Gli artefatti in ecografia
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- Michelangelo Vigano
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1 Gli artefatti in ecografia Un artefatto ecografico può essere definito come una informazione falsa, multipla o distorta composta da echi alterati per sede o intensita, generati dalla interazione degli ultrasuoni con i tessuti, tali da indurre in errore l operatore meno esperto. (L ecografia è strettamente operatore-dipendente).
2 Gli artefatti ecografici si formano perché : La propagazione degli ultrasuoni non è sempre rettilinea. Il fascio di ultrasuoni non è infinitamente sottile nella sua dimensione laterale e nello spessore. La velocità del suono non è costante nei tessuti. L ampiezza degli echi non è sempre proporzionale alla differenza tra l impedenza acustica dei diversi strati di tessuto. L ampiezza degli ultrasuoni diminuisce con l aumentare della penetrazione in profondità. Gli ecografi non sono intelligenti.
3 Artefatti Artefatti che si formano in immagini riprodotte con le loro reali caratteristiche morfologiche: -Riverberazioni -Atrefatti a coda di cometa -Ring down atifact -Cono d ombra posteriore -Ombre acustiche laterali -Rinforzo acustico posteriore
4 Artefatti Artefatti che si formano in strutture anatomiche ancora riconoscibili nelle loro caratteristiche morfologiche che appaiono però modificate e alterate rispetto alla realtà: Artefatto dei lobi laterali Effetto di volume parziale Sdoppiamento dell immagine Artefatto della variazione della velocità di propagazione L effetto specchio
5 Artefatti buoni e cattivi In ecografia, gli artefatti possono a volte essere utili elementi d interpretazione. E possibile parlare di artefatti utili ", nel senso che forniscono informazioni utili per la diagnosi, ed artefatti dannosi", che, invece, possono portare a diagnosi incorrette o completamente errate. Alla categoria degli artefatti utili " appartengono : le riverberazioni, le code di cometa, il ring down artifact, il cono d ombra posteriore, le ombre acustiche laterali ed il rinforzo posteriore. Alla categoria dei dannosi " appartengono gli artefatti da lobi laterali, da volume parziale, lo sdoppiamento dell immagine e l effetto specchio.
6 Artefatti utili -le riverberazioni -le code di cometa -il ring down artifact -il cono d ombra posteriore -le ombre acustiche laterali -rinforzo posteriore.
7 Artefatti da riverbero Sono generati da strutture che producono una forte riflessione reciproca degli US tra le loro pareti (gas, osso, parete prossimale di una raccolta liquida). Gli US ritornano al trasduttore e da questo vengono inviati nuovamente nei tessuti: questo percorso viene effettuato più volte, finche il fascio non si esaurisce, dando origine a riflessioni multiple tra oggetto e trasduttore che determinano una serie di bande ecogene distanziate tra loro da un intervallo costante, pari alla distanza tra oggetto e sonda e con intensità decrescente.
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9 Effetto Pioggia Nelle strutture a contenuto liquido (vescica, colecisti, ascite) i fenomeni di riflessione ripetuta di parte del FU tra sonda e pareti, originano in prossimita della parete prossimale, l effetto pioggia. Diversamente dalle riverberazioni, si tratta di un fenomeno di riflessione diffusa generata dalle numerose interfacce dei tessuti interposti tra sonda e raccolta liquida. Poco evidente se la struttura liquida e distante dalla sonda (x assorbimento del fascio US)
10 Artefatto da riverbero + effetto pioggia (Vescica urinaria)
11 Artefatto Ring down Il ring down è un particolare tipo di artefatto da riverberazione che si produce posteriormente a raccolte miste liquido-gassose come una striscia iperecogena luminosa o come una serie di bande parallele trasversali lungo la direzione del fascio US. Simile all artefatto a coda di cometa, ma con origine diversa e causato da bollicine liquide e gassose mescolate che colpite dal fascio US entrano in risonanza emettendo un nuovo fascio US diverso da quello incidente che raggiungendo la sonda origina una banda iperecogena composta da linee parallele sovrapposte. A differenza dell artefatto a coda di cometa, questo scompare angolando diversamente la sonda variando cosi l angolo di insonazione del tessuto. E importante anche posizionare correttamente il fuoco.
12 Artefatto Ring down Stomaco Duodeno Un esempio di Riverberazione e quello causato dalle bollicine di gas contenuto nei visceri (stomaco o intestino) o nelle raccolte ascessuali come indice di infezioni batteriche producenti gas.
13 Artefatti a coda di cometa E un particolare tipo di artefatto da riverberazione che si produce in seguito a riflessioni multiple che avvengono tra le pareti posteriore ed anteriore di un oggetto di piccole dimensioni. Si tratta in sostanza di una riverberazione interna. Queste riflessioni multiple producono una serie di echi paralleli e assai vicini tra loro, realizzando un immagine assai caratteristica detta a coda di cometa. Questo artefatto si verifica quando viene insonata una struttura di piccole dimensioni e ad elevata impedenza acustica quali punti metallici, microcalcificazioni, cristalli di colesterolo, ecc.
14 Artefatti a coda di cometa Le formazioni colloidocistiche tiroidee possono contenere masserelle di colloide gelatinoso essicato in grado di produrre artefatti a coda di cometa. Artefatto detto occhio di gatto. talvolta evidente anche nelle cisti di piccole dimensioni.
15 Artefatto Twinkling o artefatto da scintillio; detto anche effetto Arlecchino. Si genera per l interazione fra un fascio di US e una formazione calcifica. Esso consiste in una serie di pixel colorati, all interno, intorno e spesso lungo il cono d ombra della formazione calcolotica. Causato dalle variazioni di frequenza tra emissione e ricezione del FU (effetto Doppler) con marcata dispersione dello spettro delle velocita e produzione di Aliasing. Cono d ombra posteriore e twinkling artifact in calcolosi renale.
16 Ombre acustiche laterali L incontro tangenziale del fascio US con i profili laterali di una formazione rotondeggiante cistica o solida, origina per rifrazione bande laterali ipoecogene dirette distalmente (effetto lente acustica) nelle quali gli ultrasuoni si propagano con velocita diversa rispetto ai tessuti circostanti (piu lenta in formazioni liquide o piu veloce in formazioni solide). Esse sono meglio visibili nelle formazioni liquide, attraversate a velocita piu lente rispetto al contesto, ma questo non puo essere usato come criterio patognomonico per differenziarle. Formazione solida Formazione cistica Divergenza del fascio Convergenza del fascio
17 Ombra acustica posteriore Quando il fascio US incontra superfici di densita molto elevate (come ossa cicatrici o calcoli) in grado di causare la completa riflessione del fascio ultrasonoro, oppure strutture capaci di provocarne una elevata attenuazione (come l aria e gas), si produce, distalmente alla superficie iperriflettente, una zona scura priva o povera di echi, detta "cono d ombra posteriore".
18 Ombra acustica posteriore Oggetti con superfici iperriflettenti lisce o accumuli di piccoli oggetti iperriflettenti hanno un ombra acustica posteriore "pulita" (nel senso di molto anecogena, ovvero, nera). Oggetti piccoli con superficie irregolare od oggetti o sostanze meno densi hanno, invece, un ombra acustica posteriore non completamente anecogena.
19 Ombra acustica posteriore Aria (Trachea)
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