I LAICI: 200 ANNI DI BALLE.

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1 I SAGGI I laici:200 anni di balle. -Beccaria Manzoni Verri Contro-Storia enciclopedica-metrica-contro le donne ALBERTO BECCARI I LAICI: 200 ANNI DI BALLE. (Una scia di sangue da Robespierre all aborto.) A Vitorio

2 INTRODUZIONE (J accuse!) Potrà mai Dio perdonarvi d avere tolto la speranza agli umili, ai poveri, ai sofferenti, a coloro che hanno patito ingiustizia? Ho sempre sentito l assenza della fede come una profonda ingiustizia : Essa toglie alla mia vita, ora che sono al rendiconto finale, ogni senso. Se è per chiudere gli occhi senza sapere da dove vengo, dove vado, e che cosa sono venuto a fare qui, tanto valeva non aprirli. Indro Montanell L emozione più splendida e più profonda che noi si possa provare è la sensazione mistica. Qui è il germe d ogni scienza autentica. Colui al quale questa emozione è estranea, che non può più essere colto da ammirazione o perduto d estasi, è un uomo morto. Sapere che quanto ci è impenetrabile tuttavia esiste, manifestandosi come la più grande saggezza e la più radiosa bellezza, che le nostre facoltà ottuse possono afferrare soltanto in modo estremamente primitivo, questa certezza, questo sentimento è al centro d ogni senso religioso autentico. L esperienza religiosa cosmica è la sorgente più antica e più potente della ricerca scientifica. Ma la religione consiste in un umile ammirazione per lo spirito superiore senza limiti che si rivela in dettagli infimi che i nostri spiriti fragili e deboli possono percepire. Ecco la convinzione d ordine profondamente emozionale con cui sento la presenza di una potenza razionale superiore, rivelata dal nostro universo incomprensibile, e che forma la mia idea di Dio. Albert Einstein Lungo la broda del bollor vermiglio Ove i bolliti facean alte strida. Io vidi gente sotto infino al ciglio; E il gran Centauro disse: Ei son tiranni Che dier nel sangue e nell aver di piglio. Quivi si piangon gli spietati danni... Dante Alighieri. PRIMA PARTE LA MARSEILLAISE. (La Marsigliese.)

3 Capitolo I Allons enfants de la patrie. (Andiamo figli della patria.) Io appartengo a coloro che amano la storia. Nessuno storico è colpevole della morte di Cesare e certamente non è per mia colpa che Robespierre fu un tiranno sanguinario. Dovendo parlare di quest ultimo, mi limito a narrare i fatti ed a cercare i motivi per i quali ha potuto agire ed ha agito in un certo modo e cosa ne è derivato; senza usare quel tipo di lenti che variano di colore al cambiare della luce, assumendo sempre quello che serve alla propria ideologia. Cercherò di spiegarmi con un esempio. Mettiamo che uno storico veda un bambino cadere dalla finestra di un piano alto; se è una persona seria che ama la verità, si limiterà a costatare il fatto ed a cercare i motivi che hanno determinato quel triste avvenimento e le gravi conseguenze: spiegherà che a causarlo furono la forza di gravità ed il bambino stesso che, evidentemente, si sarà sporto troppo dal davanzale e di lì la caduta e la morte. Se invece è uno storico nazista, accetterà la causa relativa all attrazione terrestre e le gravi conseguenze, ma affermerà che il bambino aveva i capelli neri ed essendo, quindi, di una razza inferiore, si era sporto per mancanza di raziocinio; un bambino biondo e con gli occhi azzurri non l avrebbe mai fatto. Io Intendo sbugiardare chi guarda la Rivoluzione Francese con le false lenti dell ideologia laicista. *** Tre sono i motivi che mi hanno spinto a scrivere questo breve saggio: il primo per testimoniare che non faccio parte di quegli sciocchi i quali non si rendono conto della gravità del momento storico che sta attraversando l Europa, il secondo per dire ai giovani di non credere alle falsità che s insegnano nelle scuole ed attraverso i mas media, il terzo, soprattutto, perché seguo spesso i dibattiti televisivi e mi sono seccato. In quelle trasmissioni politiche e pseudo-culturali, sento enunciare, quali bibliche verità, delle sciocchezze incredibili. Questo avviene, perché noi viviamo in un periodo nel quale ogni discussione significa solo un inutile contendere secondo luoghi comuni assolutamente falsi, spesso, addirittura, ridicoli: la vecchiaia non esiste più (anche morendo a duecento anni si muore anziani, magari rimbambiti e rattrappiti, ma mai vecchi), gli omosessuali e le donne sono particolarmente intelligenti, i bambini vanno protetti (poi non li lasciano nascere, o li uccidono appena nati). Il tutto è, quindi, avulso dalla realtà, perché filtrato da ideologie e, spesso, condizionato dalla volontà di farlo coincidere con i propri desideri. Ciò distorce la realtà, ingannando l opinione pubblica più sprovveduta. Avviene così che il ventesimo secolo è considerato un periodo storico di grande civiltà, dimenticando i milioni di morti causati dalle ideologie e dalle guerre e l ecatombe di bambini del terzo mondo, quale mai s era vista, nemmeno nei periodi più neri dello sfruttamento coloniale. L occidente, infatti, oggi vive ed arricchisce sulla pelle di quei popoli. Si tratta di una drammatica realtà della quale, salvo i religiosi e qualche raro gruppo d uomini di buona volontà, i civili cittadini europei se ne infischiano. Quasi al capezzale del moribondo Impero Romano il poeta gallo (francese) Namaziano, parlando di Roma, poteva affermare: Bellissima regina del mondo interamente tuo Hai fatto di genti diverse una sola patria. Come sono lontani quei tempi! Pensando allo sfruttamento che fece delle sue colonie, dobbiamo, dunque, dire. con sollievo, che l Europa malvagia è giunta al capolinea? Della sua fine intendo parlare, in modo chiaro, semplice e breve, soprattutto per non annoiare. *** I Laici si dividono in due grandi gruppi: i primi convinti che la civiltà abbia avuto inizio con la Rivoluzione Francese, i secondi con Carlo Marx; sanno tutto del dopo, del prima nulla. Poi vi sono pochi altri, in malafede, che sanno, ma fingono per convenienza. Goethe affermava che chi non conosce la storia antica non capisce nulla di quel che vive. Noi ne abbiamo oggi un esempio clamoroso. Prendiamo in considerazione le cause della caduta dell Impero Romano: un impero che sembrava essere eterno ed indistruttibile (molti, alla notizia del sacco di Roma da parte dei barbari, pensarono che fosse giunta la fine del mondo). In un estremo tentativo di salvare il salvabile, l imperatore Diocleziano condusse a termine la riforma dello stato: ingessandolo nel socialismo (Montanelli), Ma a nulla servì la sua fatica. Già molte fattorie erano state abbandonate e i lavori dei campi, i più umili e faticosi, i Romani li avevano lasciati ai barbari Germani, accolti a braccia aperte entro i confini dell impero, con un ottusità pari alla nostra verso i Mussulmani. Dice Durant, nella Storia della civiltà, che i barbari erano moralmente più sani del ceppo indigeno e si riproducevano rapidamente, ma, purtroppo, non erano in grado di assorbire la superiore civiltà latina e, quindi, tendevano ad introdurre i loro usi e costumi, divenendo sempre più prepotenti. Ben presto, essi stessi presero in mano la difesa dello stato, senza riuscire, però, ad interrompere l arrivo di nuovi barbari che diverrà travolgente e porterà al crollo dell impero. La presa di potere di questi ultimi, in effetti, sarà solo dare visibilità ad uno stato di fatto preesistente. Montanelli, nella

4 Storia di Roma, a proposito del crollo della città e del suo impero, osserva: Il Cristianesimo non distrusse nulla. Si limitò a seppellire un cadavere: quello di una religione in cui ormai non credeva più nessuno ed a riempire il vuoto che essa lasciava. Una religione conta non in quanto costruisce dei templi, ma in quanto fornisce una regola morale di condotta. Il paganesimo questa regola l aveva fornita. Ma anche la crisi militare non era che il risultato di una più complessa decadenza, innanzi tutto, biologica. Essa era cominciata nelle classi alte di Roma con l allentamento dei vincoli familiari e il diffondersi delle pratiche malthusianesime ed abortive. I figli non accettavano più l autorità paterna, era aumentata la prostituzione e, soprattutto l omosessualità in una civiltà che non l aveva mai accettata tra adulti, contrariamente a quanto dicono, oggi, i gay: Catullo, nei suoi Carmi, esalta i baci del fanciullo Giovenzio, 48 Se gli occhi tuoi melati, mio Giovenzio, Baciare li potessi a volontà, Li bacerei trecentomila volte ma chiama schifosi finocchi Cesare e Mamurra (affarista che seguiva il condottiero nelle sue campagne militari): 57 Che bella intesa di finocchi sconci: Son Cesare e Mamurra il bagascione Non per nulla, i contemporanei considerarono pazzo Nerone, anche per aver sposato un certo Sporo(1), perché i Romani, non cristiani ma gente seria, pensavano che il matrimonio, tra gli altri scopi, avesse anche quello di fare figli, difficile da realizzare tra omosessuali. Alla luce di questi fatti, risulta chiaramente che, nella Roma antica, l omosessualità era pura e semplice pedofilia; non è prudente richiamarla a giustificazione di certe proprie consuetudini(2) Cosa abbiamo a monte di questa crisi finale dell Impero Romano? Tutti i guai erano seguiti all emancipazione femminile. Essa inizia sempre con lo scopo di portare la donna a pari dignità con l uomo, ma sempre si esaurisce nella libertà sessuale. Chiedete ai giovani maschietti del sessantotto, quante delusioni portò loro la battaglia per l emancipazione femminile! Per lo stesso motivo erano in piena decadenza anche gli Etruschi nel sesto e settimo secolo avanti Cristo, tanto che per i Romani della repubblica donna etrusca era sinonimo di puttana. Ed anche i Greci descrivevano i costumi di questo popolo come molto rilassati, tanto che, dopo le cene conviviali, raccontano, spesso uomini e donne si accoppiavano anche in pubblico. Questa è storia, ma, al fine di non essere considerato un maschilista, tirerò in ballo di nuovo Montanelli, fiore all occhiello dei Laici, non certamente cattolico né uomo del medio evo. Nella Storia dei Greci, parlando delle cause relative alla decadenza di quel popolo, egli mette in primo piano la denatalità, colpa delle donne quasi completamente affrancate. Esse partecipavano attivamente alla vita pubblica e culturale. Platone le aveva ammesse alla sua Accademia. Naturalmente, per far fronte a questi nuovi compiti, la donna doveva abbandonare quello della maternità. L aborto era punito soltanto se fatto contro la volontà del marito. Ma, dice argutamente Montanelli: Le volontà dei mariti sono sempre quelle delle mogli. L omosessualità dilagava: Essa era stata praticata anche nei tempi eroici, ma ora era diventata corrente in tutti i ceti. Narra Giovenale che la donna romana, anche la più seria, contraeva almeno cinquanta matrimoni, usando il divorzio come un mezzo per far denaro. Forse il numero è esagerato, ma avrete mai visto, oggigiorno, una moglie abbandonare un notaio per un contadino? Il caso contrario, nonostante questi professionisti siano pochi, è sicuramente più frequente. Pur essendo la situazione descritta da Giovenale, vista con gli occhi della caricatura, resta il fatto che, all epoca di Settimio Severo, l imperatore stesso inviterà le donne a finanziare i traffici marittimi dell impero, perché, proprio loro, grazie i saggi matrimoni e divorzi, possedevano i maggiori capitali. Ma per non citare solo Montanelli, annoterò, di nuovo, alcune osservazioni del grande storico americano Will Durant. Nella sua Storia della civiltà egli afferma: Le cause essenziali del declino di Roma consistettero nel suo popolo, nel suo costume morale, nella lotta di classe, nella decadenza del commercio, nel dispotismo burocratico, nella tassazione opprimente, nelle guerre logoranti. Tra i fattori più importanti e decisivi di questo declino vi furono quelli biologici. Gli eccessi sessuali d altronde, avevano ridotto l attitudine a procreare; lo stesso effetto avevano avuto l evitare o differire il matrimonio... le perdite dovute alla guerra ed alla rivoluzione....pratiche anticoncezionali, l aborto e l infanticidio ebbero un effetto quantitativo ancora più devastante: un serio declino demografico si fa sentire sotto l imperatore Adriano.

5 Non vi pare che sin ora abbiamo parlato dell Europa contemporanea? La Chiesa vide questa decadenza morale e cercò di rimediarvi con rigide regole restrittive, in campo sessuale, che furono alla base dell Europa rinata e della sua splendida civiltà. Anche in questo momento, come evidenzia Montanelli, la Chiesa sta conducendo avanti, con coraggio, la sua battaglia di retroguardia per salvare, come allora, il salvabile. Per pura curiosità aneddotica ricordiamo che, anche in quei tempi, altri avevano idee diverse a proposito della dura realtà; Cipriano, verso il 230, rispondendo all accusa che i cristiani fossero la causa delle disgrazie dell impero, attribuiva queste ad avvenimenti naturali: Voi dovete sapere che il mondo è diventato vecchio e non ha più il suo antico vigore. Esso porta i segni del suo declino. La pioggia e il calore del sole sono in diminuzione, i metalli sono quasi esauriti, e l agricoltura sta scomparendo dai campi. Vuoi vedere che Pecoraro Scanio è una reincarnazione di quell antico romano? *** Voi osserverete che, se fossimo veramente verso la fine, qualcuno dei geni che ci governano se ne sarebbe sicuramente accorto, ma non sono mai esistiti geni che abbiano governato un tramonto. Ad Impero Romano praticamente morto, il poeta Claudiano minacciava i barbari: Apprendete genti violente che Roma non vi teme E Namaziano, nonostante i Visigoti di Alarico avessero già saccheggiato Roma, nel suo poema Il Ritorno, la considera ancora il centro del mondo. Purtroppo un popolo di smidollati, quali erano ormai gli Antichi Romani, poteva produrre solamente una classe dirigente ottusa, legata soprattutto al proprio egoismo. Noi oggi ci troviamo allo stesso punto, con analoghi cervelloni, e stiamo assistendo, anche noi, all inizio della fine (3). Ormai siamo la propaggine occidentale della nuova Roma: l Impero Americano; siamo la Gallia di quello stato ed i barbari premono ai confini. Continua, così, la lunga lotta tra la civiltà occidentale e quella orientale, (nulla ha a che vedere con le guerre di religione) una, la nostra, che considera l uomo al centro della storia, l altra che non lo tiene in alcun conto. Due chiari esempi: nell Islam il diritto va inteso come diritto della comunità (ummah), non dell uomo. L Islam non conosce il cittadino, ma l individuo (fartd) che è parte integrante della comunità e ne dipende. Se l abbandona, per ateismo o conversione, perde tutti i diritti ed è passibile di morte. Stato e fede son dunque una cosa sola. Dice il vangelo: Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. La guerra, delle due civiltà, è iniziata tra Greci e Persiani, poi è continuata tra Romani e Parti, Europei (Franchi e Spagnoli) e Arabi, Europei e Turchi (Crociate) (4), Veneziani e Turchi e tra questi ultimi e l Impero Austriaco. Essa è stata combattuta dall occidente con grandi ideali. I Romani si battevano sostenendo che gli dei avevano dato a Roma il compito di rendere civile il mondo, gli Spagnoli per portare a tutti il messaggio cristiano della salvezza ed ora gli Americani per la democrazia (5). Quando vengono meno gli ideali, ogni civiltà finisce, come oggi è finita la nostra, con la caduta, in Europa, della fede nel nostro Dio. *** Naturalmente i fenomeni dei quali abbiamo parlato, non sorgono all improvviso. Se ripensiamo al Protestantesimo vediamo come l idea della predestinazione, col tempo, si sia andata trasformando, nella mente del popolo, in qualcosa che deve riguardare anche il presente; se uno è predestinato alla salvezza, deve essere prediletto da Dio sin dalla nascita: la ricchezza non è più un arma del demonio, ma un segno della benedizione divina. Col Protestantesimo nasce il potere della grassa borghesia che fa del denaro lo scopo della vita e che porterà a fare dell ottocento e del novecento i secoli più barbari della nostra civiltà, pieni di malattie, guerre e rivoluzioni. Nel Cristianesimo la vita, da dono inalienabile di Dio, è andata trasformandosi, nella considerazione popolare, in un laico bene supremo al quale tutto sacrificare: morale, decoro, ideali; si può raggiungere ogni bassezza pur di evitare la morte. Ma queste sono solamente concause; il colpo di grazia all Europa, lo darà la Rivoluzione Francese col suo Laicismo ed è questo che intendo dimostrare nel mio breve saggio. *** Comincerò affermando che le idee più diffuse su tale avvenimento storico non corrispondono al vero, ma sono dovute al settarismo dei suoi partigiani e ad uno strano complesso d inferiorità degli avversari. Per i nostri contemporanei, la Rivoluzione Francese è stata un avvenimento che ha liberato gli uomini dalla tirannia; tale è l interpretazione liberale, quella socialista e quella comunista. Ma ciò è un falso clamoroso dato da un aggiustamento della storia ad usum delfini ed ottenuto tramite una censura dispotica che ha impedito, nelle scuole statali, la conoscenza della verità. Per fortuna ora le cose stanno cambiando, anche se gli studenti europei sono ancora tenuti all oscuro di questa novità. Io intendo dimostrare che con l Illuminismo e la Rivoluzione Francese nascono: 1) nazionalismo ed eserciti di popolo 2) genocidio

6 3) egoismo come metodo di vita 4) antisemitismo ed il concetto di una colpa contestuale alla nascita 5) ideologia 6) esosità impositiva 7) e, soprattutto, la scristianizzazzione (scattolicizzazione in modo particolare). Con questo non intendo dire che in quel tempo nulla si è fatto di valido, basta pensare al codice napoleonico; anche il Fascismo ha fondato città (Sabaudia è un capolavoro), create l INPS ed altre assistenze bellissime, ma resta la dura realtà di un Mussolini che ha portato l Italia al disastro della sconfitta. *** Come ho già detto, un popolo di rammolliti decadenti genererà sempre una classe di nani politici. Con la più opaca cecità, i nostri governanti stavano conducendo l Europa alla rovina; quando la distruzione delle due torri americane ha svegliato la classe dirigente degli Stati Uniti e l ha resa cosciente della sua responsabilità e l Europa, ormai ridotta allo stato di colonia, è stata costretta a seguirli. Speriamo che il popolo degli Stati Uniti si renda conto che, anche al suo interno, si notano i primi sintomi della decadenza e sappia eliminarli. Sarà difficile, perché la storia insegna che indietro non si torna, ma è altrettanto vero che mai si sono avute conoscenze così precise dei precedenti storici come quelle che possiamo avere al giorno d oggi. NOTE (1) Nerone, nonostante fosse molto innamorato della moglie, che era incinta, in un momento d ira l aveva uccisa, dandole un calcio nella pancia. Avendo incontrato per la strada un certo Sporo, che somigliava alla sua defunta consorte, dopo averlo fatto castrare (forse perché le somigliasse maggiormente) l aveva sposato: (2) Da Una nuova forma di schiavitù di Francesca Sferlazzo (che non è l onorevole Tremaglia): Dunque, sotto il nome di Libertà, si celano associazioni pedofile riconosciute, le quali sostengono e affermano il loro diritto come rientrante tra quelli di Libertà. Le principali associazioni sono, in Europa, la DPA (Danish Pedophile Association) e, negli Stati Uniti, il P.L.F (Pedophile Liberation Front) e ancora la NAMBLA (North American Man Boy Love Association), accanto ad altri gruppi, operanti in vari Paesi per attuare una riforma sessuale radicale La stessa associazione Danese, DPA nata nel 1983 come gruppo interno della LBL (associazione gay e lesbica danese) e divenuta autonoma nel 1985, ricevette una sorta di legittimazione ufficiale.. (3) Tra noi e l antica Roma le cose coincidono persino nei particolari. Osserva Carl W. Weber in Panem et Circences: Non si deve assolutamente pensare che la grande maggioranza degli spettatori manifestasse con grida e fischi la sua scandalizzata disapprovazione quando una donna di teatro leggera lasciava cadere le vesti sino ad uno striptaese totale e poi, nuda sul palcoscenico, danzava e faceva o accettava mosse inequivocabili. Non vi viene fatto di pensare ai nostri films e sceneggiati? E prosegue: Non meno arrogante suona la critica ai movimenti lascivi o stupidi degli interpreti di pantomima in una civiltà che ha fatto di Elvis Presley un idolo per milioni di persone e che porta nelle nostre case, attraverso la televisione, piccole e grandi star i cui movimenti inconsulti e affettati fanno sembrare persino la gestualità di un pantomimo di quart ordine un sublime balletto. (4) Fu la notizia della caduta di Gerusalemme, in mano turca (1070), a fornire il pretesto necessario per scatenare la guerra santa contro gli infedeli. Verso la fine del secolo undicesimo, il mondo arabo era già in piena decadenza e, ben presto, la Siria, la Palestina e quasi tutta l Asia Minore erano cadute sotto i turchi Selgiuchidi, una popolazione di religione islamica. Nel 1095, il pontefice Urbano II, rispondendo alla richiesta d aiuto del sovrano bizantino (monarca d un impero molto ricco), minacciato dall invasione turca, invitò tutto l occidente ad intervenire. Ebbe così inizio la prima crociata. Il papa promise ai partecipanti, tra le altre cose, la remissione dei peccati con le indulgenze plenarie, anche se, alla base dell impresa, vi erano forti interessi politici ed economici, più che motivi religiosi. Contrariamente, quindi, a quanto sostengono molti ignoranti, quando gli occidentali partirono per liberare il Santo Sepolcro, gli abitanti della Palestina (Arabi), vivevano sotto l oppressione turca; gli Arabi saranno liberati dagli alleati, con la prima guerra mondiale, per passare sotto il dominio, molto meno pesante, di Francesi ed Inglesi.

7 (5) Come sempre, in ogni guerra, i motivi di fondo erano economici, ma i popoli si muovevano grazie grandi ideali, senza i quali nulla è possibile. Serse, re dei Persiani, impiegò quattro anni per preparare la spedizione contro Atene. Quando si mosse, il suo esercito era formato da due milioni e mezzo di soldati. Dice Erodoto che, quando si fermavano per bere, i fiumi si prosciugavano. Ma, con poche persone, Atene li fermò. Capitolo II Aux armes, citoyens! (Alle armi, cittadini!) Con questo saggio mi propongo di scrivere, non una storia della Rivoluzione Francese, bensì una breve esposizione dell enorme scempio che fece di vite umane e di cose, ma, soprattutto, del grave danno che essa rappresentò, ed ancora rappresenta, per l'europa e la sua civiltà. Non credo, tuttavia, si possa parlare di un evento storico, il quale si protrasse nel tempo, senza riassumere, almeno schematicamente, gli avvenimenti di quel periodo. Affinché il lettore possa avere una traccia che serva ad inquadrare i fatti dei quali si tratta, troverà, alla fine di questo prima parte, una cronologia minima. Quando inizia questo tragico dramma, come dice Pierre Gaxotte, nel suo La Rivoluzione Francese: La Francia dell Antico Regime era un edificio molto grande e molto antico costruito da cinquanta generazioni nel giro di oltre mille e cinquecento anni. Ciascuna vi aveva lasciato la propria traccia, sempre aggiungendo qualcosa al passato senza demolire o escludere quasi nulla, ma l insieme era ricco e ci si viveva meglio e più numerosi che altrove. Il regno si è andato formando in secoli di evoluzione i quali ne hanno fatto qualcosa di simile ad una cipolla:. Al centro è Parigi, con attorno tutte le foglioline che hanno generato qualcosa di composito, ma di altrettanto ordinato, dove si vive sicuramente più liberi che in ogni altro regno dell Europa continentale contemporanea. Nei tempi bui che seguono la caduta dell Impero Romano e poi quella dell Impero Carolingio, molto del potere passa agli ecclesiastici e la Chiesa rappresenta un rifugio, la conservatrice delle leggi e delle lettere, delle arti e della politica, avendo salvato quanto si poteva salvare della civiltà latina, soprattutto grazie ai suoi amanuensi (con S. Benedetto inizia a rinascere la civiltà europea). In quei periodi, rappresentati dal trionfo della violenza, spesso, anche convertendo gli invasori, la Chiesa cerca di arginare abusi e devastazioni; il vescovo subentra al funzionario latino e diventa il capo delle comunità più importanti, proteggendone gli abitanti. Più tardi, passati i tempi cupi di solo disordine, quando si dovrà pensare e provvedere ad una ricostruzione civile e sociale, gli uomini di Chiesa saranno i soli a saper parlare, scrivere e leggere; le vetrate e le sculture delle cattedrali rappresenteranno l unico libro che il popolo è in grado di capire E così che, all ombra dei monasteri, si ripopola il territorio e si formano le comunità. Ma ecco giungere il feudalesimo. Il potere passa nelle mani di pochi: si tratta di piccoli e grandi proprietari, in genere nominati dal principe per meriti di guerra, rissosi avventurieri, briganti divenuti ricchi e potenti, che cercano di darsi una rispettabilità esteriore, ma che conservano, nell animo, la rozzezza delle origini. Prepotenze e soprusi sono la regola, mentre la giustizia si basa sulla forza e la violenza del potere e non più sul Diritto Romano. Attorno al castello del signore, che spesso è un villaggio fortificato, corrono a ripararsi i contadini; essi hanno bisogno d essere protetti dai soldati del feudatario ed in cambio gli cedono parte del proprio lavoro e dei propri raccolti. Afferma Alexis de Tocqueville ne L Ancien Régime e la Rivoluzione: Nei tempi feudali si considerava la nobiltà, pressa poco, come oggi si considera il governo: si sopportavano i gravami che imponeva, in grazia delle garanzie che dava. I nobili avevano privilegi incomodi, possedevano diritti onerosi; ma assicuravano l ordine pubblico, amministravano la giustizia, facevano osservare le leggi, soccorrevano i deboli, dirigevano gli interessi comuni. E quando il potere va oltre il lecito, unica controparte è ancora la Chiesa che spesso protegge e difende. In seguito, i tempi diverranno più umani perché è giunto il momento dei re che procederanno ad unificare la Francia, come ho già detto, foglia a foglia (feudo dopo feudo). Già ai tempi di Luigi XII il paese non ha più bisogno della protezione dei signori; sotto il suo successore diminuisce ulteriormente il loro potere, sino al formarsi dell unità del regno che si compirà definitivamente con Richelieu e Luigi XIV; egli avrà la forza per portare a compimento l unità della Francia e di debellare i grandi nobili riottosi, strappandoli dai loro feudi. Li richiuderà tutti, come stipendiati, nella sua reggia di Versaille, divenuta una dorata prigione. Da questo momento il regime feudale sarà finito, i nobili conserveranno il nome altisonante, alcune immunità ed alcuni privilegi, ma non esisteranno più come potere politico. Ucciderli, da parte dei

8 rivoluzionari, sarà solamente una stupida ed inutile ecatombe. Luigi XIV, salito al trono, aveva compiuto un immane sforzo per semplificare il sistema e giungere al potere assoluto: la monarchia rappresentava un governo immutabile, eguale in ogni punto del suo territorio; però, questo impossessarsi foglia a foglia dei territori, garantirà anche il rispetto delle libere prerogative locali.(1) Dice ancora Alexis de Tocqueville: Nel diciottesimo secolo, dirigevano tutti gli affari della parrocchia un certo numero di funzionari che non erano più gli agenti del feudo e non erano più scelti dal feudatario; gli uni venivano nominati dall intendente della provincia; gli altri erano eletti dai contadini stessi. Toccava a queste autorità ripartire le imposte, restaurare le chiese, costruire le scuole, radunare e presiedere l assemblea della parrocchia. Vegliavano sui beni comunali, ne regolavano l uso, e intentavano e sostenevano i processi in nome della comunità. Questo regime assoluto, ma confuso, che risulta incomprensibile all uomo moderno, reggerà la Francia sino alla rivoluzione che imporrà un sistema elettorale di tipo britannico (completamente estraneo alla mentalità del popolo francese) per cercare di distruggere le tradizionali libertà locali e creare un nuovo potere, ancor più accentratore di quello monarchico. A seguito della richiesta del deputato bretone Isaac René Guy Le Chapelier di abolire... tutte queste idee di corpi e ordini che rinascono senza posa... l assemblea costituente varò dapprima una legge che privava i lavoratori del diritto di associazione, ed una seconda che proibiva a tutte le società di avere un esistenza politica.(2) *** La Bastiglia fu presa il 14 Luglio 1789; il governatore Launay, che non aveva opposto alcuna resistenza, venne massacrato ed il suo corpo fu trascinato per le strade (mentre la testa mozza era infilata in cima ad una picca) e si liberano i prigionieri: quattro falsari, un giovane degenerato e due pazzi. I rivoluzionari trasformarono questo crimine inutile, in episodio eroico; tanto che si prese la data di quell atto come commemorativa della Rivoluzione Francese: un avvenimento col quale si abbatteva un mondo di oppressione (3) per generarne uno libero e democratico, ignorando, volutamente, l esistenza precedente di un parlamento inglese che godeva di piena libertà! Chi ha avuto la ventura di leggere Storia della Rivoluzione Francese, del Michelet, un opera di dimensioni ciclopiche (che segue gli avvenimenti con puntigliosa meticolosità ed inutile abbondanza), ha l impressione che si sia trattato d uno scoppio d ira popolare purificatrice la quale ha generato:... l avvento della Legge, la resurrezione del Diritto, la reazione della Giustizia. Purtroppo di quest opera, pedissequamente di parte, la storia non si è mai completamente liberata; e, tra l altro, bisogna riconoscere ai Francesi l abilità geniale nel saper vendere la propria merce: l ira popolare fu costruita e strumentalizzata da una borghesia che voleva impossessarsi del potere. Così, contrariamente a quanto si legge nei libri scolastici (fonte palese della più clamorosa falsificazione storica) la Rivoluzione Francese non rappresenta il trionfo della libertà sulla tirannia, ma solamente il risultato di un secolo di odio borghese verso la religione cattolica che ha i suoi progenitori in Voltaire e Rousseau e che si dedica a filosofare; un secolo d incredulità serpeggiante che apre la strada all Ateismo. Purtroppo quest ultimo rappresenta l eredità più duratura e nefasta della rivoluzione, la causa prima della fine dell Europa.(4) *** Dopo queste serie considerazioni, torniamo al nostro argomento e guardiamo quale era la situazione della Francia al momento della rivoluzione: drammatica, davvero, come dicono gli storici Laici? Sotto il profilo della libertà, le cose andavano sicuramente bene nel regno di Francia che rappresentava uno stato all avanguardia in tale campo. E, infatti, proprio godendo la Francia di questa libertà, si formarono quei gruppi dei quali parla Augustin Cochin, ne Lo spirito del Giacobinismo: Che cosa sono in effetti, queste società di pensiero al momento della loro prima comparsa, intorno al 1750? Sono piccoli gruppi disseminati per tutta la Francia, in cui si conversa e in cui ci si riunisce solo per conversare. Conversare di che? Di tutto e di nulla, di scienza, di agricoltura, di economia, di politica, di letteratura, in breve di tutto ciò che è chiamato filosofia dei lumi. Ogni settimana, per qualche ora, i partecipanti, principalmente gli avvocati e coloro che gravitano intorno ad essi, in genere tutti quelli che hanno a che fare con il diritto e che si basano sull arte della parola, i piccoli lumi locali come i medici e il clero, lasciano i loro impegni quotidiani dove agiscono come tutti, in pratica razionalmente e in contatto con la realtà e dove, quando occorre, parlano ma non conversano, per giocare al cittadino e al filosofo e gustare l ebbrezza di rifondare il mondo senza la fatica di farlo davvero, visto che ci si limita a conversarne.

9 Nella conversazione, nei detti circoli, si discuteva anche delle libertà, ma non di quelle francesi, locali e regionali, concrete e legate ad una tradizione secolare, bensì, con demagogia, della parola astratta: le libertà del popolo, anche se quei chiacchieroni (cosa comune a molti intellettuali) il popolo lo disprezzavano. Quante volte lo vedremo, di poi nella storia; ma, a forza di parlarne, gli avrebbero appioppato un iniziale maiuscola, facendone un mito ideologico, questo strano feticcio che non esiste e che spesso si gonfierà, appunto, con l iniziale maiuscola e, qualche volta, sulla bocca degli ignoranti, con una doppia p, diventando Poppolo! Se i partecipanti avessero potuto prevedere le conseguenze del loro conversare, da buoni ricchi borghesi reazionari quali erano, ne sarebbero rimasti inorriditi. Purtroppo, questi filosofanti chiacchieroni si prendevano molto seriamente; non parlavano per brillare in un salotto letterario come certi nostri intellettuali di sinistra che credono in Bertinotti, ma per risolvere problemi dei quali, causa la loro attività, spesso conoscevano ben poco. Tuttavia si trattava di gente colta e intelligente che non avrebbe sopportato sciocchezze troppo evidenti. Questo nei primi tempi, perché, assai presto, le società di pensiero frono sottoposte a un meccanismo di selezione negativo e saliranno in alto i peggiori. *** Vediamo, ora, com è stato possibile che questo partito di sognatori e di chiacchieroni sia riuscito a generare un avvenimento così sconvolgente. Forse perché la rivoluzione era inevitabile? No certamente! Penso che a questo punto, prima di procedere oltre, sia interessante considerare la distribuzione della popolazione francese (ventotto milioni di abitanti) secondo il ceto sociale (stato) ed il lavoro svolto. Nobili trecentosettantamila, che vivevano alla corte del re, molto simili a polli d allevamento. Ecclesiastici duecentomila, prevalentemente del basso clero. Dipendenti pubblici, civili e militari, cinquecentomila. Operai specializzati e lavoratori autonomi quattromilioni settecentomila. Coltivatori diretti undici milioni. Salariati agricoli, manovalanza generica ed altri undici milioni cinquecentomila. Con questi numeri approssimati, ma grosso modo veri, si può avere una visione completa dello stato sociale ed economico dei cittadini. Dice Estanislao Cantero Núñez nel suo La Rivoluzione Francese: Negli anni precedenti la Rivoluzione, la Francia era più prospera che mai; il commercio e l industria si trovavano in una situazione fino ad allora sconosciuta e con prospettive di sviluppo; durante il secolo XVIII la crescita economica e demografica, l accesso alla proprietà da parte dei contadini che possedevano circa il 50% della terra un aristocrazia non riluttante agli affari, una borghesia sempre più prospera insomma una situazione che, in apparenza, nulla faceva presagire di quanto si sarebbe poi verificato. Nel 1789, l anno della rivoluzione, la Francia era, dunque, un paese prospero in preda ad una momentanea crisi economica, ma con buone prospettive per il futuro, come dimostrava una notevole crescita demografica (indice sicuro di speranza). Poteva una simile società essere in miseria, come c insegnano i libri di testo? Si tende a propagare la menzogna, spesso, mediante misere informazioni, ad esempio con l inganno della tassazione. In realtà, questa era basata sul tenore di vita ed il cittadino tendeva ad imboscarsi mostrando una povertà spesso inesistente (come d altra parte avveniva in Italia prima della riforma Vanoni).(5) Naturalmente le condizioni sociali e lo strapotere della monarchia imponevano delle riforme. In questo paese, inoltre, il bilancio dello stato segnava un forte saldo negativo, quasi tutto dovuto a spese per il mantenimento dei nobili e della corte (si sperperava, come oggi, per chi sosteneva il regime). Un problema di deficit nel bilancio preventivo, che oggi ci farebbe sorridere, e una crisi economica non troppo grave provocarono la convocazione degli Stati GeneraIi. Il loro compito principale sarebbe stato quello di cercare una soluzione al problema del deficit attraverso una riforma tributaria. Ne nacque un uragano che mutò il volto della Francia e di buona parte dell Europa. Le politiche proposte dai vari ministri delle finanze, per correggere la situazione, a carico delle due classi dominanti, nobiltà e clero, non furono accettate. Come sempre, infatti, per essere accolta, qualunque riforma deve essere fatta a spese altrui. Tra l altro, proprio in quell anno, si verificarono violenti uragani che distrussero i raccolti causando l aumento dei prezzi. Per rimediare si usò il solito, inutile, metodo del calmiere e le merci fuggirono all estero aumentando la crisi. La storia insegna che la miseria ha sovente generato delle sommosse, ma mai delle rivoluzioni, dovute, queste ultime, a cause più profonde. Nel primo caso, generalmente, il popolo corre a rubare pane e farina, bruciando forni e uccidendo i fornai e, per questa causa, i giorni successivi la fame non può che aumentare, ma tutto si arresta lì. L alto costo dei prodotti agricoli, avvenuto in quell'anno tragico e dovuto a fattori naturali, non fu certo la causa scatenante del flagello promosso dalla borghesia (fra i deputati del terzo stato vi erano un banchiere, una trentina d imprenditori e più di seicento avvocati). Questa si sentiva compressa, pur godendo di una

10 robusta ricchezza, e voleva impadronirsi del potere per divenire classe dirigente: e tutta sua fu la rivoluzione! A questi fatti, si associò l odio antireligioso (anticattolico in modo particolare) della maggior parte dei borghesi, che generò la persecuzione della Chiesa e fu il motore principale del drammatico sconvolgimento. Purtroppo l insegnamento statale e laico, il mito della dea ragione, genereranno quella rottura tra scienza e divinità la quale sarà una delle tante cause che mineranno la civiltà europea. (Ora, forse troppo tardi, sembra, da parte di qualcuno, si cerchi di rimediare a questo guaio.) Per quindici anni (quasi un intera generazione) divenne impossibile la trasmissione della fede; chiuse le chiese, i preti furono uccisi o costretti a scegliere tra spretarsi e sposarsi o essere deportati ed esiliati. L imperio dell ideologia sostituirà la verità con l utopia del potere che tende ad instaurare una società omogenea. È necessario distruggere quanto si opponga a questo progetto, si va quindi verso un regime totalitario con la persecuzione della Chiesa, la soppressione dei poteri periferici, la proibizione del diritto d associazione e di parola, il Giacobinismo, il Comitato di Salute Pubblica, il Tribunale rivoluzionario, il Terrore. Puntualizza René Sedillot Dal punto di vista demografico le cifre sono implacabili: morti nelle guerre interne, dei quali cifra per nulla esagerata fornita dal recente studio di Reynald Secher (51) nella Vandea militare corrispondente a una estensione di chilometri quadrati e giustiziati (52), dei quali il 28% contadini, il 31% artigiani e operai, il 20% commercianti, da l 8 al 9% nobili e dal 6 al 7% appartenenti al clero; morti nelle guerre esterne fino al 1800, un milione di morti nelle guerre napoleoniche; più di emigrati (53) e un calo del tasso di natalità. Il commercio recuperò il livello di attività del 1789 solo a partire dal 1825; la produzione industriale recupera il suo livello del 1789 nel 1809; la produzione agricola ristagna fra il 1789 e il 1815; si perse la stabilità monetaria che era esistita dal 1725 al 1789; in 7 anni si moltiplicò per 20 il volume della massa monetaria; la carta moneta Aumentarono deficit ed imposte producendo una bancarotta. Il vandalismo distrusse gran parte del patrimonio culturale francese, specialmente i monumenti dell arte e della cultura cristiane; si giunse a dire che la rivoluzione non aveva bisogno della scienza. Ecco i benefici che questo grande sconvolgimento ha donato ad un popolo, al quale erano state promesse Libertà, Eguaglianza e Fraternità. NOTE (1) Ne abbiamo la conferma da questo fatto che cita Pierre Gaxotte: Nel 1668, dopo la prima conquista della Franca Contea, Luigi XIV firmò con i rappresentanti del Paese un capitolato il cui primo articolo dice: Ogni cosa rimarrà in Franca Contea nel medesimo stato in cui attualmente si trova, per quanto riguarda privilegi, franchigie e immunità. La clausola garantiva il rispetto delle leggi e degli editti in vigore sotto la dominazione spagnola; un altra vietava l introduzione di nuove imposte; un altra ancora conservava a Besançon la sua Accademia. Dole otteneva di essere la sede delle riunioni degli Stati... e infine, l atto terminava con questa dichiarazione: Sua Maestà promette e giura sui Santi Vangeli che Ella e i suoi augusti successori conserveranno e manterranno con cura e lealtà ogni e qualsivoglia loro privilegio, franchigia e libertà, antico possesso, usanza, costume e ordinamento, e che in generale Ella farà tutto ciò che un Principe e Conte Palatino di Borgogna è tenuto a fare. Ampliate questo esempio e raffiguratevi cosa era la Francia di Luigi XV e di Luigi XVI, con le province, le città, le classi, le associazioni, i mestieri, le cariche, tutti provvisti di carte, diritti, immunità, statuti. (2) Con la sua legge, Isaac René Guy Le Chapelier chiedeva di abolire gli antenati degli odierni partiti politici. Non occorrevano collegamenti tra cittadini e potere: ormai contava soltanto la Nazione che diverrà, un centinaio d'anni dopo, Stato-Partito nell'unione Sovietica e nella Germania nazista. (3) In effetti, anche sotto Luigi XIV vi era molta più tolleranza di quanto non si pensi. Osserva Pierre Gaxotte: Voltaire non cessava di fare appello all autorità contro quelli che egli trattava da nemici.ascoltiamo con che tono l illuminista d Alembert reclamava la protezione del potere per i suoi amici: Apprendo, Signore, che nell ultimo foglio di Fréron l Encyclopédie viene definita un opera scandalosa. Ho buon motivo, Signore, di sperare in Voi. Ne rispondono la vostra equità... Non solo le opere rivoluzionarie venivano tollerate, ma i loro autori esigevano la protezione del

11 potere e la censura dei loro avversari. Così gli uomini del re correvano in aiuto ai nemici del re! (4) Abbiamo visto, infatti, sia Montanelli sia Will Durant individuare, nel venir meno dei valori religiosi, una delle cause principali nella caduta dell Impero Romano. La Grecia stessa, persa la fede, si abbandonò alla filosofia di Zenone che tentò, inutilmente, per salvarla, di darle una morale stoica. Uguale tentativo fu fatto da Seneca a Roma con identico fallimento. E chi ha distrutto la nostra religione e la nostra morale se non i Laici, nati dalla Rivoluzione Francese, senza, per altro, essere capaci di sostituire alcunché, tranne un inutile Dea Ragione, nuova fede che sarà un ben triste e fragile surrogato. Sotto la bandiera del governo parigino, i soldati di Napoleone marciarono, di vittoria in vittoria, rubando e violentando. Forse non erano una morale laica anche quella di Stalin, di Hitler; non erano derivati tutti quegli ismi dalla ragione dei filosofi, ovvero dalla Dea Ragione? E non è forse proprio il filosofo colui che la usa per necessità? Dice Pascal: Una delle confusioni dei dannati sarà il vedere che sono condannati da quella stessa ragione con la quale avevano preteso di condannare il Cristianesimo. Quella ragione che, solo allora, potrà confondersi con la sapienza nella verità. (5) Estanislao Cantero Núñez cita, in proposito, questo significativo episodio: Un giorno Rousseau, che si era perso in montagna e vagava affamato, entra da un contadino e gli chiede di mangiare. L altro rifiuta: non ha niente, gli hanno preso tutto. Non il minimo avanzo; cerchi pure, è tutto vuoto. Rousseau supplica, si intestardisce. dice chi è. L altro ascolta, si calma, si rassicura, apre tremando un nascondiglio, ne estrae con gran mistero pane, carne e vino, protestando che sarebbe un uomo rovinato se si scoprisse che ha tali ricchezze. Capitolo lii Le jour de gloire est arrivé. (Il giorno della gloria è arrivato.) Iniziamo il capitolo citando di nuovo La Rivoluzione Francese di Pierre Gaxotte: In questo Paese prospero, in questo Paese ricco, lo Stato era povero. Essendo ormai risaputo, questo paradosso non ci meraviglia più. Allora faceva scandalo: Era straordinario, dice Besenval, vedere il Re prossimo alla bancarotta in un periodo in cui la Francia era così fiorente, la popolazione a un livello invidiabile, l agricoltura e l industria al massimo sviluppo, e Parigi che rigurgitava di denaro.. Per vincere la crisi economica, dal 1774 al 1779, si ricorre a uomini di notevole valore in questo campo, ma, nonostante il succedersi dei vari ministri del tesoro (Turgot, Necker, Calonne ed, infine di nuovo Necker), la situazione non migliora per nulla, anzi, tende a peggiorare. In tali condizioni drammatiche il re Luigi XVI, come abbiamo visto, convoca gli Stati Generali, vale a dire l assemblea consultiva dei rappresentanti dei tre stati (classi sociali) che non si era più riunita dal 1614; ovviamente egli non può prevedere, in alcun modo, le conseguenze della sua decisione. In quell assemblea si esprimevano solamente tre voti, perché si votava secondo le classi: quella dei nobili, del clero e del terzo stato che, come ho detto, in pratica rappresentava tutti gli altri sudditi, vale a dire la maggioranza assoluta degli eletti e degli elettori. All apertura degli Stati Generali, il 5 Maggio 1789, dopo l elezione si giunse subito ad uno scontro: la nobiltà ed il clero chiedevano che si votasse, secondo la prassi, per ordini (avrebbero avuto sempre la maggioranza), i rappresentanti del terzo stato chiedevano che si votasse per testa (un deputato un voto); poiché, come ho detto, erano in numero superiore a quello delle altre due classi e sarebbero stati i veri arbitri della situazione. Evidentemente il conflitto era insanabile: avrebbe significato il passaggio del potere dai due ordini privilegiati al terzo, rappresentando un rischio enorme per il re, poiché già s intravedevano nell assemblea i germi rivoluzionari. Pochi giorni dopo l apertura degli Stati Generali, infatti, per la precisione il 12 Luglio, il deputato Desmoulins parlerà di rivolta, la presa della Bastiglia avverrà il 14 e la monarchia cadrà in Settembre; il re sarà giustiziato pochi mesi dopo. Luigi XVI fece chiudere, dalle guardie, la sala dove si riuniva il parlamento, ma i rappresentanti del terzo stato si trasferirono in un locale adibito al gioco della pallacorda (una specie di tennis), proclamandosi Assemblea Nazionale ed il 20 Giugno giurarono di non separarsi fino a quando avessero preparato una costituzione. Poiché a loro si erano uniti anche numerosi esponenti della nobiltà e del clero, (ovviamente speravano di restare a galla), il monarca fu costretto ad accettare il fatto compiuto. Il conflitto tra Luigi XVI ed il parlamento si era concluso con la vittoria di quest ultimo: i due primi ordini, nobiltà e clero, uscivano distrutti come forze politiche ed ora si poteva imporre al re una monarchia costituzionale. Tale situazione

12 indicava una progressiva abdicazione del potere centrale, ma la disponibilità di Luigi XVI era solo apparente ed il sovrano si preparava a sciogliere l assemblea con la forza, quando entrarono in scena i Parigini: le strade furono bloccate dalla plebaglia, magazzini e botteghe vennero saccheggiati ed i ribelli s impadronirono, ovunque, di picche e fucili; fu il trionfo dell anarchia. Il 14 luglio, come abbiamo visto, i rivoluzionari si gettarono, senza trovare resistenza, sulla Bastiglia e la occuparono. I Parigini, più stupiti che vergognosi, appresero, il giorno successivo, non esservi stato nessun assassinio; la crudele decapitazione del governatore Launay era la giusta punizione di un colpevole, da parte di un popolo che si era sollevato in difesa della Libertà. In effetti, non era stato abbattuto un carcere politico, come ancor oggi si tende a far credere, ma una prigione ove erano rinchiusi pochi delinquenti comuni. *** Una volta fissata la strategia di far pressione sul re, perché cedesse al suffragio universale, occorreva organizzare il modo di prendere in mano il potere, possibilmente partendo dalla periferia che era la più sprovveduta politicamente. Vediamo, ora, la tattica per raggiungere l obiettivo. Spiega Jean Baechler: E questa sarà quella della macchia d olio, o dell investire progressivamente. A Digione gli ideologi sono poco numerosi, appena una ventina di personaggi attivi. Il partito è composto da medici, da chirurghi, soprattutto da uomini di legge, avvocati, procuratori, notai, oscuri piccolo borghesi.. Gli agitatori cominciano con l impadronirsi dell ordine degli avvocati. Poi si rivolgono agli altri corpi e corporazioni della città, procedendo dai più ai meno sicuri: medici, notai, procuratori al parlamento, procuratori alla corte dei conti, conciatori, scrivani, farmacisti, orologiai, speziali, parrucchieri. Ad ogni vittoria, come avviene sempre, quando la nave affonda, s ingrosserà la schiera dei topi. Sarà facile, così, ai borghesi, prendere in mano il potere locale. L ordinanza reale del 24 Gennaio 1789, che regolava l elezione dei deputati agli Stati Generali, è un esempio stupefacente di assurdità: il sistema elettorale, creato per cittadini assolutamente impreparati alla democrazia, favoriva ogni imbroglio. Così, dietro la speranza di una democrazia rappresentativa, nacquero le condizioni per la scalata al potere di Robespierre. Egli è il laico per antonomasia, il quale s illude sempre che il suo pensiero coincida con la verità e, come tutti coloro che giungono al vertice sulle ali di un ideologia, imporrà la dittatura ed il terrore. La successiva approvazione della Dichiarazione Dei Diritti Dell Uomo rappresentò il contraltare che (come in Inghilterra) avrebbe garantito al cittadino libertà di parola, di stampa, e, soprattutto, la sovranità popolare attraverso un parlamento eletto e rappresentativo. La parola d ordine fu: Libertà, Uguaglianza e Fratellanza, gli alti concetti espressi da grandi menti che, in pratica, non servono mai a nulla, se non far colpo sugli illusi e gli sciocchi.(1) *** Sin dal 1789, soprattutto a Parigi, si ebbe una fioritura di giornali, club e circoli frequentati da intellettuali, borghesi e aristocratici, che partecipavano alle vicende della rivoluzione e animavano il dibattito politico. Tra i vari club, il principale fu quello dei Giacobini che rappresentava la sinistra nell assemblea. Ben presto, col precipitare degli avvenimenti, si frantumò in tre partiti: di destra, di centro e di sinistra. Quest ultimo, detto dei Montagnardi, minoritario ed estremista, era guidato da Danton, Marat (un sanguinario), Robespierre e Saint Just, l ideologo del gruppo e del terrore; al centro stava la cosiddetta Palude, all estremo opposto i Girondini, Essi, ora, erano la destra; repubblicana e anticlericale, avevano contribuito alla caduta della monarchia, formavano l alta borghesia ed erano odiati dai contadini. Dicevano di rispettare la proprietà e si dichiaravano contro l intervento dello stato in campo economico; auspicavano un regime che funzionasse secondo i principi rivoluzionari, ma usando vie legali. I Montagnardi, molti dei quali oggi noi definiremmo Comunisti, volevano portare la rivoluzione fino in fondo e perciò non facevano economia nell uso della violenza. Dato che si era stabilita l uguaglianza politica e civile, perché non stabilire anche quella economica? Si andava da chi affermava che tutti i beni materiali erano dello stato, dati in temporanea gestione, a chi ne chiede la proprietà comune. Il centro, come ho detto, era formato dalla cosiddetta Palude. Si trattava di moderati che tentavano una politica di conciliazione, tra i loro membri, vi erano gli ardenti difensori del principio del cedere per non perder la sedia, una specie di gattopardi dell epoca, assimilabili a certe correnti della Democrazia Cristiana di fine novecento. Sarà l insieme di questi partiti che tenterà di trasformare la Francia in una monarchia costituzionale. Ma gli avvenimenti precipiteranno in poco tempo. Preoccupato per la propria sicurezza, nel Giugno del 1791 il re decise di fuggire con la famiglia, ma fu fermato a Varennes, ricondotto a, Parigi e apparentemente reintegrato nelle sue funzioni, in realtà, prigioniero. Nel frattempo la situazione si era deteriorata drammaticamente sotto il profilo economico, aggravata anche dall opposizione della Chiesa e dei nobili che emigravano all estero ed organizzavano complotti. Già nel 1791 i sovrani d Austria e di Prussia, temendo la diffusione in Europa della peste

13 rivoluzionaria, avevano minacciato di intervenire militarmente contro la Francia, dove stava prendendo piede l idea di una guerra che servisse ad esportare la rivoluzione. Questa ultima soluzione era sostenuta con forza dai ricchi borghesi e dal re stesso; egli, infatti, pensava che solo una sconfitta dell esercito rivoluzionario gli avrebbe permesso di restaurare la monarchia assoluta. Nell Aprile del 1792 Luigi XVI, con l approvazione dell assemblea legislativa, decise la dichiarazione di guerra all Austria a fianco della quale si schierò la Prussia. Ben presto l esercito francese si rivelò impreparato e subì alcune sconfitte le quali si ritorsero contro coloro che avevano voluto la guerra, e per primo il re, accusato di tramare con il nemico. La popolazione parigina insorse contro Luigi XVI: il 10 Agosto 1792, una folla tumultuante invase il palazzo reale delle Tuileries (la corte era stata trasferita da Versailles a Parigi) e fece prigioniero il re. La mobilitazione popolare si concluse tragicamente, con l uccisione, da parte del popolo, di centinaia di prigionieri, soprattutto nobili e preti. Nel Settembre del 1792, sotto la pressione popolare, si decise l elezione di una nuova assemblea che emanasse un altra costituzione; fu così eletta la Convenzione Nazionale che il 21 dello stesso mese abolì la monarchia e proclamò la repubblica. Il primo scontro tra Montagnardi e Girondini si ebbe a proposito della sorte da destinare al re, vinsero i primi ed il monarca fu ghigliottinato il 21 Gennaio In effetti, Luigi XVI non era stato nemmeno un re, ma solo un buon uomo che avrebbe fatto volentieri l orologiaio. La vita l aveva messo in una posizione nella quale sembrava essere, più che altro, una foglia al vento nelle mani altrui. Per far fronte ad una nuova coalizione europea, venne decisa la coscrizione obbligatoria: nascevano in quel modo il nazionalismo e, come logica conseguenza, gli eserciti di popolo che sarebbero stati, in seguito, forieri d immani tragedie (pensate alle due guerre mondiali). (2) *** Per ottenere l appoggio delle masse popolari, il Comitato di Salute Pubblica impose provvedimenti per stabilizzare i prezzi e i salari; l entrata in vigore di una nuova Costituzione Democratica prevedeva l approvazione popolare d ogni legge mediante plebisciti e riconosceva il diritto al lavoro ed all istruzione. Questa costituzione non fu mai applicata. Gli eletti, infatti, giunti al potere, presero a pensarla in modo assolutamente diverso dagli elettori; il popolo (ora senza la p maiuscola) sbagliava e bisognava costringerlo alla ragione con ogni mezzo. Si decise di chiamare rivoluzionario ogni provvedimento dei rappresentanti del popolo (ora nuovamente con la p maiuscola) ed aristocratico ciò che vi si oppone (così sarà giudicata la rivolta della Vandea, quella, sì, veramente popolare). Di conseguenza cambiò completamente il modo di giudicare: non importava più che un atto fosse buono o cattivo, ma che fosse rivoluzionario o no. Questo modo di vedere, al di sopra d ogni giustizia, trasformerà il governo in una specie di dio che non sbaglia mai; il potere non ha più avversari, ha soltanto nemici; l opposizione diventa il diavolo col quale non si discute, perché ha sempre torto. Il popolo, infatti, è il sovrano assoluto ed ha sempre ragione, egli rappresenta il bene e chi si oppone rappresenta il male. Così avranno inizio le purghe che si succederanno le une alle altre, (3) per separare, con la morte, il grano dal loglio. Diventa necessario il terrore Ciò che fornisce teste alla fame della ghigliottina è la divisione dei cittadini, ormai divenuti succubi di Robespierre e del suo Comitato di Salute Pubblica, tra buoni e cattivi; per i governanti non vi è alcuna differenza fra la lotta per il potere e la lotta per gli interessi del popolo, perché, per i tiranni, le due cose coincidono. Robespierre è il primo dei ripugnanti dittatori che ci regalerà l evo moderno, ma ciò che fa di lui una figura immortale non è tanto la sua importanza storica (fu a capo del governo solo pochi mesi) ma il fatto d avere rappresentato il momento più tragico della Rivoluzione Francese: quello del terrore.dal Settembre del 1793 al Luglio del 1794 i tribunali rivoluzionari agirono in modo spietato uccidendo tutti coloro che erano sospettati d essere contrari alla rivoluzione, dopo processi sommari. Nell ultima violenta fase della rivoluzione, i capi rivoluzionari, influenzati dalle idee illuministiche, cercarono di costruire nuovi ideali, nuovi valori religiosi e morali, che sostituissero quelli del passato. Così nell Ottobre del 1793 fu approvato un nuovo calendario che doveva sostituire l era cristiana con l era rivoluzionaria. (non vi ricorda un po l era fascista?) Si creò la Dea Ragione, le chiese furono trasformate in templi, si distrussero arredi e ornamenti, si fusero le campane, furono abbattute le croci, gli ecclesiastici ricevettero l ordine di abiurare o sposarsi. Chi rifiutò fu deportato o ucciso. (4) Il terrore indiscriminato generò un alleanza tra molti deputati (stanchi delle continue esecuzioni e timorosi di essere uccisi) che organizzarono un colpo di stato. Il 27 Luglio del 1794 Robespierre fu arrestato assieme agli altri capi Montagnardi ed il giorno dopo furono tutti ghigliottinati senza processo. Gli uomini saliti al potere volevano ripristinare una repubblica moderata, ma, di nuovo, si scatenò il terrore, bianco questa volta, contro chi li aveva preceduti nel governo del paese (come sempre la rivoluzione mangiava i suoi figli) sino al giungere, infausta e sanguinaria, per l Europa tutta, della dittatura napoleonica. NOTE:

14 (1) Questo risulta chiaramente dal fatto che, ancor oggi, ogni cittadino americano dovrebbe vivere nella ricerca della felicità, cosa che gli garantisce la costituzione, quella felicità che è possibile trovare solamente in rari momenti, i quali non dipendono, certamente, dalla concessione di un governo. In quanto alla Libertà, devo dire che la prima e più grande è quella di non essere uccisi; elusa e derisa dai rivoluzionari, non ha certo trovato applicazione nemmeno nei governi Laici dei successivi duecento anni.l Uguaglianza se la sono dovuta dimenticare, soprattutto, i cittadini di quei regimi che ne facevano una bandiera della loro ideologia, perché anche là, come dice Orwel nella Fattoria degli animali, i maiali erano sempre più eguali degli altri. Infine: la Fratellanza, una parola nata diciotto secoli prima che aveva ricevuto ben misera cittadinanza in questo mondo. Tre bellissimi vocaboli, quindi, ma anche oggi, pieni come siamo di governi Laici, essi valgono solamente quando non si ha la disgrazia d intralciare il cammino dei ricchi e dei potenti. (2) Sarà proprio la coscrizione obbligatoria (unita all aumento delle imposte, anch esse necessarie per finanziare le guerre), come vedremo poi, a provocare la più grave sollevazione popolare: la controrivoluzione nella Vandea. Prima di allora, infatti, esistevano solamente modesti eserciti formati da soldati di carriera pagati dal monarca che, qualche volta, non aveva nemmeno i soldi necessari, di conseguenza i morti in guerra erano relativamente pochi e la popolazione civile ne risentiva solamente nei pressi dei campi di battaglia e dove passavano gli eserciti; ma ora il suddito si era trasformato in cittadino ed aveva il dovere di difendere la patria. (3) Più tardi vedremo le stesse cose sotto il regime di Stalin. Dice Leon Trotsky in Per una storia grafica del Bolscevismo: Il quindicesimo congresso venne riunito al solo scopo di tirare un bilancio conclusivo sullo strangolamento dell Opposizione di Sinistra. I ritardi nella sua convocazione furono determinati da questa sola considerazione. Un identico atto fu compiuto dal sedicesimo congresso, questa volta in relazione all Opposizione di Destra. Finalmente, il diciottesimo congresso fu tenuto dopo che le purghe di Yagoda, Yezhov e Beria avevano con successo sradicato l opposizione, terrorizzando il partito e ricostruendo l apparato di governo nello stato e nell esercito. E neanche questa fu l ultima purga. (4) Si chiede Pierre Chaunu: Francamente io non capisco come oggi i Cattolici possano inneggiare alla rivoluzione. Altra cosa è il perdono e altra solidarizzare con i carnefici, rinnegando le vittime e i martiri. Penso che la Chiesa tema, parlando male della rivoluzione, di sembrare antimoderna. lo credo che sia il contrario. E sono orgoglioso che sia stato un paese protestante come l Inghilterra a dare asilo ai preti Cattolici perseguitati. Infatti non vi è libertà più fondamentale della libertà religiosa. Capitolo IV Mugir cés féroces soldats. (Muggire questi feroci soldati.) Nel 1789 la Rivoluzione Francese scuote e modifica la Francia; è naturale che molte categorie di cittadini subiscano un duro contraccolpo. La Convenzione, già nel primo anno della repubblica, come abbiamo visto, aveva votato una nuova costituzione a carattere demagogicamente democratico che non entrerà mai in vigore. Si svilupperà allora, da parete dei distretti francesi, un tentativo federalista che non sarà accettato. Verrà così abolita ogni autonomia locale, quelle autonomie che erano giunte all Europa da Roma stessa. I deputati della montagna, infatti, stavano procedendo rapidamente verso la tirannia. Rappresentanti dell autorità centrale, con poteri illimitati, (veri e propri dittatori) saranno inviati nei vari dipartimenti più inquieti e presso gli eserciti tentennanti, guidati da generali insicuri. È logico che di fronte ad atti così insensati, montasse il malcontento delle categorie sociali e, in queste condizioni particolari, esplodesse la reazione. Nella Vandea, che era una regione molto religiosa e conservatrice, il forte malumore popolare si espresse sotto forma di rivolta armata. Oltre l ira per l inganno della costituzione tradita e l imposizione di rappresentanti del governo, spesso rozzi e ladroni, la reazione violenta della regione fu causata da tre motivi fondamentali: la lotta alla Chiesa Cattolica,

15 l aumento delle imposte, la coscrizione obbligatoria. Abbiamo già visto la violenta scattolicizzazione e ci restano da considerare le cause che hanno generato gli altri due motivi. La sorte della guerra dopo le prime vittorie era divenuta critica e le truppe rivoluzionarie avevano subito alcune sconfitte. Per riequilibrare la situazione, occorrevano più soldi e più soldati. Le conseguenze logiche furono: l incremento delle imposte e la proclamazione della leva di massa, ossia, l estensione del servizio militare agli uomini in grado di svolgerlo. A tale scopo, il 24 Febbraio del 1793 Parigi emise un bando di reclutamento che chiedeva al Paese trecentomila soldati. L arruolamento era volontario, ma la legge stabiliva che, se non si fosse raggiunto il numero necessario, sarebbe stato possibile ricorrere al sorteggio. L undici Marzo il manifesto fu affisso nei comuni delle regioni occidentali; la reazione fu immediata, spontanea e i contadini della Vandea si rivoltarono al grido di: Niente sorteggio, abbasso la milizia! Era evidente che i Vandeani preferivano rimanere sudditi con meno tasse e senza obblighi di leva, com erano sotto il re, che divenire cittadini della repubblica con queste dure imposizioni. In pochi giorni i paesi della Vandea insorsero contro le truppe della repubblica; manifestazioni di primitiva ferocia e bagni di sangue segnarono l inizio della controrivoluzione vandeana che doveva durare tre anni. I contadini devoti al re iniziarono a combattere una spaventosa guerriglia; dopo essersi fatti benedire dai sacerdoti realisti, si lanciavano, armati spesso in modo primitivo, ma con coraggio inaudito, contro i soldati della rivoluzione. Citiamo di nuovo Pierre Chaunu: Ma vorrei ricordare che sotto le insegne del Sacro Cuore combatterono anche dei battaglioni dei paesi protestanti della Vandea. Cattolici, protestanti ed ebrei affrontarono insieme la ghigliottina, per esempio a Montpellier, per difendere la libertà. La crisi provocata dalla rivolta vandeana e dalle sconfitte militari infiammò la lotta politica all interno della Convenzione con un effetto devastante. Questa assemblea, sotto lo stimolo dei Montagnardi, accelerò il percorso verso la dittatura votando per l istituzione di due nuovi organi di potere: il Tribunale Rivoluzionario, (aveva il compito di arrestare e condannare tutti gli individui sospettati di tramare contro la repubblica), ed il Comitato di Salute Pubblica. Nei fatti, quest ultimo divenne il nuovo governo giungendo ad esautorare l assemblea stessa che l aveva voluto e votato. Il potere centrale, in mano agli estremisti, di fronte al dilagare della rivolta decretò la pena di morte per tutti i ribelli sorpresi armati ed ordinò di fare, della Vandea, terra bruciata. Anche gli abitanti di questa regione erano popolo, ma senza la p maiuscola. I primi scontri, vittoriosi per i Vandeani, portano alla sollevazione del 13 Marzo e, successivamente, all occupazione di diversi centri: Si formerà un Armata Cattolica Reale che diventerà un armata Brancaleone; appena vinto uno scontro, i rivoltosi, se in quel momento i campi hanno bisogno del loro lavoro, lasciano l esercito per tornare a casa, e si dileguano, per andare a celebrare le feste con la famiglia, nella settimana di Pasqua. Questa sarà una caratteristica della guerra vandeana: le formazioni si aggregano e disgregano con rapidità; tuttavia l armata riunirà sino a ben quarantamila unità, ottenendo clamorose vittorie ed occupando anche centri importanti In campo repubblicano regnerà un clima di confusione e di grande timore. La rivolta assumerà dimensioni e potenza non previste. A Saumur, cadono nelle mani dei ribelli cannoni e fucili. Sarebbe possibile, a questo punto, una marcia su Parigi, ma i contadini guerrieri non se la sentono di allontanarsi troppo dalle loro case e dai loro campi. Marciano invece alla conquista di Angers, la occupano e tentano di ripetere il colpo con Nantes. Qui avviene la prima disfatta: nel corso dello scontro rimane ucciso il comandante dei rivoltosi e la Armata Cattolica Reale si disperde. Da questo momento il destino della rivolta é segnato. Parigi decide di mettere in campo l armata di Magonza (così chiamata perché reduce dall occupazione della città germanica) alla quale viene ordinato di chiudere in una morsa i Vandeani e concludere la guerra. La battaglia di Cholet, avvenuta il 17 Ottobre, vede la disfatta dei contadini. *** All inizio, i successi dei Vandeani, sembrano giustificare le forti preoccupazioni di Parigi e la durezza della reazione rappresenta, indubbiamente, il momento più inumano della rivoluzione. Al generale Turreau si ordina di uccidere i ribelli come banditi, i bambini perché lo diventeranno le donne perché non li riproducano. Ha inizio il massacro. A Nantes il tribunale rivoluzionario é in seduta permanente e ordina un numero incredibile di condanne a morte. Per rendere più rapide le esecuzioni, non essendoci ancora le camere a gas, i condannati, dopo essere stati legati strettamente a gruppi, sono stipati su battelli che i boia vanno ad affondare in mezzo alla Loira. (1) Secondo Jules Michelet, nella sua storia della rivoluzione, questi affogamenti in massa, sono mezzi per abbreviare la morte (sic).. Una specie di pietà nei confronti dei giustiziati.(2) Ma vediamo la situazione in Vandea alla fine della breve guerra. La popolazione aveva subito un vero e proprio massacro, paesi e città erano state rase al suolo, donne orrendamente straziate, bambini uccisi solo perché colpevoli di essere nati, a volte arsi vivi. Non per nulla vi fu chi scrisse

16 a Parigi: La Vandea non esiste più. Duecentocinquantamila erano stati i morti ed il resto della popolazione dispersa con gli stessi criteri che userà Stalin verso determinate etnie. Ancor oggi, se vi recaste in Francia a chiedere: Dov è la Vandea? Vi sentireste rispondere: La Vandea non esiste più. Ma non è vero, essa esiste ancora, con i suoi ideali, nel cuore degli onesti. *** Abbiamo visto come andavano le cose in Vandea, ma procedevano con lo stesso sistema in tutta la Francia ed a Parigi in modo particolare. Con l accentramento d ogni potere e l abolizione delle autonomie locali, la strada verso la dittatura correva in discesa. Il governo di quel tempo passerà alla storia per avere imposto terribili misure d emergenza: ormai, infatti, occorreva rendere il terrore qualcosa di legale; pensando, in tal modo, di rigenerare la nazione; si giunse sino ad affermare che virtù e terrore non potevano esistere l una senza l altro. E proprio in questo clima fu approvata dalla Convenzione la così detta Legge sui Sospetti che rappresenta la fine di ogni legalità ed il nascere di ogni arbitrio in base alla quale sono ritenuti sospetti, per definizione: tutti i nobili ed i loro parenti, senza definire il grado di parentela le persone che non dispongono del certificato di civismo tutti i preti refrattari e loro parenti tutte le persone che per condotta, relazioni, atteggiamenti, opinioni verbali o scritte si dimostrano nemici della rivoluzione e della libertà. Era naturale che una definizione cosi ambigua si prestasse ad ogni abuso, infatti, come afferma Baechler: L ultimo degli imbecilli basta per decidere che se i maiali sono magri la colpa è dei contadini e che ghigliottinando i contadini i maiali ingrasseranno! Fu il momento più infame del terrore, per qualunque minima infrazione alle leggi si poteva essere ghigliottinati. Questa legge rimase in vigore per circa un anno e portò all arresto di mezzo milione di persone. Non si fecero distinzioni: ecclesiastici, borghesi, contadini e operai furono condannati come renitenti alla leva, disertori, ribelli o responsabili di altri crimini, spesso per piccole mancanze. Tra questi molti nobili assolutamente innocenti ed inoffensivi, il reato dei quali era soltanto quello d essere nati col sangue blu: una colpa indelebile, salvo che non si riuscisse a cancellarla con la corruzione di funzionari compiacenti. La prigione ed il tribunale rivoluzionario erano alla Conciergerie; i prigionieri venvano giudicati in pochi minuti e quindi ricondotti in cella, dove venivano immediatamente preparati per l esecuzione, caricati sulle carrette e condotti al patibolo. Durante l attesa del processo, in questo presunto regime d uguaglianza, chi poteva pagare godeva di un trattamento privilegiato. Tra questi processi vergognosi, il caso più clamoroso fu quello della Regina Maria Antonietta che, tutt al più, poteva essere accusata di stoltezza. Nessuno ricordava ai Parigini quella bella sedicenne che li aveva incantati nei giorni del matrimonio; ma anche lei era nata nobile: questa la sua colpa. Ecco il genocidio: con l assassinio, praticato su vasta scala: ciò che era successo ai Vandeani ed ai nobili succederà anche agli Ebrei. Questi ultimi, prima d allora, spesso erano stati ritenuti colpevoli dai Cattolici, sempre con la possibilità di redimersi rinnegando la loro fede, ma la Rivoluzione Francese aveva insegnato, come abbiamo visto, che la colpa d essere nati, in certi casi, poteva venire cancellata solo con la morte. *** E veniamo agli esseri mitici della rivoluzione. Non si può giudicare la grandezza di un uomo dall enormità dei suoi misfatti: Robespierre, Marat, Danton, Saint Just furono incredibilmente mediocri, perché nemmeno il terrore venne da loro. I decreti più importanti della Convenzione servono spesso a consacrare il fatto compiuto: la legge sui sospetti, per esempio, votata il 17 settembre, nacque in periferia dove era già stata applicata il 3 dello stesso mese. Riguardo alle tre illusioni della rivoluzione, dice Estanislao Cantero Núñez: Libertà, uguaglianza, fraternità. Mai queste parole hanno significato meno e sono state messe meno in pratica che durante la Rivoluzione francese. Le libertà individuali furono limitate e conculcate quando non apertamente violate e disprezzate; le libertà locali, corporative e religiose furono soppresse. E se l epoca del Terrore fu certamente la peggiore, esse non vennero recuperate al suo concludersi. Si arricchirono i ricchi e si impoverirono i poveri; l assistenza sociale, trasformata in beneficenza pubblica, si rivelò incapace di realizzare la missione che aveva assunto in piena utopia. Tutto in barba ai Diritti Dell uomo.(3) NOTE:

17 (1) Non vi è differenza alcuna fra ciò che ha fatto il governo rivoluzionario francese, in quella regione, con le barche e ciò che ha fatto Hitler agli Ebrei, nella camere a gas, se non nel progresso tecnico e nei numeri. In Vandea, per la prima volta nella storia dell occidente, si assisterà ad un genocidio; si uccideranno, in massa, persone colpevoli solo di essere nate. Tra l altro il capo nazista si dimostrerà più cauto: egli non emetterà mai alcun documento scritto; i membri del governo rivoluzionario, invece, dimostrando una mancanza d umanità ripugnante ed un idiozia non indifferente, faranno pubblicare gli ordini relativi allo sterminio dal giornale Le Moniteur. 2) In tempi moderni; una tecnica identica a quella della Vandea è stata applicata dal governo Videla in Argentina dove furono uccise persone (anche bambini). Dice Verbitski Sicilingo che per due anni, ogni mercoledì, aerei si levavano in volo verso l oceano, carichi d oppositori del regime, prima torturati, narcotizzati, poi affocati lanciandoli in mare. La dittatura argentina ottenne il sostegno di Mosca che ne impedì la condanna in tutte le sedi internazionali. Così, anche grazie a Breznev ed al laico PCUS (durissima, invece, fu l opposizione della Chiesa Cattolica locale), l incubo argentino divenne una lunghissima agonia senza speranze di salvezza. Anche in questo caso, Michelet avrebbe affermato che si trattava di pietà nei confronti dei giustiziati? (3):Per quanto riguarda la figura della donna, il Codice Napoleonico la retrocede ad essere incondizionatamente subordinata al marito, non può percepire stipendio e non ha alcun diritto di chiedere la separazione dei beni. Nasce, così, nei tempi moderni, la sottospecie rappresentata da l altra metà del cielo. Capitolo V Egorger vos fils, vos compagnes. (Sgozzare i vostri figli, i vostri compagni.) Alla fine del seicento avviene quella che si suole definire la rivoluzione scientifica. Enunciando il principio che ogni ipotesi deve essere dimostrata, per essere vera, Galileo crea la scienza e Newton, Keplero, ed altri grandi, aprono la strada all Illuminismo, perché le loro scoperte e le loro idee vanno a contraddire e sfidare direttamente il potere della Chiesa. Col progredire della scienza, la quale tende a rendere comprensibile ogni fenomeno, ci si illude che tutto sia spiegabile in modo razionale; ne consegue l inesistenza di Dio e il ripudio della religione quale freno del progresso umano. Contemporaneamente, la filosofia stessa cerca spiegazioni nuove dell universo. L insieme di questi fatti, porta a condannare il pensiero del filosofo Hobbes che considera la monarchia assoluta tale per diritto divino. Tre sono gli insegnamenti fondamentali dell Illuminismo settecentesco che ne derivano: L universo è un fatto naturale e comprensibile. Le leggi che lo regolano sono scientificamente spiegabili.. L uomo non è più legato alla classe sociale di nascita. Poiché l illuminismo corre sul filo della ragione e al di fuori di questa è la barbarie, ne deriva, logicamente, l Ateismo successivo e l odio contro la fede che non é razionale. *** È naturale che in condizioni del genere, le credenze mistiche degli Ebrei, declassate a livello di volgari superstizioni e le loro abitudini che portavano all impossibilità di un integrazione (tra l altro il concetto razzista di popolo eletto), facessero di quelli il capro espiatorio ideale dei Laici. Già nell antichità troviamo sintomi di disprezzo nei loro confronti; Namaziano, nel suo poemetto Il Ritorno, li definisce un popolo sconcio che senza vergogna si taglia il prepuzio, ha il cuore più freddo della sua gelida religione, condannato ogni sabato ad un letargo inerte come il suo Dio; e conclude dicendo: Non avessimo mai sottomesso la Giudea. Tuttavia a Roma i Giudei non furono mai perseguitati. Ma, durante l Illuminismo, come abbiamo visto, era nato anche il concetto di Nazionalismo con la trasformazione del suddito in cittadino. Egli faceva parte d un gruppo d individui che avevano eguale lingua, cultura, tradizioni ed erano uniti entro un territorio che non era più lo stato (ducato o regno che fosse) tenuto unito da un sovrano, ma la nazione (naturalmente anch essa con la N maiuscola). Poteva l ebreo appartenere a questo gruppo, poteva, insomma, essere un cittadino? Con l Illuminismo nasce, così, l Antisemitismo laico che non è più il disprezzo cristiano verso il discendente d un popolo di deicidi il quale si può convertire e salvare, ma l odio verso il diverso immodificabile. Un ebreo, uomo o donna, è un ebreo, non perché pratica una determinata religione, bensì per aver eredita

18 questa caratteristica col sangue. Di questo Antisemitismo laico, basato su un pregiudizio di razza, uno dei principali profeti sarà il tollerante Voltaire. Secondo l immacolato vate del mondo laico, infatti, gli Ebrei non potevano condividere valori di nazione, causa le loro superstizioni! che generavano l impossibilità d integrarsi. La conclusione di Voltaire era che si trattasse di parassiti perniciosi ed estranei che andavano perseguitati. Afferma Voltaire: Non troverete in loro che un popolo ignorante e barbaro che unisce da tempo la più sordida avarizia alla più detestabile superstizione e al più invincibile odio per tutti i popoli che lo tollerano e lo arricchiscono. Voltaire si scaglia contro la fede nei miracoli del Vecchio Testamento e definisce il popolo ebreo: L infame. (1) Anche in tempi precedenti si erano verificati stragi d Ebrei, ma sempre per motivi economici o per motivi di convenienza politica. Essi erano invisi, perché, sin dai tempi della schiavitù di Babilonia, avevano vissuto prestando denaro (Montanelli) e ciò spiega il disprezzo e l odio costante nei loro confronti. (2) In simili condizioni era facile costruire le scuse ipocrite adottate per derubarli delle consistenti ricchezze che accumulavano mediante l usura. Le condizioni degli Ebrei, tuttavia, erano peggiorate drasticamente nell Europa protestante, ma sarà con l Illuminismo che la situazione diventerà drammatica. Questo ceppo umano non avrà più nemmeno il diritto d essere considerato una razza, infatti, con l esilio forzato avrà perso le sue radici. Queste sono le idee di Voltaire. Egli nega, addirittura, contro ogni evidenza, che gli Ebrei, definiti da lui i più rozzi tra gli asiatici, possano produrre arte o filosofia, mentre giudica le donne ebree solite accoppiarsi con cavalli ed asini. Con l Illuminismo si genera un odio talmente profondo da codificare il diritto alla persecuzione ed al genocidio. Così, oltre i Cattolici, colpevoli di credere in Dio e servi del Papa, durante la rivoluzione ed anche dopo, si perseguiteranno gli Ebrei, ma mentre i primi saranno considerati cittadini in errore (ad un prete basta sposarsi per rientrare nelle regole), i secondi verranno giudicati esseri inferiori, colpevoli di essere nati e, come tali, condannabili senza possibilità di redenzione. Durante gli anni della Rivoluzione Francese l odio, in un periodo così burrascoso, montò rapidamente con conseguenze drammatiche. Se ne accorgeranno, loro malgrado, gli Ebrei di Alsazia e Lorena; i Giacobini compirono, in quelle regioni, stragi e saccheggi analoghi a quelli contro i Cattolici. Chiese e sinagoghe saranno distrutte. (3) Il culmine dell Antisemitismo, in Francia, si raggiunse nel 1894 col caso del capitano Alfred Dreyfus, ufficiale francese ed ebreo. Egli fu arrestato, per spionaggio, con l accusa di aver venduto segreti di stato alla Germania, fu condannato secondo prove falsificate e fu deportato. Quattro anni più tardi, fu pubblicata, sul giornale socialista Aurore, una lettera aperta al Presidente della Repubblica Francese, da parte dello scrittore Émil Zola, che s intitolava, polemicamente, J ACCUSE!: era la violenta denuncia di quella ingiusta condanna. L ufficiale, deportato all Isola del Diavolo, dovette attendere ben dodici anni prima di essere riconosciuto innocente ed ottenere la riabilitazione. Contrariamente alla logica, l affare Dreyfus aumentò, tra i Francesi, l odio contro gli Ebrei. Proprio questo spirito diede occasione ad alcuni russi, emigrati in Francia, di fabbricare un falso, intitolato Protocolli dei Savi Anziani di Sion (testo fondamentale per Hitler). Il libro, che denunciava una cospirazione ebraica internazionale per impadronirsi del potere in tutto il mondo, si diffuse in Francia con estrema rapidità. Nonostante i documenti fossero ridicoli e grotteschi, vennero accettati per veri da numerose persone ed il libello fu tradotto in molte lingue. Bisognerà arrivare al 1921 perché un giornalista del Times di Londra scopra che la documentazione era un falso. (4) Il libro sarà tradotte in tedesco ed avrà, oltre ad un grande successo, una profonda influenza su quel popolo, innestandosi, lì, su lo Sturm und drang (Romanticismo) che esalta il sentimento nazionale della massa e rappresenta il secolo d oro della letteratura tedesca. Nel 1920 il partito nazista pubblicò il proprio programma in venticinque punti, nel quale sosteneva che nessun ebreo sarebbe mai appartenere al popolo tedesco. Nel 1930, Alfred Rosenberg portò all attenzione di Hitler e di tutta la Germania i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, nel suo scritto Il mito del XX secolo egli auspicava la creazione di una chiesa nazionale tedesca (5) e affermava la superiorità dei popoli nordici.(6) L Antisemitismo unito al concetto del delitto indelebile di nascita, nati dalla Rivoluzione Francese, saranno, così, i responsabili delle camere a gas. Ancor oggi, grazie a quelle idee, serpeggia, in Europa, e specialmente in Francia, un ritorno del Razzismo antiebraico. *** Con la salita al potere di Napoleone inizia quel lungo calvario del popolo europeo che sarebbe meglio definire ecatombe. L imperatore, infatti, passerà di guerra in guerra, rubando, stuprando e compiendo stragi quali l Europa non aveva mai visto. Per dare un idea dei massacri continui dovuti alla politica di Napoleone citiamo direttamente l Enciclopedia Britannica. La serie di guerre tra il 1792 ed il 1815 che opposero la Francia alle altre potenze Europee,

19 alleate tra loro sotto forma di coalizioni, portarono ad una breve egemonia francese su gran parte d Europa. Le guerre rivoluzionarie, che fino al 1801 furono originariamente intraprese per difendere e poi per diffondere i frutti della Rivoluzione Francese, con l ascesa di Napoleone al potere, divennero semplicemente guerre per l aumento dell influenza francese e del suo territorio. Dopo le prime vittorie seguirono le sconfitte ed allora il Governo Rivoluzionario ordinò, come abbiamo visto, una leva in massa, che metteva tutti i Francesi a disposizione dell esercito. L Enciclopedia Britannica precisa le cifre: Questo comportò che eserciti di dimensioni mai viste fino ad allora furono addestrati e portati sui campi di battaglia. Nelle battaglie sul continente europeo nella metà del 1700 solitamente si scontravano eserciti di sessanta settantamila uomini, ma, dopo il 1800, Napoleone manovrava normalmente eserciti di duecentocinquantamila uomini; ed invase la Russia nel 1812 con seicentomila. Sono cifre modeste se riferite a quelle dell ultima guerra mondiale, ma bisogna tener conto della popolazione, dei bombardamenti e dei moderni mezzi di distruzione. L imperatore passa di vittoria in vittoria estendendo il suo potere su tutta l Europa, ma gli resiste la Gran Bretagna e, volendola indebolire, egli emana il Decreto di Berlino, per il quale le navi che fossero approdate ad un porto sotto controllo francese, provenendo da un porto britannico, sarebbero state passabili di sequestro. Al blocco si oppone la sola Russia e nel 1812 Napoleone la invade. La sua sconfitta è bruciante ed egli perde uomini, la fiducia dei suoi alleati, ed il mito della sua invincibilità. Una nuova coalizione, formata nel 1813, costringe Napoleone ad abdicare il 6 Aprile. Evaso dall Isola d Elba e sconfitto a Waterloo abdica definitivamente il 22 Giugno. In Francia tornava la monarchia dei Borboni. Napoleone, col suo impero di carta, si dimostrò, politicamente, uno sprovveduto, privo d un piano organico che poteva essere rappresentato, ad esempio, dall unità europea sotto l impero, ma il danno che egli causò all Europa fu incommensurabile: esportando le idee nefaste della rivoluzione, divenne il maggior colpevole per la fine del continente. *** Prima di procedere oltre è bene che esaminiamo, a fondo, cosa sia stata veramente la Rivoluzione Francese: un cancro malefico ben peggiore del Comunismo e del Nazismo, da lei stessa generati, dei quali, per fortuna, siamo riusciti a liberarci. A tale scopo ci fa piacere citare alcuni brani di una intervista del professor Pierre Chaunu, (una delle autorità per la storia moderna, membro dell Institut de France, con numerosi titoli al suo attivo), tratta da Il Sabato del 29 Aprile 1989, che aveva fatto seguito ad una lezione tenuta in un aula della Sorbona, a Parigi, in occasione dei festeggiamenti per il bicentenario della Rivoluzione Francese. Dice Pierre Chaunu: È una mascherata indecente, un operazione politica la quale sfrutta le stupidaggini che la scuola di Stato insegna sulla rivoluzione. Pensi alle affermazioni sciocche del ministro della Cultura Lang: -L ottantanove segna il passaggio dalle tenebre alla luce- Ma quale luce? Stiamo commemorando la rivoluzione della menzogna, del furto e del crimine. Ma trovo scioccante soprattutto che, alle soglie del 92, anche tutto il resto d Europa festeggi un periodo dove noi ci siamo comportati da aggressori verso tutti i nostri vicini, saccheggiando il continente e provocando milioni di morti. Alla domanda dell intervistatore che osserva come sia stato un avvenimento che ha modificato la storia, egli risponde: Certo, come la peste nera del 1348, ma nessuno la festeggia. Poi prosegue dicendo che si vuole tacciare d essere contro la modernità chi è contro la Rivoluzione Francese quando questa, in realtà, ha distrutto, in poco tempo, ciò che era stato fatto in più di un millennio. La Francia, che fino al 1788 era al primo posto in Europa, davanti alla Gran Bretagna;dalla rivoluzione non si è più sollevata. Due milioni di morti, un crollo di generazioni che ha accompagnato il crollo economico; questo il prezzo della Rivoluzione Francese. Dice ancora Chaunu: Se lei taglia la testa a Lavoisier, il fondatore della chimica moderna, a 37 anni, il costo per l umanità è enorme. Moltiplichi quel caso per cento. Come finì tutta l élite scientifica e intellettuale? Quelli che non sono emigrati sono stati massacrati. Una perdita gigantesca. Sarebbe questa la conquista della civiltà? Il 43 per cento dei francesi, nel 1788, sapeva firmare, sapeva scrivere. Dopo la Rivoluzione si crolla al 39 per cento, perché si erano sottratti i beni alla Chiesa (che per secoli aveva educato il popolo) e si erano distribuiti alla Nomenklatura. E le chiese trasformate in porcili e i tesori d arte devastati. Le ripeto: furto, menzogna e crimine, questa è la vera trilogia della rivoluzione, che ha messo a ferro e fuoco

20 l Europa. I Francesi sono persuasi che la democrazia sia nata nell 89 e che l umanità abbia imitato loro. È pazzesco! In realtà la sola rivoluzione da festeggiare sarebbe quella inglese del 1668: da lì è venuto il sistema rappresentativo e il governo parlamentare, lo stato liberale che tutta Europa ha imitato. Le due costituzioni più democratiche che siano mai state scritte sono quella sovietica di Stalin nel 1936 e quella dei ghigliottinatori francesi del I loro frutti furono orrendi. Al contrario, il Paese che ha fondato la libertà, l Inghilterra, non ha mai avuto costituzioni NOTE: (1): In un opera di Voltaire, figura un dialogo tra un Cappone ed una Pollastra: Ricordo bene che ci sono molti paesi dice il primo tra cui quello dei Giudei, in cui talvolta gli uomini vengono mangiati gli uni dagli altri. Risponde l altra: È giusto che una specie così perversa divori se stessa e che la terra venga purificata da questa razza. (2) Anche a costo di essere accusati di antisemitismo, non si può ignorare il razzismo antico e radicato degli ebrei. Il Gott mit uns non nasce col nazismo: il popolo ebreo è il popolo eletto da Dio, ma non basta: solo chi nasce da donna ebrea è ebreo (mater certa est). Questo razzismo fa sì che gli ebrei non si mescolino con gli altri popoli, anche quando ne sono ospiti e questo produce una diffidenza che a volte degenera in odio. (3) Ciò nonostante, oggidì, gli Ebrei alzano monumenti solamente in ricordo del genocidio nazista, affinché nessuno possa dimenticare; hanno forse ragione i maligni, i quali sostengono che tutto ciò serva loro per strumentalizzazione politica, o è il Laicismo dei loro governanti odierni che preferisce cancellare la memoria delle stragi della Rivoluzione Francese? Sono domande che bisogna porsi: come mai dimenticano l Illuminismo? Perché non si erige, dunque, un muro del pianto per gli Ebrei sterminati dai Giacobini in Alsazia Lorena? (4) Altro testo fondamentale per il dittatore tedesco fu Fondamenti del secolo XIX, dello scrittore d origine inglese Houston Stewart Chamberlain, nel quale l autore idealizzava la razza germanica e descriveva gli Ebrei come materialisti, bigotti e privi di moralità e di tolleranza. I due popoli erano impegnati in una lotta che doveva terminare con la sconfitta degli Ebrei. 5) L Antisemitismo razziale ed il vocabolo ariano, così graditi a Hitler, giungono in Germania dalla Francia attraverso Arthur de Gobineau. Egli argomentava che, chi come lui apparteneva all aristocrazia francese, era superiore alle masse in virtù della purezza della sua ascendenza: i nobili, infatti, incrociandosi sempre tra loro, sarebbero rimasti ariani, mantenendo le caratteristiche originali; i plebei, invece, essendosi mescolati, le avrebbero perse rappresentando, così, una comunità inferiore. Gobineau sosteneva inoltre che ogni civiltà traeva le sue origini dalla razza bianca. (6) Come narra il cameriere di Hitler Henry Picker in Conversazioni di Hitler a tavola il dittatore redesco disse un giorno:: Odio gli ebrei perché hanno dato al mondo quell uomo Gesù. CRONOLOGIA: 1774 Ascesa al Trono di Luigi XVI Tre ministri si susseguono alle finanze Turgot Necker Calonne 1788 Richiamo del Necker Convocazione Stati Generali 1789 Gennaio Elezioni dei Deputati degli Stati Generali 5 Maggio Seduta inaugurale degli Stati Generali 17 Giugno Formazione dell Assemblea Nazionale

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