Diritto commerciale l. Lezione 5/10/2016

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1 Diritto commerciale l Lezione 5/10/2016

2 Dimensioni dell impresa: - piccolo imprenditore - imprenditore medio-grande

3 Dimensione dell impresa come «misura» dell organizzazione della stessa. Etero-organizzazione (impresa) Auto-organizzazione (lavoro autonomo)

4 La (etero) organizzazione di impresa è: - Ordine funzionale tra «cose» Azienda (art c.c.) come complesso dei beni organizzati per l esercizio dell impresa - Ordine funzionale tra persone (art c.c.) : l imprenditore è il capo dell impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori

5 Evoluzione del concetto di «organizzazione» d impresa: L impresa può fare a meno del lavoro umano (anche integralmente sostituito dal lavoro meccanico) ma anche della «azienda» intesa come complesso di beni organizzati dall imprenditore (art c.c.)

6 1) fenomeno del «decentramento» organizzativo: nel ciclo di fabbricazione di un prodotto ci si serve dei risultati di cicli produttivi che risalgono ad iniziative altrui (semilavorati, accessori ) 2) fenomeno dell organizzazione telematica: a scapito dell organizzazione di mezzi reali e personali propri o altrui

7 In questo caso l organizzazione rimane «invisibile» alla clientela: cd. home banking, che propone servizi bancari a condizioni particolarmente favorevoli (lo stesso per i servizi assicurativi)

8 Nello svolgimento dell attività di impresa l organizzazione (e quindi il ricorso ai tradizionali fattori produttivi: capitale e lavoro) non sempre si manifesta attraverso un apparato tangibile (rinvio)

9 Nel nostro ordinamento la rilevanza dell organizzazione nell impresa determina la distinzione delle imprese in base alle loro dimensioni. Ricordiamo che dalla dimensione dell impresa (commerciale) può dipendere l eventuale fallimento della stessa

10 Art Piccoli imprenditori: Sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e tutti coloro che esercitano un attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia

11 Il piccolo imprenditore, riferimenti normativi (da coordinare ): - art c.c. - se coltivatore diretto del fondo, art c.c. e art. 44 Costituzione - se artigiano, la legge quadro 443/85 e art. 45 Costituzione - se piccolo commerciante e artigiano, art. 1 l. fall.

12 Il piccolo imprenditore nel codice civile Requisiti: - l imprenditore deve prestare il proprio lavoro nell impresa - Il suo lavoro e quello dei familiari deve prevalere su tutti gli altri fattori produttivi - La prevalenza deve essere qualitativofunzionale e non quantitativa incertezze applicative

13 Coltivatore diretto del fondo: Art c.c.: Quando l affitto ha per oggetto un fondo che l affittuario coltiva col lavoro prevalentemente proprio o di persone della sua famiglia, si applicano le norme che seguono

14 L imprenditore artigiano legge n. 860/1956: era artigiana «a tutti gli effetti di legge», l impresa che produceva beni o servizi di natura artistica o usuale La qualifica artigiana era riconosciuta anche alle imprese costituite in forma di società (società cooperative e società in nome collettivo)

15 legge quadro sull artigiano (443/85) istituisce l Albo provinciale delle imprese artigiane e definisce artigiana : - le imprese che hanno ad oggetto la produzione di beni (anche semilavorati) o la prestazione di servizi - le imprese in cui l artigiano svolge «in misura prevalente il proprio lavoro, anche manuale, nel processo produttivo»

16 - le imprese che rispettano i limiti dimensionali previsti dalla legge (esempi: per l impresa che opera nel settore delle lavorazioni artistiche, tradizionali e dell abbigliamento su misura, un massimo di 32 dipendenti; per l imprese di costruzioni edili, un massimo di 10 dipendenti )

17 L impresa artigiana può costituirsi in forma societaria: - soc. cooperativa - Snc - Srl unipersonale - Sas - Srl pluripersonale (rinvio)

18 il piccolo imprenditore nella legge fallimentare Art. 1, comma 1: Sono soggetti alle disposizioni sul fallimento e sul concordato preventivo gli imprenditori che esercitano una attività commerciale, esclusi gli enti pubblici.

19 Art. 1, comma 2: Non sono soggetti alle disposizioni sul fallimento e sul concordato preventivo gli imprenditori di cui al primo comma, i quali dimostrino il possesso congiunto dei seguenti requisiti:

20 a) aver avuto, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito della istanza o dall inizio dell attività se di durata inferiore, un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore ad euro trecentomila

21 b) aver realizzato, in qualunque modo risulti, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito dell istanza di fallimento o dall inizio dell attività se di durata inferiore, ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore ad euro duecentomila

22 c) avere un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro cinquecentomila (cd. requisiti di fallibilità)

23 L imprenditore che non superi i parametri a), b), c) non sarà assoggettato alle procedure concorsuali, anche nel caso in cui esorbiti dalla nozione di piccolo imprenditore ex art c.c., ovvero non eserciti l attività prevalentemente con il lavoro proprio e della propria famiglia

24 Conclusione: - L art c.c. ha funzione meramente esemplificativa delle figure dei piccoli imprenditori - La norma si limita, quindi, ad indicare i soggetti tenuti all iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese, esentati dall obbligo delle scritture contabili

25 un piccolo imprenditore ai sensi dell art (artigiano o piccolo commerciante) potrebbe possedere i requisiti di fallibilità di cui all art. 1 I criteri dell art c.c. e dell art. 1 l.fall. non sono omogenei Ai fini fallimentari rileva unicamente la norma dell art. 1