PIL Danimarca

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2 Sommario 1. LA DANIMARCA IL SETTORE DELLE TELECOMUNICAZIONI FISSE IL CONTESTO NORMATIVO NAZIONALE IL CONTESTO NORMATIVO EUROPEO L AUTORITA NAZIONALE PER LA REGOLAMENTAZIONE DELLE TELECOMUNICAZIONI GLI EFFETTI DELLE RIFORME INDICI DI RIFORMA OCSE GLI EFFETTI SUI PREZZI SODDISFAZIONE DEI CONSUMATORI CONCLUSIONI

3 1. LA DANIMARCA La Danimarca è un paese dell Unione Europea, situato a Nord del continente europeo e costituito da un arcipelago di circa 400 isole, delle quali solo 72 sono abitate, per una superficie totale di 42915,7 km 2, una popolazione di 5.2 milioni di cittadini e densità di 120 abitanti per km 2. 1 La lingua danese è parlata in tutta la nazione, nonostante vi sia una piccola minoranza tedesca nelle zone di confine. Dal 1 gennaio 1973 è entrata a far parte del sistema dell Unione Europea, rappresentando 1.1% della popolazione totale 2 ; dal 25 marzo 2001 fa parte dell area Schengen, e a livello di partecipazione nell UE ha detenuto la presidenza di turno del Consiglio sette volte tra il 1973 e il Non partecipa invece alla zona euro, in quanto permane la valuta nazionale: la corona danese. Lo standard di vita è relativamente alto in Danimarca, infatti ricopre una posizione elevata nella classifica redatta secondo gli United Nations Development Programme Human Development Index (HDI) 3. Questo è dovuto anche alla scelta nazionale di adottare il Nordic Model, ovvero (come in Svezia, Norvegia e Finlandia) viene applicato un sistema di welfare state equo ed efficiente, che accompagna il cittadino dalla culla alla tomba. Il Modello Nordico però ha un impatto economico molto importante sulla spesa pubblica, infatti questi aesi sono ben al di sopra della media europea, sia come livelli di spesa pubblica che come pressione fiscale; la Danimarca registra infatti i più alti livelli di tassazione europei. Il risultato però è un economia nazionale stabile, nonostante la crisi economica che sta attraversando l Europa negli ultimi anni, infatti il PIL del Paese è in crescita dal 1990 con lievi flessioni nel 2003 e nel 2009, come dimostrano i dati Eurostat riportati nella figura 1. 30'0'000 PIL Danimarca '0'000 20'0'000 15'0'000 10'0'000 5'0'000 '00 Figura 1 Fonte: Eurostat. Prezzi correnti, milioni di USD. I dati istituzionali europei indicano che i settori danesi più redditizi sono l amministrazione pubblica, la difesa, l istruzione, la sanità e l assistenza sociale, con un incidenza del 23,9% sul valore della produzione; 1 Dato aggiornato al 2012, in < 2 Dato aggiornato al 2012, in < 3 Human development reports, 2014, in < 3

4 mentre il commercio all ingrosso e al dettaglio, i trasporti, i servizi alberghieri e di ristorazione incidono per il 19,4% e l industria per il 17% IL SETTORE DELLE TELECOMUNICAZIONI FISSE Ad oggi il settore danese delle telecomunicazioni fisse si presenta come uno dei mercati più liberalizzati tra i Paesi dell Unione Europea, senza alcuna barriera all entrata per le aziende che offrono servizi di questo tipo, e completamente privatizzato. Questa scelta del governo di liberalizzare totalmente il settore delle Telecomunicazioni non ha avuto solo la conseguenza di aumentare notevolmente la concorrenza nel mercato, ma ha generato anche sensibili aspetti positivi sui prezzi al consumo per questo servizio. Nell analisi che segue verrà esaminato soprattutto il ramo della telefonia fissa, ed i cambiamenti che sono avvenuti a seguito delle riforme e delle decisioni assunte in merito. La percentuale del PIL danese generata dal settore delle telecomunicazioni è in sensibile aumento, come dimostrano i dati riportati dallo studio Communications Outlook, 2013 a cura dell OECD, si passa da un peso percentuale dell 1,49% sul totale del PIL nel 1985 a dati più significativi come il 1,77% nel 1990, 2,17% nel 1999, il 2,55 nel 2005 e il 2,31 nel Si nota comunque un trend con costanti oscillazioni, nonostante la tendenziale crescita generale tra il punto di partenza e di arrivo del periodo considerato. Questo andamento si rispecchia nel grafico illustrato in Figura 3, ovvero il numero di abbonati alla rete fissa; per tanto una prima osservazione possibile riguarda la correlazione tra questi due dati: il numero di abbonati e la percentuale di prodotto intero lordo derivante dalle telecomunicazioni. 2.7 Ricavi del settore della telefonia fissa come espressione percentuale del PIL Figura 2 Fonte: Communications Outlook Unità di misura: punti percentuali del PIL Non per tutti i punti dei due grafici è possibile trovare una corrispondenza, nel senso che soprattutto nel periodo seguente le riforme, la percentuale del PIL ha una crescita più rapida, ma questo verrà spiegato nei 4 dato aggiornato al 2012, in < 5 OECD, Communications Outlook,

5 prossimi paragrafi, introducendo anche altre variabili di domanda ed offerta, come i prezzi, la soddisfazione dei clienti e gli investimenti di rete. Possiamo qui invece subito dire che il volume degli abbonati, come si nota dal grafico in Figura 3, ha un andamento crescente fino a raggiungere un picco nel 2001, per iniziare poi una decrescita. Questa curva potrebbe trovare spiegazione non tanto nell aumento dei costi della telefonia fissa (che vedremo in seguito essere in diminuzione per effetto delle riforme), ma nello sviluppo di beni e servizi alternativi, come l affermazione della telefonia mobile e della rete internet, i quali hanno annullato l effetto crescita nei consumi, generato dalle riforme alla fine dello scorso secolo. 4'000'000 Volume abbonati rete fissa '500'000 3'000'000 2'500'000 2'000'000 1'500'000 1'000' '000 0 Figura 3 Fonte: Ufficio Statistico danese 2.1 IL CONTESTO NORMATIVO NAZIONALE Durante la gran parte dello scorso secolo la base legale per la gestione delle telecomunicazioni è stata l Act No 84 of 11 May 1897 on Telegraphs and Telephones, secondo il quale lo Stato deteneva il diritto esclusivo di creare e gestire le reti telegrafiche e telefoniche, e di concedere licenze a parti terze per svolgere questi servizi. Generalmente comunque queste licenze venivano garantite solamente all operatore a completa partecipazione statale, il quale di conseguenza operava in una situazione di monopolio legale nel network delle telecomunicazioni. Prima della costituzione del monopolio unico di Tele Denmark nel 1991, erano state concesse licenze a quattro operatori regionali (KTAS, Jutland Telephone Company, Funen Thelephone Company, South Juyland Company) e ad un operatore interregionale (Tele Denmark), il quale gestiva le connessioni tra le diverse aree geografiche e le chiamate internazionali. Il 22 giugno 1990 però fu raggiunto un accordo politico che stabilì la formazione di una holding company chiamata Tele Denmark, la quale incorporò tutte le aziende operanti a livello regionale, con lo scopo di dar vita ad un unico mercato nazionale più integrato e più efficiente. Inoltre a Tele Denmark fu accordata una licenza di 5 anni per fornire servizi di telecomunicazione, a partire dal 1 marzo A differenza degli altri Paesi europei, in Danimarca lo Stato non trattenne alcuna partecipazione nel monopolio formatosi, neppure tramite la c.d. Golden Share. Infatti Tele Denmark era stata inizialmente privatizzata al 49%, ma le sue azioni statali furono progressivamente 5

6 vendute in varie fasi. Nello stesso 1990 fu approvata la liberalizzazione nel mercato dei beni e servizi di supporto ai servizi di telecomunicazione. Un successivo accordo politico fu fondamentale nell evoluzione di questo mercato; l atto del 1990 fu modificato, con lo scopo di raggiungere più alti livelli di liberalizzazione del settore. I nuovi termini stabilirono che Tele Denmark potesse continuare a mantenere il suo monopolio sulla rete infrastrutturale delle telecomunicazioni, ma il servizio all utente finale vero e proprio doveva essere liberalizzato. Questa proposta fu approvata nel 1994, dando la possibilità ai competitors di Tele Denmark di offrire un servizio di telecomunicazione tramite le line fisse prese in affitto dall azienda leader. Ma la vera liberalizzazione e apertura del mercato danese iniziò il suo iter di formazione nel 1995, portando sempre più il settore delle telecomunicazioni verso la concorrenza di mercato, sia per quanto riguarda il network fisico, sia per il servizio vero e proprio. Questo obiettivo fu pensato come il risultato di due fasi diverse: 1. Fase 1: Rimozione dei diritti esclusivi di Tele Denmark; Mantenimento delle imposizioni USO (Universal Service Obligations) precedenti; Possibilità per ciascun operatore di dotarsi di una propria rete di telecomunicazione. 2. La fase 2 fu divisa in due ulteriori livelli: Nuove regole sulle Universal Service Obligations (USO); Liberalizzazione delle infrastrutture; Legislazione sulle interconnessioni; Creazione di un autorità regolatrice indipendente; Regolazione della concorrenza nel settore delle Telecomunicazioni. Regolazione dei prezzi; Legislazione sulla costruzione delle infrastrutture; Legislazione sui numeri. 3. Tutte queste previsioni normative furono approvate nel luglio 1996, con l Atto ministeriale No 712 on the provision of Telecommunications Network and Telecommunications Services, aprendo così il mercato delle telecomunicazioni a nuove aziende, alle quali venne permesso di costituirsi, entrare liberamente nel mercato con infrastrutture proprie e servizi di telecomunicazione in Danimarca. Queste prerogative vennero estese senza alcun limite anche ad operatori stranieri. Con un anticipo di 18 mesi sulle scadenze imposte dall Unione Europea, la Danimarca è diventata uno dei primi Paesi ad operare una realizzazione così marcata del paradigma delle riforme del settore delle Telecomunicazioni. 2.2 IL CONTESTO NORMATIVO EUROPEO Di telecomunicazioni fisse se n è occupata anche la Comunità Europea nel secolo scorso, in particolare durante gli anni 80 si è sviluppato un dibattito attorno alla proprietà dei servizi di questo settore, la quale era in quasi tutti i Paesi dell area europea un diritto esclusivo dello Stato. In breve tempo gli attori politici sovranazionali raggiunsero la certezza di voler determinare un cambio di rotta in questo scenario, dando vita ad un mercato più integrato e più competitivo. Lo strumento di cui le istituzioni CE si servirono furono i c.d. green papers, ovvero atti pubblicati dalla Commissione Europea e aperti al dibattito pubblico, sulla base dei quali il Consiglio per le Telecomunicazioni e il Parlamento Europeo adottavano decisioni. In particolar modo il primo green paper in 6

7 materia risale al 1987, Green paper on the development of the common market for telecommunications services and equipment 6, con il quale si introdussero obiettivi di mercato integrato europeo, armonizzazione delle politiche degli stati membri e apertura ad una piena competizione. Il passo successivo fu l adozione di un atto che imponeva agli stati l effettivo raggiungimento di questi obiettivi. Un ulteriore Direttiva del 1996 (Direttiva 96/19/EC: Implementation of full competition in telecommunications market) impose ai governi nazionali di attuare la completa liberalizzazione del mercato entro il 1 gennaio 1998, sempre in un ottica di un mercato europeo integrato delle telecomunicazioni. Questa apertura non si limitava al solo ingresso dunque di nuovi competitors nella fase finale di contratto con l utente, ma garantiva anche lo sviluppo di c.d. alternative infrastructures per la fornitura di servizi di telefonia. Le riforme che abbiamo precedentemente trattato nello specifico per il panorama danese si inseriscono pertanto perfettamente in questo contesto europeo, segnando anzi il pieno raggiungimento degli obiettivi imposti in un tempo anticipato di 18 mesi rispetto a quello fissato dalle istituzioni UE. 2.3 L AUTORITA NAZIONALE PER LA REGOLAMENTAZIONE DELLE TELECOMUNICAZIONI In concomitanza con l avvicendarsi dei cambiamenti in questo settore durante gli anni 90 dello scorso secolo, fu creata anche un autorità indipendente con lo scopo di regolare le dinamiche della concorrenza di mercato e vigilare sul corretto funzionamento e rispetto delle politiche varate dal Governo. Infatti nel 1991 nacque la National Telecom Agency (NTA), un agenzia sotto controllo diretto del ministero dell informazione tecnologica e della ricerca. I compiti fondamentali che furono affidati a questo ente sono diversi, tra cui: fissare il tetto dei prezzi per i servizi offerti; vigilare sulla corretta applicazione delle leggi sulle telecomunicazioni; prendere decisioni nelle aree specifiche per le quali le era stata attribuita la facoltà di regolazione; informare il Ministero dal quale dipendeva sull andamento del settore; rappresentare gli interessi del settore danese delle telecomunicazioni nelle trattative internazionali. Tuttavia la NTA presentò fin da subito una debolezza intrinseca, con la conseguenza di non riuscire ad ottenere dall incumbent operator Tele Denmark i dati necessari per stabilire il price-cap e allo stesso tempo non riuscire neppure a condurre i sondaggi richiesti per un corretto svolgimento del suo ruolo. Perciò nel 2002 fu sostituita da una nuova autorità, la National IT and Telecom Agency (NITA), sotto controllo diretto del Ministero della scienza, tecnologia e innovazione. Nonostante vi siano sensibili differenze nella struttura e nel lavoro tra NTA e NITA, l obiettivo di fondo rimane immutato. Dopo le elezioni del settembre 2011 il nuovo governo ha deciso di sostituire l autorità NITA con una nuova agenzia: la Danish Business Autory (DBA), che attualmente si occupa della regolazione del settore delle telecomunicazioni. Lo scopo dell autorità di regolazione è quindi quello di promuovere la competizione tra le aziende che offrono il servizio, garantendo comunque standard adeguati e prezzi equilibrati in favore dell end-user. Lo strumento più efficace di cui si serve l agenzia è la fissazione di un price-cap sui costi di utilizzo della rete e sul costo dei servizi offerti. Quando infatti la concorrenza non riesce a imporre in modo naturale una 6 Commissione Europea, Green paper on the development of the common market for telecommunications services and equipment, 1987; in < common_market_com_87_290.pdf> 7

8 disciplina di mercato, la regolazione dei prezzi diviene uno strumento indispensabile. La forma di regolazione scelta dall autorità danese è quella cost-based, ovvero inizialmente il regolatore osserva l andamento dei ricavi dell impresa e dei costi da essa sostenuti. In un secondo momento fissa un prezzo massimo per i servizi offerti, in modo da garantire comunque dei guadagni ragionevoli all azienda stessa. Questo approccio tiene conto anche del cambiamento dei prezzi dovuto all inflazione, rivedendo periodicamente il price-cap imposto. Tuttavia l autorità che disciplina questo settore permette un aumento dei prezzi inferiore di un valore detto X factor rispetto al range di crescita dell inflazione. Questo modello cost-based garantisce comunque delle libertà all azienda, la quale può stabilire individualmente i prezzi per i singoli servizi offerti, a patto che nella media complessiva rientri nei limiti imposti; inoltre nonostante vi sia uno svantaggio dovuto dall X factor, questo viene regolato con scadenze abbastanza lunghe, lasciando all impresa i guadagni in eccesso o in difetto rispetto a quelli dichiarati al tempo t 0 per la valutazione del price-cap. Si ricorda comunque che il regolatore interviene solamente per gli operatori che gestiscono quote consistenti del mercato, e che quindi rovinano l equilibrio del mercato competitivo. In particolare l azienda Tele Denmark è soggetta a price-cap, e nel 2011 sono stati imposti tetti di prezzo massimo a 4 tra gli operatori di telefonia fissa, per i quali sono state valutate quote di mercato troppo significative GLI EFFETTI DELLE RIFORME Nonostante le riforme attuate in Danimarca, il vecchio monopolista di mercato Tele Danmark mantiene tuttora lo status di main operator, con un numero di linee fisse pari a unità 8, e nel 2000 si aggiudicava ancora il 95% del totale dei ricavi del mercato tra linee fisse e mobili 9. Questa situazione è resa possibile dall enorme sviluppo di rete che l azienda stessa ha costruito negli anni di assoluto monopolio. Altre società che hanno acquisito comunque una certa rilevanza nel mercato della telefonia fissa sono SONOFON, Telia, Mobilix, Tele2 e Debitel. Per raggiungere l obiettivo finale di questa analisi, ossia verificare quale effetto hanno avuto queste riforme sui consumatori, è utile prendere in considerazione individualmente gli indici OCSE di riforma, gli effetti sui prezzi e alcune variabili di domanda e offerta, come il PIL e gli investimenti nel settore. In particolare i riflessi sui prezzi sono utili per giudicare se i consumatori finali del servizio hanno beneficiato o meno da questi cambiamenti di mercato. 3.1 INDICI DI RIFORMA OCSE L organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) è un organizzazione internazionale che svolge degli studi economici sui i paesi membri aventi un sistema di governo democratico e un economia di mercato. Ai fini di questa analisi è importante mettere in evidenza gli indicatori ETCR analizzati da questa istituzione in relazione ai fatti sopra citati. Questi indici si occupano di misurare il grado di riforme di un paese nei settore di elettricità, telecomunicazioni, gas, poste, ferrovie, trasporto aereo di passeggeri e trasporto stradale. Nello specifico le telecomunicazioni sono valutate secondo: proprietà delle aziende eroganti il servizio (i=6 se vi è la completa nazionalizzazione, i=0 se vi è la completa privatizzazione) 7 David E. M. Sappington, Dennis L. Weisman, price cap regulation: what we have learned from 25 years of experience in the telecommunications industry?, OECD, Communications Outlook, OECD, Regulatory reform in Danmark,

9 accesso al mercato (i=6 se l accesso al mercato è rigidamente subordinato al rilascio di licenze, i=0 se l entrata nel mercato è totalmente libera) struttura del mercato (i=6 mercato in larga parte nelle mani dell ex monopolista, i=0 mercato con quote condivise con i nuovi competitors) Indicatori di riforma Telecom Entry Public Ownership Market Integration 0 Figura 4 Fonte: Rielaborazione di OECD reform indicators I dati riportati in questo grafico mostrano l andamento delle riforme nel settore delle telecomunicazioni danese, e risentono dei fatti descritti nei paragrafi precedenti. In un tempo t 0 =1990, dal quale è stata fatta partire questa serie storica, l indicatore generale Telecom e i suoi componenti aggregati Entry, Public Ownership e Market Integration presentano tutti un valore massimo pari a 6. Il significato di questo dato corrisponde al fatto che nessuna riforma era ancora stata fatta e che il settore era totalmente nazionalizzato, l entrata regolata dall emissione di licenze e vi era un unico monopolista. Continuando il confronto tra l iter normativo e l andamento di questo grafico si notano altre due corrispondenze importanti: i due punti di variazione dell andamento dei segmenti di riforma corrispondono proprio al periodo tra il 1992 e il 1995 e tra il 1998 e il 2000, i due momenti in cui si sono realizzate le diverse fasi che hanno portato alla liberalizzazione del mercato. Dall inizio del XXI secolo al 2010 gli indicatori si sono mantenuti costanti, e anche questo trova una fedele corrispondenza con la realtà dei fatti. Ad oggi infatti in Danimarca l entrata nel mercato delle telecomunicazioni è completamente liberalizzata (Entry=0) e lo Stato non detiene nessuna partecipazione nelle società di gestione del servizio offerto, per tanto vi è la completa privatizzazione (Public Ownership=0). Per quanto riguarda la struttura del mercato (o integrazione del mercato) questa si mantiene costante su un valore pari all 1,5 in quanto le quote detenute dagli operatori del mercato non sono distribuite in maniera uniforme, al contrario Tele Denmark, il vecchio monopolista nazionale, continua a mantenere un controllo rilevante sul mercato in questione. Si commenta di conseguenza anche l indicatore Telecom, il quale rappresenta un espressione sintetica delle tre variabili di riforma, e che quindi mantiene un valore intermedio tra le altre tre componenti, non raggiungendo lo zero. 3.2 GLI EFFETTI SUI PREZZI Come accennato poche righe sopra, l effetto sui prezzi è una chiave di lettura fondamentale per capire se i consumatori hanno beneficiato o meno da queste riforme di mercato, ma prima di arrivare a queste analisi è necessario fare delle premesse. Innanzitutto la market leadership di Tele Denmark ha reso la vita difficile ai nuovi competitors di mercato al momento del loro ingresso. Le spese sostenute da questi infatti erano di 9

10 gran lunga superiori in investimenti di rete e di marketing, con un riflesso importante quindi sui costi sostenuti e sui prezzi effettuati. Tutto questo si scontra comunque con la necessità di un offerta competitiva per far fronte alla nuova situazione di concorrenza. Nell area della telefonia fissa Eurostat riporta i prezzi al consumo a partire dal 1998, tuttavia uno studio curato dalla NTA nel 1998 ci permette un limitato confronto tra le tariffe nel periodo antecedente alla liberalizzazione e quelle appena successive a quella data, con dati riportati in valuta nazionale costante 10. Le tariffe registrate a seguito del 1998 hanno, in linea generale, subito una decrescita, sia per quanto riguarda il traffico domestico che internazionale, nonostante Tele Danmark fosse anche prima uno tra gli operatori europei con le tariffe più basse. Anche a questo fattore è dovuto il fatto che nel confronto tra le tariffe pre riforma e quelle post riforma, in un ottica di comparazione con altri stati geograficamente simili, si colloca agli ultimi posti come percentuale di decrescita dei prezzi a seguito della liberalizzazione, ma non per questo le riforme sono da considerare poco efficaci; al contrario, nelle analisi che seguono dimostreremo la rilevanza che hanno assunto, soprattutto dal punto di vista dei consumatori. A partire dal 1998 le tariffe sono diminuite in tutti i tipi di consumi: -9,4%/-22,7% per le chiamate locali, per le chiamate regionali -2,1% e -9,2% per le chiamate internazionali, calcolate su una media di paesi esteri. Ciò che abbiamo ipotizzato poco sopra trova quindi corrispondenza in questi dati, l effetto concorrenza ha obbligato l ex monopolista e i nuovi competitors a proporre tariffe minori, anche in seguito comunque alla cannibalizzazione di una quota di mercato, per quanto riguarda Tele Danmark, rispetto a prima. Un'altra importante osservazione che possiamo fare su questi prezzi è invece l aumento della quota di accesso alla rete per i consumatori, cioè il costo d avvio del servizio, che è aumentato del 23,9%. Questa scelta corrisponde alla necessità di coprire le perdite dovute ai più bassi prezzi del servizio. Inoltre l aumento del costo fisso degli abbonamenti è una scelta spesso operata dalle aziende, in quanto ha un effetto distributivo avverso, ovvero colpisce maggiormente chi fa un uso minore di questo servizio a rete, garantendo invece la possibilità a chi ne fa un uso maggiore (la c.d. fascia di consumatori ricchi) di ammortizzare questo incremento di costo su un volume più ampio di utilizzo del servizio stesso. PREZZI TELEFONIA FISSA PRIMA E DOPO LA RIFORMA DEL 1998 DKK Variazione % Accesso iniziale alla rete 1,039 1,039 1,039 1, ,9% Chiamate locali 0,32-0,35/min 0,32-0,35/min 0,32-0,35/min 0,29/min -9,4%-22,7% Chiamate regionali Chiamate a lunga distanza Chiamate internazionali Figura 5 Fonte: NTA; Unità di misura: Corone Danesi 0,47/min 0,47/min 0,47/min 0,46/min -2,1% 0,70/min 0,70/min 0,70/min 0,46/min -34,3% ,22/min 3,83/min -9,2% Inoltre Eurostat fornisce i dati per l osservazione dell andamento delle tariffe nel periodo post riforma, ed in particolare si riportano i dati dal 1998 al La decrescita (molto sensibile per le chiamate 10 NTA, Status report 98,

11 internazionali e più lieve per quelle nazionali) è concentrata nel periodo seguente alla liberalizzazione, assestandosi poi su livelli di prezzo più costanti Prezzi al consumo CHIAMATE VERSO USA CHIAMATE NAZIONALI A LUNGA DISTANZA CHIAMATE LOCALI Figura 6 Fonte: EUROSTAT; prezzi al consumo per 10 minuti di utilizzo del servizio; unità di misura: Euro/10min. Gli equilibri di mercato raggiunti nei primi anni 2000 sembrano perdurare nel tempo, per quanto riguarda il periodo considerato, anche se dal 2009 si osservano nuovi lievi cambiamenti. L ipotesi possibile per questo andamento riguarda una variazione dei prezzi dovuta alla combinazione tra crisi economica generale (con conseguente diminuzione generale dei consumi, come già evidenziato dall analisi del PIL), e allo svilupparsi di beni e servizi alternativi (come telefonia mobile e rete internet) a discapito dell utilizzo dei dispositivi fissi di comunicazione. Figura 7 Fonte: Eurostat; Unità di misura: Euro/10min. 11

12 Indicatori di riforma Finlandia Indicatori di riforma Svezia Entry Public Ownership Entry Public Ownership Market Structure Market Structure Figura 8 Fonte: rielaborazione ETCR indicators, OECD. E possibile inoltre confrontare la situazione danese con quella di altri due paesi geograficamente vicini e simili: Finlandia e Svezia. Questi non seguono lo stesso andamento decrescente dei prezzi come in Danimarca, infatti i costi delle chiamate nazionali in Finlandia sono aumentati dal 1998 al 2010, e in Svezia invece essi sono lievemente diminuiti per le lunghe distanze, mentre le chiamate locali registrano lo stesso livello di tariffe. Comparando però gli indicatori di riforma ETCR si nota che la differenza tra questi tre Paesi deriva principalmente dal grado di riforme attuate; sia in Svezia che in Finlandia lo Stato gioca ancora un ruolo importante nel mercato della telefonia fissa, a differenza invece della Danimarca, dove abbiamo detto che il settore è stato completamente privatizzato. La Danimarca dunque, sotto l aspetto dei prezzi al consumo, mostra risultati positivi anche contestualizzata in un più ampio scenario europeo. Tuttavia per accertare che questa diminuzione generale dei costi dei servizi offerti sia veramente legata alle riforme, dobbiamo analizzare anche alcune delle altre variabili che concorrono alla formazione delle curve di domanda ed offerta, ovvero la spesa negli investimenti di rete, il numero degli abbonati ed il PIL nazionale. Questi ultime due variabili sono state prese in considerazione all inizio di questo paper, per tanto si rimanda ai grafici sopra riportati 11. Al momento dell apertura totale del mercato, che come si è già detto è collocata nel periodo 1996/1998, abbiamo un numero n. di nuovi abbonati, ma questa quota è minore rispetto al grande aumento che si può notare nei ricavi generati dal settore totale delle telecomunicazioni. I prezzi inoltre abbiamo già verificato essere calati, sempre in riferimento a questo periodo post riforma, per tanto questo aumento percentuale della ricchezza generata dal settore della telefonia può essere ricondotto ad un aumento esponenziale degli investimenti nella rete, a seguito dell ingresso di nuovi operatori. Questo infatti viene riconfermato dal grafico in figura 8, il quale riporta i dati inerenti agli investimenti nella rete, e nel quale si nota chiaramente un impennata negli anni successivi alla liberalizzazione. Sempre lo scioglimento del monopolio di Tele Denamrk e l avvio dell effettiva concorrenza hanno portato la struttura del mercato danese ad un espansione, alla quale corrispondono notevoli investimenti soprattutto da parte delle principali società Tele Denmark, SONOFON, Telia e Mobilix. Uno degli obiettivi di interesse pubblico-generale sottostanti a questi steps di riforma è sicuramente realizzare una situazione di best and cheapest, ossia offrire al consumatore il servizio migliore a tariffe convenienti, e sicuramente l investimento nella rete (dovuto alla concorrenza di mercato) è una dimostrazione del buon raggiungimento di questi obiettivi di policy. 11 Vedi figura 3 e figura 1. 12

13 1'600 Investimenti di rete '400 1'200 1' Figura 9 Fonte: Eurostat; Unità di misura: milioni di euro. 4. SODDISFAZIONE DEI CONSUMATORI Secondo i sondaggi condotti da Eurobarometro nel 2007 la maggior parte della popolazione europea possedeva l accesso ad almeno una linea fissa del telefono, con una media del 75% delle famiglie degli stati EU-15 e del 51% per i 12 nuovi membri 12. La Danimarca si posiziona assolutamente nella media, dichiarando nel 2007 che 7,3 famiglie su 10 possedevano l accesso ad una linea fissa, in calo dall anno precedente di un punto percentuale 13. In un più recente sondaggio del 2014 invece solamente il 44% delle persone dichiara di avere l accesso a una linea telefonica fissa, anche qui in calo rispetto all anno precedente di un punto percentuale 14. Per quanto riguarda la soddisfazione dei clienti sulle tariffe dei servizi di telecomunicazione Eurobarometro ha svolto un interessante sondaggio intervistando un campione di cittadini danesi e cittadini europei; nella tabella sottostante viene riportata la parte relativa al mercato delle linee fisse Lei o qualcun altro in casa sua ha cambiato provider di servizi di rete fissa? Almeno una volta No, mai Non lo so EU 37% 62% 1% DK 38% 60% 2% 2. Lei riesce facilmente a comparare i servizi ed i prezzi offerti dal suo piano 12 La Croazia non rientra nei paesi esaminati da questo sondaggio. 13 Commissione Europea, e-communications and telecom single market household survey, Commissione Europea, e-communications and telecom single market household survey, Commissione Europea, Eurobarometro, E-Communications and Telecom Single Market Household Survey,

14 corrente con le altre offerte tariffarie? Si No Non lo so EU 69% 21% 10% DK 44% 45% 7% 3. Il suo provider Le fornisce regolarmente informazioni aggiornate riguardo le tariffe ed i piani tariffari? Si No Non lo so EU 53% 39% 8% DK 48% 42% 10% 4. Lei legge regolarmente le comparazioni tra piani tariffari? EU DK 32% 23% 62% 70% 6% 7% Si No Non lo so 5. Lei limita le chiamate verso un telefono mobile o fisso di un altro operatore di rete perché ha paura degli alti costi di comunicazione rispetto a quando fa delle telefonate ad un numero del suo stesso operatore telefonico? UE DK 44% 15% 49% 82% 7% 3% 6. Lei limita le chiamate verso un altro paese membro UE dal suo telefono Si No Non lo so Si No Non lo so fisso per paura dei costi di comunicazione? UE 43% 26% 31% Figura 10 Fonte: Eurobarometro 14 DK 37% 39% 24% Gli aspetti interessanti che si colgono dalle opinioni degli intervistati riguardano il fatto che tendenzialmente i consumatori danesi non sono affatto informati sui prezzi, sui piani tariffari dei contratti che sottoscrivono e sulle offerte alternative degli altri operatori, infatti alle domande 2, 3 e 4 la percentuali di coloro che si ritengono informati è inferiore a quella corrispondente alla media europea. Questo è dovuto nella maggior parte dei casi ad una mancanza di informazione da parte del consumatore, domanda 4, rispetto ad una scarsa trasparenza da parte degli operatori. Infatti alla domanda 3 i consumatori ritengono in maggioranza che gli vengano forniti dati aggiornati sulle tariffe dei suoi contratti telefonici, anche se la percentuale dei disinformati, qualsiasi sia la causa che la determina, rimane comunque alta. Possiamo invece osservare una grande soddisfazione sull ammontare delle tariffe; l 82% dei consumatori ritiene che non vi siano costi troppo elevati per telefonate tra operatori diversi, e questo dato è nettamente migliore rispetto alla media europea del 49%. Anche per quanto riguarda le telefonate internazionali, la maggioranza dei consumatori danesi dice di non limitare il consumo del servizio per paura dei costi elevati, nonostante comunque questa parte del campione ammonti al 39%, mentre la media UE soltanto al 26%.

15 5. CONCLUSIONI Le conclusioni che si possono trarre dalle analisi effettuate in questo paper, in relazione agli effetti delle riforme sui consumatori, riguardano sicuramente i prezzi dei servizi di telecomunicazione. Il prezzo tuttavia è considerato come una variabile aggregata, la cui variazione viene ricondotta a più di un aspetto. In questo caso le variabili che sono state prese in considerazione sono la qualità del servizio, il PIL nazionale, la concorrenza del mercato, la presenza di beni sostituti, gli investimenti di rete e il volume di abbonati. Negli anni successivi alla riforma si registra un aumento percentuale del PIL, nonché degli investimenti nel network fisico e del volume degli abbonati, tutto questo si riflette in una diminuzione dei prezzi, e in un riscontro qualitativo positivo secondo la percezione dei consumatori. Soprattutto la concorrenza ha determinato uno sviluppo di prezzi strategici, quindi più bassi, e questo ha attirato più clienti nel settore. Trend meno positivi sia nel numero di abbonati, sia nel prezzo delle chiamate internazionali si sono registrati verso la fine del periodo considerato, ma questo è dovuto ad un altro fattore che tipicamente determina la domanda e l offerta di un bene, ovvero lo sviluppo di prodotti/servizi sostituti. In generale comunque l intervento del legislatore nazionale e di quello europeo, l apertura completa del mercato, la fine del monopolio legale e la nascita della concorrenza di settore, nonché la sola presenza dello Stato in qualità di regolatore sono stati dunque fattori positivi alla luce degli andamenti delle variabili considerate. Si ribadisce inoltre che i prezzi al consumo dei servizi danesi di telecomunicazione dopo le riforme, in particolar modo del 1996/1998, si registrano tendenzialmente in calo in tutti i tipi di servizi offerti, con una decrescita davvero consistente nei primi anni di apertura del mercato e con un assestamento negli anni successivi su tariffe più costanti, ma comunque inferiori rispetto al periodo pre-riforme. La Danimarca comunque non figura come un caso a se stante in questo trend, ma si pone in linea con la media degli altri paesi europei, soggetti allo stesso legislatore sovrannazionale. In particolare però in questa sede il confronto è stato fatto con gli altri paesi scandinavi, i quali non in tutti i tipi di chiamate da rete fissa hanno andamenti decrescenti nel tempo, e dove le riforme attuate non hanno raggiunto livelli di privatizzazione e market integration pari a quelli danesi. Per tanto la Danimarca non solo registra dei record positivi per quanto riguarda le riforme ed i prezzi al consumo dal punto di vista interno, ma dimostra risultati positivi anche contestualizzata in un più ampio scenario europeo. C è comunque un altro aspetto che conduce alle medesime conclusioni: anche dai sondaggi di Eurobarometro le opinioni qualitative sul servizio indicano indirettamente una soddisfazione anche dal punto di vista quantitativo, dei prezzi. La maggior parte del campione di popolazione intervistato infatti non ritiene di dover limitare il suo traffico telefonico a causa di tariffe troppo alte; per altro questo dato si pone in assoluta superiorità rispetto alla media europea. Ancora una volta quindi la Danimarca dimostra dei dati positivi non solo a livello di comparazione storica, ma anche in una comparazione geografica sul territorio europeo. In generale quindi si può affermare che le riforme attuate nel settore della telefonia fissa in Danimarca, per il periodo qui analizzato, ossia fino al 2010, hanno avuto dei risvolti più che positivi sugli aspetti considerati dai consumatori, ed in particolar modo sui prezzi. Come abbiamo ricordato sopra, gli eventuali risvolti meno positivi degli ultimi anni considerati, e di quelli più recenti non presenti in queste analisi, sono in gran parte da considerarsi non dovuti alle riforme del settore, ma ad un sempre maggiore sviluppo di beni alternativi (telefonia mobile e rete internet), tali da mettere in crisi la telefonia fissa e il numero di utenti che se ne servono. 15

16 Bibliografia e sitografia Baker & McKenzie, Telecommunication laws in Europe, Commissione Europea, Eurobarometro, E-communications and telecom single market household survey, Commissione Europea, Eurobaromentro, E-communications and telecom single market household survey, Commissione Europea, Eurobarometro, E-Communications and Telecom Single Market Household Survey, Commissione Europea, Green paper on the development of the common market for telecommunications services and equipment, David E. M. Sappington, Dennis L. Weisman, Price cap regulation: what we have learned from 25 years of experience in the telecommunications industry?, Millward Robert, Private and public enterprises in Europe, NTA, Status report 98, OECD, Communications Outlook, OECD, Regulatory reform in Danmark, OECD, Regulatory Reform in Denmark, Olivier Boylaud and Giuseppe Nicoletti, Regulation market structure and performances in telecommunications, Economics working papers no, Eur-lex: < Eurobarometer: < Europa, scheda Danimarca: < Eurostat: < OECD statistics: < 16

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