Sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008) Prof. M.E. Amato- corso di Sicurezza nei laboratori AA

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1 Sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008) Prof. M.E. Amato- corso di Sicurezza nei laboratori AA

2 Dipartimento di Scienze Chimiche Laboratorio Didattico Struttura 2

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4 RISCHI DA ATTIVITA IN UN LABORATORIO CHIMICO Sostanze tossiche Sostanze combustibili Rischio termico Rischio elettrico Rischio meccanico

5 Situazione o fonte di possibili lesioni/danni alla salute Possibilità che un pericolo produca effetti negativi PERICOLO RISCHIO DANNO martello utilizzo del martello Lesione fisica (temporanea o permanente) Trauma da schiacciamento, Ferita L. C.

6 FONTI DI PERICOLO manipolazione di reattivi chimici uso di apparecchiature in vetro uso di apparecchiature elettriche TIPO DI PERICOLO avvelenamenti ed intossicazioni anche mortali, esplosioni, ustioni, ferite agli occhi, eritemi della pelle, allergie, corrosioni della strumentazione e degli indumenti,... esplosioni, ferite da taglio, schegge, ustioni,... scosse, incendi, ustioni, stato di shock,...

7 Pericolo Non fare Devi fare Avvertimento Divieto Prescrizione Indicazioni Indicazioni Antincendio Segnali di soccorso Segnali di soccorso

8 Segnaletica di sicurezza Primo mezzo d informazione: il COLORE Colore Scopo Indicazioni esempi Segnali di arresto o divieto Atteggiamenti pericolosi Rosso Pericolo allarme Alt, arresto, dispositivi di interruzione d emergenza sgombero Materiali e attrezzature antincendio Identificazione e ubicazione Giallo o Gialloarancio Segnali di avvertimento, Pericolo latente Azzurro Segnali di prescrizione Informazione Verde Segnali di salvataggio o soccorso Situazione di sicurezza Attenzione, cautela, verifica Comportamento o azione specifica, - obbligo di portare un mezzo di sicurezza personale Porte, uscite, percorsi, materiali, postazioni, docce di soccorso, locali Ritorno alla normalità

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10 1. Usando il BUONSENSO 2. Utilizzando con attenzione la VETRERIA 3. FISSANDO sempre le APPARECCHIATURE IN VETRO con gli appositi sostegni 4. MUOVENDOSI CON CAUTELA all interno del laboratorio, senza correre, evitando movimenti bruschi, ecc. 5. Tenendo conto che operazioni svolte sotto PRESSIONE, in DEPRESSIONE o ad ALTA TEMPERATURA comportano rischi (es. surriscaldamento, scoppi, incendi provocati dall uso di fiamme libere, ecc.) 6. Tenendo conto che i SOLVENTI VOLATILI possono sviluppare pressioni non trascurabili e possono essere facilmente infiammabili

11 Che cosa è il FUOCO? è una reazione chimica! una reazione redox esotermica, violenta e rapida, durante la quale una sostanza combustibile si ossida reagendo con un comburente è una reazione a catena accompagnata da emissione di luce e sviluppo di calore, gas, fumo Le emissioni possono essere tossiche e perfino letali Fenomeno prodotto dalla combustione, consiste nello sviluppo di luce e calore combustione Quando il fuoco non è controllato dall uomo può diventare un INCENDIO

12 Perchè avvenga la combustione occorre che Sostanza infiammabile Ossigeno Aria Ossidanti organici ed inorganici INNESCO Sorgenti di energia: fiamme libere, calore radiante, superfici surriscaladate, attriti, urti, sfregamenti,fulmini. scariche elettrostatiche

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14 Sostanza infiammabile Ossigeno Aria Ossidanti organici ed inorganici INNESCO Sorgenti di energia: fiamme libere, fulmini, calore radiante, scariche elettrostatiche, superfici surriscaladate, attriti, urti, sfregamenti

15 Combustibile Rimozione Reffreddamento Innescotemperatura di accensione INNESCO Soffocamento Comburente Inibizione Autocatalisi PREVENZIONE ATTIVA: Tutti quei provvedimenti intesi a impedire che si verifichi la contemporanea presenza dei fattori che causano un incendio

16 Propagazione della combustione Temperatura di accensione (o autoaccensione) rappresenta la temperatura minima alla quale un combustibile, in presenza di aria, brucia senza necessità di innesco Sostanza Temp.di accensione ( C) * Acetone 540 Benzina 250/4OO Gasolio 240 Idrogeno 560 Alcool metilico 455 Carta 230 Legno Gomma sintetica 300 Metano 537 * Valori indicativi

17 la combustione è caratterizzata da numerosi parametri fisici e chimici T teorica di combustione T di accensione Aria teorica di combustione T di infiammabilità Limiti di infiammabilità Potere calorifico

18 combustibili tipi di combustibile SOLIDI: materiali di origine organica, carbone, legna, carta, tessuti etc Sono caratterizzati dalla pezzatura intesa come rapporto tra il loro volume e la loro superficie LIQUIDI: sostanze che raggiunta una determinata temperatura (temperatura di infiammabilità) emettono vapori in quantità tali da incendiarsi in caso di innesco. Sono classificati in base alla loro temperatura di infiammabilità categoria A: T infiammabilità < a 21 C categoria B: 21 C <T infiammabilità < 65 C categoria C: T infiammabilità > a 65 C GAS: sostanze che si trovano allo stato gassoso a 15 C e pressione atmosferica. Sono classificati in base alla loro maggiore o minore densità rispetto all aria.

19 Propagazione della combustione COMBUSTIBILI LIQUIDI (vapori dei liquidi) COMBUSTIBILI GASSOSI Campo (o limiti) di infiammabilità: intervallo di concentrazione nelle miscele con aria all interno del quale, in caso di innesco, i vapori dei liquidi infiammabili o i gas bruciano Tale Campo di infiammabilità è definito da un limite inferiore ed un limite superiore, al di fuori dei quali non avviene combustione

20 Propagazione della combustione Limite inferiore di infiammabilità Limite superiore di infiammabilità

21 Propagazione della combustione limiti di infiammabilità (% di combustibile in volume nella miscela combustibile/comburente) Combustibile Limite Inferiore Limite Superiore Benzina 0,9 7,5 Gas naturale 3 15 Gasolio 1 6 Butano 1,5 8,5 Metano 5 15

22 Propagazione della combustione esempio Limite di infiammabilità del Metano Concentrazioni: % in aria nell ambiente Limite inferiore Limite superiore

23 Siamo sicuri, che in una stanza dove la concentrazione di GPL è inferiore al limite di infiammabilità, non si possa manifestare la combustione? E in una dove è superiore?

24 G P L Più pesante dell aria Sotto il campo di infiammabilità Dentro il campo di infiammabilità Al di sopra del campo di infiammabilità A m b i e n t e c h i u s o

25 PIU LEGGERO DELL ARIA METANO GPL PIU PESANTE DELL ARIA Attenzione ai gas infiammabili!!

26 Temperatura delle fiamme: Combustibili solidi: da 500 a 800 C Combustibili liquidi: da 1300 a 1600 C Combustibili gassosi: da 1600 a 3000 C

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28 Nuovi pittogrammi - Conversione tra la classificazione secondo la direttiva 67/548/CEE e la classificazione secondo il Regolamento 1272/2008 (CLP) NB.: per l approfondimento consultare i seguenti siti:

29 Prodotti di combustione Sostanza Prodotti tossici Prodotti maggiormente tossici Idrocarburi PVC CO CO 2 H 2 O CO CO 2 HCl Benzene Toluene CO CO 2 HCl CO Poliammidi CO CO 2 HCN HCN CO Poliesteri CO CO 2 HCN HCl (per i materiali clorurati) HCN CO Resine fenoliche CO CO 2 Fenolo e derivati CO Fenolo Poliacrilici CO CO 2 Metacrilato di metile CO Metacrilato di metile Polistirene CO CO 2 Toluene Stirene Benzene Idrocarburi aromatici CO Idrocarburi aromatici Legno e derivati CO CO 2 CO Lana CO CO 2 HCN CO HCN 31

30 Prodotti di combustione Effetti sull uomo HCl

31 Prodotti di combustione Effetti sull uomo Ossido di carbonio L esposizione in ambienti contenenti l 1,3% di monossido di carbonio produce incoscienza quasi istantaneamente e la morte dopo pochi minuti. La percentuale dello 0,15% per 1 ora o dello 0,05% per 3 ore può risultare mortale. La percentuale dello 0,4% è fatale in meno di 1 ora. Il rischio maggiore negli incendi è proprio dovuto all inalazione dei gas prodotti; sono questi che determinano il maggior numero di vittime!

32 Prodotti di combustione Effetti sull uomo Effetti della carenza di ossigeno sull uomo

33 Classificazione dei fuochi Identificare il tipo di incendio permette di identificare la classe di rischio di incendio a cui corrisponde la classe dell opportuno estinguente A fuochi di materie solide, generalmente di natura organica, la cui combustione normalmente avviene con produzione di braci. B fuochi di liquidi o di solidi che possono liquefare. C fuochi di gas. D fuochi di sostanze chimiche spontaneamente combustibili in presenza di aria e reattivi in presenza d acqua. E fuochi di origine elettrica

34 Sostanze estinguenti Acqua Schiuma Polveri Halonsostituti Gas inerti CO 2

35 Dinamica degli incendi temp. T max 600 C 300 C tempo Caratterizzata da rapide oscillazioni di temperatura e da tre sottofasi distinte: di ignizione di propagazione di flashover o combustione generalizzata

36 Dinamica degli incendi La fase iniziale Temp. ( C) Sviluppo di fumo e gas tossici Quasi tutte le sostanze emettono gas combustibili Ipotesi di autoestinzione 100 Ignizione Propagazione Flashover Tempo

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38 Dinamica degli incendi temp. T max 600 C 300 C tempo è la fase di combustione costante caratterizzata da una temperatura media e da una quantità di calore prodotto molto elevati si caratterizza per una diminuzione della temperatura fino al valore di circa 300 C

39 Dinamica degli incendi - Misure di prevenzione e protezione temp. T max 600 C 300 C Misure di prevenzione Es: Comportamenti virtuosi Misure di protezione attiva Rilevazione- Allarme-Estinzione tempo Misure di protezione passiva Es: Compartimentazioni

40 Il Rischio incendio Misure di protezione Misure di prevenzione R = P x M Dove: R = Rischio P = Probabilità di accadimento di un evento M= magnitudo dell evento cioè le conseguenze

41 Misure di prevenzione Scelta degli arredi Rispetto delle distanze di sicurezza Impianti elettrici adeguati Programma di manutenzione degli impianti Comportamenti atti ad evitare l'insorgenza di un incendio Misure di protezione attiva Impianto rilevazione automatica incendi Piano di emergenza Impianto di estinzione automatica Impianto di evacuazione fumo e calore Estintori Rete idrica antincendio Misure di protezione passiva # Caratteristiche della struttura (avente determinata Resistenza al fuoco) # Scelta dei materiali (aventi determinata Reazione al fuoco) # Compartimentazione # Sistema delle vie di uscita (es: scale esterne o protette)

42 La Resistenza al fuoco Con il simbolo REI si identifica un elemento da costruzione (componente o struttura) che deve conservare, per un determinato tempo, la stabilità, la tenuta e l isolamento termico. R = Stabilità è l attitudine di un elemento da costruzione a conservare la resistenza meccanica sotto l azione del fuoco. E = Tenuta è l attitudine di un elemento da costruzione a non lasciar passare ne produrre, se sottoposto all azione del fuoco su un lato, fiamme, vapori o gas caldi sul lato esposto al fuoco I = Isolamento termico è l attitudine di un elemento a ridurre, entro un dato limite di tempo, la trasmissione del calore I numeri associati alla sigla REI (30, 60, 90, 120 ecc.) indicano il tempo di resistenza in minuti primi. ESEMPIO: le porte, le pareti di separazione, gli elementi strutturali quali travi, pilastri, solai, muri portanti etc

43 In caso di incidente Soffocare le fiamme avvolgendosi in una coperta di lana (NON acrilica!) rovesciare una maglia che si indossa

44 In caso di incidente Difendersi dal fumo e dal calore, respirando aria attraverso uno straccio bagnato e procedendo carponi

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