E. Burnand: I discepoli corrono al sepolcro. PASQUA DI RESURREZIONE Cristo è vivo tra noi!

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1 GIOVANNI SOZI La Quadriga - ROMA PERIODICO GRATUITO ANNO 1 NUMERO 4 incontroalla REALTÀ IN UN MONDO DI FUGGIASCHI (TUTTI INFATTI FUGGONO DI FRONTE ALL INEVITABILITÀ DI STABILIRE UN SENSO PER LA VITA), LA PERSONA CHE PRENDE LA DIREZIONE OPPOSTA SEMBRA CHE FUGGA. IL CRISTIANO È COLUI CHE AVANZA NELLA DIREZIONE OPPOSTA. PERCIÒ VA INCONTRO ALLA REALTÀ La famiglia è il luogo per eccellenza della rinascita dell io Movimento dei Focolari Vivere Gesù in mezzo "La famiglia è il luogo per eccellenza della rinascita dell'io. Di questo ha bisogno tutta la società per diventare più umana. "L'amore inizia in casa propria, in famiglia. L'amore vive là dove vivono le persone. Se nel mondo oggi c è tanta infelicità, sofferenza e miseria, fisica e morale, è perché manca questo amore. Se domandassimo a Gesù cosa fare, Lui ci ripeterebbe nuovamente quel che lasciò detto agli apostoli: "Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato". (Madre Teresa di Calcutta). da pag. 11 U.P.S. a pag.18 Università Pontificia Salesiana I Convegno sulla figura di EMMANUEL MOUNIER pag.4 Incontro sulla Dottrina Sociale pag.3 E. Burnand: I discepoli corrono al sepolcro PASQUA DI RESURREZIONE Cristo è vivo tra noi! Cristo è risorto, Cristo è vivo tra noi! A Te, o Cristo, nostra vita e nostra guida, si volga chi è tentato dallo sconforto e dalla disperazione, per udire l'annuncio della speranza che non delude. In questo giorno del tuo trionfo sulla morte, l'umanità trovi in Te, o Signore, il coraggio di opporsi in modo solidale ai tanti mali che l'affliggono. "Signore, da chi andremo?" Tu che hai vinto la morte, Tu solo "hai parole di vita eterna". A Te noi leviamo con fiducia la nostra preghiera che diventa invocazione di conforto per i familiari delle tante vittime della violenza. Aiutaci a lavorare senza sosta all'avvento di quel mondo più giusto e solidale che, risorgendo, Tu hai inaugurato ( Giovanni Paolo II, Messaggio Urbi et Orbi, Pasqua 2004 ) L I NCERTEZZA DEI L'INCERTEZZA DEI GIORNI G Nuovo libro di poesie di IORNI Giovanni Sozi pag.3 Chiara Lubich con Giovanni Paolo II Procreazione medicalmente assistita La vita in gioco pag.5 Uno spazio per la comunità La sala del Centro culturale S. Achille pag.10 pag.9 Parrocchia S. Alberto Magno un oasi nel deserto 20 anni di presenza nel quartiere pag.2 Sommario Ci riguarda tutti pag. 5 A.A.A. ex-embrione cercasi 5 DUC IN ALTUM 6 Coro Laudate dominum 6 Conferenze del venerdì presso la parrocchia di S. Mattia 7 Televita è accoglienza, è ascolto, è aiuto 8 Uno SPAZIO per la comunità 9 Parrocchia S. Maria Assunta 9 Una famiglia per sempre: utopia e realtà 11 Famiglia: dove Dio manifesta l amore per l uomo 12 La Famiglia Maschio e femmina Dio li creò 13 Famiglia al centro 13 Famiglie: segno concreto del volto di Cristo 14 Una famiglia di famiglie a S. Giovanni della Croce 15 Centro di consulenza Psicopedagogica UPS 16 Casa famiglia di via Moncenisio 16 Cooperatori salesiani impegnati per la famiglia 17 Un sacerdote novello al Redentore 17 La scuola per l infanzia A. Maggini 18 Oltre le barriere 18 Nella semplicità del mio cuore lietamente Ti ho dato tutto Don Giussani 19 Appuntamenti 20

2 PAG. 2 incontro alla realtà Parrocchia di Sant Alberto Magno Un oasi nel deserto di Rossana Ansuini Dal negozio di appena 90 metri quadrati preso in affitto a via Genina nel 1984, in uno dei grigi palazzoni a Vigne Nuove, alla chiesa in vago stile montanaro con un campanile che svetta tra gli edifici tutti squadrati ed uguali del popoloso quartiere che dal Grande Raccordo anulare a nord-est di Roma si inoltra fino a Montesacro e che conta oggi più di diciassettemila abitanti. La storia di Sant'Alberto Magno comincia così, giusto venti anni fa, con don Donato Perron che arriva a Vigne Nuove fresco della nomina di parroco del settembre del 1983 ma non trova la sua parrocchia. "Non c'era nulla. Ho deciso quindi di affittare un negozio di 90 metri quadrati e per otto anni quello è stato (la nostra chiesa, la nostra canonica, i nostri locali parrocchiali". Con un filo di nostalgia don Donato guarda le numerose foto nel suo studio che raccontano (la storia della "sua" chiesa. Valdostano di Valtournanche, 61 anni, don Donato Perron è ormai "naturalizzato" romano. Insegnante di religione per circa venti anni PERIODICO GRATUITO ANNO 1 NUMERO 1 incontroalla REALTÀ IN UN MONDO DI FUGGIASCHI (TUTTI INFATTI FUGGONO DI FRONTE ALL INEVITABILITÀ DI STABILIRE UN SENSO PER LA VITA), LA PERSONA CHE PRENDE LA DIREZIONE OPPOSTA SEMBRA CHE FUGGA.IL CRISTIANO È COLUI CHE AVANZA NELLA DIREZIONE OPPOSTA. PERCIÒ VA INCONTRO ALLA REALTÀ Periodico gratuito Direttore Responsabile: Rossana Ansuini Direttore: Giovanni Sozi Segreteria di Redazione: Alessandro Candi, Carlo Fiorini, Francesco Pandolfi. Antonio Pasquale Redazione: Mauro Raffaeli, Franco Cardano Roberto Battistoni, Marco Stocchi, Vittorio Altomare, Ferruccio Croia Rosario Cuglietta, Mauro Fumanti, Franco Pietrosanti, Vito Puce, Cesare Masala, Antonio Zarola Don Mimmo Monteforte Sergio Buratti Hanno partecipato a questo numero: Rossana Ansuini, Riccardo Benotti Antonio Scandella, Maria De A. Florinda del Conte, Raffaele Castaldo Tina Riccardi, Elisa Coli Ettore Verdile, Alessandro Candi Carla e Franco, Pier Giorgio Berardi Cristina Civitani, Carla Galastri Ferruccio Croia, Marco Santucci Emma Ciccarelli, Sergio Buratti Bruna Cola, Fidalma Marini Giuseppe Comellini Editore: ADEPED Associata ANSPI Via Alpi Apuane, 1 Roma Pubblicità cell In attesa di registrazione Stampa: Capitolina 52 sas - Roma nell'altrettanto popoloso quartiere tuscolano quando - improvvisamente - ha l'idea condivisa con alcuni amici sacerdoti di coinvolgersi in una realtà di quartiere, di provare n fare il parroco. "Qui è accaduto quasi tutto per contagio", spiega don Donato "in poco tempo i locali della mia improvvisata parrocchia sono diventati il centro della vita del quartiere. La gente si sentiva un po' abbandonata e continuava ad aumentare". In cinque anni gli abitanti si sono moltiplicati ma i servizi sociali erano inesistenti. "Mancava tutto: dai servizi sanitari ai trasporti pubblici, alla posta". Una bella sfida per un ex insegnante di religione. Don Donato non si è perso d'animo. "Ce ne siamo fatti carico. Ognuno, spontaneamente, dava il suo contributo. Cera chi pensava al catechismo - più di duecento bambini all'aria aperta - chi era impegnato nel Centro di solidarietà, un centro nato proprio con l'idea di raccogliere le richieste e le offerte di lavoro, di organizzare corsi di inglese e di informatica". Il Centro di solidarietà assiste oggi mensilmente più di cento persone bisognose della parrocchia. Nell'87, tre anni più tardi Don Donato Perron con il Santo Padre dall'arrivo di don Donato a Vigne Nuove, ecco la visita del Papa, Giovanni Paolo II. C'è una foto nello studio del parroco a testimonianza di questa visita storica che il sacerdote guarda ancora con emozione: ritrae il Papa che parla a migliaia di persone da un palco improvvisato in mezzo ai palazzoni. "Fu un vero avvenimento. II Santo Padre rimase colpito dal numero di persone accorse ad ascoltarlo, soprattutto ragazzi e bambini. La vostra chiesa non ha ancora le mura ma è più viva che mai, ci disse. E' una vera oasi nel deserto". Le "mura" arriveranno poco più tardi. II 18 giugno 1989 segna una data importante per la storia di Vigne Nuove: la posa della prima pietra di Sant'Alberto Magno. Con un impegno straordinario infatti tra benefattori e collette la chiesa è venuta su, al centro di una piccola radura, su via Conti per via di Vigne nuove e oggi è una struttura coi fiocchi: il centro parrocchiale può contare oltre che sui locali riservati all'oratorio, su due campi di calcio, una palestra, perfino una scuola di ballo, il tutto gestito, ci tiene a sottolineare don Donato "da associazioni di professionisti. Il fine è di utilizzare al meglio e in maniera più dignitosa possibile tutti gli spazi disponibili perché Sant'Alberto Magno sia sempre più centro di accoglienza e di riferimento". Ma il compito della parrocchia non si esaurisce qui. "I sacerdoti giovani che mi supportano, il laicato vivace e collaborativo è un aiuto grande per me. Tutto sarebbe molto più faticoso se non ci fosse questa trama di persone che non mi richiamasse ogni giorno al motivo per cui è stato creato tutto questo: conoscere Cristo e incontrarlo per condividere la Sua presenza nel mondo". La prossima sfida per l'intero quartiere sarà la costruzione del nuovo centro commerciale, "Porta di Roma", che sembra destinato a diventare il più grande centro commerciale in Europa. "Per la parrocchia il nuovo centro vuol dire sicuramente ricominciare da capo: nuove famiglie - ne sono attese più di mille- nuove infrastrutture da creare, nuove scuole, perfino nuove strade. Per ora - afferma con una certa soddisfazione don Donato - ne stiamo già vedendo gli effetti: è aumentata infatti la richiesta dei battesimi". La parrocchia - ci tiene infine a far sapere don Donato - ospita inoltre una associazione di alcolisti anonimi che aiuta attivamente le famiglie e gli alcolisti a uscire fuori dal tunnel dell'alcol. Siamo sicuri che non si perderà d'animo il sacerdote nell'affrontare questa nuova sfida, aiutato dalla compagnia delle tante recitò ecclesiali già presenti nella parrocchia. Sono infatti presenti ed operano fianco a fianco Comunione e liberazione, la Comunità di Sant'Egidio, i Legionari di Maria, i neocatecumenali, gli scout, i carismatici.

3 incontro alla realtà PAG. 3 Nuovo libro di poesie di Giovanni Sozi Oltre alle numerose opere storiche sul Municipio, esce un secondo volume di poesie di Giuseppe Comellini II giorno 21 gennaio 2005 presso la Sala della Biblioteca Comunale Ennio Flaiano, alla presenza di personalità della politica e della cultura e di numeroso pubblico, il Prof. Giovanni Sozi ha presentato il suo Libro di raccolta di poesie dal titolo: "L'incertezza dei giorni". In quell'occasione l'autore ha ottenuto grande apprezzamento e vivissime congratulazioni per I'Opera altamente letteraria. II Libro si presenta con una veste grafica molto piacevole. La briosa illustrazione in copertina, dove traspare la natura in festa, suscita il desiderio alla lettura. Mentre le simboliche immagini poste a fianco di ogni componimento ne colorano l'ispirazione lirica. La pittura è la manifestazione e la comunicazione di quelle forme d'arte che esprimono la poesia delle immagini. La poesia è la tela dove le eloquenti immagini della parola, scaturite dallo spirito, corrono diritte al cuore. " Che spettacolo raro/ le gocce di rugiada al mattino/ da petali di rose sostenute". (da Rugiada mattutina). " lo sfavillio del fuoco",il" luccichio di mille perle", " le carezze sul viso di un bambino", " le nenie della nonna"," gli azzurri occhi attoniti che fissano il viso, come innamorate stelle in una notte chiara". Così cantando alla natura e cogliendo momenti di alta spettacolarità, l'autore pennella il suo capolavoro. Questi motivi sentimentali sono il filo conduttore di tutta l'opera, dove deliziando il cuore, lo accostano a Colui che del mondo è il Creatore. Tutto si può esprimere nella poesia: l'amore, il dolore, la solitudine, la speranza, la gioia, la preghiera, ecc. " O immenso Iddio che nei cieli stai, Tu che il Creato perfetto inventasti, perché degli uccelli dell'aria m'hai negato le ali leggere?"- "Perché non come bianco gabbiano che per i cieli infiniti i venti e le procelle sfida, per salire più in alto, per starti perennemente a fianco? ". (da Orazione). II poeta invoca in questi versi il Creatore dell'universo che tutto con perfezione ha creato, ma poi quasi lo riprende per non averlo fatto come il gabbiano, che librandosi nell'aria, ascende sempre più accostandosi a Lui, mentre le passioni, le paure, la noia, tengono l'uomo legato alla terra. Ma la fede e la speranza le daranno poi, le ali della gioia e della libertà per l'ascesa ai Suoi Cieli. " Brandelli di sole e d'argentee voci aprono la corolla dell'aprirti all'amore; negli occhi tuoi chiari la primavera porti e le verdi speranze accendi coll'impeto di un torrente che dagli alti monti scende" (da Sei l'amore). Ancora una splendida scena dedicata all'amore, ai colori della natura ed ai sentimenti che essa ispira. Come il sole, con la sua luce e calore apre le corolle dei fiori, così l'impeto dell'amore apre il cuore alla gioia di vivere e alla speranza. " Sull'alto del colle, appoggio la schiena a! nudo tronco e resto solo, solo con i miei pensieri, le mie speranze, le mie passioni che frementi ancora scavano l'ultima terra su cui verdeggia l'ultima rosa di sole vestita e guardo a valle i tetti rossicci e la contorta strada e il luccichio dei vetri" (da Raccoglimento). La pace ed il silenzio che regnano nella natura sono il rifugio del poeta. Egli, come il Leopardi ne "L'Infinito" si fonde con essa e in quell'arcana quiete, la mente e il cuore vengono invasi dai tanti pensieri, dalle speranze e dalle passioni che ancora scavano nel suo animo. Ma una rosa baciata dal sole, il luccichio dei vetri, la stupenda valle con il profumo dei fiori, lo abbracciano e lo riportano vicino a Dio. E' in questo clima, così profondo e appassionato che il Prof. G. Sozi ha voluto improntare i suoi componimenti, pieni di sentimento, di passione, di colore, di delicatezze, di ricordi. GIOVANNI SOZI L'INCERTEZZA DEI GIORNI La Quadriga - ROMA Dottrina sociale: all UPS di Bernardino Scarano Si è concluso nei giorni scorsi il secondo ciclo di incontri sulla dottrina sociale cristiana e l'ambiente organizzati dalla Pontificia Università Salesiana, dall'assessorato all'ambiente della Regione Lazio e dal coordinamento delle Parrocchie della IX e X prefettura della Diocesi di Roma. In particolare quest'anno la riflessione si è sviluppata sul "Compendio della Dottrina Sociale". Buona la partecipazione agli incontri. Interessanti i lavori presentati motti dei quali premiati con borse di studio messe a disposizione dall'assessorato all'ambiente della Regione Lazio, per la qualità e accuratezza delle ricerche. E' stata un'occasione di approfondimento culturale molto importante per il nostro territorio. Università Pontificia Salesiana

4 PAG. 4 incontro alla realtà Primo convegno sulla figura di Emmanuel Mounier di Riccardo Benotti Persona e umanesimo relazionale: eredità e sfide Roma, 11 febbraio "La logica dello scambio di doni è l'unica in grado di scongiurare per l'umanità un futuro fatto di guerra di tutti contro tutti". Così Paul Ricoeur con una prolusione-messaggio registrata in video, ha dato il via ai lavori del primo convegno in Italia dedicato alla figura di Emmanuel Mounier. In occasione del centenario della sua nascita, infatti, l'università Pontificia Salesiana (UPS) in Roma si è fatta promotrice di una serie di incontri sul tema: "Persona e umanesimo relazionale: eredità e sfide di E. Mounier" ( ). All'evento, ospitato nei locali dell'ateneo dal 12 al 14 gennaio 2005, hanno partecipato più di 500 astanti provenienti da oltre 90 nazioni. Il convegno - organizzato dall'ups in collaborazione con la Pontificia Facoltà "Auxilium" di Roma, la Rivista "Prospettiva Persona" di Teramo, il Centro Culturale "Saint Louis de France" di Roma e l'association des Amis d'emmanuel Mounier di Parigi - ha registrato gli interventi di 44 relatori che, nell'arco di tre intense giornate di lavoro, hanno scavato la figura di Mounier per cogliere la forza e l'attualità del suo messaggio. Forza che traspare limpida nelle parole dei diversi conferenzieri: "Un testimone scomodo per tutti coloro che cercano di mettere in ombra la portata rivoluzionaria delle parole del Vangelo - afferma Nunzio Bombaci, docente presso l'università di Messina -, o che tendono a conciliare con troppa disinvoltura le esigenze etiche del cristianesimo con la mentalità corrente. Nella sua piena maturità Mounier afferma l'esigenza di una nuova presenza del cristiano nella città umana, di un credente che superi la nostalgia della cristianità, interiorizzi la sua ineludibile, precaria condizione e sia capace di testimoniare, nel suo impegno per l'uomo, la discrezione ardente del suo Dio". A1 contributo di Bombaci, ha fatto eco l'importante intervento di don Mario Toso, rettore dell'ups, che nel suo discorso sottolinea come "il personalismo comunitario e relazionale che propone Mounier è conseguenza della contemplazione del mistero della Redenzione. È la fedeltà, oltre che all'uomo, a Dio che ha fatto del pensatore francese un intellettuale profetico per il suo tempo e che consente a noi di vederlo ancora attuale per questo millennio, grazie alla sua capacità di tradurre la fede in cultura, sulla base di tre primati: della persona, e con essa della società, sullo Stato; della persona, e con essa del lavoro, sul capitale; della persona, e con essa dell'etica, sulla politica". Tra gli altri, Giorgio Campanini, docente presso l'università di Parma, ha tenuto ad evidenziare il ruolo che Mounier gioca nel "dovere" della storia: "Coniugare la necessaria infanzia dell'anima con la capacità di essere autenticamente adulti, uomini e donne capaci di assumere sino in fondo la propria condizione e le proprie responsabilità di fronte alla storia. Farsi carico di questa storia è per Mounier l'unica strada percorribile per un credente che non voglia ridurre la comunità cristiana a una casa di riposo o ad una congrega di bigotti che si nutrono delle biblioteche rosa della devozione". Il card. Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha esordito invece raccontando come "mezzo secolo, fa scoprii le pubblicazioni di Mounier, che hanno nutrito la mia riflessione e non hanno cessato, da quegli anni lontani, di essere per me compagne di riflessione ed anche orientamenti di azione. Questi libri di Emmanuel Mounier, che portano la data delle mie prime letture, dal 1954 in poi, sono sempre, ormai ingialliti, a portata di mano nella mia biblioteca". È il profilo di "un cristiano profondo e profondamente radicato nella Chiesa" quello tracciato da Poupard in riferimento alla figura di Mounier. Nel pomeriggio di giovedì 13, nel corso della terza sessione dei lavori, ha preso la parola Martine Mounier Mathieu, ultima figlia vivente di Emmanuel Mounier, per salutare tutti i presenti ricordando l'amore nutrito dal padre nei confronti di un continente troppo spesso dimenticato: l'africa. "Ho appreso solo di recente che nel 1947 mio padre ha fatto un viaggio in Africa. In quell'anno sono nata io. Sono cresciuta in una casa frequentata da persone di ogni colore e mia madre mi ha insegnato ad uscire fuori, a frequentare tutti gli ambienti, anche quelli molto diversi e lontani dalla casa dei Muri Bianchi". Martine, oggi insegnante di scuola materna in un villaggio della Savoia, sottolinea, a margine del suo intervento, l'importanza della pedagogia: "Ho sentito dire - ha affermato - che oggi sembra morto un tipo di educazione molto rigido o strutturato. In Francia non è così: il sistema statale impone di valutare anche i bambini in età prescolare in base alle loro competenze. Non hanno la possibilità di crescere liberi, come auspicava mio padre". In contemporanea al convegno è stato pubblicato il primo volume degliatti, che raccoglie, tra gli altri contributi, gli interventi di 18 dei 44 relatori che hanno preso parte al meeting organizzato dall'ups. Tutti gli oltre 500 partecipanti, al termine del convegno, hanno firmato una lettera che propone l'introduzione alla causa di beatificazione di Emmanuel Mounier. "Siamo convinti che un eventuale riconoscimento della eroicità delle virtù di Mounier da parte della Chiesa, nei tempi di Dio, sarà quanto mai stimolo prezioso all'esercizio di una santità laicale alla luce del messaggio dell'incarnazione e resurrezione del Signore".

5 incontro alla realtà PAG. 5 Ci riguarda tutti Piccola rassegna stampa intorno al referendum sulla procreazione artificiale (Legge 40) di Antonio Scandella I prossimi referendum sulla procreazione artificiale riguardano tutti, non solo le coppie sterili, perché in gioco c'è la visione del bambino come "cosa", come oggetto dei desideri... Che cos'è dunque un figlio, fino a quando ci appartiene, fino a quando è un diritto e quando, e da quando, di diritti ne ha lui? Che cosa sono, i figli? Non è davvero da poco, la domanda che ci poniamo. (Marina Corradi) Se passa il principio che per la salute di un singolo è lecito usare gli embrioni è finita: l'uomo diverrà un prodotto" "L'embrione è a tutti i titoli una persona, perché la natura di un embrione è esattamente uguale alla mia" "Ma quando si può dire che l'embrione diventa persona?» "Si pensa che uno possa essere definito persona quando è in grado di fare qualcosa, per lo meno di avere coscienza di se. In realtà se si applica questo ragionamento molti sarebbero esclusi dal novero delle persone: i disabili mentali gravi, chi è in coma, chi soffre al punto di vedere annullata la propria autonomia decisionale. Se quello che distingue la persona è la sua natura, anche l'embrione è a tutti i titoli una persona, perché la natura di un embrione è esattamente uguale alla mia e non a quella di un cane. La capacità razionale verrà: basta aspettare. Il portatore della nostra identità si chiama DNA. E questo DNA con delle caratteristiche "mie" che nessun altro ha, si è formato al momento in cui il DNA di ovulo e spermatozoo dei genitori si sono uniti. Questo nuovo DNA è destinato a morire di vecchiaia se non gli si da noia. Dall'unione dei gameti parte un nuovo personaggio sulla scena del mondo: riconoscerlo è una bella sfida. "Che genere di sfida?" E' una sfida perché vuol dire saper riconoscere che uno vale anche quando non ha niente, anche quando apparentemente è meno di niente. Ma invece c'è. (Prof. Carlo Bellieri) Tutte le "leggende metropolitane» sulle cellule staminali che alimentano false speranze nei malati. I malati di Parkinson guariranno, chi soffre di epilessia pure, i ciechi riavranno la vista. Per tutti ci sarà una via d'uscita a partire dalle cellule staminali prelevate dall'embrione. Ma sarà proprio così? La battaglia contro la legge 40 prende le mosse anche da questo equivoco in cui cade, più o meno consapevolmente, gran parte della stampa. L'argomento dei detrattori è questo: se le cellule prelevate dall'embrione potranno restituire in futuro la salute a milioni di malati, perché negare loro una speranza di guarigione? La realtà è diversa. E ci dice che la maggior parte delle grandi conquiste terapeutiche attuali sono dovute non alle cellule staminali embrionali ma a quelle adulte,prelevate da vari tessuti dell'organismo già formato, come il sangue dei feti e dei neonati, il cordone ombelicale, la placenta, il midollo spinale degli adulti, il cervello... E' il caso degli autotrapianti per curare alcuni tipi di cancro, linfomi,leucemie,la talassemia e per evitare il rigetto degli organi trapiantati. A tutt'oggi, nonostante la grancassa mediatica, non esistono interventi terapeutici provati o studi clinici sull'uomo che coinvolgono cellule staminali embrionali A.A.A. ex-embrione cercasi di Maria De A. Le CARTOLINE di PIETRO NISSI A.A.A. ex-embrione cercasi Ciao! Sono un ex anch'io, di quelli fortunati come te perché protetti dall'istante zero sino a quello della nascita. Il REFERENDUM è alle porte... " procreazione medicalmente assistita"... hai le idee chiare tu? Hai capito cosa vogliono da NOI- EX? Mi piacerebbe mettere in comune, con gli altri ex, informazioni, esperienze, materiali e... perché no,anche ignoranza e interrogativi. Sei interessato alla cosa? Allora chiama MARIA DE A. allo , formeremo un gruppetto attivo di... diciamo autoconsulenza. RESA INCONDIZIONATA

6 PAG. 6 Finestra sulla stampa parrocchiale DUC IN ALTUM incontro alla realtà Giornalino della parrocchia S. Felicita e Figli Martiri di Florinda del Conte un totale di otto pagine) segue generalmente il seguente schema: -un editoriale scritto dal vice parroco Don Uriel Ortiz sdv, il quale ne cura la redazione -un articolo del parroco Don Eusebio Mosca sdv, direttore responsabile - un articolo di Don Antonio Escudero, sacerdote salesiano collaboratore -altri articoli dei catechisti e collaboratori parrocchiali. L'ultima pagina è dedicata agli impegni mensili della nostra comunità (incontri di catechesi, adorazioni eucaristiche, sacramenti amministrati e tutte quelle attività che settimanalmente avvengono nella nostra parrocchia. Possiamo essere più che soddisfatti dei risultati ottenuti in questi anni con il fondamentale e significativo contributo di questo nostro prezioso strumento di comunicazione per i fedeli della nostra parrocchia. Ci adopereremo affinché possa migliorare nel tempo, nella veste tipografica e nell' apporto di sempre più pregiati contenuti. La nascita del giornalino parrocchiale-"duc in altum prendi il largo "-risale al 2002 dall'idea di un giovane religioso vocazionista che faceva apostolato nella nostra comunità parrocchiale.ii motivo principale della nascita di -"Duc in altum "-è stata l'esigenza di coinvolgere i giovani in questa iniziativa, poiché allora non avevamo a disposizione nessun mezzo per avvicinare ed accogliere i giovani mancando di sufficienti locali parrocchiali per riunirci e stare insieme. Permettere ai giovani di avere l'opportuno spazio in un giornalino ci sembrava l'idea migliore per renderli partecipi della vita parrocchiale e delle varie realtà presenti nel quartiere. Questa novità - risorsa venne accolta con piacere dal nostro parroco e dai fedeli che nel tempo si sono resi sempre più disponibili a collaborare scrivendo interessanti articoli. Anche i giovani aderirono entusiasti all'iniziativa proponendosi anche di far parte della "piccola "redazione. Il primo numero fu oltretutto composto e stampato "in toto"dai soli componenti della redazione: era di una sola pagina in bianco e nero. Fu in ogni caso un successo,e sempre più numerose sono state con il tempo le adesioni a collaborare da parte dei lettori,anche per mezzo dell' indirizzo di posta elettronica creato (Giornalino-ducinaltum@yahoo.it) con il quale chiunque poteva dare suggerimenti o fare critiche costruttive potendolo facilmente usare per collaborare anche dall' esterno. Siamo giunti al terzo anno di pubblicazione, il giornalino oggi persegue obiettivi diversi: continua a servirsi dell' aiuto dei giovani anche e soprattutto per la sua distribuzione, ma il suo fine principale è anche quello di informare i fedeli delle varie attività ed iniziative parrocchiali. Anche la veste tipografica presenta dei cambiamenti migliorativi poiché con le offerte dei lettori si può stampare a due colori. Ad oggi possiamo essere soddisfatti della risposta ricevuta da parte dei fedeli i quali nel tempo hanno dimostrato interesse e piacere di leggere gli articoli pubblicati. Ogni numero infatti ha una tiratura di 500 copie che vengono completamente distribuite alla fine di ogni Santa Messa Domenicale. Ciascuna pubblicazione (per Coro Laudate Dominum di Raffaele Castaldo Parrocchia Gesù Bambino a Sacco Pastore Il Coro "Laudate Dominum" è sorto nel 1997 con lo scopo di animare la liturgia domenicale, nella Parrocchia Gesù Bambino a Sacco Pastore di Roma, ma ben presto ha assunto caratteristiche proprie, privilegiando musiche polifoniche eseguite anche durante la liturgia. Nel periodo Pasquale, da otto anni (anche quest'anno, quindi), il Coro propone Sacre Rappresentazioni con testi e musiche di varie epoche ispirate alla Passione. Dal 1998 partecipa alla stagione dei Concerti tenuti dalla Rivista delle Nazioni nella rassegna "Grande Musica in Chiesa": in queste occasioni ha eseguito concerti di musica polifonica, la Messa in G dur di Schubert, il Credo ed il Magnificat di Vivaldi nonchè brani di Haendel. Il 29 giugno 2004 ha partecipato alla Rassegna Internazionale "Cori dell'aventino". Nel periodo natalizio dello stesso anno ha organizzato la "Rassegna internazionale di musica sacra a Montesacro" alla quale ha partecipato con due concerti. Il 16 gennaio di quest'anno ha eseguito un concerto nella Basilica di Santa Sabina all Aventino con musiche di Mozart e Vivaldi, concerto replicato nella Chiesa di Gesù Bambino il 6 febbraio. Direttore del coro Flora Rossi, laureata in Medicina e Docente universitario, ad una solida preparazione musicale associa una lunga militanza nel Coro Franco Maria Saraceni degli Universitari di Roma e, pertanto, si dedica nel 1997 alla costituzione ed alla direzione del Coro Laudate Dominum cercando di dare vita ad un progetto che mette il canto corale al centro dell'espressione musicale, privilegiando così la forza dei sentimenti che, attraverso l'espressione di molti, rappresenta un unico pensiero ed un unico desiderio e, con lo sforzo di molti singoli, un'unica armonia di più suoni, tra loro fusi ed assai più espressivi di ogni singola voce. Si accettano, volentieri, nuovi amici nel Coro: le prove il Lunedì sera alle 20,45. Per ulteriori informazioni: (Raffaele) Coro laudate Dominum direttore: Flora Rossi

7 incontro alla realtà PAG. 7 Conferenze del venerdì presso la parrocchia di S. Mattia Calendario Via Renato Fucini, Roma Tel. e Fax Studio dentistico Dott. Antonio Pasquale Medico Chirurgo Parrocchia S. Mattia Roma - Via Peralba 16 Tel Cell

8 PAG. 8 incontro alla realtà Televita è accoglienza, è ascolto, è aiuto Associazione di volontari che vive 24 ore al giorno con persone anziane e sole di G. Sozi Meritevole attività cristiano-sociale di un centinaio di volontari che garantiscono il servizio di assistenza telefonica per tutto l'anno a più di 300 anziani Cos'è TELEVITA: Più di dieci anni fa, in risposta all'istanza del "Sinodo della Chiesa che è in Roma", il Vescovo del settore nord monsignor Salvatore Boccaccio esortò i neo-cresimati ed i loro animatori adulti nella fede a voler provare le loro giovani forze per una vera ed autentica condivisione delle povertà, delle solitudini e delle emarginazioni presenti nelle varie realtà locali del nostro ampio territorio. Tra le iniziative che fiorirono nella Parrocchia di S. Frumenzio ai Prati Fiscali in quel lontano 1993, ci fu la costituzione di un'associazione di Volontari avente come scopo precipuo la promozione, senza fini di lucro e all'insegna dell'umana solidarietà, la crescita umana e il reinserimento sociale delle persone anziane o di coloro che, per cause diverse dall'età, erano costrette a vivere in isolamento o in solitudine. Tale Associazione assunse il nome di TELEVITA e, rifacendosi alle esperienze maturate in altre città d'italia, si porse nella prestazione di servizi di volontariato per persone sole, sia anziane che inabili, attraverso il collegamento di una centrale di ascolto gestita dai volontari che, a turno nelle 24 ore giornaliere e per tutti i giorni dell'anno, assicurassero una presenza costante. Ispiratore della iniziativa romana di San Frumenzio, a cui è stato dato il Logo ed il nome di Televita oltre alla stretta collaborazione in questi anni, fu l'istituto di Ricerche per l'integrazione e l'inserimento Sociale (IRIS) di Gallarate che, dal 1985, promuove un servizio domiciliare di Teleassistenza, Telesoccorso, Telecontrollo e Telesostegno. E proprio attraverso la gestione del servizio di Teleassistenza e di Telesoccorso, che l'associazione romana si propone di conseguire i seguenti obiettivi: salvaguardare la salute e la sicurezza degli utenti; reinserire gli utenti in una rete di rapporti interpersonali; individuare e/o creare e raccordare le reti informali di solidarietà esistenti intorno agli utenti; stimolare in loro favore l'intervento dei servizi sociali pubblici competenti per territorio. Come funziona TELEVITA: Per l'associazione sono chiamati Utenti le persone destinatarie del servizio, che vivono sole e che ricevono in dotazione l'apparecchiatura (un telefono e un telecomando) per collegarsi con la centrale ubicata nella sede dell'associazione. Sono Operatori i soci volontari che effettuano il servizio con una presenza a turni di tre ore settimanali nella centrale operativa; sono Soccorritori le persone (vicini di casa, parenti, ecc.) che offrono la loro disponibilità a dare il primo soccorso all'utente e che, di norma, vengono interpellati telefonicamente dagli Operatori di Televita. Settimanalmente, o più frequentemente se necessario, gli operatori chiamano al telefono gli utenti con l'obiettivo di verificarne lo stato di salute, di riallacciare il rapporto amicale di utenza al rientro da assenze prolungate, di assicurare l'amorevole rapporto umano per il vicendevole arricchimento. Com'è il servizio a TELEVTTA: Tutti i Volontari dell'associazione offrono la loro opera in maniera assolutamente gratuita, in forme diverse e secondo le personali competenze. I costi di gestione di servizio, delle apparecchiature installate presso la Centrale e presso gli Utenti vengono sostenuti dal contributo di privati e da enti (convenzioni, donazioni, ecc.). Due volte all'anno Televita offre agli utenti un incontro conviviale al fine di far socializzare tra loro gli stessi Utenti e far conoscere personalmente gli Operatori di cui, sovente, sentono solo la voce al telefono. Dove si trova TELEVTTA: La sede legale è presso la Parrocchia di San Frumenzio ai Prati Fiscali, via Cavriglia, 8, 00139, Roma. Tel La Sede Operativa (capannone situato a destra della facciata della Chiesa Parrocchiale di S. Ugo) sta in via Lina Cavalieri, 3, 00139, Roma. tel FAX STUDIO TECNICO Consulente del Tribunale di Roma Perizie - Collaudi. Verifiche statiche Prevenzioni incendi Coordinatore sicurezza cantieri Impiantistica Amministratore Soc. CO.GENE. 3 Arch. Marco di Lazzaro Viale Carnaro, Roma Tel. e Fax edilaz@tin.it Questa pubblicità costa meno di quanto tu pensi contattaci al

9 incontro alla realtà PAG. 9 Uno SPAZIO per la comunità La sala del Centro Culturale S. Achille di Tina Riccardi Il Centro culturale S. Achille è stato istituito nell'anno pastorale per iniziativa di un gruppo di persone che si riunivano a casa mia per frequentare un centro di ascolto del Vangelo guidato dal Parroco, Padre Giuseppe Ferdinandi. Il nostro scopo, che rispondeva anche a quanto proposto nel Convegno Diocesano dello stesso anno, era quello di dimostrare che la Chiesa non è legata a vecchi schemi e contraria al progresso, ma può penetrare nel mondo della cultura e andare al passo con i tempi, essendo in grado di dare una risposta cristiana a tutte le problematiche attuali. Il Parroco, rifacendosi anche ad una nota della C.E.I. circa la funzione aggregante della Sala della Comunità, ci mise a disposizione una sala attigua alla Parrocchia, ristrutturata qualche anno prima in occasione della visita del Papa. Gli incontri, che si tenevano il secondo e il quarto sabato di ogni mese, consistevano in conferenze tenute da docenti universitari o comunque da personaggi noti, sugli argomenti più vari: Letteratura, Storia, Archeologia, Astronomia, Economia, Giornalismo, Bioetica, Sindone ecc. Qualche volta le conferenze erano sostituite da concerti di musica classica. Nell'anno seguente, incoraggiate dai buoni risultati ottenuti, le stesse persone, con la collaborazione di un gruppo di tecnici, hanno istituito un cineclub, che provvede a due proiezioni settimanali degli ultimi film di successo. Anche questa seconda attività ha incontrato il favore della gente: molte persone, che in precedenza non avevano mai partecipato alla vita parrocchiale, si sono associate al circolo e in seguito, a poco a poco, hanno cominciato anche a farsi vedere in Chiesa. Dopo il cambiamento dei Frati che reggono la Parrocchia, il nuovo Parroco, Padre Antonio Votta, ha accolto favorevolmente queste iniziative, mostrando di condividere l'obiettivo di fare della Parrocchia il punto di riferimento di tutto il quartiere. A questo scopo egli stesso, con il beneplacito del Vicariato, ci ha dato in uso degli altri locali, che noi abbiamo dedicato ad attività sociali e ricreative: abbiamo così cominciato a formare una Biblioteca Parrocchiale e ad organizzare corsi di Lingua Inglese, di Storia dell'arte, di Ginnastica dolce per le signore, di Danza per le bambine, di Nautica, riservando i pomeriggi domenicali ad attività più propriamente ricreative quali tornei di burraco, cene sociali ecc. Nei nostri programmi per i prossimi mesi ci sono anche mostre di pittura, gare di poesia, serate musicali e visite guidate a catacombe e ad altri monumenti di Roma antica. Nel contempo, non trascuriamo i nostri sabati culturali e ultimamente abbiamo ascoltato due interessantissime conferenze, una sulla poesia cristiana del '900 e l'altra sulla difficile arte di essere genitori. La prossima conferenza, sull'azione del demonio, sarà tenuta da Mons. Corrado Balducci, personaggio noto a tutti per la sua frequente partecipazione a programmi televisivi. In marzo invece avrà luogo la seconda di un ciclo di tre conferenze sulla Storia della Chiesa. Naturalmente le difficoltà non mancano, perché i mezzi sono pochi e le spese tante,ma non manca neppure l'entusiasmo e andiamo avanti con tenacia, fiduciosi nell'aiuto del Signore, che non ci è mai mancato. Parrocchia Santa Maria Assunta di Elisa Coli Eravamo tutti lì, davanti al palco nuovo, da poco montato, in attesa della benedizione di Don Rino, e percepivo un misto di gioia e di paura che mi arrivava da ognuno per doversi mettere in gioco, buttarsi avanti e dire. Questo è già un grande sforzo in un quotidiano che tende ad appiattire e a smussare le caratteristiche di ognuno, anche se sappiamo di essere tutti pezzi unici! Tuttavia la paura di mettersi in mostra, o di sbagliare, la paura di lasciarsi coinvolgere, spesso ci fa compagnia e allora facciamo in modo che superi la gioia di poter esprimere qualcosa di noi stessi. E a meno di mezz'ora dall'inizio del primo spettacolo, tutto il nostro gruppo era un fermento di sguardi accesi e luccicanti, ed era fatto si di sorrisi tirati dalla preoccupazione, ma anche e soprattutto si andava rafforzando in noi la fiducia reciproca e la condivisione di aver qualcosa da dire, qualcosa che ti parte da dentro e vuoi che arrivi dentro a qualcun'altro. In fondo uno spettacolo senza un messaggio che senso ha? rimane fine a se stesso, o alla voglia di chi vuol mettersi in mostra; cosa lascia a chi dopo l'applauso se ne torna a casa? Il ricordo del colore di un vestito, una battuta comica, l'arredo che compone la scena... sono cose che sfumano presto nel ricordo se non sono supportate da significati; ciò che resta, credo, è quello che ti tocca dentro, è quel contagio di pensiero, di riflessione, di amore per quello che fai... e noi ci proviamo. Così è nato "Coriandoli", un piccolo spettacolo di carnevale fatto di canzoni, brani e poesie che si sono susseguiti al ritmo di una chitarra classica; piccole cose nate dalla voglia di stare insieme con lo scopo di raccontare l'uomo negli stati d'animo, nei sentimenti, nella fede. Così è nata l'animazione della Via Crucis, che sarà preghiera, raffigurata e parlata e cantata e recitata, ma preghiera. Così porteremo in scena a fine maggio un atto unico, sempre con l'intenzione di riuscire a toccare nell'intimo che viene a vederci. Presunzione? può darsi. Ma perché non provare a realizzare quello in cui si crede? D'altra parte sappiamo bene che non comunicare è impossibile: qualunque cosa noi facciamo o non facciamo, diciamo o non diciamo, comunichiamo sempre e comunque qualcosa. Tanto vale impegnarsi in ciò che crediamo abbia un valore. Dunque siamo un gruppo di persone che gioca seriamente e con impegno, e ci chiamiamo "I cerini" perché abbiamo preso come esempio il cerino, che nel modo più semplice accende una piccola fiamma (ci auguriamo) di divertimento, pace, sorriso, distrazione, riflessione, fede, paura, coraggio, partecipazione... e così via, fino a quando non finiscono le caratteristiche umane da rappresentare. Rappresentazione teatrale nel teatro di S. Maria Assunta

10 PAG. 10 incontro alla realtà OPERA DI MARIA: movimento dei focolari di Ettore Verdile E' nel tempo di odio e di violenza del secondo conflitto mondiale che ha il via questo movimento di unità e fratellanza universale. Nel 1943 Chiara Lubich con le sue compagne a Trento riscopre il Vangelo. Insieme lo attuano nel quotidiano, a cominciare dai quartieri più poveri della città. La loro vita personale e collettiva fa un salto di qualità. Quel primo gruppo diventa ben presto Movimento che si diffonde dapprima in Italia, poi in Europa e nel mondo. Ha il via una nuova corrente di spiritualità incentrata sull'amore evangelico che suscita un Movimento di rinnovamento spirituale e sociale: la spiritualità dell'unità, spiccatamente comunitaria. Essa genera uno stile di vita che, ispirandosi al Vangelo, senza trascurare anzi evidenziando valori paralleli in altre fedi e culture, risponde alla diffusa domanda di senso della vita e di autenticità e contribuisce a portare nel mondo pace e unità Crollano pregiudizi, i semi di verità e di amore insiti nelle diverse culture diventano ricchezza reciproca, si aprono nuovi orizzonti nei diversi ambiti della società: cultura, politica, economia, arte. Per questa spiritualità, vissuta nei più diversi ambienti e culture, si sono aperti fecondi dialoghi: nel mondo cattolico con singoli, gruppi, Movimenti e Associazioni, per contribuire a rafforzare l'unità; con i cristiani di diverse Chiese, per concorrere alla piena comunione; con i credenti di varie religioni e persone di convinzioni diverse, per avviarci a quella fratellanza universale a cui tutti tendiamo. Il Movimento, per la varietà delle persone che lo compongono, bambini e ragazzi, giovani e adulti, famiglie e sacerdoti, religiosi e collegamento con varie città di tutto il mondo in cui si svolge un FAMILY FEST locale in contemporanea.. Dal 29.6 al 3.7 MARIAPOLI 2005 a Rocca di Mezzo. Si tratta di costruire un bozzetto di quello che sarebbe una società umana fondata sull'amore. Per informazioni generali, per maggiori particolari relativi a questi appuntamenti ed anche per essere invitati agli incontri mensili che si tengono in zona, si possono contattare le famiglie: Mallenzi (Carlo ed Anna) tel. 06/ e Verdile (Ettore e Nanda) tel. 06/ religiose di varie congregazioni e anche vescovi, pur essendo un'unica realtà si snoda in diciotto diramazioni. Via via si sono sviluppate varie concretizzazioni tra cui nel campo della cultura, la Scuola Abbà per l'elaborazione di una cultura rinnovata, in quello dell'economia, il progetto per una Economia di comunione in cui sono impegnate oltre settecento aziende, Cittadelle di testimonianza in tutto il mondo, Opere sociali, Case editrici e Riviste. I1 Movimento dei Focolari si situa in quel fenomeno di fioritura dei Movimenti ecclesiali che il papa ha definito: "Risposta suscitata dallo Spirito Santo a questa drammatica sfida di fine millennio" E' stato approvato dalla Santa Sede sin dal 1962 e con i successivi sviluppi, nel A Chiara Lubich sono stati assegnati vari riconoscimenti dalle Chiese Ortodossa, Anglicana e Luterana, così come dalle diverse religioni e da organismi culturali e istituzionali internazionali. DUE IMPORTANTI APPUNTAMENTI PER TUTTI Nella Piazza del Campidoglio il FAMILY FEST 2005 Verranno trattate problematiche familiari ed esperienze in UniEdil srl Società di Costruzioni e Ristrutturazioni Edili Via Stamira, Roma - Tel Cell uniedil@tiscalinet.it

11 incontro alla realtà PAG. 11 Una famiglia per sempre: utopia e realtà Lettera confidenziale di una famiglia ad altre famiglie a cura del Vicariato di Roma C'è forse persona che possa ritenersi esente dalla fatica quotidiana di vivere il proprio stato all'interno della famiglia? Credo proprio di no! E' faticoso, infatti, essere sposi e la fatica si avverte specialmente quando ci si riscopre soli perché il marito lavora con la propria moglie per l'intera giornata in quanto un solo stipendio non basta per tirare avanti la famiglia o perché si crede che il lavoro ci fa sentire autonomi, realizzati, vivi. Ma il tempo destinato alla famiglia, così, viene a mancare assorbito da una giornata che comincia e finisce al ritmo implacabile dell'orologio col proprio lavoro, con l'accompagnamento dei figli a scuola, con il pranzo dove e quando si può, con i compiti dei ragazzi, con l'eventuale palestra, con la cucina e le attività casalinghe. In tal modo ognuno pensa a sé, solo a sé, tragicamente chiuso nel proprio improrogabile da fare, nella sua solitudine. E la fatica, infatti, è figlia della solitudine; i membri della famiglia si sentono soli all'interno della propria casa, la famiglia si sente sola quando vede l'unità di altre famiglie finire in pezzi o saltare in aria con la separazione consensuale o col divorzio. A ben vedere, si scopre che le tante cause di questi insuccessi coniugali possono essere riassunte in una soltanto: la fatica gestita in solitudine. Per ciascuno, infatti, la fatica si accumula senza avere la possibilità di essere scaricata o, almeno di poterla condividere; allora non si pensa più in due, non si ha più il vero connubio di intenti, viene spontaneo pensare da soli; insomma, si ritorna single pian piano, prima nella mente e nel cuore, poi nel quotidiano per andare alla ricerca di quella felicità che non si è riusciti a trovare nella famiglia, nella casa; si vive soli, senza gli altri, perfino contro gli altri, alla ricerca disperata della felicità che si allontana sempre più, che mano a mano diventa utopia, illusione perché si crede che la famiglia come una volta, aperta ai figli e all'amore di coppia, sia un modello ormai scaduto, un residuo del passato. Meglio, allora, perseguire la felicità attraverso le relazioni aperte, passeggere, temporanee, come ci insegnano i mass media che ridicolizzano la famiglia per sempre facendo apparire più liberanti e moderne le altre coppie etero 0 omosessuali, e tanto più quelle occasionali o passeggere, quegli amori comunque a tempo determinato che, si dice, esaltano la libertà individuale! La famiglia stabile, ci ripetono da ogni parte, genera noia e stress, la coppia aperta, al contrario, è più serena! E tutto ci viene offerto all'insegna della libertà e della felicità! Ma come si può essere liberi se si è eternamente indecisi, come felici se la felicità viene identificata solo con le lusinghe di un addomesticato consumismo? Si vuole ribadire, in conclusione, che al mondo d'oggi essere famiglia per sempre, essere una coppia stabile insieme ai propri figli è faticoso, oggettivamente faticoso; ma la pregnanza fondamentale è che in questa fatica non si è soli a sostenerla, si è tutti insieme a sentire la fatica del quotidiano, ci si scambia la forte solidarietà che accomuna, quella solidarietà che allontana la paura, che allevia la stanchezza, che rende giulivi di faticare per gli altri. E proprio la coesione all'interno della famiglia per superare o alleviare tutte le difficoltà deve spingerci a creare attorno a noi una rete di famiglie con le quali camminare insieme; dobbiamo spingere gli amministratori a creare le opportunità sociali ed economiche che allontanino il più possibile le cause del disgregamento familiare e a costruire una città a misura di famiglia con gli adeguati spazi per le donne, per i vecchi, per i bambini; è da contestare con tutte le nostre forze di cristiani il modello perdente e triste di famiglia che viene presentato oggi in maniera distorta e falsa. L'amore per sempre rimane l'unico amore vero, perché Dio ci ama sempre senza se e senza ma. L'amore per sempre non è un episodio passeggero ma qualcosa scritto nel profondo nel dna della nostra anima, qualcosa che ci fa assomigliare a Dio nel sempre della sua eternità, qualcosa che emana rispetto e fedeltà in ottemperanza a quanto ci si è detti davanti a Dio e alla comunità, è espressione della più grande felicità mai goduta quando sono venuti alla luce i figli. Apprezziamo le peculiarità di un amore per sempre, i suoi doni destinati a durare per sempre; solo così il futuro sarà nostro, nostra la felicità. Con ottimismo e convinzione; sono a portata di mano. Menenio Agrippa di Franco Pagnozzi Roma Via Nomentana Tel

12 PAG. 12 incontro alla realtà Famiglia: dove Dio manifesta l amore per l uomo di Alessandro Candi, CNC O Gesu', tu hai promesso di essere presente in mezzo a coloro che sono uniti nel tuo nome; guarda dunque la nostra famiglia che ti prega con viva fede, animata dall'amore verso di te. A te vogliamo consacrare noi stessi, le nostre sofferenze e le nostre gioie, affinché la nostra casa, come quella di Nazareth, possa essere un tempio di pace, di purezza e di amore. Non è molto semplice parlare della famiglia, le problematiche che tale istituzione tocca sono talmente tante e complesse, che diviene veramente arduo trattare tale argomento in maniera completa ed adeguata nel poco spazio di alcune righe. Se dovessimo prestare attenzione alle cronache dei nostri giorni non avremmo un quadro troppo edificante dell'istituzione famiglia: famiglie che si disgregano a distanza di pochi mesi dalla loro formazione, bambini abbandonati o lasciati come oggetti nei cassonetti dei rifiuti, quando non uccisi, forti conflitti interni tra gli sposi e/o con i figli, figli che uccidono i genitori per i motivi più disparati, anziani spesso lasciati soli o in istituti. Un quadro così sarebbe veramente desolante, per fortuna tali eventi per ora restano episodici, certo è che la famiglia ha passato e, probabilmente passerà, momenti difficili. Ma entriamo nella storia che ci riguarda più da vicino, la famiglia come realtà cristiana: la famiglia piccola chiesa domestica. La Chiesa ha sempre affermato che il matrimonio e la famiglia costituiscono uno dei beni più preziosi dell'umanità (Familiaris Consortio).La Sacra Scrittura può illuminarci sulle nostre origini. Nel libro della Genesi vediamo con chiarezza come la famiglia affonda le sue radici nella notte della creazione: Dio creò l'uomo a sua immagine (Gen. 1,27), ma non solo lo creò, si preoccupò anche di dargli adeguata compagnia non è bene che l'uomo sia solo.. (Gen. 2,18) e tolta dall'uomo quale carne della sua carne gli affianca la donna, così nella originaria unicità della creazione distingue l'identità dell'uomo in maschio e femmina. L'Apostolo Paolo, nel testo agli Efesini ( Ef. 5, 21-33), si rivolge ai coniugi affinché sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo modellino la loro vita coniugale fondandola sul sacramento istituito al Principio dal Creatore. Sacramento che trovò la sua definitiva grandezza e santità nell'alleanza sponsale tra Cristo e la Chiesa. Quale il segreto alla base di questo sacramento? L'amore! Amore che Dio manifesta verso gli uomini inviando l'agnello sacrificale per la nuova alleanza: Cristo, Suo Figlio! L'amore che il Figlio di Dio ci dona offrendo la sua vita fino all'estremo sacrificio per noi sulla Croce, per il perdono dei nostri peccati. Ecco allora che la presenza di Cristo tra gli sposi diviene elemento vitale del rapporto: amatevi gli uni con gli altri come Io vi ho amato. Un patto di stabilità, di reciproco sostegno e sopportazione, di apertura verso l'altro che ti porta a non avere paura di morire per l'altro. Il matrimonio è legame indissolubile se veramente fondato in Cristo. Sopportare i problemi quotidiani, i comportamenti di un marito pigrone o di una moglie eccessivamente precisa, di figli che ogni giorno ne inventano una nuova, i problemi economici, le malattie, insomma la quotidianità come potremmo affrontarla solo sulle nostre forze se con gli sposi non ci fosse Cristo a santificare ogni giorno l'unione? Sarebbe veramente difficile. Egli ci insegna come abbracciare quotidianamente la nostra croce, con la Sua resurrezione ci ha fatto vedere come anche noi possiamo perdonare all'altro, cosa che da soli difficilmente saremmo in grado di fare. La famiglia culla della vita e dell'amore (Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica Christi Fideles Laici,40) è il luogo dove viene data la vita ed il nuovo uomo comincia a crescere e a prendere coscienza di se e della sua condizione di persona. Il Concilio Vaticano II definisce il matrimonio come una vocazione, ma ne parla anche come missione: la missione di educare i figli. I genitori hanno l'obbligo gravoso di educare la prole: quest'obbligo è originale e primario: tutti gli altri soggetti (scuola, Chiesa, ecc. ecc.) sono supplementari, sono aiuti. Quindi la famiglia, il focolare, è il luogo idoneo per educare alla virtù all'obbedienza, al rispetto e anche al sacrificio, ad insegnare che esistono limiti e sacrifici da saper affrontare con serenità e dignità. Su questo campo si aprirebbe poi un tema molto attuale: l'apertura alla vita: oggi, contrariamente a quanto abbiamo letto nella Genesi, la tendenza è a non procreare, non a caso la natalità in Italia, ma non solo, è una delle più basse, anzi è a zero! Ma questo è un argomento che tratteremo in altra occasione. Ed infine, ma certamente non ultimo degli aspetti della famiglia, gli anziani, i nostri vecchi: memoria storica della famiglia, supporto sociale di rilevanza incalcolabile, guai se non sono utili come novelle baby-sitter; molto spesso vengono esclusi o, peggio, emarginati dalle famiglie stesse: un comportamento biasimevole! Qui di nuovo entrano i valori che Cristo ci ha trasmessi: l'accoglienza, l'amore verso l'altro, la cura per il più debole. Invece vediamo che quando sono malati, non più autosufficienti, non sono accolti e diventano un problema. Ricordo una notizia, dello scorso anno, due genitori settantenni di 4 figli, rendendosi conto di non essere più auto sufficienti e soprattutto d'ingombro ai figli che se li palleggiavano hanno preferito togliersi la vita! Che desolazione! Oggi vige la tendenza a misurare il valore di ogni cosa, anche della vita, in termini di costi e il malato o l anziano per il semplice mantenimento, pesano sull'onere sociale, per la comunità, in modo notevole. Qualcuno allora si inventa una legge liberticida: sei stanco, malato e nessuno ti vuole; lo stato ti aiuta ad interrompere la tua sofferenza, ti risolve il problema, ti autorizza alla dolce morte: l'eutanasia! Carissimi fratelli e sorelle che vi trovate nella prova, offrite generosamente il vostro dolore in comunione con Cristo Sofferente e con Maria sua dolcissima Madre. "A voi tutti che soffrite chiediamo di sostenerci. Proprio a voi, che siete deboli, chiediamo che diventiate una sorgente di forza per la Chiesa e per l'umanità. Nel terribile combattimento tra le forze del bene e del male, di cui ci offre spettacolo il nostro mondo contemporaneo, vinca la vostra sofferenza in unione con la Croce di Cristo" (Salvifici doloris, 31)". (Cfr. Giovanni Paolo II, Messaggio del Santo Padre per la IV Giornata Mondiale del Malato, 11 febbraio 1996, in Dolentium Hominum, n. 30/ 1995, p. 4). PIAZZA SEMPIONE Mobili antichi Oggettistica d epoca Complementi d arredo Laboratorio di restauro Tel Cell Cell Via Monte Subasio, 10/ Roma

13 incontro alla realtà PAG. 13 di Carla e Franco...Maschio e femmina Dio li creò... a sua immagine e somiglianza Dio li creò..." Questa impronta, inconfondibile e imprescindibile, descrive il senso della nostra appartenenza a colui che ci ha donato la vita.anzi, questa appartenenza, è il senso della nostra vita. Dopo venti anni di matrimonio, non c'è altra ragione umana, plausibile e realistica che ci fa guardare la nostra famiglia con tenerezza, gratitudine e verità. Tutto scaturisce e vivifica nel riconoscere questa appartenenza. La vita, ogni aspetto della vita, come riverbero dell' Amore di Dio e anche la famiglia o è il luogo, lo spazio e il tempo in cui si realizza e si esprime la grazia dell'incontro con Cristo, oppure diventa una gabbia, più o meno grande, dove il vivere è una continua pretesa di essere amati e capiti. E' all'interno di questo Amore: sconfinato, La Famiglia Maschio e femmina Dio li creò fragile, intenso, travolgente, appassionato, paziente, misericordioso; e al tempo stesso avvolgente e così intensamente vissuto, custodito, alimentato rinnovato, contemplato e adorato, che la famiglia spalanca i cuori e gli sguardi e vive la sua storia vivendo, raccontando e sostenendo la bellezza dell' Incontro con Dio. La famiglia "piccola Chiesa domestica". Cristo intrecciato e compromesso dentro la nostra storia, il nostro cucinare, lo stare insieme. Cristo dentro il nostro pianto, il nostro ridere, i compiti, il lavoro, la partita di calcio. Cristo dentro lo sguardo per i figli, gli amici, le scelte. "Il verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi". La famiglia come segno di questa Presenza e da questa Presenza trova ragionevolmente il senso del suo essere, trova ciò per cui vale la pena vivere. "... a sua immagine Dio li creò..." Per meno non conviene scommettere. Dopo venti anni di matrimonio non c'è esperienza più vera e concreta, dentro la nostra famiglia, che vivere dentro questo abbraccio di Dio, con gratitudine. E' così che tutto si desta, si apre e diventa nuovo. Dopo venti anni non c'è cosa più vera e concreta che ritrovarsi a pregare insieme. In questo gesto: a volte piccolo, durante un viaggio in macchina, nella fretta della mattina o stanchi la sera, c'è il significato di ogni altro gesto. Perché nel riconoscere Cristo abbiamo sperimentato che ogni cosa torna a1 suo posto, ogni cosa è dentro una storia più grande e, anche la fatica, diventa stupore. E' così, semplicemente. "Veni, Sancte Spiritus, veni per Mariam". Carla e Franco Famiglia al centro di Pier Giorgio Berardi È il titolo del fondo che costituisce la parte centrale del giornale che il Centro Italiano di Promozione e di Assistenza per la Famiglia, invia ai propri amici trimestralmente, e che anche noi abbiamo ricevuto, con lo scopo di divulgare e rendere accessibili ai più argomenti e problemi relativi alla famiglia e al matrimonio di solito trattati in maniera cattedratica o poco comprensibili. Stimolati dalla sua lettura e dai contenuti abbiamo chiesto al Segretario Generale di illustrarci meglio le finalità e le iniziative del Centro, che molti ricorderanno per essere l'organizzatore della iniziativa "Presepi alle Valli". Famiglia al centro, ci dice, è soprattutto il tema portante di tutta l'attività del CIPAF, che da circa trenta anni opera nel nostro Municipio, (avendo la propria sede in Via dei Prati Fiscali), ed a livello cittadino e nazionale. La finalità è quella di promuovere la considerazione dell'altissimo valore umano e sociale della comunità coniugale e familiare, di favorirne la consapevolezza della dignità ed il consolidamento della stabilità, di assisterla in tutti gli ambiti con la collaborazione di varie professionalità. Il Centro Italiano di Promozione e di Assistenza per la Famiglia sul piano intellettuale e morale coopera alla maturazione nello spirito del popolo, alla consapevolezza dei problemi propri della famiglia e quelli posti dalla attuale società, dalla coscienza etnica, giuridica, sociale, economica, sanitaria riguardanti la famiglia; divulga i principi che la sostanziano, di valore perenne, e stimola il vivere secondo tali principi. Sul piano scientifico studia e ricerca in ogni campo della scienza - filosofica, morale, giuridica, medica, psicologica, sociale ed economica - il perfezionamento della concezione e dell'espressione civile del matrimonio e della famiglia. Sul piano pratico svolge attività di sostegno, di assistenza e di servizio in ogni ambito della comunità coniugale e familiare; promuove iniziative di prevenzione dei mali sociali che la minacciano. Oggi, in particolare il CIPAF rivolge la propria attenzione a sostegno della genitorialità e ai giovani organizzando, forte dell'esperienza e del successo che l'iniziativa raccoglie già da molti anni in moltissimi luoghi d'italia, incontri per i genitori al fine di aiutarli a conoscere i modi dell'educazione e come viverli positivamente a maturare la loro capacità di comunicazione e di dialogo in famiglia e soprattutto con i figli. Promuove anche mini corsi di formazione al dialogo e alla comprensione nelle classi scolastiche tra insegnanti, genitori e allievi. In questi campi agisce in sinergia con 1'A.Ge. Romana - Associazione genitori, e con 1' IRSEF - Istituto Superiore di Ricerche e Studi sull'educazione e la Famiglia, ente accreditato dal Ministero dell'istruzione dell'università e della Ricerca, e con I' EISS - Ente Italiano di Servizio Sociale oltre che con altre agenzie educative operanti e consolidate da anni sul territorio, per singoli progetti o attività. Inoltre il giovedì, dalle 16,30 alle 18,30 è operativo presso la sede di Via Prati Fiscali, 258 un centro di ascolto, di informazione e consulenza su tutte le tematiche relative alla famiglia, ai minori, agli anziani, con particolare riferimento anche alle dinamiche delle persone e della mediazione familiare, alla tutela e difesa civica del matrimonio e della famiglia, alla tutela della persona, non solamente, ma anche, quale " utente o consumatore". Presto sarà operativa con il coinvolgimento e la collaborazione di tutte le realtà indicate, analoga iniziativa presso la sua sede del Sodalizio degli abruzzesi in Via di S.Costanza n. 7. Raccogliamo con soddisfazione la disponibilità del Cipaf a collaborare anche con la nostra realtà e a mettere a disposizione i suoi esperti per la organizzazione degli incontri e dei corsi anche presso scuole o Parrocchie o Associazioni ed enti che condividono analoga esigenza e interesse.

14 PAG. 14 incontro alla realtà di Cristina Civitani Famiglie: segno concreto del volto di Cristo Nella parrocchia dei SS. Angeli Custodi Quello che abbiamo cercato di descrivere e che può sembrare semplice attivismo, in realtà nasce unicamente dal desiderio di offrire anche ad altri, pur nella nostra pochezza e fragilità, la possibilità di incontrare Gesù Cristo che è la salvezza dell'uomo. RIFERIMENTI: Giancarlo: tel Carlo: cell Tonino: cell Giubileo delle famiglie: San Pietro anno Sono passati otto anni dal 1997, anno in cui, prendendo spunto dall'invito del Papa per la missione cittadina, alcune famiglie di questa parrocchia, desiderose di andare a fondo dell'esperienza cristiana, hanno iniziato ad incontrarsi nelle varie case e poi nel teatro parrocchiale (visto che in casa non c'era più spazio!) per leggere insieme il Vangelo di Marco consegnatoci dal nostro parroco padre Mario. Musical Buon samaritano presso il teatro della parrocchia SS.Angeli Custodi, anno recite teatrali, occasione per incontrare e coinvolgere nella nostra amicizia anche persone lontane dalla chiesa - il gesto di carità della colletta alimentare due volte 1'anno:a fine novembre e durante la quaresima - il pellegrinaggio alla Madonna del Divino Amore l'otto dicembre e nel mese di maggio - Il banchetto per la divulgazione dei libri cattolici - l'amicizia con un gruppo di adolescenti e universitari - la recente nascita di questo giornale Primo ciclo Montesacro day Giubileo delle famiglie: San Pietro anno Gita delle famiglie a Farfa Questi semplici incontri che terminavano invariabilmente con una cena e dei canti e a cui invitavamo sempre nuove famiglie, ci hanno reso consapevoli di essere noi stessi, pur nella nostra povertà, un segno concreto del volto di Cristo che è vivo e presente oggi nella sua Chiesa,in mezzo a noi, e della necessità di comunicare agli altri quello che è stato donato a noi. Abbiamo continuato i nostri incontri di famiglie prendendo spunto di volta in volta da alcune vite di santi, dai discorsi del Papa sulla famiglia, dal libro di don Giussani "Il senso religioso" o da qualche film particolarmente significativo. Questo ci ha aiutato a capire la ragionevolezza della vita cristiana, perché corrispondente alla domanda di verità, bellezza e felicità che ogni uomo ha nel cuore. Da questa compagnia di famiglie sono nate via via altre realtà: - una scuola calcio per avvicinare i ragazzi e tramite loro anche i genitori - un centro per la ricerca di lavoro Scuola calcio GuardianAngels. dal titolo Incontro alla realtà", con lo scopo di comunicare esperienze positive e tracce di bellezza nel nostro Municipio Montesacro secondo le parole di S. Paolo: "Vagliate tutto e trattenete ciò che vale".

15 incontro alla realtà PAG. 15 Una famiglia di famiglie a S. Giovanni della Croce di Carla Galastri Ho sempre creduto molto nella comunione, nella condivisione di valori comuni, oggi più che mai indispensabili per sopravvivere alla solitudine, all'incomunicabilità, all'individualismo. Viviamo l'uno accanto all'altro senza considerare la ricchezza che l'uomo è per i suoi simili. Accade dappertutto, anche nel nostro quartiere, Colle Salario, che però ha il privilegio di essere popolato da famiglie con figli più o meno in età scolare, ricco di gioventù adolescenziale, di quelle famiglie che tanto stanno a cuore ai vescovi, che in un recente documento hanno chiesto alle parrocchie un'attenzione particolare alla pastorale familiare. E ha anche il privilegio di avere nella parrocchia, quella di San Giovanni della Croce, un ascoltatore attento in questo senso. L'attenzione sollecitata dai vescovi si è tradotta da tempo in tante iniziative: cura particolare dei corsi per i fidanzati che vengono poi chiamati anche dopo il matrimonio, così come vengono riunite le coppie che hanno battezzato i loro bambini, oratori che coinvolgono i genitori, corsi di catechismo familiare per i bambini che devono fare la Prima Comunione. Ma la nostra forza è, soprattutto, sentirsi "famiglia", una famiglia di famiglie. Sono tanti i battesimi che si celebrano a San Giovanni della Croce, segno di speranza e di continuità. Chiunque arriva avverte subito quest'atmosfera familiare, ce la testimonia, si sente "a casa". Sì perché il parroco, Padre Enrico Gemma, è un vero e proprio "papà" che sa cos'è l'accoglienza, la paternità, la comunione. Gli piace ripetere "facciamo comunione d'anime", e non è un caso che faccia parte del movimento dei Focolari, che sulla famiglia incentra le sue attività. Da subito ha affidato a Maria la cura della nascente parrocchia, e i frutti, in quindici anni, si sono visti, si toccano: a San Giovanni della Croce sono nati e cresciuti movimenti mariani: i Focolarini, appunto, la Casa di Maria (comunità della quale fa parte il vice parroco La famiglia riunita a tavola (in primo piano il vice parroco Don Gianmarco Merlo) Gianmarco Merlo), il cammino Neocatecumenale (che segue il vice parroco don Paolo Benetton). Ma non solo. C'è la Caritas, la Comunità di S. Egidio, il gruppo S.A.C.R.I. della Madonna della Rivelazione, movimenti che in un continuo scambio di esperienze, specialmente durante il convegno pastorale annuale di Caprarola, ritrovano l'unità familiare, attingono nuovo vigore, superano le diversità, in una sinergica collaborazione a 360. Tanto per fare un esempio concreto: mio figlio frequenta l'oratorio del Gruppo Arcobaleno (animato dai Focolarini) e la sua animatrice è una delle mamme che ha frequentato il mio corso di catechismo di prima comunione, "L'Altro Catechismo". Un immagine emblematica del nostro essere famiglia. Riunioni e cene sono frequenti nella canonica.al centro della foto con gli occhiali, il parroco Padre Enrico Gemma. Perché "L'Altro Catechismo" non è rivolto solo ai bambini, ma coinvolge tutta la famiglia. Il giorno del catechismo è diventato un appuntamento atteso anche dagli adulti per riflettere e pregare insieme su come vivere oggi il Vangelo. Due anni fa si è formato un bel gruppo. Tutti, bambini, genitori, catechiste hanno camminato insieme, fino al giorno della Prima Comunione. "Quel giorno" ci ha confidato qualche tempo dopo, Antonio, un papà, "non hanno fatto la Comunione solo i nostri figli, ma anche noi." Una "comunione" che dura nel tempo: il gruppo ogni tanto si riunisce per una rimpatriata, una pizza o una gita, e che ha arricchito soprattutto noi catechiste di un dono prezioso: le persone, gli altri. Quell'altro che sono io, sei tu, un altro col quale condividere la stessa sete di ricerca di Gesù Cristo. L'ultima grande iniziativa dedicata alla famiglia è stata appunto la "Festa della Famiglia" che abbiamo celebrato il 27 febbraio alla presenza del Cardinale Camillo Ruini. In quell'occasione è stato organizzato un pranzo comunitario con tutte le famiglie con pomeriggio di festa e spettacolo. E' stato un bellissimo momento per ritrovarci nella spensieratezza, nella gioia di essere piccole chiese, custodi di valori che i costumi imperanti ci stanno togliendo, ma che ostinatamente, talvolta controcorrente, cerchiamo di portare avanti: privilegiare l'ascolto, il dialogo, fermarsi a riflettere, soprattutto alla luce del Vangelo, dire no al consumismo sfrenato, saper gestire la tv, specialmente con i figli, in maniera sana, abituarsi alla preghiera. Per questo in parrocchia si moltiplicano gli incontri: quelli di preghiera della Casa di Maria e del gruppo SACRI, quelli della Parola di Vita (pillole di vita quotidiana vissuta nella fede), quelli di riflessione sul Vangelo della Comunità di S. Egidio, quelli delle catechesi del cammino neocatecumenale che si sono appena concluse e daranno vita ad un'altra comunità di persone e di famiglie incamminate sulla via Gesù. Agli scettici, a chi pensa che queste siano soltanto belle parole, a chi vorrebbe avere una "parrocchia su misura", che si adatti alle proprie esigenze, dico, come Gesù "Venite e vedete". Non siamo perfetti, né santi, né asceti: cerchiamo solo, al di là dei giudizi, delle rivalità, degli egoismi, la vera unità. Grande festa di carnevale nel salone dell oratorio con genitori e bambini, tutti mascherati.

16 PAG. 16 incontro alla realtà Centro di consulenza Psicopedagogica Un importante servizio sociale offerto dalla Pontificia Università Salesiana di Ferruccio Croia e Marco Santucci Il Centro di Consulenza Psicopedagogica, dipendente dalla Facolta' di Scienze dell'educazione della Pontificia Universita' Salesiana, persegue lo scopo di offrire aiuto a ragazzi, giovani, genitori e famiglie. Nel Centro, infatti, operano persone specializzate in materia in grado di sostenere coloro che, per ragioni di varia natura - educativa, scolastica o coniugale- versano in stato di difficolta'. In particolare il Centro, attraverso 1'attivita' di consulenza, si propone: di aiutare i giovani ad effettuare, responsabilmente, le proprie scelte scolastiche; di prevenire l'insorgere di problemi di carattere psicologico e pedagogico, sia sul singolo che sulla famiglia; di sostenere i giovani nel processo di apprendimento scolastico e di socializzazione facilitando, peraltro, la comunicazione interpersonale anche nell'ambito familiare e nella vita di gruppo; di affiancare i genitori ed insegnanti, offrendo loro anche informazioni e sostegno pedagogico per quanto riguarda problematiche educative spesso derivanti da scarsa capacita' di adattamento. Il Centro, diretto dal Prof. Don Lorenzo Macario, si suddivide in vari servizi ognuno Prof. Don Lorenzo Macario dei quali perfettamente autonomo seppur riconducibili a tre diversi tipi di indagine psicologica: quello dell'orientamento, quello pisicopedagogico e quello per la famiglia, l'indagine psicologica relativa all'orientamento oltre allo "storico" e caratterizzante servizio rivolto ai giovani per migliorare le scelte scolastiche, comprende anche il servizio di orientamento vocazionale per aspiranti alla vita sacerdotale. Per quel che riguarda l'indagine psicopedagogica invece, l'attivita' del Centro si manifesta in due servizi: uno rivolto ai ragazzi con difficolta' di apprendimento o con carenze di metodologia nello studio, all'interno del quale e' stato di recente istituito un "Corso di addestramento e strategie di studio"; l'altro di consulenza psicopedagogica per giovani con difficolta' con difficolta' di di relazione ed adattamento. Il Centro, infine, col terzo tipo di indagine rivolta alla famiglia offre il proprio ausilio con i seguenti servizi: quello specifico di consulenza familiare; quello di organizzazione di scuole, per aiutare i genitori ad apprendere il difficile mestiere di genitore; quello di consulenza per le coppie in crisi: Molti Istituti scolastici romani, tradizionalmente delle scuole medie inferiori, si rivolgono ormai da tempo al Centro di consulenza psicopedagogia dell'u.p.s. nell'intento di aiutare i propri alunni a scegliere, col conforto dell'indagine psicologica degli specialisti del Centro, il futuro della propria vita scolastica. Casa famiglia di via Moncenisio di Mauro Fumanti Tutto ciò testimonia che Dio è grande nell'amore attraverso le nostre mani tese. Arrivano i bambini come portati dal dolore, gli occhi dilatati raccontano storie di croce: padri disperati o menefreghisti, madri distrutte o insensate. E loro sono lì e ti guardano - qualche gesto inconsulto - ti sorvegliano - ti cercano - ti spiano - ti si attaccano alle gambe. Sarai tu mio padri? Paura delle botte negli occhi, degli urli, del buio. E le suore e gli amici della Casa-Famiglia cercano, districano. II giudice, gli assistenti sociali, i tribunali, i rapporti con i genitori dei bimbi dati in affido: quanti problemi: l'italia intralcia sempre con la carta bollata chi vuole amare. E poi i padri e e le madri da trovare per questi cuccioli alla deriva. E loro, gli amici dei cuccioli, che costruiscono la zattera per portarli in salvo almeno un pò. Senza prediche, senza bigotterie, seri e attenti, preoccupati di evitare gli scogli della burocrazia, della lentezza giudiziaria, delle strutture deficienti. Ma bastano pochi mesi e i bambini tornano ad essere bambini: il dolore si allontana risucchiato dall'amore. Che fatica! C'è Paolo, il maresciallo, che si danna l'anima, Rodolfo, il manager, che inquadra con chiarezza, Tony, il lavoratore, sempre disponibile, Marcello che raccoglie i progetti nel suo bar, e le mogli e le suore (cuore di tutto) e due giovani sposi che vivono lì, proprio lì nella casa dei cuccioli abbandonati, Quanti ne passano: passano anche i mesi, un anno. Viene qualcuno, li guarda, li prende per mano - a passeggio - ci gioca - va bene, non va bene. Forza ci siamo: tra un poco tuadriano, tu Chiara andrete con due persone che tenteranno di darvi qualcosa di più. Non sempre fila liscio anche dopo. Ma qualche luce scava nel buoio. Solo a Roma siete migliaia: un esercito di brutti anatroccoli. Ma in questa città superficiale qualcuno vi ama. Questo mio "ritratto" di Casa-Famiglia, ora "Associazione Moncenisio 4", risale a qualche tempo fa. Alcune cose oggi sono cambiate: c'è più contatto con le strutture pubbliche, vengono accolti bambini piccoli per evitare che il tempo estenda le loro ferite. Ma lo spirito è sempre lo stesso; anche le persone che ho citato sono ancora lì e ce ne sono tante altre, molti giovani. P.S.: Per chi volesse saperne di più sull'affido si può mettere in contatto con Moncenisio 4, Roma Tel Paolo con i ragazzi della Casa Famiglia

17 incontro alla realtà PAG. 17 Cooperatori salesiani impegnati per la famiglia di Emma Ciccarelli Serie di incontri presso la parrocchia Santa Maria della Speranza L'Associazione Cooperatori Salesiani del Lazio, ramo laicale della Famiglia Salesiana fondato nel 1876 da -San Giovanni Bosco, è da diversi anni impegnata oltre che nella missione ai giovani, nella promozione e nella valorizzazione della famiglia sia sul piano pastorale che educativo e sociale, su tutto il territorio della regione dove operano centri di Cooperatori e in partìcolare nella diocesi di Roma. A questo proposito l'associazione ha costituito nel 1999 una apposita équipe di Pastorale Familiare - formata da 2 coppie di sposi e da un sacerdote salesiano docente presso la Università Pontificia Salesiana - che opera da alcuni anni ormai nel Lazio, con un'iniziativa che prende il nome di "Progetto Coppia». L'organizzazione prevede una serie di incontri di spiritualità e di giornate di festa, che rendono protagonista la famiglia dal punto di vista pastorale ed educativo. Nel corso del tempo, Progetto Coppia si è rivelato come una proposta educativa qualificata al servizio dell'associazione e della Chiesa. Gli incontri, privilegiano la presenza di coppie sposate e fidanzate della Diocesi di Roma, disponibili ad approfondire tematiche relative alla spiritualità coniugale e familiare con il nostro carisma educativo. L'attività ci ha condotto a partecipare come Associazione al gruppo diocesano di lavoro di pastorale familiare apportando qualche contributo nell'ambito educativo familiare. Progetto Coppia ha tentato di promuovere, fra l'altro, la nascita e la diffusione di altre realtà di gruppi familiari presso le sedi in cui opera l'associazione Cooperatori Salesiani, impegnandosi in un'attività di tutorato in quei Centri che hanno manifestato il desiderio di rispondere ad una chiamata ricevuta per iniziare un cammino di spiritualità coniugale. Allo stato attuale, esistono diversi gruppifamiglia, la cui esperienza varia e si presenta con un diverso grado di maturazione: alcuni sono a livello embrionale, altri stanno crescendo, altri ancora vivono la gioia di un cammino consolidato. Tra i gruppi nati ricordiamo Gruppo Famiglie Don Bosco (Roma, via Prenestina), Famiglie e coppie giovani presso la parrocchia di Nostra Signora di Bonaria di Ostìa, Famiglìe Oratoriane - presso la parrocchia Santa Maria della Speranza (RM, Nuovo Salario), Famiglie nuove a Colleferro ed infine il gruppo Famiglie di Lanuvio. E' da segnalare poi la recente costituzione della "Associazione Cerchi d'onda-onlus" che opera nella promozione di progetti di solidarietà ed educativi per famiglie, donne, giovani e bambini in situazioni di svantaggio. L'attività della Assocìazione Cooperatori nel settore della famiglia è ora concentrata nella realizzazione di due diversi progetti: il primo l'organizzazione della annuale FESTA DELLA FAMIGLIA, che quest'anno avrà luogo il 17 aprile presso la il Salesianum in Via della Pisana 1111, dalle ore 9.30 alle ore 18.00; è una manifestazione ormai consolidata, aperta a tutte le famiglie, nella quale oltre a celebrare i valori e l'importanza della famiglia nella Chiesa e nella Società, offre anche occasioni di: scambio sulle varie esperienze presenti sul territorio regionale, di conoscenza con le varie organizzazioni presenti sul territorio che offrono servizi per la famiglia e di festa e allegria. L'iniziativa è aperta a tutti previa prenotazione ai n. telefonici e ; II secondo è una scuola di formazione per animatori familiari che avrà luogo dal 25 al 30 agosto a Briatico: l'iniziativa è destinata in via prioritaria alle coppie animatrici di gruppi famiglia o interessate a specializzarsi in tale campo. Un sacerdote novello al Redentore di Sergio Buratti SILVIO VALLECOCCIA,sacerdote novello e missionario scalabriniano, è nato ad Avezzano (AQ) i ed è stato battezzato nella cappella delle Suore Missionarie della Consolata (Via Foscari). Ha ricevuto la Prima Comunione (catechiste Licia e Carla Berti) e la Cresima (catechiste Annarella e Sabrina) nella Parrocchia del SS. Redentore. Ha frequentato l'asilo e la scuola elementare presso la "C. Cittadini" delle Suore Orsoline di Somasca, le medie a Via Asmara e la ragioneria al Matteuccí. Ha conseguito la maturità nel 1994 con 60/60. Ha iniziato il suo cammino vocazionale con i Missionari Scalabriniani nel settembre del 1994 presso il "Gruppo giovanile di orientamento" con sede in Via Gran Paradiso, 51. Nel 1995 è andato a Piacenza, dove si trova la Casa Madre degli Scalabriniani, ed ha concluso il corso di filosofia. Dal 1996 al 1998, Il sacerdote Silvio nel giorno della prima messa sempre a Piacenza, ha fatto il noviziato e il 31 maggio 1998 ha emesso i voti religiosi. Dal 1998 al 2001 ha studiato teologia a Roma presso l'angelicum. Dal 2001 al 2002 è stato a Colonia (Germania) per un'esperienza pastorale tra i migranti. Dal 2002 a12004 ha studiato presso il SIMI (Scalabriní Intemational Migration Institute) dove ha conseguito la licenza in Teologia pastorale sulla mobilità umana. Da metà febbraio ripartirà per la Germania, dove l'attende la sua missione tra i migranti. La comunità parrocchiale in festa nel giorno della prima messa

18 PAG. 18 incontro alla realtà di Bruna Cola Presso la Parrocchia di San Domenico di Guzman a Cinquina La scuola per l'infanzia A. Maggini E' una nuova realtà che nasce per accompagnare le famiglie nel delicato compito dell'educazione con amore, professionalità e con il minimo delle spese. La Scuola Materna Alberto Maggini nasce a Settembre 2003, essa è il coronamento di una serie di attività rivolte alle famiglie. Nello stesso anno con l'arrivo in Parrocchia della congregazione religiosa delle Maestre Pie Venerine, ci si rese conto della possibilità di aprire una scuola materna con il loro aiuto, data la loro esperienza ormai secolare nel campo dell'educazione e dell'insegnamento. Dopo un sopralluogo da parte di un tecnico e del responsabile della FISM, (Federazione Italiana Scuole Materne) i locali che la Parrocchia poteva offrire vennero giudicati adeguati e idonei, immediatamente però ci si rese conto della difficoltà economica per realizzare gli spazi come previsto per le scuole dell'infanzia. Sembrava un ostacolo veramente insormontabile. Preso il coraggio a due mani il Parroco ne parlò con la Signora Assunta Maggini che ricordando la costruzione di una scuola materna da parte di suo papà, pensò di chiedere a suo marito, Ing. Alberto Maggini, l'aiuto necessario alla Parrocchia per realizzare questa opera. Iniziò così, con grande entusiasmo, la fase di progettazione, curata da un ingegnere esperto in scuole. In Giugno iniziarono finalmente i lavori curati dalla ENRICAAppalti s.r.l., contemporaneamente si iniziarono le iscrizioni per la prossima apertura. Alla metà di Settembre 2003 la Scuola potè aprire e il 2 Ottobre, alla presenza di Sua Eccellenza Monsignor Enzo Dieci, Ausiliare del settore nord, la scuola venne benedetta e inaugurata. Essa è dotata di tutto quello che oggi si ritiene il meglio nel campo delle scuole materne, aule ampie e luminose dai colori vivaci, sala giochi, palestra, refettorio, bagni e sala per il riposo dei bimbi; tutto arredato con mobili biologici, prodotti da una famosa ditta del nord Italia. All'esterno la scuola ha un parco giochi attrezzato, ora in fase di ampliamento. In Marzo prossimo verrà inaugurata la Piccola Fattoria, sempre nel giardino della scuola dove i bambini, guidati dalle loro insegnanti, potranno seminare, coltivare e osservare da vicino la nascita e crescita delle piante e la vita di piccoli animali da cortile; le altre attività che attualmente seguono, i 32 bambini iscritti, sono: Inglese, Educazione Motoria con personale specializzato e naturalmente Educazione Religiosa. La Scuola proponendosi come aiuto alle famiglie mantiene per scelta una politica di controllo dei prezzi, mantenendo le rette alla portata di tutti. I genitori sono naturalmente chiamati alla collaborazione nell'educazione dei bambini, perché tra famiglie e scuola nasca una sinergia positiva al fine di assicurare ai bambini una permanenza serena ed educativa a livello scolastico. I genitori durante l'anno hanno incontri di formazione col supporto di specialisti allo scopo di conoscere sempre meglio la psicologia e l'evoluzione dei bambini in questa fase di vita; si tengono inoltre incontri di formazione cristiana che sottolineano i tempi forti dell'anno Liturgico. Infine, sia a Natale a Carnevale e al termine dell'anno scolastico, le famiglie vengono coinvolte in momenti di festa e di crescita nell'amicizia. A questo proposito la Parrocchia mette a disposizione dei genitori, la propria taverna per le feste di compleanno dei bambini, naturalmente, tutto questo nello spirito cristiano di solidarietà e per facilitare inoltre l'aggregazione delle famiglie, specialmente quelle di nuova formazione presenti nel territorio parrocchiale. I bambini sono accettati dell'età di 2 anni e mezzo in poi, l'orario è dalle ore 7,30 alle ore 16,00 e la gestione è della Parrocchia e delle Suore in via Vincenzo Mormorale, 25 tel. 06/ OLTRE LE BARRIERE di Fidalma Marini L'associazione Oltre le Barriere è stata fondata nel '97, ed è nata spinta da un'esigenza di collaborazione tra i familiari dei pazienti psichici del IV Distretto. L'associazione Oltre 1e Barriere' si è costituita dunque per volontà di un piccolo gruppo di genitori, in un momento in cui i loro figli erano solo in parte tutelati dalla cura farmacologia. Da qui l'esigenza di diventare "più forti", in modo da far sentire con più veemenza le nostre richieste urgentissime, onde evitare che i nostri familiari vivessero relegati in famiglia o abbandonati al vagabondaggio. Abbiamo redatto uno statuto con una serie di istanze e progetti da svolgere. Ora, dopo tutti questi anni, siamo più forti e consapevoli, molte delle nostre attività si sono tradotte in realtà: 1) siamo iscritti ai pubblici registri dell'associazionismo regionale; 2) siamo riusciti a reperire e a fare acquisire dei locali in cui svolgere attività riabilitative; 3) abbiamo Scuola per l infanzia A. Maggini Parrocchia S. Domenico di Guzman a Cinquina Associazione a sostegno dei disagiati psichici sensibilizzato la società circa i problemi del disagio mentale; 4) abbiamo creato una catena di solidarietà, dando sostegno alle famiglie; 5) sono state reperite nel territorio risorse quali il centro diurno di Via Pasquariello, il nuovo centro psico-sociale di Via Lablache 36, la struttura denominata "Coazzo"; 6)abbiamo promosso attività di volontariato per favorire l'auto mutuo aiuto; 7) abbiamo fatto opera di sensibilizzazione presso la platea medica e ci siamo adoperati a loro supporto; 8) abbiamo promosso l'assistenza domiciliare del personale sanitario per i "casi difficili". L'associazione si propone di attuare altre iniziative per divenire il fulcro di una rete sociale ad alto livello operante nel IV Municipio. Queste sono le iniziative svolte, questi gli obiettivi che ci proponiamo di perseguire affinché i disagiati psichici e i loro familiari non siano mai più soli.

19 incontro alla realtà PAG. 19 Storie vere di Giancarlo Cesana In ricordo di Don Giussani Nella semplicità del mio cuore lietamente Ti ho dato tutto Lettera di Cesana al direttore di Tempi Luigi Amiconi n. 10 del 3/3/2005 Caro Luigino, rispondo con una lettera alla tua richiesta di scrivere di don Gíussani, perche voglio coinvolgerti. Infatti, la prima cosa che dobbiamo dire è che don Giussani ci ha messi insieme. Non sapendo nulla l'uno dell'altro, ci ha messi insieme non per una ragione qualunque, ma per il Destino: per il Destino ha messo insieme a noi tutti quelli che stavano in Duomo e in piazza Duomo, cantando come non si era mai sentito; dicendo Rosari come non si era mai sentito; inginocchiandosi come non si era mai visto, sul pavimento bagnato dal nevischio gelido. Dicono che la ripresa tv abbia avuto uno share alto: si vede che chi si collegava non riusciva a staccare lo sguardo da un fatto così potentemente e umanamente vero. Questo fatto è don Giussani. La sua presenza non va cercata tra i morti, ma tra i vivi. E' stato diffusamente detto che don Giussani è un padre: il padre lo si vede dai figli che danno testimonianza di lui e della sua opera. Cerchiamo di capire in che cosa è consistita la sua paternità. Cito a memoria: Le cose vere si ripetono centinaia di volte, senza mai stancarsi, ricordi? Perché le cose vere non sono quelle che si sanno, ma quelle che si desiderano capire. c Se a causa delle tempeste il fiume si sporca, è inutile andar dentro a rompersi la schiena per togliere i tronchi d'albero abbattuti. Bisogna mettere degli argini forti, così che il fiume, andando verso il mare, si pulisca, ricordi? Don Giussani intendeva la paternità così. Sapeva di non essere lui ne la forza del fiume, ne il mare verso cui il fiume andava. Faceva da argine, nello stesso tempo insormontabile e flessibile. Quanta pazienza ha avuto con noi! Ho giocato tutto sulla libertà pura, sulla nostra libertà. Non definiva mai, anche se per una parola avrebbe potuto farsi uccidere perché - appunto - non era una parola che chiudeva, ma che apriva, sempre. Gli piaceva la vita, gli piacevano le persone, ne stimava la ragione; ne esaltava l'esperienza, quando essa palesava il segno di Cristo che incessantemente cercava. Era prete, ma era laico: non c'era nulla di scontato, soprattutto negli atti religiosi. «Cristo tutto in tutti», ricordi? Sapeva vedere il valore dove noi nemmeno lo sognavamo, anche in noi stessi. Mendicante di Cristo, ci ha invitati ad essere mendicanti come lui: La moralità è amare la verità più di se stessi. Convinceva noi perché quando parlava, o scriveva, innanzitutto rendeva ragione a se stesso. Per vivere da cristiano ha fatto un movimento, cioè ha esposto a verifica pubblica la sua fede. Per l'esito imponente della sua vita, diffusamente dicono anche che sia santo. Su questo, con un certo prurito di sacrestia, i giornalisti che stazionavano fuori dalla cappella del Sacro Cuore mi chiedevano commenti. Sì, lo sai anche tu: don Giussani è un santo. Come lui stesso ha detto: Il santo non è un superuomo, il santo è un uomo vero. II santo è un vero uomo perché aderisce a Dio e quindi all'ideale per cui a stato costruito il suo cuore. Ma l'aspetto più interessante della sua santità è che ha invitato anche noi a voler essere santi, ricordi? Ricordi che questo è lo scopo della nostra fraternità quando ci trovavamo con lui che ci diceva: «È meglio che siate qui, perché altrimenti vi perdereste»? La nostra 'fraternità del salvagente', che ci ha salvati. Così che, con tutta la tristezza che abbiamo nel cuore per la sua mancanza, possiamo continuare a essere contenti. Per informazioni Piero Romano cell La bellezza è per entusiasmare al lavoro, il lavoro è per risorgere. (C. Norwid) ROMA - VIA SEBINO, 16 Seminaristi della fraternità S. Carlo Borromeo in visita a Don Giussani PROGETTAZIONEPROMOZIONECONSULENZE PROGETTI CITTÀ VIAGGI DI STUDIO STUDI DI FATTIBILITÀ ARCHITETTURA CONVEGNI-SEMINARI TECNICHE ESTIMATIVE URBANISTICA FORMAZIONE PROJECT FINANCING GRANDI OPERE IMMAGINE MANAGEMENT IMMOBILIARE tel fax diluzioengineering@libero.it

20 PAG. 20 APPUNTAMENTI incontro alla realtà Parrocchia Santi Angeli Custodi: 30 MARZO: scadenza iscrizioni pellegrinaggio Lourdes - tel. 06 / in pullman 415,00 in aereo APRILE: incontro presso teatro della parrocchia sul tema: Legge sulla procreazione assistita. 8 MAGGIO Gita delle famiglie degliamici della Parrocchietta e Dintorni Parrocchia Santa Maria della Speranza: Ogni martedì dalle alle Gruppo Biblico Comunità Parola e vita ascolto e riflessione della Parola di Dio sul tema: Il Vangelo di Giovanni. - tel 06/ Resp. Loredana Parrocchia San Domenico di Guzman: 31 MARZO: inizieranno le catechesi per giovani e adulti nel salone parrocchiale tenute dalla 1 Comunità Neocatecumenale della Parrocchia. Parrocchia Maria SS. Assunta: 28/29 MAGGIO: teatro 150 la gallina canta testo diachille Campanile rivisitato da Coli E. Parrocchia SS. Redentore: 19 e 20 MARZO: Processo a Gesù regia di Tullio Manna (il nuovo nome del Teatro è: Cinema Teatro 33 Via Gran Paradiso, 33). 3 / 14 MAGGIO: Rassegna Teatrale SIPARIO 2005 II Edizione. 15 MAGGIO: Festa dei Popoli a P.zza San Giovanni festa con canti di varie nazionalità e specialità culinarie di tutto il mondo organizzata da Parrocchia SS. Redentore, collaborano la Caritas, S. Egidio. 6 GIUGNO: Noi nel Nondo Maratona di quartiere. Per tutti i programmi informazioni: 349 / o6 / Parrocchia S. Maria delle Grazie (Casal Boccone): 10APRILE Gita in montagna per informazioni Tel: / 25APRILE: Visita a Firenze per tutti Famiglie, ragazzi e singoli viaggio in pullman e soggiorno presso un Istituto religioso per informazioni e iscrizioni rivolgersi in oratorio. Parrocchia S. Crisostomo Scuola Cocchetti 2^ Domenica di ogni mese incontro con le famiglie 30 MARZO Scade l'iscrizione al concorso Quando Qualcuno può dirsi ricco organizzato dalla Associazione Genitori e ExAllievi della scuola. 17APRILE Gita Culturale Informazioni presso la Scuola. Tel LA REDAZIONE RIVOLGE A TUTTI UN FRATERNO AUGURIO DI BUONA PASQUA DI RESURREZIONE E DI PACE. A QUANTI CI HANNO SOSTENUTO CON IL LORO GENEROSO CONTRIBUTO UN GRAZIE DI CUORE.

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