Già prima del 4000 a.c. popolazioni nomadi provenienti dall europa centrale avevano raggiunto la penisola italica.

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Dante Fabbri
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1 I POPOLI ITALICI POPOLI DIVERSI (Mattia P. Sharon) Già prima del 4000 a.c. popolazioni nomadi provenienti dall europa centrale avevano raggiunto la penisola italica. Alcune si erano stabilite nelle pianure (pianura Padana per esempio) e praticavano l agricoltura. Altre avevano occupato le zone montuose dedicandosi all allevamento e alla lavorazione dei metalli. Altre si erano stabilite lungo le coste e nelle isole, questi territori favorivano i commerci e gli scambi con altri popoli. Questi popoli avevano origini e culture diverse, parlavano lingue diverse quindi non formarono mai un unico regno anzi erano spesso in lotta fra loro. LA CIVILTA DELLE TERRAMARE (Mattias Matilde) Nella bassa valle del fiume Po verso il 1600 a.c. circa si sviluppò la civiltà delle terramare; erano dediti all agricoltura e all allevamento. Il territorio era ricco di stagni e paludi, pertanto le popolazioni vivevano in villaggi di palafitte circondati da un fossato e da un terrapieno che aveva una funzione difensiva. Conoscevano l uso della ruota, il carro trainato da cavalli e lavoravano la ceramica e il metallo. Erano politeisti e cremavano (bruciavano) i loro morti conservandone le ceneri e le ossa in vasi di terracotta. I VILLANOVIANI (Isabel e Giovanni) Nelle attuali Emilia Romagna e Toscana intorno al 1200 a.c. si sviluppo la civiltà villanoviana. La città più importante era Villanova. I villanoviani furono il primo popolo d Italia a lavorare il ferro e a diffondere la tecnica della fusione.

2 I frequenti scambi commerciali con le colonie greche modificarono la cultura villanoviana. Sono state ritrovate capanne, orti, recinti per il bestiame e numerose urne cinerarie di terracotta e bronzo: infatti cremavano i morti e conservavano le ceneri. Credevano che vi fosse un legame tra il mondo dei morti: le urne avevano forma della capanna dove aveva vissuto. Intorno al 900 a. C. si fuse con la civiltà etrusca. CIVILTA APPENNINICHE (Marco B. Simone) Intorno all anno 1000 a.c si sviluppò la civilta dei Sanniti lungo i rilievi appenninici. Il territorio dei sanniti era compreso tra gli attuali Abruzzo, Molise e Campania. I Sanniti erano noti per lo spirito guerriero e per l abilità nella lavorazione dei metalli. I Sanniti praticavano l agricoltura nelle poche zone fertili e pianeggianti e allevavano il bestiame. Erano politeisti infatti adoravano gran parte delle divinità legate alla natura e al culto della fertilità. Dopo aver conquistato vaste zone della Campania, intorno al 300 a.c si scontrarono più volte con i Romani finché non si unirono a questo popolo. I CAMUNI ( Daniela Gabriele) I camuni erano un popolo proveniente dall Europa centrale. Intorno all 8000 a.c. attraversarono le Alpi e si stabilirono in Valcamonica (valle dell attuale Lombardia). La civiltà camuna si sviluppò in un periodo di tempo molto lungo durante il quale questo popolo cambiò il suo modo di vivere. All inizio popolavano villaggi formati da abitazioni costruite con fango, paglia, argilla e tronchi; si dedicavano alla caccia e all agricoltura. In seguito costruirono capanne innalzate sopra a laghetti, simili alle palafitte.

3 Nelle abitazioni sono stati ritrovati diversi utensili, tra cui anche armi di metallo (spade, pugnali). La maggior parte delle informazioni che abbiamo sul popolo dei Camuni deriva dalle molte incisioni rupestri che sono state rinvenute. LA CIVILTA NURAGICA (Asia Lorenzo) In Sardegna dal 1500 al 500 a. C, si sviluppò la civiltà Nuragica: prende il nome dalla costruzione: il nuraghe. Si tratta di un edificio in pietra alta fino a 20 metri. I nuraghi venivano costruiti in cima alle colline nei pressi delle valli, sulle coste o vicino agli approdi delle navi. Alcuni nuraghi erano isolati alti formavano un villaggio fortificato. Il popolo dei nuraghi era costituito soprattutto da agricoltori e pastori, si dedicavano all artigianato e al commercio. I fabbri producevano statuette di bronzo. Erano politeisti e adoravano gli elementi della natura. LA CIVILTA ETRUSCA CHI ERANO GLI ETUSCHI? (Marco P. Giorgia) La civiltà etrusca si sviluppa circa nell 800 a.c. in Etruria una zona dell Italia centrale compresa tra il Tevere e l Arno che si affacciava sul mar Tirreno. Riuscirono a bonificare le pianure paludose e a coltivare grano, avena, legumi, olivi e viti. Praticavano anche l allevamento. Nei boschi gli etruschi ricavavano molto legname, utile per costruire case, templi e navi. Il sottosuolo era ricco di metalli come rame, argento, piombo e ferro utile per fabbricare utensili, gioielli e vasellame. Grazie alla vicinanza del mare gli etruschi praticavano la pesca e si dedicavano agli scambi commerciali. Negli anni gli etruschi conquistarono nuove terre e fondarono nuove città.

4 Il loro territorio si estese verso nord e verso sud. Nel terzo secolo a.c. alcuni territori etruschi furono conquistati dai romani e la civiltà etrusca cominciò a decadere. COME ERANO LE CITTA? (Federico Elisa) Gli Etruschi non formarono mai un unico Stato, ma fondarono molte città stato indipendenti. Le città venivano costruite sulle sommità delle colline, da lì di poteva dominare il territorio circostante ed avvistare eventuali nemici; vicino ad un fiume dove c era sempre una riserva di acqua dolce; lungo la costa dove c erano i porti e la possibilità di commerciare via mare. Secondo la tradizione, dodici città-stato si unirono formando una potenete alleanza economica, religiosa e militare detta dodecapoli (= 12 città). Ogni città era governata da un re chiamato lucumone che veniva scelto tra i ricchi proprietari terrieri, svolgeva funzioni di sacerdote e comandante dell esercito etrusco. Alcune città etrusche sono: Populonia, Tarquinia, Volterra, Arezzo, Cortona. ARCO A VOLTA Gli etruschi inventarono l arco a volta: lo costruivano partendo di due lati, ponendo una pietra vicina all altra. Per ultima, al centro, veniva sistemata una pietra a forma di cuneo, chiave di volta che premendo sulle pietre le faceva aderire le une alle altre: impediva infatti di cadere perché il suo peso spingeva i lati dell arco verso il basso. L ARTIGIANATO ETRUSCO (Aurora, Dennis) Gli etruschi si distinsero nella lavorazione dei metalli e della ceramica. Dalle miniere estraevano metalli e li lavoravano, per fonderli utilizzano forni speciali che superavano i 1000 gradi. Lavoravano il ferro e fabbricavano attrezzi agricoli e armi e il bronzo.

5 Lavoravano metalli preziosi come l oro e producevano gioielli; utilizzavano la tecnica della granulazione, cioè incollavano tante piccole sfere d oro una accanto all altra a seconda della forma da realizzare. Con i carbone e l argilla i vasai realizzavano un particolare tipo di ceramica di colore nero chiamata bucchero. LA RELIGIONE DEGLI ETRUSCHI (Mattia D., Sara) Gli Etruschi erano politeisti, le loro divinità le avevano prese dalla cultura greca e gli avevano cambiato il nome. Credevano nei demoni (spirito intermedio tra l uomo e le divinità), che tormentavano i defunti nell aldilà. Pensavano che ogni evento fosse deciso dagli dei. I sacerdoti praticavano l arte della divinazione. Credevano che i sacerdoti fossero in grado di prevedere il futuro. Uno dei metodi che usavano i sacerdoti era di analizzare i visceri degli animali. (visceri=organi interni di uomini e animali). Questa pratica è stata scoperta e confermata con il ritrovamento di un modello di fegato di pecora in bronzo. Dopo aver sacrificato l animale confrontavano i fegati e, a seconda delle imperfezioni, predicevano il futuro. CHE COSA ERANO LE NECROPOLI? (Kimi. Nicole) Gli Etruschi seppellivano i morti nelle necropoli, città dei morti, luoghi appartati che sorgevano fuori dalle mura. Gli Etruschi credevano nell aldilà, quindi progettavano le tombe come le abitazioni. Oltre al sarcofago venivano deposti cibi, bevande e un corredo funebre con gli oggetti cari al defunto, ogni tomba era provvista di scale, corridoi e stanze. I colombari erano delle sepolture collettive. Ogni necropoli conteneva molte sepolture e finiva per assomigliare ad una piccola città (oltre alle tombe, vi erano anche mura, strade, e piazze). In tutto il territorio dell Etruria sono presenti necropoli, le meglio conservate sono quelle di Tarquinia e Cervetri.

6 GLI AFFRESCHI Le pareti erano spesso decorate con dipinti, la tecnica utilizzata si chiama affresco: consiste nel dipingere sulla parete quando l intonaco non si è ancora del tutto seccato. In questo modo i colori si mescolano con l intonaco stesso e, una volta asciutti, si fissano definitivamente sulla parete. La maggior parte degli affreschi rappresenta scene di vita quotidianana.

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