Parte II Cruscotto di indicatori

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Parte II Cruscotto di indicatori"

Transcript

1 Parte II Cruscotto di indicatori Il monitoraggio dei servizi pubblici locali mediante un cruscotto di indicatori Bruno Bracalente, Massimo Cossignani, Alessandro Montrone Premessa Il monitoraggio della performance delle imprese di servizi pubblici locali del Comune di Perugia risponde ad un duplice ordine di esigenze: - controllo da parte del Comune holding sull andamento economico e sulla situazione patrimoniale delle proprie partecipate; - comunicazione verso la cittadinanza e, in genere, verso tutti gli stakeholder per diversi motivi interessati alle imprese di pubblici servizi locali. Gli obiettivi indicati comportano sia la necessità di sottoporre ad analisi i bilanci delle imprese in questione che quella di definire e regolare un flusso di informazioni dalle imprese verso il Comune su alcuni aspetti che, pur non rivestendo carattere economico-finanziario, siano altamente significativi nella valutazione e comunicazione della performance delle imprese di servizi pubblici locali. Per dare all insieme di tali informazioni il carattere della necessaria sinteticità e facilità di lettura da parte dei soggetti interessati e della cittadinanza, le informazioni vengono raccolte sistematicamente e con continuità in un cruscotto di indicatori relativi ad ognuna delle imprese monitorate. Il cruscotto è diviso in due parti. Una prima parte, con la medesima struttura per tutte le aziende monitorate, relativo alle informazioni di tipo economico-finanziario, costruita, con cadenza annuale, attraverso i dati di bilancio di ogni azienda. Una seconda parte diversificata da azienda ad azienda, in ragione della differente attività posta in essere, che serva ad evidenziare gli aspetti extra contabili delle aziende, e in 1

2 particolare la loro performance qualitativa. La cadenza, per questa seconda parte, è generalmente inferiore all anno, spesso quadrimestrale. Entrambe le parti del cruscotto sono articolate in due aree: un area di input, nella quale vengono inserite le relative informazioni di base, ovvero i dati di bilancio (nella prima parte) e i dati relativi agli aspetti extra contabili di ogni azienda (nella seconda); un area di output, nella quale il sistema informatico produce automaticamente gli indicatori di bilancio (redditività, liquidità, ecc.) e quelli realativi alla qualità del servizio. Infine la stessa area di output è divisa in due quadri : il quadro esterno, accessibile anche al pubblico, nel quale sono raccolti gli indicatori di carattere più generale e di interesse generale sui principali risultati della gestione aziendale e sui aspetti qualitativi del servizio; il quadro interno, accessibile soltanto alla amministrazione comunale, in cui sono raccolte anche informazioni più specifiche (e non di interesse pubblico) sulla gestione aziendale. Il cruscotto economico-finanziario Questa prima componente del cruscotto è, come si è detto nella premessa, applicabile indistintamente alle diverse imprese di servizi pubblici locali sottoposte a monitoraggio. Dal punto di vista informatico, la struttura si tratta di un foglio elettronico Excel articolato su tre distinte cartelle, dedicate rispettivamente: - all input dei dati; - al quadro di indicatori per uso interno ; - al quadro di indicatori per uso esterno. Nella cartella dedicata all input, esemplificata nelle pagine seguenti con i dati di APM SpA-APM Esercizi SpA per gli anni , vengono inseriti nelle celle evidenziate in giallo i dati di bilancio. L operazione è agevolata e resa accessibile anche ai non addetti ai lavori grazie al puntuale riferimento ai codici ed alle voci presenti in ogni bilancio civilistico redatto ai sensi degli schemi di cui agli artt (stato patrimoniale) e 2425 (conto economico) del Codice Civile. Va precisato che le lettere L e B, riportate al termine di alcuni codici, indicano rispettivamente la scadenza oltre o entro l esercizio successivo di voci relative a 2

3 crediti e debiti, così come da richiesta di distinta indicazione avanzata dal legislatore civilistico e, quindi, presente in ogni bilancio conforme alla legge. Infine, va anche effettuata l immissione del dato relativo al numero medio di dipendenti nel corso dell anno, necessario ai fini del calcolo di indicatori per la valutazione della produttività del personale. Una volta completato l input, il sistema restituisce immediatamente un duplice output rispettivamente destinato al monitoraggio da parte del Comune azionista e alla comunicazione alla cittadinanza. La distinzione tra quadro interno e quadro esterno non è motivata da esigenze di riservatezza, né rappresenta una limitazione alla comunicazione di informazioni che sarebbero comunque di pubblico dominio, bensì dal diverso interesse (dei cittadini e della amministrazione comunale) verso i molteplici indicatori che possono essere calcolati. Infatti, se è vero che l azionista deve monitorare attentamente sia la performance economica che la situazione patrimoniale e finanziaria delle proprie partecipate, la cittadinanza può avere interesse solo per aspetti di andamento economico, capaci di evidenziare l efficienza con cui il servizio di pubblica utilità viene prestato; in aggiunta, è ovvia l opportunità di limitare la numerosità degli indicatori utilizzati per la comunicazione verso l esterno proprio per rendere il messaggio trasmesso più semplice e sintetico e quindi più fruibile dalla cittadinanza. In ogni caso, sia per il monitoraggio che per la comunicazione, si è preferito rendere il dato in forma grafica per una sua più immediata ed agevole leggibilità. Nell output destinato al monitoraggio da parte del Comune azionista gli indicatori, sempre calcolati per l ultimo triennio, sono i seguenti: - current ratio; - quick ratio; - indice di copertura secca delle immobilizzazioni; - indice di copertura relativa delle immobilizzazioni; - grado di indebitamento; - turn-over; - valore aggiunto su fatturato; - valore aggiunto su capitale investito; - Return On Equity (ROE); - Return On Investment (ROI); - Return On Sales (ROS); - Fatturato per dipendente; 3

4 - Costo del lavoro per dipendente; - Immobilizzazioni tecniche per addetto. 4

5 APM SpA - APM Esercizi SpA CODICI VOCI STATO PATRIM. ATTIVO A Cred.v/soci rich. - - A Cred.v/soci non rich. - - B-I-1 Costi impianto e ampl B-I-2 Costi ricerca, svil, pubb. - - B-I-3 Diritti brevetto e ut. op. - - B-I-4 Concess.,licenze, marc B-I-5 Avviamento - - B-I-6 Immob. in corso e acc. - - B-I-7 Altre B-II-1 Terreni e fabbricati B-II-2 Impianti e macchinario B-II-3 Attrezzat. industr. e com B-II-3 bis Beni devolvibili - - B-II-4 Altri beni B-II-5 Immob. in corso e acc B-III-1-a Part. impr. controllate B-III-1-b Part. impr. collegate B-III-1-c Part. impr. controllanti - B-III-1-d Part. altre imprese B-III-2-a-L Cred. v/impr. controllate - - B-III-2-b-L Cred. v/impr. collegate - - B-III-2-c-L Cred. v/impr.controllanti - - B-III-2-d-L Cred. v/altri B-III-2-a-B Cred. v/impr. controllate - - B-III-2-b-B Cred. v/impr. collegate - - B-III-2-c-B Cred. v/impr.controllanti - - B-III-2-d-B Cred. v/altri - - B-III-3 Altri titoli - - B-III-4 Azioni proprie - - C-I-1 Rim.mat.prime, suss C-I-2 Rim.prod.lavor. e semil. - - C-I-3 Rim.lavori in corso ord. - - C-I-4 Rim.prod. finiti e merci - - C-I-5 Acconti - - C-II-1-L Crediti v/clienti - - C-II-2-L Cred. v/impr. controllate - - C-II-3-L Cred. v/impr. collegate - - C-II-4-L Cred. v/impr.controllanti - - C-II-4-bis-LCrediti tributari - - C-II-4-ter-L Imposte anticipate - - C-II-5-L Cred. v/altri C-II-1-B Crediti v/clienti C-II-2-B Cred. v/impr. controllate C-II-3-B Cred. v/impr. collegate C-II-4-B Cred. v/impr.controllanti - - C-II-4-bis-BCrediti tributari C-II-4-ter-BImposte anticipate - - C-II-5-B Cred. v/altri C-III-1 Part. impr. controllate - - C-III-2 Part. impr. collegate - - C-III-3 Part. impr. controllanti - - C-III-4 Altre partecipazioni - - C-III-5 Azioni proprie - - C-III-6 Altri titoli - - C-IV-1 Depositi bancari e post C-IV-2 Assegni - - C-IV-3 Denaro e val. in cassa D Ratei attivi - - D Risconti attivi annuali D Risconti attivi plurienn D Disaggio su prestiti - - TOTALE

6 PASSIVO/NETTO A-I Capitale A-II Riserva sovrappr. az A-III Riserve rivalutazione - - A-IV Riserva legale A-V Riserva azioni proprie - - A-VI Riserve statutarie - - A-VII Altre riserve A-VIII Utile (Perdita) a nuovo A-IX Utile (Perdita) eserc B-1 F. trattam. quiescenza - - B-2-a F. imposte B-2-b F. imposte differite B-3-a Altri fondi C Tratt. fine rapporto D-1-L Obbligazioni - - D-2-L Obbligazioni convert. - - D-3-L Debiti v/soci per finanz. - - D-4-L Debiti v/banche D-5-L Deb. v/altri finanziatori - - D-6-L Acconti - - D-7-L Debiti v/fornitori - - D-8-L Deb. rappr. da tit. cred. - - D-9-L Debiti v/ controllate - - D-10-L Debiti v/ collegate - - D-11-L Debiti v/ controllanti - - D-12-L Debiti tributari - - D-13-L Deb. v/ist. previd. - - D-14-L Altri debiti D-1-B Obbligazioni - - D-2-B Obbligazioni convert. - - D-3-B Debiti v/soci per finanz. - - D-4-B Debiti v/banche D-5-B Deb. v/altri finanziatori - - D-6-B Acconti - - D-7-B Debiti v/fornitori D-8-B Deb. rappr. da tit. cred. - - D-9-B Debiti v/ controllate D-10-B Debiti v/ collegate D-11-B Debiti v/ controllanti - - D-12-B Debiti tributari D-13-B Deb. v/ist. previd D-14-B Altri debiti E Ratei passivi annuali - E Ratei passivi plurienn E Risconti passivi annuali E Risconti pass. plurienn E Aggio su prestiti - - TOTALE

7 C/ECONOMICO A-1 Ricavi vendite e prest A-2 Variaz. rim. prodotti - - A-3 Variaz. lavori in corso - - A-4 Increm. immob. lav. int. - - A-5 Altri ricavi e proventi B-6 Mat. prime, suss., merci B-7 Servizi B-8 Godimento beni terzi B-9-a Salari e stipendi B-9-b Oneri sociali B-9-c Trattam. fine rapporto B-9-d Trattam. quiescenza - - B-9-e Altri costi personale B-10 Ammortam. e svalutaz B-11 Var.rim. mat.pr., merci B-12 Accant. per rischi B-13 Altri accantonamenti - - B-14 Oneri diversi gestione C-15 Proventi part. controllo - - C-15 Proventi part. colleg. - - C-15 Proventi altre part. - - C-16-a Prov.cred.imm.contr.ate - - C-16-a Prov.cred.imm.colleg. - - C-16-a Prov.cred.imm.contr.ti - - C-16-a Altri prov.cred.imm. - - C-16-b Titoli immob. non part. - - C-16-c Titoli att.circ. non part. - - C-16-d Altri prov. controllate C-16-d Altri prov. collegate - - C-16-d Altri prov. controllanti - - C-16-d Altri proventi finanziari C-17 Inter. e on.fin. controllate - 1 C-17 Inter. e on.fin. collegate - - C-17 Inter. e on.fin.controllanti - - C-17 Interessi e altri oneri fin D-18-a Rivalutaz. partecipaz. - - D-18-b Rival. imm.fin. non part - - D-18-c Rivalutaz. titoli att.circ. - - D-19-a Svalutaz. partecipaz D-19-b Sval. imm.fin. non part - - D-19-c Svalutaz. titoli att.circ. - - E-20 Proventi straordinari E-20 Plusval. da alienazioni E-20 Differenze att. convers. - - E-21 Oneri straordinari E-21 Minusval. da alienazioni - - E-21 Differ. pass. convers. - - *22 Imposte sul reddito es. - - *22 Imposte correnti *22 Imposte differite *24 Rettifiche norme tribut. - - *25 Accanton. norme tribut. - - *26 Utile (Perdita) eserc *26 Utile/Perd. es. gruppo - - *26 Utile/Perd. es. terzi

8 Più circoscritto è, invece, il set di indicatori destinato alla comunicazione alla cittadinanza. Tali indicatori non comprendono gli aspetti relativi alla solidità patrimoniale ed alla situazione finanziaria delle imprese di pubblici servizi locali, né quelli relativi alla loro redditività in termini di capitale proprio. Esso comprende invece gli indicatori relativi alla economicità ed alla efficienza delle aziende, ovvero i seguenti indicatori: - Valore aggiunto su capitale investito; - Return On Investment (ROI); - Return On Sales (ROS); - Fatturato per dipendente; - Costo del lavoro per dipendente; - Immobilizzazioni tecniche per addetto. I primi tra gli indicatori elencati sono utili a valutare l esistenza di condizioni di equilibrio finanziario, andando ad investire: - la situazione di solvibilità, ossia la capacità dell impresa di soddisfare con tempestività ed economicità il fabbisogno finanziario a breve con le attività liquide o liquidabili a scadenze ravvicinate; - la situazione di solidità finanziaria, ossia la capacità dell impresa di soddisfare nel tempo i fabbisogni finanziari della gestione nelle scadenze e secondo le modalità preventivate ossia di mantenere nel medio-lungo periodo un costante equilibrio tra le uscite monetarie, connesse al rimborso dei debiti, e le entrate monetarie, derivanti dal realizzo degli impieghi, in modo da non compromettere, tra l altro, l equilibrio economico della gestione. In particolare, per valutare la situazione di solvibilità si fa uso del current ratio e del quick ratio; il primo pone in relazione i valori di quelle attività e passività che sono contraddistinte da analoghi termini di breve durata; esso è, pertanto, espressivo della situazione di liquidità in senso lato, intesa come generica attitudine alle attività a breve di bilancio di soddisfare gli impegni parimenti a breve. Tuttavia, tale indice, pur essendo diffusamente utilizzato, non sempre è adeguatamente significativo per la presenza al numeratore delle scorte di magazzino, il cui ciclo di realizzo può essere più lento e problematico del previsto. È, quindi, opportuno affiancare al calcolo del current ratio quello del quick ratio, che esprime la 8

9 capacità dell impresa di fare fronte ai propri impegni finanziari a breve con i flussi di cassa rivenienti, oltre che dalle liquidità immediate, dal realizzo di quelle differite. Il passo successivo nello studio degli equilibri finanziari consiste, come si è accennato, nello studio della solidità strutturale dell impresa, espressa da un equilibrato rapporto tra investimenti durevoli e fonti di finanziamento stabili, attuabile correlando il livello delle immobilizzazioni con quello del capitale proprio e delle redimibilità (o passività a medio-lungo termine). Una simile affermazione si motiva in ragione dell opportunità di coprire con fonti decisamente stabili quegli investimenti che, per loro natura e destinazione, sono caratterizzati da un lento e graduale ritorno in forma liquida, tale da non consentire di fare fronte ad eventuali obblighi di restituzione a breve termine delle risorse finanziarie in essi impiegate. Per l analisi della solidità gli indicatori più significativi sono dati dal quoziente di copertura secco delle immobilizzazioni (detto anche quoziente di garanzia o quoziente primario di struttura) e dal quoziente di copertura relativo delle immobilizzazioni. Il primo è costituito dal rapporto tra l entità del capitale proprio ed il volume delle immobilizzazioni e definisce il peso dei mezzi di proprietà nel processo di investimento in elementi patrimoniali a fecondità ripetuta, sicché tanto più elevato è il suo valore, tanto minore si palesa la quota dell indebitamento destinata a coprire le immobilizzazioni o, per converso, tanto maggiore la quota delle capitalizzazioni che finanziano l attivo corrente. Algebricamente, detto indice può assumere valori compresi tra zero (in assenza di capitale proprio) ed infinito (in assenza di investimenti in immobilizzazioni); tuttavia, è plausibile asserire che esso debba preferibilmente presentare valori almeno prossimi all unità, ad indicare che il finanziamento delle immobilizzazioni avviene pressoché esclusivamente con mezzi propri. In caso contrario, si rende necessario indagare sul peso del credito a breve, da un lato, e di quello a medio e lungo termine, dall altro, nella struttura finanziaria d impresa. Infatti, dove il quoziente di copertura delle immobilizzazioni risulti inferiore all unità e, quindi, il margine di struttura sia negativo, è necessario che lo spread venga fronteggiato attraverso l acquisizione di passività consolidate, essendo evidente che il ricorso, anche parziale, all indebitamento corrente per finanziare gli impieghi in attivo fisso è una soluzione foriera di gravi squilibri. 9

10 Pertanto, è opportuno estendere l analisi all indice di copertura relativo delle immobilizzazioni (detto anche quoziente secondario di struttura) dove, a differenza del precedente quoziente, al numeratore viene riportata la sommatoria di redimibilità e capitalizzazioni, mentre al denominatore figura sempre l attivo immobilizzato. Anche questo indice può assumere valori compresi tra zero (in assenza di finanziamenti stabili) ed infinito (in assenza di investimenti in immobilizzazioni); se esso risulta pari all unità, significa che si realizza una situazione di equilibrio tra immobilizzazioni e finanziamenti a medio e lungo termine, sia provenienti da terze economie che di proprietà dell impresa. Valori superiori indicano la condizione per cui le fonti stabili offrono un adeguata copertura alle attività immobilizzate finanziando anche, in misura più o meno consistente, le attività correnti, mentre preoccupante è la situazione in cui l indicatore presenta un valore inferiore all unità, atteso che in questo caso le fonti di finanziamento stabili non arrivano a coprire il fabbisogno generato dagli investimenti in attivo fisso. Un ulteriore e fondamentale elemento di giudizio sulla struttura finanziaria dell impresa è rappresentato dal grado di indebitamento, dato dal rapporto tra il capitale complessivamente investito e il capitale proprio, che esprime in maniera sintetica ed efficace il livello di dipendenza finanziaria della gestione da mezzi di terzi. Infatti, le tipiche condizioni di equilibrio della struttura finanziaria prevedono, fra l altro, il mantenimento o il perseguimento di un appropriato rapporto tra mezzi finanziari di origine esterna e di origine interna, acquisiti con vincoli differenti. Tale equilibrio strutturale trova il suo fondamento nel fatto che nessuna impresa può conseguire un assoluta indipendenza dall indebitamento, dato che tutte, anche le più solide e redditizie, tendono a conseguire e a consolidare la capacità di credito, contenendo il livello dell indebitamento in rapporto a quello dei finanziamenti acquisibili con il vincolo del pieno rischio. Il tasso di rotazione del capitale investito, ottenuto dal rapporto tra i ricavi netti di esercizio e il capitale complessivamente investito nella gestione, è l indice di rotazione più generale, atteso che esprime quante volte gli investimenti tornano liquidi nel corso di un esercizio per mezzo del fatturato. In particolare, il suo valore è inferiore all unità in presenza di processi economicoproduttivi non in grado di recuperare il capitale investito attraverso i ricavi 10

11 nell annualità, mentre è superiore all unità quando questo recupero avviene più di una volta nell arco del medesimo periodo. 1 Gli indicatori calcolati impiegando al numeratore il valore aggiunto sono indici di efficienza, in quanto destinati ad apprezzare la capacità dell impresa di produrre ricchezza attraverso un razionale ed economico impiego delle risorse. In particolare, il tasso di ritorno del fatturato in termini di valore aggiunto rende possibile acquisire rilevanti informazioni inerenti l attitudine dell impresa a produrre ulteriore ricchezza rispetto al valore dei beni e dei servizi acquisiti da terzi: Il livello massimo di questo indice corrisponde all unità (o al 100% in termini percentuali), livello avvicinabile solo da quelle attività economico-produttive consistenti nella prestazione di servizi su base professionale e personale; via via che il valore dell indice scende, la ricchezza lorda è in misura crescente assorbita da un consumo di fattori non strutturali provenienti da terze economie. Una discesa sotto il livello di benchmark, che non sia effetto di deliberate politiche di esternalizzazione attuate da parte del management aziendale, costituisce un segnale di allarme da considerare con estrema attenzione. Moltiplicando l indice in esame per il tasso di rotazione del capitale investito, si ottiene il tasso di ritorno del capitale investito in termini di valore aggiunto, che indica la capacità dell impresa di generare nuova ricchezza in rapporto al capitale nella stessa impiegato. Tale indice può essere considerato come una misura di produttività del capitale complessivamente investito nella attività d impresa. Se il valore dell indice si posiziona al di sotto del valore di benchmark, segnala la necessità di intraprendere, in alternativa ma anche in concomitanza, delle azioni tese rispettivamente ad incrementare il valore aggiunto o a ridurre il capitale investito. 2 1 Per quanto concerne le determinanti di questo tasso, esse sono rinvenibili in una serie di indici di rotazione e di durata che esprimono, seppure in diversi termini, la velocità dei processi aziendali; in ogni caso, fermo restando che l impresa deve comunque tendere a massimizzare questo tasso di rotazione, non ha una sufficiente attendibilità fornire in generale un valore medio o adeguato per tale indice, atteso che esso varia in maniera consistente da settore a settore in relazione alla necessità di acquisire per l attività che si intende svolgere una quantità più o meno rilevante di fattori rigidi della produzione o, viceversa, di fattori elastici. Infatti, i primi mostrano la tendenza a tornare in forma liquida attraverso il conseguimento dei ricavi in maniera decisamente più lenta rispetto ai secondi; un impresa che nella sua attività debba fare consistente ricorso a fattori rigidi ha quindi una complessiva rotazione degli investimenti marcatamente più ridotta rispetto ad un altra che abbisogni principalmente di fattori elastici. 2 In particolare, il valore aggiunto potrebbe migliorare per effetto di: 11

12 Il management dell impresa potrebbe trovare decisamente utile questo indice, mentre meno sensibili al suo contenuto informativo potrebbero essere gli azionisti, tradizionalmente più attenti ad indicatori capaci di evidenziare più direttamente il livello di remunerazione dei loro investimenti. Peraltro, questo indicatore ha una elevata valenza sociale, oltre che economica, in quanto evidenzia in che misura il sistema aziendale accresce le risorse assorbite nell arco del periodo considerato, mettendone in luce il ruolo costruttivo o dannoso (in caso di assenza di valore aggiunto o, persino, di distruzione di ricchezza) nel quadro del tessuto socio-economico in cui agisce. Seguono indicatori più classici di redditività, tra cui, in primo luogo, il ROE (Return On Equity), o tasso di redditività del capitale proprio, che si calcola rapportando il reddito netto alle risorse proprie. Il campo di variabilità di questo indice, solitamente espresso in termini percentuali, è decisamente esteso. Infatti, fermo restando che il valore del denominatore deve essere positivo (in situazioni di deficit il calcolo dell indice perde significato), il ROE può assumere qualsiasi valore positivo o negativo, rispettivamente se si rileva un utile o una perdita di esercizio. La gamma dei più significativi indici di redditività si arricchisce con il ROI (Return On Investment), o tasso di redditività operativa del capitale investito, dato dal rapporto tra reddito operativo e capitale investito. Il valore di questo indice, sempre espresso in termini percentuali, può variare da meno infinito a più infinito in quanto, a fronte di un capitale investito comunque maggiore di zero, il reddito operativo può assumere valori positivi o negativi. Il rapporto in esame è in grado di esprimere il rendimento del capitale impiegato nell impresa in relazione alla sola gestione caratteristica e, quindi, consente di giudicare l efficienza degli organi di governo, tenuti a rendere conto dell amministrazione di un capitale impiegato nella gestione caratteristica, a prescindere dalle fonti di finanziamento della gestione medesima. a) un incremento del fatturato ad un tasso più elevato di quello di crescita degli acquisti di beni e servizi da terze economie; b) una riduzione degli acquisti (mediante economie nell impiego dei fattori) a parità di fatturato. Delle possibili azioni tese alla riduzione del capitale investito potrebbero, invece, consistere in: a) dismissione di immobilizzazioni non più essenziali all attività economico-produttiva; b) dismissione di investimenti non profittevoli; c) riduzione di attività correnti non strettamente correlate alla capacità produttiva dell impresa. d) 12

13 Infine, tra gli indicatori di redditività, il ROS è quello espressivo della capacità dell impresa di ricarico sui costi operativi nella formazione dei prezzi di vendita; in altri termini, segnala la capacità dei ricavi di coprire tutti i costi della gestione caratteristica. Esso può assumere valori minori, maggiori o uguali a zero, in dipendenza del segno del numeratore. I precedenti quozienti di bilancio trovano poi completamento nella costruzione degli indicatori di produttività dell impresa. Si tratta di indici particolarmente ricchi di significato se osservati nella dinamica temporale e, soprattutto, se confrontati con quelli registrati da altre aziende operanti nello stesso settore produttivo o in settori tra loro affini. In particolare, rapportando il fatturato, ottenuto in un determinato periodo amministrativo, al numero di addetti mediamente occupati dall impresa nello stesso periodo, si ottiene il fatturato per addetto, grandezza significativa che esprime la produttività del lavoro. Tuttavia, per valutare efficacemente le risultanze di questo indicatore, bisogna considerare anche il ruolo degli investimenti aziendali; infatti, la produttività del lavoro può aumentare apprezzabilmente a seguito di una massiccia politica di investimenti. In questi casi si assiste ad un progressivo aumento della produttività del lavoro collegato, per lo più, al diverso grado di meccanizzazione. Particolare importanza va quindi riservata anche all indice delle immobilizzazioni tecniche per addetto, dato dal rapporto tra il valore di tali investimenti, presenti nell azienda in un determinato periodo di tempo, ed il numero degli addetti occupati presso l azienda stessa. Tale indice viene utilizzato ogni qual volta si intende far conoscere il grado di capitalizzazione dell impresa per ogni unità di personale impiegato; infatti, esso indica la quantità di attività fisse necessarie affinché i dipendenti possano operare efficientemente. Un altro indicatore di notevole utilità, principalmente se rapportato al precedente, è l indice delle spese di personale per addetto. Si calcola rapportando l ammontare complessivo dei costi che l impresa sostiene per il personale in un determinato periodo amministrativo, al numero medio di persone presso di essa occupate nel medesimo periodo. Questo indice esprime quanto viene speso dall azienda in ogni esercizio per ogni persona occupata. 13

14 Di seguito sono riportate le esemplificazioni dei grafici contenenti i suddetti indicatori e calcolati sui dati di APM. 2,50 2,25 2,32 2,00 1,50 1,43 1,40 1,74 1,70 1,00 0,50 0,00 Quick ratio 2002 Current ratio ,40 1,20 1,29 1,37 1,20 1,00 0,93 1,05 1,15 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 Copert. relativa immob Copert. secca immob

15 Grado indebitamento 1,80 1,77 1,60 1,60 1,40 1,43 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0, Turn-over 0,80 0,76 0,70 0,65 0,60 0,58 0,50 0,40 0,30 0,20 0,10 0,

16 60,0% 51,2% 50,0% 46,4% 45,8% 40,0% 30,0% 29,8% 30,1% 34,7% 20,0% 10,0% 0,0% Valore aggiunto su fatturato Valore aggiunto su capitale investito 60,00% 50,00% 51,54% 40,00% 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% -10,00% 0,25% 0,43% 0,16% 4,12% 0,24% 1,61% -0,13% 1,22% R.O.I R.O.E R.O.S. 16

17 Fatturato x dipend. - Costo lavoro x dipend Immobilizz. tecniche x addetto Gli aspetti extra contabili del cruscotto Questa seconda parte del cruscotto di controllo, prevedendo indicatori di efficienza, efficacia e qualità del servizio, si compone di una sezione per ciascuna azienda erogatrice. In particolare, vengono di seguito proposti, nell ordine, i cruscotti di controllo per Gesenu, Umbra Acque e APM. Tali cruscotti contengono principalmente indicatori non monetari e quindi non desumibili dall analisi dei dati di bilancio; tuttavia vi sono compresi anche tutti quegli indicatori monetari che sono desumibili anche dall analisi dei bilanci ma che, proprio per la natura e le caratteristiche del bilancio, sono disponibili non con l articolazione temporale richiesta o senza la possibilità di scorporare la commessa Comune di Perugia. Infatti, come è noto, le informazioni desumibili dai bilanci sono relative all intera attività d impresa, sono disponibili solo a livello annuale e inoltre, proprio per la normativa che regola i tempi per l approvazione e il deposito del bilancio, spesso sono disponibili non prima della metà dell anno successivo a quello di riferimento. Questa seconda parte del cruscotto deve dunque essere alimentata mediante un flusso informativo - opportunamente standardizzato e reso stabilmente operativo - da parte delle aziende interessate verso il Servizio Gestione delle aziende in concessione del Comune. La periodicità di tale flusso informativo può essere diversa. In relazione alle informazioni raccolte, si ritiene che una periodicità quadrimestrale possa essere un 17

18 valido compromesso tra le esigenze di aggiornamento e tempestività del Comune e l aggravio di lavoro per le aziende che devono provvedere a raccogliere, sistematizzare ed inviare i dati. In ogni caso, resta la possibilità per il comune, in relazione a particolari esigenze, di richiedere informazioni con frequenza maggiore; infatti, essendo la forma di diffusione e presentazione del cruscotto quella del sito internet, questo può essere aggiornato continuamente man mano che le informazioni provengono dalle aziende interessate. Va fatto presente come i cruscotti specifici presentati siano stati messi a punto utilizzando le informazioni che già oggi le aziende inviano al comune; solo in alcuni casi vengono proposti indicatori che per poter essere calcolati necessitano della disponibilità di informazioni attualmente non fornite e che necessitano di semplici elaborazioni ad hoc su dati elementari già disponibili e, a volte, anche di vere e proprie rilevazioni aggiuntive. Inoltre alcuni indicatori sono volti ad operare un confronto tra alcune caratteristiche del servizio erogato a Perugia con le medesime caratteristiche rilevate in altre città capoluogo di dimensioni confrontabili. Dunque, oltre ai dati provenienti dalle aziende che erogano i servizi, alcuni indicatori sono basati su fonti informative esterne come il Sistan o le associazioni nazionali delle aziende che erogano i servizi, o ancora altre associazioni come Legambiente. La problematica principale connessa all ottenimento e diffusione di questi indicatori è quasi sempre costituita dall intervallo di tempo, a volte anche di diversi anni, tra l anno di riferimento delle informazioni e l anno di disponibilità delle stesse. Anche questa seconda parte del cruscotto è costruita su tanti file di foglio elettronico Excel per quante sono le aziende oggetto di monitoraggio. Ciascun file è articolato su tre distinte cartelle, dedicate rispettivamente all input dei dati, al quadro di indicatori per uso interno ed a quello per uso esterno. In analogia con quanto previsto per la prima parte del cruscotto, nella cartella dedicata all input, vengono inseriti nelle celle evidenziate in giallo i dati richiesti; l operazione è agevolata e resa accessibile anche ai non addetti ai lavori grazie al puntuale riferimento ai dati richiesti ed alla protezione della parte delle cartelle non dedicate all input dei dati. Una volta completato l input, il sistema restituisce immediatamente un duplice output rispettivamente destinato al monitoraggio da parte del Comune azionista e alla comunicazione alla cittadinanza. 18

19 Anche in questo caso la distinzione non è motivata da esigenze di riservatezza, bensì dal diverso interesse verso i molteplici indicatori che potrebbero essere calcolati e dalla opportunità di limitare la numerosità degli indicatori utilizzati per la comunicazione verso l esterno proprio per rendere il messaggio trasmesso più incisivo e fruibile dalla cittadinanza. In analogia con quanto previsto per il monitoraggio economico finanziario, per la presentazione dei dati si è preferito rendere il dato in forma grafica per una sua più immediata ed agevole leggibilità. 19

20 Cruscotto specifico GESENU Il cruscotto specifico relativo alla Gesenu prevede nel foglio di input l inserimento di dati provenienti da fonti diverse e con diverso grado di aggiornamento. Alcuni dati sono infatti rilevati a cadenza annuale, altri a cadenza quadrimestrale, altri ancora a cadenza mensile seppure trasmessi al comune a cadenza quadrimestrale. Le informazioni rilevate sono la quota dei rifiuti raccolti in modo differenziato sul totale dei rifiuti solidi urbani. Esse vengono rilevate a cadenza annuale e gli output vengono destinati al quadro esterno in modo da fornire al cittadino utente una indicazione sullo stato della raccolta differenziata nel proprio comune in relazione alla media regionale e nazionale nonché agli obiettivi prefissati. Diverse sono le fonti da cui vanno acquisite tali informazioni. Mentre infatti i dati relativi al comune di Perugia vengono forniti da Gesenu non più tardi della metà dell anno successivo a quello di riferimento, le medie regionali e nazionali vanno acquisite dall Istat statistiche ambientali, con almeno due anni di ritardo. Di seguito viene riportato il foglio di input dei dati con il grafico proposto nel quadro esterno Cruscotto specifico GE.Se.N.U. Dati annuali Frazione Raccolta differenziata: confronto Perugia Umbria Italia (quadro esterno) Ultimo anno disponibile % fonte Frazione R.D. Perugia Frazione R.D. Umbria Frazione R.D. Italia 26,60% Gesenu Spa 18,00% Istat 21,50% Istat Perugia 23,6 21,9 26,1 26, ,7 Umbria 6,9 12,7 15,6 18 Italia 14,4 17,4 19,2 21,5 Obiettivo

Principali indici di bilancio

Principali indici di bilancio Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco

Dettagli

L ANALISI PER INDICI

L ANALISI PER INDICI Obiettivo dell analisi per indici è la valutazione delle scelte dell imprenditore attraverso la misurazione degli effetti economici, finanziari e patrimoniale prodotti dalle stesse. La corretta misurazione

Dettagli

GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE

GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE GLI INDICI DI BILANCIO Gli indici sono rapporti tra grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie contenute nello stato patrimoniale e nel conto economico

Dettagli

Calcolo e commento dei principali indici di bilancio

Calcolo e commento dei principali indici di bilancio Esercitazioni svolte 2014 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 10 Calcolo e commento dei principali indici di bilancio Antonia Mente COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE Interpretare i sistemi aziendali nei loro

Dettagli

Riclassificazione del bilancio e analisi con indici

Riclassificazione del bilancio e analisi con indici Esercitazioni svolte 2010 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 23 Riclassificazione del bilancio e analisi con indici Risultati attesi Saper fare: riclassificare lo Stato patrimoniale e il Conto economico;

Dettagli

= 23) Utile (perdita) dell'esercizio / A) Patrimonio netto 0,93 % 1,55 % (40,00) %

= 23) Utile (perdita) dell'esercizio / A) Patrimonio netto 0,93 % 1,55 % (40,00) % ALBA S.R.L. Sede legale: VIA ROSA JEMMA N. 118 BATTIPAGLIA (SA) Iscritta al Registro Imprese di SALERNO C.F. e numero iscrizione 04863070654 Iscritta al R.E.A. di SALERNO n. 399875 Capitale Sociale sottoscritto

Dettagli

LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO

LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO Prof R Bauer Strumenti di analisi e lettura del bilancio: L analisi di bilancio può essere condotta con : A) la riclassificazione degli schemi di bilancio;

Dettagli

ROERO VERDE Società Consortile a Responsabilità Limitata Bilancio al 31/12/2013

ROERO VERDE Società Consortile a Responsabilità Limitata Bilancio al 31/12/2013 ROERO VERDE Società Consortile a Responsabilità Limitata Bilancio al 31/12/ ROERO VERDE soc. consortile a Responsabilità Limitata Sede legale: P.zza Marconi, 8 SOMMARIVA PERNO (CN) Iscritta al Registro

Dettagli

Concetto di patrimonio

Concetto di patrimonio Concetto di patrimonio Il patrimonio o capitale si può definire, in prima approssimazione, come l insieme l dei beni a disposizione del soggetto aziendale in un determinato momento; in un accezione più

Dettagli

CALCOLO DEGLI INDICI NELL ANALISI DI BILANCIO

CALCOLO DEGLI INDICI NELL ANALISI DI BILANCIO CALCOLO DEGLI NELL ANALISI DI BILANCIO SOMMARIO SCHEMA DI SINTESI PRINCIPALI CASO-GUIDA SULLA TECNICA DI CALCOLO DEGLI Principio di revisione n. 570 La valutazione dello stato di salute della società oggetto

Dettagli

INDICI DI BILANCIO. Lo stato patrimoniale, riclassificato, assume la forma che schematizziamo di seguito:

INDICI DI BILANCIO. Lo stato patrimoniale, riclassificato, assume la forma che schematizziamo di seguito: INDICI DI BILANCIO L analisi per indici del bilancio consiste nel calcolare, partendo dai dati dello Stato patrimoniale e del Conto economico, opportunamente revisionati e riclassificati, indici (quozienti,

Dettagli

FIDIA S.p.A. STATO PATRIMONIALE al 30 giugno 2001 (valori espressi in migliaia di Euro) A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI - - - ANCORA DOVUTI

FIDIA S.p.A. STATO PATRIMONIALE al 30 giugno 2001 (valori espressi in migliaia di Euro) A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI - - - ANCORA DOVUTI STATO PATRIMONIALE ATTIVO A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI - - - ANCORA DOVUTI B) IMMOBILIZZAZIONI I) Immobilizzazioni immateriali BI1) Costi d'impianto e ampliamento - - - BI2) Costi di sviluppo -

Dettagli

Riclassificazione del bilancio d esercizio

Riclassificazione del bilancio d esercizio Esercitazioni svolte 2014 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 9 Riclassificazione del bilancio d esercizio Marcella Givone COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE Individuare e accedere alla normativa pubblicistica,

Dettagli

RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO

RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO Lo schema del conto del patrimonio previsto dal D.P.R n. 194/96 è strutturato a sezioni divise e contrapposte e presenta un impostazione in cui le attività sono

Dettagli

Attivo anno n+1 anno n Passivo anno n+1 anno n A) Crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti. - - A) Patrimonio netto

Attivo anno n+1 anno n Passivo anno n+1 anno n A) Crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti. - - A) Patrimonio netto ATTIVITÀ DIDATTICHE 1 Analisi di bilancio per indici di Lucia BARALE Materie: Economia aziendale (Classe 5 a IGEA) La verifica consente di valutare le conoscenze e le abilità acquisite dagli studenti sulla

Dettagli

L ANALISI DI BILANCIO: Caso esemplificativo

L ANALISI DI BILANCIO: Caso esemplificativo L ANALISI DI BILANCIO: Caso esemplificativo Partendo dal bilancio di verifica della società TWENTY SpA si effettui un analisi delle tre dimensioni della: - Liquidità - Solidità - Redditività STATO PATRIMONIALE

Dettagli

RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO

RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO Lo schema del conto del patrimonio previsto dal D.P.R n. 194/96 è strutturato a sezioni divise e contrapposte e presenta un impostazione in cui le attività sono

Dettagli

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

Strumenti per l analisi di bilancio e la programmazione finanziaria. Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto

Strumenti per l analisi di bilancio e la programmazione finanziaria. Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Strumenti per l analisi di bilancio e la programmazione finanziaria Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Premessa L'Amministrazione Regionale è impegnata a garantire ai cittadini la qualità dei

Dettagli

LABORATORIO DI BUSINESS PLAN

LABORATORIO DI BUSINESS PLAN Facoltà di Scienze Manageriali Corso di Laurea Specialistica 64/S in Management e sviluppo socioeconomico LABORATORIO DI BUSINESS PLAN La valutazione della fattibilità economico-finanziaria del progetto

Dettagli

STATO PATRIMONIALE DELLA MALUCLA' & COMPANY AL 31-12-2005

STATO PATRIMONIALE DELLA MALUCLA' & COMPANY AL 31-12-2005 STATO PATRIMONIALE DELLA MALUCLA' & COMPANY AL 31-12- STATO PATRIMONIALE ATTIVO PASSIVO A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI A) PATRIMONIO NETTO ANCORA DOVUTI (TOTALE) I - Capitale 18.000.000 Parte da

Dettagli

Organizzazione dell azienda farmacia e farmacoeconomia

Organizzazione dell azienda farmacia e farmacoeconomia Organizzazione dell azienda farmacia e farmacoeconomia Sistema di rilevazione: economicità, bilancio, indici di bilancio Claudio Jommi claudio.jommi@pharm.unipmn.it Agenda delle prossime lezioni Equilibrio

Dettagli

IL BILANCIO EUROPEO LO STATO PATRIMONIALE

IL BILANCIO EUROPEO LO STATO PATRIMONIALE IL BILANCIO EUROPEO LO STATO PATRIMONIALE ATTIVO A) CREDITI V/S SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI B) IMMOBILIZZAZIONI C) ATTIVO CIRCOLANTE D) RATEI E RISCONTI PASSIVO A) PATRIMONIO NETTO B) FONDI PER RISCHI

Dettagli

NUOVA RELAZIONE SULLA GESTIONE. Dott. Fabio CIGNA

NUOVA RELAZIONE SULLA GESTIONE. Dott. Fabio CIGNA NUOVA RELAZIONE SULLA GESTIONE INDICATORI FINANZIARI DI RISULTATO Dott. Fabio CIGNA Gli indicatori di risultato finanziari: Stato Patrimoniale e Conto Economico riclassificati Analisi degli indicatori

Dettagli

ASPETTI DELLA GESTIONE AZIENDALE RAMO FINANZIARIO E RAMO ECONOMICO

ASPETTI DELLA GESTIONE AZIENDALE RAMO FINANZIARIO E RAMO ECONOMICO ASPETTI DELLA GESTIONE AZIENDALE RAMO FINANZIARIO E RAMO ECONOMICO RAMO FINANZIARIO: coinvolge le grandezze finanziarie: denaro, crediti e debiti di varia natura, sia di funzionamento che di finanziamento.

Dettagli

Indici di Bilancio. Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo. Milano-Bicocca University All rights reserved

Indici di Bilancio. Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo. Milano-Bicocca University All rights reserved Indici di Bilancio Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo Milano-Bicocca University All rights reserved Milano, marzo 2012 Gli indici di bilancio I dati desumibili dal bilancio possono essere trasformati

Dettagli

CRITERI DI RICLASSIFICAZIONE FINANZIARIA DELLO STATO PATRIMONIALE

CRITERI DI RICLASSIFICAZIONE FINANZIARIA DELLO STATO PATRIMONIALE CRITERI DI RICLASSIFICAZIONE FINANZIARIA DELLO STATO PATRIMONIALE ATTIVITA : RAGGRUPPARE GLI ELEMENTI ATTIVI DEL CAPITALE IN RELAZIONE ALLA LORO ATTITUDINE A PROCURARE MEZZI DI PAGAMENTO, ATTRAVERSO LA

Dettagli

Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale

Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale La traccia assegnata come seconda prova di Economia aziendale (nell'indirizzo Giuridico Economico Aziendale) è incentrato

Dettagli

L analisi di bilancio con particolare riferimento all area finanziaria (2' parte)

L analisi di bilancio con particolare riferimento all area finanziaria (2' parte) Pagina 1 di 5 STAMPA L'ARTICOLO SALVA L'ARTICOLO L analisi di bilancio con particolare riferimento all area finanziaria (2' parte) l analisi di bilancio: strutturale, per indici, per flussi (a cura Dott.

Dettagli

La gestione finanziaria dell impresa

La gestione finanziaria dell impresa La gestione finanziaria dell impresa di Emanuele Perucci Traccia di economia aziendale Il candidato, dopo aver illustrato il problema della scelta delle fonti di finanziamento in relazione al fabbisogno

Dettagli

= 23) Utile (perdita) dell'esercizio / A) Patrimonio netto 41,40 % 10,72 % 286,19 %

= 23) Utile (perdita) dell'esercizio / A) Patrimonio netto 41,40 % 10,72 % 286,19 % BETA SRL Indici di bilancio Bilancio abbreviato al 31/12/ Indici e margini di redditività ROE = 23) Utile (perdita) dell'esercizio / A) Patrimonio netto 41,40 10,72 286,19 L'indice misura la redditività

Dettagli

Analisi di bilancio per indici

Analisi di bilancio per indici Analisi di bilancio per indici Al 31/12/n la Carrubba spa, svolgente attività industriale, presenta la seguente situazione contabile finale: SITUAZIONE PATRIMONIALE Software 20.000,00 Fondo ammortamento

Dettagli

La riclassificazione del bilancio d esercizio

La riclassificazione del bilancio d esercizio La riclassificazione del bilancio d esercizio Testo di riferimento: Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani), Mc Graw-Hill 2001, cap. 4 1 Il bilancio pubblico. Il sistema informativo di bilancio secondo

Dettagli

Parimenti una gestione delle scorte in maniera non oculata può portare a serie ripercussioni sul rendimento sia dei mezzi propri che di terzi.

Parimenti una gestione delle scorte in maniera non oculata può portare a serie ripercussioni sul rendimento sia dei mezzi propri che di terzi. Metodo per la stima del ROE e del ROI in un azienda operante nel settore tessile abbigliamento in funzione delle propria struttura di incasso e pagamento e della gestione delle rimanenze di magazzino.

Dettagli

GLI SCHEMI DI RICLASSIFICAZIONE

GLI SCHEMI DI RICLASSIFICAZIONE GLI SCHEMI DI RICLASSIFICAZIONE Si differenziano soprattutto per il trattamento delle poste patrimoniali. Il criterio della liquidità/esigibilità: attività in ordine di liquidità decrescente, passività

Dettagli

Analisi dei margini: componenti e rischi

Analisi dei margini: componenti e rischi Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Analisi dei margini: componenti e rischi Capitolo 7 Indice degli argomenti 1. Principali componenti del reddito operativo 2. Tipici fattori

Dettagli

Dott. Maurizio Massaro

Dott. Maurizio Massaro Dott. Maurizio Massaro Ph. D. in Scienze Aziendali Ricercatore Universitario nell Università degli Studi di Udine 05, Ragioneria 1 La misurazione della performance economicofinanziaria. I sistemi fondati

Dettagli

Il bilancio per non addetti

Il bilancio per non addetti Il bilancio per non addetti Analisi di bilancio Relazione del Dr. Luca De Stefani info@studiodestefani.com Analisi di bilancio Il bilancio d esercizio non Å sufficiente ad esprimere tutte le informazioni

Dettagli

AZIENDA AGRICOLA DIMOSTRATIVA SRL

AZIENDA AGRICOLA DIMOSTRATIVA SRL AZIENDA AGRICOLA DIMOSTRATIVA SRL Sede in VIA PALLODOLA 23 SARZANA Codice Fiscale 00148620115 - Numero Rea P.I.: 00148620115 Capitale Sociale Euro 844.650 Bilancio al 31-12-2014 Gli importi presenti sono

Dettagli

ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento...

ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento... ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento... 4 GLI INDICI DI LIQUIDITA L analisi procede con la costruzione

Dettagli

ANALISI ANDAMENTO ECONOMICO

ANALISI ANDAMENTO ECONOMICO ANALISI ANDAMENTO ECONOMICO per passare all analisi del fabbisogno e della copertura finanziaria occorre terminare l analisi economica. i ricavi sono stati previsti nel dossier mercato alcuni costi sono

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E.

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E. RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E. La riclassificazione economica dello SP: La gestione dell impresa viene idealmente scomposta in aree omogenee di attività Le attività e le passività, i

Dettagli

Redazione della Situazione patrimoniale e analisi delle condizioni di equilibrio patrimoniale e finanziario

Redazione della Situazione patrimoniale e analisi delle condizioni di equilibrio patrimoniale e finanziario Cognome.. Nome..... Classe.... Data.... Esercitazione di laboratorio di Economia aziendale Redazione della Situazione patrimoniale e analisi delle condizioni di equilibrio patrimoniale e finanziario Esercitazione

Dettagli

Le analisi di bilancio per indici

Le analisi di bilancio per indici Riclassificazione e interpretazione Le analisi di bilancio per indici di Silvia Tommaso - Università della Calabria Obiettivo delle analisi di bilancio è quello di ottenere informazioni adeguate a prendere

Dettagli

FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO

FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO Sede Legale Via Rossini n. 12 - Torino C.F. 08762960014 Iscritta al R.E.A. di Torino al n. 1002937 Bilancio al 31/12/2009 Stato Patrimoniale 31/12/2009 31/12/2008

Dettagli

FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO

FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO Sede Legale Via Rossini n. 12 - Torino C.F. 08762960014 Iscritta al R.E.A. di Torino al n. 1002937 Bilancio al 31/12/2008 Stato Patrimoniale 31/12/2008 31/12/2007

Dettagli

La riclassificazione dei prospetti di bilancio: il caso Cinque S.p.A.

La riclassificazione dei prospetti di bilancio: il caso Cinque S.p.A. La riclassificazione dei prospetti di bilancio: il caso Cinque S.p.A. Parte I La riclassificazione dello Stato Patrimoniale Si proceda a collocare le voci sotto elencate riprese dal bilancio di esercizio

Dettagli

Capitolo VI. MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELL ECONOMICITA

Capitolo VI. MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELL ECONOMICITA Capitolo VI. MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELL ECONOMICITA 1 CONOSCERE PER DECIDERE I soggetti coinvolti nella vita dell azienda hanno il diritto e il dovere di conoscere le condizioni del suo svolgimento,

Dettagli

L ANALISI PER INDICI

L ANALISI PER INDICI L ANALISI PER INDICI 1. Gli indici di bilancio Dopo aver riclassificato il bilancio d esercizio è possibile calcolare partendo dai dati dello Stato Patrimoniale e del Conto economico alcuni indicatori,

Dettagli

Indici di redditività. Gli indici di redditività. Pag. 1

Indici di redditività. Gli indici di redditività. Pag. 1 1 Indici di redditività Gli indici di redditività L analisi della redditività si pone l obiettivo di apprezzare l attitudine della gestione aziendale a remunerare il capitale che ha concorso alla sua formazione.

Dettagli

ANALISI DI BILANCIO. Riclassificazione e indici di bilancio 1

ANALISI DI BILANCIO. Riclassificazione e indici di bilancio 1 ANALISI DI BILANCIO Consiste nell analisi dei risultati aziendali mediante indici costruiti sulle informazioni contenute nel bilancio. Include indici di struttura finanziaria e indici di redditività. Riclassificazione

Dettagli

ANALISI PER FLUSSI. Dott. Fabio CIGNA

ANALISI PER FLUSSI. Dott. Fabio CIGNA ANALISI PER FLUSSI Dott. Fabio CIGNA IL CONCETTO DI EQUILIBRIO GENERALE E DI ANALISI FINANZIARIA 2 ANALISI PER FLUSSI IL CONCETTO DI EQUILIBRIO GENERALE E DI ANALISI FINANZIARIA L azienda deve operare

Dettagli

ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA. Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2014

ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA. Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2014 ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA Sede in VIALE TRIESTE 11-30020 ANNONE VENETO (VE) Capitale sociale Euro 7.993.843,00 i.v. Codice fiscale: 04046770279 Iscritta al Registro delle Imprese di Venezia

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BERGAMO FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI INGEGNERIA GESTIONALE. I quozienti di bilancio

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BERGAMO FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI INGEGNERIA GESTIONALE. I quozienti di bilancio I quozienti di bilancio I quozienti di bilancio servono a valutare l andamento della redditività e dell economicità dell attività aziendale. I quozienti si possono comparare nel tempo e gli indici utili

Dettagli

CAPITOLO 3. 1. Introduzione 2. Analisi della situazione finanziaria 3. Analisi della struttura finanziaria

CAPITOLO 3. 1. Introduzione 2. Analisi della situazione finanziaria 3. Analisi della struttura finanziaria CAPITOLO 3 ANALISI DEI VALORI PATRIMONIALI 1. Introduzione 2. Analisi della situazione finanziaria 3. Analisi della struttura finanziaria 1. INTRODUZIONE Una volta che abbiamo apportato al bilancio le

Dettagli

STATO PATRIMONIALE Riclassificazione Impieghi

STATO PATRIMONIALE Riclassificazione Impieghi STATO PATRIMONIALE Riclassificazione Impieghi IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Impianti e Macchinari 3.043 Attrezzature industriali 1.500 Automezzi 2.900 Fabbricati Industriali Mobili e Arredi 12.900 2.000 22.343

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

Risoluzione n. 150/E. Roma, 9 luglio 2003

Risoluzione n. 150/E. Roma, 9 luglio 2003 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Risoluzione n. 150/E Roma, 9 luglio 2003 Oggetto: Depositi a garanzia di finanziamenti concessi ad imprese residenti aventi ad oggetto quote di fondi comuni di

Dettagli

Valutazione dell'azienda Alfa Spa Report Analisi di Bilancio con Rating Balisea 3 e merito di credito Fondo di Garanzia Mediocredito Centrale

Valutazione dell'azienda Alfa Spa Report Analisi di Bilancio con Rating Balisea 3 e merito di credito Fondo di Garanzia Mediocredito Centrale Valutazione dell'azienda Alfa Spa Report Analisi di Bilancio con Rating Balisea 3 e merito di credito Fondo di Garanzia Mediocredito Centrale Sintesi di Stato Patrimoniale Attivo 31.12.2011 31.12.2012

Dettagli

Bilancio al 31/12/2011

Bilancio al 31/12/2011 FONDAZIONE MONDO DIGITALE Sede in: VIA UMBRIA, 7-00187 - ROMA (RM) Codice fiscale: 06499101001 Partita IVA: 06499101001 Capitale sociale: Euro 2.181.603,07 Capitale versato: Euro 2.181.603,07 Registro

Dettagli

LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO D ESERCIZIO E IL PROCESSIO DI RIESPOSIZIONE DEI VALORI DI BILANCIO IN MODO PIÙ

LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO D ESERCIZIO E IL PROCESSIO DI RIESPOSIZIONE DEI VALORI DI BILANCIO IN MODO PIÙ LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO D ESERCIZIO E IL PROCESSIO DI RIESPOSIZIONE DEI VALORI DI BILANCIO IN MODO PIÙ UTILE PER LE SUCCESSIVE ELABORAZIONI; NON MODIFICA LE SINTESI DEL BILANCIO (REDDITO D ESERCIZIO

Dettagli

L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario

L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario L analisi di bilancio si compone di due strumenti complementari per la valutazione delle condizioni di economicità delle aziende: gli indici ed il rendiconto

Dettagli

Commento al tema di Economia aziendale

Commento al tema di Economia aziendale Commento al tema di Economia aziendale Il tema proposto per la prova di Economia aziendale negli Istituti Tecnici è incentrato sul controllo di gestione ed è articolato in una parte obbligatoria e tre

Dettagli

ESERCITAZIONE DI PREPARAZIONE ALL ESAME SCRITTO. Data una SpA con le seguenti situazioni patrimoniali negli anni 2006 e 2007

ESERCITAZIONE DI PREPARAZIONE ALL ESAME SCRITTO. Data una SpA con le seguenti situazioni patrimoniali negli anni 2006 e 2007 ESERCITAZIONE DI PREPARAZIONE ALL ESAME SCRITTO Esercizio n 1: Data una SpA con le seguenti situazioni patrimoniali negli anni 2006 e 2007 STATO PATRIMONIALE AL 31/12/2006 STATO PATRIMONIALE AL 31/12/2007

Dettagli

professoressa: SPALLINI

professoressa: SPALLINI ECONOMIA E COMMERCIO corso: E-N A cura di: Anna Rita GIANDOMENICO professoressa: SPALLINI BILANCIO DI ESERCIZIO: documento imposto all azienda per la rendicontazione di tipo fiscale, richiesto anche dalla

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO. 1.2 Riclassificazione e Analisi di Bilancio per Indici

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO. 1.2 Riclassificazione e Analisi di Bilancio per Indici UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Economia ed Organizzazione Aziendale (7,5 CFU) Allievi Meccanici prof. Michele Meoli 1.2 Riclassificazione e Analisi di Bilancio per Indici Sommario della lezione

Dettagli

La riclassificazione del bilancio di esercizio per le analisi economicofinanziarie

La riclassificazione del bilancio di esercizio per le analisi economicofinanziarie La riclassificazione del bilancio di esercizio per le analisi economicofinanziarie Corso di Economia Aziendale (esercitazioni) Dott. Sergio Paternostro Università degli Studi di Palermo Solvibilità aziendale

Dettagli

Contiene le coperture finanziarie necessarie per l acquisizione delle risorse produttive, con l eventuale avanzo o disavanzo finanziario.

Contiene le coperture finanziarie necessarie per l acquisizione delle risorse produttive, con l eventuale avanzo o disavanzo finanziario. Il processo di formulazione del budget dell impresa si conclude con il consolidamento dei singoli budget settoriali in un unico bilancio previsionale (MASTER BUDGET), che si compone dei seguenti documenti

Dettagli

Esercitazioni del corso di Ragioneria generale ed applicata Corso 50-99

Esercitazioni del corso di Ragioneria generale ed applicata Corso 50-99 Esercitazioni del corso di Ragioneria generale ed applicata Corso 50-99 ESERCITAZIONE N 2 ARGOMENTI CONSIDERATI: Fase di diritto e fase di fatto delle registrazioni contabili Registrazione dei finanziamenti

Dettagli

L ABC DELL ECONOMIA AZIENDALE. A cura di Chiara Morelli

L ABC DELL ECONOMIA AZIENDALE. A cura di Chiara Morelli L ABC DELL ECONOMIA AZIENDALE A cura di Chiara Morelli LE AZIENDE DI PRODUZIONE L attività economica di produzione di beni e servizi è svolta da unità economiche denominate Aziende di produzione o Imprese.

Dettagli

EASY SHARE FINANCE S.r.l.

EASY SHARE FINANCE S.r.l. EASY SHARE FINANCE S.r.l. SOCIETA DI CONSULENZA IN FINANZA AZIENDALE E FORMAZIONE certificata ISO 9001:2000 Sincert - accreditata dalla Regione Lombardia Il software si compone di tre sezioni: 1) Controllo

Dettagli

INTRODUZIONE ALLE RILEVAZIONI CONTABILI

INTRODUZIONE ALLE RILEVAZIONI CONTABILI INTRODUZIONE ALLE RILEVAZIONI CONTABILI Nell ambito del corso di economia aziendale, verranno effettuate una serie di lezioni relative alla cd. Ragioneria Ragioneria: disciplina che si occupa delle rilevazioni

Dettagli

LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE.

LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE. LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE. E COAN) Prof.ssa Claudia SALVATORE Università degli Studi del Molise

Dettagli

Note per la lettura dei report

Note per la lettura dei report Note per la lettura dei report Report strutturali 0. IMPRESE REGISTRATE PER STATO DI ATTIVITÀ. ANNO 2012 E TASSO DI CRESCITA 2012 Contiene la distribuzione dell insieme delle imprese registrate, ovvero

Dettagli

LA GESTIONE FINANZIARIA

LA GESTIONE FINANZIARIA LA GESTIONE FINANZIARIA Nella letteratura la gestione finanziaria viene frequentemente definita come il complesso di decisioni ed operazioni volte a reperire ed impiegare il capitale in impresa. La gestione

Dettagli

Temi speciali di bilancio

Temi speciali di bilancio Università degli Studi di Parma Temi speciali di bilancio Il rendiconto finanziario L analisi per flussi -Nuovi elementi per la valutazione dell assetto economico globale -Migliore interpretazione indici

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Napoli ha l obiettivo di sintetizzare le

Dettagli

LA GESTIONE AZIENDALE

LA GESTIONE AZIENDALE LA GESTIONE AZIENDALE GESTIONE = insieme delle operazioni che l impresa effettua, durante la sua esistenza, per realizzare gli obiettivi perseguiti dal soggetto economico. ESERCIZIO = parte di gestione

Dettagli

Ragioneria Generale e Applicata. Esercitazione: La riclassificazione dei prospetti di bilancio

Ragioneria Generale e Applicata. Esercitazione: La riclassificazione dei prospetti di bilancio Esercitazione: La riclassificazione dei prospetti di bilancio 1 Parte I La riclassificazione dello Stato Patrimoniale Si proceda a collocare le voci sotto elencate riprese dal bilancio di esercizio 2009

Dettagli

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA La deliberazione della Giunta regionale n. 39/17 del 10.10.2014 fornisce indirizzi in materia di programmazione, gestione e controllo delle società

Dettagli

IDEE TECNICHE MANAGEMENT. Analisi di Bilancio Basic

IDEE TECNICHE MANAGEMENT. Analisi di Bilancio Basic IDEE TECNICHE MANAGEMENT Analisi di Bilancio Basic ANALISI DI BILANCIO Cosa è il bilancio d esercizio? Il bilancio d esercizio è il documento con cui si rappresenta la situazione economica (ricavi e costi),

Dettagli

Bilancio al 31/12/2013

Bilancio al 31/12/2013 ! " #$ $% #&''% ( FONDAZIONE MONDO DIGITALE Sede in: VIA UMBRIA, 7-00187 - ROMA (RM) Codice fiscale: 06499101001 Partita IVA: 06499101001 Fondo Patrimoniale: Euro 2.181.603,07 Fondo Patr. versatop: Euro

Dettagli

FIAT GROUP AUTOMOBILES S.P.A. O BREVEMENTE FIAT AUTO S.P.A.

FIAT GROUP AUTOMOBILES S.P.A. O BREVEMENTE FIAT AUTO S.P.A. FIAT GROUP AUTOMOBILES S.P.A. O BREVEMENTE FIAT AUTO S.P.A. Forma Giuridica S.P.A. a socio unico Data Costituzione 6/04/2000 Indirizzo CSO GIOVANNI AGNELLI, 200 Codice Postale 10134 Provincia Torino Regione

Dettagli

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Bilanci preventivi e piani finanziari perché utilizzarli? Simulazione di scenari e valutazione impatto variabili di business Analisi compatibilità

Dettagli

LE OPERAZIONI DELLA GESTIONE AZIENDALE SONO ALL ORIGINE DEL FLUSSO DELLE INFORMAZIONI CHE DESCRIVONO L ATTIVITA DELL AZIENDA

LE OPERAZIONI DELLA GESTIONE AZIENDALE SONO ALL ORIGINE DEL FLUSSO DELLE INFORMAZIONI CHE DESCRIVONO L ATTIVITA DELL AZIENDA LE OPERAZIONI DELLA GESTIONE AZIENDALE SONO ALL ORIGINE DEL FLUSSO DELLE INFORMAZIONI CHE DESCRIVONO L ATTIVITA DELL AZIENDA IL TRATTAMENTO CONTINUATIVO E SISTEMATICO DEL FLUSSO INFORMATIVO CONSENTE L

Dettagli

IL SISTEMA INFORMATIVO

IL SISTEMA INFORMATIVO LEZIONE 15 DAL MODELLO DELLE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO AL MODELLO CONTABILE RIPRESA DEL CONCETTO DI SISTEMA AZIENDALE = COMPLESSO DI ELEMENTI MATERIALI E NO CHE DIPENDONO RECIPROCAMENTE GLI UNI DAGLI ALTRI

Dettagli

Sulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1

Sulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1 A. Procedura Ordinaria - Modello di valutazione per le imprese in contabilità ordinaria operanti nei settori: industria manifatturiera, edilizia, alberghi (società alberghiere proprietarie dell immobile),

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

FARMACIA LA STRUTTURA FINANZIARIA- ECONOMICA. di Ghelardi Sergio sergio@laboratoriofarmacia.it. Con il contributo di

FARMACIA LA STRUTTURA FINANZIARIA- ECONOMICA. di Ghelardi Sergio sergio@laboratoriofarmacia.it. Con il contributo di FARMACIA LA STRUTTURA FINANZIARIA- ECONOMICA di Ghelardi Sergio sergio@laboratoriofarmacia.it Con il contributo di IL BILANCIO DELLA FARMACIA HA DUE DOCUMENTI >LO STATO PATRIMONIALE >IL CONTO ECONOMICO

Dettagli

Analisi per flussi Il rendiconto finanziario

Analisi per flussi Il rendiconto finanziario Analisi per flussi Il rendiconto finanziario Ruolo dei flussi finanziari nelle analisi di bilancio Forniscono nuovi elementi per la valutazione dell assetto economico globale Permettono una migliore interpretazione

Dettagli

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Articolo pubblicato sul n 22 / 2004 di Amministrazione e Finanza edito da Ipsoa. ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Premessa

Dettagli

Esame di Stato anno scolastico 2013/2014 Svolgimento Tema di Economia aziendale

Esame di Stato anno scolastico 2013/2014 Svolgimento Tema di Economia aziendale Esame di Stato anno scolastico 2013/2014 Svolgimento Tema di Economia aziendale La traccia assegnata come seconda prova di Economia aziendale nell'indirizzo Giuridico Economico Aziendale è focalizzata

Dettagli

Gestione e fabbisogno finanziario

Gestione e fabbisogno finanziario Albez edutainment production Gestione e fabbisogno finanziario Classe IV ITC In questo modulo: Il fabbisogno finanziario La situazione finanziaria ottimale L interdipendenza tra fonti di finanziamento

Dettagli

Contenuto tabellare della nota integrativa al bilancio d'esercizio

Contenuto tabellare della nota integrativa al bilancio d'esercizio Tassonomia XBRL Principi Contabili Italiani Contenuto tabellare della nota integrativa al bilancio d'esercizio VERSIONE OTTOBRE 2014 Tavolo di lavoro società non quotate XBRL Italia Versione: 20141024-1

Dettagli

CICLO DI GESTIONE CICLO DI GESTIONE

CICLO DI GESTIONE CICLO DI GESTIONE CICLO DI GESTIONE CICLO DI GESTIONE Entrate mezzi monetari e simili Entrate mezzi monetari e simili Finanziamenti Investimenti Trasformazioni Disinvestimenti Rimborsi o Remunerazioni Uscite mezzi monetari

Dettagli

ANALISI DI BILANCIO SITUAZIONE SITUAZIONE FINANZIARIA E PATRIMONIALE FINANZIARIA ELASTICITA DEGLI INVESTIMENTI MARGINI

ANALISI DI BILANCIO SITUAZIONE SITUAZIONE FINANZIARIA E PATRIMONIALE FINANZIARIA ELASTICITA DEGLI INVESTIMENTI MARGINI ANALISI DI BILANCIO INDICI FINANZIARI INDICI DI ROTAZIONE E DURATA SITUAZIONE ECONOMICA SITUAZIONE ANALISI DINAMICA SITUAZIONE E R.O.E. INDEBITAMENTO FINANZIARIO INDICI DI REDDITIVITA SOLIDITA MARGINI

Dettagli

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari 1. Pianificazione finanziaria: fabbisogno e fonti di finanziam. Processi di finanziamento 4. Rimborso dei finanziamenti I processi di finanziamento Processi economici di produzione 2. Acquisizione dei

Dettagli

La riclassificazione del bilancio di esercizio. Prof. Luigi Trojano

La riclassificazione del bilancio di esercizio. Prof. Luigi Trojano La riclassificazione del bilancio di esercizio Il Il bilancio Il sistema informativo di bilancio secondo la normativa vigente: stato patrimoniale; conto economico; nota integrativa. Requisiti fondamentali

Dettagli

LA RICLASSIFICAZIONE DELLO S.P. SECONDO IL CRITERIO FINANZIARIO

LA RICLASSIFICAZIONE DELLO S.P. SECONDO IL CRITERIO FINANZIARIO LA RICLASSIFICAZIONE DELLO S.P. SECONDO IL CRITERIO FINANZIARIO Università degli Studi Bari " Aldo Moro" - DISEMM Cdl Magistrale in Economia e Commercio Analisi di bilancio e controllo di gestione a.a.

Dettagli