Appunti di fisica. prof.ssa Caterina Vespia

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Appunti di fisica. prof.ssa Caterina Vespia"

Transcript

1 Appunti di fisica 1 O T T I C A

2 L OTTICA (dal greco optiché = arte del guardare) L'ottica è quella parte della Fisica che studia quella categoria di fenomeni che noi consideriamo determinati da un particolare agente fisico chiamato luce. L'ottica viene comunemente divisa in due parti: ottica geometrica, che studia la propagazione della luce senza fare alcuna ipotesi sulla sua natura, basandosi essenzialmente sul concetto di raggio luminoso e sulle leggi della riflessione e rifrazione della luce; ottica ondulatoria, che studia la propagazione della luce, partendo dall'ipotesi che essa avvenga per mezzo di onde. Esistono, per altro, alcuni fenomeni, come quelli che riguardano l'emissione e l'assorbimento della luce da parte della materia, che non possono essere interpretati con l'ipotesi ondulatoria. (Accenneremo brevemente a tali fenomeni quando tratteremo della struttura elettrica della materia). LA LUCE La luce è un onda elettromagnetica le cui frequenze vanno da Hz a Hz circa. In un mezzo omogeneo e isotropo la luce si propaga, in ogni direzione, in linea retta. La luce è definita onda perché si comporta come tale. Infatti dà luogo a fenomeni, quali l interferenza, la diffrazione, la polarizzazione, che sono caratteristici delle onde. LA NATURA DELLA LUCE Fin dall antichità l uomo si è interrogato sulla natura della luce e ha proposto varie interpretazioni di tale fenomeno. Fino alla metà del 1600 l ipotesi più accreditata è stata quella secondo la quale la luce è un insieme di corpuscoli (teoria corpuscolare della luce). Secondo tale teoria, sostenuta principalmente da Isaac Newton, i corpuscoli, partendo dalla sorgente e muovendosi in linea retta, rimbalzerebbero su alcuni corpi (corpi opachi) e ne attraverserebbero altri (corpi trasparenti).

3 Infine, penetrando nell'occhio, vi stimolerebbero la sensazione visiva. Intorno alla metà del 1600 un italiano, padre Grimaldi, osservò per primo che il fenomeno della diffrazione non era spiegabile mediante l'ipotesi corpuscolare. Incominciò così a farsi strada l'idea che la natura della luce fosse di tipo ondulatorio (teoria ondulatoria della luce) e nel 1670 lo scienziato olandese Christian Huygens avanzò l ipotesi che la luce fosse costituita da onde elastiche che trasportavano energia e non materia. In effetti, mentre la teoria corpuscolare permetteva di spiegare solo alcuni fenomeni ottici, quali la riflessione e la rifrazione, la teoria ondulatoria consentiva di spiegare tutti i fenomeni ottici. Quindi, quale delle due teorie della luce si presta meglio a interpretare i fenomeni luminosi? La risposta a questo interrogativo è parziale. Infatti la luce ha un comportamento che, in un certo senso, è «ambiguo»: in certe situazioni si comporta come fosse costituita da onde, in altre come se fosse costituita da corpuscoli di energia, chiamati fotoni, simili in qualche modo alle particelle immaginate da Newton. Questa «dualità» della luce costituisce uno dei problemi più affascinanti e sconcertanti della fisica moderna. OTTICA GEOMETRICA SORGENTI DI LUCE Sono sorgenti di luce tutti i corpi che emettono luce propria (sorgenti primarie o corpi luminosi). Ad esempio, sono sorgenti di luce il Sole, la fiamma di una candela, il filamento incandescente di una lampadina,... Sono sorgenti artificiali tutte le sostanze che riscaldate ad una temperatura superiore agli 800 C emettono luce. Gli oggetti che ci circondano sono visibili perché inviano ai nostri occhi la luce che ricevono da una sorgente primaria e si chiamano corpi illuminati. Un esempio caratteristico è la Luna che diffonde la luce che riceve dal Sole.

4 CORPI TRASPARENTI E OPACHI Alcuni corpi, come un muro o una lastra di metallo, che non si lasciano attraversare dalla luce sono detti opachi; altri invece, come il vetro e l'acqua, che si lasciano attraversare dalla luce si chiamano trasparenti. La trasparenza o l'opacità di un corpo non dipendono solo dalla sostanza di cui esso è costituito, ma anche dal suo spessore e dallo stato della sua superficie. I metalli, per esempio l'oro, ridotti in lamine sottilissime lasciano passare la luce; al contrario l'acqua, in forti spessori, assorbe completamente la luce, per cui nel mare, alla profondità di 500 metri, si ha buio anche in pieno giorno. Anche il vetro può diventare opaco sotto un spessore considerevole. Quando si parla quindi di corpi opachi o trasparenti è solo questione di grado. D'altra parte, non tutti i corpi considerati trasparenti lo sono allo stesso modo: alcuni lasciano vedere i contorni degli oggetti, altri no. I primi si dicono diafani, i secondi traslucidi o pellucidi. Sono esempi di corpi traslucidi il vetro smerigliato, la carta oleata, alcune porcellane. PROPAGAZIONE RETTILINEA DELLA LUCE La luce si propaga nell'aria in linea retta. La stessa cosa avviene in qualunque altro mezzo trasparente e omogeneo. Interponendo uno schermo opaco tra una sorgente luminosa di piccole dimensioni e il nostro occhio, non vediamo la luce. Ma se lo schermo è forato, e il foro è allineato con la sorgente e la pupilla del nostro occhio, noi possiamo vedere la luce. Un altro schermo forato interposto tra il primo schermo e l'occhio, ci farà giungere la luce solo se il suo foro è allineato con il primo foro e la sorgente. La direzione secondo la quale si propaga la luce si chiama raggio luminoso.

5 Un insieme di raggi luminosi condotti per uno stesso punto S costituisce un fascio conico di raggi. Se i raggi sono rettilinei e paralleli, il fascio si dice parallelo o cilindrico. In particolare si chiama pennello luminoso un fascio parallelo di luce, poco esteso trasversalmente. CONSEGUENZE DELLA PROPAGAZIONE RETTILINEA DELLA LUCE La propagazione rettilinea della luce permette di spiegare l esistenza delle ombre, le eclissi e la formazione delle immagini in una camera oscura. L OMBRA Sorgente puntiforme L ombra sullo schermo è a contorno marcato.

6 Sorgente estesa L ombra sullo schermo non ha un contorno marcato, ma si passa gradualmente dall ombra completa alla luce piena attraverso la regione della penombra. ECLISSI Quando il Sole, la Terra e la Luna sono perfettamente allineati, si ha una eclisse di Sole o di Luna - Eclisse di Luna Se la Terra si interpone fra la Luna e il Sole proiettando la propria ombra sulla Luna, che viene così oscurata, si ha un' eclisse di Luna. - Eclisse di Sole Se invece è la Luna a trovarsi interposta fra Terra e Sole, essa proietta la propria ombra sulla Terra, oscurando il Sole: si ha così un' eclisse di Sole.

7 CAMERA OSCURA E costituita da una scatola a pareti annerite con un piccolo foro al centro di una faccia e la parete opposta costituita da una lastra di vetro smerigliato. Ponendo un oggetto fortemente illuminato davanti al foro, si vedrà sul vetro l immagine capovolta dell oggetto. VELOCITÀ DELLA LUCE Nell antichità si pensava che la luce si propagasse istantaneamente, ovvero che la sua velocità non fosse calcolabile. Solo nel 1676 l astronomo danese Römer riuscì a dimostrare, su basi astronomiche, che la luce ha una velocità finita. Nel 1849 il fisico francese Fizeau riuscì a determinare, non più su basi astronomiche ma terrestri, il valore ( km/s) della velocità della luce. Apparato di Fizeau Il primo vero metodo di laboratorio fu quello di Foucault, perfezionato poi, nel 1923, dallo statunitense A. Michelson che trovò il valore di 2, m/s.

8 Il valore della velocità della luce nel vuoto oggi ricavato è: c = 2, x 10 8 m/s e nell'aria con velocità di pochissimo inferiore. Per entrambe queste velocità si assume di solito il valore approssimato c = 3 x 10 8 m/s = km/s. INTENSITÀ LUMINOSA E INTENSITÀ DI ILLUMINAZIONE Tutti i corpi colpiti dalla luce proveniente da una sorgente ottica si riscaldano. Ciò significa che la sorgente ottica trasferisce a tali corpi, mediante la luce, una certa quantità di energia. A tale proposito si definisce intensità luminosa di una sorgente l'energia che la sorgente emette nell'unità di tempo. Si definisce intensità di illuminazione di una superficie l'energia trasferita a una superficie di 1 m 2 in un secondo. L'unità di intensità luminosa è la candela (cd): è 1/60 della radiazione emessa da 1 cm 2 di superficie totalmente assorbente portato alla temperatura di fusione del platino. L'unità di intensità di illuminazione è il lux (lx): è l'illuminazione prodotta da una sorgente luminosa pari a 1 candela su una superficie normale alla direzione dei raggi, posta a 1 metro di distanza. Il confronto tra le intensità luminose di due sorgenti, che emettano luce dello stesso colore, viene fatto indirettamente confrontando le illuminazioni che esse producono su uno schermo: a questo scopo si usano i fotometri. Per mezzo del fotometro si trova sperimentalmente la legge delle distanze: le intensità luminose di due sorgenti, che provocano una eguale illuminazione su uno FOTOMETRO DI BUNSEN schermo, sono proporzionali ai quadrati delle rispettive distanze dallo schermo.

9 RIFLESSIONE Un raggio di luce, che passi da un mezzo trasparente a un altro, si divide in un raggio riflesso che, fortemente deviato, si propaga nel primo mezzo, e un raggio rifratto, che si propaga nel secondo mezzo. Se il secondo mezzo è opaco, il raggio rifratto manca: la superficie di separazione dei due mezzi è una superficie riflettente, cioè è uno specchio. Leggi della riflessione 1 - Il raggio incidente, il raggio riflesso e la normale alla superficie riflettente nel punto di incidenza giacciono in uno stesso piano. 2 - Gli angoli di incidenza e di riflessione sono uguali.

10 DIFFUSIONE Un fascio di luce che incide su di una superficie scabra (cioè irregolare) viene diffuso, cioè i raggi che lo compongono vengono riflessi in diverse direzioni. SPECCHI SPECCHI PIANI Per specchio si intende un dispositivo la cui superficie è in grado di riflettere immagini di oggetti posti davanti a essa. Uno specchio è piano se la superficie riflettente è piana. In uno specchio di casa la superficie piana riflettente è il sottile strato metallico (per esempio, di argento o di piombo) depositato sulla faccia posteriore del vetro. Questo ultimo ha la funzione di supporto al metallo e consente, nel contempo, di creare una superficie riflettente tanto liscia da eliminare la possibilità di riflessione disordinata.

11 L' immagine osservata in uno specchio piano si trova sempre dietro lo specchio, a una distanza da questo ultimo uguale a quella tra l'oggetto reale e la superficie riflettente. Dalla posizione dell'immagine non emergono raggi luminosi; essa si trova sull'immaginario prolungamento dei raggi di luce riflessa. Per questo motivo l'immagine prodotta da specchi piani viene detta immagine virtuale; essa, infatti, non può essere raccolta su uno schermo. L'immagine prodotta da uno specchio piano non è ne ingrandita, ne rimpicciolita, è diritta, ma scambia la destra con la sinistra.

12 SPECCHI SFERICI Uno specchio è sferico se la superficie riflettente ha la forma di una calotta sferica. SPECCHIO CONCAVO SPECCHIO CONVESSO Il centro C della sfera cui appartiene la calotta si dice centro di curvatura dello specchio. Il raggio r della stessa sfera si dice raggio di curvatura dello specchio. Se la superficie riflettente è rivolta verso l interno della calotta sferica, lo specchio si dice concavo; se è rivolta verso l'esterno, lo specchio si dice convesso. Si chiama asse ottico principale dello specchio o semplicemente asse ottico dello specchio la retta passante per C e perpendicolare al piano di base della calotta. L 'asse ottico principale incontra la calotta in un punto V che chiameremo vertice dello specchio. Per apertura dello specchio si intende il valore dell'angolo MCN. Ogni retta passante per C e intersecante lo specchio si dice asse ottico secondario. Immediata conseguenza delle leggi della riflessione è che i raggi incidenti passanti per C si riflettono su se stessi. Quindi l'immagine di una sorgente puntiforme posta in C, prodotta da uno specchio concavo, si trova anch'essa nel punto C. Gli specchi concavi possono produrre immagini reali, ovvero possono proiettare immagini su uno schermo.

13 I raggi paralleli all'asse e sufficientemente prossimi a esso, detti raggi parassiali, vengono riflessi in un punto detto fuoco (F) dello specchio. Se i raggi non sono sufficientemente prossimi all'asse ottico, i raggi riflessi non si intersecano in un unico punto e F non è ben definito. Il fuoco F può considerarsi puntiforme se lo specchio è di piccola apertura; in questo caso, infatti, tutti i raggi incidenti sulla calotta e paralleli all'asse ottico possono considerarsi parassiali. Il fuoco F è il punto in cui si forma l'immagine (puntiforme) di una sorgente posta all'infinito sull'asse ottico; ovvero, con buona approssimazione, è la posizione dell'immagine di una sorgente posta sull'asse ottico a distanza dallo specchio molto maggiore del raggio di curvatura dello specchio stesso. Il fuoco è posto sull'asse ottico fra lo specchio e il centro di curvatura C. Si chiama distanza focale f dello specchio la distanza del fuoco dal vertice dello specchio. Il fuoco di uno specchio sferico può essere individuato facilmente con un diagramma a raggi; basta individuare il punto di intersezione di due raggi riflessi dovuti a raggi incidenti paralleli all'asse. Nota: i raggi incidenti passanti per il centro di curvatura C si riflettono su se stessi, perché incidono perpendicolarmente sullo specchio e i raggi incidenti passanti per il fuoco F danno raggi riflessi paralleli all'asse ottico. Nel caso di una freccia oggetto perpendicolare all'asse ottico, il rapporto fra le altezze dell'immagine e dell'oggetto è detto ingrandimento. G A B AB = 1 1 Gli specchi sferici possono essere concavi o convessi.

14 SPECCHI CONCAVI Gli specchi concavi possono produrre immagini ingrandite. Ciò accade quando l'oggetto è situato tra il fuoco e il centro di curvatura (l'immagine è reale e capovolta), oppure tra il fuoco e lo specchio (l'immagine è virtuale e diritta). Le proprietà degli specchi concavi vengono sfruttate per ottenere una migliore illuminazione di ambienti. SPECCHI CONVESSI Gli specchi convessi producono solo immagini virtuali, diritte, rimpicciolite; anche il fuoco è virtuale. Nota: l'immagine virtuale si ottiene utilizzando i prolungamenti dei raggi riflessi.

15 EQUAZIONE DEI PUNTI CONIUGATI Nel caso di specchi, sia concavi che convessi, di piccola apertura e per raggi parassiali ( detti anche raggi centrali) e cioè per oggetti piccoli rispetto alle dimensioni dello specchio, dette p e q le distanze dell'oggetto e dell'immagine dal vertice V dello specchio ed r il raggio di curvatura dello stesso, vale la relazione: = p q r (1) Nella (1), detta equazione degli specchi, si adotta la seguente convenzione: sono positive le distanze di ciò che è davanti allo specchio, sono negative le distanze di ciò che è dietro lo specchio. Quindi: - p è sempre positiva; - il raggio di curvatura r è positivo per uno specchio concavo, mentre è negativo per uno specchio convesso; - q è positiva per immagini reali, mentre è negativa per immagini virtuali. Si noti che per specchi convessi, r e q sono negativi. Per l'ingrandimento G si ottiene inoltre: q G= p

16 Nel caso di immagini virtuali, q è negativo.; sarebbe quindi negativo anche G, ma nel calcolo della grandezza dell'immagine sarà usato il valore assoluto di G Quando i raggi incidenti sono paralleli all'asse ottico, l'oggetto è da considerarsi a distanza infinita dallo specchio; 1 p praticamente nullo. Dalla (1) si ottiene: 1 2 = (2) q r risulta, allora, Ma in questo caso, per definizione, l'immagine è nel fuoco dello specchio, quindi q = f e segue allora: Sostituendo nella (2), si ottiene: r f= = p q f L 'equazione ottenuta è detta equazione dei punti coniugati. RIFRAZIONE Un raggio di luce, nel passaggio da un mezzo trasparente ad un altro cambia la sua direzione. Leggi della rifrazione 1 - Il raggio incidente, il raggio rifratto e la normale alla superficie di separazione di due mezzi trasparenti nel punto di incidenza stanno nello stesso piano. 2 - Il rapporto tra i seni dei due angoli, di incidenza e di rifrazione, è costante: sen î = senrˆ n AB

17 n AB è l indice di rifrazione del mezzo B (in cui entra la luce) relativo al mezzo A (da cui la luce proviene). Se n AB >1 il secondo mezzo B è più rifrangente del mezzo A e il raggio rifratto si avvicina alla normale. Se n AB <1 il secondo mezzo B è meno rifrangente del mezzo A e il raggio rifratto si allontana dalla normale. Indice di rifrazione di alcune sostanze Quando la luce penetra in un mezzo trasparente provenendo dal vuoto, l indice di rifrazione si chiama indice di rifrazione assoluto del mezzo.

18 RIFRAZIONE E LASTRA DI VETRO Un raggio luminoso che incide su una lamina a facce piane e parallele emerge dalla lamina in direzione parallela a quella del raggio incidente. RIFLESSIONE TOTALE Quando la luce passa da un mezzo più rifrangente a uno meno rifrangente, esiste sempre un particolare angolo di incidenza, per cui il raggio rifratto è radente alla superficie di separazione dei due mezzi; esso si chiama angolo limite. Se l'angolo di incidenza è maggiore dell'angolo limite, il raggio rifratto manca e si ha soltanto il raggio riflesso: è questo il fenomeno della riflessione totale. Il seno dell'angolo limite è pari al rapporto dell'indice di rifrazione assoluto n del mezzo meno rifrangente all'indice n del mezzo più A rifrangente. n sen îl = n A B B

19 APPLICAZIONI DELLA RIFLESSIONE TOTALE Il prisma a riflessione totale (prismi di Amici e di Porro) Si dice prisma, un sistema ottico formato da un mezzo omogeneo e trasparente limitato da due facce piane e non parallele. Un raggio luminoso che incide sulla faccia di un prisma viene deviato, penetrando nell interno del prisma per emergerne o essere totalmente riflesso. Esistono due tipi di prismi a riflessione totale: il prisma di Porro e quello di Amici. o Il prisma di Porro Quando la luce giunge perpendicolarmente su una delle facce del prisma, arriva sulla faccia opposta obliqua con un angolo di 45. Essendo questo angolo maggiore dell'angolo limite del vetro che è di 42, la luce è totalmente riflessa dentro il prisma ed emerge dalla sua seconda faccia con una deviazione totale di 90 rispetto al raggio incidente. Quindi il raggio emergente è parallelo al raggio incidente. E grazie a questo tipo di prisma che si è potuti arrivare alla costruzione dei periscopi, strumenti importanti per le osservazioni effettuate da posizioni nascoste, come per esempio dai sottomarini. Nel periscopio sono presenti almeno due prismi collocati in modo tale che il raggio uscente dal primo arrivi al secondo, opportunamente inclinato, e possa farlo riuscire in direzione perpendicolare rispetto al raggio in entrata. o Il prisma di Amici Anche in questo caso la luce incide a 45 e si ha una riflessione totale.

20 Fibre ottiche Le fibre ottiche sono dei sottilissimi fili di vetro o di plastica, molto trasparenti alla luce, a sezione cilindrica, flessibili, con uno svariatissimo campo di applicazioni nei settori della medicina, dell'astronomia, delle telecomunicazioni, e perfino dell'arredamento. Sono costituite da una parte centrale detta core (nucleo) e da una parte esterna detta cladding (mantello) e realizzate in silice, che è il costituente principale del comune vetro, e da una guaina protettiva. La luce, una volta immessa nella fibra, vi rimane intrappolata perché i raggi incidono sempre con un angolo superiore all angolo limite. La luce viene immessa nella fibra ottica ad una estremità e, attraverso riflessioni successive, arriva all'altra estremità. LA DISPERSIONE DELLA LUCE Se sul prisma incide un sottile fascio di luce bianca, dall altra parte emerge un fascio più spesso e colorato. Nell ordine si distinguono il rosso, l arancione, il giallo, il verde, l indaco e il violetto. Questo fenomeno è noto come dispersione della luce.

21 Un raggio di luce di un solo colore, che incide sulla faccia di un prisma di vetro a sezione triangolare, subisce due rifrazioni. Una quando passa dall aria al vetro e l altra quando passa dal vetro all aria, dopo aver attraversato il prisma. I raggi luminosi di colori diversi sono deviati verso il basso con angoli diversi. Il fenomeno della dispersione della luce fu studiato da Newton nella seconda metà del Seicento. Egli chiamò spettro la striscia colorata di luce in cui si divide la luce bianca. ARCOBALENO La dispersione della luce si verifica anche in natura con il fenomeno dell arcobaleno. L arcobaleno è dovuto alla dispersione ottica della luce solare ossia da una serie di successive rifrazioni e riflessioni della luce solare nelle gocce di acqua piovana.

22 Ogni gocciolina d acqua funge da prisma scomponendo la luce bianca proveniente dal Sole. Il raggio di luce solare subisce una rifrazione nell'attraversare, entrando, la superficie della goccia d'acqua, separandosi quindi nei colori dello spettro, e poi questi incidono, dall interno, sulla seconda superficie con un angolo maggiore dell'angolo limite. Quindi si riflettono totalmente, per poi uscire di nuovo in aria all indietro, dalla stessa parte cioè da cui è entrato il raggio originario. In questo modo si ottiene la separazione nei colori componenti del raggio di sole e si vede l'arcobaleno. I vari colori dell'arcobaleno si hanno perché i raggi di diverso colore (diversa lunghezza d onda) non sono deviati dello stesso angolo: in questo modo la luce solare incidente, normalmente bianca, viene scomposta nei suoi costituenti dal rosso al violetto. IL MIRAGGIO Il miraggio è dovuto a fenomeni di rifrazione e riflessione totale della luce solare. Il miraggio si verifica quando la luce solare incontra uno strato d'aria più calda rispetto agli strati sovrastanti dove l'aria è più fredda e di densità maggiore. Così i raggi di luce subiscono una riflessione totale ed è possibile vedere le immagini come se fossero riflesse al suolo. Esistono vari tipi di miraggio: inferiore (l'immagine appare riflessa inferiormente), superiore (l'immagine appare riflessa superiormente), multiplo (diversi effetti di miraggio inferiore e superiore si sommano e le immagini degli oggetti all'orizzonte vengono allungate verso l'alto; è anche chiamato fata morgana). Miraggio superiore Miraggio inferiore

23 La Fata Morgana La Fata Morgana, è un tipo di miraggio in cui l'immagine apparente muta velocemente forma; viene così chiamato per la caratteristica di riprodurre un oggetto lontano come se fosse sospeso nel cielo e capovolto, proprio come le apparizioni dell'omonimo personaggio della mitologia celtica. In Italia, questo raro fenomeno si manifesta nelle calde giornate estive dalla costa calabrese dello Stretto di Messina. LE LENTI Le lenti sono corpi omogenei trasparenti costituiti da due superfici curve oppure una curva e una piana; di solito si utilizzano sistemi di lenti con superfici sferiche, attraverso cui la luce viene rifratta. GLI ELEMENTI CARATTERISTICI DI UNA LENTE Sono: i centri di curvatura: centri delle due superfici sferiche da cui proviene la lente; l'asse ottico: retta che unisce i due centri di curvatura; il fuoco: punto in cui convergono i raggi che incidono parallelamente all'asse ottico, il vertice: punto in cui l'asse ottico attraversa la lente; ogni lente ha due fuochi;

24 la distanza focale: distanza tra uno dei fuochi e il vertice della lente. Lente sferica sottile. Le due superfici della lente appartengono a due sfere, di centri C 1, C 2 e raggi r 1, r 2, che si intersecano. L'asse ottico è l'asse di simmetria. Una lente è sottile quando il suo spessore è trascurabile rispetto ai raggi. LE LENTI CONVERGENTI Le proprietà di una lente convergente Consideriamo due raggi particolari: un raggio che incide in direzione parallela all'asse ottico, viene rifratto e passa per il fuoco; un raggio che passa per il vertice della lente, la attraversa senza cambiare direzione; I raggi luminosi diffusi dalla freccia (a distanza p dal vertice si rifrangono, passando attraverso la lente convergente, e formano l'immagine della freccia (a distanza q da V). Per costruire l'immagine della punta della freccia basta trovare l'intersezione di due raggi diffusi dalla punta: il raggio parallelo all'asse ottico, che viene deviato nel fuoco F al di là della lente, e il raggio per il vertice O della lente, che prosegue senza essere deviato.

25 L immagine della punta S si forma nel punto S. Ripetendo il procedimento per ogni altro punto della freccia, si trova l immagine A S della freccia AS. Le proprietà delle lenti sottili permettono di costruire graficamente l'immagine di un oggetto. Costruzione grafica dell'immagine di un oggetto. Indichiamo con p la distanza dell'oggetto dalla lente, con q la distanza dell'immagine, con f la distanza focale, misurate tutte rispetto al vertice della lente. Con un disegno si può dimostrare che il tipo di immagine (reale o virtuale), la forma (diritta o capovolta), la dimensione (più piccola, uguale o più grande dell'oggetto) dipendono dal valore di p e di f. Relazione Immagine p >2f reale, capovolta, più piccola p =2f reale, capovolta, uguale f<p<2f reale, capovolta, più grande p = f si forma all'infinito p <f virtuale, diritta, più grande fig. a fig. b Una lente di ingrandimento è una lente convergente che è stata avvicinata all'oggetto da ingrandire in modo che risulti p <f. Se la freccia è posta oltre il punto 2F (fig. a), cioè a una distanza maggiore del doppio della distanza focale, l'immagine che si forma sulla destra della lente è capovolta e rimpicciolita rispetto alla freccia. Se la freccia si trova a distanza uguale al doppio della distanza focale (fig. b), l'immagine è capovolta e ha le stesse dimensioni rispetto a quelle della freccia. Se la freccia è posta tra i

26 punti F e 2F (fig. c), cioè tra il fuoco e il punto che corrisponde al doppio della distanza focale, l'immagine è capovolta ed è più grande rispetto alla freccia. fig. c Nei casi (a), (b) e (c), avvicinando la freccia alla lente, l'immagine si allontana dalla parte opposta. fig. d Mettendo la freccia sul fuoco (fig. d), l'immagine non si forma, perché i raggi rifratti sono paralleli e quindi non convergono su un punto. Se la freccia si trova a distanza più piccola rispetto alla distanza focale (fig. e), l'immagine si forma al di qua della lente. fig. e In realtà i raggi rifratti divergono, ma i loro prolungamenti si congiungono al di qua della lente. Si tratta quindi di un immagine virtuale, dove non si raccoglie energia luminosa.

27 LA FORMULA DEI PUNTI CONIUGATI Dalle costruzioni geometriche si può ricavare la legge dei punti coniugati, analoga a quella già vista per gli specchi curvi: La formula mette in relazione la distanza p dell'oggetto dalla lente, la distanza q dell'immagine dalla lente e la distanza focale f. La formula è valida anche quando l'immagine è virtuale; in tal caso q è negativa. Nella formula il ruolo di p e q è identico. E una diretta conseguenza del fatto che il cammino dei raggi luminosi è invertibile. LE LENTI DIVERGENTI Una lente divergente è più sottile al centro che ai bordi. I raggi che arrivano paralleli all'asse ottico oltrepassano la lente ed emergono divergenti; i loro prolungamenti passano per il fuoco. Le immagini si trovano sempre sul prolungamento dei raggi rifratti, quindi sono virtuali. Anche per le lenti divergenti è valida la formula dei punti coniugati: sia q che f sono però negative. Anche nel caso delle lenti l'ingrandimento G si calcola con la formula: Una lente divergente rifrange un fascio di raggi luminosi che incidono parallelamente all'asse ottico. Se osserviamo i raggi rifratti dalla parte opposta della lente, essi sembrano provenire, cioè divergere, da un unico punto luminoso posto nel fuoco F. In quel punto, però, non si concentra energia luminosa, ma si intersecano soltanto i prolungamenti dei raggi rifratti.

28 L OCCHIO Si chiama sistema ottico una successione di superficie riflettenti e rifrangenti; se queste sono sferiche e i loro centri di curvatura sono su una retta, il sistema si dice centrato. L'occhio umano può considerarsi come un sistema ottico centrato, nel quale si susseguono tre mezzi rifrangenti: la cornea e l'umor acqueo, il cristallino, l'umor vitreo. L'occhio forma, di un oggetto, una immagine reale sulla retina, membrana di tessuto nervoso, costituito dalle propaggini del nervo ottico. Quando l'occhio normale è in riposo, il cristallino ha la minima curvatura: l'occhio è accomodato all'infinito (punto remoto). Facendo aumentare la curvatura del cristallino, si può formare sulla retina l'immagine nitida di oggetti posti a circa 15 cm dall'occhio (punto prossimo); senza fatica sensibile l'occhio può rimanere accomodato alla distanza della visione distinta (25 cm). La perdita del potere di accomodamento con l'età si chiama presbiopia, che si corregge con lenti convergenti. occhio presbite non corretto occhio presbite corretto Due fenomeni caratteristici della visione sono la persistenza delle immagini, dovuta alla incapacità della retina ad apprezzare e a segnalare i troppo rapidi cambiamenti di intensità della luce, e la visione binoculare che ha grande importanza per l'apprezzamento delle distanze e del rilievo.

29 Nell'occhio miope l'immagine di un oggetto molto lontano si forma dinanzi alla retina: la miopia si corregge con una lente divergente. Nell'occhio ipermetrope l'immagine di un oggetto molto lontano si forma dietro la retina: l'ipermetropia si corregge con una lente convergente.

SPECCHI. Dalla posizione dell'immagine non emergono raggi luminosi; essa si trova sull'immaginario prolungamento dei raggi di luce riflessa.

SPECCHI. Dalla posizione dell'immagine non emergono raggi luminosi; essa si trova sull'immaginario prolungamento dei raggi di luce riflessa. SPECCHI SPECCHI PIANI Per specchio si intende un dispositivo la cui superficie è in grado di riflettere immagini di oggetti posti davanti a essa. Uno specchio è piano se la superficie riflettente è piana.

Dettagli

LE LENTI GLI ELEMENTI CARATTERISTICI DI UNA LENTE

LE LENTI GLI ELEMENTI CARATTERISTICI DI UNA LENTE LE LENTI Le lenti sono corpi omogenei trasparenti costituiti da due superfici curve oppure una curva e una piana; di solito si utilizzano sistemi di lenti con superfici sferiche, attraverso cui la luce

Dettagli

LA LUCE. Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione

LA LUCE. Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione LA LUCE Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione Perché vediamo gli oggetti? Perché vediamo gli oggetti? Noi vediamo gli oggetti perché da essi

Dettagli

09/10/15. 1 I raggi luminosi. 1 I raggi luminosi. L ottica geometrica

09/10/15. 1 I raggi luminosi. 1 I raggi luminosi. L ottica geometrica 1 I raggi luminosi 1 I raggi luminosi Per secoli si sono contrapposti due modelli della luce il modello corpuscolare (Newton) la luce è un flusso di particelle microscopiche il modello ondulatorio (Christiaan

Dettagli

L OTTICA. luce. ottica geometrica, che studia la propagazione della luce senza fare

L OTTICA. luce. ottica geometrica, che studia la propagazione della luce senza fare L OTTICA (dal greco optiché = arte del guardare) L'ottica è quella parte della Fisica che studia quella categoria di fenomeni che noi consideriamo determinati da un particolare agente fisico chiamato luce.

Dettagli

La luce Pagina 1 di 12. I raggi di luce

La luce Pagina 1 di 12. I raggi di luce La luce Pagina di I raggi di luce L ottica è quella parte della fisica che studia la propagazione della luce e la sua interazione con i corpi materiali. L esperienza comune ci consente di affermare che

Dettagli

LUCE E OSSERVAZIONE DEL COSMO

LUCE E OSSERVAZIONE DEL COSMO LUCE E OSSERVAZIONE DEL COSMO ALUNNI CLASSI QUINTE SAN BERARDO Ins. DE REMIGIS OSVALDO Ins.SANTONE M. RITA CHE COS E LA LUCE? Perché vediamo gli oggetti? Che cos è la luce? La propagazione della luce

Dettagli

Definizioni riguardo alle lenti sferiche Una lente è un mezzo trasparente limitato da due superfici di cui almeno una curva.

Definizioni riguardo alle lenti sferiche Una lente è un mezzo trasparente limitato da due superfici di cui almeno una curva. 1 Le lenti Definizioni riguardo alle lenti sferiche Una lente è un mezzo trasparente limitato da due superfici di cui almeno una curva. Si chiama asse ottico della lente la retta che congiunge i centri

Dettagli

Unità 9. I raggi luminosi

Unità 9. I raggi luminosi Unità 9 I raggi luminosi 1. La luce La luce è un'onda elettromagnetica, ma per studiare alcuni fenomeni ottici basta considerarla un insieme di raggi luminosi. Un raggio luminoso è un fascio di luce molto

Dettagli

Ottica geometrica. Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile)

Ottica geometrica. Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile) Ottica geometrica Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile) All interno di un mezzo omogeneo la propagazione e rettilinea: i raggi luminosi sono pertanto rappresentati da tratti

Dettagli

La rifrazione della luce

La rifrazione della luce La rifrazione della luce E. Modica erasmo@galois.it Istituto Provinciale di Cultura e Lingue Ninni Cassarà A.S. 2010/2011 Il bastone spezzato La rifrazione e le sue leggi Il bastone spezzato Definizione

Dettagli

Lezione 22 - Ottica geometrica

Lezione 22 - Ottica geometrica Lezione 22 - Ottica geometrica E possibile, in certe condizioni particolari, prescindere dal carattere ondulatorio della radiazione luminosa e descrivere la propagazione della luce usando linee rette e

Dettagli

OTTICA GEOMETRICA. L ottica geometrica è valida quando la luce interagisce solo con oggetti di dimensioni molto maggiori della sua lunghezza d onda.

OTTICA GEOMETRICA. L ottica geometrica è valida quando la luce interagisce solo con oggetti di dimensioni molto maggiori della sua lunghezza d onda. Un raggio di luce si propaga rettilineamente in un mezzo omogeneo ed isotropo con velocità: c v =, n > 1 n OTTICA GEOMETRICA L ottica geometrica è valida quando la luce interagisce solo con oggetti di

Dettagli

OTTICA GEOMETRICA. Ovvero la retta perpendicolare alla superficie riflettente. Figura 1. Figura 2

OTTICA GEOMETRICA. Ovvero la retta perpendicolare alla superficie riflettente. Figura 1. Figura 2 OTTICA GEOMETRICA L ottica geometrica si occupa di tutta quella branca della fisica che ha a che fare con lenti, specchi, vetri e cose simili. Viene chiamata geometrica in quanto non interessa la natura

Dettagli

5 Lenti e Specchi. Formazione immagini Specchi Superfici rifrangenti Lenti sottili Lenti spessi Punti cardinali

5 Lenti e Specchi. Formazione immagini Specchi Superfici rifrangenti Lenti sottili Lenti spessi Punti cardinali Laboratorio di didattica della Fisica (III modulo): Metodologie di insegnamento del Laboratorio di Ottica Formazione immagini Specchi Superfici rifrangenti Lenti sottili Lenti spessi Punti cardinali 5

Dettagli

I prolungamenti di due raggi riflessi si incrociano in un punto che diventa l'immagine dell'oggetto.

I prolungamenti di due raggi riflessi si incrociano in un punto che diventa l'immagine dell'oggetto. Riflessione e specchi Immagini reali e immagini virtuali Abbiamo applicato le leggi della riflessione per studiare le immagini che si vengono a creare in presenza di uno specchio piano. L'immagine che

Dettagli

LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE LENTI E LE LORO PROPRIETÀ Una lente è uno strumento costituito da un mezzo trasparente delimitato da due superfici curve, oppure da una

Dettagli

Formazione dell'immagine

Formazione dell'immagine Ottica geometrica Percepiamo la luce perché ci arriva direttamente dalla sorgente oppure riflessa dagli oggetti L'emissione della luce è complessa da capire, mentre la propagazione è, di solito, più semplice

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Ottica geometrica In ottica geometrica si analizza la formazione di immagini assumendo che la luce si propaghi in modo rettilineo

Dettagli

Note di ottica geometrica.

Note di ottica geometrica. Note di ottica geometrica. Mauro Saita e-mail: maurosaita@tiscalinet.it Versione provvisoria, novembre 2012. Indice 1 ttica geometrica 1 2 Riflessione. 2 2.1 La legge della riflessione..............................

Dettagli

RIFLESSIONE. Riflessione - 1/17

RIFLESSIONE. Riflessione - 1/17 RIFLESSIONE Sommario Leggi della riflessione... 2 Specchi piani... 3 Specchi sferici... 6 Lunghezza focale di specchi sferici... 9 Immagine generata da specchi sferici... 11 Ingrandimento generato da specchi

Dettagli

5 Fondamenti di Ottica

5 Fondamenti di Ottica Laboratorio 2B A.A. 2012/2013 5 Fondamenti di Ottica Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Lenti spessi Punti cardinali Ottica geometrica In ottica geometrica si analizza la formazione

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Ottica geometrica In ottica geometrica si analizza la formazione di immagini assumendo che la luce si propaghi in modo rettilineo

Dettagli

Unità didattica 9. Nona unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia

Unità didattica 9. Nona unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia Unità didattica 9 La radiazione visibile.... 2 L ottica.... 3 Velocità della luce... 4 La riflessione.. 5 Riflessione negli specchi piani.. 6 Riflessione negli specchi curvi..... 7 Formazione dell immagine

Dettagli

La luce. Quale modello: raggi, onde, corpuscoli (fotoni)

La luce. Quale modello: raggi, onde, corpuscoli (fotoni) La luce Quale modello: raggi, onde, corpuscoli (fotoni) Le onde luminose onde elettromagnetiche con frequenza compresa tra 4. 10 14 e 8. 10 la lunghezza d onda e compresa fra 400nm e 750nm 10 14 Hz 14

Dettagli

Ottica Geometrica. (λà 0 trascuriamo i fenomeni di diffrazione )

Ottica Geometrica. (λà 0 trascuriamo i fenomeni di diffrazione ) Ottica Geometrica Ottica Geometrica Metodo approssimato che permette di studiare il comportamento della luce quando incontra discontinuità nello spazio in cui si propaga, nei casi in cui la lunghezza d

Dettagli

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Ottica 28/2/2006

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Ottica 28/2/2006 a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Ottica 28/2/2006 Leggi dell ottica 1. Il raggio incidente, il raggio riflesso e il raggio rifratto giacciono sullo stesso piano 2.

Dettagli

OTTICA GEOMETRICA. L'Ottica Geometrica studia le leggi dei raggi, schematizzandoli in rette geometriche

OTTICA GEOMETRICA. L'Ottica Geometrica studia le leggi dei raggi, schematizzandoli in rette geometriche OTTICA GEOMETRICA L'Ottica Geometrica studia le leggi dei raggi, schematizzandoli in rette geometriche Le leggi dell'ottica geometrica Tutti i fenomeni luminosi trovano rigorosa spiegazione nella teoria

Dettagli

Microscopia (specchi, lenti, ecc.) Principio generale per cui si creano le immagini nel nostro occhio:

Microscopia (specchi, lenti, ecc.) Principio generale per cui si creano le immagini nel nostro occhio: Microscopia (specchi, lenti, ecc.) Principio generale per cui si creano le immagini nel nostro occhio: Specchi piani O e un oggetto (= sorgente di luce), nel caso piu semplice e puntiforme Immagine virtuale

Dettagli

1 p. 1 q 1 R. altrimenti se il mezzo circostante ha un indice di rifrazione n 0. , al posto di n si deve usare

1 p. 1 q 1 R. altrimenti se il mezzo circostante ha un indice di rifrazione n 0. , al posto di n si deve usare 2 Lenti Le lenti sono costituite da un mezzo rifrangente, di indice di rifrazione n, omogeneo, delimitato da superfici sferiche nel caso in cui il mezzo circostante é l aria: l equazione delle lenti é

Dettagli

RIFLESSIONE TOTALE, DIOTTRO

RIFLESSIONE TOTALE, DIOTTRO RIFLESSIONE TOTALE, DIOTTRO 11.1. In un parallelepipedo di quarzo (n q = 1.553) è scavato un cilindro di raggio R = 10 cm ripieno di acetone (n a = 1.358). Un fascio uniforme di luce di sezione LxL = 20x20

Dettagli

LA LUCE. La luce visibile rappresenta una piccola parte dello spettro elettromagnetico

LA LUCE. La luce visibile rappresenta una piccola parte dello spettro elettromagnetico LA LUCE Teoria corpuscolare Formulata da Isaac Newton nel XVII secolo. La luce veniva vista come composta da piccole particelle di materia (corpuscoli) emesse in tutte le direzioni. Oltre che essere matematicamente

Dettagli

Ottica geometrica. L ottica geometrica tratta i. propagazione in linea retta e dei. rifrazione della luce.

Ottica geometrica. L ottica geometrica tratta i. propagazione in linea retta e dei. rifrazione della luce. Ottica geometrica L ottica geometrica tratta i fenomeni che si possono descrivere per mezzo della propagazione in linea retta e dei fenomeni di riflessione e la rifrazione della luce. L ottica geometrica

Dettagli

Un percorso di ottica

Un percorso di ottica Un percorso di ottica Isabella Soletta Liceo Fermi Alghero Documento riadattato da MyZanichelli.it Questo simbolo significa che l esperimento si può realizzare anche a casa con materiali di facile reperibilità

Dettagli

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA Anno accademico 2013/14 Figure utili da libri di testo Onde & Oscillazioni Corso A Studenti con il cognome che

Dettagli

Ottica geometrica. Spettro elettromagnetico

Ottica geometrica. Spettro elettromagnetico Nome file d:\scuola\corsi\corso fisica\ottica\riflessione e rifrazione.doc Creato il 09/05/003 0.3 Dimensione file: 48640 byte Andrea Zucchini Elaborato il 8/05/003 alle ore.3, salvato il 8/05/03 0.3 stampato

Dettagli

PDF Compressor Pro OTTICA GEOMETRICA. Prof Giovanni Ianne

PDF Compressor Pro OTTICA GEOMETRICA. Prof Giovanni Ianne OTTICA GEOMETRICA Prof Giovanni Ianne L ottica geometrica studia la propagazione della luce senza fare nessuna ipotesi sulla sua natura. Essa si basa sul concetto di raggio luminoso e sulle leggi della

Dettagli

OTTICA TORNA ALL'INDICE

OTTICA TORNA ALL'INDICE OTTICA TORNA ALL'INDICE La luce è energia che si propaga in linea retta da un corpo, sorgente, in tutto lo spazio ad esso circostante. Le direzioni di propagazione sono dei raggi che partono dal corpo

Dettagli

Esperimento sull ottica

Esperimento sull ottica Esperimento sull ottica Gruppo: Valentina Sotgiu, Irene Sini, Giorgia Canetto, Federica Pitzalis, Federica Schirru, Jessica Atzeni, Martina Putzu, Veronica, Orgiu e Deborah Pilleri. Teoria di riferimento:

Dettagli

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA Anno accademico 2013/14 Figure utili da libri di testo Onde & Oscillazioni Corso A Studenti con il cognome che

Dettagli

Corso di Fisica generale

Corso di Fisica generale Corso di Fisica generale Liceo Scientifico Righi, Cesena Anno Scolastico 2014/15 1C Appunti di Ottica Geometrica II La Riflessione della Luce Riccardo Fabbri 1 (Dispense ed esercizi su www.riccardofabbri.eu)

Dettagli

Esercizi di Fisica LB - Ottica

Esercizi di Fisica LB - Ottica Esercizi di Fisica LB - Ottica Esercitazioni di Fisica LB per ingegneri - A.A. 2003-2004 Esercizio Un sistema ottico centrato è costituito (da sinistra a destra) da una lente sottile biconcava (l indice

Dettagli

Esercizi Ottica: la rifrazione

Esercizi Ottica: la rifrazione Esercizi Ottica: la rifrazione " = = = "# "# 1) Scrivere la legge di snell tra due superfici di indice di rifrazione n1 (mezzo dove parte l onda) e n2 (mezzo dove l onda arriva). Se l indice di rifrazione

Dettagli

GLI SPECCHI SPECCHI SFERICI (CONCAVI E CONVESSI) E PIANI

GLI SPECCHI SPECCHI SFERICI (CONCAVI E CONVESSI) E PIANI GLI SPECCHI SPECCHI SFERICI (CONCAVI E CONVESSI) E PIANI Specchi sferici In approssimazione parassiale l equazione dei punti coniugati in uno specchio sferico è l: posizione oggetto (S nella figura) l

Dettagli

ONDE ELETTROMAGNETICHE

ONDE ELETTROMAGNETICHE Fisica generale II, a.a. 01/014 OND LTTROMAGNTICH 10.1. Si consideri un onda elettromagnetica piana sinusoidale che si propaga nel vuoto nella direzione positiva dell asse x. La lunghezza d onda è = 50.0

Dettagli

Effetto convergente di uno specchio concavo: osservazione. Dimostrare la riflessione di raggi paralleli su uno specchio concavo

Effetto convergente di uno specchio concavo: osservazione. Dimostrare la riflessione di raggi paralleli su uno specchio concavo ESPERIENZA 7 Effetto convergente di uno specchio concavo: osservazione 1. Argomenti Dimostrare la riflessione di raggi paralleli su uno specchio concavo 2. Montaggio Fig. 1 3. Note al montaggio 3.1 Fissare

Dettagli

Corso di Laurea in Astronomia. Laurea Triennale DISPENSE DI ESPERIMENTAZIONI DI FISICA 2

Corso di Laurea in Astronomia. Laurea Triennale DISPENSE DI ESPERIMENTAZIONI DI FISICA 2 Corso di Laurea in Astronomia Laurea Triennale DISPENSE DI ESPERIMENTAZIONI DI FISICA A.A. 01-013 Indice 1 Introduzione 5 1.1 Indice di rifrazione.............................. 5 1. Riflessione e rifrazione............................

Dettagli

Lezione 33: La luce è fatta di corpuscoli

Lezione 33: La luce è fatta di corpuscoli Lezione 33 - pag.1 Lezione 33: La luce è fatta di corpuscoli 33.1. La riflessione della luce Nella scorsa lezione abbiamo descritto la luce partendo dal presupposto che si tratti di un'onda. In questa

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche

Fisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche La natura della luce Teoria corpuscolare (Newton) Teoria ondulatoria: proposta già al tempo di Newton, ma scartata perchè

Dettagli

Ottica fisiologica, ovvero perché funzionano i Google Glass (parte 2)

Ottica fisiologica, ovvero perché funzionano i Google Glass (parte 2) Ottica fisiologica, ovvero perché funzionano i Google Glass (parte 2) Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it

Dettagli

Relazione del laboratorio di ottica a.a Ottica geometrica e ottica Fisica

Relazione del laboratorio di ottica a.a Ottica geometrica e ottica Fisica Relazione del laboratorio di ottica a.a. 2005-2006 Ottica geometrica e ottica Fisica Bina Michele Bina Nicola Capaci Luciano luciano.capaci@tiscali.it Mittica Patrizia pamit@libero.it Saliceti Simona simonasaliceti@libero.it

Dettagli

Radiazione elettromagnetica

Radiazione elettromagnetica Radiazione elettromagnetica Un onda e.m. e un onda trasversa cioe si propaga in direzione ortogonale alle perturbazioni ( campo elettrico e magnetico) che l hanno generata. Nel vuoto la velocita di propagazione

Dettagli

PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE

PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE Fondo Sociale Europeo "Competenze per lo Sviluppo" Obiettivo C-Azione C1: Dall esperienza alla legge: la Fisica in Laboratorio Ottica geometrica Sommario 1) Cos è la luce

Dettagli

La riflessione: formazione delle immagini 2016

La riflessione: formazione delle immagini 2016 Vogliamo provare che l immagine prodotta da uno specchio piano, si trova alla stessa distanza della sorgente dallo specchio. Con riferimento alla figura, vogliamo provare che AC = CB. Per provare l affermazione,

Dettagli

3B SCIENTIFIC PHYSICS

3B SCIENTIFIC PHYSICS 3B SCIENTIFIC PHYSICS Set dimostrativo di ottiche per laser U17300 e set supplementare Istruzioni per l uso 1/05 ALF Sommario Pagina N. esp. Esperimento Kit da utilizzare 1 Introduzione 2 Fornitura 3 E1

Dettagli

Ottica Geometrica. Cos è la luce?

Ottica Geometrica. Cos è la luce? Ottica Geometrica La luce è un fenomeno fisico Cos è la luce? Per studiare la luce, non c è bisogno di sapere cos è (come per il calore, l'elettricità, ecc.) Quello che dobbiamo fare è osservare la realtà

Dettagli

Cosa è la luce? Per il momento non risponderemo a questa domanda, perché sarebbe più corretto chiedere: quale modello è più efficace per

Cosa è la luce? Per il momento non risponderemo a questa domanda, perché sarebbe più corretto chiedere: quale modello è più efficace per Cosa è la luce? Onda (R. Hooke; C.Huygens -1678) 1. Fenomeno oscillatorio dove non c è propagazione di materia ma solo di energia 2. Aggira gli ostacoli 3. Segue anche traiettorie non rettilinee Fascio

Dettagli

OTTICA DELLA VISIONE. Disegno schematico dell occhio umano

OTTICA DELLA VISIONE. Disegno schematico dell occhio umano OTTICA DELLA VISIONE Disegno schematico dell occhio umano OTTICA DELLA VISIONE Parametri fisici Raggio di curvatura (cm) Cornea 0.8 Anteriore del cristallino Posteriore del cristallino.0 0.6 Indice di

Dettagli

28/05/2009. La luce e le sue illusioni ottiche

28/05/2009. La luce e le sue illusioni ottiche La luce e le sue illusioni ottiche Cosa si intende per raggio luminoso? Immagina di osservare ad una distanza abbastanza elevata una sorgente di luce... il fronte d onda potrà esser approssimato ad un

Dettagli

Capitolo 15. L interferenza e la natura ondulatoria della luce. Copyright 2009 Zanichelli editore

Capitolo 15. L interferenza e la natura ondulatoria della luce. Copyright 2009 Zanichelli editore Capitolo 15 L interferenza e la natura ondulatoria della luce 15.2 Il principio di sovrapposizione e l interferenza della luce Quando due onde luminose passano per uno stesso punto, i loro effetti si sommano

Dettagli

La riflessione della luce

La riflessione della luce 1 La riflessione della luce La riflessione della luce La luce che passa attraverso un piccolo foro praticato in uno schermo opaco forma un sottile fascio luminoso detto raggio di luce. Quando un raggio

Dettagli

Capitolo 4. Sistemi ottici

Capitolo 4. Sistemi ottici Capitolo 4 Sistemi ottici Si chiama sistema ottico un sistema di lenti e specchi, cioé dispositivi riflettenti e rifrangenti, quindi una successione di superfici riflettenti e rifrangenti che delimitano

Dettagli

OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO

OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO 1 INTERFERENZA Massimi di luminosità Onda incidente L onda prodotta alla fenditura S0, che funge da sorgente, genera due onde alle fenditure

Dettagli

OTTICA E LABORATORIO

OTTICA E LABORATORIO PROGRAMMA DI OTTICA E LABORATORIO Anno Scolastico 2014-2015 Classe IV P indirizzo OTTICO Prof. Giuseppe CORSINO Programma di OTTICA E LABORATORIO Anno Scolastico 2013-2014 Classe IV P indirizzo OTTICO

Dettagli

I concetti fondamentali

I concetti fondamentali I concetti fondamentali La luce 1 Un raggio luminoso è un di luce molto, che rappresentiamo con una I raggi luminosi si propagano in 2 Leggi della riflessione. Prima legge: il raggio incidente, il raggio

Dettagli

Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo,

Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo, Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo, come strumento ottico proprio l occhio. Schema dell occhio

Dettagli

Fisica Generale B. 3. Esercizi di Ottica. Esercizio 1. Esercizio 1 (III) Esercizio 1 (II) ! 1. = v = c 2.

Fisica Generale B. 3. Esercizi di Ottica. Esercizio 1. Esercizio 1 (III) Esercizio 1 (II)  ! 1. = v = c 2. Fisica Generale B 3. Esercizi di Ottica http://campus.cib.unibo.it/490/ May 7, 0 Esercizio La fiamma di un fornello, continuamente e regolarmente rifornita di sale da cucina, costituisce una sorgente estesa

Dettagli

Telescopi ed aberrazioni ottiche

Telescopi ed aberrazioni ottiche Centro Osservazione e Divulgazione Astronomica Siracusa Emanuele Schembri Telescopi ed aberrazioni ottiche Siracusa,, 30 aprile 2010 Definizione Le aberrazioni ottiche sono difetti apparenti del comportamento

Dettagli

MISURE DI OTTICA GEOMETRICA CON UN BANCO OTTICO

MISURE DI OTTICA GEOMETRICA CON UN BANCO OTTICO MISURE DI OTTICA GEOMETRICA CON UN BANCO OTTICO Il materiale a disposizione consiste in un banco ottico, una sorgente luminosa, alcuni corpi ottici (lenti di plexiglass, prisma a base trapezoidale in plexiglass,

Dettagli

ESPERIENZE CON GLI SPECCHI PIANI

ESPERIENZE CON GLI SPECCHI PIANI 1. Qual è la posizione dell immagine fornita da uno specchio piano? Di che tipo di immagine si tratta? Disponi il cilindro giallo dietro lo specchio, in modo che coincida con l immagine riflessa del cilindro

Dettagli

Un percorso di ottica parte III. Ottica ondulatoria

Un percorso di ottica parte III. Ottica ondulatoria Un percorso di ottica parte III Ottica ondulatoria Isabella Soletta Liceo Fermi Alghero Documento riadattato da MyZanichelli.it Questo simbolo significa che l esperimento si può realizzare con materiali

Dettagli

ESPERIENZA 8 Effetto divergente di uno specchio convesso: osservazione

ESPERIENZA 8 Effetto divergente di uno specchio convesso: osservazione ESPERIENZA 8 Effetto divergente di uno specchio convesso: osservazione 1. Argomenti Osservare la riflessione di raggi paralleli su uno specchio convesso 2. Montaggio Fig.1. 3. Note al montaggio 3.1 Fissare

Dettagli

Dr. Andrea Malizia Prof. Maria Guerrisi

Dr. Andrea Malizia Prof. Maria Guerrisi 1 Dr. Andrea Malizia Prof. Maria Guerrisi Parte 2 Indice di rifrazione e legge di Snell Riflessione totale e sua applicazione alle fibre ottiche Lenti sottili e diagrammi a raggi Equazioni delle lenti

Dettagli

Laboratorio PLS di astrofisica_ Modulo 1 Attività teoriche e sperimentali preliminari svolte presso le singole scuole

Laboratorio PLS di astrofisica_ Modulo 1 Attività teoriche e sperimentali preliminari svolte presso le singole scuole Laboratorio PLS di astrofisica_ Modulo 1 Attività teoriche e sperimentali preliminari svolte presso le singole scuole Classe/i LICEO SCIENTIFICO CANNIZZARO IVA, IVL, IVC, IVD 11 ARTIACO LUIGIA ( Enrico

Dettagli

ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA

ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA Esercizio 1 Due cariche q 1 e q 2 sono sull asse x, una nell origine e l altra nel punto x = 1 m. Si trovi il campo elettrico

Dettagli

1. Hai mai notato che un raggio di luce in certi casi viene riflesso dentro un vetro?

1. Hai mai notato che un raggio di luce in certi casi viene riflesso dentro un vetro? Rifrazione MPZ 1. Hai mai notato che un raggio di luce in certi casi viene riflesso dentro un vetro? a. Fa arrivare un raggio di luce sul bordo semicircolare del vetro, in direzione del centro, variando

Dettagli

1 S/f. M = A t = A + CT = 1 S f

1 S/f. M = A t = A + CT = 1 S f Ot Una lente sottile con focale f 50 mm è utilizzata per proiettare su di uno schermo l immagine di un oggetto posto a 5 m. SI determini la posizione T dello schermo e l ingrandimento che si ottiene La

Dettagli

I.I..S. A. MORO - Rivarolo C.se Sez. scientifica. Anno scolastico 2014/15

I.I..S. A. MORO - Rivarolo C.se Sez. scientifica. Anno scolastico 2014/15 I.I..S. A. MORO - Rivarolo C.se Sez. scientifica Anno scolastico 2014/15 PROGRAMMA CON OBIETTIVI MINIMI DI FISICA CLASSE 4A Docente: Giovanni Berta Gas Perfetti La temperatura assoluta. I gas perfetti;

Dettagli

ESPERIENZA 6 La legge della riflessione

ESPERIENZA 6 La legge della riflessione ESPERIENZA 6 La legge della riflessione 1. Argomenti Determinare la direzione del raggio riflesso sulla superficie di uno specchio piano a diversi angoli di incidenza. Confrontare gli angoli di incidenza

Dettagli

Come vediamo. La luce: aspetti fisici. Cos è la luce? Concetti fondamentali:

Come vediamo. La luce: aspetti fisici. Cos è la luce? Concetti fondamentali: La luce in fisica La luce: aspetti fisici Cos è la luce? Concetti fondamentali: - velocità, ampiezza, lunghezza d onda - assorbimento - riflessione -rifrazione - diffrazione - indice di rifrazione - temperatura

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici

Fisica II - CdL Chimica. Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Formazione immagini Superfici rifrangenti Lenti sottili Strumenti ottici Ottica geometrica In ottica geometrica si analizza la formazione di immagini assumendo che la luce si propaghi in modo rettilineo

Dettagli

1.Visione_01 Ottica geometrica. Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona

1.Visione_01 Ottica geometrica. Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona 1.Visione_01 Ottica geometrica Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona Obiettivi Principi di refrazione delle lenti, indice di refrazione

Dettagli

Interferenza Interferenza.

Interferenza Interferenza. Interferenza 01 - Interferenza. Attorno all'anno 1800, l'eclettico medico inglese Thomas Young compì un esperimento che mise in crisi il modello corpuscolare della luce, modello fino ad allora considerato

Dettagli

CARATTERISTICHE DELLE STELLE

CARATTERISTICHE DELLE STELLE CARATTERISTICHE DELLE STELLE Lezioni d'autore di Claudio Censori VIDEO Introduzione I parametri stellari più importanti sono: la le la la luminosità, dimensioni, temperatura e massa. Una stella è inoltre

Dettagli

La Polarizzazione della luce

La Polarizzazione della luce La Polarizzazione della luce Applet Java sulle OEM Le Onde Elettromagnetiche Sono onde trasversali costituite dalle vibrazioni del vuoto quantistico. Hanno velocità c=3.0 10 8 m/s. In ogni istante E è

Dettagli

Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA OTT1. Ottica geometrica e polarizzazione

Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA OTT1. Ottica geometrica e polarizzazione Scopo dell'esperienza: Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA OTT Ottica geometrica e polarizzazione. Misura della distanza focale di una lente sottile; 2. misura

Dettagli

ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE

ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE Scopo dell esperimento: studiare l ottica geometrica e i fenomeni di diffrazione MATERIALE A DISPOSIZIONE: 1 banco ottico 1 blocco di plexiglass 2 lenti con

Dettagli

Laboratorio di Ottica e Spettroscopia

Laboratorio di Ottica e Spettroscopia Laboratorio di Ottica e Spettroscopia Terza lezione Dai raggi di luce al modello a onde (Introduzione alla spettroscopia) Antonio Maggio e Luigi Scelsi Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio Astronomico

Dettagli

4.5 Polarizzazione Capitolo 4 Ottica

4.5 Polarizzazione Capitolo 4 Ottica 4.5 Polarizzazione Esercizio 98 Un reticolo con N fenditure orizzontali, larghe a e con passo p, è posto perpendicolarmente a superficie di un liquido con n =.0. Il reticolo è colpito normalmente alla

Dettagli

1. Qual è la posizione dell immagine fornita da uno specchio piano? Di che tipo di immagine si tratta?

1. Qual è la posizione dell immagine fornita da uno specchio piano? Di che tipo di immagine si tratta? Specchi piani MPZ 1. Qual è la posizione dell immagine fornita da uno specchio piano? Di che tipo di immagine si tratta? Disponi il cilindro giallo dietro lo specchio, in modo che coincida con l immagine

Dettagli

Luce e onde elettromagnetiche

Luce e onde elettromagnetiche Luce e onde elettromagnetiche Rappresentazione classica Rappresentazione quantistica dualità onda/particella. La rappresentazione classica è sufficiente per descrivere la maggior parte dei fenomeni che

Dettagli

Le Onde Elettromagnetiche e la Luce

Le Onde Elettromagnetiche e la Luce Le Onde Elettromagnetiche e la Luce Le leggi dell elettromagnetismo prevedono che i campi elettrico e magnetico generati da cariche elettriche in movimento possano propagarsi nello spazio trasportando

Dettagli

Lenti. Capitolo Lenti sottili

Lenti. Capitolo Lenti sottili Capitolo 3 Lenti 3. Lenti sottili Indichiamo con il termine lente un sistema ottico costituito da materiale trasparente e omogeneo limitato da due superfici che possono essere entrambe sferiche oppure

Dettagli

ESERCIZI DI OTTICA GEOMETRICA

ESERCIZI DI OTTICA GEOMETRICA ESERCIZI DI OTTICA GEOMETRICA Prima di ogni argomento sono raccolte alcune formule utili, e non banali, per lo svolgimento degli esercizi. Si presuppongono lo studio e la comprensione teorica delle stesse.

Dettagli

L'interferenza. Lezioni d'autore

L'interferenza. Lezioni d'autore L'interferenza Lezioni d'autore L'esperimento di Young (I) VIDEO L'esperimento di Young (II) Una luce monocromatica illumina due piccole aperture su una lastra opaca. La stessa onda quindi è suddivisa

Dettagli

LA LUCE. Thomas Edison

LA LUCE. Thomas Edison LA LUCE L UNESCO L'UNESCO = Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la Scienza e la Cultura. La sua creazione è avvenuta il 4 novembre 1946, a Parigi, dopo che una ventina di Stati avevano

Dettagli

SPECCHI PIANI E SFERICI Danilo Saccoccioni

SPECCHI PIANI E SFERICI Danilo Saccoccioni SPECCHI PIANI E SFERICI Danilo Saccoccioni Ci apprestiamo ad illustrare le proprietà più comuni degli specchi piani e sferici, utili per interpretare correttamente fenomeni della vita quotidiana. Come

Dettagli

3B SCIENTIFIC PHYSICS

3B SCIENTIFIC PHYSICS 3B SCIENTIFIC PHYSICS Esperimenti principali relativi all ottica eseguiti sul banco ottico U17145 Istruzioni per l uso 5/11/ALF/MEC 1. Panoramica degli esperimenti Esperimento 1: Dimostrazione di diversi

Dettagli

specchio piano in fig. 1 il percorso da A a B è minimo se il punto di riflessione O è l'intersezione dello specchio con AB', essendo B' il simmetrico

specchio piano in fig. 1 il percorso da A a B è minimo se il punto di riflessione O è l'intersezione dello specchio con AB', essendo B' il simmetrico specchio piano in fig. 1 il percorso da A a B è minimo se il punto di riflessione O è l'intersezione dello specchio con AB', essendo B' il simmetrico di B rispetto allo specchio MN, in tal caso, essendo

Dettagli

Propagazione della radiazione luminosa

Propagazione della radiazione luminosa Capitolo 3 Propagazione della radiazione luminosa La teoria ondulatoria della luce permette di descrivere accuratamente la propagazione della luce in un mezzo isotropo, i fenomeni della riflessione e della

Dettagli