Centro di Formazione Professionale COMUNE DI BESOZZO s.r.l. Unipersonale PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA (P.O.F.)

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1 Centro di Formazione Professionale COMUNE DI BESOZZO s.r.l. Unipersonale PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA (P.O.F.) Anno Formativo I

2 Sommario PREMESSA Cenni storici e ubicazione L organizzazione del Centro Le attività del Centro L offerta formativa PERCORSI DI QUALIFICA OPERATORE ALLE VENDITE: OPERATORE MECCANICO: a. Articolazione del triennio Il Progetto Educativo Progetto di Studio Personalizzato (PSP) Adozione Libri di testo Le Unità di apprendimento (U.D.A.) Laboratori di Recupero e Sviluppo Apprendimenti LaRSA Lo Stage Le Uscite Didattiche Area Disabili e Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) La valutazione dei risultati formativi Portfolio delle competenze personali Rapporti CFP- Famiglia Rapporti con il territorio Trasparenza e pubblicizzazione II

3 PREMESSA Il Piano dell offerta formativa (POF) del CFP del Comune di Besozzo srl Unipersonale è il documento con cui si intende assumere nei confronti degli alunni e delle loro famiglie impegni precisi, caratterizzati da risposte trasparenti e adeguate alle loro esigenze e alle caratteristiche socio economiche del territorio. Il sistema educativo delineato con la Legge nazionale N. 53 del 28/03/2003 istituisce il nuovo sistema della formazione professionale regionale quale percorso autonomo e alternativo ai percorsi scolastici tradizionali, il "Sistema dell Istruzione e della Formazione Professionale". Il Sistema, gestito in primis dalla Regione Lombardia e subordinatamente dalle Province, punta a rendere più vicini il mondo del lavoro e la scuola, garantendo, al pari di ogni altra tipologia di Scuola Secondaria di II grado, l assolvimento del diritto/dovere all istruzione e alla formazione. A questa formazione si accede infatti a quattordici anni con il diploma di Scuola Secondaria di Primo grado (Scuola Media) e il percorso termina dopo tre anni (oppure dopo quattro per chi decidesse di frequentare anche l anno di specializzazione). In pratica, il diritto all istruzione e alla formazione che, ai sensi del Regolamento sul nuovo obbligo di istruzione emanato il 22 agosto 2007 (G.U. n. 202 del 31 agosto 2007) è ormai articolato su dodici anni di formazione, viene in tal modo completamente soddisfatto. 1. Cenni storici e ubicazione Il Centro di Formazione Professionale del Comune di Besozzo nasce nel 1983 con l intento di favorire l incontro tra i giovani ed il mercato del lavoro attraverso corsi professionalizzanti, che nel tempo sono stati costantemente aggiornati sulla base dell evoluzione dei bisogni del mercato del lavoro, il che ha permesso al CFP di diventare punto di riferimento per la Formazione in vari settori. L Ente ha come socio unico il Comune di Besozzo ed è accreditato da Regione Lombardia per i Servizi di Istruzione e Formazione Professionale in sezione A. Attualmente realizza corsi triennali di Qualifica Professionale nei tradizionali settori della Meccanica e del Commercio. Il Centro è ubicato in Via Mazzini 24 nelle vicinanze del Palazzo Municipale in un complesso storico di proprietà del Comune. Pag. 3 di pagg. 16

4 2. L organizzazione del Centro 2.1. Il personale del Centro Le figure che operano all interno del Centro di Formazione sono le seguenti: Il Direttore quale responsabile di tutte le attività gestite dal Centro, organizza e presidia con i suoi collaboratori l attività del Centro in tutti i suoi aspetti, curando in modo particolare le relazioni esterne ed il clima interno. Il Coordinatore didattico dei percorsi DDIF ha il compito di assicurare lo svolgimento dei percorsi formativi. A tal fine coordina i servizi e le misure necessarie per rispondere alle esigenze organizzative dei corsi e al tempo stesso per accogliere le necessità presentate dagli allievi. Fa convergere l attività dei docenti verso modalità metodologiche e operative condivise e coerenti con il progetto formativo. Inoltre, monitorando costantemente l offerta formativa, propone interventi migliorativi rispetto alle attività dei corsi. Il Tutor dei percorsi DDIF è la figura di riferimento e di raccordo per gli allievi, il consiglio di corso e le famiglie. In particolare cura il rapporto con gli allievi, verificando le loro esigenze. Favorisce i processi di apprendimento concepiti in una prospettiva di integrazione e condivisione delle risorse e degli obiettivi. Assicura la necessaria integrazione interna riferita sia al team dei docenti che al gruppo classe: è quindi la persona a cui rivolgersi in prima istanza per qualsiasi tipo di problema sia organizzativo che formativo del gruppo classe. Il Tutor di stage presidia il progetto di stage che l allievo deve svolgere e mantiene le relazioni con l azienda ospitante; Il Coordinatore della formazione per apprendisti si occupa dell organizzazione di corsi rivolti a coloro che già lavorano con contratto di apprendistato sia per l'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione sia per coloro che sono obbligati alla professionalizzazione extra obbligo. I Docenti sono le principali figure di riferimento in relazione agli apprendimenti degli allievi. Essi hanno il compito di perseguire gli obiettivi del progetto formativo e di portare l allievo a raggiungere i traguardi scolastici, educativi, culturali e professionali previsti in termini di competenze. Oltre ad essere docenti di una specifica disciplina, sono anche educatori e facilitatori degli apprendimenti. Collaborano con il tutor nel Pag. 4 di pagg. 16

5 monitoraggio dei processi di apprendimento e nell individuazione di eventuali segni di disagio sia individuali che di gruppo, tali da richiedere interventi personalizzati. Attraverso il Consiglio di classe condividono le attività formative da svolgere con gli allievi e monitorano i risultati raggiunti. Il Personale amministrativo è impegnato nella gestione burocratica e organizzativa di ogni corso, per il rilascio di documenti e nel rapporto con il pubblico. 3. Le attività del Centro Nello specifico, l'attività dell ente si articola su diversi settori: - formazione per l assolvimento del diritto-dovere d istruzione e formazione/obbligo d istruzione triennale [Qualifica di II livello europeo (decisione n. 85/368/CEE)] e di IV [Diploma Professionale di Tecnico di III livello europeo (decisione n. 85/368/CEE), alla luce dell Accordo Quadro del 29 aprile 2010 della Conferenza Stato Regioni, Città e Autonomie Locali] - formazione in apprendistato - formazione continua (aggiornamento professionale, riqualifica, specializzazione); - formazione permanente (riguarda interessi personali, culturali e sociali e si estende lungo tutto l arco della vita); 3.1. L offerta formativa La proposta educativa del Centro vede come fulcro la persona, che deve avere la possibilità di esprimere al meglio le proprie potenzialità e le proprie aspirazioni di crescita professionale e personale e il territorio, con la propria fisionomia culturale, sociale ed economica, che rappresenta un grande valore con cui relazionarsi al fine di offrire servizi formativi rispettosi delle peculiarità dei contesti locali. La strategia del Centro è quella di personalizzare i percorsi formativi ed è fondata sul consolidare e promuovere: sviluppo individuale sviluppo sociale infatti non vi è sviluppo dell uomo senza lo sviluppo del cittadino. Personalizzare i percorsi formativi significa, affermare la necessita di rispettare nel contesto dell azione educativa didattico - formativa, le differenze sia individuali che intra- Pag. 5 di pagg. 16

6 individuali in rapporto a interessi, capacità, ritmi, difficoltà, attitudini, carattere, inclinazioni, esperienze precedenti di vita e di approfondimento. La personalizzazione del piano di studi, quindi, non vuol dire predisporre percorsi individualizzati, in quanto la classe è e rimane la situazione di apprendimento privilegiata dell agire educativo e didattico del CFP. Inoltre, in conformità agli Standard Formativi Minimi (SFM) indicati dalla Regione, i percorsi formativi devono garantire, in uscita, lo stesso profilo professionale in modo che la qualifica rilasciata abbia una validità nazionale. Il rispetto del principio della personalizzazione sollecita a formulare obiettivi formativi coerenti con gli SFM e calibrati sul gruppo classe, sulla sua composizione e sulle sue peculiarità, sui suoi talenti e sui suoi ambiti di miglioramento, portando così ad avere una pluralità di percorsi formativi differenziati per ciascuna classe e caratterizzati da percorsi metodologici e didattici sempre originali. Il CFP, attenendosi alle indicazioni di R.L. sullo standard minimo regionale, caratterizza il suo processo di apprendimento promuovendo;. l interdisciplinarità;. una visione più ampia del mondo;. il consolidamento delle abilita sociali, riflessive e metariflessive;. la conoscenza delle proprie modalità di apprendimento; La didattica si svolge in conformità ai programmi regionali e in ottemperanza con le disposizioni legislative in materia; essa è finalizzata allo sviluppo personale, relazionale e cognitivo armonico ed equilibrato degli alunni. 4. PERCORSI DI QUALIFICA 4.1. OPERATORE ALLE VENDITE: La figura in uscita offre competenze specifiche spendibili nel mondo del lavoro come addetti nel Commercio, ovvero: pianificare e organizzare il proprio lavoro nel processo di funzionamento di un punto vendita seguire le attività di vendita, di assistenza post vendita, di amministrazione e contabilità. Il corso ha una filosofia didattica che insiste su un ritorno alle capacità manuali e suggerisce un approccio di vita in linea con la green economy e fa apprendere tecniche e strategie di Marketing e di Visual Merchandising insegna a comunicare in lingua inglese in situazioni lavorative Pag. 6 di pagg. 16

7 fa conoscere i programmi informatici utili alla professione offre l opportunità di sperimentare direttamente il mondo del lavoro con stage presso negozi e supermercati della zona punta al saper fare anche quando la formazione comprende una forte base teorica 4.2. OPERATORE MECCANICO: La figura in uscita offre competenze specifiche spendibili nel mondo del lavoro come addetti nel settore Meccanico in grado di: pianificare e gestire il proprio lavoro in officine meccaniche lavorare pezzi meccanici con le macchine utensili effettuare il montaggio di gruppi di particolari meccanici e adattarli in opera In questo corso la didattica del fare esalta le capacità manuali e porta a ideare pezzi meccanici in una visione tridimensionale con l utilizzo del computer (CAD 2D e 3D) usare macchine utensili: torni, frese, trapani fabbricare congegni meccanici comunicare in lingua inglese in situazioni lavorative avere un esperienza diretta nel mondo del lavoro con lo stage, che favorisce l applicazione delle conoscenze teoriche acquisite in ambito scolastico 4.a. Articolazione del triennio In base alle indicazioni regionali per l offerta formativa Dgr 13/2/2008 n.8/6563 sono previsti per l assolvimento dell obbligo formativo e di istruzione tre anni formativi per un totale di 2970 ore, suddivise in: Primo anno monte ore 990 orientamento attivo del settore di riferimento attività di accoglienza, orientamento e formazione di base nel settore professionale Secondo anno - monte ore 990 Rafforzamento delle conoscenze, abilità, competenze e capacità personali già finalizzate alla figura professionale. Prevede frequenza di uno stage aziendale Terzo anno - monte ore 990 Completamento formativo e dell autonomia della persona in riferimento al ruolo professionale in una visione integrata ed unitaria del processo formativo. Prevista la frequenza di due periodi di stage in azienda. Pag. 7 di pagg. 16

8 OPERATORE ALLE VENDITE: AREE 1 anno 2 anno 3 anno 1 Linguistica e storica Matematico-scientifica Tecnico-professionale Personalizzazione (flessibilità) Alternanza (stage) totale OPERATORE MECCANICO AREE 1 anno 2 anno 3 anno 1 Linguistica e storica Matematico-scientifica Tecnico-professionale Personalizzazione (flessibilità) Alternanza (stage) totale Pag. 8 di pagg. 16

9 5. Il Progetto Educativo L intero percorso di formazione previsto dal nostro progetto assume una valenza educativa, culturale e professionale. In particolare i percorsi in DDIF, data la specifica connotazione educativa e la finalizzazione a garantire i diritti/doveri civili e sociali fondamentali del cittadino, assicurano l assolvimento dell obbligo di istruzione e il raggiungimento di un profilo formativo nel rispetto dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) definiti dallo Stato e dagli standard formativi minimi formulati a livello nazionale e degli Obiettivi Specifici di Apprendimento regionali (OSA). Il profilo formativo raggiunto con la qualifica di IFP delinea una figura professionale qualificata in possesso di una solida cultura di base, in grado di sviluppare competenze operative e che sa utilizzare in autonomia le tecniche e le metodologie previste dal proprio settore di appartenenza. La qualifica triennale non solo attesta l acquisizione di competenze professionali specifiche dell area di riferimento, ma garantisce anche la formazione di una figura professionale dotata di competenze fondamentali, che offrono alla persona la possibilità di partecipare in modo attivo alla vita sociale e culturale. In particolare gli obiettivi esprimono l intento educativo di: Crescita educativa: conoscersi (agire in modo autonomo e responsabile, imparare ad imparare), stabilire corrette e civili relazioni con gli altri (comunicare in modo adeguato, collaborare e partecipare) e imparare ad avere una positiva interazione con la realtà sociale (individuare collegamenti e relazioni, acquisire ed interpretare l informazione, risolvere problemi). Crescita culturale: acquisire conoscenze, abilità e competenze nelle aree culturali fondamentali: area dei linguaggi (italiano, lingua straniera), area scientifica (matematica, scienze), area tecnologica (informatica), area storico-socioeconomica (diritto/economia, storia/ geografia). Crescita professionale: acquisire conoscenze, abilità, competenze relative alla figura professionale di riferimento. Il tratto distintivo dei corsi di formazione professionale nell ambito del DDIF, erogati Centro Formativo è lo sviluppo nell allievo di competenze organicamente strutturate e riferibili ad uno specifico campo professionale. dal Pag. 9 di pagg. 16

10 Per competenze si intende la comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale al fine di raggiungere risultati positivi. Per questo, oltre alle conoscenze tecniche specifiche del ramo, la professionalità richiede competenze sociali (per es.: responsabilità, cooperazione, disponibilità,...), metodiche-riflessive (per es.: metodo di lavoro, capacità decisionali, flessibilità,...), personali (per es.: motivazione, consapevolezza, padronanza di sé,...). Essere competenti o agire con competenza significa, quindi, essere in grado di far fronte a situazioni complesse, mobilitando e fondendo in maniera pertinente una grande quantità di risorse personali, sociali oltre che a risorse di tipo tecnico/specialistico. La competenza diviene, quindi, il traguardo fondamentale dell attività formativa del CFP, armonizzandosi con la normativa e con le linee guida della Regione Lombardia. Le competenze descritte negli Obiettivi Specifici di Apprendimento (OSA) e nel Quadro Regionale degli Standard Professionali sono il riferimento finale della formazione progettata ed erogata dal CFP, al fine di garantire coerenza con gli obiettivi regionali e efficacia per la qualificazione delle persone che vi partecipano Progetto di Studio Personalizzato (PSP) All inizio di ogni corso le attività saranno preventivamente organizzate sulla base del Piano Formativo Personalizzato (PSP), un documento che descrive la progettazione operativa del percorso formativo. La prima stesura del PSP è preliminare all intervento formativo, si sviluppa in itinere e si completa definitivamente, a seguito di inserimenti e modifiche, solo al termine del percorso formativo pluriennale. Per la sua costruzione si hanno tuttavia dei riferimenti precisi, sia statali che regionali, che consentono di avere un profilo traguardo riconosciuto, condivisibile e quindi valido su tutto il territorio nazionale: il PECUP del secondo ciclo (Profilo Educativo, Culturale e Professionale dello studente) la Conferenza Stato Regioni (accordo del 15/01/04) Decreto Ministeriale n. 39 del 22 agosto 2007 (assi culturali) gli OSA (Obiettivi Specifici di Apprendimento) della Regione Lombardia. Partendo dagli obiettivi generali in essi stabiliti si fissano, per ogni singolo corso, gli obiettivi formativi personalizzati sulle caratteristiche del gruppo- classe, in modo che nell ambito di un percorso di base, ci sia una declinazione in relazione alle caratteristiche del gruppo. Pag. 10 di pagg. 16

11 Successivamente ogni docente stende il proprio Programma delle attività che intende eseguire durante l anno formativo, in linea con il PSP Adozione Libri di testo Il Collegio Docenti provvederà all'adozione dei libri di testo, sentiti i consigli di interclasse, compatibilmente con le disponibilità finanziarie accertate. Requisiti di cui il Collegio dovrà tenere conto: sviluppo contenuti delle discipline, collegamenti con altre discipline, presenza bibliografica, linguaggio coerente ai destinatari Le delibere dei Collegi dovranno avvenire nella terza decade di Maggio 5.3. Le Unità di apprendimento (U.D.A.) L Unità di apprendimento (UdA) è un fondamentale strumento di progettazione centrato sulla dimensione educativa, culturale e professionale e la valorizzazione delle competenze. Lo scopo è quello di favorire lo sviluppo e la scoperta di un nesso tra i saperi e il saper fare e il passaggio dalle prestazioni alle competenze; queste ultime intese come l impiego consapevole e creativo di conoscenze organicamente strutturate e di abilità riferibili a uno specifico campo professionale. L approccio multidisciplinare è il fondamento di questo strumento che si traduce in un azione educativa focalizzata su un compito alla cui realizzazione concorrono tutte le discipline, teoriche e pratiche, favorendo l integrazione tra moduli formativi diversi anche appartenenti ad aree formative differenti. Il corpo docente, con il supporto metodologico del tutor di corso, elabora proposte e indicazioni operative nella fase di stesura del piano formativo personalizzato e crea la proposta di UdA, avendo come riferimento gli obiettivi di apprendimento della figura professionale. Pag. 11 di pagg. 16

12 5.4. Laboratori di Recupero e Sviluppo Apprendimenti LaRSA I LaRSA - Laboratori di Recupero e Sviluppo degli Apprendimenti - sono attività di recupero, di approfondimento o di sviluppo che coinvolgono tutto il gruppo classe su materie trasversali (italiano, matematica e inglese). Sono programmati in base alla valutazione in ingresso e in corso d opera delle conoscenze e delle competenze degli allievi con finalità di recupero e di approfondimento Lo Stage Lo stage, previsto dal secondo anno, è finalizzato alla realizzazione dell alternanza intesa come sviluppo pedagogico e continuo scambio tra contesti e modalità di apprendimento, per incrementare l efficacia delle azioni formative. È da vedersi come integrazione / ricomposizione tra l apprendimento che si realizza in aula e laboratorio off the job e l apprendimento che si realizza in azienda on the job ( sperimentazione attraverso la pratica ). Lo stage in quest ottica non è un area disciplinare tra le altre, bensì un esperienza (modalità formativa) complessa e integrata, in più sensi: Valenza educativa, perché consente ai giovani allievi di fare un esperienza di crescita personale, in confronto con adulti che ricoprono un ruolo differente da quello dei genitori e degli educatori. Valenza orientativa, perché consente agli allievi la conoscenza del mondo del lavoro, della professione e della realtà aziendale e poter di conseguenza compiere scelte formative e professionali con maggior consapevolezza. Valenza formativa, perché consente agli allievi di provare ad applicare quanto appreso presso il CFP e integrarlo con nuove scoperte. Valenza professionalizzante, poiché in alcuni casi permette agli allievi di completare/integrare il percorso formativo con competenze specialistiche. Valenza di accompagnamento/transizione al lavoro, perché può offrire una chance di futuro inserimento professionale e lavorativo. In ogni stage sono presenti più valenze (quella educativa sempre) e nella realizzazione, alcune di esse risultano più o meno accentuate a seconda dell annualità di svolgimento. Ad esempio nel secondo anno la valenza è puramente orientativa e formativa, mentre nel terzo anno è prettamente professionalizzante e vista nell ottica dell accompagnamento al lavoro. Lo stage è un esperienza che sollecita e incrementa l apprendimento integrato di conoscenze, abilità e comportamenti che interagiscono nella realizzazione di Pag. 12 di pagg. 16

13 compiti/attività reali, secondo una visione olistica dell apprendimento e coerente con l approccio metodologico della pedagogia del compito. Un esperienza che mette in gioco più dimensioni personali (cognitive, emozionali, affettive, relazionali, motorie) e risulta quindi molto efficace in termini di apprendimento. Sinteticamente si può affermare che lo stage offre agli allievi la possibilità di: - Sperimentarsi in contesti diversi; - Confrontarsi con figure, stili e modalità di insegnamento/apprendimento diverse; - Attivare risorse personali diverse. Lo stage si colloca dunque come dispositivo di apprendimento attraverso l esperienza, che è una delle modalità in cui si declina l apprendere attraverso il fare, in cui risulta fondamentale l integrazione tra l apprendimento presso il CFP e l apprendimento in azienda, consentendo al soggetto di dare un senso alle differenti esperienze all interno di un progetto personale e di imparare a ricondurre l esperienza particolare (in termini di conoscenze e abilità apprese) a modelli generali riattivabili in altre occasioni. In altre parole, dimostrare che ha appreso non soltanto a fare ma a fare con quello che sa, secondo una definizione di competenza coerente con questa impostazione Le Uscite Didattiche Le visite guidate, le visite tecniche e i viaggi di istruzione si configurano come esperienze di apprendimento e di crescita della personalità, rientranti tra le attività integrative del Centro. Queste esperienze vengono sviluppate attraverso progetti articolati e coerenti che consentono di qualificare dette iniziative come vere e proprie attività complementari del C.F.P. e non come semplici occasioni di evasione. Ai fini del conseguimento degli obiettivi formativi, che i viaggi devono prefiggersi, è necessario che gli alunni medesimi siano preventivamente forniti di tutti gli elementi conoscitivi e didattici idonei a documentarli sul contenuto delle iniziative stesse. E opportuna quindi la predisposizione di materiale che consenta una adeguata preparazione preliminare del viaggio nelle classi interessate, fornisca le appropriate informazioni durante la visita, stimoli la rielaborazione a scuola delle esperienze vissute e suggerisca iniziative di sostegno e di estensione. Pag. 13 di pagg. 16

14 5.6. Area Disabili e Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) La tipologia di allievi certificati che si iscrivono ai corsi di base dei diversi settori evidenzia problematiche diverse: disturbi dell apprendimento, lievi ritardi mentali, situazioni borderline. Si tratta di allievi che, in linea di massima, hanno raggiunto le competenze cognitive ed intellettive minime per sostenere un triennio di studi fortemente professionalizzante, come risultano essere i corsi DDIF. Sono allievi che necessitano, comunque, di un supporto e sostegno per dare senso e significato al percorso formativo e per evitare pericolose regressioni e/o abbandoni. A seconda delle situazioni, per questi allievi si prevedono percorsi formativi personalizzati anche attraverso una programmazione differenziata e in relazione allo stage. Per gli allievi certificati iscritti ai corsi DDIF, al termine del triennio è prevista la qualifica, se hanno raggiunto gli standard minimi previsti superando l esame finale; o la certificazione delle competenze, in funzione del progetto futuro. Per ciascuno di loro viene redatto un Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), che partendo dall osservazione da parte dei docenti e della tutor di sostegno, prevede la programmazione di obiettivi formativi modulati sulle reali abilità dell allievo e costantemente monitorati. 5.7 La valutazione dei risultati formativi La valutazione degli allievi è finalizzata anch essa, così come l indirizzo generale del percorso, al raggiungimento del successo formativo. E una valutazione per competenze che prevede livelli di raggiungimento così declinati: NON RAGGIUNTO: L allievo svolge con fatica anche compiti semplici e in situazioni note, dimostrando di non possedere ancora le conoscenze e le abilità essenziali previste per la competenza indicata e di non saper ancora applicare regole e procedure fondamentali per lo svolgimento dei compiti stessi. La media delle valutazioni delle diverse discipline si mantiene al di sotto del 18/30. BASE: L allievo svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze e abilità essenziali previste per la competenza indicata e di saper applicare regole e procedure fondamentali per lo svolgimento dei compiti stessi. La media delle valutazioni delle diverse discipline va dal 18/30 al 22/30. INTERMEDIO: L allievo svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compiendo scelte consapevoli e mostrando di saper utilizzare le conoscenze e Pag. 14 di pagg. 16

15 le abilità acquisite. La media delle valutazioni delle diverse discipline va dal 23/30 al 26/30. AVANZATO: L allievo svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note, mostrando padronanza nell uso delle conoscenze e delle abilità. Sa proporre e sostenere le proprie opinioni e assumere autonomamente decisioni consapevoli. La media delle valutazioni delle diverse discipline va dal 27/30 al 30/ Portfolio delle competenze personali Il Portfolio delle competenze personali è lo strumento che raccoglie le diverse esperienze di apprendimento dello studente, oltre a riportare dati anagrafici ed una sintesi delle esperienze formative precedenti l accesso al CorsoLe attestazioni sono comprensive di quelle riferite ad acquisizioni ottenute nell abito non formale ed informale. Al fine di documentare le competenze, le conoscenze nonché le abilità dello studente, esso riporta la raccolta delle Unità di Apprendimento, svolte durante il percorso formativo, sia dal punto di vista del prodotto sia da quello del percorso. Il Portfolio si articola in più parti, in fasi cronologiche diverse, in aggiornamenti continui da parte del Tutor di Corso in collaborazione con lo studente, per raggiungere la stesura definitiva che coinciderà con il conseguimento del titolo in conclusione del percorso seguito e coerentemente con il progetto personale che l allievo ha realizzato durante l iter formativo, contribuendo a rafforzare la costruzione dell identità personale e dell autostima. 6. Rapporti CFP- Famiglia La famiglia in questo percorso non solo è ritenuta fondamentale, ma diviene primo soggetto promotore di tale successo. Tanto è vero che all inizio di ogni anno formativo viene stipulato un Patto formativo tra CFP, studente e la famiglia. Tale patto riconosce i diritti ed i doveri delle parti interessate in modo da creare una modalità di relazione fondata sul reciproco rispetto. Per di più l attenzione all allievo, non limitata all esclusiva presenza in aula rende necessaria una buona interazione e comunicazione tra Centro Formativo, allievo e famiglia. Pag. 15 di pagg. 16

16 7. Rapporti con il territorio Vista la peculiarità dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale è di fondamentale importanza il rapporto con il territorio. In il centro cura il rapporto con le istituzioni locali, le realtà del mondo produttivo e sociale con l obiettivo di promuovere la crescita culturale e professionale dell allievo in relazione alle esigenze proprie del territorio. Il Centro Formativo intesse rapporti con le realtà istituzionali sia locali sia provinciali che regionali, al fine di promuovere una strategia di intervento formativo consono con le attese del territorio e in linea con le nuove tendenze dei settori professionali. 8. Trasparenza e pubblicizzazione Trasparenza e pubblicizzazione verranno attuate mediante: a. esposizione nelle bacheche di tutte le informazioni necessarie al funzionamento del Centro (organigramma del centro, politica della qualità, indicazioni circa il Piano di evacuazione, brochure delle proposte formative, locandine di uscite didattiche, ecc); b. distribuzioni di circolari interne, relative a tutto ciò che riguarda la vita formativa; c. invio di avvisi per la comunicazione tra CFP e famiglia d. comunicazioni rese all interno del sito internet: Pag. 16 di pagg. 16

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