vita Gianluca D.V.: Commuovente, ricordi unici che rimangono dentro di ognuno di noi P.P.: Dentro al cuore M.F.: Grande Capitano R.G.: Chissà com era contento ieri sera, da lassù guardava il suo pubblico amico che non lo scorderà mai. E da lassù infonde coraggio a noi, Lui che di coraggio ne ha avuto tanto in campo e soprattutto fuori con la sua malattia che piano piano lo paralizzava, lasciandogli solo gli occhi per vedere la sua famiglia e i suoi tifosi. GRAZIE CAPITANO GRAZIE GIANLUCA 29 Marzo: differenze Genoa Rumente. Noi siamo la prima squadra di Genova, siamo nati il 7 Settembre Voi siete, forse, la seconda, nata da una fusione (vi piacerebbe eh?) fra Andrea Doria e Sampierdarenese. Come dite, da soli non ce la facevate. Noi rappresentiamo a tutto tondo Genova, voi solo qualche piccola delegazione, e neanche tutta. Noi siamo tifosi. Voi siete simpatizzanti. Noi ci siamo sempre stati, ci siamo e ci saremo. Voi uscite a mezzo solo quando va bene. Noi non siamo mai stati sottomessi da nessun dirigente. Voi siete sempre stati servi del padrone di turno. Noi quando va male, e cioè spesso, siamo sempre lì a sostenere chiunque indossi la maglia rossoblù, magari gridando e urlando. Voi siete riusciti a tirar rubinetti al portiere dello scudetto (che resterà unico) e a sputare in faccia alla figlia di chi vi ha salvato da sparizione 16

17 17 certa. Noi tiriamo avanti da soli tra mille difficoltà, tragedie, lutti, assenze societarie. A voi va tutto bene ma non siete contenti e allora piangete per un rigore contro. Noi incarniamo il popolo. Voi pochi altezzosi e arroganti ricchi che vi trattano come schiavi, ma a voi sta bene così. Da noi nessuno si permetterebbe di minacciare di andarsene dalla carica di presidente per un invasione festosa. Voi siete stati umiliati e definiti bruciatori di erba, ma per la paura avete tirato fuori la lingua e chinato il capo: LECCHINI! Noi conosciamo il rispetto, il dolore, l orgoglio e la dignità. Voi dovete cercare il significato delle parole sul vocabolario. Noi abbiamo insegnato al mondo a fare le coreografie in curva. Anche a voi. Non avete ancora capito nulla (basta lenzuoli!). Noi siamo stati la prima squadra italiana a violare l Anfield Road. Voi siete stati i primi a perdere a Wembley una finale di coppa. Noi siamo quelli che se vinciamo il derby facciamo festa. Voi siete quelli che se lo perdete dite che è una partita come le altre. Noi abbiamo ancora oggi delle bandiere che ci rappresentano qui e in cielo. Voi le vostre bandiere, le fischiate quando vengono sotto la sud (INGRATI). Noi non abbiamo appoggi e influenze importanti. Voi c è le avete e nonostante tutto fate il nostro stesso campionato (lungo e infinito). Noi non abbiamo un presidente. Voi neanche voi avete un padrone. Noi siamo il 23% della Liguria. Voi il 16%. Ma Biggi (che con quella faccia un po così quell espressione un po così, poteva essere solo doriano) dice che il sondaggio non è attendibile. Noi i sondaggi li leggiamo. Voi dite che sono veri solo se dicono che siete di più. Sondaggi veri allora non ce ne saranno mai. Noi siamo sempre nei casini. Voi quasi mai. Allora mi spiegate come mai parlate solo del Genoa? Noi non abbiamo complessi d inferiorità verso nessuno. Voi ne avete uno grande, come il mare, verso di noi. Noi siamo una grande, immensa, meravigliosa famiglia. Voi non andate d accordo tra i due piani della sud. Per noi non si muove nessuno. Per voi le fidejussioni le ha firmate un genoano. Noi non abbiamo consiglio di amministrazione (o quasi). Nel vostro ci sono due genoani. Noi abbiamo pochi debiti (siamo misci e maa piegiè). Voi un mare. Noi, nonostante tutto, ci saremo anche l anno che verrà. Voi se sbagliate la serie A, no! Se andiamo in serie A, lottiamo per la retrocessione. Se ci andate voi, siete già RETROCESSI. Noi ci sussiamo arbitri allucinanti e andiamo avanti. Voi al primo errore tutti a piangere da duccino. Noi abbiamo stampa e televisioni contro. Voi a favore. Noi abbiamo Nostalgia Voi tutto il resto. Noi giochiamo bene e vinciamo, ma contro nessuno. Voi giocate con gli ultimi in classifica, vi prendono a pallonate vincente. Sui rigori dubbi poi lasciamo stare, ma siete una grande squadra. Noi abbiamo avuto Torrente. Voi Novellino, un chiaro esempio del perché l uomo discende dalla scimmia. I nostri giocatori non li abbiamo pagati. Voi sì, ma non sono i vostri (belin che scemi!) Non abbiamo gente che ha scritto la storia del tifo. Voi avete Damiano il tamburino (che mi sta pure simpatico). Noi ci alleniamo in una villa. Voi su di una discarica (e poi v incazzate se vi chiamano RUMENTE). Genova nella lingua più diffusa al mondo si scrive e si dice GENOA. Sampdoria nel dialetto più diffuso in Italia si pronuncia SAMPITORIA. Sulla nostra bandiera ci sono nove triangoli tricolore. Nella vostra strisce e nove lettere. Noi nel DNA abbiamo il Genoa. Voi che DNA avete? Voi se vincete è normale, se perdete, i vostri obiettivi sono diversi. Noi abbiamo un Principe. Voi avete un lord, un Balord. Ho cercato di spiegare alcune delle migliaia di differenza tra noi e voi. Per spiegarle tutte ci vorrebbero 100 anni. Una verità la voglio spiegare bene: amore, cuore, orgoglio, dignità, anima e fierezza, sono valori caratteristiche che non hanno prezzo. GENOVA siamo NOI, GENOA siamo NOI! 29 Marzo: Enrico Preziosi

18 18 NEL MONDO DELLA FINANZA: Enrico Preziosi è proprietario della Gruppo Giochi Preziosi holding che detiene la proprietà della Giochi Preziosi S.p.A., l'azienda leader del mercato italiano nel settore dei giocattoli fondata nel 1978 da Henry Lawi. Giochi Preziosi è la seconda azienda europea del settore dopo Lego e quarta a livello mondiale dopo Mattel e Hasbro. Il gruppo Giochi Preziosi comprende Gig, Auguri Preziosi, Toys Center, Dolci Preziosi, Easy Shoes, Giocoplast, Grani & Partners, Giordani, Salati Preziosi e altre. Enrico Preziosi è inoltre attualmente impegnato nel rilancio del Teatro Alberti (Desenzano) di Desenzano del Garda, struttura storica recentemente ristrutturata che oggi accoglie eventi nazionali e internazionali, feste, meeting eventi e congressi. Inizia come distributore di giochi, la rivoluzione avviene a cavallo tra gli anni ottanta e novanta quando mette in atto una massiccia campagna pubblicitaria a livello nazionale sulle televisioni private e locali nascenti. Distribuisce il marchio Sega, ma la svolta decisiva avviene nel quando a fronte d importanti e massicci investimenti in ricerca e sviluppo, e in seguito ad accordi e consolidamento della produzione e importazione diretta dalla Cina, acquisisce la Gig e assorbe ogni altro concorrente e produttore italiano. Nel 2000 inizia la penetrazione nei mercati europei a partire da quelli britannici acquisendo la principale compagnia pubblica UK di giochi e gadget come pure una nuova linea back to school acquisendo con la Auguri Preziosi la storica Auguri Mondadori. Nel 2001 comincia la diversificazione con prodotti alimentari, calzature, una linea di moda per teen-ager (la Fashion Teen) e prodotti per le decorazioni, specialmente natalizie con la Giocoplast Natale. Nel 2002 in brevissimo periodo penetra e conquista il mercato dei gadget acquisendo alcune compagnie già operanti nel settore. Nel 2003 consolida la sua presenza nel mercato degli alimentari producendo un ampia gamma di snacks e merendine sia dolci sia salate e infine acquisendo la Mitica Foods. In seguito consolida la propria posizione ottenendo esclusività e accordi speciali a vario titolo con ad esempio Panini, Parmalat, IP e De Agostini, per fare solo alcuni dei nomi più noti, agendo attraverso la Grani & Partners. Poi entra nel mercato della puericultura acquisendo il grande marchio Giordani. Nel 2004 il Preziosi Group ha registrato un turnover di 590 milioni di euro con Ebitda di 70 milioni di euro, e un profitto netto di oltre 15 milioni di euro. La principale attività è la produzione, marketing e distribuzione di giochi per giovani teen-ager marchiati Gig e Giochi Preziosi, e una catena di grandi magazzini (Toys Center) per la distribuzione al dettaglio dei giochi e annessi, che conta oltre novanta centri in tutta Italia. NEL MONDO DEL CALCIO: Nel mondo del calcio entra con la Saronno: dalla Serie D alla C1, una cavalcata storica per il piccolo club, fino a quando arrivò ad accarezzare il sogno della Serie B, naufragato sul più bello, nella decisiva partita con la Carpi; il presidente decide a questo punto di puntare più in alto lasciando la squadra a una nuova proprietà. La società senza la sua forza finanziaria si ritrovò, però ben presto in crisi e dopo alcuni anni, dopo un rapido crollo in verticale e una retrocessione in C2, scomparve con un fallimento dei nuovi imprenditori subentrati al suo posto. Partenza splendida anche a Como. Partito dalla C1, Preziosi condusse i lariani fino alla Serie A, ma ambiva a piazze più blasonate, tanto che il suo nome è stato legato a tentativi di acquisto del Torino, del Napoli, della Sampdoria e dello stesso Genoa negli anni in cui la dirigenza rossoblù era condotta da Massimo Mauro. Nel 2003 cede il Como ad Aleardo Dall'Oglio con un accordo che contemplava l'opzione di riscatto della società a favore di Enrico Preziosi. In luglio acquista il Genoa, che a fine stagione era retrocessa in Serie C1, puntando a una ricostruzione che portasse a un rilancio a brevissimo termine. La società genovese però in agosto veniva ripescata in serie B, a causa di uno stravolgimento giudiziario innescato dal Catania che, a forza di

19 19 sentenze e ricorsi, aveva costretto la riorganizzazione del campionato di Serie B bloccando le retrocessioni. Dopo una stagione ( ) di transizione, il Genoa si classifica al 1 posto nel campionato cadetto Il declassamento all'ultimo posto dovuto all'illecito sportivo commesso nella decisiva ultima giornata trasforma quello che doveva essere il ritorno del Genoa nella massima serie dopo dieci anni in una retrocessione in Serie C1. Nel 2005 Preziosi in settembre disputa la serie C1; dopo essere stato retrocesso col Genoa, si trova costretto a vendere quasi tutta la formazione costruita, perché i giocatori e l'allenatore non erano disposti a scendere in C1, per la serie A, che contava su grossi investimenti(i nazionali argentini Lavezzi e Milito, il nazionale olandese Ooijer, il nazionale serbo Marković, il nazionale italiano Abbiati, eccetera) e il nuovo allenatore Guidolin, allestendo nuovamente con pochissimo tempo, in esattamente tre giorni una squadra competitiva per la categoria con un nuovo allenatore. Ciò fu fatto in soli tre giorni senza deroghe o proroghe dalla FIGC, concesse viceversa ad altre squadre ripartite dalla serie minore dopo il fallimento per riorganizzare una formazione; ma fu deciso che, a chi era retrocesso per illecito, tale concessione non venisse accordata. Nel 2006 Preziosi come promesso alla platea rossoblù (ricorre spesso una sua citazione "Io non mollo"), riporta il Genoa in serie B, promosso dal girone A della C1 nel giugno dopo i play-off; Preziosi nonostante ulteriori tre punti di penalità per aver fatto ricorso alla magistratura ordinaria e una sconfitta a tavolino per aver fatto giocare, alla prima giornata di campionato contro il Ravenna, finita tre a uno per i rossoblù, il giocatore Ghomsi, che doveva ancora scontare una giornata di squalifica, raggiunto l'obiettivo promesso attrezza con grossi investimenti la squadra rossoblù promettendo il salto nella categoria superiore, richiesta a gran voce dai suoi tifosi che l'avevano già assaporata sul campo l'anno precedente. Nel 2007 Preziosi dopo aver investito a livello giovanile e con l'acquisto di ragazzi molto promettenti ottiene in inverno con il Genoa una meritatissima vittoria, dopo ben quarantadue anni, nel prestigioso Torneo di Viareggio, sconfiggendo la Roma 2-1. La vittoria dei giovani di Preziosi coincide con la seconda partecipazione al torneo sotto la sua gestione, quando nella prima occasione aveva centrato il secondo posto in finale contro la giovanile della Juventus, con i bianconeri che vincevano di misura il trofeo. Nel Luglio 2007 affida la conduzione tecnica della squadra a Giampiero Gasperini, che centra la promozione in seria A, al primo tentativo, quindi Preziosi nuovamente mantiene la promessa, riportando in serie A, dopo dodici anni, il Genoa. Il 10 giugno Preziosi riprende, dove aveva lasciato per motivi extrasportivi, due anni prima. La stagione seguente ottiene un più che soddisfacente decimo posto in serie a, anche grazie all'esplosione di Marco Borriello, autore di diciannove reti. L'11 giugno, la Commissione disciplinare della Lega Calcio gli commina cinque anni d inibizione con proposta di radiazione al Presidente federale, oltre ad un'ammenda di euro inflitta al Genoa per responsabilità oggettiva di vicende legate alla gestione economica della sua ex società Como negli anni 2003 e In particolare la vicenda che gli era stata imputata erano stati i fatti relativi al trasferimento del giocatore Gregori dal Como al Genoa a titolo gratuito e la sua successiva cessione per euro dopo un anno, dal Genoa ad altra squadra, a detta del giudice azione compiuta per voler volontariamente impoverire il patrimonio sportivo del Como calcio (secondo la FIGC da qui scaturisce la sua pericolosità sportiva meritevole di radiazione): in effetti numerosi giocatori del Como passarono a titolo gratuito al Genoa. Nel luglio 2007 venne scagionato dalle accuse e di conseguenza gli venne tolta la squalifica, ma nell'aprile 2008 venne nuovamente squalificato per cinque

20 anni con richiesta di radiazione per altri fatti riguardanti casi d illecito sportivo/amministrativo relativi al periodo IL PRESIDENTE PARLA COSI IL 24 MARZO 2009': "Il nostro vantaggio è che anche conquistando la qualificazione in Coppa Uefa, andremmo oltre gli obiettivi d inizio stagione, per le altre squadre, invece, non andare in Coppa dei Campioni o in Europa sarebbe un problema". L'arma in più del Genoa, secondo Enrico Preziosi, intervenuto a Radio Radio, è la tranquillità della sua squadra. Quarta in classifica con due punti di vantaggio sulla Fiorentina e cinque sulla Roma, il Grifone sogna. L'ultima vittoria, contro l'udinese, è stato un successo con qualche polemica, il club friulano ha contestato la direzione di gara di Ayroldi, ricusando il fischietto di Molfetta. E se qualcuno parla di fattori esterni per decidere la corsa Champions, Preziosi non ci sta. "Se cominciamo a pensare a queste cose, è meglio chiudere tutto e andare al mare. Riguardo alle polemiche dopo la partita con l'udinese ricordo che l'anno scorso siamo stati penalizzati noi, eppure non ci siamo mai lamentati, non abbiamo mai attaccato il sistema. Le ricusazioni degli arbitri mi sembrano eccessive". E tornando alla corsa Champions, Preziosi assicura che non ci sarà "nessun calo di tensione, non abbasseremo i livelli di guardia perché centrare la qualificazione, significherebbe entrare nella storia". Il quarto posto e la Coppa dei Campioni significano anche altri introiti. "Noi non abbiamo i ricavi dei grandi club, la Coppa dei Campioni potrebbe alzare i livelli di tutti gli stipendi, ma noi non possiamo permetterci follie". Ci teniamo a difendere il nostro quarto posto e lo faremo con determinazione". L'ultima battuta è per Gasperini: "Resta con noi", assicura Preziosi. I.C.: Ho pubblicato ciò per fare capire alla gente che legge e parla a vanvera chi è il presidente Enrico Preziosi. Le persone parlano perché hanno la lingua e dicono cose che, secondo me, sono sbagliate. Voglio capire perché a un uomo, che ha sbagliato, che ha pagato e che sta ancora pagando, deve essere dato del MAFIOSO. Le parole vanno pesate e in questo caso, secondo me, non sono state pesate ma scritte perché nessuno sa più a cosa appigliarsi! La società di Enrico Preziosi da lavoro a tante famiglie, Enrico Preziosi nel momento in cui ha visto la sua società messa a rischio si è messo da parte. Ricordate che alla fine i nodi vengono al pettine. Io dico sono una cosa GRAZIE PRESIDENTE PER QUELLO CHE HAI FATTO E QUELLO CHE FARAI! R.G.: Mi accodo non capisco poi sta storia del mafioso. Che impegno Ilaria spero che lo leggano tutti. I.C.: Mi auguro anch io che lo leggano, perché purtroppo per me la parola mafioso va usata in altri situazioni e non contro un PRESIDENTE che comunque avrà fatto i suoi errori, ma sono convita che quello che sta facendo, e sono sicura che farà anche poi nei prossimi anni, sia veramente BELLO PER IL GRIFONE! M.F.: Brava Ilaria! Penso che nessun imprenditore abbia la coscienza completamente pulita ma ripeto NESSUNO, in altre parole non solo lui, chi arriva a certe posizioni è comunque degno di rispetto. Lui in particolar modo! Non ci ha lasciati soli e avrebbe potuto. GRAZIE ENRICO R.T.: E' parecchi anni che io vado allo stadio e Presidenti ne ho visti, ma l'unico che ci ha dato delle soddisfazioni è ENRICO PREZIOSI. Proviamo a chiedere ai vecchi se si ricordano un GENOA così e pensare che ci sia anche qualcuno che ha il coraggio di contestarlo. A parer mio teniamocelo stretto GENOA FOREVER! I.C.: Vedi R., il problema è che chi contesta ora il Presidente Preziosi è lo stesso che prima contestava gli ALTRI. E' lo stesso che l'anno della retrocessione contestava Carraro, ma contestava anche il Presidente Preziosi. Ci sono persone che non sanno, essere coerenti, ci sono persone che non hanno ancora capito (ORA) che l'uomo che contestano è l'uomo che ha saputo mantenere una parola: "IO NON MOLLO ED IL GENOA TORNERA' IN ALTO". Ecco lui queste parole le ha dette, ma tutti continuano a contestare anche ora che l'unica cosa che si dovrebbe fare è TIFARE e uscire da MARASSI SENZA VOCE! R.T.: Concordo pienamente. Se penso quei mezzi giocatori che li facevamo sentire dei campioni, che a paragonarli col GENOA di ora, mi scappa da ridere! I.C.: Purtroppo certa gente non merita la classifica che ha ora il Genoa e non merita un Presidente che tutte le promesse che ha fatto le ha sempre mantenute! 20

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