I giovani nella nostra città: denuncie e rimedi

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1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi Quanto deciso dal governo a tamburo battente per risolvere il problema dei rifiuti è sacrosanto, a condizione che si realizzi veramente. Perché, una delle due: o i napoletani e dintorni sono arrivati all attuale scandaloso limite per la loro incapacità (dirigenti in testa) nonostante i sessant anni di aiuti finanziari al Sud, oppure c è effettivamente la volontà e la capacità della camorra di voler mantenere l affare. In questo secondo caso, lo Stato, se non vincesse, scomparirà da almeno quattro regioni del Sud, le quali, nel giro di pochi anni, saranno completamente inghiottite dalla malavita della peggiore specie. L irrazionale ribellione della popolazione i campani non possono pretendere di vivere alle spalle degli altri italiani in eterno va assolutamente vinta perché non è con i no che si risolvono i problemi. E poi: perché I giovani nella nostra città: denuncie e rimedi Il buon senso e l uomo della strada come giudicano i primi provvedimenti di Berlusconi? Bene alcuni atti se fortemente garantiti, preoccupanti altri duecento comuni proprio della Campania stanno dimostrando, con la raccolta differenziata, che dove c è buona volontà e civiltà, il problema è facilmente risolvibile? I sindaci che si ribellano o sono vili o ciechi o mafiosi. Bene la totale eliminazione dell Ici, ma c era proprio bisogno di toglierla anche ai benestanti? Adesso i due miliardi di euro ai comuni dove si reperiscono? Bene la defiscalizzazione del lavoro straordinario in alcuni settori. Bene i forti provvedimenti per garantire la sicurezza, ma guai se si fallisse, guai se incominciamo con i compromessi e le eccezioni all italiana: sarebbe la fine della fiducia nello Stato e l inizio del Fai da te con rischi gravissimi per la nazione. Le ronde, già operanti, portano male. Bene le iniziative contro i fannulloni (e la burocrazia). Ma scovarli Settimanale d informazione non sarà facile. Bene il coraggio di riprendere il cammino per le centrali nucleari, magari quelle di quarta generazione. * * * Esprimo invece parere negativo per la costruzione del ponte sullo Stretto. Mi vengono i brividi a leggere che i lavori inizieranno fra due anni e che nel 2016 ci sarà l inaugurazione: di quale era geologica? Ma come è pensabile tutto questo - dato e non concesso che siano stati risolti tutti i problemi tecnici e finanziari quando, dopo venti anni, non abbiamo ancora sistemato l autostrada della Calabria, quando la Sicilia ha la maggior parte delle strade e tutte le ferrovie ferme a cinquanta anni fa, quando gli imbarcadero dell una e dell altra parte dello Stretto fanno compassione? Faremmo un opera faraonica in seno ad una Impôt reprisétassa riscossa Ufficio di Jesi ANNO LV- N. 20 Euro 1 DIREZIONE E REDAZIONE: JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX domenica il poeta antonio avenoso Dopo l opera poetica ispirata a Federico II, ora Il Dio della strada di A. Cardinali Editoriale Dalle dimissioni alla responsabilità Educare non è mai stato facile, e oggi sembra diventare sempre più difficile. Lo sanno bene i genitori, gli insegnanti, i sacerdoti e tutti coloro che hanno dirette responsabilità educative. Si parla perciò di una grande «emergenza educativa», confermata dagli insuccessi a cui troppo spesso vanno incontro i nostri sforzi per formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e di dare un senso alla propria vita. Così scrive Benedetto XVI nella Lettera alla diocesi di Roma (21 gennaio 2008). Su questo tema stanno riflettendo i vescovi italiani nella loro 58ª assemblea generale. La preoccupazione per l indebolirsi dell impegno educativo è grande ma non inferiore è la volontà della Chiesa e delle aggregazioni laicali cattoliche di ridare contenuto e slancio a un impegno che oggi si misura con una cultura e una mentalità che - scrive ancora il Papa - portano a dubitare del valore della persona umana, del significato stesso della verità e del bene, in ultima analisi della bontà della vita. I problemi sono evidenti e in non pochi casi le dimissioni dalle responsabilità educative hanno avuto la meglio sul coraggio di rischiare. E qui torna Benedetto XVI con parole di speranza: Non temete! Tutte queste difficoltà non sono insormontabili. Sono piuttosto, per così dire, il rovescio della medaglia di quel dono grande e prezioso che è la nostra libertà, con la responsabilità che giustamente l accompagna. Si sta cambiando direzione e l aver messo l educazione a tema dell assemblea generale dei vescovi è il segnale più chiaro e più incoraggiante di una volontà e di una lungimiranza che non sono per alcuni ma per tutti, non sono per il futuro di poche persone ma per il futuro della società. Come sempre la Chiesa si presenta agli incroci decisivi della storia con il suo volto paterno e materno che rivela un amore ben lontano da paternalismi e giovanilismi inconcludenti. Sceglie il volto della responsabilità, della credibilità e della libertà: quello che i giovani cercano, a volte confusamente, a volte disperatamente. Paolo Bustaffa 11 divino amore Il programma delle celebrazioni per il 50 anniversario 9 sport Cristiano Scortechi ni di Castelbellino è Amico Atletico 2008 Foto Candolfi 15 Le riflessioni del mio articolo della scorsa settimana erano sull universo giovanile, ricco di potenzialità e allo stesso tempo fragile. Passeggiando per la città ero passato davanti ai luoghi di ritrovo dei giovani, quelli formali e quelli più informali, luoghi pubblici o spazi privati. Avevo visto tanti giovani ed ero rimasto impressionato perché mi avevano comunicato la sensazione che vivessero in un mondo distaccato dalla città, in una specie di riserve indiane sia reali che virtuali. Ho pensato più volte, soprattutto per il mio impegno politico, a che cosa l amministrazione è chiamata a fare nei loro confronti, se sia giusto o meno concedere gratuitamente dei locali, come sta avvenendo, a gruppi giovanili più o meno costituiti, senza vincolarli ad alcun rispetto di regole prestabilite, lasciandoli soli ed esposti ai tanti pericoli che purtroppo conosciamo. In seguito, come cittadino, ho chiesto di partecipare ad una riunione del gruppo consiliare di maggioranza per confrontarmi con i consiglieri comunali sulle sensazioni che avevo avuto nei riguardi dei giovani e della loro sicurezza. Ebbi un altra sensazione: si ha paura di essere intolleranti nel momento in cui si parla di sicurezza e di controllo del territorio. Non si collega il problema della sicurezza con il territorio e con giovani. I giovani sono una risorsa e per questo vanno aiutati. Anche nella nostra città c è un problema giovanile che deve riguardare la politica. Da un lato valorizzare le eccellenze: nella musica, nello sport, nella cultura; dall altro non ci possiamo nascondere che possono incappare in pericoli nelle ore libere che trascorrono in alcuni ambienti della città dove c è il pericolo dell utilizzo di droga e alcool. L Amministrazione, mettendo a disposizione i locali, può mettere in condizione i giovani di trasgredire con comportamenti equivoci rispetto alla morale, alla sicurezza e alla salute pellegrinaggio a piedi Jesi Loreto Torna il tradizionale pellegrinaggio a piedi da Jesi a Loreto con partenza dal piazzale Minonna venerdi 13 giugno ore Informazioni:don Bruno Gagliardini Ho parlato di luoghi sensibili. Non solo io! Nei giorni a seguire, i giornali locali hanno ospitato articoli e riflessioni di cittadini esasperati che hanno anche raccolto le firme per la situazione che vivono vicino a questi centri sociali, dove diventa un calvario poter dormire la notte tra il sabato sera e la domenica mattina. Nella tolleranza di chi amministra si nasconde la indeterminatezza nel regolare l uso dei locali. Bisogna accertarsi di come vengono utilizzati i locali concessi ai giovani. E un diritto e un dovere di chi amministra che tutte le norme del vivere civile vengono tutelate. Ma non vogliamo solo fare una denuncia! Avanziamo delle proposte che gli amministratori se lo ritengono opportuno valuteranno. Esse sono: definire gli orari di apertura e di chiusura che non devono andare oltre la mezzanotte; definire responsabilità civili e penali di chi utilizza i locali; vietare in esso ogni assunzione di superalcolici e sostanze, pena la immediata chiusura; effettuare controlli periodici sull utilizzo dei locali. Chiedere questo credo non sia chiedere troppo! Le regole devono essere rispettate da tutti e quando queste vanno eluse vi è solo una decisione, cioè quella di togliere l utilizzo che non è un diritto acquisito, ma è un servizio che la comunità mette a disposizione. L Amministrazione non può essere partecipe del pericolo di utilizzarlo in maniera illecita, irrispettosa. Anche solo la chiacchiera, solo il sospetto dovrebbe allarmare l amministratore, perché impone una verifica immediata pena un coinvolgimento morale e politico. Essere attenti, non vuol dire ledere la libertà, diventare repressivi, non rispettare le autonomie delle varie associazioni. E essere responsabili nei confronti di tutti coloro che vogliono vivere la città, nel rispetto di una comunità che deve salvaguardare le varie esigenze: degli anziani, delle famiglie, della vita nei quartieri, che vanno dal centro alla periferia. Un vecchio detto recita: dove finisce la mia libertà incomincia la tua! Remo Uncini società che non offre alcuna affidabilità salvo la straordinaria capacità di dominare con la mafia tutto il lavoro e salvo i movimenti della terra per i noti terremoti in tutto il territorio. Sarà una voragine di danaro e di scandali per tanti decenni. Sarà l eterna incompiuta del secolo XXI. Ed è pure grave che appena ad un mese dalle elezioni già Berlusconi, con un particolare strumento giuridico, vuole difendere i propri interessi opponendosi a trasferire sul satellite la Rete Quattro di sua proprietà, contro il deliberato dell Unione Europea. Forse che Berlusconi manca di miliardi? Quanto gli farebbe onore rispettare le decisioni dell Ue e salvaguardare questo positivo clima politico di dialogo! Vittorio Massaccesi vitt.mass@tele2.it

2 2 Cultura e società Del più e del meno Mentre scrivo, le cronache nazionali sono dominate dal dramma dei rifiuti napoletani e in particolare dallo scontro di Chiaiano dove la polizia è oggetto di una fitta sassaiola da parte di gruppi di persone che si oppongono all apertura di una discarica nella zona. Ma io mi porto dietro le precedenti inquadrature proposte sempre dai telegiornali, quelle di ragazzi napoletani che rivoltano i cassonetti spargendo i rifiuti in strada, aggiungendo immondizia ad immondizia. Sono forse gli stessi ragazzi che danno fuoco ai rifiuti, aggravando il pericolo diossina, e poi ostacolano l opera dei vigili del fuoco chiamati a spegnere le fiamme. Ed è a dir poco sconcertante la giustificazione (spero di aver capito male) data a quelle imprese : imprese che permetterebbero ai ragazzi di guadagnare dieci, venti euro, evidentemente sborsati da chi ne trae vantaggio. Dieci, venti euro sono poca cosa, ma importanti per quei ragazzi, perché li fanno sentire più grandi della loro età e li spingono a superare inconsapevolmente - la linea di confine tra il lecito e l illecito. E un saltare dall altra parte: un salto che rischia di essere anche il primo gradino sulla scala della delinquenza. Perché è possibile che domani qualcuno offra a questi ragazzi la possibilità di guadagnare di più spacciando droga fra i coetanei e dopodomani di guadagnare ancora di più facendo scoppiare qualche bomba o ammazzando qualcuno Si sa: è da ragazzi che si comincia a costruirsi il proprio futuro. E si sa anche quanto contino, in questa costruzione, la famiglia, la scuola ma, soprattutto, le ultima volta che abbiamo parlato della donazione del sangue e delle sue L necessità, ci eravamo lasciati con una domanda rivolta dall Avis alla città che suonava come un appello: giovani e donne, dove siete? L associazione voleva alludere al preoccupante aumento dell età media del donatore e al numero delle donne in forte ribasso percentuale. L Avis ha ora deciso di rompere gli indugi e di passare all attacco. Il presidente Sandro Brilli e altri responsabili dell associazione hanno presentato un iniziativa per molti versi rivoluzionaria: basta con le tradizionali visite nelle scuole, nei posti di lavoro, nei luoghi di aggregazione; basta con i soliti manifesti e con le tradizionali forme di promozione; è scoccata l ora degli attori di volontariato. Mezzogiorno di fuoco di Giuseppe Luconi Avis di Jesi: un corso per promotori Gli attori di volontariato amicizie: incontrare i compagni giusti, entrare nel gruppo giusto (i nostri genitori si preoccupavano delle nostre frequentazioni: più che farci prediche, volevano sapere con chi andavamo ). Nel gruppo nel branco - c è sempre un capo, che ha un suo carisma e viene perciò preso a modello, un capo che si cerca di imitare e seguire, per non essere emarginati, derisi, umiliati, per non essere marchiati dal bullismo. E se il capo incapace di distinguere il bene dal male - ti ordina di rovesciare i cassonetti, bruciare i rifiuti e aggredire i vigili del fuoco si obbedisce: per sentirsi grandi, forti e anche un po eroi. E in presenza di queste aberrazioni che, per bloccarle e annullarle, devono sentirsi impegnati gli adulti, chi ha il dovere, la possibilità di aiutare i ragazzi a crescere, a scegliere il gruppo giusto. Magari l esempio non calza bene, ma non posso fare a meno di pensare a quel professore contro il quale uno studente probabilmente un capo che voleva rafforzare il suo ascendente sul branco - esplose un colpo di pistola. Era, per fortuna, un arma giocattolo, una pistola ad acqua e quindi innocua. Il gesto tuttavia aveva una sua gravità e ci si aspettava un qualche provvedimento da parte del professore: non per punire, ma per richiamare al principio del rispetto. Il professore, invece, liquidò la cosa come una ragazzata. E lasciò perdere. Decisione giusta? Forse. O lo è almeno fintanto che quel capo, per verificare i limiti delle ragazzate, non ci avrà riprovato, ma facendo un salto di qualità nella scelta dell arma Nei mesi di giugno e luglio si terrà un Corso di Formazione rivolto sia agli iscritti all Avis, all Aido e all Admo, sia alle persone di ogni età e professione che abbiano motivazione a formarsi come operatori di promozione sociale dovunque vi sia la possibilità di reperire donatori: i partecipanti acquisiranno le tecniche e le consapevolezze di base necessarie a svolgere un attività di promozione sociale, costruendo un rapporto con le nuove generazioni sul tema della solidarietà. L iscrizione è gratuita. Le lezioni saranno impostate come un vero e proprio laboratorio, con particolare attenzione ai contenuti della comunicazione di gruppo; i conduttori saranno persone con esperienza nel settore della gestione dei gruppi e nella costruzione delle relazioni di contenuto sociale ed umanitario. Per gli iscritti sarà un modo per conoscere sé stessi e le proprie propensioni, per superare l apatia, per misurarsi con la propria disponibilità ad operare per la crescita morale e civile della società che ci circonda, diventandone attori protagonisti. Le iscrizioni sono già aperte, presso la sede AVIS, Via dell Asilo 1bis, dalle ore 16 alle 19 (telefono ). Paolo Marcozzi Il Giralibro premia lo studente Elia Serpentini di Moie L ultimo libro: 12 concorso nazionale Il Giralibro, iniziativa dell Associazione per la lettura Giovanni Enriques di Torino, patrocinata del Ministero della Pubblica Istruzione e dell A ssociazione Italiana Editori, ha riconosciuto il Premio Speciale della Giuria allo studente Un illustre geologo jesino vissuto nel secolo scorso e la sua riscoperta in uno studio contemporaneo; un volume e una mostra storico-documentaria per divulgare la conoscenza dell ambiente naturale Appenninico, la sua tutela, la sua Storia e l importanza scientifica del suo passato geologico. Di questo si è parlato a Jesi il 24 maggio, nell incontro di presentazione del volume Enrico Fossa Mancini e la storia naturale dell Appennino pubblicato dal Liceo Classico di Jesi. Nell occasione è stata inaugurata la mostra Le pietre del tempo: la scoperta del tempo geologico, le dispute sui fossili e le scienze della terra nell età della rivoluzione scientifica, che sarà aperta fino all 8 giugno presso la Biblioteca Planettiana. L evento è stato organizzato dal Liceo Classico Vittorio Emanuele II in collaborazione con la Biblioteca comunale Planettiana ed è stato realizzato col patrocinio dell Assessorato alla cultura del Comune di Jesi e il contributo finanziario della Fondazione della Cassa di risparmio di Jesi. La mostra raccoglie opere di vari autori che furono protagonisti della formazione e sviluppo delle Scienze della Terra Elia Serpentini, della scuola secondaria di Moie-classe 2A, per il racconto inviato al 12 concorso nazionale riservato alle scuole. Il tema del concorso era L ultimo libro. Una proposta originale, fantasiosa: salvare un libro in un mondo in cui essi non esistono più, sono stati dimenticati, bruciati, cancellati. Perché salvare proprio quel libro e non un altro? Perché è così importante? Nel suo racconto, Elia immagina di trovarsi in un mondo in cui la tecnologia ha sommerso ogni angolo, i libri sono diventati illegali e vengono perciò gettati via, la gente cammina frenetica manipolando cellulari, palmari, videogiochi, e l atmosfera che si respira è irreale, cupa. Osservo i miei amici e vedo che nei loro occhi non c è più la vivacità di un tempo. Elia salva il libro Il richiamo della foresta di Jack London, la storia di un cane di nome Buck che vive un esistenza aristocratica nella villa di un giudice da cui viene rapito. Sarà portato nelle fredde terre del Klondike, per essere usato come cane da traino per le slitte dei cercatori d oro. Una storia triste, provata dalla sofferenza dei legami spezzati e di un mondo ostile, che si conclude vedendo Buck scivolare nell oscurità della foresta selvaggia, unendosi ad un branco di lupi, ad ululare alla luna. La storia di Buck diventa metafora per descrivere una realtà che ha perso la sua dimensione umana, e che estremizza l uso della tecnologia. Il tema affrontato, di grande attualità, evidenzia il bisogno di dialogo e di contatto umano, la necessità di percepire gli altri come simili a sé, l esigenza primaria di socializzazione. Elia ricorda la responsabilità delle Istituzioni sulla vita personale e sociale e conclude con un velato, poetico richiamo alla speranza: penso che la natura e il cielo non si sono piegati a quest era oscura per l umanità. Questo mi consola veramente. Fotoservizio di Tiziana Tobaldi Nella foto: il dirigente scolastico Nicola Brunetti consegna il premio a Elia Serpentini. Il Liceo Classico e il geologo jesino Enrico Fossa Mancini Alla Planettiana la mostra Le pietre del tempo nell età della Rivoluzione scientifica. Sono state prescelte opere di autori italiani o influenti in Italia che hanno avuto particolare importanza nella descrizione dei fossili, nella istituzione dei primi musei di storia naturale e nella descrizione geologica della penisola italiana. La mostra raccoglie le opere del paleontologo e geologo Enrico Fossa Mancini, nato a Jesi nel 1894 e morto in Argentina nel 1950, e il significato della suo lavoro scientifico sarà accessibile tramite visualizzazioni in PowerPoint. A partire dalla conoscenza dell opera di un suo illustre concittadino, quale fu Enrico Fossa Mancini, si intende divulgare fra la cittadinanza di Jesi e della Vallesina la conoscenza dell ambiente naturale Appenninico e la sua tutela, la sua Storia e l importanza scientifica del suo passato geologico Un guida cartacea, curata dal prof. Stefano Sassaroli, accompagnerà il visitatore alla fruizione della mostra. Questa guida contestualizzerà gli autori, ovvero i principali protagonisti della Rivoluzione scientifica e del dibattito intorno alla storia della Terra e alla natura dei fossili, le cui opere saranno esposte nella mostra.

3 Cultura 3 aribaldi nell Italia del , GPrima Guerra di Indipendenza e Repubblica Romana : questo il titolo dell incontro tenutosi nel pomeriggio di sabato 17 maggio, presso il Teatro Comunale Beniamino Gigli di Castelbellino, organizzato dall Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini e dalla Sezione Garibalda Canzio di Castelbellino, con il patrocinio del Comune di Castelbellino. Relatori autorevoli hanno ripercorso alcuni aspetti salienti di un periodo cruciale della storia. Il dott. Giovanni Caruso, Presidente della Sezione Garibalda Canzio, ringraziando gli ospiti presenti, ha sottolineato l importanza di rendere omaggio a «coloro che hanno lottato e dato anche la vita per fare un Italia unita e democratica». Il sindaco Demetrio Papadopoulos ha ricordato la figura di Ferdinando Palasciano, chirurgo italiano considerato uno dei precursori della fondazione della Croce Rossa e il cui pensiero è tutto nelle parole con cui si rivolge, nel 1848, al generale Filangeri: «I feriti, a qualsiasi esercito appartengano, sono per me sacri e non possono essere considerati come nemici». Nel 1862, Palasciano sarà uno dei medici che correrà in soccorso di Garibaldi, ferito sull Aspromonte. Il saluto dell ex prefetto di Ancona Vitelli Casella si concentra su «come possiamo e perché dobbiamo, oggi, ricordare Garibaldi»: attingendo dalla vasta letteratura che documenta la sua grande opera, emerge una figura «di militare, politico e uomo dal carattere adamantino, lontano da interessi personali, con un amore sacro non solo verso la patria, ma verso la società, con l idea costante di favorire lo sviluppo morale e materiale del popolo. Questo coincideva con la dottrina di quello che non era suo amico, ma con il quale CASTELBELLINO Torna la riflessione su Garibaldi e le origini dell Italia unita Garibaldi, Mazzini, Le Marche, Anita molto aveva in comune: Mazzini». La prof. ssa Annita Garibaldi Jallet, vice presidente dell Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, cittadina onoraria di Castelbellino, descrive il 1848 come un anno cruciale sia nella vita pubblica e privata di Garibaldi, sia nelle sorti dell intera Europa, che vede cominciare l era delle rivoluzioni moderne. Il 48 segna l arrivo in Italia di Garibaldi, che si presenta con la sua lunga esperienza di marinaio, per dodici anni, e di generale, dal 1835, che, in Uruguay, ha difeso Montevideo, conquistando il titolo sul campo. La professoressa si sofferma sulla figura di Anita Garibaldi, che in Italia avrà momenti difficili, dovuti al rapporto con la suocera, ad un giudizio borghese che la considerava quasi selvaggia, alla malaria in concomitanza con un altra gravidanza. Anita, quando scoppia la rivoluzione, raggiunge il marito a Roma e in quell occasione, spiega la Garibaldi Jallet, «la sua presenza di donna amabile e cortese mitiga anche l immagine di un Garibaldi spesso visto come una specie di bandito pericoloso». La morte impedirà ad Anita di partecipare alla spedizione dei Mille; la sua presenza al fianco del marito, alla guida dell impresa, «avrebbe sicuramente rappresentato qualcosa di clamoroso». Il Prof. Gilberto Piccinini, presidente della Deputazione di Storia Patria per le Marche, illustra il 1848 come il momento in cui Garibaldi è arrivato fisicamente nella regione marchigiana. Ad Ancona, incontrerà Filippo Camerata, eminente personaggio nell Ancona di quegli anni, cugino di colui che diventerà Napoleone III, e rappresentante della massoneria. Con la massoneria anconetana, Garibaldi pensò una strategia comune atta a «creare consenso e maturare una opinione pubblica favorevole ad una nuova linea di governo a Roma, priva del suo capo di stato, il Papa». Nella città ritroverà anche gli «amici di mare», che poi lo seguiranno nelle lotte: tra questi l anconetano Antonio Elia, che morirà alla fine del 49 e il cui figlio, Augusto Elia, combatterà eroicamente al fianco di Garibaldi (salvandogli la vita) e ne continuerà gli insegnamenti oltre il 1882, anche in Parlamento. Gli elementi della marineria anconetana sono quelli che, ricorda Piccinini, avevano rivelato le gesta di Garibaldi in Sudamerica e introdotto il pensiero mazziniano, permettendo l apertura di una delle prime sezioni della Giovine Italia. Ancona sarà l ultima difesa della Repubblica Romana, sul versante adriatico, a cadere. Il generale rimane lungamente a Macerata, «dove vuole prendere contatto con gli studenti dell Università, grande laboratorio politico in quel periodo, che andranno con lui a Roma nel 49 e li ritroveremo nel 60, nella spedizione dei Mille, nel 62 in Aspromonte, nel 67 a Mentana e Monterotondo». Il prof. Marco Severini, docente di Storia Contemporanea presso l Università di Macerata, traccia un quadro che differenzia le figure di Garibaldi e Mazzini: il primo propone una linea offensiva, la guerra rivoluzionaria del popolo, mentre il secondo gli contrappone una linea rigidamente difensiva «che si rivelerà vincente nella storia e porterà all affermazione di un Italia repubblicana, democratica e laica, il 2 giugno 1946». Per Severini, Garibaldi ha una statura politica e pragmatica, ma è difficilmente avvicinabile a Mazzini, «statista di razza, con una visione di lungo periodo». Il primo ha dato un doppio contributo: militare indispensabile alla resistenza della Repubblica Romana e di popolarità; ha avuto, però, secondo Severini, il grande limite interpretativo di utilizzare l esercito secondo le proprie strategie, mentre nella Repubblica Romana c era chi era deputato a decidere in merito: la Costituente, artefice di quella Costituzione «che sarà, molto tempo dopo, l unico modello normativo della nostra Costituzione italiana». Severini rintraccia le origini dello Stato democratico e repubblicano non solo nella genialità di Garibaldi, ma anche nella strategia politica di quello che definisce il più grande escluso : Mazzini. L intervento del segretario del gruppo storico dell Accademia di Oplologia e Militaria di Ancona, Franco Sestilli, ha ripercorso la memoria delle divise garibaldine, illustrando le ricostruzioni realizzate dal gruppo, nonchè camicia e cappello originali di un garibaldino anconetano. Al termine, la presentazione della Mostra I mille volti di Garibaldi, una raccolta di ritratti acquisiti nel tempo dalla Deputazione di Storia Patria per le Marche, frutto della ricerca, sul mercato internazionale, di una vasta iconografia garibaldina, ricerca effettuata da Jan Marten Ivo Klaver, Stefano Orazi e Gilberto Piccinini. Fotoservizio Maria Chiara La Rovere La Citazione a cura di Riccardo Ceccarelli L impazzimento Quando una società manca di senso del limite e di un etica pubblica, la scienza impazzisce e fa impazzire. Alfonso Berardinelli, Il Foglio, 4 maggio 2008, p. 2. Circolo Contardo Ferrini In ricordo di Medi Ricorrono i 34 anni dalla morte di Enrico Medi, scienziato atomico di fama internazionale, parlamentare, onesto e cristiano coerente. Tutti coloro che ascoltarono le sue conferenze nel nostro Teatro Pergolesi e seguirono la sua guida la sera dell arrivo del primo uomo sulla Luna sono invitati a partecipare Venerdì 6 giugno alle ore 17 presso il Teatro del Museo Diocesano piazza Federico II, 7 l insegnante Jole Ciarmatori ricorda Enrico Medi Alle ore 18,30, in Duomo, don Giuseppe Bartera, primo postulatore della causa di beatificazione, celebrerà la Santa Messa alla quale sarà presente il vescovo Rocconi. S coperto uno Je sino tr a i volontari di Garibaldi Come è noto, ricorre quest anno il Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, senza dubbio il personaggio storico italiano più noto nel mondo, subito dopo la figura eccelsa di San Francesco d Assisi. Al convegno svolto a Castelbellino nel pomeriggio di sabato 17 ultimo scorso, sei relatori si sono avvicendati nell esporre il tema al folto pubblico che gremiva la sala del teatro Beniamino Gigli. L argomento Garibaldi nell Italia del è stato illustrato nei suoi vari aspetti dal dr. Demetrio Papadopulos sindaco di Castelbellino, dal dr. Giovanni Caruso Presidente della Sezione Garibalda Canzio, dal dr. Alessandro Vitelli Casella (emerito Prefetto di Ancona), dalla gentile prof.ssa Anita Garibaldi Jallet Presidente dell Associazione Nazionale Volontari Reduci Garibaldini, dal prof. Gilberto Piccinini Presidente della Deputazione di Storia Patria per le Marche, e dal prof. Marco Severini Docente di Storia Contemporanea all Università di Macerata. Recensire in modo adeguato tutto quanto hanno detto i suddetti relatori richiederebbe troppo spazio e costituirebbe un impegno che non mi sento di assumere. Mi limito, per tanto, ad esporre quale conclusione ho potuto trarre dal suddetto convegno. Il bicentenario che si sta celebrando in ogni luogo d Italia e fuori d Italia (la figura del Biondo Eroe gode ovunque di ineguagliabile popolarità, molti monumenti gli sono stati eretti in America del Sud) rappresenta una buona occasione per studiare con maggior attenzione tanti scritti e tanti comportamenti messi in atto da Garibaldi: Potrà così essere riscontrata la sua vera essenza di uomo politico dotato di saldissimi principi di alto valore morale e sociale, principi che lo pongono su un livello assai più elevato della sua fama di grande Eroe Indipendentista, di carismatico guerrigliero, di abilissimo Generale capace di ottenere massimi risultati con dispendio minimo di uomini e di mezzi. Al di là delle su citate relazioni, il convegno al quale ho assistito sabato 17 ha avuto per me un risvolto del tutto singolare, che può interessare i lettori della città di Jesi. Giunto al teatro di Castelbellino con buon anticipo sull inizio della manifestazione, mi sono seduto in prima fila, per osservare da vicino la divisa Garibaldina presentata al centro del palcoscenico, oltre il tavolo dei relatori. Sedute dietro di me, due gentili signore stavano commentando quel cimelio. Non potevo non sentire i commenti delle due signore, talmente minuziosi da spingermi a interloquire chiedendo come mai conoscessero tanti particolari della Camicia Rossa Garibaldina. La più anziana delle due, la gentile 86enne Elena Vivarelli di Jesi (volto simpatico, occhi vivaci e una bella chioma bianca), mi ha detto di essere l ultima nipote di un Garibaldino, deceduto a Jesi nel 1924, quand essa aveva due anni. Ha un ricordo molto vago di questo nonno, al contrario ricorda benissimo la grande Camicia di color rosso fiammante, che in famiglia veniva conservata con molta cura insieme a una medaglia appuntata sul petto, sul lato sinistro, quello del cuore. I fratelli della madre (coniugata Vivarelli) gli raccontavano che quel suo nonno, lo jesino Contadini Giacomo ripeteva spesso d essere scappato di casa a 16 anni per partecipare nel 1860 all Impresa dei Mille. Condotto di fronte a Garibaldi, quando il Generale ebbe saputo la sua età gli tirò il ganascino (gesto di cui Nonno Giacomo conservava un fiero ricordo), lo elogiò dicendogli, tuttavia, di ripresentarsi dopo due anni. Cosa che l animoso Giacomo fece puntualmente al compimento dei 18 anni, riuscendo così - nel ad indossare la sospirata Camicia Rossa, con la quale militò partecipando alle successive vicende garibaldine. Da giovanetta questa nipote Elena dovette trasferirsi a Milano, dove ha tenuto residenza per oltre sessant anni. Rientrando in questi ultimi anni a Jesi non ha più trovato nessuno dei suoi famigliari, che mai le hanno fatto sapere di aver ceduto ad altri la divisa garibaldina del suo nonno materno. Ricorda bene, peraltro, che insieme alla medaglia il Regno Sabaudo aveva assegnato al reduce Contadini Giacomo una modesta pensione che gli eredi minori continuavano a percepire finché essa viveva in famiglia a Jesi. La notizia di questo Jesino, unico volontario nei ranghi di Garibaldi, non mi ha sorpreso più di tanto, perché circa dieci anni fa un conoscente occasionale mi informò di possedere una camicia garibaldina, autentica e in buono stato di conservazione, indumento che gli veniva chiesto con una certa insistenza da un nostro concittadino desideroso di raccogliere cimeli risorgimentali. A distanza di un decennio, il breve colloquio con la signora Vivarelli dava un nome al titolare della divisa esistente a Jesi. Rientrato a casa da Castelbellino, ho subito telefonato a quel vecchio conoscente, il quale mi ha precisato di essere riuscito a trovare, tre anni fa - attraverso Internet - un collezionista piemontese, che gli ha pagato un buon prezzo per il cimelio da lui segnalatogli a Jesi. ltima annotazione, che riguarda le celebrazioni Bicentenarie di Garibaldi nella nostra città: venerdì 30 maggio, alle ore 17,30 nella sala grande della Circoscrizione Seconda, in Largo San Francesco, viene presentato dal prof. Enrico Ciuffolotti, coordinatore del Centro Studi Marchigiano di Jesi, il volume Garibaldi eroe moderno, con interventi dell autore prof. Marco Severini dell Università di Macerata e del prof. Riccardo Paolo Uguccioni dell Università di Urbino. (distribuzione gratuita del volume agli interessati). Sandro Alessandroni

4 4 Attualità Prospettive nefaste di Riccardo Ceccarelli Non ci sono più limiti né etici né morali alle manipolazioni genetiche. Una decina di giorni fa il Parlamento inglese nonostante i dubbi dell opinione pubblica e gli allarmi degli esperti, ha varato la nuova normativa su fecondazione umana ed embriologia. Viene consentita tra l altro la creazione di embrioni misti uomo-animale, mentre è ritenuto superfluo il ruolo del padre nella fecondazione assistita. Si proveranno a fare embrioni misti: si mischieranno gameti umani e animali, embrioni umani saranno alterati con introduzione di Dna animale o modificati con immissione di cellule animali. Queste creature da laboratorio saranno destinate a essere distrutte entro il 14 giorno, per tentare di ottenerne cellule staminali. Nonostante questa tecnica sia conosciuta da tempo e si sia rivelata inefficiente e fallimentare, la legislazione (inglese) interviene nel permetterla e nel favorirla. Dicono che ci siano ragioni di prestigio più che ragioni scientifiche. Comunque alla manipolazione sull origine della vita umana non ci sono più limiti. Questa è la situazione. Le motivazioni sono sempre le stesse: curare le malattie. La perfezione salutistica dell uomo insomma viene rincorsa legalizzando le manipolazioni delle sorgenti della vita. Si interviene come si fa con la soia, con il mais o con i pomodori o i suini. L uomo, la sua sorgente e la sua origine, come fosse un vegetale o un animale. La rincorsa di una perfezione che escluda ogni limite ed ogni ipotesi di difetto può rivelarsi autodistruttiva: quando la ragione è accantonata, l irrazionalità come un fiume in piena travolge e distrugge. Ciascuno è artefice della propria fortuna o del proprio futuro, come dice, tradotto dal latino, l antico aforisma, continuando di questo passo sulla fortuna o sul futuro dell umanità o della specie umana c è da porre qualche interrogativo. Non è catastrofismo, è solo una domanda. Si spera sempre tuttavia che la ragione abbia il sopravvento sull irrazionalità. Superfluo ormai è diventato non solo il padre ma anche il modello di riferimento maschile. Di fatto è stata resa possibile la procreazione assistita di donne single o lesbiche: solo una traccia biologica senza un volto ed un nome. Come per le mucche. Figli che non avranno un padre da immaginare magari con un nome fittizio, ma solo con un numero. Dietro un nome c è sempre un volto, vagheggiato, pensato, forse desiderato; dietro un numero con c è niente di umano. La famiglia fatta di una padre, di un madre e di figli è uccisa all origine e nel suo esplicitarsi come prevede l ordine naturale. Per il padre non c è più un ruolo, rimane quello di donatore di seme contrassegnato da un numero. Per la madre il ruolo di fattrice. Una bella conquista, non c è che dire. C è da spaventarsi solo ad averla pensata, averla resa possibile poi per legge, è qualcosa che offende e nega l identità del generare e la ricchezza del rapporto che ne deriva e che caratterizza gli umani e gli stessi animali. Quando si scambiano per conquiste e per diritti individuali queste distruzioni o esclusioni di ruoli, paterni o materni che siano, viene proclamato il sonno della ragione o meglio ancora annunciata la sua morte. A questo traguardo si è arrivati dai sentieri più diversi, da quello dell esasperazione della scienza avulsa dall etica, a quello del pensiero debole o leggero, del rifiuto del limite e della coscienza di essere creature, dalle scalate verso ipotetiche divinità. Sapere dei propri antenati, risalire di padre in figlio, conoscere le proprie radici nei nomi di un padre e di una madre, è la scoperta di una ricchezza che si affonda nel tempo e che scorre ancora nel proprio sangue. Con il padre che, se va bene, diventa un numero si uccide il suo ruolo e si tronca quella concatenazione di amore di cui il padre era il segno. E con il padre viene a morire anche l amore. Nefaste prospettive che da uomini e da cristiani non possiamo accettare. L AVULSS ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi io sento io vedo io provo abuso all infanzia, nelle sue diverse L forme ormai rappresenta un problema che sta emergendo e sta catturando un attenzione sempre maggiore da parte dell opinione pubblica e dei servizi del territorio. L abuso può esprimersi in un ampia varietà di manifestazioni, ed è difficile fornire una corretta analisi del fenomeno. Infatti, molti studi presentano dati che si riferiscono spesso solo a casi di abuso fisico o sessuale, che sicuramente sono i più eclatanti e facilmente riconoscibili, ma che distolgono spesso attenzione e risorse da altre tipologie di abuso, peraltro numericamente più rilevanti, come afferma il Telefono Azzurro nel 7 Rapporto Nazionale sulle Condizioni dell Infanzia e dell Adolescenza. La violenza sui nostri bambini è qualcosa che non possiamo tollerare ma il fenomeno del maltrattamento e dell abuso ai minori rimane in gran parte sommerso, non adeguatamente rilevato. Purtroppo, e con questo dobbiamo fare i conti, l abuso, se non adeguatamente affrontato ed elaborato, emergerà inevitabilmente sotto forma di vari sintomi, come disagio familiare, infantile e adolescenziale. L Associazione Avulss di Jesi ha voluto promuovere il progetto io sento io provo io sento. Iniziativa volta a creare un clima relazionale ed emotivo, finalizzata a rilevare e gestire i segnali di disagio e abuso all infanzia, realizzato grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Il progetto prevedeva la realizzazione di incontri di formazione per insegnanti delle scuole dell infanzia, primarie e secondarie sul tema del maltrattamento e del disagio infantile, con l obiettivo di promuovere una sensibilizzazione del personale docente sull argomento e stimolare una riflessione su un tema che, per la sua delicatezza, spesso porta con sé vissuti di negazione ed impotenza. Il corso di formazione si è svolto presso i locali dell Istituto Comprensivo San Francesco di Jesi, e ha visto la partecipazione non solo dei docenti del suddetto istituto, ma anche di insegnanti provenienti da altri Istituti scolastici del territorio jesino. Per la realizzazione del corso l Associazione Avulss si è avvalsa delle competenze professionali delle dott.sse Laura De Angelis, assistente sociale, Rossella Tedeschi, psicologa, e della dott.ssa in psicologia Francesca Rosati che ha curato la parte statistica. Dal 28 gennaio al 17 marzo, con cadenza settimanale, De Angelis e Tedeschi hanno incontrato gli insegnanti realizzando con loro un percorso che, oltre a dare una definizione delle diverse forme di abuso, ha potuto fornire loro gli strumenti operativi per rilevare e gestire i segnali di disagio e di abuso all infanzia e per realizzare un intervento adeguato a riguardo. Gli insegnanti hanno gradito molto tale esperienza che ha dato loro l opportunità di confrontarsi su argomenti che non sono facilmente oggetto di discussione tra colleghi, oltre alla possibilità di condividere difficoltà e preoccupazioni relative a situazioni con cui quotidianamente entrano in contatto nel loro lavoro. Maria Cristina Paris Moie: incontro sulla legalità fra scuola e Istituzioni Prospettiva di respiro per la società Educare alla legalità con azioni didattiche, testimonianze, sinergie sul territorio e tra istituzioni diverse. Obiettivi: conoscere e rispettare gli altri, prevenire comportamenti devianti, rispettare le Istituzioni conoscendone le funzioni, promuovere la solidarietà e le relazioni sociali. Questo il senso del percorso di educazione alla legalità realizzato dalle classi terze della scuola secondaria di Moie in collaborazione con il Comune di Maiolati Spontini e la CoosMarche. All incontro conclusivo con alunni, insegnanti e il Dirigente Scolastico Nicola Brunetti, tenuto il 17 maggio presso l aula magna della scuola, sono intervenuti Giancarlo Carbini, Manolo Bucciarelli, Stefania Bartolucci, rispettivamente sindaco, assessore alle politiche giovanili, assessore all istruzione del Comune di Maiolati Spontini, e per l arma dei Carabinieri il Comandante della compagnia di Jesi capitano Carmelo Grasso e il maresciallo Sandro Troiano della stazione di Moie. Si è parlato di argomenti molto vicini ai ragazzi: il rispetto dei parchi pubblici, del codice della strada, l uso del ciclomotore e dei cellulari. Si è evidenziato che l educazione alla legalità guida l idea stessa di società come struttura nella quale la vita civile prende forma, acquisisce concretezza, si organizza e diventa l insieme dei comportamenti che comprendono i meccanismi di reciprocità. Una lezione di alfabetizzazione civica in cui si è sottolineata l importanza della conoscenza e del sapere come strumenti per costruire la propria persona e la consapevolezza dell interdipendenza con gli altri, condizioni essenziali per l esistenza comunitaria. L incontro, ricco di esempi concreti e di riferimenti ad esperienze vissute in prima persona, ha favorito un clima vivace e denso di richiami quotidiani per i ragazzi, ha avvicinato le istituzioni al loro mondo, superando quel naturale distacco fra generazioni e ruoli diversi. Un appello corale è stato lanciato sull importanza del dialogo con la famiglia, invitando i ragazzi ad un costante rapporto di fiducia e di dialogo, e le famiglie ad un atteggiamento di ascolto e disponibilità nei confronti dei loro figli, e di collaborazione con le Istituzioni. Educare alla legalità: non una materia in più da studiare, ma una prospettiva di respiro sulla vita presente e di impegno ad esistere in modo costruttivo, poiché la società democratica è il frutto di processi di crescita personale, di rispetto di un codice della dignità di ciascuno, di condivisione dei valori, di rispetto delle norme. Tiziana Tobaldi Entro luglio i bandi per opere di urbanizzazione e vendita lotti di via Appennini ProgettoJesi Srl, in attivo anche il secondo bilancio assemblea dei soci della L società ProgettoJesi, società a totale partecipazione del Comune di Jesi, ha approvato il bilancio 2007 che si chiude con un utile di ,27. Tale risultato è dovuto, in particolare, alle prime vendite immobiliari effettuate tramite asta pubblica dalla società, dalle quali ProgettoJesi ha ricavato complessivamente 1,6 milioni di euro. Nel corso dell assemblea dei soci, il presidente del consiglio di amministrazione Massimo Bacci ha illustrato i dati di bilancio dell anno 2007 che vengono di seguito riassunti: Stato Patrimoniale - Attivo: Passivo: Netto patrimoniale: Conto Economico - Ricavi: Costi: Saldo gestione finanziaria: Saldo gestione straordinaria: Utile di esercizio: Il socio unico, nella persona del sindaco Fabiano Belcecchi, ha espresso soddisfazione per il risultato positivo ottenuto dalla ProgettoJesi Srl. Prima della chiusura della seduta assembleare, il dott. Bacci ha comunicato che la società, presumibilmente entro il prossimo mese di luglio, pubblicherà sia il bando di gara per l aggiudicazione delle opere di urbanizzazione di Via Appennini Alta, che il bando di gara per l aggiudicazione di parte dei lotti edificabili ricadente sulla stessa ad alto contenuto di sostenibilità ambientale. Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche e il Sudafrica Bucciarelli incontra il premier della provincia del Limpopo Il Presidente dell Assemblea legislativa delle Marche Raffaele Bucciarelli, si è incontrato nella mattinata del 27 maggio con la delegazione della provincia del Limpopo, venuta nelle Marche per siglare una serie di accordi di collaborazione. Ci sentiamo tutti impegnati affinché da quanto contenuto nel memorandum, sottoscritto dal Presidente Spacca e dal premier della Provincia del Limpopo, nascano iniziative concrete ed importanti per lo sviluppo reciproco della Provincia e della nostra regione. Queste le parole del presidente Bucciarelli che hanno accolto il Premier, Sello Moloto, l ambasciatore in Italia, Lenin Scope e la delegazione della provincia del Sudafrica in visita nelle Marche. Particolarmente gradita è stata, per la delegazione, l accoglienza riservata dalla nostra regione. Nel corso dell incontro il Premier Moloto si è soffermato sugli otto punti individuati nel memorandum, evidenziando quelli di maggior interesse: l agroalimentare ed il calzaturiero. Settori questi che vedono le Marche tra le prime in Italia e per i quali la Provincia Sudafricana è intenzionata sin da subito ad investire ed ad avviare progetti di formazione in loco, che siano in grado di offrire in tempi brevi nuovi posti di lavoro. La Regione Marche ha concluso Bucciarelli è ben intenzionata a raggiungere con questo accordo di collaborazione ottimi risultati. Rapporti che offriranno nuove possibilità anche agli imprenditori marchigiani che guardano con grande interesse, alla creazione di scambi commerciali ed industriali con quei territori..

5 Cultura 5 Storia e politica: gian franco berti, presidente del centro Calamandrei presenta Antonicelli e le prossime iniziative Franco Antonicelli, intransigente gigante liberale nella comunità Dopo l iniziativa del Centro Studi Piero Calamandrei al Circolo Cittadino di Jesi, in cui il prof. Angelo D Orsi, storico dell Università di Torino ha presentato Franco Antonicelli, mente poliedrica e intelligenza viva del secolo appena trascorso (Voce n. 18 del 18 maggio 2008, pag 4), torniamo su questa figura, complessa e affascinante con il presidente del Centro Calamandrei, Gian Franco Berti. Antonicelli è come lo ha disegnato il prof. Angelo D Orsi nella sua lezione di oltre un ora? No. Certo il racconto che ha fatto è veritiero, ma evidenziando cose di poco conto, trascurando altre molto importanti; insomma, interpretando, da buon comunista ha colorato il personaggio come voleva lui, sostanzialmente sminuendolo per i primi 30 anni che contano ed esaltandolo per gli ultimi 10, che sono meno importanti. Può soffermarsi allora sui primi trenta anni? Per esempio, D Orsi ha omesso di definirlo un liberale intransigente; ha dato più importanza ad una innocua lettera del 29 ad un professore di Lettere, che non al carcere che patisce, sempre nel 29, per un altra ben più fondamentale lettera di solidarietà a Croce. D Orsi ha glissato sulla condanna al confino, dandone la lettura falsata di un dandy, che non si integra con la comunità, quando, al contrario, i suoi diari, i suoi ritratti di contadini, le sue raccolte di nenie e ballate in dialetto, i maiali che disegnava, sono il segno di una grande partecipazione e coinvolgimento. Lo stesso matrimonio in tight con le code voleva essere lo schiaffo dell eleganza di un uomo libero a fronte della volgarità del regime che lo confinava. Norberto Bobbio ricorda che Agropoli rimase un punto fermo nella vita di Antonicelli, come Antonicelli stesso scrisse in una pagina di accorate memorie Autunno in Agropoli. Tutto l opposto della lettura di D Orsi. Secondo lei perché? Ma perché i comunisti avranno anche smesso di mangiare i bambini e di sperare di abbeverare i cavalli mongoli in Piazza San Pietro, ma non smettono mai di utilizzare la disinformazia. Ora, per loro, l antifascismo se non è comunista semplicemente non è. Una figura limpida come Franco Antonicelli, che come letterato e politico ha subito contrastato il fascismo, che va in galera già nel 29, che non ha bisogno di aspettare le leggi razziali del 38 per porsi dei dubbi, o addirittura l 8 settembre del 43 per saltare il fosso, è una figura che mette in ombra la liturgia dei comunisti, soli, duri e puri fin dall inizio. E un liberale che vede lungo e chiaro a fronte di tanti altri che hanno impiegato un ventennio per fare le scelte e, da liberale, unico caso in Italia, diventa presidente del Comitato di Liberazione Nazionale del Piemonte, dico del Piemonte, cioè la regione dove la resistenza è stata la più dura e sanguinosa. Il militante D Orsi ha fatto il suo bravo lavoro, sia pure con molto stile e con molta scienza. Epperò, con tutto il rispetto per il prof. D Orsi, per me vale il giudizio su Franco Antonicelli di gente come Benedetto Croce, Ferruccio Parri, Gaetano Salvemini, Piero Calamandrei, Norberto Bobbio, Vittorio Foa, Luigi Einaudi e tutta la migliore intellighenzia liberale, socialista, azionista. Per D Orsi i liberali sono bravi solo quando parlano male dei liberali e Antonicelli è diventato bravo quando ha lasciato il partito liberale, e anche quello repubblicano, per approdare alla sinistra indipendente in senato. Forse dovrebbe domandarsi perché Parri lo volle fortemente in quella esperienza, frutto dell intuizione magistrale di quel mago della doppiezza e del tatticismo che fu Togliatti. E non fu un errore, o meglio non fu ambiguo l approdo di Antonicelli alla Sinistra Indipendente? E perché? Ci sono liberali che hanno rafforzato il PRI, altri che hanno fondato il Partito Radicale, altri affascinati dalla coniugazione liberalismo-socialismo, i Lib- Lab, altri hanno dichiarato l unico modo per restare liberali in Italia oggi è, per me, votare PCI. I liberali sono uomini liberi, non soldati. Sono pieni di dubbi, incertezze, debolezze, cercano strade nuove e, intanto che le cercano, le aprono a se stessi e agli altri. Qualcuno sa, e D Orsi si è scordato di menzionarlo, che Antonicelli ha lasciato tutta la sua sterminata biblioteca e ricchissima dotazione di prime copie e inediti ai portuali di Livorno? Ai portuali di Livorno! Sa cosa ha scritto di Franco Antonicelli Norberto Bobbio a 65 anni, a mente fredda, lontano dalle consuetudini giovanili? Se c è un pensiero gobettiano, Franco ne è stato il migliore interprete. Se c è un patrimonio di idee che possa dirsi gobettiano, Franco ne è stato praticamente, e non soltanto idealmente, l erede più genuino. Tornando alla conversazione di Angelo D Orsi, vi ha deluso insomma? Neppure questo. Noi avevamo bisogno che qualcuno incominciasse a parlare di Franco Antonicelli. Sapevamo i rischi di affidare il primo intervento a D Orsi, ma abbiamo preferito correrli pur di offrire un primo autorevole spaccato. D Orsi, questo, lo ha fatto molto bene; di parte, ma molto bene. Oggi tutti ne sanno un po di più su Franco Antonicelli e noi ne siamo grati al prof. D Orsi. Ma anche lui ci deve gratitudine: portandolo a Jesi, lo abbiamo sottratto al Salone del Libro di Torino, dove avrebbe combinato guai con il suo ben poco illuminato boicottaggio degli scrittori israeliani. Involontariamente, il liberale Franco Antonicelli ha dato una lezione, ancora una volta, al comunista Angelo D Orsi. Le iniziative in cantiere del Centro Studi? Prima delle vacanze estive usciremo con un volumetto che sarà una chicca per storici, ricercatori, filologi e tutti gli appassionati di memoria: lettere manoscritte autografe e inedite dal carcere di Leone Ginzburg alla moglie Natalia, due ricordi di Ginzburg scritti da Norberto Bobbio e da Augusto Monti, questo purtroppo monco, più appunti su notes di Franco Antonicelli, dal cui sacco rotto abbiamo ricavato queste carte e che Sacco rotto intitoleremo. Poi, a ottobre, abbiamo chiesto al prof. Giovanni De Luna di venire ad inquadrare Franco Antonicelli nel movimento di Giustizia e Libertà e nel successivo Partito d Azione. Sarà ancora una volta una visione di cultura marxista, ma servirà a penetrare nelle sfaccettature di un personaggio unico, senza correre il rischio dell agiografia. b.t. Franco Antonicelli (a sinistra) presidente CLN Piemonte con Ferruccio Parri presidente CLN Alta Italia nel Franco Antonicelli Nato il 15 novembre 1902 a Voghera. Si è laureato in Lettere e Giurisprudenza. Nel 1929 fu arrestato per aver espresso solidarietà al filofoso e politico antifascista Benedetto Croce. Nel 1968 fu eletto senatore indipendente nella lista del PCI-PSIUP. E morto a Torino il 6 novembre 1974 APIRO: COMENIUS Integrazione Lo scorso 21 maggio ad Apiro si è conclusa la bella esperienza del progetto Comenius; il piccolo centro ha ospitato per una settimana una delegazione di docenti provenienti dal Regno Unito, dalla Polonia e dall Ungheria. Il progetto è un azione del programma Socrates, della Comunità Europea, nel settore dell istruzione. Obiettivo: contribuire a migliorare la qualità e la pertinenza dell istruzione, favorendo una cooperazione europea. L Istituto comprensivo Coldigioco di Apiro ha aderito a questa iniziativa e nella settimana dal 16 al 21 maggio ha incontrato la delegazione di professori per valutare insieme le attività realizzate e i prodotti finali che hanno riguardato la tematica dell acqua, della sua valorizzazione e della sua conservazione come risorsa fondamentale per la vita. Questa è stata anche l occasione per prendere accordi per l anno successivo del progetto, il terzo ed ultimo, sulla salvaguardia di alberi e foreste. Oltre gli impegni istituzionali, la delegazione ha avuto l opportunità di conoscere il territorio, con la visita dei luoghi più incantevoli delle Marche: le grotte di Frasassi, Canfaito, Elcito, il lago di Castriccioni, Cingoli, Loreto e Recanati. Insomma un modo importante per fare cultura ed integrazione. Cristiana Simoncini media vallesina Il presidente Il nuovo presidente dell Unione dei Comuni della Media Vallesina Tiziano Consoli ha presentato al Consiglio dell organismo che riunisce sette centri del territorio, svoltosi il 23 maggio, la relazione programmatica. Uno degli impegni più importanti di Consoli sarà rivolto alla polizia locale dell Unione. L organico dei vigili urbani sarà infatti ampliato. Dare impulso alla polizia locale osserva Consoli rappresenta un esigenza fondamentale. Una presenza sempre più concreta e forte sul territorio ci viene richiesta dai cittadini ed è possibile per noi dare una risposta in tal senso proprio grazie all Unione, che ci consente di ottimizzare risorse umane ed economiche. Sul potenziamento dell organico dei vigili interviene anche Carbini, sindaco di Maiolati, che ha la delega alla Polizia locale: L organico, per il periodo estivo, di tredici unità consentirà di garantire la presenza in servizio di due pattuglie ed in alcuni giorni della settimana anche di tre. Abbiamo organizzato il servizio estivo prevedendo un turno di notte da giugno a settembre e l intensificazione delle pattuglie a piedi nei centri urbani. Un altro progetto sarà il protocollo d intesa fra la zona territoriale dell Asur e l Unione dei Comuni per effettuare controlli sulla filiera agroalimentare. Moie: Chiusura dell anno accademico dell Università della Media Vallesina La terra e il fuoco di Ceccarelli Grande festa sabato 17 maggio alla biblioteca Effemme23 di Moie per la chiusura del terzo anno accademico dell Università per gli Adulti della Mediavallesina. Una realtà, ha sottolineato il neo eletto Presidente dell Unione dei Comuni, l avv.tiziano Consoli, che è in forte crescita, testimonianza che è importante investire sulla cultura. Il preside, il prof. Cesare Ambito Territoriale Convegno sull Affido Bellini, ha letto agli intervenuti una relazione tecnica, portando i numeri di questi tre anni di intensa attività. Riportiamo solo alcuni dati: il primo anno erano 10 i docenti, per 10 corsi e per un totale di 93 ore di lezione, quest anno 48 i corsi, 61 i docenti e 390 le ore di lezioni in aula più le uscite. Gli iscritti sono passati da una media di a Tutto ciò è una prova che la cultura non è un bene aggiuntivo, ma primario. Il momento tanto atteso è stato quello della presentazione del volume dedicato alle fornaci, intitolato: La Terra e il Fuoco, di Riccardo Ceccarelli, storico e docente dell università degli adulti. La presentazione è stata fatta dal sindaco di Maiolati Spontini, l ing. Giancarlo Carbini, in quanto la pubblicazione è avvenuta grazie al contributo del comune spontiniano e per celebrare la restaurata fornace di Moie di Maiolati. Riccardo Ceccarelli ha percorso i tratti salienti del libro, spiegando che l idea di fare uno studio sulle fornaci è nata nel 2002 durante il convegno per presentare il progetto di ristritturazione della fornace di Moie. Si è concluso il 23 maggio il convegno nazionale Affido familiare esperienze riflessioni e percorsi innovativi che si è tenuto a Jesi in occasione dell assemblea del Coordinamento Nazionale Servizi Affido Promosso dall Ambito Territoriale Sociale IX e dalla Zona Sanitaria 5 dell ASUR. Il convegno ha visto la partecipazione attenta e motivata di oltre 110 operatori sociali e sanitari dei Comuni, delle Zone In quell occasione è nato il desiderio di approfondire questa tematica. Il libro è un dono al comune di Maiolati per la realizzazione di questa stupenda struttura e, soprattutto, alla gente della Vallesina che ha lavorato in fornace: in fornace lavoravano duramente non solo gli uomini, ma anche tante donne e bambini. L autore continua spiegando come in questo libro si sia voluta tracciare la storia di 14 fornaci in Vallesina. Tra le curiosità che si possono trovare nel volume, un capitolo dedicato ai mattoni incisi, testimonianza del legame forte che si creava tra gli operai e il luogo di lavoro: questi segni sono un ricordo della loro presenza. Tutta la serata è stata allietata da intermezzi musicali della Chitarmonia guitar orchestra ed è stata presentata dal giornalista e docente Terenzio Montesi. A tutti i sessantuno docenti l università ha donato una preziosa acquaforte a tiratura limitata del maestro Giancarlo Scorcelletti, rappresentante la Rethorica. fotoservizio Cristiana Simoncini Nella prima foto da sinistra il sindaco Carbini, lo scrittore Ceccarelli, il presidente Consoli e il preside Bellini. Nella seconda uno scorcio del pubblico presente nella sala della Biblioteca di Moie intervenuto alla manifestazione conclusiva dell anno accademico. Sanitarie, delle Associazioni di Volontariato e delle Cooperative Sociali. Un terzo dei partecipanti provenivano da Comuni e da Enti fuori Regione. Nel 2007, nel nostro Ambito Territoriale Sociale IX, 19 minori in affido, 26 in comunità (19 italiani, 7 stranieri).

6 6 Jesi SCUSATE IL BISTICCI O (ghiribizzi lessicali) Peter Pun (con la u) PRIVACY ADDIO! Proverbi ritoccati Microspie dappertutto, spie satellitari, cimici in ogni angolo: siamo capillarmente monitorati 24 ore su ventiquattro. In altre parole, oggi come oggi tutto il mondo è palese POLYPHEMUS FURENS (Odissea, IX, ) Cambio di consonante... sismico Dopo il grazioso servizio resogli dal signor Nessuno l ira del doppiamente orbo Ciclope fu devastante al pari di un ciclone: lo narra Omero in un cinemascope del lettor catturando l attenzione OLD-FASHIONED Cambio di iniziale Pare (ma sarà vero?) che in Scozia il famoso gonnellino stia passando di moda o almeno non sia più così in voga come in passato: l uso del Kilt sta andando in tilt? PAROLA D ORDINE: RAPARSI! Aggiunta iniziale + spostamento d accento in ambito CAR Un sergente di passaggio alla recluta capellona: xxxxxx la yxxxxxx!. *** Soluzione del gioco precedente: stormi, storni Ottava edizione del Festival Pergolesi Spontini Proposte due opere prime È dedicato al fiorire del genio, ai primi passi della fantasia creatrice con una particolare attenzione alle opere prime di Spontini e Pergolesi la VIII edizione del Festival Pergolesi Spontini che si terrà dal 5 al 14 settembre a Jesi ed a Maiolati Spontini, Monsano, Montecarotto, Monte San Vito, San Marcello. Oltre alle due opere prime di Pergolesi e Spontini vere e proprie rarità musicali, il Festival propone le opere prime di grandi autori da Mozart a Mendelssohn e le musiche di Maestri all epoca pionieri e precursori per la storia della musica, oggi ingiustamente dimenticati: il napoletano Nicola Fiorenza, poco più giovane di Pergolesi, e il pistoiese Ludovico Giustini, coetaneo di Bach; in programma anche La notte dei prodigi con una serie di concerti il 13 settembre, affidati a giovanissimi musicisti in teatri, chiese, cortili, giardini del centro storico di Jesi. Come ormai di consueto gli ensemble specializzati nel repertorio antico quali la Cappella della Pietà de Turchini diretta da Antonio Florio, l Accademia Barocca I Filarmonici con Corrado Rovaris, e l Ensemble Dolce & Tempesta diretta da Stefano Demicheli, garantiranno il rispetto rigoroso della prassi esecutiva dell epoca; tutti i concerti saranno trasmessi da Rai Radio Tre. Il Festival gode del finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del sostegno degli enti locali soci della Fondazione Pergolesi Spontini (i Attività della Fondazione Federico II Hohenstaufen I castelli dimenticati di Federico II castelli dimenticati di I Federico II. Il castello di Bellumvider in val di Mazara. L architettura sveva in Sicilia sarà il tema di una conferenza che si svolgerà venerdì 30 maggio (ore 17,30) presso la sede della Fondazione Federico II di Jesi (Palazzo Baleani), organizzatrice della manifestazione. L argomento, ampio ed inedito, sarà diversamente trattato da quattro relatori. Lo introdurrà il prof. Ferdinando Maurici del Centro Regionale per la Catalogazione Palermo e Università Fondatori: Regione Marche, Provincia di Ancona, Comune di Jesi, Comune di Maiolati Spontini; i partecipanti aderenti: comune di Montecarotto, Comune di Monte San Vito, Comune di Monsano e Comune di San Marcello) e del sostegno dei privati riuniti nel raggruppamento Art Venture (Gruppo Pieralisi, Leo Burnett Italia, Moncaro, New Holland-Gruppo Fiat, S.E.DA., Starcom Italia) e con la collaborazione di Banca Marche e Camera di Commercio di Ancona. Apertura venerdì 5 settembre (con replica domenica 7) al Teatro Pergolesi di Jesi con La Salustia, primo dramma serio di Pergolesi, andato in scena a Napoli al Teatro San Bartolomeo nel gennaio 1732 quando Pergolesi aveva 22 anni. Sabato 6 settembre, il Teatro Ferrari di San Marcello ospita il concerto dell ensemble Dolce & Tempesta, formazione di musica antica con strumenti originali diretta da Stefano Demicheli, che eseguirà prime esecuzioni assolute in epoca moderna di musiche di Nicola Fiorenza, violinista e compositore coevo al Pergolesi. L organo Callido (1788) della chiesa di Santo Stefano a Maiolati sarà protagonista domenica 7 settembre del concerto di Nicolò Sari, con musiche di Buxtehude, Sweelinck, A. Marcello, Vivaldi, Mozart, Valerj e Morandi. Lunedì 8 settembre, alla Chiesa degli Aroli di Monsano, il pianista Andrea degli Studi Bologna con una relazione su Castelli e palazzi nella Sicilia di Federico II. Successivamente interverranno il dott. Mariano La Barbera, architetto, che considererà Birribadia, la riserva di caccia dell Imperatore in val di Mazara ; il dott. Giuseppe Salluzzo, architetto, che parlerà di Bellumvider, il castello inedito di Federico II nella Sicilia occidentale e il dott. Pasquale Calamia, architetto, che presenterà Il castello di Bellumvider, da presidio militare a palazzo ducale Coen suonerà la prima raccolta a stampa della storia dedicata allo strumento a martelli, le XII Sonate da Cimbalo di piano, e forte detto volgarmente di martelletti, dovuta al genio di Lodovico Giustini da Pistoia, coetaneo di Bach, che le vide pubblicate a Firenze nel Martedì 9 settembre al Teatro Condominale La Fortuna di Monte San Vito, il clavicembalista brasiliano Nicolau de Figueiredo, al suo debutto in Italia, eseguirà musiche di Domenico Scarlatti e Antonio Soler in un concerto dal titolo Napoli e Spagna dedicato ai due maestri della tastiera. Opere prime è il titolo del concerto dell Accademia Barocca I Filarmonici, diretta da Giuseppe Sabbatini, giovedì 11 settembre al Teatro Comunale di Montecarotto: l ensemble eseguirà musiche scritte nell infanzia e nell adolescenza da grandi compositori, a partire da Salieri per proseguire poi con Rossini, Mendelssohn e Mozart. Al flauto Mario Folena, all oboe Paolo Pollastri. Venerdì 12 settembre (con replica domenica 14) nel Bosco urbano della Fornace A. Paradisi a Moie di Maiolati Spontini, va in scena Li puntigli delle donne, farsetta per musica a sette voci, prima opera di Gaspare Spontini. Per sabato 13 settembre grande festa e tanta musica per il centro storico di Jesi a partire dalle ore 18, con La notte dei prodigi omaggio ai giovanissimi talenti della musica. IMPIANTI IDRAULICI ASSISTENZA TECNICA MATERIALI E ACCESSORI PER BAGNI TERMOIDRO di GIANFRANCO MUZI Via Giuseppe Guerri, 17 JESI Tel Festival Cameristico della Val d Esino Ultimo appuntamento jesino per il VI Festival Cameristico della Val D Esino. Il prossimo concerto della rassegna avrà luogo al Teatro Studio Valeria Moriconi di Jesi, giovedì 29 maggio, ore 21 quando si esibirà il duo pianistico Meri Piersanti e Paolo Gigli in un recital di pianoforte a quattro mani con i più bei duetti di De Falla, Moskovsky, Brahms e Dvorak. Il Festival, intitolato alla memoria di Felice Catalano, uno dei più attivi promotori di progetti di educazione musicale nel territorio e nelle scuole, continuerà nei comuni Castelbellino, Poggio San Marcello, Montecarotto, San Marcello e Monsano, spargendo l eco delle sue note all interno dei luoghi più suggestivi e caratteristici delle rispettive cittadine. Il prossimo concerto sarà a Montecarotto, presso la Chiesa del SS. Crocifisso, venerdì 30 maggio ore 21, musicisti: Michele Serafini, flauto e Andrea Candeli, chitarra. L inizio degli spettacoli è alle ore 21. Ingresso libero. Castelplanio (An) - Via Roma, Tel r.a. - Fax

7 Vita ecclesiale 7 Parola di Dio - 9^ domenica del tempo ordinario (anno A) Ascolto attivo di don Mariano Piccotti donmariano@davide.it Commento Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 7,21-27) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi? Ma allora io dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l iniquità!. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Parola del Signore Io credo nella fedeltà. ma non sono praticante! Era scritto su una maglietta scherzosa venduta in un mercatino. Non basta un devoto riconoscimento di Gesù, avverte il Vangelo di oggi, bisogna vivere cercando di compiere la volontà del Padre. Il livello ideologico o livello teorico (o anche solo intimistico) non basta, anzi. La fede chiede di essere vissuta con i piedi per terra, nella storia. Ma, proprio per questo, la porta di ingresso è l accoglienza del dono, l ascolto di Lui, il vivere in Lui. Sull ingresso del nuovo seminario di Rimini, dedicato a don Oreste Benzi è scritta una sua frase forte: Non basta vivere per Gesù, con Gesù, bisogna vivere in Gesù. Vivendo solo con Gesù e per Gesù si rischia di diventare facchini del Signore, vivendo in Lui si entra nella libertà degli innamorati, di chi è innamorato del Signore. Chi vive così, come ha vissuto don Oreste, non si accontenta di chiudersi n chiesa, ma lotta perché la volontà di Dio si faccia, condividendo l opera iniziata da Gesù. L ascolto vero porta all impegno; solo l attivismo è senza anima. La prospettiva indicata da Gesù è quella del giudizio (in quel giorno). Là le cose si fanno decisive. Il tono è drammatico: chi prega solo o chi si vanta di lavorare per Lui e basta riceve la dichiarazione di condanna. Dopo il discorso della montagna (capp ) l incoerenza è devastante. O ti appoggi su te stesso, o ti appoggi sul Signore. Non c è una terza via. Non basta affermare: io faccio del bene, sono a posto. Oppure: io prego molto.. e sono a posto. Alla fine su chi poni le tue speranze? La resistenza o la rovina di una casa non derivano dalla robustezza o debolezza dei muri e nemmeno da buone fondamenta, ma dal terreno su cui la poni. Non basta l ascolto, perché la Parola di Gesù non è una bella idea, è stata ed è gesto e azione. Non è solo una promessa, ma la creazione di un uomo nuovo. Radicarsi in Gesù (la roccia) è garanzia di stabilità. Chi veramente appartiene a Lui, passa ai fatti! Eppure sei sceso fin qui. M inchino a toccare la roccia che regge l altare. Mi curvo li sotto da prete davanti al Mistero. Io sempre là in piedi all altare ora la terra a toccare la terra e l umano nel cuore di tutto il Mistero. Eppure sei sceso fin qui. La via del silenzio tu segui. Noi no. Noi a parlare di pietre e di cose che sempre saranno travolte! Quello che resta nel cuore d un uomo in ascolto è tutto il tesoro, è tutto il mistero è la sola salvezza! Agenda Pastorale del Vescovo Venerdì 30 maggio ore 21.00: Parrocchia San Marcello, S. Messa e processione a chiusura del mese mariano Sabato 31 maggio Mattino: Monache Clarisse, preparazione del Capitolo ore 16.00: San Marcello, S. Messa e incontro con gli ospiti della casa di riposo ore 18.30: Parrocchia S. Maria del Cammino a Macine, festa della parrocchia ore 21.00: Parrocchia Regina della Pace, Festa della parrocchia Domenica 1 giugno ore 9.30: Parrocchia S. Maria del Colle, S. Messa e Amministrazione della Cresima ore 11.30: Parrocchia S. Paolo di Jesi, S. Messa e Amministrazione del Sacramento della Cresima ore 15.30: Ostra Vetere, S. Messa al Convegno Regionale della Milizia dell Immacolata ore 18: Parrocchia del Divino Amore, Esposizione dell immagine della Madonna degli sposi Lunedì 2 giugno Ore 10.30: Montecarotto, S. Messa e celebrazione del Matrimonio ore 21: incontro di preghiera vocazionale con un gruppo di ragazze Martedì 3 giugno ore : il Vescovo riceve nella cappella di San Floriano, in Duomo, coloro che desiderano confessarsi o avere un colloquio spirituale. Senza appuntamento. Mercoledì 4 giugno Mattino: Capitolo delle Monache Clarisse ore 21.00: Incontro con il Gruppo di discernimento vocazionale in vista del Diaconato permanente Giovedì 5 giugno Mattino: Consiglio Presbiterale ore 18.00: Incontro con il Liceo Classico per inaugurazione Venerdì 6 giugno ore 16.30: Commemorazione di Enrico Medi Sabato 7 giugno ore 19.00: Pianello Vallesina, S. Messa nella festa della Parrocchia ore 21.15: Parrocchia San Francesco di Paola, S. Messa con il Cammino Neocatecumenale Domenica 8 giugno Partecipazione all arrivo del pellegrinaggio Macerata Loreto ore 11.30: S. Maria Nuova, S. Messa per il Santamarianuovese Lontano CHIESA dell ADORAZIONE luogo di adorazione e di ascolto Dal lunedì al venerdì (eccetto i giorni festivi infrasettimanali), dalle ore 16 alle 19,30 un Sacerdote è a disposizione nella Chiesa dell Adorazione per le Confessioni e il colloquio spirituale. Questo servizio, offerto a tutti, vuol essere in modo particolare una opportunità data ai giovani. Viene di seguito indicato il Sacerdote presente per ciascun giorno: Martedì 3 giugno Don Gianni Piersimoni Mercol. 4 giugno Don Gianfranco Ceci Giovedì 5 giugno: P. Valentino Natalini OFM Venerdì 6 giugno P. Ilarino Carosi, Capp. Santa Messa in lingua inglese Il 1 giugno al Kolbe Domenica 1 giugno alle ore 15,30 nella parrocchia San Massimiliano Kolbe di Jesi: Santa Messa in lingua inglese. Don Emanuele, sacerdote nigeriano che studia a Roma e collabora con la parrocchia, celebrerà per i fratelli in Cristo di lingua inglese che vivono tra noi. La proposta è dell Ufficio Migrantes OGGI SPOSI della Diocesi. Holy Mass for the English speaking faithful It does not matter whichever country you may come from, so far you see yourself as a friend in Christ with other catholics. Every first sunday of the month in the church of St Massimilian Kolbe, Kolbe street, 1, Jesi at 3.30 pm. 29 maggio Salvatore Bovino e Francesca de Palma a Castelbellino; 31 maggio Alessandro Rossi e Giulia Brunetti a Sant Elena. Alessandro Ricciarelli e Elisabetta Cesaroni a Monsano. 1 giugno Fabio Ceccarini e Romina Mollaretti a Cupramontana, Maurizio Brunori e Laura Piccioni a Maiolati Spontini, Massimo Rossi e Donatella Bordoni a San Massimiliano Kolbe, Fabio Chessa e Roberta Scuppa a San Giuseppe di Jesi, Giuliano Giombi e Francesca Albanesi a Regina della Pace. Caritas diocesana Servizio civile Ai giovani e alle giovani dai 18 ai 26 anni, la Caritas diocesana propone di partecipare al progetto del Servizio Civile: un anno di crescita personale, un anno di servizio a favore degli ultimi, delle persone sole, degli extracomunitari, delle famiglie. La Caritas di Jesi dispone di quattro posti; per partecipare alla selezione è necessario presentare la domanda per la selezione non appena uscirà il bando per il Servizio Civile Per informazioni ci si può rivolgere al direttore della Caritas, don Nello Barboni, presente il mattino dalle ore 9 alle 11 nella sede di via San Giuseppe, 27. Commissione per le Comunicazioni Sociali Mons. Giuliodori presidente L Ucsi Marche prende atto con soddisfazione della nomina del vescovo di Macerata, monsignor Claudio Giuliodori, a Presidente della Commissione Cei per le comunicazioni sociali. I giornalisti e gli operatori della comunicazione che in questo ultimo decennio hanno avuto modo di collaborare con mons. Giuliodori, prima nella veste di Direttore dell Ufficio nazionale Cei per le Comunicazioni sociali e in quest ultimo anno come Pastore della Chiesa maceratese, possono dire che si tratta di uno sbocco naturale di impegno per una figura che ha nel dna pastorale la vocazione alla comunicazione. Il nuovo e prestigioso incarico giunge all indomani di due appuntamenti di grande importanza per le comunicazioni nella Chiesa italiana: l assemblea nazionale dei Portaparola, svoltasi a Bibbione un mese fa e il convegno nazionale degli Uffici diocesani delle Comunicazioni sociali, che si è svolto a Milano due settimane fa: due appuntamenti che, in quadri di impegno diversi, hanno consentito di arricchire il panorama del dibattito entro il quale si muove la chiesa italiana in uno scenario di grandi mutamenti dettati anche dall evoluzione tecnologica. Monsignor Giuliodori è atteso da un impegno per certi versi affascinante, un po sulla scia del lavoro svolto per tanti anni, oggi ereditato da don Domenico Pompili, che ritrova come principale collaboratore per disegnare, insieme, il progetto di comunicazione per la Chiesa italiana. L Ucsi nasce anche per collaborare con la Chiesa alla realizzazione di questo progetto e formula a monsignor Giuliodi i migliori auguri per il nuovo incarico. Piazza Federico II, Jesi An Telefono Fax redazione@vocedellavallesina.it Settimanale di ispirazione cattolica fondato nel 1953 c/c postale Direttore responsabile Beatrice Testadiferro Proprietà Diocesi di Jesi Registrazione Tribunale di Ancona n. 143 del Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola Spedizione in abbonamento postale Abbonamento annuo 35 euro - di amicizia 50 euro - sostenitore 100 euro Tutti i diritti riservati Esce ogni mercoledì Associato alla Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Ai sensi dell articolo 13 del D. 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8 8 Vita Ecclesiale Chiesa dell Adorazione 14 maggio: Lectio Divina Io sono il Pane della vita La sera del 14 maggio, nella chiesa dell Adorazione, si è svolto l ultimo incontro di Lectio Divina (lettura esegetico - spirituale della Parola di Dio), a conclusione del corso di spiritualità dell anno sociale del Meic di Jesi. La presenza di tanta gente è stata una prova tangibile di quanto uomini e donne di oggi abbiano bisogno di Dio. Leggendo e commentando l ultima parte del discorso di Gesù sul pane di vita (Gv 6, 48-69), il vescovo Gerardo Rocconi, Assistente del Meic, ha guidato l assemblea verso un esperienza di fede matura e ha poi invitato i fedeli a rivelare il proprio vissuto spirituale. Motivi della scelta del brano evangelico: la festa del Corpus Domini e la preparazione al XXV Congresso Eucaristico Nazionale che si svolgerà ad Ancona nel L Ora di Gesù Il Vangelo dice che dopo la moltiplicazione dei pani Gesù si ritira sulla montagna, tutto solo Poi cammina sul lago e sale sulla barca dei discepoli che si dirigono a Cafarnao Dove fa il suo discorso Gesù? Il luogo indefinito e la presenza di interlocutori diversi, i Giudei e i discepoli, creano uno sfondo misterioso sul quale risuonano, incisive ma dense di mistero, parole difficili da decifrare. Con un analisi sobria ed efficace il Vescovo entra nel vivo del discorso mettendo in luce il contenuto essenziale: Gesù fa una rivelazione di se stesso. Dice Gesù: Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo. Don Gerardo fa notare i due verbi al futuro: darò e vivrà : quando Gesù dà quel pane? Quel pane sarà offerto, nell Ora di Gesù, sulla croce. La parola chiave del testo è carne. Citando i termini greci σωμά e σαρξ (soma e sarcs), il vescovo Gerardo precisa che Giovanni usa sarcs (indica corruttibilità e fragilità), sia nel discorso sul pane di vita sia nel Prologo (Gv 1,4) dove Il Verbo si é fatto carne significa Il Verbo si è fatto uomo corruttibile, fragile. Quel pane mia carne è il dono che Gesù fa di sé sulla croce e richiama l immagine dell Agnello pasquale immolato. Gesù dona il pane della sua Persona, il pane della Parola, il pane dell Eucaristia e parla un linguaggio concreto: mangiare, bere Il discorso scandalizza gli Ebrei e non solo Tuttavia Gesù ribadisce lo stesso concetto In verità, in verità vi dico (= vi giuro): se non mangiate la carne del Figlio dell uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia avrà la vita eterna ed io lo risusciterò nell ultimo giorno (Gv 6,53-54). Con alcuni flash sui discorsi dell addio (Gv c.13-17), il Vescovo fa notare: Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto; senza di me non potete far nulla e spiega una parola decisiva sul pane di vita : Chi mangia di me, vivrà per me (Gv 6,57): vivrà per mezzo mio : per quella forza che io gli dò, per l energia che io gli comunico. Senza Gesù c è la solitudine, l incapacità di vivere e di dare senso alla vita. Signore, da chi andremo? I discepoli di Gesù entrano in crisi: questo linguaggio è duro, chi può comprenderlo? E lo scandalo dell incarnazione! il Verbo si fece carne corruttibile Come accettare che quest uomo. che è sarcs, venga dal cielo? abbia origine dal Padre? Gesù invita i discepoli ad attendere lo Spirito Santo che illuminerà la loro mente e li guiderà alla verità tutta intera. Ma molti discepoli si tirano indietro Gesù vive un momento di crisi: Lui, che si é fatto carne fragile, vive le angosce di ogni uomo. Immedesimandosi nel dramma del Cristo, solo, abbandonato da tutti, il Vescovo con viva commozione esclama: Immaginate la crisi: si ripropone la tentazione degli inizi : sarà questa la strada da percorrere? Satana gli diceva: se vuoi gente che ti venga dietro, percorri la strada del successo, della ricchezza, del potere, del miracolismo, non la strada dell annientamento. Poi Gesù si rivolge ai Dodici: Volete andarvene anche voi? E Pietro risponde: Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna. Risposta che richiama la professione di fede di Pietro: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente (Mt 16,16). Battesimo ed Eucaristia Dall incontro con Gesù nella sua Parola, nella sua Persona, nell Eucaristia scaturisce la possibilità di vivere grazie a Lui, di rimanere con Lui, di risuscitare e avere la vita eterna. Tutto questo perché Gesù è il Vivente! Battesimo ed Eucaristia sono profondamente uniti: la vita in Cristo iniziata con il Battesimo trova la sua pienezza nell Eucaristia che ci assimila a Cristo, il Vivente. Il Risorto cammina con noi, ma per riconoscerlo è necessaria la conversione, il cambiamento del cuore. Maria Crisafulli Fr. Vincenzo Brocanelli ministro Provinciale dei Frati Minori Sensibile alle missioni I Frati minori della Provincia Picena San Giacomo della Marca hanno eletto il loro nuovo Ministro Provinciale, che già domenica scorsa 18 maggio ha presieduto la Celebrazione Eucaristica delle 11,30 e si è presentato alla comunità della parrocchia di San Francesco d Assisi di Jesi. Nato ad Ostra Vetere nel 1943, Fr. Vincenzo Brocanelli è diventato Frate Minore nella Provincia Picena di San Giacomo della Marca. Ha emesso la Professione temporanea nel 1959 ed è stato ordinato sacerdote nel Terminati gli studi filosofici e teologici in Provincia, si è licenziato in Teologia e laureato in Storia della Chiesa nell Università Gregoriana. E in Lettere moderne presso l Università di Urbino. Dopo la Laurea ha svolto vari compiti in Provincia e nell Ordine. Nella Provincia è stato Parroco, Definitore provinciale, Maestro dei Professi temporanei, Segretario provinciale per la Formazione e gli Studi ed ha insegnato Storia della Chiesa presso l Istituto di Scienze Religiose dell Università di Urbino, di cui è stato anche Segretario. Nella COMPI (Conferenza dei Ministro provinciali OFM d Italia) è stato Segretario Nazionale per la Formazione e gli Studi e durante tale mandato coordinato la stesura del testo L azione formatrice francescana. Sussidio per un progetto provinciale di formazione. Nel 1990 ha IL L indimenticabile Guareschi Il 2008 può essere definito anno guareschiano, in quanto ricorrono i cento anni dalla nascita (1 maggio) e i quaranta dalla morte (22 luglio) di Giovannino Guareschi, l indimenticabile creatore di don Camillo e Peppone. Guareschi non fu solo scrittore, giornalista, umorista, disegnatore e sceneggiatore. Fu, prima di tutto, un uomo libero. Un uomo talmente libero da obbedire solo alla propria coscienza, la quale obbediva soltanto al Padre Eterno. Per questo fu sempre guardato con astio da certa critica e da certa cultura dominante. Come ebbe modo di scrivere Guareschi stesso, egli era un monarchico in una repubblica; di destra in un paese che cammina decisamente, inflessibilmente verso sinistra, ( ) cattolico intransigente in tempi di democristianismo. E ancora: io non sono stato - come poteva sembrare- un indipendente, bensì un anarchico. Non un uomo libero, ma un sovversivo. E perciò è giusto che mi venga tolta la parola e la libertà. Proprio per queste sue caratteristiche, alla sua morte non giunse alcun messaggio aderito al Progetto Africa, inserendosi nella Vice- Provincia S. Francesco di Nairobi, dove è stato anche Definitore provinciale e Segretario della Conferenza Sub- Sahariana per la Formazione e gli Studi. Dal 1990 al 2000 ha vissuto ed operato in Randa, come Maestro dei Professi temporanei, professore di Storia della Chiesa nel Seminario Maggiore di Butare e Direttore e Professore presso l Istituto Teologico dei Religiosi e Religiose di Butare. Conclusasi la terribile tragedia fratricida, ha collaborato attivamente per la riconciliazione fra le due etnie, è stato il responsabile della ricostituita Fraternità di Butare, ha curato il Giubileo dei Francescani e delle Francescane in Rwanda anche con la pubblicazione di un volume di promozione vocazionale, in francese e in rwandese, dal titolo La Famille Franciscaine au Rwanda. Durante la sua permanenza in Rwanda è stato due volte Visitatore generale in Togo-Costa D Avorio- REFRATTARIO Benin e nella Rep. Dem. Del Congo. Ha collaborato alla stesura della Ratio Formationis Francescane, e del Documento La formazione permanente nell Ordine dei Frati Minori e della Ratio Studiorum OFM. Dal 2000 al 2003 è stato Guardiano della nuova Fraternità, Notre Dame des Nations, di Bruxelles, una Fraternità sorta per volontà del Definitorio generale con la finalità di animare e formare i Frati che aderiscono ai progetti missionari dell Ordine. Il 16 luglio 2003 è stato nominato del Definitorio generale Membro del Segretariato generale per l Evangelizzazione, presso la Curia generale dell Ordine dei Frati Minori in Roma, con il compito di Moderatore per l evangelizzazione missionaria. Durante il suo mandato ha seguito, a nome del Ministro generale, i Corsi di formazione per i missionari di Bruxelles; ha partecipato a vari Congressi Internazionali sulle missioni; ha promosso un Simposio Internazionale sul dialogo inter-etnico e riconciliazione, tenutosi a Roma; ha visitato più volte i Missionari OFM sparsi nei cinque Continenti; ha scritto tre sussidi di formazione sulle missioni: Inviati per il mondo intero. L Evangelizzazione-Missione nella vita francescana, Vicenza- Roma, 2003; Vivere in missione secondo il carisma francescano, Vicenza- Roma, 2006; La missione cuore della vita francescana, Vicenza-Roma, dalle autorità di governo o da uomini politici. Eppure Giovannino Guareschi, per la sua fedeltà al re e per il suo antifascismo, dopo l 8 settembre 1943 era stato fatto prigioniero dai nazisti e internato in un lager, dove però non si diede per vinto, coniando il suo celebre motto non muoio neanche se mi ammazzano. Eppure nel 1948 aveva contribuito decisamente, insieme ai Comitati Civici di Luigi Gedda, alla schiacciante vittoria della Democrazia Cristiana. Alla guida del Candido, svelò le stragi comuniste in Emilia Romagna, denunciò il passaggio di massa degli intellettuali fascisti al comunismo, consacrò le celeberrime ed amate dal pubblico figure di don Camillo e Peppone. Proprio in occasione della campagna elettorale del 1948 realizzò alcuni dei manifesti elettorali più famosi, come, ad esempio, quello in cui un elettore veniva avvertito dalla scritta: Nel segreto della cabina Dio ti vede, Stalin no. Nonostante questo, rimase ben presto deluso dalla Dc e si inimicò, forse anche ingiustamente, personalità obiettivamente di alto calibro come Einaudi e De Gasperi. Negli ultimi anni della sua vita, Guareschi, che fu pure stimato dai presidenti americani Truman ed Eisenhower, assistette con tristezza al cambiamento culturale dell Italia. Soprattutto fu deluso da certe derive assunte dalla Chiesa ai tempi del Concilio Vaticano II, basti pensare allo sperimentalismo liturgico e all influenza esercitata dal marxismo, nonostante nell Est europeo venissero incarcerati eroici cardinali. Guareschi rimase attaccatissimo alla messa di sempre, quella di san Pio V e si scagliò duramente contro certi ecclesiastici, raffigurati, nel suo Don Camillo e i giovani d oggi in don Chichì. Don Chichì rappresenta il pretino standard post Vaticano II, con la sua mezza voce, i suoi mezzi termini, la mania del dialogo sopra ogni cosa, il pauperismo e la creatività liturgica. Tutti elementi, questi, ai quali sta cercando di porre un freno Benedetto XVI, pur con mitezza e cautela. Una voce profetica, quella di Guareschi. Una voce fuori dal coro che merita di essere riscoperta, celebrata ed apprezzata. Federico Catani Anniversario maggio2008 Comm. Agostino Medici La moglie Maria Francescangeli, i figli, i congiunti e gli amici pensano a Lui con sentito rimpianto e grande amore. An ricordo Gianluigi Fabbri Il 30 maggio ricorre il secondo anniversario dalla scomparsa del carissimo Fabbri Gianluigi, funzionario della Banca delle Marche e per un lungo periodo anche direttore della Agenzia di Moie. Lo ricordano con tanto amore la moglie Maria Elvira Conti, la mamma Maria, i figli Marco e Paolo, il fratello Cesare, i nipoti Cristiano e Giovanni, le nuore Milena e Lucia, i cognati, gli amici e i parenti tutti. In suffragio, sarà celebrate Sante Messe venerdì 30 maggio e domenica 1 giugno alle ore presso la Chiesa Santa Maria di Moie. Un ringraziamento a tutti coloro che vorranno partecipare. Se la vita è gioia ho cercato di vivere Se la vita è dono ho provato a donare Se la vita è amicizia ho vissuto in pienezza Se la vita è amore ho amato la mia famiglia, ho amato Te, o Signore, ed in Te ho posto la mia speranza.

9 In diocesi 9 Accompagniamo con affetto e con la preghiera i bambini e i ragazzi che, nelle diverse parrocchie della Diocesi, vivono il sacramento della Cresima e ricevono Gesù Eucaristia : 50 di Nascita della Parrocchia Madonna del Divino Amore Il programma della Festa Giubilare Prima Comunione a santa maria del piano La parrocchia Santa Maria del Piano ha festeggiato i bambini che, domenica 11 maggio, hanno partecipato con gioia alla Messa di Prima Comunione. Nella foto, in prima fila Lorenzo Balestra, Martina Piergirolami, Margherita Belardinelli e Lorenzo Cardinali. In seconda fila: Noemi Politi, Alice Veroli, Martina Menghi, Lorenzo Querceti. In terza fila la catechista Anna Spinelli, il parroco don Giovanni Rossi e il catechista Giacomo Cardinali. Nella chiesa parrocchiale Sacra Famiglia di Collina, domenica 11 maggio, hanno ricevuto il sacramento della Cresima Andrea Benigni, Manuel Bravi, Andrea Brignoccolo, Sara Caprari, Iacopo Duca, Elisa Fiorani, Martina Francucci, Alessandro Fulgenzi, Luca La Cresima a Collina La Cresima a Pantiere La comunità parrocchiale Nostra Signora di Lourdes di Pantiere augura ai ragazzi che hanno ricevuto il Sacramento della Cresima, lo scorso 4 maggio, di proseguire il cammino verso una testimonianza di vita cristiana e adulta nella fede. Nella foto da sinistra in alto: diacono Renzo Romiti, Filippo Zingaretti, Giampieri, Francesco e Samuele Marsili, Michael Misiti, Nicole Moscatelli, Jehoshua Pigliapoco, Tommaso Refi, Gabriele Severini, Ivon Urbina Farfan. Nella foto di Candolfi, i ragazzi con il vescovo Gerardo Rocconi e il parroco don Nello Barboni. mons. Gerardo Rocconi, Luca Morresi, le catechiste Graziella e Pina; da sinistra al centro e in basso: il parroco don Emilio Campodonico, Sofia Saburri, Michela Morosini, Michelle Mattei, Cesare Santarelli, Karem Honvola, Michel Santarelli, Lorenzo Mosconi, Valentina Sassaroli. Foto Candolfi Il santo Padre Benedetto XVI ha concesso l indulgenza plenaria dal 13 aprile al 1 giugno per il cinquantesimo anniversario della parrocchia Madonna del Divino Amore di Jesi a chi partecipa alle celebrazioni previste e rispetta le condizioni del pentimento dei propri peccati e della Moie, Scuola Materna Rodari: un pomeriggio diverso I leoni in visita alla chiesa Nell ambito delle attività legate al mese mariano, la maestra di religione cattolica Erica Gubinelli ha accompagnato nelle settimane scorse (martedì 13 e 20 maggio) i leoni (i bambini dell ultimo anno) della scuola dell infanzia Gianni Rodari di Moie in visita alla chiesa Cristo Redentore del paese. Ad accoglierli, il parroco don Fabio Belelli che, con la solita disponibilità, oltre a spiegare e illustrare le varie parti della chiesa, ha anche risposto alle tante domande e curiosità dei piccoli visitatori che a settembre siederanno sui banchi della scuola primaria. Un pomeriggio diverso dal solito che i bambini hanno vissuto con grande entusiasmo, raggiungendo la chiesa tenendosi per mano e formando un unica catena. confessione sacramentale. Con l indulgenza viene espresso il dono totale della misericordia di Dio, al peccatore è condonata la pena temporale per i peccati già rimessi quanto alla colpa. La parrocchia Madonna del Divino Amore, guidata dal parroco don Mario Massaccio, nel suo 50 anno dalla nascita celebra il suo primo anno giubilare. Cammino iniziato il 1 ottobre 2007, arricchito con il dono dell Indulgenza Plenaria concessa dal Papa Benedetto XVI, si concretizzerà con la Visita di Maria alle famiglie, la Missione parrocchiale e le feste giubilari, che culmineranno con la celebrazione del 1 giugno prossimo. La via privilegiata per fare esperienza di comunione è senz altro la Parrocchia: comunità che rende visibile la missione della Chiesa sul territorio. Giovedì 29 maggio: ore 9 Celebrazione delle Lodi e Confessioni; ore 12 saluto dell Angelo a Maria e recita dell Ora Media. Dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 16 alle 18: visita e Giubileo dei malati. Alle ore 17: celebrazione Eucaristica. Sono invitati i membri dell Opera della Regalità e dell Apostolato della Preghiera; alle ore 18 e alle ore 21 adorazione comunitaria Venerdì 30 maggio: ore 9 celebrazione delle Lodi e Confessioni, alle ore 12 saluto dell Angelo a Maria e recita dell Ora media; dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 16 alle 18: visita e Giubileo dei malati. Alle ore 17,30 rosario e confessioni; alle ore 18,30 celebrazione Eucaristica e Vespri; alle ore 21 Via Crucis con Maria per via Zara, via Valche, via Roma, via Zara; alle ore 21,45 confessioni. Sabato 31 maggio: ore 15: rosario itinerante dei bambini; preparazione dei messaggi-palloncini; ore 17,30 rosario e confessioni; ore 18,30 celebrazione eucaristica; ore 21 fiaccolata con torce e flambeaux e Supplica alla Madonna del Divino Amore Domenica 1 giugno: festa Giubilare ore 8,30 Celebrazione Eucaristica; ore 11 Celebrazione Eucaristica per la seconda Comunione con il Giubileo dei Matrimoni e dei Cinquantenni; ore 17,30 Giubileo e Benedizione dei Bambini; Auguri alla Comunità : scuola materna Santa Caterina, lancio dei palloncini con messaggi di pace per tutti i bambini del mondo; girandola di giochi; ore 20 cena comunitaria; ore 21 Morti da lo ride commedia del Dopo cresima e Festainsieme

10 10 Cultura e società Ottavo centenario della cattedrale (VIII) All ombra dei due campanili Agli inizi degli anni cinquanta, quando è stata rifatta in marmo tutta la pavimentazione del duomo (per inciso: i vecchi mattoni in cotto fiorentino li ritroviamo ora nei due loggiati di piazza Spontini), s è persa una buona occasione per procedere a scavi o almeno sondaggi interessanti. Si sarebbero potute ritrovare le fonda- tadini fino all edificazione dell attuale (e ben più modesta) sede comunale. Guardando la città da nord o da sud emergono i profili del duomo e del palazzo, sedi dei poteri ecclesiastico e civile. Entrambi con il loro bravo campanile: agile e svettante quello del primo, basso e tozzo quello del comune (ma era ben più alto una volta: fu un Domenica 25 maggio a San Marcello: Corpus Domini con l infiorata Una comunità che lavora e si vuole bene menta della cattedrale del 1208 (come è stato fatto a Firenze per Santa Reparata, sopra cui fu costruita Santa Maria del Fiore). Ma erano gli anni della ricostruzione, e c erano pochi soldi. E poi non si andava troppo per il sottile nel rispetto del passato: a Jesi s è buttata giù l elegante facciata Liberty della Banca Popolare, e s è demolita la scalinata della chiesetta di San Romualdo, fuori porta Garibaldi, tanto per fare due esempi. E chissà che non si sarebbero potute trovare tracce di una possibile acropoli (che vuol dire città alta : dalla parte orientale c è un salto di una cinquantina di metri rispetto alla piana) della Aesis romana. E molto probabile infatti che lì sorgessero uno o più templi votati a qualche divinità. E inoltre nel settore nord del decumano (oggi la via Terme-Pergolesi) c erano le immancabili terme, appunto (vedi lo stesso toponimo e quello di via Post-terma). Mentre ad ovest del cardo (oggi via Fortino-Costa Lombarda) era collocato il teatro (interessanti resti in via Roccabella) nonché la sede dell autorità cittadina (tipo sindaco/magistrato). Così che dentro la città murata risiedevano l autorità religiosa e quella civile sopra due distinte collinette, ancora oggi ben visibili. Poi la storia cammina e magari travolge: il cristianesimo fu dichiarato religione ufficiale da Teodosio (380) e i templi degli dei falsi e bugiardi furono demoliti o trasformati in chiese. Cade poi l impero sotto le orde barbariche, ammansite e convertite dal monachesimo e civilizzate nel sacro romano Impero. Oltrepassando poi il fatidico anno Mille, troviamo che la gente italica è stufa di dipendere da abbati e feudatari: nascono così le repubbliche comunali. E doppio simbolo di questa ritrovata libertà sono proprio le cattedrali e i palazzi comunali o priorali. Quanto alle cattedrali, esse fioriscono in gran numero e splendore in tutta Europa proprio nei secoli XI-XII: non a caso la nostra, di cui facciamo il centenario, è del Tali edifici vengono costruiti molto spesso proprio sul luogo delle antiche acropoli (caso evidente il S. Ciriaco di Ancona). Mentre i palazzi comunali a loro volta sono situati (più o meno) nel luogo dei municipi romani. A Jesi abbiamo il magnifico Palazzo della Signoria (o più propriamente del Governo ), sede dei magistrati cit- terremoto a smussarlo un po ). E poi in mezzo, quasi a far da paciere, c è il campanile di S. Floriano: che fu chiesa del magistrato cittadino come protettore della città (un po come S. Marco a Venezia e S. Petronio a Bologna). Un santo civile, insomma, che con la festa del Pallio metteva insieme sacro e profano. Nei secoli le due autorità si sono fronteggiate alla pari e con esiti alterni: il nostro Federico II ne sa qualcosa! Anche se da noi, dopo l inserimento della città nello stato pontificio dal secolo XV, non si è andati molto oltre qualche ripicca e dispettuccio reciproco: ci pensava il legato papale a calmare i bollenti spiriti. E oggi, quali solo i rapporti fra i due poteri? Per l amor del Cielo, lungi da me l entrare in un campo minato, dove per giunta non possiedo specifiche competenze. Posso soltanto ricordare che la posizione della Chiesa oggi nella società (piaccia o non piaccia) non è centrale, come visivamente esprime nella mole della cattedrale, che si erge sugli edifici circostanti del centro storico. Laicità (diversa da laicismo) dello Stato e pluralismo culturale (e anche religioso) sono le caratteristiche dei tempi che stiamo vivendo. Dove il ruolo futuro dei cristiani potrebbe venir simbolicamente raffigurato in quello di un altra cattedrale: quella cattolica di New York, che abbiamo visto anche nel recente viaggio papale. Colà la pur alta costruzione neogotica di s. Patrizio è sovrastata dai ben più imponenti grattacieli che la circondano e che sembrano schiacciarla. Nel nuovo mondo, anche in grazia di una diversa storia, la chiesa si presenta come una delle componenti dello stato. E probabile che questo sarà il nostro futuro, senza soverchi rimpianti per il passato. Specie dopo il Vaticano II, la Chiesa non pretende posizioni dominanti, ma chiede solo libertà religiosa e possibilità di servire ogni uomo e tutti gli uomini. Sul modello del suo Maestro venuto per servire e non per essere servito (Mt 20,28). Magari, quando ce n è di bisogno, anche con qualche salutare tiratina d orecchi. Don Vittorio Magnanelli Tutte le parrocchie della Vallesina hanno onorato il Corpus Domini con solenni processioni per le vie alle quali hanno preso parte gran parte del popolo di Dio. A San Marcello un gruppo di volontari si è alzato alle ore 4 della mattina per svolgere un lavoro certosino che li ha portati a decorare con stupendi tappeti di fiori vie e piazze del paese. Nella tarda mattinata di domenica 25 maggio, dopo la celebrazione della Santa Messa presieduta dal parroco don Alberto Balducci, tantissimi fedeli si sono incamminati dietro a don Alberto con l ostensorio per pregare Gesù Eucaristia. Tutti presenti a questa manifestazione di fede, dal Sindaco al Maresciallo dei Carabinieri, ai bambini della prima comunione, ai fedeli del paese intorno al parroco. Hanno camminato a lungo per le stradine di un paese racchiuso dentro le sue mura, che lo proteggono e ne fanno una delle perle paesaggistiche del nostro territorio. Ad ogni sosta un quadro biblico floreale, un tavolo addobbato per deporre l ostensorio, un paese che riceveva la benedizione, don Alberto che spiegava la raffigurazione invitando tutti a inchinarci di fronte al mistero racchiuso in quell Ostia con cui Gesù si dona a noi sotto forma di pane e di vino. Il percorso della processione è stato ritmato dalle musiche religiose intonate dalla Banda Cittadina Giovanni Battista Pergolesi di Jesi, diretta dal maestro Tommaso Uncini, che ha accompagnato i canti dei fedeli e ha contribuito a creare un atmosfera di profonda spiritualità. La partecipazione a questo momento di fede e di devozione ha lasciato percepire come sia ancora viva la devozione all Eucarestia, di come un popolo la domenica del Corpus Domini lo celebra, del suo stare di fronte al mistero in quel melodiare, camminare, pregare, ma anche sperare che il messaggio di Gesù arrivi in tutti i cuori. Don Alberto ha saputo interpretare l ansia, la speranza che tutti abbiamo di fronte al mistero che salva dalla morte e ci dona la risurrezione. Quel tappeto di fiori creati da diversi giovani e adulti che dalla mattina presto hanno preparato, hanno fatto sentire che dietro a quella processione vi è una comunità che lavora insieme e si vuole bene. Remo Uncini Foto Massimiliano Fabrizi

11 Vallesina 11 I 40 anni di cabaret degli Onafifetti Si volta pagina e si ricomincia Gli Onafifetti hanno fatto le cose non per scherzo, ma proprio sul serio questa volta e con tutto l impegno per festeggiare una ricorrenza importante come il quarantesimo anniversario del loro debutto. A buon motivo. Quanti sono i gruppi, cabarettistici e non, che riescono a restare tanto a lungo sulla breccia? Pochissimi, o forse nessuno. E allora occorreva ideare uno show molto speciale e senza una grinza come Si volta pagina : 24 sketches, tutti di loro invenzione per tre ore e più di spettacolo. Quasi una sfida; al tempo, a se stessi e al pubblico che non immaginava avessero ancora risorse a profusione e riuscissero ad estrarre dal cilindro magico tanti personaggi e tante idee con una destrezza che non finisce di sorprendere. I personaggi sono ancora quelli del Palazzo oggi sulla breccia; freschi di elezioni o lucidati a nuovo. Attenti; sono gatti e volpi : non c è da fidarsi troppo di loro. Superfluo nominarli. A tutti è stato fatto pelo e contropelo: tutti, rimodellati a puntino in busti, medaglioni, statue o personaggi storici, hanno avuto il fatto loro. Non sono mancate anche perspicaci considerazioni su usi, costumi e nuove abitudini, non sempre relative esclusivamente a situazioni di vita locale: come quelle che riguardano la formazione delle coppie di fatto (o trippie, se composte di tre); i polizzemoli vale a dire i politici che stanno dappertutto come il prezzemolo, onnipresenti e sempre in cerca di visibilità. Persino l arzillo, avveniristico Matusalemme che con i suoi seicentoventi anni d età si rallegra per essere riuscito ad alzare di molto la media nazionale della longevità e l imperturbabile tipo nordico, un congelato snob paragonabile a un moderno Gastone, hanno connotazioni non riferibili a personaggi esclusivamente nostrani. Era da prevedere che gli Onafifetti facessero un bilancio generale dei loro quarant anni di cabaret, con una lunga carrellata sul passato. E intervenuto a questo punto Corrado Olmi che, associandosi ai tre allegri Moschettieri, ha preso a descrivere la vita di trentacinque anni fa, aggiungendo pennellate di colore non solo locale, mettendo a confronto i Castelli Romani e i castelli jesini, la dolce vita della Roma di Fellini e quella dei nostri ruspanti bulli e pupe. Non dimentica pure, dopo aver citato un grande maestro del cabaret come Ettore Petrolini, di rimarcare giustamente che, se gli Onafifetti devono molto a Jesi, Jesi deve pure molto agli Onafifetti. Infine i nostri eroi hanno gettato uno sguardo al futuro per il quale hanno previsto più che un evoluzione della specie - politica, ovviamente un involuzione della medesima. Come dire: si volta pagina, ma la musica è sempre la stessa. Bravi e ancora bravi a tutti. Il risultato è stato eccellente: non hanno sgarrato, ceduto di un millimetro. Si intendono d istinto, come il Quartetto Cetra, Fred Astaire e Ginger Rogers, Stan Laurel e Oliver Hardy; fra di loro e confrontandosi con l incomparabile Luca Pierpaoli che si è integrato benissimo nel gruppo e, oltre ad assecondarli impeccabilmente al pianoforte, è un attento e prudente osservatore critico di quello che fanno. Giovanni, Piergiorgio, Mario, Corrado, tornate presto. I vostri scherzi, sorrisi, burle, dispetti ci mancheranno, non meno della vostra grande simpatia. Augusta Franco Cardinali Foto Vincenzoni Confartigianato di Jesi Ubaldo Benigni presidente stato il Presidente E della Giunta Regionale Gian Mario Spacca a tagliare il nastro della nuova sede della Confartigianato di Jesi in Via Pasquinelli, sulle note della banda cittadina di Moie e alla presenza del sindaco Fabiano Belcecchi. A fare gli onori di casa il Presidente della Confartigianato di Jesi Ubaldo Benigni riconfermato alla guida dell Associazione nell assemblea congressuale per il rinnovo degli organismi locali, che si è svolta a margine del convegno sul credito presso l auditorium del Federico II. Il trasferimento nella nuova sede più grande e funzionale, ha ribadito il segretario della Confartigianato di Jesi Giuseppe Carancini, si è reso necessario per corrispondere in maniera efficiente ed efficace alla notevole crescita dei nostri associati. La nuova sede di 500 metri quadrati è più funzionale alle esigenze delle nostre imprese. La Confartigianato si fa portavoce presso le Istituzioni competenti, dei bisogni delle aziende per cercare di risolverne i problemi e aumentare le prospettive di sviluppo e di crescita. Ogni volta che si inaugura una nuova struttura è il segno di un progetto per lo sviluppo dell intero sistema economico, ha detto Fabio Marcatili responsabile sindacale della Confartigianato della Vallesina: è la volontà e l ottimismo del settore di andare avanti. L itinerario spirituale di un poeta Incontro con Dio lungo i sentieri dell anima Non è una raccolta di liriche, ma un poema modulato su temi diversi convergenti ad un unica meta. E Dio sulla strada di Antonio Avenoso, melfitano, autore di numerose altre opere poetiche fra le quali Imperatore del vento, ispirata alla figura di Federico II per il quale ha anche scritto la sceneggiatura di un filmato Rai. Un altra pure il suo curriculum ricorda che ha realizzato sul poeta venosiano Orazio. Per quanto riguarda la poesia è segnalato che ha vinto molti concorsi letterari e ottenuto importanti riconoscimenti. Non hanno titolo le liriche di quest ultimo suo lavoro, ma sono riunite in sette paragrafi che le distinguono identificandone sostanzialmente il contenuto; suggerendo pure i significati dei diversi episodi e i rapporti che fra essi intercorrono. Più esplicito è il titolo del libro che indica una ricerca di Dio lungo i sentieri della vita. Numerosi sono gli incontri e le esperienze; vario e mutevole è il paesaggio, contrastato di luci e ombre, dagli intensi colori. E innanzi tutto l amore a prendere la mano del poeta e a guidare i suoi passi: amore terreno, ma anche trasfigurato, esaltato dall incantamento di una natura esuberante e fervida. Sono visioni notturne, magicamente immerse nella luce lunare, o marine inondate di sole o insondabili abissi marini ( Le bugie del mare ). Poi il poeta volge lo sguardo lontano, oltre la propria esperienza, incontrando gli occhi di chi soffre: di bambini terrorizzati dalla guerra che non sanno più sorridere e giocare, ma possono solo sognare un Dio che li conforta e li rassicura; di uomini che non hanno più lacrime da piangere. E questa la terra desolata dove la preghiera non è riuscita ancora ad annientare l odio ( Poesia come preghiera, preghiera come poesia ). Ancora densi di appassionato lirismo sono i versi di Mare nostrum, dove il Mediterraneo appare come simbolo di vita perenne e scrigno di segrete memorie; sofferti sono invece quelli di Infinito di tenebra, dove luci crepuscolari appaiono come un invito alla preghiera, mentre in Rossa coppa lunare riaffiora la memoria del dolore per il distacco da un bene perduto e per la consapevolezza del raggiungimento di un effimera felicità. E infine ecco l incontro, sulla strada infangata della vita, con un Dio dagli occhi impenetrabili a cui si chiede di ascoltare la vita ammalata, di riaccendere l alba, di consolare le solitudini ( Dio sulla strada ). A questo Dio che fa riscoprire la vita si rivolge ancora il poeta per chiedergli di condurre l umanità in deserti affollati di silenzi dove pensieri e parole possono rinascere e vincere l indifferenza ( La preghiera, le città ). E a cielo e terra insieme che, con ritrovata passione e rinnovata energia, l autore infine guarda ancora ne La nostra stella contro la guerra. Gli orizzonti si allargano ormai all infinito. E al di sopra gli angeli sorridono. Augusta Franco Cardinali Antonio Avenoso Dio sulla strada Collana di poesia Mimose, diretta da Maria Festa. Ed. Laruffa

12 12 Jesi La storia nelle nuove generazioni Barbara Montesi, dottore di Ricerca storica La Storia è la memoria degli uomini e delle loro comunità. È testimonianza, registrazione, ricostruzione paziente e rigorosa di fatti ed eventi. È racconto fedele, è informazione. Non c è paese, città o stato che non abbia avuto e che non abbia i suoi storici. E che non si preoccupi di formarne degli altri, pronti a raccoglierne il testimone. Come la giovane jesina Barbara Montesi, laureata in Lettere a Perugia. Intrapreso l indirizzo storico, è oggi dottore di ricerca in Storia dei partiti e dei movimenti politici. Docente a contratto di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell Università di Urbino, collabora con l Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione delle Marche ed è membro del comitato scientifico della rivista Storia e problemi contemporanei. Ha recentemente ottenuto un altro Assegno di Ricerca a Siena, per la durata di quattro anni. Studiosa in particolare dei temi legati alla storia dell infanzia e alle questioni di genere, si muove con grande passione e disinvoltura negli archivi locali e regionali, apportando con le sue pubblicazioni - già numerose - importanti contributi alla ricostruzione storica del passato, locale e nazionale. Il tuo primo libro è stato pubblicato l anno scorso. Com è nato? È nato da una prima ricerca condotta all Università e continuata poi con il Dottorato. Prende in considerazione la storia dell infanzia in rapporto alla storia istituzionale, mette in evidenza come lo Stato e i privati si siano rapportati per affrontare la questione infantile. Si dà per scontato che in ogni epoca si abbia avuta una certa cura e attenzione per l infanzia, e invece non è così. L affermazione del concetto di infanzia che noi oggi abbiamo è il risultato di un processo lunghissimo. Si intitola? Questo figlio a chi lo dò? perché era proprio una domanda ricorrente, una questione urgente nelle famiglie dell epoca, ovvero tra la fine dell Ottocento e i primi del Novecento. Le famiglie numerose e povere avevano una grande difficoltà a mantenere i figli. Lo stato sociale non era ancora nato, il sistema pensionistico non esisteva, né tanto meno esisteva un Welfare. Tutto era sostenuto, per quanto possibile, da un sistema di beneficenza pubblica che non si fondava sul riconoscimento di un diritto per l individuo. Il genitore in difficoltà non aveva modo di chiedere un sostegno; poteva solo chiedere, se c era posto e se aveva le giuste conoscenze, di inserire il proprio figlio in un Istituto. Chi non ci riusciva? Molte famiglie - e questa è stata la parte rivelatrice del libro ricorrevano ad un articolo del codice civile che prevedeva - e ciò rivela anche com era il rapporto tra padre e figli- che un genitore, nel momento in cui dichiarava di non riuscire più a controllare il figlio dichiarato discolo, insubordinato e via dicendo, lo poteva mandare in Riformatorio, ossia in carcere. Si arrivava dunque ad inventarsi dei tratti da Gian Burrasca - e qui, la vicinanza con la letteratura dell epoca è impressionante - perché la domanda trovasse accoglienza e quindi essere sollevati dal peso del mantenimento di un figlio in una fase cruciale di disagio per la famiglia e l impossibilità del bambino stesso di andare a lavorare perché ancora troppo piccolo. Un esempio Ti leggo una nota di pag. 21: Nullatenente, di professione bracciante, nel 1913 Riccardo R. di Perugia avvia un procedimento di reclusione in un Istituto correzionale per Guerriero M. perché, dichiara: esso ragazzo tiene pessima condotta essendo assolutamente involenteroso di adibirsi allo studio presso le scuole elementari e di applicarsi a qualsiasi mestiere, ma anche di carattere pericoloso e irascibile e manca di rispetto verso chiunque. Magari era proprio la condizione familiare che determinava il formarsi di personalità poco equilibrate È chiaro. A volte si trattava di bambini difficili proprio perché crescevano in classi sociali molto emarginate. Inizialmente, nei primi anni dell Ottocento, la correzione paterna - così si chiamava l articolo di legge - veniva utilizzata solo dalle famiglie nobili che avevano difficoltà nella gestione di alcuni figli. Una pratica che, nell epoca di cui mi sono occupata, era stata abbandonata, preferendo al riformatorio il collegio, sicuramente meno degradante per la famiglia agiata Per i bambini poveri era diventata invece una sorta di via d uscita; per i genitori, un atto d amore perché potevano dare loro un convitto, un minimo d istruzione riconosciuta e, soprattutto, la possibilità di apprendere un mestiere. Come usciva però il soggetto dal Riformatorio? La sua personalità che segni recava? Questo non riusciamo a dirlo perché nel momento in cui il soggetto usciva dall Istituto, usciva anche dalle maglie della documentazione carceraria Tuttavia, la vita del Riformatorio ci dice come il soggiorno fosse tutt altro che idilliaco. Tanti bambini era proprio in Riformatorio che diventavano quei discoli che prima non erano. Nonostante ormai da anni anche la legislazione italiana prevedesse degli Istituti separati - per minori e per adulti - la separazione era una cosa recentissima ai primi del Novecento. E comunque non sempre veniva rispettata: soprattutto nei Riformatori erano mescolati bambini giudicati discoli assieme ad altri che avevano commesso reati molto gravi. Magari si trovavano assieme un bambino di nove anni e un giovane di ventuno. Tante volte c erano dei bambini entrati solamente perché il genitore in quel momento non sapeva come mantenerlo e diventati poi in Riformatorio talmente violenti da essere puniti con il carcere di rigore. Qual è la funzione più importante del libro? Quella di mettere in luce come finalmente lo Stato, di fronte alla questione di questi bambini, si inizi a porre il compito di aiutare veramente le famiglie bisognose riconoscendone il diritto. Il libro è romanzato oppure è una successione di documentazioni? È un saggio storico, nel quale mi sono sforzata di rendere la scrittura più accessibile possibile. La cosa importante per il lettore è la verifica continua delle fonti per cui c è tutto l apparato delle note che dimostrano la base che sostiene ogni affermazione. Quindi il discorso è inquadrato su tutto il territorio nazionale Sì, ho visto diversi archivi: a Roma, a Perugia e a Milano. Un lavoro di ricerca lungo: tra la fine della ricerca e la stesura del libro sono passati diversi anni. Come riesci a conciliare la docenza con lo studio e la ricerca? Le lezioni universitarie sono una parte molto meno invadente dell insegnamento alle elementari o alle superiori Comunque, quest anno, mi sono dedicata completamente alla ricerca. Intanto spero di riuscire a realizzare un altra pubblicazione e di partecipare ad un concorso universitario. Pubblicare un libro è in qualche modo un passaggio obbligato alla fine di un periodo di Ricerca? No, non è un passaggio obbligato. Chi lo vive, lo fa prima di tutto per se stesso dal momento che porta avanti con passione la ricerca storica chiuso in archivi a volte anche impolverati, dove l incontro con storie di vita è sempre emozionante. E poi perché scriverne è una maniera per contribuire al dibattito nelle varie problematiche. Mi parli delle altre pubblicazioni? Per quanto riguarda la storia dell infanzia, ho realizzato un numero monografico, intitolato La storia dei ragazzi a cui hanno collaborato studiosi importanti, della rivista Storia e problemi contemporanei promossa dall Istituto di Storia di Ancona. Riguarda il bisogno di capire come, nei ragazzi di oggi, si sia formato il senso storico. C è in effetti la consapevolezza di una disparità di forze tra la Storia proposta dalla scuola e la quantità di informazioni storiche lanciate dagli strumenti mediatici e tecnologici: TV, Fiction, Cartoni Animati, Fumetti, Video Giochi, Internet Molti studenti acquisiscono determinate convinzioni che non sono partite dagli insegnamenti scolastici. Succede che durante il momento di ricerca storica, condotta ad esempio navigando in Internet, attingano alla prima informazione che trovano Occorre stimolare di più il senso critico? Oggi è molto importante insegnare l utilizzo critico dei mezzi di comunicazione e quindi usare molto Internet a scuola. Ciò non per semplificare le cose, ma per far capire che sul sito uno può scrivere qualsiasi cosa; e soprattutto, aiutarli a impadronirsi degli strumenti per comprendere se quello che si sta leggendo ha una base veritiera oppure si tratta di una propaganda politica. In questo volume partecipo con un saggio in cui parlo di un ragazzo che ha svolto in Internet una ricerca sul fascismo e ha preso, riportandole nella tesi, le prime 20 voci che ha incontrato. Lui le ha prese come veritiere, ma in realtà sono terrificanti perché xenofobe. Da qui, due riflessioni: una, sul tipo di percezione della Storia nei ragazzi. C è una sorta di frattura tra quello che è la cultura dei giovani e la cultura scolastica. L altra riflessione è su come il motore di ricerca scelga le pagine. Dagli studi condotti è emerso che lo fa attraverso una algoritmo (operazione) che è determinato essenzialmente dal numero dei link di una pagina, soprattutto da quelli a pagamento: in parole povere, in base a quanto è sponsorizzata una pagina. In realtà, essere al primo posto non vuol dire sempre che il contenuto sia più aggiornato o più scientifico. Cosa è importante fare? Chi scrive di Storia e la insegna, deve in qualche modo capire che i mezzi di comunicazione sono cambiati. E appropriarsene, rendendosi disponibile anche a pubblicare in rete o a riportare i suoi scritti su CD. Molto importante poi è proporre lo studio della storia sociale, della vita quotidiana, la storia delle persone normali. Hai scritto anche sulla Storia delle donne Sì. Il volume, a cura di Patrizia Gabrieli, riporta un mio saggio sulla storia di diverse figure femminili jesine tra cui Cristina Colocci Honorati. Ho scritto anche del movimento operaio, occupandomi sia delle setaiole di Jesidi cui, grande portavoce Gemma Perchi - sia di quelle di Pesaro, in occasione del centenario della Camera del Lavoro della provincia di Urbino. E poi, un volume con Aroldo Cascia sulla transizione dall economia contadina all industrializzazione nelle Marche. Fotoservizio Paola Cocola I bambini di Rosora a teatro In viaggio nel mondo Nella gremita cornice del teatro di Serra San Quirico, si è svolto sabato scorso lo spettacolo teatrale della Scuola dell infanzia di Rosora, intitolato Di qua, di là, di su, di giù, condotto dall insegnante Anna Rita Giampaoletti. Una trentina di bambini dai 3 ai 6 anni, guidati dall orsetto Poldo, hanno intrapreso un viaggio virtuale che li ha portati dalle Americhe alla Cina, dall Africa alla Romania, passando per l Asia ed approdando, infine, in Italia. Danze, musiche, racconti dei vari Paesi hanno portato i bambini ad esplorare le meraviglie e le ricchezze delle altre culture del mondo. La spontaneità e l allegria dei bambini che si sono cimentati nei diversi momenti dello spettacolo, nel quale sono stati coinvolti anche gli alunni della scuola primaria presenti tra il pubblico, è stata la testimonianza più significativa del fatto che la fratellanza, l amore e la solidarietà sono componenti innate negli esseri umani. Lo spettacolo si è concluso con la proiezione dell immagine di un mappamondo, di fronte al quale hanno sfilato i bambini con costumi etnici, cantando la loro voglia di un mondo di pace, di giustizia, di amicizia. Lo spettacolo è stato riproposto lunedì 26 presso la scuola primaria di Angeli, con i bambini delle scuole materne di Angeli e di Mergo. Asmae Dachan Auto e moto d epoca Sabato 24 e domenica 25 maggio si è svolta la 20 esposizione, presso il mercato ortofrutticolo Cjpo di Jesi, di auto e moto d epoca. L iniziativa nasce per volontà del Motor Club Lene Rampante, un associazione creata nel lontano 1972 e punto di riferimento per tutti gli appassionati di motori dell intera Vallesina. Attualmente l associazione conta 967 soci, sparsi in tutto il territorio. Quest anno protagoniste dell esposizione sono state: la Vespa Piaggio e la Fiat Cinquecento. Queste bellezze italiane, in occasione della manifestazione Cantine Aperte, hanno anche effettuato un giro turistico nelle colline della Vallesina, partendo da Jesi, facendo tappa ad una azienda vitivinicola di San Paolo di Jesi, per proseguire in direzione di Staffolo e Cupramontana. Gli espositori sono stati più di 150, provenienti da tutta Italia e anche dall estero, come la Francia e la Svizzera. L intervista ad uno dei soci del Leone Rampante, Enrico Brazzini, ed all assessore del comune di Jesi, Valentina Conti, è su: Cristiana Simoncini

13 In dialogo 13 Opinioni a confronto In questa rubrica diamo spazio a lettere, opinioni o contributi dei lettori, purchè non inviati anche ad altri giornali. Chiediamo agli scriventi di essere sintetici. Scritti troppo lunghi potrebbero non trovare spazi o essere necessariamente tagliati. La pubblicazione non significa condivisione dei contenuti. Gli scritti si possono inviare per a redazione@vocedellavallesina.it Le lettere, per essere pubblicate, devono contenere esplicitamente il nome, l indirizzo e il numero di telefono del mittente Integrare sociale e sanità: lettera aperta al dottor Cascia Lettera aperta al Dott. Sergio Cascia, responsabile di zona della FIMMG. Leggo sul giornale Voce della Vallesina del 27 aprile scorso, a pagina 2, un articolo, in cui Lei Dottore dichiara, cito le sue testuali parole: La Vallesina si presenta come una delle zone più longeve d Italia: si vive più al lungo e meglio, ma bisogna prepararsi fin da giovani ad affrontare questo periodo della vita. Una volta arrivati alla pensione, se non si alimentano altri interessi, possono insorgere problemi, come la depressione. Sopraggiungono a volte, purtroppo, delle patologie che concorrono alla non autosufficienza, e il sistema sanitario gestisce con difficoltà questa situazione. Oggi l anziano non autosufficiente è affidato alle cure delle badanti, oppure ricoverato in Casa di Riposo (poche, vetuste, con strutture ed organizzazioni superate) o in Residenza Sanitarie Assistenziali, ecc Mi permetta di rimanere alquanto meravigliato dalle sue considerazioni sulle Case di Riposo, che mi sembra non meritino giudizi così riduttivi e poco rispettosi della realtà. Da persona responsabile del Comitato Regionale Enti Gestori strutture per anziani no profit, mi sento quanto mai demoralizzato e poco incoraggiato dalle sue affermazioni perché, esse, cadono proprio nel momento in cui le nostre strutture, con difficoltà enormi, sono impegnate in ristrutturazioni e messa a norma degli stabili, sulla base della L.R. n. 20/2002 e del relativo regolamento, tendenti ad elevare notevolmente la qualità della vita degli ospiti non autosufficienti. Il lettore che non conosce una Residenza per Anziani, leggendo la sua descrizione in merito, è facilmente portato a vederla come i famosi Ospizi per i Poveri rimasti, fortunatamente, vissuti storici. Oggi, nei nostri Istituti lavorano persone altamente qualificate: infermieri professionali, operatori socio sanitari (0SS). Quando la Regione Marche finanzierà a regime il sistema delle Residenze Protette, ci saranno standards assistenziali vicini a quelli delle RSA, gestite dalle aziende sanitarie. Nella stima che ho per Lei, mi auguro, semmai, di avere un valido aiuto verso la Regione Marche, considerato il suo ruolo e la sua esperienza professionale, perché da parte della stessa, vengano rivolte maggiori attenzioni e sensibilità nei confronti degli anziani ricoverati nei nostri Istituti, che oggi non vediamo e che spesso necessitano di assistenza più da RSA che da residenza protetta. Questa mia, non vuole essere un giudizio negativo su opinioni diverse, bensì un appello per azioni costruttive e decise a rivolgere meglio e più velocemente, lacune normative e finanziarie, che nella nostra Regione sono presenti nell ambito complessivo del settore della non autosufficienza: dall assistenza domiciliare a quella residenziale, nelle varie forme. Domenico Scuppa Il dottor Sergio Cascia, responsabile di zona dei medici di medicina generale della Fimmg, risponde a Domenico Scuppa, che ringraziamo per il suo contributo, presidente della Casa di Riposo di Cupramontana e presidente del Comitato regionale Marche enti gestori strutture per Anziani senza fine di lucro. Nel ringraziare, anche a nome dei medici di famiglia che rappresento, Domenico Scuppa per l attenzione con la quale segue gli anziani e per il suo costante interessamento alle questioni legislative e amministrative per la gestione corretta ed efficiente della casa di riposo di Cupramontana, vorrei sottolineare alcuni aspetti della sua lettera. La frase citata è stata estrapolata da un articolo che riportava un mio intervento sulla necessità di integrare i settori del sociale e della sanità per contribuire alla migliore qualità della vita dell anziano. Al convegno nel quale ho proposto la mia relazione, ho tracciato una panoramica complessiva della situazione e non sono entrato nel merito di situazioni specifiche. Nella Vallesina esistono tante realtà eccellenti, sotto diversi aspetti, ma è necessario non fermarsi nel percorso di assistenza agli anziani per rendere la loro vita sempre dignitosa. Grazie alla mia lunga esperienza di medico di famiglia, al contatto con le famiglie, alla visita degli anziani nelle case di riposo e al confronto con altre situazioni in Italia posso affermare che tanto c è da fare ancora da noi. Le strutture delle case di riposo, per la maggior parte, risalgono a decenni fa ed erano state pensate e progettate per rispondere alle necessità di allora. Tante risorse si stanno investendo in queste Case ma, purtroppo, non saranno mai sufficienti perché le esigenze e le leggi cambiano continuamente ed è difficile poter offrire i servizi sociali e medici in ambienti che un tempo non li prevedevano. Il personale svolge un lavoro qualificato ma ha necessità di essere aggiornato per accompagnare l anziano ospite Su questo argomento potremo confrontarci a lungo ma mi preme soprattutto rassicurare Scuppa sullo spirito del mio contributo, non certo distruttivo, ma volto a stimolare una sempre migliore ed efficace gestione dei servizi ottimizzando le risorse e facendo lavorare insieme le diverse istituzioni coinvolte nell assistenza agli anziani. Sergio Cascia parcheggi in citta Lettera al Sindaco di Jesi Nella mattinata del 13 maggio mi sono recata presso l Ospedale Murri per effettuare una visita. Sono arrivata all ospedale con adeguato anticipo per poter effettuare sia il pagamento del ticket ma soprattutto per cercare un parcheggio dato che già sapevo che sarebbe stato difficoltoso. Ho fatto con la macchina tre volte il giro della strada interna all ospedale e, non riuscendo a trovare alcun posto, sono uscita dall ospedale ed ho parcheggiato in prossimità del cancello lungo Via dei Colli. Al termine della visita, andando a riprendere l auto mi ritrovo un inaspettato foglietto verde. Mentre guardavo perplessa la contravvenzione che mi era stata elevata per intralcio alla viabilità un passante mi ha detto le hanno fatto una multa? Non si stupisca, qui è regolare, i vigili ci passano sistematicamente, ed ogni volta fanno un bel bottino, tanto lo sanno che qui ci sono sempre macchine in divieto di sosta visto che un parcheggio adeguato alle necessità degli utenti dell ospedale non c è!. Allora, Egregio Signor Sindaco, mi rivolgo a Lei e Le chiedo: Visto che il comune, l azienda sanitaria o non so chi altro non provvede con adeguate strutture e non fornisce adeguati servizi a fronte di necessità inderogabili come andare a fare una visita presso un ospedale, le pare giusto che si elevino contravvenzioni nei confronti dei cittadini che non possono fare a meno di recarsi in questa zona della città? Io cittadino posso anche portar pazienza di non avere una parcheggio adeguato alla ricettività necessaria alla struttura ospedaliera presso la quale devo recarmi, perché ci sono i lavori in corso, ma fino a che i lavori non sono ultimati, anche il comune deve venire incontro a chi diversamente non può fare. Perché non si fissa ad esempio dal parcheggio un servizio di navetta diretto all ospedale? Un servizio che chiaramente abbia un adeguato numero di corse, non come il servizio urbano che passa - se va bene ogni ora e mezza e ti fa fare il giro turistico della città? Emanuela De Boni

14 14 Pagina Aperta AGENDA Il santo del giorno Giovedì 29 maggio san Massimino, venerdì 30 san Felice, sabato 31 santa Petronilla, domenica 1 giugno san Giustino, lunedì 2 giugno santi Marcellino e Pietro, martedì 3 santi Carlo Lwanga e compagni, mercoledì 4 san Gualtiero, giovedì 5 san Bonifacio, venerdì 6 san Norberto, sabato 7 san Roberto, domenica 8 san Medardo. Farmacie Farmacie di turno a Jesi (dalle 19,30 e notte) Giovedì 29 maggio Grammercato, venerdì 30 Coppi, sabato 31 Moretti, domenica 1 giugno Barba, lunedì 2 Martini, martedì 3 Calcatelli, mercoledì 4 Grazie, giovedì 5 Comunale 1, venerdì 6 Castellani, sabato 7 Comunale 2, domenica 8 Grammercato. Farmacie di turno in Vallesina Giovedì 29 maggio Angeli, venerdì 30 Poggio san Marcello, sabato 31 Castelbellino, domenica 1 giugno Lucarelli (Moie), lunedì 2 Angeli, martedì 3 Montecarotto, mercoledì 4 Angelico (Moie), giovedì 5 Castelplanio, venerdì 6 Pianello, sabato 7 Angeli, domenica 8 Poggio san Marcello. NotizieBrevi Musica in cantina Venerdì 30 maggio alle ore 21,30 presso l Antica cantina del Ponticello, a Jesi, in via Mura Occidentali, 10b: degustazione di vini locali e prodotti tipici marchigiani con il Tommaso Uncini Trio. Lorenzo Alessandri alla batteria, Manuele Montanari al contrabbasso e Tommaso Uncini al sax allieteranno la serata. Fattoria in festa Torna a Scisciano la nona edizione di Fattoria in festa. Venerdì 30 maggio alle ore 20,30 presso la sala del Cis Jesi Il Palazzo e dintorni Nasce a Jesi il Pdl Tanto tuonò che piovve noto che all interno E del Palazzo operano, tra le tante forze politiche, anche quelle di Alleanza nazionale e di Forza Italia. Due partiti che, in occasione delle elezioni amministrative dell anno scorso, dopo un travagliato tentativo di accordarsi sul candidato unico come sindaco di una probabile vittoria, sono andati ciascuno per la sua strada. Oggi, ben assestati all opposizione, si trovano a dover calare anche nella nostra città quello che è avvenuto in sede nazionale: fusione dei due partiti sotto la comune tenda del Popolo della Libertà, voluta da Berlusconi, accettata da Fini. Nelle passate settimane si sono mossi i rappresentanti locali, provinciale e regionale di Alleanza Nazionale per sollecitare l unificazione, spalleggiati da una minoranza di Forza Italia. Sono volate parole grosse soprattutto tra i dirigenti di Fi: la maggioranza contro la minoranza, frettolosa della unificazione perché, dicono i maliziosi, si avrebbe il rovesciamento dei poteri interni. Di qui, sia la resistenza del segretario di Fi sia le pesanti sollecitazioni della sua minoranza per far nascere anche a Jesi il Popolo della Libertà. Ma, come avviene spesso in politica, dopo tanto tambureggiare, finalmente sembra che con la fine del mese (grande assemblea pubblica) si vada verso la fusione, o meglio, verso la formulazione del cammino che dovrebbe portare alla unificazione dei partiti jesini di Berlusconi e di Fini. Pare che sia stata superata l idea di attendere il congresso nazionale per avere lumi di carattere procedurale, politico, programmatico. Del resto la realtà nazionale del nuovo partito, che si è largamente imposto alle elezioni politiche e che oggi governa il Paese, spinge a precise conclusioni anche di carattere pratico-organizzativo in periferia. Insomma, è certo che ormai la ragione penda dalla parte di chi vuole accelerare i tempi. Penso che per la città sia un passo positivo lasciando agli interessati di sbrogliare i loro problemi interni perché l iniziativa costituisce una semplificazione del quadro politico, perché si prende atto di una realtà nazionale di rilevantissima novità, perché l amministrazione avrà un opposizione più compatta e vigilante. A noi non resta che augurare un buon cammino al costituendo partito. v.m. Latte Fresco Alta Qualità a Moie, in via Fornace, ci sarà un convegno su I bandi del piano di sviluppo rurale, nuovo Ocm vino e tecniche moderne di coltivazione del vigneto: quali novità ed opportunità porteranno alla vitivinicoltura della provincia di Ancona. Domenica 1 giugno alle ore 9 prenderà il via il secondo trofeo San Rocco, scalata per Mountain bike con partenza dal Ponte Scisciano. Alle ore 13 pranzo sociale a base di prodotti tipici locali con prenotazione al numero Alle ore 16 apertura della mostra dei prodotti tipici e delle fattorie marchigiane per le vie del castello di Scisciano con la partecipazione di gruppi folcloristici, di un trampoliere e di cantastorie. Premio Verdicchio in versi Il comune di San Paolo di Jesi con il patrocinio della Provincia di Ancona e della società Colli Esini San Vicino, indice la decima edizione nazionale del premio di poesia Verdicchio in versi. I concorrenti possono partecipare con una o più poesie, in lingua italiana o in vernacolo, che abbia come argomento il vino tipico della propria zona, non superando i 40 versi. Il materiale deve pervenire entro le ore 12 del 21 luglio al Comune di San Paolo di jesi, piazza Domenico Ricci San Paolo di Jesi. Nato il Coordinamento del volontariato dell Ats IX Il volontariato della Vallesina si mette in rete. Nei giorni scorsi si è costituito il Coordinamento delle associazioni di volontariato che operano all interno dell Ambito territoriale sociale IX, nel corso di un assemblea alla quale hanno preso parte i rappresentanti di 17 organizzazioni, con il supporto tecnico del Centro Servizi Volontariato. Organi sociali: Mario Argentati è stato designato come coordinatore, vice-coordinatore è Roberto Civico (Club Cb-Om) e il segretario Luca Cori (Nucleo volontariato e protezione civile I Leoni rampanti ). Ufficio postale abilitato di Jesi ProntissimoBancoPosta Nell ufficio postale abilitato di Jesi in via Mura Occidentali è disponibile ProntissimoBancoPosta, il prestito rivolto a tutti, anche a chi non è titolare di conto BancoPosta o di un conto corrente bancario. Per ottenerlo è sufficiente avere un reddito da lavoro documentabile o essere titolare di pensione, essere residente in Italia, anche se di nazionalità straniera, e avere un età tra i 18 e i 70 anni. La somma finanziabile va dai ai euro, con un TAN del 12% e un TAEG/ISC massimo del 12,69%, ed è rimborsabile da 36 a 60 rate con addebito diretto su conto corrente o mediante bollettini postali. ProntissimoBancoPosta non prevede alcuna spesa di istruttoria a carico del cliente, né commissioni per l incasso delle rate e l invio delle comunicazioni. Per maggiori informazioni, è possibile chiamare il Call Center BancoPosta al numero gratuito , o consultare il sito www. poste.it. Con ProntissimoBancoPosta, Poste Italiane propone al mercato un innovativo strumento di credito al consumo e prosegue nella strategia di ampliamento della gamma di prodotti di massima affidabilità e semplicità di accesso.

15 Sport 15 Il Giro d Italia nelle Marche con la cronometro individuale Visconti conferma la maglia rosa Si è svolta martedì 20 maggio la decima tappa del Giro d Italia, una cronometro individuale da Pesaro ad Urbino di 39,4 km. Sotto un cielo grigio ed una pioggia intermittente, hanno preso il via 176 corridori. Il primo partito alle ore 13 e l ultimo, la maglia rosa Giovanni Visconti, partito alle ore La corsa è stata vinta dal corridore dalla Lampre-Fondital, Marzio Bruseghin (nella foto alla partenza), che ha coperto la distanza in 56 41, ad una media di 41,705 Km/h. Secondo, ad 8 secondi, si è classificato lo spagnolo Alberto Contador dell Astana, vincitore del Tour de France 2007 e terzo, a 20 secondi, il tedesco, sempre dell Astana, Andreas Kloden. Giovanni Visconti ha confermato la maglia rosa. La tappa è stata caratterizzata da una grande presenza di pubblico, BASKET Domenica inizia la serie decisiva con Caserta nonostante il clima autunnale, che ha fatto da cornice ai corridori lungo tutto il percorso, soprattutto nei tratti di salita. L ultima tappa con arrivo nelle Marche, risaliva all anno 2006, con arrivo a Saltara, in provincia di Pesaro. Fotoservizio Alessandro Testadiferro Incredibile Fileni Bpa: in finale promozione Per la terza volta nella sua storia, la Fileni Bpa ha raggiunto la finale promozione. Tra gli arancio-blu e la serie A c è ancora un ultimo ostacolo: Caserta. Si comincia oggi, domenica 1 giugno, nella tana dei campani, che nei playoff sono imbattuti. Martedì 3 si replicherà sempre al PalaMaggiò, poi venerdì la serie si sposterà a Jesi. In panchina c è l esperto Frates. Quella casertana è una rosa da serie A: il play ex Montegranaro Childress, il portoricano Diaz e l ex Tutt sono i nomi più noti. Nella regolar season gli jesini hanno sempre vinto: al PalaTriccoli, VOLLEY L under 18 a Torino per la Girl League La Monte Schiavo saluta Togut. Arriva Manon Flier in Campania. Per raggiungere la finale, la Fileni ha eliminato in semifinale Reggio Emilia in quattro partite. Dopo il preziosissimo successo in gara uno in terra emiliana, gli jesini hanno chiuso il discorso nei due turni casalinghi davanti ad oltre tremila persone. Se il successo in gara tre (75-59) era stato facile, domenica nel quarto incontro (70-69), gli arancio-blu hanno dovuto sudare fino all ultimo. L unica vittoria reggiana è arrivata al PalaBigi nella seconda sfida, finita Abbiamo vinto grazie al carattere ed il coraggio ha detto coach Capobianco, al termine della quarta partita. Giuseppe Papadia I play-off promozione La finale: Caserta (2 ) Fileni Bpa Jesi (8 ). Le date: domenica 1 giugno (gara 1), martedì 3 (gara 2), venerdì 6 (gara 3), domenica 8 (eventuale gara 4), mercoledì 11 (eventuale gara 5). Dopo sei stagioni, la Monte Schiavo Banca Marche ed il suo storico capitano Elisa Togut, si sono separati. La società jesina, infatti, ha deciso di non rinnovare il contratto all opposta goriziana, sostituendola con l olandese Manon Flier, per seguire un progetto di ringiovanimento della rosa a disposizione del nuovo tecnico Nesic. Nata l 8 febbraio 84 a Nieuw Leusen, alta 191 cm, la Flier nell ultima stagione ha vestito la maglia dell Amstelveen, il più importante club olandese. Punto di forza della nazionale, la Flier è stata eletta miglior giocatrice del World Grand Prix 2007 disputato in Cina e nelle ultime settimane è stata impegnata nel torneo internazionale di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, rassegna in cui ha battuto l Italia sperimentale di Bracci. Nel curriculum della giocatrice neo-prillina (nella foto) c è anche una stagione nel campionato italiano, nel 2004/05 a Novara. Con l addio della Togut, si chiude un era alla Monte Schiavo. In rossoblu, il capitano ha collezionato tante finali, senza alzare mai un trofeo. Dal 30 maggio al 1 giugno a Torino, l under 18 Togut della Pieralisi, prenderà parte alla quinta edizione della Girl League, la rassegna che coinvolgerà le migliori formazioni under 18 delle società di serie A. Gip Twirling_ Margherita Rocchetti ai Mondiali in Irlanda Da Castelbellino con tenacia in nazionale Margherita Rocchetti ce l ha fatta: Conquistando il secondo posto nella classifica finale del Campionato nazionale di serie A1, Margherita si aggiudica la qualificazione per i prossimi Mondiali di Twirling. Gareggerà a Limerick in Irlanda per dal 5 al 10 agosto, indossando la maglia azzurra, per la 29th Word Baton Twirling Championship & 4TH International Cup. La convocazione ufficiale nella Nazionale Italiana è stata comunicata al termine della terza prova del campionato italiano svoltasi a Loano (SV), portando gioia e soddisfazione a tecnici, dirigenti, atlete e un po di subbuglio nel cuore dei genitori che la vedono muoversi per una destinazione così lontana ed un evento così importante. Ai Mondiali parteciperanno soltanto sedici atlete provenienti dall Italia e Margherita è l unica marchigiana. Abita a Castelbellino, frequenta il primo anno del Liceo Scientifico a Jesi e fa parte del gruppo Fantasy twirling. Si avvicina a questo sport nel 2000, all età di sette anni, frequentando i corsi di base e disputando la sua prima competizione individuale in serie D. La palestra da quel momento diventa il suo ambiente di vita quotidiano, dato che vi trascorre dalle tre alle quattro ore al giorno. Notata per la destrezza e la padronanza nell uso del bastone, viene da subito inserita nel gruppo delle agoniste, seguite dalla istruttrice Guerro Loredana. Da lì un ascesa continua: dal 2001 al 2004 partecipa a diverse competizioni interregionali e si posiziona sempre al primo posto. Nel 2005 interviene alla Coppa Europa a Maribor in Slovenia dove conquista un lodevole quarto posto. Viene promossa in serie A conquistando il titolo di campionessa italiana nella specialità solo junior nel Prende parte nel 2006 alla Coppa del mondo a Roma con la squadra del gruppo senior e si classifica al 1 posto. Il 1 posto era già nella sua mente prima di iniziale l esercizio: doveva dare il massimo per poter accedere, come membro della squadra nazionale, alla fase mondiale. Classificandosi al 1 posto, lei incredula ha rivolto gli occhi al cielo ed il pubblico ha urlato a squarciagola: brava Marghe!!!!! Quando i giudici federali hanno dato i punteggi, la tensione è salita ancora di più: erano tra i più alti. Convocata ai raduni federali di preparazione a giugno e luglio si sottoporrà a tre mesi di test e allenamenti per l esordio in nazionale. Ad agosto partirà per l Irlanda. Gareggerà, sfidando tante altre atlete provenienti da varie nazioni, puntando al podio, che le auguriamo davvero di cuore di conquistare. Con Margherita si sposterà il pensiero e l affetto di tutti quelli che gli sono vicini e il Fantasy twirling la attenderà al ritorno per festeggiarla perché, comunque andrà, sarà un trionfo. La sola partecipazione ai Mondiali è una vittoria. E stata dura, commenta l allenatrice Guerro, che segue tra le altre atlete Margherita da quando era bambina, ma per fortuna la determinazione, la tranquillità e la sicurezza alla fine sono risultate determinanti. E stato, questo, un anno fantastico dichiara il presidente del Fantasy Rosita Rossetti - sia per impegno che per risultati. Nessuno avrebbe immaginato di arrivare così in alto. A Margherita le congratulazioni dei dirigenti per le gratificazione dopo tanti sacrifici, impegni e grande senso di responsabilità. La sua prima tessera sportiva rimarrà in evidenza e la consapevolezza di essere stata compartecipe di questa famiglia allargata rimarrà sempre presente. Per il comitato direttivo e per i tecnici l immensa la soddisfazione di avere aperto una strada che auguriamo fruttuosa per il suo avvenire. r.r. Banca Popolare di Ancona: Amico Atletico Campioni nello sport e nella vita tanti campioni jesini rappresentano per la città una I straordinaria ricchezza: riuscire ad esprimere talenti così importanti nello sport è il risultato di un attenzione della politica verso lo sport : così il sindaco Fabiano Belcecchi alla serata di premiazione della terza edizione del concorso L Amico Atletico, svoltasi al teatro Pergolesi nel pomeriggio di lunedì scorso, 26 maggio. La manifestazione si è aperta con un workshop sul tema: Dalla Retorica all Etica, se lo Sport è Solidarietà al quale hanno partecipato, tra gli altri, Lca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paraolimpico e Arrigo Sacchi, testimonial del Club Atletico dal 2004 per promuovere i valori etici dello sport. Al concorso, promosso dalla Fondazione Gabriele Cardinaletti e dalla Banca Popolare di Ancona, sono giunte oltre mille segnalazioni dalle Marche, dalla Campania, dal Molise, dal Lazio, dall Umbria, dall Emilia Romagna e dall Abruzzo di atleti che, nel loro impegno sportivo, hanno promosso i valori della lealtà, dell amicizia, dell impegno, della solidarietà, del rispetto delle regole e dell avversario. Tra i sette premiati di quest anno anche un atleta e arbitro di Castelbellino, Cristiano Scortichini, dell associazione sportiva Csi Champion che ha deciso di devolvere il contributo di duemila euro a lui assegnato all associazione Iom Jesi e Vallesina. Ai premiati, infatti, la Banca, oltre alla medaglia simbolo di lealtà e di trasparenza, ha consegnato un premio in denaro da devolvere a scopo benefico. Il direttore generale della Banca, Luciano Goffi, nel ringraziare quanti hanno fatto crescere il concorso negli anni, ha espresso la sua ammirazione per i comportamenti corretti ed esemplari che si vivono nelle migliaia di piccole società sportive del nostro territorio. Tra gli ospiti anche Valentina Vezzali, Giovanna Trillini, Roberto Mancini, Michele Maggioli, Alberto Rossini. Nelle foto di Candolfi, Scortechini al centro con la presidente dello Iom Jesi e Vallesina e il gruppo degli sportivi di Jesi

16 16 Esperienze La scuola primaria G. Leopardi di Poggio San Marcello, Istituto Comprensivo di Moie di Maiolati, durante l anno scolastico promuove la partecipazione degli alunni ad attività ed iniziative, che quest anno hanno regalato ai ragazzi grandi emozioni e soddisfazioni. In particolare segnaliamo la partecipazione della scuola a Poggio in fiore e alla 18 edizione dell Helios Festival con il giornalino scolastico Poggiogiornalandio. Il giornalino per tutti L idea di fare un giornalino, sviluppatasi poco a poco, ma concretizzatasi nel 2003, è nata per consentire a noi bambini di scrivere racconti, fiabe e testi in generale che possano essere letti non solo dall insegnante ma anche e soprattutto da altri bambini, da genitori e da chiunque abbia ancora TANTE ESPERIENZE ALLA SCUOLA PRIMARIA DI POGGIO SAN MARCELLO Da Poggio in fiore al giornale per tutti voglia di fantasticare. Poggiogiornalandio non è quindi una pubblicazione che raccoglie il meglio dei migliori bambini della scuola ma più semplicemente vuole diffondere i pensieri di tutti i bambini, i loro sogni, le loro idee così come sono, senza troppi interventi correttivi da parte dell adulto-insegnante. È il giornalino di tutta la scuola e di tutti quelli che lo scrivono e che lo leggono. Nel giornalino troverete i nostri progetti, i nostri desideri, le uscite didattiche, la fantasia e la poesia, i nostri sogni recenti e futuri: insomma, tutto quello che ci sembra importante conoscere e far sapere agli altri. Il Progetto di Laboratorio multimediale Scuola Aperta nella scuola di Poggio San Marcello è giunto al quinto anno di attuazione e, grazie al sostegno dell Amministrazione comunale e della Pro Loco e all intervento dell insegnante Giannina Cola, siamo riusciti a pubblicare finora 10 numeri del nostro giornalino che ha vinto numerosi premi e riconoscimenti nel corso degli anni. In particolare quest anno abbiamo partecipato alla 18ª edizione dell Helios Festival - settimana dell amicizia fra i popoli- che si è conclusa a Ripatransone (AP) nello storico Teatro Mercantini il 18 e il 19 aprile. Venerdì 18 aprile si è svolta la 18ª rassegna internazionale Piccolo Poeta, presentazione dei testi creativi, alla quale sono stati invitati i vincitori finalisti provenienti dalle scuole delle diverse regioni d Italia, dalla Francia e dalla Romania. Tra i finalisti c erano anche Martina Leo e Riccardo Michelangeletti della nostra scuola. Sabato 19 alle ore 16,30, è stata eseguita la prima nazionale del poemetto per voci e coro Dafne e il Grande Ragno, curato da Emiliano Corradetti. Tra gli interpreti Gilda Luzzi, Ivana Oddi, Luigi Pelletti, Irina Kravtsova (pianoforte) e Francesco Paolo Pilotti (baritono). È seguita poi la cerimonia di premiazione, presentata da Cristina Mosca, ex piccola poetessa, oggi affermata giornalista e scrittrice, dei vincitori finalisti delle sezioni: poesia, narrativa, redazioni giornali scolastici. Ai primi classificati per ciascuna sezione e categoria è stato assegnato il Trofeo Helios (opera di Giuliano Pulcini). Poggiogiornalandio si è aggiudicato il Trofeo del 18 Helios Festival. Non dimenticheremo mai l emozione della vittoria! Poggio in Fiore Abbiamo anche partecipato alla manifestazione Poggio in fiore che si è svolta il 25, 26, 27 aprile. Tutte le vie e le case del centro storico erano addobbate con fiori dai mille colori. Nell ambito della manifestazione è stata organizzata una mostra mercato di fiori e piante. Anche noi bambini della Scuola Primaria di Poggio abbiamo allestito la nostra bancarella con i lavoretti realizzati da noi durante le ore di laboratorio. Sono stati prodotti vasi decorati con sfondi floreali, casette in legno dipinte con la tecnica della spugnatura, scatoline orlate con merletti, piattini in vetro con carta di riso e decoupage. È stata una grande soddisfazione vedere la bancarella attorniata di persone che volevano acquistare i nostri prodotti. L incasso è stato buono: abbiamo venduto tutto! Lo scopo della festa, era per noi, reperire fondi per acquistare materiale e sussidi didattici per la nostra scuola. Sono state delle giornate molto belle e piacevoli che hanno coinvolto tutto il paese: ognuno ha dato il proprio contributo, sembrava di essere in una grande famiglia. Gli alunni della scuola primaria di Poggio San Marcello Festa della mamma Una nostra lettrice ci ha fatto pervenire queste due foto: i doni di sua figlia per la Festa della Mamma. Doni semplici, che durano poco come i fiori ma che lasciano un ricordo bellissimo di affetto e di gratitudine. Insieme ai fiori una breve poesia, poche parole del cuore per dire grazie del dono della vita e per l amore immenso e Il Coro Brunori di Moie in Toscana Musica tra i soffioni generoso. Che cosa è una mamma? Una mamma è come un albero grande, che tutti i suoi frutti ti da, sempre uno ne troverà. Ti dà il frutto, il fiore e la foglia, per te di tutto si spoglia, anche i rami si taglierà. b.t. Il coro polifonico David Brunori di Moie ha partecipato alla 23 rassegna nazionale corale Cori tra i Soffioni organizzata il 10 maggio dalla corale di Valle di Larderello, una frazione del comune di Pomarance in comune di Pisa. Il coro, diretto dal maestro Michele Quagliani e accompagnato all organo da Matteo Cantiani, si è esibito proponendo alcuni brani del suo repertorio tra cui le musiche spontiniane ed ha invitato il sindaco di Pomarance a prendere parte alle prossime manifestazioni per il decennale di fondazione del gruppo. I coristi di Moie, nell occasione, hanno visitato il locale museo della geotermia e hanno potuto assistere all apertura di un soffione, una sorta di pennacchio di vapore che affiora dal terreno. Larderello si trova infatti al centro di quella che viene chiamata La Valle del Diavolo perché gli antichi ritenevano che nel profondo fosse situato l Inferno, a causa dei numerosi soffioni. Daniele Guerro

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