Il CREO compie 40 anni

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1 Informazione del Circolo Creo - Azienda Ospedaliera di Pordenone Via Montereale, 24 - Dicembre Autorizzazione del Reg. Trib. di PN n. 283 del Redazione: Circolo Creo Pordenone - Dir. Responsabile: Alberto Rossi - Comitato di Redazione: dr. G. De Piero, Umberto Moras, L. Martin, Franco Peruzzi, G. Costella, E. Cervesato, N. Catellani, R. M. Tedeschi. Sped. Abb. Post. Gr. IV - Pubbl. inf. 70% - Realizzazione: Studio 7 srl Fiume Veneto (Pn) - Stampa: Tipografia Sartor Srl Pordenone Il CREO compie 40 anni Era il lontano 1972 quando un gruppo di dipendenti ospedalieri, animati da tanta buona volontà, si riunì per costituire un circolo all interno dell ospedale. Così, con entusiasmo, nacque il nostro Circolo Ricreativo Educativo Ospedaliero o più semplicemente CREO. Il pensiero trainante, l intento da perseguire, era, ed è, l offrire a tutti i dipendenti ospedalieri (ed oggi non solo a loro) la possibilità di trascorrere il tempo libero in amicizia coagulando attorno a iniziative sociali e culturali le aspirazioni e i desideri dei singoli iscritti. Lo Statuto, all articolo 2, sancisce questo pensiero: Il Circolo persegue i seguenti scopi: attuare iniziative dirette a promuovere la formazione sociale del personale ospedaliero mediante un sano impiego del tempo libero, interpretare e realizzare le istanze e le aspirazioni dei soci offrendo loro l opportunità di fruire le iniziative artistiche, assistenziali, culturali, educative, sportive, turistiche e altre simili di interesse sociale e ricreativo. Il Circolo è apolitico e rimane al di fuori di qualsiasi azione politica e sindacale. Per il raggiungimento di specifiche finalità di interesse sociale possono essere costituiti, nell ambito del Circolo, gruppi particolari o sezioni particolari specializzate con compiti di natura tecnico organizzativa ciascuna delle quali riunisce soci che hanno in comune uno specifico interesse o peculiare predisposizione per discipline artistiche, culturali, sportive. Le attività dei singoli gruppi o sezioni devono essere svolte nell ambito del programma del Circolo. Questa è la Missione per noi del Consiglio Direttivo in carica, questa è stata la Missione per tutti quelli che prima di noi hanno guidato il nostro Circolo. Dal primo Presidente, sig. Gian Paolo Benedetti, che ebbe l onore di iniziare questa bella avventura e guidare il Circolo fino al 1975 al sig. Narciso Corazza che ricoprì la carica sino al 1987 consolidando, anche grazie ai contributi delle varie Amministrazioni Ospedaliere, i risultati sino a quel momento raggiunti. Dalla sig.ra Loredana Mucignat, innovatrice e sempre propositiva, che in tre anni da Presidente ha dato nuova linfa al Circolo a chi vi sta scrivendo. E sì quest anno sono 22. Sono passati tanti anni dalla mia elezione (era il 1990) ma vi assicuro che la voglia di far parte del CREO è ancora forte. Negli anni la famiglia CREO si è allargata complici anche le varie riforme organizzative che hanno interessato la Sanità provinciale. Il Circolo, come una bella pianta colorata, ha messo radici e cresce presso l Azienda per i Servizi Sanitari n 6, il CRO di Aviano, l ARPA e la Casa di Cura S. Giorgio; le locandine riportanti le iniziative sociali si possono leggere anche nei Distretti, negli ospedali di Sacile, di Spilimbero e Maniago. Il merito, però, va diviso tra tutti i Soci che si sono succeduti, dedicando il loro tempo, nel Consiglio Direttivo. Persone, amici, eccezionali animati da un forte volontà di collaborare in segue a pagina 2

2 NUOVO OSPEDALE DI PORDENONE BATTI UN COLPO Troppe divisioni politiche e poca unità d intenti. Per dare un futuro al nostro ospedale serve la capacità di guardare oltre gli interessi di parte pag. 2 L uscita del nostro periodico è l occasione per riparlare del nostro Ospedale e per aggiornare i nostri iscritti su quanto sta emergendo in merito alle prospettive del nuovo nosocomio cittadino. Occorre innanzitutto sottolineare che su questo tema così importante per i cittadini della nostra provincia, si stia perdendo tempo prezioso e che la politica locale e regionale non abbia dimostrato in questi anni una capacità reale di salvaguardare gli interessi della gente, ma siano prevalsi interessi e convenienze di parte. Nei numeri passati di questo nostro giornale, abbiamo espresso fiducia e speranza che questo cammino verso il nuovo ospedale fosse definitivamente segnato e che presto avremmo visto aprirsi il cantiere e realizzarsi l opera. Ma ad oggi, siamo ancora nel pieno di un difficile confronto politico, senza comprendere quali potranno essere gli esiti conclusivi di tutta questa intricata vicenda. Purtroppo siamo alla vigilia di una campagna elettorale che anziché favorire positive e fruttuose soluzioni, enfatizza le divisioni e le polemiche tra le forze politiche, quando invece, su questioni così importanti, dovrebbero emergere senso di responsabilità e capacità di guardare oltre le convenienze di parte. Noi formuliamo l auspicio che alla fine prevalga il senso di responsabilità e la capacità di camminare nella stessa direzione solo ed esclusivamente nell interesse del nostro territorio. Non basta, infatti, soltanto lamentarsi del fatto che Pordenone sia sempre stata penalizzata nel trasferimento delle risorse regionali, bisogna anche dimostrare di sapersi meritare ciò che giustamente si pretende. Mentre assistiamo da molti, troppi anni ormai ad un dibattito infinito, in cui si fa e si disfa come la tela di Penelope. Non vogliamo entrare nel merito delle scelte che si sono fatte, né vogliamo commentarle. Vogliamo solo esprimere un augurio e lanciare un esortazione affinché sul nuovo ospedale di Pordenone si scriva finalmente una parola di verità e di certezza. Può darsi che mentre questo giornale andrà in stampa, qualche novità dell ultima ora apra uno spiraglio positivo. Ce lo auguriamo di cuore. Ma soprattutto ce lo auguriamo per i cittadini di Pordenone che giustamente pretendono di continuare ad avere un ospedale all altezza dei suoi compiti. E anche per difendere un patrimonio di esperienze umane, di competenze e di conoscenze sanitarie che costituiscono un tesoro prezioso del nostro territorio. La redazione continua da pagina 1 armonia per portare a compimento gli impegni assunti a favore di tutti i soci. Mi sento orgoglioso di far parte di questa squadra! In quarant anni il Circolo, con le molteplici iniziative, ha coinvolto diverse generazioni di soci, familiari, simpatizzanti. Il Coro Stella Alpina, i gruppi Pesca, Calcio, Bocce, Briscola, Ciclismo, Sci di Fondo, Slalom Gigante, Ping Pong, Escursionismo alpino, Cultura e Turismo, Ginnastica i fiori di questa bella pianta che è il CREO. Nati un po timidi, il Gruppo Escursionismo Alpino e il Gruppo e il Gruppo Culturale, ma già esuberanti, che richiamano prepotentemente l attenzione di tutti i soci. Anche l ultimo dei nati in casa CREO, il gruppo Ginnastica con lo Yoga e Pilates, non poteva che seguire questo naturale percorso che contraddistingue la nostra famiglia riscuotendo apprezzamenti e sempre maggiori iscritti. Il CREO, lo dico con orgoglio, oramai è diventata una solidissima realtà associativa ma le prove lungo il cammino non ci sono mancate Un anno senza sede, senza telefono, le corse tra Reparti e sedi varie per tenere uniti tutti i soci, una bastonata dall Enel che per un proprio disservizio ci ha fatto pagare un arretrato da sceicchi e per concludere i Carabinieri dei NAS Prove, dicevo. Superate grazie all impegno, compattezza e volontà di tutto il Consiglio. Il CREO vive! e aiuta. Con la vendita delle Stelle di Natale per la ricerca contro la leucemia e degli Ulivi a favore dell Unitalsi, il nostro contributo alle Associazioni Luce e Vita, Funima International onlus, Caritas Baby Hospital di Betlemme e, grazie al gruppo Escursionismo alpino, ai bambini dell UNICEF anche questo è CREO. Anche quest anno il nostro giornalino è arrivato curato con la solita certosina attenzione dal nostro Direttore responsabile dott. Alberto Rossi. Qui troverete, come sempre, notizie, racconti, cronache e poesie raccolte in questo quarantesimo anno di associazione. Nel concludere questo mio lungo articolo che ha ripercorso a grandi balzi otto lustri del nostro Circolo, come al solito, voglio augurare a tutti i Soci, ai loro familiari e amici il più sincero augurio per un lieto Natale e un 2013 migliore. Umberto Moras

3 pag. 3 FORTAIADA 2012 Anche quest anno la gara sociale di pesca e la fortaiada hanno avuto grande successo. Tante persone hanno potuto passare una giornata in allegria. Cominciando dalla gara di pesca alla pastasciutta per tutti, dalla gara di briscola alla lotteria, a Piero che ha intrattenuto tutti i bambini con vari giochi. Infine alla grande fornaia per tutti, con le varie specialità. Una giornata trascorsa con gioia e amicizia da parte di tutti. Colgo l occasione per ringraziare tutti quanti hanno lavorato e collaborato perché la festa riuscisse così bene. U.M. ABBIGLIAMENTO - ARTICOLI SPORTIVI Sconto 20% ai soci (10% articoli a prezzo fisso) per acquisti superiori ai 30,00 Euro Non cumulabile con offerte promozionali in corso MAYORAL - ELLEPI - SCOTCH & SODA GREMBIULI - SIGGI - PEROFIL - LOVABLE SLOGGI - TRIUMPH - BOSSI - BOTTARO GARDA - LEVANTE - DAUNENSTEP COTONELLA - JLO - CONTE OF FLORENCE KANGRA - CAMICIERIA ZANETTI SACILE - S.S. Pontebbana Tel Fax info@piusport.com

4 pag. 4 Ogni anno nuovo, l intenzione delle persone è di portare sempre un rinnovamento. Quindi in qualsiasi settore c è la tendenza di innovare, di migliorare, di crescere. Così anche per noi pescatori, il proposito è quello di rinnovare, di portare gente nuova per migliorare un po le nostre attività sportive. Da anni siamo stati alla ricerca per rimpinguare il gruppo con qualche soggetto e magari nel contesto ci portava anche una ventata di aria nuova. Nonostante tutti gli sforzi, non ci siamo riusciti nell intento, questo significa che se vogliamo continuare a pescare assieme ancora per tanto tempo, dobbiamo metterci in lista per la clonazione, ma credo che il risultato sia scadente. Il CREO, ha aperto un sito web consultabile da chiunque con molte informazioni utili, ma credo che questo sito, sia poco visitato specialmente dai pescatori nel settore pesca. Oramai ci siamo rassegnati a proseguire come siamo stati capaci fino ad oggi, poi vada come vada, oppure se il presidente vuol CREOPESCA provare a contattare il Signore del piano di sopra, è libero di farlo e, se sarà fortunato (non si sa mai) otterrà pure dei consigli. Poi oltretutto, se in passato avevamo molta difficoltà a reperire delle persone, oggi è ancora più complicato per non dire impossibile data la recessione nazionale. Poi la spendig review introdotta dal governo, ha economicamente spremuto le persone, perciò si spenderà solo per lo stretto necessario, conseguentemente per forza maggiore sono venute meno quelle piccole e importanti metodiche scelte da ogni persona per socializzare o per soddisfare delle esigenze culturali. Dunque il controllo della spesa si è materializzato in un malessere sociale documentato dai max media che per qualcuno non si riprenderà più, per altri sarà difficile se non gli sarà dato e in breve tempo quanto tolto a sostegno della persona e della famiglia. Perciò per i pensionati e non del gruppo pesca è come dire addio anticipatamente all attività di pesca agonistica, pertanto i sigg. Moras Giuseppe e Pillot Gianni rispettivamente presidente il primo e tuttofare il secondo, spero si impegneranno sfruttando le proprie capacità a farci divertire un altro anno insieme presso i laghetti pescasportivi e principalmente dopo ogni gara, continuando col vizio ereditato dai predecessori di terminare la serata affondando delicatamente la forchetta in pietanze gastronomiche che possono soddisfare le esigenze di tutti. Per terminare, un ricordo va a Morassut Costante che ci ha lasciato per sempre. Pescatore scrupoloso sempre in primo piano con i suoi due figli, pescatori anche loro e militanti nelle file del creo pesca per molti anni, assieme sono stati sempre presenti per qualsiasi manifestazione sportiva del creo. Morassut, è stato un fondatore del CREO pesca e, oltretutto ha contribuito a farlo crescere ideologicamente sfruttando la sua intelligenza e contribuendo a farlo emergere nei confronti di altre società partecipando come garista. Va attribuito come ideatore assieme ad altri la manifestazione di pesca denominata: trofeo d inverno gara che si svolgeva nei laghi in due domeniche consecutive di gennaio. Poi ancora è stato ideatore ed esecutore del trofeo denominato: cinque cantoni. Due manifestazioni molto ambite dai pescatori sportivi del triveneto e oltre. Ciao Costante. Un altro anno se n è andato per alcuni è stato un anno buono, per altri no, comunque nella speranza che il 2013 sia migliore per tutti del 2012, il creo pesca augura buon anno a tutti, principalmente al direttivo del Creo, sperando che ci tengano in considerazione anche se vecchietti. L.M.

5 pag. 5 Ebbene sì, un altro anno è passato. Lentamente e faticosamente, anche questo 2012 ci ha lasciato. Un po con l amaro in bocca, un po disillusi, ma sempre tenaci, siamo transitati in questo 2013 nuovo di zecca. E così come confidiamo nell arrivo della soluzione di tanti problemi, anche dalla nostra piccola palestra ci aspettiamo grandi risultati. Risultati che fino ad ora non sono mai stati disattesi e che sicuramente non verranno a mancare neanche questa volta. Quest anno la nostra palestra compirà 7 anni. Per niente in crisi, perennemente rinnovata, continua gioiosamente ad andare avanti. I corsi tenuti dalla nostra insegnante Marta e dal nostro maestro Sanjay riscuotono un successo progressivo e rappresentano dei veri e propri rapporti consolidati. L arrivo della nuova insegnante Daniela ha completato con una ventata di vivace energia il terzetto. Devo dire che grazie alla loro capacità tecnica, alla professionalità, e al sempre rinnovato impegno nell insegnamento, i nostri allievi possono veramente considerarsi dentro una botte di ferro. Allieve/i che sono i veri protagonisti delle nostre lezioni, con la loro immancabile presenza unita ad una voglia di fare che oserei dire sorprendente. Impegnatissime signore (e anche qualche maschietto), che non si tirano indietro per niente, diligenti e attentissime ad ogni piccolo particolare. Sono tutte delle vere prime della classe. CREOPALESTRA È una vera soddisfazione averle viste migliorare così, i risultati sono stati evidenti e sono diventate ogni giorno più belle! Ma siccome nella vita nulla ti viene regalato e nulla arriva per caso, grande merito va riconosciuto ai nostri Maestri, così attenti a correggere ogni allievo, a spronarlo a fare sempre di meglio per gratificarlo. Questa impresa non avrebbe potuto continuare ad esistere se non ci avessimo creduto tutti insieme! Come ci ha creduto il nostro caro Presidente, che ci ha sempre sostenuto e aiutato con ottimismo e fiducia, prodigandosi in ogni modo per sostenere ogni nostra iniziativa. Anche a lui va un meritatissimo GRAZIE! E grazie anche alla Direzione della nostra Azienda Ospedaliera, che continua a permetterci di utilizzare i locali a noi destinati, senza i quali tutto questo non sarebbe mai stato possibile. Dal canto mio, posso orgogliosamente dire, che in tutti questi anni non ho mai smesso di crederci, nemmeno per un attimo. Anche nei momenti più difficili ho sempre pensato alla positività di questa iniziativa e al modo di poterla portare avanti. Mi sembra che le carte in regola ci siano tutte, pertanto non mi resta che augurarvi: buon 2013 e buon proseguimento a tutti! Mara Cordazzo Pranzo Pensionati Ospedalieri Come ogni anno la fine di ottobre i pensionati ospedalieri, familiari ed amici, si ritrovano per il pranzo sociale al Ristorante Da Bepo a Fiume Veneto, assistendo prima alla S. Messa sempre nella chiesa di Fiume Veneto, dove il parroco, nell omelia, ha ricordato questa categoria che si è dedicata per tanto tempo al servizio dell ammalato, operando con turni stressanti ma sempre con serenità e amore verso chi aveva bisogno. Tanti colleghi si sono ritrovati ricordando i bei tempi passati, così la festa è continuata con la lotteria e un po di musica che ha allietato la compagnia. Si è conclusa la festa con un arrivederci al prossimo anno. U.M.

6 pag. 6 Settimana bianca in Lapponia Una levataccia. La corriera parte alle 4 e 15 del mattino. Si va a Malpensa per l aereo che ci porta ad Helsinky e poi con un volo interno a Kittila, minuscolo aeroporto nella Lapponia finlandese. Da qui in Frammento n. 31, Suomi 17/11/2012 Lo spazio coperto di neve la curva lontana delle antiche colline bianche in alto in basso brune di alberi radi, la luce del nord dura a lungo e rimane azzurrina, solo un fruscio il momimento sul binario, intorno il silenzio di un orizzonte spalancato all estremità della terra, un freddo allegro respira tra i rami e il vento. Solitudine, semplicità. Poterlo fare ancora questo viaggio, innumerevoli volte, me lo consenta il cuore, lo sostengano le ginocchia le braccia, le caviglie, lo promuova la parola e la sua onda inarrestabile, lo protegga il cavo sottile del rischio, dove danza sicuro il funambolo. corriera, oramai al crepuscolo si arriva ad Akaslompolo. L albergo in Lapponia di quattro anni fa era spartano e in mezzo al nulla, ora qui siamo in paese e l hotel è un pò più ricercato, forse con meno fascino ma più comodo. C è anche la sauna in ogni camera. I giorni seguenti si formano gruppi a seconda delle capacità atletiche e delle inclinazioni di ciascuno. I fondisti più preparati macinano decine di chilometri su una serie infinita di piste, i meno capaci sciano su piste più facili ma che comunque attraversano paesaggi selvaggi ed affascinanti e c è chi, con egual soddisfazione, va a camminare. Sulle sommità delle basse colline circostanti (i tunturi ) il paesaggio è affascinante, il vento costante accumula la neve sui pochi alberi presenti ricoprendoli completamente. Sembrano fantasmi bianchi sparsi su un deserto gelato. La sera uciamo alla scoperta dei locali del posto. In uno di questi dove fanno il karaoke, in un altra sala, c è una chitarra e poichè c è anche Fabio, ne approfittiamo per cantare le nostre canzoni. Ritorneremo anche un altra volta. Durante una gita in motoslitta alcuni dei nostri vengono fermati in mezzo al bosco da poliziotti, anch essi in motoslitta, e vengono sottoposti alla prova del palloncino. Superata la sorpresa superano anche la prova palloncino. Un attrazione speciale di queste terre al di là del Circolo Polare è l aurora boreale. Bisogna, quando fa notte, uscire e trovare un zona senza luci e aspettare, perchè l aurora boreale viene e va quando le pare, senza regole. Ma quando compare, ed è la maggioranza delle notti, è uno spettacolo che affascina e un pò inquieta. Queste strisce luminose che si accendono, poi pian piano si spengono, ricompaiono in un altra porzione di cielo, che spesso somigliano a degli enormi tedaggi luminosi, lasciano lo spettatore incantato e vale certo la pena di affrontare la gelida notte artica per godersi uno spettacolo unico. Non è mancata una gita sulle slitte trainate dalle renne. Ognuno, dopo una breve istruzione sul come manovrare questi animali, doveva guidare la propria renna. Credo però che le renne conoscessero bene il percorso e nessuna slitta si è persa nella tundra. Anche quest anno abbiamo ovviato alla mancanza della pastasciutta nel menù finlandese occupando, finita la cena per gli altri ospiti, la cucina dell albergo e preparando, sotto la oramai esperta supervisione di Silvestro, un amatriciana, sotto lo sguardo perplesso dei cuochi locali. La settimana è volata e il sabato 17 siamo volati via anche noi, ma credo che, magari fra qualche anno, ci ritorneremo. Mario Bortoluzzi

7 pag. 7 Vienna imperiale nella magica atmosfera natalizia Non sono una giornalista, ma cerco di fare un reportage sui tre giorni trascorsi a Vienna. 1 giorno: Si comincia con l alzataccia alle 4 o giù di lì, perché il pullman parte alle 5.30 e bisogna essere puntuali! Sonno, saluti e sorrisi sono le tre parole che descrivono la partenza. Germano il nostro buon conducente, guida con sicurezza e le prime luci dell alba ci mostrano un bellissimo paesaggio innevato. Il sig. Battel, il nostro super accompagnatore ci racconta con parole appropriate ciò che ci aspetta e siamo tutti pieni di attese. Siamo già oltre il confine, ma i chilometri sono tanti La pausa pranzo ci permette di assaggiare le specialità austriache. Arriviamo a Vienna, abbiamo il nostro primo incontro con il Prater, il ring e i palazzi che lo profilano, i mercatini di Natale. In città ce ne sono di diversi, uno in ogni importante piazza. Alle 14 ci dividiamo in 2 gruppi per visitare rispettivamente: il Kunsthistorische Museum e il Leopold Museum un gruppo; l Hofburg con gli Appartamenti imperiali e la Camera del tesoro l altro. Domani mattina i gruppi si invertiranno, e poi nel pomeriggio ci sarà tempo per i mercatini. Alla sera cena e sorpresa ma anche la poca educazione di chi ci ospita nel suo locale fa riflettere e imparare qualcosa. 2 giorno: Piove. ma piano, e allora la giornata può avere inizio! Il programma è intenso, il signor Battel formidabile, le cose da vedere tantissime! Ma lui è un profondo conoscitore dei musei, delle opere, degli autori, e della lingua italiana; oltre che un ottimo comunicatore. Le sue parole aiutano ad apprezzare ciò che gli occhi vedono, e anche chi non sa di arte alla fine è soddisfatto del bello che ha ammirato. Inoltre conosce la città e ci accompagna in tour tra palazzi bellissimi, architetture asburgiche contrapposte a lampi di modernità e luci natalizie che fanno sognare! La piazza del Municipio, il Rathaus, accoglie il Mercatino di Natale sicuramente più grande. L atmosfera è magica, le donne sono attirate, i maschi un po meno: le bancarelle offrono svariate specialità culinarie viennesi del Natale e non, dal dolce al salato, c è né per tutti! Cioccolatini e goloserie; addobbi, palline, candele per chi vuole, e ore libere per chi lo desidera, poi tutti insieme visitiamo il Belvedere superiore e la mostra su Klimt. Alla sera cena e sorpresa un locale tipico e musica dal vivo a volontà che ci coinvolge, ci unisce e che ci ripaga ampiamente rispetto alla sera precedente. Cantiamo in coro, gustiamo buon cibo e ammiriamo i balli di Berto, un ragazzino di 80 anni! 3 giorno: Dopo la colazione, carichiamo i bagagli sul pullman e ci trasferiamo verso la periferia di Vienna per visitare il complesso abitativo popolare, meglio noto come Hundertwasser. Ci arriviamo con un bel ghirigori di sensi unici. È colorato, vivace, carinissimo, ricorda nell architettura l opera di Gaudi. Sembra strano che la gente ci viva, pare un gioco piuttosto che una abitazione. Di fronte all edificio si trova una galleria di negozi della stessa architettura. Ci spostiamo successivamente verso il centro e giungiamo nella piazza di Santo Stefano, dove fa bella mostra di se l incantevole, imponente e omonima cattedrale, una armonica costruzione che assomma stili diversi, il cui tetto è foderato completamente di maioliche colorate. Chi lo desidera partecipa alla Santa Messa. Accanto alla cattedrale, in completa opposizione allo stile, troviamo l edifico moderno Haas Haus, realizzato integralmente in metallo, che riflette i palazzi che lo attorniano. Bello l effetto complessivo. Il pranzo in un locale tipico, dopo una passeggiata nel centro storico, conclude la nostra permanenza. Nel pomeriggio, purtroppo si torna a casa. Sono le 23 e sono nel mio letto. Penso: Bravi con la B maiuscola gli organizzatori Umberto e Clara ( discreta e sempre presente, come una sorella maggiore). Bravo Angelo Battel, un insostituibile e pratico condottiero culturale; bravi i partecipanti che hanno unito lo star bene insieme con la curiosità del conoscere. Elena Busato LA CURA DEI FERITI E mò ch avemo fatt er parapija, ciavemo da curà pur i feriti, belli sanguinanti o abbrustoliti, quelli che nessuno se li pija na specie d ospedale ormai c è a bordo, ma, prima d inizià l operazzione, devi daje ogni informazzione e chiaramente fatte dì si so d accordo. Hai da sapè se la moje l ha lassato, quanno la mamma j ha dato li natali e se la casa de Venezia ha abbandonato. Ma mentre lo prepari cor lenzuolo, e, da regolamento, te metti li stivali, Grazie dice faccio prima a fà da solo! Brano tratto da ER CRISTIANO E L OTTOMANO di Massimo Neri Disegno di Ugo Sugo

8 pag. 8 GITA A MILANO - 18 FEBBRAIO 2012 Certamente un grande sacrificio alzarsi nel buio della notte, alle 5 ½ con una temperatura di 0 gradi. Si arriva come previsto a Milano: passiamo per Gessate e Lambrate, da lontano si intravede la cupola del San Raffaele, Ospedale rinomato e di eccellenza, che ci ricorda la triste situazione politica-amministrativa attuale dovuta ad incaute scelte compiute da noi cittadini. Arriviamo a Porta Vittoria e Palazzo di Giustizia, dove è già presente l onorevole Niccolò Ghedini mattiniero e pensieroso con grosse borse piene di processi. Noi, del CREO, certamente più rilassati di lui, andiamo a goderci la mostra di Cezanne allestita al Palazzo Reale di Milano, in cerca del segreto delle composizioni cromatiche e formali delle sue opere. La nostra guida è preparata: documenta l evoluzione nel tempo dello stile di Cezanne in rapporto con la sua continua e coerente ricerca nel campo pittorico ed intreccia la descrizione delle opere in mostra con le notizie della vita del pittore, a Parigi ed in Provenza. Sono 40 opere, provenienti da tutto il mondo che toccano tutte le sue tematiche principali: i paesaggi, i ritratti di amici e di madame Cezanne, i giocatori di carte, le bagnanti, le celebri nature morte. Una panoramica della sua pittura: dalle prime opere, realizzate attorno al 1860, con una tavolozza cromatica cupa e forti contrasti di chiaro-scuro, fino agli ultimi, straordinari dipinti degli inizi del Novecento, che hanno anticipato tutta l attività pittorica successiva. La trasformazione decisiva della sua pittura avviene nell incontro di Cezanne con l impressionismo. Conosce gli impressionisti e soprattutto Pissarro negli anni tra il 1860 ed il Realizza il desiderio di lavorare all aria aperta. Impara un metodo di lenta e paziente pittura eseguita direttamente dal vero. Una disciplina che lo porta a sostituire con freschi colori tutte le gradazioni di luce ed ombra delle sue prime opere. Degli impressionisti coglie soprattutto l aspetto tecnico che gli permette di esprimere la potenza cromatica nei suoi massimi livelli. Utilizza colori puri non mescolati, pennellate a tasselli, tocchi di colore con molteplici gradi di variazione cromatica. La sua arte continua ad evolversi: gli impressionisti sono interessati agli aspetti percettivi mutevoli della natura, mentre Cezanne è interessato sempre alla solidità dei volumi e a qualcosa di più personale di cui si rende conto e che perseguirà in tutta la sua opera: Dipingere dalla natura non è copiare la natura ma realizzare delle sensazioni. Personalità originale, chiusa, con pochi amici, Cezanne ama la solitudine, il contatto diretto empatico con la natura. La Provenza intera diventa il suo atelier personale, il luogo della sua creazione con il suo paesaggio selvaggio, le sue rocce e soprattutto la montagna Saint Victoire, dipinta 40 volte in una continua incessante ricerca tecnica di essenzialità, di sintesi tra volume e colore. Le nature morte comprendono opere di impressionante complessità e ricchezza: Cezanne trova nuove soluzioni come nel dipinto Natura morta con tavolo da cucina in cui si moltiplicano i punti di vista all interno del quadro, l inclinazione degli oggetti è più accentuata, lo sfondo si riempie di panneggi riccamente ornati. Un quadro che piacerà molto a Braque e Picasso ed ai Cubisti. Ma nello stesso periodo dipinge I giocatori di carte e Le bagnanti opere di stile classico, di ideale compattezza e stabilità. Il nobile ritratto del suo giardiniere Vallier è una delle sue ultime opere. Una imponente immagine di uomo, una figura grandiosa che trasmette una idea di semplicità e forza interiore: una concezione aristocratica dell uomo che si è avuta solo con Tiziano o Rembrandt. Dopo l intenso piacere che ci ha procurato l opera di Cezanne e dopo un rapido pranzo affrontiamo la seconda tappa della nostra gita. Scoprire una casa museo, nel centro di Milano, a due passi da piazza San Babila è certamente una sorpresa. La casa Necchi Campigli lo è anche per altri motivi. Varcati i cancelli della casa in una strada meneghina tipica, la via Mozart, con colore grigio predominante di palazzi ottocenteschi e macchine parcheggiate dappertutto, si percepisce l impressione di entrare in una ricca tenuta di campagna, con parco, in cui predomina il verde, ed annessa piscina riscaldata. Il giardino, tranquillo e discreto, conserva tracce del recente freddo siberiano con la neve ancora presente negli angoli in ombra. In una serra al riparo dai rigori invernali, una coltivazione di limoni con il giallo e gli odori che ricordano la magnifica terra di Sicilia. Dal 2001 questa villa fa parte del patrimonio del FAI che l ha aperta al pubblico nel La dimora è restaurata ma intatta, con le sue librerie, arredi ed accessori originali dà la possibilità con la visita di gettare un occhio indiscreto nella vita dell alta borghesia lombarda. I coniugi Angelo Campigli e Gigina Necchi, ricchi imprenditori della provincia pavese, si trasferirono in questa casa, fatta costruire nel centro di Milano a metà degli anni trenta. Il mondo dei Necchi è quello dell alta borghesia industriale lombarda, classe agiata, ma anche tenace lavoratrice ed al passo con i tempi. Ospitavano frequentemente importanti personalità: è in bella vista una loro foto assieme ad alcuni Savoia ma anche con il professor Veronesi, a quanto pare ospite abituale della casa assieme ad altri insigni professionisti. Con grosse disponibilità economiche, mossi probabilmente da fattori culturali o da avidità di bellezze diventano dei collezionisti d arte e poi per la mancanza di eredi o per la paura della dispersione delle raccolte affidano tutto ad un ente pubblico. Ciò che importa e che tutti, Noi compresi del Creo, possiamo godere di questo patrimonio artistico in precedenza appannaggio esclusivo di pochi privilegiati. La progettazione dell intero edificio, degli spazi interni ed esterni e persino degli arredi fu affidata all architetto Piero Portaluppi. Il linguaggio architettonico risente di suggestioni razionaliste. Un movimento che trae ispirazione dalla Bauhaus di Walter Gropius. Questo stile definisce con rigore le forme e gli spazi e poco è concesso alla decorazione. Scelte ragionate, nella ricerca di armonia tra la forma di un edificio e la sua funzione pratica. Una sobria eleganza. Fanno eccezione i soffitti del fumoir e della sala da pranzo caratterizzati da temi astronomici e i motivi geometrici che abbelliscono i termosifoni. A Portaluppi subentrerà Tomaso Brizzi che conferirà alle sale un aspetto più classico e tradizionale. L arredamento perfettamente conservato è di una sobria raffinatezza La villa ospita la collezione De Micheli e Ferrari di opere italiane del XX secolo. Siamo pronti per il ritorno. Giovanni Galofaro

9 pag. 9 Siamo ancora noi CREOCALCIO Il tempo ci costringe a fare misurazioni di calendari, pendoli, cronometri. C è chi lo sfida, chi lo teme e chi lo nega e c è chi francamente se ne frega. Questo è l inizio di una canzone, forse poco conosciuta, di Max Gazzè dal titolo Siamo come siamo. Prendo spunto da questi pochi versi per urlare al mondo quanto bella sia l amicizia, il legame che unisce le persone che hanno condiviso la passione per la palla ad esagoni e pentagoni. Il tempo è passato. Per molti di noi le scarpette appese al famoso chiodo hanno accumulato uno spesso strato di polvere ma, come dice il testo della canzone chi se ne frega! La foto blocca l immagine, il momento; ferma le lancette dell orologio ma, a ben vedere (vi chiedo uno sforzo di entrare nella foto) non riesce a stoppare anche il cuore. L armonia, la gioia, la serenità escono dall istantanea La foto parla! Racconta quanto sia bello stare insieme. Incontrarci con la scusa di una cena e riportare in pareggio i vari percorsi che ognuno di noi ha intrapreso in questi dieci anni di vita senza la calda comunione di spogliatoio, per poi salutarci e ripartire lungo nuove strade, verso nuove mete, che, al prossimo ritrovo, saranno ripercorse, raccontate, per condividere i piaceri, i colori e i suoni che rendono speciale la parola VITA. Pierangelo Candido C O N V E N Z I O N E A S S I C U R A T VA Circolo C.R.E.O. Azienda Ospedaliera di Pordenone personale in servizio, famigliari conviventi, pensionati Giorno inevitabile solo presso la nostra sede puoi stipulare la tua polizza RCAuto con sensibile risparmio C O scegliendo N V E N la Z migliore I O N proposta E A S tra S I 4 C Compagnie U R A T VA Circolo C.R.E.O. Azienda Ospedaliera di Pordenone assicurazioni personale casa in servizio, e persone famigliari a conviventi, condizioni pensionati personalizate possibilità di pagamento mensile dei premi C O N V E N Z I O N E A S S I C U R A T VA solo presso la nostra sede puoi stipulare la tua polizza RCAuto con sensibile risparmio Ti aspettiamo a scegliendo la migliore proposta tra 4 Compagnie Circolo C.R.E.O. Azienda Ospedaliera di Pordenone assicurazioni casa personale e persone in servizio, a condizioni famigliari personalizate conviventi, pensionati possibilità di pagamento mensile dei premi P O R D E N O N E via Cavallotti 40 Tel fax è chiara solo presso la nostra sede puoi stipulare la tua polizza RCAuto con sensibile Ti aspettiamo a Agenzia Plurimandataria risparmio Allianz P O div. R scegliendo D Lloyd E N O N Adriatico E la migliore via Cavallotti - Aviva proposta 40 Italia tra 4 Compagnie Tel fax Milano Assicurazioni div. Sasa Tua Assicurazioni assicurazioni Agenzia Uca /tutela Plurimandataria casa legale e persone a condizioni personalizate Però possibilità di pagamento mensile dei premi Allianz div. Lloyd Adriatico - Aviva Italia Milano Assicurazioni div. Sasa Tua Assicurazioni Uca /tutela legale Ti aspettiamo a Radetti assicurazioni e consulenza S.a.s. professionisti in assicurazioni e finanza personale AGENZIA PLURIMANDATARIA Via Cavallotti, Pordenone / Tel Fax / info@radettiassicurazioni.it / sito web: P. IVA: / Registro Imprese PN / C.C.I.A.A. PN Rd n / RUI A Radetti assicurazioni e consulenza S.a.s. professionisti in assicurazioni e finanza personale AGENZIA PLURIMANDATARIA Via Cavallotti, Pordenone / Tel Fax / info@radettiassicurazioni.it / sito web: P. IVA: / Registro Imprese PN / C.C.I.A.A. PN Rd n / RUI A P O R D E N O N E via Cavallotti 40 Tel fax O giorni difficili della continuazione! Venite fuori da dietro gli istanti! O giorno solare, O tu che sei blu come gli occhi divini! O giorno della venuta! Oh come la tua venuta come il giorno! Questi giorni che passano, ogni giorno io aspetto la tua venuta! dimmi una cosa: sarò anch io vivente nel giorno della tua venuta? Don Bernardino

10 pag. 10 Venezia - 20 ottobre 2012 Le gite a Venezia, costituiscono l evento atteso ed immancabile delle escursioni CREO. Il Doge Battel, con l assenso della dogaressa Clara ha indirizzato quest anno le nostre esplorazioni nei quartieri di San Polo e di Santa Croce, all interno della ampia ansa del Canal Grande. Queste le tappe della nostra passeggiata: Palazzo Mocenigo, Chiesa di Santa Maria Mater Domini, Chiesa di San Polo, Chiesa di Santa Maria dei Frari, Museo di storia naturale. Palazzo Mocenigo è una imponente costruzione seicentesca lungo la Salizzada S. Stae abitato fino al 1954 da una importante famiglia che ha dato a Venezia 7 Dogi, tra cui Pietro Mocenigo, settantesimo doge della Repubblica di Venezia; uno dei più grandi ammiragli della Serenissima. Alvise Mocenigo, un altro membro della famiglia fonda ad inizio 800 una città ideale, Alvisopoli, su un vasto latifondo a Fossalta di Portogruaro. Palazzo Mocenigo è ampio e poco profondo; il pianterreno presenta un ampio portico. Sulla destra uno scalone monumentale sale al piano nobile. Dal salone si passa direttamente nell appartamento detto della contessa che conserva il ricco arredo originale, compreso il letto a baldacchino. Nell edificio è stato sistemato il Museo e Centro Studi di Storia del tessuto e del costume. In mostra vestiti di grandissimo artigianato dei nostri più grandi stilisti (Capucci, Valentino, Versace, Gucci, Cavalli, Fendi, Ferretti ecc.). In esposizione anche i costumi usati in grandi film italiani. I costumi di Alida Valli in Senso di Visconti del 1954 ( costumi di Marcel Escoffier e Piero Tosi). I costumi di Silvana Mangano ( l attrice italiana più enigmatica ed elegante) in Morte a Venezia dove interpreta la madre di Tadzio. I costumi nel Casanova di Fellini creati da Danilo Donati scenografo e costumista (2 premi Oscar per la scenografia) Visitiamo la Chiesa rinascimentale di Santa Maria Mater Domini, Chiesa a croce greca, a tre navate, con una facciata armoniosa in pietra d Istria attribuita al Sansovino. All interno ammiriamo un dipinto giovanile di Iacopo Tintoretto ed un Capolavoro di Vincenzo Catena la celebre Pala di Santa Cristina di una delicatezza e dolcezza incantevole (gli angioletti sereni giocano con una corda). Lungo il cammino Palazzo Viaro-Zane con tetto sporgente, tra le case più antiche di Venezia, con lo stemma scalpellato in seguito alla rivolta dei Baiamonte-Tiepolo (una delle due rivolte di Venezia) cui la famiglia aveva partecipato. Di fronte all ampio Campo S. Polo la omonima Chiesa di San Polo fondata nel IX secolo; il campanile è del 1362; alla base 2 leoni stilofori con un serpente ed una testa umana tra gli artigli. La Chiesa originariamente di impianto bizantino venne modificata nell ottocento con un anomalo stile neoclassico. Ha una pianta basilicale divisa in tre navate. All interno è ricchissima di opere d arte: importantissime una Ultima cena di Jacopo Tintoretto, un quadro che sovverte l iconografia classica delle cene ponendo l accento per la prima volta sul Sacramento dell eucarestia: Cristo spezza il pane e lo distribuisce; le figure in primo piano fanno l elemosina; è un quadro religioso partecipato, ben lontano dall eleganza e raffinatezza distaccata del Veronese. Nel presbiterio varie tele di Palma il Giovane, ed una pala di Paolo Veronese; nel soffitto Gloria degli Angeli e Resurrezione di Cristo di Giandomenico Tiepolo. Del padre Giambattista è la Pala La Vergine appare a San Giovanni Nepumiceno commissionata dal re di Polonia Augusto III. Dove in origine si trovava il Nartece è stato ricavato il settecentesco Oratorio del Crocefisso. Vi sono conservate opere di Giandomenico Tiepolo: la splendida Via Crucis ed altri Lavori. Quando dipinge queste opere Giandomenico ha 20 anni. Noi del CREO che l anno scorso abbiamo visitato, in raccoglimento, l isola di San Francesco del deserto, sappiamo che il nostro Santo di ritorno dall Egitto, giunse a Venezia. Frutto del suo soggiorno in città fu nel 1222 l insediamento dei frati minori osservanti, il cui nome venne ben presto storpiato in Frari. Le chiese degli ordini minori legati alla predicazione erano molto ampie per contenere vaste assemblee di fedeli. La Chiesa è infatti immensa con i suoi 102 metri di lunghezza ma conserva uno stile francescano; priva di decorazioni esterne, fatta di mattoni e pietra (dice poeticamente Battel terra impreziosita da pietra! ). La facciata della chiesa è tripartita da tre pilastri e su ogni sezione è presente un rosone in pietra d Istria. Rosoni bellissimi in marmo rosa e grigio. Il portale archiacuto con una ricca strombatura è decorato dalle statue del Cristo Risorto, tra la Vergine e San Francesco. Gotico veneziano, rappresenta una architettura senza vertigini o esasperazioni. Il campanile romanico raggiunge i 70 metri. L insieme della Basilica all interno è maestoso: l impianto architettonico è a croce latina. I dodici possenti pilastri interni dai quali si dipartono le volte a crociera ogivali, rappresentano i dodici Apostoli proto pilastri sui quali poggia la Chiesa cristiana. Il tono caldo della basilica è dato dalle pareti a mattoni scoperti e dal pavimento a riquadri bianchi e rossi in pietra di Verona. Lo spazio interno, veramente notevole, è in parte occupato da uno splendido coro ligneo, il vecchio coro dei frari conservatosi in tutta la sua bellezza,che guarda verso l altare maggiore. L Assunta del Tiziano si inquadra perfettamente nell arco del coro ed occupa in tutta la sua maestosità ampia parte dell abside. L abside è strutturata in modo da circondare di luce l altare e gli smaglianti colori della Pala che noi non vediamo perché ricoperta da teli per la ripulitura dell opera. Ma la Chiesa è piena di capolavori: la Pala Pesaro di Tiziano un miracolo della pittura nata come ringraziamento di Iacopo Pesaro per la vittoria nella battaglia di Santa Maura contro i turchi nel La composizione è originale e si svolge su un piano obliquo e nel vertice della piramide, formata da tutti i personaggi del dipinto, sta la Vergine, vero punto centrale del quadro. Il giovanetto Leonardo in basso a destra è girato verso l osservatore e stabilisce, per la sua estrema naturalezza e lo sguardo incuriosito, un contatto immediato con chi guarda l opera. Il Trittico di Giovanni Bellini nell abside della sagrestia è un capolavoro assoluto (1488). La Vergine seduta su un trono tiene tra le mani il Bambin Gesù. Lo sguardo è dolcissimo e la prospettiva perfetta tanto che la Vergine sembra staccata dal fondo. Bellini senza rotture con la tradizione bizantina crea qualcosa di nuovo. Ciò che lui ottiene è una pittura in cui il colore e la luce creano un effetto di spazialità nuovo, senza far ricorso alle architetture in prospettiva né alle sfumature. I piani si staccano tra di loro perché hanno un diverso grado di luminosità. I capolavori Presenti dai Frari sono innumerevoli: Il San Giovanni Battista di Donatello. Il monumento al Canova e a Tiziano, il San Giovanni Battista del Sansovino; il Crocefisso duecentesco. Sulla via del ritorno, un po estraniati dal miracolo dell arte e della bellezza, visitiamo nel fondaco dei Turchi il Museo di Storia naturale immergendoci in una diversa realtà, nel mistero del tempo e della evoluzione che ci ha creati. Giovanni Galofaro

11 pag. 11 Gita a Pedavena - 22 novembre È l occasione del trentennale dell agenzia viaggi Grizzly, alla quale il CREO si appoggia per le sue uscite, quindi partecipiamo di buon grado. Siamo in 52 con partenza all alba da Pordenone; troveremo a Feltre e Pedavena altri gruppi provenienti da tutto il triveneto per superare i 300 partecipanti totali. La sala del banchetto è spaziosa ed accogliente; altri gruppi sono sistemati in sale più piccole; si segnala qualche disagio nel disporsi sulle tavolate. Ma facciamo un salto indietro alla mattinata passata a Feltre con l ausilio della guida locale, molto brava e preparata a svelarci i segreti di Feltre e della Serenissima. Abbiamo così appreso della distruzione della città all inizio del 1500 per mano degli austriaci e della successiva ricostruzione con il passaggio dei territori sotto Venezia. Abbiamo imparato la differenza tra monte dei pegni e monte della pietà e di come Fra Bernardino da Feltre aveva bypassato il divieto della Chiesa a praticare l usura, che infatti fino a quel momento era consentita solo agli ebrei. I quali ebrei vivevano a Venezia in una grande comunità in prevalenza di lingua tedesca in un quartiere che in dialetto veneto si pronuncia getto. La lingua tedesca pronuncia ge come ghe da qui il nome intraducibile in tutte le lingue di ghetto. Sorpresa... veramente tutto è nato in Italia! Ma torniamo agli aspetti veniali. Il menù è stato all altezza delle aspettative, il vino buono ma soprattutto la birra straordinaria. Bionda, fresca, leggera, priva di conservanti e altre diavolerie del nostro tempo, andava giù a caraffe che era un piacere... Peccato non aver potuto visitare la birreria, sarà per un altra volta! Ci hanno allietato i nostri amici Eros & Oscar con musica dal vivo e in parte improvvisata. La festa si è conclusa con una ricca lotteria pro Emergency e quindi il rientro a Pordenone. Eugenio & Maria Luisa OTTICA ZANETTI SAS Via Mazzini, PORDENONE - Tel Tutti gli associati CREO potranno usufruire, presso il nostro negozio di uno sconto del 20 % su: Occhiali da sole Occhiali da vista (montature) Occhiali da vista completi (lenti e montatura) Lenti da vista Saranno escluse dagli sconti, le eventuali promozioni in atto, e tutte le lenti a contatto e le soluzioni per la manutenzione delle lenti a contatto stesse. Assistenza gratuita. Laboratorio interno ad alta tecnologia. Informazioni, servizio e assistenza all uso delle lenti a contatto. Controllo gratuito delle capacità visive. Presente a Pordenone da oltre trenta anni. Nuova Convenzione DONO Ogni giorno un dono per accogliere il bacio del sole, per udire il sussurro del mare, per godere una notte stellata, per scoprire che ogni creatura è amata. ogni giorno un dono per celebrare la vita nella sua pienezza e assaporarne tutta la bellezza. Flavia Franceschini

12 pag. 12 Tour delle Langhe (28-30 settembre 2012) Viaggio eno-gastronomico e culturale di fine settembre, tempo di vendemmia, verso Ovest nel perimetro del Piemonte, nelle valli del medio Tanaro, dalle tinte nebbiose, nelle terre del Barolo e di sua maestà il Tartufo. In queste terre una accorta politica di difesa del territorio e la valorizzazione delle sue risorse tipiche ha creato ricchezza e lavoro. Viaggio fortemente voluto dalla Clara, vertice aristocratico della nostra associazione, ideatrice delle più riuscite iniziative turistico-culturali della nostra piccola comunità, convinta che sia da promuovere l attenzione al buon cibo ed al buon bere, ma anche alla custodia del nostro straordinario patrimonio culturale e paesaggistico. Arriviamo a Moncalvo, in provincia di Asti nell azienda vitivinicola di Carlo Brignolio, nell ora canonica per degustare delle ottime specialità locali. Visitiamo la cantina in cui matura uno spumante di qualità superiore ottenuto, con il metodo classico, da uve Pinot nero e Chardonnais. Il risultato è notevole e, dopo l assaggio, il bagagliaio del nostro autobus comincia a trasformarsi sapientemente, sotto l occhio vigile di Germano, il nostro autista, in una piccola cantina. Ristorati ed allegri proseguiamo per Asti, che ci accoglie con il suo volto più dolce e gustoso, all interno della storica azienda Barbero, che produce torrone friabile (miele, albume d uovo e frutta secca tostata, di vario tipo, mandorle tostate, nocciole sbucciate ) e gianduiotti con metodi tradizionali. Visitiamo l azienda, possiamo assistere al processo di lavorazione e confezionamento del torrone e dei cioccolatini. I gianduiotti ci spiega il proprietario nascono in periodo napoleonico per via delle alte tasse che avevano colpito l importazione del cacao. Si rimediò allora producendo cioccolatini con cacao e pasta di nocciole ( fino al 25%). Incontriamo Paolo, che ci accompagnerà nei prossimi giorni: guida, molto competente ed innamorato della sua terra. La visita della città di Asti è piuttosto veloce quasi una lunga piacevole passeggiata. Città romana, Hasta Pompeia, compresa nella IX regione dell Italia augustea. Ducato longobardo nel 569 e Contea con i Franchi nel 774. Il suo periodo d oro è la metà del XII secolo. Il libero Comune, con il diritto di battere moneta, si arricchisce grazie ai proventi dei suoi banchieri. Asti è terra di vino, una identità economica e culturale che l ha resa famosa nel mondo per il vino Moscato d asti e per lo spumante. Nella nostra visita abbiamo modo di vedere il campo del Palio, un vasto slargo cinto da alberi dove una settimana prima (la terza domenica di settembre ) si era svolto il famoso Palio durante i festeggiamenti in onore del Patrono della città San Secondo. I fantini corrono questa corsa a pelo cioè senza sella. Visitiamo la collegiata di San Secondo nella omonima piazza, bellissimo tempio gotico con antico campanile romanico. Attraversiamo l elegante corso Vittorio Alfieri, arteria principale della Città, lastricato e cinto da palazzi settecenteschi. La Cattedrale, dedicata a Maria Assunta, è una grandiosa costruzione in cotto tra le più importanti del Gotico Piemontese, affiancata da un monumentale campanile romanico. Da Asti ci dirigiamo verso le Langhe attraverso le colline del Monferrato e del Roero. Questa terra è composta da tre catene di colline che dal Piemonte meridionale digradano verso la pianura padana, lungo colli come incatenati tra loro a spina di pesce. Dentro questo perimetro, lungo circa 200 chilometri, il tipo di paesaggio è particolare e vario dovuto alla conformazione naturale del territorio fatto di colline e rilievi, valli, fiumi, torrenti, una natura dolce, ariosa e colorata; un corredo naturale su cui i longaroli operosi hanno sovrapposto la loro opera: lunghi e ordinati filari di vigneti cui si associano macchie boschive, prati, frutteti e noccioleti. Il Roero e le Langhe sono emerse dalle acque che ricoprivano la pianura Padana per un processo di deposito di materiali organici marini e di materiali alluvionali trasportati dal Tanaro. Da un punto di vista agricolo le attività più redditizie della zona, nelle piane alluvionali, sono costituite dalla produzione di ortaggi e dalla coltivazione di frutteti in particolare dalle pesche; le colline danno ottimi vini rossi (Barbera, Nebbiolo, Freisa Barbaresco) ma anche Bianchi (Arneis, Moscato, nonché Pinot e Chardonnay da spumante). Il Barolo, re di questi vini viene ottenuto dal vitigno Nebbiolo, invecchiato almeno tre anni, meglio se cinque. Nelle medie Langhe la produzione vinicola è frammista a coltivazione di piante da frutta ma soprattutto nocciole, note come tonda gentile molto richieste dalle industrie dolciarie. Il fascino di questo paesaggio, ha ispirato scrittori come Cesare Pavese che lo ha paragonato al corpo di una donna ed ad una grande mammella: Mi metto dunque, stamattina, per le strade della mia infanzia e mi riguardo con cautela le grandi colline - tutte, quella enorme e ubertosa come una grande mammella, quella scoscesa e acuta dove si facevano i grandi falò, quelle ininterrotte e strapiombanti come se sotto ci fosse il mare - e sotto c era invece la strada, la strada che gira intorno alle mie vecchie vigne e scompare, alla svolta, con un salto vignette del dr Guido Carretta

13 pag. 13 nel vuoto. Anche in questo territorio, sebbene in misura minore, la natura è assediata, dalla capillare diffusione di ipermercati, magazzini, centri espositivi e capannoni che ha investito non solo le periferie urbane delle grandi città, ma anche il sistema dei piccoli centri in tutto il territorio. Il rischio è che in breve tempo si appiattisca tutto il territorio, cancellando per sempre, in una ordinaria uniformità, la varietà dei segni depositati nei secoli dalla natura e dalla storia.. Si può lasciare al mercato il disegno complessivo di una città, di un territorio? Sempre più necessaria una pianificazione territoriale che sia attenta ai valori paesaggistici e anche noi del CREO, amanti dei viaggi, della natura e del paesaggio, della storia siamo tra i portatori di questa esigenza culturale. Arriviamo alla nostra meta alberghiera l Hotel Holliday-Inn di Cherasco in tempo per una rapida doccia (purtroppo fredda!) e per una cena calda di accoglienza, in cui passiamo gustare una prima golosità piemontese plin al barolo (il nome plin deriva dal pizzicotto dato alla pasta fresca per richiudere il ripieno).il sabato è dedicato al Territorio del Roero: Bra è una sorpresa felice. Ci accoglie una pioggerella discontinua, non insistente. Cittadina situata tra le colline del Roero, di origine antiche, controlla il passaggio della valle del Tanaro. Prima piacevole scoperta il suo centro storico, un piccolo gioiello del barocco piemontese raccolto attorno a Piazza dei Caduti per la libertà con edifici del 700 come il Municipio, i palazzi Valfrè, Mathis e Garrone e la chiesa di Sant Andrea. Raggiungiamo Corso Cottolengo che decorre parallelo e sovrapposto a Corso Garibaldi, e visitiamo la Chiesa SS. Trinità (stile barocco-rococò, un tripudio di stucchi) della confraternita dei Battuti bianchi. Troviamo veramente particolare la Chiesa di Santa Chiara con una pianta a quadrifoglio. Un sistema a doppia cupola dà una luminosità particolare agli affreschi sulla volta visibili dal basso attraverso delle aperture sulla cupola interna, ma illuminate da finestre non visibili poste sulla cupola esterna. Punto di forza della cittadina cuneese, patria del movimento slow food, è l eccellenza della sua gastronomia a partire dalla salsiccia di Bra l unica prodotta con carni di vitello. Altra eccellenza è il formaggio di Bra (tenero, stagionato e Bra ciuc, stagionato nel vino). Un quarto d ora di libertà, prima della partenza per Pollenzo ci permette, passeggiando in via Vittorio Emanuele, una pausa dolce al caffè Converso. L attuale borgo di Pollenzo a pochi chilometri da Bra sorge sui resti della romana Pollentia. Della città romana non resta molto: nei resti dell anfiteatro romano sono presenti orti e nelle cantine e nei cortili delle case appaiono resti delle mura antiche. Passata al patrimonio dei Savoia nel 1838 Carlo Alberto avvia imponenti lavori di restauro affidati agli architetti di corte. Oltre al restauro del castello, fu realizzato il borgo con la chiesa di San Vittore. Nella chiesa ammiriamo il prezioso coro ligneo cinquecentesco scolpito da maestri di scuola borgognona. Nell ampia piazza antistante ammiriamo un massiccio torrione d angolo tutto archi e merlature ed una fontana centrale che si rivela ideale per le nostre foto di gruppo. Di fianco l Agenzia, un grande complesso di corte, dove aveva sede l amministrazione delle tenute sabaude. Oggi l agenzia è stata completamente restaurata e ospita la prima Università degli studi di Scienze Gastronomiche per iniziativa di Slow food e della regione Piemonte. Questa associazione, slow food e terra madre, fondata da Carlo Petrini, nasce a Bra nel 1986 e viene pensata per dedicare ai temi dell agricoltura, dell alimentazione e della biodiversità l attenzione che meritano. È la promozione del diritto a vivere il pasto ed il mondo della eno-gastronomia come un piacere. Ed è ciò che facciamo nella vicina trattoria Savoia dove ci aspetta un ricco menu Piemontese che apprezziamo molto. Ristorati nello spirito dal food, molto ricco e slow, ripar-

14 pag. 14 tiamo per Grinzane. La pioggia a dirotto accompagna la nostra visita a Grinzane Cavour, un piccolo centro intorno al profilo austero del Castello che fu residenza di Camillo Benso Conte di Cavour, una delle poche figure della storia italiana, per quel che riguarda il suo ruolo nel Risorgimento Italiano, con il fascino del vincitore. Dal 1832 al 1849, da giovane, fu sindaco del comune di Grinzane, dedicandosi inoltre a studi di agronomia e alla sperimentazione di tecniche di vinificazione assieme ad illustri collaboratori come Paolo Francesco Staglieno; il quale si dedicò agli esperimenti che hanno generato i grandi vini rossi che gustiamo oggi. Ora il castello è sede della enoteca regionale piemontese. Ospita da anni il museo delle Langhe, il premio letterario Grinzane Cavour e l asta internazionale del tartufo D alba. Nei locali che un tempo furono le famose cantine sono ora in mostra gli imponenti torchi che servivano per la pigiatura del vino. Attraverso strette scale saliamo nel Salone delle Maschere con un magnifico soffitto a cassettoni cinquecentesco con stemmi araldici, animali, allegorie. Un all allestimento permanente è dedicato alla Verità sul Vino : strumento efficace per il bere consapevole. Nel castello sono conservati i mobili del conte, la sua fascia di sindaco, i suoi manoscritti. Prossima tappa del Roero è la Morra posta in collina, la più ampia superficie coltivata a vite per la produzione del Barolo. Dal belvedere sul lato di levante si può ammirare uno splendido panorama che spazia sulle colline circostanti: il paesaggio agrario, costruito con il paziente ed intelligente lavoro dell uomo, è una vera opera d arte. Ceniamo in un paese vicino a Verduno. Abbondante cena, tipica piemontese. Domenica mattina visitiamo Cherasco in una giornata coperta ma finalmente senza pioggia. La struttura di questa città è quella del castrum romano: una pianta quadrata con due grandi contrade che si intersecano perpendicolarmente. Una bella passeggiata libera ci permette di ammirare il centro della città sull asse viario principale posto tra due archi di trionfo: Arco porta Nazionale- ArcoBelvedere. In questa via sono gli edifici più importanti. Al centro il Palazzo Comunale con arconi gotici e la torre civica con un prezioso lunario. Non manchiamo di gustare assieme alla Clara i baci di Cherasco ottimi cioccolatini con cacao di ottima qualità e nocciole delle Langhe. Lungo il suggestivo Viale dei platani (pluricentenari) domina il castello, costruito da Luchino Visconti nel La capitale delle Langhe, Alba, ci accoglie con un aroma particolare, un po pungente, testimonianza dell attività industriale della Ferrero, una delle industrie dolciarie più grandi del mondo. L economia di questa fiorente città è molto ricca ed oltre che per i suoi vini, è rinomata per la sua cucina tipica tradizionale e soprattutto per i suoi tartufi bianchi. La grande fortuna di Alba è il commercio del Tartufo. Sorge su una vasta conca pianeggiante circondata da splendide colline; il centro storico si trova sulla riva destra del fiume Tanaro. Poco prima di Piazza Risorgimento ammiriamo una delle poche torri sopravvissute delle cento presenti nel medioevo. In questa piazza si erge il Duomo, dedicato a San Lorenzo, con un imponente campanile Lombardo Gotico e all interno un bel coro ligneo intarsiato del cinquecento. Visitiamo la chiesa di San Domenico, la facciata romanico-gotica è molto elegante con un magnifico portale a forte strombatura. All interno splendidi affreschi del 300 e 400. Notevoli i fregi medioevali in cotto che si trovano nelle fasce marcapiano della Casa Do nella via Vittorio Emanuele II. Nel pomeriggio, lungo questa via, si svolge la festa del vino con numerosi stand di degustazione degli eccellenti vini della zona. Ritorniamo, sobri, a Pordenone. Giovanni Galofaro CENTRO REVISIONI AUTO/MOTO VEICOLI AUTOFFICINA MUZZIN LANFRANCO di Chiaranda Rosina Via Montereale, PORDENONE Tel. e Fax LA NOSTRA ESPERIENZA: OFFICINA ED ELETTRAUTO IMPIANTI GPL E METANO INSTALLAZIONE, MANUTENZIONE E COLLAUDO DIAGNOSI ELETTRONICA SERVIZIO COLLAUDO Il centro collaudi che vi offre in un unica soluzione: il recupero dell auto, il precollaudo, l eventuale riparazione ed il collaudo (anche per motocicli) TUTTO IN GIORNATA AI SOCI CREO PRECOLLAUDO GRATUITO

15 pag. 15 Il morbo di Heck Girovagando per la rete mi sono reimbattuto in questo breve scritto che descrive una grave e frequente patologia di cui già anni fa avevo avuto notizia. Ora che l ho ritrovata voglio farne partecipi tutti gli Amici del CREO perchè, essendone informati, possano riconoscerne prontamente i sintomi e, se del caso, provare a prendere delle contromisure adeguate se lo ritengono opportuno. - L affezione, come si usa in medicina, prende il nome dall ammalato in cui venne riscontrata per la prima volta. I primi sintomi della malattia si manifestano con inquietudine continua, apatia al lavoro, insonnia quando il cielo è sereno e accasciamento di tutti gli organi quando il tempo si intorbida. Il paziente non tollera che abiti leggeri e di forma ampia, ad eccezione dei piedi che non si trovano bene che entro forte calzatura provvista di chiodi. Il buon padre di famiglia ammutolisce, diventa apatico, indifferente alle più serie faccende domestiche; l uomo d affari fugge il lavoro appena vede il cielo rasserenarsi; nelle osterie gli infermi si mettono in orgasmo quando uno più gravemente colpito favoleggia monti e valli. L infermo ha l occhio attonito, fisso sopra le alture; nel parossismo minaccia di dare l assalto a ogni montagna. L uomo vi è più soggetto della donna, ma quando essa è colpita diventa più smaniosa dell uomo ammalato. Il male procede di consueto in modo cronico, negli ammalati già alquanto attempati si manifesta con uno straordinario vigore e ardimento che fa singolare contrasto col peso degli anni. Le rovine morali cagionate da questo malore sono terribili: il figlio abbandona i genitori, il padre di famiglia respinge moglie e figli, quando, essi, rimasti immuni dal male che lo travaglia, lo contraddicono; i più potenti vincoli della natura sono infranti senza rimorso. Uomini gravi, impiegati incanutiti nei loro uffici, ministri di stato si abbandonano ai più pazzi tripudi. La sede del male non è ancora ben constatata; si ritiene che risieda principalmente nei piedi, perché a un paziente, essendo stata tagliata una gamba, ne fu liberato. Però questo fatto isolato non basta, perché essendo morto l individuo poco dopo l operazione, può benissimo essere morto in conseguenza del male. Di rado gli ammalati muoiono nel loro letto, è incontestabile che questa febbre è contagiosa, un individuo solo che ne era affetto ammorbò in un mese 40 sani. Al fine di porre un rimedio alla malattia si propose di fondare ospedali appositi, chiamati Club o Verein, ove fossero ricoverati gli infermi, ma il rimedio fu peggiore del male e il numero degli infelici invece di scemare aumentò enormemente. - *** Tratto dal mensile ALP (novembre 1999). In ricordo del prof. Tito Berti, illustre clinico e alpinista veneto, ideatore e primo direttore del corso universitario di specializzazione in medicina in montagna. Il testo sopra infatti, fa parte di alcuni suoi appunti su questa patologia descritta già nel bollettino del Cai del *** Come si vede, pare essere un morbo assai pericoloso e può diventare davvero invasivo. A tutt ora non sembra esservi alcun rimedio certo e risolutivo. Risulta sia possibile solamente cercare di contenerlo. Infatti, chi ne viene contagiato può solo sperare di trovare una via per placarlo un poco, per addolcire la sua virulenza;...anzi,...più che una via...un sentiero! Si, è stato appurato che i risultati migliori, si ottengono sicuramente su per i sentieri di montagna,...è l unica terapia. Io, lo confesso, ci convivo oramai da anni e, seppur con qualche piccola difficoltà, più che altro logistica, la cosa è più che accettabile...oserei dire quasi gradevole, soprattutto durante il trattamento terapeutico. E mi sa che siamo in tanti che dovremo spendere, in tal senso, cioè alla ricerca di una cura, anche il 2013! Che poi, se così è, di guarire, a noi più di tanto...che ce frega?! O no?! Gabriele Costella

16 stagione escursionistica pag. 16

17 pag. 17 Adorazione Entrammo nella fioca luce: il bimbo respirava sommesso, l aria fredda carezzava il suo viso luminoso. Rimanemmo sospesi, come in sogno, vedendo rosseggiare le sue fasce: dalla culla nel buio, ci giungeva un sospiro nel sonno, quasi un rantolo. Piansi senza ritegno, corsi fuori: la notte era stellata, da ogni parte pastori con i greggi silenziosi: l aria era nuova, ignota la mia terra. Un sorriso è sbocciato sul suo volto, quasi un canto ho singhiozzato: sono tornato per un altra via Don Bernardino Sempre un grazie PEDUS Alla Ditta di ristorazione del nostro ospedale vada la nostra riconoscenza dimostrata nelle varie manifestazioni del Circolo CREO durante l anno. Con l auspicio che questo possa continuare anche in futuro il Consiglio Direttivo ringrazia

18 L angolo della Dietista LA FRUTTA SECCA proprietà e virtù; un alimento per tutte le stagioni pag. 18 Nonostante si trovi in commercio tutto l anno, la frutta secca viene consumata soprattutto in quel periodo dell anno che va da novembre a gennaio (febbraio), ma specialmente durante le feste di Natale e Capodanno. Questa usanza probabilmente deriva dal fatto che in passato era considerata più uno sfizio, o da qualcuno un bene di lusso, da concedersi solo in occasioni particolari. Ora, che se ne conosce la ricchezza in sostanze nutritive delle quali ne è accertata la singolare utilità, ne viene consigliato il consumo in tutte le stagioni. Ricca di sali minerali, di vitamine e di grassi che combattono l accumulo di colesterolo, è un alimento ideale per gli spuntini tra un pasto e l altro come fonte di energia di pronto utilizzo. Attenzione pero! Ogni 100 grammi di noci apportano circa 660 Kcal.; 625 le nocciole; 542 le mandorle; 600 le arachidi (dalle quali si ricava anche l olio); 590 i pistacchi; 567 i pinoli; elemento questo, da tenere presente, al fine di non eccedere con il consumo per non appesantire la dieta quotidiana di un eccessivo apporto calorico. Il suo contenuto in fibre poi, ne fa un alimento di prim ordine, a condizione ripeto che non si esageri nel consumo; ( 3-5 noci al dì o 8-10 mandorle). Nel parlare di frutta secca, ci si riferisce genericamente a quella a guscio, che comprende appunto le noci, le nocciole, le mandorle, i pinoli, le arachidi, i pistacchi. Viene definita frutta oleosa, in virtù del suo alto contenuto in grassi che però, sottoforma di acidi grassi insaturi e polinsaturi (vedi ultimo Artic. Creo) svolgono un azione benefica nel contrastare le cosiddette malattie del benessere, contribuendo ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue e riducendo il rischio di aterosclerosi e di cardiopatie. La frutta secca è infatti priva di colesterolo; la sua povertà d acqua la rende un cibo concentrato estremamente ricco di energie (e di calorie). Molto importante è la frazione proteica che và dal 13 al 18 % per ogni cento grammi di alimento; è ricca di vitamine B ed E di cui sono note le proprietà antiossidanti, (purchè la frutta (mandorle) non venga sottoposta a processi di tostatura), vitamine importanti nella lotta contro l invecchiamento e le malattie cardiovascolari; ricchissima di sali minerali come magnesio, potassio, fosforo, ferro, calcio. In definitiva la frutta secca è un alimento sano, amico del cuore, come da un po di anni reclamizzata nelle piazze, utile nel combattere lo stress, la fatica e la stanchezza. In seguito a vari studi effettuati, và sottolineato che l ottimale sinergia tra i grassi polinsaturi contenuti nelle noci, ha dimostrato la loro proprietà di ridurre i livelli di trigliceridi e colesterolo LDL (quello cattivo ), senza incidere significativamente sui livelli di HDL o ad-

19 pag. 19 dirittura aumentandoli leggermente. Quest ultimo effetto è supportato anche dal buon contenuto di acido oleico (acido grasso monoinsaturo). Un altro prezioso nutriente che abbonda nelle noci è l aminoacido arginina, buon vasodilatatore che contribuisce alla salute delle arterie mantenendole più flessibili e prevenendo la formazione di coaguli. Inoltre, sempre nell ottica di una riduzione dei livelli di colesterolo, risulta importante il contenuto nelle noci di steroli vegetali (fitosteroli) e delle fibre, poiché entrambi contribuiscono a ridurre l assorbimento intestinale dei lipidi alimentari. Le fibre, come per altro già visto, favoriscono l insorgenza del senso di sazietà. Anche le mandorle, come detto sopra, non mancano di calorie, ma l aggiunta di qualche mandorla alla dieta non fa aumentare di peso nel tempo, poiché chi entra in quest ottica, ed in maniera sana ed equilibrata mangia mandorle, può così evitare di consumare altri snack ricchi di zuccheri (e di grassi saturi, pericolosi ) che sono invece causa del deposito di grasso addominale. Qualche mandorla, (così come qualche noce), sazia e gratifica, sono energizzanti e blandamente lassative. Fanno bene alla pelle per il contenuto di Vitamina E; sono pure ricchissime in potassio, in fosforo, calcio. Il magnesio in esse contenuto esercita un effetto rilassante, utile per i muscoli ed il sistema nervoso. Come per le noci, un loro costante consumo nel tempo -(in piccole quantità)- è in grado di ridurre la pressione arteriosa, di migliorare il rapporto tra colesterolo buono HDL e quello cattivo LDL. Un altra proprietà delle mandorle è quella di ridurre la proteina C reattiva, responsabile di infiammazioni e correlata al rischio cardiovascolare. Allora 8-10 mandorle (e/o 3-5 noci) possono sostituire lo spuntino di metà mattino, o valere da rompi fame nel pomeriggio o come gratificante leccornia dopo cena. A Natale e nelle Festività, gustiamocene qualcuna in più! Buone Festività Natalizie! Nella Catellani Dietista AOSMA Ciao Costante È mancato quest anno un vero amico e collaboratore del Circolo CREO. Pescatore fin dalla nascita del Gruppo Pesca ha saputo con la sua modestia farsi voler bene da tutti; sempre pronto a collaborare alle nostre feste dando il suo aiuto a tutte le nostre manifestazioni. Caro Costante, non sarai mai dimenticato da tutti noi del Consiglio Direttivo. Umberto Moras Ivo Pidutti Ricordiamo il caro Ivo Pidutti scomparso prematuramente quest estate. Ci manca certo la persona, il caro collega ma abbiamo anche nostalgia della sua grande allegria delle sue grandi qualità personali, ci vengono in mente le sue proverbiali barzellette, le sue poesie in friulano che non mancavano mai in questo giornalino. Nell ultimo periodo ha dato il suo contributo lavorativo nel Dipartimento di Medicina di Laboratorio, sempre pronto ad eseguire con spirito di collaborazione il suo lavoro andando anche oltre a ciò che gli veniva richiesto con grande abnegazione. Salutiamo quindi con grande affetto i familiari sperando che i nostri sentimenti per Ivo possano contribuire a lenire in qualche modo il dolore per la perdita del loro caro. Graziano Bruschetta

20 pag. 20 Programma CREO 2013 GENNAIO GENNAIO 26 FEBBRAIO 9 Settimana bianca del fondista ad Asiago Padova Mostra De Nittis Veglione di Carnevale FEBBRAIO data da definire Gara di sci di fondo a Piancavallo (Memorial Paolo Piazza) FEBBRAIO 26 MARZO APRILE 25 MAGGIO SETTEMBRE Visista della mostra di De Nittis a Padova Gara di Bocce Fortaiada al lago Orzaie Viaggio in PROVENZA e CAMARGUE Gita a Venezia OTTOBRE I Castelli Romani Occhio alle bacheche!!! Per notizie sempre aggiornate!!! Oppure telefonare al CREO ( ) con segreteria telefonica Vedere anche sul sito PRENOTARSI IN TEMPO! Lodovico Galliussi Agenzia Pordenone 84 Viale Dante, 50 - Telefono galliussiraspn84@tin.it Con AllianzRAS si risparmia Convenzione Agenzia Pordenone 84 - CREO riduzione permanente su RC Auto e sul Furto e Incendio Auto

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