mento di chi legge, verso tutto ciò che non è scontato e Intervista ai rappresentanti d Istituto, pag. 2

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1 AUSCHWITZ: QUEST ANNO IL MEMORIALE ITALIANO NON CI SARÀ Numero 1 febbraio 2012 Liceo Scientifico G.C. Vanini di Casarano 3 MALEDETTA CRISI... 5 LE PAGELLE DEL PRIMO QUADRIMESTRE... 8 GIORNALINO CON CADENZA MENSILE A CURA DELLA REDAZIONE DEL LICEO n SCIENTIFICO STATALE GIULIO CESARE VANINI DI CASARANO (LE) I nostri rappresentati più votati si lasciano intervistare Silvia Dei Baroni e Donato Vantaggiato ai microfoni Pagina 2 Editoriale Perché Linceo? Linceo è il titolo del nostro giornalino d Istituto ed è l insieme di due parole: Liceo e Lince. La Lince è un animale noto soprattutto per la sua sviluppata capacità di vedere nel buio più profondo. L altro riferimento che ci ha guidati nella scelta l abbiamo individuato nel Faust di Goethe, in quanto la Lince viene rappresentata come una creatura affascinante in grado di vedere oltre il visibile,oltre le cose che appaiono ai più,e quindi strumento di ricerca continua della verità. Così,attraverso questo piccolo strumento di informazione, intendiamo comunicare tutto ciò che può essere lontano dal regolare, e in ogni caso alternativo al percorso didattico,con l intento di alimentare la curiosità e l interessasommario: mento di chi legge, verso tutto ciò che non è scontato e Intervista ai rappresentanti d Istituto, pag. 2 prevedibile. Auschwitz: quest anno il memoriale italiano non ci sarà, pag. 4 La ricerca del sapere e l informazione sono ostacolate Black Block: la Regressive Society pag. 5 da programmi didattici striminziti e metodici oltre che Maledetta crisi, pag. 6 da mezzi di comunicazione inadeguati. 72 minuti di silenzio per Megavideo, pag. 7 La soluzione secondo il Linceo e la sua redazione è IN L educazione alla salute anche per i Vaniniani, pag. 8 FORMARE in maniera oggettiva e sicura, lasciando L angolo del banditore, pag. 8 ampio spazio al dibattito e alla discussione. Monologo sulla scuola bianca, pag. 9 Con l auspicio che questa prima pubblicazione possa Le pagelle del primo quadrimestre, pag. 10 assecondare ampiamente il vostro desiderio di sapere, Pillole musicali, pag. 12 noi della redazione vi auguriamo una buona lettura! Un altra missione per Tom, pag. 12 S i D B r V L Una lettura che apre la mentre oltre che gli occhi, pag. 13 Monologo sulla scuola bianca Sono sicuro che se avessi denominato l incontro di questa sera Scuola con la c di cane, non ci sarebbe venuto nessuno o meglio, avrei rischiato di trovarmi davanti dirigenti e ministri; invece, a quanto pare, ho fatto bene a chiamare la riunione Squola con la q di quadro, ché questa parola desta sempre una certa curiosità. Scommetto che gli ipotetici dirigenti e ministri sarebbero stati intenzionati a parlare di programmi didattici e di cose serie. Non fraintendetemi: anch io miro a parlare di cose serie e di programmi, dei programmi che la scuola distrugge. CONTINUA A PAG. 7

2 DONATO VANTAGGIATO Taccuino, penne e registratore: tutto è pronto per una breve intervista a Donato Vantaggiato, rappresentante del nostro Istituto. Lo attendo da pochi minuti seduto al banco quando vedo la sua figura spuntare dall angolo e incamminarsi verso di me. Tutto è in ordine, borsa a tracolla di pelle marrone e ipad compresi. La maggior parte degli studenti dell Istituto ha avuto il piacere di conoscere ed apprezzare Donato, le sue passioni e la sua voglia di fare e di mettersi in gioco. Nel corso degli anni ho avuto modo di confrontarmi con diversi aspetti caratteriali che appartengono a Donato e che spesso, come lui può ricordare, sono stati bersagli di critica da parte mia ma forte è sempre stata la consapevolezza del grande amore con cui Donato porta avanti le sue idee, i suoi sogni e i suoi progetti. Un obiettivo fondamentale che egli si è posto da tantissimo tempo era quello di essere eletto rappresentante d istituto del Liceo Scientifico G. C. Vanini. Ora questo progetto si è realizzato e sono curioso di conoscere come ha vissuto e vive tuttora Donato questo momento e questa responsabilità. «Buongiorno, Donato. Quando si giunge ad un traguardo per cui si è lavorato tantissimo la gioia deve essere davvero grande e tantissimi i sentimenti e le sensazioni: quali sono state quelle provate subito dopo l elezione a rappresentante d istituto?» Buongiorno. Ricordo benissimo che il giorno dell elezione era il 27, e forse Venerdì, se non sbaglio. La prima sensazione provata è stata un senso di euforia che cercavo tuttavia di contenere il più possibile all inizio, ma che alla fine è andata avanti a ritmo di champagne. La prima frase che mi è venuta in mente è stata : «Dai c. ce l ho fatta!», questa è stata la prima frase che ho detto. «Questa grande gioia non si può trattenere tutta per se stessi. Con chi hai condiviso subito questi momenti?» La prima persona con cui ho condiviso la mia gioia è stata Riccardo Ricci, che è stato sempre al mio fianco insieme a Gloria Margarito, Giulia Fracasso, Roberta Greco, Carlo Coluccia, Riccardo D Ambrosio e Marco Casciaro. «A cui» A cui diciamo un grande Grazie e a tutti quelli che mi hanno sostenuto nelle varie classi senza tralasciarne alcuna, dalle prime fino alle quinte. (A questo punto abbiamo una piccola interruzione da parte della Prof.ssa di Italiano e Latino Angela Fracasso, che ci invita a ritornare subito in classe.) E stata una grande soddisfazione. Ringrazio ancora tutti i rappresentanti di classe e soprattutto i nuovi studenti delle prime classi che, pur non conoscendomi, hanno creduto in me, nella mia lista e nei miei progetti. «Dopo i primi momenti di festa, però bisognava subito iniziare a pensare a questi nuovi progetti che saranno portati avanti in questo anno scolastico. Ad alcuni abbiamo già partecipato...» Sì, infatti colgo l occasione per ricordare che abbiamo già attuato diversi progetti presenti nel programma che ci eravamo prefissati: tra di questi l organizzazione di assemblee basate su tematiche attuali, abbiamo cercato di far cassa anche in vista dei viaggi d istruzione; infatti sin dall inizio ci siamo impegnati per tutte le classi affinché i costi dei viaggi siano i più bassi possibile e in questo modo accessibili alla maggior parte degli studenti dell istituto. Stiamo investendo inoltre molto sui gruppi sportivi e una parte delle entrate dell autogestione saranno indirizzate all acquisto di nuove divise per la squadra femminile e mista di pallavolo. Vogliamo organizzare soprattutto momenti di sensibilizzazione; anche quest anno il Liceo ha aderito all associazione Libera. Abbiamo organizzato la Giornata della memoria e a breve ci sarà la Giornata del ricordo per ricordare, 2 INTERVISTA AI RAPPRESENTANTI D ISTITUTO SILVIA DEI BARONI Silvia Dei Baroni frequenta la classe V AL e anche quest anno, come due anni fa, è stata eletta rappresentante di istituto dagli studenti del Liceo Scientifico G.C. Vanini. La accompagna nel suo percorso una bella squadra di altri rappresentanti, composta da Donato Vantaggiato, Giuseppe Cavalera e Andrea Rosafio. La prima domanda che le rivolgiamo riguarda proprio loro: «Buongiorno, Silvia. Da quando sei stata eletta rappresentante di istituto ad oggi, ti abbiamo sempre visto in compagnia degli altri rappresentanti. Perciò ci sorge spontanea la curiosità di sapere che rapporto c è tra te e i tuoi colleghi!» Buongiorno a voi. Bene, il rapporto con i miei colleghi tutto sommato lo possiamo definire molto buono. Anche se, ovviamente, all inizio è risultato abbastanza difficile instaurare un dialogo, soprattutto perché ognuno di noi ha idee e ideali differenti. Però ormai ci conosciamo bene e siamo in buonissimi rapporti. Ci sentiamo molto spesso sia all interno dell ambito scolastico sia all esterno, nonostante ci separi un po la distanza delle sedi a cui apparteniamo (dai Monaci alla centrale fino in via Sesia). Quest anno però sono molto felice per il fatto che anche la sede dei monaci abbia una voce o meglio due! «Che aggettivo useresti per descrivere ciascun rappresentante?» Mh Bella domanda! Io inizierei dal più difficile: Donato. Donato diciamo che è testardo troppo! Giuseppe è pronto al servizio e risolve rapidamente qualsiasi problema. Andrea, beh Andrea ha un carattere un po così insomma conoscete le sue idee politiche, però alla fine questo non influisce sul nostro rapporto, anzi siamo molto amici. Io lo definirei disponibile. «Prima hai accennato il problema delle sedi. Cosa ne pensi? Credi sia cambiato qualcosa rispetto agli altri anni?» Il problema delle sedi c è da sempre e purtroppo non si può nascondere. Diciamo che ci sentiamo tutti un po frammentati. Però io ho sempre creduto nel fatto che la nostra scuola sia molto eterogenea. Di solito io non faccio paragoni, però è per fare un esempio ; le altre scuole sono rappresentate da un certo target di persone..il nostro liceo invece ha una popolazione eterogenea,per questo il figlio di un operaio piuttosto che quello di un dottore si comportano allo stesso modo e non si creano mai discriminazioni,cosa che succede nelle altre scuole. Per quanto riguarda le sedi persiste questo mito (che dobbiamo sfatare) dei Monaci ; lì purtroppo vige una certa autorità. Comunque io so, anche grazie a testimonianze di ex vaniniani, che ai monaci c è un bell ambiente, quindi io credo che l importante sia stare con i propri compagni, il resto non conta. «E le informazioni che sono rese pubbliche nella sede centrale raggiungono in modo ottimale anche le altre sedi?» Sì diciamo che le notizie vengono ben dissipate, anche grazie al nostro profilo facebook, dove ovviamente rimaniamo in contatto sempre con tutti e soprattutto con i rappresentanti di sede, che sono importantissimi per il nostro lavoro di gruppo. «Quindi anche le informazioni su progetti, corsi e assemblee possono essere conosciute da tutti indipendentemente? E dell autogestione di quest anno cosa ne pensi?» Questo sta agli studenti giudicarlo. Io, ascoltando dei pareri un po in giro, ho capito che l autogestione di quest anno è stata molto partecipata e ha riscosso parecchio successo, nonostante il disguido con alcune classi che non hanno partecipato. Personalmente di questa ultima autogestione porterò nel cuore un ricordo bellissimo per sempre!

3 appunto, agli studenti cosa è legato a queste giornate. «Dietro a tutti questi progetti non dobbiamo dimenticare che c è la squadra dei rappresentanti. Affinché i progetti si realizzino nel migliore dei modi, sappiamo che c è bisogno di armonia tra le parti. Qual è il clima all interno di questa vostra squadra, Donato?» Il clima, nei primi periodi, era davvero caldo. Chi si ricorda i primi comitati, può immaginare il rapporto tra i vari rappresentanti. Erano presenti sicuramente degli scontri in quanto ognuno di noi veniva da una lista diversa, con obbiettivi diversi che spesso erano in conflitto con quelli degli altri. In verità, i contrasti erano davvero pesanti, ma dopo che tutti abbiamo iniziato a lavorare insieme, con il passare del tempo siamo riusciti a costruire tutto quello che abbiamo e siamo, adesso. Questo però non è un traguardo, ma solo l avvento di nuove prospettive che ci inducono a guardare avanti con molta fiducia e coraggio. Noi rappresentanti siamo molto orgogliosi dell autogestione di quest anno. Per la prima volta in 5 anni ho visto che ogni classe, soprattutto le quinte, ha presentato un progetto diverso in base alle disponibilità degli alunni della classe. Questo è servito a far capire agli studenti che abbiamo anche bisogno di un autofinanziamento se vogliamo realizzare nel modo migliore i progetti che abbiamo in programma. «Naturalmente, anche ma non solo, in occasione dell autogestione e degli eventi da voi organizzati non sono mancate le critiche. Cosa ne pensi di chi non ha condiviso il vostro operato e come pensi di rispondere a queste critiche?» Le critiche, se sono portate avanti con alla base delle giuste motivazioni, sono costruttive e ci spingono solo a migliorare giorno per giorno. Però se queste vengono espresse solo per disprezzare il nostro lavoro e quelli che criticano non fanno nulla, in questo caso io non riesco a contenermi, (cenno di assenso da parte mia che conosco bene i suoi limiti di sopportazione) e non riesco a dimostrare la giusta moderazione che si addice ad un rappresentante d istituto. Io e i miei colleghi, siamo tenuti a rappresentare gli studenti, che per noi sono tutti uguali; purtroppo accontentare tutti è davvero impossibile e le nostre scelte vengono fatte in base ai gusti della maggior parte degli studenti. «Siamo giunti alla conclusione di questa breve chiacchierata. Per concludere vorrei chiederti che traccia del tuo passaggio vorresti lasciare all Istituto, cosa pensi noi studenti ricorderemo di Donato Vantaggiato rappresentante d Istituto?» Sin dal terzo anno ho iniziato ad impegnarmi e cercato di fare tutto ciò che rientrava nelle mie capacità, ho cercato di dare il massimo ma non tutto è possibile perché noi rappresentanti spesso ci troviamo di fronte a delle difficoltà che non riusciamo a superare. Nel nostro piccolo cerchiamo di lasciare un ricordo del nostro lavoro. Da parte mia voglio lasciare l idea di partecipazione, l idea di appartenenza a questa scuola e quella di essere protagonisti. Ognuno degli studenti di questo Istituto nel suo piccolo può fare molto e forse anche qualcosa di più di quello che sta facendo in questo momento. Negli ultimi anni, purtroppo, si è andato sempre più radicato negli studenti un senso di non appartenenza all Istituto. Molti ragazzi vengono a scuola per trascorrere le cinque ore ma non pensano a come dare una mano per migliorare sempre di più il Vanini. Si è andata persa l idea di gruppo e quella devozione alla scuola che porta a pensare: Rimango un po di più a scuola per organizzare l assemblea del giorno dopo. Gli studenti devono essere presi per mano e sempre incoraggiati, ed è questo che cerco di fare ogni giorno. Ringrazio sentitamente Donato per il tempo concessomi e auguro un buon lavoro a lui e a tutta la squadra dei rappresentanti d Istituto. 3 Gu& ' D Luc V D «E per le prossime assemblee? Quali sono i vostri progetti?» Per quanto riguarda questo aspetto noi ci affidiamo sempre al comitato. In ogni modo cerchiamo di trattare in ogni assemblea tematiche attuali. Solo che dobbiamo inserire nel contesto anche qualcosa che intrattenga i ragazzi, perché purtroppo il clima non è più quello del 68; durante le assemblee non si affrontano più i dibattiti di una volta. Noi ci sforziamo di unire sempre l utile al dilettevole. Ma nonostante i nostri sforzi a volte addirittura molti ragazzi rinunciano proprio a venire a scuola nel giorno di assemblea, e questo mi dispiace molto. «E una critica ai ragazzi quella che stai muovendo?» No, vorrei solo spronarli a dedicarsi anche a cose serie oltre che al divertimento durante le assemblee. «Qual è secondo te la cosa più importante del tuo compito?» Il dialogo con i ragazzi, secondo me, è in assoluto la cosa principale. Bisogna confrontarsi per migliorare insieme. «Cosa ti ha spinta a candidarti?» La passione senza ombra di dubbio. La passione che spinge a migliorare quello che secondo me non andava bene. Insomma bisogna mettersi in gioco per realizzare i propri sogni invece di restare lì a lamentarsi. «Sei l unica ragazza del gruppo. Ti senti un po la leader per questo?» No, non sono la leader, però diciamo che la figura femminile dà sempre un tocco in più! «Come reagisci quando qualcuno ti muove una critica?» Quello che provo subito è fastidio, però poi ci ripenso e, se la critica è fondata, cerco di andare nel senso opposto al mio di partenza per migliorarmi. «Hai intenzione di fare qualcosa in particolare per cui essere ricordata anche in futuro?» Beh diciamo che il mio sogno sarebbe quello di attirare tutti i ragazzi ad attivarsi in argomenti e problemi seri, per rifinire la situazione di noi giovani a scuola, ma anche nella società. La cosa che mi ha delusa di più quest anno è stato lo sciopero di ottobre, al quale ha partecipato veramente pochissima gente. Dopo tanto lavoro per organizzare tutto anche insieme alle altre scuole, mi sono sentita veramente tradita! Per il futuro ovviamente si spera in cose positive, mi impegnerò al massimo per questo! Sono fiduciosa! «Che messaggio vorresti lanciare a tutti gli studenti? >> Vorrei dire di non essere inermi davanti alle situazioni, non lamentarsi, ma cercare di migliorare tutto entro le proprie possibilità, di non ripiegarsi su se stessi e di interessarsi sempre a tutto ciò che ci circonda, insomma di essere curiosi sempre e comunque! «Bene la nostra intervista termina qui. Ringraziamo tantissimo Silvia per questo tempo trascorso con noi e per la sua disponibilità!» Miit Srl S n D F p" V C

4 Il presente che viene da lontano ANTIQUATO E STATO DEFINITO DALLA DIREZIONE DEL MUSEO POLACCO. AUSCHWITZ: QUEST ANNO IL MEMORIALE ITALIANO NON CI SARÀ IL NOSTRO BLOCCO 21 RIMANE CHIUSO AL PUBBLICO IL 27 GENNAIO Si è a conoscenza che il 27 gennaio è la Giornata della Memoria. Giornata per ricordare ancora, nel 2012, l incubo di una vita distrutta, la paura di una morte vicina, il dolore e le sofferenze fisiche provati da molti uomini, donne e bambini durante la Seconda Guerra Mondiale, forse per mettere in atto degli ideali politici e sociali o forse - motivazione più accreditata per dare sfogo a uno stupido capriccio di un governatore folle e senza scrupoli.oggi per contribuire a questo lutto nazionale o, possiamo dire, mondiale, molti abitanti del globo si recano, per l occasione, ad Auschwits, sede del campo di concentramento di molti italiani, francesi, polacchi ed altri europei. Ma per noi italiani quest anno ci sarà una brutta sorpresa. Infatti dallo scorso luglio il padiglione italiano (Blocco 21), che ricorda il dramma della deportazione dall Italia, è stato chiuso al pubblico. Decisione presa a voto unilaterale dall intera direzione del museo. Antiquato è stato definito. Il nostro memoriale, progettato intorno agli anni sessanta,doveva essere sostituito entro lo scorso ottobre. In caso contrario avrebbe dovuto lasciare il posto ad altri paesi europei che da molto tempo attendono uno spazio libero per far parte anch essi alle mostre. Eppure nel 1971, l Aned (Associazione Nazionale ex Deportati) aveva ottenuto un consenso dalle autorità polacche per predisporre un memoriale sulla deportazione degli italiani. Subito si mise in moto un gruppo di artisti, la Bbpr (Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers), per presentare il primo progetto di un padiglione che si presentasse come una sinfonia di arte e storia. «Ci siamo sforza di ricreare allusivamente un atmosfera di incubo, l incubo del deportato straziato tra la quasi certezza della morte e la tenue speranza della sopravvivenza, mediante un percorso che passa all interno di una serie infinita di spire di una grande fascia elicoidale illustrata, che accompagna il visitatore dall inizio alla fine. È l idea di uno spazio unitario ossessivo», spiega Belgiojoso, illustrando il suo progetto. Primo Levi, che prendeva parte nel comitato esecutivo del progetto, fu chiamato a redigere il testo, in cui sottolineava la natura del memoriale più artistica che informativa. Al lavoro parteciparono anche Mario Samonà, che disegnò la grande spirale immaginata da Belgiojoso, e il compositore Luigi Nono, che concesse l uso del suo brano Ricorda che cosa ti hanno fatto ad Auschwits. Primo Levi e Ginfranco Maris dichiararono alla commissione del museo che obiettivo del progetto era che il padiglione italiano «fosse un luogo dove la fantasia ed i sentimenti di ognuno, più delle immagini e dei testi, rendessero l atmosfera di una grande e indimenticabile tragedia».nel 1989 quasi tutti i padiglioni sono stati rinnovati. Le storie di Francia, Olanda, Belgio, Ungheria sono state riscritte in una chiave più in linea con i tempi e con le nuove acquisizioni della ricerca. Anche l Italia aveva contribuito con un fondo di 900 mila euro per il restauro del memoriale in onore degli italiani caduti nei campi di sterminio, senza però modificarne la struttura. Molti critici hanno definito la struttura artistica troppo difficile da capire anche sul piano storico e ne hanno chiesta una che fosse meno pittoresca e artistica e più storica e informativa. L Aned però ha difeso il vecchio progetto ammettendo che l opera d arte ha un linguaggio universale e comprensibile da tutti in modo soggettivo. Recentemente il governo italiano e le autorità polacche si sono incontrate per discutere sulla questione e sul dibattito che si è aperto al riguardo. Noi non possiamo far altro che sperare che un nuovo progetto di restauro o di revisione renda possibile una nuova e prossima apertura del Blocco 21, per continuare, anche noi italiani, A RICORDARE! Miit Srl V C 4

5 Diamoci uno sguardo intorno BLACK BLOCK: LA REGRESSIVE SOCIETY Finalmente l I-DAY, il giorno del cambiamento sociale, è arrivato. Migliaia di persone riunite il quindici ottobre dell anno scorso a Roma per dar voce al malessere economico e sociale del quale ne risentono in particolar modo le parti più deboli, tutti riuniti per gridare contro la crisi economica che ormai sta portando allo sfascio l intero pianeta, una crisi non tanto delle banche, quanto dell intero sistema capitalistico, il quale sembra destinato all autodistruzione. L I-DAY è una giornata caratterizzata da numerose manifestazioni contemporanee in quasi tutto il mondo, e in ben ottantadue paesi. Questo giorno è stato interamente organizzato e coordinato dal gruppo degli Indignados di ogni paese. Il movimento è nato circa un anno fa in Spagna con lo scopo di sensibilizzare chiunque voglia mettere a fuoco il vero problema della crisi economica. Gli Indignados nasce e rimane un movimento neutrale, senza nessuna sigla politica, senza nessuna distinzione sociale, ed è proprio per questi motivi che ben presto si è diffuso in molti paesi, da New York a Londra, da Sidney a Roma, da Atene a Tel Aviv. La manifestazione del quindici ottobre è solo il culmine di una serie di altre proteste autonome susseguitesi in tutto il mondo, in Italia ad esempio a Milano.Ma l I-DAY non deve essere visto come la chiusura di tutte queste, bensì l inizio di una mobilitazione collettiva. Gli Indignados, infatti, non vogliono assolutamente fermarsi, finché il loro grido disperato non verrà ascoltato da tutte le istituzioni dell intero pianeta che devono risolverla, perché loro sono i responsabili del crollo economico e le conseguenze delle loro azioni non devono ripercuotersi sulle vite delle povere genti. Il corteo assume le sembianze di una manifestazione multietnica, a cause della diversità dei partecipanti; ci sono infatti padri di famiglia, operai, cassaintegrati, madri con i loro figli, studenti, precari, uomini politici con i loro partiti, come Nichi Vendola, leader del SEL,ci sono gli aquilani che ancora aspettano i soldi per ricostruire tutto ciò che il terremoto del 2009 ha distrutto, ci sono anche i NO TAV, contrari all alta velocità in Piemonte, tutti pronti a dire ciò che vogliono, perché ormai tutti si sono stancati di aspettare risposte che dalle istituzioni italiane e mondiali non arriveranno mai, e la manifestazione degli Indignados sembra essere un mezzo di comunicazione con esse. Inoltre questa manifestazione ha riscosso anche il paradossale appoggio del presidente della BCE, Mario Draghi, il quale ha dichiarato:- i giovani hanno ragione. Se siamo arrabbiati noi per la crisi, figuriamoci loro. A lui risponde il ricercatore Francesco Raparelli, il fanalino di coda degli Indignados italiani, il quale dichiara: -In che mondo viviamo se il governatore della Banca d Italia, futuro presidente della BCE, può permettersi nello stesso tempo di scrivere la lettera del cinque agosto e dire che è d accordo con noi giovani che non abbiamo futuro, che siamo precari, che non possiamo prendere una casa in affitto perché costa troppo. In effetti è difficile dare torto a Raparelli, nella dichiarazione di Draghi, infatti, un fondo d ipocrisia c è. In tutto il corteo numerosi sono gli striscioni. D improvviso, però, uno colpisce in particolare. Su uno sfondo arancione spicca una scritta nera che rievoca inquietantemente gli anarchici degli anni 70, non chiediamo il futuro, ci prendiamo il presente. Dietro di esso cominciano a sfilare uomini vestiti interamente di nero, il volto coperto da passamontagna, con in capo caschi neri. Iniziano a radunarsi, vengono da tutte le parti del corteo. Davanti agli occhi dei migliaia di manifestanti, si ripete ciò che già si era visto a Genova nel Il gruppo dei cosiddetti Black Block inizia a rompere vetrine, a danneggiare le filiali di Unicredit Banca, quelle della banca Corim. Agiscono individualmente, prendendo, infine, di mira le forze dell ordine, le quali per un po di tempo non agiscono per fermare gli infiltrati. Questi teppisti riescono ad arrivare fino a piazza San Giovanni, dove danno inizio al vero scontro finale con la polizia. Si apre così, nella piazza delle manifestazioni più importanti della storia dell Italia Unita, una vera e propria lotta tra forze differenti, fra legalità e illegalità, una lotta della quale non è ancora chiaro il fine. Questi teppisti iniziano ad attaccare la polizia, a incendiare auto e blindati della polizia locale, a costringere gli agenti di sicurezza ad abbandonare la piazza per salvare la propria vita, a distruggere tutto senza alcun rispetto. Il corteo degli Indignados è dovuto essere deviato, molti di loro si sono trovati vittime degli scontri, le quali ammontano a circa cento persone, delle quali tre sono gravi. Alcuni dei manifestanti cercano di fermare i violenti, tanto da consegnarne uno alla polizia,altri s inginocchiano sull asfalto, guardano la piazza con orrore, e gridando no alla violenza, altri ancora cercano d arrampicarsi su un blindato della polizia, infilando nella sua canna dei fiori, vagheggiando così le azioni pacifiche del 68. Ma tutto ciò è inutile. Il loro corteo viene definitivamente distrutto da questi Black Block, i quali praticano la violenza senza alcun motivo valido, che provocano disordini pubblici solo per il gusto infantile di farlo. Grazie a loro quella che sarebbe dovuta essere una delle più importanti manifestazioni universali, in Italia è stata ricordata esclusivamente come il giorno dei disordini sociali. Tutto questo grazie a un gruppo di giovani, molti dei quali sono addirittura minorenni, che hanno aderito a questo gruppo solo per mettere in atto la loro voglia di violenza. Difficile trovare un loro programma definito, sappiamo che s ispirano ad un pamphlet, Il manuale dei Black Block, nel quale vengono definiti i caratteri principali del perfetto violento. Ma i perfetti Black Block dovrebbero rifiutare lo scontro fisico con gli agenti, agendo isolati, è proprio per questo che si potrebbe pensare che questi vandali non facessero seriamente parte di questo movimento. Ma è inutile cercare le radici del loro pensiero prepotente, è inutile cercare di giustificarli, perché, in tutto ciò che fanno, agiscono esclusivamente per un loro perverso piacere, procurando solamente disagi e infrangendo il sogno di una manifestazione anticonformista e pacifica. L unica speranza che rimane è che degli episodi come questi di Roma non accadano più, che una mentalità tanto regressa non possa più avere libero sfogo, che organizzazioni di questo genere vengano cancellate, perché oggi non è possibile assistere a situazioni che rievocano gli anni di piombo italiani. A noi piace credere che un giorno tutto questo sarà solo un brutto ricordo. Serena De Filippo V C 5

6 MALEDETTA CRISI La crisi economica dei nostri giorni viene da lontano in conseguenza del mancato buon fine dei prestiti subprime che, nel contesto finanziario statunitense, vengono concessi ad un soggetto che non può accedere ai tassi di interesse di mercato, in quanto ha avuto problemi nella sua storia di debitore. L Italia, assieme a tutti gli altri Paesi del mondo, ne è rimasta colpita, come effetto diretto ed inevitabile della globalizzazione, sebbene sondaggi e statistiche prevedono che la nostra nazione dovrebbe riuscire a sostenerla in modo non traumatico. Il Popolo italiano, nel corso della storia, ha sempre dimostrato di sapersi adattare alle variegate difficoltà presentatesi, adottando la cultura del risparmio e del non facile indebitamento, ma ancora di più, la cautela, al fine di non cadere, in modo generalizzato, nella trappola dell investimento dei propri risparmi in titoli, così detti, tossici. La realtà quotidiana mostra quanto,però, la popolazione italiana soffra momenti molto critici e quanto le fasce più giovani in cerca di prima occupazione,invece, vivano a vita nel precariato. Oggi, per effetto di questa insidiosa crisi non esistono più metodi infallibili per trovare un lavoro e anche i settori tradizionalmente più ambiti, tipo quello dei medici o degli ingegneri, iniziano a dare segni di saturazione,diversamente più sacrifici per tutti e a tutti i livelli. Come possiamo noi mai riuscire ad immaginare di essere un giorno genitori? Come immaginare di costruire una casa di proprietà e allevare dei figli dando loro le opportunità che ci hanno regalato i nostri predecessori se anche i contratti a tempo indeterminato non sono più per la vita? Eppure una soluzione ci dovrà pure essere è questo quello che ci insegna la storia che ha esaminato tanti periodi bui della nostra economia dopo la tempesta viene la quiete lo citava anche Giacomo Leopardi nei suoi versi. La soluzione? Fare, forse,come le formiche mettono da parte, nei periodi floridi, le provviste da cui andare ad attingere in periodi di carestia. da una volta quando si pensava che bastasse impiegarsi e/ o fare l università per trovare un buon posto di lavoro che ti permettesse di essere indipendente, farsi una famiglia e costruirsi la vita. Difficile è pertanto la scelta, per i giovani, di decidere cosa fare dopo il liceo. Non c'è un corso di laurea che possa considerarsi un porto sicuro. L'università, spesso, tende a congelare per almeno cinque anni lo sviluppo professionale dei giovani che, alla fine, ne escono senza un idea chiara di quello che è il mondo del lavoro. Le difficoltà aumentano nella prospettiva di volersi costruire una famiglia. I genitori, infatti,n costituiscono una rete di salvataggio in quanto, molto di frequente, si trovano costretti a sostenere giovani coppie che, seppur legate da un sentimento profondo, non riescono a coronare la loro unione con il matrimonio a causa della precarietà diffusa che li circonda. Ci troviamo in una particolare situazione che vede tante famiglie costrette a tagliare drasticamente tutto! Le fonti di reddito non sono, nella maggior parte dei casi, più sufficienti a coprire le esigenze finanziare mensili precludendo la possibilità, ai più, di continuare a garantirsi quel livello di agiatezza conquistato dopo anni di duri sacrifici. Le conseguenze di ciò sono dirette ed inevitabili: meno soldi per tutti e a tutti i livelli, Smn Ci*p +I A 6

7 72 MINUTI DI SILENZIO PER MEGAVIDEO Il 19 Gennaio 2012 l FBI, in collaborazione con il dipartimento di Giustizia Americano, ha sequestrato i siti Megaupload.com e Megavideo.com. Il loro fondatore, Kim Schmitz (37 anni), in arte Kim Dotcom e Kimble, è stato arrestato in Nuova Zelanda, insieme ad altri tre collaboratori. Il dominio Megaupload.com con oltre 150 milioni di utenti registrati e 50 milioni di visitatori al giorno, rappresentava il 4% di tutto il traffico internet mondiale. Gli anni di carcere per ciascuno possono ammontare a 20 anni per racket, a 5 anni per infrazione di copyright e a 20 anni per riciclaggio di denaro. L accusa è di violazione di diritti d autore e copyright pari a un danno di 500 milioni di dollari e di un guadagno illecito di 175 milioni di dollari. La compagnia, infatti, non offriva questi servizi per filantropia telematica, ma guadagnava interessanti somme di denaro dalla pubblicità sulle pagine di questi siti sharing o dall usufrutto dell abbonamento premium di alcuni utenti. Gli hacker offesi hanno risposto rendendo inagibili per qualche ore i siti del dipartimento di Giustizia statunitense, dell Universal, della RIAA e dell MPAA. Appena successiva alla chiusura dei battenti è la notizia che Megavideo sia rinato sul web attraverso un inedita piattaforma. Il sito di Megaupload rappresentava una sorta di archivio in cui chiunque poteva conservare i propri file e condividerli riservatamente con altre persone. Megaupload presenta due altre caratteristiche: prima di tutto è oggetto di grande considerazione da parte di alcune celebrità della musica e del cinema (che teoricamente dovrebbero figurare tra i soggetti danneggiati dalla sua esistenza) come Kim Kardashian e Alicia Keys. E poi il suo fondatore è una specie di chef de file, un hacker tedesco che ha tre o quattro nomi e, secondo Wikipedia, ha già avuto in passato guai con la giustizia, anche per reati ben poco romantici tipo truffa con le carte di credito. Subito prima della sua chiusura da parte delle autorità federali, Megaupload ha pubblicato sul sito una nota sostenendo che le accuse di pirateria a suo carico sono «grottescamente esagerate». «Il fatto è prosegue il messaggio - che la grande maggioranza del nostro traffico è legittimo e noi non ci faremo togliere di mezzo. Se l'industria di contenuti vuole trarre vantaggio dalla nostra popolarità, saremo felici di intavolare un dialogo. Abbiamo alcune buone idee in proposito. Per favore prendete contatto con noi». L'invito, per ora, non sembra essere stato accolto.intanto l illegalità inizia a vedersi nel momento in cui vengono caricati contenuti protetti da copyright. Per questo motivo molti internauti sono preoccupati anche per Youtube, Facebook e Twitter, siti con i quali sono permesse operazioni simili. La polizia federale americana, secondo un documento rilasciato alla rivista online New Scientist, dopo il 19 Gennaio, avrebbe indetto un bando con scadenza il 10 Febbraio, per care società informatiche che le permettano di monitorare e analizzare tutte le informazioni che viaggiano sulle piattaforme online. Se da un lato questo potrebbe spaventare gli utenti affezionati alla propria privacy, dall altro si può tirare un sospiro di sollievo: tenendo conto che siti come Facebook e Twitter permettono controllare e localizzare le azioni e gli spostamenti che prospettano eventuali situazioni di emergenza come attacchi terroristici ed episodi di criminalità online, come si potrebbe volere la loro chiusura? "Morto un file-sharing se ne fa un altro" così si diceva dopo l annuncio della chiusura. E intanto attendendendo altre novità, la ruota continua a girare. In questo momento infatti decine di altri siti come Letitbit.net, Fileserve.com, Putlocker.com, Uploadc.com, Rapidshare.com, che mettono a disposizione i propri server per pellicole, software e quant'altro d'illegale, risultano attivi. La domanda è se lo saranno anche domani. Si D Br V L Frn.esc Antna +I A 7

8 L L EDUCAZIONE ALLA SALUTE ANCHE PER I VANINIANI Il progetto Fatti furbo promozione del benessere ed educazione alla salute per gli adolescenti realizzato quest anno dall Ambito Territoriale Sociale di Casarano, ha visto la partecipazione del nostro Liceo Scientifico G. C. Vanini. Il suddetto progetto è stato proposto dai consultori familiari della ASL Lecce nel distretto di Casarano, nell area di intervento riguardante le dipendenze. Si tratta di un progetto di educazione non formale improntato su una metodologia di intervento di educazione tra pari (Peer education) che coinvolge i comuni di Casarano, Collepasso, Matino, Parabita, Ruffano, Supersano e Taurisano. Ad esso partecipano due o più alunni di tutte le classi seconde e terze del plesso sito in via Sesia, i quali devono rendere beneficiario dell iniziativa anche il proprio gruppo classe, relazionando sulle esperienze vissute durante gli incontri. Gli appuntamenti, cominciati il 20 Ottobre 2011, sono in totale dieci, essi hanno cadenza quindicinale e avvengono durante le ore scolastiche: il prossimo avrà luogo l 8 Febbraio Gli allievi della sede in via Sesia sono seguiti dalla dottoressa Mimma De Filippo, psicologa, e dalla dottoressa Azzurra Barletta, educatrice, e spesso supervisionati dalla referente, professoressa Anna De Luca. Gli studenti coinvolti svolgono varie attività, tutte volte al conseguimento di un aperto confronto e scambio di idee tra i componenti, vengono infatti invitati a riflettere e a discutere su spezzoni di film, pubblicità, brani guardati o letti insieme e a redigere lettere o formulare brevi pensieri, a costruire dadi di carta di cui ogni faccia corrisponde a un lato diverso della propria personalità, a scrivere su cartelloni aforismi inerenti a frasi assegnate, a giudicare la trasgressività di alcuni ritagli di giornale, a farsi guidare bendati da persone di sesso opposto, a scegliere oggetti che rappresentano il loro rapporto con i genitori, ma, in primo luogo, a conoscere se stessi e gli altri. Le tematiche trattate sono attuali e vengono proposte ai ragazzi mediante stimoli ricchi di spunti; quelle già affrontate hanno riguardato i tempi moderni, il divario generazionale, il conformismo, la trasgressione, l amore, l amicizia e il pregiudizio. I titoli dei restanti incontri sono Libero da libero di, Il sogno e la realtà: aspettative, desideri, limiti e Il senso della vita. Al termine delle venti ore di progetto, i ragazzi non potranno vantarsi di essere giunti a perfetti punti di vista su argomenti così ampi, complessi e perennemente in discussione, ma di certo potranno compiacersi di esserne stati coinvolti per la stessa ragione per cui se io do una moneta a te, e tu ne dai una a me, ognuno di noi ha una moneta. Se io do un idea a te, e tu ne dai una a me, ognuno di noi ha due idee. Frn.esc Antna +I A L angolo del banditore ORARIO BIBLIOTECA LUNEDI' Prof.De Luca MARTEDI' Prof. Palumbo MERCOLEDI' Prof. De Luca , prof. Palumbo GIOVEDI' Proff. De Luca e Palumbo VENERDI' Prof. De Luca SABATO Prof. Palumbo CIRCOLARE N 53 DEL 19 GENNAIO 2012 Si comunica alle SS. LL. [ ] ha individuato delle date per dei seminari formativi e informativi in merito agli argomenti di seguito indicati. I Sigg. Docenti sono invitati a prenotare le proprie classi rispetto agli argomenti di interesse, dandone comunicazione alla docente funzione strumentale, Prof.ssa Morciano [ ]. VENERDÌ 24 FEBBRAIO P.V. H 10:25/12:25 incontro con alunni delle Classi 1^-2^-3^-4^ su Alcoolismo: conseguenze socio sanitarie dell abuso di alcool SABATO 25 FEBBRAIO P.V. H 10:25/13:25 incontro con alunni delle Classi 4^ e 5^ su La dipendenza : il gioco on-line, le sostanze stupefacenti, il tabagismo e l alcoolismo LUNEDÌ 27 FEBBRAIO P.V. H 10:25/12:25 incontro con alunni delle Classi 1^-2^-3^-4^ su Social Network e pedofilia on-line. 8

9 Monologo sulla scuola bianca (continuazione da pag. 1) Ho lasciato il mio Marocco quindici anni fa, quando avevo cinque anni. Da quell età frequento le scuole in Italia, perciò mi sento Italiano. Ma il mio liceo non la pensava così. Sapete cosa aveva proposto? Una classe a parte per noi ragazzi musulmani. A me sono venuti subito in mente i ghetti ebraici. Scusate il paragone un po forte e sicuramente esagerato, ma io mi sono sentito così. Il pensiero della mia vicina di casa, un anziana molto saggia, ha saettato, invece, verso le classi speciali, quelle che mi ha detto hanno separato per molto tempo i cosiddetti diversi dai cosiddetti normali. Ho parlato con lo psicopedagogista della scuola e mi ha raccontato che lui e i suoi colleghi hanno combattuto per abbattere non solo le barriere architettoniche, ma anche quelle che io definisco barriere culturali e morali. Mi ha informato che allora vinsero gli ideali della socializzazione e dell integrazione. Dunque, volete sapere che cosa ho fatto? Sono andato dal preside, nel covo del nemico, e gli ho detto, dopo qualche cordiale saluto e un breve riassunto di ciò che pensavo: Ma le pare giusto tornare indietro? Nessun modello didattico deve permettere di riabilitare l apartheid. Ho fatto mie le parole di Don Antonio Mazzi. Nei cinque anni che ho trascorso al liceo non mi è sembrato più di aver sentito parlare di classi a parte o classi speciali. La scuola, anche in un altra circostanza, è riuscita quasi a rendere nulli gli sforzi che ho fatto per integrarmi. Lo so che è brutto da dire, ma c è ancora gente che mi squadra come un animale raro solo perché ho la carnagione più scura; poi scopro che quella stessa gente ricorre all abbronzatura artificiale, roba da matti. Dicevo, ero bravo in Inglese e sempre nello stesso liceo, ma non solo in quello, si stava prendendo in considerazione l idea di creare delle classi non per età, ma per bravura, inizialmente per la materia di Inglese. Fortunatamente questa riforma ha avuto una vita breve, di sole due settimane; erano molti quelli che guardavano male me e quelli della mia classe, costituita, su parere degli insegnanti, dai migliori. Noi però non reggevano più quella situazione e iniziammo a calare drasticamente nel profitto. Qualcuno lo fece apposta, come me. I professori pensavano di aver privilegiato la nostra intelligenza, ma l avevano resa solo discriminante e io non avevo bisogno di qualcosa che mi discriminasse di più. La riforma fu ritirata e la prova dichiarata fallita. Al terzo anno abbiamo avuto un professore di Matematica che metteva un 6 solo ai suoi prediletti, che fino all anno prima, guarda caso, arrancavano per superare i debiti alla fine di ogni quadrimestre. In classe non faceva il suo dovere e ci dava verifiche assurde. Alcuni miei compagni ed io, assai preparati, ci sentivamo umiliati e denigrati. Una mia amica molto brava ha reagito male, anzi disumanamente direi: non sentendosi gratificata, dopo una sfilza di insufficienze si è suicidata a metà del secondo quadrimestre. Hanno detto che aveva altri problemi, forse in famiglia, forse con il fidanzato, non si sa. A questo proposito direi che nel titolo del libro di Don Antonio Mazzi, Di squola, si muore?!, oltre al volontario errore nello scrivere scuola, il punto interrogativo è assolutamente superfluo. Questi sono solo pochi dei mille aneddoti che potrei raccontarvi sulle ingiustizie che ho subito a scuola. I professori che ho incontrato fino ad adesso hanno la carnagione chiara, sono i cosiddetti bianchi; le pagine dei libri sono di un bianco sporco, a volte giallognole, ma sostanzialmente bianche. Perciò la scuola è bianca. Qualcuno obietterà dicendo che la scuola è formata anche dagli alunni, principalmente dagli alunni, ma cosa sono io se non un puntino di tempera di terra di Siena nella tempera bianca? Quel puntino si perde. Mi piacerebbe più pensare che la scuola fosse cultura e la cultura è di tutti i colori, ma un attimo: tutti i colori insieme formano il bianco. Allora la scuola è bianca comunque, non c è niente da fare, ma forse un bianco più puro, un bianco più candido. La scuola che avrei preferito frequentare, questo posso dirlo, è quella che Silvano Agosti descrive nel suo libro Lettere dalla Kirghisia: ogni scuola è un parco e ogni parco viene denominato la valle della vita. «Qui i bambini dai cinque anni in su e i ragazzi fino ai sedici anni giocano, tutto il giorno, alla presenza di persone disponibili a risolvere qualsiasi problema. [ ] In Kirghisia dicono che le nozioni obbligatorie apprese attraverso lo studio sono simili ai fiori recisi che vengono immessi nel vaso della memoria; prima o poi appassiscono. Ciò che si impara, invece, nasce dal desiderio di sapere ed è simile a un seme messo nella terra che a poco a poco cresce, fruttifica, vive e si rinnova. Dentro ai grandi parchi c è la casa della filosofia, la casa degli animali, la casa delle lingue, la casa del teatro, la casa dei sogni, la casa dei cibi : sempre aperte. Ognuno ha accesso e può sperimentare, incuriosirsi.» Questa è la scuola che avrei voluto frequentare, questo posso gridarlo. Frn.esc Antna +I A 9

10 LE PAGELLE DEL PRIMO QUADRIMESTRE Diciannove partite giocate, diciannove partite da giocare. È arrivato il momento dei bilanci, delle valutazioni di metà stagione, di quelle che è vero non restano agli annali ma che, come nel pagellino del primo quadrimestre, contribuiscono a quello che sarà il voto finale. JUVENTUS voto 9. Dopo quella con Ferrara e con Del Neri, la terza rifondazione è quella giusta. Agnelli e Marotta hanno puntato sul cavallo giusto, un puro sangue bianconero che ha risvegliato la fame di successo dei suoi uomini grazie anche finalmente a un ottimo mercato. Lichsteiner, Vidal, Vucinic, Giaccherini e soprattutto Pirlo hanno portata un aria di freschezza a Vinovo e hanno contribuito a compiere quello che è un vero e proprio miracolo. Diciannove partite senza l onta di una sconfitta, unica in Europa, unica nella storia juventina. Ripetersi è vero sarà quasi impossibile, come quasi impossibile era fare quanto finora fatto. Quantomeno, finalmente a Torino hanno smesso di parlare soltanto di scudetti del passato. MILAN voto 8. Déjà vu della passata stagione. Inizio stentato 5 punti in 5 partite poi solita cavalcata mostruosa guidata da Ibrahimovic 11 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta nelle restanti 14 con 13 gol dello svedese che porta il Milan a fine girone ad avere gli stessi 40 punti dello scorso anno, secondi solo all impressionante Juve. L unica differenza con la passata stagione si trova negli scontri diretti: le doppie vittorie nel derby e con gli uomini di Mazzarri avevano rappresentato la sicurezza di Allegri anche quando il gap non era incolmabile, le disfatte contro Napoli, Juventus e Inter sono segnali allarmanti di questo Milan. Certo, se nonostante queste tre sconfitte, i rossoneri si trovano a solo un punto da una Juve ancora imbattuta, i tifosi possono dormire notti tranquille. UDINESE voto 8,5. L eliminazione ai preliminari di Champions e le partenze eccellenti avevano rappresentato l inizio del declino della Sampdoria nella stagione passata, culminata con la retrocessione in B. Quest Udinese invece ha dimostrato partita dopo partita di essere ormai una realtà del nostro campionato; non si è infatti limitata a ripetersi, si è addirittura superata: 11 punti in più rispetto a esattamente un anno fa e record storico di punti (38) nel girone d andata, il tutto condito dai sedicesimi di Europa League. Nonostante questi numeri, Guidolin continua a predicare umiltà: proprio questa è la forza di questa squadra. INTER voto 7. Negli incubi di Moratti probabilmente ogni tanto compare il fantasma Gasper e la sua improponibile difesa a 3. Destino ha voluto che proprio tre sono state la giornate concessegli dal Presidente, ma dopo la sconfitta contro il Palermo dell esordiente Mangia, il pareggio contro una Roma in costruzione e la disfatta di Novara, la pazienza è finita e insieme a lei l avventura di Gasperini all Inter. Ad Appiano Gentile allora è arrivato Ranieri, che con il suo manuale dell aggiustatore dopo qualche difficoltà iniziale vedi sconfitte contro Juve e Udinese ha risollevato l Inter riportandola in corsa per il titolo. La domanda che tutti i tifosi si stanno ponendo ora è: averlo chiamato prima? LAZIO voto 7. Come l Udinese, continua con lo stesso ritmo che l anno scorso la condusse a un passo dalla Champions League, dalla quale rimase fuori solo per differenza reti. Venduti Zarate e Muslera, Lotito li ha sostituiti con Marchetti e con Klose, il condottiero di questa squadra. Si aggiunga che finalmente Reja ha sconfitto il fantasma del derby grazie proprio a quell attaccante lì, ed ecco che la stagione è già da incorniciare. ROMA voto 6,5. Il progetto si sta attuando, grazie soprattutto alla fiducia che la società e i giocatori hanno sempre avuto in Luis Enrique e alla pazienza dei tifosi giallorossi. Un modello da mostrare con orgoglio, perché se al posto dell americano Di Benedetto ci fosse stato un italico Zamparini, chissà dove sarebbe ora il tecnico catalano. 10

11 NAPOLI voto 5,5. All uscita dei calendari De Laurentis uscì anticipatamente dalla sala perché nelle vicinanze della Champions i suoi ragazzi avrebbero dovuto affrontare Milan, Inter e Juve. Con queste squadre sono arrivati 7 punti con 9 gol realizzati, eppure il Napoli è a 9 punti dal terzo posto. Questi punti gli uomini di Mazzarri li hanno persi contro le cosiddette provinciali, le squadre di caratura tecnica inferiore. Che ormai i giocatori partenopei abituati a Bayern Monaco, Manchester City, Villareal siano diventato un pochino snob? Ascoltino in tal caso il diktat di Guidolin, altrimenti la prossima stagione quelle squadre le vedranno solo giocare in televisione. PALERMO voto 6. Zamparini aveva tanta nostalgia del suo hobby preferito che Pioli l ha esonerato prima ancora che la stagione iniziasse. Il tecnico della Primavera Mangia invece, a furia di scherzarci su stava facendo bene sul serio, fino a quando ha commesso un errore madornale: giocare con il panettone alla vigilia del derby pre-natalizio. Partita e panchina persa e affidata a Mutti. Vedremo quanto resisterà questa volta Zamparini CHIEVO voto 6. Il solito campionato, nel limbo tra chi lotta per guadagnare qualcosa e chi per non perderne un altra. Da segnalare qualche problema in più nel fare gol, perché Pellissier quest anno è Non Pervenuto. GENOA voto 5. Vuoi perché Caracciolo non si è dimostrato l attaccante che sperava Preziosi, vuoi perché Malesani non ha fatto granché, vuoi perché a furia di trattare i giocatori come giocattoli da scambiare con gli amici, rischi che i migliori vadano sempre agli altri, la stagione è deludente. Questo Genoa può fare di più, Marino e Gilardino proveranno a dimostrarlo. CAGLIARI voto 5. Donadoni diceva che servivano acquisti, e invece di comprare giocatori Cellino ha preferito comprare un altro allenatore, che poi è stato esonerato a sua volta. Morale: a gennaio arriverà qualcuno. Da catalogare alla voce e questa è casa mia, e qui comando io. PARMA voto 6. Altra squadra vittima di una scelta poco felice di Ghirardi, che però ha saputo riconoscere il suo errore e chiamare in corsa Donadoni. Nel frattempo i tifosi devono dire grazie a Giovinco se la squadra era lontana dalla zona salvezza. FIORENTINA voto 4,5. La nobile decaduta di quest anno. Della squadra che con Prandelli si giocava con il Bayern Monaco l accesso ai quarti di Champions League è rimasto ben poco, ora che è andato via Gilardino e Vargas e Montolivo sono con le valige in mano. Hanno provato i tifosi a dare la colpa a Mihailovic, e Corvino li ha accontentati portando a Firenze Delio Rossi, ma la musica non è cambiata. Urge una rifondazione, in cui magari non sia Santiago Silva o Babacar il sostituto di Gilardino. CATANIA voto 6. Deluso dalla scelta della società capitolina di puntare sulla sua versione spagnola, l aeroplanino è atterrato in Sicilia, conducendo il solito campionato del Catania, una spanna sopra la zona salvezza. ATALANTA voto 8. Sei punti di penalizzazione e la degenerazione del capitano e uomo simbolo stroncherebbero qualsiasi squadra, e invece senza quei punti i nerazzurri sarebbero all ottavo posto, dietro solo alle grandi del nostro campionato. La vera rivelazione di questo campionato, che non merita di essere tra le vittime di chi non ha capito che il calcio è un sport, che il calcio è un gioco. BOLOGNA voto 6. Come per il Catania, con un Di Vaio versione diesel, ma che almeno a differenza del collega di Verona ha ripreso a fare il suo mestiere e a segnare. SIENA voto 6,5. Da neopromossa si tiene almeno per ora un passo fuori dalla zona retrocessione. È quello che deve fare. CESENA voto 4,5. Con gente di qualità come Mutu, Candreva, Parolo la salvezza è il minimo sindacabile. LECCE voto 4. Una stagione cominciata storta a causa delle vicende societarie e di una scelta sbagliata in panchina. Il mercato però è stato ottimo, e provare a salvarsi è d obbligo. NOVARA voto 4. La vittoria contro l Inter ha fatto sognare i tifosi, in realtà è stata l unica insieme a quella contro il Parma. La società ha capito che di questo passo la salvezza è un miraggio e sono arrivati Mascara e Caracciolo, i tifosi ora aspettano e sperano. F p" Mnc" V 2S 11

12 PILLOLE MUSICALI "Con How to dismantle an atomic bomb gli U2, tornano alle sonorità anni 80, infatti, la band irlandese negli anni 90, ha deciso di darsi al pop con album come: Achtung Baby, Zooropa e Pop. I produttori di questo album sono Steve Lillywhite e Brian Eno, entrambi vecchi produttori della band. La Track List è buona, da notare la sporca e grezza Vertigo, la nostalgica Miracle Drug che ci porta ai tempi di With or without you, la commovente Sometimes you can t make it on your own che Bono dedica al padre, l esaltante City of bliding lights e l energica All because of you, solo per citare i singoli. Nel video clip di All because of you, gli U2 appaiono in un concerto a sorpresa a New York nell'isola di Manhattan. L album per intero è buono e molto sentito, che riesce ad accordare i fan del vecchio stampo, con i fan della nuova ondata, grazie alle ritrovate sonorità rock, ma anche grazie alle sonorità pop, non del tutto accantonate.il successo dell'abum è testimoniato dai 45 dischi d'oro e dai 7 dischi di platino vinti, oltre al Grammy Awards del 2006 come miglior album dell'anno. Il tour è stato supportato dal Vertigo Tour del 2005 che ha toccato Roma e Milano. Il gruppo è nato nel 1976 ed è formato da "Bono (voce e chitarra secondaria), The Edge (Chitarra solista), Adam Clayton (Basso elettrico) e Larry Mullen (Batteria). Voto: 8.5/10 Jacp" S4bat" +I A UN ALTRA MISSIONE PER TOM Eccovi la recensione di Mission Impossible Protocollo Fantasma. A causa di una trappola dei russi, una bomba scoppia nel Cremlino mentre tre membri della IMF (Impossible Mission Force) svolgono una importante missione. Il segretario della IMF (Tom Wilkinson), dopo aver scoperto la trappola, avvisa Ethan Hunt (Tom Cruise) che il governo ha attivato il "Protocollo Fantasma" ovvero l'unità IMF è stata sciolta, perché ritenuti responsabili per la bomba scoppiata nel Cremlino. Gli unici agenti rimasti sono in quattro, il sopraccitato Ethan Hunt, Benji Dunn (Simon Pegg), Jane Carter (Paula Patton) e William Brandt (Jeremy Renner). Si scopre che dietro tutto ciò c'è Kurt Hendriks un milionario russo che brama la ricostruzione dell'unione Sovietica, i nostri quattro eroi, oltre a provare la loro innocenza, devono sventare un attacco nucleare che farà cadere il mondo nella terza guerra mondiale. Un bellissimo film con inquadrature mozzafiato, ottima suspance con poche gocce di sangue, per non parlare del classico "Questo messaggio si autodistruggerà fra cinque secondi" e di un bravissimo Tom Cruise che scala il Burj Khalifa, l'edificio più alto del mondo. Veramente un gran bel film. Voto: 9.5/10 Jacp" S4bat" +I A 12

13 UNA LETTURA CHE APRE LA MENTE, OLTRE CHE GLI OCCHI Se la gioventù le negherà il consenso, anche l onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo citava il Magistrato Paolo Borsellino, morto nell attentato mafioso del 19 luglio 1992 in via Mariano D Amelio a Palermo. Il libro Paolo Borsellino e l agenda rossa a cura della redazione di 19luglio1992.com attraverso poche sezioni informa il lettore non solo sulla vita del Giudice e sulla sentenza Borsellino bis, ultimo processo determinante per accertare le responsabilità penali dei mandanti ed esecutori della strage interni a Cosa nostra, ma fa particolare luce sull ultimo periodo di vita del Procuratore aggiunto di Palermo. L excursus ha inizio dal 30 Gennaio 1992, ma diventa dettagliato, scrupoloso e a profondo sfondo psicologico quando tratta gli ultimi 57 giorni del Magistrato, a partire dal 23 Maggio 1992, giorno in cui muore l amico d infanzia, nonché superprocuratore nazionale antimafia, Giovanni Falcone nell esplosione stragista di Capaci. Sandra Rizza e Giuseppe Lo Bianco in un loro intervento su Paolo Borsellino e dei rituali commemorativi a base di retorica, passerelle, applausi e commozione hanno detto: «La memoria distorta non aiuta a capire. La verità ufficiale, se non è verità fino in fondo, è disinformazione.» Pertanto il libro vuole trasmettere il senso e la dignità civile che ha mantenuto questo grande uomo fino all ultimo, anche dopo che ebbe confessato a un poliziotto della sua scorta: «Sono turbato, sono preoccupato per voi, perché so che è arrivato il tritolo per me e non voglio coinvolgervi.» Inoltre, dopo aver letto il capitolo Agenda rossa: tutte le verità occultate non si può non domandarsi che fine abbia fatto il suo taccuino e perché quel giorno sono stati ritrovati tanti effetti di Paolo Borsellino, eccetto quello. Perché sono state date tante versioni su chi e su come abbia estratto la borsa del Magistrato dall automobile? Perché il giudice Scotto è pronto a scagionare un imputato semplicemente perché questi ha dichiarato di essere innocente? Perché il giudice Scotto è giunto persino ad affermare che esistessero due borse identiche di Paolo Borsellino e che l agenda rossa potrebbe non essere mai stata nella borsa rinvenuta dopo l incidente? Che cos era stato appuntato di tanto importante in quell agenda? Questa lettura, scorrevole ma ricca di interrogativi e di significati, non può arrogarsi il diritto di raggiungere la verità, che è esclusivo compito della magistratura, tuttavia riesce a rendere omaggio e onore a un eroe italiano dei nostri tempi, rispolverando al meglio la memoria di chi non vuole dimenticare o non conosce bene uno dei momenti più bui e una delle ferite ancora sanguinanti della nostra storia. Leggere e comprendere un libro come questo è doveroso. Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una sola volta : ricordiamoci che nella strage di Capaci e di via d Amelio sono fisicamente morti due eroi, ma le loro idee continuano a trovare proseliti soprattutto tra i giovani e non muoiono mai. Frn.esc Antna +I A 13

14 Redazione Silvia Dei Baroni V AL Direttrice Serena De Filippo V AL Filippo Manco V BS Mariarita Sarcinella V C Simona Ciampa II A Jacopo Sabato II A Marina Scorrano II A Disegnatrice Francesca Antonaci II A Per dare il proprio contributo al giornalino con un proprio elaborato è sufficiente contattare Silvia Dei Baroni. Grafica a cura di Francesca Antonaci 14

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