MONITORAGGIO DEGLI ASILI NIDO COMUNALI IN SICILIA (ANNO 2008/2009)
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1 REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali PROGRAMMA STRAORDINARIO DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA QSN 2007/2013 MONITORAGGIO DEGLI ASILI NIDO COMUNALI IN SICILIA (ANNO 2008/2009) A cura : Monitoraggio : Davide Delia e Giuseppina Barbera con la collaborazione : Rosa Brandi, Silvana Antonini e Provvidenza Cambria Elaborazione dati, grafici e testi : Davide Delia
2 1. Premessa Il Quadro Strategico Nazionale (Q.S.N.) 2007/2013 ha individuato tra gli Obietti di Servizio quello dei Servizi di Cura distinto in due linee di intervento una delle quali, definita asili nido, è volta all implementazione dei servizi per la prima infanzia (fascia 0 3 anni), contraddistinti, inoltre, dal sensibile riflesso sul tema importante della conciliazione con i tempi di lavoro perlopiù femminile. Per le regioni del Mezzogiorno l attuazione del programma straordinario, scaturente dal Q.S.N. e che beneficia di uno stanziamento finanziario triennale 2007/2009 nonché di una ulteriore annualità straordinaria per l anno 2010, è strettamente connesso al meccanismo del raggiungimento di due distinti indicatori (S04 copertura territoriale del servizio e S05 presa in carico degli utenti) che, a chiusura della programmazione in questione, permetteranno l acquisizione di ulteriori ed importanti risorse finanziarie da reinvestire nel settore a cui tale programmazione è rivolta. All interno delle azioni individuate dalla Regione Siciliana per l attuazione del piano straordinario è stato inserito, tra l altro, il monitoraggio dei servizi di asilo nido comunali presenti nel territorio siciliano, quale intervento trasversale strategico sia, ovviamente, per la necessaria ed aggiornata conoscenza del territorio stesso che, soprattutto, quale strumento per la corretta programmazione degli interventi e la loro misurazione in termini di raggiungimento degli obiettivi prefissati e, quindi, eventuale modificazione delle iniziative progettate e ad esso finalizzate. Questo monitoraggio è stato realizzato tra la fine del 2009 e la metà del 2010, attraverso una preliminare e difficile individuazione delle distinte e specifiche competenze presso gli uffici dei Comuni dell Isola e, quindi, la redazione di una anagrafica comunale dei referenti e i relativi contatti. E stata contestualmente predisposta una scheda di rilevazione richiedendo ai singoli Comuni i dati sia per l anno 2007 che per il 2008, ovvero sia per l anno scolastico 2007/2008 che 2008/2009, considerato che il servizio di nido, pur non essendo prettamente scolastico ma caratterizzato da un indirizzo socio educativo, è organizzato secondo la calendarizzazione propria dei servizi scolastici. Per quanto concerne, invece, i dati demografici sono stati utilizzati quelli ufficiali dell ISTAT come pubblicati, alla data del e A tal proposito è bene precisare che nonostante la fascia d età propria del nido sia la 0 3 anni, da un punto di vista statistico viene riportata quella 0 2 ovvero tre anni non compiuti. La scheda di rilevazione proposta è stata strutturata in più sezioni per dati omogenei : una prima, di carattere generale, afferente i dati del Comune, il referente responsabile e la popolazione, quindi quella dei dati specifici ovvero presenza di asili nido (funzionanti e non, precisando laddove non funzionassero, le motivazioni), l utenza servita durante l anno scolastico e quella in lista d attesa. La terza sezione ha invece riguardato i dati relativi alle strutture esistenti e funzionati : la denominazione ed ubicazione, la capacità ricettiva e l utenza effettiva a suo tempo iscritta all inizio dell anno scolastico (precisando il numero di bambini disabili ed extracomunitari), quindi la caratteristiche del servizio offerto ovvero i mesi d apertura, l orario di attività, la presenza del servizio mensa (interno o con pasti provenienti dall esterno), la presenza di attività integrative pomeridiane, la modalità di gestione (diretta, indiretta o mista) e, in caso di gestione indiretta o mista, il nome dell ente gestore o co - gestore e la durata della convenzione. In ultimo si è richiesto di individuare il numero di personale coinvolto e le relative qualifiche ed infine i dati afferenti i costi, sia quelli complessivi, sia quelli a carico del Comune al netto della quota di compartecipazione alla spesa richiesta alle famiglie. I dati che sono emersi dalle schede sono stati poi riportati su due tabelle riepilogative (allegate a questo documento) sulle quali è stato poi possibile elaborarli per sintetizzarne gli esiti. Chiaramente questo lavoro di sintesi non ha la pretesa di essere assolutamente esaustivo bensì riassume i punti di maggiore interesse legati alle finalità sopra riportate e riconducibili essenzialmente alla programmazione regionale territoriale,
3 ma più generalmente i dati presentano sicuramente altri elementi di interesse in ragione alle diverse esigenze e differenti letture. Lo stesso valga per il testo che segue che vuole essere solo una traccia, un accompagnamento e una presentazione dei dati, eloquenti e soggetti a molteplici considerazioni, più ampie ed articolate in sedi e contesti più opportuni ed utili. 2. Contesto E certamente necessario procedere in via preliminare ad alcune considerazioni di carattere generale, supportate anche dai grafici sottostanti, che derivano dalla valutazione dei dati demografici che vengono forniti annualmente dall ISTAT nelle sue pubblicazioni e che forniscono una visione d insieme indispensabile per poi contestualizzare le risultanze del monitoraggio. Grafico 1 Popolazione residente in Sicilia ultimi 8 anni ANDAMENTO POPOLAZIONE RESIDENTE IN SICILIA ULTIMI 8 ANNI (DATI ISTAT) I dati Istat evidenziano come la popolazione siciliana residente sia cresciuta costantemente negli ultimi 8 anni passando da a con un incremento di abitanti (Grafico 1). Ma se riportiamo il medesimo dato in funzione percentuale (Grafico 2) si evidenzia come tale incremento non sia costante ma tenda ad un andamento in alcuni casi negativo seppur variabile di anno in anno con un picco positivo dello 0,62% nell anno 2004, uno addirittura negativo del 0,01% nel 2007, una ripresa nel 2008 (0,25%) ma una ricaduta nel Questo andamento in qualche modo, ma con i dovuti distinguo, ricalca, almeno in via generale, quello del dato nazionale che però, tra l altro, presenta quantità sensibilmente maggiori. ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE IN SICILIA E IN ITALIA ULTIMI 7 ANNI (DATI ISTAT) 0,93% 0,98% 0,98% 0,82% 0,73% 0,62% 0,64% 0,53% 0,57% 0,49% 0,33% 0,20% 0,13% 0,13% 0,08% -0,01% -0,07% incremento popolazione in Sicilia incremento popolazione in Italia Grafico 2 Incremento percentuale popolazione residente in Sicilia e in Italia ultimi 7 anni 0,71% 0,25% 0,16% 2009
4 ANDAMENTO DEL RAPPORTO POPOLAZIONE RESIDENTE STRANIERA/COMPLESSIVA E DELLA POPOLAZIONE COMPLESSIVA AL NETTO DI QUELLA STRANIERA IN SICILIA ULTIMI 6 ANNI (DATI ISTAT) 2,30% 2,28% 1,95% 1,80% 1,49% 1,39% 1,56% 1,26% 1,30% 0,80% 0,39% 0,30% -0,02% 0,06% ,20% ,08% ,14% ,17% 0,17% 2009 andamento rapporto popolazione straniera/popolazione complessiva in Sicilia andamento popolazione in Sicilia al netto di quella straniera Grafico 3 Rapporto incrementale tra la popolazione straniera e quella complessiva in Sicilia negli ultimi sei anni Andamento della popolazione in Sicilia al netto di quella straniera negli ultimi 6 anni All interno del Grafico 3 sono presenti due differenti informazioni che comunque portano ad una analoga considerazione. Da una parte la tendenza costante e positiva sulla presenza della popolazione straniera e residente in Sicilia che, se rapportata alla popolazione complessiva, presenta una crescita di più di un punto percentuale in sei anni. Dall altra il dato significativo dell andamento della popolazione siciliana residente se valutato senza tener conto della popolazione straniera che, supportato dal dato precedente, evidenzia una tendenza chiaramente e costantemente negativa accompagnata negli ultimi quattro anni anche da numeri negativi. Quindi una Sicilia che seppure nei dati numerici appare crescere demograficamente, presenta in realtà un trend sensibilmente negativo, anche he rispetto a quello nazionale, nazionale, che viene in qualche modo mitigato dall apporto crescente della popolazione straniera residente.
5 Grafico 4 Popolazione residente in Sicilia fascia d età 0 2 anni Gli stessi dati presenti all inizio del paragrafo maa riferiti alla fascia d età propria dei nidi (0 2 anni) non solo rafforzano gli esiti di quei dati, ma né accentuano la tendenza. ANDAMENTO POPOLAZIONE RESIDENTE IN SICILIA ULTIMI 8 ANNI ETA' 0-2 ANNI (DATI ISTAT) Infatti i dati demografici della popolazione siciliana in questo target ((Grafico 4) sono fortemente caratterizzati da un trend negativo e costante anche, a differenza dei precedenti, in termini numerici giungendo ad un decremento negli ultimi cinque anni di quasi unità. E ciò, riportato in termini percentuali (Grafico Grafico 55), non solo, ovviamente, ribadisce quanto detto, con un picco negativo nel 2008 del 1,46% ma, se raffrontato ai dati nazionali, presenta un evidente controtendenza laddove questi ultimi, seppur in maniera discontinua discontinua, si muovono su valori, anche minimi, positivi di crescita ANDAMENTO POPOLAZIONE RESIDENTE 0-2 ANNI IN ITALIA E IN SICILIA ULTIMI 7 ANNI (DATI ISTAT) 2,00% 1,94% 1,50% 1,29% 1,16% 0,98% 1,13% 1,00% 1,05% 0,60% 0,60% 0,50% 0,14% 0,00% ,45% -0,50% -0,55% -0,53% -0,71% -1,00% -1,46% 1,46% -1,50% incremento popolazione 0-36 mesi in Italia incremento popolazione 0-36 mesi in Sicilia Grafico 5 - Incremento percentuale popolazione residente in Sicilia e in Italia ultimi 7 anni fascia d età 0 2 anni
6 Grafico 6 Andamento popolazione straniera complessiva e target 0 2 anni in Sicilia. ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE COMPLESSIVA E FASCIA 0-2 ANNI IN SICILIA NEGLI ULTIMI 6 ANNI (DATI ISTAT) 24,00% 23,60% 25,45% 19,00% 19,80% 18,98% 14,00% 9,00% 8,26% 10,78% 12,53% 16,79% 4,00% 4,40% ,06% 6,33% 4,89% incremento popolazione straniera 0-36 mesi incremento popolazione straniera 2009 INCIDENZA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE 0-2 ANNI IN SICILIA NEGLI ULTIMI 7 ANNI (DATI ISTAT) 3,50% 3,30% 3,32% 3,10% 2,90% 2,70% 2,78% 2,50% 2,30% 2,28% 2,10% 1,90% 1,69% 2,02% 1,70% 1,81% 1,89% 1,50% rapporto incrementale popolazione residente straniera rispetto a quella Il ricorso ai dati numerici ha qui, ancora più che altrove, una funzione di riscontro e supporto oggettivo rispetto a considerazioni e risultanze già chiaramente acquisite e consolidate. La popolazione siciliana tende progressivamente ad invecchiare, anche e soprattutto come conseguenza del calo delle nascite, e i dati citati in precedenza lo rappresentano chiaramente. In questo contesto la presenza straniera, regolarmente residente, ed i relativi dati rivestono un ruolo importante, anche e soprattutto nella fascia d età che questo studio prende in considerazione, quale elemento trainante di una controtendenza che ad oggi, e quantomeno a breve termine, è sostanzialmente da essi rappresentata (Grafici 6, 7 e 8). Grafico 7 Relazione percentuale della popolazione straniera e complessiva siciliana target 0 2 anni
7 Grafico 8 - Andamento popolazione residente in Sicilia target 0 2 complessiva e senza stranieri. ANDAMENTO POPOLAZIONE RESIDENTE (COMPLESSIVA E SENZA STRANIERI) 0-2 ANNI IN SICILIA ULTIMI 7 ANNI (DATI ISTAT) 1,50% 1,01% 1,13% 1,00% 0,50% 0,14% 0,06% 0,00% ,43% -0,50% ,45% -0,58% -0,55% ,53% -0,71% -1,10% -1,00% -0,98% -1,50% -1,46% 1,46% -1,97% -2,00% incremento popolazione 0-36 mesi (complessiva) in Sicilia L aumento costante di bambini stranieri residenti di età compresa tra zero e due anni nell ordine di circa il 20% annuo negli ultimi due anni rilevati (2008 e 2009), il contestuale e conseguente incremento anche in termini percentuali sulla popolazione complessiva sempre nella medesima fascia d età di più di un punto e mezzo percentuale negli ultimi sette anni ( ) e la loro incidenza (di quasi mezzo punto percentuale nel 2009 e 2009) su quella che si può definire la popolazione dei nidi, non può non essere presa in considerazione e attentamente valutata in sede di programmazione dei servizi visti, in ques quest ottica, quale luogo privilegiato di politiche di integrazione e condivisione delle rispettive tradizioni e culture dove la reciproca conoscenza, precoce nel caso dei bambini, ma importantissima anche per le rispettive famiglie, diviene la base indispensabile bile del vivere insieme e il punto di partenza per l abbattimento di ogni pregiudizio. 3. I dati Dopo questa doverosa disamina di contesto, si può entrare nel merito delle risultanze del monitoraggio e di quanto emerso dai relativi dati specifici. NUMERO DI ASILI NIDO IN SICILIA NUMERO DI ASILI NIDO FUNZIONANTI NUMERO DI ASILI NIDO NON FUNZIONANTI Grafico 9 Numero di asili nido comunali in Sicilia Il numero di strutture present presenti in Sicilia e realizzate per ospitare servizi di asilo nido in Sicilia sono 256 di cui 200 funzionanti e 56 non funzionanti. Le motivazioni del mancato funzionamento di queste qu strutture, generalmente riportato nelle stesse schede di rilevazione, è spesso legato alla inadeguatezza strutturale ma in realtà cela problematiche di natura differente.
8 Grafico 10 Numero di asili nido comunali in Sicilia ripartiti su base provinciale p NUMERO DI ASILI NIDO COMUNALI IN SICILIA PER PROVINCIA AGRIGENTO 21 CALTANISSETTA CATANIA ENNA MESSINA PALERMO SIRACUSA RAGUSA 7 TRAPANI NUMERO TOTALE DI ASILI NIDO COMUNALI IN SICILIA = 200 Infatti nonostante sia stata avviata circa quattro anni fa una programmazione finanziaria regionale a sostegno proprio dell adeguamento strutturale degli asili nido comunali comunal e della loro ristrutturazione, molti Comuni non hanno partecipato all avviso e, quindi, altrettante strutture hanno mantenuto il loro stato di inutilizzazione poiché, molto probabilmente e come vedremo successivamente, la questione di fondo di un servizio come il nido è, al contempo, la sua elevata qualificazione e specializzazione specializzazione a cui corrispondono, però, altrettanti elevati costi, praticamente incomprimibili, incomprimibili poiché legati al personale necessario e previsto. Di conseguenza l assenza perdurante di politiche di sostegno economico pubblico alle spese di gestione così come la limitazione tazione al solo dato infrastrutturale negli interventi finanziari finora attivati, ha di fatto messo in secondo piano, di fronte alla mancanza di una prospettiva di sostenibilità, le esigenze legate all utilizzazione del patrimonio pubblico esistente ma, soprattutto all attivazione di servizi importanti e strategici per lo sviluppo della persona e quindi del cittadino. NUMERO DI COMUNI DOTATI DI ASILO NIDO COMUNALI FUNZIONANTI, NON FUNZIONANTI E NON DOTATI DI ASILO NIDO IN SICILIA COMUNI DOTATI DI ASILO NIDO FUNZIONANTE COMUNI DOTATI DI ASILO NIDO NON FUNZIONANTE 33 COMUNI NON DOTATI DI ASILO NIDO Grafico 11 Numero di Comuni della Sicilia dotati e non dotati di asili nido comunali e con strutture non funzionanti
9 PERCENTUALE DI COMUNI DELLA SICILIA DOTATI DI ASILO NIDO COMUNALE 31,54% 68,46% COMUNI DOTATI DI ASILO NIDO COMUNALE COMUNI NON DOTATI DI ASILO NIDO COMUNALE I COMUNI DOTATI DI ASILO NIDO COMUNALE IN SICILIA SONO 123 SU 390 Il numero di Comuni siciliani dotati di servizio nido (Grafico ( 11) è di 123 mentre sono 234 quelli sprovvisti del servizio e 33 quei Comuni che non hanno attivato il servizio pur avendo a disposizione una struttura, quindi non funzionante, nante, realizzata a suo tempo per tale scopo. In percentuale, il numero di Comuni dotati del nido sono il 31,54% contro, di conseguenza, il 68,46% che ne risultano privi (Grafico 12). ). Questo dato ha una valenza importante in quanto rappresenta uno degli in indicatori legato al raggiungimento degli obiettivi vi nazionali per le regioni del Mezzogiorno. Grafico 12 Percentuale di copertura territoriale del servizio di nido in Sicilia NUMERO DI COMUNI DOTATI DI ASILI NIDO COMUNALI IN SICILIA PER PROVINCIA AGRIGENTO CALTANISSETTA 9 6 CATANIA ENNA MESSINA PALERMO SIRACUSA 6 28 TOTALE COMUNI DOTATI DI ASILO NIDO IN SICILIA = 123 RAGUSA TRAPANI Grafico 13 Numero di Comuni siciliani dotati di servizio nido distinti per provincia. Il numero di asili nido funzionanti in Sicilia e distinti per provincia (Grafico ( 10), ), così come il numero di Comuni dotati del servizio nido in Sicilia, sempre distinti per provincia (Grafico ( 13)) hanno un significato perlopiù statistico. Quest ultimo dato, se tradotto in termini di percentuale sempre su base provinciale, (Grafico 14)) costituisce certamente un elemento di maggior interesse, quale sorta di disaggregazione dell indicatore regionale, ma non può non essere filtrato attraverso le differenti realtà territoriali e di carattere amministrativo, come quello della provincia di Messina, caratterizzata da moltissimi comuni di medie e piccole dimensioni, anche demografiche, o quello di province come Enna che possiedono pochi comuni omuni che possono garantire con maggiore facilità una copertura territoriale più vasta. Sostanzialmente
10 quindi non si tratta di una elaborazione di dati che restituisce una graduatoria di merito bensì di una fotografia della realtà siciliana con le sue diversità div e peculiarità differenti. Spicca comunque il risultato della provincia di Siracusa (75%),, testimone ed espressione, quantomeno, di una vivace realtà sulle tematiche dei servizi per la prima infanzia. PERCENTUALE DI COMUNI DOTATI DI ASILI NIDO COMUNALI IN SICILIA PER PROVINCIA 75% 41,86% 38,10% 36,21% 27,27% 30% 33,33% 25,93% 23,17% Grafico 14 Dato di copertura di Comuni siciliani dotati di nido comunali distinto per provincia. NUMERO DI BAMBINI 0-2 ANNI ISCRITTI AL SERVIZIO DI ASILO NIDO COMUNALE PER PROVINCIA AGRIGENTO CALTANISSETTA 332 CATANIA ENNA MESSINA PALERMO SIRACUSA 275 RAGUSA TRAPANI TOTALE UTENTI 0-36 MESI ISCRITTI AL SERVIZIO DI ASILO NIDO IN SICILIA = 7613 Grafico 15 Numero di bambini iscritti al nido comunale in Sicilia distinti per provincia
11 Grafico 16 Percentuale presa in carico e lista di attesa in Sicilia PERCENTUALE DI BAMBINI 0-2 ANNI ISCRITTI E IN LISTA D'ATTESA IN SICILIA 3,23% 5,16% Il numero complessivo di bambini iscritti al nido comunale in Sicilia è di a fronte di un potenziale d utenza ovvero nella fascia d età prevista di e, quindi, il 5,16% dei possibili aventi diritto (Grafico 16). 91,61% TOTALE POPOLAZIONE 0-36 MESI = TOTALE UTENTI ISCRITTI = 7613 TOTALE UTENTI IN LISTA D'ATTESA = 4768 UTENTI ISCRITTI UTENTI IN LISTA DI ATTESA ALTRI UTENTI 0-36 MESI Questo valore rappresenta il secondo dato strategico, quello della cosiddetta presa in carico ovvero il secondo degli indicatori legato al raggiungimento degli obiettivi nazionali per le regioni del Mezzogiorno. Il dato della lista d attesa (4.768 pari al 3,23%),, seppur importante in quanto rappresenta più del 50% dei beneficiari del servizio, testimonia come, generalmente, l esiguità dell offerta sul territorio PERCENTUALE DI BAMBINI IN LISTA DI ATTESA E ISCRITTI PER PROVINCIA TRAPANI 3,16% 4,87% RAGUSA 5,82% 6,28% SIRACUSA 7,05% 5,87% PALERMO 4,33% 4,51% MESSINA 2,26% 6,85% ENNA 2,88% 5,78% CATANIA 1,34% 4,18% CALTANISSETTA 1,91% 4,06% AGRIGENTO 2,14% 6,68% PERCENTUALE UTENTI IN LISTA DI ATTESA PERCENTUALE UTENTI ISCRITTI Grafico 17 - Percentuale presa in carico e lista di attesa in Sicilia distinte per provincia. deprima la domanda e, di contro, come aumentando la quantità e la qualità dell offerta la si esalti. Questa proporzionalità diretta che caratterizza il servizio del nido è ancora più evidente leggendo i dati distinti per provincia (Grafico 17),, dove, comunque, al di la di quelli più contrastanti, come per le provincie di Messina (la provincia con la percentuale più alta di presa in carico pari al 6,85% e di contro con una bassa percentuale per lista d attesa) e di Agrigento, alle percentuali di lista d attesa più elevate (Ragusa e Siracusa) corrispondono buone percentuali di presa in carico.
12 Altrettanto si può dire dall osservazione degli stessi dati riferiti alle nove città capoluogo di provincia (Grafico 18), vedi per le città di Siracusa e Trapani, laddove però spicca in senso negativo quello della città di Messina che presenta un dato bassissimo di presa in carico (1,15%), significativo soprattutto se confrontato con realtà cittadine molto più piccole e molto meno, per per così dire, urbane, a cui corrisponde un altrettanto bassa percentuale di bambini in lista d attesa (0,47%) a fronte di un utenza potenziale di unità. PERCENTUALE UTENTI ISCRITTI E IN LISTA D'ATTESA NEI 9 COMUNI CAPOLUOGO DI PROVINCIA DELLA SICILIA 14,48% 18,60% 10,48% 4,93% 3,18% 6,22% 1,28% 1,80% 7,27% 6,55% 6,39% 10,60% 10,48% 10,51% 9,90% 0,47% 4,61% 1,15% PERCENTUALE UTENTI IN LISTA DI ATTESA PERCENTUALE UTENTI ISCRITTI Grafico 18 - Percentuale presa in carico e lista di attesa in Sicilia per le nove città capoluogo di provincia. AG CL CT EN ME PA RG SR TP PERCENTUALE MASSIMA E MINIMA DI ISCRITTI ALL'ASILO NIDO COMUNALE DISTINTI PER PROVINCIA IN SICILIA PACECO S. NINFA FLORIDIA SORTINO MODICA MONTEROSSO ALMO FICARAZZI VILLAFRATI MESSINA SCALETTA ZANCLEA NICOSIA AIDONE ADRANO S. MICHELE DI GANZARIA RIESI CAMPOFRANCO CANICATTI' SICULIANA 2,98% 23,44% 3,80% 25,42% 1,83% 45,12% 3,48% 35,29% 1,15% 74,51% 6,72% 44,95% 2,38% 29,07% 7,78% 93,75% 2,04% 43,64% Grafico 19 - Percentuale presa in carico massima e minima nei comuni distinti per provincia.
13 Un altro dato interessante,, più che altro per le considerazioni che ne derivano, è quello riportato nel Grafico 19, sempre relativo alla percentuale di presa in carico ma riferita ai valori massimi e minimi per comune, distinti però per provincia. Colpiscono, C infatti, i risultati molto positivi di alcuni comuni (come Campofranco per laa provincia di Caltanissetta o Scaletta Zanclea per quella di Messina Messina), anche se, comunque, in questi casi, non si può non filtrare tali dati tenendo conto della dimensione urbana e demografica (Campofranco Campofranco 48 bambini 0 2 anni, Scaletta Zanclea 41); di contro, contro, per lo stesso motivo, è anche vero che, pur considerando il rapporto proporzionale esistente con il resto della popolazione rispetto agli altri centri urbani di maggiori dimensioni (1,45% per Campofranco e 2,08% per Scaletta Zanclea contro il 2,95% quale uale dato medio riferito alla intera regione), regione), l attivazione di un servizio particolarmente oneroso come il nido rappresenta un significativo impegno di risorse e sottointende un sostanziale e inconfutabile interesse per le tematiche della prima infanzia. Anche in questo caso, come preannunciato, desta inoltre attenzione, per motivi opposti, il dato della città di Messina, capoluogo di provincia e terzo comune della Sicilia in termini di popolazione con abitanti residenti, residenti che rappresenta il comune con la più bassa percentuale di presa in carico (1,15% con 73 iscritti, 2 strutture funzionanti e due non funzionanti funzionanti) a fronte di una utenza potenziale di bambini. Grafico 20 Comuni della Sicilia con maggiore popolazione residente e privi del servizio di nido comunale COMUNI DELLA SICILIA AVENTI POPOLAZIONE SUPERIORE A RESIDENTI E SPROVVISTI DI ASILO NIDO COMUNALE E RELATIVA POPOLAZIONE 0-2 ANNI SCIACCA (40.929) GELA (77.017) 2575 PATERNO' (49.498) ACICATENA (28.695) MISILMERI (27.192) AUGUSTA (34.174) MAZARA DEL VALLO (51.385) CASTELVETRANO (30.586) 721 ERICE (28.642) Un'altra lettura significativa dei dati riguarda il numero di comuni che risultano sprovvisti di asilo nido comunale, ancor più quando ci si riferisce a comuni di media o anche significativa dimensione demografica e anche, in alcuni casi, urbana e socio economica.. Nel caso del Grafico 20 sono indicati i nove comuni siciliani avente maggiore popolazione residente e sprovvisti del servizio. Il numero numero di comuni è chiaramente strumentale alla impostazione e chiarezza della rappresentazione grafica. Le tre bol bolle più alte (sulle
14 ordinate è riportata la popolazione) raffigurano ad esempio i tre comuni con maggiore popolazione (Gela, Mazara del Vallo e Paternò) mentre la dimensione della bolla è proporzionale al numero di bambini nel target d età 0 2 anni, potenziali ziali fruitori del servizio. Così come precedentemente per Messina, qui spicca il dato di Gela che presenta ben residenti e bambini (0 2 anni). Se si scende di dimensione, mantenendo comunque un target demografico oltre i abitanti (Grafico ( 21), ), il dato restituito è comunque significativo con 42 comuni privi del nido comunale di cui 16 nella sola provincia di Catania. Grafico 21 Numero di Comuni per provincia aventi popolazione superiore ai abitanti e privi del servizio di nido comunale NUMERO DI COMUNI DISTINTI PER PROVINCIA AVENTE POPOLAZIONE RESIDENTE SOPRA I ABITANTI E NON DOTATI DI ASILO NIDO COMUNALE IN SICILIA AGRIGENTO 0 5 CALTANISSETTA 6 CATANIA ENNA MESSINA 4 PALERMO 16 3 RAGUSA SIRACUSA TRAPANI NUMERO COMPLESSIVO DI COMUNI AVENTI POPOLAZIONE RESIDENTE SOPRA I ABITANTI E NON DOTATI DI ASILO NIDO COMUNALE = 42 Gli ultimi dati riportati hanno evidenziato delle criticità legate alla scarsa presa in carico o all assenza del servizio in alcune realtà territoriali che, al di là di ogni valutazione e giudizio legittimo, hanno la funzione di isolare, re, sempre in un contesto complessivo, alcune questioni che necessitano ulteriori approfondimenti e sono quindi occasione e spunto per l affinamento della ricerca. Abbandonando, quindi, ogni tentazione moralistica e classificatoria, pur tenendo fermi i punti punti di eccellenza delle cosiddette buone pratiche pratiche, laddove adottate,, è invece necessario o, quantomeno, più importante domandarsi e, quindi, ricercare le motivazioni, studiando la struttura sociale e la rete familiare, quella economica e, quindi, lavorativ lavorativa, legata soprattutto all impiego femminile, l esistenza, o meno, di politiche locali compensatorie o integrative pubbliche e, comunque, la struttura del mercato dell offerta, in questo caso privata, sia in termini di quantità, ma, soprattutto, di qualità. Solo attraverso ciò il giudizio che ne deriva può contenere anche la soluzione o, quantomeno, la individuazione di strategie integrate di programmazione sul territorio che,
15 anche in maniera differenziata, affrontino tali criticità e, se esistono, le resistenze, di natura economica ma anche culturale, ad una distribuzione diffusa di servizi per la prima infanzia che garantisca sia, idealmente, uguali opportunità per la crescita migliore dei nostri bambini sia il rafforzamento del fulcro attorno al quale far ruotare e sviluppare organicamente le politiche di conciliazione dei tempi di lavoro. MODALITA' DI GESTIONE DEGLI ASILI NIDO COMUNALI IN SICILIA GESTIONE DIRETTA GESTIONE INDIRETTA GESTIONE MISTA Una trattazione separata merita il tema centrale dei costi. Spesso, in Sicilia, nella valutazione dei costi che i Comuni affrontano per la gestione dei nidi incide molto il tipo stesso di gestione che è principalmente diretta, ovvero utilizzando il personale interno comunale, per più del 75% dei casi, mentre per quasi il 15% è mista e solamente per il rimanente 10% e indiretta ovvero affidata a soggetti esterni del privato sociale (Grafico 22). Infatti spesso, probabilmente ritenendo determinati costi in qualche modo scontati e dovuti per personale che comunque è alle dirette dipendenze comunali, sembra, come vedremo meglio successivamente, che non ci sia una particolare attenzione ad una organizzazione che porti alla ottimizzazione delle spese da sostenere soprattutto per il personale e soprattutto nei grandi comuni. E bene tener presente che in termini di ricaduta occupazionale, prescindendo se trattasi di dipendenti enti pubblici o privati, nel settore dei nidi comunali in Sicilia lavorano più di persone. Grafico 22 Modalità di gestione dei nidi comunali in Sicilia PERCENTUALE MEDIA DEI COSTI A CARICO DEI COMUNI E DEGLI UTENTI PER IL SERVIZIO ASILO NIDO IN SICILIA 93,99% 6,01% PERCENTUALE DEI COSTI A CARICO DEGLI UTENTI PERCENTUALE DEI COSTI A CARICO DEI COMUNI Grafico 23 Ripartizione dei costi dei nidi comunali tra i Comuni e gli utenti (compartecipazione).
16 Quanto detto precedentemente viene confermato e riassunto nei due grafici che seguono (Grafici 24 e 25). Dal primo emergono due dati importanti. Il primo è il costo medio per bambino ( 9.125,93) che presenta, come anticipato all inizio della trattazione, il dato strategico che contraddistingue questo servizio ovvero il suo elevato costo giustificato solamente se si tiene conto della altrettanto elevata specializzazione del personale, del suo definito dimensionamento ovvero del rapporto numerico con i bambini, basso, considerata la delicatezza e l attenzione che necessita l l utenza, il ruolo che, più che altrove, unisce la cura a l educazione dei soggetti. Il secondo dato è quello che esplicita una evidente criticità e rimanda a quanto detto in merito all attenzione ai costi, ovvero la sensibile oscillazione del costo medio tra i vari comuni, dove, spesso tale valore medio tende quasi a raddoppiare come nel caso del comune di Palermo. Tenendo conto che la grossa fetta dei costi è assorbita da quelli del personale, incomprimibile in quanto riferito all applicazione per legge dei contratti nazionali collettivi di lavoro che, inoltre, assieme alla normativa di settore, stabiliscono il rapporto numerico con l utenza, lo spostarsi dei valori del costo medio per bambino da un comune all altro sottointende l esistenza di una sorte di problema dei costi che può essere affrontato solo in termini di analisi più complessa che tenga conto delle singole specificità e trovi un momento di mediazione nella programmazione e nell organizzazione del servizio. Andando poi ad incrociare i dati visti con quelli provenienti dal secondo grafico (Grafico 25) emerge chiaramente l importanza strategica del più corretto dimensionamento del personale attraverso lo strumento importantissimo dell organizzazione del servizio seppur nel mantenimento dei rapporti numerici previsti per legge, che rappresentano, comunque, assieme ad altri aspetti come ad esempio la formazione e preparazione delle figure professionali, la garanzia della qualità. Infatti, partendo da un rapporto numerico con gli educatori di uno a sei uno a otto, ovvero da sei ad otto AVOLA (SR) SCICLI (RG) PALERMO (PA) CEFALU' (PA) VENETICO (ME) CATANIA (CT) S. MICHELE DI G. (CT) ACI S. ANTONIO (CT) RIBERA (AG) - ANALISI DEI COSTI MEDI PER BAMBINO PIU' ELEVATI PER COMUNE IN SICILIA , , , , , , , , , , ,86 COSTOMEDIO PER UTENTE IN SICILIA = 9.125,93 Grafico 24 Comuni con i costi medi per bambino più elevati in Sicilia.
17 bambini per ciascun educatore, il valore medio più in generale, quindi prescindendo dalla qualifica professionale, relativo al rapporto bambino/personale è in Sicilia pari a 2,84, con un valore massimo di 7 e uno minimo di 1,46. In cinque dei nove comuni riportati nel grafico tale rapporto è ben al di sotto del valore medio e, comunque, forse più corretto di 3,5 4 bambini ogni operatore come per il comune di Palermo. RAPPORTO NUMERICO BAMBINO/PERSONALE NEI 9 COMUNI DELLA SICILIA AVENTI IL PIU' ALTO COSTO MEDIO PER BAMBINO -ASILI NIDO COMUNALI 2,84 0,00 3,00 3,33 1,92 2,06 3,00 3,60 1,83 2,08 2,00 VALORE MEDIO IN SICILIA = 2,84 VALORE MINIMO IN SICILIA = 1,46 VALORE MASSIMO IN SICILIA = 7,00 Grafico 25 Relazione tra i comuni con i costi medi più elevati e il rapporto bambino/personale COMUNI DELLA SICILIA CHE INVESTONO MAGGIORMENTE SUGLI ASILI NIDO POPOLAZIONE CON FONDI DEL PROPRIO BILANCIO , , , , , , , , , ,12 Grafico 26 Comuni che in Sicilia investono di più con fondi di bilancio sugli asili nido comunali. che presenta il costo medio più alto ed un valore/rapporto medio di 1,83. AGRIGENTO (AG) (59.136) RIBERA (AG) (19.603) ACIREALE (CT) (52.853) CATANIA (CT) ( ) BAGHERIA (PA) (55.823) PALERMO (PA) ( ) SCICLI (RG) (26.202) SIRACUSA (SR) ( ) ALCAMO (TP) (45.915) TRAPANI (TP) (70.547)
18 E pur vero che la non univocità del dato, che non sempre, quindi, vede confermato il rapporto proporzionale tra costo e dimensionamento del personale, comporta di conseguenza la necessità di dover valutare altri aspetti legati alla restituzione del dato, come quello della compresenza e della turnazione del personale e quello delle diverse forme di collaborazione lavorativa come il part time. E comunque palese che il servizio presenta elevati costi che vengono perlopiù riversati sui bilanci comunali (Grafico 26) ) esigendo un notevole sforzo finanziario da parte dei comuni che spesso (e ritorniamo a quanto detto precedentemente per le strutture non funzionanti) si trovano a confrontarsi con questo ostacolo, prioritario in termini di programmazione, nella scelta sulla attivazione o prosecuzione del servizio. A ciò contribuisce anche l assenza di una politica di contribuzione pubblica a regime a sostegno di questi servizi (anche se in verità da due anni è stata attivata una misura che prevede, nella ripartizione del fondo delle Autonomie Locali, una contribuzione dell 80% delle spese di gestione dei nidi per i comuni con popolazione al di sotto dei abitanti) ma soprattutto (come evidente dal Grafico 23) la gestione di questi servizi come prettamente sociali con una compartecipazione alla spesa da parte degli utenti che mediamente si attesta al 6,01% contro il rimanente 93,99% a carico del bilancio comunale. Infatti la strutturazione dei regolamenti di accesso al servizio legati in maniera prioritaria se non, in molti Grafico 27 Comuni siciliani caratterizzati dalla maggior compartecipazione annua a carico delle famiglie sulla spesa per i nidi comunali 1.644, ,36 548,18 COMUNI DELLA SICILIA CHE PREVEDONO MAGGIORE COMPARTECIPAZIONE ECONOMICA MEDIA DA PARTE DEGLI UTENTI DEGLI ASILI NIDO 1.485, , , , , , , , , ,59 ADRANO (CT) PEDARA (CT) TRECASTAGNI (CT) FURCI SICULO (ME) S. FILIPPO DEL MELA (ME) S. TERESA DI RIVA (ME) CINISI (PA) MARINEO (PA) ALCAMO (TP) - S. NINFA (TP) COMPARTECIPAZIONE ECONOMICA MEDIA DEGLI UTENTI SUL COSTO DELLA RETTA PER GLI ASILI NIDO IN SICILIA = 548,18
19 casi, esclusiva al rispetto e salvaguardia di quelle che possiamo definire fasce economicamente deboli, economicamente e, quindi, spesso socialmente, creano però un meccanismo che mina fortemente la sostenibilità del servizio ponendo a rischio la sua esistenza nel tempo (basti pensare al comune di Agrigento che spende circa un milione di euro l anno per due nidi non prevedendo alcuna compartecipazione alle famiglie e a quello di Messina che ne spende quasi settecentoquarantamila euro, anche in questo caso, senza alcuna compartecipazione alla spesa) nonché, in ultimo, lo rendono inaccessibile alle famiglie con redditi, e quindi livelli ISEE, medi che devono, di contro, riferirsi al settore privato, al momento deregolato, generando una sorta di discriminazione al contrario. La compartecipazione che mediamente mente in Sicilia viene richiesta sul costo del servizio è di 548,18 annui a famiglia pari, sempre mediamente, al 6,01% del costo annuo complessivo. Come riscontrabile dagli ultimi due grafici (Grafici 28 e 29) al di la del valore medio, evidentemente basso, citato in precedenza ci sono alcuni comuni che hanno fissato la quota di compartecipazione su valori che oscillano dal quindici al venti per cento con la condizione limite del 40% (Racalmuto) mentre ce ne sono altri che hanno abbassato ulteriormente tale valore medio (Grafico 29) ) fino ad azzerarlo (Agrigento, Messina e Siculiana (AG), esaltando così il valore sociale dell intervento fino all estrema conseguenza della gratuità ma, di contro, con una scelta politica coraggiosa ma anche rischiosa, esponendo ndo decisamente le casse comunali anche a fronte di spese considerevoli (riportate nel grafico a fianco delle rispettive percentuali) che potrebbero, alla lunga, manifestarsi come criticità poco sostenibili nel contesto complessivo di difficoltà in cui versano le condizioni finanziarie degli enti locali. COMUNI DELLA SICILIA CHE PREVEDONO MAGGIORE COMPARTECIPAZIONE ECONOMICA MEDIA DA PARTE DEGLI UTENTI DEGLI ASILI NIDO IN PERCENTUALE RISPETTO AL COSTO DELLA RETTA 18,17% 23,77% 21,33% 16,55% 15,27% 16,30% 15,10% 18,92% 17,95% 40,00% 0,00% 6,01% 12,02% 18,03% 24,04% 30,05% 36,06% 42,07% COMPARTECIPAZIONE ECONOMICA MEDIA DEGLI UTENTI IN VALORE PERCENTUALE SUL COSTO DELLA RETTA PER GLI ASILI NIDO IN SICILIA = 6,01% RACALMUTO (AG) ADRANO (CT) TRECASTAGNI (CT) TROINA (EN) FURCI SICULO (ME) NIZZA DI S. (ME) CHIARAMONTE G. (RG) COMISO (RG) PARTANNA (TP) S. NINFA (TP) Grafico 28 Comuni siciliani che presentano maggiore compartecipazione delle famiglie in percentuale sul costo del servizio di nido comunale
20 COMUNI DELLA SICILIA CHE PRESENTANO LA MINORE PERCENTUALE DI COMPARTECIPAZIONE DELLA FAMIGLIE SUI COSTI PER I NIDI LINGUAGLOSSA (CT) CAMPOFRANCO (CL) TERMINI IMERESE (PA) FAVARA (AG) CARLENTINI (SR) PACHINO (SR) MONTALBANO ELICONA (ME) SICULIANA (AG) MESSINA AGRIGENTO 0,00% 0,06% 0,00% 0,00% 0,00% 0,52% 1,46% 1,15% 2,18% 2,00% 1,90% , , , , , , , , , ,10 6,01% COMPARTECIPAZIONE ECONOMICA MEDIA DEGLI UTENTI IN VALORE PERCENTUALE SUL COSTO DELLA RETTA PER GLI ASILI NIDO IN SICILIA = 6,01% Grafico 29 Comuni siciliani che presentano minore compartecipazione delle famiglie in percentuale sul costo del servizio di nido comunale 3. Conclusioni. Gli esiti del monitoraggio sopra riportati hanno quindi restituito una istantanea della condizione dei servizi pubblici per la prima infanzia in Sicilia che consente, tra l altro, una lettura sintetica delle sue emergenti criticità. Il servizio di nido comunale si è nel tempo diffuso sul territorio siciliano anche grazie alle passate politiche di interventi finanziari dedicate sia alla realizzazione delle strutture sia, soprattutto, al sostegno nella gestione dei servizi mediante due distinte contribuzioni : una, forfettaria, commisurata al numero degli iscritti, l altra, invece, legata al costo del personale. Gli esiti di ciò si riflettono a tutt oggi, nonostante l abolizione da diversi anni di tali contributi, sul dato della copertura territoriale, relativo al succitato primo indicatore nazionale, che è partito di conseguenza da una baseline molto positiva e, quindi, favorevole. Ma, purtroppo, a tale realtà positiva non è corrisposto negli anni un altrettanto efficiente sviluppo dei servizi all interno delle comunità locali. La prova di ciò è proprio l altro dato riferito al già citato indicatore nazionale, ovvero la percentuale di presa in carico dei potenziali utenti sul territorio, che è, invece, molto basso. Abbiamo visto, inoltre, che, come la maggior parte dei servizi, nel caso dei nidi la domanda e l offerta sono legati da un forte rapporto proporzionale, ovvero che aumentando l offerta e quindi la dimensione del servizio aumenta la richiesta presso la comunità; ciò a significare che esiste un bisogno non espresso che emerge e si traduce in domanda quando l amministrazione pubblica aumenta l offerta e la qualità dei
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