Il Comitato Provinciale ex art. 7 D.Lgs 81/2008 nell ASL di Monza e Brianza: I Piani Mirati di Prevenzione (PMP)
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1 Il Comitato Provinciale ex art. 7 D.Lgs 81/2008 nell ASL di Monza e Brianza: I Piani Mirati di Prevenzione (PMP)
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3 850 mila abitanti 45 mila aziende 2 mila cantieri/ anno 300 mila lavoratori 6 mila infortuni /anno (esclusi quelli in itinere)
4 SU RICHIESTA O PER SEGNALAZIONE INDAGINE PER INFORTUNIO GRAVE O MORTALE INDAGINE PER MALATTIA PROFESSIONALE VIGILANZA PROGRAMMATA : Audit del Sistema Prevenzionistico Aziendale Piani Integrati di Prevenzione e Controllo
5 Nei settori a maggior rischio infortunistico o a rischio chimico potenziale (RIR e AIA): 1. Primo intervento di vigilanza tradizionale 2. Audit del Sistema Prevenzionistico Aziendale (utilizzo scheda predisposta da Comitato Provinciale Prevenzione ex art. 7 DLgs 81/08)
6 P (indice di Frequenza) D (Indice di Gravità ) FREQUENZ A CLASSE 1 CLASSE 2 CLASSE 3 CLASSE 4 CLASSE 5 GRAVIT A I.G.** I.F.* < CLASSE 1 < 0.8 R = 1 R = 2 R = 3 R = 4 R = 5 CLASSE R = 2 R = 4 R = 6 R = 8 R = 10 CLASSE R = 3 R = 6 R = 9 R = 12 R = 15 CLASSE R = 4 R = 8 R = 12 R = 16 R = 20 CLASSE 5 3 R = 5 R = 10 R = 15 R = 20 R = 25
7 Territorio della ASL MONZA BRIANZA I. FREQUENZA * I. GRAVITA * CLASSE 1 < 10.9 CLASSE CLASSE CLASSE CLASSE CLASSE 1 < 0.8 DG Industria chimica DF Industria petrolio DL Industria elettrica K Attività immobiliari C Estrazione minerali DB Industria tessile L Pubblica amministrazione M Istruzione CLASSE a DE Industria carta G Commercio O Altri servizi pubblici DA Industria alimentare DK Industria meccanica DM Fabbricazione mezzi di trasporto H Alberghi e ristoranti N Sanità A Agrindustria DH Industria gomma CLASSE DC Industria conciaria DN Altre industrie manifatturiere plastica DI Industria minerali non metalliferi DJ Industria metalli CLASSE DD Industria legno CLASSE 5 3 F Costruzioni I Trasporti
8 Con i Piani Mirati di Prevenzione ASSISTENZA VIGILANZA PIANO MIRATO DI PREVENZIONE
9 Piani Mirati di Prevenzione (PMP) I PMP sono una nuova metodologia di azione che cerca di coniugare l'attività di promozione di buone prassi con l'attività di vigilanza propria dei Servizi di Prevenzione. PSAL Servizio Prevenzione e Protezione Ambienti di Lavoro OBIETTIVO Innalzare gradualmente il livello di prevenzione e sicurezza in un comparto nel suo insieme
10 Un Piano Mirato di Prevenzione può essere attivato da: EVENTI SENTINELLA NUOVA NORMATIVA ANDAMENTO INFORTUNISTICO TERRITORIO APPLICAZIONE DI BUONE PRASSI REGIONALI
11 Piani Mirati di Prevenzione (PMP) Le fasi operative : Progettazione intervento Comitato Provinciale ex art 7 Coinvolgimento aziende e forze sociali Stesura buone pratiche Informazione alle ditte con circolari e seminari Autovalutazione aziendale con scheda dedicata Ritorno schede di autovalutazione all ASL Vigilanza finale (valutazione risultati) PSAL Servizio Prevenzione e Protezione Ambienti di Lavoro
12 Piani Mirati di Prevenzione (PMP) Servizi Per il cittadino Per le imprese PSAL Servizio Prevenzione e Protezione Ambienti di Lavoro
13 Piani Mirati di Prevenzione (PMP) Servizi Per il cittadino Per le imprese PSAL Servizio Prevenzione e Protezione Ambienti di Lavoro
14 Attivazione: Comparti: Ditte coinvolte: 142 linea guida regionale servizi pulizia, RSA, grande distribuzione
15 SONO STATE 142 LE AZIENDE CAMPIONATE NEL CORSO DEL 2012 NELL AMBITO DEL TERRITORIO DELLA ASL della PROVINCIA di MONZA E BRIANZA
16 Le LE AZIENDE del DISTINTE settore N PER SANITA CODICE distinte ATECO per GRUPPO ATECO 63% 25% 12% SERVIZI DI PULIZIA ASSISTENZA SOCIALE GRANDE DISTRIBUZIONE
17 AZIENDE CHE HANNO RISPOSTO 89 AZIENDE CHE NON HANNO RISPOSTO 42 AZIENDE CESSATE o TRASFERITE 11
18 LE AZIENDE DISTINTE PER MODALITA DI RISPOSTA 100% 1 LETTERA LETTERA DI SOLLECITO AZIENDE CHE HANNO RISPOSTO (N. 89) 62% 38%
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20 Piano Mirato di Prevenzione: Valutazione del rischio stress lavoro-correlato alla luce delle linee di indirizzo della Regione Lombardia Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
21 Comitato Provinciale Prevenzione ex art. 7 DLgs 81/08 Gruppo di lavoro ASL Monza e Brianza UOOML (Desio, Monza) INAIL di Monza Organizzazioni sindacali Associazioni datoriali Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
22 Decreto della Regione Lombardia (15/11/2011) Valutazione del rischio stress lavoro-correlato Indicazioni generali esplicative sulla base degli atti normativi integrati Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
23 Piano Mirato di Prevenzione stress lavoro-correlato 1) Lettera aziende coinvolte 2) Incontro pubblico informativo 3) Ricevimento scheda autovalutazione (eventuale sollecito) 4) Inserimento risposte in data base 5) Scelta del campione per vigilanza 6) Vigilanza. Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
24 Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni Pieghevole informativo
25 Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
26 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
27 VALUTAZIONE STRESS LAVORO-CORRELATO CARATTERISTICHE DI UN BUON PERCORSO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS secondo indicazioni Regione Lombardia - gestione diretta da parte di Datore di Lavoro e Top Management (istituzione del Gruppo di Gestione della Valutazione) - azioni informative e formative (fin dall inizio del percorso) (formazione Gruppo di Gestione ed eventuali lavoratori coinvolti) - partecipazione effettiva dei lavoratori (in tutto il percorso) - centralità degli attori interni della prevenzione (Rspp, Mc, Rls) - integrazione nel processo complessivo della VdR - orientamento alle soluzioni (in primis di tipo collettivo) - piano di monitoraggio
28 PUNTEGGIO FINALE DELLA SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE LIVELLO 1 (livello MINIMALE di adesione alle linee di indirizzo della Regione Lombardia) Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
29 PUNTEGGIO FINALE DELLA SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE LIVELLO 2 (livello MEDIO di adesione alle linee di indirizzo della Regione Lombardia) Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
30 PUNTEGGIO FINALE DELLA SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE LIVELLO 3 (livello ELEVATO di adesione alle linee di indirizzo della Regione Lombardia) Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
31 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 19 domande a) Azioni preparatorie al percorso di valutazione del rischio specifico b) Valutazione preliminare c) Valutazione approfondita d) Programma di monitoraggio nel tempo Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
32 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato a) Azioni preparatorie al percorso di valutazione del rischio specifico Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
33 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 1. Il percorso metodologico e di programmazione della valutazione del rischio stress lavoro-correlato è stato deciso dal datore di lavoro e concordato: sentendo in modo informale i componenti della prevenzione interna (+) SI NO in sede di riunione periodica (++) SI NO durante una o più riunioni specifiche convocate dal datore di lavoro (+++) SI NO altro, specificare. Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
34 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 2. Le attività di valutazione sono state effettuate ricorrendo a: team interno e consulenza esterna (+++) SI NO solo team interno (++) SI NO solo consulenza esterna (+) SI NO Nel caso di ricorso a consulenti esterni specificarne la tipologia (es. psicologo, tecnico prevenzione, esperto in organizzazione aziendale, ) Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
35 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 3. Nel caso di ricorso al team interno, quali figure sono state coinvolte dal datore di lavoro: Responsabile Servizio Prevenzione Protezione SI NO Medico competente SI NO Rappresentante Lavoratori per la Sicurezza SI NO Altro, specificare (es. responsabile risorse umane, capi reparto,...). Un soggetto solo (interno o consulente esterno) (+) Due o tre soggetti (con la presenza dell RLS) (++) Team interno costituito dalle figure della sicurezza interna + altre figure (es. risorse umane,.) (+++) Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
36 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 4. Formazione specifica sullo stress prevista per le figure aziendali coinvolte Gli RLS sono stati formati ai sensi dell art. 37 del D.L.gs 81/08 SI In corso NO L RSPP è stato formato in modo specifico sul tema stress lavoro-correlato SI In corso NO Il Medico Competente ha documentato la partecipazione a corsi specifici sullo stress lavoro-correlato SI In corso NO Il management (datore di lavoro, dirigenti/preposti) ha effettuato seminari/corsi sul rischio da stress lavoro-correlato SI In corso NO Formazione specifica generalmente non effettuata dalle figure su indicate (+) Formazione specifica effettuata da una/due figure od in corso da più figure su indicate (++) Formazione specifica effettuata dalla gran parte o da tutte le figure su indicate (+++) Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
37 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 5. Sono state effettuate iniziative di sensibilizzazione ed informazione dei lavoratori sul rischio stress lavoro-correlato e sulla necessità di effettuare il percorso di valutazione? SI NO Se si, con quale modalità: Incontri la cui conduzione è stata effettuata da: (+++). (medico competente, consulente interno od esterno, e anche datore di lavoro/rspp) Distribuzione di manuali/opuscoli informativi sullo stress lavoro-correlato (++) (es. nota informativa in busta paga, ,.) Altre modalità (es. (+) Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
38 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 6. L attività di sensibilizzazione ed informazione sul rischio stress lavorocorrelato è stata effettuata Prima della valutazione SI (+++) NO Contemporaneamente alla valutazione SI (++) NO Dopo la valutazione SI (+) In corso (+) NO Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
39 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato b) valutazione preliminare Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
40 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 7. La rilevazione degli indicatori oggettivi è stata effettuata da: Un soggetto della prevenzione interna o da altro soggetto (gestione personale) o dal consulente (+) Da due soggetti del team interno comprendenti almeno l RSPP o il medico competente (++) Team interno con la partecipazione dell RLS o di uno o più lavoratori (+++) Sono stati raccolti: Eventi sentinella relativi agli ultimi.. anni (indicare quali):... Fattori di contenuto del lavoro (indicare quali): Fattori di contenuto del lavoro (indicare quali):... Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
41 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato A titolo esemplificativo si riportano le indicazioni contenute nel documento della Commissione Consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro: Eventi sentinella quali ad esempio: indici infortunistici; assenze per malattia; turnover; procedimenti e sanzioni e segnalazioni del medico competente; specifiche e frequenti lamentele formalizzate da parte dei lavoratori. I predetti eventi sono da valutarsi sulla base di parametri omogenei individuati internamente all azienda (es. andamento nel tempo degli indici infortunistici rilevati in azienda). Fattori di contenuto del lavoro quali ad esempio: ambiente di lavoro e attrezzature; carichi e ritmi di lavoro; orario di lavoro e turni; corrispondenza tra le competenze dei lavoratori e i requisiti professionali richiesti. Fattori di contesto del lavoro quali ad esempio: ruolo nell ambito dell organizzazione, autonomia decisionale e controllo; conflitti interpersonali al lavoro; evoluzione e sviluppo di carriera; comunicazione (es. incertezza in ordine alle prestazioni richieste). Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
42 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 8. Il medico competente ha rilevato e segnalato al datore di lavoro in modo anonimo la presenza di lavoratori con sintomi connessi a stress lavoro-correlato SI (+++) NO 9. In relazione alla valutazione dei fattori di contesto e di contenuto sono stati sentiti i lavoratori e/o i loro rappresentanti? SI NO Se si: tutti i lavoratori (+++) un campione rappresentativo (++) solo il/gli RLS (+) Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
43 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 10.Con quali modalità sono stati sentiti i lavoratori e/o i loro rappresentanti? Attraverso incontri specifici con uno o più soggetti del team interno (+++) Chiedendo parere formale su un modello predefinito (++) Chiedendo parere informale (+) La rilevazione degli indicatori oggettivi è stata effettuata tramite: La compilazione di liste di controllo check list (indicare quali):.. (a titolo di esempio sul sito dell ASL MB sono presenti le check-list più utilizzate) L osservazione diretta degli elementi di rischio con relativa relazione scritta (modalità indicata per le piccole aziende) Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
44 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 11. Sono stati individuati dei gruppi omogenei di lavoratori esposti? SI NO (+) Se si, sono stati considerati in base a: area produttiva (reparto) o mansioni omogenee (++) area produttiva (reparto) e mansioni omogenee (+++) 12. Già in questa fase sono stati rilevati indicatori di percezione soggettiva dello stress? SI (+++) NO (+) Se si, si rimanda per il dettaglio alla sezione VALUTAZIONE APPROFONDITA Dalla valutazione preliminare sono emersi elementi di rischio stress lavorocorrelato? SI NO Se no, è stato previsto un programma di monitoraggio nel tempo? SI NO con quale periodicità?. Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
45 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 13. Se si, è stato elaborato un programma di interventi correttivi? SI (++ /+++)* NO (+) * un intervento (++); due o più interventi (+++) Se si, quali interventi sono stati programmati? Percorsi formativi Miglioramento del sistema di comunicazione Procedure specifiche per il miglioramento organizzativo Interventi tecnici (ambientali, impiantistici, macchine, ) per uno o più gruppi omogenei per tutti Altri interventi (specificare) Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
46 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 14. Gli interventi effettuati sono risultati efficaci nel ridurre il rischio? SI (+++) NO (+) SE SI, con quale modalità e dopo quanto tempo è stata valutata l efficacia degli interventi (es. rivalutando quali eventi sentinella e quali fattori di contesto e di contenuto lavorativo). SE NO, proseguire con la VALUTAZIONE APPROFONDITA Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
47 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato c) Valutazione approfondita Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
48 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 15. La valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori è stata effettuata con: Incontri di gruppo (riunioni, gruppi di attenzione, focus-group) evidenziando i fattori organizzativi percepiti (+++) Questionari standardizzati sulla percezione dello stress lavoro-correlato (++) Colloquio/intervista semistrutturata con i lavoratori (+) Specificare gestiti da chi e quali argomenti sono stati trattati. Nel caso siano stati utilizzati questionari * indicare le dimensioni indagate: Valutazione delle dimensioni lavorative / organizzative critiche percepite Altro (es. valutazione dei disturbi di salute, delle risorse personali,.) * specificare quale / quali questionari sono stati utilizzati Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
49 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 16. La valutazione della percezione soggettiva è stata effettuata su tutti i lavoratori o su un campione rappresentativo? Specificare: tutti i lavoratori (+++) campione rappresentativo di tutta l azienda (indicare la % dei lavoratori coinvolti) % (++) gruppo omogeneo (es. reparto, turnisti,.) (+) N.B.: nelle imprese che occupano fino a 5 lavoratori, in luogo dei predetti strumenti di valutazione approfondita, il datore di lavoro può scegliere di utilizzare modalità di valutazione (es. riunioni affidate a RSPP e/o medico competente e/o specialisti) che garantiscano il coinvolgimento diretto dei lavoratori nella ricerca delle soluzioni e nella verifica della loro efficacia. Sono state utilizzate le modalità di valutazione approfondita sopra citate? SI NO Se si, specificare: Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
50 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 17. All esito della valutazione sono stati individuati dei possibili interventi di riduzione e/o gestione del rischio? SI (++ /+++)* NO (+) * un interevento (++); due o più interventi (+++) Se si, quali interventi sono stati programmati? Percorsi formativi Miglioramento del sistema di comunicazione Procedure specifiche per il miglioramento organizzativo Interventi tecnici (ambientali, impiantistici, macchine, ) Misure di supporto individuale e/o di gruppo (sportello, counseling, eventuale sorveglianza sanitaria di gruppi a rischio, supporto psicologico, ) indicare gli eventuali interventi programmati:. Altri interventi (specificare) per uno o più gruppi omogenei per tutti Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
51 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 18. E stata indicata la tempistica (inizio/termine previsto) e le figure responsabili della realizzazione delle misure sopra indicate? SI (+++) NO (+) Se si, indicare per ogni tipologia di intervento la tempistica programmata e il responsabile dell attuazione Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
52 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato d) Programma di monitoraggio nel tempo Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
53 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato 19. In base agli esiti della valutazione del rischio sono state programmate azioni di monitoraggio nel tempo? SI (+++) NO (+) Se si, indicare con quali modalità, strumenti e periodicità N.B.: come indicato dalla Commissione Consultiva, le valutazioni del rischio da stress lavoro-correlato completate prima del 01/01/2011, sono da considerarsi valide purchè rispettino i contenuti dell Accordo Europeo del 08 ottobre E il caso di questa azienda? SI NO NOTE SU VALUTAZIONE DEL RISCHIO Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
54 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato RIEPILOGO AUTOVALUTAZIONE STRESS LAVORO CORRELATO a) Azioni preparatorie (punteggio da 4 a 18) b) Valutazione preliminare (punteggio da 6 a 24) c) Valutazione approfondita (punteggio da 4 a 12) d) Programma di monitoraggio (punteggio da 1 a 3) Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
55 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato VALUTAZIONE APPROFONDITA comprende la sezione c) (punteggio globale da 4 a 12) Livello di adesione alle linee di indirizzo della Regione Lombardia LIVELLO 1: livello minimale punteggio globale inferiore a 5 LIVELLO 2: livello medio punteggio globale da 5 a 8 LIVELLO 3: livello elevato punteggio globale superiore a 8 candidabile a buona pratica Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
56 Scheda di autovalutazione del rischio stress lavoro correlato Dopo l utilizzo della presente autovalutazione, è previsto un aggiornamento del documento di valutazione rischi? SI NO NON NECESSARIO Se si, quali:.... Data Firma Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Elena De Giosa Marco Di Bella Cesare Formigoni
57 La VALUTAZIONE e la GESTIONE del rischio STRESS LAVORO-CORRELATO: analisi della auto-valutazione delle aziende campionate PIANO MIRATO ASL MB 2012/2013
58 L utilizzo della scheda di autovalutazione permette di indagare su: TIPO DI ATTIVITA SUDDIVISIONE PER MANSIONI ASSETTO E STRUTTURE DI PREVENZIONE ORGANIZZAZIONE VALUTAZIONE DEL RISCHIO
59 AZIONI PREPARATORIE AL PERCORSO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
60 GLI ATTORI DELL ATTIVITA DI VALUTAZIONE TEAM INTERNO CONSULENTI ESTERNI ENTRAMBI ALTRO 26% 6% 67% 1%
61 LE FIGURE INDIVIDUATE PER IL TEAM INTERNO SI NO RSPP 100% MEDICO COMPETENTE 91% 9% RLS 82% 18%
62 LA FORMAZIONE SPECIFICA PER LE FIGURE AZIENDALI COINVOLTE
63 LA FORMAZIONE SPECIFICA DEL RSPP SI NO IN CORSO DATO NON DISPONIBILE 74% 21% 2% 3%
64 LA FORMAZIONE SPECIFICA DEL RLS 14% SI NO IN CORSO DATO NON DISPONIBILE 70% 11% 5%
65 LA FORMAZIONE SPECIFICA DEL MEDICO COMPETENTE 32% SI NO IN CORSO DATO NON DISPONIBILE 50% 5% 13%
66 LE AZIONI INFORMATIVE E DI SENSIBILIZZAZIONE PER I LAVORATORI
67 LE INIZIATIVE DI SENSIBILIZZAZIONE DEI LAVORATORI SI NO DATO NON DISPONIBILE 54% 39% 7%
68 GLI STRUMENTI PER LA SENSIBILIZZAZIONE DEI LAVORATORI INCONTRI MATERIALE INFORMATIVO ALTRO 67% 48% 42%
69 L INFORMAZIONE EFFETTUATA DOPO LA VALUTAZIONE SI NO IN CORSO DATO NON DISPONIBILE 69% 27% 4%
70 VALUTAZIONE PRELIMINARE
71 GLI STRUMENTI PER LA RILEVAZIONE DEGLI INDICATORI OGGETTIVI LISTE DI CONTROLLO OSSERVAZIONE DIRETTA DATO NON DISPONIBILE 72% 10% 18%
72 IL COINVOLGIMENTO DEI LAVORATORI NELLA VALUTAZIONE DEI FATTORI DI CONTENUTO E DI CONTESTO SI NO DATO NON DISPONIBILE 87% 13%
73 LA TIPOLOGIA DEI LAVORATORI SENTITI PER LA VALUTAZIONE DEI FATTORI DI CONTENUTO E DI CONTESTO 100% TUTTI CAMPIONE RAPPRESENTATIVO RLS DATO NON DISPONIBILE TIPOLOGIA LAVORATORI COINVOLTI 14% 37% 44% 5%
74 UTILIZZO DI INDICATORI DI PERCEZIONE SOGGETTIVA NELLA VALUTAZIONE DI PRIMO LIVELLO SI NO DATO NON DISPONIBILE 6% 89% 5%
75 LA RILEVAZIONE E SEGNALAZIONE DEI SINTOMI DI STRESS LAVORO-CORRELATO DA PARTE DEL MEDICO COMPETENTE SI NO DATO NON DISPONIBILE 94% 2% 4%
76 RISULTATI DELLA VALUTAZIONE PRELIMINARE
77 I RISULTATI DELLA VALUTAZIONE PRELIMINARE: E EMERSO UN RISCHIO DA SLC? SI NO DATO NON DISPONIBILE 9% 81% 10%
78 IL PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI CORRETTIVI (SE EMERSI ELEMENTI DI RISCHIO) SI NO DATO NON DISPONIBILE 78% 22%
79 IL PROGRAMMA DI MONITORAGGIO NEL TEMPO NO SI DATO NON DISPONIBILE 1% 88% 11%
80 LA PERIODICITA DEL MONITORAGGIO NEL TEMPO ANNUALE BIENNALE TRIENNALE ALTRO 21% 70% 7% 2%
81 PIANO MIRATO 2013/ AZIENDE di cui: BANCHE E ASSICURAZIONI CALL CENTER SERVIZI DI CONSULENZA 25 AZIENDE 4 AZIENDE 79 AZIENDE METALMECCANICHE > 50 addetti 52 AZIENDE
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