Due letterati di casa nostra. Il bosco in classe. Nuovo servizio di Asilo nido. La Filiera corta

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1 ANNO XX - N. 77 MARZO 2008 NOTIZIARIO DEL COMUNE DI MOLAZZANA Direttore Responsabile: Floriano Moni Aut. Tribunale di Lucca n. 480 del 15 Luglio Sped. in Abb. Postale Gruppo IV Cascio 1931: erano una cinquantina gli abitanti della borgata di San Rocco, agli inizi degli anni 30. Erano quasi tutti Valdrighi, imparentati tra loro. Qualcuno ricorda che non fu difficile riunirli, una domenica prima di pranzo, per una foto che li immortalasse insieme. (Per la cronaca, ora a San Rocco vivono 23 persone). Si riconoscono dall alto in basso: Isabella Venturi, Maria Valdrighi, Ferdinando Valdrighi, Pietro Salotti, Massima Valdrighi, Luigi Valdrighi che ha in braccio Diana, Leonilda Rossi, Eufemia Valdrighi, Anna Valdrighi, Italo Valdrighi, Maria Valdrighi, Lilia, Avelino, Paolo, Angelo Valdrighi, Bruna Salotti, Armida Tadolini, Leda e Paola Salotti, Giovanni Tadolini, Ortensia Valdrighi, Adone Donati, Luciano Donati, Bruno Valdrighi. Nuovo servizio di Asilo nido Due letterati di casa nostra Il bosco in classe La Filiera corta pagina 3 pagine 6-7 pagina 9 pagina 10

2 2 COMUNITÀ MONTANA DELLA GARFAGNANA Garfagnana: 5 milioni e mezzo di euro per lo sviluppo rurale Alla Comunità Montana della Garfagnana saranno assegnati quasi 5 milioni e 500mila euro nell ambito del Piano di Sviluppo Rurale per il periodo Un importante opportunità di sviluppo rurale attraverso un sistema di incentivi capaci di coinvolgere gli agricoltori e tutti gli operatori del settore, all interno di un progetto di sviluppo condiviso e concordato. Un progetto che ha come obiettivi la valorizzazione delle produzioni locali di qualità, il miglioramento della competitività del sistema agricolo e agroindustriale, il rafforzamento dell immagine complessiva dei prodotti, puntando soprattutto sull aspetto qualità`; il sostegno allo sviluppo delle attività produttive, la tutela e la conservazione delle aree naturali, l assetto territoriale dell area ed in generale il miglioramento della qualità della vita. Il Piano di Sviluppo Rurale è dunque uno strumento di programmazione e finanziamento per gli interventi nel settore agricolo, forestale e delle energie alternative e rinnovabili che guarda con attenzione ai problemi legati allo spopolamento delle aree montane ed all insufficiente ricambio generazionale in campagna. La Comunità Montana ha individuato, con le organizzazioni ed i soggetti interessati, le misure da attuare, che troveranno concreta realizzazione attraverso l emanazione di appositi bandi, cui verrà data idonea e diffusa pubblicità. In particolare, saranno privilegiate le misure Ammodernamento delle aziende agricole, Migliore valorizzazione economica delle foreste, Premio di Primo Insediamento per i giovani agricoltori, Mantenimento razze in via di estinzione, Agriturismo. P.P. Comune di Molazzana - Popolazione residente Riferita al giorno 29 del mese di febbraio 2008 FRAZIONI MASCHI FEMMINE TOT. M+F NUM.FAMIGLIE MOLAZZANA BRUCCIANO ALPE S. ANTONIO SASSI EGLIO MONTALTISSIMO CASCIO TOTALI Morti: Conti Olga, di anni 85, morta in castelnuovo Garf. il ; Giovannini Teresa, di anni 84, morta a Lucca il ; Fanani Ottavia, di anni 63, morta a Pescia il ; Tortelli Paola, di anni 93, morta a Molazzana il La scomparsa del dottor Gabriello Angelini Anche noi a Molazzana ricordiamo volentieri il dottor Gabriello Angelini che oltre ad essere un buon medico è stato anche un buon Sindaco per il Comune di Camporgiano. Dopo il nostro primo cittadino, Selso Savoli, crediamo sia lui ad essere stato il maggior numero di anni nella pubblica amministrazione, accattivandosi la stima e la simpatia della gente di Garfagnana. Persona generosa, disponibile, di carattere buono ed estroverso, riusciva sempre a conquistare la fiducia e l affetto di quanti lo conoscevano. E vero: chi semina, raccoglie. Il dottor Gabriello ha seminato e raccolto molto: lo abbiamo visto il giorno in cui lo abbiamo salutato per l ultima volta. PARCO ALPI APUANE nuova perimetrazione A seguito dell adozione da parte della Regione Toscana della nuova perimetrazione, il Consiglio Comunale con delibera n. 3 del , ha approvato alcune modifiche alla proposta di adozione, ampliando la zona cacciabile e venendo così incontro alle richieste della popolazione dell Alpe di S. Antonio. Le mappe con la nuova proposta di perimetrazione possono essere consultate presso gli uffici comunali. LA PANIA ON-LINE Consulta la Pania on-line all indirizzo Potrai consultare e scaricare gratuitamente tutti i numeri del giornale fino ad oggi pubblicati e contribuire ad arricchire il nostro notiziario inviandoci suggerimenti e proposte di pubblicazione.

3 3 Nuovo servizio di Asilo Nido a Montaltissimo Nel mese di gennaio è stato avviato il nuovo servizio di Asilo Nido Domiciliare, nell ambito di un progetto sperimentale (denominato CIPI vola sulla Valle del Serchio ) finanziato dalla Comunità Europea e dalla Regione Toscana. Il progetto, che vede la partecipazione dei Comuni di Gallicano (Ente capofila), Barga, Borgo a Mozzano, Molazzana e Fabbriche di Vallico, prevede la disponibilità di un numero massimo di cinque posti per ogni comune aderente. Nel caso di Molazzana il nuovo servizio viene ospitato presso la scuola dell infanzia di Montatissimo dove è stata attrezzata una stanza per lo scopo. Il progetto educativo viene gestito dalla cooperativa SO&CO che già ha in carico lo stesso servizio presso l asilo nido Cipì di Gallicano. L orario di apertura è dalle 7:30 alle 14:30. Possono presentare domanda di iscrizione i genitori dei bambini di età compresa da 12 mesi compiuti a tre anni. E prevista una quota di compartecipazione a carico delle famiglie di 220 euro mensili. Agevolazioni straordinarie sono concesse in presenza di situazioni di difficoltà economico-sociale attestate dai Servizi Sociali e comunque a fronte di una ISEE non superiore a euro 4999,00. Il servizio è prioritariamente rivolto ai residenti nel Comune sede del Nido domiciliare e successivamente nei Comuni aderenti al progetto. Le domande di ammissione, da compilarsi su apposito modulo disponibile presso gli uffici servizi educativi del Comune di Gallicano e dei Comuni sedi dei Nidi, dovranno essere presentate all'ufficio servizi educativi dei comuni sedi dei nidi che provvederanno a trasmetterle ai servizi educativi del Comune di Gallicano per procedere alle ammissioni. I genitori che intendono iniziare la frequenza del bambino al Nido d Infanzia dovranno presentare la domanda di iscrizione almeno15 giorni prima del mese di frequenza. Nel caso di posti disponibili, le ammissioni verranno regolate da specifica graduatoria. Sono prioritariamente ammessi ai nidi domiciliari i bambini: a) orfani b) in affidamento o adottati c) segnalati dalla ASL o dai servizi sociali della Comunità Montana d) portatori di handicap ai sensi della L.104/92. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all ufficio servizi educativi del Comune di Molazzana. L angolo della Poesia RICORDO O SOGNO? Chiome d'ulivo a cerchio ordinato, in alto, come labbra tremule alla preghiera. Vellicare di brezza in sussurro argenteo lungo il poggio. Leggiadro strascico di timide mammole tra il verde da poco nato e già compatto. Ciglia fitte d'umiltà a pareggiare azzurro d'un cielo ritrovato. Fazzoletti d'orto in geometrie perfette e festa bianca di bucati a salutare lo strappo dall'inverno. Fragranze buone di pane e pasimata a spargersi dal forno a due passi dalla casa ad occhi aperti. Vaporosa distesa ruggine di terre appena rivoltate e ripido precipitare di sentieri affaccendati tra il brillare delle siepi verso la valle spalancata. Tenera figura, mia madre indaffarata, volto dolce abbozzato appena sopra l'aia fitta di galline. E mio padre nel campo grande ad aprire l'anima del solco per il seme. Ed io, qui, che ancora bevo immagini passate, profumi andati, affetti sgretolati e suono a festa di campane, con frecce di rondini a garrire intorno al campanile. Ma è l'ombra di un ricordo o solo un sogno questo tempo della Pasqua e dell'infanzia che ritorna prepotente in fondo al cuore? Gian Gabriele Benedetti

4 4 QUATTRO GIORNI A GUSSING, IL PAESE AD EMISSIONI ZERO (II PARTE) Il legno. SUPERFICIE BOSCATA IN GARFAGNANA Su una superficie totale di ettari, quella forestale occupa ben ettari (71,25%), garantendo alla Garfagnana un grado di boscosità tra i più elevati della Toscana. TIPO DI BOSCO SUPERFICIE ha A prevalenza di faggio ,39 A prevalenza di castagno ,67 Castagneti da frutto in produzione ,53 Castagneti da frutto abbandonati ,52 A prevalenza di cerro ,74 A prevalenza di carpino nero ,88 Misti di latifoglie ,19 Misti di conifere e latifoglie ,70 Misti di conifere ,73 Altre superfici boscate ,65 T O T A L E ,00 Da questa tabella vediamo che siamo molto ricchi di legno, e che ogni anno un ettaro di bosco produce un quantitativo di legno nuovo, pari a circa 8-40 MWh di calore rinnovabile, sufficiente a riscaldare un abitazione o un piccolo edificio pubblico, considerando poi che sul nostro territorio il riscaldamento comporta circa un terzo del fabbisogno energetico, pertanto uno dei sistemi di fonte di riscaldamento dovremmo trarlo proprio da questo prodotto. Con il legno possiamo fare due tipi di riscaldamento, uno con legna normale per caminetti stufe e caldaie a legna, l altro per caldaie a cippato, cioè a biomasse. La Comunità Montana della Garfagnana ha in gestione la manutenzione di tutto il Demanio forestale della Regione Toscana, circa ettari, ed il Demanio dei Comuni sul versante apuano che sono altri ettari, per un totale di ettari Da questi nella normale gestione di manutenzione deriva una quantità tale di legname di risulta (che con una attrezzatura adatta viene trasformato in cippato) circa 1200 quintali annui,per le varie richieste sul territorio. Ma per questo prodotto dovrebbe esserci il coinvolgimento dei locali produttori di legno cippato, (agricoltori, imprese boschive), come fornitori di materia prima, assicurando loro un extra reddito con nuove possibilità occupazionali. Tra le realtà attuali in Garfagnana troviamo l impianto a biomasse del Comune di Camporgiano, il cui consumo medio è circa 1200 q. annui, dedicato al riscaldamento degli edifici scolastici, del palazzo comunale, e dei capannoni del complesso Rocca degli Estensi. Il Comune di Careggine è partito proprio in questo mese con un altro impianto a biomasse per il riscaldamento delle scuole e di alcune abitazioni private. Anche la fortezza di Mont Alfonso % di Castelnuovo Garfagnana ha il suo impianto a biomasse funzionante per il riscaldamento di tutto il sito. Ci sono poi altri 5-6 Comuni che hanno presentato altri progetti alla Regione Toscana e sono in attesa del contributo europeo per altri impianti a biomasse e solare. La realizzazione di mini reti di teleriscaldamento a legno cippato al servizio degli edifici pubblici e privati, rappresenta un esperienza positiva per l intera comunità garfagnina. Interessante sarebbe sapere quante famiglie in garfagnana fanno uso di legna per riscaldamento. Considerando che nell ultima statistica della Comunità Montana le famiglie erano , si presume che il 20% si riscaldi con legna, e che un altro 20% ne faccia uso promiscuo con altra fonte energetica. Se così fosse credo già sarebbe un ottimo risultato. Il sole, è un altra importante fonte energetica. Anche in questo settore molte famiglie posseggono pannelli solari sia per l acqua calda, ma anche in combinazione ad altre caldaie sia a legna che gasolio per riscaldamento. Ultimamente sono sorti nuovi impianti basati sul fotovoltaico, dove la luce del sole si trasforma in energia elettrica e viene messa in rete nazionale traendo notevoli vantaggi economici, (vedi ad es. il Comune di Villa Collemandina, l albergo Scoiattolo a Minacciano, il Progetto del Comune di Castelnuovo per il riscaldamento per gli impianti sportivi, e le scuole superiori). Per quanto riguarda i rifiuti urbani, in Garfagnana abbiamo un impianto di incenerimento in loc. Belvedere nel Comune di Castelnuovo Garfagnana. Con una più accurata raccolta differenziata sul territorio, si potrebbe trasformare questo impianto a biomasse per l energia elettrica e termica. Per quanto riguarda l eolico, invece, non credo che in Garfagnana ci siano grandi potenzialità, non essendo una zona molto ventosa e considerando poi che i venti di tramontana sono diminuiti del 30% neglli ultimi annin. L acqua è ultima e più importante fonte energetica del nostro territorio. Ne riparleremo! Ivo Poli

5 5 C É DELIBERA E DELIBERA PODESTÀ E SEGRETARIO Avviciniamoci ai nostri tempi.prendiamo in considerazione alcune delibere del Giugno Siamo in pieno ventennio fascista: non c è più il sindaco ma è il podestà a monopolizzare tutte le attività amministrative del comune,a prendere decisioni,a fare,insomma, il bello e il cattivo tempo. A ricoprire la carica di podestà nel 1932 è il geometra Emolo Guidugli. Il segretario comunale è Isidoro Venitucci, titolare presso il comune di Gallicano e in servizio da poco anche a Molazzana, dopo le dimissioni rassegnate per motivi che non conosciamo,dal suo collega dottor Raffaele Sonnino. SPESE ED EDILIZIA Il podestà decide di erogare varie somme di denaro: a Franchi Elvira per la pulizia degli uffici comunali,al segretario e alla guardia Pietro Stefani per alcune trasferte,a Bertolozzi Francesco per fornitura di legna alle stufe del palazzo municipale, alla maestra Anna Poli per spese di suppellettili delle aule scolastiche. Segue un lungo elenco di nominativi con accanto le somme erogate. Per tutti questi pagamenti è stato necessario un forte storno di fondi. Di discreto interesse un altra delibera emessa lo stesso giorno che concerne la tassa sui fabbricati. Questi sono distinti in tre categorie: e costruzioni popolari,le costruzioni di tipo medio e quelle di lusso. Si qualificano come costruzioni di lusso gli edifici aventi ricche decorazioni interne ed esterne, garage o scuderia, giardini o parco,cintati da cancellata o mura, locali di servizio distinti o annessi.. INFORTUNIO IN ITINERE Tra le varie altre deliberazioni adottate quel 4 Giugno dal podestà, la più dettagliata e complessa riguarda il segretario Venitucci che si trova così a registrare di propria mano sui verbali, eventi e fatti che lo riguardano personalmente. La cosa è già di per sé insolita e curiose sono le motivazioni che determinano la delibera. Era successo che il segretario Venitucci il 28 aprile dell anno in corso nel ritornare da questo comune alla sua residenza fu passsivo d infortunio. Si verificò quello che oggi sarebbe chiamato infortunio in itinere. Il funzionario, cadendo, aveva riportato la distorsione del polso destro ed era stato dichiarato guaribile in 25 giorni. I medici gli avevano prescritto cure che il segretario non poteva effettuare né a Molazzana né a Gallicano. Doveva sottoporsi a cure elettriche e a bagni di fango per migliorare e combattere i postumi funzionali di detto arto. L Amministrazione, sottolinea il podestà, non può esimersi dall obbligo di ripianare le spese già effettuate dal suo dipendente e quelle cui andrà incontro. Il professor De Hicroseymis di Lucca, esperto in cure elettriche ha parlato della necessità di almeno venti sedute. Di uguale durata le cure geotermiche a Bagni di Lucca. La somma che il podestà stanzia è di lire 14oo- ed è comprensiva delle cure medesime,dei viaggi di andata e ritorno da Gallicano alla stazione,da qui a Lucca e Bagni di Lucca. La somma viene imputata all articolo 11 stipendio al segretario che presentava una disponibilità annuale di lire 2112 e che l infortunio ha, come si vede, notevolmente decurtato. F.Moni Il 2008, anno di... Anniversari Il 2008 è un anno denso di anniversari da celebrare: non è solo il 60 anniversario della Costituzione italiana, ma anche quello della Dichiarazione Universale dei Diritti dell Uomo, adottata il 10 dicembre 1948 dall Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che sancisce i diritti individuali, politici, economici e culturali di ogni persona. Sono passati invece 40 anni dalla protesta studentesca e giovanile del Sessantotto, dalla contestazione che mise in luce i limiti di una società troppo classista, l anno della protesta mondiale, caratterizzato da una serie di eventi che, comunque si vedano, hanno cambiato profondamente il mondo ed i rapporti sociali. Il 2008 vede inoltre la tragica ricorrenza del trentennale dell agguato di via Fani e dell omicidio di Aldo Moro, che segnò il culmine della strategia della tensione. Nel 1968 in Italia nasceva anche la scuola materna statale, quella che oggi si chiama «Scuola dell infanzia» ed accoglie quasi un milione di bambini. Dieci anni fa invece si firmava lo Statuto delle studentesse e degli studenti della Scuola Secondaria, la cosiddetta «Carta degli studenti», che elenca i loro diritti e i loro doveri, e che dovrebbe essere consegnata a ciascuna matricola al momento dell iscrizione. P.P.

6 6 Bertozzi e Moni alla riscoperta di due letterati di casa nostra ALL ISTITUTO CAMPEDELLI SI È PARLATO DEL GRILLOROSSO E DI GIAN MIROLA Il Grillorosso ( ) In uno dei periodici incontri letterari tenutisi all Istituto per Geometri e Ragionieri ITCG Campedelli di Castelnuovo, Aldo Bertozzi e Floriano Moni hanno rivisitato il poeta Grillorosso e lo scrittore e giornalista Gian Mirola, pseudonimi con cui Alfezio Giannotti e il figlio Almiro solevano firmare i loro pezzi. Erano presenti i figli di Gian Mirola, Leonardo e Idea, con la rispettive famiglie, i presidi Fontanelli, Benedetti, Bertolini e Lucchesi, numerosi insegnanti e studenti dell Istituto. All inizio l insegnante Idea Giannotti ha fatto dotte comparazioni tra la figura del nonno poeta e del padre scrittore, arricchendo il suo intervento con annotazioni biografiche ed infine leggendo alcune tra le più significative poesie del Grillorosso. L avvocato Aldo Bertozzi ha sviscerato da par suo il Grillorosso ( ), sottolineando la sua ansia di sapere. Alfezio Giannotti fin da ragazzo leggeva tutto, dai libri della messa ai testi filosofici e di storia sacra che il prete del paese gli imprestava. A poco a poco si impossessò così di una cultura sconfinata e aperta a tutti gli ideali. I primi versi furono satirici poi si dette ai maggi, alle Befanate, ai rispetti. Scriveva su tutti i pezzi di carta che trovava e che poi, invece di conservare, regalava a questo e a quello. Nel 1909 iniziò a pubblicare le sue poesie sui giornali del tempo. Prima si firmò Alfeo poi Rigogolo Garfagnino infine Grillorosso. Nel 1914 una rivista letteraria fiorentina Juventus bandì un concorso di poesia. Tra i giurati c era anche il grande Giovanni Papini. I concorrenti furono un migliaio; vinse il poeta di Eglio che vendette però subito il primo premio, un fiorino d oro, per comprare libri, tra cui un dizionario della lingua italiana. Con l avvento del fascismo, la censura iniziò a prender di mira certe sue arguzie e stoccate al regime. I suoi pezzi uscirono sui giornali sempre più mutilati. Un giornale di San Francisco pubblicò tutte insieme ben sedici poesie del Grillorosso. Chi sa come, quel giornale giunse anche in Italia. Fu la fine dell attività pubblicistica del Grillorosso. Fu ancora ammonito, poi schedato, diffidato. Alfezio si chiuse sdegnosamente nel silenzio. In piena seconda guerra, la scheggia di un proiettile lo uccise sulla porta di casa. Floriano Moni ha invece illustrato la figura di Gian Mirola ( ), giornalista dallo stile sobrio, senza fronzoli, dotato di notevole creatività. Anche nel dialogare sapeva imporre il suo stile: l eloquio era scorrevole e incisivo tanto che tenne conferenze di ogni genere. Gian Mirola ( ) Come giornalista, Almiro Giannotti, ha scritto su una settantina tra riviste, quotidiani, periodici. Da Famiglia Cristiana a La Domenica del Corriere. Le sue prefazioni a libri di poesia o narrativa sono decine. Se si dovesse fare davvero un attenta analisi del giornalista Gian Mirola ha detto Moni un capitolo a parte meriterebbero i suoi pezzi sugli emigrati e l emigrazione. Egli non ha mai attraversato l oceano ma aveva mille agganci in ogni parte del mondo e dei nostri emigrati sapeva tutto. Poi quando rientravano in patria per brevi periodi, egli andava, li intervistava, partorendo poi pezzi memorabili che mandava ai giornali. Come scrittore di libri il suo stile è stato paragonato a quello di Hemingway: periodi brevi ma profondamente evocativi. E stato ricordato anche il successo dei suoi libri per l infanzia come La Trappola e Nove mesi di scuola a Collerosso che nel 1964 vinse il premio Collodi. L incontro letterario al Campedelli era stato organizzato degli insegnanti Floriana Balducci e Dino Magistrelli, dal tecnico di laboratorio Paolo Brancoli e si è svolto in collaborazione con il Comune di Castelnuovo, Progetto Donna, Unisenior, Circolo Culturale La Garfagnana.

7 La morte del maestro 7 I più lo chiamavano così, maestro, ignorando nome e cognome. Anche quando giocava a scopone o a bocce, tutti ambivano a far coppia col maestro perché oltre a essere bravo e abile era garanzia di onesta imparzialità e con lui non vi sarebbero mai stati - strascichi o contestazioni sul punteggio. Quanto Osvaldo Ferrari fosse amato si è visto il giorno delle sue esequie, il 19 febbraio, a Perpoli. Molti gli ex alunni che non hanno trovato posto nella piccola chiesa di San Michele, dove ha celebrato la Messa Don Daniele Ferrari, cugino di Osvaldo, coadiuvato da Monsignor Gianfranco Lazzareschi. Presenti anche numerosi colleghi e genitori che del maestro avevano avuto modo di apprezzare la sensibilità e la grande umanità nei confronti dei loro figli e non ultima la sua variegata cultura che riusciva a trasmettere con la semplicità e l efficienza di narratore vivace e originalissimo. Ferrari aveva insegnato per cinque anni presso la scuola elementare di Cascio e dal settembre 1991 al 1996 presso la scuola del Capoluogo dove aveva concluso la carriera. Pieni di fascino erano i suoi racconti sugli Nella foto: il maestro Osvaldo Ferrari è l ultimo a sinistra. Al centro, Don Angelo Vannucci inizi dalla sua attività didattica in Sardegna, prima a Lanusei poi in provincia di Nuoro, dal 1964 al Era ancora la Sardegna del banditismo, dell abigeato e dei rapimenti e il maestro ne aveva ben colto le motivazioni storiche e i risvolti sociali. Una volta uscito dal mondo della scuola, aveva fatto una scelta coerente con quelli che erano stati sempre i suoi principi di altruismo e generosità: divenne volontario della Misericordia di Gallicano e molti lo ricorderanno affrettarsi, trafelato, a salire sull ambulanza con una fitta agenda quotidiana, da un ospedale alla casa di riposo, da una terapia all altra, sempre pronto alla battuta e sorridente. La serenità che sapeva emanare, rassicurava e ci rendeva tutti meno inquieti. Ciao maestro! (f.m.) L Associazione Amici del Liceo Scientifico di Castelnuovo Garfagnana Da alcuni anni si è costituita l'associazione Amici del Liceo Scientifico di Castelnuovo Garfagnana con l intento sia di mantenere i contatti tra gli ex alunni con iniziative culturali e conviviali, quali visite a musei, gite, spettacoli di beneficenza, sia di organizzare iniziative a sostegno della formazione degli studenti e incontri culturali rivolti a tutta la popolazione, nell'intento di mantenere un legame con la scuola e di dare vita ad un confronto tra più generazioni in un percorso di idee e di proposte. L Associazione ha organizzato diverse iniziative tra cui il programma Incontri con le conoscenze, una serie di conferenze sui temi più attuali della ricerca scientifica e tecnologica o a carattere letterario, aperte gratuitamente al pubblico e agli studenti, spettacoli teatrali, iniziative di beneficenza, viaggi culturali, quali la visita alla mostra su Piero della Francesca ad Arezzo. L Associazione ha attivato collaborazioni con enti pubblici e con altre istituzioni culturali e ha, inoltre, assegnato borse di studio agli studenti vincitori del concorso bandito dall Associazione I giovani e la ricerca. Tra le conferenze più significative, ricordiamo quelle con l Ing. Ferdinando Cannizzo Responsabile Galleria del Vento F1 della Ferrari, lo scrittore Marco Santagata, l endocrnologo Prof. Roberto Barale, l incontro su Carducci con il Prof. Luca Curti dell Università di Pisa, il Prof. Guido Tonelli su La fisica delle particelle, il Prof Franco Giannessi, dell'università di Pisa e Direttore della Scuola di Matematica presso il Centro E. Majorana di Erice su Perché occuparci di massimi e minimi? La Natura è estremista, il prof, Claudio Casarosa Conversazione sull energia dell Università di Pisa. Quanti sono interessati a partecipare agli incontri e ad iscriversi all Associazione possono scrivere tramite e.mail al presidente, Aldo Frediani, professore presso la facoltà di Ingegneria a Pisa, al seguente indirizzo: a.frediani@ing.unipi.it. Patrizia Pieroni

8 8 II Parte Parla l Enologo LA DIFESA FITOSANITARIA DELLA VITE Si fanno sempre più pressanti i problemi relativi all inquinamento del territorio ed ai residui di antiparassitari nei prodotti agricoli ma resta sempre indispensabile proteggere le colture dagli attacchi dei parassiti. L obiettivo da raggiungere è quello di ridurre al minimo indispensabile l uso dei fitofarmaci e di operare in modo da avere i migliori risultati. E quindi indispensabile indicare per ogni singolo parassita animale e vegetale le linee tecniche da seguire per individuare soglie più adatte ad impostare una lotta razionale e più aderente alle reali esigenze economiche della coltura, oltre che al rispetto dell ambiente e dell uomo. MALATTIE CRITTOGAMICHE Peronospora della Vite: E sicuramente la malattia crittogamica più insidiosa,nonostante le acquisizioni più recenti sulla biologia del parassita. La peronospora colpisce tutti gli organi verdi della pianta, dalle foglie, ai grappoli agli acini. Sulle foglie le manifestazioni sono caratterizzate dalle cosiddette macchie d olio sulla pagina superiore della foglia cui corrispondono le muffe bianche sulla pagina inferiore. I grappoli, colpiti sia prima sia dopo la fioritura, possono presentare la solita muffa bianca in corrispondenza della quale il grappolo imbrunisce e secca, oppure si possono formare sui peduncoli delle macchie brune (forma larvata) simili a scottature, che impediscono il passaggio della linfa alla parte sottostante del grappolo che appassisce e dissecca Ciclo biologico:le foglie cadute sul terreno l anno precedente rappresentano il materiale in cui il fungo sverna, in primavera in presenza di determinate condizioni inizia il nuovo ciclo (regola dei tre dieci): lunghezza dei tralci intorno 10 cm, temperatura minima intorno 10 C, pioggia di almeno 10 mm caduta nell arco di ore. Da questo momento inizia il periodo di incubazione (periodo di tempo intercorrente dall entrata del fungo nella pianta fino alla comparsa della muffa bianca ). Alla comparsa delle macchie d olio, nel vigneto incominciano le infezioni secondarie che si possono sviluppare tutte le volte che la pianta resta bagnata per almeno due o tre ore per opera della pioggia o anche di una nebbia o della rugiada. I vitigni più sensibili a questa malattia tra quelli presenti nella nostra provincia sono: il Trebbiano Toscano, il Canaiolo ed il Sangiovese. Difesa: La lotta chimica rimane tuttora l unico mezzo di difesa contro la peronospora; nell impostazione della lotta guidata il viticoltore deve, però, tenere presente la biologia del fungo e le caratteristiche dei prodotti antiperonosporici utilizzati., che vengono distinti: Prodotti di copertura: formulati a base di rame e diticarbammati,: hanno un azione esclusivamente preventiva e garantiscono una persistenza d azione di circa 7 giorni, che risulta fortemente ridotta da una o più piogge che sommino da 20 a 25 mm di acqua. Prodotti citotropici: presentano una persistenza pari a quella dei prodotti di copertura. Ma a differenza di questi ultimi, oltre ad avere un azione preventiva di contatto hanno un ottima azione curativa post-infezione perché riescono a bloccare lo sviluppo della malattia. Prodotti sistemici: Penetrano nella pianta e sono veicolati all interno garantendo la protezione dei germogli formati dopo il trattamento; sono assorbiti in 3-4 ore ed hanno azione bloccante ed eradicante. La persistenza di azione è di 12 giorni. La strategia di difesa può essere la seguente: Fino alla fioritura sono da preferire i prodotti di contatto da soli o in miscela con prodotti citotropici. Dalla fioritura all allegagione è utile ricorrere ai prodotti sistemici a turni fissi di giorni per un numero non superiore a tre trattamenti, dopo l allegagione impiegare prodotti rameici e solo in condizioni di decorsi stagionali molto piovosi impiegare miscele di rame più prodotti citotropici. Mal dell esca: è una malattia ampiamente diffusa in tutti gli areali di coltivazione della vite, tanto da rappresentare una grave emergenza fitosanitaria. I motivi di questa notevole espansione sono da ricercare nella mancata attuazione di norme profilattiche atte contenere la diffusione di questa malattia. - L instaurarsi del processo infettivo è legato alla presenza di una via di penetrazione che può essere rappresentata da lesioni sulle parti legnose, originate da eventi meteorici avversi, o dall uomo attraverso operazioni colturali come la potatura. Tale pratica risulta determinante per la diffusione della malattia nel vigneto. Il mal dell esca è originato da una sequenza parassitaria di microrganismi fungini. Questa patologia può presentare un decorso acuto o cronico : in entrambi i casi la manifestazione dei sintomi coinvolge l apparato aereo delle viti, danneggiando foglie grappoli, tralci branche e fusto. Il decorso acuto (apoplessia) porta le piante incontro a una morte repentina: durante i mesi estivi è possibile osservare delle viti che, dopo un breve peri-

9 9 odo caratterizzato da manifestazioni clorotiche e avvizzimento fogliare si presentano completamente disseccate, bruciate e annerite. Nel decorso cronico, il deperimento dei soggetti infetti è lento e progressivo, permettendo la sopravvivenza delle piante anche per alcuni anni. Le foglie assumono il classico aspetto tigrato, mostrando dapprima macchie clorotiche internervali che in seguito confluiscono e necrotizzano, lasciando sottili porzioni di tessuto sano lungo le nervature. Difesa: L incompleta definizione e l incertezza relativa ad aspetti legati alle cause e alla diffusione del mal dell esca rendono ancora problematica la messa a punto di efficaci strategie di lotta. La difesa da questa malattia viene basata innanzitutto su una serie di misure profilattiche note e consigliate da tempo, ma spesso disattese. 1) asportazione tempestiva di piante morte o irrimediabilmente colpite e rimozione del materiale infetto derivante dal risanamento di ceppi colpiti che può costituire una palese fonte di inoculo; 2) evitare l abbandono o l interramento nel vigneto del materiale delle potature, ma allontanarlo e bruciarlo prontamente; 3) contrassegnare le piante colpite sin dalla prima comparsa dei sintomi fogliari, in modo da potare separatamente le viti infette e quelle sane; 4) disinfettare spesso gli attrezzi di potatura durante l esecuzione della stessa. E sufficiente immergere gli attrezzi dentro una soluzione di varechina; 5) disinfettare i grossi tagli e le ferite accidentali con mastici cicatrizzanti,meglio se formulati con fungicidi; 6) in presenza di malattia, l unica terapia al momento consigliata prevede interventi agronomici ( tagli di ritorno ) che consistono nell asportazione ed eliminazione della zona di legno infetto. Il successo di questi interventi è legato alla tempestività di esecuzione e all entità della diffusione della malattia nel vigneto, che non deve interessare più del 7 8% delle viti presenti, per non squilibrare fortemente la produzione. Massimo Motroni Il bosco in classe Nel mese di Febbraio, presso la Scuola Primaria di Molazzana, sono intervenuti, per ampliare le tematiche di educazione ambientale, due esperti forestali. Gli incontri si sono svolti all interno del laboratorio di educazione ambientale collegato al progetto Bosco aperto (anno 2007) relativo al programma IN.F.E.A. (Informazione, Formazione, Educazione Ambientale). Tale progetto è svolto in collaborazione con vari enti tra cui la Provincia di Lucca, la Comunità Montana della Garfagnana, il Comune di Molazzana, la Regione Toscana e altri enti del territorio. La tematica del bosco è stata affrontata, nel laboratorio, sin da ottobre, dagli alunni della scuola che hanno ampliato nei gruppi di lavoro vari aspetti di questo ambiente: gli arbusti, le piante ad alto fusto e i personaggi fantastici del bosco della nostra tradizione. Come conclusione di questo percorso di educazione ambientale che ha visto come protagonista il bosco, sono stati ospitati due esperti che hanno relazionato e ampliato le conoscenze degli alunni su questo ambiente. Il primo incontro, si è tenuto l 8 febbraio, con l Ispettore a riposo del Corpo Forestale dello Stato, Serani Berardino, il quale ha approfondito Le azioni del bosco. Il Sig. Serani inoltre ha illustrato, con slides e vignette, le cause degli incendi boschivi, mostrando ai bambini il pericolo degli incendi e i loro effetti sul bosco, mettendo in evidenza come tutte le azioni e funzioni dei boschi sono annientate dal passaggio del fuoco. far capire meglio ai bambini alcune di queste azioni ha portato in classe varie zolle di terreno boschivo, su cui sono state fatte alcune esperienze. I bambini sono stati interessati e incuriositi da questo piccolo bosco. Il successivo incontro si è tenuto il 15 febbraio. A relazionare è stato l Isp. Mauro Cheli, comandante in servizio presso la Stazione Forestale di Castelnuovo di Garfagnana. L Ispettore ha approfondito la tematica della fauna diffusa nei boschi della Garfagnana. I bambini, amanti degli animali, sono stati molto interessati e hanno seguito con entusiasmo la relazione e hanno potuto conoscere, inoltre, i compiti di protezione e tutela ambientale del Corpo Forestale dello Stato. L Ispettore ha approfondito le abitudini di vita e le caratteristiche degli animali del bosco e delle montagne, in generale. Gli insegnanti del laboratorio ambientale, Rossi Giordano, Serani Cinzia e Idea Gloria Giannotti, che hanno progettato le fasi del laboratorio ambientale, hanno verificato che questi interventi conclusivi del percorso di educazione sono stati momenti di grande interesse e un occasione di confronto e di condivisione per gli alunni della scuola. Tramite tali incontri, gli alunni, infatti, hanno sicuramente colto le potenzialità benefiche dei boschi sull ambiente e hanno approfondito le motivazioni dell importanza del rispetto del patrimonio forestale e faunistico, tipico delle nostre zone. Sicuramente tali competenze in ambito ambientale, nate dal connubio tra conoscenza e abilità, sono le fondamenta per la costruzione del rispetto dell ambiente nei cittadini del futuro.

10 10 La filiera corta FINALMENTE DOPO IL LATTE ANCHE LA CARNE DI MOLAZZANA Il termine filiera corta è oggi di gran moda nel settore agro-alimentare. Cosa significa? Quanti meno passaggi ci sono tra chi produce un alimento e chi lo consuma, tanto meno è lunga la filiera. Dal campo alla tavola, in un solo balzo: è quello che è stato possibile grazie all impegno dei nostri agricoltori mediante un progetto presentato dall Associazione Provinciale Allevatori, d intesa con la Coldiretti e la Cia e sostenuto dalla Comunità Montana della Garfagnana, dai comuni di Castelnuovo e di Gallicano, dalla Provincia e dalla Camera di Commercio. Il distributore automatico del latte a Gallicano, poi a Castelnuovo, è stato il primo esperimento, di grande successo, che ha permesso ad un azienda agricola del Comune di Molazzana di entrare in questo ambizioso progetto. Infatti è stato possibile acquistare il latte prodotto dall Az. Agricola Tardelli Graziano di Montaltissimo con praticità e in qualsiasi momento, nonché in completa sicurezza alimentare. Da qualche mese è possibile acquistare anche la carne sicuramente prodotta nel nostro Comune, presso AltraMacelleria in via Cavour a Gallicano, prenotando i pacchi telefonando al N (Sig.ra Lorena Pioli), o recandosi direttamente presso la macelleria nelle giornate di mercoledi e sabato mattina. Infatti uno dei maggiori fornitori di questa struttura è l Az. Agricola Togneri Simone di San Rocco di Cascio. Questa macelleria, in un dato periodo, fornisce, su prenotazione, carni di un unico allevatore. E un sistema semplice che garantisce il consumatore sull origine del prodotto che acquista. In pratica è come se si comprasse direttamente dall allevatore ma con il vantaggio che la carne viene preparata nelle più scrupolose condizioni igieniche in strutture idonee, con personale qualificato e sotto la vigilanza dei Servizi Sanitari Pubblici. Naturalmente è ancora possibile acquistare le carni dei nostri allevatori anche presso tutte le macellerie aderenti al marchio Carni bovine della Garfagnana e della Valle del Serchio. Quali sono i vantaggi di questo tipo di produzione? Innanzitutto non c è l abuso nell utilizzo di mangimi, ma si privilegia il pascolo e i foraggi che sono in massima parte di origine locale. Gli animali che si allevano oggigiorno, sia da carne che da latte, danno maggiori e migliori produzioni di un tempo, ma hanno bisogno anche di una certa quantità di alimento ad alto valore energetico. Questi possono essere rappresentati da cereali (orzo o mais), leguminose ( lupinella o medica ), soia, ecc, sia come mangimi semplici (generalmente in fiocchi o in farine), sia come mangimi composti, magari arricchiti con sali minerali o vitamine. L uso di questi alimenti per animali, se dati nelle giuste dosi e al momento opportuno, non è assolutamente negativo per la qualità delle produzioni, è anzi indispensabile per raggiungere quei livelli qualitativi (es. tenerezza delle carni) che richiede il consumatore. Allevare animali che possono accedere al pascolo o comunque in spazi sufficientemente ampi riduce le malattie e l utilizzo di farmaci. Gran parte degli animali allevati sono nati in aziende locali. Alcuni di questi sono stati acquistati altrove, a pochi mesi di vita, quindi fatti crescere nelle nostre Aziende Agricole per almeno sei-dodici mesi prima di essere macellati. Tempo più che sufficiente per smaltire eventuali sostanze chimiche somministrate in gioventù. Il produttore locale mette in piazza la propria faccia, e non ha alcun alibi verso il consumatore che, il più delle volte conosce personalmente. Questo fa sì che chi produce lo fa con orgoglio e serietà. Non ultimo, le piccole strutture sono di semplice controllo da parte dei Servizi Sanitari Pubblici che non hanno difficoltà a scorgere quelle carenze che potrebbero nuocere al consumatore. Concludiamo ricordando che queste produzioni sono a grave rischio di estinzione. Lo stesso presidente di Slow Food le definisce come filiere deboli. I costi dei foraggi di buona qualità, le spese di macellazione, la progressiva scomparsa dei piccoli mattatoi e delle macellerie tradizionali, gli obblighi amministrativi e formali, la guerra commerciale della grande distribuzione, il sacrificio continuo che viene richiesto all allevatore e alla sua famiglia e mille altri problemi stanno minando in maniera irreparabile questo mondo. Come contribuire a mantenerlo in vita? Acquistiamo queste produzioni che fanno bene a noi e al nostro territorio. M. Marcucci

11 11...Solo una vecchia spilla E solo una vecchia spilla ovale: al centro due roselline ricamate a piccolo punto, minutissime e delicatissime, nelle gradazioni del rosa, ricoperte da un vetro e contornate da un cerchio d oro, che, sul retro, diventa una vera placca messa a sigillo del ricamo. L ho vista, un giorno,sul banco di un mercato dell antiquariato, posta su un piano di velluto verde tra altre, ricche di perle, coralli,granati, racchiuse in una teca. portarla, che forse neppure era adatta a me, ma che era come se l amore che essa sprigionava avesse bisogno dell amore della persona che l avrebbe posseduta. Ed io ero quella persona. Così l ho acquistata e sono iniziate le mie fantasie. Una donna d altri tempi di sicuro ha realizzato un ricamo così minuto e perfetto, chissà sognando che cosa.. Quale valore, poi, doveva avere quel piccolo pezzo di stoffa per chi ha deciso di racchiuderlo dentro una cornice d oro così massiccio, pronta a sfidare gli anni.forse una figlia ha voluto avere sempre con sé qualcosa fatto da una madre troppo presto perduta o forse una madre ha voluto contornare d oro ciò che era nato dalle mani di una figlia tanto amata ed irrimediabilmente lontana. Storie diverse, storie di donne. Ed io immagino stanze ampie e silenziose, piene di mobili eleganti e di tappeti preziosi e dei passi lenti di una donna sola: una lunga gonna, una camicetta bianca con il collo di pizzo arricciato ed a fermarlo la spilla con le due roselline, quella e sempre quella. Poi chissà come essa ha perso il suo grande valore, tanto da essere venduta. Forse è diventata proprietà di qualcuno che non ha capito che cosa avesse significato, si trattava solo di una vecchia spilla da cedere per acquistare qualcosa di più moderno o forse qualcuno, per necessità, è stato costretto a venderla. Così è divenuta un oggetto tra tanti altri, meno prezioso di tanti altri. Non per me. La sua storia non mi appartiene, ma sento ora di farne parte anch io. Per me significa qualcosa e, quando la indosso, continuo a toccarla, come se fosse viva, per paura di perderla. G. Rubini Un grazie dal Rwanda Nella foto: La Cucitrice, di Mary Cassat Parigi, Museo D Orsay Era sicuramente la meno preziosa, eppure mi ha subito affascinato; le altre erano, ai miei occhi, solo spille, belle, di valore, ma prive di vita, quella e solo quella mi faceva pensare ad una storia o a tante storie, chissà: ero certa che dietro di essa vi fosse una qualche vicenda degna di essere raccontata. L ho guardata e riguardata, ho chiesto il prezzo, ho saputo che si trattava di una spilla di inizio 900, che il peso dell oro era di un certo numero di grammi e tutte le notizie che possono interessare un eventuale acquirente. Mi è sembrata cara, me ne sono andata. Poi, riflettendo ho concluso che quella spilla per me aveva un valore superiore al suo prezzo, che forse non avrei neppure saputo quando Nel numero scorso pubblicammo la notizia della prematura morte di Serenella Moressa e dei suoi funerali cui presenziarono tantissime persone. Proprio in occasione dei funerali fu raccolta una buona somma di denaro che i parenti di Serenella hanno devoluto ai più bisognosi del Rwanda, terra in cui operano, in qualità di volontari, il Dottor Lido Stefani e sua moglie che così hanno scritto a Marco, il marito di Serenella: Le scrivo dal Rwanda, dove io e mia moglie stiamo lavorando all ospedale e al Centro-Bambini. Per prima cosa, grazie infinite per la generosa donazione in memoria di Serenella, tanto amata anche all ospedale di Barga. E per noi un grande aiuto perché ci diamo tanto da fare in ospedale e nel sociale. Abbiamo pensato di utilizzare l offerta dedicando a Serenella l ingrandimento della farmacia che è un opera urgente e inoltre, in sua memoria, aiuteremo le famiglie bisognose tramite le assistenti sociali. La salutiamo con riconoscenza, Lido e Anna Stefani.

12 12 Le chiese del nostro territorio La chiesa di San Bartolomeo a Molazzana La Chiesa parrocchiale di Molazzana è consacrata a S. Bartolomeo e il fatto, oggettivamente, non è facilissimo da comprendere, posto che si tratta di un personaggio non molto conosciuto e venerato dalle nostre parti. Certo fu una figura luminosa, il cui nome - composto da una parola ebraica e da una greca e che significa figlio di Tolomeo indica, con ogni probabilità, il Natanaele di cui parla San Giovanni Evangelista. Egli, dopo la Pentecoste, partì per il suo lungo viaggio senza ritorno, come seminatore dal Verbo divino, e soffrì il martirio in Armenia, dove venne prima scorticato vivo e poi decapitato o crocifisso per ordine del re Astrage. Tuttavia le sue spoglie mortali continuarono egualmente a provocare straordinari prodigi, come quando, portate dal mare sulle coste delle isole Lipari, fecero allontanare il monte Vulcano, che metteva in pericolo la vita delle popolazioni locali con le sue improvvise eruzioni. Finita la lezione di agiografia senza aver chiarito il motivo della dedicazione dell Edificio sacro a questo Santo, passiamo ora a parlare della Chiesa. Esterno della chiesa di San Bartolomeo * * * L esterno di S. Bartolomeo è estremamente semplice: la facciata. priva di elementi architettonici, è colorata in beige; il tetto è a capanna e fuoriesce per circa mezzo metro dalla linea della facciata dove si trova, al di sopra della porta di ingresso, un rosone ottagonale cieco, circondato da una cornice in cemento che ne riprende la forma. Una scalinata di dieci gradini, con ringhiera da ambo i lati, conduce al piccolo sagrato e consente di accedere all interno. Sulla destra il campanile, inserito nella facciata della Chiesa senza soluzione di continuità, nè alcun elemento decorativo a sottolinearne le forme. La torre è di modesta altezza e presenta la loggia campanaria con un'apertura archivoltata a tutto sesto sui quattro lati. L iscrizione esplicativa, a destra della scalinata, informa che la Chiesa - ricostruita nell'ottocento dopo che una frana aveva completamente distrutto quella precedente - è ad una sola navata con due altari laterali in gesso, riproducenti esemplari settecenteschi. Entriamo passando attraverso una bussola lignea vedendo immediatamente, all'estremità destra e sinistra di essa,

13 Interno - Altare del Sacro Cuore due acquasantiere a piede in marmo scolpito, la cui tazza, di forme neoclassiche, mal si accorda con la base, forse proveniente da un altro gruppo marmoreo. Addossata alla controfacciata una cantoria munita di balaustra, con colonnine marmoree, interrotta al centro; sulla cantoria trovasi un organo con 37 canne, fatto restaurare di recente da frà Benedetto: si tratta di strumento dalla voce soavissima, uno dei più melodiosi della Garfagnana e non solo. Davanti ad esso, nella spazio lasciato libero dalla balaustra marmorea possiamo ammirare il bellissimo paliotto di fine Seicento in legno intarsiato e dorato ricalcato su coevi modelli fiorentini di cui parla la leggenda esplicativa posta davanti all ingresso della Chiesa. Non sono un critico d arte, né un esperto di scultura lignea, ma devo dire che l opera mi ha decisamente colpito: si presenta come una tavola di legno a fondo verde con una cornice dorata al cui interno si notano figure di angeli alati e motivi floreali pure dorati. Al centro un blasone reca una scritta che non sono riuscito a leggere. Apprendo che in passato il paliotto, in occasione delle grandi ricorrenze della liturgia, veniva deposto davanti all altar maggiore e non faccio fatica ad immaginare quale suggestivo spettacolo fosse in grado di mostrare. All interno di S. Bartolomeo, nell aula, di sobria semplicità, sono collocate sette panche lignee a destra e otto a sinistra. Tre archi a tutto sesto dividono il soffitto in quattro spazi con volta a botte, tendente a crociera. L'arco che divide il presbiterio dalla zona dei fedeli poggia su un pilastro più robusto di quelli da cui si dipartono gli altri, quasi a dar l'idea di un arco trionfale. Dalla lega del primo arco del soffitto pende un lampadario con bracci in vetro, motivo ripreso da un altro - sempre in vetro, ma ben più maestoso - pendente dal secondo arco. A circa due terzi dell'altezza dell'aula corre un cornicione che si interrompe nello spazio compreso tra il primo ed il secondo arco per lasciar posto ai due altari in gesso dipinto, simili tra loro ed entrambi con una mensa marmorea appena accennata e fuoriuscente dal muro di pochi centimetri. In quello di sinistra, su uno scalino con facciata in marmo giallo screziato, si eleva il tabernacolo a forma di tempietto con due colonnine laterali marmoree di colore rosso aventi base e capitello bianchi. Il tabernacolo è sovrastato da un elemento pianeggiante, sormontato da una cimasa lignea. A destra e a sinistra del tabernacolo, un altro scalino con in facciata elementi marmorei di colore 13 Interno della chiesa rosso. A fianco dell'altare, su due basamenti in mattoni ricoperti di gesso, due colonne dipinte a finto marmo marrone culminano con capitelli corinzi che sorreggono una serie composita di altri capitelli con testine d'angelo e motivi geometrici, a sostegno di una robusta architrave modanata ed arretrata nella parte centrale sulle cui estremità laterali poggiano i complessi montanti curvilinei del timpano, interrotti alla sommità per lasciar posto ad un blasone in gesso. Tra le due colonne, in una nicchia archivoltata a tutto sesto con fondo azzurro a stelle dorate, la statua del Sacro Cuore. La nicchia, protetta da un vetro, è circondata da una cornice in oro ed iscritta in un elemento rettangolare colorato in rosa e bianco, a sua volta circondato per tre lati (escluso quello basale) da una cornice in gesso. Dalla parte opposta, frontale a questo, un altro altare, come dettosi della stessa foggia, esso pure con tabernacolo e due scalini marmorei al fondo di una piccola tavola, di poco sporgente dal muro e con paliotto ugualmente marmoreo. Qualche differenza tra le due opere è ravvisabile nella base delle colonne (in quello precedentemente descritto le colonne poggiano su un sostegno ricoperto di stucco, in questo le basi mostrano in facciata e sul lato esterno una lastra di marmo bianco avente al centro un riquadro di marmo rosso);

14 14 l altare di destra inoltre è racchiuso tra colonne di colore più chiaro e presenta capitelli più semplici ed una trabeazione (pure rientrante al centro e con il solito motivo dei due montanti semicircolari interrotti alla sommità) leggermente più stretta e meno complessa. Interno - Altare di S. Bartolomeo (della Madonna) Nello spazio lasciato libero dai montanti un blasone in gesso con un'ampia cornice a volute contiene l'iscrizione: D.O.M. ET DIVO BARTOLOMEO / DICATUM / MCMXIX. Tra le due colonne una statua della Vergine Maria in una nicchia archivoltata a tutto sesto assai simile a quella del Sacro Cuore, e parimenti circondata da una cornice dorata iscritta in un riquadro rettangolare, che in questo caso, però, è stato lasciato grezzo, senza alcuna tinteggiatura. La Madonna, dall'espressione non proprio di bambina e con lo sguardo pensieroso, calza la corona ed indossa un abito beige-rosa con fiori scuri mentre un manto con due tonalità di azzurro (la parte esterna è più intensa di quella interna), impreziosito da motivi floreali, le copre anche la testa. Da quanto fin qui detto appare una evidente stranezza: l altare dedicato a S. Bartolomeo, presenta, sopra la mensa, una statua della Madonna. Alla fine della serie di panche, a destra, una piccola apertura archivoltata immette in un modesto vano nel quale è sistemato un rudimentale confessionale. Subito dopo questo piccolo locale, prima del Santuario, possiamo notare, nella parete di destra, in una nicchia a tutto sesto inserita nel muro, una piccola statua di S. Antonio raffigurato in piedi, vestito di un saio marrone con il cordone stretto in vita. Il Santo tiene una mano sul cuore e con l altra sostiene un libro sul quale sta ritto il bambino. L opera, di origine seicentesca ed in buono stato di conservazione, appare gradevole e non priva di originalità. Dalla parte opposta, sempre prima dell'arco trionfale che individua il presbiterio, un piccolo fonte battesimale in marmo assai elegante alle cui spalle, nella parete laterale sinistra della Chiesa, si apre un arco in muratura oltre il quale è stata ricavata una cappelletta ove trovasi una pianola e un quadro di (credo) S. Rita davanti ad un basamento pieno di fiori. Un crocifisso ligneo è sistemato sulla parete di fondo tra due monofore a vetri. Nella parete di fronte al quadro di cui si è detto, una statua di una Santa, vestita da suora, su un piedistallo immurato a metà altezza ed un quadro della Vergine con il Bambino, adorato da due Santi, un uomo ed una donna. Quattro panche completano l'arredamento della piccola cappella. La Chiesa, pur concludendosi in forma curvilinea, è priva di abside e lo spazio ad essa logicamente destinato è occupato dal presbiterio, elevato di uno scalino rispetto alla zona dei fedeli e diviso da essa anche da un arco più robusto degli altri e sul quale è posizionata la mensa d'altare in marmo rivolta verso i fedeli e sorretta da quattro colonnine in marmo beige con basi e capitelli di colore bianco. Guardando la mensa, a destra, una bella lampada ad olio in ottone. L'altar maggiore, in gesso dipinto con paliotto marmoreo, mostra una vera profusione di marmi rossi e bianchi che circondano il tabernacolo a forma di tempietto con due colonnine sorrette da basi marmoree bianche concluse da capitelli che reggono una copertura piana avente al di sopra, in facciata, una cimasa triangolare quasi a dar l'idea di un tetto a capanna o di una trabeazione timpanata. La statua di S. Bartolomeo, sopra un basamento alle spalle dell'altare, ha un'espressione dolce ed accattivante. Sopra la testa troneggia un blasone dal quale pende un festone in gesso rosso dall'intermo bianco fuoriuscente da una corona dorata sostenuto da bianchi angioletti alati che circondano il Santo, cantandone le lodi. Davanti alla statua una croce argentata con elementi aurei, separa due candelabri a quattro braccia, uno a destra ed uno a sinistra. Interno - Statua di S. Bartolomeo Sul pavimento del presbiterio troviamo a destra un grosso cero votivo su un basamento in ferro battuto e a sinistra un ambone di legno. A destra dell'altare una statua della Madonna di Lourdes, assai scontata. Sei seggiole, tre dalle linee rettilinee a sinistra, tre curvilinee a destra, completano l'arredamento della Chiesa che, per quanto piccola e essenziale, non è priva di una sua dignità. Aldo Bertozzi

15 La...nostra Protezione Civile Questo è il nuovo Consiglio Direttivo del gruppo di Protezione Civile di Molazzana: Presidente - Giuliano Cinquini Vice Presidente - Giorgio Papi Cassiere - Manuel Sigismondi Segretaria - Adriana Bonaldi Revisori dei Conti - Marco Febbrai e Luca Daddoveri Il Gruppo di Protezione Civile di Molazzana in diverse occasioni si è trovato a dover raggiungere luoghi isolati a causa del maltempo. I volontari hanno così potuto rifornire gli abitanti di beni di prima necessità, tra cui i medicinali. In paesi come quelli della Garfagnana per le persone di età avanzata, che vivono sole, il Gruppo è un punto di riferimento importante in qualsiasi momento e per bisogni quotidiani. Inoltre, i volontari sono persone che coprono tutti i paesi del comune e, quindi, il fatto di conoscere, anche personalmente, rende tutto più semplice e quasi familiare, in modo da non creare remore o imbarazzo. I volontari augurano Buona Pasqua ai membri dell Amministrazione Comunale e all intera popolazione. 15 La morte di Susanna Al momento di chiudere il nostro notiziario, apprendiamo costernati la notizia della tragica morte di Susanna Biagioni avvenuta sabato 8 marzo durante il Rally del Ciocco. Sembra che Susanna, mentre assisteva in località Casa del Regolo, (vicino a Brucciano) allo svolgersi della corsa, sia scivolata da una piccola altura, finendo sulla sede stradale, proprio mentre sopraggiungeva a forte velocità un auto in gara. Susanna avrebbe compiuto quaranta anni il 14 di questo mese di marzo. Diplomata all istituto magistrale, era molto conosciuta ed amata per il suo carattere aperto e gioviale. Lascia nel profondo dolore i figli Manuel di 19 anni ed Elisa di 11 anni, la mamma Loretta Guazzelli, il papà Urano, il marito Angelo Sigismondi, il fratello Andrea ai quali La Pania porge le più sentite condoglianze. NEO-LAUREATI Francesco Babboni si è brillantemente laureato in Economia e Commercio (1 livello) presso l Università di Pisa. Ha discusso con la professoressa Paola Miolo Vitali la tesi dal titolo La gestione delle scorte: aspetti economicofinanziari e modelli quantitativi Al dottor Francesco che è anche un forte difensore del Molazzana in seconda categoria, gli auguri di uno splendido avvenire, alla mamma Anna Maria insegnante della nostra scuola materna, al papà Giorgio tra i più fedeli inserzionisti del nostro giornale come titolare del Minimarket del capoluogo, al fratello Federico, porgiamo congratulazioni vivissime. Andrea Tomei è ingegnere aereospaziale. Ha discusso presso l Università di Pisa la tesi Applicazione del software GENOA per l analisi di fenomeni di danneggiamento progressivo in materiali compositi. Relatori erano i professori Luigi Lazzeri e Daniele Fanteria. Un bravissimo! ad Andrea per aver superato l ennesima ardua prova. Ci complimentiamo anche con il papà ragioner Luigi, la mamma Maria Adelaide Suffredini, da pochi mesi responsabile dell ufficio anagrafe del nostro Comune, con il fratello Giovanni anche lui studente universitario, e con nonno Lido (84 anni) che pieno d orgoglio ha assistito alla discussione della tesi del nipote.

16 16 Amici Amici Amici Amici Amici Amici Amici Amici Amici Amici Amici Amici Amici Amici Le nascite diminuiscono, le separazioni aumentano, il nucleo principale della nostra società, la famiglia, sembra stia sempre piu perdendo il suo significato, liti tra fratelli per eredità, mariti e mogli che si contendono i figli come mercanzia, oggi non sentiamo parlare d altro. Nessuno parla di altri legami altrettanto importanti che a volte addirittura compensano la mancanza di una famiglia oggi è un fortunato caso avere fratelli; ma ci sono amicizie così profonde che si stringono in legami tanto fitti da farti essere certo che non sarai mai solo, che in fondo anche se non avete lo stesso sangue un fratello ce l hai. In un film dicevano che un fratello non è altro che uno sconosciuto che è nato prima o dopo di te con cui poi condividi la vita, e un amico allora è molto simile con la differenza, è vero, che non ha gli stessi tuoi genitori ma è una persona che ti sei scelto, anzi gli amici si scelgono a vicenda. L amicizia non ha sesso e non ha età. Gli amici veri si contano sulle dita di una mano e sono per sempre, perché anche quando non li vedi più li porti sempre nel cuore, e sai benissimo che se li incontrassi fra cento anni sarebbe come se non vi foste mai persi di vista. Si farebbero in quattro per te non ti negano mai un favore e ne sei certo perché faresti lo stesso per loro. La parola amici viene usata a sproposito tra gente che si calpesterebbe per 10 minuti di successo in più, mentre gli amici sono tra le poche persone che sono felici e fiere di te per i tuoi successi e stanno male a vederti soffrire. Sono quelle persone con cui riesci a fare un viaggio di 12 ore nella stessa auto senza mai perdere il sorriso, quelli con cui te ne stai in un posto sperduto senza sentire il bisogno di nulla, quelli che aspettano in silenzio anni prima di dirti te l avevo detto, quelli che non fanno domande perché sanno benissimo quando non hai le risposte, quelli che ti difendono agli occhi degli altri anche dopo averti detto che hai torto marcio, quelli che i tuoi figli chiameranno zii, anche se sia te che tuo marito siete figli unici, quelli con cui stai fuori tutta la notte e non vorresti mai venisse il mattino, quelli con cui passi ore e ore a risolvere un gioco scemo, quelli che ascoltano i tuoi problemi esistenziali per anni ma poi hanno il coraggio di dirti che sono una grande scemata, quelli che vuoi vedere o sentire la vigilia di natale altrimenti non è natale, quelli per i quali ti fai migliaia di km pur di rivederli, quelli che ti convincono a fare cose che odi o almeno a provarci; ma soprattutto sono le persone a tavola con te, che chiacchierano, mentre non riesci a fare altro se non desiderare che tutto rimanga come in quel preciso istante senza niente di più o di meno. Chiara Santoni L Amministrazione comunale e la Redazione augurano Buona Pasqua

17 17 Nozze d oro Era il 29 marzo del 1958 allorchè Edoardo Bravi si univa in matrimonio con la diciottenne Alfredina Fiori. La cerimonia si tenne nella Chiesa Parrocchiale di Cascio e a celebrare le nozze fu il Parroco Don Dino Landi. A Edoardo e Alfredina, La Pania porge vivissime congratulazioni. A sei anni dalla morte, è ancora vivo il ricordo di Don Angelo Vannucci. Siamo convinti gli avrebbe fatto piacere vedersi ritratto con la sua vecchia perpetua, la Francy che ogni giorno aspettava con ansia che il suo Angelo rientrasse in canonica. Più che una perpetua, Don Vannucci considerava la Francy un membro importante della sua famiglia e da S. Pellegrinetto prima, poi da Rontano se l era portata fino a Molazzana. La foto fu scattata da un sacerdote compagno di seminario di Don Angelo, incorniciata e donata alla Francy. Sotto sta scritto: Da un lato il bastone, dall altro una mano forte e amica: e la nonnina va A.S.D. SASSI EGLIO 20 ANNI DI CALCIO AMATORIALE Sono ormai passati quasi 20 anni dalla prima partecipazione al campionato amatori di calcio A.I.C.S. di Lucca quando Pocai Loriano, Salotti Gabriele, Micchi Mancarlo, Guazzelli Mario, Bertozzi Andrea crearono la prima squadra di calcio. Come allenatore fu preso Rossi Giancarlo di Castelnuovo Garf.na (detto il tipo ) i giocatori tranne alcuni erano per la maggioranza del comune, ricordo Tortelli Italo, Biagioni Fabrizio,Micchi Leonardo, Pocai Luca, Bertozzi Andrea, e un certo Morani che aveva giocato nello Spezia che col pallone faceva delle magie incredibili, ma la cosa ancora più incredibile fu che alla prima partecipazione fu vinto il campionato. L anno seguente alla guida della squadra fu preso Semplici Milo di Ghivizzano e fu ripetuto il successo dell anno passato. Dal campionato sulla panchina siede Bertozzi Gualtiero(detto solo per gli amici il Bubu) che come Sir Fergusson da ben 17 anni dirige la squadra con buoni risultati. Quest anno causa parecchi infortuni e molta sfortuna ci troviamo a lottare per non retrocedere. Come negli ultimi anni la politica della società è rivolta a far partecipare Al campionato il maggior numero di possibile di persone abitanti nel nostro comune Tanto che 12 atleti fanno parte di esso e invitiamo chiunque sia appassionato a questo sport di farsi avanti e partecipare con entusiasmo a questa bellissima avventura che in questi 20 anni a unito e appassionato tutti i partecipanti.la nostra forza è sempre stata il gruppo e l unità creando amicizie vere e sincere. U.S.D. Molazzana Classifica (dopo 21 giornate) Dopo aver attraversato un periodo relativamente tranquillo nella parte finale dello scorso anno, il 2008 è iniziato in maniera pesantemente negativa per l U.S.D.Molazzana. L avvio del girone di ritorno (quello di andata si era chiuso con gli amaranto a 20 punti, sostanzialmente in posizioni di centro classifica) ha visto una lunga serie di sconfitte intervallate soltanto da alcuni pareggi interni con un pesante deterioramento della posizione in graduatoria. Dopo la sconfitta contro l Altopascio Marginone alla ventesima giornata, la società ha deciso di esonerare dall incarico mister Enrico Lemmi per cercare di restituire slancio e vigore ad una squadra parsa, nelle ultime uscite, priva di quel carattere e di quell orgoglio tipici della formazione amaranto. La squadra è stata affidata a Renzo Silvestri che ha esordito con un pareggio contro l Ania con una partita in cui la squadra ha fornito una buona prova ma ha dovuto fare i conti con la sfortuna ormai cronica (colpiti due pali e una traversa). La società invita tutti i sostenitori a stringersi attorno alla squadra in modo da sostenerla in questo finale di campionato duro ed incerto. Castelvecchio...46 Aquila S. Anna...39 Fornaci...38 Coreglia...35 Ania...32 Morianese...30 Altopascio M...29 Vorno...28 Virtus...28 Acquacalda S.P P. Serchio...27 Pieve S.Paolo...23 Spianate...23 Molazzana...22 Lammari S.C...16 Gallicano...11

18 18 dal 1918 a Castelnuovo CALZATURE locale completamente rinnovato Romolo Pocai Via Nicola Fabrizi, 2 - CASTELNUOVO GARFAGNANA calzatureromolopocai@alice.it - Tel MATERIALI EDILI PAVIMENTI - RIVESTIMENTI - BAGNI PIERI LEONELLO S.r.l. pierileonello@interfree.it BARGA (Lucca) Località Sacro Cuore, 5/6 Tel Fax Casa e Cose SERVIZIO CHIAVI IN MANO FORNACI DI BARGA (Lucca) Via della Repubblica, 93/c Tel Se.Ver.A LA RACCOLTA DI FERRO E MATERIALI INGOMBRANTI VIENE EFFETTUATA: ULTIMO VENERDÌ DI OGNI MESE PRESSO I CONSUETI PUNTI DI RACCOLTA R.S.U. PER NOTEVOLI QUANTITÀ DI MATERIALI CONTATTARE IL NUMERO SOPRA CITATO ALESSIO ROSSI OFFICINA MECCANICA Via Roma, Gallicano Tel Impresa Edile BERTONCINI ROBERTO & C. Manutenzioni - Costruzioni Riparazioni CASCIO (Molazzana) Tel Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Costruiamo e Conserviamo un Ambiente Sicuro VANDO BATTAGLIA COSTRUZIONI costruzioni edili e stradali acquedotti e fognature Via della Rena 9G Gallicano Lucca Tel Fax info@vandobattaglia.it Azienda Certificata: S.O.A. e UNI EN ISO 9001:2000 C E R T I F I E D I Net M AN AG EM ENT SYSTE M

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